Parrocchia Madonna delle Rose GIUGNO 2012
Insieme
Mensile d’informazione e approfondimento
La fede si rafforza, comunicandola
In queste poche righe vorrei solo dire una parola di incoraggiamento e, se
necessario, di correzione, a tanti genitori che vedono allontanarsi i loro figli dalla
pratica cristiana.
Ancora una volta sento il bisogno di ribadire - a voce, e in diverse occasioni l’ho
ripetuto - che la fede si trasmette anzitutto con la vita; la fede si testimonia con
uno stile di vita. Nulla ci persuade di più del vedere una persona contenta di quello
che fa, appassionata, e per questo capace anche di sacrificarsi. Abbiamo bisogno di
genitori che si veda che sono contenti di essere cristiani, nel senso di sentirsi
beneficati di un dono immeritato che però si rivela prezioso e caro per la loro vita.
A volte si ha l’impressione che la fede cristiana sia più un fardello che ci è stato
imposto e quindi certe cose noi non le facciamo perché purtroppo siamo cristiani.
Se non fossimo cristiani non ci faremmo tanti problemi, non avremmo tanti scrupoli,
e saremmo più liberi.
Gli adulti ci pensano un po’ prima di lasciar perdere, i ragazzi e adolescenti, sfacciati
e manipolabili, non hanno paura di dichiarare che per la voglia di sentirsi liberi e
felici non sanno cosa farsene del fardello della fede.
Si sa che l’adolescenza è l’età della turbolenza e quindi
tutto viene messo in discussione, non fa eccezione la
fede, ma proprio perché è un periodo di
disorientamento si rivelano estremamente
provvidenziali quelle figure che danno un senso di
sicurezza perché hanno trovato una strada che rende
davvero felici. La felicità attrae, conquista, convince.
Se a questa età un ragazzo educato alla fede, prima
comunione, cresima, ha vicino a sé un cristiano felice
non rimane indifferente; anche lui è alla ricerca della
felicità. (Capite cosa potrebbe essere il padrino o la
madrina di battesimo o di cresima!).
Ora da questo punto di vista non si può barare o fingere, perché non si tratta di
farsi vedere in un certo modo, ma di esserlo davvero. Ci sono diverse persone che
vogliono farsi vedere contente, credenti, caritatevoli, ma risultano insopportabili.
Per fortuna ce ne sono altre che non hanno la preoccupazione di farsi vedere
contente, credenti e caritatevoli, ma lo sono, e chi gli è vicino lo vede e apprezza la
loro presenza.
Il saluto del Parroco − segue dalla prima pagina −
Quanto alla fede i genitori e tutti gli educatori alla fede
sanno di essere strumenti di un’azione che è più grande
di loro; è Dio che dà la fede e ciascuno di noi è solo uno
strumento di cui Dio si serve, per questo non si deve,
né disperare pensando di aver fallito, né presumere di
trasmettere sicuramente la fede. Si educa alla fede in
un clima di umiltà e di preghiera invocando da Dio la
sua grazia.
Ma nella trasmissione della fede non può mancare la
consapevolezza che essa è un dono prezioso, caro e
che senza averlo meritato ci è stato dato. Gli adulti
ricordano la preghiera che ci è stata insegnata da
bambini con la quale si ringraziava Dio: “mio Dio ti
ringrazio di avermi creato, redento, e fatto cristiano”.
Per essere cristiani felici bisogna proprio che ci sia in noi
un senso di gratitudine e di riconoscenza per il dono delle fede cristiana ricevuta.
Bisogna proprio che ci sia la consapevolezza di aver ricevuto qualcosa di bello per la
propria vita.
Al cuore della nostra fede cristiana c’è il “Vangelo” e che cosa vuol dire Vangelo se
non “Bella Notizia”? Tutti gli anni attraverso l’anno liturgico celebriamo i misteri
della vita di Gesù per capire sempre meglio che cosa ha fatto per noi; chi è Gesù
per noi e chi siamo noi per Lui.
Che cosa doveva fare il Signore per noi che ancora non abbia fatto?
Il segno che via via comprendiamo sempre più l’opera di Dio per noi, in Cristo
Gesù, è lo stupore; il riuscire a vedere che Gesù va oltre misura. In Gesù, Dio non
ci ha amato in modo “normale”, ma “straordinario” cioè fuori dall’ordinario, al di là
della nostra misura, di quello che noi avremmo potuto pensare o immaginare.
Dispiace che tanti genitori cristiani che hanno fatto battezzare i loro figli non si
interessino di far conoscere loro ciò che di “straordinariamente bello” è stato posto
nelle loro mani. Oppure si limitino ad insegnare i comandamenti come una serie di
norme imposte che devono osservare se vogliono che le cose vadano bene.
Il Concilio Vat. II ci ricorda una cosa straordinaria: “Chiunque segue Cristo, l'Uomo
perfetto, si fa lui pure più uomo" (GS 41); se in modo vitale dentro di noi sentiamo
che le presenza di Gesù è umanizzante, la sua presenza ci renderà felici e si sentirà
il desiderio e la gioia di trasmettere a chi ci è caro la fede in Gesù.
E’ doveroso perciò cercare di conoscere sempre di più il Signore, la sua Parola e i
suoi doni di grazia, i sacramenti, chiedendo allo Spirito Santo che anche a noi faccia
“ardere il cuore” quando ascoltiamo la sua Parola e lo incontriamo nella sua Chiesa.
p. Mario, parroco
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Santi e beati domenicani
a cura di Antonella D’Elia laica o.p.
BEATO INNOCENZO V
Il successore di
Papa Gregorio X, è
noto come Pietro di
Tarantasia, dal nome
della regione nativa,
in Savoia.
Entrato nell’Ordine
domenicano, ha
studiato teologia a
Parigi da un futuro santo, Alberto Magno; e lì
studiavano altri due futuri santi italiani:
To m m a s o d ’ A q u i n o , d o m e n i c a n o ; e
Bonaventura da Bagnoregio, francescano.
Maestro di teologia a sua volta, e predicatore
famoso, Pietro di Tarantasia nel 1272 viene
nominato arcivescovo di Lione e poi
cardinale da Gregorio X, con l’incarico di
preparare il secondo Concilio lionese del
1274.
L’assemblea affronta il problema dell’usura,
decretando la scomunica degli strozzini e di
chi affitta loro i locali. Accoglie una
delegazione non cristiana, venuta dal regno
dei Tartari; e Pietro di Tarantasia battezza
due delegati. Si occupa della disciplina negli
Ordini religiosi e dell’elezione del Papa.
Inoltre, davanti al Papa e al Concilio, il
Patriarca di Costantinopoli, e i vescovi
arrivati con lui, cantano il Credo cattolico,
rinnegano lo scisma del 1054 e riconoscono
il primato del Papa. È il momento più alto del
Concilio. Ma resterà un momento.
Terminati i lavori nel luglio 1274, Gregorio X
si ammala, e viene curato da un medico che
è anche cardinale: il portoghese Pietro
Ispano (che più tardi sarà Papa col nome di
Giovanni XXI). Poi si avvia verso l’Italia. Ma
non rivedrà più la sua sede romana: muore
ad Arezzo il 10 gennaio del 1276. Undici
giorni dopo, viene eletto Pietro di Tarantasia,
che prende il nome di Innocenzo V. Per
l’elezione, i cardinali si sono chiusi in un
luogo isolato: nel “conclave”(chiusi a chiave),
appunto, come ha deciso il Concilio di Lione
con la costituzione Ubi periculum. E come si
farà nei secoli successivi.
