“ CONTROCOPERTINA www.rivieraweb.it DOMENICA 10 MAGGIO 3 La Calabria paga di spese di spedizione quanto la Sicilia e la Sardegna, pur essendo sul continente, e non solo: non ha la garanzia dell'arrivo secondo le tempistiche previste. “ Ci dicono che puzziamo e ci fanno pagare il pizzo per il sapone G Nessuno parla, nessuno fa sentire la sua voce, tutti stanno zitti, a partire dai nostri politici regionali, e i corrieri si arricchiscono levando dalle nostre tasche. “ li acquisti su internet sono in aumento costante, tanto che le offerte di sistemi di pagamento sicuri e veloci sono in crescita. Qualche settimana fa Paypal si è sganciata definitivamente da eBay, con la promessa non dichiarata - di divenire l'unico mezzo di transazione on-line d'Italia. Una merce acquistata su internet deve però poi raggiungere il compratore, che può essere a centinaia di chilometri lontano dal punto vendita. Per anni ho acquistato fiori, piante, bulbi e semi su cataloghi o attraverso siti di ditte semenziere e vivai specializzati. Per anni ho acquistato libri in inglese quando la piattaforma Amazon.it ancora era nella mente di Jeff Bezos. Ho vissuto la guerra delle dogane, l'aggio dell'euro sul dollaro (quando comprare un libro su Amazon.com era più economico che acquistarlo da IBS), il free-shipping dalla Cina, l'epoca della posta ordinaria e della prioritaria, che consentiva di spedire con due euro e quaranta 249 gr. di bulbi, talee, rizomi. Con settemila lire si spediva un pacco celere 3 in tutta Italia, per sacchi contenenti rose a radice nuda pagavo spese di spedizione che mi parevano un'enormità, più di ventimila lire. Già all'epoca notavo che alcuni vivai praticavano tariffari differenti a seconda delle zone di destinazione. Un tot per tutta Italia, esclusa la Calabria (ma solo la Calabria, non la Puglia o la Basilicata), un surplus per le isole. E c'era qualcuno, come il celebre vivaio inglese di David Austin, che con inglese puzzosottoilnasismo, applicava un'ulteriore sovrattassa per le isole minori, al punto che dubito vi sia una sola rosa inglese all'Isola d'Elba o a Vulcano. La mancanza d'acqua (che però paghiamo con tariffe - quelle sì - del tutto fantascientifiche) ha determinato un drastico taglio alle spese su cataloghi e siti. Solo di recente mi è capitato di imbattermi in un ulteriore caso in cui le spese di spedizione sono differenziate in base alla zona di destinazione. La Calabria paga quanto la Sicilia e la Sardegna, pur essendo sul continente, e non solo: non ha la garanzia dell'arrivo secondo le tempistiche previste. Ad esempio SDA non rimborserà la vostra spedizione se il vostro pacco celere 3 è arrivato in 5 giorni. Naturalmente ogni venditore ha un suo accordo con- trattuale con il corriere, che ha degli scaglioni a seconda delle commesse, della distanza, della viabilità e della facilità di raggiungimento della destinazione. Cosa che è già di per sé discriminatoria, poiché se un qualunque punto di un Paese è difficile da raggiungere per questioni di viabilità e non meramente orografiche, sarebbe interesse di quel Paese fare in modo che le strade vengano migliorate. Ma ovviamente nessuno parla, nessuno fa sentire la sua voce, tutti stanno zitti, a partire dai nostri politici regionali, e i corrieri si arricchiscono levando dalle tasche dei meridionali. Quindi i commercianti che vendono di più possono accordarsi per prezzi bassi, e quelli che vendono di meno caricano sull'acquirente finale tutto il peso dell'indifferenza dell'Italia nei confronti della Calabria. Ma il succo non cambia, perché ritirando quella pianta particolare di cui ci siamo proprio innamorati, e pagando il prezzo pieno delle spese di spedizione, abbiamo spesato Amazon che ci può fare la consegna gratis in tre giorni e probabilmente ricreare il mondo in 6 ore. Ma, vedendola dal punto di vista opposto: se questa storiella avesse una logica, allora la spedizione di qualsiasi merce in partenza da Sicilia, Sardegna, Calabria e isole minori, dovrebbe costare di più, poiché la “strade rotte” sono in Calabria. Ma non è così: l'evidenza è davanti a tutti. La conclusione è che le strade che fecero i Borbone sono utilizzabili ma vecchie. Quelle nuove sono invecchiate prima di essere finite. Quelle che dovrebbero di diritto spettare a un paese civile non sono state neanche progettate. Lo Stato Italiano ci tiene nel calzino puzzolente dello stivale, ci lascia senza sapone, ci dice che puzziamo, e poi per venderci il suo sapone ci fa pagare il pizzo. Perché di pizzo qui si tratta, e non mi vengano gli antimafiosi a parlare di legalità, visto che viviamo in uno Stato che è mafia esso stesso. Lasciamo queste righe al neo eletto presidente della Regione, sperando non si trinceri in un sopracciglioso silenzio. Lidia Zitara Le strade che fecero i Borbone sono utilizzabili ma vecchie. Quelle nuove sono invecchiate prima di essere finite. Quelle che dovrebbero di diritto spettare a un paese civile non sono state neanche progettate. RIVIERA ATTUALITÀ www.rivieraweb.it DOMENICA 10 MAGGIO 4 GIUDIZIARIA Dioniso: Milano - Calabria L a cocaina arrivava nella piazza di Milano dal Sud America ed era appannaggio delle consorterie criminose calabresi, collegate con le “famiglie” storiche della 'ndrangheta. A fare luce sul presunto cartello del narcotraffico è stata l'operazione denominata “Dioniso”, che ha portato a indagare oltre 50 persone, delle quali circa una ventina sono state successivamente condannate in appello, nel filone che ha seguito il rito abbreviato, a circa 100 anni di reclusione. Il presunto cartello del narcotraffico stroncato dai carabinieri del ROS e dei comandi dell'Arma ha riguardato, all'epoca, diverse regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. L'attività investigativa, sviluppata in direzione del locale di “Pioltello”, costituito nel marzo 2008 sotto la reggenza di A.M., originario di Caulina e collegato con gruppi “gioiosani”, già affiliato al locale di Milano e tratto in arresto, nell'ambito della nota operazione “Il Crimine”, consentiva di documentare le dinamiche interne al sodalizio e la costituzione di un vero e proprio cartello fra le componenti milanesi appartenenti a diverse cosche calabresi, per l'approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America. In tale ambito, veniva anche accertata la compartecipazione al traffico di una proiezione milanese della Cosa Nostra siciliana e collegamenti con alcuni storici esponenti dell'organizzazione denominata “Mala del Brenta”. Gli approfondimenti eseguiti in direzione del circuito internazionale, cui la struttura indagata faceva ricorso per garantirsi periodiche forniture di cocaina, consentivano di accertare i rapporti dei calabresi con un broker ecuadoriano F.F.C.R., ritenuto il rappresentante in Lombardia degli interessi di un'organizzazione fornitrice colombiana. Dalle indagini dei carabinieri emergeva, in particolare, il ricorso a un consolidato modello organizzativo, che prevedeva l'invio in Sudamerica di un garante del gruppo acquirente, e il parallelo arrivo, in Italia, di un emissario dell'organizzazione narcotrafficante, incaricato del recupero dei narcoproventi. Proprio su tale fronte, significativo risultava l'intervento di riscontro promosso dal ROS a seguito del quale veniva intercettato G.I., esponente di spicco di una cosca, con addosso una somma di denaro contante ammontante a circa 325 mila euro, che sarebbe stata destinata a finanziare l'acquisto del narcotico. Nel mese di luglio 2010, l'arresto di M. F. nell'ambito dell'operazione “Il Crimine” determinava un riassetto organizzativo della struttura indagata, il cui ruolo egemonico veniva assunto da P.B., esponente di vertice di una cosca di San Luca, che subentrava al primo anche nella gestione dei rapporti con il gruppo fornitore sudamericano. La prosecuzione delle indagini rendeva quindi possibile identificare, nel ruolo di finanziatori dell'illecito traffico, numerosi esponenti delle cosche jonico-reggine nonché esponenti di consorterie attive nella Piana di Gioia Tauro. Proprio in questa fase, la serrata attività investigativa consentiva anche di localizzare nel capoluogo lombardo una vera e propria base operativa, realizzata dalla struttura indagata all'interno di un appartamento, appositamente preso in affitto e utilizzato da sanlucoti per svolgere periodiche riunioni finalizzate a pianificare con gli altri sodali le future importazioni di cocaina dal Sud America. A seguito dell'arresto di B.P., il canale di approvvigionamento della cocaina utilizzato dall'organizzazione veniva definitivamente interrotto, mentre un nuovo filone investigativo consentiva di delineare il ruolo nel frattempo assunto da R.Z., nel panorama del narcotraffico lombardo, per conto di esponenti di Africo. Nel complesso, l'attività ha documentato ancora una volta lo straordinario rilievo assunto dalle cosche della 'ndrangheta jonico-reggina nel panorama del narcotraffico nazionale e internazionale, avvalendosi della consolidata capacità di riprodurre, anche nelle regioni del nord, i modelli organizzativi propri delle cosche di origine. Dall'operazione emerge, altresì, la centralità del capoluogo lombardo nel narcotraffico internazionale, confermando la solidità dei rapporti instaurati nel tempo dalle cosche calabresi con i broker sudamericani, rappresentanti degli interessi delle organizzazioni fornitrici attive nei Paesi produttori e di transito della cocaina. Un menu indigesto per Mario Oliverio N on vuole fare polemica il presidente Mario Oliverio ma nemmeno incassare i colpi in silenzio e fare la figura del codardo. In due giorni due attacchi alla sua Calabria: il primo da parte di Sgarbi e del suo ciuffo dalle 50 sfumature di grigio, il secondo direttamente dal dentino ruffiano del premier. “Orripilanti” le ha definite Sgarbi le immagini dei Bronzi proiettate all'Expo. Lui, si sa, era per il têteà-tête, e quando “si innamora delle sue idee, come è avvenuto per i Bronzi di Riace dichiara Oliverio - e queste vengono contrastate, si lascia andare in valutazioni e giudizi sommari”. Non ama essere contraddetto Vittorio: quando ciò malauguratamente succede, non ci vede più e, come ha affermato Oliverio richiamando la saggezza popolare, butta via il bambino insieme all'acqua sporca. Neanche il tempo di smaltire il boccone amaro di Sgarbi che un nuovo piatto indigesto viene servito al presidente della Calabria dall'amico (?) Matteo Renzi: “Se la Calabria funzionasse come il Veneto tutto sarebbe risolto”- dichiara bellamente a Mestre durante la campagna elettorale delle regionali venete. E pensare che quando scese da noi in Calabria, in occasione della campagna elettorale di Mario Oliverio, da buon lecchino, aveva proclamato: “La Calabria è la madre di tutte le battaglie”. Clamoroso autogol del premier falso e lacchè, al quale il presidente Oliverio, da buon diplomatico qual è, replica: “Ha ragione Matteo Renzi: la Calabria non è il Veneto e sconta grossi ritardi anche per l'assenza colpevole di uno Stato che, soprattutto negli ultimi anni, ha progressivamente marginalizzato la nostra regione e l'intero Mezzogiorno”. Noi, invece, che amiamo tanto la saggezza popolare perché riesce a farci essere incisivi, consigliamo a Fato Dentino di tenere presente un detto molto in voga in Terronia: “U 'mbrugghiuni avi aviri bona memoria”! M.G.C. Il sidernese Condino vince“La prova del cuoco” Nella puntata di venerdì 8 maggio de “La prova del cuoco”, appuntamento quotidiano storicamente diretto da Antonella Clerici, Antonio Condino, nato a Siderno ma formatosi a Milano, è riuscito ad ammaliare il pubblico in studio e a casa riuscendo a vincere la sfida contro la napoletana Maria Vittoria Verrilio. LA COPERTINA Depuratore disa Seimila metri cubi tra fango ad alta carica batterica e liquame sedime FORTUNATO CALABRÒ Il becchino ha finito le ferie. Vuoi sapere perché un territorio a vocazione turistica e naturalistica muore come un cane abbandonato dal padrone sul ciglio della statale? Tra Siderno e Locri, a cinquecento metri dalla foce del Novito, tra angoli naturalistici incantati spunta uno squarcio mostruoso: se ti affacci sul depuratore consortile, registri, senza tanti sforzi o calcoli, un disastro naturale imminente