Seguimi CHIESA CRISTIANA DELLA GRAZIA - ANNO I N°1 | GENNAIO - MARZO 2014 “Ed egli alzatosi, lo seguì”. Matteo 9:9 Cosa dice la Bibbia di sé stessa? pag.14 EDITORIALE Alla ricerca della conoscenza L’ autore ed evangelista Ravi Zacharias racconta di essersi laureato nel periodo in cui venne pubblicata la nuova edizione dell’ Enciclopedia Britannica. Si trattò di unlavoro enorme che durò 14 anni e ricorda di essere rimasto colpito dalle statistiche: 200 consulenti, 300 editori, 4.000 collaboratori, oltre 100.000 voci, 34 milioni di dollari e 43 milioni di parole. Nelle ultime pagine di quest’opera, uno dei redattori ebbe l'ardire di concludere dicendo: "Qui è contenuta la totalità della conoscenza umana." Così non era, ovviamente. È stato stimato, infatti, che la conoscenza umana raddoppia almeno ogni cinque anni. Quindi, nei 14 anni occorsi per realizzare l'enciclopedia, la conoscenza avrebbe dovuto raddoppiare e raddoppiare molte volte. Allora, dov’è può essere contenuta la "totalità della conoscenza umana" — in Google forse? No, anche con la sua incredibile capacità di cercare approfonditamente tutto ciò che si conosce, Google non può tenersi al passo. La Bibbia non si vanta così, sebbene dica: "Grande è il nostro Signore ... la sua conoscenza non ha limiti" (Salmo 147:5). La Bibbia contiene molte storie di persone che, incontrando Dio, scoprirono la profondità della loro mancanza di conoscenza e comprensione. Per esempio, quando Giacobbe sognò di incontrare Dio alla sommità di una grande scala, le sue prime parole al risveglio furono: "Certo, il Signore è in questo luogo, e io non ne ero a conoscenza!" (Genesi 28:16). Poi ci fu Agar, la schiava di Sarah che, Seguimi n°1 Gennaio - Marzo 2014 SEGUIMI viene diffusa in Italia dalla Chiesa Cristiana della Grazia (già Chiesa di Dio Universale) aderente alla denominazione internazionale Grace Communion International. L'abbonamento è completamente gratuito e può es- sere richiesto all'indirizzo: Chiesa Cristiana della Grazia - Casella Postale 67 24030 Brembate di Sopra (BG). 2 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 di Joseph Tkach SOMMARIO 2 Editoriale Alla ricerca della conoscenza dopo essere fuggita per i maltrattamenti da parte della sua padrona, fu stupita quando Dio le parlò dicendole di tornare a casa. Genesi 16:13 riporta la sua reazione: "Ella diede questo nome al Signore che le aveva parlato: “Tu sei il Dio che mi ha vista!” per questo disse “Ho visto proprio ora colui che mi vede.” Un tempo dicevamo: "la macchina fotografica non mente mai", ma questo prima che arrivasse Photoshop. Dicevamo anche: "vedere per credere", ma questo prima che sofisticati strumenti scientifici rivelassero un mondo di cose oltre i limiti dei nostri sensi. Non importa quanto in profondità si sondi nell’atomo o quanto si vada oltre i confini dell'universo, c'è sempre qualcosa di più. Per questo, gran parte di ciò che noi oggi comprendiamo come natura della realtà fisica, ci sembra a volte così incredibile. Pertanto, è presuntuoso affermare di creare qualcosa che contenga tutta la conoscenza umana. Ed è altrettanto ridicolo sostenere di comprendere pienamente Dio, soprattutto se Eventuali manoscritti o foto inviate dai lettori, non sa- ranno restituiti. Seguimi è disponibile online e scaricabile in formato pdf e epub sul sito www.ccdg.it e può essere richiesta per email all’indirizzo [email protected]. EDITORE Verein Weltweite Kirche Gottes - Postfach 8215 - 8036 Zürich (Svizzera). DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Bernardi REDATTORE CAPO Alice Porcu 4 Notizie dal mondo Asia e Cina 5 Parole di vita Cos’è il battesimo? Hai bisogno di essere salvato? 6 Essere genitori 8 Valore di PI greco 10 Bibbia a 360° Introduzione a Dio 13 Rubrica Contributi dei lettori 14 Studio biblico Cosa dice la Bibbia di sé stessa? COLLABORATORI Massimo Mare Nuccio Patelmo PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Alice Porcu TRADUTTORI Vera Derrigo Vladimiro Meandri Alice Porcu Vincenzo Scannapieco. Fonti fotografie e immagini p. 2, 3, 4 (gci.org) p. 5, 7, 9, 10, 13, 14 (Alice Porcu) p. 8-9 (daily.wire.it) EDITORIALE di Joseph Tkach siamo diretti verso concetti ateistici . La fede cristiana si riconosce e prova anche gioia nei profondi misteri che vanno oltre la capacità cognitiva umana. Gesù dice che: "Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio" (Matteo 11:27); ma questo mistero non esclude una vera conoscenza di Dio, non intesa certamente come una totale comprensione di ciò che Dio è. Gesù continua a spiegare che nessuno conosce il Padre se non "... colui al quale il Figlio voglia rivelarlo." (v. 27). Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio Matteo 11:27 Il fatto che gli esseri umani non possano comprendere Dio totalmente non significa che Dio non possa farsi conoscere dalle Sue creature. Nella chiesa primitiva si usava questo aneddoto: "Solo Dio conosce Dio, solo Dio rivela Dio." Il Dio trascendente dell'universo ha fatto proprio questo, si è rivelato personalmente nell’incarnazione di Suo Figlio Gesù. La testimonianza della chiesa Cristiana non è quella che noi abbiamo trovato Dio, ma che Dio si è rivelato a noi in Gesù Cristo. Karl Barth scrisse una volta: "Nelle nostre mani anche i termini che ci sono suggeriti dalle Sacre Scritture riveleranno la nostra incapacità di cogliere il loro significato." Tuttavia, come Cirillo di Alessandria disse una volta: "quando le cose che riguardano Dio sono espresse nel linguaggio umano, non dobbiamo pensare che possono avere qualsiasi fondamento, ma dobbiamo ricordare che la ricchezza della gloria divina si rispecchia nella povertà dell’espressione umana." Quindi dobbiamo tenere presente che anche le parole della Bibbia, prese in prestito dalla comprensione ed esperienza umana, si ri- feriscono a realtà divine che superano di gran lunga le parole stesse e le realtà umane da cui provengono. Le Sacre Scritture conservano per noi la testimonianza dei fatti che rivelano Dio, cominciando dai profeti dell'antico Israele e culminando con gli apostoli che scelse Gesù. Quei racconti e quegli insegnamenti ci presentano un Dio che manifesta la Sua invisibile presenza, anche se per ora noi "vediamo attraverso uno specchio, in modo oscuro" come disse l’apostolo Paolo in 1 Corinzi 13:12. Tale rivelazione non ci dice tutto ciò che può essere conosciuto riguardo ogni cosa, ma è pur sempre profonda per ciò che rivela. È solo a motivo dell’opera dello Spirito Santo, in e attraverso le Sacre Scritture, che ci siamo messi realmente in contatto con il Dio vivente e possiamo sentire questo Dio che parla ancora al nostro spirito. Quindi, anche se lo Spirito Santo non parla di suo direttamente, esso ci conduce comunque dove Dio vuole, per sorprenderci, confortarci e rivelarci le Scritture. Come nel sogno di Giacobbe e nella sofferenza di Agar, Dio si fa conoscere e riunisce le persone che rispondono al suo amore manifesto. Dio disse a Geremia: "Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci" (Geremia 33:3). Maturando spiritualmente, ci rendiamo conto di avere poca conoscenza e, anche se questo ci rende desiderosi di saperne di più, ci sentiamo sollevati nell’accettare il fatto che ci sono tante cose che non sappiamo e che non ci è dato di sapere. Questa mancanza di conoscenza e comprensione tiene il nostro sguardo rivolto verso Colui che sa tutto, che vuole essere conosciuto e che si è fatto conoscere in Gesù Cristo. Il futuro ci riserva molte incognite; l'economia mondiale continuerà a zoppicare e a barcollare ancora a lungo e le guerre e i suoi rumori restano una realtà di fatto anche per il XXI secolo. Ci saranno catastrofi e innovazioni tecnologiche, gli scienziati faranno scoperte alcune delle quali ribalteranno le precedenti. Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci Geremia 33:3 Io prego che la Chiesa Cristiana della Grazia cresca e diventi sempre più sensibile alla guida di Dio. Prego che noi rispondiamo al Suo volere, cooperando al ministero con Gesù in modo nuovo ed entusiasmante, facendo brillare nelle tenebre la luce della promessa che Dio farà nuove tutte le cose. 3 Seguimi | Gennaio - Marzo 2014 NOTIZIE Nepal: scuola biblica mobile I dal Mondo Aggiornamento di Rod Matthews, responsabile missionario di Grace Communion International nell’Asia sudorientale e Pacifico. l Vangelo arriva fino ai piedi dell’Himalaya! Nel Nepal, la chiesa sta portando avanti un progetto per sostenere il ministero dell’ Himalaya Gospel Chruch guidata da Deben Sam. Deben lavora per fondare chiese nei remoti villaggi a Nord di Kathmandu ai confini col Tibet. Abitanti nepalesi Quando visita questi villaggi porta sempre con sé delle Bibbie tradotte nelle lingua locale, un generatore di corrente ed un video proiettore per far vedere dei filmati su Gesù. Deben ha potuto constatare che sono meno del 5% i pastori e le guide delle chiese che hanno la possibilità di frequentare un seminario, la diffusione delle Scritture è difficile e la maggior parte dei membri delle chiese locali hanno una conoscenza blanda delle basi e degli insegnamenti cristiani. Inoltre, la maggior parte dei pastori e dei membri sono talmente poveri che non dispongono delle risorse (tempo incluso) per poter lasciare il lavoro che sostiene la loro famiglia e andare a studiare fuori dal loro villaggio. Per questo motivo, Deben India: lasciate che i bambini vengano a me I ha pensato di istituire una “scuola biblica mobile” che si sposta in diversi villaggi, in questo modo i pastori e i membri possono imparare e poi insegnare agli altri. Deben ha pensato di preparare anche i missionari che raggiungeranno questi luoghi in cui ancora non ci sono chiese. Il sogno di Deben è quello di realizzare una scuola per gli studi biblici trimestrale a Kathmandu. Quando Deben insegna ai suoi studenti usa due pubblicazioni della Chiesa Cristiana della Grazia che sono state tradotte in nepalese: “Come diventare un vero discepolo di Gesù Cristo” e “Insegnamenti cristiani basilari”. Recentemente la chiesa ha finanziato la stampa di altre 3000 copie del secondo libro. ficio della sua congregazione, a cui hanno preso parte 27 bambini dai 4 ai 14 anni. I membri hanno provveduto del cibo e hanno lavorato come staff per il campeggio. Uno dei nostril membri indiani, il dr. Piria Suntharam ha costruito e dirige una casa per bambini nel villaggio di Kalthanipadi. La casa dà rifugio a circa 35 giovani tra orfani e bambini abbandonati. Questo progetto è stato sostenuto dalle nostre congregazioni Indiane ed Australiane, ed altri progetti sono in via di sviluppo. Casa dei bambini n India i bambini abbandonati e bisognosi sono numerosi e le nostre congregazioni stanno sostenendo un orfanotrofio per bambini disagiati. A Maggio Danny Zachariah, un nostro pastore in India, ha organizzato un campeggio presso l’edi- 4 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 Bambini in campeggio Che cos’è il battesimo? D opo la Sua risurrezione, Gesù lasciò il compito di battezzare tutti coloro che sarebbero diventati Suoi discepoli. Perché? Lo scrittore Tom Wright afferma che i credenti possono rinunciare al mondo ed alla sua influenza con "la potenza dello Spirito di Dio, sulla base della condivisione della morte e della risurrezione di Gesù nel battesimo" (pagina 190 di Simply Christian). La Bibbia spiega chiaramente lo scopo del battesimo: ”Non sapete che tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo vivere una vita nuova” (Romani 6:3-4). Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Matteo 28:19 Il battesimo è un atto di fede, che esprime la nostra morte col Signore e la nostra risurrezione con Lui, è un atto di testimonianza attraverso il quale esprimiamo e dimostriamo di fronte alla comunità di aver accettato il Suo dono di salvezza e la grazia di Dio attraverso il sacrificio di Cristo. Col battesimo proclamiamo alla nostra famiglia, ai parenti, ai compagni di lavoro, ai conoscenti, agli amici e nemici, che ci rallegriamo nella condivisione della vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il messaggio è chiaro: se credi, attesti questa fede attraverso il battesimo, se sei già battezzato, vivi questa fede con l’impegno assunto attraverso questo atto di testimonianza. Parole di Vita Hai bisogno di essere salvato? G esù è venuto nel mondo per salvarci. La Bibbia è piena di analogie sulla salvezza. Il piano di salvezza di Dio è per tutti e questo progetto è racchiuso in un solo nome: Gesù Cristo. La Bibbia spiega che siamo già stati salvati, ma che la maggior parte degli uomini non l’ha ancora accettato. Immaginate una nave che simboleggia il mondo. Questa nave con tutta l'umanità a bordo mantiene una rotta insicura, traviata dalle proprie scelte e dall’influenza di Satana. Ecco che la nave è investita da una implacabile tempesta, comincia ad affondare, tutti sono destinati a perire tra le onde vorticose. Sembra che non ci sia alcuna speranza, ma Dio, nella Sua compassione, manda Gesù per salvare tutta l’umanità e la nave. Sono pochi coloro che se ne accorgono, Egli infatti ha lanciato una scialuppa di salvataggio, ma molti non salgono a bordo con Lui e restano sballottati qua e là tra le onde. Senza renderci conto che Gesù ci aspetta sempre a braccia aperte, contiinuiamo a pensare che dobbiamo essere ancora salvati. La Bibbia spiega che la salvezza è già disponibile per tutti grazie alla crocifissione ed alla risurrezione di Gesù Cristo. Avere fede in Gesù significa afferrare quella scialuppa e ricevere la Sua salvezza, in Atti 16:31: “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia” e in Giovanni 3:36 “Chi crede nel Figlio ha vita eterna”. L’apostolo Paolo desiderava che i cristiani di Roma capissero il significato della grazia di Dio. Grazia significa perdono dei peccati e dono immeritato della salvezza attraverso Cristo. Paolo parla dei cristiani come "quelli che ricevono l'abbondanza della grazia ed il dono della giustizia" (Romani 5:17). Tutti gli uomini e le donne di questo mondo possono scegliere di accettare la salvezza di Gesù Cristo e ricevere la grazia di Dio. Il Figlio dell’uomo è venuto pr cercare e salvare ciò che era perduto. 