“
CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 10 MAGGIO
3
La Calabria paga di spese di spedizione quanto
la Sicilia e la Sardegna, pur essendo sul
continente, e non solo: non ha la garanzia
dell'arrivo secondo le tempistiche previste.
“
Ci dicono che puzziamo e ci
fanno pagare il pizzo per il sapone
G
Nessuno parla,
nessuno fa
sentire la sua
voce, tutti stanno zitti, a partire dai nostri
politici regionali, e i
corrieri si arricchiscono
levando
dalle nostre
tasche.
“
li acquisti su internet sono in aumento
costante, tanto che le offerte di sistemi di
pagamento sicuri e veloci sono in crescita.
Qualche settimana fa Paypal si è sganciata
definitivamente da eBay, con la promessa non dichiarata - di divenire l'unico mezzo di transazione on-line d'Italia.
Una merce acquistata su internet deve però poi raggiungere il compratore, che può essere a centinaia di
chilometri lontano dal punto vendita.
Per anni ho acquistato fiori, piante, bulbi e semi su
cataloghi o attraverso siti di ditte semenziere e vivai
specializzati. Per anni ho acquistato libri in inglese
quando la piattaforma Amazon.it ancora era nella
mente di Jeff Bezos. Ho vissuto la guerra delle dogane, l'aggio dell'euro sul dollaro (quando comprare un
libro su Amazon.com era più economico che acquistarlo da IBS), il free-shipping dalla Cina, l'epoca della
posta ordinaria e della prioritaria, che consentiva di
spedire con due euro e quaranta 249 gr. di bulbi, talee,
rizomi. Con settemila lire si spediva un pacco celere 3
in tutta Italia, per sacchi contenenti rose a radice nuda
pagavo spese di spedizione che mi parevano un'enormità, più di ventimila lire. Già all'epoca notavo che
alcuni vivai praticavano tariffari differenti a seconda
delle zone di destinazione. Un tot per tutta Italia,
esclusa la Calabria (ma solo la Calabria, non la Puglia
o la Basilicata), un surplus per le isole. E c'era qualcuno, come il celebre vivaio inglese di David Austin, che
con inglese puzzosottoilnasismo, applicava un'ulteriore sovrattassa per le isole minori, al punto che dubito
vi sia una sola rosa inglese all'Isola d'Elba o a Vulcano.
La mancanza d'acqua (che però paghiamo con tariffe
- quelle sì - del tutto fantascientifiche) ha determinato
un drastico taglio alle spese su cataloghi e siti.
Solo di recente mi è capitato di imbattermi in un ulteriore caso in cui le spese di spedizione sono differenziate in base alla zona di destinazione. La Calabria
paga quanto la Sicilia e la Sardegna, pur essendo sul
continente, e non solo: non ha la garanzia dell'arrivo
secondo le tempistiche previste. Ad esempio SDA non
rimborserà la vostra spedizione se il vostro pacco celere 3 è arrivato in 5 giorni.
Naturalmente ogni venditore ha un suo accordo con-
trattuale con il corriere, che ha degli scaglioni a seconda
delle commesse, della distanza, della viabilità e della
facilità di raggiungimento della destinazione. Cosa che
è già di per sé discriminatoria, poiché se un qualunque
punto di un Paese è difficile da raggiungere per questioni di viabilità e non meramente orografiche, sarebbe interesse di quel Paese fare in modo che le strade
vengano migliorate.
Ma ovviamente nessuno parla, nessuno fa sentire la
sua voce, tutti stanno zitti, a partire dai nostri politici
regionali, e i corrieri si arricchiscono levando dalle
tasche dei meridionali.
Quindi i commercianti che vendono di più possono
accordarsi per prezzi bassi, e quelli che vendono di
meno caricano sull'acquirente finale tutto il peso dell'indifferenza dell'Italia nei confronti della Calabria.
Ma il succo non cambia, perché ritirando quella pianta particolare di cui ci siamo proprio innamorati, e
pagando il prezzo pieno delle spese di spedizione,
abbiamo spesato Amazon che ci può fare la consegna
gratis in tre giorni e probabilmente ricreare il mondo
in 6 ore.
Ma,
vedendola dal punto di vista opposto: se questa storiella avesse una logica, allora la spedizione di qualsiasi
merce in partenza da Sicilia, Sardegna, Calabria e isole
minori, dovrebbe costare di più, poiché la “strade
rotte” sono in Calabria.
Ma non è così: l'evidenza è davanti a tutti.
La conclusione è che le strade che fecero i Borbone
sono utilizzabili ma vecchie. Quelle nuove sono invecchiate prima di essere finite. Quelle che dovrebbero di
diritto spettare a un paese civile non sono state neanche progettate.
Lo Stato Italiano ci tiene nel calzino puzzolente dello
stivale, ci lascia senza sapone, ci dice che puzziamo, e
poi per venderci il suo sapone ci fa pagare il pizzo.
Perché di pizzo qui si tratta, e non mi vengano gli antimafiosi a parlare di legalità, visto che viviamo in uno
Stato che è mafia esso stesso.
Lasciamo queste righe al neo eletto presidente della
Regione, sperando non si trinceri in un sopracciglioso
silenzio.
Lidia Zitara
Le strade che fecero i Borbone sono utilizzabili ma vecchie.
Quelle nuove sono invecchiate prima di essere finite. Quelle che
dovrebbero di diritto spettare a un paese civile non sono state
neanche progettate.
RIVIERA
ATTUALITÀ
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DOMENICA 10 MAGGIO
4
GIUDIZIARIA
Dioniso:
Milano - Calabria
L
a cocaina arrivava nella piazza di
Milano dal Sud America ed era
appannaggio delle consorterie criminose calabresi, collegate con le “famiglie” storiche della 'ndrangheta. A
fare luce sul presunto cartello del narcotraffico è stata l'operazione denominata “Dioniso”, che ha portato a indagare
oltre 50 persone, delle quali circa una ventina
sono state successivamente condannate in appello, nel filone che ha seguito il rito abbreviato, a
circa 100 anni di reclusione.
Il presunto cartello del narcotraffico stroncato
dai carabinieri del ROS e dei comandi dell'Arma
ha riguardato, all'epoca, diverse regioni:
Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia
Romagna, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata.
L'attività investigativa, sviluppata in direzione
del locale di “Pioltello”, costituito nel marzo
2008 sotto la reggenza di A.M., originario di
Caulina e collegato con gruppi “gioiosani”, già
affiliato al locale di Milano e tratto in arresto,
nell'ambito della nota operazione “Il Crimine”,
consentiva di documentare le dinamiche interne
al sodalizio e la costituzione di un vero e proprio
cartello fra le componenti milanesi appartenenti
a diverse cosche calabresi, per l'approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud
America.
In tale ambito, veniva anche accertata la compartecipazione al traffico di una proiezione milanese della Cosa Nostra siciliana e collegamenti
con alcuni storici esponenti dell'organizzazione
denominata “Mala del Brenta”.
Gli approfondimenti eseguiti in direzione del
circuito internazionale, cui la struttura indagata
faceva ricorso per garantirsi periodiche forniture
di cocaina, consentivano di accertare i rapporti
dei calabresi con un broker ecuadoriano
F.F.C.R., ritenuto il rappresentante in
Lombardia degli interessi di un'organizzazione
fornitrice colombiana. Dalle indagini dei carabinieri emergeva, in particolare, il ricorso a un consolidato modello organizzativo, che prevedeva
l'invio in Sudamerica di un garante del gruppo
acquirente, e il parallelo arrivo, in Italia, di un
emissario dell'organizzazione narcotrafficante,
incaricato del recupero dei narcoproventi.
Proprio su tale fronte, significativo risultava l'intervento di riscontro promosso dal ROS a seguito del quale veniva intercettato G.I., esponente
di spicco di una cosca, con addosso una somma
di denaro contante ammontante a circa 325 mila
euro, che sarebbe stata destinata a finanziare
l'acquisto del narcotico.
Nel mese di luglio 2010, l'arresto di M. F. nell'ambito dell'operazione “Il Crimine” determinava
un riassetto organizzativo della struttura indagata, il cui ruolo egemonico veniva assunto da P.B.,
esponente di vertice di una cosca di San Luca,
che subentrava al primo anche nella gestione dei
rapporti con il gruppo fornitore sudamericano.
La prosecuzione delle indagini rendeva quindi
possibile identificare, nel ruolo di finanziatori
dell'illecito traffico, numerosi esponenti delle
cosche jonico-reggine nonché esponenti di consorterie attive nella Piana di Gioia Tauro.
Proprio in questa fase, la serrata attività investigativa consentiva anche di localizzare nel capoluogo lombardo una vera e propria base operativa, realizzata dalla struttura indagata all'interno
di un appartamento, appositamente preso in
affitto e utilizzato da sanlucoti per svolgere
periodiche riunioni finalizzate a pianificare con
gli altri sodali le future importazioni di cocaina
dal Sud America.
A seguito dell'arresto di B.P., il canale di approvvigionamento della cocaina utilizzato dall'organizzazione veniva definitivamente interrotto,
mentre un nuovo filone investigativo consentiva
di delineare il ruolo nel frattempo assunto da
R.Z., nel panorama del narcotraffico lombardo,
per conto di esponenti di Africo.
Nel complesso, l'attività ha documentato ancora
una volta lo straordinario rilievo assunto dalle
cosche della 'ndrangheta jonico-reggina nel
panorama del narcotraffico nazionale e internazionale, avvalendosi della consolidata capacità di
riprodurre, anche nelle regioni del nord, i
modelli organizzativi propri delle cosche di origine. Dall'operazione emerge, altresì, la centralità
del capoluogo lombardo nel narcotraffico internazionale, confermando la solidità dei rapporti
instaurati nel tempo dalle cosche calabresi con i
broker sudamericani, rappresentanti degli interessi delle organizzazioni fornitrici attive nei
Paesi produttori e di transito della cocaina.
Un menu indigesto
per Mario Oliverio
N
on vuole fare polemica il
presidente Mario Oliverio
ma nemmeno incassare i
colpi in silenzio e fare la
figura del codardo. In due
giorni due attacchi alla sua
Calabria: il primo da parte
di Sgarbi e del suo ciuffo dalle 50 sfumature
di grigio, il secondo direttamente dal dentino ruffiano del premier. “Orripilanti” le ha
definite Sgarbi le immagini dei Bronzi
proiettate all'Expo. Lui, si sa, era per il têteà-tête, e quando “si innamora delle sue idee,
come è avvenuto per i Bronzi di Riace dichiara Oliverio - e queste vengono contrastate, si lascia andare in valutazioni e
giudizi sommari”. Non ama essere contraddetto Vittorio: quando ciò malauguratamente succede, non ci vede più e,
come ha affermato Oliverio richiamando la saggezza popolare, butta via il bambino insieme all'acqua sporca.
Neanche il tempo di smaltire il
boccone amaro di Sgarbi
che un nuovo piatto indigesto viene servito al presidente della Calabria dall'amico (?) Matteo Renzi:
“Se la Calabria funzionasse
come il Veneto tutto sarebbe risolto”- dichiara bellamente a Mestre durante la
campagna elettorale delle
regionali venete. E pensare
che quando scese da noi in
Calabria, in occasione della
campagna elettorale di Mario
Oliverio, da buon lecchino,
aveva proclamato: “La Calabria è la madre
di tutte le battaglie”. Clamoroso autogol del
premier falso e lacchè, al quale il presidente Oliverio, da buon diplomatico qual è,
replica: “Ha ragione Matteo Renzi: la
Calabria non è il Veneto e sconta grossi
ritardi anche per l'assenza colpevole di uno
Stato che, soprattutto negli ultimi anni, ha
progressivamente marginalizzato la nostra
regione e l'intero Mezzogiorno”. Noi, invece, che amiamo tanto la saggezza popolare perché
riesce a farci essere
incisivi, consigliamo a
Fato Dentino di
tenere presente un
detto molto in voga
in Terronia: “U
'mbrugghiuni avi
aviri bona memoria”!
M.G.C.
Il sidernese Condino vince“La prova del cuoco”
Nella puntata di venerdì 8 maggio de
“La prova del cuoco”, appuntamento
quotidiano storicamente diretto da
Antonella Clerici, Antonio Condino,
nato a Siderno ma formatosi a
Milano, è riuscito ad ammaliare il
pubblico in studio e a casa riuscendo
a vincere la sfida contro la napoletana Maria Vittoria Verrilio.
LA COPERTINA
Depuratore disa
Seimila metri cubi tra fango ad alta carica batterica e liquame sedime
FORTUNATO CALABRÒ
Il becchino ha finito le ferie.
Vuoi sapere perché un territorio a vocazione turistica e naturalistica muore
come un cane abbandonato dal padrone sul ciglio della statale?
