II Rapporto
su
“Università popolari e Circoli culturali
organizzati da AUSER”
Studio coordinato da Patrizia Mattioli
A cura di
Francesco Montemurro
con la collaborazione di
Cristiano Buizza
Dicembre 2010
L’indagine sul grado di soddisfazione dell’utenza è stata realizzata dall’Ires Lucia Morosini.
1
INDICE
Capitolo 1
Le strutture educative e di animazione culturale organizzate da
AUSER
pag. 3
Capitolo 2
Il grado di soddisfazione degli utenti
pag. 30
2
Capitolo 1
Le strutture educative e di animazione culturale organizzate da AUSER
535 Circoli culturali e Università Popolari, costituiscono il “movimento” culturale messo in
campo da Auser per il 20091.
I Circoli culturali, cioè le strutture di animazione locale “dal basso” organizzate da Auser, sono 427 e
registrano un aumento di 16 unità (pari al 3,8%) rispetto alla precedente rilevazione effettuata nel 2007.
Essi operano soprattutto al Nord e nelle regioni del Mezzogiorno. Il numero dei soci partecipanti è
cresciuto del 8,5%: da 82.039 a 88.914.
Le Università Popolari, che invece organizzano veri e propri interventi formativi, sono 108 come nel
2007: tuttavia, è aumentato al loro interno il numero delle strutture formali (da 69 a 74), cioè quelle
dotate di uno specifico statuto, di organi direttivi e bilancio.
Ripartizione geografica: strutture educative e di
animazione culturale organizzate da Auser
Circoli Culturali
Università Popolari
di cui formalmente
riconosciute
Totale
2009
427
2007
411
108
108
74
535
69
519
I corsi organizzati dalle Università e dai Circoli culturali AUSER promuovono percorsi di Educazione
permanente, auto-formazione e conoscenza; processi che vengono trascurati dai “moderni” e poco
efficaci sistemi di apprendimento.
In modo particolare, le Università Popolari si sono ormai trasformate – in numerosi casi - da centri di
formazione orientati agli anziani in strutture polifunzionali e integrate nel territorio, capaci di attrarre
fasce d’utenza diverse.
In definitiva, le strutture territoriali sono oggi orientate a organizzare interventi di promozione del
benessere sociale e azioni di contrasto all’esclusione sociale; l'esclusione dai processi formativi e della
conoscenza.
1
Si riportano i risultati definitivi della rilevazione effettuata presso le strutture educative e di animazione culturale
gestite da Auser. Rispetto ai risultati provvisori presentati il 12 ottobre a Venezia, durante lo svolgimento della V Festa
della Città che apprende, la prosecuzione delle attività di rilevazione ha consentito di acquisire informazioni per un
numero più alto delle 528 strutture allora censite, pari ora a 535 unità.
3
A fronte sia della carenza di opportunità formative e di apprendimento per gli adulti, sia della
superficialità/generalità dell’offerta del sistema dei mezzi di comunicazione, le nuove Università
Popolari sono finalizzate ad arricchire conoscenze e capacità espressive, favorendo la socializzazione e
lo scambio culturale.
Le prime "Università popolari" sono nate in Italia tra la fine del 1800 ed i primi del ‘900, insieme con le
"biblioteche e ai circoli culturali popolari" e le prime organizzazioni sindacali e politiche del movimento
operaio. Chiuse durante il fascismo, le Università Popolari hanno ripreso le attività negli anni del
dopoguerra, e da allora hanno mantenuto la caratteristica di contrastare l’esclusione sociale e il rischio di
emarginazione che incombeva e incombe su molti anziani.
Oggi, i principi operativi delle Università Popolari presentano caratteri innovativi rispetto al passato. Il
grado di scolarizzazione delle persone, la “globalizzazione” dei processi di conoscenza, e la spinta a
sapere e a socializzare, sono fattori che promuovono l’applicazione del principio di sussidiarietà
orizzontale, organizzando, cioè, in modo privato e “collettivo” un bisogno “pubblico”.
Un bisogno pubblico che è dato dal superamento delle tradizionali sequenze dei periodi di vita
come fasi distinte (scolarizzazione - lavoro - pensione) e dunque dalla promozione e valorizzazione
del concetto dell'apprendimento permanente degli adulti.
Dall’indagine svolta emergono alcune chiavi di lettura dei processi formativi e di produzione culturale
promossi da AUSER.
1) per quanto riguarda le modalità di organizzazione e di attivazione dei corsi delle Università della terza
età:
nel Nord:
 la maggior parte delle Università attiva annualmente un numero limitato di corsi, in base a una
programmazione di carattere pluriennale;
 l’organizzazione dei corsi è “formale” e gli iscritti si attendono risultati concreti in termini di
apprendimento e di miglioramento delle conoscenze;
nel Sud:
 le Università svolgono un ruolo di “polo di servizi”, con attività finalizzate all’aggregazione e alla
promozione della socialità della popolazione adulta e degli anziani. Il numero medio degli iscritti per
corso è più alto in assoluto;
 l’organizzazione dei corsi è meno formale;
4
nel Centro:
 il numero delle Università è più basso rispetto alle altre aree geografiche (fatta eccezione per
 alcune esperienze) ma il numero degli utenti iscritti è mediamente più alto che nelle altre aree
geografiche;
 sono maggiormente diffusi i circoli culturali e le attività di apprendimento e aggiornamento non
formalizzate in Università.
2) relativamente alla programmazione delle attività formative e di apprendimento:
i Corsi, in diversi casi nascono come veri e propri progetti socio-culturali.
Soprattutto negli ultimi 10 anni i programmi dei corsi sono stati impostati sulla base di tre
principali riflessioni:
 la ridefinizione del concetto di “anziani”;
 la raccolta delle esigenze della popolazione;
 l'impegno a valorizzare la persona adulta anziana;
 l’orientamento alla creazione di modelli di servizio culturale.
Particolare importanza assume anche il dato sull’età delle persone iscritte ai corsi universitari. A
conferma di quanto rilevato nella prima indagine, una quota significativa di utenti, pari a circa il 35%, ha
una .età inferiore ai 60 anni; in particolare nelle Università del Centro l’età media non supera i 51 anni.
Dunque, la definizione di “Università della Terza età” non trova ormai corrispondenze nelle dinamiche
reali che interessano gli interventi formativi; mentre le attività formative organizzate da Auser sono
caratterizzate sempre di più da contatti e scambi tra generazioni diverse.
5
L’indagine sul campo: i questionari somministrati ai responsabili delle strutture AUSER2
All’interno di questo studio indagheremo approfonditamente i fenomeni correlati alle Università della
terza età presenti in Italia. Dopo una breve panoramica sulla ripartizione geografica e sulla dimensione
del fenomeno (da intendersi sia nel numero di iscritti sia in quello dei corsi), passeremo ad analizzare le
principali caratteristiche dei corsi erogati. Inoltre, per tutti gli aspetti osservati sarà proposta una
comparazione con la distribuzione del fenomeno in termini generali all’interno delle sedi territoriali.
Per quanto concerne la diffusione sul suolo Italiano, è possibile osservare una distribuzione abbastanza
omogenea delle sedi Auser. La proporzione più consistente si colloca nel Nord Italia (rispettivamente il
28,9% nel Nord-Ovest e il 25,1% all’interno del Nord-Est); seguono il Sud del Paese (22,2%) e il
Centro (21,8%).
Tab.1 Ripartizione geografica delle sedi
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e Isole
Totale
%
28,9
25,1
21,8
22,2
100 (509)
Diversa è la situazione che si presenta considerando solamente le sedi universitarie. In questo caso,
si osserva una netta preponderanza nel Nord-Est (46,4%) e, a seguire, nel Nord-Ovest e nell’area
Meridionale del Paese (con valori rispettivamente del 25,6% e del 21,9%). Carenze si osservano invece
nelle regioni Centrali, all’interno delle quali sono presenti solo il 6,1% delle Università da noi prese in
considerazione.
Tab.2 Ripartizione geografica delle Università.
%
Nord-Ovest
25,6
Nord-Est
46,4
Centro
6,1
Sud e Isole
21,9
Totale
100 (82)
Guardando a tutte le realtà territoriali dell’Auser è possibile osservare come le regioni all’interno
delle quali sono maggiormente presenti sedi sono la Lombardia (che comprende il 22,2% di tutte le
2
Delle 535 strutture censite, 509 hanno risposto a un questionario semistrutturato predisposto da Auser nazionale. Nel
dettaglio, 427 strutture sono costituite da Circoli culturali e 82 da Università Popolari (di cui 74 formalmente
riconosciute, dotate di specifico statuto).
6
realtà), il Veneto (il 23%) e la Toscana (l’11,8%). Sorprendente il risultato nella regione Lazio;
nonostante l’elevato numero di abitanti, dai risultati in nostro possesso si ricava che solo lo 0,8%
delle sedi totali dell’Auser di trova all’interno di questa regione. Discorso simile vale per le
principali regioni del Sud; sia la Campania sia la Sicilia presentano valori attorno al 3%.
Tab.3 Distribuzione delle sedi. Regioni
%
Piemonte
2,6
Valle d’Aosta
0,2
Lombardia
22,2
Veneto
23,0
Friuli
2,8
Liguria
3,9
Emilia
1,4
Toscana
11,8
Umbria
3,1
Marche
6,1
Lazio
0,8
Abruzzo
2,0
Molise
1,4
Campania
3,0
Puglia
4,1
Basilicata
2,6
Calabria
3,3
Sicilia
3,1
Sardegna
2,8
Totale
100 (509)
Proseguendo l’analisi a livello regionale, dalla tabella sottostante è possibile osservare come, in media,
delle 467 realtà territoriali delle quali siamo in possesso di informazioni a tale proposito, il 18% circa
(pari al valore di 82) svolge anche funzioni universitarie.
Profonde differenze si osservano tra le regioni, con una maggiore diffusione nel Veneto (il 31,1%),
Friuli (21,4%), Abruzzo (28,6%) e Campania (33,3%). Naturalmente, le percentuali non devono trarre
in inganno; in termini assoluti, infatti, dopo il Veneto (con 33 università) si posiziona la Lombardia (con
15 sedi universitarie), nonostante una percentuale più bassa rispetto al totale delle attività dell’Auser
presenti nel territorio (13,3%).
7
Tab.4 Presenza di sedi universitarie a livello regionale.
