Cosa vuol dire: “ gestire appropriatamente il paziente affetto da BPCO”? L’appropriatezza nella terapia: cosa vuol dire? 24 settembre 2011 C. Muzzulini & M. Berardi & C.Vallo Appropiatezza: il p.d.v. per il Medico In Sanità il termine appropriatezza è la misura di quanto una scelta o un intervento diagnostico o terapeutico sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente e al contesto sanitario. Un intervento diagnostico o terapeutico risulta appropriato nel momento in cui risponde il più possibile, relativamente al contesto in cui si colloca, ai criteri di efficacia, sicurezza ed efficienza………… …………..Le prove di efficacia e sicurezza stanno alla base di linee guida cliniche e protocolli diagnostico-terapeutici che sono condivisi dal personale sanitario responsabile della scelta. Purtroppo, le prove di efficacia e sicurezza non hanno validità assoluta, ma statistica, ed esiste una significativa variabilità individuale - da paziente a paziente - per quanto riguarda la risposta a diverse terapie, ancorché applicate appropriatamente. Wikipedia Il p.d.v. per il Farmacista Del concetto di appropriatezza in sanità fa anche parte la cosiddetta appropriatezza amministrativa (o appropriatezza generica) che indica la misura di erogazione delle prestazioni sanitarie secondo il criterio dell'efficienza, ossia utilizzando al meglio le risorse disponibili, rispetto al caso clinico da trattare. Poiché le risorse disponibili variano dal contesto (organizzativo, sociale, economico, politico, geografico, etc), l'appropriatezza amministrativa è un concetto assai dinamico. Terapia: • Il termine terapia deriva dal greco θεραπεία (therapeía) e ha il significato di cura, guarigione. Essa solitamente segue una diagnosi e si occupa del trattamento di malattie e ferite, dei metodi usati per la loro guarigione e per alienarne i sintomi. • • Concretamente, il significato di terapia, dipende quindi dalle definizioni di salute, patologia e dagli strumenti diagnostici a disposizione per distinguerle tra di loro. Le definizioni di salute e malattia lasciano numerosi margini di ambiguità. Ippocrate citava come strumenti terapeutici del medico: – il tocco – il rimedio – la parola Oggi le terapie tendono ad essere procedure (o protocolli), aventi complessità anche elevata. • Le terapie vengono solitamente classificate in terapie farmacologiche (o mediche), terapie chirurgiche, terapie preventive (o profilassi) e terapie palliative (terapia del dolore). Trattamento della BPCO: Obiettivi • Prevenire la progressione della malattia • Migliorare i sintomi • Migliorare la tolleranza allo sforzo • Migliorare lo stato di salute • Prevenire e curare le riacutizzazioni • Prevenire e trattare le complicanze • Ridurre la mortalità • Minimizzare gli effetti collaterali della terapia © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 5 Cosa leggere a casa? Effetti del Fumo di sigaretta sul declino del FEV1/VEMS Non fumatori o fumatori poco suscettibili ai danni del fumo 100 75 FEV1 Sospensione del Fumo a 45 anni 50 Sospensione del fumo a 65 anni Disabilità 25 Fumatori regolari e suscettibili ai danni del fumo Mortalità 0 25 50 Età (anni) Fletcher and Peto, BMJ 1977, 1, 1645-1648 75 sustained quitters intermittent quitters continuous smokers Loss of lung function over 11 yrs in the Lung Health Study (modificata) Come e quando l’appropriatezza della terapia? 100 Non fumatori o fumatori poco suscettibili ai danni del fumo PREVENIRE? 75 FEV1 Sospensione del Fumo a 45 anni 50 CURARE? Sospensione del fumo a 65 anni Disabilità 25 Fumatori regolari e suscettibili ai danni del fumo CURE PALLIATIVE? Mortalità 0 25 50 Età (anni) Fletcher and Peto, BMJ 1977, 1, 1645-1648 75 Innanzitutto la diagnosi L’approccio centrato sul paziente in base al momento clinico: Non fumatori o fumatori poco suscettibili ai danni del fumo 100 PREVENIRE? 