Parrocchia Madonna delle Rose GIUGNO 2012 Insieme Mensile d’informazione e approfondimento La fede si rafforza, comunicandola In queste poche righe vorrei solo dire una parola di incoraggiamento e, se necessario, di correzione, a tanti genitori che vedono allontanarsi i loro figli dalla pratica cristiana. Ancora una volta sento il bisogno di ribadire - a voce, e in diverse occasioni l’ho ripetuto - che la fede si trasmette anzitutto con la vita; la fede si testimonia con uno stile di vita. Nulla ci persuade di più del vedere una persona contenta di quello che fa, appassionata, e per questo capace anche di sacrificarsi. Abbiamo bisogno di genitori che si veda che sono contenti di essere cristiani, nel senso di sentirsi beneficati di un dono immeritato che però si rivela prezioso e caro per la loro vita. A volte si ha l’impressione che la fede cristiana sia più un fardello che ci è stato imposto e quindi certe cose noi non le facciamo perché purtroppo siamo cristiani. Se non fossimo cristiani non ci faremmo tanti problemi, non avremmo tanti scrupoli, e saremmo più liberi. Gli adulti ci pensano un po’ prima di lasciar perdere, i ragazzi e adolescenti, sfacciati e manipolabili, non hanno paura di dichiarare che per la voglia di sentirsi liberi e felici non sanno cosa farsene del fardello della fede. Si sa che l’adolescenza è l’età della turbolenza e quindi tutto viene messo in discussione, non fa eccezione la fede, ma proprio perché è un periodo di disorientamento si rivelano estremamente provvidenziali quelle figure che danno un senso di sicurezza perché hanno trovato una strada che rende davvero felici. La felicità attrae, conquista, convince. Se a questa età un ragazzo educato alla fede, prima comunione, cresima, ha vicino a sé un cristiano felice non rimane indifferente; anche lui è alla ricerca della felicità. (Capite cosa potrebbe essere il padrino o la madrina di battesimo o di cresima!). Ora da questo punto di vista non si può barare o fingere, perché non si tratta di farsi vedere in un certo modo, ma di esserlo davvero. Ci sono diverse persone che vogliono farsi vedere contente, credenti, caritatevoli, ma risultano insopportabili. Per fortuna ce ne sono altre che non hanno la preoccupazione di farsi vedere contente, credenti e caritatevoli, ma lo sono, e chi gli è vicino lo vede e apprezza la loro presenza. Il saluto del Parroco − segue dalla prima pagina − Quanto alla fede i genitori e tutti gli educatori alla fede sanno di essere strumenti di un’azione che è più grande di loro; è Dio che dà la fede e ciascuno di noi è solo uno strumento di cui Dio si serve, per questo non si deve, né disperare pensando di aver fallito, né presumere di trasmettere sicuramente la fede. Si educa alla fede in un clima di umiltà e di preghiera invocando da Dio la sua grazia. Ma nella trasmissione della fede non può mancare la consapevolezza che essa è un dono prezioso, caro e che senza averlo meritato ci è stato dato. Gli adulti ricordano la preghiera che ci è stata insegnata da bambini con la quale si ringraziava Dio: “mio Dio ti ringrazio di avermi creato, redento, e fatto cristiano”. Per essere cristiani felici bisogna proprio che ci sia in noi un senso di gratitudine e di riconoscenza per il dono delle fede cristiana ricevuta. Bisogna proprio che ci sia la consapevolezza di aver ricevuto qualcosa di bello per la propria vita. Al cuore della nostra fede cristiana c’è il “Vangelo” e che cosa vuol dire Vangelo se non “Bella Notizia”? Tutti gli anni attraverso l’anno liturgico celebriamo i misteri della vita di Gesù per capire sempre meglio che cosa ha fatto per noi; chi è Gesù per noi e chi siamo noi per Lui. Che cosa doveva fare il Signore per noi che ancora non abbia fatto? Il segno che via via comprendiamo sempre più l’opera di Dio per noi, in Cristo Gesù, è lo stupore; il riuscire a vedere che Gesù va oltre misura. In Gesù, Dio non ci ha amato in modo “normale”, ma “straordinario” cioè fuori dall’ordinario, al di là della nostra misura, di quello che noi avremmo potuto pensare o immaginare. Dispiace che tanti genitori cristiani che hanno fatto battezzare i loro figli non si interessino di far conoscere loro ciò che di “straordinariamente bello” è stato posto nelle loro mani. Oppure si limitino ad insegnare i comandamenti come una serie di norme imposte che devono osservare se vogliono che le cose vadano bene. Il Concilio Vat. II ci ricorda una cosa straordinaria: “Chiunque segue Cristo, l'Uomo perfetto, si fa lui pure più uomo" (GS 41); se in modo vitale dentro di noi sentiamo che le presenza di Gesù è umanizzante, la sua presenza ci renderà felici e si sentirà il desiderio e la gioia di trasmettere a chi ci è caro la fede in Gesù. E’ doveroso perciò cercare di conoscere sempre di più il Signore, la sua Parola e i suoi doni di grazia, i sacramenti, chiedendo allo Spirito Santo che anche a noi faccia “ardere il cuore” quando ascoltiamo la sua Parola e lo incontriamo nella sua Chiesa. p. Mario, parroco 2 Santi e beati domenicani a cura di Antonella D’Elia laica o.p. BEATO INNOCENZO V Il successore di Papa Gregorio X, è noto come Pietro di Tarantasia, dal nome della regione nativa, in Savoia. Entrato nell’Ordine domenicano, ha studiato teologia a Parigi da un futuro santo, Alberto Magno; e lì studiavano altri due futuri santi italiani: To m m a s o d ’ A q u i n o , d o m e n i c a n o ; e Bonaventura da Bagnoregio, francescano. Maestro di teologia a sua volta, e predicatore famoso, Pietro di Tarantasia nel 1272 viene nominato arcivescovo di Lione e poi cardinale da Gregorio X, con l’incarico di preparare il secondo Concilio lionese del 1274. L’assemblea affronta il problema dell’usura, decretando la scomunica degli strozzini e di chi affitta loro i locali. Accoglie una delegazione non cristiana, venuta dal regno dei Tartari; e Pietro di Tarantasia battezza due delegati. Si occupa della disciplina negli Ordini religiosi e dell’elezione del Papa. Inoltre, davanti al Papa e al Concilio, il Patriarca di Costantinopoli, e i vescovi arrivati con lui, cantano il Credo cattolico, rinnegano lo scisma del 1054 e riconoscono il primato del Papa. È il momento più alto del Concilio. Ma resterà un momento. Terminati i lavori nel luglio 1274, Gregorio X si ammala, e viene curato da un medico che è anche cardinale: il portoghese Pietro Ispano (che più tardi sarà Papa col nome di Giovanni XXI). Poi si avvia verso l’Italia. Ma non rivedrà più la sua sede romana: muore ad Arezzo il 10 gennaio del 1276. Undici giorni dopo, viene eletto Pietro di Tarantasia, che prende il nome di Innocenzo V. Per l’elezione, i cardinali si sono chiusi in un luogo isolato: nel “conclave”(chiusi a chiave), appunto, come ha deciso il Concilio di Lione con la costituzione Ubi periculum. E come si farà nei secoli successivi. Papa Innocenzo V raggiunge subito la Sede romana, con un programma ispirato al Concilio: rafforzare la pace con l’Oriente, disciplinare gli Ordini religiosi, togliere Gerusalemme ai Turchi. Ma in Oriente la pace religiosa di Lione viene subito respinta: nemici come prima. Uomo di mediazione, Innocenzo si impegna per pacificare le città italiane divise tra guelfi e ghibellini, e ottiene alcuni buoni risultati in Toscana. Poi rifiuta l’appoggio a una coalizione di prìncipi d’Europa e di Grecia contro l’imperatore Michele. E anzi resta fiducioso nella pacificazione tra le Chiese, inviando istruzioni a Costantinopoli per la predicazione e la liturgia. Fu un teologo di notevole spessore e questo gli valse il titolo di Doctor famosissimus. Molti dei suoi scritti purtroppo sono andati perduti. Viene sepolto in San Giovanni in Laterano, ma i resti andranno poi dispersi. Nel 1898 Leone XIII gli riconoscerà il titolo di beato. L’Ordine Domenicano lo ricorda il 22 giugno. 