Tra Siderno e Locri, a cinquecento
metri dalla foce del Novito, tra angoli
naturalistici incantati spunta uno squarcio mostruoso: se ti affacci sul depuratore consortile, registri, senza tanti sforzi o calcoli, un disastro naturale imminente e di proporzioni titaniche. Manca
solo la denominazione, un nome tipo
Katrina, Dolly, per sancire anche in
modo individuabile da un punto di vista
storico, la fine di quel tratto del mar
Jonio che va da Punta Stilo a Capo
Zefira.
Le immagini che fanno da contorno a
questo articolo parlano da sole.
Seimila metri cubi tra fango ad alta
carica batterica e liquame sedimentato
inaugureranno l'estate 2015. La bestia
sta raggiungendo la battigia magno
greca. I fondali. Il mito.
Un esempio può chiarire meglio le
dimensioni di un disastro che oggi il
nostro settimanale annuncia ai lettori
con un nastro nero nel braccio: è come
se una nave perdesse in mare duecento
container di materiale inquinante.
Per una popolazione onesta, che in
questi decenni ne ha viste e sopportate
di tutti i colori, l'estate che sta per arrivare potrebbe rappresentare il punto di
non ritorno.
Dal primo luglio 2010, l'impianto di
depurazione è stato consegnato al
Comune di Siderno, Capofila dei
Comuni di Locri, Antonimina, Gerace
e dell'irresponsabilità.
A quella data, la Società Siderno
Ambiente di Rovigo che aveva realizza-
to il depuratore e che lo gestiva, siccome non era stata pagata, aveva già promosso una causa per risoluzione del
contratto
nei
confronti
del
Commissario Delegato.
I Comuni del bacino non hanno mai stipulato alcun contratto con la Società
che gestiva l'impianto, e non hanno mai
pagato nemmeno la corrente elettrica.
La Società ha offerto in consegna l'impianto ai Comuni, ma questi non hanno
mai inteso adottarlo. L'impianto è stato
abbandonato a se stesso, tranne qualche intervento di emergenza.
Poi, attraverso i ruoli, hanno continua-
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DOMENICA 10 MAGGIO 7
sastro estremo
entato inaugurano l'estate 2015. Vocazione turistica assassinata.
to a richiedere ai cittadini il pagamento
del servizio di depurazione, ma i soldi
verosimilmente li hanno destinati ad
altro. Nel dicembre 2012, la Società ha
chiamato in causa anche i Comuni,
chiedendo che si facessero carico quantomeno dei costi del personale e della
corrente elettrica. I Comuni hanno
incaricato stuoli di avvocati per resistere in giudizio, e hanno continuato a non
pagare.
Nell'aprile del 2014 attraverso i loro
rappresentanti, avevano accettato di
stipulare una transazione, che poi non
hanno mai portato all'esame dei rispet-
tivi Consigli Comunali.
Oggi, l'impianto si presenta ricolmo di
fanghi, molte apparecchiature non funzionano e molte altre sono da buttare.
Dinanzi a questa bomba a orologeria i
commissari capofila e rinascimentali
del comune di Siderno hanno spedito
una lettera in Regione, al direttore
generale Ambiente e Territorio. Tra le
tante cose chiedono un contributo per
smaltire solo quattrocentocinquanta
metri cubi di schifezza a fronte dei seimila che devasteranno il nostro litorale.
In sostanza significa garantire soltanto
quindici giorni di balneabilità.
Una toppa sfacciata che gli permetterebbe di licenziarsi dal comune di
Siderno con un mare accettabile e
lasciare in eredità al nuovo sindaco la
fine del mondo. La melma, le patine e
le critiche feroci dei cittadini, dei turisti,
delle associazioni e degli ex compaesani che ritorneranno nel paese d'origine
per le ferie di Agosto.
Domenica scorsa dal palco, davanti a
una piazza Portosalvo gremita, il senatore Fuda - in un periodo in cui quasi
tutti i sindaci della Locride si preoccupano soltanto di apparire carini agli
occhi del prefetto- ha affermato e
dimostrato con i fatti che l'eccellentissima “Prefettocrazia” è fallita. Di questo
il depuratore consortile, se ce ne fosse
ancora bisogno, ci dà l'ennesima conferma. La politica è dinamismo, è progetto, è sana amministrazione ed è,
soprattutto, avere a cuore le sorti della
città che si governa; la politica è mettersi dalla parte dei cittadini.
In tutti questi anni i prefetti, sia quelli
con la fascia, sia quelli dietro le quinte,
ci hanno mostrato solo cavilli, distacco
e burocrazia ingolfata, tramandandoci
dissesti e mare inquinato.
Entrambi evitabili.
LA PROPOSTA
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DOMENICA 10 MAGGIO 8
Gratteri sindaco:
Platì capitale della legalità?
Con la“mala pianta”il paesino calabrese potrebbe rappresentare la“Stalingrado”da cui far partire la riscossa della giustizia
ILARIO AMMENDOLIA
vviamente ho piacere che l'onorevole Magorno, segretario
regionale del PD, in una lunga
intervista, mi abbia dato ragione sulla vicenda di Platì!
Sicuramente va salutata positivamente
la sua disponibilità a candidarsi nel
centro aspro montano.
Qualcosa comincia a muoversi in una
battaglia che abbiamo iniziato in perfetta solitudine!
Ricordo quanto incomprensione c'era
intorno a noi (non posso non ricordare
Pasquino Crupi) quando partendo da
Platì abbiamo usato una nuova chiave
di lettura per interpretare dei fatti che
fino a quel momento erano stati letti
solo in chiave criminale.
Bisogna però mettere subito in chiaro
che Platì non ha bisogno di candidati a
sindaco.
Basterebbe una conoscenza superficiale di quella cittadina per comprendere
che possiede intelligenze, competenze,
passione da poter governare, e bene, la
Regione Calabria.
Non ha bisogno di essere “espugnata”
dall'esterno!
Semmai bisogna andarci con umiltà e
in punta di piedi e chiedere scusa per
le infinite responsabilità dello Stato,
per il lungo servilismo della politica,
per il ruolo ancillare verso il “potere”
che ha avuto tanta parte della stampa
calabrese e italiana.
La candidatura a sindaco di persone
esterne ci può anche stare solo come
manifestazione di disponibilità e di
solidarietà verso il Paese.
In questo senso qualunque autorevole
candidatura deve essere salutata positivamente come una disponibilità non
solo verso Platì ma anche verso l'intera
Calabria.
In questa ottica propongo come candi-
O
dato a sindaco di Platì il dottor Nicola
Gratteri.
Ne dirò le ragioni: qualche mese fa un
giornalista televisivo, ha posto al dottor Nicola Gratteri una domanda:
sarebbe disponibile a diventare ministro della giustizia? La risposta fu “sì”!
Non poteva essere altrimenti. Un fedele servitore dello Stato va dove più
utile è la sua presenza.
Senza ironia, senza sarcasmo, senza
alcuna volontà di scherzare sulle cose
serie, senza la minima volontà di risultare oltraggioso, io ritengo che oggi il
dottor Gratteri dovrebbe valutare l'opportunità di proporre ai cittadini di
Platì la sua candidatura a sindaco.
Lo dico con grande rispetto!
Rispetto per Platì. Rispetto per il dottor Gratteri!
Non c'è in Italia un altro punto nevralgico come Platì!
Non c'è un altro paese in cui la democrazia soffre come in questo centro
della Locride.
La candidatura di Gratteri sarebbe un
messaggio forte, concreto e chiaro per
dire a tutti che lo “Stato” non cede
neanche un centimetro del suo territorio e non abbandona neanche un solo
uomo nelle mani della “mala pianta”.
Gli studiosi dell'antimafia dicono che il
fuoco più fitto contro lo “Stato”, oggi,
sia nei paesi come Platì .
Si diceva un tempo: c'è onore e gloria
per tutti!
Dove infuria la battaglia si confrontano gli uomini migliori; e se qualcuno si
volesse misurare su un terreno impervio e difficile questo è il luogo e questo
è il momento giusto.
Ovviamente è molto più degno di
stima e di riconoscenza un funzionario
dello Stato che si “sacrifica” diventando sindaco di un piccolo paese, piuttosto che ministro della giustizia.
Sarebbe un gesto “rivoluzionario” e di
grande valore simbolico.
Platì potrebbe rappresentare la
“Stalingrado” della “legalità” da cui
far partire la riscossa.
Ovviamente questo discorso è tutto
da verificare!
La candidatura del dottor Gratteri
sarebbe una verifica per quanti di noi
in nome del garantismo abbiamo
messo in discussione l'efficacia, la legittimità, la correttezza dell'attuale antimafia.
Per tutti noi meridionalisti che abbiamo parlato di una lucida e articolata
criminalizzazione della Calabria e del
Sud.
Ma
soprattutto
sarebbe una verifica per il dottor
Gratteri che
questa antimafia
ha
incarnato
come nessun
altro
in
Calabria
diventando
un personaggio di
statura
nazionale
tanto da
e s s e r
stato a un
p a s s o
d e l l a
nomina a
ministro
della giustizia.
Il dottor Gratteri a Platì
ha operato in profondità,
quindi non sarebbe una
candidatura esterna e
non dovrebbe avere
alcuna difficoltà a
essere
eletto.
Questo, ovviamen-
te, se le persone perbene
del paese,
h a n n o
apprezzato
le sue azioni e le sua
strategia di
lotta
alla
mafia.
Comunque il
PM antimafia
avrebbe alcune qualità
che nessun altro potrebbe avere tra cui
le competenze per combattere la
'ndrangheta! Anzi per guidare una
riscossa democratica dei paesi della
Calabria contro la prepotenza mafiosa.
Ribadisco, in mezzo c'è il filtro delle
elezioni.
Qualora il dottor Gratteri perdesse le
elezioni, ciò avrebbe il significato che il
paese che ha eletto sindaci caduti nella
lotta alla mafia, si è compattato su
posizioni di ostilità ai rappresentanti di
questo “Stato”.
In questo caso la lotta contro la 'ndrangheta sarebbe da rivedere in profondità e il dottor Gratteri dovrebbe
riflettere e non poco!
Significa che qualcuno ha
spinto le persone oneste e
perbene a far fronte comune
con la mafia avendo perso
qualsiasi
fiducia
nello
“Stato”.
Ed è il solo rischio che bisogna correre.
In compenso il PM antimafia avrebbe tutta la
legittimità democratica
per esser nominato
ministro. Avrà la stima
dell'opinione pubblica
nazionale!
Non solo. Dimostrerà
a tutti che la strategia
di cui Egli è tanta
parte è quella giusta,
e di avere saldamente
dietro le spalle le tante
persone perbene della
nostra Regione.
Qualcuno considererà questa mia
proposta una provocazione.
Non lo è affatto! È solo l'opportunità di avviare una verifica democratica di cui si sente un gran bisogno.
L'eleganza succulenta di
Sans Souci sposa i profumi
agrumati diTerre di Gerace
Il terzo matrimonio celebrato
durante il Meeting di
Enoicamente,che si è svolto
lo scorso 13 aprile presso
l'incantevole Palazzo di
Moschetta, è stato quello tra il
vino Terre di Gerace di
Francesco Macrì e il ristorante
Sans Souci
di Mario Migliaccio Spina
el centro storico di Locri, in una deliziosa location dal sapore dolcemente antico,
sorge il ristorante Sans Souci, dove da
oltre 35 anni è possibile riscoprire la
migliore cucina calabrese, di cui il proprietario e chef Mario Migliaccio Spina si è fatto
moderno interprete.
Il gusto e i profumi inconfondibili di ricette di pesce
che divengono custodi dei segreti culinari della più
autentica tradizione marinara, la selezione accurata
delle materie prime, rigorosamente locali, esplodono in una meravigliosa combinazione tra mare e
terra. In occasione del meeting di Enoicamente lo
chef Mario Spina ha proposto un raffinato ed elegante finger food fatto di baccalà al vapore, accompagnato da una crema di pomodorini seccagni, una
di olive nere e una di ceci, sperimentando così gusti
N
unici e intriganti per un risultato sopraffino.
Abbinato al finger food del ristorante Sans Souci il
Terre di Gerace bianco dell'azienda agricola
“Barone G.R. Macrì”, un blend di 60% di Greco di
Bianco e 40% di Inzolia, due vitigni simbolo dei
bianchi meridionali.
Le origini di queste viti aminee, ovvero senza colore, coltivate tra Locri e Gerace, risalgono all'epoca
achea e la loro coltivazione segue tradizioni millenarie che si coniugano con le moderne tecniche di
vinificazione. Il risultato è un'esplosione di profumi
con sentori decisi di agrumi e zagara e con tenui
nuances di violetta e rosa. Di acidità sostenuta ma
ben equilibrata, il Terre di Gerace bianco al palato
è morbido e suadente con un finale piacevolmente
fresco, sapido e persistente. Un vino che conquista
con leggerezza comunicando sfumature armoniose
ed eleganti.
