ATTIVITÀ n.° 87
(D.M. 16.2.82)
LOCALI ADIBITI AD ESPOSIZIONE E/O VENDITA
ALL'INGROSSO O AL DETTAGLIO CON SUPERFICIE LORDA
SUPERIORE A 400 m2
COMPRENSIVA DEI SERVIZI E DEPOSITI.
ATTIVITÀ n° 87 (D.M. 16.2.82)
LOCALI ADIBITI AD ESPOSIZIONE E/O VENDITA
ALL'INGROSSO O AL DETTAGLIO CON SUPERFICIE LORDA
SUPERIORE A 400 m2 COMPRENSIVA DEI SERVIZI E DEPOSITI.
(Attività di vendita di prodotti combustibili o in prevalenza combustibili :
negozi di profumeria, mobili, abbigliamento, librerie, rivendite di
tabacchi e articoli per il fumo, musei, gallerie, archivi, biblioteche,
collezioni, ecc.)
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
1) Circ. n° 75 del 3/7/67. Criteri di prevenzione incendi per grandi magazzini,
empori, ecc.
2) Lettera circolare n° 5210/4118/4 del 17/2/75. Chiarimenti riguardanti
l'applicazione del punto 97 dell'elenco allegato al decreto interministeriale n° 1973
del 27/9/65. Parziali modifiche alla circolare n° 75 del 3/7/67.
3) Lettera circolare n° 13748/4147 del 25/6/77. Attività di cui al punto 97 dell'allegato
al decreto interministeriale n°1973 del 27/9/65. Depositi e grandi magazzini di vendita
di abiti, biancheria, maglieria, ed altri simili indumenti, grandi empori per la vendita di
oggetti di genere vario, supermercati. Procedure da seguire per l'istruttoria delle relative
pratiche.
4) D.M. del 8/3/85
5) Circ. n° 36 del 11/12/85.
6) Circ. n° 42 del 17/12/86.
7) Lett. Circ. n° 22864/4134 del 16/12/88.
8) Lettera circolare n° 21723/4122 del 13/12/90. Norme sull' abbattimento delle barriere
architettoniche.
9) Lett. Circ. n° 6393/4142 del 17/4/91.
10) Lett. del M.I. n° 12551/4101 del 28/11/91.
Problemi generali
Affluenza di pubblico anche elevata, con problemi di
evacuazione in sicurezza in caso d’incendio
Presenza di materiale combustibile in quantità notevole
e di tipologia estremamente varia, commistione con
prodotti infiammabili, disposizione anche nelle aree di
movimento delle persone
Problemi generali
Presenza di sorgenti d’innesco in numero elevato:
punti luce, connessioni elettriche, frigoriferi,
elettrodomestici in attività eccetera
Grande massa di cartelli e segnalazioni pubblicitarie,
a scapito della chiara individuazione dei percorsi di
fuga
Barriere fisiche ed assembramenti in corrispondenza
dell’uscita (area casse)
Problemi generali
Disposizione degli espositori in maniera non sempre
coerente con i percorsi di fuga
Spazio tra gli espositori (corridoi) a volte angusto ed
insufficiente al movimento in caso di evacuazione,
tenuto conto della presenza di carrelli
CLASSIFICAZIONE
(lett. circ. n° 5210/4118/4 del 17/2/75)
Grandi magazzini
Empori al dettaglio che raggruppano in assortimenti organizzati un'ampia e completa
gamma di articoli.
Supermercati alimentari
Unità di vendita al dettaglio con un assortimento completo di tutti i prodotti
alimentari di normale e diffusa domanda, integrati da un limitato numero di
articoli non alimentari di piu’ corrente consumo
CLASSIFICAZIONE
Lettera Circolare n 5210/4188/4 del 17/02/1975
IPERMERCATI E CENTRI COMMERCIALI
Grandi unità di vendita al dettaglio o raggruppamenti di grandi unità
normalmente sviluppatesi su uno o due piani di superficie notevolmente
superiore alle dimensioni tradizionali dei grandi magazzini
SUPERMERCATI E AZIENDE SPECIALISTICI
Unità di vendita al dettaglio di varie dimensioni indirizzate
prevalentemente su un unico settore merceologico. Rientrano
tra gli altri in questo gruppo i supermercati del mobile o
complessi commerciali per la vendita di mobili e arredi ed i
complessi di vendita di tessuti,abiti, biancheria,e abbigliamento
in genere
CLASSIFICAZIONE
Lettera Circolare n 5210/4188/4 del 17/02/1975
GRANDI MAGAZZINI E SUPERMERCATI
ALL’INGROSSO
Unità di vendita all’ingrosso che comprendono i prodotti di cui ai
precedenti punti
UBICAZIONE
(circ. M.I. n° 75 del 3/7/67)
I locali di vendita devono essere ubicati, in linea di massima, in edifici esclusivamente a
ciò destinati.