Papa Innocenzo V raggiunge subito la Sede
romana, con un programma ispirato al
Concilio: rafforzare la pace con l’Oriente,
disciplinare gli Ordini religiosi, togliere
Gerusalemme ai Turchi. Ma in Oriente la
pace religiosa di Lione viene subito respinta:
nemici come prima. Uomo di
mediazione, Innocenzo si
impegna per pacificare le città
italiane divise tra guelfi e
ghibellini, e ottiene alcuni
buoni risultati in Toscana. Poi
rifiuta l’appoggio a una
coalizione di prìncipi d’Europa e di Grecia
contro l’imperatore Michele. E anzi resta
fiducioso nella pacificazione tra le Chiese,
inviando istruzioni a Costantinopoli per la
predicazione e la liturgia. Fu un teologo di
notevole spessore e questo gli valse il titolo
di Doctor famosissimus. Molti dei suoi
scritti purtroppo sono andati perduti.
Viene sepolto in San Giovanni in Laterano,
ma i resti andranno poi dispersi. Nel 1898
Leone XIII gli riconoscerà il titolo di beato.
L’Ordine Domenicano lo ricorda il 22 giugno.
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3…2…1….Via verso una nuova avventura…
alla scoperta dell’Amico GESU’!
105 – 13 – 9 – 18 … nooooo!!!!
NON sono da giocare e non sono neppure arrivati in sogno!
Questi numeri hanno caratterizzato l’anno di catechismo della II elementare:
105 i bimbetti
13 le catechiste (5 allegre mamme + 5 sorridenti fanciulle + 3 baldanzosi giovanotti)
9 i gruppi formati
18 gli incontri svolti
Un gioioso cammino iniziato lunedì 16 gennaio e sviluppatosi fino al 14 maggio: 4 mesi
intensi di incontri.
Giocando, ridendo, cantando, disegnando, guardando film, ascoltando, riflettendo,
pregando abbiamo iniziato a conoscere Gesù.
Abbiamo scoperto che Lui desidera essere un nostro grande Amico. E’ uno che non
tradisce e non abbandona. Ci ama di un Amore infinito ed in cambio chiede la nostra
amicizia.
Negli incontri abbiamo parlato di alcuni dei momenti principali che hanno caratterizzato
la vita di Gesù sulla Terra, dall’annunciazione dell’angelo a Maria fino alla Risurrezione,
accennando ovviamente anche al fatto che Gesù non ha lasciato soli i suoi amici,
mandando loro lo Spirito Santo che continua a donare a tutti noi.
Piccoli spunti che approfondiremo con il tempo, crescendo!
Le letture del Vangelo sono state i punti-fermi di ogni incontro, così come la preghiera ha
concluso sempre l’ora passata insieme.
Momenti particolari sono stati una domenica di febbraio durante la quale, attraverso
diversi giochi, abbiamo scoperto alcuni segnali stradali che possono guidarci meglio nel
cammino con Gesù; poi abbiamo partecipato alla messa del Mercoledì delle Ceneri,
all’incontro con la frizzante suor Elena durante la settimana di Esercizi Spirituali, alla Via
Crucis guidata dal diacono Francesco… “Camminerò, camminerò sulla tua strada
Signor, dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te!” è stato un canto piaciuto
molto e che ha ritmato gli ultimi incontri.
Ogni lunedì è stato bello: talvolta è volato via veloce, altre volte magari è stato un po’ più
impegnativo! Certo, riuscire a coinvolgere bimbetti di 7 anni non sempre è semplice, ma
vedere i loro sorrisi, ricevere i loro abbracci, ascoltare le loro piccole eppur profonde
riflessioni ha dato a ciascuna/o di noi una grande gioia.
Un grande GRAZIE va ai genitori che con impegno e costanza hanno accompagnato i
loro figli: le presenze sono sempre state altissime!
Ora le vacanze….
Senza dimenticare che Dio non prende ferie ed una preghiera quotidiana non dovremmo
proprio scordarla mai!
Nella speranza di incontrarvi più spesso alla Santa Messa domenicale
vi diciamo ARRIVEDERCI a lunedì 22 ottobre!
Alessia, Antonella, Carol, Christian, Francesco, Gabriella,
Giulia, Giulia, Laura, Luca, Rita, Rosella, Viviana
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RELAZIONE ANNO CATECHISTICO 2011/2012 IIIª ELEMENTARE
Preparare i nostri bambini, che solo in questʼanno se ne contano circa 90, è stata
unʼimpresa ardua e affascinante allo stesso tempo; la loro schiettezza e simpatia unita
alla semplicità e genuinità è stato per noi adulti un invito a non perdere mai
lʼentusiasmo.
Ad accompagnare i bambini alla scoperta di Dio ci sono 15 catechisti, 4 adulti e 11
adolescenti, la cui esperienza è stata nel complesso positiva, sia per quanto riguarda il
rapporto tra catechista e bambino che tra educatori stessi.
Attraverso i bambini abbiamo coinvolto le famiglie; essendo i genitori i primi educatori
nella fede, li abbiamo invitati a partecipare alla catechesi familiare per due domeniche;
nonostante la scarsa partecipazione (circa 20 famiglie) le attività si sono svolte in modo
attivo e costruttivo. Nella prima domenica abbiamo preparato il Natale e fatto un
quadretto dove ogni bambino ha disegnato un presepe e collocato insieme alla Sacra
Famiglia, una persona da loro conosciuta, spiegandone il perché.
Nella seconda domenica abbiamo visto, commentato e messo in atto due parabole del
Vangelo.
Durante lʼanno abbiamo svolto un percorso di graduale conoscenza della persona di
Gesù, come persona e non come personaggio di una favola; di conoscenza del Suo
messaggio attraverso le scritture, grazie alle riflessioni personali e allʼinterazione con il
testo.
Da parte nostra siamo contente di svolgere questo servizio e siamo grate alle famiglie
che ci accordano la loro fiducia.
Angela, Loredana e i catechisti
CATECHISMO DI QUARTA ELEMENTARE
Circa 70 bambini della nostra parrocchia, durante l'anno di catechismo appena
finito, si sono preparati al SACRAMENTO del PERDONO.
Insieme ai catechisti, hanno approfondito i passi del Vangelo in cui Gesù parla del
perdono, imparando che perdonare ed essere perdonati riempie di gioia.
Anche i genitori hanno seguito il percorso dei loro figli riflettendo con Padre Mario
negli incontri del martedì.
Durante l'anno le famiglie sono state invitate a partecipare a tre incontri
domenicali, nei quali alla fine delle attività previste sia per i bambini che per gli
adulti, non è mai mancata una abbondante e giocosa merenda.
E così, finalmente, domenica 13 maggio, durante la Messa delle 10,30 erano tutti lì,
seduti intorno all'altare, agitati ed emozionati, per essere presentati alla nostra
comunità che insieme ha pregato per la loro PRIMA RICONCILIAZIONE.
Al termine della celebrazione siamo andati tutti insieme sotto alla pioggia, alla
scuola “Principe Vittorio”, abbiamo condiviso l'abbondante cibo che ognuno aveva
portato; alla fine del pranzo abbiamo creato il silenzio per riflettere ancora un po' e
poi Padre Mario e Padre Pietro hanno ascoltato le Confessioni di tutti i bambini.
Sotto il sole che per l'occasione era arrivato e con il cuore un po' più leggero, si è
conclusa questa bella giornata di ritiro.
Elda e tutti i catechisti di 4a elementare
5
Anno catechistico di V elementare - anno di I comunione
Anche quest’anno abbiamo cominciato con impegno il nostro anno catechistico, sapendo che è un
anno un po’ speciale, in quanto è l’anno della I comunione.
I ragazzi hanno partecipato volentieri portando nel cuore l’attesa di quel giorno particolare.
Seguendo il quaderno guida di catechismo abbiamo cercato di far comprendere ai ragazzi il valore
della Comunione come incontro di amicizia con il Signore, ma un incontro che avviene all’interno di
un invito, un invito a tavola: “Beati gli invitati alla cena del Signore”; questo per far comprendere loro
che la Comunione trova il suo ambiente naturale nella partecipazione alla messa. Purtroppo troppi
ragazzi sono assenti alla messa della Domenica.