e di proporzioni titaniche. Manca solo la denominazione, un nome tipo Katrina, Dolly, per sancire anche in modo individuabile da un punto di vista storico, la fine di quel tratto del mar Jonio che va da Punta Stilo a Capo Zefira. Le immagini che fanno da contorno a questo articolo parlano da sole. Seimila metri cubi tra fango ad alta carica batterica e liquame sedimentato inaugureranno l'estate 2015. La bestia sta raggiungendo la battigia magno greca. I fondali. Il mito. Un esempio può chiarire meglio le dimensioni di un disastro che oggi il nostro settimanale annuncia ai lettori con un nastro nero nel braccio: è come se una nave perdesse in mare duecento container di materiale inquinante. Per una popolazione onesta, che in questi decenni ne ha viste e sopportate di tutti i colori, l'estate che sta per arrivare potrebbe rappresentare il punto di non ritorno. Dal primo luglio 2010, l'impianto di depurazione è stato consegnato al Comune di Siderno, Capofila dei Comuni di Locri, Antonimina, Gerace e dell'irresponsabilità. A quella data, la Società Siderno Ambiente di Rovigo che aveva realizza- to il depuratore e che lo gestiva, siccome non era stata pagata, aveva già promosso una causa per risoluzione del contratto nei confronti del Commissario Delegato. I Comuni del bacino non hanno mai stipulato alcun contratto con la Società che gestiva l'impianto, e non hanno mai pagato nemmeno la corrente elettrica. La Società ha offerto in consegna l'impianto ai Comuni, ma questi non hanno mai inteso adottarlo. L'impianto è stato abbandonato a se stesso, tranne qualche intervento di emergenza. Poi, attraverso i ruoli, hanno continua- www.rivieraweb.it DOMENICA 10 MAGGIO 7 sastro estremo entato inaugurano l'estate 2015. Vocazione turistica assassinata. to a richiedere ai cittadini il pagamento del servizio di depurazione, ma i soldi verosimilmente li hanno destinati ad altro. Nel dicembre 2012, la Società ha chiamato in causa anche i Comuni, chiedendo che si facessero carico quantomeno dei costi del personale e della corrente elettrica. I Comuni hanno incaricato stuoli di avvocati per resistere in giudizio, e hanno continuato a non pagare. Nell'aprile del 2014 attraverso i loro rappresentanti, avevano accettato di stipulare una transazione, che poi non hanno mai portato all'esame dei rispet- tivi Consigli Comunali. Oggi, l'impianto si presenta ricolmo di fanghi, molte apparecchiature non funzionano e molte altre sono da buttare. Dinanzi a questa bomba a orologeria i commissari capofila e rinascimentali del comune di Siderno hanno spedito una lettera in Regione, al direttore generale Ambiente e Territorio. Tra le tante cose chiedono un contributo per smaltire solo quattrocentocinquanta metri cubi di schifezza a fronte dei seimila che devasteranno il nostro litorale. In sostanza significa garantire soltanto quindici giorni di balneabilità. Una toppa sfacciata che gli permetterebbe di licenziarsi dal comune di Siderno con un mare accettabile e lasciare in eredità al nuovo sindaco la fine del mondo. La melma, le patine e le critiche feroci dei cittadini, dei turisti, delle associazioni e degli ex compaesani che ritorneranno nel paese d'origine per le ferie di Agosto. Domenica scorsa dal palco, davanti a una piazza Portosalvo gremita, il senatore Fuda - in un periodo in cui quasi tutti i sindaci della Locride si preoccupano soltanto di apparire carini agli occhi del prefetto- ha affermato e dimostrato con i fatti che l'eccellentissima “Prefettocrazia” è fallita. Di questo il depuratore consortile, se ce ne fosse ancora bisogno, ci dà l'ennesima conferma. La politica è dinamismo, è progetto, è sana amministrazione ed è, soprattutto, avere a cuore le sorti della città che si governa; la politica è mettersi dalla parte dei cittadini. In tutti questi anni i prefetti, sia quelli con la fascia, sia quelli dietro le quinte, ci hanno mostrato solo cavilli, distacco e burocrazia ingolfata, tramandandoci dissesti e mare inquinato. Entrambi evitabili. LA PROPOSTA www.rivieraweb.it DOMENICA 10 MAGGIO 8 Gratteri sindaco: Platì capitale della legalità? Con la“mala pianta”il paesino calabrese potrebbe rappresentare la“Stalingrado”da cui far partire la riscossa della giustizia ILARIO AMMENDOLIA vviamente ho piacere che l'onorevole Magorno, segretario regionale del PD, in una lunga intervista, mi abbia dato ragione sulla vicenda di Platì! Sicuramente va salutata positivamente la sua disponibilità a candidarsi nel centro aspro montano. Qualcosa comincia a muoversi in una battaglia che abbiamo iniziato in perfetta solitudine! Ricordo quanto incomprensione c'era intorno a noi (non posso non ricordare Pasquino Crupi) quando partendo da Platì abbiamo usato una nuova chiave di lettura per interpretare dei fatti che fino a quel momento erano stati letti solo in chiave criminale. Bisogna però mettere subito in chiaro che Platì non ha bisogno di candidati a sindaco. Basterebbe una conoscenza superficiale di quella cittadina per comprendere che possiede intelligenze, competenze, passione da poter governare, e bene, la Regione Calabria. Non ha bisogno di essere “espugnata” dall'esterno! Semmai bisogna andarci con umiltà e in punta di piedi e chiedere scusa per le infinite responsabilità dello Stato, per il lungo servilismo della politica, per il ruolo ancillare verso il “potere” che ha avuto tanta parte della stampa calabrese e italiana. La candidatura a sindaco di persone esterne ci può anche stare solo come manifestazione di disponibilità e di solidarietà verso il Paese. In questo senso qualunque autorevole candidatura deve essere salutata positivamente come una disponibilità non solo verso Platì ma anche verso l'intera Calabria. In questa ottica propongo come candi- O dato a sindaco di Platì il dottor Nicola Gratteri. Ne dirò le ragioni: qualche mese fa un giornalista televisivo, ha posto al dottor Nicola Gratteri una domanda: sarebbe disponibile a diventare ministro della giustizia? La risposta fu “sì”! Non poteva essere altrimenti. Un fedele servitore dello Stato va dove più utile è la sua presenza. Senza ironia, senza sarcasmo, senza alcuna volontà di scherzare sulle cose serie, senza la minima volontà di risultare oltraggioso, io ritengo che oggi il dottor Gratteri dovrebbe valutare l'opportunità di proporre ai cittadini di Platì la sua candidatura a sindaco. Lo dico con grande rispetto! Rispetto per Platì. Rispetto per il dottor Gratteri! Non c'è in Italia un altro punto nevralgico come Platì! Non c'è un altro paese in cui la democrazia soffre come in questo centro della Locride. La candidatura di Gratteri sarebbe un messaggio forte, concreto e chiaro per dire a tutti che lo “Stato” non cede neanche un centimetro del suo territorio e non abbandona neanche un solo uomo nelle mani della “mala pianta”. Gli studiosi dell'antimafia dicono che il fuoco più fitto contro lo “Stato”, oggi, sia nei paesi come Platì . Si diceva un tempo: c'è onore e gloria per tutti! Dove infuria la battaglia si confrontano gli uomini migliori; e se qualcuno si volesse misurare su un terreno impervio e difficile questo è il luogo e questo è il momento giusto. Ovviamente è molto più degno di stima e di riconoscenza un funzionario dello Stato che si “sacrifica” diventando sindaco di un piccolo paese, piuttosto che ministro della giustizia. Sarebbe un gesto “rivoluzionario” e di grande valore simbolico. Platì potrebbe rappresentare la “Stalingrado” della “legalità” da cui far partire la riscossa. Ovviamente questo discorso è tutto da verificare! La candidatura del dottor Gratteri sarebbe una verifica per quanti di noi in nome del garantismo abbiamo messo in discussione l'efficacia, la legittimità, la correttezza dell'attuale antimafia. Per tutti noi meridionalisti che abbiamo parlato di una lucida e articolata criminalizzazione della Calabria e del Sud. Ma soprattutto sarebbe una verifica per il dottor Gratteri che questa antimafia ha incarnato come nessun altro in Calabria diventando un personaggio di statura nazionale tanto da e s s e r stato a un p a s s o d e l l a nomina a ministro della giustizia. Il dottor Gratteri a Platì ha operato in profondità, quindi non sarebbe una candidatura esterna e non dovrebbe avere alcuna difficoltà a essere eletto. Questo, ovviamen- te, se le persone perbene del paese, h a n n o apprezzato le sue azioni e le sua strategia di lotta alla mafia. Comunque il PM antimafia avrebbe alcune qualità che nessun altro potrebbe avere tra cui le competenze per combattere la 'ndrangheta! Anzi per guidare una riscossa democratica dei paesi della Calabria contro la prepotenza mafiosa. Ribadisco, in mezzo c'è il filtro delle elezioni. Qualora il dottor Gratteri perdesse le elezioni, ciò avrebbe il significato che il paese che ha eletto sindaci caduti nella lotta alla mafia, si è compattato su posizioni di ostilità ai rappresentanti di questo “Stato”. In questo caso la lotta contro la 'ndrangheta sarebbe da rivedere in profondità e il dottor Gratteri dovrebbe riflettere e non poco! Significa che qualcuno ha spinto le persone oneste e perbene a far fronte comune con la mafia avendo perso qualsiasi fiducia nello “Stato”. Ed è il solo rischio che bisogna correre. In compenso il PM antimafia avrebbe tutta la legittimità democratica per esser nominato ministro. Avrà la stima dell'opinione pubblica nazionale! Non solo. Dimostrerà a tutti che la strategia di cui Egli è tanta parte è quella giusta, e di avere saldamente dietro le spalle le tante persone perbene della nostra Regione. Qualcuno considererà questa mia proposta una provocazione. Non lo è affatto! È solo l'opportunità di avviare una verifica democratica di cui si sente un gran bisogno. L'eleganza succulenta di Sans Souci sposa i profumi agrumati diTerre di Gerace Il terzo matrimonio celebrato durante il Meeting di Enoicamente,che si è svolto lo scorso 13 aprile presso l'incantevole Palazzo di Moschetta, è stato quello tra il vino Terre di Gerace di Francesco Macrì e il ristorante Sans Souci di Mario Migliaccio Spina el centro storico di Locri, in una deliziosa location dal sapore dolcemente antico, sorge il ristorante Sans Souci, dove da oltre 35 anni è possibile riscoprire la migliore cucina calabrese, di cui il proprietario e chef Mario Migliaccio Spina si è fatto moderno interprete. Il gusto e i profumi inconfondibili di ricette di pesce che divengono custodi dei segreti culinari della più autentica tradizione marinara, la selezione accurata delle materie prime, rigorosamente locali, esplodono in una meravigliosa combinazione tra mare e terra. In occasione del meeting di Enoicamente lo chef Mario Spina ha proposto un raffinato ed elegante finger food fatto di baccalà al vapore, accompagnato da una crema di pomodorini seccagni, una di olive nere e una di ceci, sperimentando così gusti N unici e intriganti per un risultato sopraffino. Abbinato al finger food del ristorante Sans Souci il Terre di Gerace bianco dell'azienda agricola “Barone G.R. Macrì”, un blend di 60% di Greco di Bianco e 40% di Inzolia, due vitigni simbolo dei bianchi meridionali. Le origini di queste viti aminee, ovvero senza colore, coltivate tra Locri e Gerace, risalgono all'epoca achea e la loro coltivazione segue tradizioni millenarie che si coniugano con le moderne tecniche di vinificazione. Il risultato è un'esplosione di profumi con sentori decisi di agrumi e zagara e con tenui nuances di violetta e rosa. Di acidità sostenuta ma ben equilibrata, il Terre di Gerace bianco al palato è morbido e suadente con un finale piacevolmente fresco, sapido e persistente. Un vino che conquista con leggerezza comunicando sfumature armoniose ed eleganti. “Il nostro obiettivo è valorizzare i vitigni autoctoni calabresi che ci consentono di avere vini eccellenti di qualità invidiabile ma ancora sottovalutati all'interno del panorama enologico nazionale - dichiara convinto il barone Francesco Macrì - A Cosenza sono vent'anni avanti rispetto alla Locride e alla provincia reggina in generale. Servono maggiori investimenti in innovazione e tecnologia ma soprattutto persone serie; per il resto abbiamo tutte le carte in regola per produrre un vino senza eguali”. Condivide in pieno Mario Spina che afferma a gran voce: “I vini locali negli