free ISSUE #9 NOV/DEC 2009 - JAN 2010 text: italian/english - www.picamemag.com INDEX 04. ILLUSTRATION / alex latimer 08. ILLUSTRATION / lorena vigil escalera 14. ILLUSTRATION/ matthias seifarth 18. ART/ guerra de la paz 26. PÌC MY PIC / roberta ridolfi 36. TURN IT ON TURN IT OFF 39. AROUND YOU / inamorarti 44. DESIGN CANDIES / marteen baas 48. MUMBLE MUMBLE / inspirations from the net 50. CONTAMINATION / ramones 54. credits 56. translations NON POTETE METTERLO SOTTO L’ALBERO MA FATE FINTA CHE SIA UN REGALO DI NATALE. IL NUMERO 9 ARRIVA FRESCO E MORBIDO COME LA NEVE, CALDO E SCOPPIETTANTE COME IL FUOCO NEL CAMINO LA SERA DELLA VIGILIA E... RIGOROSAMENTE SENZA CANDITI! COME SEMPRE TANTA ILLUSTRAZIONE, INTERVISTE, LE NOSTRE SOLITE RUBRICHE E UNO SHOOTING ESCLUSIVO. PER INIZIARE IL NUOVO ANNO ALL’INSEGNA DELLA CREATIVITÀ E DELL’ISPIRAZIONE. BUONE FESTE A TUTTI VOI! ANDREA BERRETTA CREATIVE DIRECTOR IT’S NOT A PRESENT BUT YOU CAN PUT IT UNDER THE CHRISTMAS TREE. THIS ISSUE 9 IS FRESH AND SMOOTH AS SNOW, WARM AND CRACKLING AS FIRE IN THE FIREPLACE AT CHRISTAMAS EVE NIGHT AND... STRICTLY WITHOUT CANDIED FRUITS! AS USUAL IT’S PLENTY OF ILLUSTRATIONS, INTERVIEWS, OUR LOYAL COLUMNS AND AN EXCLUSIVE SHOOTING. FOR A NEW YEAR FULL OF CREATIVITY AND INSPIRATION. BEST WISHES TO EVERYBODY! ISSUE #9 NOV/DEC 2009 - JAN 2010 alex latimer Alex è un illustratore e trascorre le sue giornate a Cape Town, disegnando. Ecco alcune cose vere sul suo conto: ha bollito una tigre, ha suonato la chitarra su di una nave, ha segnato un gol per una squadra del Mozambico, ha costruito un’altalena, ha avuto la febbre altissima 3 volte nella vita, parla per il suo cane (che dice cose molto carine sul suo conto), ha fatto acrobazie davanti a Buckingham Palace, sta lavorando a un libro per bambini e non è mai stato sulla luna. www.alexlatimer.co.za 5 ISSUE 9 / 5 6 6 / ISSUE 9 7 ISSUE 9 / 7 lorena vigil escalera Lei si chiama Lore, conosciuta anche come LoV-E (le sue iniziali). È una art director e illustratrice che vive nel nord della Spagna, nella piovosa città di Gijón. Trascorre il suo tempo bevendo gin tonic, mangiando cetrioli, ballando il cha-cha-chá e collezionando macchine fotografiche vintage. Ama alla follia il suo gatto nero Otto. www.lov-e.es ISSUE 9 / 9 10 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 11 ISSUE 9 / 13 matthias seifarth È nato nel 1980 in un piccolo villaggio della Germania dell’Ovest. Lavora come illustratore freelance prendendo ispirazione da vecchie foto, mercatini dell’usato e qualsiasi tipo di animale dai forti tratti caratterizzanti. Ama combinare assieme queste cose creando nuove ed inedite immagini. www.matthias-seifarth.com 14 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 15 16 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 17 guerra de la paz Guerra de la paz è il nome composito che rappresenta gli sforzi compiuti dal gruppo creativo di artisti cubani formato da Alain Guerra e Neraldo de la Paz che dal 1996 collaborano assieme. I loro lavori sono il frutto della combinazione tra discipline tradizionali e sperimentazioni su dimensioni e materiali diversi. www.guerradelapaz.com 18 18 / ISSUE 9 19 ISSUE 9 / 19 18 22 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 23 PÌC MY PIC / ROBERTA RIDOLFI Quanti anni hai, da dove vieni e dove vai... 31, Roma, all over. Se ti chiedono che lavoro fai cosa rispondi? Ancora non lo so. Cosa ti ha portato ad essere la persona che sei? Il caso. Cosa ti ha portato ad essere la creativa che sei? L’istinto. Come descriveresti le tue foto? Non sono molto brava con le parole. Di solito la gente usa l’aggettivo fresh per descrivere le mie foto, il che non mi dispiace. Che tipo di macchina fotografica usi? Ti fai aiutare dal computer? Contax G2, ultimamente anche macchinette usa e getta. Cerco di attenermi il più possible alla realtà, è più