Seguimi
CHIESA CRISTIANA DELLA GRAZIA - ANNO I N°1 | GENNAIO - MARZO 2014
“Ed egli alzatosi, lo seguì”. Matteo 9:9
Cosa dice la Bibbia
di sé stessa?
pag.14
EDITORIALE
Alla ricerca della conoscenza
L’
autore ed evangelista Ravi Zacharias racconta di essersi laureato nel
periodo in cui venne pubblicata la
nuova edizione dell’ Enciclopedia Britannica. Si trattò di unlavoro enorme che
durò 14 anni e ricorda di essere rimasto
colpito dalle statistiche: 200 consulenti,
300 editori, 4.000 collaboratori, oltre
100.000 voci, 34 milioni di dollari e 43
milioni di parole. Nelle ultime pagine di
quest’opera, uno dei redattori ebbe l'ardire di concludere dicendo: "Qui è contenuta la totalità della conoscenza umana."
Così non era, ovviamente. È stato stimato, infatti, che la conoscenza umana
raddoppia almeno ogni cinque anni.
Quindi, nei 14 anni occorsi per realizzare
l'enciclopedia, la conoscenza avrebbe dovuto raddoppiare e raddoppiare molte
volte. Allora, dov’è può essere contenuta
la "totalità della conoscenza umana" — in
Google forse? No, anche con la sua incredibile capacità di cercare approfonditamente tutto ciò che si conosce, Google
non può tenersi al passo.
La Bibbia non si vanta così, sebbene
dica: "Grande è il nostro Signore ... la sua
conoscenza non ha limiti" (Salmo 147:5).
La Bibbia contiene molte storie di persone che, incontrando Dio, scoprirono la
profondità della loro mancanza di conoscenza e comprensione. Per esempio,
quando Giacobbe sognò di incontrare Dio
alla sommità di una grande scala, le sue
prime parole al risveglio furono: "Certo, il
Signore è in questo luogo, e io non ne ero
a conoscenza!" (Genesi 28:16).
Poi ci fu Agar, la schiava di Sarah che,
Seguimi
n°1 Gennaio - Marzo 2014
SEGUIMI viene diffusa in Italia dalla Chiesa Cristiana
della Grazia (già Chiesa di Dio Universale) aderente
alla denominazione internazionale Grace Communion
International.
L'abbonamento è completamente gratuito e può es-
sere richiesto all'indirizzo:
Chiesa Cristiana della Grazia - Casella Postale 67
24030 Brembate di Sopra (BG).
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Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
di Joseph Tkach
SOMMARIO
2 Editoriale
Alla ricerca
della conoscenza
dopo essere fuggita per i maltrattamenti
da parte della sua padrona, fu stupita
quando Dio le parlò dicendole di tornare
a casa. Genesi 16:13 riporta la sua reazione: "Ella diede questo nome al Signore
che le aveva parlato: “Tu sei il Dio che mi
ha vista!” per questo disse “Ho visto proprio ora colui che mi vede.”
Un tempo dicevamo: "la macchina fotografica non mente mai", ma questo prima
che arrivasse Photoshop. Dicevamo
anche: "vedere per credere", ma questo
prima che sofisticati strumenti scientifici
rivelassero un mondo di cose oltre i limiti
dei nostri sensi. Non importa quanto in
profondità si sondi nell’atomo o quanto si
vada oltre i confini dell'universo, c'è sempre qualcosa di più. Per questo, gran
parte di ciò che noi oggi comprendiamo
come natura della realtà fisica, ci sembra
a volte così incredibile. Pertanto, è presuntuoso affermare di creare qualcosa
che contenga tutta la conoscenza umana.
Ed è altrettanto ridicolo sostenere di comprendere pienamente Dio, soprattutto se
Eventuali manoscritti o foto inviate dai lettori, non sa-
ranno restituiti.
Seguimi è disponibile online e scaricabile in formato
pdf e epub sul sito www.ccdg.it e può essere richiesta
per email all’indirizzo [email protected].
EDITORE
Verein Weltweite Kirche Gottes - Postfach 8215 -
8036 Zürich (Svizzera).
DIRETTORE RESPONSABILE
Francesco Bernardi
REDATTORE CAPO
Alice Porcu
4 Notizie dal mondo
Asia e Cina
5 Parole di vita
Cos’è il battesimo?
Hai bisogno di essere
salvato?
6 Essere genitori
8 Valore di PI greco
10 Bibbia a 360°
Introduzione a Dio
13 Rubrica
Contributi dei lettori
14 Studio biblico
Cosa dice la Bibbia
di sé stessa?
COLLABORATORI
Massimo Mare Nuccio Patelmo
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE
Alice Porcu
TRADUTTORI
Vera Derrigo Vladimiro Meandri Alice Porcu
Vincenzo Scannapieco.
Fonti fotografie e immagini
p. 2, 3, 4 (gci.org)
p. 5, 7, 9, 10, 13, 14 (Alice Porcu)
p. 8-9 (daily.wire.it)
EDITORIALE
di Joseph Tkach
siamo diretti verso concetti ateistici .
La fede cristiana si riconosce e prova
anche gioia nei profondi misteri che
vanno oltre la capacità cognitiva umana.
Gesù dice che: "Nessuno conosce il Figlio
se non il Padre, e nessuno conosce il
Padre se non il Figlio" (Matteo 11:27); ma
questo mistero non esclude una vera conoscenza di Dio, non intesa certamente
come una totale comprensione di ciò che
Dio è.
Gesù continua a spiegare che nessuno
conosce il Padre se non "... colui al quale
il Figlio voglia rivelarlo." (v. 27).
Nessuno conosce
il Figlio
se non il Padre,
e nessuno conosce
il Padre se non il Figlio
Matteo 11:27
Il fatto che gli esseri umani non possano comprendere Dio totalmente non significa che Dio non possa farsi conoscere
dalle Sue creature. Nella chiesa primitiva
si usava questo aneddoto: "Solo Dio conosce Dio, solo Dio rivela Dio." Il Dio trascendente dell'universo ha fatto proprio
questo, si è rivelato personalmente nell’incarnazione di Suo Figlio Gesù. La testimonianza della chiesa Cristiana non è quella
che noi abbiamo trovato Dio, ma che Dio
si è rivelato a noi in Gesù Cristo.
Karl Barth scrisse una volta: "Nelle nostre mani anche i termini che ci sono suggeriti dalle Sacre Scritture riveleranno la
nostra incapacità di cogliere il loro significato." Tuttavia, come Cirillo di Alessandria disse una volta: "quando le cose che
riguardano Dio sono espresse nel linguaggio umano, non dobbiamo pensare che
possono avere qualsiasi fondamento, ma
dobbiamo ricordare che la ricchezza della
gloria divina si rispecchia nella povertà
dell’espressione umana." Quindi dobbiamo tenere presente che anche le parole della Bibbia, prese in prestito dalla
comprensione ed esperienza umana, si ri-
feriscono a realtà divine che superano di
gran lunga le parole stesse e le realtà
umane da cui provengono.
Le Sacre Scritture conservano per noi
la testimonianza dei fatti che rivelano Dio,
cominciando dai profeti dell'antico Israele
e culminando con gli apostoli che scelse
Gesù. Quei racconti e quegli insegnamenti
ci presentano un Dio che manifesta la Sua
invisibile presenza, anche se per ora noi
"vediamo attraverso uno specchio, in
modo oscuro" come disse l’apostolo Paolo
in 1 Corinzi 13:12.
Tale rivelazione non ci dice tutto ciò che
può essere conosciuto riguardo ogni cosa,
ma è pur sempre profonda per ciò che rivela. È solo a motivo dell’opera dello Spirito Santo, in e attraverso le Sacre
Scritture, che ci siamo messi realmente in
contatto con il Dio vivente e possiamo
sentire questo Dio che parla ancora al nostro spirito. Quindi, anche se lo Spirito
Santo non parla di suo direttamente, esso
ci conduce comunque dove Dio vuole, per
sorprenderci, confortarci e rivelarci le
Scritture. Come nel sogno di Giacobbe e
nella sofferenza di Agar, Dio si fa conoscere e riunisce le persone che rispondono al suo amore manifesto. Dio disse a
Geremia: "Invocami e io ti risponderò e ti
annunzierò cose grandi e impenetrabili
che tu non conosci" (Geremia 33:3).