ultimi anni hanno fatto un notevole salto di qualità; il progetto Enoicamente ha ben chiara la strada da intraprendere: il connubio tra ristoratori e vitivinicoltori locali può portare avanti una vera rivoluzione per il nostro territorio”. LA SETTIMANA DOMENICA 10 MAGGIO 10 www.larivieraonline.com INTERVISTA IMMAGINARIA A CHE GUEVARA di Lidia Zitara “Socialismo non significa essere gentili” - Grazie del suo tempo, egregio dottor Che. - Io sono dottore e anche dottore medico. - Dottor Che… - Sì, però se lo scrivi così mi sento un po' il Doctor Who (ma questa è solo per pochissimi). Chiamami Ernesto. - Ernesto Dottor Che, ci dica, cosa ne pensa del fatto che a Cuba le cose stiano cambiando, che Raul Castro abbia detto che “Cuba deve prendersi una pausa dal socialismo”? - Il socialismo? Ma ce l'ho compagno di nuvoletta! - Vuol dire che il socialismo è lassù con lei, su una nuvoletta rosa? - Esatto: ce n'è tanti di morticini così: la giustizia ha una nuvola colonnare, viola. La fratellanza ha forma di sfera, bianca. Il comunismo, poi. Ha una nuvola rossa piatta, piccola come un sottobicchiere. - Eppure Ernesto Dottor Che, quaggiù la gente si riempie la bocca di socialismo: “socialismo di qua, socialismo di là”. - Sono degli opportunisti, mia cara. Nella maggior parte dei casi sono benestanti a cui piace credere di andare controcorrente. Il socialismo non sanno neanche cos'è. In Italia pensate che essere gentili, minimamente obiettivi, un po' coraggiosi e coerenti, essere leali con amici e nemici, sia un eroico atto di socialismo. Veramente questo è essere persone normali, che si comportano civilmente col prossimo. Il socialismo è tutta un'altra cosa: non c'entra niente con la correttezza degli individui, ma con il sistema economico. - Ma tornando a Cuba… - Che vuoi che ti dica, Cuba vuol dire “addormentata”. Tra un po' a Guantanamo ci faranno un agriturismo, non lo sapevi? - No, non lo sapevo, e quale sarà il piatto forte? - Crumble di verdure in salsa extra-piccante, una cosa da farti cadere le mani se la tocchi. - Ah, ecco, stia attento allora, dottò. Siderno: Sparita la targa in memoria di Angelo Frammartino Locri: la stazione ferroviaria diventa una discarica Problemi di decoro urbano, alla stazione di Locri. Come spesso accade, i binari sono bersagliati da carte, sigarette, bottiglie e scatole di cartone che rendono una discarica a cielo aperto la strada ferrata. Come altrettanto spesso accade, le responsabilità della pulizia rimbalzano da un organo all'altro. Il sindaco afferma di aver già segnalato il problema alle Ferrovie dello Stato, ma queste fanno orecchie da mercante. Nel frattempo, maggiore senso civico da parte dei cittadini non guasterebbe. Le società sportive della città di Locri danno vita a Locri Sport Questa settimana ignoti vandali privi di qualunque senso umano e civile hanno fatto sparire la targa commemorativa che intitola la ex area Longo sul Lungomare di Siderno ad Angelo Frammartino, il giovane volontario cauloniese martire della pace, ucciso a coltellate da un palestinese nell'agosto 2006 a Gerusalemme. Oggi la stele sulla quale la targa era affissa è vuota e spoglia e rappresenta con crudezza il livello di inciviltà cui gli uomini sono capaci di arrivare. Platiesi, iniziate a spalmare la cremina ATC: accolto il ricorso del professore Ferraro Due settimane fa avevamo parlato con Francesco Ferraro della strana situazione in cui versava l'Associazione Territoriale Caccia e pesca della Provincia di Reggio Calabria. Senza entrare nuovamente nel dettaglio delle numerose violazioni allo statuto dell'associazione operate dai suoi stessi vertici, vogliamo ricordare solo come la preoccupazione di Ferraro fosse che il comportamento sconsiderato di chi avrebbe dovuto salvaguardare l'organo e i propri membri stesse mettendo gravemente a repentaglio non solo la passione di decine di iscritti cui l'associazione doveva garantire il diritto di esercitare ma anche, e soprattutto, la fauna territoriale. La lotta di Francesco Ferraro l'aveva già portato a rivolgersi alle forze dell'ordine dopo che i suoi tentativi di interpellare direttamente l'Amministrazione Provinciale (che nella figura di Gaetano Rao avrebbe dovuto garantire il corretto svolgimento delle funzioni dell'associazione) si erano rivelati inutili e martedì mattina, finalmente, è giunta in redazione la notizia che quel ricorso è stato accolto e che le nomine e le decisioni compiute dalla dirigenza fino a quel momento sono state annullate in previsione, purtroppo, di un nuovo periodo di commissariamento. L'augurio, a questo punto, nostro come di Francesco Ferraro, è che terminata questa fase, l'ATC riprenda a svolgere le proprie funzioni nel rispetto del proprio statuto e sotto la salvaguardia di una Provincia meno distratta. Jacopo Giuca Mai come adesso il proverbio “l'unione fa la forza” richiama questa nuova impresa. È stato presentato giovedì alla Città di Locri, al mondo dello sport e all'opinione pubblica il neo Locri Sport. Si tratta di un consorzio delle associazioni sportive della città locrese che, per la prima volta nella storia della città, darà vita a un unico grande movimento. Fanno parte di Locri Sport: AC Locri, Scuola Calcio Audax Locri, Asd Sporting Locri, Locri Futsal, Asd R. Sgambelluri Locri, Eutimo 95 Locri, Amatori Calcio Locri, Volley Libertas Locri, Football Academy Accursi, Asd Podisti Locri. Il fine è di dare un senso di appartenenza alla Città, dunque consolidare tutte le realtà esistenti che già hanno portato in alto, a livello locale, regionale e nazionale, il nome di Locri. Un rivo all'Hotel President Nel piccolo sottopasso pubblico nei pressi dell'Hotel President una copiosa perdita d'acqua ha formato un piccolo rivo che si riversa sulla pista ciclabile gettandosi in mare. Cosa si nasconde dietro questa consistente fuoriuscita d'acqua? Vorrebbe reggerlo lei il sole della democrazia che tornerebbe così più ardente che mai a splendere sul comune di Plati., oggi in balia del malaffare e della criminalità organizzata. Il cellulare di Maria Rita Leonardi si è surriscaldato questa settimana per le numerosissime telefonate ricevute dai compagni di partito di tutta Italia che le hanno espresso la loro vicinanza. In attesa di un nuovo sole su Platì retto dalla giovane rampante A-polla reggina, consigliamo di iniziare a.spalmare la cremina. ELEZIONI AMMINISTRATIVE 31 MAGGIO 2015 - SERVIZIO A CURA DI JACOPO GIUCA stato avviato da tempo il countdown per le imminenti elezioni comunali e, a liste presentate, è giunta anche l'ora di fare una breve panoramica dei candidati a consigliere comunale. Visto il fiorire di liste elettorali, soprattutto nella nostra Siderno, benché ci fosse la volontà, mancava certamente il tempo per riuscire a contattare tutti gli uomini e le donne pronti a mettere le proprie qualità al servizio della comunità alla quale appartengono. Per questo motivo, abbiamo pensato di contattare i candidati più giovani di ogni lista (fatta eccezione per Siderno Libera e Ardore per una nuova primavera) subito pronti a rilasciarci una breve dichiarazione in cui ci raccontano qualcosa di loro stessi. È Comunali 2015: uno Figliomeni: “La nostra speranza è Pietro Fuda” Quando una comunità attraversa un periodo di profonda prostrazione economica e sociale, ogni forma di impegno acquista un significato diverso: proporsi di partecipare all'amministrazione di Siderno oggi, candidandosi al Consiglio Comunale, equivale ad un'assunzione di responsabilità, non certo al tentativo di soddisfare ambizioni personali. Gli anni recenti sono stati difficili per il popolo sidernese, che ha visto svanire il lavoro e immiserirsi le prospettive di vita, senza avere risposte adeguate dalla politica locale. A questa desolante situazione sento oggi l'intima necessità di reagire, mettendo a frutto anche le esperienze di ascolto e partecipazione democratica che ho portato avanti nel recente passato, affiancando agli studi universitari il ruolo di rappresentante degli studenti in seno agli organi accademici collegiali. Ho avvertito questo forte richiamo ed ho deciso di sposare il progetto guidato dall'autorevole figura di Pietro Fuda, mettendo da parte ogni perplessità e tentennamento, ogni tentazione di rimanere inerti ad attendere che qualcun altro si assumesse il grande onere ed il rischio di rispondere ai propri concittadini. Naturalmente questo rinnovato impegno non discende solo da un cieco moto di volontà, ma anche da un'attenta riflessione su quali siano i bisogni più urgenti della nostra comunità. Questa riflessione poi si è raffinata e arricchita nel corso dei vari incontri con gli abitanti delle contrade e del centro, ai quali ho preso parte in religioso silenzio, avendo fatto voto di semplice ascolto di quanti troppo spesso sono investiti da torrenti di parole senza avere mai occasione di esprimersi. Il punto di partenza di ogni successivo lavoro deve essere, secondo me, il pieno recupero di una forte coesione del nostro tessuto sociale: per questa ragione mi sento di esortare tutti a fare convergere il proprio consenso su Fuda in modo da fornirgli una piena legittimazione ad affrontare il lavoro straordinario che attenderà il nuovo Sindaco. Qualora questo largo consenso fosse acquisito, penso che ogni sforzo si debba concentrare nel tentativo di superare il senso di soffocamento prodotto dall'affastellarsi di emergenze, attraverso un'attenta e articolata programmazione. I principali fronti sui quali ritengo di dovermi impegnare sono quello della tutela dell'ambiente e del territorio, quello della protezione sociale e della sanità (sostenendo il buon funzionamento della Casa della Salute) e quello dei lavori di mantenimento e ripristino del patrimonio comunale, senza dimenticare l'importanza di rinnovare l'immagine della nostra cittadina, incoraggiando la vita culturale e l'aggregazione sociale: tutto ciò anche con l'intento di rianimare la vita economica della nostra cittadina, che langue da troppo tempo ben al di là degli effetti della crisi nazionale e internazionale. Per concludere ritengo necessario precisare che la democrazia, secondo me, non è un semplice esercizio elettorale: la febbre che coglie in campagna elettorale e spinge molti alla candidatura, presto si spegne all'indomani del giorno delle consultazioni; è da quel momento in poi , infatti, che inizia l'ingrato lavoro amministrativo di tutti i giorni, che esige grande perseveranza ed è sovente avaro di risultati. Credo di avere coscienza di questo e, pur sapendo di avere anche molto da imparare dall'esperienza, ho già avuto modo di impegnarmi, dopo aver ricevuto l'investitura elettorale, tanto al Liceo quanto all'Università (sia in seno agli organi di Facoltà sia come Consigliere d'Amministrazione), confrontandomi con le autorità e con problemi concreti, alla ricerca di soluzioni che incidessero positivamente sulla vita delle persone. Nonostante il momento poco sereno della nostra città ed il raggiungimento del picco massimo di degrado politico, economico e sociale, io ci credo ancora: vorrei non dover cambiare città e darò , con tutto me stesso, il mio umile contributo per cambiare la città. Spero che i miei concittadini mi rendano possibile proseguire questo impegno , collaborando con Pietro Fuda, dai banchi del consiglio comunale. NO A Z Z PA Pazzano Bene Comune Borgo Amico A Pazzano, abbiamo solo una lista per candidato a sindaco Vanessa Bova, candidata di Maria Pia Graziani, invece, ha Pazzano Bene Comune, rivela di aver preso questa decisione in virtù della sua storia personale. «Ho studiato servizi sociali e ho un familiare disabile. Vorrei contribuire attivamente all'istituzione di servizi pubblici che migliorino almeno un po' le condizioni di vita dei cittadini che, come me, hanno deciso coraggiosamente di non fuggire per la mancanza di lavoro. Ho scelto di sostenere la candidatura di Lucia Spagnolo perché credo in lei. È una donna capace e semplicemente in gamba, che non ha intrapreso questo cammino solo per arricchire il proprio curriculum». scelto Borgo Amico di Sandro Taverniti dopo una lunga riflessione. «La mia è stata una scelta ponderata - ci racconta - scaturita a seguito di un'analisi consapevole delle responsabilità. Sono