No
Sì
Piemonte
76,9
23,1
Valle d’aosta
100,0
0,0
Lombardia
86,7
13,3
Veneto
68,9
31,1
Friuli
78,5
21,4
Liguria
85,0
15,0
Emilia
71,5
28,5
Toscana
97,7
2,3
Umbria
93,8
6,2
Marche
89,6
10,4
Lazio
100,0
0,0
Abruzzo
71,4
28,6
Molise
100,0
0,0
Campania
66,7
33,3
Puglia
80,0
20,0
Basilicata
84,6
15,4
Calabria
93,3
6,7
Sicilia
87,5
12,5
Sardegna
80,0
20,0
Totale
82,4
17,5
Totale
100 (13)
100 (1)
100 (113)
100 (106)
100 (14)
100 (20)
100 (7)
100 (44)
100 (16)
100 (29)
100 (4)
100 (7)
100 (4)
100 (15)
100 (20)
100 (13)
100 (15)
100 (16)
100 (10)
100 (467)
Dati mancanti: 42
Prima di analizzare il fenomeno in modo approfondito, presentiamo alcuni valori significativi per avere
una quadro generale delle attività dell’Auser. In primo luogo ci focalizziamo sulle attività generali. In
questo caso, è possibile notare come, per quanto concerne il numero di iscritti e di insegnanti, oltre che
delle sedi, nella maggior parte dei casi si situano all’interno dell’area settentrionale del Paese. Per quanto
riguarda gli iscritti il dato raggiunge un valore pari al 34% nel Nord-Ovest (pari a 46.932 persone) e del
29,6% nel Nord-Est (pari a 40.820 soggetti). Il numero più limitato si registra nel Sud dove i soggetti
che partecipano alle attività dell’Auser risulta essere pari a 23.529 (il 17,1% del totale). Considerando il
numero di insegnanti svetta invece il dato del Nord-Est, area nella quale viene impegato il 34,7% del
totale (pari a 1.298 docenti). Si discosta dalla distribuzione degli altri fenomeni il dato concernente i
volontari delle attività dell’Auser. In questo caso, infatti, è l’area Meridionale del Paese a far registrare i
valori maggiori con 1.431 individui interessati da azioni di volontariato (pari al 27,8%). Segue il Centro
con il 26,4% del corpo volontario totale.
Tab.5 Dati essenziali per area geografica. Tutte le sedi.
Area geografica
Iscritti
Insegnanti
Nord-Ovest
46.932
819
Nord-Est
40.820
1.298
Centro
26.556
1.074
Sud e Isole
23.529
559
Totale
137.837
3.750
Volontari
1.218
1.139
1.360
1.431
5.148
Sedi
147
138
111
113
509
8
Tab.6 Dati essenziali per area geografica. Tutte le sedi.
Area geografica
Iscritti
Insegnanti
Nord-Ovest
34,0
21,8
Nord-Est
29,6
34,7
Centro
19,3
28,6
Sud e Isole
17,1
14,9
Totale
100 (137.837)
100 (3.750)
Volontari
23,7
22,1
26,4
27,8
100 (5.148)
Sedi
28,9
27,1
21,8
22,2
100 (509)
Passando ad analizzare i dati per le sedi universitarie, occorre sottolineare l’elevato numero di persone
che studiano all’interno delle università della terza età. Come palesano le due tabelle sottostanti, il
39,0% dei 15.789 utenti studia nelle sedi del Nord-Ovest (pari a 6.165 individui); seguono gli studenti
del Nord-Est (il 30,4% del totale, pari a 4.792 persone), quelli che risiedono nell’area Meridionale del
Paese (il 19,6%, equivalente a 3.095 utenti), mentre coloro che provengono dall’area Centrale si
fermano a 1.737 unità (l’11%). La minore diffusione delle attività universitarie in quest’ultima area del
Paese si evince anche considerando il numero di università attive (la quarta colonna della tabella);
Tab.7 Dati essenziali per area geografica. Università.
Area geografica
Iscritti
Insegnanti
Nord-Ovest
6.165
433
Nord-Est
4.792
774
Centro
1.737
149
Sud e Isole
3.095
174
Totale
15.789
1.530
Volontari
354
316
139
350
1.159
Tab.8 Dati essenziali per area geografica. Distribuzione percentuale. Università
Area geografica
Iscritti
Insegnanti
Volontari
Nord-Ovest
39,0
28,3
30,5
Nord-Est
30,4
50,6
27,3
Centro
11,0
9,7
12,0
Sud e Isole
19,6
11,4
30,2
Totale
100 (15.789)
100 (1530)
100 (1159)
Università
21
38
5
18
82
Università
25,6
46,4
6,1
21,9
100 (82)
Qui, infatti, si trova solamente il 6,1% delle università gestire dall’Auser (pari a 5). Sul fronte opposto si
trova il Nord-Est con 38 sedi universitarie, pari al 46,4% del totale nazionale. I “rapporti di forza”
esistenti nel Paese si confermano anche considerando il numero di insegnanti presenti. In questo caso,
il 50,6% dei docenti che insegnano nelle università della terza età esercitano la propria attività all’interno
di sedi presenti nel Nord-Est (valore pari a 774 soggetti). Numericamente, l’area che segue è quella del
Nord-Ovest la quale si caratterizza per un numero di insegnanti pari al 28,3% del totale.
Diversa è la situazione che si presenta considerando i volontari. Questo aspetto vede nettamente sovrarappresentato il Sud del Paese, all’interno del quale presta la propria attività di volontariato il 30,2% dei
9
volontari totali (pari a 350 unità), superati, seppur di poco, dal Nord-Ovest che presenta il 30,5% dei
volontari (pari a 354 soggetti). Segue il Nord-Est con il 27,3% dei volontari totali (316 persone).
Di particolare rilievo per le nostre analisi si mostra il rapporto esistente tra il numero di iscritti ed
insegnanti per università e il numero di insegnanti a disposizione per 100 utenti. Come si evince dalla
tabella sottostante, il Centro Italia si caratterizza per la presenza di poche università, ma di grandi
dimensioni. Infatti, il numero medio di iscritti per università è di 347 soggetti; viceversa, il Nord-est si
caratterizza per una maggiore diffusione di questo servizio, anche all’interno di realtà di dimensioni più
piccole (in questo caso, il numero di utenti medio per singola università scende a 126). La limitata
presenza di strutture adibite per corsi universitari permette alle sedi situate nell’area Centrale del paese
di far registrare ottimi risultati anche per quel che riguarda il numero di insegnanti per università (30) e
di volontari per singola struttura (28). Per quanto riguarda il dato degli insegnanti, carenze si osservano
nel Sud del Paese (area che si contraddistingue per 10 insegnanti per singola università); mentre per
quanto concerne il numero di volontari disponibili, problemi sembrano presentarsi nelle regioni del
Nord-Est, nonostante storicamente si caratterizzino per un’elevata diffusione del settore del
volontariato. Per quanto concerne il fenomeno da noi analizzato, il numero di volontari medio
all’interno delle strutture universitarie è pari a 8, nettamente distante dalle altre aree del paese (sia NordOvest con 17 volontari per singola università e il Sud con 19). In realtà, il dato che maggiormente può
rappresentare un indicatore della qualità del servizio erogato è il numero di insegnanti ogni 100 iscritti.
In questo caso, l’area meglio tutelata risulta essere quella del Nord-Est con 16 insegnanti ogni 100
soggetti iscritti. Il valore distanzia nettamente tutte le altre realtà, le quali presentano valori che oscillano
tra i 6 insegnanti (Sud) e i 9 (Centro) ogni 100 “studenti”.
Tab.9 Rapporto tra numero di iscritti, insegnanti e volontari. Università.
Area geografica
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Iscritti / università
294
126
347
172
193
Insegnanti / università
21
20
30
10
19
Volontari / università
17
8
28
19
14
Tab.10 Rapporto tra numero di iscritti, insegnanti e volontari. Tutte le sedi.
Area geografica
Iscritti / Sede
Insegnanti / Sede
Nord-Ovest
319
6
Nord-Est
296
9
Centro
239
10
Sud e Isole
208
5
Totale
271
7
Insegnanti /
100 iscritti
7
16
9
6
10
Volontari / Sede
8
8
12
13
10
10
Per quanto concerne i singoli corsi, nella tabella sottostante presentiamo il numero di iscritti per quelli
principali. Il corso che vede la frequenza maggiore riguarda la medicina e la salute (1230 studenti);
seguono i corsi di arte e pittura (953 utenti) e di cinema e teatro (934 iscritti). Molto popolari anche i
corsi di storia e filosofia (843 persone) e di informatica (857 individui). In ogni caso, quello che preme
rilevare è la capacità delle strutture Auser a garantire un ventaglio molto assortito di corsi, i quali
ricoprono i settori più disparati3.
Tab.11 Corsi principali
Corso
Medicina e salute
Arte e pittura
Cinema e teatro
Ballo / Danza
Informatica
Storia e filosofia
Coro e musica
Attualità (politica)
Lingue
Ambiente
Ginnastica
Iscritti
1.230
953
934
877
857
843
562
559
514
472
420
Per vagliare la qualità delle sedi e dei servizi in dotazione agli utenti, osserviamo come indicatore
indiretto il numero di computer a disposizione. Per quanto riguarda le dotazioni disponibili è possibile
osservare come la quasi totalità delle strutture nel Nord-Ovest sia dotata di computer; maggiori carenze
Tab.12 Dotazione di PC nelle Università.
No
Nord-Ovest
9,5
Nord-Est
36,1
Centro
0,0
Sud e Isole
27,8
Totale
25,0
Sì
90,5
63,9
100,0
72,2
75,0
Totale
100 (21)
100 (36)
100 (5)
100 (18)
100 (80)
si manifestano nel Nord-Est e nel Sud, aree nelle quali le Università non dotate di strumenti informatici
raggiunge rispettivamente il 36,1% e il 27,8%. Analizzando il fenomeno a livello regionale, è possibile
osservare marcate differenze all’interno delle varie realtà locali; se quasi tutte le sedi universitarie sono
dotate di strumenti informatici (indistintamente che si trovino nel Nord, Centro o Sud del Paese),
carenze preoccupanti si mostrano presso le realtà del Veneto (nel quale solo il 64,5% delle sedi
3
Molte risposte affini sono state aggregate all’interno delle voci principali. Inoltre, è doveroso considerare questi
risultati solamente indicativi di una maggiore o minore predilezione dei vari corsi da parte degli iscritti. Diventa
impossibile considerare questo risultato come indicatore del numero esatto di iscritti ai vari corsi, data la presenza di
molti dati mancanti, prodotto della non risposta da parte degli utenti.
11
universitarie è dotato di computer), del Piemonte (66,7% delle sedi universitarie) e soprattutto in
Campania e in Puglia, aree nelle quali il fenomeno interessa solamente il 40% e il 50% delle sedi.
Tab.13 Dotazioni di Pc per Università. Livello regionale.
No
Sì
Totale
Piemonte
33,3
66,7
100 (3)
Lombardia
6,7
93,3
100 (15)
Veneto
35,5
64,5
100 (31)
Friuli
0,0
100,0
100 (3)
Liguria
0,0
100,0
100 (3)
Emilia
100,0
0,0
100 (2)
Toscana
0,0
100,0
100 (1)
Umbria
0,0
100,0
100 (1)
Marche
0,0
100,0
100 (3)
Abruzzo
0,0
100,0
100 (2)
Campania
60,0
40,0
100 (5)
Puglia
50,0
50,0
100 (4)
Basilicata
0,0
100,0
100 (2)
Calabria
0,0
100,0
100 (1)
Sicilia
0,0
100,0
100 (2)
Sardegna
0,0
100,0
100 (2)
Totale
25,0
75,0
100 (80)
Altro aspetto molto importante per comprendere il funzionamento di tali strutture è la percezione o
meno di finanziamenti esterni (cioè da parte di enti locali, istituzioni pubbliche, sindacati o semplici
privati). Prendendo in considerazione tutte le sedi territoriali, il valore di quelle che ricevono
finanziamenti esterni raggiunge il 41,1% nel Nord-Ovest, il 56,2% nel Nord-Est e il 55,6% nel Centro
Italia. Cala sensibilmente il dato nel Sud del Paese, area nella quale solo il 37% delle sedi ottiene
finanziamenti esterni.
