La vita: opera di un Creatore?
A chi credere?
Alcuni gruppi religiosi creazionisti credono che
`
il nostro pianeta e tutto cio che vi si trova siano
stati creati in sei giorni di 24 ore, poche migliaia
di anni fa. Alcuni atei vorrebbero farvi credere
che Dio non esista, che la Bibbia sia un libro
pieno di favole e che tutte le forme di vita siano
frutto di avvenimenti fortuiti e casuali.
´ `
Perche e stato scritto questo opuscolo
`
´
Questo opuscolo non e stato scritto per mettere in ridicolo ne
il punto di vista di chi si attiene a un’interpretazione strettamen´
te letterale della Bibbia ne quello di chi sceglie di non credere in
Dio. Al contrario, vuole invitarvi a riesaminare su cosa si basano
`
alcune vostre convinzioni. Spiega cio che la Bibbia dice della
creazione in un modo che forse non avete mai preso in conside´ `
`
razione. E sottolinea perche e davvero importante cio che credete sull’origine della vita.
Vi fiderete delle affermazioni di chi sostiene che non esiste un
`
Creatore intelligente e che la Bibbia non e attendibile? O prenderete in esame quello che la Bibbia dice veramente? In quali insegnamenti potete riporre fiducia, o fede: in quelli della Bibbia o in
´
quelli degli evoluzionisti? (Ebrei 11:1) Perche non esaminare i
fatti?
2
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
Copertina: Spiaggia e scogliera corallina: 5 Digital Vision Ltd/age fotostock
`
La maggioranza delle persone ha un’opinione che sta a meta
strada tra queste due posizioni. Il fatto che stiate leggendo questo
`
`
opuscolo indica che probabilmente cio puo dirsi anche di voi.
Forse credete in Dio e avete rispetto per la Bibbia. Ma forse avete anche stima di scienziati molto competenti e autorevoli i quali non credono che la vita sia opera di un Creatore. Se siete geni`
tori, puo darsi vi chiediate come rispondere ai vostri figli quando
vi fanno domande su evoluzione e creazione.
Indice
PAGINA 4
Il pianeta che vive
PAGINA 11
Chi l’ha progettato
per primo?
PAGINA 18
Evoluzione:
Quali sono i fatti?
PAGINA 24
La scienza
e la Genesi
PAGINA 29
Fa differenza
a cosa credete?
PAGINA 30
Bibliografia
5 2010
WATCH TOWER BIBLE AND
TRACT SOCIETY OF
PENNSYLVANIA
La vita: opera di un Creatore?
Tradotto dall’inglese
ed edito in Italia nel 2010 dalla
CONGREGAZIONE CRISTIANA
DEI TESTIMONI DI GEOVA
Via della Bufalotta 1281, Roma
Stampa marzo 2014
Questa pubblicazione
non è in vendita. Viene distribuita
nell’ambito di un’opera mondiale
di istruzione biblica sostenuta
mediante contribuzioni volontarie.
Salvo diversa indicazione,
le citazioni della Bibbia sono tratte
dalla Traduzione del Nuovo Mondo
delle Sacre Scritture con riferimenti.
Was Life Created?
Italian (lc-I)
Made in Britain by Watch Tower
Bible and Tract Society of Britain
(Registered in England as a Charity)
Stampato in Gran Bretagna
Il pianeta che vive
La vita sulla terra non sarebbe possibile se non fosse per tutta una serie di fortunate
“coincidenze”, alcune delle quali sono state scoperte o comprese meglio solo nel XX secolo.
Tra queste ci sono:
´
˛ la posizione della Terra nella Via Lattea e all’interno del sistema solare nonche la
`
sua orbita, l’inclinazione del suo asse, la velocita di rotazione e il suo straordinario
satellite
˛
un campo magnetico e un’atmosfera che fungono da doppio scudo protettivo
˛
cicli naturali che reintegrano e purificano l’aria e l’acqua del pianeta
Mentre prendete in esame questi argomenti chiedetevi: ‘Le caratteristiche del nostro
pianeta sono il risultato del cieco caso o di un disegno intenzionale?’
4
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
La Terra poteva trovarsi in una posizione
migliore per ospitare la vita?
Quando diamo il nostro indirizzo spesso
`
indichiamo la nazione, la citta e la via. Qual
`
e l’“indirizzo” del nostro pianeta? Ebbene, la
`
“nazione” in cui si trova la Terra e la nostra
` `
galassia, la Via Lattea, la “citta” e il sistema
`
solare e la “via” e l’orbita che occupa all’interno del sistema solare. Grazie ai progressi
compiuti nel campo dell’astronomia e della fisica, gli scienziati hanno imparato molto
sui fattori che rendono speciale il nostro angolino nell’universo.
