•MMHMMìMi
Sentenza. Condannata Esselunga per «Falce e carrello»
Guerra dei supermercati
Primo round a Coop Italia
Emanuele Scarci
MILANO.
Primo round a favore di
Coop Italia nella battaglia dei
supermercati. Il tribunale di
Milano ha accolto, dopo tre anni, ilricorsodi Coop Italia contro Bernardo Caprotti per il
pamphlet "Falce e carrello".
Secondo fonti autorevoli
del tribunale lombardo consultate da II Sole 24 Ore, il giudice
Patrizio Gattari, ha sancito che
il libro "Falce e carrello" «integra un'illecita concorrenza
per denigrazione», giudica infondato il diritto di critica, riconosce corretta l'accusa di concorrenza sleale da parte di Coop Italia e condanna il patron
di Esselunga a un risarcimento
di 30omila euro, oltre agli interessi legali, il pagamento di oltre 2omila euro di spese legali
e il ritiro del pamphlet dal mercato. Il giudice vieta inoltre di
reiterare la pubblicazione e la
diffusione degli scritti contenuti nel libro.
Più in dettaglio, i condannati, in primo grado, sono oltre
all'imprenditore 86enne (il 7 ottobre) Caprotti, Geminello Alvi, curatore della prefazione,
Stefano Filippi, coautore, e
Marsilio Editore. Per sanare il
discredito provocato a Coop
Italia dalla circolazione del libro, il magistrato ha disposto la
pubblicazione del dispositivo
della sentenza su quattro quotidiani nazionali, tra cui II Sole 24
Ore, per due volte e a distanza
di almeno sette giorni.
Ieri, raggiunto in tarda serata, Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione
di Coop Italia, ha prima negato
la conclusione dell'iter processuale; poi ha confermato la sentenza e ha dichiarato: «Il giudice non solo ha riconosciuto la
correttezza dei comportamenti di Coop ma ha ritenuto diffamatorio e sleale il comportamento di Caprotti nonché lesivo della nostra immagine».
In realtà le vertenze giudiziarie, concluse e in corso, tra cooperative ed Esselunga sono numerose: una relativa perfino a
un caso di trafugamento di informazioni commerciali. «Questa però - precisa Tassinari - è
la sentenza simbolo del nostro
contendere da cui non si potrà
ovviare». Un contenzioso combattuto a suon di punti vendita
efinoall'ultimo prezzo tra Coop ed Esselunga: la prima, la
più ampia catena commerciale
in Italia e, l'altra, la più ricca.
Nel suo "libro verità" Caprotti elencava, a suo giudizio, so-
ralce
e carrello
l.t «rfw •*& fu* tkgS> «K&Wr
Guerra sugli scaffali
* Nel2007BernardoCaprotti,
tiolaredi Esselunga, pubblica
il libro-pamphlet "Falce e
carrello. Le mani sulla spesa
degli Italiani".
Nel libro l'imprenditore
presenta, a suo dire,
una serie di soprusi e
scorrettezze condotte
daCoopperimpedire
l'apertura di nuovi punti
vendita, in particolare nelle
regioni cosiddette rosse.
• Caprotti correda le sue
denunce con foto,
documenti autentici,
testimonianze e materiali
inediti. Che evidentemente i I
giudice milanese ha ritenuto
di non poter accettare.
Ora però è probabile che il
fondatore di Esselu nga
ricorra in appello.
prusi e scorrettezze delle cooperative rosse in Italia. E svelava il loro piano strategico:
«Cancellare ogni libera concorrenza e mettere le mani sulla
spesa degli italiani».
Secondo l'abile imprenditore milanese «tutto è ampiamente provato e certificato: foto, documenti autentici, testimonianze, materiali inediti. Ho obbedito a un impulso etico, ad una esigenza di verità».
Nella prefazione di Alvi si dice che «i fatti raccontati da Caprotti parlano da soli: reperti
etruschi usati per bloccare Esselunga e favorire Coop, terreni pagati cinque volte il loro valore di mercato, grazie alle risorse infinite del prestito sociale, condizionamenti di sindaci
ed assessori,fintemanifestazioni sindacali fotografate per colpire Esselunga». Oggi Esselunga potrebbe aggiungere la difficoltà di costruire un supermercato su un terreno a Cusano Milanino, di proprietà da 25 anni.
Secondo Coop la favola del
lupo e dell'agnello non regge.
La scorsa estate, nel pieno della polemica, vennero citati alcuni casi: «Per aprire a Piacenza abbiamo impiegato 22 anni.
Ricordiamo che Esselunga a
Milano occupa il 51% del mercato, a Lucca il 62%, in Monza/Brianza il 60% e a Lecco il
51%». Dati prontamente smentiti da Caprotti il quale specificava che i dati corretti provinciali sono quelli espressi in metri quadrati. Quindi Milano
18,8%, Lucca 33%, Monza/Brianza 18,3% e Lecco 13%.
«Nessuno ci ha regalato
niente - conclude, oggi, Tassinari - nemmeno in Emilia-Romagna e in Toscana. Quando,
nel '57 Esselunga fu fondata, Coop aveva già ornila negozi. La
nostra è stata una marcia lunghissima resa possibile da oltre
sette milioni di soci». Ora la
prossima mossa è di Caprotti.
e RIPRODUZIONE RISERVATA
Scarica

Guerra dei supermercati Primo round a Coop Italia