Maturando spiritualmente, ci rendiamo
conto di avere poca conoscenza e, anche
se questo ci rende desiderosi di saperne
di più, ci sentiamo sollevati nell’accettare
il fatto che ci sono tante cose che non
sappiamo e che non ci è dato di sapere.
Questa mancanza di conoscenza e comprensione tiene il nostro sguardo rivolto
verso Colui che sa tutto, che vuole essere
conosciuto e che si è fatto conoscere in
Gesù Cristo.
Il futuro ci riserva molte incognite; l'economia mondiale continuerà a zoppicare e
a barcollare ancora a lungo e le guerre e i
suoi rumori restano una realtà di fatto
anche per il XXI secolo. Ci saranno catastrofi e innovazioni tecnologiche, gli scienziati faranno scoperte alcune delle quali
ribalteranno le precedenti.
Invocami
e io ti risponderò
e ti annunzierò cose
grandi e impenetrabili
che tu non conosci
Geremia 33:3
Io prego che la Chiesa Cristiana della Grazia cresca e diventi sempre più sensibile
alla guida di Dio. Prego che noi rispondiamo al Suo volere, cooperando al ministero con Gesù in modo nuovo ed
entusiasmante, facendo brillare nelle tenebre la luce della promessa che Dio farà
nuove tutte le cose.
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Seguimi | Gennaio - Marzo 2014
NOTIZIE
Nepal: scuola biblica mobile
I
dal Mondo
Aggiornamento di Rod Matthews, responsabile missionario di Grace Communion International nell’Asia sudorientale
e Pacifico.
l Vangelo arriva fino ai piedi dell’Himalaya! Nel Nepal, la chiesa sta portando
avanti un progetto per sostenere il ministero dell’ Himalaya Gospel Chruch guidata da Deben Sam. Deben lavora per
fondare chiese nei remoti villaggi a Nord
di Kathmandu ai confini col Tibet.
Abitanti nepalesi
Quando visita questi villaggi porta sempre con sé delle Bibbie tradotte nelle lingua locale, un generatore di corrente ed
un video proiettore per far vedere dei filmati su Gesù. Deben ha potuto constatare che sono meno del 5% i pastori e le
guide delle chiese che hanno la possibilità di frequentare un seminario, la diffusione delle Scritture è difficile e la
maggior parte dei membri delle chiese locali hanno una conoscenza blanda delle
basi e degli insegnamenti cristiani.
Inoltre, la maggior parte dei pastori e
dei membri sono talmente poveri che non
dispongono delle risorse (tempo incluso)
per poter lasciare il lavoro che sostiene la
loro famiglia e andare a studiare fuori dal
loro villaggio. Per questo motivo, Deben
India: lasciate che i bambini vengano a me
I
ha pensato di istituire una “scuola biblica
mobile” che si sposta in diversi villaggi,
in questo modo i pastori e i membri possono imparare e poi insegnare agli altri.
Deben ha pensato di preparare anche
i missionari che raggiungeranno questi
luoghi in cui ancora non ci sono chiese.
Il sogno di Deben è quello di realizzare
una scuola per gli studi biblici trimestrale
a Kathmandu.
Quando Deben insegna ai suoi studenti usa due pubblicazioni della Chiesa
Cristiana della Grazia che sono state tradotte in nepalese: “Come diventare un
vero discepolo di Gesù Cristo” e “Insegnamenti cristiani basilari”. Recentemente la chiesa ha finanziato la stampa
di altre 3000 copie del secondo libro.
ficio della sua congregazione, a cui
hanno preso parte 27 bambini dai 4 ai
14 anni.
I membri hanno provveduto del cibo e
hanno lavorato come staff per il campeggio.
Uno dei nostril membri indiani, il dr.
Piria Suntharam ha costruito e dirige una
casa per bambini nel villaggio di Kalthanipadi. La casa dà rifugio a circa 35 giovani tra orfani e bambini abbandonati.
Questo progetto è stato sostenuto
dalle nostre congregazioni Indiane ed Australiane, ed altri progetti sono in via di
sviluppo.
Casa dei bambini
n India i bambini abbandonati e bisognosi sono numerosi e le nostre congregazioni stanno sostenendo un orfanotrofio per bambini disagiati. A Maggio Danny
Zachariah, un nostro pastore in India, ha organizzato un campeggio presso l’edi-
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Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
Bambini in campeggio
Che cos’è il battesimo?
D
opo la Sua risurrezione, Gesù lasciò il compito di battezzare tutti
coloro che sarebbero diventati
Suoi discepoli. Perché? Lo scrittore Tom
Wright afferma che i credenti possono rinunciare al mondo ed alla sua influenza
con "la potenza dello Spirito di Dio, sulla
base della condivisione della morte e
della risurrezione di Gesù nel battesimo"
(pagina 190 di Simply Christian).
La Bibbia spiega chiaramente lo scopo
del battesimo: ”Non sapete che tutti noi
che siamo stati battezzati in Cristo, siamo
stati battezzati nella sua morte? Siamo
dunque stati sepolti con lui mediante il
battesimo nella sua morte affinché,
come Cristo fu risuscitato dai morti per
mezzo della gloria del Padre, così anche
noi possiamo vivere una vita nuova” (Romani 6:3-4).
Andate dunque
e fate miei discepoli
tutti i popoli
battezzandoli nel
nome del Padre,
del Figlio
e dello Spirito Santo.
Matteo 28:19
Il battesimo è un atto di fede, che
esprime la nostra morte col Signore e la
nostra risurrezione con Lui, è un atto di
testimonianza attraverso il quale esprimiamo e dimostriamo di fronte alla comunità di aver accettato il Suo dono di
salvezza e la grazia di Dio attraverso il sacrificio di Cristo. Col battesimo proclamiamo alla nostra famiglia, ai parenti, ai
compagni di lavoro, ai conoscenti, agli
amici e nemici, che ci rallegriamo nella
condivisione della vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Il messaggio è chiaro: se credi, attesti
questa fede attraverso il battesimo, se
sei già battezzato, vivi questa fede con
l’impegno assunto attraverso questo atto
di testimonianza.
Parole di Vita
Hai bisogno
di essere salvato?
G
esù è venuto nel mondo per salvarci.
La Bibbia è piena di analogie sulla salvezza. Il piano di salvezza di Dio è per
tutti e questo progetto è racchiuso in un
solo nome: Gesù Cristo. La Bibbia spiega
che siamo già stati salvati, ma che la
maggior parte degli uomini non l’ha ancora accettato.
Immaginate una nave che simboleggia
il mondo. Questa nave con tutta l'umanità a bordo mantiene una rotta insicura,
traviata dalle proprie scelte e dall’influenza di Satana. Ecco che la nave è investita da una implacabile tempesta,
comincia ad affondare, tutti sono destinati a perire tra le onde vorticose. Sembra che non ci sia alcuna speranza, ma
Dio, nella Sua compassione, manda
Gesù per salvare tutta l’umanità e la
nave. Sono pochi coloro che se ne accorgono, Egli infatti ha lanciato una scialuppa di salvataggio, ma molti non
salgono a bordo con Lui e restano sballottati qua e là tra le onde.
Senza renderci conto che Gesù ci
aspetta sempre a braccia aperte, contiinuiamo a pensare che dobbiamo essere
ancora salvati. La Bibbia spiega che la
salvezza è già disponibile per tutti grazie
alla crocifissione ed alla risurrezione di
Gesù Cristo. Avere fede in Gesù significa
afferrare quella scialuppa e ricevere la
Sua salvezza, in Atti 16:31: “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia” e in Giovanni 3:36 “Chi crede nel
Figlio ha vita eterna”.
