Statistiche come e perché
Donzelli editore, Roma 2010
Alberto Zuliani
Perché questo libro
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Far emergere l’atteggiamento statistico
che è in ciascuno di noi
Suscitare conoscenza curiosa
Fornire strumenti essenziali per
destreggiarsi fra le statistiche
Contrastare superficialità e cialtroneria
Statistici dalla nascita …
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Ciascuno di noi, vivendo, lascia tracce che sono
registrate e diventano statistiche; quanto più
intensamente si vive tanto più frequentemente si è
presenti, in modo anonimo, nelle tabelle della
statistica ufficiale. Attraverso questa descrizione si
realizza il passaggio dal personale al collettivo, dal
caso al contesto, dalla cronaca alla storia
Non siamo soltanto oggetto delle statistiche.
Ragioniamo e operiamo statisticamente. Fin da
piccoli impariamo a classificare, a scegliere in base
alle esperienze passate e all’informazione che via
via accumuliamo
… ma ci guastiamo crescendo
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Però, quando i dati sono presentati secondo
formati codificati, spesso arretriamo e ci
rifiutiamo di capire. Avviene per l’indice del costo
della vita e l’andamento del prodotto interno
lordo, per il tasso di disoccupazione e
l’evoluzione dei salari
Nel corso del tempo, in molte persone, cresce il
distacco dai numeri, dalla matematica in generale,
che diventa un vezzo da esibire
Cerchiamo certezze …
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“… mentre constatiamo l’assenza o la piena crisi
delle credenze e delle ideologie, vivendo tempi di
secolarizzazione e di disorientamento,
sperimentiamo pure l’emersione di una diffusa
domanda di certezze. Queste certezze ci vengono
date dai numeri e dai titolari dei numeri […] per
ragioni diverse, il mercato politico e il mercato
della comunicazione fanno uso dei dati statistici
[…] da una parte c’è il dato e dall’altra l’uso che se
ne fa…” (Ilvo Diamanti)
… troviamo sondaggi
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“… vige lo schema ‘Porta a porta’: politici di
destra e di sinistra che si contraddicono sui
numeri, finché il conduttore dice: guardiamo i dati.
E chi chiamano? Non lo statistico, ma il
sondaggista. I dati veri? Spariti.” (Ilvo Diamanti)
“… che si tratti di previsioni elettorali o di
questioni sulle quali le posizioni di maggioranza e
opposizione sono differenti, i dati sono sempre
distorti in favore della parte politica di chi li
espone e che ha pagato il sondaggio”
Gli spettatori sono disorientati; confondono
statistiche e sondaggi; perdono fiducia nelle
statistiche
Un viaggio attraverso le statistiche ufficiali
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Ho pensato che potesse essere utile
accompagnare i lettori in un viaggio attraverso
le statistiche ufficiali, per soddisfare curiosità,
suscitare il gusto di verificare, dotarli di
strumenti essenziali per valutare i dati statistici
e aiutarli a difendersi dalle semplificazioni,
dalle strumentalizzazioni e in qualche caso
dalle bugie
Ho cercato di scrivere per un cittadino curioso
ma privo di strumenti statistici
Le caratteristiche del viaggio
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Toccare argomenti di interesse per un cittadino,
cose che lo riguardano da vicino; d’altronde, si
tratta di temi permanenti, che dovrebbero entrare
nell’agenda politica prossima futura: lavoro,
salute, scuola, costo della vita, evasione fiscale …
Usare un linguaggio semplice, ma evitare la
banalizzazione; far capire che un problema
complesso non si può liquidare con un solo dato
Rendere la lettura gradevole; usare esempi
accattivanti e, quando possibile, ironia
Alleggerire il testo attraverso box (storici, curiosi)
Racconti statistici
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I tre capitoli centrali - statistiche per capire; statistiche
per decidere; come difendersi dall’uso strumentale dei
dati - sono una raccolta di racconti. Se si è intrigati dal
titolo o dalla lettura delle prime tre righe si continua;
altrimenti si passa a un’altra storia. Ecco alcuni titoli:
Invecchiamento della popolazione; Una sgradita
compagna di strada: l’inflazione; Sua maestà l’Auditel;
Sommerso ed evasione fiscale; Parti cesarei: rischi da
non correre; Giocare al lotto: una scelta perdente;
Immigrati: tutti criminali?; La disoccupazione c’è ma non
si deve vedere; Pil, benessere, qualità della vita, felicità
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Metodo e merito sono fortemente intrecciati
Invecchiamento della popolazione
Indice di vecchiaia in Italia. Anni 1961-2010 (valori percentuali)
Disabilità e long term care
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Le persone che in Italia hanno problemi per
almeno una delle attività quotidiane, quindi
disabili, sono circa 3.000.000 (5% della
popolazione); di queste 2.200.000 sono anziani e
fra loro 1.250.000 hanno 80 anni e più. I gravi sono
950.000; i gravissimi 810.000.