5 Luca 19:10 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 L Essere genitori Giovani genitori cristiani a nostra congregazione della Chiesa Cristiana della Grazia di Acquaviva delle Fonti, è costituita da un piccolo gruppo di cristiani molto giovani, quasi tutti genitori di bambini piccoli. Come giovani genitori cristiani, sentiamo tutti la responsabilità di rispondere adeguatamente alla missione di padri e madri, cui siamo stati chiamati anche attraverso i valori della nostra fede. Sentiamo tutti la responsabilità di rispondere alla missione di genitori anche attraverso i valori della nostra fede Essere genitori oggi, non sembra più un compito ben delineato e chiaro. Sono stati scritti molti e tanti libri su questo tema, su come educare i figli, su come essere genitori di successo, su come vivere la genitorialità in maniera appagante. 6 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 Gli stessi professionisti in materia, nel tempo hanno prodotto diverse interpretazioni e diverse chiavi di lettura per spiegare quale sia il miglior metodo per educare i nostri figli ed essere per loro dei buoni genitori. Alcuni di loro hanno affermato che un’impostazione educativa rigida può nuocere all’equilibrio psichico e allo sviluppo della personalità dei bambini, altri, altrettanto competenti, o addirittura gli stessi ricredendosi in un secondo momento, hanno suggerito un’educazione improntata sulla disciplina, quale metodo educativo imprescindibile per lo sviluppo e l’integrità del bambino quando un giorno diventerà una persona adulta. Quindi, anche nel mondo “competente in materia”, sembra non esserci una perfetta armonia e continuità sulla determinazione di cosa significhi essere buoni genitori. La famiglia in Italia La società italiana, è intrisa di visioni diverse sul concetto di famiglia, e conseguentemente anche sul concetto di genitorialità. La nostra è una nazione multietnica, in cui convivono diverse re- altà sociali, culturali e religiose che hanno il loro peso sul concetto del ruolo che devono avere i genitori. Basta pensare per esempio a come e quanto è diffusa nel nostro paese la religione e la cultura musulmana, in cui il concetto di famiglia è sicuramente diverso da quello cristiano tradizionale. Diverse realtà sociali, culturali e religiose hanno il loro peso sul concetto di genitore Nel mondo musulmano si può parlare di poligamia, la quale, benché non condivisa dalla legislazione italiana, trova sicuramente spazio nelle famiglie di musulmani diventati cittadini italiani, nonché di italiani convertiti all’islam. Si sente parlare di coppie di fatto, di coppie omosessuali e del loro diritto alla genitorialità. Spesso sentiamo dire che i genitori devono essere buoni amici dei propri figli. Ma se è ovvio che un amico non potrà mai sostituire un buon genitore, potrà mai un genitore essere un buon amico per i figli? Essere genitori Tante e diverse sono le domande, le influenze e le argomentazioni volte a diffondere molteplici discorsi e punti di vista inerenti il concetto di famiglia, diventato ormai un concetto relativo, mentre il ruolo dei genitori, già troppo difficile di suo, è oggi ancor più vago e confuso che mai. Parlarne, perché no! ci ha dato ragione, visto il risultato conseguito attraverso il bagaglio di nozioni ed informazioni che è riuscito a trasmetterci in così poco tempo. Importanza dell’esempio del nostro comportamento a casa La responsabilità dell’essere genitori sotto un profilo puramente sociale, in mezzo a tanta confusione e tanto parlare insieme alla necessità di unire a questo compito la nostra chiamata cristiana, ha determinato in noi il desiderio di approfondire questo argomento. Da queste considerazioni e dal profondo bisogno di dare il meglio di noi stessi ai nostri figli, è nata l’idea di organizzare la conferenza del 6 aprile 2013, dal titolo “Essere genitori”. Dalle sue parole abbiamo potuto predere spunto per riflettere su questioni importantissime del nostro “vivere i figli”, quale per esempio, la cruciale importanza dell’esempio che diamo attraverso il nostro modo di comportarci a casa. Abbiamo potuto apprendere dell’enorme capacità cognitiva e di analisi che i bambini hanno fin da piccolissimi e che spesso sottovalutiamo, e molto altro. L’impressione, a fine conferenza, è stata Certo, un argomento troppo complesso e vasto, per avere la pretesa di abbracciare ogni suo aspetto in una sola conferenza. E’ infatti con umiltà e senza pretese, ma con il semplice desiderio di lasciarci arricchire attraverso l’intervento di un cristiano competente, che abbiamo avuto il privilegio di ascoltare il dott. Gianfranco Giuni come oratore di questa conferenza. La pluriennale esperienza da lui maturata nell’ambito del counseling cristiano quella di aver nutrito il nostro bisogno di conoscenza e di apprendimento su questo tema, con un’ampiezza ed una chiarezza assolutamente sufficiente e soddisfacente. E’ per questo che invitiamo quanti fossero interessati ad essere e diventare genitori sempre migliori ma soprattutto fondati su valori assoluti, a dispetto di una cultura relativista anche in questo ambito, a scaricare o ascoltare dal nostro sito la registrazione della conferenza “Es sere genitori”. Essere e diventare genitori fondati su valori assoluti a dispetto di una cultura relativistica L’augurio per tutti noi, e per quanti tengono a cuore il proprio ruolo di genitori cristiani, è che possiamo sempre trovare, attraverso la parola di Dio, e con l’aiuto di fratelli speciali come il Dott. Giuni, una lampada capace di illuminare l’oscurità che avvolge il mondo intero e che cerca di invadere anche le nostre famiglie. Affinché, un giorno, i nostri figli, guardando indietro possano riconoscere in quel modello familiare fondato da Dio e su Dio, un nucleo di amore incondizionato, la culla in cui non solo hanno trovato affetto quando ne hanno avuto bisogno, ma un rifugio sempre sicuro ed inviolabile, perché benedetto dal Signore e protetto dalla Sua Grazia. Francesco Bernardi (Coordinatore di Acquaviva delle Fonti) 7 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 Valore di PI greco N iente intimorisce di più di una lavagna coperta di equazioni matematiche. Ma ciò che alla maggior parte delle persone appare come un guazzabuglio incomprensibile di segni e simboli per un matematico è un qualcosa di estremamente affascinante. Per i matematici una bella equazione ha l'eleganza e la simmetria di una poesia classica o di una grande opera musicale. I numeri possono avere davvero il loro fascino. Lasciate che vi spieghi cosa intendo dire, facendo riferimento a quel simbolo matematico che molto probabilmente tutti noi conosciamo e che abbiamo imparato a scuola: il Pi greco (Π). Il Pi greco è usato per rappresentare il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio, è la risposta alla domanda: qual è la misura / rapporto tra la circonferenza di un cerchio e la lunghezza del suo diametro? Si tratta di un numero irrazionale, il che significa che non può essere espresso esattamente con una semplice frazione. Infatti, non può essere 8 