CORSO DI ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE II ESAME (6 CFU)
Dott.ssa Varriale
IL CICLO DI VITA DELL’IMPRESA.
IL PROFILO IMPRENDITORIALE E
L’IMPRESA FAMILIARE
Fonte: Preti P. (1991), L’organizzazione della piccola impresa,
Ed. EGEA.
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IL CICLO DI VITA DELL’IMPRESA
Oggetto: Il ciclo di vita dell’impresa
Unità di analisi: Le imprese di minori dimensioni
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IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI
REQUISITI PMI RACC. CE N.1442/maggio 2003
Categoria
d’impresa
N.ro
dipendenti
Fatturato
Valore totale
Stato
Patrimoniale
MEDIA
<250 (anche
nel 1996)
<50 mnl Euro
(40 mln
Euro/1996)
<43 mln Euro
(27 mln
Euro/1996)
PICCOLA
<50 (anche nel
1996)
<10 mln Euro
(7 mln
Euro/1996)
<10 mln Euro
(5 mln Euro
nel 1996)
MICRO
IMPRESA
< 10 (anche nel
1996)
<2 mln Euro
(non definito
nel 1996)
<2 mln Euro
(non definito
nel 1996)3
NORMATIVA COMUNITARIA (in sintesi):
- Requisiti quantitativi (Numero dipendenti,
Fatturato, Totale S.P);
- Requisito giuridico (Autonomia: una quota pari o
superiore al 25% del capitale –o dei diritti di voto- di
una piccola o media impresa non può essere detenuta
da una o più imprese di dimensioni superiori.
Attenzione:
La disciplina comunitaria, nonché nazionale, opera
un’ulteriore distinzione tra PMI nel settore Industria e nel
settore Servizi, in merito ai requisiti richiesti per la definizione
dimensionale, che differiscono a seconda del settore di
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appartenenza.
IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI
Requisiti formali della piccola dimensione (limiti
dimensionali):
*Organico: 30<x<500 unità
*Fatturato: 10<y<100 mld anno
INDICATORI DI
RIFERIMENTO
Dimensione / Grado di complessità organizzativa
 Numero + natura degli elementi:
- profilo professionale medio dell’organico;
- natura dei prodotti;
- natura delle tecniche utilizzate nei reparti;
- assetto strategico ed organizzativo;
- assetto proprietario; … … …
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COMPLESSITA’ ORGANIZZATIVA
DUPLICE MATRICE
QUANTITATIVA e QUALITATIVA
ASPETTI QUANTITATIVI
Organico, Prodotti,
Reparti, Mercati
ASPETTI QUALITATIVI
Centralità imprenditore,
Sovrapposizione
famiglia/Impresa,
Legame piccola impresa/contesto
socio-territoriale,
Semplicità strutture/meccanismi
org.vi
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ATTENZIONE!!!
E’ necessario considerare ulteriori
informazioni che
qualificano i criteri di base
(organico+fatturato)
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AMBIENTE ECONOMICO
(collocazione spaziale e temporale + comportamento
ed azione)
FATTORI INTERNI
Profilo professionale del personale
Struttura conferenti capitale
Innovazione organizzativa, di processo,
di prodotto
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FATTORI ESTERNI
SPECIFICI
GENERALI
Settore
Localizzazione
Concorrenti
Aspetti motivazionali
Mercato del lavoro
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MODELLI DI CICLO DI VITA DELL’IMPRESA
- Modello di Greiner: le cinque fasi dello sviluppo
(1972);
-
Modello di Scott: gli stadi di sviluppo (1971);
-
Modello di Churchill-Lewis (1983);
-
Modello di Bruce-Scott: un modello di crescita
per la piccola impresa (1987).
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1. MODELLO DI GREINER (1972)
Impresa piccola/grande – giovane/matura
5 fasi di sviluppo:
- crescita mediante creatività  crisi di leadership
- crescita mediante direzione  crisi di autonomia
- crescita mediante delega  crisi di controllo
- crescita mediante coordinamento  crisi di burocrazia
- crescita mediante collaborazione  crisi di?
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Figura 1.2 pag.6 PRETI (Greiner, 1972)
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2. MODELLO DI SCOTT (1971)
Caratteristiche dell’impresa / 3 stadi
- Prodotti
- Canali di distribuzione
- Struttura organizzativa
- Transazioni
-R&D
- Valutazione delle prestazioni (soggettivi, standard,
mercato)
- Sistema dei compensi (paternalistico, servizi,
prestazioni)
- Sistema di controllo
- Scelte strategiche
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Figura 1.3 pag.7 PRETI (Scott, 1971)
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3. MODELLO DI CHURCHILL – LEWIS
(1983)
- Dimensione ridotta/ampia
- Età dell’organizzazione giovane/matura
- 5 stadi
- prospera, viene ceduta (perdita
profitto bancarotta)
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Figura 1.4 pag. 8 PRETI (Churchill-Lewis, 1983)
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4. MODELLO DI BRUCE – SCOTT
(1987)
- Dimensione /età dell’impresa
- 5 stadi
Avvio Sopravvivenza Crescita 
Espansione Maturità
- crisi  scomparsa/declino - contenuta
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Figura 1. 5 pag. 9 PRETI (Bruce-Scott, 1987)
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LIMITI DEI MODELLI DEL CICLO DI VITA
DELL’IMPRESA
Impronta deterministica – ostacoli
“Piccolo” come dimensione residuale o temporanea
VANTAGGI:
Strumento diagnostico / modelli ideali
Integrazione con altri fattori (aspirazioni Direzione,
nuovi concorrenti, …..)