3 3…2…1….Via verso una nuova avventura… alla scoperta dell’Amico GESU’! 105 – 13 – 9 – 18 … nooooo!!!! NON sono da giocare e non sono neppure arrivati in sogno! Questi numeri hanno caratterizzato l’anno di catechismo della II elementare: 105 i bimbetti 13 le catechiste (5 allegre mamme + 5 sorridenti fanciulle + 3 baldanzosi giovanotti) 9 i gruppi formati 18 gli incontri svolti Un gioioso cammino iniziato lunedì 16 gennaio e sviluppatosi fino al 14 maggio: 4 mesi intensi di incontri. Giocando, ridendo, cantando, disegnando, guardando film, ascoltando, riflettendo, pregando abbiamo iniziato a conoscere Gesù. Abbiamo scoperto che Lui desidera essere un nostro grande Amico. E’ uno che non tradisce e non abbandona. Ci ama di un Amore infinito ed in cambio chiede la nostra amicizia. Negli incontri abbiamo parlato di alcuni dei momenti principali che hanno caratterizzato la vita di Gesù sulla Terra, dall’annunciazione dell’angelo a Maria fino alla Risurrezione, accennando ovviamente anche al fatto che Gesù non ha lasciato soli i suoi amici, mandando loro lo Spirito Santo che continua a donare a tutti noi. Piccoli spunti che approfondiremo con il tempo, crescendo! Le letture del Vangelo sono state i punti-fermi di ogni incontro, così come la preghiera ha concluso sempre l’ora passata insieme. Momenti particolari sono stati una domenica di febbraio durante la quale, attraverso diversi giochi, abbiamo scoperto alcuni segnali stradali che possono guidarci meglio nel cammino con Gesù; poi abbiamo partecipato alla messa del Mercoledì delle Ceneri, all’incontro con la frizzante suor Elena durante la settimana di Esercizi Spirituali, alla Via Crucis guidata dal diacono Francesco… “Camminerò, camminerò sulla tua strada Signor, dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te!” è stato un canto piaciuto molto e che ha ritmato gli ultimi incontri. Ogni lunedì è stato bello: talvolta è volato via veloce, altre volte magari è stato un po’ più impegnativo! Certo, riuscire a coinvolgere bimbetti di 7 anni non sempre è semplice, ma vedere i loro sorrisi, ricevere i loro abbracci, ascoltare le loro piccole eppur profonde riflessioni ha dato a ciascuna/o di noi una grande gioia. Un grande GRAZIE va ai genitori che con impegno e costanza hanno accompagnato i loro figli: le presenze sono sempre state altissime! Ora le vacanze…. Senza dimenticare che Dio non prende ferie ed una preghiera quotidiana non dovremmo proprio scordarla mai! Nella speranza di incontrarvi più spesso alla Santa Messa domenicale vi diciamo ARRIVEDERCI a lunedì 22 ottobre! Alessia, Antonella, Carol, Christian, Francesco, Gabriella, Giulia, Giulia, Laura, Luca, Rita, Rosella, Viviana 4 RELAZIONE ANNO CATECHISTICO 2011/2012 IIIª ELEMENTARE Preparare i nostri bambini, che solo in questʼanno se ne contano circa 90, è stata unʼimpresa ardua e affascinante allo stesso tempo; la loro schiettezza e simpatia unita alla semplicità e genuinità è stato per noi adulti un invito a non perdere mai lʼentusiasmo. Ad accompagnare i bambini alla scoperta di Dio ci sono 15 catechisti, 4 adulti e 11 adolescenti, la cui esperienza è stata nel complesso positiva, sia per quanto riguarda il rapporto tra catechista e bambino che tra educatori stessi. Attraverso i bambini abbiamo coinvolto le famiglie; essendo i genitori i primi educatori nella fede, li abbiamo invitati a partecipare alla catechesi familiare per due domeniche; nonostante la scarsa partecipazione (circa 20 famiglie) le attività si sono svolte in modo attivo e costruttivo. Nella prima domenica abbiamo preparato il Natale e fatto un quadretto dove ogni bambino ha disegnato un presepe e collocato insieme alla Sacra Famiglia, una persona da loro conosciuta, spiegandone il perché. Nella seconda domenica abbiamo visto, commentato e messo in atto due parabole del Vangelo. Durante lʼanno abbiamo svolto un percorso di graduale conoscenza della persona di Gesù, come persona e non come personaggio di una favola; di conoscenza del Suo messaggio attraverso le scritture, grazie alle riflessioni personali e allʼinterazione con il testo. Da parte nostra siamo contente di svolgere questo servizio e siamo grate alle famiglie che ci accordano la loro fiducia. Angela, Loredana e i catechisti CATECHISMO DI QUARTA ELEMENTARE Circa 70 bambini della nostra parrocchia, durante l'anno di catechismo appena finito, si sono preparati al SACRAMENTO del PERDONO. Insieme ai catechisti, hanno approfondito i passi del Vangelo in cui Gesù parla del perdono, imparando che perdonare ed essere perdonati riempie di gioia. Anche i genitori hanno seguito il percorso dei loro figli riflettendo con Padre Mario negli incontri del martedì. Durante l'anno le famiglie sono state invitate a partecipare a tre incontri domenicali, nei quali alla fine delle attività previste sia per i bambini che per gli adulti, non è mai mancata una abbondante e giocosa merenda. E così, finalmente, domenica 13 maggio, durante la Messa delle 10,30 erano tutti lì, seduti intorno all'altare, agitati ed emozionati, per essere presentati alla nostra comunità che insieme ha pregato per la loro PRIMA RICONCILIAZIONE. Al termine della celebrazione siamo andati tutti insieme sotto alla pioggia, alla scuola “Principe Vittorio”, abbiamo condiviso l'abbondante cibo che ognuno aveva portato; alla fine del pranzo abbiamo creato il silenzio per riflettere ancora un po' e poi Padre Mario e Padre Pietro hanno ascoltato le Confessioni di tutti i bambini. Sotto il sole che per l'occasione era arrivato e con il cuore un po' più leggero, si è conclusa questa bella giornata di ritiro. Elda e tutti i catechisti di 4a elementare 5 Anno catechistico di V elementare - anno di I comunione Anche quest’anno abbiamo cominciato con impegno il nostro anno catechistico, sapendo che è un anno un po’ speciale, in quanto è l’anno della I comunione. I ragazzi hanno partecipato volentieri portando nel cuore l’attesa di quel giorno particolare. Seguendo il quaderno guida di catechismo abbiamo cercato di far comprendere ai ragazzi il valore della Comunione come incontro di amicizia con il Signore, ma un incontro che avviene all’interno di un invito, un invito a tavola: “Beati gli invitati alla cena del Signore”; questo per far comprendere loro che la Comunione trova il suo ambiente naturale nella