P. Mario ha pensato di far fare la prima vera Comunione ai ragazzi il Giovedì Santo perché non
fossero distratti da tante altre cose esteriori: sia i genitori che i ragazzi hanno apprezzato questo
gesto.
La prima domenica di maggio c’è stata la messa di I Comunione. I ragazzi erano 100, erano tanti e
quindi la collocazione dei parenti è stata un po’ problematica, ma tutto ciò non ha impedito di dare
alla celebrazione un tono di festa. E’ stato un giorno di grande festa per i ragazzi, speriamo gli
rimanga non solo un bel ricordo, ma anche la coscienza che adesso non possono trascurare l’invito
del Signore a fare festa con Lui e con gli altri fratelli nella fede alla messa della Domenica.
Come ci piacerebbe che la preoccupazione delle famiglie di essere davanti il giorno della I
Comunione continuasse ad essere presente anche nelle altre domeniche dell’anno!
I catechisti hanno svolto il loro servizio con dedizione e fiducia nel Signore, sono contenti perché i
ragazzi sono affezionati e anche le loro famiglie hanno dimostrato gratitudine; la loro disponibilità a
continuare per la cresima non viene meno.
Elena e i catechisti
BILANCIO ANNO CATECHISTICO I MEDIA
Ci stiamo avvicinando a quello che per molti purtroppo è un traguardo ovvero il sacramento della
Confermazione (Cresima), le speranze che una parte dei ragazzi voglia continuare in questo
cammino di crescita nella Fede ci sostiene nel servizio che offriamo.
Il cammino di quest'anno ci ha portato alla scoperta di quelli che sono i Doni dello Spirito, l'inizio
obiettivamente è stato disastroso, ma verso la fine dell'anno la consapevolezza nei ragazzi era
decisamente migliorata se non forse aumentata e addirittura si ricordavano quanti fossero i doni...
Dimostrazione di quanto detto la si è avuta anche quest'anno nella gara biblica dell'Unità Pastorale
che ha visto premiati gli sforzi dei ragazzi e per il secondo anno (su tre in cui si è svolta la gara!!) si
sono qualificati al primo posto, il che denota un buon lavoro di squadra e delle buone potenzialità.
La partecipazione alle domeniche insieme alle famiglie (in una modalità ancora forse un po' da
definire) si è abbastanza consolidata attorno ad una certa quantità di famiglie che spero possano
formare una solida base di partenza. Neo non trascurabile è ahimè la poca partecipazione o
risposta ad eventi non strettamente legati alla parrocchia, che spero migliori poi con le attività del
futuro dopo cresima.
E dei valorosi indomiti catechisti che dire... prima di tutto MANCANO MASCHI!!! Poi io non potrei
che spendere parole di elogio nei loro confronti, ma sarebbe bello che una volta tanto non fossi io a
dare dei giudizi (sono già sufficientemente detestato per questo) ma che fossero le famiglie stesse a
fare dei pagellini nei nostri confronti... la crescita nasce dal confronto e ci sono sempre spunti di
crescita!
Ringraziando tutti per la disponibilità dimostrata dal parroco alle famiglie dai ragazzi ai catechisti mi
sento di dare nonostante alcune note per me molto dolenti (per motivi di studio sono rimasto privo
del mio validissimo braccio destro e questo si è sentito)... dicevo mi sento di dare un bilancio
positivo nella speranza che non mi venga disatteso l'anno prossimo!
É grazie alla vostra presenza e collaborazione che noi possiamo offrire un servizio che porta ad una
reciproca crescita. GRAZIE!
Guido Catolla C. o.p. Responsabile dell'anno di catechismo
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ANNO CATECHISTICO DEL POST-CRESIMA DI II MEDIA
Quest’anno abbiamo accompagnato nel cammino del post-Cresima, i ragazzi che il
20 novembre 2011 hanno ricevuto il Sacramento della Cresima. Molti di loro (25
circa), con nostra grande soddisfazione, hanno continuato a frequentare il gruppo il
venerdì pomeriggio, nell’orario consueto del catechismo.
Noi catechisti/animatori, insieme ai ragazzi, abbiamo scelto “ L’AMICIZIA” come
argomento da sviluppare nelle sue varie sfaccettature, con attività che miravano
alla comprensione del rapporto d’amicizia tra Dio e noi e fra di noi. Abbiamo anche
pensato di scrivere ”il diario di bordo “ dei nostri incontri ed anche questa idea ha
avuto una risposta positiva da parte dei ragazzi.
Il campo a Susa del 12/13 maggio scorsi, fatto insieme ai ragazzi di 3a media, è
stato un’ulteriore momento per allargare e rafforzare i nostri legami di amicizia con
Dio e con gli altri. Il tema del campo è stato il TEMPO: tempo da dedicare al
rapporto con il Signore, con noi stessi e con gli altri. E’ stata un’occasione di
amicizia fantastica per tutti! E’ nostra intenzione l’anno prossimo continuare questo
cammino di accompagnamento dei ragazzi perché possano crescere anche nel
senso di appartenenza alla nostra parrocchia, in vista di una partecipazione più
attiva.
Giorgio e Antonella
Hai lavorato tutto l’anno? Stai per partire per le ferie?
Sei andato a scuola per nove mesi ? Stai per andare in vacanza?
ADESSO.....PASTA!!!!
Prima di partire
LASCIA UN PACCHETTO DI PASTA NELLE CESTE!!!!
Sì, avete capito bene. Il Banco Alimentare ha ridotto di molto la
distribuzione della pasta che una volta abbondava. Siamo rimasti senza.
Non andate in vacanza senza fare questo piccolo gesto di amicizia verso
quelli che, in vacanza, non possono andare. Facciamo in modo che
almeno non manchi loro
UNA BUONA PASTASCIUTTA
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Notizie Caritas
UN ANNO DIFFICILE
L’attività della Caritas, da settembre 2011 a giugno 2012, è stata caratterizzata
dall’utilizzo della nuova sede a norma di legge. E’ stato davvero un salto di qualità
che ci ha permesso di lavorare meglio nella distribuzione dei pacchi-viveri e del
vestiario. Il nostro servizio, per altro, è stato molto difficile a causa della grave
situazione di crisi che tutta la società sta vivendo.
Agli assistiti ...”tradizionali” (anziani soli e malati con pensione minima, donne con
bimbi piccoli abbandonate dal marito, famiglie di immigrati non ancora integrati) si
sono aggiunti i cosiddetti “nuovi poveri”: persone che, fino a poco tempo fa, erano
in condizioni finanziarie più che decorose e che improvvisamente si sono trovate
senza lavoro, magari con un mutuo da pagare o con debiti da saldare.
I pacchi viveri che consegniamo ogni quindici giorni sono passati dai 90 ai 110.
Purtroppo anche la quantità di viveri elargita dal Banco Alimentare è diminuita ed
ora siamo costretti a chiedere ai parrocchiani di portare della pasta: un genere che
non era mai mancato, anzi che decisamente abbondava.
Al Centro d’Ascolto sono numerosissime le richieste, ma si fanno sempre più rare le
offerte di lavoro.
Resta invece molto attiva la distribuzione degli abiti usati della Boutique, anche se
richiede sempre un grande lavoro di selezione da parte delle volontarie perché
molte persone continuano a considerare la Parrocchia come una discarica dove
portare, con poca fatica, oggetti e stracci da buttare via. L’... “artistica” costruzione
in legno nell’atrio della chiesa inferiore permette di raccogliere indumenti in modo
più razionale, senza che questi vengano sparsi indecorosamente e senza che i
pacchi vengano saccheggiati da ignoti vandali.
E’ anche molto attivo lo scambio di mobili usati.