bella. www.robertaridolfi.com 26 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 27 38 28 / ISSUE 9 39 ISSUE 9 / 29 40 30 / ISSUE 9 33 ISSUE 9 / 31 32 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 33 36 Turn it On Turn it Off PHOTO AND STYLING: ELEONORA CARISI / MODEL: CRISTIANO sunglasses/ super mat black jeans / dr.denim shirt / aertex shirt / aertex ISSUE 9 / 37 AROUND YOU / INAMORARTI Torino. Un piccolo laboratorio. Due persone, Elisa Talentino e Paolo Berra. Mille idee. Li ho conosciuti, ci scambiamo idee insieme quando siamo liberi dal nostro lavoro e abbiamo del tempo per perderci in chiacchere. Hanno talento. Hanno la voglia di fare. Ci riescono benissimo senza bisogno di chiedere aiuto a nessuno. Quattro mani bastano per creare ciò che vi sto per raccontare. t-shirt / kate moss hat / camo www.inamorarti.it Pause. Cosa facevate prima di arrivare a Torino? Dipingevamo, fotografavamo, modellavamo, perdevamo tempo, osservavamo e viaggiavamo. “Inamorarti”come il concetto dell’amore per l’arte, per le arti, appunto, creative o cos’altro? In–amor–arti. In amore dell’arte, semplicemente (ci crediamo ancora). L’ultimo lavoro che vedo pubblicato sul vostro sito è l’esibizione 38 / ISSUE 9 “Acqua in Bocca” presente a Berlino dal 20 novembre. Di cosa si tratta e come siete arrivati fino a Berlino? Si tratta di una raccolta di pitture, serigrafie e qualche oggetto readymade-balon-cantina. Acqua in bocca unisce la nostra ricerca artistica collegando il tema della comunicazione sabotata/mancata/disturbata (dall’acqua in bocca appunto), passando per ciò che non si può dire e terminando nell’acqua intesa come elemento. Acqua che si fa cullare ISSUE 9 / 39 dalla luna, acqua che ci idrata e ci compone, acqua che il corpo (con particolare riferimento al femminile) dona, contiene, fluisce e riceve. Acqua come liquido che lega e rafforza le relazioni umane; allattamento, bevute in compagnia, unione sessuale. Come i vostri pennelli si sono trovati,piaciuti e messi a collaborare insieme. Ottavia 2006, mostra collettiva, autogestita tra le mura di casa di Paolo. I pennelli si sono piaciuti e la collabora- 40 / ISSUE 9 zione è nata con il tempo. Perchè dovremmo venire a cercarvi? Cosa potete offrire voi in amore dell’arte? In amore dell’arte non è riferito a ciò che possiamo o vogliamo offrire, riguarda semplicemente il nostro modo di raffrontarci all’arte, la legge commerciale della domanda e dell’offerta non ha niente a che vedere nè con l’amore nè con l’arte. Non ci interessa la competizione con il mercato della grafica e dell’illustrazione, ISSUE 9 / 41 noi cerchiamo semplicemente in maniera umile di vivere con ciò che creiamo, che sia “di tendenza” o meno non ci riguarda. Pensate che ci sia spazio in Italia per la stampa e la vendita di Fanzine oppure è un mercato che ha preso piede solo all’estero? Penso che in Italia la questione delle fanzine e dell’illustrazione non sia tanto un problema di spazio quanto di cultura. In un paese dove i ragazzini crescono a tv e playstation e la lettura è un piacere di 42 / ISSUE 9 pochi è ovvio che anche l’illustrazione di un certo livello rimane un prodotto di nicchia; Una qualità che qua è più rara in paesi come Francia, Germania e Spagna è consuetudine, ma ciò non significa che non si debba fare. Forse è più difficile l’esito a livello economico, ma per fortuna non tutto si fa per denaro. Fate parte di un collettivo? Se no,avete mai pensato di riunirvi con altri ragazzi che amano l’arte e creare una sorta di Factory?! Ci abbiamo provato più volte ma ovviamente non è semplice mettere d’accodo mille pennelli. Nonostante l’idea frikkettona della factory ci stia simpatica non ne abbiamo una vera e propria ma collaboriamo strada facendo con idee e persone differenti. Un progetto che nascerà in primavera e che prevederà l’incontro di più persone sarà quello dei workshop