partecipazione alla messa. Purtroppo troppi ragazzi sono assenti alla messa della Domenica. P. Mario ha pensato di far fare la prima vera Comunione ai ragazzi il Giovedì Santo perché non fossero distratti da tante altre cose esteriori: sia i genitori che i ragazzi hanno apprezzato questo gesto. La prima domenica di maggio c’è stata la messa di I Comunione. I ragazzi erano 100, erano tanti e quindi la collocazione dei parenti è stata un po’ problematica, ma tutto ciò non ha impedito di dare alla celebrazione un tono di festa. E’ stato un giorno di grande festa per i ragazzi, speriamo gli rimanga non solo un bel ricordo, ma anche la coscienza che adesso non possono trascurare l’invito del Signore a fare festa con Lui e con gli altri fratelli nella fede alla messa della Domenica. Come ci piacerebbe che la preoccupazione delle famiglie di essere davanti il giorno della I Comunione continuasse ad essere presente anche nelle altre domeniche dell’anno! I catechisti hanno svolto il loro servizio con dedizione e fiducia nel Signore, sono contenti perché i ragazzi sono affezionati e anche le loro famiglie hanno dimostrato gratitudine; la loro disponibilità a continuare per la cresima non viene meno. Elena e i catechisti BILANCIO ANNO CATECHISTICO I MEDIA Ci stiamo avvicinando a quello che per molti purtroppo è un traguardo ovvero il sacramento della Confermazione (Cresima), le speranze che una parte dei ragazzi voglia continuare in questo cammino di crescita nella Fede ci sostiene nel servizio che offriamo. Il cammino di quest'anno ci ha portato alla scoperta di quelli che sono i Doni dello Spirito, l'inizio obiettivamente è stato disastroso, ma verso la fine dell'anno la consapevolezza nei ragazzi era decisamente migliorata se non forse aumentata e addirittura si ricordavano quanti fossero i doni... Dimostrazione di quanto detto la si è avuta anche quest'anno nella gara biblica dell'Unità Pastorale che ha visto premiati gli sforzi dei ragazzi e per il secondo anno (su tre in cui si è svolta la gara!!) si sono qualificati al primo posto, il che denota un buon lavoro di squadra e delle buone potenzialità. La partecipazione alle domeniche insieme alle famiglie (in una modalità ancora forse un po' da definire) si è abbastanza consolidata attorno ad una certa quantità di famiglie che spero possano formare una solida base di partenza. Neo non trascurabile è ahimè la poca partecipazione o risposta ad eventi non strettamente legati alla parrocchia, che spero migliori poi con le attività del futuro dopo cresima. E dei valorosi indomiti catechisti che dire... prima di tutto MANCANO MASCHI!!! Poi io non potrei che spendere parole di elogio nei loro confronti, ma sarebbe bello che una volta tanto non fossi io a dare dei giudizi (sono già sufficientemente detestato per questo) ma che fossero le famiglie stesse a fare dei pagellini nei nostri confronti... la crescita nasce dal confronto e ci sono sempre spunti di crescita! Ringraziando tutti per la disponibilità dimostrata dal parroco alle famiglie dai ragazzi ai catechisti mi sento di dare nonostante alcune note per me molto dolenti (per motivi di studio sono rimasto privo del mio validissimo braccio destro e questo si è sentito)... dicevo mi sento di dare un bilancio positivo nella speranza che non mi venga disatteso l'anno prossimo! É grazie alla vostra presenza e collaborazione che noi possiamo offrire un servizio che porta ad una reciproca crescita. GRAZIE! Guido Catolla C. o.p. Responsabile dell'anno di catechismo 6 ANNO CATECHISTICO DEL POST-CRESIMA DI II MEDIA Quest’anno abbiamo accompagnato nel cammino del post-Cresima, i ragazzi che il 20 novembre 2011 hanno ricevuto il Sacramento della Cresima. Molti di loro (25 circa), con nostra grande soddisfazione, hanno continuato a frequentare il gruppo il venerdì pomeriggio, nell’orario consueto del catechismo. Noi catechisti/animatori, insieme ai ragazzi, abbiamo scelto “ L’AMICIZIA” come argomento da sviluppare nelle sue varie sfaccettature, con attività che miravano alla comprensione del rapporto d’amicizia tra Dio e noi e fra di noi. Abbiamo anche pensato di scrivere ”il diario di bordo “ dei nostri incontri ed anche questa idea ha avuto una risposta positiva da parte dei ragazzi. Il campo a Susa del 12/13 maggio scorsi, fatto insieme ai ragazzi di 3a media, è stato un’ulteriore momento per allargare e rafforzare i nostri legami di amicizia con Dio e con gli altri. Il tema del campo è stato il TEMPO: tempo da dedicare al rapporto con il Signore, con noi stessi e con gli altri. E’ stata un’occasione di amicizia fantastica per tutti! E’ nostra intenzione l’anno prossimo continuare questo cammino di accompagnamento dei ragazzi perché possano crescere anche nel senso di appartenenza alla nostra parrocchia, in vista di una partecipazione più attiva. Giorgio e Antonella Hai lavorato tutto l’anno? Stai per partire per le ferie? Sei andato a scuola per nove mesi ? Stai per andare in vacanza? ADESSO.....PASTA!!!! Prima di partire LASCIA UN PACCHETTO DI PASTA NELLE CESTE!!!! Sì, avete capito bene. Il Banco Alimentare ha ridotto di molto la distribuzione della pasta che una volta abbondava. Siamo rimasti senza. Non andate in vacanza senza fare questo piccolo gesto di amicizia verso quelli che, in vacanza, non possono andare. Facciamo in modo che almeno non manchi loro UNA BUONA PASTASCIUTTA 7 Notizie Caritas UN ANNO DIFFICILE L’attività della Caritas, da settembre 2011 a giugno 2012, è stata caratterizzata dall’utilizzo della nuova sede a norma di legge. E’ stato davvero un salto di qualità che ci ha permesso di lavorare meglio nella distribuzione dei pacchi-viveri e del vestiario. Il nostro servizio, per altro, è stato molto difficile a causa della grave situazione di crisi che tutta la società sta vivendo. Agli assistiti ...”tradizionali” (anziani soli e malati con pensione minima, donne con bimbi piccoli abbandonate dal marito, famiglie di immigrati non ancora integrati) si sono aggiunti i cosiddetti “nuovi poveri”: persone che, fino a poco tempo fa, erano in condizioni finanziarie più che decorose e che improvvisamente si sono trovate senza lavoro, magari con un mutuo da pagare o con debiti da saldare. I pacchi viveri che consegniamo ogni quindici giorni sono passati dai 90 ai 110. Purtroppo anche la quantità di viveri elargita dal Banco Alimentare è diminuita ed ora siamo costretti a chiedere ai parrocchiani di portare della pasta: un genere che non era mai mancato, anzi che decisamente abbondava. Al Centro d’Ascolto sono numerosissime le richieste, ma si fanno sempre più rare le offerte di lavoro. Resta invece molto attiva la distribuzione degli abiti usati della Boutique, anche se richiede sempre un grande lavoro di selezione da parte delle volontarie perché molte persone continuano a considerare la Parrocchia come una discarica dove portare, con poca fatica, oggetti e stracci da buttare via. L’... “artistica” costruzione in legno nell’atrio della chiesa inferiore permette di raccogliere indumenti in modo più razionale, senza che questi vengano sparsi indecorosamente e senza che i pacchi vengano saccheggiati da ignoti vandali. E’ anche molto attivo lo scambio di mobili usati. Nel 2011 sono stati richiesti (e trovati) circa 80 mobili vari, 14 lettini per bimbi, 19 elettrodomestici. In oltre vengono richiesti: carrozzine per invalidi, stampelle, biciclette, macchine da cucire, lampadari ecc... Le richieste vengono evidenziate nella bacheca all’ingresso della chiesa. Le offerte, invece, devono essere segnalate al Centro d’Ascolto (al n. 338 2964012 nei giorni di apertura) o in segreteria parrocchiale. Chiediamo, a chi offre mobili, di specificare anche sempre le dimensioni e di dare un congruo margine di tempo per il ritiro. Dato che i richiedenti non dispongono di mezzi propri, CERCHIAMO VOLONTARI, dotati di forti braccia, macchine capienti (o furgoncini), un po’ di tempo e tanto spirito di servizio per aiutare nel trasporto i nostri assistiti. 