Nel 2011 sono stati richiesti (e trovati) circa 80 mobili vari,
14 lettini per bimbi, 19 elettrodomestici. In oltre vengono
richiesti: carrozzine per invalidi, stampelle, biciclette,
macchine da cucire, lampadari ecc... Le richieste vengono
evidenziate nella bacheca all’ingresso della chiesa. Le
offerte, invece, devono essere segnalate al Centro
d’Ascolto (al n. 338 2964012 nei giorni di apertura) o in
segreteria parrocchiale. Chiediamo, a chi offre mobili, di
specificare anche sempre le dimensioni e di dare un congruo margine di tempo per
il ritiro.
Dato che i richiedenti non dispongono di mezzi propri, CERCHIAMO VOLONTARI,
dotati di forti braccia, macchine capienti (o furgoncini), un po’ di tempo e tanto
spirito di servizio per aiutare nel trasporto i nostri assistiti.
8
Notizie Caritas
NONSOLOPANE SPIEGA COME STANNO LE COSE
Da diverso tempo (mesi, anni…) ci sentiamo dire che diamo il pacco-viveri alle persone
“sbagliate” cioè a persone che non sono in condizioni di grave necessità.
Queste osservazioni ci vengono fatte anche da fedeli devoti che frequentano la Parrocchia, ma
che, nel loro giudizio, guardano solo alle apparenze.
Ci dicono: ”Ma come! Date il pacco a quella signora così ben vestita? Date il pacco a quel tipo
che vedo spesso al bar a prendere il caffè? Date il pacco a quello, che fuma?”
E’ vero. Alcuni dei nostri assistiti tengono al loro aspetto e trovano, nell’usato della Boutique
Caritas, modelli non solo decorosi, ma perfino eleganti che qualcuno ha donato.
Il caffè al bar? E’ un modo per stare in compagnia e noi sappiamo che spesso quel caffè viene
pagato da altri avventori con grande umanità. E le sigarette? Il fumo fa male, d’accordo e…
costa!! Ma, a volte, chi fuma è un ex-tossicodipendente che, in quel modo, si toglie un vizio
maggiore.
Nella mentalità delle persone che ci criticano c’è il dubbio: come va a finire il mio aiuto? Va a
persone che non lo meritano? Quindi è meglio non dare nulla. E’ un modo per scaricarsi la
coscienza!
Allora è giusto che i nostri amici parrocchiani sappiano come funziona la distribuzione dei
pacchi.
Quando viene richiesto il pacco-viveri, in primo luogo si controlla che il richiedente abiti
effettivamente in Parrocchia e si stabilisce un primo contatto con un lungo dialogo al Centro
d’Ascolto. In secondo luogo due volontari fanno una visita domiciliare per controllare la
situazione e chiedono: lo stato di famiglia, l’eventuale busta paga, le utenze (affitto, gas, luce,
telefono, riscaldamento…) Si informano su eventuali sussidi, pensioni, disoccupazione,
invalidità.
Oggi incontriamo spesso i cosiddetti “nuovi poveri” come, per esempio, le persone che anni fa,
in buone condizioni finanziarie, hanno acceso un mutuo ed ora,
perso il lavoro a causa della crisi, sono in gravi difficoltà.
Dopo la visita domiciliare ci si raduna (Noi lo chiamiamo COMITATO
per la delibera degli interventi di assistenza). Si valutano i dati
raccolti e si decide di dare o no il pacco-viveri.
Da poco tempo, visto l’aumento delle richieste di aiuto e la
diminuzione delle offerte, abbiamo deciso di chiedere a tutti gli
assistiti il modello ISEE, proprio per avere un maggior controllo.
Con tutte queste precauzioni, però, non pretendiamo di essere infallibili. Tutti possiamo
sbagliare, perciò vi saremo ben grati se, in spirito di carità e di verità, ci segnalerete i casi in cui
non vi sembra opportuna l’assegnazione del pacco-viveri; purchè si tratti di segnalazioni
precise: NOME E COGNOME. Non accetteremo invece segnalazioni e lamentele generiche,
basate solo sulle apparenze.
Ci affidiamo in fine tutti alla Provvidenza di Dio perché il nostro servizio possa essere davvero
utile, ponga sempre al primo posto la dignità dell’assistito e venga portato avanti da parte nostra
con
CUORE CALDO e TESTA FREDDA.
9
a cura delle “Realta’ Parrocchiali”
Realtà Parrocchiali
Bolital diventa maggiorenne: diciotto anni di compartir
In occasione dell'arrivo di suor Annarosa, abbiamo festeggiato lo scorso 31 maggio diciotto
anni di collaborazione e conoscenza tra la nostra comunità e quella di Santa Cruz.
Eravamo animati da uno spirito di amicizia e condivisione, tra di noi e con gli amici distanti ma
presenti; perché la Bolivia, i ragazzi del Plan Tres Mil, le loro famiglie e gli insegnanti della
scuola Tres de Mayo sono entrati in questi anni nel cuore e nei pensieri di molti parrocchiani.
È stato un bell’incontro concluso da un'allegra cena per celebrare l’anniversario di un legame
speciale che si fa sempre più forte e al quale tengono tante persone (eravamo più di
duecento!).
In Bolivia chiamano da qualche anno questa relazione «progetto Bolital», fondendo insieme le
iniziali delle due nazioni punto di partenza e luogo dei rispettivi
incontri; etichette che indicano la volontà di costruire un ponte
d’amicizia fra popoli che vada oltre le bandiere.
Filo conduttore della serata, è proprio il caso di dirlo, è stato
l’aguayo, il tessuto tradizionale indigeno del quale abbiamo
apprezzato significati e colori. I colori di questo tessuto evocano
l’arcobaleno, simbolo di un abbraccio che si estende da una
sponda all’altra dell’oceano. Un grande aguayo ha allietato con le
sue sfumature l’incontro: ognuno dei partecipanti ne ha portato a
casa un ritaglio a sottolineare che siamo parti collegate fra loro e
siamo una comunità.
E, allora, ci siamo chiesti, cosa ci tiene insieme? Pensando ai nostri
amici boliviani abbiamo risposto: il dono. Anzi, il dono reciproco che facciamo noi a loro e
loro a noi. «Perché non crediate che la direzione del dono sia una sola – ha spiegato Annarosa
–. Voi avete donato alla comunità di Santa Cruz aule
scolastiche, possibilità di studio e formazione,
ma anche loro hanno dato molto a voi in dono». Non
oggetti materiali, ma virtù preziose e nuovi sguardi
sul mondo: «L’amicizia, la condivisione,
l’entusiasmo per le piccole cose e la capacità non
dimenticare, che testimoniano, ogni volta che
possono, attraverso lettere e messaggi inviati in
Italia».
Più di tutto, abbiamo imparato insieme che donare la
vita è aprirsi all’incontro con gli altri.
L’ha fatto Annarosa diciotto anni fa, alcuni di noi
l’hanno fatto più di recente, altri lo faranno a breve,
come Federica e Andrea che andranno in viaggio di
nozze in Bolivia. A loro vanno i nostri affettuosi auguri…
Come sempre, un pensiero per suor Simona e per tutti i nostri amici, tanto lontani quanto
presenti.
Alla prossima, Amigos.
Non solo Tres de Mayo…
Grazie ai contributi inviati dall’Italia, negli ultimi anni oltre all’appoggio scolastico a casa delle
suore, realizzato da maestre che studiano all’Università, sono stati attivati servizi di tipo
psicologico e psicopedagogico rivolti alle scuola Tres de Mayo del Plan Tres Mil e ad altri collegi
della città di Santa Cruz. Le psicologhe Monica e Alcira propongono alle scuole cicli di
laboratori, incontri, lezioni di formazione che coinvolgono ragazzi, famiglie e docenti. I collegi
non possono pagarle, così sopperiamo noi con i contributi che inviamo in Bolivia che rendono
possibili queste iniziative.