“Il nostro obiettivo è valorizzare i vitigni autoctoni
calabresi che ci consentono di avere vini eccellenti
di qualità invidiabile ma ancora sottovalutati all'interno del panorama enologico nazionale - dichiara
convinto il barone Francesco Macrì - A Cosenza
sono vent'anni avanti rispetto alla Locride e alla
provincia reggina in generale. Servono maggiori
investimenti in innovazione e tecnologia ma soprattutto persone serie; per il resto abbiamo tutte le
carte in regola per produrre un vino senza eguali”.
Condivide in pieno Mario Spina che afferma a gran
voce: “I vini locali negli ultimi anni hanno fatto un
notevole salto di qualità; il progetto Enoicamente
ha ben chiara la strada da intraprendere: il connubio tra ristoratori e vitivinicoltori locali può portare
avanti una vera rivoluzione per il nostro territorio”.
LA SETTIMANA
DOMENICA 10 MAGGIO 10
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INTERVISTA IMMAGINARIA A CHE GUEVARA di Lidia Zitara
“Socialismo non significa essere gentili”
- Grazie del suo tempo, egregio dottor
Che.
- Io sono dottore e anche dottore medico.
- Dottor Che…
- Sì, però se lo scrivi così mi sento un po' il
Doctor Who (ma questa è solo per pochissimi). Chiamami Ernesto.
- Ernesto Dottor Che, ci dica, cosa ne
pensa del fatto che a Cuba le cose stiano
cambiando, che Raul Castro abbia detto
che “Cuba deve prendersi una pausa dal
socialismo”?
- Il socialismo? Ma ce l'ho compagno di
nuvoletta!
- Vuol dire che il socialismo è lassù con lei,
su una nuvoletta rosa?
- Esatto: ce n'è tanti di morticini così: la
giustizia ha una nuvola colonnare, viola.
La fratellanza ha forma di sfera, bianca. Il
comunismo, poi. Ha una nuvola rossa piatta, piccola come un sottobicchiere.
- Eppure Ernesto Dottor Che, quaggiù la
gente si riempie la bocca di socialismo:
“socialismo di qua, socialismo di là”.
- Sono degli opportunisti, mia cara. Nella
maggior parte dei casi sono benestanti a
cui piace credere di andare controcorrente. Il socialismo non sanno neanche cos'è.
In Italia pensate che essere gentili, minimamente obiettivi, un po' coraggiosi e coerenti, essere leali con amici e nemici, sia un
eroico atto di socialismo. Veramente questo è essere persone normali, che si comportano civilmente col prossimo. Il socialismo è tutta un'altra cosa: non c'entra niente con la correttezza degli individui, ma
con il sistema economico.
- Ma tornando a Cuba…
- Che vuoi che ti dica, Cuba vuol dire
“addormentata”.
Tra
un
po'
a
Guantanamo ci faranno un agriturismo,
non lo sapevi?
- No, non lo sapevo, e quale sarà il piatto
forte?
- Crumble di verdure in salsa extra-piccante, una cosa da farti cadere le mani se la
tocchi.
- Ah, ecco, stia attento allora, dottò.
Siderno: Sparita la
targa in memoria
di Angelo
Frammartino
Locri: la stazione
ferroviaria diventa
una discarica
Problemi di decoro urbano, alla stazione di Locri.
Come spesso accade, i binari sono bersagliati da
carte, sigarette, bottiglie e scatole di cartone che
rendono una discarica a cielo aperto la strada
ferrata. Come altrettanto spesso accade, le
responsabilità della pulizia rimbalzano da un
organo all'altro. Il sindaco afferma di aver già
segnalato il problema alle Ferrovie dello Stato, ma
queste fanno orecchie da mercante. Nel frattempo,
maggiore senso civico da parte dei cittadini non
guasterebbe.
Le società sportive
della città di Locri danno
vita a Locri Sport
Questa settimana ignoti vandali privi di qualunque senso umano e civile hanno fatto sparire la targa commemorativa che intitola la ex
area Longo sul Lungomare di Siderno ad
Angelo Frammartino, il giovane volontario
cauloniese martire della pace, ucciso a coltellate da un palestinese nell'agosto 2006 a
Gerusalemme. Oggi la stele sulla quale la
targa era affissa è vuota e spoglia e rappresenta con crudezza il livello di inciviltà cui gli
uomini sono capaci di arrivare.
Platiesi, iniziate
a spalmare
la cremina
ATC: accolto il ricorso
del professore Ferraro
Due settimane fa avevamo parlato con Francesco Ferraro della strana situazione in cui versava l'Associazione Territoriale Caccia e pesca della Provincia
di Reggio Calabria. Senza entrare nuovamente nel dettaglio delle numerose
violazioni allo statuto dell'associazione operate dai suoi stessi vertici, vogliamo ricordare solo come la preoccupazione di Ferraro fosse che il comportamento sconsiderato di chi avrebbe dovuto salvaguardare l'organo e i propri
membri stesse mettendo gravemente a repentaglio non solo la passione di
decine di iscritti cui l'associazione doveva garantire il diritto di esercitare ma
anche, e soprattutto, la fauna territoriale. La lotta di Francesco Ferraro l'aveva già portato a rivolgersi alle forze dell'ordine dopo che i suoi tentativi di
interpellare direttamente l'Amministrazione Provinciale (che nella figura di
Gaetano Rao avrebbe dovuto garantire il corretto svolgimento delle funzioni
dell'associazione) si erano rivelati inutili e martedì mattina, finalmente, è
giunta in redazione la notizia che quel ricorso è stato accolto e che le nomine
e le decisioni compiute dalla dirigenza fino a quel momento sono state annullate in previsione, purtroppo, di un nuovo periodo di commissariamento.
L'augurio, a questo punto, nostro come di Francesco Ferraro, è che terminata questa fase, l'ATC riprenda a svolgere le proprie funzioni nel rispetto del
proprio statuto e sotto la salvaguardia di una Provincia meno distratta.
Jacopo Giuca
Mai come adesso il proverbio “l'unione
fa la forza” richiama questa nuova
impresa. È stato presentato giovedì
alla Città di Locri, al mondo dello sport
e all'opinione pubblica il neo Locri
Sport. Si tratta di un consorzio delle
associazioni sportive della città locrese
che, per la prima volta nella storia della
città, darà vita a un unico grande movimento. Fanno parte di Locri Sport: AC
Locri, Scuola Calcio Audax Locri, Asd
Sporting Locri, Locri Futsal, Asd R.
Sgambelluri Locri, Eutimo 95 Locri,
Amatori Calcio Locri, Volley Libertas
Locri, Football Academy Accursi, Asd
Podisti Locri. Il fine è di dare un senso
di appartenenza alla Città, dunque
consolidare tutte le realtà esistenti che
già hanno portato in alto, a livello locale, regionale e nazionale, il nome di
Locri.
Un rivo
all'Hotel
President
Nel piccolo sottopasso
pubblico nei pressi
dell'Hotel President
una copiosa perdita
d'acqua ha formato
un piccolo rivo che si
riversa sulla pista
ciclabile gettandosi in
mare. Cosa si
nasconde dietro questa
consistente fuoriuscita
d'acqua?
Vorrebbe reggerlo lei il sole della
democrazia che tornerebbe così più
ardente che mai a splendere sul
comune di Plati., oggi in balia del
malaffare e della criminalità organizzata. Il cellulare di Maria Rita
Leonardi si è surriscaldato questa
settimana per le numerosissime
telefonate ricevute dai compagni di
partito di tutta Italia che le hanno
espresso la loro vicinanza. In attesa
di un nuovo sole su Platì retto dalla
giovane rampante A-polla reggina,
consigliamo di iniziare a.spalmare
la cremina.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 31 MAGGIO 2015 - SERVIZIO A CURA DI JACOPO GIUCA
stato avviato da tempo il countdown per le imminenti elezioni comunali e, a liste presentate, è giunta
anche l'ora di fare una breve panoramica dei candidati a consigliere comunale. Visto il fiorire di liste
elettorali, soprattutto nella nostra Siderno, benché ci fosse la volontà, mancava certamente il tempo per
riuscire a contattare tutti gli uomini e le donne pronti a mettere le proprie qualità al servizio della comunità
alla quale appartengono. Per questo motivo, abbiamo pensato di contattare i candidati più giovani di
ogni lista (fatta eccezione per Siderno Libera e Ardore per una nuova primavera) subito pronti a rilasciarci una
breve dichiarazione in cui ci raccontano qualcosa di loro stessi.
È
Comunali 2015: uno
Figliomeni:
“La nostra speranza
è Pietro Fuda”
Quando una comunità attraversa un periodo di profonda prostrazione economica e sociale, ogni forma di
impegno acquista un significato diverso: proporsi di
partecipare all'amministrazione di Siderno oggi, candidandosi al Consiglio Comunale, equivale ad un'assunzione di responsabilità, non certo al tentativo di soddisfare ambizioni personali. Gli anni recenti sono stati difficili per il popolo sidernese, che ha visto svanire il
lavoro e immiserirsi le prospettive di vita, senza avere
risposte adeguate dalla politica locale. A questa desolante situazione sento oggi l'intima necessità di reagire, mettendo a frutto anche le esperienze di ascolto e
partecipazione democratica che ho portato avanti nel
recente passato, affiancando agli studi universitari il
ruolo di rappresentante degli studenti in seno agli
organi accademici collegiali. Ho avvertito questo forte
richiamo ed ho deciso di sposare il progetto guidato
dall'autorevole figura di Pietro Fuda, mettendo da
parte ogni perplessità e tentennamento, ogni tentazione di rimanere inerti ad attendere che qualcun
altro si assumesse il grande onere ed il rischio di rispondere ai propri concittadini.
Naturalmente questo rinnovato impegno non discende
solo da un cieco moto di volontà, ma anche da un'attenta riflessione su quali siano i bisogni più urgenti della
nostra comunità. Questa riflessione poi si è raffinata e
arricchita nel corso dei vari incontri con gli abitanti
delle contrade e del centro, ai quali ho preso parte in
religioso silenzio, avendo fatto voto di semplice ascolto
di quanti troppo spesso
sono investiti da torrenti
di parole senza avere
mai occasione di
esprimersi. Il punto di
partenza di ogni successivo lavoro deve essere,
secondo me, il pieno
recupero di una forte
coesione del nostro tessuto sociale: per questa
ragione mi sento di
esortare tutti a fare convergere il proprio consenso su Fuda in modo
da fornirgli una piena legittimazione ad affrontare il
lavoro straordinario che attenderà il nuovo Sindaco.
Qualora questo largo consenso fosse acquisito, penso
che ogni sforzo si debba concentrare nel tentativo di
superare il senso di soffocamento prodotto dall'affastellarsi di emergenze, attraverso un'attenta e articolata
programmazione. I principali fronti sui quali ritengo di
dovermi impegnare sono quello della tutela dell'ambiente e del territorio, quello della protezione sociale e
della sanità (sostenendo il buon funzionamento della
Casa della Salute) e quello dei lavori di mantenimento
e ripristino del patrimonio comunale, senza dimenticare l'importanza di rinnovare l'immagine della nostra
cittadina, incoraggiando la vita culturale e l'aggregazione sociale: tutto ciò anche con l'intento di rianimare la vita economica della nostra cittadina, che
langue da troppo tempo ben al di là degli effetti della
crisi nazionale e internazionale.
Per concludere ritengo necessario precisare che la
democrazia, secondo me, non è un semplice esercizio
elettorale: la febbre che coglie in campagna elettorale e
spinge molti alla candidatura, presto si spegne all'indomani del giorno delle consultazioni; è da quel momento in poi , infatti, che inizia l'ingrato lavoro amministrativo di tutti i giorni, che esige grande perseveranza ed è
sovente avaro di risultati. Credo di avere coscienza di
questo e, pur sapendo di avere anche molto da imparare dall'esperienza, ho già avuto modo di impegnarmi,
dopo aver ricevuto l'investitura elettorale, tanto al
Liceo quanto all'Università (sia in seno agli organi di
Facoltà sia come Consigliere d'Amministrazione), confrontandomi con le autorità e con problemi concreti,
alla ricerca di soluzioni che incidessero positivamente
sulla vita delle persone. Nonostante il momento poco
sereno della nostra città ed il raggiungimento del picco
massimo di degrado politico, economico e sociale, io ci
credo ancora: vorrei non dover cambiare città e darò ,
con tutto me stesso, il mio umile contributo per cambiare la città. Spero che i miei concittadini mi rendano
possibile proseguire questo impegno , collaborando
con Pietro Fuda, dai banchi del consiglio comunale.