8 Notizie Caritas NONSOLOPANE SPIEGA COME STANNO LE COSE Da diverso tempo (mesi, anni…) ci sentiamo dire che diamo il pacco-viveri alle persone “sbagliate” cioè a persone che non sono in condizioni di grave necessità. Queste osservazioni ci vengono fatte anche da fedeli devoti che frequentano la Parrocchia, ma che, nel loro giudizio, guardano solo alle apparenze. Ci dicono: ”Ma come! Date il pacco a quella signora così ben vestita? Date il pacco a quel tipo che vedo spesso al bar a prendere il caffè? Date il pacco a quello, che fuma?” E’ vero. Alcuni dei nostri assistiti tengono al loro aspetto e trovano, nell’usato della Boutique Caritas, modelli non solo decorosi, ma perfino eleganti che qualcuno ha donato. Il caffè al bar? E’ un modo per stare in compagnia e noi sappiamo che spesso quel caffè viene pagato da altri avventori con grande umanità. E le sigarette? Il fumo fa male, d’accordo e… costa!! Ma, a volte, chi fuma è un ex-tossicodipendente che, in quel modo, si toglie un vizio maggiore. Nella mentalità delle persone che ci criticano c’è il dubbio: come va a finire il mio aiuto? Va a persone che non lo meritano? Quindi è meglio non dare nulla. E’ un modo per scaricarsi la coscienza! Allora è giusto che i nostri amici parrocchiani sappiano come funziona la distribuzione dei pacchi. Quando viene richiesto il pacco-viveri, in primo luogo si controlla che il richiedente abiti effettivamente in Parrocchia e si stabilisce un primo contatto con un lungo dialogo al Centro d’Ascolto. In secondo luogo due volontari fanno una visita domiciliare per controllare la situazione e chiedono: lo stato di famiglia, l’eventuale busta paga, le utenze (affitto, gas, luce, telefono, riscaldamento…) Si informano su eventuali sussidi, pensioni, disoccupazione, invalidità. Oggi incontriamo spesso i cosiddetti “nuovi poveri” come, per esempio, le persone che anni fa, in buone condizioni finanziarie, hanno acceso un mutuo ed ora, perso il lavoro a causa della crisi, sono in gravi difficoltà. Dopo la visita domiciliare ci si raduna (Noi lo chiamiamo COMITATO per la delibera degli interventi di assistenza). Si valutano i dati raccolti e si decide di dare o no il pacco-viveri. Da poco tempo, visto l’aumento delle richieste di aiuto e la diminuzione delle offerte, abbiamo deciso di chiedere a tutti gli assistiti il modello ISEE, proprio per avere un maggior controllo. Con tutte queste precauzioni, però, non pretendiamo di essere infallibili. Tutti possiamo sbagliare, perciò vi saremo ben grati se, in spirito di carità e di verità, ci segnalerete i casi in cui non vi sembra opportuna l’assegnazione del pacco-viveri; purchè si tratti di segnalazioni precise: NOME E COGNOME. Non accetteremo invece segnalazioni e lamentele generiche, basate solo sulle apparenze. Ci affidiamo in fine tutti alla Provvidenza di Dio perché il nostro servizio possa essere davvero utile, ponga sempre al primo posto la dignità dell’assistito e venga portato avanti da parte nostra con CUORE CALDO e TESTA FREDDA. 9 a cura delle “Realta’ Parrocchiali” Realtà Parrocchiali Bolital diventa maggiorenne: diciotto anni di compartir In occasione dell'arrivo di suor Annarosa, abbiamo festeggiato lo scorso 31 maggio diciotto anni di collaborazione e conoscenza tra la nostra comunità e quella di Santa Cruz. Eravamo animati da uno spirito di amicizia e condivisione, tra di noi e con gli amici distanti ma presenti; perché la Bolivia, i ragazzi del Plan Tres Mil, le loro famiglie e gli insegnanti della scuola Tres de Mayo sono entrati in questi anni nel cuore e nei pensieri di molti parrocchiani. È stato un bell’incontro concluso da un'allegra cena per celebrare l’anniversario di un legame speciale che si fa sempre più forte e al quale tengono tante persone (eravamo più di duecento!). In Bolivia chiamano da qualche anno questa relazione «progetto Bolital», fondendo insieme le iniziali delle due nazioni punto di partenza e luogo dei rispettivi incontri; etichette che indicano la volontà di costruire un ponte d’amicizia fra popoli che vada oltre le bandiere. Filo conduttore della serata, è proprio il caso di dirlo, è stato l’aguayo, il tessuto tradizionale indigeno del quale abbiamo apprezzato significati e colori. I colori di questo tessuto evocano l’arcobaleno, simbolo di un abbraccio che si estende da una sponda all’altra dell’oceano. Un grande aguayo ha allietato con le sue sfumature l’incontro: ognuno dei partecipanti ne ha portato a casa un ritaglio a sottolineare che siamo parti collegate fra loro e siamo una comunità. E, allora, ci siamo chiesti, cosa ci tiene insieme? Pensando ai nostri amici boliviani abbiamo risposto: il dono. Anzi, il dono reciproco che facciamo noi a loro e loro a noi. «Perché non crediate che la direzione del dono sia una sola – ha spiegato Annarosa –. Voi avete donato alla comunità di Santa Cruz aule scolastiche, possibilità di studio e formazione, ma anche loro hanno dato molto a voi in dono». Non oggetti materiali, ma virtù preziose e nuovi sguardi sul mondo: «L’amicizia, la condivisione, l’entusiasmo per le piccole cose e la capacità non dimenticare, che testimoniano, ogni volta che possono, attraverso lettere e messaggi inviati in Italia». Più di tutto, abbiamo imparato insieme che donare la vita è aprirsi all’incontro con gli altri. L’ha fatto Annarosa diciotto anni fa, alcuni di noi l’hanno fatto più di recente, altri lo faranno a breve, come Federica e Andrea che andranno in viaggio di nozze in Bolivia. A loro vanno i nostri affettuosi auguri… Come sempre, un pensiero per suor Simona e per tutti i nostri amici, tanto lontani quanto presenti. Alla prossima, Amigos. Non solo Tres de Mayo… Grazie ai contributi inviati dall’Italia, negli ultimi anni oltre all’appoggio scolastico a casa delle suore, realizzato da maestre che studiano all’Università, sono stati attivati servizi di tipo psicologico e psicopedagogico rivolti alle scuola Tres de Mayo del Plan Tres Mil e ad altri collegi della città di Santa Cruz. Le psicologhe Monica e Alcira propongono alle scuole cicli di laboratori, incontri, lezioni di formazione che coinvolgono ragazzi, famiglie e docenti. I collegi non possono pagarle, così sopperiamo noi con i contributi che inviamo in Bolivia che rendono possibili queste iniziative. 