10
a cura delle “Realta’ Parrocchiali”
Realtà Parrocchiali
C’è n’è un gran bisogno. Lo si è imparato pian piano, vivendo la vita giorno per giorno. Spesso
bambini e ragazzi necessitano di un sostegno psicologico per affrontare enormi disagi
(violenze, vessazioni, conflitti familiari); i genitori, questa la convinzione delle operatrici, non
possono rimanere fuori da questi percorsi di sostegno. Per i docenti, invece, i laboratori di
formazione puntano a colmare le loro lacune di preparazione e sviluppare la capacità di
collaborare. In una delle ultime, apprezzate, attività
pratiche gli insegnanti sono stati chiamati a sollevare
da terra un pennarello creando una ragnatela di fili
che li collegasse. Hanno sperimentato le difficoltà
dell’operazione, ma anche il gusto di lavorare
insieme ai colleghi nel perseguire un comune
obiettivo.
Fuori dall’ambito scolastico, Annarosa e Simona
hanno conosciuto un’altra realtà di aiuto e solidarietà
che è ben presto entrata nel tessuto degli Amigos. Si
chiama Hogar de Dios, Focolare di Dio, è una casa di
accoglienza per minori disabili aperta da due italiani
che oggi hanno più di settant’anni. Il loro progetto è di
rendere quella casa una fattoria che si riesca ad auto sostentare. Facciamo il tifo per loro.
Tutti gli aggiornamenti sull’attività del progetto Bolital li potete consultare sul sito della
parrocchia, alla sezione Attività e Gruppi > Bolital.
Gruppo Torte
Ci troviamo da circa un trentennio, siamo dunque il gruppo più longevo della parrocchia,
inizialmente composto da dieci coppie, genitori degli adolescenti che formavano il gruppo
Caino, e che Padre Giovanni Allocco (il parroco di allora) invitò a dare inizio a questa nuova
esperienza. Del gruppo iniziale sono rimaste sette famiglie, si sono aggiunte ormai da vari
anni due nuove coppie, e tre di noi hanno perso il coniuge. I problemi sono ormai altri da
quelli su cui ci confrontavamo all'inizio (i figli sono a loro volta genitori); comunque in tutti
questi anni ci siamo aiutati a vivere alla luce della fede le varie età della nostra vita e la
nostra amicizia è diventata fraterna e profonda. Le nostre riflessioni, che per lungo tempo
erano state soprattutto sulla famiglia e il lavoro, sono passate poi al confronto sui problemi
degli anziani, dei malati, della solitudine, ma anche su quelli della vita della chiesa e della
nostra società del benessere. Ora la nostra attività, che prima si realizzava anche con ritiri
e confronti con altri gruppi parrocchiali, ha perso questo risvolto, ma continuiamo ad
incontrarci due volte al mese, per riflettere sulla parola di Dio, sui nostri interrogativi, o su
qualche argomento di attualità che di volta in volta qualcuno porta, e il ritrovarci è sempre
un momento arricchente! Individualmente poi continuiamo per quanto possibile ad
impegnarci e collaborare con le necessità della nostra parrocchia. Chissà se qualche gruppo
più giovane avrà interesse e voglia di nuovo di organizzare qualche ritiro/incontro
stimolante a gruppi misti ?
Cari saluti.
Giulio e Silvana
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TERZA GIORNATA NAZIONALE GIOVENTÙ DOMENICANA
Madonna dell’Arco (Napoli) 27-30 Aprile 2012
Una grande esperienza di comunità
Un gruppo alquanto variegato è partito la sera del 27 aprile alla volta di Napoli
per partecipare alla “Terza giornata della gioventù domenicana”. È proprio il
termine variegato il punto focale di questa esperienza. A partire dalle varie età
dei partecipanti, anche all’interno del nostro stesso gruppo, partendo dalle
“nuove” leve dei giovanissimi agli “storici” dei giovani. Passando per la
provenienza dei vari gruppi, da Bolzano a Bologna, da Bari a Milano e a
Lecce e da tutte le parti di Napoli. Anche le attività svolte nei due giorni sono
state alquanto diverse: abbiamo iniziato da una presentazione multimediale dei gruppi, seguita
poi dalla messa nel chiostro del santuario, in una cornice davvero particolare ed intensa
insieme alla comunità locale. La serata è stata poi animata dal gruppo di Napoli Barra che ci ha
presentato un musical totalmente in napoletano, forse un po’ difficile da capire ma la passione
nel prepararlo era evidente.
La domenica mattina ci è stato proposto un simil talk show con tutte le componenti della
famiglia domenicana: un frate, una suora, una monaca, un laico ed un giovane; seguito poi da
un lavoro a gruppi. Il weekend si è poi concluso con una caccia al tesoro ed un concerto del
gruppo di Parabita (Lecce). È stata sicuramente un’esperienza che è servita molto a farci
conoscere realtà diverse e sono dell’idea che questi incontri siano da fare ogni tanto per darci la
carica, perché dimostrano che nonostante le difficoltà all’interno dei nostri gruppi (che ci sono
ovunque!) noi siamo qui per qualcosa che va oltre e che impegnandoci insieme possiamo
realizzare a pieno noi stessi e quel che Dio ha in mente per noi.
Francesca Ingrosso
L’amicizia è la cosa più bella
Riecco i gruppi giovanili di Torino, Milano e Bolzano riuniti quasi due mesi dopo il loro ultimo
incontro. Venerdì 27 aprile 2012 molti giovani (e tre giovanissimi) sono saliti sull’aereo alla volta
di Napoli. Prima nota piacevole dell’incontro è stata l’accoglienza: ci aspettavamo che padre
Davide ci venisse a prendere e invece, scesi dall’aereo, ci siamo trovati di fronte tutti i bolzanini
ed i milanesi. A chi non farebbe piacere un tale comitato d’accoglienza? Dopo abbracci, saluti e
lacrimoni da “Carramba, che sorpresa!” il gruppone si è diretto verso ciò che lo aspettava: la
terza giornata della gioventù domenicana. Durante le due giornate di attività i gruppi si sono
rivelati pronti e disposti al lavoro, ma se vi parlassi dei momenti in cui non erano previste
attività? Bene, lo faccio! Durante la prima notte i nostri eroi hanno archibugiato scherzi di ogni
tipo, focalizzando la scelta su uno in particolare: il rapimento dei vestiti dell’ing. Lerario (Lerarius
dormiens, in questo caso). Dopo quella che in ambito sportivo si definirebbe “riunione tecnica”, i
criminali in miniatura hanno messo in atto quanto progettato: nonostante un Rosa ridens
(specie in evoluzione nelle ore notturne) ed un Antonio bolzaninus che ha pensato bene di
ruzzolare per le scale, la massa di banditi si è trasferita nella stanza del buon Lorenzo.
"Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza
nessun paragone, la città più bella dell'universo" (Stendhal)
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Gli esponenti più abili nell’arte del rubare vestiti alla gente che dorme si sono messi subito in
mostra, sottraendo al dormiente ogni suo capo di abbigliamento. Le menti creative dei gruppi
hanno provveduto a posizionare con cura certosina ogni pezzo del vestiario della vittima sulle
poltrone del salottino del primo piano dell’hotel, dando vita a due splendidi manichini. Scherzo
perfetto, non fosse che l’ingegnere fosse in stanza con Lorenzo D’Agostino (nostro complice), i
cui vestiti erano stati lasciati all’interno della camera. Così la vittima ha battuto il criminale,
indossando i vestiti del compagno di stanza il mattino successivo. La prima notte è volata via
così, la seconda è stata caratterizzata dal mini-party nel cortile dell’hotel tenutosi fra i giovani di
Torino e Bolzano, che si cimentavano in prove di forza e di intelletto pur di accaparrarsi un
goccio di birra e che sono caduti fra le braccia di Orfeo verso l’alba. Altro che prove di forza e
intelletto, si trattava di olimpiadi..! L’ultima notte svariate menti criminali dei gruppi giovani
hanno pensato bene di intrufolarsi nella stanza mia e di Simone, ben sapendo che stavamo
dormendo, in quanto avremmo dovuto svegliarci presto per partire. Ma,come già detto, la
vittima batte il criminale. I giovani Lupin sapevano che la nostra camera aveva la serratura
difettosa, perciò non la chiudevamo a chiave. Non sapevano, però, che dietro la porta c’era un
oggetto più guardiano di un qualsiasi cane: una sedia. Verso le ore 3 io e Simone veniamo
svegliati dalla nostra guardiana a quattro piedi, che si muove rumorosamente. Scorgiamo nel
buio il braccialetto di Lorenzo D. e optiamo per farlo bollire ancora un po’ nella nostra pentola.