di serigrafia artistica/sperimentale che terremo nel nostro laboratorio di Torino. Non vogliamo proporre la serigrafia come mezzo di riproduzione seriale poiché la tecnologia permette con mezzi più veloci e più precisi di fare grandi tirature a qualità impeccabile. Quello che ci interessa è la serigrafia come mezzo di sperimentazione artistica; non ha senso per noi utilizzare questo mezzo per il solo fine di stampa, un prodotto stampato a mano si differenzia da uno stampato da una macchina perché è vivo, con tutto ciò che ne consegue, in primis il fatto che dietro c’è una persona. ISSUE 9 / 43 DESIGN CANDIES / MAARTEN BAAS FANOI. VIDEOINSTALLAZIONE INTERATTIVA - POTENZA 2009 Appena nominato “Designer of the Year“ a soli 33 anni in occasione dell’importante appuntamento con Design Miami, Maarten Baas si è fatto conoscere sulla scena internazionale con quello che all’epoca era il suo progetto di laurea: la collezione Smoke. Dodici pietre miliari, dodici icone del design che hanno fatto la storia (da Rietveld a Eames passando per Gaudì) dati letteralmente alle fiamme, bruciati. Un atto sacrilego per molti, folle per altri, poetico per i più, di 44 / ISSUE 9 certo un segno forte, un nuovo inizio. Era chiaro che la produzione di Maarten Baas non sarebbe stata facilmente classificabile, ne chiaramente definibile. Una contaminazione continua di materiali e approcci danno vita a pezzi unici, firmati, lavorati artigianalmente, che sfuggono alle logiche del design industriale, seriale. Proporzioni fuori scala, abbozzate, come per la linea Sculp presentata al Salone del Mobile 2007, o esili strutture di ISSUE 9 / 45 metallo ricoperte di argilla industriale come per la serie Clay, con lunghe gambe che sembrano uscire direttamente da un quadro di Dalì. Una ricerca continua che sposta il confine tra arte, design, lavorazione artigianale, approccio progettuale, che vive di contrasti come per la serie Transformation, presentata a Shangai per la Contrast Gallery. Lo stile orientale in- contra la progettualità occidentale fondendosi, è proprio il caso di dirlo, in una nuova identità. Tra sogno, realtà e incubo, le produzioni di Maarten Baas ci trasportano in una dimensione sconosciuta magari seguendo la fila indiana di teiere e tazzine della Haphazard Harmony disegnate per Skitsch che ci portano dritti a tavola col Cappellaio Matto. Photos: Maarten Van Houten www.maartenvanhouten.nl 46 / ISSUE 9 ISSUE 9 / 47 www.brightenthecorners.com Victor & Susie è un libretto che parla del prendersi cura di qualcuno, dell’amare ma anche del saper lasciare andare. La cosa che lo rende veramente speciale è che le illustrazioni sono interamente composte di caratteri tipografici, un vero e proprio studio sulla percezione che l’occhio umano ha di essi. Un’opera del duo tedesco Brighten The Corners. www.xmarkjenkinsx.com Un giorno mentre passeggiate tranquilli per le vie delle vostra città potreste ritrovarvi di fronte ad una scena di questo genere. Niente paura, sono le installazioni urbane dell’artista Mark Jenkins. 48 / ISSUE 9 www.fulviobonavia.com www.v1gallery.com/artist/show/3 A Matter Of Taste è il titolo che il fotografo Fulvio Bonavia ha dato al singolare libro che raccoglie i suoi still life: splendide invenzioni haute couture ma a base di elementi naturali e gastronomici. Probabilmente Peter Funch si apposta per giorni in un certo angolo della Grande Mela, e da lì scatta foto ai passanti. Riunisce poi i soggetti a seconda delle azioni che svolgono in quel particolare momento, creando queste surreali scene metropolitane in cui tutti sbadigliano, tutti hanno in mano una busta gialla, tutti guardano minacciosi nell’obbiettivo del fotografo. www.maurogatti.com www.moma.org Mauro Gatti torna a meravigliarci quanto mai con questa sua piccola guida per essere un vincente, pregna di ironia e disarmante semplicità, come del resto