Tab.14 Ricezione di finanziamenti esterni. Tutte le sedi.
No
Nord-Ovest
58,9
Nord-Est
43,8
Centro
44,4
Sud e Isole
63,0
Totale
52,8
Sì
41,1
56,2
55,6
37,0
47,2
Totale
100 (146)
100 (130)
100 (90)
100 (100)
100 (466)
Come si può osservare dalla tabella sottostante, la percentuale di Università che dichiarano di aver
ricevuto sovvenzioni da enti esterni si ferma al 44,4% dei casi nel Sud per salire al 52,4% nel NordOvest e al 68,4% dei casi nel Nord-Est. Diventa difficile valutare il risultato per il Centro Italia, data la
scarsissima presenza di sedi Universitarie. In ogni caso, è possibile osservare come 4 sedi su 5 (l’80%)
ricevano finanziamenti dall’esterno. In media, il fenomeno interessa il 59,8% delle 82 università Auser,
dato superiore al valore medio riscontrato considerando tutte le sedi.
12
Tab.15 Ricezione di finanziamenti esterni. Università.
No
Nord-Ovest
47,6
Nord-Est
31,6
Centro
20,0
Sud e Isole
55,6
Totale
40,2
Sì
52,4
68,4
80,0
44,4
59,8
Totale
100 (21)
100 (38)
100 (5)
100 (18)
100 (82)
Se osservato a livello di singole regioni, il dato si mostra altamente eterogeneo. Da una parte
osserviamo realtà senza alcun finanziamento esterno (in Liguria, Umbria, Abruzzo, Campania e Sicilia),
dall’altra regioni contraddistinte dalla diffusa presenza di sedi che ricevono finanziamenti esterni
(Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Toscana, Marche, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna).
Tab.16 Finanziamenti esterni per Università. Livello regionale.
No
Sì
Totale
Piemonte
33,3
66,7
100 (3)
Lombardia
40,0
60,0
100 (15)
Veneto
30,3
69,7
100 (33)
Friuli
33,3
66,7
100 (3)
Liguria
100,0
0,0
100 (3)
Emilia
50,0
50,0
100 (2)
Toscana
0,0
100,0
100 (1)
Umbria
100,0
0,0
100 (1)
Marche
0,0
100,0
100 (3)
Abruzzo
100,0
0,0
100 (2)
Campania
100,0
0,0
100 (5)
Puglia
25,0
75,0
100 (4)
Basilicata
0,0
100,0
100 (2)
Calabria
0,0
100,0
100 (1)
Sicilia
100,0
0,0
100 (2)
Sardegna
0,0
100,0
100 (2)
Totale
40,2
59,8
100 (82)
Prima di passare ad affrontare maggiormente in dettaglio le caratteristiche dei corsi, osserviamo un
aspetto interessante per quanto non direttamente collegato alla ricerca in corso; se di norma i presidenti
dei circoli auser sono maschi (in media il 62,7%), quando si passa a considerare solamente quelli che
hanno attivato un’università della terza età al proprio interno la maggior parte dei presidenti appartiene
al genere femminile, soprattutto nel Nord-Ovest (area nella quale il 52,4% delle sedi Auser con
università è gestita da una donna) e al Sud (dove raggiunge quota 50%).
13
Tab.17 Genere del presidente a seconda dell'area geografica. Università.
Femmina
Maschio
Totale
Nord-Ovest
52,4
47,6
100 (21)
Nord-Est
47,4
52,6
100 (38)
Centro
40,0
60,0
100 (5)
Sud e Isole
50,0
50,0
100 (18)
Totale
51,2
48,8
100 (82)
Tab.18 Genere del presidente a seconda dell'area geografica. Tutte le sedi.
Femmina
Maschio
Totale
Nord-Ovest
38,8
61,2
100 (147)
Nord-Est
32,6
67,4
100 (138)
Centro
35,1
64,9
100 (111)
Sud e Isole
43,4
56,6
100 (113)
Totale
37,3 (190)
62,7 (319)
100 (509)
Tutte le analisi che seguono, sono presentate confrontando l’andamento del fenomeno all’interno di
tutte le attività gestite dall’Auser e nelle sedi caratterizzate dalla presenza di un’università. Nelle due
tabelle che seguono osserviamo la distribuzione delle sedi Auser in base al numero di soggetti che
partecipano alle attività. Precisiamo che nel caso generale faremo riferimento al numero di soci delle
singole associazioni, mentre, con riferimento alle sedi universitarie, useremo il numero di iscritti. Dalla
tabella sottostante è possibile osservare come la maggiore presenza di sedi di grandi dimensioni si
presenta nel Nord-Ovest; in quest’area il 32,6% delle sezioni presenta un numero superiore ai 300 soci.
Seguono il Centro, dove tale valore interessa il 28% delle sedi, e il Nord-Est con il 24,6%.
Tab.19 Distribuzione delle strutture in base al numero di soci a seconda dell'area geografica
Fino a 20
Da 21 a 50
Da 51 a 100
Da 101 a 300
Oltre 300
Nord-Ovest
4,8
10,9
15,7
36,0
32,6
Nord-Est
7,3
9,4
15,9
42,8
24,6
Centro
4,5
9,9
16,2
41,4
28,0
Sud e Isole
5,4
17,1
27,9
32,4
17,2
Totale
5,5
11,6
18,5
38,3
26,1
Totale
100 (147)
100 (138)
100 (111)
100 (111)
100 (507)
dati mancanti: 51 ; p-value: 0,000
In generale, è possibile osservare una distribuzione del fenomeno che vede il 50% delle sedi Auser
caratterizzarsi per avere meno di 157 soci, ma data la presenza di marcate differenze (la sede più grande
risulta avere 2.826 iscritti) il numero medio di soci sale a 272.
14
Tab.20 Distribuzione delle strutture per
numero di soci.
1%
5%
10%
25%
50% (mediana)
75%
90%
95%
99%
Media
Minimo
Massimo
5
20
30
70
157
324
532
893
2370
272
0
2826
N = 507
Per quanto riguarda le sedi universitarie è possibile notare come la maggior parte di queste (il 64,8%) si
caratterizzi per dimensioni che oscillano tra i 51 e i 300 iscritti; sempre evitando di commentare il
Centro (date le dimensioni limitate), è possibile notare come le università di dimensioni maggiori si
concentrino nei grandi centri del Nord-Ovest. Infatti, se nelle aree rimanenti il numero di università
con più di 300 iscritti raggiunge il 10% circa del totale di riga, nel Nord-Ovest arriva ad interessare il
47% delle università presenti.
Tab.21 Distribuzione delle Università in base al numero di iscritti a seconda dell'area geografica
Fino a 50
Da 51 a 300
Oltre 300
Totale
Nord-Ovest
11,8
41,2
47,0
100 (17)
Nord-Est
15,6
78,1
6,3
100 (32)
Centro
20,0
20,0
60,0
100 (5)
Sud e Isole
11,8
76,5
11,7
100 (17)
Totale
14,1
64,8
21,1
100 (71)
In termini generali, è possibile concludere come le sedi universitarie si caratterizzino per dimensioni
simili; il valore mediano assunto da queste ultime è di 163 utenti e un valore medio di 222 iscritti
15
Tab.22 Distribuzione delle università per
numero di iscritti.
1%
5%
10%
25%
50% (mediana)
75%
90%
95%
99%
Media
Minimo
Massimo
0
30
45
83
163
280
409
631
1.860
222
0
1860
N = 71
A livello regionale, è possibile vedere come le realtà più piccole siano presenti in Emilia, Basilicata,
Umbria, Calabria, Liguria e Piemonte. Sul fronte opposto, le regioni che si caratterizzano per una
maggiore presenza di università di grandi dimensioni (cioè con più di 300 iscritti) sono la Toscana (nella
quale l’unica sede universitaria presente supera i 300 iscritti), la Lombardia (il 63,6% delle università
mostra più di 300 utenti), le Marche (con il 66,7%, pari a due sedi) e la Sicilia (con un 50%, pari ad una
sede.
Tab.23 Distribuzione delle Università in base al numero di iscritti. Livello regionale.
Fino a 50
da 51 a 300
Oltre 300
Piemonte
33,3
66,7
0,0
Lombardia
0,0
36,4
63,6
Veneto
14,8
81,5
3,7
Friuli
0,0
66,7
33,3
Liguria
33,3
33,3
33,3
Emilia
50,0
50,0
0,0
Toscana
0,0
0,0
100,0
Umbria
0,0
100,0
0,0
Marche
33,3
0,0
66,7
Abruzzo
0,0
100,0
0,0
Campania
0,0
75,0
25,0
Puglia
0,0
100,0
0,0
Basilicata
50,0
50,0
0,0
Calabria
0,0
100,0
0,0
Sicilia
50,0
0,0
50,0
Sardegna
0,0
100,0
0,0
Totale
100 (3)
100 (11)
100 (27)
100 (3)
100 (3)
100 (2)
100 (1)
100 (1)
100 (3)
100 (2)
100 (4)
100 (4)
100 (2)
100 (1)
100 (2)
100 (2)
Per superare il carattere troppo anonimo dei dati, a titolo esemplificativo, indichiamo quali sono le sedi
che si caratterizzano per il minore e il maggiore numero di iscritti. Sottolineiamo che questa struttura,
analisi a livello macro (le aree territoriali), meso (le regioni) e micro (le singole sedi), verrà utilizzata per
mostrare l’andamento di tutti i fenomeni principali.
16
Per quanto concerne il numero di soggetti iscritti, è possibile vedere come la sede universitaria con
meno iscritti d’Italia, fatta eccezione per una sede presso Cesena e una presso Asti che non risultano
avere utenti, sia il centro di aggregazione anziani del comune di Arcade, presente all’interno del
comprensorio di Treviso, con 27 iscritti. Le più grandi sono invece quella presente a Rovato
(comprensorio di Brescia) con 631 iscritti, Palermo (860 iscritti), l’università popolare di Ancona con
900 iscritti e l’Auser insieme di Milano con 1.860 utenti.
Tab.24 Università con più e con meno iscritti.