Egli, inconscio del fatto che la vittima sarebbe diventata lui, continua ad aprire con piccoli
movimenti la porta e, quando ormai sta per entrare, basta accendere l’abat-jour per vedere la
porta chiudersi e per sentire una decina di piedi che fuggono nel corridoio dell’albergo. Questo
è quanto: l’elogio-racconto più sincero e spontaneo che potessi dedicare allo spirito di queste
giornate sotto il Vesuvio.
Daniele Domenico Adamo
"Non c'è nulla al mondo che valga la giovinezza" (Oscar Wilde)
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I NUOVI MOSTRI... CLERICAL EDITION!
a cura di Lorenzo D’Agostino
Signore e signori, ladies and gentlemen, mein damen und herren, in questo numero ecco a
voi...
IL PARROCO…
Nome: Mario
Cognome: Mazzoleni (l’unico di tutta Bergamo!)
Soprannomi: Mario Mazzoleni o.p. (nei documenti ufficiali si firma così…), Padre Mario,
Mario Padre, PM.
Anno di nascita: 1958
Professione: Frate domenicano, nonché parroco di Madonna delle Rose dal 2006
Se un giorno dovete chiedere qualcosa a Padre Mario in merito alla
parrocchia o similari, la risposta possibile è una sola: “si, si,
bene!”. Risposta che oramai è diventata un vero e proprio
tormentone. Famoso in tutta la parrocchia (e non solo!) per il suo
smaccatissimo accento orobico, il nostro Parroco ha avuto modo di
aumentare esponenzialmente la propria notorietà da quando ha
esordito come DJ su Radio Maria. Gli ascolti quella mattina hanno
toccato vette mai viste prima, tanto che tutte le stazioni radio al
momento sarebbero pronte a fare follie per accaparrarselo.
Potrebbe essere l’inizio di una folgorante carriera? Ai posteri
l’ardua sentenza.
ED IL VICE PARROCO
Nome: Giovanni Battista
Cognome: Giraudo
Soprannomi: Giovannino (tutti i parrocchiani lo conoscono con questo
pseudonimo!)
Anno di nascita: il file è top-secret… alcune voci indiscrete sostengono
che negli anni giovanili sia stato uno dei principali artefici dei moti
rivoluzionari del 1848…
Professione: Frate domenicano e vice parroco di Madonna delle Rose
Direttamente da Caramagna Piemonte (o giù di lì…), Gio-van-ni-no,
unico ed inimitabile vice parroco di Madonna delle Rose da molte
generazioni. Anche se fra le sue caratteristiche non si può certo
annoverare la celerità (il suo motto è: “le cose o si fanno bene o non si
fanno”), Giovannino svolge un ruolo fondamentale nella buona
amministrazione dell’ente parrocchiale.
I suoi sacramenti preferiti sono la confessione e l’estrema unzione (con una leggera
preferenza per la seconda…), e ama le messe preserali, possibilmente celebrate in chiesa
inferiore e con poca illuminazione. Non disdegna le celebrazioni funebri e le benedizioni
immobiliari a domicilio. Insomma, se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo!
"L'arma migliore per affrontare la vita è una sapiente ironia" (anonimo)
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… MdR SPORT NEWS …
Paparaparaparaparaparapa! Attenzione signore e signori! Nel mese di maggio sono iniziati i
“tornei dell’Immacolata” presso l’oratorio della parrocchia dell’Immacolata Concezione in
via Passo Buole. I nostri Giovani e Giovanissimi hanno pensato bene di gareggiare e di
mettersi alla prova iscrivendo alcune squadre. Vediamo quello che è successo fino al giorno
in cui sto scrivendo (per la cronaca, 22 maggio 2012):
I Giovani hanno iscritto una squadra di calcetto, purtroppo eliminati
nella fase a gironi dopo una sconfitta ed un pareggio, dovranno
affrontare un torneo con le terze classificate degli altri gironi. Tra le file
dei Giovani troviamo: Alessandro Iazzetta, Janvier Koueko Siani, Matteo
Puato, Alessandro Rosa, Gabriele Romeo, Matteo Colazzo e Lorenzo
D’Agostino.
• I Giovanissimi hanno fatto partecipare un’altra squadra di calcetto; nella prima
partita hanno stracciato 10-2 gli avversari, mentre nella seconda hanno perso di
misura per 3-2. Per i giovanissimi abbiamo: Simone Fratello, Pietro Farina, Andrea
Bellandi, Riccardo Nicolini, Daniele Adamo, Francesco Pera, Tommaso Mortara e
Matteo Caternuolo.
• Per la pallavolo troviamo un mix di Giovani-Giovanissimi e
addirittura una dopo cresima. Nel team di pallavolo troviamo: Carla e
Giovanni Debernardi, Marta Pusceddu, Gabriele Barolo, Elena Davì,
Francesca Torelli, Alessandro Rosa e Giada Racaniello! Questa
squadra ha passato la fase a gironi e dovrà vedersela contro
compagini non di certo inferiori nelle partite successive.
• Per quanto concerne il ping-pong troviamo due coppie iscritte al doppio, Adamo Nicolini e Torelli - Barolo. Riccardo e Francesca, inoltre, dovranno gareggiare anche
nel ping-pong singolo.
Quando leggerete questo articolo i tornei saranno già finiti, perciò,
semmai doveste incontrare una di queste persone per strada, non
augurategli buona fortuna, ma fategli dei sinceri complimenti per aver
dato il massimo nel rappresentare la nostra parrocchia!
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"Lo sport può cambiare il mondo" (Nelson Mandela)
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Daniele Domenico Adamo
A.A.Animatori... l'inserto dei Ciofani per i Ciofani
QUANTO CONOSCI I GIOVANI di MdR?
Mettiti alla prova con il nostro quiz a cura di Alessandro Rosa
1.
2.
3.
4.
5.
L’animatore responsabile dell’oratorio durante la settimana (cognome)
L’animatrice più sarda che ci sia (cognome)
Il nostro parroco (nome di battesimo)
Il soprannome più diffuso del vice parroco
Nell’ultimo numero del giornalino viene paragonato ad un animale mitologico
(soprannome)
6. Animatrice amante dei colori e famosa per i suoi tagli di capelli (nome)
7. L’unico mese in cui l’oratorio è chiuso
8. L’animatrice biologa (nome)
9. Il soprannome di Matteo Puato
10. La città che ha ospitato l’ultima giornata nazionale della Gioventù Domenicana
11. Il cognome di Marianna
12. Un grande (in tutti i sensi!) prete che anche quest’anno ha seguito i gruppi giovanili
della parrocchia (nome)
Lunedi’ 18 giugno inzia l’Estate
Ragazzi, facciamo un grande
a tutti gli animatori
16
Pillole di liturgia
a cura di Catolla C. Guido laico o.p.