sempre stata interessata al mondo politico e la mia speranza, qualora venissi eletta, è quella di occuparmi principalmente di giovani e donne, ridando al contempo importanza al gentil sesso nell'ambito della politica di Pazzano. Ho sempre avuto moltissima stima di Sandro Taverniti e credo che la cosa sia reciproca, visto che mi ha proposto lui di candidarmi nella sua lista». E R O D AR Per Ardore presentiamo decisamente una eccezione. Nella lista Ardore per una Nuova Primavera, infatti, non abbiamo intercettato il candidato più giovane ma uno di quelli di maggiore esperienza. Per una Nuova Primavera L'impiegato di Equitalia Domenico Zangara sostiene la lista Ardore per una Nuova Primavera, convinto che la sua esperienza possa dare molto al paese. «La mia candidatura nasce a seguito di un'attenta riflessione sull'attuale condizione italiana, che mi ha convinto ad agire sul locale. L'Italia necessita di un pensiero politico rinnovato, basato sul fabbisogno dei cittadini iniziare questo rinnovamento dalle piccole comunità come Ardore ritengo che sia il modo migliore di cominciare. Spero di poter cambiare le sorti della mia città e accanto a Franco Romeo sono sicuro di poter fare bene». www.larivieraonline.com DOMENICA 10 MAGGIO 13 sguardo ai candidati O N R E D SI Oggi vi proponiamo un esponente per ognuna delle sette liste di Siderno. Partiremo dal Volo, per passare alle quattro liste di centrosinistra e le due di centrodestra. Fattore Comune ” Alessia Galizia ha deciso di aderire a Fattore Comune riconoscendosi nel desiderio di cambiamento. «Far ripartire Siderno significa apportare grosse novità e chi meglio dei giovani può realizzarle? È importante che i ragazzi tornino nella loro terra di appartenenza, ma è giusto che le città siano pronte ad accoglierli con servizi e strutture adeguate, volute e realizzate non solo dalle liste elettorali, ma dalla civitas, quella cittadinanza attiva che la nostra città ha perso da tempo. Vista l'esperienza e gli intenti, Pietro Fuda non può che essere la persona più indicata per realizzare questo». IlVolo Nicola Arpaia è entrato nel Volo dopo aver partecipato ad alcune riunioni. «Volevo capire che proponesse il movimento civico, costituito da persone che conoscevo. Da 26enne e presidente di un'associazione sportiva mi sono candidato convinto di poter segnalare le problematiche dei giovani e delle associazioni sportive, culturali e sociali, che combatto quotidianamente. Ho scelto Giuseppe Caruso per la stima che provo nei suoi confronti e perché, come lui, sono convinto che il fatto di essere alla prima esperienza sia un punto di forza per il rinnovo alla politica locale che vogliamo operare». Siderno Libera Partito Democratico Dafne Lettieri, Siderno Libera, è spinta dalla stanchezza. «Sentire in continuazione i miei concittadini lamentarsi delle pessime condizioni di questa città senza muovere un dito è stato il migliore incentivo a proporre la mia candidatura. Conto di fare della mia giovane età un punto di forza con il quale donare un futuro roseo a Siderno, che necessita di queste elezioni come dell'aria per respirare. Per questo è importantissimo che tutti vadano a votare, non importa per chi. Dal canto mio ho scelto Pietro Fuda perché ritengo che sia l'unico con le qualità necessarie a risollevare il paese». Nel PD, invece, Alessandro Archinà afferma che la sua candidatura affonda le proprie radici nel passato recente: «È dal 2011 che cerco di dare un contributo alla mia comunità attraverso le attività pubbliche. Mettermi in gioco oggi significa aiutare a recuperare ciò che è mancato alla politica degli ultimi anni. La mia decisione è maturata nel tempo, grazie al sostegno di chi mi ha dimostrato di credere nelle mie capacità. Non faccio promesse: voglio impegnarmi con onestà per invertire la tendenza accanto a Pietro Fuda, la persona con le migliori capacità amministrative che abbia mai conosciuto». Centro Democratico Forza Italia Uniti per il Futuro È il senso di responsabilità che spinge il candidato del Centro Democratico Vincenzo Meleca. «La mia candidatura - ci dice - vuole essere una risposta alla distanza che intercorre tra politica e mondo dei giovani. Ho imparato a preoccuparmi delle necessità degli altri fin dai tempi dell'università e credo che le mie buone intenzioni e la mia formazione di architetto possano dare molto alla città, soprattutto in un periodo così difficile. Voglio tornare a poter dire con orgoglio di essere sidernese e penso che, per poterlo fare, l'apporto di una persona concreta come Fuda sia indispensabile». Claudine Vitale si presenta con Federica Piccolo sceglie invece Uniti per il Futuro perché ritiene che l'età giovane dai candidati in lista sia la chiave per il rinnovamento. «Siamo tutte persone molto giovani - ci racconta - e, ovviamente, molto attente e vicine alle difficoltà che deve affrontare la nostra generazione in una città in difficoltà come Siderno. L'attenzione che vorrei dedicare a queste problematiche è un argomento che sta molto a cuore al nostro candidato a sindaco, Pietro Sgarlato, un uomo che con il suo esempio e il giusto sostegno potrà fare molto per rinnovare la città con un occhio di riguardo per tutti noi giovani». Forza Italia spinta dall'amore per la sua città. «Sono nata e cresciuta in un paese che ho visto progressivamente scivolare verso il declino a seguito delle ultime amministrazioni. Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per migliorare, dobbiamo solo ripartire dalle basi per risolvere tutti i nostri problemi facendo prevalere il bene comune e credo che nessuno meglio di Pietro Sgarlato possa realizzare tutto questo. Diamo massimo risalto, infatti, al bene della cittadinanza, un messaggio che spero arrivi forte e chiaro ai cittadini durante la campagna elettorale». GERENZA Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14 Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Stefania Gitto, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta. www.rivieraweb.it LA LETTERA / RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Giuseppe Belligerante, un cittadino che ama la propria città Cittadini, il sospirato momento è arrivato, finalmente!!! Dopo due anni e più, possiamo rivotare e riprenderci la libertà, la dignità, il rispetto assieme alla città ed esprimerci liberamente secondo coscienza. Via dal Palazzo Comunale i Commissari e dirigenti - non per la loro funzione in sé stessa, che ringraziamo - ma per quello che non hanno potuto fare purtroppo, gravando sulla già disastrosa economia delle casse comunali e naturalmente della città. Ci siamo ritrovati commissariati per i politici affaristi, anti-stato e per i loro sporchi affari. Attenzione non illudiamoci troppo, ma andiamo a votare: mai come questa volta il voto è importante, voto che la Costituzione ci ha dato e che nessuno può toglierci, è un nostro diritto e dovere! Cercando di essere coscienziosi di dare il nostro contributo per far fiorire la nostra Siderno, un tempo fiore all'occhiello della Calabria e dell'Italia intera! (Scusate la mia immodestia, ma non tanto!). Dobbiamo tornare come prima, anzi meglio. Siderno respinge con forza la parola mafia! Essere stati commissariati ci ha tolto tutto: la città è stata ridotta a un rottame. È dai leoni spariti in Piazza Risorgimento che è iniziato il nostro declino! Adesso vorrei dire ai candidati a sindaco di essere rivali ma non nemici, così si costruisce… non tollereremo più niente e vigileremo con molta attenzione il lavoro che si svolgerà. C'è tanto, anzi tantissimo da fare, sebbene sia un lavoro lungo e difficile e ne siamo tutti consapevoli! Chi la spunterà alla poltrona di sindaco, con il consenso dei cittadini, non potrà avere sicuramente la bacchetta magica. Ci vuole molta pazienza, onestà e bisogna lavorare sodo; naturalmente speriamo con una squadra di buoni amministratori competenti, oltre che dotati di una buona cultura, che non guasta mai! Vogliamo uscire dal torpore di questi anni, e non mi riferisco agli anni del commissariamento - sarebbe facile dare le colpe solo a quel periodo - ma a un lasso di tempo che risale a venti anni fa. Di destra, sinistra o centro non ci interessa: deve essere il sindaco di tutti, che ami la città come la sua famiglia, perché la città lo merita!!! Non solo la fascia tricolore al petto ma soprattutto attributi. Della sua giornata faccia casa e palazzo. Sia consapevole delle difficoltà, laborioso, gran lavoratore entusiasta e umile, sempre insieme alla squadra, perché uniti si vince!!! Ai magistrati e affiliati dico di non infangare tutti e dare fiducia! Così da far rifiorire le attività commerciali e soprattutto l'edilizia, fonte economica importante, senza avere pregiudizi solo perché siamo in Calabria. L'Italia è tutta corrotta - e di quanto affermo mi assumo tutte le mie responsabilità - da sud al nord, in ogni regione e provincia - non dimentichiamo, ad esempio, che il comune di Roma Capitale doveva essere commissariato ma… c'è stato l'aiutino. Ma torniamo a noi. Deve nascere la città del futuro per i nostri figli e nipoti e per la Calabria intera!!! P.S. Mi assumo le responsabilità di quanto scritto e sto per scrivere. Mi domando se, dopo che la magistratura ha fatto il suo corso e riscontrato delle anomalie per le quali non si può più andare avanti, i commissari servano davvero, considerato che le condizioni del paese, non solo a Siderno ma in tutta Italia, una volta passati loro, peggiorano sempre? Io assumerei piuttosto segretari, tecnici e professionisti competenti del luogo. Che ne pensate? Se sbaglio, voi mi… “corrigerete”. Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Martano Editrice EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno DOMENICA 10 MAGGIO 14 Enzo Alvaro, il re del cashmere di Siderno L' abito confezionato da Enzo Alvaro lo si ricono- sceva da lontano. Curato nei dettagli e di grande carattere. Perchè Enzo non lasciava niente al caso. Puntava ai modelli estrosi dalle linee particolari e di gran classe, e all'eleganza abbinava il gusto per i tessuti pregiati. La sua passione per l'arte sartoriale comincia subito dopo la scuola dell'obbligo quando inizia a lavorare come apprendista presso la sartoria della nonna in via Torino a Siderno. Qui Enzo, con l'ansia di imparare tipica dei ragazzi che progettano la loro felicità, aiuta gli zii a confezionare abiti sia da donna che da uomo. Il suo apprendistato continua qualche anno dopo presso la sartoria Crudo di via Gramsci dove "patisce" una disciplina assai rigida ma utile a farsi le ossa per poi spiccare il volo per Milano. Qui inizia a lavorare nella rinomata sartoria Trezzi e perfeziona l'arte del taglio. Caricato sulle spalle uno zaino di esperienza, torna nella sua Siderno e si mette in proprio. Il suo talento, lo stile unico e inconfondibile dei suoi cappotti in cashmere che cominciano a sfilare lungo corso della Repubblica conquistano Siderno. È il nome di Enzo Alvaro che si legge sulla fodera di raso che impreziosisce tanti impeccabili abiti da uomo. Ed è a Enzo Alvaro che si rivolge lo sposo che non ama lo stile classico ma frizzante e bizzarro. Enzo adorava il suo lavoro e, ancora di più, soddisfare i suoi clienti; casa sua a Locri era per lui solo un dormitorio. Nel 1986 riceve il prestigioso premio Forbici D'Oro, sia nella selezione regionale che nazionale. Si tratta del massimo riconoscimento attribuito al sarto artigiano che abbia saputo mettere meglio in risalto lo stile, la capacità tecnica, l'estro creativo e il rigore formale della sartoria su misura. Un premio che ha l'obiettivo di mantenere alto il prestigio del Sarto Italiano nel mondo. Ed Enzo Alvaro quelle Forbici D'Oro se le è meritate dal primo all'ultimo carato. Durante la premiazione incontra Trezzi il suo maestro di Milano che è il primo a congratularsi con lui: "L'allievo ha superato il maestro"- gli disse stringendogli con vigore la sue mani sapienti. Enzo raggiungeva sempre gli obiettivi che si prefissava. Era un guerriero. La sua spada aveva infilzato e annientato il grande male ed era riuscito a ripartire. Non poteva andar via senza aver ultimato l'abito da sposo per il futuro genero. Ci sarà anche Enzo al matrimonio della figlia, lui sarà presente con la sua arte. Aveva un cruccio Enzo: "Servono finanziamenti per poter insegnare alle nuove generazioni il mestiere del sarto". È un'arte che bisogna ricostruire pezzetto per pezzetto come si fa con un vestito. E per la quale serve una formazione altamente qualificata, una cultura professionale di altissimo livello. Ma soprattutto serve tanta tanta passione. "Ai ragazzi bisogna trasmettere le passioni" - amava dire il re del cashmere di Siderno. Da più di un mese Enzo non confeziona più signori abiti per i suoi clienti. Ma a noi piace immaginarlo con ago e filo in mezzo agli angeli desiderosi di indossare un abito firmato Enzo Alvaro. Per poi poter dire: "Adesso sì che siamo dei Signori Angeli!". Maria Giovanna Cogliandro LA SCOMPARSA L'ultimo volo di Mimmo Meleca Ognuno di noi necessita di qualcuno che baci le nostre lacrime fino a farle cessare. La morte di Mimmo Meleca ha sconvolto tutti noi, amici, conoscenti. La famiglia. Tutti sapevamo della sua più grande passione: volare. Ciò che lo rendeva felice, libero dall'aspra terra che da lassù sembra così dolce, piena di pace. E quando si andava al mare e si vedevano passare i deltaplani per la costa, allora si indicava in cielo e si diceva “lassù c'è Mimmo Meleca!”