Innanzi tutto il sistema solare, la nostra
` `
`
“citta”, e situato nella regione piu adatta della
Via Lattea: non troppo vicino al suo centro
´
ne troppo lontano. In questa regione, che gli
scienziati chiamano “zona abitabile”, la con-
IL PIANETA CHE VIVE
5
& NASA/JPL/Caltech
Una posizione invidiabile
centrazione degli elementi chimici necessari
´
`
`
perche esista la vita e quella ideale. Piu lonta`
no, questi elementi sono troppo scarsi; piu vi`
cino, l’ambiente e troppo pericoloso a motivo
di una maggiore presenza di radiazioni potenzialmente letali e a causa di altri fattori. “Viviamo in una zona residenziale di prim’ordine”,
dice la rivista Scientific American.1
`
Una “via” invidiabile: Di prim’ordine e
anche la “via” in cui si trova la Terra, ovvero l’orbita che occupa all’interno del siste`
ma solare, che sarebbe la “citta”. Quest’orbita, a circa 149 milioni di chilometri dal sole,
sta all’interno di una zona ristretta dove la
`
´
`
vita e possibile perche la temperatura non e
´
´
`
ne troppo bassa ne troppo alta. In piu, l’or`
`
bita della Terra e quasi circolare, cosı che ci
`
troviamo piu o meno alla stessa distanza dal
sole durante tutto l’anno.
`
Il sole, dal canto
` suo, e una “centrale elettrica” perfetta. E stabile, delle giuste dimen`
sioni, ed emette proprio la quantita di ener`
gia ottimale. Non a caso e stato definito
“una stella molto speciale”.2
Il “vicino” ideale: Se doveste scegliere
un “vicino di casa” per il nostro pianeta, la
luna sarebbe in assoluto la scelta migliore.
6
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
provocherebbe venti violentissimi e altri effetti devastanti.
Gli “scudi” della Terra
`
Lo spazio e un ambiente pericoloso dove
abbondano radiazioni letali e meteoroidi.
Eppure il nostro pianeta azzurro sembra
passare tutto sommato indenne attraverso
questo “tiro´ al
` bersaglio” cosmico. Come
mai? Perche e protetto da una straordinaria
“corazza”: un potente campo magnetico e
un’atmosfera fatta su misura.
Il campo magnetico terrestre: Al cen`
tro della Terra c’e un nucleo di ferro e nichel
allo stato fluido, il quale genera un potente
campo magnetico che si estende di molto
nello spazio. Questo scudo ci protegge sia
dalle radiazioni cosmiche, impedendo che ci
colpiscano con tutta la loro forza, sia dalle
conseguenze potenzialmente
letali di alcuni
`
fenomeni legati all’attivita solare. Fra questi
ci sono il vento solare (un flusso costante di
particelle ad alta energia), i brillamenti solari, che in pochi minuti sprigionano l’energia
di miliardi di bombe all’idrogeno, e le` esplosioni che avvengono nella regione piu esterna del sole, la corona, le quali proiettano
Magnetosfera: NASA/Steele Hill; inclinazione dell’asse terrestre: Da NASA/Visible Earth imagery
`
`
Ha un diametro che e poco piu di un quarto di quello della Terra. Pertanto, in paragone con gli altri satelliti all’interno del sistema
`
solare, la luna e insolitamente grande
` rispetto al pianeta intorno a cui orbita. E solo un
caso?
`
La luna e la causa principale delle maree, importantissime per l’ecologia del nostro pianeta. Inoltre contribuisce a stabilizzare l’asse di rotazione terrestre. Se non fosse
per la luna, che sembra fatta su misura per
la Terra, il nostro pianeta oscillerebbe come
una trottola e potrebbe addirittura capovolgersi. Questo avrebbe conseguenze catastrofiche, ad esempio sul clima e sulle maree.
`
L’asse e la velocita di rotazione: Il fatto che l’asse di rotazione terrestre sia inclinato di circa 23,4 gradi determina il ciclo
delle stagioni, mitiga le temperature e rende
`
possibile una grande varieta di zone climatiche. “L’inclinazione dell’asse di ro`
tazione del nostro pianeta e proprio quella ottimale”,3 spiega
un libro.
Sono ottimali anche la durata del giorno e della notte, che sono una conseguenza della rotazione della Terra.