75 FEV1 Sospensione del Fumo a 45 anni 50 Sospensione del fumo a 65 anni Disabilità 25 Fumatori regolari e suscettibili ai danni del fumo Mortalità 0 25 50 Età (anni) Fletcher and Peto, BMJ 1977, 1, 1645-1648 75 BPCO fumatore: TERAPIA •La disassuefazione dal fumo di tabacco è prioritaria e deve essere indicata al primo posto nella terapia consigliata •Al BPCO fumatore motivato a smettere deve essere sempre offerta la possibilità di accedere agli interventi per il trattamento del tabagismo che si sono dimostrati di maggiore efficacia ( counseling intensivo associato a terapia farmacologica), anche ricorrendo agli ambulatori specialistici per la prevenzione e il trattamento del tabagismo (Centri Antifumo) © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 14 © 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 15 BPCO stabile: trattamento farmacologico…. LE VACCINAZIONI • Categorie di terapie utilizzate: • Prima scelta • Vaccino antinfluenzale (A) • Vaccino antipneumococcico (B) • Disassuefazione fumo, anche con sostituti di nicotina, bupropione, vareniclina (A) • Educazione, anche all’utilizzo dei dispositivi inalatori (A) • Beta-2 agonisti e anticolinergici (A) a breve durata d’azione da usare al bisogno (A) • Beta-2 agonisti a durata d’azione > 12 ore (salmeterolo, formoterolo) (A) o beta-2 – agonisti (indacaterolo) e anticolinergici (tiotropio) a durata d’azione >24 ore (A), di – mantenimento (A) • Corticosteroidi inalatori in associazione ai broncodilatatori beta2 agonisti a – durata d’azione > 12 ore di mantenimento (A) • Ossigenoterapia a lungo termine • Seconda scelta • Teofillina (B) • Immunomodulatori (B) • Antiossidanti (B) • Mucolitici (D) © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 16 BPCO stabile: Vaccinazioni •La vaccinazione antinfluenzale riduce del 50% la comparsa di patologie gravi e la mortalità (A). •Le vaccinazioni antinfluenzale ed antipneumococcica per via parenterale dovrebbero essere offerte a tutti i pazienti con BPCO (D). © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 17 ……..ma il FEV1 pian piano scende sempre di più Non fumatori o fumatori poco suscettibili ai danni del fumo 100 75 FEV1 Sospensione del Fumo a 45 anni 50 Curare? Sospensione del fumo a 65 anni Disabilità 25 Fumatori regolari e suscettibili ai danni del fumo Mortalità 0 25 50 Età (anni) Fletcher and Peto, BMJ 1977, 1, 1645-1648 75 BPCO stabile Terapie non farmacologiche: L’incidenza delle visite fisiatriche Riabilitazione a Ceva con richiesta di riabilitazione • Il trattamento riabilitativo strutturato è in grado di determinare miglioramento di capacità di esercizio fisico, dispnea e qualità della vita (A) indipendentemente dal livello di ostruzione delle vie aeree per: (B) e dalla presenza di insufficienza respiratoria (C). • E’ provata l’efficacia dell’intervento anche nelle fasi immediatamente successive alla riacutizzazione (A). • Risultati positivi sono riscontrati in programmi in regime di degenza, di day-hospital e domiciliare (A). L’opzione “home-based” può avere giustificato impiego nell’ambito di piani di cure integrate e di territorio, per il mantenimento di efficacia e, nei casi di pazienti gravi, può avvalersi di sistemi di tele-assistenza (B). •BPCO •INSUFFICIENZA RESPIRATORIA degli 4/6 mesi è: • L’effettoultimi positivo ottenuto in seguito a riabilitazione si osserva in funzione della durata e del numero di sedute e tende a mantenersi almeno entro 1 anno dal termine del programma (B). • INFERIORE ALL’1% !!!!!!!!!!!! Ogni ulteriore beneficio in seguito a ripetizione annuale di riabilitazione si traduce in un possibile vantaggio in termini di ricoveri e riacutizzazioni (B). © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 19 BPCO stabile Terapie non farmacologiche: Riabilitazione I farmaci AGGIUNGERE I farmaci Comorbilità • Insufficienza cardiaca cronica • Coronaropatia e Infarto miocardico • Vasculopatia periferica • Neoplasia polmonare • Sindrome metabolica/Diabete mellito • Osteoporosi • Depressione • Insufficienza renale cronica • Embolia polmonare • Aritmie Comorbilità •Le comorbidità hanno importanti effetti sulla prognosi del paziente con BPCO. •L'insufficienza respiratoria progressiva spiega solo un terzo circa della mortalità legata alla BPCO; quindi fattori diversi dalla progressione della malattia polmonare devono avere un ruolo di rilievo. •I decessi dei