NO
A
Z
Z
PA
Pazzano
Bene Comune
Borgo
Amico
A Pazzano,
abbiamo solo
una lista per
candidato
a sindaco
Vanessa Bova, candidata di
Maria Pia Graziani, invece, ha
Pazzano Bene Comune, rivela di aver
preso questa decisione in virtù della
sua storia personale. «Ho studiato
servizi sociali e ho un familiare disabile. Vorrei contribuire attivamente all'istituzione di servizi pubblici che
migliorino almeno un po' le condizioni di vita dei cittadini che, come me,
hanno deciso coraggiosamente di non
fuggire per la mancanza di lavoro. Ho
scelto di sostenere la candidatura di
Lucia Spagnolo perché credo in lei. È
una donna capace e semplicemente
in gamba, che non ha intrapreso questo cammino solo per arricchire il
proprio curriculum».
scelto Borgo Amico di Sandro
Taverniti dopo una lunga riflessione.
«La mia è stata una scelta ponderata
- ci racconta - scaturita a seguito di
un'analisi consapevole delle responsabilità. Sono sempre stata interessata al mondo politico e la mia speranza, qualora venissi eletta, è quella di
occuparmi principalmente di giovani
e donne, ridando al contempo
importanza al gentil sesso nell'ambito
della politica di Pazzano. Ho sempre
avuto moltissima stima di Sandro
Taverniti e credo che la cosa sia reciproca, visto che mi ha proposto lui di
candidarmi nella sua lista».
E
R
O
D
AR
Per Ardore
presentiamo
decisamente una
eccezione. Nella
lista Ardore per una
Nuova Primavera,
infatti, non
abbiamo
intercettato il
candidato più
giovane ma uno di
quelli di maggiore
esperienza.
Per una Nuova
Primavera
L'impiegato di Equitalia
Domenico Zangara sostiene la
lista Ardore per una Nuova
Primavera, convinto che la sua esperienza possa dare molto al paese.
«La mia candidatura nasce a seguito
di un'attenta riflessione sull'attuale
condizione italiana, che mi ha convinto ad agire sul locale. L'Italia
necessita di un pensiero politico rinnovato, basato sul fabbisogno dei cittadini iniziare questo rinnovamento
dalle piccole comunità come Ardore
ritengo che sia il modo migliore di
cominciare. Spero di poter cambiare
le sorti della mia città e accanto a
Franco Romeo sono sicuro di poter
fare bene».
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DOMENICA 10 MAGGIO
13
sguardo ai candidati
O
N
R
E
D
SI
Oggi vi
proponiamo un
esponente per
ognuna delle
sette liste di
Siderno.
Partiremo dal
Volo, per passare
alle quattro liste
di centrosinistra
e le due di
centrodestra.
Fattore
Comune
”
Alessia Galizia ha deciso di aderire a Fattore Comune riconoscendosi
nel desiderio di cambiamento. «Far
ripartire Siderno significa apportare
grosse novità e chi meglio dei giovani
può realizzarle? È importante che i
ragazzi tornino nella loro terra di
appartenenza, ma è giusto che le città
siano pronte ad accoglierli con servizi
e strutture adeguate, volute e realizzate non solo dalle liste elettorali, ma
dalla civitas, quella cittadinanza attiva
che la nostra città ha perso da tempo.
Vista l'esperienza e gli intenti, Pietro
Fuda non può che essere la persona
più indicata per realizzare questo».
IlVolo
Nicola Arpaia è entrato nel Volo
dopo aver partecipato ad alcune riunioni. «Volevo capire che proponesse
il movimento civico, costituito da persone che conoscevo. Da 26enne e
presidente di un'associazione sportiva
mi sono candidato convinto di poter
segnalare le problematiche dei giovani e delle associazioni sportive, culturali e sociali, che combatto quotidianamente. Ho scelto Giuseppe Caruso
per la stima che provo nei suoi confronti e perché, come lui, sono convinto che il fatto di essere alla prima
esperienza sia un punto di forza per il
rinnovo alla politica locale che vogliamo operare».
Siderno
Libera
Partito
Democratico
Dafne Lettieri, Siderno Libera, è
spinta dalla stanchezza. «Sentire in
continuazione i miei concittadini
lamentarsi delle pessime condizioni di
questa città senza muovere un dito è
stato il migliore incentivo a proporre
la mia candidatura. Conto di fare
della mia giovane età un punto di
forza con il quale donare un futuro
roseo a Siderno, che necessita di queste elezioni come dell'aria per respirare. Per questo è importantissimo che
tutti vadano a votare, non importa
per chi. Dal canto mio ho scelto
Pietro Fuda perché ritengo che sia l'unico con le qualità necessarie a risollevare il paese».
Nel PD, invece, Alessandro
Archinà afferma che la sua candidatura affonda le proprie radici nel
passato recente: «È dal 2011 che
cerco di dare un contributo alla mia
comunità attraverso le attività pubbliche. Mettermi in gioco oggi significa
aiutare a recuperare ciò che è mancato alla politica degli ultimi anni. La
mia decisione è maturata nel tempo,
grazie al sostegno di chi mi ha dimostrato di credere nelle mie capacità.
Non faccio promesse: voglio impegnarmi con onestà per invertire la
tendenza accanto a Pietro Fuda, la
persona con le migliori capacità
amministrative che abbia mai conosciuto».
Centro
Democratico
Forza
Italia
Uniti
per il Futuro
È il senso di responsabilità che spinge
il candidato del Centro Democratico
Vincenzo Meleca. «La mia candidatura - ci dice - vuole essere una
risposta alla distanza che intercorre
tra politica e mondo dei giovani. Ho
imparato a preoccuparmi delle necessità degli altri fin dai tempi dell'università e credo che le mie buone
intenzioni e la mia formazione di
architetto possano dare molto alla
città, soprattutto in un periodo così
difficile. Voglio tornare a poter dire
con orgoglio di essere sidernese e
penso che, per poterlo fare, l'apporto
di una persona concreta come Fuda
sia indispensabile».
Claudine Vitale si presenta con
Federica Piccolo sceglie invece
Uniti per il Futuro perché ritiene che
l'età giovane dai candidati in lista sia
la chiave per il rinnovamento. «Siamo
tutte persone molto giovani - ci racconta - e, ovviamente, molto attente e
vicine alle difficoltà che deve affrontare la nostra generazione in una città
in difficoltà come Siderno.
L'attenzione che vorrei dedicare a
queste problematiche è un argomento che sta molto a cuore al nostro
candidato a sindaco, Pietro Sgarlato,
un uomo che con il suo esempio e il
giusto sostegno potrà fare molto per
rinnovare la città con un occhio di
riguardo per tutti noi giovani».
Forza Italia spinta dall'amore per la
sua città. «Sono nata e cresciuta in un
paese che ho visto progressivamente
scivolare verso il declino a seguito
delle ultime amministrazioni.
Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per migliorare, dobbiamo solo
ripartire dalle basi per risolvere tutti i
nostri problemi facendo prevalere il
bene comune e credo che nessuno
meglio di Pietro Sgarlato possa realizzare tutto questo. Diamo massimo
risalto, infatti, al bene della cittadinanza, un messaggio che spero arrivi
forte e chiaro ai cittadini durante la
campagna elettorale».
GERENZA
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione
di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da
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Registrata al Tribunale
di Locri (RC) N° 1/14
Direttore responsabile:
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
Editorialista:
ILARIO AMMENDOLIA
COLLABORATORI:
Jacopo Giuca, Stefania Gitto, Cristina
Caminiti, Eleonora Aragona, Franco
Parrello, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini,
Domenico Spanò, Sara Leone, Sara
Jacopetta.
www.rivieraweb.it
LA LETTERA / RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Giuseppe Belligerante,
un cittadino che ama la propria città
Cittadini,
il sospirato momento è arrivato, finalmente!!!
Dopo due anni e più, possiamo rivotare e
riprenderci la libertà, la dignità, il rispetto
assieme alla città ed esprimerci liberamente secondo coscienza.
Via dal Palazzo Comunale i Commissari e
dirigenti - non per la loro funzione in sé
stessa, che ringraziamo - ma per quello che
non hanno potuto fare purtroppo, gravando sulla già disastrosa economia delle casse
comunali e naturalmente della città.
Ci siamo ritrovati commissariati per i politici affaristi, anti-stato e per i loro sporchi
affari.
Attenzione non illudiamoci troppo, ma
andiamo a votare: mai come questa volta il
voto è importante, voto che la Costituzione
ci ha dato e che nessuno può toglierci, è un
nostro diritto e dovere!
Cercando di essere coscienziosi di dare il
nostro contributo per far fiorire la nostra
Siderno, un tempo fiore all'occhiello della
Calabria e dell'Italia intera! (Scusate la mia
immodestia, ma non tanto!).
Dobbiamo tornare come prima, anzi
meglio.
Siderno respinge con forza la parola
mafia!
Essere stati commissariati ci ha
tolto tutto: la città è stata ridotta a
un rottame. È dai leoni spariti in
Piazza Risorgimento che è iniziato il nostro declino!
Adesso vorrei dire ai candidati a sindaco di essere rivali ma non nemici, così si costruisce…
non tollereremo
più niente e vigileremo
con
molta attenzione il lavoro che
si svolgerà. C'è
tanto, anzi tantissimo da fare, sebbene sia
un lavoro lungo e difficile e ne siamo tutti consapevoli!
Chi la spunterà alla
poltrona di sindaco,
con il consenso dei cittadini, non potrà
avere sicuramente la
bacchetta magica.
Ci vuole molta
pazienza, onestà e
bisogna lavorare sodo; naturalmente speriamo con una squadra di buoni amministratori competenti, oltre che dotati di una
buona cultura, che non guasta mai!
Vogliamo uscire dal torpore di questi anni,
e non mi riferisco agli anni del commissariamento - sarebbe facile dare le colpe solo
a quel periodo - ma a un lasso di tempo che
risale a venti anni fa.
Di destra, sinistra o centro non ci interessa:
deve essere il sindaco di tutti, che ami la
città come la sua famiglia, perché la città lo
merita!!!
Non solo la fascia tricolore al petto ma
soprattutto attributi. Della sua giornata
faccia casa e palazzo. Sia consapevole delle
difficoltà, laborioso, gran lavoratore entusiasta e umile, sempre insieme alla squadra, perché uniti si vince!!!
Ai magistrati e affiliati dico di non infangare tutti e dare fiducia! Così da far rifiorire
le attività commerciali e soprattutto l'edilizia, fonte economica importante, senza
avere pregiudizi solo perché siamo in
Calabria. L'Italia è tutta corrotta - e di
quanto affermo mi assumo tutte le mie
responsabilità - da sud al nord, in ogni
regione e provincia - non dimentichiamo, ad esempio, che il comune
di Roma Capitale doveva essere
commissariato ma… c'è stato l'aiutino.
Ma torniamo a noi. Deve nascere la città del futuro per i nostri
figli e nipoti e per la Calabria
intera!!!
P.S. Mi assumo le responsabilità di quanto scritto
e sto per scrivere.
Mi domando se, dopo
che la magistratura
ha fatto il suo corso e
riscontrato
delle
anomalie per le
quali non si può più
andare avanti, i commissari servano davvero, considerato che le condizioni del
paese, non solo a Siderno ma
in tutta Italia, una volta passati
loro, peggiorano sempre? Io
assumerei piuttosto segretari,
tecnici e professionisti competenti del luogo. Che ne pensate?
Se sbaglio, voi mi… “corrigerete”.
Per richieste di pubblicità rivolgersi a:
PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251
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STAMPA: Martano Editrice
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048
Siderno
DOMENICA 10 MAGGIO
14
Enzo Alvaro, il re del
cashmere di Siderno
L'
abito confezionato da Enzo Alvaro lo si ricono-
sceva da lontano. Curato nei dettagli e di grande carattere. Perchè Enzo non lasciava niente
al caso. Puntava ai modelli estrosi dalle linee
particolari e di gran classe, e all'eleganza abbinava il gusto per i tessuti pregiati. La sua passione per
l'arte sartoriale comincia subito dopo la scuola dell'obbligo quando inizia a lavorare come apprendista presso
la sartoria della nonna in via Torino a Siderno. Qui
Enzo, con l'ansia di imparare tipica dei ragazzi che progettano la loro felicità, aiuta gli zii a confezionare abiti
sia da donna che da uomo. Il suo apprendistato continua qualche anno dopo presso la sartoria Crudo di via
Gramsci dove "patisce" una disciplina assai rigida ma
utile a farsi le ossa per poi spiccare il volo per Milano.
Qui inizia a lavorare nella rinomata sartoria Trezzi e
perfeziona l'arte del taglio. Caricato sulle spalle uno
zaino di esperienza, torna nella sua Siderno e si mette
in proprio. Il suo talento, lo stile unico e inconfondibile dei suoi cappotti in cashmere che cominciano a sfilare lungo corso della Repubblica conquistano Siderno.
È il nome di Enzo Alvaro che si legge sulla fodera di
raso che impreziosisce tanti impeccabili abiti da uomo.