Nome associazione
ASS.NE AUSER TERRITORIALE CESENA
CENTRO AUSER ASTI
UNIVERSITA\' POPOLARE DI ARCADE
AUSER FILO D\'ARGENTO FANO
AUSER INSIEME ROVATO UNIV. DELLA LIBERTA'
AUSER COMPRENSORIO PALERMO
UNIVERSITA\' POPOLARE
AUSER INSIEME MILANO
Comprensorio
Cesena
Asti
Treviso
Pesaro Urbino
Brescia
Palermo
Ancona
Milano
Iscritti
0
0
27
30
631
860
900
1860
Presenta tratti degni di nota l’andamento del numero di volontari, sia nelle sedi in generale, sia in quelle
adibite ad università. Infatti, se dalle tabelle precedenti si è constatato che il numero di soci e iscritti è
superiore al Nord rispetto al Sud, per quanto concerne la presenza di volontari, è possibile osservare
come le università con un numero maggiore di collaboratori si presenti soprattutto nel Centro e nel Sud
Italia. Infatti, in queste aree il numero di università con oltre 21 volontari raggiunge rispettivamente il
16,2% e il 13% del totale, diversamente dal Nord-Est (8,4%) e Nord-Ovest (8,1%). In queste ultime
due aree sono maggiormente diffuse sedi con al massimo due collaboratori volontari (rispettivamente
con il 32,8% e il 25,9%).
Tab.25 Distribuzione delle strutture in base al numero di volontari a seconda dell'area geografica
Fino a 2
Da 3 a 5
Da 6 a 10
Da 11 a 20
Oltre 21
Nord-Ovest
25,9
32,0
21,1
12,9
8,1
Nord-Est
32,8
22,1
26,0
10,7
8,4
Centro
13,1
31,3
23,2
16,2
16,2
Sud e Isole
6,5
31,5
25,9
23,1
13,0
Totale
20,8
29,1
23,9
15,3
10,9
Totale
100 (147)
100 (131)
100 (99)
100 (108)
100 (485)
dati mancanti: 24 ; p-value: 0,000
Osservando il fenomeno in un’ottica generale, è possibile vedere come il 50% delle strutture
considerate (il valore mediano) presenti un numero di volontari pari o inferiore a 6. La presenza di
17
realtà molto grandi (la struttura massima vede l’attività di 170 collaboratori) produce un dato medio
superiore di circa 11 collaboratori per ogni sede.
Tab.26 Distribuzione delle strutture per
numero di volontari.
5%
10%
25%
50% (mediana)
75%
90%
95%
99%
Media
Minimo
Massimo
1
2
3
6
12
22
32
84
11
0
170
N = 485
Considerando, invece, solamente le università, si nota immediatamente la presenza di strutture di
dimensioni maggiori. In questo caso specifico, però, le sedi con un numero più elevato di volontari
sono quelle del Centro (il 75%, per quanto poco significativo dato il numero limitato) e quelle del
Nord-Ovest (il 33,3% di queste si caratterizza per avere più di 20 collaboratori). Considerando però
anche le sedi “mediane”, cioè quelle con un numero di utenti che oscilla tra i 6 e i 20 soggetti, il Sud
torna a mostrare i valori più elevati
Tab.27 Distribuzione delle Università in base al numero di volontari a seconda dell'area geografica
Fino a 5
Da 6 a 20
Oltre 20
Totale
Nord-Ovest
23,8
42,9
33,3
100 (21)
Nord-Est
29,7
67,6
2,7
100 (37)
Centro
25,0
0,0
75,0
100 (4)
Sud e Isole
11,8
70,6
17,6
100 (17)
Totale
24,1
58,2
17,7
100 (79)
Data la numerosità limitata della tabella precedente, è meglio evitare di commentare i risultati
disaggregati per area geografica. Nella tabella sottostante presentiamo la distribuzione del fenomeno in
termini generali. Trova conferma la maggiore presenza di volontari riferendosi alle sedi universitarie
rispetto alle altre attività. In questo caso, il numero mediano e, parzialmente, quello medio crescono
raggiungendo rispettivamente il numero di 10 e 15 dipendenti. Dalla tabella è possibile osservare il range
che oscilla dalla sede con un solo volontario a quella massima contraddistinta da 123 collaboratori.
18
Tab.28 Distribuzione delle università per
numero di volontari.
5%
10%
25%
50% (mediana)
75%
90%
95%
99%
Media
Minimo
Massimo
2
3
6
10
18
30
45
123
15
1
123
N = 79
A livello locale è possibile osservare come le sedi con meno volontari siano l’università della terza età e
del tempo libero di Bari, l’università popolare di Verona e l’Auser insieme di Milano (con 1 volontario).
Tra quelle con più soggetti che prestano la propria opera gratuitamente troviamo l’università popolare
di Cremona (47 volontari), quella di Ancona (66 volontari) e quella di Sassari (123 volontari).
Tab.29 Università con più e con meno volontari
Nome associazione
UNIV. DELLA TERZA ETA' E DEL TEMPO LIBERO
SEDE UNIVERSITARIA POPOLARE
AUSER INSIEME VOLONTARIATO DI PERO - ONLUS
SEDE UNIVERSITA' POPOLARE BORGO VENEZIA
CIRCOLO AUSER ARCOBALENO
ULTEN AUSER INSIEME
AUSER-UNIVERSITA' DELL'ETA' LIBERA
AUSER UNIV. POP. LIBERTA' SCUOLA DI PACE CREMONA
UNIVERSITA' POPOLARE
AUSER SASSARI
Comprensorio
Bari
Verona
Milano
Verona
Verona
Napoli
Firenze
Cremona
Ancona
Sassari
Volontari
1
1
1
2
2
41
45
47
66
123
Interessante notare la diversa diffusione di maschi e femmine tra i volontari a seconda delle attività.
Infatti, se anche in tutte le attività Auser il volontariato è in modo predominante donna, tale
caratteristica si manifesta sommamente per quanto riguarda i corsi universitari. In questo caso, infatti, il
numero di sedi con oltre il 50% dei volontari di genere femminile raggiunge quota pari al 76,1% nel
Nord-Ovest, al 63,9% nel Nord-Est e all’ 88,2% al Sud e nelle Isole.
Tab.30 Distribuzione delle strutture in base alla percentuale di donne tra i volontari per area geografica.
Fino al 25%
Dal 26% al 50%
Dal 51% al 75%
Oltre 75%
Totale
19
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e Isole
Totale
16,4
18,3
10,2
5,7
13,2
21,2
34,2
28,6
27,6
27,5
29,5
28,3
33,7
47,6
34,1
32,9
19,2
27,5
19,1
25,2
100 (146)
100 (120)
100 (98)
100 (105)
100 (469)
dati mancanti:
Tab.31 Distribuzione delle Università in base alla percentuale di donne tra i volontari per area geografica.
Fino al 25%
Dal 26% al 50%
Dal 51% al 75%
Oltre 75%
Totale
Nord-Ovest
4,8
19,1
57,1
19,0
100 (21)
Nord-Est
5,6
30,5
41,7
22,2
100 (36)
Centro
25,0
0,0
75,0
0,0
100 (4)
Sud e Isole
0,0
11,8
52,9
35,3
100 (17)
Totale
5,1
21,8
50,0
23,1
100 (78)
La presenza di una mancanza di relazione tra il numero degli utenti e quello degli iscritti trova chiara
conferma dalle due figure sottostanti, la prima riferita a tutte le attività Auser, la seconda solo ai corsi
universitari. Entrambe palesano la totale assenza di relazioni tra le dimensioni crescenti del numero di
partecipanti e di quello dei volontari. Infatti, la nuvola di punti (i quali indicano le singole strutture
Auser) si diffonde allo stesso modo sopra e sotto la linea tracciata che indica l’ipotetica distribuzione
che il fenomeno dovrebbe manifestare in caso di relazione positiva perfetta. In questo caso, invece si
0
10
numero volontari
20
30
40
50
Fig.1 Relazione esistente tra il numero di partecipanti e il numero di volontari.
0
200
400
numero partecipanti
600
800
osserva sia la presenza di punti in basso a destra (le strutture con elevati iscritti e pochi volontari), sia in
alto a sinistra (si tratta delle sedi con molti volontari a fronte di un numero limitato di iscritti). Lo stesso
fenomeno si ripresenta nel caso si prendano in considerazione solamente le sedi universitarie.
20
0
10
numero volontari
20
30
40
50
Fig.2 Relazione esistente tra il numero di partecipanti e il numero di volontari. Università.
0
200
400
600
numero partecipanti
800
Naturalmente, non è possibile concludere che ci si trovi di fronte a disfunzioni; non sappiamo infatti se
nelle strutture carenti di volontari questi non siano sostituiti da forza lavoro pagata. In ogni caso, trova
conferma che la disponibilità delle persone dipende da fattori esterni alla domanda degli utenti. Per
valutare la qualità del servizio diventa fondamentale osservare, più che i valori assoluti, il rapporto
esistente tra il numero di volontari e quello degli iscritti. Naturalmente, come mostra chiaramente la
tabella sottostante in riferimento all’auser comprensorio di Palermo (860 iscritti), il fenomeno risente
fortemente delle dimensioni dell’università. Infatti, le prime elencate, presentano un rapporto
volontari/utenti molto basso in quanto di elevate dimensioni. Viceversa, le sedi con un rapporto
elevato si contraddistinguono per una numerosità medio-piccola. Emblematico il caso dell’Auser di
Sassari nel quale per 102 iscritti vengono impiegati 123 volontari.
Tab.32 Università con il più basso e il più alto rapporto tra volontari e iscritti.
Nome associazione
Comprensorio Rapporto %
UNIV.DELLA 3A ETA\' E DEL TEMPO LIBERO
Bari
0,6
AUSER VALCHIAVENNA
Sondrio
1,1
Volontari
1
4
Iscritti
171
350
21
AUSER COMPRENSORIO PALERMO
CIRCOLO AUSER DI CITTADELLA
AUSER LA SPEZIA
UNIVERSITA\' POPOLARE DI ARCADE
U.T.E.P.(UNIVERSITA\' TERRITORIALE X L'EDU. PERMANENTE
UNIV. POPOLARE DI BREDA DI PIAVE
AUSER FILO D\'ARGENTO IMPERIA-VOLONTARIATO
AUSER SASSARI
Palermo
Padova
La Spezia
Treviso
Taranto
Treviso
Imperia
Sassari
1,4
1,9
2,1
25,9
33,3
44,4
60,0
120,6
12
5
8
7
35
20
18
123
860
257
390
27
105
45
30
102
Considerando invece le ore destinate dai soggetti al volontariato, è possibile distinguere in base ad una
frequentazione saltuaria o assidua delle sedi Auser. Nella prima categoria rientrano coloro che
garantiscono al massimo 180 ore all’anno, cioè 3/4 ore a settimana; nell’altra tutti coloro che mostrano
un impegno maggiore fino a garantire oltre 3 ore al giorno di volontariato (pari a 1.100 ore annue).
Come si evince dalla tabella sottostante, il Centro è l’area che si caratterizza per i volontari più assidui (il
14,3% delle università gode delle prestazioni di collaboratori che impiegano gratuitamente il proprio
tempo per oltre 1100 ore l’anno. Naturalmente, quelle che qui vengono considerate non sono le ore del
singolo operatore ma si considera il monte ore sommato di tutti i volontari a livello di singola sede.