10 a cura delle “Realta’ Parrocchiali” Realtà Parrocchiali C’è n’è un gran bisogno. Lo si è imparato pian piano, vivendo la vita giorno per giorno. Spesso bambini e ragazzi necessitano di un sostegno psicologico per affrontare enormi disagi (violenze, vessazioni, conflitti familiari); i genitori, questa la convinzione delle operatrici, non possono rimanere fuori da questi percorsi di sostegno. Per i docenti, invece, i laboratori di formazione puntano a colmare le loro lacune di preparazione e sviluppare la capacità di collaborare. In una delle ultime, apprezzate, attività pratiche gli insegnanti sono stati chiamati a sollevare da terra un pennarello creando una ragnatela di fili che li collegasse. Hanno sperimentato le difficoltà dell’operazione, ma anche il gusto di lavorare insieme ai colleghi nel perseguire un comune obiettivo. Fuori dall’ambito scolastico, Annarosa e Simona hanno conosciuto un’altra realtà di aiuto e solidarietà che è ben presto entrata nel tessuto degli Amigos. Si chiama Hogar de Dios, Focolare di Dio, è una casa di accoglienza per minori disabili aperta da due italiani che oggi hanno più di settant’anni. Il loro progetto è di rendere quella casa una fattoria che si riesca ad auto sostentare. Facciamo il tifo per loro. Tutti gli aggiornamenti sull’attività del progetto Bolital li potete consultare sul sito della parrocchia, alla sezione Attività e Gruppi > Bolital. Gruppo Torte Ci troviamo da circa un trentennio, siamo dunque il gruppo più longevo della parrocchia, inizialmente composto da dieci coppie, genitori degli adolescenti che formavano il gruppo Caino, e che Padre Giovanni Allocco (il parroco di allora) invitò a dare inizio a questa nuova esperienza. Del gruppo iniziale sono rimaste sette famiglie, si sono aggiunte ormai da vari anni due nuove coppie, e tre di noi hanno perso il coniuge. I problemi sono ormai altri da quelli su cui ci confrontavamo all'inizio (i figli sono a loro volta genitori); comunque in tutti questi anni ci siamo aiutati a vivere alla luce della fede le varie età della nostra vita e la nostra amicizia è diventata fraterna e profonda. Le nostre riflessioni, che per lungo tempo erano state soprattutto sulla famiglia e il lavoro, sono passate poi al confronto sui problemi degli anziani, dei malati, della solitudine, ma anche su quelli della vita della chiesa e della nostra società del benessere. Ora la nostra attività, che prima si realizzava anche con ritiri e confronti con altri gruppi parrocchiali, ha perso questo risvolto, ma continuiamo ad incontrarci due volte al mese, per riflettere sulla parola di Dio, sui nostri interrogativi, o su qualche argomento di attualità che di volta in volta qualcuno porta, e il ritrovarci è sempre un momento arricchente! Individualmente poi continuiamo per quanto possibile ad impegnarci e collaborare con le necessità della nostra parrocchia. Chissà se qualche gruppo più giovane avrà interesse e voglia di nuovo di organizzare qualche ritiro/incontro stimolante a gruppi misti ? Cari saluti. Giulio e Silvana 11 A.A.Animatori... l'inserto dei Ciofani per i Ciofani TERZA GIORNATA NAZIONALE GIOVENTÙ DOMENICANA Madonna dell’Arco (Napoli) 27-30 Aprile 2012 Una grande esperienza di comunità Un gruppo alquanto variegato è partito la sera del 27 aprile alla volta di Napoli per partecipare alla “Terza giornata della gioventù domenicana”. È proprio il termine variegato il punto focale di questa esperienza. A partire dalle varie età dei partecipanti, anche all’interno del nostro stesso gruppo, partendo dalle “nuove” leve dei giovanissimi agli “storici” dei giovani. Passando per la provenienza dei vari gruppi, da Bolzano a Bologna, da Bari a Milano e a Lecce e da tutte le parti di Napoli. Anche le attività svolte nei due giorni sono state alquanto diverse: abbiamo iniziato da una presentazione multimediale dei gruppi, seguita poi dalla messa nel chiostro del santuario, in una cornice davvero particolare ed intensa insieme alla comunità locale. La serata è stata poi animata dal gruppo di Napoli Barra che ci ha presentato un musical totalmente in napoletano, forse un po’ difficile da capire ma la passione nel prepararlo era evidente. La domenica mattina ci è stato proposto un simil talk show con tutte le componenti della famiglia domenicana: un frate, una suora, una monaca, un laico ed un giovane; seguito poi da un lavoro a gruppi. Il weekend si è poi concluso con una caccia al tesoro ed un concerto del gruppo di Parabita (Lecce). È stata sicuramente un’esperienza che è servita molto a farci conoscere realtà diverse e sono dell’idea che questi incontri siano da fare ogni tanto per darci la carica, perché dimostrano che nonostante le difficoltà all’interno dei nostri gruppi (che ci sono ovunque!) noi siamo qui per qualcosa che va oltre e che impegnandoci insieme possiamo realizzare a pieno noi stessi e quel che Dio ha in mente per noi. Francesca Ingrosso L’amicizia è la cosa più bella Riecco i gruppi giovanili di Torino, Milano e Bolzano riuniti quasi due mesi dopo il loro ultimo incontro. Venerdì 27 aprile 2012 molti giovani (e tre giovanissimi) sono saliti sull’aereo alla volta di Napoli. Prima nota piacevole dell’incontro è stata l’accoglienza: ci aspettavamo che padre Davide ci venisse a prendere e invece, scesi dall’aereo, ci siamo trovati di fronte tutti i bolzanini ed i milanesi. A chi non farebbe piacere un tale comitato d’accoglienza? Dopo abbracci, saluti e lacrimoni da “Carramba, che sorpresa!” il gruppone si è diretto verso ciò che lo aspettava: la terza giornata della gioventù domenicana. Durante le due giornate di attività i gruppi si sono rivelati pronti e disposti al lavoro, ma se vi parlassi dei momenti in cui non erano previste attività? Bene, lo faccio! Durante la prima notte i nostri eroi hanno archibugiato scherzi di ogni tipo, focalizzando la scelta su uno in particolare: il rapimento dei vestiti dell’ing. Lerario (Lerarius dormiens, in questo caso). Dopo quella che in ambito sportivo si definirebbe “riunione tecnica”, i criminali in miniatura hanno messo in atto quanto progettato: nonostante un Rosa ridens (specie in evoluzione nelle ore notturne) ed un Antonio bolzaninus che ha pensato bene di ruzzolare per le scale, la massa di banditi si è trasferita nella stanza del buon Lorenzo. "Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo" (Stendhal) 12 A.A.Animatori... l'inserto dei Ciofani per i Ciofani Gli esponenti più abili nell’arte del rubare vestiti alla gente che dorme si sono messi subito in mostra, sottraendo al dormiente ogni suo capo di abbigliamento. Le menti creative dei gruppi hanno provveduto a posizionare con cura certosina ogni pezzo del vestiario della vittima sulle poltrone del salottino del primo piano dell’hotel, dando vita a due splendidi manichini. Scherzo perfetto, non fosse che l’ingegnere fosse in stanza con Lorenzo D’Agostino (nostro