tutti i suoi lavori. Il MoMa di New York celebra il genio di Tim Burton, regista ma prima ancora artista e sognatore. Oltre 700 opere tra disegni, storyboard, costumi, pupazzi, fotografie e schizzi ad acquerello. Impossibile non riconoscere tra i soggetti delle sue opere i tratti caratteristici di alcuni tra i suoi più celebri freaks, da Edward Mani di Forbice a Jack Skeletron. Se capitate nella Grande Mela, la mostra è aperta fino al 26 Aprile 2010. ISSUE 9 / 49 CONTAMINATION / RAMONES 1977. Esce “Rocket To Russia” dei Ramones. Vi siete mai chiesti quale sia stata la loro importanza nell’evoluzione del rock e del punk? Rocket To Russia viene definito una pietra miliare della musica punk. E sappiate che se indossate un paio di jeans stretti e una giacca di pelle, beh c’è un bel po’ di “Ramones mood” in voi! ROCKET TO RUSSIA 1977. L’esplosione del movimento punk a Londra e l’uscita sul mercato di alcuni dischi storici della prima “new wave” lo rendono un anno di confine, un anno in cui il rock intraprende un nuovo ed irreversibile corso. I quattro newyorkesi che si facevano chiamare “Ramones” rientrano a pieno titolo tra i maggiori protagonisti di questo periodo di gran fermento: esorditi allo storico CBGB’s già nel 1974, Joey Ramone e compagni avevano, due anni dopo, con l’uscita di “Ramones”, dato un salutare scossone alla scena musicale del tempo, dimostrando di aver fin troppo chiare quali fossero le nuove prospettive da far assumere al rock degli anni a venire. Dopo un buon secondo album di transizione, “Rocket to Russia” rappresentava l’assestamento e il magistrale consolidamento del loro peculiare sound: ciò che nell’album d’esordio poteva ancora sembrare quasi una burla, o una sorta di bizzarro esperimento, adesso, nell’anno “ufficiale” di nascita del movimento “punk”, era invece diventato a tutti gli effetti il verbo riconosciuto di un’autentica rivoluzione musicale, ormai matura in tutta la sua irriverente immaturità. “Rocket to Russia” può esser considerato l’album più “punk” dei Ramones. É anche quello che, ovviamente insieme a “Ramones”, ha influenzato stilisticamente una generazione intera di chitarristi, bassisti e frontmen. É quello che non può mancare in nessuna discografia punk/ new wave che si rispetti. “Sheena” resta il brano più meritatamente celebre del disco ed è anche uno dei più rappresentativi e acclamati dell’intera lunga carriera della formazione. Ma non mancano certo altrettante ottime tracce, a cominciare dalla potente opening-track, la trascinante e demenziale “Cretin Hop”, e la seguente “Rockaway BeISSUE 9 / 51 ach”, forte anche di un’influenza di matrice surf-rock che tutti abbiamo ben vivida nella fantasia: girls, surf, fun & California! Ai Ramones vanno però anche attribuiti parecchi meriti storici. Proprio per la loro brillante essenzialità sono riusciti, forse come nessun altro, a reincarnare in una forma del tutto nuova, moderna, popolare, lo spirito rivoluzionario e a tramandarlo alle nuove generazioni, gettando così un ponte ideale tra passato e futuro. Un ponte fatto di tre accordi e poco più: semplicemente geniale. Long live rock’n’roll! 52 / ISSUE 9 I RAMONES FURONO UNO DEI PIÙ INFLUENTI GRUPPI MUSICALI PUNK ROCK STATUNITENSI. FORMATOSI A FOREST HILLS, NEL QUEENS (NEW YORK), INTORNO AL MARZO 1974, IL GRUPPO FU FRA I FONDATORI DEL MOVIMENTO PUNK ROCK NEWYORKESE. TRA IL 1974 ED IL 1996 I RAMONES ESEGUIRONO 2.263 CONCERTI, CON UNA MEDIA DI DUE CONCERTI A SETTIMANA. NEL 1996, CON PIÙ DI DIECI ALBUM ALLE SPALLE, IL GRUPPO SI SCIOLSE. TRE MEMBRI DEL GRUPPO, JOEY, DEE DEE E JOHNNY, MORIRONO NEL DECENNIO SUCCESSIVO. NEL 2002 LA RIVISTA SPIN MAGAZINE HA DESCRITTO I RAMONES COME LA SECONDA PIÙ GRANDE BAND ROCK AND ROLL DELLA STORIA, DOPO I BEATLES. IL 18 MARZO 2002 I RAMONES SONO ENTRATI NELLA ROCK AND ROLL HALL OF FAME. ISSUE 9 / 53 PÌCAME MAG ISSUE #9 NOV/DEC 2009 - JAN 