Questo significa che il 14,3% delle università del Centro Italia gode di un monte ore di volontariato
superiore a 1100 ore l’anno indipendentemente dal numero di volontari.
Tab.33 Distribuzione delle strutture per ore destinate al volontariato a seconda dell'area geografica
Fino a 50
Da 51 a 180
Da 181 a 365
Da 366 a 1.100
Oltre 1.100
Nord-Ovest
30,8
28,1
13,0
13,7
14,4
Nord-Est
27,6
29,3
13,0
22,0
8,1
Centro
24,2
28,5
23,1
9,9
14,3
Sud e Isole
27,2
39,8
17,5
6,8
8,7
Totale
27,9
31,1
16,0
13,6
11,4
Totale
100 (146)
100 (123)
100 (91)
100 (103)
100 (463)
dati mancanti: 43 ; p-value: 0,015
Proprio per questo, dato il numero maggiore di volontari nelle attività universitarie, anche il monte ore
massimo (quello superiore alle 1.100 ore annue) raggiunge percentuali molto elevate, pari al 50% delle
università del Centro, il 38,1% delle università del Nord-Ovest, l’11,1% nel Nord-Est e il 17,7% al Sud.
Tab.34 Distribuzione delle Università per ore destinate al volontariato a seconda dell'area geografica
Fino a 180
Da 181 a 1100
Oltre 1100
Totale
Nord-Ovest
33,3
28,6
38,1
100 (21)
Nord-Est
22,2
66,7
11,1
100 (36)
22
Centro
Sud e Isole
Totale
25,0
35,3
28,2
25,0
47,0
50,0
50,0
17,7
21,8
100 (4)
100 (17)
100 (78)
Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda il numero di insegnanti. Dalla tabella sottostante è
possibile osservare come la grande maggioranza delle università attive impieghi più di 11 insegnanti,
soprattutto nel Nord del Paese. Viceversa, di dimensioni più piccole si dimostrano le strutture presenti
al Sud, area nella quale il numero di università con oltre 11 insegnanti scende al 29,4%.
Tab.35 Distribuzione delle Università per numero di insegnanti a seconda dell'area geografica
Fino a 5
Da 6 a 10
Oltre 11
Totale
Nord-Ovest
14,3
19,1
66,6
100 (21)
Nord-Est
10,8
16,2
73,0
100 (37)
Centro
20,0
0,0
80,0
100 (5)
Sud e Isole
29,4
41,2
29,4
100 (17)
Totale
16,3
21,2
62,5
100 (80)
In termini assoluti tali risultati non dicono molto; infatti, quello che più conta per quanto concerne la
qualità del servizio erogato è certamente il rapporto esistente tra il numero di insegnanti e quello degli
utenti. Anche in questo caso, come per l’aspetto dei volontari, le dimensioni delle università incidono
notevolmente sui rendimenti considerati. Infatti, tutte le realtà con un limitato rapporto
insegnanti/iscritti presentano un numero di utenti molto elevato. Questo risultato, e quelli precedenti,
ci portano a concludere come strutture di dimensioni troppo elevate finiscono con il mostrare maggiori
disfunzioni. A livello locale, le sedi con la maggiore penuria di insegnanti rispetto al numero di allievi
sono quelle dell’Auser comprensorio di Palermo, dell’università popolare di Galliera Veneta
(comprensorio di Padova) e dell’Auser della Valchiavenna (presso Sondrio), le quali si
contraddistinguono per un numero di insegnanti pari all’1,1% degli utenti (cioè circa 1 insegnante ogni
100 individui). Sul fronte opposto, si presentano invece le sedi di Verona, le quali si caratterizzano per
un valore vicino a 4 insegnanti ogni 10 fruitori (cioè, circa il 40%). La sede con il maggiore numero di
insegnanti per utenti rimane però l’Auser Filo d’argento di Imperia, nella quale per 30 iscritti è possibile
trovare 25 insegnanti. In realtà, rapporti così elevati potrebbero indicare la presenza di uno sperpero
delle risorse piuttosto che un’eccessiva qualità del servizio.
Tab.36 Università con il più elevato e il più basso rapporto tra insegnanti ed iscritti.
Nome associazione
Comprensorio
AUSER COMPRENSORIO PALERMO
Palermo
UNIVERSITA\' POPOLARE AUSER DI GALLIERA VENETA
Padova
AUSER VALCHIAVENNA
Sondrio
Rapporto %
0,2
1,1
1,1
Insegnanti
2
1
4
Iscritti
860
95
350
23
U.T.E.P.(UNIVERSITA\' TERRITORIALE X L\'EDU.PERMA.
ASSOCIAZIONE AUSERINSIEME
SEDE UNIVERSITA\' POPOLARE BORGO VENEZIA
CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO G. VENTURI DI ILLASI
CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO DI QUINZANO
SEDE AUSERUNIVERSITA DI MONTEFORTE D\'ALPONE
AUSER FILO D\'ARGENTO IMPERIA-VOLONTARIATO
Taranto
Varese
Verona
Verona
Verona
Verona
Imperia
1,9
2,0
39,7
42,9
46,9
47,8
83,3
2
8
23
30
15
22
25
105
401
58
70
32
46
30
Se per quanto riguarda il genere dei volontari, netta era la predominanza delle donne; per quanto
concerne gli insegnanti, la distribuzione del genere è maggiormente omogenea. Infatti, fatta eccezione
per l’area del Sud, nella quale è netta la predominanza femminile (64,7% delle università presenta un
corpo docente formato per oltre il 50% da donne), nelle altre il numero di maschi e di femmine tra il
corpo docente risulta abbastanza simile.
Tab.37 Distribuzione delle Università per percentuale di donne insegnanti a seconda dell'area geografica
Fino al 25%
Dal 26% al 50%
Dal 51% al 75%
Oltre il 76%
Totale
Nord-Ovest
9,5
33,3
33,3
23,8
100 (21)
Nord-Est
13,9
41,7
38,9
5,5
100 (36)
Centro
20,0
40,0
40,0
0,0
100 (5)
Sud e Isole
5,9
29,4
41,2
23,5
100 (17)
Totale
11,4
36,7
38,0
13,9
100 (79)
Inoltre, altra peculiarità del Sud Italia è la quasi totale assenza di docenti retribuiti per il proprio servizio.
Tenuti in considerazioni i valori totali molto limitati, è possibile osservare come solo il 7,7% delle
università presenti insegnanti stipendiati per la propria attività, contro il 79,4% delle sedi del Nord-Est e
il 61,9% di quelle del Nord-Ovest.
Tab.38 Distribuzione delle Università in base alla retribuzione degli insegnanti
Nessuno
Almeno uno
retribuito
retribuito
Totale
Nord-Ovest
38,1
61,9
100 (21)
Nord-Est
20,6
79,4
100 (34)
Centro
50,0
50,0
100 (2)
Sud e Isole
92,3
7,7
100 (13)
Totale
40,0
60,0
100 (70)
Nella fase successiva, analizzeremo le caratteristiche dei corsi. Per quanto concerne la presenza di corsi
strutturati in modo continuativo, sorprende che in media la percentuale tra le sedi adibite ad università
sia maggiore solamente di poco. Il dato dei corsi continuativi sia per le sedi in generale sia per le
24
università supera il 90% presso tutte le realtà territoriali. Nel caso delle università il dato raggiunge una
punta del 100% nell’area centrale del Paese.
Tab.39 Università con corsi strutturati continuativi
Senza
Con corsi
Nord-Ovest
5,3
94,7
Nord-Est
4,8
95,2
Centro
0,0
100,0
Sud e Isole
7,1
92,9
Totale
5,2
94,8
Tab.40 Enti con corsi strutturati continuativi
Senza
Nord-Ovest
6,9
Nord-Est
9,1
Centro
7,7
Sud e Isole
9,5
Totale
8,4
Con corsi
93,1
90,9
92,3
90,5
91,6
Totale
100 (19)
100 (21)
100 (4)
100 (14)
100 (58)
Totale
100 (58)
100 (55)
100 (52)
100 (74)
100 (239)
A livello regionale è possibile osservare al meglio la presenza di carenze nelle sedi Emiliane (nelle quali
solo il 50% delle università presenta corsi continuativi) e Siciliane (in questo caso, l’unica sede per la
quale sono disponibili dati a tale proposito non presenta corsi continuativi).
Tab.41 Distribuzione delle Università in base alla presenza di.
corsi continuativi Livello regionale.
Senza
Con corsi
Totale
Piemonte
0,0
100,0
100 (3)
Lombardia
7,7
92,3
100 (13)
Veneto
0,0
100,0
100 (16)
Friuli
0,0
100,0
100 (3)
Liguria
0,0
100,0
100 (3)
Emilia
50,0
50,0
100 (2)
Toscana
0,0
100,0
100 (1)
Marche
0,0
100,0
100 (3)
Abruzzo
0,0
100,0
100 (2)
Campania
0,0
100,0
100 (4)
Puglia
0,0
100,0
100 (3)
Basilicata
0,0
100,0
100 (1)
Calabria
0,0
100,0
100 (1)
Sicilia
100,0
0,0
100 (1)
Sardegna
0,0
100,0
100 (2)
Lo stesso discorso vale per i laboratori espressivi e artigianali, maggiormente presenti nelle sedi che
fungono da università, soprattutto nel Nord-Ovest, Centro e Sud (100% delle sedi).
25
Tab.42 Enti con laboratori espressivi/artigianali
Senza
Nord-Ovest
4,9
Nord-Est
9,7
Centro
7,7
Sud e Isole
9,4
Totale
8,4
Con corsi
95,1
90,3
92,3
90,6
91,6
Tab.43 Università con laboratori espressivi/artigianali
Senza
Con corsi
Nord-Ovest
0,0
100,0
Nord-Est
4,6
95,4
Centro
0,0
100,0
Sud e Isole
0,0
100,0
Totale
1,8
98,2
Totale
100 (41)
100 (72)
100 (52)
100 (74)
100 (239)
Totale
100 (11)
100 (22)
100 (5)
100 (16)
100 (54)
L’attività seminariale sembra molto diffusa in tutte le aree del Paese. Infatti, sia considerando il dato a
livello generale, sia per le sedi universitarie solamente, il dato supera abbondantemente il 90%
all’interno di tutte le macro aree considerate.
Tab.44 Strutture in cui presenti conferenze, seminari
Senza
Con corsi
Nord-Ovest
4,4
95,6
Nord-Est
4,3
95,7
Centro
3,4
96,6
Sud e Isole
3,4
96,6
Totale
3,9
96,1
Tab.45 Università in cui presenti conferenze, seminari
Senza
Con corsi
Nord-Ovest
7,1
92,9
Nord-Est
2,5
97,5
Centro
0,0
100,0
Sud e Isole
0,0
100,0
Totale
2,7
97,3
Totale
100 (68)
100 (117)
100 (59)
100 (89)
100 (333)
Totale
100 (14)
100 (40)
100 (4)
100 (16)
100 (74)
In generale molto apprezzate sono le visite a musei e mostre. In media, infatti, la percentuale di
università che prevedono visite a musei e mostre raggiunge il 98,5% del totale, con punte del 100% nel
Nord-Ovest, Centro e Sud.