complice), i cui vestiti erano stati lasciati all’interno della camera. Così la vittima ha battuto il criminale, indossando i vestiti del compagno di stanza il mattino successivo. La prima notte è volata via così, la seconda è stata caratterizzata dal mini-party nel cortile dell’hotel tenutosi fra i giovani di Torino e Bolzano, che si cimentavano in prove di forza e di intelletto pur di accaparrarsi un goccio di birra e che sono caduti fra le braccia di Orfeo verso l’alba. Altro che prove di forza e intelletto, si trattava di olimpiadi..! L’ultima notte svariate menti criminali dei gruppi giovani hanno pensato bene di intrufolarsi nella stanza mia e di Simone, ben sapendo che stavamo dormendo, in quanto avremmo dovuto svegliarci presto per partire. Ma,come già detto, la vittima batte il criminale. I giovani Lupin sapevano che la nostra camera aveva la serratura difettosa, perciò non la chiudevamo a chiave. Non sapevano, però, che dietro la porta c’era un oggetto più guardiano di un qualsiasi cane: una sedia. Verso le ore 3 io e Simone veniamo svegliati dalla nostra guardiana a quattro piedi, che si muove rumorosamente. Scorgiamo nel buio il braccialetto di Lorenzo D. e optiamo per farlo bollire ancora un po’ nella nostra pentola. Egli, inconscio del fatto che la vittima sarebbe diventata lui, continua ad aprire con piccoli movimenti la porta e, quando ormai sta per entrare, basta accendere l’abat-jour per vedere la porta chiudersi e per sentire una decina di piedi che fuggono nel corridoio dell’albergo. Questo è quanto: l’elogio-racconto più sincero e spontaneo che potessi dedicare allo spirito di queste giornate sotto il Vesuvio. Daniele Domenico Adamo "Non c'è nulla al mondo che valga la giovinezza" (Oscar Wilde) 13 A.A.Animatori... l'inserto dei Ciofani per i Ciofani I NUOVI MOSTRI... CLERICAL EDITION! a cura di Lorenzo D’Agostino Signore e signori, ladies and gentlemen, mein damen und herren, in questo numero ecco a voi... IL PARROCO… Nome: Mario Cognome: Mazzoleni (l’unico di tutta Bergamo!) Soprannomi: Mario Mazzoleni o.p. (nei documenti ufficiali si firma così…), Padre Mario, Mario Padre, PM. Anno di nascita: 1958 Professione: Frate domenicano, nonché parroco di Madonna delle Rose dal 2006 Se un giorno dovete chiedere qualcosa a Padre Mario in merito alla parrocchia o similari, la risposta possibile è una sola: “si, si, bene!”. Risposta che oramai è diventata un vero e proprio tormentone. Famoso in tutta la parrocchia (e non solo!) per il suo smaccatissimo accento orobico, il nostro Parroco ha avuto modo di aumentare esponenzialmente la propria notorietà da quando ha esordito come DJ su Radio Maria. Gli ascolti quella mattina hanno toccato vette mai viste prima, tanto che tutte le stazioni radio al momento sarebbero pronte a fare follie per accaparrarselo. Potrebbe essere l’inizio di una folgorante carriera? Ai posteri l’ardua sentenza. ED IL VICE PARROCO Nome: Giovanni Battista Cognome: Giraudo Soprannomi: Giovannino (tutti i parrocchiani lo conoscono con questo pseudonimo!) Anno di nascita: il file è top-secret… alcune voci indiscrete sostengono che negli anni giovanili sia stato uno dei principali artefici dei moti rivoluzionari del 1848… Professione: Frate domenicano e vice parroco di Madonna delle Rose Direttamente da Caramagna Piemonte (o giù di lì…), Gio-van-ni-no, unico ed inimitabile vice parroco di Madonna delle Rose da molte generazioni. Anche se fra le sue caratteristiche non si può certo annoverare la celerità (il suo motto è: “le cose o si fanno bene o non si fanno”), Giovannino svolge un ruolo fondamentale nella buona amministrazione dell’ente parrocchiale. I suoi sacramenti preferiti sono la confessione e l’estrema unzione (con una leggera preferenza per la seconda…), e ama le messe preserali, possibilmente celebrate in chiesa inferiore e con poca illuminazione. Non disdegna le celebrazioni funebri e le benedizioni immobiliari a domicilio. Insomma, se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo! "L'arma migliore per affrontare la vita è una sapiente ironia" (anonimo) 14 A.A.Animatori... l'inserto dei Ciofani per i Ciofani … MdR SPORT NEWS … Paparaparaparaparaparapa! Attenzione signore e signori! Nel mese di maggio sono iniziati i “tornei dell’Immacolata” presso l’oratorio della parrocchia dell’Immacolata Concezione in via Passo Buole. I nostri Giovani e Giovanissimi hanno pensato bene di gareggiare e di mettersi alla prova iscrivendo alcune squadre. Vediamo quello che è successo fino al giorno in cui sto scrivendo (per la cronaca, 22 maggio 2012): I Giovani hanno iscritto una squadra di calcetto, purtroppo eliminati nella fase a gironi dopo una sconfitta ed un pareggio, dovranno affrontare un torneo con le terze classificate degli altri gironi. Tra le file dei Giovani troviamo: Alessandro Iazzetta, Janvier Koueko Siani, Matteo Puato, Alessandro Rosa, Gabriele Romeo, Matteo Colazzo e Lorenzo D’Agostino. • I Giovanissimi hanno fatto partecipare un’altra squadra di calcetto; nella prima partita hanno stracciato 10-2 gli avversari, mentre nella seconda hanno perso di misura per 3-2. Per i giovanissimi abbiamo: Simone Fratello, Pietro Farina, Andrea Bellandi, Riccardo Nicolini, Daniele Adamo, Francesco Pera, Tommaso Mortara e Matteo Caternuolo. • Per la pallavolo troviamo un mix di Giovani-Giovanissimi e addirittura una dopo cresima. Nel team di pallavolo troviamo: Carla e Giovanni Debernardi, Marta Pusceddu, Gabriele Barolo, Elena Davì, Francesca Torelli, Alessandro Rosa e Giada Racaniello! Questa squadra ha passato la fase a gironi e dovrà vedersela contro compagini non di certo inferiori nelle partite successive. • Per quanto concerne il ping-pong troviamo due coppie iscritte al doppio, Adamo Nicolini e Torelli - Barolo. Riccardo e Francesca, inoltre, dovranno gareggiare anche nel ping-pong singolo. Quando leggerete questo articolo i tornei saranno già finiti, perciò, semmai doveste incontrare una di queste persone per strada, non augurategli buona fortuna, ma fategli dei sinceri complimenti per aver dato il massimo nel rappresentare la nostra parrocchia! ! ! ! ! ! ! ! ! "Lo sport può cambiare il mondo" (Nelson Mandela) 15 Daniele Domenico Adamo A.A.Animatori... l'inserto dei Ciofani per i Ciofani QUANTO CONOSCI I GIOVANI di MdR? Mettiti alla prova con il nostro quiz a cura di Alessandro Rosa 1. 2. 3. 4. 