2010 FREE CREATIVE DIRECTOR ANDREA BERRETTA [email protected] EDITOR ALBERTO FERRARI [email protected] PR MICHELA BADO [email protected] MARKETING FABIO PERUGINI [email protected] COLUMNS AROUND YOU / ELEONORA CARISI CONTAMINATION / ALBERTO FERRARI DESIGN CANDIES / MICHELA BADO ILLUSTRATION / ANDREA BERRETTA - ROBERTA ZETA MUMBLE MUMBLE / ANDREA BERRETTA - ROBERTA ZETA PÌC MY PIC / ANDREA BERRETTA GRAPHIC DESIGN ANDREA BERRETTA WEB AND APPLICATIONS ALBERTO FERRARI TRANSLATIONS MICHELA BADO COVER LORENA VIGIL ESCALERA COPYRIGHT ©2009/2010 ALL RIGHTS RESERVED. NO PORTION OF THIS DOCUMENT MAY BE REPRODUCED WITHOUT PERMISSION FROM PÌCAME. ALL THE CONTENTS ARE PROPERTY OF THEIR RESPECTIVE OWNERS. For advertising please contact: [email protected] TRANSLATIONS PAG. 4 / ALEX LATIMER ry kind of animals, which have strong character traits. He likes combining Alex is an illustrator and he spends those things and creating new and all day living in Cape Town, drawing. unseen images. Here some true things about him: he boiled a tiger, he played guitar (badly) on a ship, he scored a gol for a PAG. 18 / GUERRA DE LA PAZ Mozambican soccer club, he built a swing in the middle of Lesotho, he Guerra de la paz is the composite had a tick-bite fever 3 times, he tal- name that represents the creative ks for his dogs (they say nice things team efforts of Cuban born artists, about him), he did a head-over-heels Alain Guerra and Neraldo de la Paz on the lawns in front of Buckingham (who live and work in Miami), and Palace, he is working in a children’s have been consistently producing colbook and he has never been to the laboratively since 1996. Their work is moon. based on a combination of traditional disciplines and experimentation with dimension and the use of unconvenPAG. 8 / LORENA VIGIL ESCALERA tional materials. Her name is Lore, also known as LoVE (they’re their initials). She is an art director & illustrator that live in the north of Spain, in a rainy city called Gijón. She keeps herself busy drinking gin&tonic with cucumber, dancing the cha-cha-chá and collecting vintage cameras. She loves her black cat called Otto. PAG. 14 / MATTHIAS SEIFARTH He was born in 1980 in a small village in west-Germany and he is a freelance illustrator inspired by old photos of all kind, flea-markets, eve56 / ISSUE 9 PAG. 26 / ROBERTA RIDOLFI How old are you, where do you come from and where do you go... 31, Rome, all over. If they ask you what’s your work you answer.. I still don’t know What makes you become what you are? The fate What makes you become the creative you are? The instinct How would you describe your pictures? I’m not good with words. Usually people describes my pictures with the adjective fresh and I like it. What kind of camera do you use? The computer helps you in any way? Contax G2 and recently also disposable cameras. I try to stuck on reality, it’s so beautiful ket and dungeon objects. Acqua in Bocca is an exhibition and an artist research about the topic of communication, the disturbed/ missed and sabotaged one (due to the presence of water inside the mouth, an italian correspondent for mum’s the word) Water rocked by the moon, water that feeds our bodies, water as our essence (most of all the feminine PAG. 39 / INAMORARTI one) water that gives, flows and recieves. Water as liquid that bounds Turin. A small laboratory. Two peo- human relationships; nursing, drinple, Elisa Talentino and Paolo Berra. king in company and sexual union. Thousand of ideas. I met them and we exchange when we both have How your painters met, liked and time for chatting. They are talented decided to collaborate? and enthusiasm. They succeeded in Ottavia 2006, a collective exhibition everything without the need of none. self-managed at Paolo’s house. Our Four hands are enough to create painters liked each others and the what I’m going to