L’apostolo Paolo desiderava che i cristiani di Roma capissero il significato
della grazia di Dio. Grazia significa perdono dei peccati e dono immeritato della
salvezza attraverso Cristo. Paolo parla
dei cristiani come "quelli che ricevono
l'abbondanza della grazia ed il dono della
giustizia" (Romani 5:17).
Tutti gli uomini e le donne di questo
mondo possono scegliere di accettare la
salvezza di Gesù Cristo e ricevere la grazia di Dio.
Il Figlio dell’uomo
è venuto
pr cercare e salvare
ciò che era perduto.
5
Luca 19:10
Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
L
Essere genitori
Giovani genitori cristiani
a nostra congregazione della Chiesa
Cristiana della Grazia di Acquaviva
delle Fonti, è costituita da un piccolo gruppo di cristiani molto giovani,
quasi tutti genitori di bambini piccoli.
Come giovani genitori cristiani, sentiamo tutti la responsabilità di rispondere
adeguatamente alla missione di padri e
madri, cui siamo stati chiamati anche attraverso i valori della nostra fede.
Sentiamo tutti
la responsabilità
di rispondere
alla missione
di genitori anche
attraverso i valori
della nostra fede
Essere genitori oggi, non sembra più
un compito ben delineato e chiaro. Sono
stati scritti molti e tanti libri su questo
tema, su come educare i figli, su come
essere genitori di successo, su come vivere la genitorialità in maniera appagante.
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Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
Gli stessi professionisti in materia, nel
tempo hanno prodotto diverse interpretazioni e diverse chiavi di lettura per spiegare quale sia il miglior metodo per
educare i nostri figli ed essere per loro
dei buoni genitori. Alcuni di loro hanno affermato che un’impostazione educativa
rigida può nuocere all’equilibrio psichico
e allo sviluppo della personalità dei bambini, altri, altrettanto competenti, o addirittura gli stessi ricredendosi in un
secondo momento, hanno suggerito
un’educazione improntata sulla disciplina, quale metodo educativo imprescindibile per lo sviluppo e l’integrità del
bambino quando un giorno diventerà una
persona adulta.
Quindi, anche nel mondo “competente
in materia”, sembra non esserci una perfetta armonia e continuità sulla determinazione di cosa significhi essere buoni
genitori.
La famiglia in Italia
La società italiana, è intrisa di visioni
diverse sul concetto di famiglia, e conseguentemente anche sul concetto di genitorialità. La nostra è una nazione
multietnica, in cui convivono diverse re-
altà sociali, culturali e religiose che
hanno il loro peso sul concetto del ruolo
che devono avere i genitori. Basta pensare per esempio a come e quanto è diffusa nel nostro paese la religione e la
cultura musulmana, in cui il concetto di
famiglia è sicuramente diverso da quello
cristiano tradizionale.
Diverse realtà sociali,
culturali e religiose
hanno il loro peso sul
concetto di genitore
Nel mondo musulmano si può parlare
di poligamia, la quale, benché non condivisa dalla legislazione italiana, trova sicuramente spazio nelle famiglie di
musulmani diventati cittadini italiani,
nonché di italiani convertiti all’islam. Si
sente parlare di coppie di fatto, di coppie
omosessuali e del loro diritto alla genitorialità.
Spesso sentiamo dire che i genitori
devono essere buoni amici dei propri
figli. Ma se è ovvio che un amico non
potrà mai sostituire un buon genitore,
potrà mai un genitore essere un buon
amico per i figli?
Essere genitori
Tante e diverse sono le domande, le influenze e le argomentazioni volte a diffondere molteplici discorsi e punti di vista
inerenti il concetto di famiglia, diventato
ormai un concetto relativo, mentre il
ruolo dei genitori, già troppo difficile di
suo, è oggi ancor più vago e confuso che
mai.
Parlarne, perché no!
ci ha dato ragione, visto il risultato conseguito attraverso il bagaglio di nozioni
ed informazioni che è riuscito a trasmetterci in così poco tempo.
Importanza
dell’esempio del nostro
comportamento
a casa
La responsabilità dell’essere genitori
sotto un profilo puramente sociale, in
mezzo a tanta confusione e tanto parlare
insieme alla necessità di unire a questo
compito la nostra chiamata cristiana, ha
determinato in noi il desiderio di approfondire questo argomento.
Da queste considerazioni e dal profondo bisogno di dare il meglio di noi
stessi ai nostri figli, è nata l’idea di organizzare la conferenza del 6 aprile 2013,
dal titolo “Essere genitori”.
Dalle sue parole abbiamo potuto predere spunto per riflettere su questioni importantissime del nostro “vivere i figli”,
quale per esempio, la cruciale importanza dell’esempio che diamo attraverso
il nostro modo di comportarci a casa. Abbiamo potuto apprendere dell’enorme capacità cognitiva e di analisi che i bambini
hanno fin da piccolissimi e che spesso
sottovalutiamo, e molto altro. L’impressione, a fine conferenza, è stata
Certo, un argomento troppo complesso
e vasto, per avere la pretesa di abbracciare ogni suo aspetto in una sola conferenza.
E’ infatti con umiltà e senza pretese,
ma con il semplice desiderio di lasciarci
arricchire attraverso l’intervento di un cristiano competente, che abbiamo avuto il
privilegio di ascoltare il dott. Gianfranco
Giuni come oratore di questa conferenza.
La pluriennale esperienza da lui maturata nell’ambito del counseling cristiano
quella di aver nutrito il nostro bisogno di
conoscenza e di apprendimento su questo tema, con un’ampiezza ed una chiarezza assolutamente sufficiente e soddisfacente.
E’ per questo che invitiamo quanti fossero interessati ad essere e diventare genitori sempre migliori ma soprattutto
fondati su valori assoluti, a dispetto di
una cultura relativista anche in questo
ambito, a scaricare o ascoltare dal nostro
sito la registrazione della conferenza “Es
sere genitori”.
Essere e diventare
genitori fondati
su valori assoluti
a dispetto di una
cultura relativistica
L’augurio per tutti noi, e per quanti tengono a cuore il proprio ruolo di genitori
cristiani, è che possiamo sempre trovare,
attraverso la parola di Dio, e con l’aiuto di
fratelli speciali come il Dott. Giuni, una
lampada capace di illuminare l’oscurità
che avvolge il mondo intero e che cerca
di invadere anche le nostre famiglie. Affinché, un giorno, i nostri figli, guardando
indietro possano riconoscere in quel modello familiare fondato da Dio e su Dio,
un nucleo di amore incondizionato, la
culla in cui non solo hanno trovato affetto
quando ne hanno avuto bisogno, ma un
rifugio sempre sicuro ed inviolabile, perché benedetto dal Signore e protetto
dalla Sua Grazia.
Francesco Bernardi
(Coordinatore di Acquaviva delle Fonti)
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Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
Valore di PI greco
N
iente intimorisce di più di una lavagna coperta di equazioni matematiche. Ma ciò che alla maggior
parte delle persone appare come un
guazzabuglio incomprensibile di segni e
simboli per un matematico è un qualcosa
di estremamente affascinante. Per i matematici una bella equazione ha l'eleganza e la simmetria di una poesia
classica o di una grande opera musicale.
I numeri possono avere davvero il loro
fascino. Lasciate che vi spieghi cosa intendo dire, facendo riferimento a quel
simbolo matematico che molto probabilmente tutti noi conosciamo e che abbiamo imparato a scuola: il Pi greco (Π).
Il Pi greco è usato per rappresentare il
rapporto tra la circonferenza e il diametro
di un cerchio, è la risposta alla domanda:
qual è la misura / rapporto tra la circonferenza di un cerchio e la lunghezza del
suo diametro? Si tratta di un numero irrazionale, il che significa che non può essere espresso esattamente con una
semplice frazione. Infatti, non può essere
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Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
espresso affatto, in quanto considerato
come decimale non ripetibile.