. Beh si, lassù c'è Mimmo, questa volta a volare per davvero, non nel falso cielo di questa vita, ma in un cielo ancor più bello, luminoso. Chi lo ha conosciuto racconta di come parlasse del volo, della serenità che trovava in alta quota, a guardare tutto “da una prospettiva diversa”. Mimmo, la tua macchina alata ti ha accompagnato verso il viaggio più bello, verso un mattino più sereno perché da lì tu possa veramente sentire quella pace che hai da sempre cercato sul tuo deltaplano. In passato si credeva che l'aquila prossima alla fine spiccasse il volo verso il sole fino a farsi bruciare le ali, ma in quel momento avveniva il miracolo: anziché precipitare al suolo si ricopriva di nuove piume e ritornava a nuova vita. Tu hai fatto così: adesso voli tra le Aquile dei cieli, quelle regali creature col loro fare nobile e sicuro. Care Antonella, Chiara e Roberta, pensate al vostro Mimmo così, come un'aquila che vola su di voi e che vi protegge sotto le sue maestose ali. E guardando il sole indicate col dito il vostro papà, perché in quella luce accecante, ma bellissima c'è il suo splendido sorriso. E tu, Antonella, stringi i pugni, non per il dolore, ma per sentire che tuo marito non ti lascerà mai camminare da sola: lui non mollerà mai la tua mano. M. Cristina Caminiti L’EVENTO Tu lo conosci Franco? Una legione di Stato che viaggia su stipendi da 1000 euro al giorno lo ha condannato al carcere per aver rubato 500 euro e un orologio ILARIO AMMENDOLIA utti sanno che il presidente della Corte Costituzionale ricopre un incarico molto importante tanto da percepire circa 1500 euro al giorno. Poco di più rispetto ai giudici della Corte che hanno dichiarato sacre e irriducibili le pensioni milionarie. Niente da dire: è la legge! Quasi nessuno conosce Franco. È un uomo con un forte handicap. Avrebbe commesso un furto: 500 euro e un orologio. Ora è in carcere a Locri per scontare la pena. L'hanno buttato in una discarica indifferenziata come si fa con i rifiuti di nessun valore. Diciamolo in latino: “dura lex sed lex” Franco era un bel ragazzo vivace, sveglio, intelligente. Poi un maledetto incidente, tanto tempo tra la vita e la morte. Si risveglia ma non è più lo stesso. Riprende a camminare con fatica, a parlare a stento. Probabilmente non decifra il mondo e il “mondo” non capisce Lui! Ha commesso un reato ma mettere una persona come Franco in un carcere non mi sembra una grande idea. Sicuramente è inutile! Uscirà più umiliato, più amareggiato, forse più incattivito, certamente più ammalato. Costerà circa duecento euro al giorno e oggi non costituisce un pericolo per la società. Lo potrebbe diventare in carcere…a sua insaputa! Tuttavia non cercherò di strappare le vostre lacrime sulla sorte di Franco anche se c'è un'ultima cosa che vorrei dire: Franco ha una famiglia e vive con la pensione sociale. Punto. Dicevano gli antichi che il cervello è come una pellicola di cipolla. Quella che, nella testa di Franco, si sarà lacerata a tal punto da spingerlo a prendere qualcosa che non era suo. La legge è severa….con quelli come Franco! Alla gente come Lui manca la tutela che le leggi assicurano ai potenti. Nel 2011, il governo Monti, gridando al pericolo di default, si è permesso di toccare alcuni privilegi degli “uomini d'oro”, degli intoccabili. Apriti cielo! Gli alti ufficiali delle forze armate (da colonnello in su) ancor prima della sentenza della Corte si son visti recapitare nella busta paga del marzo scorso, gli arretrati e i premi aggiuntivi. Quello che ognuno di loro ha percepito di arretrati, Franco non lo vedrà nel T “ L'hanno buttato in una discarica indifferenziata come si fa con i rifiuti di nessun valore. corso della sua vita. Scrive il generale Gerometta: “Ora la ragioneria generale ha rimesso le cose a posto...” Ci mancherebbe altro! Non sono mica handicappati loro! Franco invece è caduto dal cielo quando i carabinieri (in verità con molta delicatezza) sono andati a prelevarlo… non sapeva nulla dell'avvenuta condanna. I generali “sanno di greco e di latino e hanno tante altre virtù” e con loro i magistrati di Cassazione, i funzionari della Camera e del Senato, alcuni funzionari regionali, i banchieri, i manager pubblici, gli alti magistrati contabili. Insomma c'è un'intera legione di Stato che viaggia su stipendi di circa mille euro al giorno, liquidazioni di milioni di euro, privilegi, sistemazioni dei familiari ancora prima che cerchino lavoro. Si badi bene: è tutto legale. Quella stessa “legalità” che Franco ha infranto e per cui è stato incarcerato. Quella stessa legalità che ci fa vivere in una terra come la Calabria in cui i giovani si disputano un posto nel terzo settore da seicento euro al mese, da commessa in un supermarket per 500 euro, in un call center per 400. Un posto da vigile urbano è come toccare il cielo con le mani! La cosa che considero più drammatica è che la “Sinistra” cerca di legittimarsi in nome questa “legalità.”. Ha concretamente rinviato al prossimo secolo l'attuazione di valori come l'uguaglianza, la solidarietà, la pari dignità. Stanno ignorando i principi fondamentali della Costituzione. Questa “legalità” è una partita truccata! Una partita tra una squadra di serie A che gioca contro i “pulcini” e ha anche l'arbitro dalla sua parte. Io non sono per l'illegalità…! Comprendo però che è questo sistema a produrre l'illegalità diffusa. Sono le pensioni da 1.500 euro al giorno a lacerare la pellicola nella testa di Franco. L'opposizione a tale sistema non esiste più; così ho un forte dubbio che le disuguaglianze all'interno della società, siano molto più marcate oggi rispetto alla vigilia della rivoluzione francese. Comunque, i dirigenti hanno sempre ragione! Sono uomini d'ordine, hanno il senso dello Stato, sono capaci di coniugare etica e legalità. Noi però abbiamo fatto la nostra stupida scelta di vita: restiamo sostanzialmente dalla parte di “Franco”. “ Ha un grave handicap. Costerà 200 euro al giorno. Uscirà forse più incattivito, sicuramente più malato. www.larivieraonline.com DOMENICA 10 MAGGIO 17 Il ministro Del Rio ha deciso di nominare un'altra volta un commissario per il porto di GioiaTauro: un alzare le mani come a dire tanto con voi non serve che uno stato di regime. Il Porto di GioiaTauro non ha bisogno di un poliziotto di ferro ELEONORA ARAGONA desso è lampante, la Calabria e il Sud non sono rilevanti agli occhi del governo Renzi e per lo sviluppo dell'Italia. Lo possiamo dire a gran voce dopo il commissariamento del porto di Gioia Tauro, il terzo in un anno. Lo diciamo dopo questa ultima azione penalizzante per la Regione, ma anche per l'Italia. La gestione dell'hub di Gioia è stato affidata da Graziano Del Rio, al capitano di fregata Davide G. Barbagiovanni Minciullo, già comandante della capitaneria dello stesso porto. Non entriamo nel merito delle competenze, almeno per il momento. Anche se siamo certi che il ministro Del Rio abbia ricevuto sulla sua scrivania dei curriculum di persone competenti a ricoprire l'incarico, delicato e strategico. Allora perché ha deciso di nominare un'altra volta un commissario, non è bastato il doppio mandato a Giovanni Grimaldi? Questa decisione non fa che aggravare i ritardi e le esitazioni. È un'offesa alle difficoltà delle regioni in forte ritardo di sviluppo, qual è la Calabria; è l'ennesimo schiaffo, a piena mano, in faccia ai calabresi. È quasi un alzare le mani, come a dire tanto con voi non serve niente altro se non uno stato di regime, una militarizzazione. Si è arreso il Governo? Si è arreso Renzi? La Calabria secondo Roma e la politica è un luogo su cui non investire, è un campo di guerra? E se la scelta di Renzi di affidare la gestione del futuro del commercio marittimo, dell'unico hub naturalmente competitivo con i grandi porti del Nord Europa e del Nord America (ma immancabilmente scalzato dagli spagnoli e dai greci negli ultimi anni), fosse, invece, un voler mostrare il pugno duro con chi lo ha reso una base da cui passa il narcotraffico internazionale? Allora ci aspetteremo una valanga di sequestri, tanti quanti non ne sono mai stati contati. Ci aspettiamo controlli serrati, arresti e inchieste serie, come non se ne sono mai viste su quelle banchine. Gioia Tauro però non ha solo bisogno di una guardia che vigili e sia scrupolosa, un poliziotto di ferro insomma. Ha anche e contemporaneamente bisogno di una guida che ne aiuti lo sviluppo, che ne faccia sentire la voce nelle riunioni che contano, per contrastare le lobby delle portualità del Nord A “ Il porto necessita di una guida che ne faccia sentire la voce, per contrastare le lobby delle portualità del Nord Italia. Italia. Non può più perdere occasioni il Sud Italia, le cartucce che gli sono rimaste da sparare sono poche e sono sempre meno rilevanti. Già un anno fa le critiche al commissariamento dello scalo calabrese non erano mancate, il motivo è semplice. Commissariamento significa svolgimento dell'ordinaria amministrazione, vuol dire continuare a rimandare quello sviluppo, quegli investimenti strategici e fondamentali per ridare slancio al principale hub di trashipment d'Italia. Il sotto testo è chiaro: ormai non ha senso investire su di voi. Se così fosse, però, il governo centrale sta commettendo un grave errore. In più occasioni da queste pagine abbiamo richiamato il senso di responsabilità verso interventi urgenti (un anno fa, quindi adesso improcrastinabili) e indispensabili per rendere competitivo di nuovo questo snodo nevralgico dei traffici nel Mediterraneo. Il governo avrebbe dovuto dimostrare tutto il suo interesse e la sua preoccupazione verso un gioiello come Gioia Tauro che si sta dissanguando abbandonato a se stesso, morendo lentamente. Bastano solo pochi numeri a dimostrare come trasformare il porto di Gioia Tauro da paziente moribondo in gallina dalle uova d'oro e posti di lavoro. Cifre conosciute da chi prende le decisioni a Roma e che dovrebbero essere a conoscenza anche del nuovo governo regionale che contro questa scelta suicida dovrebbe alzare la voce e difendere il futuro della sua piattaforma. Immaginate soltanto che una crescita della logistica e dei VAS porterebbe in termini occupazionali a un miracolo italiano, soprattutto visti gli attuali tassi di disoccupazione del nostro Paese. “Pensa che un container aperto vale 40 volte uno in transito”, mi raccontava tempo fa il professore Ennio Forte, docente di Economia dei trasporti all'Università Federico II di Napoli, “sia in termini di operai necessari sia di guadagno logistico. Per un container in transito sono necessari solo due operai, mentre su uno aperto lavorano anche 40 persone. E allora, questa è la scommessa”. Numeri non chiacchiere. Ed è solo con questi numeri e con una crescita di occupazione, con la creazione di una speranza che si può sperare di sottrarre il porto e la Calabria alla criminalità organizzata. Le militarizzazioni da sole non bastano di certo. “ Una crescita della logistica e dei VAS porterebbe in termini occupazionali a un miracolo italiano: un container aperto vale 40 volte uno transito. RIVIERA IL CAMPO SPORTIVO DI SIDERNO OSPITERÀ I CAMPIONATI REGIONALI DI ATLETICA Martedì 12 maggio, alle 9.30 il campo sportivo di Siderno ospiterà i Campionati Regionali di atletica. Lo Stadio Comunale della sarà teatro di una manifestazione sportiva in cui protagoniste saranno le scuole. Nonostante le condizioni del campo, grazie all'impegno della Società di Atletica Leggera di Siderno presieduta da Gaetano Vumbaca e dal Direttore Sportivo Fortunato Carpentieri, il sito è stato scelto dalla Federazione Italiana Atletica Leggera con soddisfazione di tutti i membri CULTURA E SOCIETA’ I Bronzi di Riace a Milano: si tratta però di una copia tutta colorata Da ieri uno dei Bronzi è "in mostra" a Milano in occasione dell'Expo. Non si tratta però dell'originale così come sperato da Vittorio Sgarbi, bensì di una copia interamente immersa nel color oro. L'iniziativa è della Fondazione Prada nell'ambito 'Serial Classic', curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola dedicata alle culture classiche. Ricordiamo che in realtà i Bronzi non saranno presenti all'evento a causa del divieto del ministero e dei vertici del museo di Reggio Calabria in quanto «troppo delicati per il trasporto e l'esposizione». Tale decisione è stata aspramente giudicata dal critico d'arte Sgarbi, per giunta con frasi pesanti, durante un incontro a Piazzetta Sicilia a Expo includendo anche un forte attacco al padiglione Calabria. L'esposizione «esplora il rapporto ambivalente tra originalità e imitazione nella cultura romana e il suo insistere sulla diffusione di multipli come omaggi all'arte greca». La mostra sarà aperta da sabato 9 maggio a lunedì 24 agosto. Non è però la prima volta che i nostri Guerrieri vengono “sfruttati” per svariate iniziative: ricordiamo infatti il servizio fotografico shock di Gerald Bruneau, immagini che hanno dissacrato la classicità delle due statue. M. Cristina Caminiti “ “ Castello Aragonese: finalmente tutto acquista un senso Edward Lear, scrittore e illustratore inglese, nel 1847 definì il Castello Aragonese di Reggio Calabria “bellissimo per colore e pittoresco per forma” “Un Castello, quasi distrutto, bellissimo per colore, pittoresco per forma, domina la lunga città, del largo stretto e del Mongibello coronato di neve più in là. Sotto le mura del Castello sono sparsi giardini di aranci, limoni, cedri e bergamotti”. A parlare è Edward Lear, il quale nel 1847 aveva intrapreso un viaggio nell'entroterra calabra per ''scoprire le bellezze della nostra meravigliosa regione". Egli fu uno scrittore e illustratore inglese, famoso per il limerick, componimento poetico nonsense. Eppure un senso in questa sua avventura, intrapresa centosessantotto anni fa, lo scrittore l'aveva trovato eccome. Gli appunti del viaggio sono stati raccolti e tradotti dal reggino Vittorio Caminiti, professore esperto in turismo e ospitalità alberghiera che, in un opuscolo distribuito dalla Regione, si è dilettato, inserendo qua è là alcune note a ripercorrere le tracce di quello che è stato, probabilmente, uno dei meno conosciuti, ma allo stesso tempo più interessanti viaggi intrapresi alla scoperta dei tesori nascosti della Calabria. Nella frase sopra citata l'autore parla del Castello Aragonese e di come appariva nella metà dell'Ottocento, l'imponente maniero testimone del trascorrere dei secoli, situato nel centro di Reggio Calabria, un po' più sopra del Liceo Classico Tommaso Campanella. Nonostante non vi sia più il limbone, il fiume che anticamente circondava il fossato, nonostante non vi sia più un giardino coltivato ad agrumi, esso rimane comunque una forte testimonianza della ricchezza storica e archeologica reggina. Il problema, con tale monumento, è che, chiunque ne sia interessato, può fruirne in maniera piuttosto limitata. Non è possibile, innanzitutto, averne una visuale a 360°, quindi godere appieno dei pregi di cui esso dispone, né tanto meno poterlo visi- tare all'interno. Come se non bastasse, ciò non è solo dovuto a una situazione temporanea, bensì a un lavoro di restauro che perpetua oramai da tempo immemore e a cui è difficile ricondurre una data di inizio. Il 21 febbraio era stata annunciata la fine dei lavori e una subitanea apertura. Rendere accessibile il castello, infatti, sarebbe stata una carta in più da giocare in vista della stagione estiva, dato che si parla di un monumento situato in un posto da dove è possibile avere una delle migliori vedute di Reggio Calabria. Tuttavia, maggio è iniziato e ancora non si parla di inaugurazione né di aperture imminenti. Ma, almeno stavolta, le buone notizie, per i beninformati, non tardano ad arrivare. È tutto una questione di avere pazienza, di gustarsi un'attesa che porterà finalmente dei frutti. I lavori di ristrutturazione sono stati ultimati e bisogna solo attendere che l'amministrazione comunale, una volta risolte le ultime disfunzioni, possa farne un uso opportuno, dato che l'ambiente circostante (piazza Castello e via Aschenez ) è stato già riqualificato adeguatamente ed è stato polo di eventi culturali, di sagre e manifestazioni. Ci si augura quindi che a breve, già nelle prossime settimane, si possa ottemperare a quella che a lungo è stata un'occasione persa ma che finalmente si appresta a essere una delle attrattive principali della città di Reggio Calabria. Lidia Caterina Brancia Roccella celebra i 400 anni della nascita di Gregorio Carafa Si svolgeranno nell’arco di tutto l’anno le manifestazioni per celebrare i 400 anni della nascita di Gregorio Carafa, Priore dell’Ordine di Malta Il Comune di Roccella ha preparato una serie di manifestazioni, che si svolgeranno nell'arco di tutto l'anno per celebrare i 400 anni della nascita di Gregorio Carafa. Per questa iniziativa hanno dato il patrocinio la Regione e la Provincia di Reggio Calabria. Vi è inoltre la collaborazione del Comune di Caulonia, della Curia vescovile, del Segretario dei Beni e delle Attività Culturali della Calabria, della Sovrintendenza ai Beni Culturali e della Deputazione di Storia Patria. Il programma delle celebrazioni è stato illustrato nella conferenza del 5 maggio nella sala del Consiglio Comunale. Già mercoledì 6 vi è stato un incontro formativo con le scuole e la cittadinanza su “I Carafa e l'Ordine di Malta” presso la sala del Consiglio Comunale di Roccella Jonica. Ma la programmazione continuerà il 17 del mese con un intrattenimento musicale presso la Piazza San Vittorio, a cura del Corteo storico e dell'Associazione culture di Roccella. In seguito, domenica 24 vi sarà un Corteo storico dei nobili, dei popolani e dei cavalieri di Malta con la partecipazione della Compagnia d'Armi Rinascimentale di Messina. Percorrendo tutta Via Vittorio Emanuele, il corteo giungerà fino a Via XXV Aprile dove si svolgerà la cerimonia di consegna a fra' Gregorio Carafa. Molti altri eventi coinvolgeranno i cittadini per questo memorabile anniversario, come l'inaugurazione della Chiesa Matrice di San Nicola di Bari al Castello di Roccella alla quale seguiranno anche delle visite guidate, una mostra su Gregorio Carafa e ancora convegni e incontri, fino alla Messa solenne in suffragio di Carafa nella Chiesa Matrice di Caulonia. Il rapporto tra i Carafa di Roccella e il Sovrano Militare di Malta ha solide e antichissime radici e tra i componenti della famiglia che ebbero un ruolo di rilievo nell'Ordine vi è sicuramente fra' Gregorio Carafa nato a Castelvetere il 17 marzo 1615. Personaggio di levatura europea fu Priore dell'Ordine di Malta a Roccella, Generale comandante della flotta dell'Ordine e infine Grande Maestro dal 1680 al 1690. L'Ordine di Malta ebbe un'impronta fondamentale nella vita di Gregorio il quale ricevette la Croce alla sola età di tre mesi. La sua educazione si basa sugli insegnamenti fornitigli dai cavalieri e una volta raggiunta l'età idonea si mise al servizio di Malta schierando truppe da lui pagate a difesa dell'isola. Seguono numerose e gloriose imprese nel 1671; dopo il suo intervento a Messina per fermare una rivolta contro il governo spagnolo, raggiunse la carica di Gran Maestro, la più alta dell'Ordine. Stratega, condottiero e mecenate contribuì all'economia dell'isola con la coniatura di monete e realizzò imponenti opere urbanistiche. Prestigiosi gli incarichi affidati a Mattia Preti denominato il “Cavaliere calabrese”, pittore apprezzato dall'Ordine e che volle lodare il ruolo e le opere di Carafa a Malta. Morì il 21 Luglio 1690 a La Valletta e fu seppellito nella cattedrale di San Giovanni, all'interno della Cappella della Lingua d'Italia. RIVIERA LA ROSA DEIVENTI (mini rubrica a cura di Maria Verdiglione) LE GRANDI VERITÀ E con le "mangiatorie" in pace e in guerra…basta così! Lasciamo i deschi imbanditi che fanno male alla "linea" e fanno obnubilare anche il cervello, ritorniamo a essere sobri. Soffermiamoci, invece, su alcune massime o definizioni che stigmatizzano pensieri importantissimi degni di approfondimento. Primo: LIBERTÀ. "Non c'è parola che abbia ricevuto maggior numero di significati diversi e che abbia colpito gli spiriti in tante diverse maniere come quella di libertà” (Montesquieu 1689 -1755). Secondo: PROGRESSO. "Tutto ciò che è umano deve retrocedere, se non progredisce" (Gibbon 1700). Terzo: CORAGGIO. "Molto più che nelle cose piccole, che nelle grandi si riconoscono i coraggiosi" (Baldassare Castiglioni 1478 1529). Quarto: VERITÀ. "La verità è un pozzo" (Demostene - 470 a.C.). Quinto: CONTRO OGNI GUERRA. "I soldati si inginocchiano quando sparano per farsi perdonare l'assassinio" ( Voltaire 1694 -1778) www.larivieraonline.com Ci scriveViaTurati di Siderno Gentilissima Direttrice, spero che pubblicherai la mia lettera perché desidero che tutta la cittadinanza sappia la mia storia e quante ne sto passando. Non tutti sanno dove mi trovo, sebbene il nome che mi è stato assegnato sia celebre. In genere vengo etichettata come “la strada delle scuole elementari Randazzo”, oppure “la strada della Polizia, di sopra”. Sono sempre stata larga e comoda, il che consentiva il doppio senso di marcia e il parcheggio su ambo i lati. Perdonami, direttrice, non vorrei darmi delle arie, ma sono l'unica strada del quartiere che collega direttamente via Amendola a via delle Magnolie. Sono dritta e vengo subito al punto. Un tempo non avevo lo stop in direzione sud, ma un gomito, dove c'era il cassonetto della spazzatura. Da quando hanno prolungato via delle Magnolie, che - poverella - ne avrebbe da dire anche lei, mi hanno messo questo assurdo stop, mentre sarebbe stato meglio su via delle Magnolie. Sebbene, prima o poi, tutti passino da me, nessuno mi cura. Da anni vivo abbandonata. Qualcuno ha fatto spostare pure il cassonetto che gli dava fastidio, e quindi sono diventata un ricettacolo di ingombranti e spazzatura di ogni genere: e dire che accanto c'era la Biblioteca Comunale! Certo che se quello era lo spettacolo che si offriva ai giovani e ai bambini, come potevamo pretendere che diventassero adulti coscienziosi e responsabili? I bambini, poi! Le mamme parcheggiano quasi dentro la scuola, con i loro potenti SUV, per far salire i bambini delle scuole elementari con i loro zaini-trolley. Mi ricordo quando ero appena un viottolo di campagna, e andavo a scuola io: avevamo due libri, il sussidiario e il libro di lettura, il quaderno a quadretti e quello a righe. E basta. Che gli faranno studiare a 'sti poveri bambini? La teoria della relatività? Non ti dico quando piove, cara direttrice, quello che succede! Mi allago tutta (ma non è colpa mia) e delle volte ho paura che uno di questi bambini si affoghi in una buca e che debbano dragarmi per trovare il cadaverino. Oddio, che orrore, se ci penso! I cani io li amo, ma gli alberelli che ho sono tutti chiusi nei riquadrini dei marciapiedi, che sono pieni di popò di cane. Non potresti dir qualcosa tu ai padroni? Esistono i sacchetti, li ho visti, so anche come si usano: è facile! I miei marciapiedi sono tutti rotti e sporchi, i muretti imbrattati. La scuola per i bambini grandi, quelli che facevano il geometra, è vuota. Sono da sola tutto il tempo, non ho con chi parlare. In genere faccio chiacchierate lunghe con un bel pioppo che sta vicino allo stop, ma ogni tot