tell you. collaboration slowly started. What did you do before arriving in Turin? We drew, made photographs, worked the clay, lost time, watched and travelled. “Innamorati” (in love) as the concept of love for art’s sake and what’s more? The meaning stands simply in the concept of love for art’s sake ( we still believe in it) The latest work you published in your website is the exhibition “Acqua in Bocca” that takes place in Berlin from the 20th November. What is it about? It’s a collection of paintings, serigraphs and some ready-made flea mar- What is the reason for which choose you? What could you offer you in name of art’s love? The love for art is not referred to what we can offer, it is related to our way of interact with art, the commercial law of demand and supply has nothing to do with the love for art. We are not interested in the market competition of graphic design and illustration, we only serach the simple way to live thanks to what we create. What is trend doesn’t interest us. Do you think that in Italy there is space for the print and the sell of Fanzine or it’s only suitable for the foreign markets? I think that in Italy the problem related to Fanzine and illustration is not ISSUE 9 / 57 a matter of space but of culture. In a country where young boys and girls grow up with tv and playstation and reading is a for few, illustration has no other possibility that of remaining a niche product. A quality here extremely rare, not as in France, Germany and Spain, countries used to it. Maybe it’s more difficult to earn a living but hopefully not everything is ruled and aim to make money. Are you part of a collective? Have you ever think to create a sort of Factory with other people keen on art? We have tried several time but it’s not easy to put together different painters together. We love the idea of a factory but right now we only collaborate time to time with other people. A project that will born in april and will involve the others will be the workshop about artistic serigraphy that we hold in our laboratory in Turin. We don’t want to propose serigraphy with a serial purpose as technology have already more precise and quick devices for huge quantities with perfect precision. We use serigraphy only with print aim, with an hand print process that differ from one made automatically as it carried the signs of a human hand, it’s alive and expression of a personal feeling. PAG. 44 / MARTEEN BAAS Just awarded “Designer of the Year” on the occasion of the important event Design Miami, with his 33 58 / ISSUE 9 years old Maarten Baas has appeared on the stage of the international design with his thesis project: the Smoke collection. Twelve mile stones, twelve design icons (from Rietveld, Eames to Gaudì) literally burnt with fire. An outrage for many, pure foolishness for other, poetic for the most, a strong act that’s for sure, a new beginning. It was clear that Maarten Baas production wouldn’t be an easy one, neither to understand nor to classify. An ongoing contamination of materials and point of views for unique pieces, special editions, signed one by one, handmade produced, far from the industrial production philosophy. Out of scale proportions, raw shapes as for the Sculp collection presented on the occasion of the Milan Design Week 2007 or thin metal structures covered in industrial clay for the Clay collection, characterized by long legs that seems to come out directly from Dalì paintings. An ongoing research that moves the bound between art, design, handmade production and design, rich in contrasts as for the Transformation series, presented in Shangai for the Contrast Gallery. The eastern style meets the western design, melting together for a collection able to create a brand new identity. Between dreams, reality and nightmare, the Maarten Baas productions bring us in another dimension, guiding us as in a raw with the tea cups and the teapot of the Haphazard Har- mony collection designed for Skitsch in front, straight to the Mad Hatter The MoMa of New York celebrates table. the genius of Tim Burton, director but most of all artist and dreamer. More than 700 among drawings, storyboPAG. 