Per secoli, i matematici hanno cercato
di calcolare il valore più preciso del Pi
greco. Eccovi un esempio del calcolo che
arriva fino a 100 cifre decimali:
3 ,141 5 9 2 6 5 3 5 8 97 9 3 2 3 8 4 6
2 6 4 3 3 8 3 27 9 5 0 2 8 8 41 971
6 9 3 9 9 3 7 51 0 5 8 2 0 974 9 4 4
59230781640628620899
86280348253421170679. E anche nonostante il suo valore sia stato calcolato
fino a 10 trilioni di decimali, non sono riusciti a trovare degli schemi ripetibili e distinguibili.
A causa di questa anomalia nel Pi
greco si trovano tutte le sequenze di numeri di una vita intera. Nel Pi greco troverete il vostro numero di telefono, il
numero di previdenza sociale, la vostra
data di nascita, la data del vostro matrimonio, la vostra data di morte e altro ancora! Questa anomalia, tuttavia, non
rende il Pi greco un valore inutilizzabile,
esprimendolo con la frazione approssi-
di Joseph Tkach
mativa 22/7 è comunque sufficientemente utile per molti scopi pratici.
Anche se il campo della matematica
pura è un territorio alieno per la maggior
parte di noi, penso che possiamo capire
perché, coloro che l’hanno studiata, trovino in essa bellezza particolare e anche
ispirazione spirituale.
Dio ha creato tutto per
numero, peso e misura.
(Isaac Newton)
L'astronomo Johannes Kepler disse:
"La geometria è unica ed eterna e
splende nella mente di Dio, una parte di
ciò che è in essa si uniforma agli uomini,
questo è il motivo per cui l’uomo è a immagine di Dio .” Gottfried Wilhelm Leibniz disse:" Il piacere che otteniamo dalla
musica viene dal contare, ma un contare
che proviene dall’inconscio. La musica
non è altro che inconscia aritmetica."
Sir Isaac Newton disse: "Dio ha creato
Valore di Pi greco
tutto per numero, peso e misura." Euclide
osservò come "le leggi della natura vengano dai pensieri matematici di Dio". Galileo Galilei osservò che "la matematica
è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo." E Einstein disse: "Dio non si preoccupa
delle
nostre
difficoltà
matematiche. Lui integra empiricamente." Come i fisici delle particelle che
si dedicano alle scoperte più innovative,
i matematici stanno scoprendo la necessità di esprimere le proprie conclusioni in
un linguaggio che suona più metafisico
che strettamente scientifico. L’illustre
matematico Paul Albert Gordan (18371912) anticipò questo concetto quando
scrisse: "Questa [la matematica assiomatica] non è più matematica, è teologia."
Di certo, Dio è il più grande matematico. Può contare gli uccelli che cadono
dal cielo, il numero dei capelli sul nostro
capo e può anche ricordare il numero
delle lacrime che abbiamo versato. Paolo
ci ricorda che possiamo comprendere
qualcosa su Dio osservando la Sua creazione e, naturalmente, l’immagine migliore che abbiamo di Dio è stata
espressa nella persona di Gesù Cristo.
Gesù venne per essere uno di noi e rivelò il Padre e lo Spirito Santo. Per questo motivo, la chiesa ha formulato la
dottrina sulla natura Trinitaria di Dio.
Comprendere Dio come una Trinità non
spiega completamente ogni cosa, ma
sintetizza in modo essenziale ciò di cui
abbiamo bisogno di conoscere e che,
entro i nostri limiti possiamo sapere. Potremo dire che la dottrina della Trinità
"spiega" Dio come 22/7 esprime il Pi
greco come frazione. Non possiamo arri-
di Joseph Tkach
vare all'ultimo decimale del Pi greco e
non possiamo dare una spiegazione ad
ogni cosa che riguarda la verità, la realtà
e l'essere di Dio. Ma conoscere Dio come
Padre, Figlio e Spirito Santo è il modo più
completo e preciso che ci consente di cogliere la Sua vera natura nella nostra vita
quotidiana e di essere partecipi in un’intima relazione con Lui.
La geometria è unica ed
eterna e splende nella
mente di Dio, una parte
di ciò che è in essa si
uniforma agli uomini,
questo è il motivo per cui
l’uomo è a immagine di
Dio. (G.W.Leibniz)
Una vera relazione con Dio, quando vissuta per mezzo di Gesù Cristo, non richiede, come prima cosa, una
comprensione completa. La comprensione viene dopo che il nostro essere si
è riconciliato in un rapporto con Dio per
mezzo di Gesù Cristo, che ha una totale
conoscenza di Dio e condivide con noi
tutto di ciò che possiamo immaginare.
Sarebbe sciocco e arrogante per noi
comuni mortali pretendere di poter spiegare a fondo tutto ciò che c’è da sapere
su Dio. Egli è molto più grande di noi, i
Suoi pensieri non sono i nostri e le Sue
vie sono superiori alle nostre (vedi Isaia
55:8). La Sua compassione senza riserve, la Sua infinita misericordia e il Suo
amore incondizionato rendono insensato
il nostro modo di ragionare. Come Paolo
scrisse nella sua lettera ai Romani, " Oh,
profondità della ricchezza, della sapienza
e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili
sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue
vie! Infatti «chi ha conosciuto il pensiero
del Signore? O chi è stato suo consigliere?O chi gli ha dato qualcosa per
primo, sì da riceverne il contraccambio?»
Perché da lui, per mezzo di lui e per lui
sono tutte le cose. A lui sia la gloria in
eterno." (Romani 11:33-36) Sono vie che
sono al di là della nostra immaginazione.
Mosè sintetizzò bene questo concetto
in Deuteronomio 29:28: "Le cose occulte
appartengono al Signore nostro Dio, ma
le cose rivelate appartengono a noi e ai
nostri figli per sempre, perché mettiamo
in pratica tutte le parole di questa legge".
A motivo di Gesù, noi sappiamo molto di
più di quanto l'antico Israele poteva sapere, ma ricordiamoci sempre che per
quanto riguarda la nostra comprensione,
"vediamo ancora attraverso un vetro
scuro", ma nel mentre stiamo godendo di
una vera e propria relazione con Dio per
mezzo di Cristo e dello Spirito.
Un giorno tutto sarà chiaro. Fino ad allora, troverò sempre affascinante vedere
cosa succede sotto gli occhi dei matematici e degli scienziati che sondano sempre
di più la profondità dei misteri del cosmo;
soprattutto coloro che hanno l'umiltà di
dire, alla fine della giornata "Quanto sei
grande tu, o Signore."
Come i cieli sono alti
al di sopra della terra,
così sono le mie vie
più alte delle vostre vie,
e i miei pensieri più alti
dei vostri pensieri.
9
Isaia 55:9
Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
Introduzione a Dio
I
l nostro fondamento, in quanto cristiani, è costituito dal credere all’esistenza di Dio.
Quando pensiamo a un “Dio”, noi intendiamo il Dio descritto nella bibbia: un
essere spirituale buono e potente che
creò tutte le cose, che si interessa a noi,
che si interessa a quello che facciamo,
che è interessato alle nostre vite e che ci
offre l’eternità con la sua bontà.
Non è possibile comprendere totalmente Dio, ma possiamo avere un solido
“punto di partenza” per comprendere chi
è, e cosa sta facendo nelle nostre vite.
Concentriamoci per esempio sulle
qualità di Dio che potrebbero essere
molto utili per un nuovo credente che si
avvicina alla fede.
La Sua esistenza
Molte persone, anche credenti da
tempo, vorrebbero le prove dell’esistenza
di Dio, ma non è possibile “provare” l’esistenza di Dio in modo da convincere
tutti.
Probabilmente, è meglio parlare in ter-
10
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mini di evidenze piuttosto che di prove.
Le evidenze ci danno fiducia nell’esistenza di Dio, e possono dirci che si tratta
dello stesso essere descritto nella Bibbia.
Paolo disse ai pagani di Listra che Dio
non ci ha lasciati senza testimonianza
(Atti 14:17).
Allora, dove sono le evidenze?