Se ubicati in edifici con altra destinazione, escluso alberghi, scuole, cliniche o locali di
pubblico spettacolo, l'altezza in gronda dell'edificio deve essere minore di 31m.
In questo caso i locali devono avere accessi, scale ed ascensori indipendenti e devono
essere divisi con strutture resistenti al fuoco sia in senso verticale che orizzontale, dagli
altri locali a diversa destinazione.
(Considerazioni tratte da "Manuale di prevenzione incendi nell'edilizia e nell'industria" - Ing.
L.CORBO) : I locali dovrebbero essere isolati su tre lati, e comunque mai meno di due. Il
fabbricato dovrebbe essere suddiviso in elementi della superficie massima di 1000 m2.
Quando l'area totale di tutti i piani usati per magazzini di vendita supera i 3000 mq., l'edificio
deve essere protetto completamente con impianto sprinklers automatico. L'edificio deve essere
difeso da impianto di bocche d'incendio avente colonne montanti lungo le scale, bocche
d'incendio ad ogni piano ed attacchi di immissione per le pompe dei VV.F.
DENSITÀ DI AFFOLLAMENTO
(lett. circ. n° 5210/4118/4 del 17/2/75)
1.- Per grandi magazzini e supermercati alimentari:
a) 0,4 persone/m2 per il piano interrato e piano terra;
b) 0,2 persone/m2 per i piani superiori;
c) 0,1 persone/m2 per le aree adibite ad uffici e servizi.
2.- Per ipermercati e centri commerciali:
a) 0,2 persone/m2 per le aree adibite a vendita;
b) 0,05 persone /m2 per le aree adibite ad uffici e servizi.
3.- Per supermercati e aziende specialistici :
3.1 - Aziende specialistiche:
a) 0,1 persone/m2 per i piani interrati e piani terra;
b) 0,05 persone/m2 per i piani superiori;
c) 0,05 persone/m2 per le aree adibite ad uffici e servizi.
3.2 - Supermercati di mobili e di arredi - esercizi commerciali
all'ingrosso:
a) 0,05 persone/m2 per i piani interrati e piani terra;
b) 0,04 persone/m2 per i piani superiori;
c) 0,05 persone/m2 per locali adibiti ad uffici e servizi.
CAPACITÁ DI DEFLUSSO
(lett. circ. n° 5210/4118/4 del 17/2/75)
1) 50 per il piano terra;
2) 37,5 per i piani interrati;
3) 33 per i piani superiori di edifici a più di tre piani fuori terra;
4) 37,5 per i piani superiori di edifici a tre piani fuori terra.
LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA E DELLE
SCALE - DISTANZA DALLE USCITE DI
SICUREZZA
(lett. circ. n° 5210/4118/4 del 17/2/75)
Le vie di uscita devono essere dimensionate in funzione del massimo affollamento
ipotizzabile.
La larghezza delle vie di uscita deve essere multipla del modulo e non inferiore a due
moduli (m. 1,20) con tolleranza inferiore all'8%.
Le scale e i pianerottoli devono avere la stessa larghezza delle vie di uscita.
Per scale al servizio di più piani la larghezza sarà commisurata:
- per edifici a 3 piani fuori terra, alla somma delle capacità di deflusso del 2° e 1° piano;
- per edifici a più piani fuori terra, alla somma delle capacità di deflusso dell'ultimo e
penultimo piano quando la capacità di deflusso da ogni piano sottostante rimanga
uguale a quella dell'ultimo e penultimo piano. Per capacità maggiori la larghezza, a
partire da tali piani, dovrà essere pari alla somma delle due capacità massime.
Se la scala serve anche il piano interrato, la larghezza del pianerottolo del piano terreno
e della porta di uscita a livello stradale deve essere uguale alla somma delle larghezze
della rampa a servizio dei piani fuori terra e quella del piano interrato.
Almeno metà numero di scale deve essere a prova di fumo.
La distanza dalle uscite di sicurezza deve essere inferiore a m. 30, percorsi superiori
possono essere consentiti purché realizzati con il concetto di luogo dinamico.