Tab.46 Università con visite culturali a musei, mostre, etc
Senza
Con visite
Nord-Ovest
0,0
100,0
Nord-Est
3,6
96,4
Totale
100 (15)
100 (28)
26
Centro
Sud e Isole
Totale
0,0
0,0
1,5
100,0
100,0
98,5
100 (5)
100 (17)
100 (65)
Nella sezione successiva presentiamo una veloce panoramica dei corsi maggiormente presenti nelle
università della terza età. Come si evince chiaramente dalla figura sottostante, i corsi maggiormente in
voga sono quelli legati alle lingue (presenti nel 52% delle università considerate), all’informatica (52%),
all’arte (51%) e ai temi collegati alla salute (47%). Sul fronte opposto, si pongono le lezioni legate a
tematiche inerenti l’economia (22%), la politica (29%), le decorazioni e la pittura (rispettivamente 29% e
35%).
Fig.3 Tipi di corso.
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
li n
gu
a
at
ic
a
in
fo
rm
te
ar
sa
lu
te
fi l
os
of
ia
m
us
ica
te
at
ro
am
bi
en
te
ttu
ra
pi
ra
zi
on
i
po
lit
ic
a
de
co
ec
on
om
ia
0,0
Nelle tabelle successive è presentato il fenomeno in questione in modalità più precise, ponendo un
confronto a seconda delle aree del Paese. In ogni caso, il trend presentato dalla figura precedente
rimane confermato.
Un quadro riassuntivo delle tabelle precedenti si ricava dalla figura sottostante, la quale presenta le
percentuali di università che si sono dotate di particolari corsi; fatta eccezione per l’area Centro, la quale
risente della scarsa numerosità del proprio campione di riferimento, le altre non presentano marcati
scostamenti tra loro. Esistono alcune caratteristiche che tendono a manifestarsi costantemente: il NordEst presenta un numero di università con corsi che è inferiore alle altre aree. Passando ad analizzare le
singole tematiche, è possibile notare come nel Nord-Ovest le materie preferite siano l’informatica (il
27
55,6% delle sedi del Nord-Ovest presenta corsi in quel settore), le lingue (il 66,7%), la salute (il 61,1%)
e la storia e la filosofia (presente nel 61,1% delle strutture).
Le materie più diffuse nel Nord-Est sono quelle collegate all’arte (45,7%), all’informatica (42,9%) e alle
lingue (40%). In ogni caso, il Nord-Est si caratterizza per una maggiore distribuzione omogenea dei
corsi. Le peculiarità delle sedi che operano nel Sud Italia riguardano in modo particolare i corsi
sull’ambiente, la musica e il teatro, tutti coperti dal 56,2% delle strutture esistenti.
Tab.47 Distribuzione dei diversi corsi per area geografica
attualità
ambiente Arte politica decorazioni informatica lingua musica pittura
Nord-Ovest
33,3
50,0
22,2
33,3
55,6
66,7
44,4
33,3
Nord-Est
25,7
45,7
25,7
20,0
42,9
40,0
31,4
28,6
Centro
40,0
80,0
40,0
60,0
100,0
100,0
60,0
80,0
Sud e Isole
56,2
56,3
37,5
37,5
56,2
50,0
56,2
37,5
socio
storico
salute economia filosofia teatro
61,1
16,7
61,1
33,3
28,6
25,7
31,4
25,7
60,0
20,0
80,0
80,0
62,5
25,0
50,0
56,2
Fig.4 Tipi di corso per area geografica.
120
100
80
60
40
20
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
at
ro
te
so
fia
fi l
o
no
m
ia
ec
o
sa
lu
te
ttu
ra
pi
m
us
ic
a
gu
a
lin
a
in
f
or
m
at
ic
ni
ra
zi
o
de
co
ic
a
po
l it
ar
te
am
bi
e
nt
e
0
Sud e Isole
In generale, è possibile osservare come all’interno delle varie università vi siano realtà con un numero
molto differente di corsi erogati. Sorprende la presenza di università che dichiarano di non aver erogato
alcun corso durante il 2009. Si tratta del 23,8% delle strutture del Nord-Ovest e il 28,9% di quelle del
Nord-Est. Sul fronte opposto, le università che dichiarano di avere attivi più di 5 corsi raggiungono il
52,4% dei casi nel Nord-Ovest, il 77,8% di quelli nel Sud, l’80% nel Centro e il 26,4%% nel Nord-Est.
Tab.48 Distribuzione del numero di corsi in università per area territoriale
Nessuno
Da 1 a 5
Oltre 5
Totale
28
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e Isole
Totale
23,8
28,9
0,0
11,1
21,9
23,8
44,7
20,0
11,1
30,5
52,4
26,4
80,0
77,8
47,6
100 (21)
100 (38)
100 (5)
100 (18)
100 (82)
A tale proposito, è possibile osservare come un’elevata proporzione delle sedi senza alcuno di questi
corsi si trovi in Veneto e, in modo particolare, all’interno del comprensorio di Verona. Sul lato opposto,
invece, la struttura caratterizzata da una maggiore differenziazione dei corsi erogati è l’università aperta
di Conegliano (con 12 corsi differenti).
Tab.49 Università con il maggiore e il minore numero di corsi.
Nome associazione
AUSER INSIEME VOLONTARIATO DI PERO - ONLUS
AUSER FILO D'ARGENTO AVELLINO VOLONTARIATO
SEDE AUSERUNIVERSITA DI MONTEFORTE D\'ALPONE
UNIVERSITA ITINERANTE SEDE SAN MICHELE
SEDE UNIVERSTA\' ITINERANTE VERONA CENTRO
SEDE UNIVERSITARIA ITINERANTE
AUSER INSIEME DI PESCHIERA BORROMEO
UNIVERSITA' POPOLARE DI ARCADE
CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO DI NOGARA
UNIVERSITA' ITINERANTE POPOLARE DI VERONA
UNIV.DELLA 3A ETA' E DEL TEMPO LIBERO...
AUSER VOLONTARIATO FORLANINI ONLUS
CIRCOLO AUSER VOLONTARIO E. DE AMICIS B.GO ROMA
AUSER GIUSEPPINA RIPPA
CIRCOLO AUSER ARCOBALENO
CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO DI QUINZANO
CENTRO AUSER ASTI
SEDE UNIVERSITA' POPOLARE BORGO VENEZIA
AUSER VALCHIAVENNA
AUSER SASSARI
AUSER LA SPEZIA
AUSER COMPRENSORIO PALERMO
ULTEN AUSER INSIEME
AUSER INSIEME MILANO
UNIVERSITA\' POPOLARE
ASSOCIAZIONE GAU-GIOVANI AMICI UNITI
AUSER INSIEME ROVATO UNIV. DELLA LIBERETA'
ASSOCIAZIONE AUSERINSIEME
UNIVERSITA' POPOLARE ALTA CASTELLANA
CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE DI DOSSOBUONO
CIRCOLO AUSER VOLONTARIATO G. VENTURI DI ILLASI
CENTRO AUSER ROSANNA BENZI
LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE AUSER REG.UMBRIA
AUSER-UNIVERSITA DELL'ETA' LIBERA
UNIVERSITA' APERTA DI CONEGLIANO
Comprensorio
Milano
Avellino
Verona
Verona
Verona
Verona
Milano
Treviso
Verona
Verona
Bari
Milano
Verona
Mantova
Verona
Verona
Asti
Verona
Sondrio
Sassari
La spezia
Palermo
Napoli
Milano
Ancona
Genova
Brescia
Varese
Treviso
Verona
Verona
Brindisi
Perugina
Firenze
Treviso
Numero corsi
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
8
8
8
8
8
9
9
9
9
9
9
10
10
10
11
11
11
12
Capitolo 2
29
Il grado di soddisfazione degli utenti
Presentiamo una descrizione dei risultati che provengono dal questionario erogato a circa 300 utenti di
sei università selezionate. Come si evince dalla tabella sottostante, i risultati provenienti dall’Università
di Venezia pesano per quasi il 41%, seguiti dagli utenti dell’università di Conegliano (23%) e Botticino
(19,7%). Sottolineiamo subito, pertanto, come il confronto non interessi livelli territoriali omogenei, ma
mischi tra loro comprensori (Botticino, Conegliano, Siena e Venezia) e aggregati regionali (la Sicilia e la
Campania).
Tab.1 Università
%
19,7
23,0
5,9
4,9
5,7
40,8
100 (304)
Botticino
Conegliano
Sicilia
Campania
Siena
Venezia
Totale
Fig.1 Università.
Venezia
Conegliano
Botticino
Sicilia
Siena
Campania
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Per quanto concerne il genere degli intervistati è possibile osservare come la grande maggioranza
appartenga alla popolazione femminile; le donne, infatti, rappresentano i ¾ del campione preso in
analisi, e cioè poco più del 75%.
30
Tab.2 Genere
%
24,7
75,3
100 (304)
Maschi
Femmine
Totale
Fig.2 Genere
Femmine
Maschi
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
Un altro aspetto di particolare rilevanza per valutare il livello di partenza dei soggetti che fruiscono dei
corsi dell’Università della terza età è il titolo di studio posseduto. Come si nota chiaramente dalla tabella
che segue, l’utenza si connota per un livello di istruzione nettamente più elevato della media nazionale.
In questo caso, infatti, coloro che sono in possesso di un titolo di studio superiore alla scuola
dell’obbligo raggiunge il 58% circa degli interrogati (con un 16,5% di laureati).
Tab.3 Titolo di studio
Licenza elementare
Licenza media / Avviamento
Diploma
Laurea
Totale
%
18,5
23,1
41,9
16,5
100 (304)
31
Fig.3 Titolo di studio
45,0
40,0
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
Licenza elementare
Licenza media / Avviamento
Diploma
Laurea
Per quel che riguarda lo stato civile, invece, è possibile osservare come la grande maggioranza degli
utenti risulti essere coniugata (73,9%) o vedova (18,1%). Quest’ultimo aspetto indica l’età avanzata del
campione intervistato.
Tab.4 Stato civile
Celibe/nubile
Coniugato/a
Separato/Divorziato
Vedovo/a
Totale
%
7,0
73,9
1,0
18,1
100 (304)
Età avanzata che trova conferma nella tabella sottostante; infatti, come si può notare, l’80% dei soggetti
intervistati mostra un’età superiore ai 60 anni. Inoltre, considerando solo le persone oltre i 72 anni, la
proporzione raggiunge una quota prossima al 30%.
Tab.5 Classe d'età
Fino a 59 anni
Da 60 a 65 anni
Da 66 a 71 anni
Da 72 a 80 anni
Oltre 80 anni
Totale
%
20,1
24,3
25,6
24,1
5,9
100 (304)
32
Fig.4 Classe d’età
Fino a 59 anni
Da 60 a 65 anni
Da 66 a 71 anni
Da 72 a 80 anni
Oltre 80 anni
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
Inoltre, nonostante l’età molto avanzata, sono pochi i soggetti che vivono da soli in casa (il 20,1%, dato
che tende a sovrapporsi al numero di coloro che si trovano in una condizione di vedovanza o che sono
separati).