pazienti con BPCO avvengono prevalentemente a causa delle comorbidità, specie cardiovascolare e neoplastica, piuttosto che per la BPCO. •Circa un terzo dei pazienti affetti da cardiopatie è affetto anche da BPCO che ne aumenta il rischio di morte. •La riduzione del VEMS è un fattore di rischio di mortalità per tutte le cause Comorbilità • Nel programmare la gestione del paziente è indispensabile tener conto di possibili condizioni morbose concomitanti, molto comuni nei pazienti con età >65 anni. • Appare logico una ricerca mirata di quelle comorbilità che, come l’osteoporosi o l’insufficienza renale, sono altamente prevalenti e spesso clinicamente silenti. • Non è noto se l’applicazione contemporanea di linee guida rivolte a differenti patologie interferisca con il raggiungimento degli obiettivi terapeutici di ciascuna condizione. • In futuro la formulazione e l’implementazione di specifiche linee guida dovrà avvalersi di un contributo multidisciplinare sia specialistico che del medico di medicina generale. Terapia………… Il trattamento della BPCO stabile dovrebbe essere caratterizzato da un progressivo incremento della terapia in relazione alla gravità della malattia. Le Linee Guida GOLD presentano il vantaggio di essere semplici ma questo costituisce anche un loro limite. Presentano infatti imperfezioni dal punto di vista funzionale e questo si ripercuote anche sulle valutazioni prognostiche ed in parte terapeutiche. BODE index Il BODE index è un importante fattore prognostico di mortalità. Si ottiene valutando i seguenti parametri: •Test del cammino (6 minuti): distanza percorsa camminando alla massima velocità per 6 minuti (in metri) •“Body Mass Index” (BMI): peso (Kg) diviso Altezza al quadrato (m2) •Grado di dispnea cronica (Scala del Modified Medical Research Council) 1. dispnea per esercizio intenso 2. dispnea camminando a passo svelto in pianura o camminando su una leggera salita 3. impossibilità di mantenere il passo dei coetanei o necessità di fermarsi per la dispnea camminando al proprio passo in pianura 4. necessità di fermarsi per la dispnea dopo 100 metri o dopo pochi minuti in pianura 5. impossibilità ad uscire di casa a causa della dispnea •VEMS (% teorico) Celli BR et al. NEJM, 2004; 350;10 BODE index Paziente A Paziente B FEV1 48% pred 6MWT 300 m MMRC 3 BMI 30 FEV1 48% pred 6MWT 300 m MMRC 3 BMI 18 Stadio II BODE 5 Stadio II BODE 7 Stessa prognosi se si considera il solo FEV1 Prognosi differente se si considera il BODE BODE index Paziente A: 3° quartile Paziente B: 4° quartile Stessa prognosi se si considera il solo FEV1 Prognosi differente se si considera il BODE Si tratta di pazienti differenti? Sintomi: •Tosse produttiva •Dispnea •Cuore polmonare cronico (edemi) EO: Rumori umidi EGA: •Ipossiemia •Ipercapnia Rx torace: accentuazione della trama broncovascolare Sintomi: •Dispnea EO: Rumori secchi EGA: Ipossiemia solo negli stadi terminali Rx torace: enfisema BPCO stabile: Terapie non farmacologiche: Ossigenoterapia a lungo termine • L’ossigenoterapia a lungo termine (≥ 15 ore/die) nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica si è dimostrata efficace nell’aumentare la sopravvivenza (A). • Si suggerisce un utilizzo più vicino possibile alle 24 ore/die (A). • L’efficacia della OLT in pazienti con ipossiemia intermittente (notturna, da sforzo) non è provata. • L’ossigenoterapia a lungo termine consente di ridurre i giorni di ospedalizzazione del 43.5%, le percentuali di ricovero del 23.8% ed il numero di pazienti con almeno un’ospedalizzazione del 31.2%. © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 33 BPCO stabile , Terapie non farmacologiche: Terapia chirurgica • La bullectomia può migliorare sintomi e funzione in casi altamente selezionati (C). • La riduzione chirurgica di volume polmonare è controindicata in pazienti ad alto rischio (VEMS <20% e/o DLCO <20% del teorico) (B).Tuttavia, è una terapia che può aumentare la sopravvivenza in pazienti selezionati (con predominanza di enfisema ai lobi superiori associata a ridotta tolleranza allo sforzo) (B). • La riduzione volumetrica di enfisema per via broncoscopica