(considerazioni tratte da "Manuale di p.i. ..." L.CORBO)
Scale ed ascensori devono essere chiusi in gabbie di protezione in muratura con porte resistenti
al fuoco ed a chiusura automatica.
DEPOSITI DI RISERVA
(Circ. M.I. n° 75 del 3/7/67)
Depositi di riserva non ammessi entro il medesimo fabbricato. Magazzini scorte
separati dai locali vendita tramite strutture orizzontali resistenti al fuoco 180
minuti e strutture verticali dimensionate in base al carico d’incendio
DISTANZE DI SICUREZZA
(Lett. P961/4106/1 Sott.34 del 14/06/95 - Risposta a quesito Comando di
Padova)
I locali di esposizione e vendita all’ingrosso o al dettaglio con superficie superiore a
400 mq, devono distare dagli impianti di distribuzione stradale per autotrazione almeno
40 m come prescritto dall’art. 4 lett. b primo capoverso del D.P.R. 16/1/1979, n. 28.
LCMI 16139/4109 del 1982
Presenta la bozza di decreto nella stesura dell’epoca,
per le osservazioni dei Comandi provinciali e l’utilizzo
quale criterio tecnico aggiornato rispetto alle circolari
precedenti
Fornisce un insieme di definizioni, poi sostituite dal DM
30/11/1983
Non consente l’ubicazione in edifici destinati ad alberghi,
scuole, ospedali, pubblico spettacolo, magazzini oltre i
1.000 m2. Richiesta la facilità di accesso dei VVF
LCMI 16139/4109 del 1982
Resistenza al fuoco secondo criteri dettati dalla CMI 91/61.
Compartimenti con superfici massime:
m2 in edifici ad un piano fuori terra
2.000 m2 in edifici fino a tre piani fuori terra
1.000 m2 in edifici a più di tre piani fuori terra
4.000
Reazione al fuoco dei materiali di rivestimento e d’arredo, con la
limitazione della classe 0 lungo le vie di fuga
Vie di fuga secondo gli usuali criteri. Lunghezza massima 30 m
aumentabili a 40 con impianto automatico d’estinzione. Affollamento
da determinare di volta in volta, comunque non superiore a 0,4
persone/m2
LCMI 16139/4109 del 1982
Obbligo d’impianto di rilevazione d’incendio in tutti i locali. Presenza
continua di personale in grado di ricevere l’allarme e adottare le
misure previste
Illuminazione di sicurezza. Impianti elettrici in conformità alla legge
186/68
Prescrizioni particolari per attività esistenti
Prescrizioni per attività con superficie inferiore a 400 m2
Riferimenti tecnico-amministrativi
Non esistendo una regola tecnica di prevenzione incendi
per le strutture commerciali, si applica quanto indicato
dal DM 04/05/1998 Allegato I punto A:
Individuazione
dei pericoli d’incendio
Valutazione dei rischi
Definizione delle misure di prevenzione e protezione
antincendio da attuare per ridurre i rischi
Linee guida per la progettazione
antincendio dei centri commerciali
Resistenza
al fuoco delle strutture congruente con il carico
d’incendio di progetto
Reazione al fuoco dei materiali ed arredi come usualmente richiesto
Comunicazione tra aree vendita e magazzini mediante filtri a prova
di fumo
Locali a rischio con accesso diretto dall’esterno
Linee guida per la progettazione
antincendio dei centri commerciali
Verifica
della propagazione dei prodotti di combustione (altezze,
cortine mobili, ventilazione naturale o meccanica), soprattutto lungo le
gallerie di smistamento
Distribuzione delle vie d’esodo in modo che il tempo d’evacuazione sia
contenuto entro i limiti di tempo disponibile
Adozione d’impianti automatici d’estinzione
Alimentazione idrica ad alta affidabilità
Particolare attenzione nella progettazione ed esecuzione degli impianti
elettrici
Bozza di regola tecnica
(elaborazione recente)
Particolare attenzione è posta alla progettazione impiantistica ed
alle strategie di controllo dei fumi
Compartimentazione per attività omogenee
Impianti di allarme e di diffusione sonora in grado di diffondere
avvisi e dare avvio alle procedure di emergenza
Bozza di regola tecnica
Classificazione delle aree:
Tipo
A:
Tipo B:
Tipo
C:
Tipo D:
Tipo
E:
Tipo F:
aree a rischio specifico soggette a controllo VVF
aree a rischio specifico accessibili solo ai dipendenti
(cucine, depositi ecc.)