48 / MUMBLE MUMBLE ards, costumes, puppets, pictures and sketches. The features of his Victor & Susie is a small book about more famous freaks are clearly detataking care of someone else, love and chable as Edward Scissorhands and let be loved. Its characteristic is to Jack Skeletron. If you are planning a be made only by types, a true study trip to NYC the exhibition will be open on the perception our eyes have of until the 26th of April 2010. them. A work by the German couple Brighten The Corners. PAG. 50 / RAMONES A matter of taste is the title of the book by Fulvio Bonavia where he collected Ramones. 1977. The album “Rocket all his still-life: wonderful creations of To Russia” is published. Maybe most haute couture realized with natural of all, especially the young ones, know and eatable elements. them due to the t-shirts on which they are printed. Have you ever stop and Probably Peter Funch hides for days asked yourself the role they played in in a corner of the Big Apple and from the evolution of punk and rock muthere he shoots his photos. Then he sic? Rocket to Russia is a milestone puts them together according to the for punk music. And if you wear skinaction they are taking in that parti- ny jeans and a leather jacket there is cularly moment creating surreal me- a bit of “Ramones mood” in you! tropolitan scenes where everyone is yaming, everyone has a yellow folder, ROCKET TO RUSSIA everyone look threateningly in the 1977. The punk arose in London and photographic lens. some albums of the “new wave” are published marking this year as a real A day walking peacefully through the bound. From now on rock will not be streets of your city it may happen to the same. The four american guys you to face a situation like this. Don’t from New York called “Ramones” are worry, they are the urban installations among the protagonists of this period: by Mark Jenkins. on the stage at the famous CBGB’S in 1974, Joey Ramones and fellows, Mario Gatti backs mesmerizing us only two years after the publication of again with this small guide to be a their album “Ramones” turn the rock winner characterized by a lot of irony world upside down showing the way and simplicity as all his works. rock will have taken in the following ISSUE 9 / 59 years. After a second album of trasition, “Rocket to Russia” definitly define their sound: what in their first album could have been seen as a joke, a strange musical experiment during the official year of the punk born it became the law, the real music revolution ready to spread. “Rocket to Russia” could be considered the Ramones most “punk” album. It’s what have deeply influenced, together with “Ramones” an entire generation of guitarist, bass player and frontmen. It is the element that couldn’t miss in a real punk/new wave discography. “Sheena” is the most famous track of the album and one of the most representative and appreciated of their career. The “Cretin Hop” the opening track of the album is powerful too and characterized by a strong influence of surf-rock that we all associate with girls, surf, fun & California! The Ramones have also historical merits and their brilliant essentiality and ability to express the new, modern and popular revolutionary spirit as none before and transmit it to the next generation building a bridge between past and future. A bridge made of three chords and nothing more: pure genius. Long live rock’n’roll. 60 / ISSUE 9 Follow us! www.picamemag.com www.issuu.com/picamemag www.twitter.com/picamemag www.flickr.com/photos/picamemag www.vimeo.com/picame