si propone come scelta alternativa (C). • Il trapianto polmonare per enfisema può migliorare la qualità della vita e la funzionalità in casi selezionati (C), ma non migliora la sopravvivenza a lungo termine (C). © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 34 …ogni tanto però c’è una RIACUTIZZAZIONE: La riacutizzazione è definita come un peggioramento della sintomatologia tale da comportare una modificazione della terapia Peggioramento dei sintomi tosse dispnea variazioni qualitative e/o quantitative dell’espettorato CAP ….DEFINIZIONE Patologia infettiva acuta del parenchima variazione es. obiettivo polmonare polmonare associata a sintomi di infezione acuta con presenza di infiltrato polmonare di febbre nuova insorgenza all’Rx torace e/o reperto edemi declivi auscultatorio polmonare compatibile. Tale reperto deve essere riscontrato in pazienti non ospedalizzati o ricoverati in strutture socio-assistenziali nei 14 giorni precedenti la comparsa di sintomi. Criteri accessori CLASSIFICAZIONE CLINICA DELLA ESACERBAZIONE (ANTHONISEN 1987) TIPO I (severa) • aumento della dispnea + – aumento dell’espettorazione + – espettorato purulento TIPO II (moderata) – Due sintomi su tre di cui sopra TIPO III (lieve) – Un sintomo su tre di cui sopra, ma associato a • • • • • Infezione delle vie respiratorie superiori nei precedenti 5 gg Febbre senza altra causa evidente Aumento di fischi o sibili (Wheezing) Aumento della tosse Aumento di F.Cardiaca o F.Respiratoria >20% rispetto al normale (del paziente) Anthonisen NR, Manfreda J, Warren CP, Hershfield ES, Harding GK, Nelson NA. Antibiotic therapy in exacerbations of chronic obstructive pulmonary disease. Ann Intern Med. 1987;106:196-204. [PMID: 0003492164] Quale paziente giunge in Ospedale ? Riacutizzazione di BPCO senza complicanze (non insufficienza respiratoria, né scompenso cardiaco) • Broncodilatatori per via inalatoria: -aumentare dose e/o frequenza rispetto alla terapia in condizione di stabilità -associare Beta 2 agonisti ed anticolinergici a rapida insorgenza d’azione per via inalatoria, utilizzando distanziatore o nebulizzatore. Non esiste alcuna evidenza sulla via di somministrazione da preferire. • Corticosteroidi per via sistemica orali o e.v 30-40 mg prednisolone per 10 - 14 giorni • Considerare Antibioticoterapia se presenti almeno 2 dei seguenti segni: secrezioni aumentate e/o viscose e/o purulente e/o febbre. E’ fortemente raccomandato un inizio precoce della terapia antibiotica solo nel paziente con stadio grave e molto grave di BPCO. La scelta del tipo di antibiotico in terapia empirica, deve considerare eventuali terapie antibiotiche eseguite nei 3 mesi precedenti, resistenze locali, e la gravità del paziente (comorbilità). Gli accertamenti colturali con determinazione della carica batterica, restano raccomandati prima di iniziare la terapia antibiotica. SCEGLIETE VOI……… ……quando il FEV scende sotto i livelli di… 1 Non fumatori o fumatori poco suscettibili ai danni del fumo 100 75 FEV1 Sospensione del Fumo a 45 anni 50 Sospensione del fumo a 65 anni Disabilità 25 Fumatori regolari e suscettibili ai danni del fumo Palliazione? Mortalità 0 25 50 Età (anni) Fletcher and Peto, BMJ 1977, 1, 1645-1648 75 BPCO stabile Terapie non farmacologiche: Ventilazione meccanica a lungo termine • La ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva (NPPV) in aggiunta alla OLT può migliorare gli scambi respiratori, i sintomi e lea morbilità, con potenziale ma non univoco impatto positivo anche sulla qualità della vita in pazienti ipercapnici (PaCO2 > 55 mmHg) con BPCO stabile (B). • . In questa sottopopolazione la sopravvivenza entro 3 anni può essere favorevolmente influenzata dall’utilizzo della NIV (B). • Tuttavia attualmente non vi è indicazione all’uso generalizzato della ventilazione meccanica a lungo termine © 2011 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 43 …le cure palliative …le cure palliative …le cure palliative Dispnea…………. …………...e morfina? ………ma è tutto un lavoro di equipe Guarda che le diapositive sono finite……. Ringrazia chi ti ha ascoltato e togli il disturbo!!!!!!