Fare con competenza
Tre qualità essenziali della 'cerimonia' liturgica
a) Il rispetto
Al centro e anzitutto si ponga il rispetto
per la presenza di Dio. Assumerà la
forma di silenzio, di calma, di
attenzione desta, di padronanza dello
sguardo, di fiduciosa presenza a sé e
agli altri. Nella consapevolezza che
tutta la celebrazione va incontro al
Padre.
Rispetto anche dei segni
della presenza di Cristo
e considerazione per il
posto e il ruolo di
ciascuno: l'assemblea
dei fedeli, il sacerdote
che la presiede, l'altare,
l'ambone. Tale rispetto distinguerà gli
spostamenti, gli sguardi, gli
atteggiamenti di ciascuno in relazione
con tali segni.
Rispetto anche per gli oggetti che nella
liturgia sono supporti e segni della
fede: pane e vino eucaristici, libro della
Parola, croce. Questo rispetto sarà
indicato dalla considerazione, dal
riguardo (senza affettazione) con cui si
useranno quegli oggetti, ben più
preziosi di se stessi per quello che
portano. La fretta e la precipitazione
non contribuiscono a questo rispetto.
Cristo.
Viceversa, per mancanza di
preparazione, accade talvolta che certi
elementi sembrino indipendenti dagli
altri, come se non avessero alcun
rapporto con ciò che precede e ciò che
segue. Allora perdono la loro forza,
perché non sono più inseriti né
sostenuti. Talora capita così anche per i
canti.
c) Una tensione
Più che la parola 'celebrazione', la
parola 'cerimonia' indica che la liturgia
è fatta di forme e di regole che si
devono rispettare. Non ci può essere
una buona liturgia se non si osservano
le forme. Però, come accade nelle
relazioni umane, se si esagera nelle
forme, si rischia di avere meno verità,
talvolta perfino ipocrisia. L'aspetto
cerimoniale della liturgia dovrà dunque
cercare sempre un equilibrio tra
l'eccesso di cerimonie, lontane dai modi
di fare della vita ordinaria dei
partecipanti, e l'insufficienza di
cerimonie, che rende difficile ai
partecipanti accedere al senso profondo
del mistero che viene celebrato.
Di conseguenza, i responsabili della
preparazione e dell'animazione delle
celebrazioni liturgiche dovranno spesso
affrontare critiche da parti opposte.
Secondo alcuni "Si fa troppo”, "Non
siamo mica a teatro”, "Bisogna essere
più veri, più vicini alla vita della gente"
e secondo altri "La liturgia manca del
senso del sacro", "I riti sono banalizzati
e appiattiti", "L'animazione sembra
voler ottenere soltanto una
partecipazione di tipo socioculturale",
e c c . I l c o n c i l i o Va t i c a n o p a r l a
saggiamente di «nobile semplicità». È
quella che andrà ricercata
pazientemente.
b) Composizione e articolazione
La qualità della celebrazione dipende
dalla qualità dei singoli elementi, ma
soprattutto dalla loro buona
articolazione. Ritmo dei collegamenti,
coordinamento delle azioni, rapporti di
fiducia e di intesa degli attori fra di
loro, giusta proporzione e durata degli
interventi di ciascuno. Quando gli
elementi della celebrazione sono ben
coordinati fra di loro, si appoggiano e si
rinforzano l'un l'altro - gesti, parole,
musiche, oggetti, movimenti ecc. - per
contribuire all'incontro con Dio in Gesù
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Qualcosa di Domenicano
a cura di Graziella Duchini laica o.p.
BILANCIO DI FINE D’ANNO
Siamo ormai giunti al mese di giugno e si impone, per la nostra Fraternita, una
sorta di esame di coscienza, un mettere sulla bilancia cose buone e cose meno
buone e qualcuna per nulla buona e fare un bilancio di questo anno. Ritengo di
poter dire che il risultato dei nostri conti sia abbastanza positivo, ma se
qualcuno di noi non è d’accordo può esprimere le sue perplessità e
contraddirmi. Qui c’è spazio per tutti quelli che vogliono intervenire.
Voglio esporre i motivi di questo giudizio positivo raccontando tutto quello che
abbiamo fatto in questi mesi durante i nostri incontri, cioè tutte le letture di
formazione che abbiamo fatto mettendo soprattutto in comune meditazioni e
pensieri, maturati in ciascuno di noi.
Abbiamo iniziato con la lettura dell’esortazione postsinodale “VERBUM
DOMINI”, il documento scritto dopo il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio.
E’ stato un ampio studio su tutte le forme che assume la trasmissione della
Parola, partendo dalle sacre scritture e dalla tradizione della Chiesa.
Trasmettere la Parola è trasmette Gesù Cristo stesso che è il Verbo
Incarnato, cioè Dio fatto uomo e venuto tra di noi. La trasmissione di questa
Parola non è cosa facile, sia perché è già difficile capire quanto, di ciò che è
scritto nella Bibbia, sia veramente la parola di Dio e non solo cronaca e storia
del popolo di Israele (specialmente per quel che riguarda l’Antico
testamento); altra difficoltà è data dal modo in cui è scritta, dalla mentalità
di chi l’ha scritta e dall’ambiente dell’epoca in cui fu scritta. Per questo c’è
lavoro per esegeti, linguisti, storici e naturalmente teologi. Ma le difficoltà
non mancano eppure per coloro che devono trasmettere, propagare questa
Parola spesso in mondi assai lontani, con tradizioni diverse e diversa mentalità.
Di tutto ciò si parla nella “Verbum Domini”: noi ci siamo interessati
soprattutto a quello che è il ruolo dei laici in questa opera di diffusione della
Parola, perché anche a noi è stato dato questo compito che dobbiamo
assolvere in quanto discepoli del Signore: mille sono i modi per realizzare
questa missione.
18
Qualcosa di Domenicano
a cura di Graziella Duchini laica o.p.
Finita la lettura dell’esortazione, che è durata piuttosto a lungo, abbiamo
intrapreso la lettura del Motu Proprio del papa Benedetto XVI “PORTA
FIDEI”, in cui indice l’ANNO DELLA FEDE.
Questa lettura non è ancora finita e se volete vi invitiamo a seguirla con noi
negli ultimi due incontri dell’anno.
Durante questo anno, come saprete se ci avete seguito, abbiamo festeggiato il
cinquantesimo anniversario di Professione del nostro Presidente Giorgio
Pastore e purtroppo, notizia meno gioiosa, abbiamo dovuto salutare il nostro
Assistente, padre Bruno Uvini, che ha lasciato Torino per andare a Milano a
Santa Maria delle Grazie. Ora siamo in attesa che ci venga assegnato un nuovo
assistente dal Padre Provinciale. Non sarà una cosa breve.
Ci sono due professi semplici che attendono di fare la Professione Perpetua e
una novizia che deve fare la Professione temporanea, ma tutto ciò dovrà
essere rimandato a quando avremo un assistente.
Questo è l’ultimo articolo dell’anno, ci risentiremo a settembre.
Buone vacanze!
Siete naturalmente invitati agli ultimi due incontri che saranno in queste date:
16 e 30 giugno
Sempre nella nostra sede, presso il Convento, in via Arnaldo da Brescia, 22
alle ore 9,30.
Per informazioni:
tel. 011 19903262
E mail [email protected]
Graziella Duchini l.o.p.
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a cura delle “Realta’ Parrocchiali”
Realtà Parrocchiali
20
Cara Parrocchia, ti scrivo…
La testimonianza di una parrocchiana
Il 13 maggio è stata la domenica per festeggiare, oltre la
Madonna di Fatima, la nostra cara Madonna delle Rose.
Volevo testimoniare una delle grazie che ho ricevuto. Nel lontano 1956 io e
mio marito abbiamo celebrato il sacramento del matrimonio nella chiesa
inferiore, perché la superiore non esisteva ancora.