Ed è a Enzo Alvaro che si rivolge lo sposo che non ama
lo stile classico ma frizzante e bizzarro. Enzo adorava il
suo lavoro e, ancora di più, soddisfare i suoi clienti;
casa sua a Locri era per lui solo un dormitorio. Nel
1986 riceve il prestigioso premio Forbici D'Oro, sia
nella selezione regionale che nazionale. Si tratta del
massimo riconoscimento attribuito al sarto artigiano
che abbia saputo mettere meglio in risalto lo stile, la
capacità tecnica, l'estro creativo e il rigore formale
della sartoria su misura. Un premio che ha l'obiettivo di
mantenere alto il prestigio del Sarto Italiano nel
mondo. Ed Enzo Alvaro quelle Forbici D'Oro se le è
meritate dal primo all'ultimo carato. Durante la premiazione incontra Trezzi il suo maestro di Milano che
è il primo a congratularsi con lui: "L'allievo ha superato il maestro"- gli disse stringendogli con vigore la sue
mani sapienti. Enzo raggiungeva sempre gli obiettivi
che si prefissava. Era un guerriero. La sua spada aveva
infilzato e annientato il grande male ed era riuscito a
ripartire. Non poteva andar via senza aver ultimato l'abito da sposo per il futuro genero. Ci sarà anche Enzo
al matrimonio della figlia, lui sarà presente con la sua
arte. Aveva un cruccio Enzo: "Servono finanziamenti
per poter insegnare alle nuove generazioni il mestiere
del sarto". È un'arte che bisogna ricostruire pezzetto
per pezzetto come si fa con un vestito. E per la quale
serve una formazione altamente qualificata, una cultura professionale di altissimo livello. Ma soprattutto
serve tanta tanta passione. "Ai ragazzi bisogna trasmettere le passioni" - amava dire il re del cashmere di
Siderno. Da più di un mese Enzo non confeziona più
signori abiti per i suoi clienti. Ma a noi piace immaginarlo con ago e filo in mezzo agli angeli desiderosi di
indossare un abito firmato Enzo Alvaro. Per poi poter
dire: "Adesso sì che siamo dei Signori Angeli!".
Maria Giovanna Cogliandro
LA SCOMPARSA
L'ultimo volo di Mimmo Meleca
Ognuno di noi necessita di qualcuno che baci le
nostre lacrime fino a farle cessare.
La morte di Mimmo Meleca ha sconvolto tutti noi,
amici, conoscenti. La famiglia.
Tutti sapevamo della sua più grande passione: volare. Ciò che lo rendeva felice, libero dall'aspra terra
che da lassù sembra così dolce, piena di pace. E
quando si andava al mare e si vedevano passare i
deltaplani per la costa, allora si indicava in cielo e
si diceva “lassù c'è Mimmo Meleca!”.
Beh si, lassù c'è Mimmo, questa volta a volare per
davvero, non nel falso cielo di questa vita, ma in un
cielo ancor più bello, luminoso. Chi lo ha conosciuto racconta di come parlasse del volo, della serenità
che trovava in alta quota, a guardare tutto “da una
prospettiva diversa”.
Mimmo, la tua macchina alata ti ha accompagnato
verso il viaggio più bello, verso un mattino più sereno perché da lì tu possa veramente sentire quella
pace che hai da sempre cercato sul tuo deltaplano.
In passato si credeva che l'aquila prossima alla fine
spiccasse il volo verso il sole fino a farsi bruciare le
ali, ma in quel momento avveniva il miracolo: anziché precipitare al suolo si ricopriva di nuove piume
e ritornava a nuova vita. Tu hai fatto così: adesso
voli tra le Aquile dei cieli, quelle regali creature col
loro fare nobile e sicuro.
Care Antonella, Chiara e Roberta, pensate al
vostro Mimmo così, come un'aquila che vola su di
voi e che vi protegge sotto le sue maestose ali. E
guardando il sole indicate col dito il vostro papà,
perché in quella luce accecante, ma bellissima c'è il
suo splendido sorriso. E tu, Antonella, stringi i
pugni, non per il dolore, ma per sentire che tuo
marito non ti lascerà mai camminare da sola: lui
non mollerà mai la tua mano.
M. Cristina Caminiti
L’EVENTO
Tu lo conosci Franco?
Una legione di Stato che viaggia su stipendi da 1000 euro al giorno
lo ha condannato al carcere per aver rubato 500 euro e un orologio
ILARIO AMMENDOLIA
utti sanno che il presidente della Corte
Costituzionale ricopre un incarico molto
importante tanto da percepire circa 1500
euro al giorno. Poco di più rispetto ai giudici
della Corte che hanno dichiarato sacre e irriducibili le pensioni milionarie.
Niente da dire: è la legge!
Quasi nessuno conosce Franco.
È un uomo con un forte handicap.
Avrebbe commesso un furto: 500 euro e un orologio.
Ora è in carcere a Locri per scontare la pena.
L'hanno buttato in una discarica indifferenziata come
si fa con i rifiuti di nessun valore.
Diciamolo in latino: “dura lex sed lex”
Franco era un bel ragazzo vivace, sveglio, intelligente.
Poi un maledetto incidente, tanto tempo tra la vita e
la morte.
Si risveglia ma non è più lo stesso.
Riprende a camminare con fatica, a parlare a stento.
Probabilmente non decifra il mondo e il “mondo”
non capisce Lui!
Ha commesso un reato ma mettere una persona
come Franco in un carcere non mi sembra una grande idea. Sicuramente è inutile! Uscirà più umiliato,
più amareggiato, forse più incattivito, certamente più
ammalato.
Costerà circa duecento euro al giorno e oggi non
costituisce un pericolo per la società.
Lo potrebbe diventare in carcere…a sua insaputa!
Tuttavia non cercherò di strappare le vostre lacrime
sulla sorte di Franco anche se c'è un'ultima cosa che
vorrei dire: Franco ha una famiglia e vive con la pensione sociale. Punto. Dicevano gli antichi che il cervello è come una pellicola di cipolla. Quella che, nella
testa di Franco, si sarà lacerata a tal punto da spingerlo a prendere qualcosa che non era suo.
La legge è severa….con quelli come Franco!
Alla gente come Lui manca la tutela che le leggi assicurano ai potenti.
Nel 2011, il governo Monti, gridando al pericolo di
default, si è permesso di toccare alcuni privilegi degli
“uomini d'oro”, degli intoccabili.
Apriti cielo!
Gli alti ufficiali delle forze armate (da colonnello in
su) ancor prima della sentenza della Corte si son visti
recapitare nella busta paga del marzo scorso, gli arretrati e i premi aggiuntivi. Quello che ognuno di loro
ha percepito di arretrati, Franco non lo vedrà nel
T
“
L'hanno buttato
in una discarica
indifferenziata come si
fa con i rifiuti di nessun
valore.
corso della sua vita.
Scrive il generale Gerometta: “Ora la ragioneria
generale ha rimesso le cose a posto...”
Ci mancherebbe altro!
Non sono mica handicappati loro! Franco invece è
caduto dal cielo quando i carabinieri (in verità con
molta delicatezza) sono andati a prelevarlo… non
sapeva nulla dell'avvenuta condanna.
I generali “sanno di greco e di latino e hanno tante
altre virtù” e con loro i magistrati di Cassazione, i funzionari della Camera e del Senato, alcuni funzionari
regionali, i banchieri, i manager pubblici, gli alti magistrati contabili.
Insomma c'è un'intera legione di Stato che viaggia su
stipendi di circa mille euro al giorno, liquidazioni di
milioni di euro, privilegi, sistemazioni dei familiari
ancora prima che cerchino lavoro.
Si badi bene: è tutto legale.
Quella stessa “legalità” che Franco ha infranto e per
cui è stato incarcerato.
Quella stessa legalità che ci fa vivere in una terra
come la Calabria in cui i giovani si disputano un posto
nel terzo settore da seicento euro al mese, da commessa in un supermarket per 500 euro, in un call center per 400.
Un posto da vigile urbano è come toccare il cielo con
le mani!
La cosa che considero più drammatica è che la
“Sinistra” cerca di legittimarsi in nome questa “legalità.”. Ha concretamente rinviato al prossimo secolo
l'attuazione di valori come l'uguaglianza, la solidarietà, la pari dignità. Stanno ignorando i principi fondamentali della Costituzione.
Questa “legalità” è una partita truccata!
Una partita tra una squadra di serie A che gioca contro i “pulcini” e ha anche l'arbitro dalla sua parte.
Io non sono per l'illegalità…!
Comprendo però che è questo sistema a produrre l'illegalità diffusa.
Sono le pensioni da 1.500 euro al giorno a lacerare la
pellicola nella testa di Franco.
L'opposizione a tale sistema non esiste più; così ho un
forte dubbio che le disuguaglianze all'interno della
società, siano molto più marcate oggi rispetto alla vigilia della rivoluzione francese.
Comunque, i dirigenti hanno sempre ragione! Sono
uomini d'ordine, hanno il senso dello Stato, sono
capaci di coniugare etica e legalità.
Noi però abbiamo fatto la nostra stupida scelta di vita:
restiamo sostanzialmente dalla parte di “Franco”.
“
Ha un grave
handicap. Costerà 200
euro al giorno. Uscirà
forse più incattivito,
sicuramente
più malato.
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DOMENICA 10 MAGGIO 17
Il ministro Del Rio ha deciso di nominare un'altra volta un
commissario per il porto di GioiaTauro: un alzare le mani
come a dire tanto con voi non serve che uno stato di regime.
Il Porto di GioiaTauro non ha
bisogno di un poliziotto di ferro
ELEONORA ARAGONA
desso è lampante, la Calabria e il Sud
non sono rilevanti agli occhi del governo
Renzi e per lo sviluppo dell'Italia. Lo
possiamo dire a gran voce dopo il commissariamento del porto di Gioia Tauro,
il terzo in un anno. Lo diciamo dopo questa ultima
azione penalizzante per la Regione, ma anche per
l'Italia. La gestione dell'hub di Gioia è stato affidata da Graziano Del Rio, al capitano di fregata
Davide G. Barbagiovanni Minciullo, già comandante della capitaneria dello stesso porto.
Non entriamo nel merito delle competenze, almeno per il momento. Anche se siamo certi che il
ministro Del Rio abbia ricevuto sulla sua scrivania
dei curriculum di persone competenti a ricoprire
l'incarico, delicato e strategico. Allora perché ha
deciso di nominare un'altra volta un commissario,
non è bastato il doppio mandato a Giovanni
Grimaldi? Questa decisione non fa che aggravare i ritardi e le esitazioni. È un'offesa alle difficoltà
delle regioni in forte ritardo di sviluppo, qual è la
Calabria; è l'ennesimo schiaffo, a piena mano, in
faccia ai calabresi. È quasi un alzare le mani, come
a dire tanto con voi non serve niente altro se non
uno stato di regime, una militarizzazione. Si è arreso il Governo? Si è arreso Renzi? La Calabria
secondo Roma e la politica è un luogo su cui non
investire, è un campo di guerra?
E se la scelta di Renzi di affidare la gestione del
futuro del commercio marittimo, dell'unico hub
naturalmente competitivo con i grandi porti del
Nord Europa e del Nord America (ma immancabilmente scalzato dagli spagnoli e dai greci negli
ultimi anni), fosse, invece, un voler mostrare il
pugno duro con chi lo ha reso una base da cui
passa il narcotraffico internazionale? Allora ci
aspetteremo una valanga di sequestri, tanti quanti
non ne sono mai stati contati. Ci aspettiamo controlli serrati, arresti e inchieste serie, come non se
ne sono mai viste su quelle banchine.
Gioia Tauro però non ha solo bisogno di una guardia che vigili e sia scrupolosa, un poliziotto di ferro
insomma. Ha anche e contemporaneamente bisogno di una guida che ne aiuti lo sviluppo, che ne
faccia sentire la voce nelle riunioni che contano,
per contrastare le lobby delle portualità del Nord
A
“
Il porto necessita di una
guida che ne faccia sentire la voce, per contrastare le lobby delle
portualità del Nord
Italia.
Italia. Non può più perdere occasioni il Sud Italia,
le cartucce che gli sono rimaste da sparare sono
poche e sono sempre meno rilevanti. Già un anno
fa le critiche al commissariamento dello scalo calabrese non erano mancate, il motivo è semplice.
Commissariamento significa svolgimento dell'ordinaria amministrazione, vuol dire continuare a
rimandare quello sviluppo, quegli investimenti
strategici e fondamentali per ridare slancio al principale hub di trashipment d'Italia. Il sotto testo è
chiaro: ormai non ha senso investire su di voi.
Se così fosse, però, il governo centrale sta commettendo un grave errore. In più occasioni da queste
pagine abbiamo richiamato il senso di responsabilità verso interventi urgenti (un anno fa, quindi
adesso improcrastinabili) e indispensabili per rendere competitivo di nuovo questo snodo nevralgico dei traffici nel Mediterraneo. Il governo avrebbe dovuto dimostrare tutto il suo interesse e la sua
preoccupazione verso un gioiello come Gioia
Tauro che si sta dissanguando abbandonato a se
stesso, morendo lentamente.
