Progetto U.R.T. – Teatria S.R.L presentano ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett copyright Editions de Minuit – Paris traduzione di Carlo Fruttero Traduzione di Carlo Fruttero Natalino Balasso (Gogo) Jurij Ferrini (Didi) Angelo Tronca (Pozzo) Michele Schiano di Cola (Lucky) Scenografia di Samuel Backett Costumi di Michela Pagano Realizzazione scenografica: laboratorio Ferrini & Minetti Assistenti alla regia: Ilaria Carmeli e Cecilia Zingaro Responsabile tecnico: Paolo Paoletti – Diapason (PN) Produzione esecutiva: Wilma Sciutto Regia di Jurij Ferrini Prodotto da: Progetto U.R.T. e Teatria srl in collaborazione con La Corte Ospitale di Rubiera (RE) Organizzazione e distribuzione: Simonetta Vacondio [email protected] 348 4036192 Valentina Pòllani [email protected] 347 5119228 Durata: Due atti (105’ + intervallo) PRESENTAZIONE Lo spettacolo ha debuttato in anteprima a Locarno in Svizzera e in prima nazionale al teatro comunale di Ferrara nell’autunno del 2012 ed è il frutto di un incontro singolare fra Natalino Balasso e Jurij Ferrini, il risultato di una intesa scenica molto forte, nata durante la tournée de I Rusteghi di Goldoni, spettacolo di grande successo del Teatro stabile di Torino firmato da Gabriele Vacis. Abbiamo cercato a lungo un testo che potesse rappresentare una coppia comica così equlibrata e la scelta si è indirizzata sul grande capolavoro di Beckett. I protagonisti di ASPETTANDO GODOT non hanno più nulla da dire e nulla da fare e involontariamente raccontano la loro misera attesa di un destino (migliore?) solo perché si trovano in un teatro davanti ad un pubblico, sera dopo sera. Due atti strutturalmente molto simili: passano sulla scena Pozzo e il suo servo Lucky, che preferisce restare legato da una corda al suo padrone piuttosto che prendere in mano la sua esistenza e doversene in qualche modo preoccupare e alla fine di ogni giorno un misterioso ragazzo annuncia che “il signor Godot non arriverà oggi, ma di sicuro domani”. Così che i due protagonisti si appenderanno nuovamente ad una sempre più flebile speranza di ottenere dal signor Godot qualcosa di nuovo o almeno diverso…pur avendo le idee poco chiare su ciò che davvero vorrebbero ottenere. Questo plot è un immenso materiale meta-teatrale per gli attori, essi possono entrare ed uscire dal gioco, lasciando sfumati i contorni di racconto ed immedesimazione, attraverso la ricchezza di una lingua incredibilmente poetica che restituisce un disagio esistenziale assoluto. In ASPETTANDO GODOT il tempo si è fermato; in un unico istante vediamo il passato, il presente ed il futuro di una umanità che non solo si è smarrita, ma che ha anche rinunciato a cercare se stessa ..."aspettando" pazientemente una svolta; ma trascorrendo così tutto il tempo che la separa dall’unico destino certo di ogni essere vivente: la fine della propria esistenza. Si tratta quindi di un teatro ben poco assurdo ma semmai estremamente allegorico, almeno da quando l’assurdità della vita ha di gran lunga superato il non senso apparente di ciò che viene detto in scena. In questa versione di Aspettando Godot – ci dicono gli spettatori - si ha la sensazione d’aver capito qualcosa in più, divertendosi molto. Questa è per noi la migliore recensione che si possa ricevere. Anche se un vero e proprio consenso unanime della critica ha salutato il debutto di questo nostro spettacolo…. Jurij Ferrini RECENSIONI