`
Se la velocita di rotazione fosse
molto inferiore i giorni sarebbero
`
piu lunghi, e la faccia della Terra rivolta verso il sole si arrostirebbe mentre l’altra congelerebbe. Se invece la Terra ruotasse
`
`
molto piu velocemente i giorni sarebbero piu
corti, durando magari solo qualche ora; in
questo caso la rapida rotazione della Terra
L’invisibile scudo
magnetico terrestre
Aurora boreale: Foto: Jan Curtis (http://latitude64photos.com); meteora: ESA, NASA
nello spazio miliardi di tonnellate di materia. Ci sono segni visibili che ci ricordano
come beneficiamo della protezione del campo magnetico terrestre. I brillamenti solari e
le esplosioni nella corona danno luogo a intense aurore polari, ovvero spettacolari fenomeni luminosi visibili nell’alta atmosfera vicino ai poli magnetici della Terra.
L’atmosfera terrestre: Questo involucro di gas non solo ci permette di respirare, ma fornisce un’ulteriore protezione. La
stratosfera, uno strato esterno dell’atmosfera,
contiene ozono, una forma di ossigeno che
assorbe fino al 99 per cento delle radiazioni
ultraviolette. Pertanto lo strato di ozono aiuta a proteggere dalle radiazioni pericolose sia
l’uomo che molte altre forme di vita tra cui
il plancton, che produce buona parte dell’ossigeno che respiriamo. Il livello di ozono nel`
la stratosfera non e fisso ma varia, aumen`
tando quando i raggi ultravioletti sono piu
`
intensi. Lo strato di ozono e quindi uno scudo efficace e dinamico.
Inoltre l’atmosfera ci protegge dalla pioggia quotidiana di milioni di meteoroidi, che
vanno da minuscole particelle a veri e propri
Aurora boreale
massi. La stragrande maggioranza d’essi si incenerisce nell’atmosfera, dando luogo a scie
luminose dette meteore. D’altra parte gli scudi
della Terra non impediscono il passaggio delle radiazioni che sono indispensabili alla vita,
come il calore e la luce. Anzi, l’atmosfera favorisce la propagazione del calore in tutto il
globo, e di notte ne rallenta la dispersione.
L’atmosfera della Terra e il suo campo magnetico sono veramente il risultato di un progetto meraviglioso che ancora non si com`
prende sino in fondo. Lo stesso puo dirsi dei
cicli che rendono possibile la vita sulla terra.
L’atmosfera
ci protegge
dai meteoroidi
`
E solo una coincidenza
se ` il nostro pianeta
e protetto da due
scudi dinamici?
Cicli naturali che sostengono la vita
Se in una casa non funzionassero il ricambio dell’aria, il rifornimento idrico e le fognature, in poco
tempo diventerebbe impossibile viverci. In un certo
`
senso, il nostro pianeta e come quella casa. L’aria e
l’acqua pulite di cui abbiamo bisogno per vivere non
arrivano dallo spazio, e i rifiuti non vengono sparati
fuori dell’atmosfera. Allora come fa il nostro pianeta
a mantenere le condizioni necessarie alla vita? Grazie a cicli naturali come quelli dell’acqua, del carbonio, dell’ossigeno e dell’azoto, qui illustrati in maniera semplificata.
`
Il ciclo dell’acqua: L’acqua e essenziale alla
vita. Senza di essa si muore in pochi giorni. Gra`
zie al ciclo dell’acqua l’intero pianeta e rifornito
di acqua pura. Tale ciclo comprende tre fasi:
(1) L’energia solare fa evaporare l’acqua nell’atmosfera. (2) Quest’acqua purificata condensa e
si formano le nubi. (3) Le nubi a loro volta danno luogo a precipitazioni (pioggia, grandine, nevi`
schio o neve). A questo punto l’acqua e pronta
a evaporare di nuovo, chiudendo il ciclo. Quanta
acqua viene riciclata ogni anno? Secondo alcune
stime, abbastanza da formare su tutto il pianeta
uno strato spesso quasi un metro.4
2
3
1
Il ciclo del carbonio e il ciclo dell’ossigeno:
2
Ossigeno
Anidride
carbonica
8
1
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
Per vivere dobbiamo respirare: inspirare ossigeno
ed espirare anidride carbonica. Ma dal momento
che a respirare sono innumerevoli miliardi di esseri umani e animali, come mai l’ossigeno non si
esaurisce e l’aria non si sovraccarica di anidride
carbonica? La risposta sta nei cicli del carbonio e
dell’ossigeno. (1) Con un processo straordinario
chiamato fotosintesi le piante assorbono l’anidride carbonica che noi espiriamo e grazie all’energia solare la trasformano in carboidrati e ossigeno. (2) Inspirando ossigeno completiamo il ciclo.