Bastano solo pochi numeri a dimostrare come trasformare il porto di Gioia Tauro da paziente moribondo in gallina dalle uova d'oro e posti di lavoro.
Cifre conosciute da chi prende le decisioni a Roma
e che dovrebbero essere a conoscenza anche del
nuovo governo regionale che contro questa scelta
suicida dovrebbe alzare la voce e difendere il futuro della sua piattaforma. Immaginate soltanto che
una crescita della logistica e dei VAS porterebbe in
termini occupazionali a un miracolo italiano,
soprattutto visti gli attuali tassi di disoccupazione
del nostro Paese. “Pensa che un container aperto
vale 40 volte uno in transito”, mi raccontava tempo
fa il professore Ennio Forte, docente di Economia
dei trasporti all'Università Federico II di Napoli,
“sia in termini di operai necessari sia di guadagno
logistico. Per un container in transito sono necessari solo due operai, mentre su uno aperto lavorano
anche 40 persone. E allora, questa è la scommessa”.
Numeri non chiacchiere. Ed è solo con questi
numeri e con una crescita di occupazione, con la
creazione di una speranza che si può sperare di sottrarre il porto e la Calabria alla criminalità organizzata. Le militarizzazioni da sole non bastano di
certo.
“
Una crescita della logistica e dei VAS porterebbe
in termini occupazionali a
un miracolo italiano: un
container aperto vale 40
volte uno transito.
RIVIERA
IL CAMPO SPORTIVO DI SIDERNO
OSPITERÀ I CAMPIONATI
REGIONALI DI ATLETICA
Martedì 12 maggio, alle 9.30 il campo sportivo di Siderno ospiterà i
Campionati Regionali di atletica. Lo Stadio Comunale della sarà teatro di
una manifestazione sportiva in cui protagoniste saranno le scuole.
Nonostante le condizioni del campo, grazie all'impegno della Società di
Atletica Leggera di Siderno presieduta da Gaetano Vumbaca e dal
Direttore Sportivo Fortunato Carpentieri, il sito è stato scelto dalla
Federazione Italiana Atletica Leggera con soddisfazione di tutti i membri
CULTURA E SOCIETA’
I Bronzi di Riace a Milano:
si tratta però
di una copia
tutta colorata
Da ieri uno dei Bronzi è "in mostra" a Milano in
occasione dell'Expo. Non si tratta però dell'originale così come sperato da Vittorio Sgarbi, bensì di
una copia interamente immersa nel color oro.
L'iniziativa è della Fondazione Prada nell'ambito
'Serial Classic', curata da Salvatore Settis e Anna
Anguissola dedicata alle culture classiche.
Ricordiamo che in realtà i Bronzi non saranno presenti all'evento a causa del divieto del ministero e
dei vertici del museo di Reggio Calabria in quanto
«troppo delicati per il trasporto e l'esposizione».
Tale decisione è stata aspramente giudicata dal critico d'arte Sgarbi, per giunta con frasi pesanti,
durante un incontro a Piazzetta Sicilia a Expo
includendo anche un forte attacco al padiglione
Calabria.
L'esposizione «esplora il rapporto ambivalente tra
originalità e imitazione nella cultura romana e il
suo insistere sulla diffusione di multipli come
omaggi all'arte greca». La mostra sarà aperta da
sabato 9 maggio a lunedì 24 agosto.
Non è però la prima volta che i nostri Guerrieri
vengono “sfruttati” per svariate iniziative: ricordiamo infatti il servizio fotografico shock di Gerald
Bruneau, immagini che hanno dissacrato la classicità delle due statue.
M. Cristina Caminiti
“
“
Castello Aragonese:
finalmente tutto acquista un senso
Edward Lear,
scrittore e
illustratore
inglese, nel
1847 definì il
Castello
Aragonese di
Reggio
Calabria
“bellissimo per
colore e
pittoresco per
forma”
“Un Castello, quasi distrutto, bellissimo
per colore, pittoresco per forma, domina
la lunga città, del largo stretto e del
Mongibello coronato di neve più in là.
Sotto le mura del Castello sono sparsi
giardini di aranci, limoni, cedri e bergamotti”.
A parlare è Edward Lear, il quale nel
1847 aveva intrapreso un viaggio nell'entroterra calabra per ''scoprire le bellezze
della nostra meravigliosa regione". Egli
fu uno scrittore e illustratore inglese,
famoso per il limerick, componimento
poetico nonsense. Eppure un senso in
questa sua avventura, intrapresa centosessantotto anni fa, lo scrittore l'aveva trovato eccome.
Gli appunti del viaggio sono stati raccolti
e tradotti dal reggino Vittorio Caminiti,
professore esperto in turismo e ospitalità
alberghiera che, in un opuscolo distribuito dalla Regione, si è dilettato, inserendo
qua è là alcune note a ripercorrere le tracce di quello che è stato, probabilmente,
uno dei meno conosciuti, ma allo stesso
tempo più interessanti viaggi intrapresi
alla scoperta dei tesori nascosti della
Calabria. Nella frase sopra citata l'autore
parla del Castello Aragonese e di come
appariva nella metà dell'Ottocento, l'imponente maniero testimone del trascorrere dei secoli, situato nel centro di Reggio
Calabria, un po' più sopra del Liceo
Classico Tommaso Campanella.
Nonostante non vi sia più il limbone, il
fiume che anticamente circondava il fossato, nonostante non vi sia più un giardino coltivato ad agrumi, esso rimane
comunque una forte testimonianza della
ricchezza storica e archeologica reggina.
Il problema, con tale monumento, è che,
chiunque ne sia interessato, può fruirne in
maniera piuttosto limitata. Non è possibile, innanzitutto, averne una visuale a 360°,
quindi godere appieno dei pregi di cui
esso dispone, né tanto meno poterlo visi-
tare all'interno. Come se non bastasse,
ciò non è solo dovuto a una situazione
temporanea, bensì a un lavoro di restauro
che perpetua oramai da tempo immemore e a cui è difficile ricondurre una data di
inizio.
Il 21 febbraio era stata annunciata la fine
dei lavori e una subitanea apertura.
Rendere accessibile il castello, infatti,
sarebbe stata una carta in più da giocare
in vista della stagione estiva, dato che si
parla di un monumento situato in un
posto da dove è possibile avere una delle
migliori vedute di Reggio Calabria.
Tuttavia, maggio è iniziato e ancora non si
parla di inaugurazione né di aperture
imminenti. Ma, almeno stavolta, le buone
notizie, per i beninformati, non tardano
ad arrivare. È tutto una questione di avere
pazienza, di gustarsi un'attesa che porterà
finalmente dei frutti. I lavori di ristrutturazione sono stati ultimati e bisogna solo
attendere che l'amministrazione comunale, una volta risolte le ultime disfunzioni,
possa farne un uso opportuno, dato che
l'ambiente circostante (piazza Castello e
via Aschenez ) è stato già riqualificato
adeguatamente ed è stato polo di eventi
culturali, di sagre e manifestazioni. Ci si
augura quindi che a breve, già nelle prossime settimane, si possa ottemperare a
quella che a lungo è stata un'occasione
persa ma che finalmente si appresta a
essere una delle attrattive principali della
città di Reggio Calabria.
Lidia Caterina Brancia
Roccella celebra i 400 anni
della nascita di Gregorio Carafa
Si svolgeranno
nell’arco di
tutto l’anno le
manifestazioni
per celebrare i
400 anni della
nascita di
Gregorio Carafa,
Priore
dell’Ordine di
Malta
Il Comune di Roccella ha preparato
una serie di manifestazioni, che si
svolgeranno nell'arco di tutto l'anno
per celebrare i 400 anni della nascita
di Gregorio Carafa. Per questa iniziativa hanno dato il patrocinio la
Regione e la Provincia di Reggio
Calabria. Vi è inoltre la collaborazione del Comune di Caulonia, della
Curia vescovile, del Segretario dei
Beni e delle Attività Culturali della
Calabria, della Sovrintendenza ai Beni
Culturali e della Deputazione di
Storia Patria.
Il programma delle celebrazioni è
stato illustrato nella conferenza del 5
maggio nella sala del Consiglio
Comunale. Già mercoledì 6 vi è stato
un incontro formativo con le scuole e
la cittadinanza su “I Carafa e l'Ordine
di Malta” presso la sala del Consiglio
Comunale di Roccella Jonica. Ma la
programmazione continuerà il 17 del
mese con un intrattenimento musicale
presso la Piazza San Vittorio, a cura
del Corteo storico e dell'Associazione
culture di Roccella. In seguito, domenica 24 vi sarà un Corteo storico dei
nobili, dei popolani e dei cavalieri di
Malta con la partecipazione della
Compagnia d'Armi Rinascimentale di
Messina. Percorrendo tutta Via
Vittorio Emanuele, il corteo giungerà
fino a Via XXV Aprile dove si svolgerà la cerimonia di consegna a fra'
Gregorio Carafa. Molti altri eventi
coinvolgeranno i cittadini per questo
memorabile anniversario, come l'inaugurazione della Chiesa Matrice di San
Nicola di Bari al Castello di Roccella
alla quale seguiranno anche delle visite guidate, una mostra su Gregorio
Carafa e ancora convegni e incontri,
fino alla Messa solenne in suffragio di
Carafa nella Chiesa Matrice di
Caulonia.
Il rapporto tra i Carafa di Roccella e il
Sovrano Militare di Malta ha solide e
antichissime radici e tra i componenti
della famiglia che ebbero un ruolo di
rilievo nell'Ordine vi è sicuramente
fra' Gregorio Carafa nato a
Castelvetere il 17 marzo 1615.
Personaggio di levatura europea fu
Priore dell'Ordine di Malta a
Roccella, Generale comandante della
flotta dell'Ordine e infine Grande
Maestro dal 1680 al 1690.
L'Ordine di Malta ebbe un'impronta
fondamentale nella vita di Gregorio il
quale ricevette la Croce alla sola età di
tre mesi. La sua educazione si basa
sugli insegnamenti fornitigli dai cavalieri e una volta raggiunta l'età idonea
si mise al servizio di Malta schierando
truppe da lui pagate a difesa dell'isola.
Seguono numerose e gloriose imprese
nel 1671; dopo il suo intervento a
Messina per fermare una rivolta contro il governo spagnolo, raggiunse la
carica di Gran Maestro, la più alta
dell'Ordine. Stratega, condottiero e
mecenate contribuì all'economia dell'isola con la coniatura di monete e
realizzò imponenti opere urbanistiche.
Prestigiosi gli incarichi affidati a
Mattia Preti denominato il “Cavaliere
calabrese”,
pittore
apprezzato
dall'Ordine e che volle lodare il ruolo
e le opere di Carafa a Malta.
Morì il 21 Luglio 1690 a La Valletta e
fu seppellito nella cattedrale di San
Giovanni, all'interno della Cappella
della Lingua d'Italia.
RIVIERA
LA ROSA DEIVENTI
(mini rubrica
a cura
di Maria Verdiglione)
LE GRANDI VERITÀ
E con le "mangiatorie" in pace e in guerra…basta
così!
Lasciamo i deschi imbanditi che fanno male alla
"linea" e fanno obnubilare anche il cervello, ritorniamo a essere sobri. Soffermiamoci, invece, su alcune massime o definizioni che stigmatizzano pensieri importantissimi degni di approfondimento.
Primo: LIBERTÀ. "Non c'è parola che abbia ricevuto maggior numero di significati diversi e che abbia colpito gli spiriti in tante diverse maniere
come quella di libertà” (Montesquieu 1689 -1755). Secondo: PROGRESSO. "Tutto ciò che è umano deve retrocedere, se non progredisce"
(Gibbon 1700). Terzo: CORAGGIO. "Molto più che nelle cose piccole, che nelle grandi si riconoscono i coraggiosi" (Baldassare Castiglioni 1478 1529). Quarto: VERITÀ. "La verità è un pozzo" (Demostene - 470 a.C.).
Quinto: CONTRO OGNI GUERRA. "I soldati si inginocchiano quando sparano per farsi perdonare l'assassinio" ( Voltaire 1694 -1778)
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Ci scriveViaTurati di Siderno
Gentilissima Direttrice,
spero che pubblicherai la mia lettera perché
desidero che tutta la cittadinanza sappia la
mia storia e quante ne sto passando. Non
tutti sanno dove mi trovo, sebbene il nome
che mi è stato assegnato sia celebre. In genere vengo etichettata come “la strada delle
scuole elementari Randazzo”, oppure “la
strada della Polizia, di sopra”.