aree accessibili ai clienti/visitatori
aree destinate a servizi non pertinenti, ma soggette ad
affluenza di pubblico (uffici, locali di pubblico spettacolo,
sale convegni ecc.)
aree destinate a servizi pertinenti (ristoranti, bar ecc.)
aree attrezzabili per manifestazioni, spettacoli, mostre a
carattere temporaneo
Bozza di regola tecnica
Superficie compartimenti (documento di lavoro):
Illimitata se qk < 90 MJ/m2
Fino a 3 piani fuori terra:
≤ 15.000 m2 se qk < 600 MJ/m2
≤ 20.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia
≤ 25.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia
+ EFC
Bozza di regola tecnica
Fino a 4 piani fuori terra:
≤ 10.000 m2 se qk < 600 MJ/m2
≤ 14.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia
Fino a 5 piani fuori terra:
≤ 8.000 m2 se qk < 600 MJ/m2
≤ 11.000 m2 se qk < 600 MJ/m2 + impianto automatico a pioggia
Bozza di regola tecnica
Con carichi d’incendio superiori a 600 MJ/m2 ulteriori
limitazioni, meno consistenti in presenza di impianto
d’estinzione automatico a pioggia. Quest’ultimo sempre
previsto oltre i 1.300 MJ/m2
Illuminamento di sicurezza: 5 lux nelle vie di fuga, 2 lux negli
altri ambienti accessibili al pubblico
Impianto di rilevazione d’incendio
Impianto idrico antincendio semifisso (idranti o naspi) come
indicato dalla UNI CNVVF 10779
NORME D'ESERCIZIO
Ultimata la vendita, dopo l'uscita del pubblico, dovrà essere staccata la F.E.M.
E' vietato utilizzare i locali: centrale termica, depositi infiammabili e /o combustibili
come magazzini di prodotti ad essi non assimilabili, in particolare il locale caldaia deve
essere ad uso esclusivo dell'impianto termico.
La cartellonistica con l'indicazione del "DIVIETO DI FUMARE" di dimensioni tali da
essere riconosciuta da ogni posizione e prevista dal D.P.R. 524 del 8.6.82 non deve
assolutamente essere manomessa o asportata dalle pareti ove applicata.
Non immobilizzare, neanche con semplice legatura in cordicella, le porte delle uscite di
sicurezza. All'apertura assicurarsi che siano libere, funzionanti tutte le vie di uscita
normali e di sicurezza.
Le vie di uscita dovranno essere lasciate sempre sgombre.
I banchi di vendita, le vetrine e tavoli di esposizione devono essere assicurati per non
essere travolti o rovesciati, in caso di panico dalla folla in movimento.
Corridoi, porte passaggi e disimpegni per raggiungere le uscite e le scale devono essere
tenuti sgombri da merci, materiale ed imballaggi. E' vietato, inoltre, creare depositi,
anche provvisori, nelle zone che interessano le uscite.
Non depositare merci a ridosso di termosifoni, prese di corrente, deviatori.
Immagazzinare a distanza da sorgenti luminose e dal soffitto.
Segnare le porte ed i percorsi con targhe luminose.
Prevedere ed attuare sistemi di segnalazioni interne e di servizio a mezzo di altoparlanti
e suonerie.
Prevedere ed attuare sistemi di allarme per comunicare al pubblico ed al personale, in
caso di incendio e/o sinistri, le modalità per l'abbandono dell'edificio.
E' fatto divieto di effettuare linee elettriche volanti provvisorie.
Provvedere alla manutenzione e controlli periodici dei motori e degli impianti elettrici
ai sensi della legge 46/90.
I mezzi di difesa attiva dagli incendi devono essere sempre in vista e non occultati da
materiale vario. I mezzi dovranno essere provati almeno ogni sei mesi, dell'avvenuta
prova dovrà essere tenuto apposito registro.
Gli estintori devono essere revisionati semestralmente.
All'interno del fabbricato non possono essere tenuti quantitativi di infiammabili
superiori a quelli dichiarati sul C.P.I.
I residui combustibili, imballaggi, supporti lignei, cassette in plastica e legno, ecc,
dovranno essere sempre, giornalmente portati dall'interno all'aperto lontano dal
fabbricato.
Provvedere a far ritirare, anche più volte al giorno, dai saloni di vendita e magazzini gli
imballaggi, cartoni e cartaccia che vanno tenuti in un deposito isolato locale.