Tab.6 Vive da solo/a?
Sì
No
Totale
%
20,1
79,9
100 (304)
Per quanto riguarda l’abitazione degli intervistati, l’89,5% vive in una casa di proprietà e il 10,5% in
un’abitazione in affitto. Nessuno invece risiede in case di cura o per anziani. Questo è un aspetto molto
importante. Naturalmente, non sappiamo se esistano altre attività dell’Auser indirizzate a questo
specifico “target” di utenti; in caso contrario, in futuro si potrebbe pensare di estendere alcuni di questi
corsi a soggetti che per motivi di salute non possono uscire dalle strutture in cui risiedono.
Tab.7 In che genere di abitazione
Casa di proprietà
Casa in affitto
Altro (casa di cura, anziani, etc)
Totale
%
89,5
10,5
0,0
100 (304)
33
La tabella sottostante palesa come la disponibilità di tempo per seguire questi corsi presuppone, nella
quasi totalità dei casi, la fuoriuscita dal mercato del lavoro sia che si tratti di casalinghe sia di pensionati.
Tra gli attivi (il 7,9% del campione) la maggior parte degli iscritti lavora come impiegato (il 4,6% del
totale). Come ci si può aspettare, data l’età degli utenti, la maggior parte di questi si trova nella
condizione di pensionato (il 70,2%) o di casalinga (il 20,9%).
Tab.8 Condizione sociale attuale
Insegnante
Impiegato nel settore pubblico
Impiegato nel settore privato
Operaio/a
Autonomo
Casalinga
Pensionato
Disoccupato
Totale
%
1,3
2,6
2,0
0,7
1,3
20,9
70,2
1,0
100 (302)
In ogni caso, si tratta di soggetti con titolo di studio molto elevato. Infatti, tra i pensionati (e i pochi
disoccupati presenti), l’occupazione svolta in precedenza è nel 25,8% di insegnante e nel 45,3% di
impiegato (sommando il settore pubblico e privato).
Tab.9 Condizione passata se pensionato o disoccupato
%
Insegnante
25,8
Impiegato nel settore pubblico
18,6
Impiegato nel settore privato
26,7
Operaio/a
11,3
Autonomo
17,6
Totale
100 (215)
Nella sezione che segue mostreremo i giudizi degli utenti nei confronti del servizio erogato dall’Auser.
Molto lusinghiero è il risultato ottenuto con riferimento alla facilità del primo contatto con i servizi
universitari. Precisamente in questa prima tabella si fa riferimento all’accesso agli uffici,
all’individuazione del referente dei propri corsi di interesse. Come si può osservare, il 98,3% degli
intervistati dichiara una valutazione molto o abbastanza positiva.
34
Tab.10 Giudizio sulla facilità del primo contatto
%
Molto facile
91,0
Abbastanza facile
7,3
Poco facile
1,7
Per niente facile
0,0
Totale
100 (304)
Si presentano marcate variazioni all’interno delle varie realtà territoriali considerate; infatti, come si
evince dalla tabella sottostante, il valore del giudizio “molto facile” oscilla tra il 71,7% presso Botticino
e il 100% raccolto il Sicilia e presso Venezia.
Tab.11 Giudizi "molto facile" sulla facilità del primo contatto
%
Botticino
71,7
Conegliano
87,1
Sicilia
100,0
Campania
86,7
Siena
82,4
Venezia
100,0
Media
89,8
Fig.5 Giudizi "molto facile" sulla facilità del primo contatto
Leggermente più cauto, per quanto ancora nettamente positivo, è il giudizio indirizzato alla facilità con
la quale è possibile reperire informazioni sui corsi. In questo caso, le risposte molto o abbastanza
positive riguardano il 94,3% degli utenti.
35
Tab.12 Giudizio sulla facilità a reperire
informazioni sui corsi
Molto facile
Abbastanza facile
Poco facile
Per niente facile
Totale
%
85,2
9,1
4,7
1,0
100 (304)
Anche in questo caso si osservano marcate differenze tra le realtà considerate con Botticino che registra
anche questa volta valori nettamente inferiori alle altre sedi. Infatti, a fronte di un valore medio pari
all’83,2%, questo comprensorio mostra una quota di popolazione che giudica la possibilità di reperire
informazioni come “molto facili” pari al 62,2%. Inferiore è anche il risultato che si presenta presso
Siena (64,7%) e Conegliano (77,1%). Sul fronte opposto si pone nuovamente Venezia con un risultato
che raggiunge il 100%.
Tab.13 Giudizi "molto facile" sulla facilità a reperire
informazioni sui corsi
%
Botticino
62,2
Conegliano
77,1
Sicilia
94,4
Campania
93,3
Siena
64,7
Venezia
100,0
Media
83,2
Fig.6 Giudizi "molto facile" sulla facilità a reperire informazioni sui corsi
36
Sempre per quanto concerne il primo contatto con i servizi universitari erogati dall’Auser, è possibile
notare come il principale canale di informazione in riferimento ai corsi si dimostra essere il contatto
attraverso amici e conoscenti (65,1%); segue, anche se nettamente distanziata, la pubblicità e le
comunicazione dell’Auser (20,3%) e quelle gestire direttamente dall’università (5,6% dei casi).
Tab.14 Com'è venuto a conoscenza dei corsi?
%
65,1
5,6
4,0
20,3
2,0
3,0
100 (302)
Attraverso amici o conoscenti
Comunicazione o pubblicità dell'università
Segnalati dagli uffici del comune o di altro ente
Pubblicità/comunicazione AUSER
Attraverso il sindacato
Altro
Totale
Dati mancanti:2
Molto importante per organizzare al meglio i corsi è comprendere le motivazioni che spingono gli
utenti ad avvicinarsi ai corsi universitari della terza età. In primo luogo, si riscontra un desiderio ad
incrementare le proprie conoscenze su specifiche tematiche (il 34,9% degli utenti), apprenderne di
nuove (20,1%) e socializzare con altre persone (20,4% dei casi).
Tab.15 Motivo per il quale si è iscritto ai corsi
Migliorare le conoscenze su alcune tematiche specifiche
Imparare un'arte o una disciplina specifica
Rinfrescare la memoria e tenere la mente allenata
Socializzare con le altre persone
Altro (specificare)
Totale
Dati mancanti:1
%
34,9
20,1
9,5
20,4
15,1
100 (303)
Indipendentemente dalle motivazioni che portano le persone a fruire del servizio, è possibile notare un
giudizio estremamente positivo verso l’esperienza vissuta. Il 98,9% delle persone dichiara di essere
molto (83,7%) o abbastanza soddisfatto (15,2%).
Tab.16 Giudizio sull'esperienza
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
%
83,7
15,2
0,7
0,4
0,0
100 (304)
37
Passando ad analizzare i singoli aspetti è possibile vedere oscillazioni nel grado di giudizio da parte degli
utenti. I valori “molto” e “abbastanza positivo” interessano la quasi totalità dei soggetti per quanto
concerne tutti i fattori considerati; quello che varia è il “rapporto di forza” tra queste due modalità di
risposta positive.
Per quanto concerne l’organizzazione del corso e gli orari dei corsi, i giudizi molto positivi interessano
un numero di individui prossimo al 71%, mentre i valori abbastanza positivi oscillano tra il 24,8% del
secondo aspetto considerato e il 27,3% del primo.
Tab.17 Giudizio sull'organizzazione del corso
%
Molto positiva
70,9
Abbastanza positiva
27,3
Indifferente
1,4
Piuttosto negativa
0,4
Molto negativa
0,0
Totale
100 (304)
Tab.18 Giudizio sugli orari del corso
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
%
70,2
24,8
2,5
2,5
0,0
100 (304)
Nonostante la presenza di una proporzione di utenti che giudicano il prezzo pagato in maniera
piuttosto negativa (il 2,5%), il 77,2% afferma di essere molto soddisfatto e, aggiungendo coloro che
dichiarano di esserlo abbastanza, il valore raggiunge una quota pari al 93,6% del totale.
Tab.19 Giudizio sul prezzo pagato
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
%
77,2
16,4
3,9
2,5
0,0
100 (304)
38
Ancora più elevato è il giudizio nei confronti dei docenti; in questo caso, infatti l’85,7% degli utenti
dichiara di esserne molto soddisfatto e l’11,8% abbastanza.
Tab.20 Giudizio sui docenti
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
%
85,7
11,8
1,8
0,7
0,0
100 (304)
Entusiastico è anche il giudizio rivolto ai contenuti dei corsi; l’84,8% degli intervistati dichiara un
giudizio molto positivo e il 13,8% abbastanza. Sommati raggiungono il 98,6% degli utenti.
Tab.21 Giudizio sui contenuti
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
%
84,8
13,8
0,7
0,4
0,4
100 (304)
Gli unici aspetti critici sembrano presentarsi considerando l’accessibilità ai servizi con i mezzi pubblici.
In questo caso, ricordiamo la differente natura degli aggregati territoriali presi in considerazione (sia
singoli paesi sia intere regioni); pertanto, nella fase successiva porremo tali risultati in relazione con
l’area geografica. Considerando i dati in generale, è possibile notare una percentuale molto elevata di
individui che indicano un giudizio sufficiente (il 25,7%) o negativo (7,8%). Diversamente dagli altri
aspetti, la proporzione di soggetti che giudicano il servizio in modo molto positivo non raggiunge il
50%.
Tab.22 Accessibilità con mezzi pubblici
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
%
48,3
18,3
25,7
4,3
3,5
100 (304)
39
Diversa la situazione che si presenta considerando la mobilità privata; in questo caso, le risposte degli
intervistati si mostrano maggiormente in linea con le altre: il 76,8% si dichiara molto soddisfatto, il
15,2% abbastanza soddisfatto, mentre solamente lo 0,8% esprime un giudizio negativo.
Tab.23 Accessibilità con mezzi privati
%
76,8
15,2
7,2
0,4
0,4
100 (304)
Molto positiva
Abbastanza positiva
Indifferente
Piuttosto negativa
Molto negativa
Totale
Nella tabella e nella figura sottostante mostriamo i risultati distinti per area territoriale. Inoltre, dato il
generale apprezzamento manifestato, decidiamo di porre in evidenza solo i giudizi “molto positivi”. Per
quanto concerne l’organizzazione del corso i risultati oscillano tra il 58,8% di Siena e il 79,7% rilevato
tra gli utenti di Venezia. Anche per quanto concerne gli orari dei corsi i problemi principali si rilevano
presso Siena; infatti, a fronte di una media generali pari al 70,2% del campione, le persone che si
dichiarano molto soddisfatte in questa realtà scendono al 41,2%. Nettamente diverso è il giudizio
manifestato dagli utenti dell’Auser campano e siculo: in questo caso, il grado di apprezzamento sale
rispettivamente all’86,7% e all’ 83,3%. Per quanto riguarda i prezzi invece un certo malcontento si rileva
presso il comprensorio di Conegliano, all’interno del quale il massimo giudizio è formulato solamente
dal 47,1% dei fruitori. Netto è il contrasto con le realtà della Campania e della Sicilia in cui il risultato
raggiunge il 100% degli utenti.