anni arriva quell'uomo, quello lì, sì hai capito di chi parlo, e lo capitozza per far legna. Dopo un trattamento del genere il poverello rimane muto per mesi e mesi, e io mi sento più sola che mai. La notte sono al buio, sempre. E io ho una terribile paura del buio, anche perché ci sono stati furti alla scuola per bambini grandi, e tanti incendi in estate. Poi, a causa di una polemica che non ho neanche capito, mi hanno resa senso unico. Ma come, mi sono detta: ma se qua c'è tanto di quello spazio che sono la strada più desolata di tutto il paese! Ché poi, nessuno lo vede, questo *** di senso unico, lo imboccano contromano, e hanno ragione, perché non ha nessuna logica, perché venendo da Locri, sono una strada diretta per entrare nel paese! Al momento mi usano come parcheggio quelli della Polizia, per il resto non ho compagnia, se non qualcuno che in pratica si infila dentro al tabacchino con l'auto, sta qualche minuto e poi scappa. Cara direttrice, ti prego, vorrei tanto che i bambini giocassero con me, e non aver tutta quella paura di notte, al buio, da sola. Aiutami, ti prego! Con osservanza, Via Turati. L'Ymca di Siderno è pronto per Gara 2, l'appuntamento con la storia! Fonte e soci alla conquista della promozione in C opo la meritata vittoria di Gara 1 delle finali playoff di serie D regionale, in casa dei reggini del Nuovo Basket Soccorso (65 a 69), l'Ymca Siderno è pronta all'appuntamento con la storia in Gara 2. Per il secondo anno consecutivo, la compagine di Coach Costa tenterà l'approdo in C, e domenica tale sogno potrebbe diventare realtà chiudendo i conti in un palazzetto, come quello dell'ITC Marconi di Siderno, che sicuramente non farà mancare il proprio sostegno. Nell'arco di tutta la stagione regolamentare, la squadra sidernese ha dimostrato non solo di giocare una buona pallacanestro, ma anche un legame indissolubile con la società e la Città. Tutto il roster, infatti, è composto da ragazzi di Siderno, cresciuti sin da piccoli nella “cantera” dell'Ymca che li ha formati come cestisti ma soprattutto come uomini. Questo il segreto vincente della squadra: disciplina, correttezza e spirito di sacrificio. La vittoria in Gara 2, e la promozione nella C unica, rappresenterebbe, dopo le passate delusioni, il giusto riconosci- D mento a una società, agli uomini e alle donne, che hanno fatto di Siderno uno dei principali centri del basket calabrese. Il calore del pubblico sarà fondamentale, affinché i ragazzi possano sentire il calore della Città che si stringe per trascinarli alla vittoria, anestetizzando la sete di rivincita che, sicuramente, animerà il quintetto reggino di Coach Campagna. Lo spettacolo è assicurato. L'appuntamento con la storia è fissato per oggi alle ore 18:00. #goymca Antonello Tinelli DOMENICA 10 MAGGIO 19 LA REPLICA www.rivieraweb.it DOMENICA 10 MAGGIO 20 "Il museo di Locri non è terra bruciata" In seguito all'articolo da noi pubblicato sul numero di Riviera del 26 aprile dal titolo “Il Museo di Locri abbandonato a un immeritato degrado”la direttrice Rossella Agostino chiede di replicare. MARIA GIOVANNA COGLIANDRO «"Immeritato degrado" il museo non se lo merita!». La direttrice del museo e del parco di Locri Rossella Agostino non ci sta. Non è d'accordo con quanto scritto sul nostro settimanale il 26 aprile scorso. «Capisco che sia importante documentare e che per fare presa sul pubblico serva un titolo crudo, questo fa parte del giornalismo, ma "degrado" per me è terra bruciata - tuona la direttrice - Sono d'accordo con l'aggettivo “immeritato” ma non lo assocerei assolutamente al degrado. “Immeritata” poca conoscenza, “immeritata” difficoltà di raggiungere il museo e il parco archeologico di Locri poiché mancano i mezzi di comunicazione che colleghino il parco ai paesi limitrofi. Il museo e parco archeologico di Locri è il cardine di quel percorso splendido che negli anni si è sviluppato sul territorio della Locride». L'articolo da noi pubblicato poneva innanzitutto l'accento sulla mancanza di segnaletica che indichi la strada che porta al museo. «Abbiamo fatto presente della mancanza della segnaletica insieme alla Soprintendenza sebbene non spetti a noi - dichiara Rossella Agostino - Stiamo cercando anche di trovare una soluzione per porre rimedio alla pericolosità della zona in cui sorge il parco archeologico, immediatamente a ridosso della SS 106, dove non vengono rispettati i limiti di velocità. Si tratta di una strada frequentata da pullman con bambini, dallo stesso personale che ogni giorno corre seri rischi». Altro neo rilevato dalle studentesse autrici dell'articolo era un cartello "Alt, lavori in corso" affisso a un cancello che impedisce l'accesso agli scavi di Centocamere. «Gli scavi di Centocamere sono chiusi perché c'è un cantiere in corso. Sarà rifatta la pannellistica, le tettoie, restaureremo un isolato. Per giugno saranno riaperti. Anche il teatro è chiuso perché nell'ambito di un Programma Operativo Interregionale denominato “POin Attrattori culturali, naturali e turismo” sono stati previsti degli interventi per il rifacimento di tutta la recinzione e per la sistemazione della pannellistica. In più c'è un Progetto Integrato di Sviluppo Locale (PISL) di Portigliola affinché si realizzi uno spazio antistante per il parcheggio, un accesso più grande e più facilmente fruibile». Non si può certo parlare di degrado al museo e parco archeologico di Locri, dunque. Anzi c'è grande voglia di fare per riportarlo a nuova vita. «Quando sono arrivata nel 2010 - prosegue la direttrice - ho trovato l'inferno. Avevano costruito una casetta con i bagni e gli spogliatoi per gli attori di teatro. Nel giro di un mese è stato bruciato tutto. Ma ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo creato il museo dei ragazzi, l'unico in Calabria, corredato di una pannellistica semplice e coloratissima e una mappa. Sono state organizzate manifestazioni di un certo livello, è stato riutilizzato il teatro. E il tutto nonostante la carenza di personale. Da quando sono arrivata sono andate via sei persone. Quest'anno andranno in pensione altre due e non ci saranno sostituzioni perché la riforma non lo prevede. Serve un maggior numero di corpi di guardia che accompagni il pubblico al teatro perchè non può rimanere perennemente aperto, altrimenti si andrebbe incontro ad atti vandalici. Le studentesse autrici dell'articolo facevano, poi, riferimento ad alcuni tratti con erba secca... beh, anche a me piacerebbe godere di un bel prato inglese ma mancano gli operai, manca il giardiniere ». Nonostante la carenza endemica di personale, la direttrice è fiera dei suoi colleghi: «Si sono sempre fatti in quattro, senza guardare qualifiche, orari o altro. Per la mostra del gioiello di Persefone, ad allestire le tre vetrine in legno, su indicazione dei progettisti, sono state due persone del museo. Se io avessi dovuto rivolgermi ad esperti esterni mi sarebbero serviti 30-40 mila euro». Poi conclude: «Il Museo di Locri avrebbe bisogno di maggiori attenzioni da parte degli imprenditori e delle associazioni». Prima di salutarci ho tre domande per la direttrice. La prima riguarda la vecchia diatriba assai intrigante che ha come protagonista la Persefone, oggi conservata al museo di Berlino: appartiene a Locri o a Taranto? «La provenienza è ancora incerta. Si potrebbe ottenerne almeno una copia com'è stato fatto per Taranto, magari corredandola di una pannellistica in cui si faccia riferimento alla diatriba… ma servono comunque dei finanziamenti». La seconda domanda riguarda la Testa del Leone: tornerà a Locri? «Sebbene non provenga da uno scavo, è stata rinvenuta nel territorio locrese. Il “Casino Macrì” di Locri è una sezione museale dedicata alle testimonianze di età romana e tardo antica, quindi potrebbe essere allestita al suo interno una vetrina che ospiti la Testa del Leone insieme all'attività di indagine effettuata dall'Università della Calabria. Ho già individuato una vetrina ma devo concordare il trasferimento con il mio dirigente». Chiedo infine qualche anticipazione in merito alle scoperte effettuate di recente. «Si tratta di reperti sia di età greca (tra VI e V secolo) che di età ellenistica (tra IV e III) a cui si aggiungono delle testimonianze, in località Canneti, dell'Età del Ferro. Alla fine di giugno presenteremo queste nuove scoperte». CULTURA www.larivieraonline.com DOMENICA 10 MAGGIO 21 Il parere dell’angiologo Colesterolo e arterie Il colesterolo è una sostanza grassa molto importante per il nostro corpo, ma in grado di diventare dannosa se presente in elevate quantità nel sangue Mentre, in quantità fisiologiche, il colesterolo è coinvolto in diversi processi fondamentali per il funzionamento dell'organismo, in quantità eccessiva costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiovascolari .Infatti è causa di formazione di depositi di grasso nei vasi sanguigni, detti anche placche aterosclerotiche, che a loro volta contribuiscono a restringerne il lume, provocando infarto e ictus . Il colesterolo è quindi un nemico nascosto, perchè attacca e danneggia il nostro corpo ma non riusciamo ad accorgene subito Per questo è cosi importante stare sempre attenti e combattere il colesterolo, poiché tutti si è potenzialmente a rischio. Il colesterolo viene trasportato, attraverso il sangue, dalle "lipoproteine". I vari tipi di lipoproteina identificano diversi tipi di colesterolo: Il colesterolo LDL, conosciuto anche come colesterolo "cattivo": si accumula sulle pareti delle arterie l Consigli del dott.ssa Perri del dott. Valeriano L'ipotiroidismo subclinico (I.S) è una condizione caratterizzata da elevati livelli di TSH con normali valori di FT4. La causa principale di I.S nell'adolescenza è la tiroidite cronica autoimmune, una patologia infiammatoria cronica caratterizzata dalla presenza di anticorpi antitiroide. L'aspetto ecografico caratteristico è una struttura disomogenea e ipoecogena con o senza gozzo (aumento del volume della tiroide). In una minoranza di pazienti possiamo avere una tiroidite autoimmune senza autoanticorpi ma contraddistinta da un quadro ecografico a struttura ipoecogena. In circa il 50% dei casi di I.S. la tiroide presenta un volume e una struttura normali con anticorpi anti-tiroide negativi. Questa condizione viene definita Ipertireotropinemia Isolata (I.I.). Le cause possono essere patologie croniche, utilizzo di farmaci antitiroidei, obesità, deficit di ioidio, mutazioni genetiche. L'I.I. nei bambini è spesso un'anomalia transitoria con basso rischio di evoluzione verso l'ipotiroidismo clinico, pertanto la terapia sostitutiva è giustificata solo nei bambini con TSH superiore a 10 mU/L. Al contrario, la presenza di autoanticorpi tiroidei o il gozzo sono associati a una maggiore probabilità di evoluzione in ipotiroidismo franco anche a distanza di molti anni. Ipotiroidismo Subclinico nell’adolescenza “ A cura di: Drssa Anna Perri Dr Rocco Valeriano [email protected] Specialisti in Endocrinologia Università degli Studi di Pisa Ricevono presso lo Studio Medico Polispecialistico Raymat Tel. 0964 416856 provocando aterosclerosi. Il colesterolo HDL, è conosciuto anche come colesterolo "buono, infatti favorisce la rimozione del colesterolo dal sangue, proteggendo di fatto il cuore e i vasi I livelli di colesterolo totale dovrebbero essere inferiori a 190 mg. Per le persone con malattia cardiaca o ad alto rischio di malattia cardiaca, il livello dovrebbe essere inferiore a 160. I vari studi e le nuove linee guida indicano che i livelli di colesterolo LDL dovrebbero essere inferiori a 100 mg/dl. E' considerato “vicino o sopra il valore ottimale” tra 100 e 129, “al limite superiore” tra 130 e 159, “alto” tra 160 e 190 . Nei pazienti con malattia coronarica o altre malattie vascolari , il livello di LDL addirittura deve essere portato intorno o al di sotto dei 70 mg Ci sono tre modi per modificare i livelli di colesterolo nel sangue: alimentazione, attività fisica, terapia farmacologica. Il nostro organismo produce già da solo il colesterolo necessario per cellule e ormoni, quindi tutto il colesterolo in più che viene assunto per mezzo del cibo non fa altro che aumentare inutilmente i suoi livelli all'interno dell'organismo. Basterebbe quindi