Per motivi di lavoro siamo andati ad abitare in via Lanzo (Madonna di
Campagna). Nel 1959 è nato Marco. Dopo un anno dovevo riprendere il
lavoro, ma sono rimasta incinta del secondo figlio, Ivo. I padroni di casa
volevano vendere l’alloggetto: avevo pochi giorni per consegnare le chiavi.
Sono tornata in zona dove abitavano i miei genitori e ho cercato, ma invano.
Dopo una giornata di inutili ricerche ero tanto stanca, ormai senza speranze.
In via Madonna delle Rose mi sono fermata a supplicare la cara Madonna
di aiutarmi. Subito dopo è uscita da un portone della via un signora a me
sconosciuta: le ho chiesto d’impulso se sapeva di qualche alloggio da affittare,
lei mi ha gentilmente consigliata di rivolgermi al primo piano perché c’era una
famiglia che andava via. Persone gentilissime mi hanno accolto con amore, mi
hanno offerto un caffé e addirittura, invece di traslocare la domenica come
previsto, hanno anticipato al giovedì (Corpus Domini) per permetterci di
subentrare nell’affitto dell’alloggio.
Da allora non vidi più quella signora con la quale ero in debito e che non
ringraziai abbastanza.
Questa è una delle tante grazie che ho ricevuto dalla nostra cara Madonna
delle Rose. Bisogna avere fede e chiedere con grande fiducia: Lei non
ci delude mai.
Eugenia
21
C․P․P․
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE DEL 28.05.12
Padre Mario apre il consiglio, ricordando che Benedetto XVI, ha annunciato
uno speciale anno della fede e ne ha indicato le motivazioni, le finalità e le
linee direttrici nella lettera apostolica “Porta fidei”. Lʼinizio è previsto per lʼ11
ottobre 2012, 50° anniversario dellʼapertura del Concilio ecumenico Vaticano
II, e la conclusione sarà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re.
Le iscrizioni per l’estate ragazzi parrocchiale si sono concluse,
mentre sono ancora aperte quelle per il campo estivo per i ragazzi delle scuole
medie che si terrà a Pian della Mussa dal 9 al 16 luglio 2012. L’estate ragazzi sarà
dal 18 giugno al 20 luglio.
La commissione catechesi conferma la festa di inizio catechismo per il 21 ottobre
2012. L’attività di catechesi per tutte le classi ricomincerà a partire da lunedì 22
ottobre. Vi sarà inoltre un corso di formazione per i catechisti le domeniche di
settembre ed un ritiro per tutti i catechisti il 6-7 ottobre 2012. La fine del
catechismo è fissata per la settimana del 13 maggio 2013. Le Prime Comunioni per
i bambini di 5° elementare saranno il 5 maggio 2013. Non vi sarà la festa di fine
catechismo: ogni anno provvederà autonomamente.
Padre Mario fissa la festa della vita per il 2 febbraio 2013; l’attività della Parola di
Dio si terrà nelle prime 3 settimane di avvento.
La formazione degli adulti, invece, sarà affidata a Padre Raffaele Rizzello e sarà
probabilmente nel mese di gennaio 2013. Il rosario in conclusione del mese
mariano è fissato per il 31 maggio 2013.
Il vescovo ha indetto un’assemblea per organizzare la pastorale diocesana. Questo
modus operandi è stato già applicato con successo in altre diocesi italiane.
L’incontro di presentazione e di conclusione saranno venerdì 1° giugno e venerdì 8
giugno alle ore 19.00 presso il Santo Volto. Lunedì 4 giugno, invece, alle ore 20.30,
il vescovo terrà un’assemblea nei distretti.
I gruppi giovanili della Parrocchia anche il prossimo anno saranno seguiti da Padre
Davide Traina ed il tema affrontato sarà “Mettiti in gioco: la fede in azione!”. Gli
incontri comprenderanno approfondimenti sulla Parola di Dio, discussioni di
attualità, testimonianze e momenti di fraternità.
Il prossimo consiglio pastorale è fissato per mercoledì 19 settembre 2012 alle
ore 21.00 in oratorio.
Lorenzo D’Agostino
Segretario Vicario C.P.P.
22
Suggerimenti Bibliografici
a cura di Daniela Zardo
Leggiamo, preghiamo, meditiamo…
Benito Marconcini
Alla sequela di Gesù
Il discepolo nel Nuovo Testamento
Paoline, 2012, p. 152, euro 12,00
Il volume sviluppa innanzi tutto il tema del «discepolo», presente nei
Vangeli e negli Atti degli apostoli: è attestato 78 volte in Giovanni, 72 in
Matteo, 65 nell’opera lucana e 46 in Marco. Questo testo si propone tre
obiettivi: analizzare il termine discepolo nei Vangeli e negli Atti degli
apostoli; rivelare la ricchezza e la varietà di senso del termine stesso;
presentarne la realizzazione in quattro personaggi (Pietro, Nicodemo,
Maria di Magdala, la samaritana) fra i più incisivi del vangelo
giovanneo. Infine, l’autore presenta a sé la figura di Paolo, che si qualifica
come maestro dei discepoli convertiti durante i viaggi missionari.
Luciano Manicardi
Per una fede matura
Elledici, 2012, p. 208, Euro 13,00
Nell'ottica dell'Anno della fede indetto da Benedetto XVI e che inizierà
nell'ottobre prossimo, questo libro si pone nella scia dell'insegnamento
del Vaticano II per riandare alla genuinità dei Vangeli e affermare la
semplicità e la radicalità della fede in una prospettiva essenzialmente
pratica. "Soprattutto vorremmo far risuonare nel nostro oggi le esigenze
evangeliche circa la sequela di Cristo, vorremmo ridire la radicalità
cristiana, perché solo dei cristiani convinti e appassionati, risoluti e miti,
forti dell'umiltà di chi si sente cercatore umile e povero, possono far
risplendere la luce di Cristo".
Sally Ann Wright, Moira Maclean
Leggi e gioca con la Bibbia
EDB Junior, 2012, p.144, Euro 9,90
Il volume racconta 34 storie della Bibbia, accompagnandole con
illustrazioni molto colorate. Per ogni racconto sono proposti una
o più attività a tema: dai classici giochi enigmistici ai quiz
illustrati, dai disegni da completare alle parole mancanti. I
bambini sono così invitati a partecipare attivamente,
focalizzando l'attenzione su alcuni aspetti importanti del
racconto e ricordandone meglio i passaggi e i protagonisti. Quelli
che ancora non sanno leggere potranno ascoltare e giocare con
l'aiuto degli adulti; i più grandicelli si divertiranno, invece, a
mettersi alla prova personalmente nei giochi proposti. Le pagine
finali offrono la soluzione di tutti i giochi e invitano a leggere i
racconti nei corrispondenti passi biblici.
Volete segnalare dei libri di cui consigliate la lettura? Scrivete a: [email protected]
23
Diamo il benvenuto ai nuovi battezzati
ALBERTI Alessandro
BERARDI Ilaria
CASCONE Sofia
CORVI Rebecca
DE GOBBI Arianna
LAMMENDOLA Luca
MERANTE Maya
PASQUARIO Rebecca
Auguri agli sposi
MORRA Matteo e CAMUSSO Claudia
Nella fede del Cristo
risorto ricordiamo i defunti
BUGLIONE Anna ved. ZUZZARO
FISANOTTI Bruno
MOZNICH Corrado
RUBIOLA Adelaide
TUNNO Romano
Parrocchia Madonna delle Rose
Via Madonna delle Rose - Torino
Tel. e fax 0113190216
Segreteria Parrocchiale
Orari
lunedì-venerdì: mattino 09.30 - 12.00 pomeriggio 16.30 - 19.00
sabatoOre: 09.30 - 12.00
Chiuso sabato pomeriggio e domenica
La redazione vi
saluta e vi da
appuntamento ad
ottobre.
24
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Giugno 2012