Tab.24 Giudizi "molto positivi" sui vari aspetti.
organizzazione
orari del
del corso
corso
prezzi
Botticino
64,1
64,1
74,4
Conegliano
62,9
61,4
47,1
Sicilia
66,7
83,3
100,0
Campania
73,3
86,7
100,0
Siena
58,8
41,2
76,5
Venezia
79,7
77,2
89,4
Totale
70,9
70,2
77,2
docenti
92,1
84,3
88,9
92,9
58,8
87,0
85,7
contenuti
66,7
90,0
77,8
100,0
82,4
87,0
84,8
mezzi
pubblici
17,5
75,4
16,7
26,7
52,9
50,7
48,3
mezzi
privati
97,5
92,9
77,8
80,0
47,1
57,1
76,8
totale
soggetti (N)
60
70
18
15
17
124
304
Problemi presso la sede di Siena si rilevano anche per quanto concerne la preparazione del corpo
docente. Infatti, a fronte di un valore medio pari all’85,7% degli utenti, presso Siena la proporzione di
utenti “molto soddisfatti” cala fino al 58,8%. Naturalmente, è doveroso sottolineare come tale valore
possa considerarsi elevato. Per quanto riguarda i contenuti dei corsi, i valori oscillano tra il 66,7%
40
espresso presso Botticino e il 100% raggiunto all’interno della regione Campania. Più eterogeneo è il
giudizio che interessa la mobilità con i mezzi pubblici; da una parte, è possibile osservare realtà come
Botticino, la Sicilia e la Campania (pur essendo, lo ripetiamo, aggregati territoriali molto differenti),
caratterizzate da numeri molto bassi (pari rispettivamente al 17,5%, al 16,7% e al 26,7% del campione),
e dall’altra l’area di Conegliano nella quale il giudizio molto positivo raggiunge il 75,4% degli utenti. Per
quanto riguarda la facilità ad accedere al servizio con i mezzi privati, il risultato oscilla tra il 47,1% di
Siena e il 97,5% di Botticino
Fig.7 Giudizi "molto positivi" sui vari aspetti. Analisi a livello territoriale
Molto positiva si dimostra essere il flusso di ricambio che interezza questi corsi; infatti, pur risultando
chiaramente la presenza di un “nucleo duro” di utenti ormai fidelizzato al servizio da almeno tre anni (il
66,2%), si può osservare come il 12,2% ne fruisca da due anni e il 21,6% solamente da un anno. Dalla
capacità attrattiva dei corsi è possibile dedurre indirettamente un giudizio positivo nei confronti della
qualità dei servizi che si mantiene nel tempo.
Tab.25 Da quanti anni è iscritto ?
Primo anno
Secondo anno
Tre anni e più
Totale
%
21,6
12,2
66,2
100 (304)
41
Per quanto concerne l’evoluzione del servizio nel tempo è possibile osservare come una buona
percentuale degli utenti rilevi la presenza di miglioramenti negli ultimi anni. Naturalmente, questa
domanda è stata rivolta solamente a coloro che fruiscono del servizio da almeno due anni. Come si
evince dalla tabella sottostante, il 37,6% degli utenti afferma di avere assistito ad un miglioramento delle
prestazioni nel tempo.
Tab.26 Valutazione complessiva nel tempo
%
Migliorato
37,6
Peggiorato
2,2
Uguale
60,2
Totale
100 (240)
Esistono marcate differenze tra i singoli fattori considerati. Nella tabella sottostante presentiamo le
percentuali concernenti coloro che hanno dichiarato di aver visto “migliorato” il vari aspetti presi in
considerazione. Si evince chiaramente come i fattori che hanno conosciuto un miglioramento maggiore
nel corso del tempo siano quelli inerenti la qualità dei corsi, sia da un punto di vista organizzativo, sia
nei contenuti. Il 38,5% degli intervistati afferma di avere assistito a cambiamenti in positivo per quanto
riguarda l’organizzazione dei corsi; segue, staccata di poco, la quota di coloro che hanno osservato
miglioramenti nei contenuti dei corsi (il 36,8%) e nella preparazione dei docenti (il 34,7%). Viene
Tab.27 Aspetti “migliorati” nel corso del tempo
%
Organizzazione
38,5
Contenuti del corso
36,8
Docenti
34,7
Orari
24,8
Prezzo
11,0
Accesso con mezzi pubblici
6,1
Accesso con mezzi privati
5,7
42
Fig.8 Aspetti “migliorati” nel corso del tempo
Organizzazione
Contenuti del corso
Docenti
Orari
Prezzo
Accesso con mezzi pubblici
Accesso con mezzi privati
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
rilevata un’evoluzione positiva per quanto concerne gli orari dal 24,8% dei soggetti. Più contenuti i
risultati riguardanti i prezzi (11%), l’accessibilità con i mezzi pubblici (6,1%) e quelli privati (5,7%). In
ogni caso, gli ultimi due aspetti non riguardano direttamente le strutture analizzate. Nella tabella
seguente osserviamo l’esistenza di differenze sul giudizio complessivo in base all’area considerata. In
realtà, bisogna fare attenzione a trarre conclusioni dai risultati; sapere che il servizio è migliorato o
peggiorato se informa circa l’evoluzione nulla fa sapere per quanto concerne il livello di partenza.
Quello che sappiamo è che, in generale, il giudizio verso i servizi erogati quest’anno è molto positivo.
Come si evince, l’evoluzione maggiore si è avuta nelle aree del Sud; il campione estratto dalla Sicilia e
dalla Campania dichiara di avere assistito ad un miglioramento rispettivamente nel 46,2% e nel 54,5%
dei casi. La realtà che si è mantenuta più stabile nel corso degli ultimi anni è Botticino, in cui la quota di
coloro che osservano un cambiamento positivo è del 29,6%. Più difficile da valutare è la situazione
presso Siena e Conegliano. In queste realtà, parallelamente a giudizi positivi, si osserva una percentuale
di soggetti che afferma di avere assistito ad un peggioramento nel corso degli ultimi anni: l’11,8% nel
primo caso e il 5,3% nel secondo.
Tab.28 Evoluzione complessiva del servizio per area.
Migliorato
Peggiorato
Botticino
29,6
0,0
Conegliano
42,1
5,3
Sicilia
46,2
0,0
Campania
54,5
0,0
Siena
35,3
11,8
Venezia
34,7
0,0
43
Inoltre, il generale riconoscimento dell’attuale validità dei corsi erogati viene indirettamente mostrata
dalla tabella sottostante, dalla quale traspare come quasi il 60% degli utenti trovi già soddisfacente il
ventaglio di possibilità fornite. Infatti, costoro dichiarano che non si sarebbero iscritti ad altri corsi se
attivati, probabilmente in quanto quello di loro interesse era già presente. Naturalmente, bisogna
considerare attentamente anche la richiesta di nuove opzioni avanzata da quel 20,3% che sostiene che
avrebbe voluto iscriversi anche ad altri corsi se presenti.
Tab.29 Si sarebbe iscritto ad altri corsi se attivati
%
Si
20,3
No
58,0
Non so
21,7
Totale
100 (237)
Per quanto concerne i corsi frequentati, è possibile osservare come i più frequentati siano quelli inerenti
le lingue (straniere nella quasi totalità dei casi). Delle 369 risposte pervenute a tale proposito, 70
riguardano questo argomento. Molto apprezzata è anche la storia e la filosofia, soprattutto legata all’arte
(40 soggetti, pari al 13% del campione, dichiarano di aver seguito corsi in quell’ambito). Sottolineiamo
come il totale sia superiore ai 304 individui intervistati; ciò deriva dal fatto che nel questionario è stata
data la possibilità di indicare fino a tre corsi frequentati).
Tab.30 Corsi principali.
(massimo 3 risposte)
Lingue e letteratura
Storia e filosofia
Storia dell'arte
Ginnastica
Informatica
Danza e ballo
Musica e ballo
Medicina e salute
Disegno e pittura
Cinema e teatro
Cultura generale
Fotografia
Altro
Totale (risposte pervenute)
Numero
70
56
40
36
30
28
23
22
20
9
6
6
23
369
Molto importante è capire quali siano gli aspetti che maggiormente vengono apprezzati dagli utenti. Da
questo è possibile scoprire come, parallelamente ad una funzione formativa, le università della terza età
44
svolgono un ruolo fondamentale nella socializzazione delle persone anziane che la frequentano. Infatti,
tra le 160 persone che hanno risposto a questa domanda 83 (circa il 50%) affermano di apprezzare i
corsi in quanto permettono loro di entrare in contatto con altri soggetti.
Tab.31 Aspetti positivi dei corsi
Contatto con altre persone
Qualità dei corsi e dei docenti
Altro
Totale
Numeri
83
65
12
160
Tra gli aspetti negativi, invece, maggiormente rilevati si mostrano le strutture inadeguate (26 casi), la
strumentazione ritenuta inadeguata (21 risposte) e gli orari troppo ridotti (18 presone). Naturalmente,
occorre sottolineare come tali lamentele interessino un numero molto limitato di soggetti.
Tab.32 Aspetti negativi dei corsi
Strutture inadeguate
Strumentazione inadeguata
Orari troppo ridotti
Qualità insegnanti
Troppo distante da casa
Altro
Totale
Numeri
26
21
18
7
5
5
82
Strettamente collegati alle carenze rilevate è possibile osservare i suggerimenti avanzati dagli intervistati;
tra questi, quello maggiormente condiviso riguarda il miglioramento delle strutture adibite ad università
(23 persone) e l’estensione degli orari previsti (16 casi). Segue la richiesta di predisporre diversi livelli
per i singoli corsi, in modo da permettere agli utenti iscritti da più anni di aumentare con il tempo le
proprie competenze e l’introduzione di un numero chiuso data la presenza di classi affollate. E’
possibile ipotizzare che quest’ultimo aspetto sia strettamente collegato alle problematiche concernenti le
strutture non sempre adeguate per ospitare tutti gli studenti.
45
Tab.33 Suggerimenti
Migliorare le strutture
Più ore
Corsi più avanzati e su più livelli
Introdurre un numero chiuso
Migliorare il livello dei docenti
Abbassare i costi
Altro
Totale
%
23
16
14
8
6
2
10
79
Per concludere con queste prime anticipazioni dello studio in corso, proponiamo una tabella che
conferma tutti i rilievi positivi sottolineati in precedenza. L’idea di una generale soddisfazione dei
soggetti viene corroborata dalla tabella sottostante, nella quale si mostra come l’86,2% delle persone
intervistate dichiara che frequenterà anche nel corso del prossimo anno i corsi gestiti dall’Auser. Dato
ulteriormente confermato dal fatto che solamente il 4,6% dei soggetti sostiene che non si rivolgerà più
alle università della terza età.
Tab.34 Per il 2010/2011 intende iscriversi?
%
Si
86,2
No
4,6
Non so
9,2
Totale
100 (304)
46
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