E C C E . V e n e t o Denominazione del prodotto: Ciliegia di Marostica IGP Zona di produzione: La zona tipica di produzione della Ciliegia di Marostica comprende, in dettaglio, quella fascia pedemontana di terra vicentina che, partendo da Breganze, attraversa i territori di Marostica e Bassano del Grappa comprendendo i comuni di Mason Vicentino, Pianezze, Molvena, Salcedo, Schiavon e Fara Vicentino. Tecnica di produzione: L’area geografica in cui viene prodotta è particolarmente favorevole alla sua produzione per l’assenza di gelate tardive e la presenza di una migliore ventilazione nel periodo primaverile. Il terreno su cui viene coltivata la Ciliegia di Marostica deriva in buona parte da rocce basaltiche, è particolarmente fertile, povero di azoto ma ricco di potassio. Le tecniche colturali ammesse prevedono sesti d’impianto che garantiscano l’illuminazione e l’arieggiamento delle chiome nella fase produttiva delle piante. Sono consentite tutte le forme di allevamento sia in volume sia in parete. E’obbligatorio far eseguire da tecnici specializzati l’analisi chimico-fisica del terreno oggetto d’impianto allo scopo di determinare la necessità e la quantità della concimazione di fondo e/o di quella correttiva ed è obbligatorio, riguardo la gestione del suolo, l’inerbimento controllato spontaneo o artificiale del suolo e per mantenere le piante in buona efficienza vegetativa e produttiva, è obbligatoria l’esecuzione annuale della potatura al bruno. La raccolta delle ciliegie destinate al commercio per il consumo fresco deve essere eseguita a mano e i frutti devono essere disposti in contenitori con pareti rigide. Già in ambito aziendale deve essere eseguita la cernita per eliminare i frutti di scarto e con pezzatura insufficiente. Una volta raccolte e fino al momento della consegna per la commercializzazione, le ciliegie vengono mantenute in luoghi freschi e ombreggiati per evitare perdite di qualità e conservabilità. Qualora non avvenisse una commercializzazione della produzione nell’arco delle 48 ore successive, i frutti vengono sottoposti a raffreddamento anche con la tecnica dell’idrocooling. I frutti destinati ad altri usi, come nell’industria dolciaria, possono essere senza peduncolo, parzialmente integri e avere una pezzatura inferiore. Caratteristiche del prodotto: La Ciliegia di Marostica è la prima ciliegia in Italia ad aver ottenuto il marchio di riconoscimento europeo IGP, fin dal 2002 (regolamento CE N. 245/2002). Le varietà coltivate nel comprensorio soggetto a IGP sono oltre 20, ma la denominazione Ciliegia di Marostica designa i frutti ottenuti dalla coltivazione delle varietà ascrivibili ai seguenti gruppi: a) precocissime Sandra e Francese, quest'ultima ascrivibile alle varietà Bigarreau Moreau e Burlat; b) intermedie Roana e il durone precoce Romana; c) tardive Milanese, Durone Rosso, (Ferrovia simile) e Bella Italia; d) Sandra Tardiva ; e) le varietà Van, Giorgia, Ferrovia, Durone Nero I, Durone Nero II e Mora di Cazzano. Dopo una modifica del Disciplinare di Produzione, dal 2012 possono fregiarsi del marchio IGP anche queste varietà: Bella di Pistoia (=Durone Rosso), Black Star, Early Big, Grace Star,Kordia, Lapins, Marostegana, Prime Giant, Regina, e Folfer. Elementi di storicità: L’origine della ciliegia è probabilmente caucasica. Le varietà più grosse furono selezionale in Oriente in epoche molto antiche, circa tremila anni prima di Cristo, e arrivarono in Italia dal cuore della Turchia grazie all’interessamento del console Lucullo, sicuro del futuro successo del frutto nei paesi del Vecchio Continente. Furono proprio i E C Romani a migliorare le varietà in modo che potessero dare frutti grossi e succosi. Alla presenza romana è legata la comparsa della cerasicoltura nella zona di Marostica. Inselvatichitisi nel triste periodo barbarico, i ciliegi ritrovarono nuovo splendore dopo il 1200 ma è a partire dal ‘400 che si