La Creazione
Salmi 19:1 ci dice: “I cieli raccontano
la gloria di Dio.” Romani 1:20 ci dice: “Infatti le sue qualità invisibili e la sua
eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla
creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili.”
La creazione in sé, ci dice qualcosa di
Dio. E’ ragionevole per noi credere che
qualcosa generò la terra, il sole e le stelle
così come sono.
Gli scienziati dicono che l’universo
ebbe inizio con un Big Bang, e noi riteniamo ragionevole credere che qualcosa
abbia causato il Bang, e quel qualcosa,
noi crediamo sia Dio.
Il disegno
La creazione evidenzia un ordine, per
esempio, attraverso le leggi della fisica.
Se le varie proprietà della materia fossero state differenti rispetto a come
sono, allora la terra non sarebbe potuta
esistere, e l’uomo non sarebbe potuto
esistere.
Se la dimensione o l’orbita della terra
fossero state differenti, allora le condizioni di questo pianeta non avrebbero
permesso la vita umana.
Alcuni pensano che questo sia il risultato di un incidente cosmico; altri credono che la spiegazione più ragionevole
sia che il sistema solare sia stato disegnato da un creatore intelligente.
La vita
La vita è basata su complessi ed incredibili reazioni e processi chimici.
Alcune persone credono che la vita
abbia origine da una causa intelligente;
altri credono che tutto accadde per caso.
Alcuni hanno fiducia nel fatto che gli
Bibbia a 360 gradi
scienziati dimostreranno prima o poi
un’origine non divina della vita. Mentre,
per molte persone, l’esistenza della vita
è evidenza di un Dio Creatore.
L’uomo
L’uomo è una creatura cosciente di sé,
che esplora l’universo, che riflette sul significato della vita e ne cerca lo scopo.
La fame fisica suggerisce l’esistenza del
cibo; la sete suggerisce che esista qualcosa in grado di placarla.
Allora, il nostro bisogno intellettuale di
un perché della nostra vita, ci suggerisce
che esiste realmente un significato da ricercare.
Molte persone dichiarano di aver trovato questo significato attraverso una relazione con Dio.
La moralità
Il bene ed il male sono solo un’opinione, o una regola di maggioranza, oppure c’è qualche autorità sovrumana che
stabilisce il bene ed il male?
Se non ci fosse Dio,l’uomo non
avrebbe basi per condannare il male, non
avrebbe nessuna ragione per condannare il razzismo, il genocidio, la tortura o
qualsiasi altra atrocità.
L’esistenza del male è, perciò, l’evidenza che Dio esiste.
Se non ci fosse Dio, non ci sarebbe
nessuna autorità, eccetto il potere.
Credere in Dio è ragionevole.
La grandezza
Che tipo di essere è Dio? Più grande di
quello che possiamo immaginare!
Se Dio ha creato l’universo, allora Egli
è più grande dell’universo e non è limitato né dal tempo, né dallo spazio, né dall’energia, perché Lui esisteva prima del
tempo, dello spazio, della materia e dell’energia, anzi, oltre tutto questo.
2 Timoteo 1:9; menziona qualcosa che
Dio fece “prima dell’inizio dei tempi.”
Come dire: il tempo ha avuto un inizio e
Dio esisteva prima del tempo. Egli ha
un’esistenza senza tempo che non può
essere misurata con gli anni. Egli è
eterno, di “età infinita”.
La matematica è troppo limitata per
descrivere l’esistenza di Dio.
Dio esisteva prima di creare la materia,
e Lui non è fatto di materia. Lui è spirito,
ma non è “fatto di spirito.” Dio non è fatto
di nulla; lui semplicemente è, e Lui esiste
come spirito.
Egli definisce l’esistenza, Egli definisce
lo spirito, Egli definisce la materia.
Dio esisteva prima della materia e le
dimensioni e le proprietà della materia
non si applicano a Lui. Egli non può essere misurato in miglia o kilowatt. Salomone riconobbe che neanche i cieli più
alti potrebbero contenere Dio (1 Re
8:27). Egli riempie i cieli e la terra (Geremia 23:24); Egli è ovunque, è onnipresente. Non esiste alcun luogo
nell’universo dove Egli non esista.
Quanto è potente Dio? Se Dio può causare un big bang, disegnare un sistema
solare, creare i codici del DNA e gestire
tutti questi livelli di potenza, allora deve
essere illimitato in potere e onnipotente.
Nulla è impossibile per Dio, Egli può fare
qualsiasi cosa che desideri (Giobbe
23:13).
La creatività di Dio dimostra un’intelligenza molto più grande di quella che possiamo immaginare. Egli controlla
costantemente l’universo, permettendone la sua continua esistenza (Ebrei
1:3). Questo significa che Egli deve conoscere cosa accade in tutto l’universo;
Egli è illimitato nella sua intelligenza, è
onnisciente. Egli conosce tutto ciò che
desidera conoscere.
Dio definisce ciò che è giusto e ciò che
è sbagliato, Lui è per definizione giusto,
ed ha il potere di fare sempre ciò che è
giusto. “Dio non può essere tentato dal
male” (Giacomo 1:13). Lui è consistentemente e perfettamente giusto (Salmi
11:7). I suoi standard sono giusti, le sue
decisioni sono giuste, ed Egli giudica il
mondo con giustizia, perché Egli è, nella
sua reale natura, buono e giusto.
In tutte queste vie, Dio è così differente
da noi che abbiamo bisogno di usare
delle parole speciali solo per lui. Solo Dio
è onnisciente, onnipresente, onnipotente
ed eterno. Noi siamo materia; Lui è spirito. Noi siamo mortali; Lui è eterno. Questa grandiosa differenza tra noi e Dio,
questa diversità, è chiamata trascen-
denza. Questo sta a significare che Egli
trascende noi, che è al di là di noi e che
non è come noi.
Bontà
Se la nostra conoscenza di Dio si limitasse al suo incredibile potere su di noi,
lo obbediremmo solo per paura, in ginocchio e con un cuore risentito. Ma Dio ci
ha rivelato un altro aspetto della sua natura: l’incredibile grande Dio, è anche incredibilmente gentile e buono.
Uno dei discepoli di Gesù gli chiese,
“Signore mostraci il Padre” (Giovanni
14:8). Voleva sapere come era Dio. Questo discepolo conosceva la storia del cespuglio che bruciava, della colonna di
nuvola e di fuoco e del fuoco del monte
Sinai, il trono fantascientifico che Ezechiele vide, ed il sussurro che Elia sentì
(Esodo 3:4, 13:21; 1 Re 19:12, Ezechiele
1).
Dio può apparire in tutti questi modi,
ma com’è veramente? Dove dovremmo
guardare per vedere Dio? Gesù disse,
“Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). Se vogliamo sapere come è
Dio, dobbiamo guardare Gesù.
Possiamo imparare qualcosa su Dio
dalla natura; possiamo imparare di più
sul modo in cui si rivela dal vecchio testamento, ma apprendiamo molto di più da
come Dio si è rivelato in Gesù.
Gesù ci mostra come è Dio. Gesù è
chiamato Emanuele, che significa Dio
con noi (Matteo 1:23). Egli visse senza
peccato e senza egoismo. Egli è una persona compassionevole, ha sentimenti di
amore, gioia, delusione e ira. Ha cura
delle persone. E’ per la giustizia e perdona il peccato. Gesù servì gli altri, perfino nella sofferenza e nella morte.
Dio è così. Egli si descrisse a Mose in
questo modo: “L’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà, che usa misericordia a
migliaia, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il
colpevole impunito” (Esodo 34:6-7).
Il Dio che regna sopra tutto il creato è
libero di operare anche all’interno della
creazione. Questa è la sua immanenza,
il suo essere con noi. Sebbene Dio sia più
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Bibbia a 360 gradi
grande dell’universo, Egli, in qualsiasi
parte nell’universo si manifesta ai credenti in modo diverso che ai non credenti. L’immenso Dio è sempre vicino a
noi. Egli è vicino e lontano allo stesso
tempo (Geremia 23:23).