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 espresso affatto, in quanto considerato come decimale non ripetibile. Per secoli, i matematici hanno cercato di calcolare il valore più preciso del Pi greco. Eccovi un esempio del calcolo che arriva fino a 100 cifre decimali: 3 ,141 5 9 2 6 5 3 5 8 97 9 3 2 3 8 4 6 2 6 4 3 3 8 3 27 9 5 0 2 8 8 41 971 6 9 3 9 9 3 7 51 0 5 8 2 0 974 9 4 4 59230781640628620899 86280348253421170679. E anche nonostante il suo valore sia stato calcolato fino a 10 trilioni di decimali, non sono riusciti a trovare degli schemi ripetibili e distinguibili. A causa di questa anomalia nel Pi greco si trovano tutte le sequenze di numeri di una vita intera. Nel Pi greco troverete il vostro numero di telefono, il numero di previdenza sociale, la vostra data di nascita, la data del vostro matrimonio, la vostra data di morte e altro ancora! Questa anomalia, tuttavia, non rende il Pi greco un valore inutilizzabile, esprimendolo con la frazione approssi- di Joseph Tkach mativa 22/7 è comunque sufficientemente utile per molti scopi pratici. Anche se il campo della matematica pura è un territorio alieno per la maggior parte di noi, penso che possiamo capire perché, coloro che l’hanno studiata, trovino in essa bellezza particolare e anche ispirazione spirituale. Dio ha creato tutto per numero, peso e misura. (Isaac Newton) L'astronomo Johannes Kepler disse: "La geometria è unica ed eterna e splende nella mente di Dio, una parte di ciò che è in essa si uniforma agli uomini, questo è il motivo per cui l’uomo è a immagine di Dio .” Gottfried Wilhelm Leibniz disse:" Il piacere che otteniamo dalla musica viene dal contare, ma un contare che proviene dall’inconscio. La musica non è altro che inconscia aritmetica." Sir Isaac Newton disse: "Dio ha creato Valore di Pi greco tutto per numero, peso e misura." Euclide osservò come "le leggi della natura vengano dai pensieri matematici di Dio". Galileo Galilei osservò che "la matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo." E Einstein disse: "Dio non si preoccupa delle nostre difficoltà matematiche. Lui integra empiricamente." Come i fisici delle particelle che si dedicano alle scoperte più innovative, i matematici stanno scoprendo la necessità di esprimere le proprie conclusioni in un linguaggio che suona più metafisico che strettamente scientifico. L’illustre matematico Paul Albert Gordan (18371912) anticipò questo concetto quando scrisse: "Questa [la matematica assiomatica] non è più matematica, è teologia." Di certo, Dio è il più grande matematico. Può contare gli uccelli che cadono dal cielo, il numero dei capelli sul nostro capo e può anche ricordare il numero delle lacrime che abbiamo versato. Paolo ci ricorda che possiamo comprendere qualcosa su Dio osservando la Sua creazione e, naturalmente, l’immagine migliore che abbiamo di Dio è stata espressa nella persona di Gesù Cristo. Gesù venne per essere uno di noi e rivelò il Padre e lo Spirito Santo. Per questo motivo, la chiesa ha formulato la dottrina sulla natura Trinitaria di Dio. Comprendere Dio come una Trinità non spiega completamente ogni cosa, ma sintetizza in modo essenziale ciò di cui abbiamo bisogno di conoscere e che, entro i nostri limiti possiamo sapere. Potremo dire che la dottrina della Trinità "spiega" Dio come 22/7 esprime il Pi greco come frazione. Non possiamo arri- di Joseph Tkach vare all'ultimo decimale del Pi greco e non possiamo dare una spiegazione ad ogni cosa che riguarda la verità, la realtà e l'essere di Dio. Ma conoscere Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo è il modo più completo e preciso che ci consente di cogliere la Sua vera natura nella nostra vita quotidiana e di essere partecipi in un’intima relazione con Lui. La geometria è unica ed eterna e splende nella mente di Dio, una parte di ciò che è in essa si uniforma agli uomini, questo è il motivo per cui l’uomo è a immagine di Dio. (G.W.Leibniz) Una vera relazione con Dio, quando vissuta per mezzo di Gesù Cristo, non richiede, come prima cosa, una comprensione completa. La comprensione viene dopo che il nostro essere si è riconciliato in un rapporto con Dio per mezzo di Gesù Cristo, che ha una totale conoscenza di Dio e condivide con noi tutto di ciò che possiamo immaginare. Sarebbe sciocco e arrogante per noi comuni mortali pretendere di poter spiegare a fondo tutto ciò che c’è da sapere su Dio. Egli è molto più grande di noi, i Suoi pensieri non sono i nostri e le Sue vie sono superiori alle nostre (vedi Isaia 55:8). La Sua compassione senza riserve, la Sua infinita misericordia e il Suo amore incondizionato rendono insensato il nostro modo di ragionare. Come Paolo scrisse nella sua lettera ai Romani, " Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! Infatti «chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?» Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno." (Romani 11:33-36) Sono vie che sono al di là della nostra immaginazione. Mosè sintetizzò bene questo concetto in Deuteronomio 29:28: "Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate appartengono a noi e ai nostri figli per sempre, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge". A motivo di Gesù, noi sappiamo molto di più di quanto l'antico Israele poteva sapere, ma ricordiamoci sempre che per quanto riguarda la nostra comprensione, "vediamo ancora attraverso un vetro scuro", ma nel mentre stiamo godendo di una vera e propria relazione con Dio per mezzo di Cristo e dello Spirito. Un giorno tutto sarà chiaro. Fino ad allora, troverò sempre affascinante vedere cosa succede sotto gli occhi dei matematici e degli scienziati che sondano sempre di più la profondità dei misteri del cosmo; soprattutto coloro che hanno l'umiltà di dire, alla fine della giornata "Quanto sei grande tu, o Signore." Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. 9 Isaia 55:9 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 Introduzione a Dio I l nostro fondamento, in quanto cristiani, è costituito dal credere all’esistenza di Dio. Quando pensiamo a un “Dio”, noi intendiamo il Dio descritto nella bibbia: un essere spirituale buono e potente che creò tutte le cose, che si interessa a noi, che si interessa a quello che facciamo, che è interessato alle nostre vite e che ci offre l’eternità con la sua bontà. Non è possibile comprendere totalmente Dio, ma possiamo avere un solido “punto di partenza” per comprendere chi è, e cosa sta facendo nelle nostre vite. Concentriamoci per esempio sulle qualità di Dio che potrebbero essere molto utili per un nuovo credente che si avvicina alla fede. La Sua esistenza Molte persone, anche credenti da tempo, vorrebbero le prove dell’esistenza di Dio, ma non è possibile “provare” l’esistenza di Dio in modo da convincere tutti. Probabilmente, è meglio parlare in ter- 10 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 mini di evidenze piuttosto che di prove. Le evidenze ci danno fiducia nell’esistenza di Dio, e possono dirci che si tratta dello stesso essere descritto nella Bibbia. Paolo disse ai pagani di Listra che Dio non ci ha lasciati senza testimonianza (Atti 14:17). Allora, dove sono le evidenze? La Creazione Salmi 19:1 ci dice: “I cieli raccontano la gloria di Dio.” Romani 1:20 ci dice: “Infatti le sue qualità invisibili e la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.” La creazione in sé, ci dice qualcosa di Dio. E’ ragionevole per noi credere che qualcosa generò la terra, il sole e le stelle così come sono. Gli scienziati dicono che l’universo ebbe inizio con un Big Bang, e noi riteniamo ragionevole credere che qualcosa abbia causato il Bang, e quel qualcosa, noi crediamo sia Dio. Il disegno La creazione evidenzia un ordine, per esempio, attraverso le leggi della fisica. Se le varie proprietà della materia fossero state differenti rispetto a come sono, allora la terra non sarebbe potuta esistere, e l’uomo non sarebbe potuto esistere. Se la dimensione o l’orbita della terra fossero state differenti, allora le condizioni di questo pianeta non avrebbero permesso la vita umana. Alcuni pensano che questo sia il risultato di un incidente cosmico; altri credono che la spiegazione più ragionevole sia che il sistema solare sia stato disegnato da un creatore intelligente. La vita La vita è basata su complessi ed incredibili reazioni e processi chimici. Alcune persone credono che la vita abbia origine da una causa intelligente; altri credono che tutto accadde per caso. Alcuni hanno fiducia nel fatto che gli Bibbia a 360 gradi scienziati dimostreranno prima o poi un’origine non divina della vita. Mentre, per molte persone, l’esistenza della vita è evidenza di un Dio Creatore. L’uomo L’uomo è una creatura cosciente di sé, che esplora l’universo, che riflette sul significato della vita e ne cerca lo scopo. La fame fisica suggerisce l’esistenza del cibo; la sete suggerisce che esista qualcosa in grado di placarla. Allora, il nostro bisogno intellettuale di un perché della nostra vita, ci suggerisce che esiste realmente un significato da ricercare. Molte persone dichiarano di aver trovato questo significato attraverso una relazione con Dio. La moralità Il bene ed il male sono solo un’opinione, o una regola di maggioranza, oppure c’è qualche autorità sovrumana che stabilisce il bene ed il male? Se non ci fosse Dio,l’uomo non avrebbe basi per condannare il male, non avrebbe nessuna ragione per condannare il razzismo, il genocidio, la tortura o qualsiasi altra atrocità. L’esistenza del male è, perciò, l’evidenza che Dio esiste. Se non ci fosse Dio, non ci sarebbe nessuna autorità, eccetto il potere. Credere in Dio è ragionevole. La grandezza Che tipo di essere è Dio? Più grande di quello che possiamo immaginare! Se Dio ha creato l’universo, allora Egli è più grande dell’universo e non è limitato né dal tempo, né dallo spazio, né dall’energia, perché Lui esisteva prima del tempo, dello spazio, della materia e dell’energia, anzi, oltre tutto questo. 2 Timoteo 1:9; menziona qualcosa che Dio fece “prima dell’inizio dei tempi.” Come dire: il tempo ha avuto un inizio e Dio esisteva prima del tempo. Egli ha un’esistenza senza tempo che non può essere misurata con gli anni. Egli è eterno, di “età infinita”. La matematica è troppo limitata per descrivere l’esistenza di Dio. Dio esisteva prima di creare la materia, e Lui non è fatto di materia. Lui è spirito, ma non è “fatto di spirito.” Dio non è fatto di nulla; lui semplicemente è, e Lui esiste come spirito. Egli definisce l’esistenza, Egli definisce lo spirito, Egli definisce la materia. Dio esisteva prima della materia e le dimensioni e le proprietà della materia non si applicano a Lui. Egli non può essere misurato in miglia o kilowatt. Salomone riconobbe che neanche i cieli più alti potrebbero contenere Dio (1 Re 8:27). Egli riempie i cieli e la terra (Geremia 23:24); Egli è ovunque, è onnipresente. Non esiste alcun luogo nell’universo dove Egli non esista. Quanto è potente Dio? Se Dio può causare un big bang, disegnare un sistema solare, creare i codici del DNA e gestire tutti questi livelli di potenza, allora deve essere illimitato in potere e onnipotente. Nulla è impossibile per Dio, Egli può fare qualsiasi cosa che desideri (Giobbe 23:13). La creatività di Dio dimostra un’intelligenza molto più grande di quella che possiamo immaginare. Egli controlla costantemente l’universo, permettendone la sua continua esistenza (Ebrei 1:3). Questo significa che Egli deve conoscere cosa accade in tutto l’universo; Egli è illimitato nella sua intelligenza, è onnisciente. Egli conosce tutto ciò che desidera conoscere. Dio definisce ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, Lui è per definizione giusto, ed ha il potere di fare sempre ciò che è giusto. “Dio non può essere tentato dal male” (Giacomo 1:13). Lui è consistentemente e perfettamente giusto (Salmi 11:7). I suoi standard sono giusti, le sue decisioni sono giuste, ed Egli giudica il mondo con giustizia, perché Egli è, nella sua reale natura, buono e giusto. In tutte queste vie, Dio è così differente da noi che abbiamo bisogno di usare delle parole speciali solo per lui. Solo Dio è onnisciente, onnipresente, onnipotente ed eterno. Noi siamo materia; Lui è spirito. Noi siamo mortali; Lui è eterno. Questa grandiosa differenza tra noi e Dio, questa diversità, è chiamata trascen- denza. Questo sta a significare che Egli trascende noi, che è al di là di noi e che non è come noi. Bontà Se la nostra conoscenza di Dio si limitasse al suo incredibile potere su di noi, lo obbediremmo solo per paura, in ginocchio e con un cuore risentito. Ma Dio ci ha rivelato un altro aspetto della sua natura: l’incredibile grande Dio, è anche incredibilmente gentile e buono. Uno dei discepoli di Gesù gli chiese, “Signore mostraci il Padre” (Giovanni 14:8). Voleva sapere come era Dio. Questo discepolo conosceva la storia del cespuglio che bruciava, della colonna di nuvola e di fuoco e del fuoco del monte Sinai, il trono fantascientifico che Ezechiele vide, ed il sussurro che Elia sentì (Esodo 3:4, 13:21; 1 Re 19:12, Ezechiele 1). Dio può apparire in tutti questi modi, ma com’è veramente? Dove dovremmo guardare per vedere Dio? Gesù disse, “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). Se vogliamo sapere come è Dio, dobbiamo guardare Gesù. Possiamo imparare qualcosa su Dio dalla natura; possiamo imparare di più sul modo in cui si rivela dal vecchio testamento, ma apprendiamo molto di più da come Dio si è rivelato in Gesù. Gesù ci mostra come è Dio. Gesù è chiamato Emanuele, che significa Dio con noi (Matteo 1:23). Egli visse senza peccato e senza egoismo. Egli è una persona compassionevole, ha sentimenti di amore, gioia, delusione e ira. Ha cura delle persone. E’ per la giustizia e perdona il peccato. Gesù servì gli altri, perfino nella sofferenza e nella morte. Dio è così. Egli si descrisse a Mose in questo modo: “L’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà, che usa misericordia a migliaia, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito” (Esodo 34:6-7). Il Dio che regna sopra tutto il creato è libero di operare anche all’interno della creazione. Questa è la sua immanenza, il suo essere con noi. Sebbene Dio sia