5. L’animatore responsabile dell’oratorio durante la settimana (cognome) L’animatrice più sarda che ci sia (cognome) Il nostro parroco (nome di battesimo) Il soprannome più diffuso del vice parroco Nell’ultimo numero del giornalino viene paragonato ad un animale mitologico (soprannome) 6. Animatrice amante dei colori e famosa per i suoi tagli di capelli (nome) 7. L’unico mese in cui l’oratorio è chiuso 8. L’animatrice biologa (nome) 9. Il soprannome di Matteo Puato 10. La città che ha ospitato l’ultima giornata nazionale della Gioventù Domenicana 11. Il cognome di Marianna 12. Un grande (in tutti i sensi!) prete che anche quest’anno ha seguito i gruppi giovanili della parrocchia (nome) Lunedi’ 18 giugno inzia l’Estate Ragazzi, facciamo un grande a tutti gli animatori 16 Pillole di liturgia a cura di Catolla C. Guido laico o.p. Fare con competenza Tre qualità essenziali della 'cerimonia' liturgica a) Il rispetto Al centro e anzitutto si ponga il rispetto per la presenza di Dio. Assumerà la forma di silenzio, di calma, di attenzione desta, di padronanza dello sguardo, di fiduciosa presenza a sé e agli altri. Nella consapevolezza che tutta la celebrazione va incontro al Padre. Rispetto anche dei segni della presenza di Cristo e considerazione per il posto e il ruolo di ciascuno: l'assemblea dei fedeli, il sacerdote che la presiede, l'altare, l'ambone. Tale rispetto distinguerà gli spostamenti, gli sguardi, gli atteggiamenti di ciascuno in relazione con tali segni. Rispetto anche per gli oggetti che nella liturgia sono supporti e segni della fede: pane e vino eucaristici, libro della Parola, croce. Questo rispetto sarà indicato dalla considerazione, dal riguardo (senza affettazione) con cui si useranno quegli oggetti, ben più preziosi di se stessi per quello che portano. La fretta e la precipitazione non contribuiscono a questo rispetto. Cristo. Viceversa, per mancanza di preparazione, accade talvolta che certi elementi sembrino indipendenti dagli altri, come se non avessero alcun rapporto con ciò che precede e ciò che segue. Allora perdono la loro forza, perché non sono più inseriti né sostenuti. Talora capita così anche per i canti. c) Una tensione Più che la parola 'celebrazione', la parola 'cerimonia' indica che la liturgia è fatta di forme e di regole che si devono rispettare. Non ci può essere una buona liturgia se non si osservano le forme. Però, come accade nelle relazioni umane, se si esagera nelle forme, si rischia di avere meno verità, talvolta perfino ipocrisia. L'aspetto cerimoniale della liturgia dovrà dunque cercare sempre un equilibrio tra l'eccesso di cerimonie, lontane dai modi di fare della vita ordinaria dei partecipanti, e l'insufficienza di cerimonie, che rende difficile ai partecipanti accedere al senso profondo del mistero che viene celebrato. Di conseguenza, i responsabili della preparazione e dell'animazione delle celebrazioni liturgiche dovranno spesso affrontare critiche da parti opposte. Secondo alcuni "Si fa troppo”, "Non siamo mica a teatro”, "Bisogna essere più veri, più vicini alla vita della gente" e secondo altri "La liturgia manca del senso del sacro", "I riti sono banalizzati e appiattiti", "L'animazione sembra voler ottenere soltanto una partecipazione di tipo socioculturale", e c c . I l c o n c i l i o Va t i c a n o p a r l a saggiamente di «nobile semplicità». È quella che andrà ricercata pazientemente. b) Composizione e articolazione La qualità della celebrazione dipende dalla qualità dei singoli elementi, ma soprattutto dalla loro buona articolazione. Ritmo dei collegamenti, coordinamento delle azioni, rapporti di fiducia e di intesa degli attori fra di loro, giusta proporzione e durata degli interventi di ciascuno. Quando gli elementi della celebrazione sono ben coordinati fra di loro, si appoggiano e si rinforzano l'un l'altro - gesti, parole, musiche, oggetti, movimenti ecc. - per contribuire all'incontro con Dio in Gesù 17 Qualcosa di Domenicano a cura di Graziella Duchini laica o.p. BILANCIO DI FINE D’ANNO Siamo ormai giunti al mese di giugno e si impone, per la nostra Fraternita, una sorta di esame di coscienza, un mettere sulla bilancia cose buone e cose meno buone e qualcuna per nulla buona e fare un bilancio di questo anno. Ritengo di poter dire che il risultato dei nostri conti sia abbastanza positivo, ma se qualcuno di noi non è d’accordo può esprimere le sue perplessità e contraddirmi. Qui c’è spazio per tutti quelli che vogliono intervenire. Voglio esporre i motivi di questo giudizio positivo raccontando tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi durante i nostri incontri, cioè tutte le letture di formazione che abbiamo fatto mettendo soprattutto in comune meditazioni e pensieri, maturati in ciascuno di noi. Abbiamo iniziato con la lettura dell’esortazione postsinodale “VERBUM DOMINI”, il documento scritto dopo il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. E’ stato un ampio studio su tutte le forme che assume la trasmissione della Parola, partendo dalle sacre scritture e dalla tradizione della Chiesa. Trasmettere la Parola è trasmette Gesù Cristo stesso che è il Verbo Incarnato, cioè Dio fatto uomo e venuto tra di noi. La trasmissione di questa Parola non è cosa facile, sia perché è già difficile capire quanto, di ciò che è scritto nella Bibbia, sia veramente la parola di Dio e non solo cronaca e storia del popolo di Israele (specialmente per quel che riguarda l’Antico testamento); altra difficoltà è data dal modo in cui è scritta, dalla mentalità di chi l’ha scritta e dall’ambiente dell’epoca in cui fu scritta. Per questo c’è lavoro per esegeti, linguisti, storici e naturalmente teologi. Ma le difficoltà non mancano eppure per coloro che devono trasmettere, propagare questa Parola spesso in mondi assai lontani, con tradizioni diverse e diversa mentalità. Di tutto ciò si parla nella “Verbum Domini”: noi ci siamo interessati soprattutto a quello che è il ruolo dei laici in questa opera di diffusione della Parola, perché anche a noi è stato dato questo compito che dobbiamo assolvere in quanto discepoli del Signore: mille sono i modi per realizzare questa missione. 18 Qualcosa di Domenicano a cura di Graziella Duchini laica o.p. Finita la lettura dell’esortazione, che è durata piuttosto a lungo, abbiamo intrapreso la lettura del Motu Proprio del papa Benedetto XVI “PORTA FIDEI”, in cui indice l’ANNO DELLA FEDE. Questa lettura non è ancora finita e se volete vi invitiamo a seguirla con noi negli ultimi due incontri dell’anno. Durante questo anno, come saprete se ci avete seguito, abbiamo festeggiato il cinquantesimo anniversario di Professione del nostro Presidente Giorgio Pastore e purtroppo, notizia meno gioiosa, abbiamo dovuto salutare il nostro Assistente, padre Bruno Uvini, che ha lasciato Torino per andare a Milano a Santa Maria delle Grazie. Ora siamo in attesa che ci venga assegnato un nuovo assistente dal Padre Provinciale. Non sarà una cosa breve. Ci sono due professi semplici che attendono di fare la Professione Perpetua e una novizia che deve fare la Professione temporanea, ma tutto ciò dovrà essere rimandato a quando avremo un assistente. Questo è l’ultimo articolo dell’anno, ci risentiremo a settembre. Buone vacanze! Siete naturalmente invitati agli ultimi due incontri che saranno in queste date: 16 e 30 giugno Sempre nella nostra sede, presso il Convento, in via Arnaldo da Brescia, 22 alle ore 9,30. Per informazioni: tel. 011 19903262 E mail [email protected] Graziella Duchini l.o.p. 19 a cura delle “Realta’ Parrocchiali” Realtà Parrocchiali 20 Cara Parrocchia, ti scrivo… La testimonianza di una parrocchiana Il 13 maggio è stata la domenica per festeggiare, oltre la Madonna di Fatima, la