La mia memoria. Immaginavo ma non un luogo così spettrale. Una casa spoglia, rudimentale, una memoria trafitta da alberi selvaggi. Baracche distrutte,smantellate, diroccate un ricordo che si sta distruggendo come una foto sfuocata, non definita. Le foglie morte a terra ricordano vite la cui distruzione è iniziata proprio lì. Vie silenziose,immobili, deserte mi fanno pensare. Il paesaggio squallido Che si estende in lontananza Suscita in me desolazione e paura; Un fosso divide i miei pensieri. Terra gelida, Misteriosa sotto ai miei piedi. Un ferro spinato chiude le mie emozioni In un quadro indescrivibile Di una teca profonda. Graffiti crudi nelle pareti fanno pensare, Macchie rosse segnano i passi di una vita Non vissuta. Donne, Uomini, Bambini, persone reali con sentimenti distrutti come alberi in un incendio. Una foto mi sfiora come una punta nel cuore. Il mio cuore mi martella nel petto. Un viso innocente mi mostra la vita, La voglia di vivere Ma le sue gambe ricordano il dolore vero Come se la morte lo tenesse per mano, Gli stesse vicino come un abbraccio. Tra le sue mani stringe un cucchiaio. Un pezzo di vita. L’unico oggetto di cui è proprietario. Nomi segnano un muro come una dedica profonda: Senza confini. Una vita distrutta da umiliazioni, Soprusi. Come si fa a mettere la propria anima in pace Non posso reagire è troppo tardi Non li cancellerò. Afferro questo istante Non mollerò mai la sua presa Mi dona l’emozione che è imprigionata in lui. Solo una scritta rimane incisa Non in un muro Ma nel posto che si merita: La memoria. Per il sig. Teglio. Ho riportato la mia poesia “La memoria”, letta in occasione della giornata della memoria del 27 gennaio 2007, per lei con grande stima e affetto. Arrivederci e distinti saluti. Alunna della classe 3°A della scuola media E.Panzacchi di Ozzano Emilia. Tania Cerè