Apertura festosa della stagione offerta dal teatro di Locarno. Natalino Balasso e Jurij Ferrini, in scena con due giovani ottimi attori quali Michele Schiano di Cola e Angelo Tronca, sono stati interpreti di una versione di “Aspettando Godot” davvero felice. Successo di pubblico tra il quale sono stati presenti in buon numero molti spettatori di giovane età. Eco risveglio Un fortunato incontro che ha gettato le basi per questa nuova sfida. In cui due attori tanto dissimili miscelano le loro competenze con generosità e, soprattutto, ascolto reciproco. Ciò che permette alla potenza del testo di emergere nella sua sconcertante essenzialità. Nel rispetto dello spettatore Giornale del Popolo Non c’è nulla da cambiare aveva dichiarato Balasso in un’intervista a Estense.com qualche giorno prima di andare in scena. Ed in effetti proprio recuperando la forte connotazione umoristica voluta da Beckett, Aspettando Godot per quanto noto ha saputo ancora una volta stupire per intensità, e affinità rispetto al tempo presente, quanti hanno voluto assistere alla prima nazionale. Estense.com Possiamo dire che è nata una nuova coppia e che il teatro italiano ne aveva bisogno. Non vorrete mica aspettare sempre che arrivi Godot? La Nuova Ferrara Mescolati assieme, i quattro mostrano di trovarsi a occhi chiusi, sfoggiano brio e modulano i toni in una partitura complessa, con scambi di battute da lo Scherzo e l’Allegro. Alla fine del sorriso germina la tragedia, ma è un paradosso tragico che non può prendersi sul serio. Blog-zine Bon vivre Il “quartetto” occupa il palcoscenico con le pirotecnie di una comicità naturale agganciate a movenze da mimi commoventi e un po’ sbilenchi, a degli “Charlot” che spezzano il passo regale. La recitazione, anche quando appare concitata e frenetica, sa degradare verso il silenzio completo della scena e della sala addensando la concentrazione e la tensione del pubblico verso il dramma. Il Gazzettino Rovigo Successo per “Aspettando Godot” in scena al Teatro Sociale di Rovigo sabato 3 novembre. Sul palco Natalino Balasso e Jurij Ferrini hanno saputo rappresentare una commedia vista molte volte innovandola con vere e proprie “scene da circo”. Fin dalle prime battute ci si ritrova immersi in un non-luogo, dove spazio e tempo sembrano sospesi. Il lavoro creativo dei due si rivela un divertente e un coinvolgente sistema di scatole cinesi, di segni e significati sulla dialettica, sulle dinamiche del sentire, sull’essere e sull’apparire. RovigoOggi.it Ieri sera, sabato 10 novembre, presso il Teatro della Società di Lecco, Jurij Ferrini stralunato Vladimiro, e Natalino Balasso, Estragone disincantato, hanno posto in luce i temi di un testo non semplice senza sottovalutarne la vena di pessimismo, ma evitando il rischio di una lettura scontata. Hanno condito di ironia e momenti di pura comicità una messinscena di riuscitissimo ritmo drammatico, che molto deve alla gestualità di chiara ascendenza clownesca e, per altro verso, all’abilità nell’improvvisare interagendo con il pubblico in sala. Resegoneonline.it L’assurdità dell’esistenza umana non è mai stata tanto divertente quanto nella versione di Natalino Balasso e Jurij Ferrini di “Aspettando Godot”, opera perfetta e struggente del grande drammaturgo Samuel Beckett. …..Un’interpretazione di “Aspettando Godot” virata decisamente e felicemente verso il comico, senza nulla perdere in profondità e senza