Si stima che nel 2035, le persone disabili
(essenzialmente per problemi legati alla vecchiaia)
saranno circa 4.600.000, delle quali 1.700.000 gravi
e 1.150.000 gravissime.
Si porranno forti problemi di assistenza (long term
care)
Le nascite declinano
Nati in Italia. Anni 1975-2008
Nati
Inclusi i nati da
genitori stranieri
Senza i nati da
genitori stranieri
Immigrati: tutti criminali?
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Il titolo: “Omicidi: uno su tre commessi da
irregolari.”
Il testo: “Su tre persone denunciate per omicidio,
una è straniera. E, quasi sempre, è irregolare.”
I tassi specifici di omicidio:
1994 2006
- per 100.000 abitanti residenti
1,7
1,1
- per 100.000 soggiornanti stranieri 24,0 3,8
- per 100.000 stranieri irregolari
66,9^ 16,1
________
^ 1997
Territorio e variabilità: Noi Italia, 100
statistiche per capire il paese
Tassi di nuzialità (matrimoni per 1000 abitanti) e tassi di
divorzialità (divorzi per 10.000 abitanti) per regione. Anno
2007 (numeri indici: tasso per l’Italia=100)
Territorio e variabilità: Noi Italia, 100
statistiche per capire il paese
Tassi di divorzialità in Europa (per 1000 abitanti)
Territorio e variabilità: Noi Italia, 100
statistiche per capire il paese
Intensità di lettura di libri e quotidiani fra le persone con 6 anni e più in
Italia: hanno letto almeno un libro e un quotidiano almeno una volta a
settimana negli ultimi 12 mesi. Anno 2009 (per 100 persone di 6 anni e più)
Lettori di libri
Lettori di quotidiani
Territorio e variabilità: Noi Italia, 100
statistiche per capire il paese
Numero medio di copie di quotidiani distribuite nei paesi
dell’Unione europea. Anno 2004 ( per 1000 abitanti)
Variabilità territoriale pericolosa
Parti cesarei sul totale dei parti per regione. Anno 2008
Parti cesarei su
Regioni
100 in totale
__________________________________________________________
< 25
Friuli Venezia Giulia, P.A. di Trento
25 – 30
Toscana, P.A. di Bolzano, Veneto, Lombardia
30 – 40
Emilia Romagna, Umbria, Piemonte,
V. d’Aosta,Marche, Liguria, Sardegna
40 – 50
Lazio, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Molise, Puglia
> 50
Sicilia, Campania
Variabilità territoriale pericolosa
Ricorso al parto cesareo secondo la percentuale di parti
avvenuti in strutture convenzionate per
regione. Anno
2006 (valori percentuali)
Comparazioni internazionali
Percentuali di studenti con elevato livello di performance top performers (a) - in scienze, comprensione della lettura e
matematica per genere, nei paesi dell'Ocse. Anno 2006 (per
100 studenti sottoposti ai test)
PAESI
Corea
Finlandia
Francia
Germania
Italia
Nuova Zelanda
Spagna
Stati Uniti
Scienze
Donne
Uomini
9,5
11,1
20,2
21,6
6,5
9,6
9,8
13,7
3,8
5,4
16,9
18,4
4,1
5,6
8,2
10,0
Comprensione della lettura
Donne
Uomini
27,3
16,3
23,7
9,6
8,9
5,5
12,9
7,0
6,7
3,7
19,1
12,4
2,4
1,1
ND
ND
Matematica
Donne
Uomini
24,2
29,9
21,1
27,8
10,7
14,5
12,0
18,7
4,1
8,4
16,1
21,9
5,4
9,0
6,6
8,6
(a) Si definiscono top performers gli studenti che arrivano almeno al
livello 5 delle scale Pisa per ciascuno dei tre ambiti.