più 11 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 Bibbia a 360 gradi grande dell’universo, Egli, in qualsiasi parte nell’universo si manifesta ai credenti in modo diverso che ai non credenti. L’immenso Dio è sempre vicino a noi. Egli è vicino e lontano allo stesso tempo (Geremia 23:23). Attraverso Gesù, Egli è entrato nella storia umana, nel tempo e nello spazio. Egli ha lavorato nella realtà umana mostrandoci come la vita dovrebbe essere nella carne, mostrandoci che Dio, nelle nostre vite, vuole darci di più di quello che abbiamo nella dimensione prettamente umana. Ci è stata offerta la vita eterna, una vita oltre i limiti fisici che noi conosciamo. Ci è stata offerta la vita spirituale, in quanto lo Spirito di Dio viene per vivere in noi e farci diventare figli di Dio (Romani 8:11; 1 Giovanni 3:2). Dio continua ad essere con noi operando in questo tempo ed in questo spazio, per aiutarci. Il Dio grande e potente, è anche il Dio gentile e buono; il perfetto e giusto giudice, è anche il Salvatore misericordioso e paziente. Il Dio che si adira di fronte al peccato, ci dona anche la salvezza dal peccato. Egli è possente in misericordia e grande in bontà. Questo è ciò che dovremmo aspettarci da un Essere che ha creato i codici del DNA, i colori dell’arcobaleno e la delicata brezza che ci accarezza con il vento. Non esisteremmo affatto, se Dio non fosse gentile, e benevolo. Dio descrive la sua relazione con noi in molti modi. Utilizzando un’analogia, Egli si descrive come Padre di cui noi siamo figli. In un’altra analogia, lui è il marito e tutti i credenti, insieme, sono la sua sposa. Oppure ancora, lui è il re e noi siamo i suoi sudditi. Lui è il pastore e noi siamo le sue pecore. In tutte queste analogie, Dio si pone in un contesto di responsabilità, in cui protegge e provvede ai bisogni del suo popolo. Dio sa quanto siamo minuscoli e fragili, Egli sa di poterci cancellare con uno schiocco di dita, basterebbe un leggerissimo errore di calcolo delle forze cosmiche. Ma in Gesù, Dio ci mostra quanto ci ama e quanto si interessa a noi. Gesù era umile e disposto perfino a soffrire, se ciò ci avesse aiutato. Egli conosce benissimo il tipo di soffe- 12 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 renza che attraversiamo in questa vita, perché l’ha provata lui stesso e conosce il dolore che il male causa, egli lo accettò, mostrandoci la possibilità di avere fede in Dio. Dio ha dei piani per noi, egli ci ha fatti a sua immagine e somiglianza (Genesi 1:27) e ci invita a diventare sempre più come lui in bontà, non in potenza. Attraverso Gesù, Dio ci da un esempio da seguire: un esempio di umiltà, di servizio altruista, di amore, di compassione, di fede e di speranza. “Dio è amore”, scrisse Giovanni (1 Giovanni 4:8). Dio dimostrò il suo amore mandando Gesù a morire per i nostri peccati, affinché le barriere tra noi e Dio fossero rimosse, e potessimo vivere con lui in gioia eterna. L’amore di Dio non è solo un desiderio, è azione profonda che ci aiuta nei nostri bisogni più intimi, primari e fondamentali. Attraverso la crocifissione e la risurrezione di Gesù Cristo possiamo imparare di più su Dio. Gesù ci mostra un Dio disposto a soffrire e subire anche le pene causate da persone chiamate dal suo amore. Ed il suo amore ci invita e ci incoraggia, senza mai forzarci a fare la sua volontà. L’amore di Dio per noi, mostrato più chiaramente in Gesù Cristo, è il nostro esempio: “In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri” (1 Giovanni 4.10-11). Se viviamo l’amore di Dio, la vita eterna sarà una gioia non solo per noi ma anche per quelli che vivono con noi. Se seguiamo Gesù nella nostra vita, lo seguiremo anche nella nostra morte e nella resurrezione. Lo stesso Dio che ha fatto risorgere Gesù dai morti farà risorgere anche noi e ci darà la vita eterna (Romani 8:11). Ma se non impariamo ad amare, allora non godremo della vita eterna. Quindi, Dio ci sta insegnando ad amare, un po’ alla volta, secondo le nostre capacità, seguendo un passo che siamo in grado di seguire, dandoci un esempio perfetto in Cristo Gesù, e cambiando il nostro cuore attraverso l’opera dello Spirito Santo. La Potenza che controlla il fuoco nucleare del sole, sta operando con gentilezza ed amore nei nostri cuori, corteggiandoci e conquistando la nostra affezione e la nostra fedeltà. Dio dà un significato alla nostra vita, una direzione e una speranza per la vita eterna. Possiamo fidarci di lui, anche quando soffriamo per fare il bene. La bontà di Dio è sostenuta dal suo potere, il suo amore è guidato dalla sua saggezza. Lui ha tutte le forze dell’universo sotto controllo e le usa per con beneficio affinché “tutte le cose cooperino al bene di coloro che amano Dio” (Romani 8:28). Epilogo Come possiamo rispondere ad un Dio così grande e buono, così terribile e tenero? Rispondiamo con adorazione: timorosi verso la sua gloria e maestà, lodando le sue opere, riverendo la sua santità, rispettando la sua potenza, pentendoci alla sua perfetta presenza ed obbedendo all’autorità che troviamo nella sua verità e saggezza. Alla sua misericordia rispondiamo con gratitudine; alla sua grazia, con la nostra fedeltà; alla sua bontà con il nostro amore. Noi lo ammiriamo, lo adoriamo e ci doniamo a lui anche se desidereremmo avere di più da donargli. Proprio come lui ci ha mostrato il suo amore gli permettiamo di trasformarci in modo da amare le persone che ci circondano. Usiamo tutto quello che abbiamo, tutto quello che siamo, tutto quello che lui ci dà per servire gli altri, proprio come ha fatto Gesù. Questo è il Dio che preghiamo, sapendo che lui ascolta ogni nostra parola e conosce ogni nostro pensiero; sapendo che conosce ogni nostro bisogno, che si occupa dei nostri sentimenti, che vuole vivere con noi per l’eternità, che ha il potere di rispondere a ogni nostra richiesta e che è anche saggio a volte, da non rispondere per il nostro bene. Dio ha dato prova della sua fedeltà in Gesù Cristo. Dio esiste per servire, non per essere egoista. Il suo potere è sempre usato con amore. Il nostro Dio è supremo ed immenso in potere e in amore, possiamo avere fede in Lui assolutamente in ogni cosa. Rubrica Contributi dei lettori C o n v e g n o M o n t e g r o t t o Te r m e 2 01 3 R ingraziando Dio, molti di noi hanno avuto la possibilità di partecipare al convegno 2013 a Montegrotto Terme, condividendo questa gioia con i fratelli inglesi, svizzeri, canadesi e di altre nazionalità. Avere la possibilità di trascorrere quattro giorni insieme ai fratelli in Cristo è un'occasione che nessuno di noi vorrebbe perdere! Ascoltare la parola di Dio, glorificarlo con i canti e le musiche speciali, esprimere il nostro amore per Lui con la danza e la poesia, invocarlo in preghiera, crescere spiritualmente attraverso i sermoni dei pastori, produce in noi una gioia e un’allegrezza indescrivibili. Il Convegno della Chiesa Cristiana delle Grazia è un’incontro annuale aperto a tutti, è una festa per glorificare il nome di Gesù "nostra unica Salvezza". L’unicità di questo Convegno sta nel fatto che persone provenienti da diverse