Attraverso Gesù, Egli è entrato nella
storia umana, nel tempo e nello spazio.
Egli ha lavorato nella realtà umana mostrandoci come la vita dovrebbe essere
nella carne, mostrandoci che Dio, nelle
nostre vite, vuole darci di più di quello
che abbiamo nella dimensione prettamente umana. Ci è stata offerta la vita
eterna, una vita oltre i limiti fisici che noi
conosciamo. Ci è stata offerta la vita spirituale, in quanto lo Spirito di Dio viene
per vivere in noi e farci diventare figli di
Dio (Romani 8:11; 1 Giovanni 3:2). Dio
continua ad essere con noi operando in
questo tempo ed in questo spazio, per
aiutarci.
Il Dio grande e potente, è anche il Dio
gentile e buono; il perfetto e giusto giudice, è anche il Salvatore misericordioso
e paziente. Il Dio che si adira di fronte al
peccato, ci dona anche la salvezza dal
peccato. Egli è possente in misericordia
e grande in bontà. Questo è ciò che dovremmo aspettarci da un Essere che ha
creato i codici del DNA, i colori dell’arcobaleno e la delicata brezza che ci accarezza con il vento. Non esisteremmo
affatto, se Dio non fosse gentile, e benevolo. Dio descrive la sua relazione con noi
in molti modi. Utilizzando un’analogia,
Egli si descrive come Padre di cui noi
siamo figli. In un’altra analogia, lui è il
marito e tutti i credenti, insieme, sono la
sua sposa. Oppure ancora, lui è il re e noi
siamo i suoi sudditi. Lui è il pastore e noi
siamo le sue pecore. In tutte queste analogie, Dio si pone in un contesto di responsabilità, in cui protegge e provvede
ai bisogni del suo popolo.
Dio sa quanto siamo minuscoli e fragili,
Egli sa di poterci cancellare con uno
schiocco di dita, basterebbe un leggerissimo errore di calcolo delle forze cosmiche.
Ma in Gesù, Dio ci mostra quanto ci
ama e quanto si interessa a noi. Gesù era
umile e disposto perfino a soffrire, se ciò
ci avesse aiutato.
Egli conosce benissimo il tipo di soffe-
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renza che attraversiamo in questa vita,
perché l’ha provata lui stesso e conosce
il dolore che il male causa, egli lo accettò,
mostrandoci la possibilità di avere fede in
Dio.
Dio ha dei piani per noi, egli ci ha fatti
a sua immagine e somiglianza (Genesi
1:27) e ci invita a diventare sempre più
come lui in bontà, non in potenza. Attraverso Gesù, Dio ci da un esempio da seguire: un esempio di umiltà, di servizio
altruista, di amore, di compassione, di
fede e di speranza. “Dio è amore”, scrisse
Giovanni (1 Giovanni 4:8). Dio dimostrò il
suo amore mandando Gesù a morire per
i nostri peccati, affinché le barriere tra noi
e Dio fossero rimosse, e potessimo vivere
con lui in gioia eterna. L’amore di Dio non
è solo un desiderio, è azione profonda
che ci aiuta nei nostri bisogni più intimi,
primari e fondamentali. Attraverso la crocifissione e la risurrezione di Gesù Cristo
possiamo imparare di più su Dio. Gesù ci
mostra un Dio disposto a soffrire e subire
anche le pene causate da persone chiamate dal suo amore. Ed il suo amore ci
invita e ci incoraggia, senza mai forzarci
a fare la sua volontà.
L’amore di Dio per noi, mostrato più
chiaramente in Gesù Cristo, è il nostro
esempio: “In questo è l’amore: non che
noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha
amato noi e ha mandato il suo Figlio per
essere la propiziazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare
gli uni gli altri” (1 Giovanni 4.10-11).
Se viviamo l’amore di Dio, la vita
eterna sarà una gioia non solo per noi ma
anche per quelli che vivono con noi. Se
seguiamo Gesù nella nostra vita, lo seguiremo anche nella nostra morte e nella resurrezione. Lo stesso Dio che ha fatto
risorgere Gesù dai morti farà risorgere
anche noi e ci darà la vita eterna (Romani
8:11).
Ma se non impariamo ad amare, allora
non godremo della vita eterna. Quindi,
Dio ci sta insegnando ad amare, un po’
alla volta, secondo le nostre capacità, seguendo un passo che siamo in grado di
seguire, dandoci un esempio perfetto in
Cristo Gesù, e cambiando il nostro cuore
attraverso l’opera dello Spirito Santo. La
Potenza che controlla il fuoco nucleare
del sole, sta operando con gentilezza ed
amore nei nostri cuori, corteggiandoci e
conquistando la nostra affezione e la nostra fedeltà. Dio dà un significato alla nostra vita, una direzione e una speranza
per la vita eterna. Possiamo fidarci di lui,
anche quando soffriamo per fare il bene.
La bontà di Dio è sostenuta dal suo potere, il suo amore è guidato dalla sua saggezza. Lui ha tutte le forze dell’universo
sotto controllo e le usa per con beneficio
affinché “tutte le cose cooperino al bene
di coloro che amano Dio” (Romani 8:28).
Epilogo
Come possiamo rispondere ad un Dio
così grande e buono, così terribile e tenero?
Rispondiamo con adorazione: timorosi
verso la sua gloria e maestà, lodando le
sue opere, riverendo la sua santità, rispettando la sua potenza, pentendoci
alla sua perfetta presenza ed obbedendo
all’autorità che troviamo nella sua verità
e saggezza. Alla sua misericordia rispondiamo con gratitudine; alla sua grazia,
con la nostra fedeltà; alla sua bontà con
il nostro amore. Noi lo ammiriamo, lo
adoriamo e ci doniamo a lui anche se desidereremmo avere di più da donargli.
Proprio come lui ci ha mostrato il suo
amore gli permettiamo di trasformarci in
modo da amare le persone che ci circondano. Usiamo tutto quello che abbiamo,
tutto quello che siamo, tutto quello che
lui ci dà per servire gli altri, proprio come
ha fatto Gesù.
Questo è il Dio che preghiamo, sapendo che lui ascolta ogni nostra parola
e conosce ogni nostro pensiero; sapendo
che conosce ogni nostro bisogno, che si
occupa dei nostri sentimenti, che vuole
vivere con noi per l’eternità, che ha il potere di rispondere a ogni nostra richiesta
e che è anche saggio a volte, da non rispondere per il nostro bene.
Dio ha dato prova della sua fedeltà in
Gesù Cristo. Dio esiste per servire, non
per essere egoista. Il suo potere è sempre usato con amore.
Il nostro Dio è supremo ed immenso
in potere e in amore, possiamo avere
fede in Lui assolutamente in ogni cosa.
Rubrica
Contributi dei lettori
C o n v e g n o M o n t e g r o t t o Te r m e 2 01 3
R
ingraziando Dio, molti di noi hanno
avuto la possibilità di partecipare
al convegno 2013 a Montegrotto
Terme, condividendo questa gioia con i
fratelli inglesi, svizzeri, canadesi e di altre
nazionalità. Avere la possibilità di trascorrere quattro giorni insieme ai fratelli in
Cristo è un'occasione che nessuno di noi
vorrebbe perdere! Ascoltare la parola di
Dio, glorificarlo con i canti e le musiche
speciali, esprimere il nostro amore per
Lui con la danza e la poesia, invocarlo in
preghiera, crescere spiritualmente attraverso i sermoni dei pastori, produce in
noi una gioia e un’allegrezza indescrivibili. Il Convegno della Chiesa Cristiana
delle Grazia è un’incontro annuale aperto
a tutti, è una festa per glorificare il nome
di Gesù "nostra unica Salvezza". L’unicità
di questo Convegno sta nel fatto che persone provenienti da diverse nazioni esprimono la lode a Gesù, il Signore, ognuno
nella propria lingua. Le voci si sovrappongono in un unico canto, con parole diverse che esprimono lo stesso
significato, per un unico Dio, un solo Signore in un unico Spirito. In quei pochi
giorni ha aleggiato nell'aria la presenza e
il profumo di Gesù. La Sua presenza tra
noi è stata tangibile. Il tema del convegno
si è concentrato sul versetto "I miei occhi
hanno visto la Tua Salvezza" (Luca 2:30).