eliminare gli alimenti ricchi di colesterolo per ridurre significativamente i livelli di questo grasso. La sola dieta controllata può ridurre i livelli nel sangue di un 8 % circa. Un'attività fisica costante può aiutare la riduzione delle LDL e l'innalzamento delle HDL. È per questo ideale dedicare almeno 30 minuti al dì alla attività fisica Nel caso in cui né l'alimentazione, né l'attività fisica insieme riescono a diminuire i livelli di colesterolo bisogna ricorrere ad un trattamento farmacologico. Questi farmaci sono chiamati statine e includono farmaci come la Atorvastatina, Simvastatina, Rosuvastatina. Diversi studi hanno dimostrato come l'uso di questi farmaci rallenti la progressione della placca aterovascolare. È necessario quindi che i soggetti a rischio anche familiare di patologia cardiovascolare controllino periodicamente i livelli del proprio colesterolo presso Dr Vincenzo Carabetta , Resp- Struttura di Angiologia Medica del Presidio Ospedaliero di Locri Tel 0964 /399324 -389-4636108 L’esperto dott. Antonio Cassone Tumefazioni del collo a comparsa di una tumefazione del collo, soprattutto se improvvisa, è un evento che a torto o a ragione viene vissuto dal paziente in maniera angosciosa, tanto da sottoporsi per volontà propria a tutta una serie d' indagini spesso radiologiche senza alcun razionale scientifico. Il corretto approccio in presenza della comparsa più o meno graduale di una tumefazione latero-cervicale consiste nel seguire un iter diagnostico che consenta una rapida ed efficace diagnosi e quindi un adeguato e tempestivo trattamento. Le tumefazioni del collo, ad eccezione delle manifestazioni locali di malattie sistemiche, sono l'espressione di un processo infettivo, espansivo o neoplastico che origina dalle vie aereo-digestive superiori (V.A.D.S.). Per tale motivo lo specialista che deve essere coinvolto sin dalle prime fasi della diagnosi è l'otorinolaringoiatra. Quest'ultimo attraverso un'accurata anamnesi ed un'attenta esplorazione delle V.A.D.S. può giungere ad una rapida diagnosi e ad una appropriata terapia. Lo specialista innanzitutto sottopone il paziente a visita medica che consta di una fase anamnestica e dell'esame obiettivo. L'anamnesi, grazie alle informazioni sulla modalità e tempi d'insorgenza della tumefazione e su eventuali altri sintomi presenti (febbre, faringodinia, odinofagia, disfonia, prurito, ostruzione respiratoria, malessere generale), consente un primo orientamento diagnostico, che va confermato poi dall'obiettività. L'esame obiettivo, attraverso la visione diretta del cavo orale e dell'orofaringe e l'esame endoscopico a fibre ottiche del naso, del faringe e del laringe, consente di evidenziare possibili cause infettive o tumorali a carico dei distretti esplorati, di cui la tumefazione rappresenta una reazione linfonodale infiammatoria o una metastasi linfatica. L “ Dott. Antonio Cassone Specialista in Otorinolaringoiatria Responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria della Casa di Cura “Cappellani-Giomi”. Messina Responsabile del DS di Otorinolaringoiatria della Casa di Cura “Carmona”. Messina Riceve: Studio Raymat, Via Calvario 15 A Marina di Gioiosa Jonica Tel 0964 /416856; Via Riviera 13 Villa San Giovanni tel 0965/794842 339/1459340 Via Torrione 6 Reggio Calabria tel 0965/794842 – 339/1459340 Dall'esame obiettivo si passa alla palpazione del collo. In merito, occorre premettere che la linfa di ogni area delle V.A.D.S. segue delle vie di drenaggio abbastanza precise ed in base alla collocazione anatomica e funzionale le stazioni linfonodali cervicali vengono suddivise in sei livelli (di Robbins), laddove la presenza di una tumefazione ad un determinato livello deve indurre il medico a ricercare la possibile lesione primitiva in quelli la cui linfa giunge ad esso. Inoltre la palpazione fornisce informazioni relative alle caratteristiche della tumefazione: dolore, dimensioni, consistenza, mobilità e rapporti con le strutture vicine. A questo punto lo specialista sarà in grado di distinguere le tumefazioni del collo di natura flogistico-infettiva da quelle espansive benigne e neoplastiche. Nelle prime è spesso necessario richiedere esami del sangue per effettuare la diagnosi differenziale tra infezioni virali, batteriche o nello specifico mononucleosi, toxoplasmosi, tubercolosi, ecc. Quando invece si esclude l'origine infettiva della tumefazione, bisogna ricorre ad indagini radiologiche quali l'ecografia, la TC, la RMN con mezzo di contrasto, le quali consentono di differenziare le tumefazioni benigne da quelle maligne e in quest'ultima evenienza consentono di effettuare una stadiazione della neoplasia, in base alla quale si scelgono le strategie terapeutiche. In alcuni casi l'iter diagnostico si conclude con un agoaspirato ecoguidato o una biopsia (ove vi sia il sospetto di malattia linfoproliferative) della tumefazione. Nel caso di tumefazioni di natura flogisticoinfettiva deve essere prescritta un terapia a base di antinfiammatori e/o antibiotici. Nel caso di tumefazione di origine neoplastica il trattamento può essere chirurgico, chemioterapico e/o radioterapico, a seconda della sede e dello stadio della malattia; nel caso specifico di linfoma il trattamento deve assolutamente essere chimico. Un mondo sottosopra Arriva l’Estate come un ferro da stiro rovente che appiana ogni differenza formale tra gli uomini: spiana, sveste, scuce, libera, ribalta convenzioni e regole, appiattisce la curva del cielo, capovolge l’orizzonte con la sua bonaccia, spezza conformismi, scoperchia templi, vulcani e pudori. L’Etna si specchia in un bacino artificiale e noi ci liberiamo di pesi, abiti e scarpe, pronti a tuffarci nello Jonio azzurro e a riassaporare il gusto salato, bizzarro e rovente della vita. Gli ottant’anni di Vincenzo Vincenzo Reale, vigile urbano ormai in pensione, si gode i migliori anni della sua vita raggiungengo un importantissimo traguardo anagrafico. Ottanta primavere (sop)portate davvero divinamente! Auguri Vincenzo! le a iapri 5 sett le e 2 … o di ora a Anc Sidernoi un pai Cardin Sullo d la a. lla etro Nico iazz indi rovare na in p ente de o rit iam sid izia Tornane per oglie T ex pre aterina a l m C m , a l ondo PA la s FIDA ammo M our Salvi mon am ro e della no lib el d i ic Gli am riunisco i Siderno si Biblioteca d pagnata in quel di per una scammpo non propriate Salvi, dove ilile non ha fermato la er av m ri p nia! te men e in compag voglia di star ronto Assessori a conf Caulonia di ale un m co re lie ig Il cons ia del roccellese Scali in compagn ambio di battute sc o Cagliuso. Dopo un enti: Cagliuso dice im e tempo di compl in gamba, ma Scali a Scali che è moltoiuso che è lui il dice a Cagl migliore! Filippo e Wanda Filippo Savica e Wanda Ferro abbracciati in uno scatto d’eccezione, che ci auguriamo sancisca la rifondazione del centrodestra di qualità non solo nella Locride, ma nella Calabria intera. I due Logozzo Vincenzo e Domenico, celebri per essere rispettivamente lo storico giornalista di Rai 3 Abruzzo e un rinomato allentaore e stimato dipendente comunale, sorridono alla fotocamera e a questo ultimo scorcio di primavera. Benvenuta estate! Condelli contro Femia Il sindaco di Antonimina e vicepresidente Ente Parco d’Aspromonte e la collega sindaco di Canolo si rilassano dopo una battaglia ideologica che richiede un ristoro sostanzioso, che solo i bar del Corso di Siderno possono offrire! Macrì priresente di L’onnip fissa del Blob ecchio” a V z “ n le e e s h La pre nostro Mic tato pizzicato in s le , il mavera questa volta è un pasto frugaostra il a rì m v c n a a o M ona. N erconsum mentre storantino di z ndente solo p le p … s a un ri iso ien suo sorré ha la bocca p ch comunale Verso il consiglio ra al Comune nt co in o lat ar Sg Pietro residente del condi Siderno il vicepsanro Nicolò. Che il es siglio regionale Alco di Siderno per il candidato a sinda ando di proporsi pens centrodestra stia qualora le cosa in Regione andassero male? SETTIMANALE www.larivieraonline.com Una Coppa per De Gaetano L’assessore ai trasporti Nino de Gaetano immortalato fuori dallo stadio in compagnia di Arturo Timpiccioli e altri amici prima di entrare e assistere alla tanto attesa partita di Champions League. “Non ti spunto che ti lavo” Cosimo d’Agostino e Futia discutono animatamente di Renzi e di renzismo. Nonostante la loro conoscenza ci garantisca di trovarci dinanzi a due persone più che perbene, ci auguriamo comunque che non vengano alle mani! e il s Pasqua Il n statoostro ca uo cag le nia quotid interc ro amic nolino di m del suo iana pas ettato d o Pasqu inso oltissim fidato c seggiat urante ale è a stitu l a e ibile avvent gnolino in coma sua nelle ure c , com paginve lungheompagn pagno rnal i gior i. natea gio Reg bria hai in a bri o a Stil io Cal duzion iù cele per un a l g p o i o o picc i Reg e ripr etni pazi lica d Una une d alcun onumnche s catto m m a o la Il Coespost ura dei ne. C’è e con lo! d i t o i t i r a i S g c min ella re ’ di Lo d po osk loo er la nl blu e hi a i p a b e fuc Cami color rchese uesti cenzo ai a i Lid bio d dal tu ce di q è Vin la tela ance! camZitara: Artefi matici sa dal nchal o s . s o i o c De a Lidial fucsiaficio cr che paande n tr ra i 'arti ca, n gr o d arran li co B apel c Tocca alla Francia! Michi Maio, Peppe Strangio, la sindaco di Bram Claudie Mejean e Francesco Mollace posano per una foto ricordo a seguito dell’ultimo viaggio dell’Assocomuni in Francia nell’ambito del progetto UE di scambio culturale per il quale gli stessi erano stato protagonisti di un interessante forum pubblicato sul nostro giornale. Oper ato D lenza ue operato ri a confro ri tele im nto as m Rai Tr inistra vedortalati in visivi di e u e ia volto , mentre mo un n unico cceldell’o peratoa destra il camerama scatto: nd più re tra Te storico de familiare i lemia ll a n o . s- ria alab C a t 15 zet ore”, Piaz Expo 20e “Fa orr ta, ma a r la a to ch a trat io pe r t o a de e a spadace propdato sol h i b d r i e a n p r g e o a f S la di tri bri col Cala l suo ei nos rio Olivepiazzetta licità e i a viva d noi ua semplla natur rodotti! s p da rea And re raroriuscito in a l p lare es, aè sem dre emp ient da e l’esimo Anraro es m defic ormai o a nis re un manu stinta ciand o. n ova u Il gi tercettasa di h eduta ea comi lo italic a in arne os che, cr are sti e il suo c azza po, p olar r tem ripop DOMENICA 10 MAGGIO 23 Il ristoro dei Il noto commerciacommercianti della telefonia mob nte nel campo ile e fissa Mimmo Bumbaca si conced e una meritata pausa dal duro lav oro godendosi un buon gelato! Margherita Vicario all’Ombligo de la Luna sabato 23 maggio Margherita Vicario nasce a Roma nel '88. Si laurea all' Accademia Europea d'Arte Drammatica e inizia a lavorare come attrice soprattutto per fiction e film per il cinema e la televisione. La passione parallela per la musica la porta a fare parte del gruppo 'Marcello e il Mio Amico Tommaso' come corista e percussionista. Si cimenta nel genere Musical con 'Se riesco parto', un corto da lei scritto e diretto e vince i premi per Miglior Film, Miglior Attrice Protagonista e Migliori Musiche Originali. Inizia la sua attività da solista e all'inizio del 2012 porta in scena il suo primo spettacolo di canzoni interamente scritto da lei. Nel 2013 è finalista del Premio Musicultura. Il 6 dicembre 2014 esce il suo nuovo album: Minimal Musical. Ha dato vita ad un progetto originale e personalissimo, un concept album di 9 brani dove la Vicario, attraverso l'uso della voce, ci accompagna nel suo mondo emotivo e musicale. C'è una giovane donna, c'è la fine di una grande storia d'amore e la ricerca di una nuova, c'è una nonna triste di essere quasi arrivata alla fine della vita, c'è un ambiente di lavoro frustrante e ostile ma un collega curioso e simpatico, ci sono le sbronze, il continuo tentativo di accoppiarsi felicemente, un'inutile esitazione sul concedere un bacio. C'è una 'Lei', un 'Lui', 'L'ex' e tanti altri personaggi. Margherita racconta di aspirazioni professionali, ambizioni artistiche che si intrecciano ad esperienze affettive e sentimentali. Minimal Musical sarà ospite del Ombligo de la Luna sabato 23 Maggio alle ore 20:00 Accompagnato da una degustazione di prodotti tipici.