nostra cara Madonna delle Rose. Volevo testimoniare una delle grazie che ho ricevuto. Nel lontano 1956 io e mio marito abbiamo celebrato il sacramento del matrimonio nella chiesa inferiore, perché la superiore non esisteva ancora. Per motivi di lavoro siamo andati ad abitare in via Lanzo (Madonna di Campagna). Nel 1959 è nato Marco. Dopo un anno dovevo riprendere il lavoro, ma sono rimasta incinta del secondo figlio, Ivo. I padroni di casa volevano vendere l’alloggetto: avevo pochi giorni per consegnare le chiavi. Sono tornata in zona dove abitavano i miei genitori e ho cercato, ma invano. Dopo una giornata di inutili ricerche ero tanto stanca, ormai senza speranze. In via Madonna delle Rose mi sono fermata a supplicare la cara Madonna di aiutarmi. Subito dopo è uscita da un portone della via un signora a me sconosciuta: le ho chiesto d’impulso se sapeva di qualche alloggio da affittare, lei mi ha gentilmente consigliata di rivolgermi al primo piano perché c’era una famiglia che andava via. Persone gentilissime mi hanno accolto con amore, mi hanno offerto un caffé e addirittura, invece di traslocare la domenica come previsto, hanno anticipato al giovedì (Corpus Domini) per permetterci di subentrare nell’affitto dell’alloggio. Da allora non vidi più quella signora con la quale ero in debito e che non ringraziai abbastanza. Questa è una delle tante grazie che ho ricevuto dalla nostra cara Madonna delle Rose. Bisogna avere fede e chiedere con grande fiducia: Lei non ci delude mai. Eugenia 21 C․P․P․ CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE DEL 28.05.12 Padre Mario apre il consiglio, ricordando che Benedetto XVI, ha annunciato uno speciale anno della fede e ne ha indicato le motivazioni, le finalità e le linee direttrici nella lettera apostolica “Porta fidei”. Lʼinizio è previsto per lʼ11 ottobre 2012, 50° anniversario dellʼapertura del Concilio ecumenico Vaticano II, e la conclusione sarà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re. Le iscrizioni per l’estate ragazzi parrocchiale si sono concluse, mentre sono ancora aperte quelle per il campo estivo per i ragazzi delle scuole medie che si terrà a Pian della Mussa dal 9 al 16 luglio 2012. L’estate ragazzi sarà dal 18 giugno al 20 luglio. La commissione catechesi conferma la festa di inizio catechismo per il 21 ottobre 2012. L’attività di catechesi per tutte le classi ricomincerà a partire da lunedì 22 ottobre. Vi sarà inoltre un corso di formazione per i catechisti le domeniche di settembre ed un ritiro per tutti i catechisti il 6-7 ottobre 2012. La fine del catechismo è fissata per la settimana del 13 maggio 2013. Le Prime Comunioni per i bambini di 5° elementare saranno il 5 maggio 2013. Non vi sarà la festa di fine catechismo: ogni anno provvederà autonomamente. Padre Mario fissa la festa della vita per il 2 febbraio 2013; l’attività della Parola di Dio si terrà nelle prime 3 settimane di avvento. La formazione degli adulti, invece, sarà affidata a Padre Raffaele Rizzello e sarà probabilmente nel mese di gennaio 2013. Il rosario in conclusione del mese mariano è fissato per il 31 maggio 2013. Il vescovo ha indetto un’assemblea per organizzare la pastorale diocesana. Questo modus operandi è stato già applicato con successo in altre diocesi italiane. L’incontro di presentazione e di conclusione saranno venerdì 1° giugno e venerdì 8 giugno alle ore 19.00 presso il Santo Volto. Lunedì 4 giugno, invece, alle ore 20.30, il vescovo terrà un’assemblea nei distretti. I gruppi giovanili della Parrocchia anche il prossimo anno saranno seguiti da Padre Davide Traina ed il tema affrontato sarà “Mettiti in gioco: la fede in azione!”. Gli incontri comprenderanno approfondimenti sulla Parola di Dio, discussioni di attualità, testimonianze e momenti di fraternità. Il prossimo consiglio pastorale è fissato per mercoledì 19 settembre 2012 alle ore 21.00 in oratorio. Lorenzo D’Agostino Segretario Vicario C.P.P. 22 Suggerimenti Bibliografici a cura di Daniela Zardo Leggiamo, preghiamo, meditiamo… Benito Marconcini Alla sequela di Gesù Il discepolo nel Nuovo Testamento Paoline, 2012, p. 152, euro 12,00 Il volume sviluppa innanzi tutto il tema del «discepolo», presente nei Vangeli e negli Atti degli apostoli: è attestato 78 volte in Giovanni, 72 in Matteo, 65 nell’opera lucana e 46 in Marco. Questo testo si propone tre obiettivi: analizzare il termine discepolo nei Vangeli e negli Atti degli apostoli; rivelare la ricchezza e la varietà di senso del termine stesso; presentarne la realizzazione in quattro personaggi (Pietro, Nicodemo, Maria di Magdala, la samaritana) fra i più incisivi del vangelo giovanneo. Infine, l’autore presenta a sé la figura di Paolo, che si qualifica come maestro dei discepoli convertiti durante i viaggi missionari. Luciano Manicardi Per una fede matura Elledici, 2012, p. 208, Euro 13,00 Nell'ottica dell'Anno della fede indetto da Benedetto XVI e che inizierà nell'ottobre prossimo, questo libro si pone nella scia dell'insegnamento del Vaticano II per riandare alla genuinità dei Vangeli e affermare la semplicità e la radicalità della fede in una prospettiva essenzialmente pratica. "Soprattutto vorremmo far risuonare nel nostro oggi le esigenze evangeliche circa la sequela di Cristo, vorremmo ridire la radicalità cristiana, perché solo dei cristiani convinti e appassionati, risoluti e miti, forti dell'umiltà di chi si sente cercatore umile e povero, possono far risplendere la luce di Cristo". Sally Ann Wright, Moira Maclean Leggi e gioca con la Bibbia EDB Junior, 2012, p.144, Euro 9,90 Il volume racconta 34 storie della Bibbia, accompagnandole con illustrazioni molto colorate. Per ogni racconto sono proposti una o più attività a tema: dai classici giochi enigmistici ai quiz illustrati, dai disegni da completare alle parole mancanti. I bambini sono così invitati a partecipare attivamente, focalizzando l'attenzione su alcuni aspetti importanti del racconto e ricordandone meglio i passaggi e i protagonisti. Quelli che ancora non sanno leggere potranno ascoltare e giocare con l'aiuto degli adulti; i più grandicelli si divertiranno, invece, a mettersi alla prova personalmente nei giochi proposti. Le pagine finali offrono la soluzione di tutti i giochi e invitano a leggere i racconti nei corrispondenti passi biblici. Volete segnalare dei libri di cui consigliate la lettura? Scrivete a: [email protected] 23 Diamo il benvenuto ai nuovi battezzati ALBERTI Alessandro BERARDI Ilaria CASCONE Sofia CORVI Rebecca DE GOBBI Arianna LAMMENDOLA Luca MERANTE Maya PASQUARIO Rebecca Auguri agli sposi MORRA Matteo e CAMUSSO Claudia Nella fede del Cristo risorto ricordiamo i defunti BUGLIONE Anna ved. ZUZZARO FISANOTTI Bruno MOZNICH Corrado RUBIOLA Adelaide TUNNO Romano Parrocchia Madonna delle Rose Via Madonna delle Rose - Torino Tel. e fax 0113190216 Segreteria Parrocchiale Orari lunedì-venerdì: mattino 09.30 - 12.00 pomeriggio 16.30 - 19.00 sabatoOre: 09.30 - 12.00 Chiuso sabato pomeriggio e domenica La redazione vi saluta e vi da appuntamento ad ottobre. 24