Addobbi e decorazioni provvisorie per propaganda vanno installati in sicurezza. Evitare, perciò, lunghi addobbi sospesi tra pareti in quanto essi favoriscono la propagazione
dell'incendio.
Segnalare opportunamente con rosso nella parte alta delle pareti la posizione degli
idranti e gli estintori in modo che siano facilmente individuata a distanza.
E' vietato effettuare travasi di sostanze infiammabili e/o esplosive nei locali magazzino,
reparti di vendita e uffici.
E' vietato depositare al piano interrato prodotti gassosi infiammabili con densità
superiore a 0,8.
E' vietata la presenza di griglie o aperture, pertinenti a locali interrati in corrispondenza
di vani di accesso o aerazione di ambienti interrati in corrispondenza di vani di accesso
o aerazione di ambienti ove è possibile la presenza di gas o di miscele infiammabili con
densità maggiore di 0,8.
E' vietato costituire depositi di sostanze infiammabili eccedenti i 10 lt. in locali non
preventivamente autorizzati.
Nelle ore di punta e di massima affluenza del pubblico, nei giorni precedenti le grandi
Festività, intensificare il servizio di ronde e sorveglianza delle uscite, porte e scale e
regolare l'affluenza del pubblico.
E' vietato l'uso di fiamme libere, di fornelli o stufe a gas, di stufe elettriche con
resistenza a vista, di stufe a kerosene, ecc.
L'impianti di illuminazione dell'edificio deve essere integrato da un impianto di
illuminazione di sicurezza con sorgente indipendente da quella ordinaria e ad inserzione
automatica, il quale deve illuminare in misura sufficiente, oltre ai diversi piani, tutte le
scale, i corridoi, i passaggi. Gli impianti di luci di emergenza dovranno essere provati
con cadenza settimanale (dell'avvenuta prova dovrà essere tenuto apposito registro)
Gli impianti di rivelazione fumi dovranno essere provati con cadenza almeno semestrale
(dell'avvenuta prova dovrà essere tenuto apposito registro).
Al termine dell'orario di vendita e prima della chiusura un responsabile, all'uopo
destinato dalla Direzione, dovrà effettuare la ricognizione di tutti i locali per verificare
l'assenza di eventuali fonti di ignizione e dovrà procedere alla chiusura di tutte le porte
di compartimentazione tra i vari reparti.
Le chiavi dei locali tecnologici ( centrali termiche, centrale pompaggio, depositi
infiammabili ecc.) dovranno essere custodite in luogo sempre reperibile da parte del
personale VV.F. sia in caso di verifiche che d'interventi.
E' fatto divieto assoluto di utilizzare acqua per l'eventuale spegnimento di impianti
elettrici o attrezzature sotto tensione. Tale divieto deve essere indicato con opportuna
cartellonistica.
Qualsiasi modifica strutturale o degli impianti soggetti a prevenzione dovrà essere
preventivamente autorizzata da parte dei VV.F.
E' fatto obbligo di notificare ai VV.F. la disattivazione (anche se temporanea) degli
impianti fissi di spegnimento (idranti, sprinklers ecc.) e/o degli impianti di rilevazione e
di illuminazione di emergenza.
E' vietato parcheggiare autoveicoli nei locali che non siano specificatamente destinati
ad autorimesse.
Eventuali lavori di manutenzione con l'uso di fiamme libere e/o fonti di ignizione
dovranno essere effettuati in assenza di pubblico e con presenza di operatori provvisti di
idonea attrezzatura.
Non disattivare i congegni di autochiusura delle porte REI.
E' fatto divieto di manomettere, disattivare, asportare i sistemi antincendio rilevati e
collaudati positivamente all'atto del sopralluogo.
Le superfici permanenti di aerazione, dove previste, non devono essere ostruite e
nemmeno parzialmente occluse.
Individuare tra il personale una squadra di primo intervento addestrata periodicamente e
in grado di affrontare e spegnere principi d'incendio.
Ogni variazione ai quantitativi di prodotti immagazzinati ed in esposizione, allo stato e
destinazione dei luoghi, ai cicli di lavorazione autorizzati nel C.P.I. comportano la
perdita di validità dello stesso.
Spagna
Testo unico regolamentare di prevenzione incendi
Resistenza al fuoco delle strutture in base al carico
d’incendio di progetto (ora Eurocodici).