hanno testimonianze più accreditate. I Marosticensi riallacciano la presenza di questo frutto a vicende legate a una storica partita a scacchi giocata nel cuore di Marostica nel 1454. I primi alberi furono messi a dimora in quell’anno su ordine del suo governatore, Taddeo Parisio, il giorno delle nozze della figlia, contesa tra due cavalieri. Per evitare il duello che certamente sarebbe seguito, il governatore decise che la ragazza avrebbe sposato chi dei due avrebbe battuto l’altro in una partita a scacchi viventi. Chi vinse l’inedito duello sposò la giovane; chi perse ebbe invece in moglie, come premio di consolazione, la sorella del governatore. Proprio per ricordare quella sfida, il giorno delle nozze Taddeo Parisio diede ordine di piantare sull’intero territorio dei ciliegi. Si ispira a questa vicenda la spettacolare disputa della partita a scacchi viventi che si svolge nella piazza di Marostica ogni due anni, a settembre, richiamando spettatori da tutto il mondo. Le ciliegie del territorio, particolarmente reclamizzate nel ‘700 tanto da essere presenti sia nei piatti dei rinomati ceramisti Antonibon che nelle stampe del Remondini, vengono più volte ricordate dai poeti vicentini. Con le guerre napoleoniche il commercio di questo prodotto decadde e le ciliegie rimasero ad uso locale. Solo dopo la Prima Guerra Mondiale si cercò di rivalorizzare la produzione grazie anche a primi consorzi e alle prime sagre volute dal regime fascista per scoraggiare le importazioni straniere di prodotti similari. Nel 1933 a Marostica si ebbe la prima Sagra delle Ciliegie, ma la più ricordata negli annali e nelle cronache di allora fu la quinta che abbinò la valorizzazione del prodotto e nello stesso tempo il restauro del Castello Inferiore. Dopo la burrasca della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, la sagra dedicata alle ciliegie fu ripresa grazie ad un comitato spontaneo ma soprattutto, qualche anno dopo, riprese a svolgersi in zona il mercato locale delle ciliegie, attivo tuttora. Utilizzi in cucina: L’uso più frequente che si fa delle ciliegie è servirle fresche al naturale, sole o con altra frutta fresca. Possono essere utilizzate non solo come ingrediente nelle macedonie o come decorazione su torte e gelati, per squisiti sorbetti, ma anche come ingrediente per antipasti, primi e secondi piatti. Come si riconosce: La Ciliegia di Marostica presenta forma cuoriforme, è munita di peduncolo e ha un calibro importante, compreso tra i 23 e i 30 mm, è di un colore intenso che può variare dal rosso fuoco al rosso scuro in relazione alla varietà; la polpa è mediamente succosa, dal gusto pieno e sapore dolce e molto gradevole. La Ciliegia di Marostica è riconoscibile da un logo che raffigura un frutto rosso con peduncolo e foglia verde sovrapposto a una torre medievale che rappresenta il pezzo della famosa scacchiera della piazza di Marostica. C E . V e n e t o E C C E . V e n e t o Tabella nutrizionale: per 100 g di prodotto Valore energetico (calorie) 38 kcal Acqua 86,2 g Proteine 0,8 g Carboidrati 9 g Fibre 1,3 g Grassi 0,1 g Sodio 3 mg Potassio 229 mg Ferro 0,6 mg Calcio 30 mg Fosforo 18 mg Magnesio - mg Vit.A 19 mg Vit.C 11 mg Altre informazioni sulla reperibilità e riconoscimento del prodotto: La Ciliegia di Marostica destinata al commercio per il consumo fresco deve essere confezionata in contenitori appositi di taglia varia e comunque compresi tra 250 g e 10 kg. I materiali devono essere atossici, nuovi e puliti preferibilmente di legno, plastica o cartone. Il contenuto di ogni imballaggio deve essere omogeneo e comprendere esclusivamente ciliegie di uguale varietà e qualità. All'esterno di ogni imballaggio devono essere apposte con indicazione diretta o con apposita etichetta le seguenti indicazioni nello stesso campo visivo: Ciliegia di Marostica - I.G.P. ; nome, ragione sociale e indirizzo del confezionatore; data di confezionamento.