smagliare il perfetto meccanismo metaforico del testo di Beckett. Gazzetta di Parma NATALINO BALASSO Attore, comico e autore di teatro, cinema, libri e televisione, debutta nel 1990 in teatro, nel1998 in televisione, nel 2007 al cinema e pubblica libri dal 1993. Scrive e rappresenta numerosi spettacoli tra cui la commedia DAMMI IL TUO CUORE, MI SERVE (2003), i monologhi ERCOLE IN POLESINE (2004), LA TOSA E LO STORIONE (2007), L’IDIOTA DI GALILEA (2011), STAND UP BALASSO (2011) e insieme a una giovane compagnia rappresenta FOG THEATRE (2009) un colossal teatrale di dieci spettacoli da lui scritti. Interpreta spettacoli per la regia di Gabriele Vacis, LIBERA NOS (2005), VIAGGIATORI DI PIANURA –TRE STORIE D’ACQUA (2008), RUSTEGHI – I NEMICI DELLA CIVILTA’ (2011) e per la regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo LA BISBETICA DOMATA (2009). Pubblica una raccolta di racconti: OPERAZIONE BUCO NELL’ACQUA (Sperling & Kupfer 1993) e tre romanzi: L’ANNO PROSSIMO SI STA A CASA (Mondadori 2004), LIVELLO DI GUARDIA (Mondadori 2007), IL FIGLIO RUBATO (Kellermann 2010). Nel 2012 pubblica DIO C’E’ MA NON ESISTE (Editori Riuniti 2012). Al cinema lavora con Gianni Zanasi NON PENSARCI, con Carlo Mazzacurati LA GIUSTA DISTANZA e LA PASSIONE, con Massimo Venier GENERAZIONE MILLE EURO, con Federico Rizzo FUGA DAL CALL CENTER. Per la televisione recita nella fiction PADRI E FIGLI (G.Zanasi e G.Albano) e nel film IL SEGRETO DELL’ACQUA (R.De Maria). Il canale di RAI 5 trasmette gli spettacoli ERCOLE IN POLESINE (febbraio 2011), DAMMI IL TUO CUORE, MI SERVE (giugno 2012) e FOG THEATRE (novembre 2012). E’ autore e interprete di apprezzati video comici a sfondo sociale per youtube. Collabora con il Fatto Quotidiano.it JURIJ FERRINI 42 anni. Attore e regista teatrale, frequenta dal 1991 la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova dove lavora fino al 2004. Mentre lo stabile genovese in poche stagioni fa di lui uno degli attori di riferimento per i ruoli primari (LO STORPIO DI INISHMAAN di Martin McDonagh e DER TOTMACHER di R. Karmakar - M. Farin, entrambi diretti da M. Sciaccaluga), fonda un gruppo teatrale indipendente, il Progetto U.R.T., con il quale dirige ed interpreta spettacoli che suscitano l’interesse di pubblico e critica; fra questi, MANDRAGOLA di Niccolò Machiavelli, SCHWEYK NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE di B. Brecht, IVANOV di A. Cechov, LA LOCANDIERA di Goldoni, RICCARDO III e MACBETH di Shakespeare e LO ZOO DI VETRO di Williams. Lavora con registi di fama internazionale come Benno Besson, Alfredo Arias e Matthias Langhoff. Nel settembre 2003 vince il Premio Olimpico di Vicenza organizzato dall’ETI nella categoria “Miglior attore emergente”. Dal 2005 lavora con il Teatro Stabile di Torino collaborando con importanti registi italiani come Gabriele Vacis, Beppe Rosso, Cristina Pezzoli (ROMEO&JULIET di Shakespeare per la regia di Vacis, JACK AND JILL di Jane Martin regia di Beppe Rosso, GLENGARRY GLEN ROSS di David Mamet regia di Cristina Pezzoli). Nel 2011 interpreta "Donna Felice" ne I RUSTEGHI di C. Goldoni, per la regia di Gabriele Vacis e in quella occasione incontra Natalino Balasso con cui inizia una collaborazione che porta nell'autunno del 2012 alla messinscena di ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett. Nel 2011 ha diretto in Croazia un testo inedito di Tennessee Williams dal titolo LE