Pil, benessere, qualità della vita, felicità
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Stiglitz, Senn, Fitoussi (2009): aumenta la distanza fra le
informazioni fornite dal prodotto interno lordo e ciò che conta
per il benessere della popolazione; occorre considerare le
ineguaglianze; migliorare le misurazioni riferite a salute,
educazione, attività personali e condizioni ambientali;
informare sulla prossimità a livelli di guardia del danno
ambientale; misurare la valutazione della qualità della vita da
parte della popolazione, …
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Robert Kennedy (1968): “Il nostro prodotto interno lordo è di
800 milioni dollari all’anno… ma quel Pil include … la
distruzione delle sequoie … Al tempo stesso, non tiene conto
della salute dei nostri bambini … Non misura né il nostro
spirito, né il nostro coraggio … Misura tutto, fuorché quello
che rende la vita degna di essere vissuta … Può dirci tutto
sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere
americani”
Qualità regionale dello sviluppo (1)
Macroindicatore per l’ambiente e dimensione geografica per le
regioni italiane. Anno 2008
Indice per l’ambiente
Dimensioni geografiche
Qualità regionale dello sviluppo (2)
Indice Quars (qualità regionale dello sviluppo) e
macroindicatore per la salute per le regioni italiane. Anno
2008
Indice generale Quars
Indice per la salute
Povertà, ieri e oggi
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Oggi: è povera la famiglia di due persone la cui spesa
per consumi equivale a quella media riferita a una
persona nel paese e, secondo un’apposita scala di
equivalenza, quelle con un numero minore o maggiore
di componenti nella stessa condizione. In Italia nel
2008 le famiglie povere erano 11,3% (a Nord 4,9%; nel
Centro 6,7%; nel Mezzogiorno 23,8%)
Ieri: la rilevazione condotta nell’ambito dell’inchiesta
parlamentare sulla miseria del 1951, considerava le
seguenti caratteristiche delle famiglie: stato e grado di
affollamento delle abitazioni; consumo di carne,
zucchero e vino; condizioni delle calzature dei
componenti. Nel 1951 vennero valutare in condizioni di
miseria 11,7% delle famiglie italiane
La povertà è un concetto relativo
Confronti internazionali: attenti alle graduatorie!
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Per considerare molti paesi si passa sopra
all’affidabilità delle informazioni (gli apparati
statistici sono infatti molto diversi paese da paese)
Vengono introdotte molte stime qualitative, spesso
arbitrarie
La metrica dei ranghi è povera: si alterano le
distanze
Le graduatorie che emergono sono poco
convincenti, però colpiscono
L’esempio dei Doing business indicators del WEF
L’esempio del Global gender gap index
Il gusto di verificare: le norme cancellate
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Il ministro per la semplificazione normativa ha affermato
375.000 norme cancellate
Un nastro di 42 milioni di chilometri (distanza terra-luna: 385.000
chilometri)
Una pira di 38 scatoloni
Due tir pieni di gazzette ufficiali
21 miliardi di euro di risparmio !!!
invece
32.500 norme certamente cancellate
Sostanzialmente quelle che già avevano perso di efficacia
Infatti le imprese si lamentano ancora dei “lacci e laccioli”
Una stima: il nastro sarebbe al massimo di 19.000 chilometri
Il gusto di verificare: le auto blu
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Il vice direttore di un noto quotidiano in una
trasmissione televisiva molto apprezzata ha fornito il
numero delle auto blu: 574.215, una quantità
scandalosa
Il sito www.contribuenti.it recentemente ha fornito il
numero di 607.918 auto blu
Se si contano ministeri, regioni, province, grandi e
medi comuni, enti medi e grandi, forze armate, forze
di polizia eccetera si arriva a una stima ragionevole di
30-40.000 auto blu
Il ministro della funzione pubblica e dell’innovazione
ha svolto quest’anno una rilevazione arrivando alle
stime seguenti: 30.000 auto blu e 60.000 auto grigie
Statistiche: avvertenze per l’uso
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Riferirsi preferibilmente alle tabelle di dati e non alla
loro rappresentazione grafica
Leggere sempre le note
Avere in mente alcuni aggregati di riferimento
Mai considerare un solo dato statistico (un problema
complesso non può essere liquidato con un solo dato
sintetico)
Di fronte a un dato statistico, porsi domande e non
farsi certezze
Diffidare di dati che sostengono la promozione di
prodotti
Essere almeno informati riguardo al merito del
fenomeno
La statistica strumento di cittadinanza
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In un Ted talk il matematico Arthur Benjamin ha fatto
affermazioni piuttosto impegnative: nella vita di tutti i
giorni la statistica è più importante dell’analisi
matematica; ogni studente che esce dal liceo dovrebbe
conoscere la statistica e il calcolo delle probabilità
La statistica è al servizio principalmente dei cittadini e
dell’opposizione (asimmetria informativa a favore dei
governi; statistica pubblica finanziata dalla fiscalità
generale); è uno strumento importante di cittadinanza
La statistica è “sovversiva”; la verità è rivoluzionaria
La statistica abitua alla variabilità e quindi alla
tolleranza
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