nazioni esprimono la lode a Gesù, il Signore, ognuno nella propria lingua. Le voci si sovrappongono in un unico canto, con parole diverse che esprimono lo stesso significato, per un unico Dio, un solo Signore in un unico Spirito. In quei pochi giorni ha aleggiato nell'aria la presenza e il profumo di Gesù. La Sua presenza tra noi è stata tangibile. Il tema del convegno si è concentrato sul versetto "I miei occhi hanno visto la Tua Salvezza" (Luca 2:30). Quale più grande atto d'amore poteva essere fatto dal Signore Gesù nei nostri confronti? Nessun atto d'amore più grande poteva essere fatto: dare la propria vita per i nostri peccati, donandoci il Suo perdono e la vita eterna. Cristo è la nostra ancora di Salvezza, di tutti coloro che hanno creduto e crederanno nel suo nome, riconoscendolo come unico Dio. Dal versetto di Luca hanno preso spunto i nostri pastori per farci capire sempre più l'amore di Dio nei nostri confronti. Molto edificante è stato il sermone del pastore Daniel Boesch che ci ha fatto notare come nelle Sacre Scritture la prima affermazione che Dio fece fu “ Sia Luce!” (Genesi 1:2 ). Ogni cristiano è incoraggiato a camminare nella luce seguendo Cristo che si è rivelato come la luce del mondo in Giovanni 8:12, Gesù illumina il cammino del Suo popolo e ci aiuta a vedere chiaro nella nostra vita. Il pastore James Henderson ci ha spiegato che la risposta di Dio sarà sempre: "SI". A tutti è data la possibilità di entrare per la porta che ci porterà a Dio, attraverso quel semplice "SI" e quell'abbraccio d'amore che, come un padre sa dare ai propri figli, ci avvolgerà forte e sicuro. Questo ci darà la gioia più grande, riempirà per sempre quel vuoto nel cuore che solo Lui sa colmare con il suo amore, per la nostra salvezza. Toccante la riflessione del pastore Robinson su Zaccheo, che, essendo basso di statura, si arrampicò sul Sicomoro per riuscire a vedere Gesù il Salvatore che passava in mezzo alla folla, come Gesù lo vide gli disse: “vieni giù che oggi io verrò da te a mangiare a casa tua”, la vita di Zaccheo cambiò radicalmente, non fu più lo stesso. Questo episodio è un bel- l’esempio di come Gesù ha il potere di trasformare la vita delle persone. Impressionante la metafora: i cristiani possono essere come l’albero del Sicomoro su cui le persone possono arrampicarsi ed essere innalzate per vedere Gesù e la Sua Salvezza. Il sermonetto del coordinatore della Puglia Francesco Bernardi parlvava invece del rapporto che ogni cristiano dovrebbe avere col denaro, in particolare in questo periodo di crisi così come menzionato in Ebrei 13:5 “La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». I pastori James e Frazer Henderson hanno inoltre affrontato in profondità l’importante tema della trinità di Dio. Quando dedico tempo a Dio provo una gioia infinita, è il momento più importante della mia giornata e dimentico tutto il resto. Ad esempio, in questo momento ho notato di non aver indossato i miei occhiali. Ed è strano perchè da qualche anno non posso farne a meno sia per leggere che per scrivere. Nonostante ciò, tanta è la mia passione per il Signore che, solo in questo momento, mi sono accorta di non averli indossati per scrivere! Sino a questo momento ho scritto senza un pratico quanto essenziale aiuto, i miei occhiali. E' risaputo tra i miei amici e conoscenti che io sono "un po’" distratta, e questo fatto lo dimostra. Ma in realtà questa dimenticanza mi ha indotto a pensare in termini spirituali alla fede in Lui che mi aiuta a vedere quando io non vedo. Il mio corpo è limitato incapace di vedere ma Egli arriva dove io non arrivo. Potrei dire "è la luce dei miei occhi” e ogni giorno mi stupisce. Ho capito quanto è semplice superare i nostri limiti con l'aiuto di Dio, ritrovare la vista quando ci si affida completamente a lui. E' facile con lui sentirsi al sicuro e vedere anche senza occhiali. “I miei occhi hanno visto la Sua Salvezza”. 13 Caterina Unali Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 biblico Studio Che cosa dice la Bibbia di sé stessa? di James Henderson L’ autore dell’epistola agli Ebrei, riguardo alla rivelazione di Dio all’umanità, dice quanto segue: Ebrei 1:1-2—1 - Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, 2-in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l’universo. Il vecchio testamento Comprendere i tempi, ed i vari modi con cui Dio si è rivelato all’umanità è importante. La parola scritta non fu sempre disponibile e, di tanto in tanto, Dio rivelava i Suoi pensieri a patriarchi come Abrahamo, Noè, ecc, tramite eventi miracolosi. Il libro della Genesi documenta molti di quei primi incontri fra Dio e l’uomo. Dio, nelle diverse epoche ha usato modi diversi per comunicare con l’uomo e per avere la sua attenzione. Per esempio, si è servito di un roveto ardente in Esodo 3:2; mentre in altre occasioni ha portato la sua parola alla gente attraverso messaggeri come Mosè, Giosuè, Debora, ecc. Con l’ingresso e lo sviluppo della scrittura nella storia umana, sembra che Dio inizi ad usare questo strumento, con lo scopo di rivelare e portare il suo messaggio fino a noi ed ai posteri. Attraverso la storia, egli ispirerà profeti ed insegnanti a scrivere ciò che vuole dire all’umanità. 14 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 A differenza di molti altri scritti sacri appartenenti ad altre religioni popolari, l’insieme di libri chiamato Vecchio Testamento (comprendente le Scritture risalenti a prima della nascita di Cristo) dichiara costantemente di se stesso di essere Parola di Dio (Geremia 1:9; Amos 1:3, 6, 9, 11, e 13; Michea 1:1). Molti altri passaggi nelle scritture indicano che i profeti, quali strumenti della rivelazione di Dio, comprendevano il senso delle loro stesse dichiarazioni quando asserivano che era Dio Stesso a parlare. Quindi, “uomini santi di Dio parlavano mentre erano ispirati dallo Spirito Santo” (2 Pietro 1:21). Paolo si riferisce ai libri del Vecchio Testamento come a “Le Sante Scritture”, le quali sono state “ispirate da Dio” (2 Timoteo 3:15-16). Il nuovo testamento Lo stesso concetto d’ispirazione è ripreso dagli scrittori del Nuovo Testamento. Il Nuovo Testamento comprende una collezione di libri definiti, negli stessi testi, come Scritture autorevoli. Tale autorevolezza, è dichiarata e definita tale principalmente attraverso associazioni, riferimenti e collegamenti diretti con le persone riconosciute come Apostoli. Notate che l’apostolo Pietro colloca le epistole di Paolo “scritte secondo la saggezza data a lui”, con il “resto delle Scritture” (2 Pietro 3:15-16). Successiva- mente alla morte di questi primi apostoli, nessun libro fu mai più scritto né accettato come parte di ciò che noi oggi chiamiamo La Bibbia. Apostoli come Giovanni e Pietro, che camminarono, dialogarono e vissero con Cristo, annotarono per noi i momenti più importanti del ministero e degli insegnamenti di Gesù (1 Giovanni1:1-4; Giovanni 21:24-25). Questi uomini erano dei testimoni oculari di “Sua Maestà” ed avevano le “profetiche parole confermate” per loro, essi ci hanno fatto conoscere “la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo” (2 Pietro 1:16-19). Luca era un dottore, ma visto anche come uno storico, egli raccolse e collezionò storie da “testimoni oculari e ministri della parola” scrivendo “un ordinato racconto” così che anche noi “potessimo conoscere la certezza di quelle cose” nelle quali siamo stati istruiti (Luca 1:1-4). Gesù quando era sulla terra disse che sarebbe stato lo Spirito Santo a ricordare agli apostoli le cose da lui dette (Giovanni 14:25). Lo Spirito Santo, così come aveva ispirato gli scrittori del Vecchio Testamento, avrebbe ispirato gli apostoli a scrivere i libri e lettere del Nuovo Testamento per noi, guidandoli in tutta la verità (Giovanni 15:27; 16:13). Le Scritture rappresentano per noi una fedele testimonianza al vangelo di Gesù Cristo. Le Sacre Scritture sono la Parola ispirata di Dio Perciò, la Sacra Bibbia, dice che le Sacre Scritture sono l’ispirata Parola di Dio e, come tale, una vera, accurata ed attendibile descrizione delle rivelazioni di Dio per l’umanità. Esse parlano con divina autorità. Possiamo quindi vedere che la Bibbia è divisa in due parti: il Vecchio Testamento, che come dice l’autore della lettera agli Ebrei ci mostra Dio che parla per mezzo dei profeti; ed il Nuovo Testamento, che rivela (di nuovo in riferimento a Ebrei 1:1-2;) che Dio oggi parla a noi per mezzo di Suo Figlio (attraverso gli scritti apostolici). Quindi, attraverso le parole di Dio sono “costruite le fondamenta degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Studio biblico Cristo stesso la pietra angolare principale” (Efesini 2:20). Le Scritture ci portano alla salvezza tramite la fede in Cristo Sia il Vecchio, che il Nuovo Testamento, descrivono il valore che le Scritture assumono per il credente. Vediamo (Salmi 119:105) – “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero”. Notate cosa afferma esattamente Paolo in 2 Timoteo 3:15: “e che sin da bambino hai conosciuto le Sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Gesù Cristo”. Questo passaggio chiave, rispetto allo scopo della rivelazione scritta di Dio, ci rivela che la Scrittura porta alla salvezza attraverso la fede in Gesù Cristo. Gesù Stesso spiega che le Scritture testimoniano di Lui, e lo spiega così in Luca 24:44:“Poi disse loro“: queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi”. Quelle stesse Scritture indicano Cristo come il Messia. Nello stesso capitolo Luca racconta che Gesù incontrò due discepoli mentre camminavano verso il villaggio chiamato Emmaus, “e cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano”. (Luca 24:27). In un altro passaggio, quando Gesù fu perseguitato dai Giudei che pensavano di giungere alla salvezza soltanto attraverso l’adesione letterale alle scritture, Cristo afferma: Giovanni 5:39-40: “Voi investigate le Scritture, perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. Ma voi non volete venire a me per avere la vita. L’intento ed il proposito centrale delle Scritture, quindi, è quello di portarci a Gesù Cristo affinché possiamo essere salvati e ricevere la vita eterna attraverso la fede. Le Scritture santificano e istruiscono Le Scritture ci portano alla salvezza attraverso la santificazione, quale processo dell’opera dello Spirito Santo. Attraverso le Scritture veniamo istruiti e santificati: “Santificali nella tua verità; la tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Vivendo le nostre vite secondo la verità delle Scritture veniamo “appartati” per Dio. Paolo esprime ampiamente il concetto in 2 Timoteo 3:16-17: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo pienamente fornito per ogni buona opera”. La Scrittura, conducendoci a Cristo per la salvezza, ci istruisce anche nell’insegnamento di Cristo e per mezzo dello Spirito noi possiamo crescere per essere come Lui. 2 Giovanni 9 spiega che: “Chi va oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Dio, chi dimora nella dottrina di Cristo, ha il Padre e il Figlio”. Paolo insiste affinché ci si attenga “alle sane parole” di Gesù Cristo (1 Timoteo 6:3-5). Gesù paragona i credenti che ubbidiscono alle Sue parole a persone sagge che costruiscono le loro case sulla roccia (Matteo 7:24). La Scrittura, per i credenti, non è solo saggezza per la salvezza, ma li conduce verso una maturità spirituale, equipaggiandoli per fare l’opera del vangelo. La Bibbia non fallisce nel comunicare alcuna di queste cose. Le Sacre Scritture sono infallibili e fondamentali per la chiesa in tutte le cose riguardanti la dottrina ed il santo vivere. Studiare la Bibbia è una disciplina cristiana Lo Studio della Bibbia è una disciplina Cristiana fondamentale, ben illustrata nel Nuovo Testamento. I cittadini di Berea, di sentimenti più nobili “Ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture” per confermare la loro fede in Cristo (Atti 17:11). Il tesoriere della regina Candace d’Etiopia stava leggendo il libro di Isaia quando Filippo gli predicò Gesù (Atti 8:26-39). A Timoteo, che conosceva le Scritture di James Henderson sin dalla sua infanzia tramite la fede di sua madre e di sua nonna (2 Timoteo 1:5; 3:15;), Paolo ricordò di esporre correttamente la parola della verità (2 Timoteo 2:15) e di “predicare la parola “ (2 Timoteo 4:2). Tito, viene istruito affermando che ogni anziano deve ritenere fermamente “l’insegnamento secondo la fedele parola” (Tito 1:9). Paolo predica ai Romani: “affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza” (Romani 15:4). La Bibbia ci esorta anche a non fare affidamento sulle nostre interpretazioni personali dei passaggi biblici (2 Pietro 1:20), e a non distorcere le Scritture a nostra perdizione” (2 Pietro 3:16). Egli ci esorta inoltre a non diventare preoccupati ed impegnati in dibattiti e litigi inerenti il senso delle parole e delle genealogie (Tito 3:9; 2 Timoteo 2:14, 23;). “La parola di Dio non è incatenata” dai nostri preconcetti o pensieri (2 Timoteo 2:9), essa, è invece “vivente ed efficace” ed “in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore” (Ebrei 4:12). Per concludere La Bibbia è importante per il Cristiano perché: E’ la parola ispirata da Dio Guida il credente alla salvezza tramite la fede in Cristo Santifica il credente tramite l’opera dello Spirito Santo Porta il credente alla maturità spirituale Prepara il credente per l’opera del vangelo Dalla dichiarazione di credo della Chiesa Cristiana della Grazia: “Le Sacre Scritture sono l’ispirata parola di Dio, la fedele testimonianza del vangelo, e la vera ed accurata annotazione delle rivelazioni di Dio per l’umanità. Come tali, le Sacre Scritture sono infallibili e sono fondamentali per la chiesa in tutti i fatti inerenti la dottrina ed il vivere santamente”( 2 Timoteo 3:15-17; 2 Pietro 1:20-21; Giovanni 17:17). NEL PROSSIMO STUDIO: Com’è Dio e perché è importante per il credente 15 Seguimi |Gennaio - Marzo 2014 La Tua Parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero. Salmi 119:105 www.ccdg.it [email protected] Casella Postale 67 Brembate di Sopra BG Italia 24030 Scarica SEGUIMI sul sito WWW.CCDG.IT Copyright © Verein Weltweite Kirche Gottes