Quale più grande atto d'amore poteva
essere fatto dal Signore Gesù nei nostri
confronti? Nessun atto d'amore più
grande poteva essere fatto: dare la propria vita per i nostri peccati, donandoci il
Suo perdono e la vita eterna. Cristo è la
nostra ancora di Salvezza, di tutti coloro
che hanno creduto e crederanno nel suo
nome, riconoscendolo come unico Dio.
Dal versetto di Luca hanno preso spunto
i nostri pastori per farci capire sempre più
l'amore di Dio nei nostri confronti. Molto
edificante è stato il sermone del pastore
Daniel Boesch che ci ha fatto notare
come nelle Sacre Scritture la prima affermazione che Dio fece fu “ Sia Luce!” (Genesi 1:2 ). Ogni cristiano è incoraggiato a
camminare nella luce seguendo Cristo
che si è rivelato come la luce del mondo
in Giovanni 8:12, Gesù illumina il cammino del Suo popolo e ci aiuta a vedere
chiaro nella nostra vita.
Il pastore James Henderson ci ha spiegato che la risposta di Dio sarà sempre:
"SI". A tutti è data la possibilità di entrare
per la porta che ci porterà a Dio, attraverso quel semplice "SI" e quell'abbraccio
d'amore che, come un padre sa dare ai
propri figli, ci avvolgerà forte e sicuro.
Questo ci darà la gioia più grande, riempirà per sempre quel vuoto nel cuore che
solo Lui sa colmare con il suo amore, per
la nostra salvezza.
Toccante la riflessione del pastore Robinson su Zaccheo, che, essendo basso
di statura, si arrampicò sul Sicomoro per
riuscire a vedere Gesù il Salvatore che
passava in mezzo alla folla, come Gesù
lo vide gli disse: “vieni giù che oggi io
verrò da te a mangiare a casa tua”, la vita
di Zaccheo cambiò radicalmente, non fu
più lo stesso. Questo episodio è un bel-
l’esempio di come Gesù ha il potere di
trasformare la vita delle persone. Impressionante la metafora: i cristiani possono
essere come l’albero del Sicomoro su cui
le persone possono arrampicarsi ed essere innalzate per vedere Gesù e la Sua
Salvezza.
Il sermonetto del coordinatore della
Puglia Francesco Bernardi parlvava invece del rapporto che ogni cristiano dovrebbe avere col denaro, in particolare in
questo periodo di crisi così come menzionato in Ebrei 13:5 “La vostra condotta
non sia dominata dall'amore del denaro;
siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò
e non ti abbandonerò». I pastori James e
Frazer Henderson hanno inoltre affrontato in profondità l’importante tema della
trinità di Dio.
Quando dedico tempo a Dio provo una
gioia infinita, è il momento più importante della mia giornata e dimentico tutto
il resto. Ad esempio, in questo momento
ho notato di non aver indossato i miei occhiali. Ed è strano perchè da qualche
anno non posso farne a meno sia per leggere che per scrivere. Nonostante ciò,
tanta è la mia passione per il Signore
che, solo in questo momento, mi sono accorta di non averli indossati per scrivere!
Sino a questo momento ho scritto senza
un pratico quanto essenziale aiuto, i miei
occhiali. E' risaputo tra i miei amici e conoscenti che io sono "un po’" distratta, e
questo fatto lo dimostra.
Ma in realtà questa dimenticanza mi
ha indotto a pensare in termini spirituali
alla fede in Lui che mi aiuta a vedere
quando io non vedo. Il mio corpo è limitato incapace di vedere ma Egli arriva
dove io non arrivo. Potrei dire "è la luce
dei miei occhi” e ogni giorno mi stupisce.
Ho capito quanto è semplice superare i
nostri limiti con l'aiuto di Dio, ritrovare la
vista quando ci si affida completamente
a lui. E' facile con lui sentirsi al sicuro e
vedere anche senza occhiali. “I miei
occhi hanno visto la Sua Salvezza”.
13
Caterina Unali
Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
biblico
Studio
Che cosa dice la Bibbia di sé stessa?
di James Henderson
L’
autore dell’epistola agli Ebrei, riguardo alla rivelazione di Dio all’umanità, dice quanto segue:
Ebrei 1:1-2—1 - Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati
modi ai padri per mezzo dei profeti, 2-in
questi ultimi giorni ha parlato a noi per
mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito
erede di tutte le cose, per mezzo del
quale ha anche fatto l’universo.
Il vecchio testamento
Comprendere i tempi, ed i vari modi
con cui Dio si è rivelato all’umanità è importante. La parola scritta non fu sempre
disponibile e, di tanto in tanto, Dio rivelava i Suoi pensieri a patriarchi come
Abrahamo, Noè, ecc, tramite eventi miracolosi.
Il libro della Genesi documenta molti di
quei primi incontri fra Dio e l’uomo. Dio,
nelle diverse epoche ha usato modi diversi per comunicare con l’uomo e per
avere la sua attenzione. Per esempio, si
è servito di un roveto ardente in Esodo
3:2; mentre in altre occasioni ha portato
la sua parola alla gente attraverso messaggeri come Mosè, Giosuè, Debora, ecc.
Con l’ingresso e lo sviluppo della scrittura nella storia umana, sembra che Dio
inizi ad usare questo strumento, con lo
scopo di rivelare e portare il suo messaggio fino a noi ed ai posteri. Attraverso la
storia, egli ispirerà profeti ed insegnanti
a scrivere ciò che vuole dire all’umanità.
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Seguimi |Gennaio - Marzo 2014
A differenza di molti altri scritti sacri
appartenenti ad altre religioni popolari,
l’insieme di libri chiamato Vecchio Testamento (comprendente le Scritture risalenti a prima della nascita di Cristo)
dichiara costantemente di se stesso di
essere Parola di Dio (Geremia 1:9; Amos
1:3, 6, 9, 11, e 13; Michea 1:1). Molti
altri passaggi nelle scritture indicano che
i profeti, quali strumenti della rivelazione
di Dio, comprendevano il senso delle loro
stesse dichiarazioni quando asserivano
che era Dio Stesso a parlare.
Quindi, “uomini santi di Dio parlavano
mentre erano ispirati dallo Spirito Santo”
(2 Pietro 1:21). Paolo si riferisce ai libri
del Vecchio Testamento come a “Le
Sante Scritture”, le quali sono state “ispirate da Dio” (2 Timoteo 3:15-16).
Il nuovo testamento
Lo stesso concetto d’ispirazione è ripreso dagli scrittori del Nuovo Testamento.
Il Nuovo Testamento comprende una
collezione di libri definiti, negli stessi
testi, come Scritture autorevoli. Tale autorevolezza, è dichiarata e definita tale
principalmente attraverso associazioni,
riferimenti e collegamenti diretti con le
persone riconosciute come Apostoli. Notate che l’apostolo Pietro colloca le epistole di Paolo “scritte secondo la
saggezza data a lui”, con il “resto delle
Scritture” (2 Pietro 3:15-16). Successiva-
mente alla morte di questi primi apostoli,
nessun libro fu mai più scritto né accettato come parte di ciò che noi oggi chiamiamo La Bibbia.
Apostoli come Giovanni e Pietro, che
camminarono, dialogarono e vissero con
Cristo, annotarono per noi i momenti più
importanti del ministero e degli insegnamenti di Gesù (1 Giovanni1:1-4; Giovanni
21:24-25). Questi uomini erano dei testimoni oculari di “Sua Maestà” ed avevano
le “profetiche parole confermate” per
loro, essi ci hanno fatto conoscere “la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù
Cristo” (2 Pietro 1:16-19). Luca era un
dottore, ma visto anche come uno storico, egli raccolse e collezionò storie da
“testimoni oculari e ministri della parola”
scrivendo “un ordinato racconto” così
che anche noi “potessimo conoscere la
certezza di quelle cose” nelle quali siamo
stati istruiti (Luca 1:1-4).