Sono sempre stata larga e comoda, il che
consentiva il doppio senso di marcia e il parcheggio su ambo i lati. Perdonami, direttrice,
non vorrei darmi delle arie, ma sono l'unica
strada del quartiere che collega direttamente via Amendola a via delle Magnolie. Sono
dritta e vengo subito al punto.
Un tempo non avevo lo stop in direzione
sud, ma un gomito, dove c'era il cassonetto
della spazzatura.
Da quando hanno prolungato via delle
Magnolie, che - poverella - ne avrebbe da
dire anche lei, mi hanno messo questo assurdo stop, mentre sarebbe stato meglio su via
delle Magnolie.
Sebbene, prima o poi, tutti passino da me,
nessuno mi cura. Da anni vivo abbandonata.
Qualcuno ha fatto spostare pure il cassonetto che gli dava fastidio, e quindi sono diventata un ricettacolo di ingombranti e spazzatura di ogni genere: e dire che accanto c'era
la Biblioteca Comunale! Certo che se quello
era lo spettacolo che si offriva ai giovani e ai
bambini, come potevamo pretendere che
diventassero adulti coscienziosi e responsabili?
I bambini, poi! Le mamme parcheggiano
quasi dentro la scuola, con i loro potenti
SUV, per far salire i bambini delle scuole elementari con i loro zaini-trolley. Mi ricordo
quando ero appena un viottolo di campagna,
e andavo a scuola io: avevamo due libri, il
sussidiario e il libro di lettura, il quaderno a
quadretti e quello a righe. E basta. Che gli
faranno studiare a 'sti poveri bambini? La
teoria della relatività?
Non ti dico quando piove, cara direttrice,
quello che succede! Mi allago tutta (ma non
è colpa mia) e delle volte ho paura che uno
di questi bambini si affoghi in una buca e che
debbano dragarmi per trovare il cadaverino.
Oddio, che orrore, se ci penso!
I cani io li amo, ma gli alberelli che ho sono
tutti chiusi nei riquadrini dei marciapiedi,
che sono pieni di popò di cane. Non potresti
dir qualcosa tu ai padroni? Esistono i sacchetti, li ho visti, so anche come si usano: è
facile!
I miei marciapiedi sono tutti rotti e sporchi, i
muretti imbrattati. La scuola per i bambini
grandi, quelli che facevano il geometra, è
vuota. Sono da sola tutto il tempo, non ho
con chi parlare. In genere faccio chiacchierate lunghe con un bel pioppo che sta vicino
allo stop, ma ogni tot anni arriva quell'uomo,
quello lì, sì hai capito di chi parlo, e lo capitozza per far legna.
Dopo un trattamento del genere il poverello
rimane muto per mesi e mesi, e io mi sento
più sola che mai.
La notte sono al buio, sempre. E io ho una
terribile paura del buio, anche perché ci sono
stati furti alla scuola per bambini grandi, e
tanti incendi in estate.
Poi, a causa di una polemica che non ho
neanche capito, mi hanno resa senso unico.
Ma come, mi sono detta: ma se qua c'è tanto
di quello spazio che sono la strada più desolata di tutto il paese! Ché poi, nessuno lo
vede, questo *** di senso unico, lo imboccano contromano, e hanno ragione, perché
non ha nessuna logica, perché venendo da
Locri, sono una strada diretta per entrare nel
paese!
Al momento mi usano come parcheggio
quelli della Polizia, per il resto non ho compagnia, se non qualcuno che in pratica si infila dentro al tabacchino con l'auto, sta qualche minuto e poi scappa.
Cara direttrice, ti prego, vorrei tanto che i
bambini giocassero con me, e non aver tutta
quella paura di notte, al buio, da sola.
Aiutami, ti prego!
Con osservanza, Via Turati.
L'Ymca di Siderno è pronto per Gara 2, l'appuntamento con la storia!
Fonte e soci alla conquista
della promozione in C
opo la meritata vittoria di
Gara 1 delle finali playoff di
serie D regionale, in casa dei
reggini del Nuovo Basket
Soccorso (65 a 69), l'Ymca
Siderno è pronta all'appuntamento con
la storia in Gara 2.
Per il secondo anno consecutivo, la
compagine di Coach Costa tenterà l'approdo in C, e domenica tale sogno
potrebbe diventare realtà chiudendo i
conti in un palazzetto, come quello
dell'ITC Marconi di Siderno, che sicuramente non farà mancare il proprio
sostegno.
Nell'arco di tutta la stagione regolamentare, la squadra sidernese ha dimostrato non solo di giocare una buona
pallacanestro, ma anche un legame
indissolubile con la società e la Città.
Tutto il roster, infatti, è composto da
ragazzi di Siderno, cresciuti sin da piccoli nella “cantera” dell'Ymca che li ha
formati come cestisti ma soprattutto
come uomini.
Questo il segreto vincente della squadra: disciplina, correttezza e spirito di
sacrificio.
La vittoria in Gara 2, e la promozione
nella C unica, rappresenterebbe, dopo
le passate delusioni, il giusto riconosci-
D
mento a una società, agli uomini e alle
donne, che hanno fatto di Siderno uno
dei principali centri del basket calabrese.
Il calore del pubblico sarà fondamentale, affinché i ragazzi possano sentire il
calore della Città che si stringe per trascinarli alla vittoria, anestetizzando la
sete di rivincita che, sicuramente, animerà il quintetto reggino di Coach
Campagna.
Lo spettacolo è assicurato.
L'appuntamento con la storia è fissato
per oggi alle ore 18:00.
#goymca
Antonello Tinelli
DOMENICA 10 MAGGIO 19
LA REPLICA
www.rivieraweb.it
DOMENICA 10 MAGGIO 20
"Il museo di Locri non è terra bruciata"
In seguito all'articolo da noi pubblicato sul numero di Riviera del 26 aprile dal titolo “Il Museo di Locri
abbandonato a un immeritato degrado”la direttrice Rossella Agostino chiede di replicare.
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
«"Immeritato degrado" il museo non se
lo merita!». La direttrice del museo e
del parco di Locri Rossella Agostino
non ci sta. Non è d'accordo con quanto
scritto sul nostro settimanale il 26 aprile scorso. «Capisco che sia importante
documentare e che per fare presa sul
pubblico serva un titolo crudo, questo
fa parte del giornalismo, ma "degrado"
per me è terra bruciata - tuona la direttrice - Sono d'accordo con l'aggettivo
“immeritato” ma non lo assocerei
assolutamente
al
degrado.
“Immeritata”
poca
conoscenza,
“immeritata” difficoltà di raggiungere
il museo e il parco archeologico di
Locri poiché mancano i mezzi di
comunicazione che colleghino il parco
ai paesi limitrofi. Il museo e parco
archeologico di Locri è il cardine di
quel percorso splendido che negli anni
si è sviluppato sul territorio della
Locride».
L'articolo da noi pubblicato poneva
innanzitutto l'accento sulla mancanza
di segnaletica che indichi la strada che
porta al museo. «Abbiamo fatto presente della mancanza della segnaletica
insieme alla Soprintendenza sebbene
non spetti a noi - dichiara Rossella
Agostino - Stiamo cercando anche di
trovare una soluzione per porre rimedio alla pericolosità della zona in cui
sorge il parco archeologico, immediatamente a ridosso della SS 106, dove
non vengono rispettati i limiti di velocità. Si tratta di una strada frequentata
da pullman con bambini, dallo stesso
personale che ogni giorno corre seri
rischi».
Altro neo rilevato dalle studentesse
autrici dell'articolo era un cartello "Alt,
lavori in corso" affisso a un cancello
che impedisce l'accesso agli scavi di
Centocamere.
«Gli scavi di Centocamere sono chiusi
perché c'è un cantiere in corso. Sarà
rifatta la pannellistica, le tettoie,
restaureremo un isolato. Per giugno
saranno riaperti. Anche il teatro è
chiuso perché nell'ambito di un
Programma Operativo Interregionale
denominato “POin Attrattori culturali,
naturali e turismo” sono stati previsti
degli interventi per il rifacimento di
tutta la recinzione e per la sistemazione della pannellistica. In più c'è un
Progetto Integrato di Sviluppo Locale
(PISL) di Portigliola affinché si realizzi uno spazio antistante per il parcheggio, un accesso più grande e più facilmente fruibile».
Non si può certo parlare di degrado al
museo e parco archeologico di Locri,
dunque. Anzi c'è grande voglia di fare
per riportarlo a nuova vita. «Quando
sono arrivata nel 2010 - prosegue la
direttrice - ho trovato l'inferno.
Avevano costruito una casetta con i
bagni e gli spogliatoi per gli attori di
teatro. Nel giro di un mese è stato bruciato tutto. Ma ci siamo rimboccati le
maniche. Abbiamo creato il museo dei
ragazzi, l'unico in Calabria, corredato
di una pannellistica semplice e coloratissima e una mappa. Sono state organizzate manifestazioni di un certo livello, è stato riutilizzato il teatro. E il
tutto nonostante la carenza di personale. Da quando sono arrivata sono
andate via sei persone. Quest'anno
andranno in pensione altre due e non
ci saranno sostituzioni perché la riforma non lo prevede. Serve un maggior
numero di corpi di guardia che accompagni il pubblico al teatro perchè non
può rimanere perennemente aperto,
altrimenti si andrebbe incontro ad atti
vandalici. Le studentesse autrici dell'articolo facevano, poi, riferimento ad
alcuni tratti con erba secca... beh,
anche a me piacerebbe godere di un
bel prato inglese ma mancano gli operai, manca il giardiniere ». Nonostante
la carenza endemica di personale, la
direttrice è fiera dei suoi colleghi: «Si
sono sempre fatti in quattro, senza
guardare qualifiche, orari o altro. Per
la mostra del gioiello di Persefone, ad
allestire le tre vetrine in legno, su indicazione dei progettisti, sono state due
persone del museo. Se io avessi dovuto
rivolgermi ad esperti esterni mi sarebbero serviti 30-40 mila euro». Poi conclude: «Il Museo di Locri avrebbe bisogno di maggiori attenzioni da parte
degli imprenditori e delle associazioni».
Prima di salutarci ho tre domande per
la direttrice. La prima riguarda la vecchia diatriba assai intrigante che ha
come protagonista la Persefone, oggi
conservata al museo di Berlino: appartiene a Locri o a Taranto? «La provenienza è ancora incerta. Si potrebbe
ottenerne almeno una copia com'è
stato fatto per Taranto, magari corredandola di una pannellistica in cui si
faccia riferimento alla diatriba… ma
servono comunque dei finanziamenti».
La seconda domanda riguarda la Testa
del Leone: tornerà a Locri? «Sebbene
non provenga da uno scavo, è stata rinvenuta nel territorio locrese. Il “Casino
Macrì” di Locri è una sezione museale
dedicata alle testimonianze di età
romana e tardo antica, quindi potrebbe essere allestita al suo interno una
vetrina che ospiti la Testa del Leone
insieme all'attività di indagine effettuata dall'Università della Calabria. Ho
già individuato una vetrina ma devo
concordare il trasferimento con il mio
dirigente». Chiedo infine qualche anticipazione in merito alle scoperte effettuate di recente. «Si tratta di reperti sia
di età greca (tra VI e V secolo) che di
età ellenistica (tra IV e III) a cui si
aggiungono delle testimonianze, in
località Canneti, dell'Età del Ferro.
Alla fine di giugno presenteremo queste nuove scoperte».
CULTURA
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DOMENICA 10 MAGGIO
21
Il parere dell’angiologo
Colesterolo e arterie
Il colesterolo è una sostanza grassa molto
importante per il nostro corpo, ma in
grado di diventare dannosa se presente in
elevate quantità nel sangue
Mentre, in quantità fisiologiche, il colesterolo è coinvolto in diversi processi fondamentali per il funzionamento dell'organismo, in quantità eccessiva costituisce
uno dei fattori di rischio maggiori per le
malattie cardiovascolari
.Infatti è causa di formazione di depositi
di grasso nei vasi sanguigni, detti anche
placche aterosclerotiche, che a loro volta
contribuiscono a restringerne il lume,
provocando infarto e ictus .
Il colesterolo è quindi un nemico nascosto, perchè attacca e danneggia il nostro
corpo ma non riusciamo ad accorgene
subito
Per questo è cosi importante stare sempre attenti e combattere il colesterolo,
poiché tutti si è potenzialmente a rischio.