ECCENTRICITA' DI UN USIGNOLO. Per il cinema ha preso parte a NOI CREDEVAMO di M. Martone, CI VUOLE UN GRAN FISICO accanto ad Angela Finocchiaro e a PASSIONE SINISTRA di M. Ponti, questi ultimi due film sono in uscita nella primavera del 2013. Per la TV ha preso parte ad alcune fiction tra cui NEBBIE E DELITTI di L. Barbareschi, DISTRETTO DI POLIZIA 5 di L. Gaudino ed ha interpretato "Arturo Toscanini" nel film in due puntate CARUSO su RAI UNO. MICHELE SCHIANO DI COLA Nasce a Napoli nel 1982. Si diploma presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi, e prosegue la sua formazione frequentando una Masterclass presso il teatro Eliseo di Roma e La Nouvelle Ecole des Maîtres diretta da Franco Quadri. E’ diretto, in Italia dai registi: Jurij Ferrini, Mario Martone, Mauro Avogadro,Davide Iodice, Mimmo Borrelli, Claudio Longhi e, in diverse produzioni internazionali da: Bruce Myers, Matthew Lenton, Guy Delamotte,Gerard Watkins, Victor Alimpiev, Marian Zunin. Recita con: Paolo Bonacelli, Natalino Balasso, Franco Branciaroli, Massimo Popolizio Neri Marcorè, Renato Carpentieri, Carlo Croccolo, Warner Bentivegna, Bob Marchese, Marcello Bartoli. Nel corso degli anni collabora con alcuni dei maggiori teatri nazionali e internazionali: Panta Théâtre di Caen, Institut Français Italia,Fondazione Teatro Piemonte Europa, Teatro Giacosa di Ivrea, Fondazione Pontedera Teatro, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG (Italia), Fondazione Campania dei Festival/Napoli Teatro Festival Italia (Italia), Centre de Recherche et d’Expérimentation en Pédagogie Artistique - CREPA(CFWB/Belgique), La Comédie de Reims, centre dramatique national (France), Direcção-Geral dasArtes (Portugal),Teatro Nacional D. Maria II (Portugal), Teatro Litta, Teatro CRT, Mercadante TeatroStabile di Napoli, Teatro Eliseo di Roma, Fondazione Teatro Stabile di Torino, Fondazione TeatroMetastasio di Prato, Biennale di Venezia. ANGELO TRONCA Nasce a Torino nel 1984. Si diploma nel 2006 alla scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, fondata da Luca Ronconi e diretta da Mauro Avogadro. Inizia a lavorare quasi subito nella compagnia di Jurij Ferrini recitando in cinque spettacoli (Timone d’Atene, Locandiera, Riccardo III, Macbeth, La Figlia di Iorio, Aspettando Godot), tra questi come protagonista nella Figlia di Iorio con il ruolo di Aligi. Recita poi nel corso degli anni diretto da Claudio Longhi, Mauro Avogadro, Alberto Oliva, Paolo Rossi, Cristina Pezzoli, Carmelo Rifici.Proprio da Rifici è diretto nel “Giulio Cesare” che debutta al Piccolo Teatro di Milano con Massimo De Francovitch. Partecipa al laboratorio sperimentale “P.P.P.” ideato dalla regista Cristina Pezzoli e dalla drammaturga Letizia Russo. Cristina Pezzoli lo dirige in tre spettacoli: Blitz, con drammaturgia originale di Letizia Russo, Glengarry Glen Ross di David Mamet e Scuolasbroc, spettacolo totalmente improvvisato con la drammaturgia creata direttamente dagli attori. Con Alberto Oliva recita con il ruolo di Evaristo ne “Il Ventaglio” di Goldoni spettacolo vincitore del Premio Sipario 2012. Sempre nel 2012 è finalista nel concorso per attori “Premio Hystrio”. Tutt’ora impegnato nella tournèe di “Aspettando Godot” nel ruolo di Pozzo per la regia di Jurij Ferrini con Jurij Ferrini e Natalino Balasso e in procinto di allestire “La Mandragola” di Machiavelli per la regia di Jurij Ferrini con Paolo Bonacelli.