Gesù quando era sulla terra disse che
sarebbe stato lo Spirito Santo a ricordare
agli apostoli le cose da lui dette (Giovanni
14:25). Lo Spirito Santo, così come aveva
ispirato gli scrittori del Vecchio Testamento, avrebbe ispirato gli apostoli a scrivere i libri e lettere del Nuovo Testamento
per noi, guidandoli in tutta la verità (Giovanni 15:27; 16:13).
Le Scritture rappresentano per noi una
fedele testimonianza al vangelo di Gesù
Cristo.
Le Sacre Scritture
sono la Parola ispirata di Dio
Perciò, la Sacra Bibbia, dice che le
Sacre Scritture sono l’ispirata Parola di
Dio e, come tale, una vera, accurata ed
attendibile descrizione delle rivelazioni di
Dio per l’umanità. Esse parlano con divina autorità.
Possiamo quindi vedere che la Bibbia
è divisa in due parti: il Vecchio Testamento, che come dice l’autore della lettera agli Ebrei ci mostra Dio che parla per
mezzo dei profeti; ed il Nuovo Testamento, che rivela (di nuovo in riferimento
a Ebrei 1:1-2;) che Dio oggi parla a noi
per mezzo di Suo Figlio (attraverso gli
scritti apostolici). Quindi, attraverso le parole di Dio sono “costruite le fondamenta
degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù
Studio biblico
Cristo stesso la pietra angolare principale” (Efesini 2:20).
Le Scritture ci portano alla salvezza
tramite la fede in Cristo
Sia il Vecchio, che il Nuovo Testamento, descrivono il valore che le Scritture assumono per il credente. Vediamo
(Salmi 119:105) – “La tua parola è una
lampada al mio piede e una luce sul mio
sentiero”.
Notate cosa afferma esattamente
Paolo in 2 Timoteo 3:15: “e che sin da
bambino hai conosciuto le Sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a
salvezza, per mezzo della fede che è in
Gesù Cristo”. Questo passaggio chiave,
rispetto allo scopo della rivelazione
scritta di Dio, ci rivela che la Scrittura
porta alla salvezza attraverso la fede in
Gesù Cristo.
Gesù Stesso spiega che le Scritture testimoniano di Lui, e lo spiega così in Luca
24:44:“Poi disse loro“: queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con
voi: che si dovevano adempiere tutte le
cose scritte a mio riguardo nella legge di
Mosè, nei profeti e nei Salmi”.
Quelle stesse Scritture indicano Cristo
come il Messia.
Nello stesso capitolo Luca racconta
che Gesù incontrò due discepoli mentre
camminavano verso il villaggio chiamato
Emmaus, “e cominciando da Mosè e da
tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano”. (Luca
24:27).
In un altro passaggio, quando Gesù fu
perseguitato dai Giudei che pensavano
di giungere alla salvezza soltanto attraverso l’adesione letterale alle scritture,
Cristo afferma: Giovanni 5:39-40: “Voi investigate le Scritture, perché pensate di
avere per mezzo di esse vita eterna; ed
esse sono quelle che testimoniano di me.
Ma voi non volete venire a me per avere
la vita.
L’intento ed il proposito centrale delle
Scritture, quindi, è quello di portarci a
Gesù Cristo affinché possiamo essere
salvati e ricevere la vita eterna attraverso
la fede.
Le Scritture santificano
e istruiscono
Le Scritture ci portano alla salvezza attraverso la santificazione, quale processo
dell’opera dello Spirito Santo. Attraverso
le Scritture veniamo istruiti e santificati:
“Santificali nella tua verità; la tua parola
è verità” (Giovanni 17:17).
Vivendo le nostre vite secondo la verità
delle Scritture veniamo “appartati” per
Dio.
Paolo esprime ampiamente il concetto
in 2 Timoteo 3:16-17: “Tutta la Scrittura
è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a
istruire nella giustizia, affinché l’uomo di
Dio sia completo pienamente fornito per
ogni buona opera”.
La Scrittura, conducendoci a Cristo per
la salvezza, ci istruisce anche nell’insegnamento di Cristo e per mezzo dello Spirito noi possiamo crescere per essere
come Lui.
2 Giovanni 9 spiega che: “Chi va oltre
e non dimora nella dottrina di Cristo, non
ha Dio, chi dimora nella dottrina di Cristo,
ha il Padre e il Figlio”.
Paolo insiste affinché ci si attenga “alle
sane parole” di Gesù Cristo (1 Timoteo
6:3-5). Gesù paragona i credenti che ubbidiscono alle Sue parole a persone
sagge che costruiscono le loro case sulla
roccia (Matteo 7:24).
La Scrittura, per i credenti, non è solo
saggezza per la salvezza, ma li conduce
verso una maturità spirituale, equipaggiandoli per fare l’opera del vangelo.
La Bibbia non fallisce nel comunicare
alcuna di queste cose. Le Sacre Scritture
sono infallibili e fondamentali per la
chiesa in tutte le cose riguardanti la dottrina ed il santo vivere.
Studiare la Bibbia
è una disciplina cristiana
Lo Studio della Bibbia è una disciplina
Cristiana fondamentale, ben illustrata
nel Nuovo Testamento.
I cittadini di Berea, di sentimenti più
nobili “Ricevettero la parola con tutta
prontezza, esaminando ogni giorno le
Scritture” per confermare la loro fede in
Cristo (Atti 17:11).
Il tesoriere della regina Candace
d’Etiopia stava leggendo il libro di Isaia
quando Filippo gli predicò Gesù (Atti
8:26-39).
A Timoteo, che conosceva le Scritture
di James Henderson
sin dalla sua infanzia tramite la fede di
sua madre e di sua nonna (2 Timoteo
1:5; 3:15;), Paolo ricordò di esporre correttamente la parola della verità (2 Timoteo 2:15) e di “predicare la parola “ (2
Timoteo 4:2).
Tito, viene istruito affermando che ogni
anziano deve ritenere fermamente “l’insegnamento secondo la fedele parola”
(Tito 1:9).
Paolo predica ai Romani: “affinché mediante la perseveranza e la consolazione
delle Scritture noi riteniamo la speranza”
(Romani 15:4).
La Bibbia ci esorta anche a non fare affidamento sulle nostre interpretazioni
personali dei passaggi biblici (2 Pietro
1:20), e a non distorcere le Scritture a nostra perdizione” (2 Pietro 3:16).
Egli ci esorta inoltre a non diventare
preoccupati ed impegnati in dibattiti e litigi inerenti il senso delle parole e delle
genealogie (Tito 3:9; 2 Timoteo 2:14,
23;). “La parola di Dio non è incatenata”
dai nostri preconcetti o pensieri (2 Timoteo 2:9), essa, è invece “vivente ed efficace” ed “in grado di giudicare i pensieri
e le intenzioni del cuore” (Ebrei 4:12).
Per concludere
La Bibbia è importante per il Cristiano
perché:
E’ la parola ispirata da Dio
Guida il credente alla salvezza tramite la
fede in Cristo
Santifica il credente tramite l’opera dello
Spirito Santo
Porta il credente alla maturità spirituale
Prepara il credente per l’opera del vangelo
Dalla dichiarazione di credo della
Chiesa Cristiana della Grazia:
“Le Sacre Scritture sono l’ispirata parola di Dio, la fedele testimonianza del
vangelo, e la vera ed accurata annotazione delle rivelazioni di Dio per l’umanità. Come tali, le Sacre Scritture sono
infallibili e sono fondamentali per la
chiesa in tutti i fatti inerenti la dottrina ed
il vivere santamente”( 2 Timoteo 3:15-17;
2 Pietro 1:20-21; Giovanni 17:17).
NEL PROSSIMO STUDIO:
Com’è Dio e perché è
importante per il credente
15
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e una luce sul mio sentiero.
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