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ATTENZIONE ALLE SEMPLIFICAZIONI!
LA DIMENSIONE E’ QUALCOSA DI UNICO
PER CIASCUNA AZIENDA
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TENTATIVO DI SUPERAMENTO DELLE
SEMPLIFICAZIONI:
LE COALIZIONI DI POTERE
(MINTZBERG, 1984)
Interne / Esterne
Caratteristiche dei soggetti
Regole
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COALIZIONI INTERNE
Personalizzata
Burocratica
Ideologica
Professionale
Politicizzata
COALIZIONI ESTERNE
Dominata
Divisa
Passiva
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LE 6 CONFIGURAZIONI FONDAMENTALI
DEL POTERE:
STRUMENTO
SISTEMA CHIUSO
AUTOCRAZIA
MISSIONARIA
MERITOCRATICA
ARENA POLITICA
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CONFIGURAZIONI DI POTERE
COALIZIONE ESTERNA
COALIZIONE INTERNA
DOMINATA + BUROCRATICA = STRUMENTO
PASSIVA + BUROCRATICA = SISTEMA CHIUSO
PASSIVA + PERSONALIZZATA = AUTOCRAZIA
PASSIVA + IDEOLOGICA = MISSIONARIA
PASSIVA + PROFESSIONALE =MERITOCRAZIA
DIVISA + POLITICIZZATA = ARENA POLITICA
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TUTTE LE ALTRE CONFIGURAZIONI DI
POTERE SONO MENO COMUNI E
STABILI, PROBABILMENTE DI ARENA
POLITICA
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4 STADI DI SVILUPPO
6 CONFIGURAZIONI DI POTERE
 9 TRANSIZIONI SU 36 POSSIBILI:
FORMAZIONESVILUPPOMATURITA’DECLINO
AUTOCRAZIA
STRUMENTO
MISSIONARIATO
SISTEMA CHIUSO
MERIT.
ARENA
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Figura 1.8 pag. 17 PRETI (Mintzberg, 1984)
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NOVITA’ DEL MODELLO DI MINTZBERG
- Considerazione del potere e di fattori esterni
- Caratteristica descrittiva più che normativa del mod.
(no biunivocità tra fase di sviluppo e transizione)
LIMITE
Insufficiente per inquadrare accordi interaziendali
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IL PROFILO IMPRENDITORIALE
E
L’IMPRESA FAMILIARE
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DIVERSI STUDI
- COOPER-DUNKELBERG (1982-1983)
- ISTUD (DA BOLDIZZONI 1985)
- KROEGER (1974)
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COOPER-DUNKELBERG (1982-1983)
Variabili
Imprenditore orientato a:
Crescita
Indipendenza
produzione
Caratteristiche non immutabili
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ISTUD (DA BOLDIZZONI 1985)
5 TIPI DI IMPRENDITORE:
•Amministratore
•Razionalizzatore-innovatore
•Innovatore-progettatore
•Razionalizzatore-sviluppatore
•Innovatore-adattatore
L’imprenditore può migrare da una categoria
all’altra
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KROEGER (1974)
STADI DEL CICLO DI VITA
E
RUOLI IMPRENDITORIALI
Avvio
– Fondatore inventore
Sviluppo – Pianificatore organizzatore
Espansione – Stimolatore dello sviluppo realizzatore
Maturità – Amministratore operatore
Declino
– Successore riorganizzatore
LIMITI
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Figura 1.15 pag. 43 PRETI (Kroeger, 1974)
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LE CARATTERISTICHE IMPRENDITORIALI
(Timmons-Smollen-Dingee – 1977)
(Welsh-White – 1978)
Controllo
Decisione
Iniziativa
Sfida
Buona salute
Visione complessa LT
Tenacia
Retroazione
Gestione rapporti umani
Gestione fallimento
Denaro come misura
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LA SOVRAPPOSIZIONE ISTITUZIONALE
(LANSBERG - 1983)
NORME FAM.
Selezione
Retribuzione
Valutazione
Formazione
NORME AZ.LI
Selezione
Retribuzione
Valutazione
Formazione
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Figura 1. 16 pag. 48 PRETI (Lansberg, 1983)
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UNIVERSITA` PARTHENOPE NAPOLI