Compartimenti di 5.000 m2 con elementi separanti EI 180;
separazioni interne EI 60. Superfici aumentabili con impianto
automatico d’estinzione. Negli edifici con più di 3 piani vani
scala protetti E 60
Protezione delle
dell’incendio
facciate
contro
la
propagazione
esterna
Spagna
Affollamento:
persone/m2
a piano terra e primo piano
0,33
persone/m2
agli altri piani
0,025 persone/m2
nei depositi
0,5
Impianto idrico semifisso (idranti) con superficie maggiore di
5.000 m2
Impianti automatici d’estinzione ai piani interrati. Ai piani fuori
terra se la superficie è superiore a 1.000 m2
Spagna
Sempre estintori, illuminazione di sicurezza, segnaletica e
impianto d’allarme
Piano di gestione dell’emergenza se la superficie è maggiore
di 1.000 m2
Scale e ascensori non possono mettere in comunicazione
l’area commerciale aperta al pubblico con i depositi
Francia
Testo unico regolamentare di prevenzione incendi per attività con
presenza di pubblico
Classificazione delle attività in base al numero complessivo di
persone che possono accedervi
Precauzioni per i lavori di manutenzione da effettuarsi in
presenza di pubblico
Resistenza al fuoco definita a seconda del tipo d’attività e della
categoria (ora Eurocodici)
Francia
Protezione d’eventuali fabbricati adiacenti mediante separazioni
con barriere resistenti al fuoco
Superficie massima dei compartimenti in base al tipo d’attività
Sistema d’evacuazione fumi, naturale o meccanica, nei locali
con superficie superiore a 300 m2 e nelle gallerie di
smistamento. Garanzia di immissione dall’esterno d’un volume
d’aria pari al volume evacuato. Possibilità d’integrare
condizionamento ed evacuazione prodotti di combustione
Francia
Numero di vie di fuga:
N vf  1 
Np
500
arrotondato all’intero superiore
Np
è il numero di persone presenti
Unità di passaggio (corrispondente al modulo d’uscita italiano):
1
unità 90 cm
2 unità 140 cm
> 2 unità
nu · 60 cm
Francia
Percorsi
normali: utilizzabili anche ai fini dell’esodo
Percorsi
accessori:
in aggiunta ai percorsi normale, se
non sono sufficienti o ben
Percorsi
di soccorso:
ad uso delle squadre di soccorso
Percorsi
di servizio:
non facenti parte del sistema di vie
d’esodo
distribuiti
Francia
Consentita l’adozione di barriere d’acqua per la separazione di
locali diversi, ma non in sostituzione delle compartimentazioni
principali
Il miglioramento del sistema di controllo fumo e calore consente
di raddoppiare i percorsi d’esodo
Protezione
dei
percorsi
se
necessaria.
Eventuale
pressurizzazione dei vani scala protetti (da 20 a 80 Pa)
Polonia
Testo unico regolamentare di prevenzione incendi per i
fabbricati, integrato da decreti del ministero dell’interno
Privilegiate la protezione attiva (rilevazione, estinzione
automatica, controllo fumo e calore, idranti, diffusione sonora)
e la gestione dell’emergenza
In conseguenza di ciò, grande importanza è attribuita alla
manutenzione continua degli impianti e dispositivi antincendio
Polonia
Elevati standard di qualità nella realizzazione di impianti e
strutture
Controlli a campione da parte dei VVF, che in Polonia
hanno l’autorità di chiudere direttamente le attività non in
regola, senza responsabilità civile personale
Previsto un istituto simile a quello italiano della deroga
(permesso speciale), a seguito di valutazione da parte di
commissioni di esperti costituite presso facoltà tecniche
Polonia
Affollamento negli spazi commerciali:
0,25 persone/m2
Larghezza del modulo di uscita:
60 cm
Capacità di deflusso:
persone/modulo
indipendentemente dalla quota
100
Non è richiesta la somma degli affollamenti di due piani
consecutivi
Polonia
Larghezza minima delle uscite:
Larghezza minima scale:
Capacità di deflusso:
Lunghezza del percorso di esodo:
90 cm (cont. 1 modulo)
120 cm
100 persone/modulo
indipendentemente dalla quota
40 m
60 m con imp. est. autom.
80 m con imp. aut. + EFC
Polonia
Resistenza al fuoco delle strutture secondo gli Eurocodici
Ogni compartimento è considerato luogo sicuro rispetto ai
compartimenti adiacenti
Superfici dei compartimenti fino a 24.000 m2 in presenza di impianti
automatici d’estinzione
Illuminamento di sicurezza: 1 lux a livello del pavimento
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Attività 87 esposizione e vendita