Il colesterolo viene trasportato, attraverso il sangue, dalle "lipoproteine". I vari
tipi di lipoproteina identificano diversi
tipi di colesterolo: Il colesterolo LDL,
conosciuto anche come colesterolo "cattivo": si accumula sulle pareti delle arterie
l Consigli
del dott.ssa Perri
del dott. Valeriano
L'ipotiroidismo subclinico
(I.S) è una condizione
caratterizzata da elevati
livelli di TSH con normali
valori di FT4. La causa
principale di I.S nell'adolescenza è la tiroidite cronica autoimmune, una patologia infiammatoria cronica caratterizzata dalla presenza di anticorpi antitiroide. L'aspetto ecografico caratteristico è una
struttura disomogenea e ipoecogena
con o senza gozzo (aumento del volume
della tiroide). In una minoranza di
pazienti possiamo avere una tiroidite
autoimmune senza autoanticorpi ma
contraddistinta da un quadro ecografico a struttura ipoecogena. In circa il
50% dei casi di I.S. la tiroide presenta
un volume e una struttura normali con
anticorpi anti-tiroide negativi. Questa
condizione
viene
definita
Ipertireotropinemia Isolata (I.I.). Le
cause possono essere patologie croniche, utilizzo di farmaci antitiroidei, obesità, deficit di ioidio, mutazioni genetiche. L'I.I. nei bambini è spesso un'anomalia transitoria con basso rischio di
evoluzione verso l'ipotiroidismo clinico,
pertanto la terapia sostitutiva è giustificata solo nei bambini con TSH superiore a 10 mU/L. Al contrario, la presenza
di autoanticorpi tiroidei o il gozzo sono
associati a una maggiore probabilità di
evoluzione in ipotiroidismo franco
anche a distanza di molti anni.
Ipotiroidismo
Subclinico
nell’adolescenza
“
A cura di:
Drssa Anna Perri
Dr Rocco Valeriano
[email protected]
Specialisti
in Endocrinologia
Università degli Studi di Pisa
Ricevono presso lo Studio
Medico Polispecialistico
Raymat
Tel. 0964 416856
provocando aterosclerosi. Il colesterolo
HDL, è conosciuto anche come colesterolo "buono, infatti favorisce la rimozione
del colesterolo dal sangue, proteggendo
di fatto il cuore e i vasi
I livelli di colesterolo totale dovrebbero
essere inferiori a 190 mg. Per le persone
con malattia cardiaca o ad alto rischio di
malattia cardiaca, il livello dovrebbe essere inferiore a 160.
I vari studi e le nuove linee guida indicano che i livelli di colesterolo LDL dovrebbero essere inferiori a 100 mg/dl. E' considerato “vicino o sopra il valore ottimale” tra 100 e 129, “al limite superiore” tra
130 e 159, “alto” tra 160 e 190 . Nei
pazienti con malattia coronarica o altre
malattie vascolari , il livello di LDL addirittura deve essere portato intorno o al
di sotto dei 70 mg
Ci sono tre modi per modificare i livelli di
colesterolo nel sangue: alimentazione,
attività fisica, terapia farmacologica.
Il nostro organismo produce già da solo il
colesterolo necessario per cellule e
ormoni, quindi tutto il colesterolo in più
che viene assunto per mezzo del cibo non
fa altro che aumentare inutilmente i suoi
livelli
all'interno
dell'organismo.
Basterebbe quindi eliminare gli alimenti
ricchi di colesterolo per ridurre significativamente i livelli di questo grasso.
La sola dieta controllata può ridurre i
livelli nel sangue di un 8 % circa.
Un'attività fisica costante può aiutare la
riduzione delle LDL e l'innalzamento
delle HDL.
È per questo ideale dedicare almeno 30
minuti al dì alla attività fisica
Nel caso in cui né l'alimentazione, né l'attività fisica insieme riescono a diminuire i
livelli di colesterolo bisogna ricorrere ad
un trattamento farmacologico. Questi
farmaci sono chiamati statine e includono farmaci come la Atorvastatina,
Simvastatina, Rosuvastatina. Diversi
studi hanno dimostrato come l'uso
di questi farmaci rallenti la progressione della placca aterovascolare.
È necessario quindi che i soggetti
a rischio anche familiare di patologia cardiovascolare controllino
periodicamente i livelli del proprio
colesterolo presso
Dr Vincenzo Carabetta ,
Resp- Struttura
di Angiologia
Medica
del Presidio Ospedaliero
di Locri
Tel 0964 /399324 -389-4636108
L’esperto dott. Antonio Cassone
Tumefazioni del collo
a comparsa di una tumefazione del
collo, soprattutto se improvvisa, è
un evento che a torto o a ragione
viene vissuto dal paziente in maniera angosciosa, tanto da sottoporsi per
volontà propria a tutta una serie d' indagini
spesso radiologiche senza alcun razionale
scientifico.
Il corretto approccio in presenza della
comparsa più o meno graduale di una
tumefazione latero-cervicale consiste nel
seguire un iter diagnostico che consenta
una rapida ed efficace diagnosi e quindi un
adeguato e tempestivo trattamento.
Le tumefazioni del collo, ad eccezione
delle manifestazioni locali di malattie sistemiche, sono l'espressione di un processo
infettivo, espansivo o neoplastico che origina dalle vie aereo-digestive superiori
(V.A.D.S.).
Per tale motivo lo specialista che deve essere coinvolto sin dalle prime fasi della diagnosi è l'otorinolaringoiatra. Quest'ultimo
attraverso un'accurata anamnesi ed un'attenta esplorazione delle V.A.D.S. può giungere ad una rapida diagnosi e ad una
appropriata terapia.
Lo specialista innanzitutto sottopone il
paziente a visita medica che consta di una
fase anamnestica e dell'esame obiettivo.
L'anamnesi, grazie alle informazioni sulla
modalità e tempi d'insorgenza della tumefazione e su eventuali altri sintomi presenti
(febbre, faringodinia, odinofagia, disfonia,
prurito, ostruzione respiratoria, malessere
generale), consente un primo orientamento diagnostico, che va confermato poi dall'obiettività.
L'esame obiettivo, attraverso la visione
diretta del cavo orale e dell'orofaringe e l'esame endoscopico a fibre ottiche del naso,
del faringe e del laringe, consente di evidenziare possibili cause infettive o tumorali a carico dei distretti esplorati, di cui la
tumefazione rappresenta una reazione
linfonodale infiammatoria o una metastasi
linfatica.
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Dott. Antonio Cassone
Specialista
in Otorinolaringoiatria
Responsabile dell’Unità
Operativa di
Otorinolaringoiatria della
Casa di Cura “Cappellani-Giomi”.
Messina
Responsabile del DS di
Otorinolaringoiatria della
Casa di Cura “Carmona”.
Messina
Riceve:
Studio Raymat,
Via Calvario
15 A Marina di Gioiosa Jonica
Tel 0964 /416856;
Via Riviera 13
Villa San Giovanni
tel 0965/794842 339/1459340
Via Torrione 6
Reggio Calabria
tel 0965/794842 – 339/1459340
Dall'esame obiettivo si passa alla palpazione del collo.
In merito, occorre premettere che la linfa
di ogni area delle V.A.D.S. segue delle vie
di drenaggio abbastanza precise ed in base
alla collocazione anatomica e funzionale le
stazioni linfonodali cervicali vengono suddivise in sei livelli (di Robbins), laddove la
presenza di una tumefazione ad un determinato livello deve indurre il medico a
ricercare la possibile lesione primitiva in
quelli la cui linfa giunge ad esso.
Inoltre la palpazione fornisce informazioni
relative alle caratteristiche della tumefazione: dolore, dimensioni, consistenza, mobilità e rapporti con le strutture vicine.
A questo punto lo specialista sarà in grado
di distinguere le tumefazioni del collo di
natura flogistico-infettiva da quelle espansive benigne e neoplastiche.
Nelle prime è spesso necessario richiedere
esami del sangue per effettuare la diagnosi
differenziale tra infezioni virali, batteriche
o nello specifico mononucleosi, toxoplasmosi, tubercolosi, ecc.
Quando invece si esclude l'origine infettiva
della tumefazione, bisogna ricorre ad indagini radiologiche quali l'ecografia, la TC, la
RMN con mezzo di contrasto, le quali consentono di differenziare le tumefazioni
benigne da quelle maligne e in quest'ultima
evenienza consentono di effettuare una
stadiazione della neoplasia, in base alla
quale si scelgono le strategie terapeutiche.
In alcuni casi l'iter diagnostico si conclude
con un agoaspirato ecoguidato o una biopsia (ove vi sia il sospetto di malattia linfoproliferative) della tumefazione.
Nel caso di tumefazioni di natura flogisticoinfettiva deve essere prescritta un terapia a
base di antinfiammatori e/o antibiotici.
Nel caso di tumefazione di origine neoplastica il trattamento può essere chirurgico,
chemioterapico e/o radioterapico, a seconda della sede e dello stadio della malattia;
nel caso specifico di linfoma il trattamento
deve assolutamente essere chimico.
Un mondo sottosopra
Arriva l’Estate come un ferro da stiro rovente che appiana ogni differenza formale tra gli uomini: spiana, sveste, scuce, libera, ribalta convenzioni e regole, appiattisce la curva del cielo, capovolge l’orizzonte con la sua
bonaccia, spezza conformismi, scoperchia templi, vulcani e pudori. L’Etna si specchia in un bacino artificiale
e noi ci liberiamo di pesi, abiti e scarpe, pronti a tuffarci nello Jonio azzurro e a riassaporare il gusto salato, bizzarro e rovente della vita.
Gli ottant’anni di Vincenzo
Vincenzo Reale, vigile urbano ormai
in pensione, si gode i migliori anni della
sua vita raggiungengo un importantissimo traguardo anagrafico. Ottanta primavere (sop)portate davvero divinamente! Auguri Vincenzo!
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d’eccezione, che ci auguriamo sancisca la rifondazione del centrodestra
di qualità non solo nella Locride, ma
nella Calabria intera.
I due Logozzo
Vincenzo e Domenico, celebri
per essere rispettivamente lo storico giornalista di Rai 3 Abruzzo e un
rinomato allentaore e stimato dipendente comunale, sorridono alla fotocamera e a questo ultimo scorcio
di primavera. Benvenuta
estate!
Condelli contro Femia
Il sindaco di Antonimina e
vicepresidente Ente Parco
d’Aspromonte e la collega sindaco di
Canolo si rilassano dopo una battaglia
ideologica che richiede un ristoro
sostanzioso, che solo i bar del Corso
di Siderno possono offrire!
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SETTIMANALE
www.larivieraonline.com
Una Coppa per De Gaetano
L’assessore ai trasporti Nino de
Gaetano immortalato fuori dallo stadio
in compagnia di Arturo Timpiccioli e altri
amici prima di entrare e assistere alla
tanto attesa partita di
Champions League.
“Non ti spunto
che ti lavo”
Cosimo d’Agostino e Futia discutono animatamente di Renzi e di renzismo. Nonostante la loro conoscenza ci
garantisca di trovarci dinanzi a due persone più che perbene, ci auguriamo
comunque che non vengano alle
mani!
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Tocca alla Francia! Michi Maio, Peppe Strangio, la sindaco di Bram Claudie
Mejean e Francesco Mollace posano per una foto ricordo a seguito dell’ultimo viaggio dell’Assocomuni in Francia nell’ambito del progetto UE di
scambio culturale per il quale gli stessi erano stato protagonisti di un interessante forum pubblicato sul nostro giornale.
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Il ristoro dei
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oro godendosi un
buon gelato!
Margherita Vicario all’Ombligo de
la Luna sabato 23 maggio
Margherita Vicario nasce a Roma nel
'88. Si laurea all' Accademia Europea
d'Arte Drammatica e inizia a lavorare
come attrice soprattutto per fiction e
film per il cinema e la televisione. La
passione parallela per la musica la
porta a fare parte del gruppo
'Marcello e il Mio Amico Tommaso'
come corista e percussionista. Si
cimenta nel genere Musical con 'Se
riesco parto', un corto da lei scritto e
diretto e vince i premi per Miglior Film,
Miglior Attrice Protagonista e Migliori
Musiche Originali. Inizia la sua attività
da solista e all'inizio del 2012 porta in
scena il suo primo spettacolo di canzoni interamente scritto da lei. Nel
2013 è finalista del Premio
Musicultura. Il 6 dicembre 2014 esce il
suo nuovo album: Minimal Musical. Ha
dato vita ad un progetto originale e
personalissimo, un concept album di 9
brani dove la Vicario, attraverso l'uso
della voce, ci accompagna nel suo
mondo emotivo e musicale. C'è una
giovane donna, c'è la fine di una grande storia d'amore e la ricerca di una
nuova, c'è una nonna triste di essere
quasi arrivata alla fine della vita, c'è un
ambiente di lavoro frustrante e ostile
ma un collega curioso e simpatico, ci
sono le sbronze, il continuo tentativo
di accoppiarsi felicemente, un'inutile
esitazione sul concedere un bacio. C'è
una 'Lei', un 'Lui', 'L'ex' e tanti altri personaggi. Margherita racconta di aspirazioni professionali, ambizioni artistiche che si intrecciano ad esperienze
affettive e sentimentali. Minimal
Musical sarà ospite del Ombligo de la
Luna sabato 23 Maggio alle ore 20:00
Accompagnato da una degustazione
di prodotti tipici.
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