L’intero processo produce vegetazione e aria
pura in maniera pulita, efficiente e silenziosa.
`
L’atmosfera e costituita
per il 78% da azoto
Molecole
organiche
A
Batteri
B
C
Composti azotati
Batteri
Il ciclo dell’azoto: Per la vita sulla terra sono essenziali anche molecole organiche come
le proteine. (A) Per produrre queste molecole occorre l’azoto, che non a caso costituisce
circa il 78 per cento dell’atmosfera. Fulmini e batteri trasformano l’azoto in composti che
le piante riescono ad assorbire. (B) Le piante, a loro volta, utilizzano questi composti per
`
produrre molecole organiche. Gli animali che mangiano le piante assimilano cosı l’azoto.
(C) Infine, quando le piante e gli animali muoiono, i batteri scompongono i loro composti
azotati. Questo processo di decomposizione restituisce l’azoto al terreno e all’atmosfera,
`
chiudendo cosı il ciclo.
Nonostante tutta la tecnologia di cui dispone, ogni anno l’uomo produce tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici non riciclabili. La Terra,
invece, ricicla alla perfezione tutti i suoi rifiuti,
trasformandoli grazie a ingegnosi processi chimici.
Secondo voi come sono venuti all’esistenza
i sistemi di riciclaggio della Terra? “Se l’ecosistema terrestre fosse davvero frutto di processi
evolutivi puramente casuali, non avrebbe mai
`
potuto raggiungere un cosı perfetto equilibrio
ambientale”, dice Michael A. Corey, che scrive
su argomenti sia scientifici che religiosi.5 Siete
d’accordo?
Stockbyte/Getty Images
Un perfetto sistema di riciclaggio
Che ne pensate?
˛
Ritenete che le caratteristiche
della Terra siano il risultato di un
disegno intenzionale? In tal caso, quale
delle informazioni presentate trovate
`
piu convincente?
˛ Come rispondereste a chi dice che la
`
Terra non ha nulla di speciale, ma e solo
uno degli innumerevoli posti in cui
l’evoluzione avrebbe potuto aver luogo?
IL PIANETA CHE VIVE
9
Un pianeta
che brulica di vita
Batteri nel
sottosuolo
Nessuno sa quante specie di esseri
viventi esistono. Si stima che il numero sia compreso tra i 2 e i 100 mi`
lioni.6 Fino a che punto e diffusa la
vita sul nostro pianeta?
Terra: Si e` riscontrato che in soli cento
grammi di terra ci sono 10.000 specie
di batteri,7 per non parlare del numero
totale dei microbi. Alcune specie sono
state trovate addirittura a tre chilometri
`
di profondita!8
Aria: Oltre a essere popolata di uccelli,
`
pipistrelli e insetti, l’atmosfera e anche
piena di pollini, spore, semi e, in certe
zone, di migliaia di tipi diversi di micro`
bi. Il grado di varieta delle forme di vita
`
microbica nell’aria e “paragonabile a
quello dei microbi nel suolo”, dice la rivista Scientific American.9
Polline
Anemone
Acqua: Gli oceani rimangono in gran
´
parte un mistero, perche per studiare le
`
profondita marine spesso gli scienziati
devono avvalersi di tecnologie molto costose. Perfino le barriere coralline, relativamente accessibili e costantemente
oggetto di studio, potrebbero ospitare
milioni di specie ancora sconosciute.
`
Tutta questa incredibile varieta di for`
me di vita e frutto del caso? Molti concordano con il poeta che scrisse:
“Quanto sono numerose le tue opere, o
Geova! Le hai fatte tutte con sapienza.
`
La terra e piena delle tue produzioni”.1
— Salmo 104:24.
`
1 Nella Bibbia il nome proprio di Dio e Geova. — Salmo 83:18.
10
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
Batteri: Penn State University, laboratory of Jean Brenchley, e per gentile concessione di
Springer ScienceBusiness Media: Extremophiles, Novel ultramicrobacterial isolates from a
deep Greenland ice core represent a proposed new species, Chryseobacterium greenlandense
sp. nov., January 2010, Jennifer Loveland-Curtze; polline: 5 Fotosearch
Chi l’ha progettato per
primo?
Negli ultimi anni scienziati e ingegneri
si sono lasciati istruire, nel vero senso
della parola, da piante e animali. (Giobbe
12: 7, 8) Esiste una scienza, detta biomimesi, che studia e imita le caratteristiche
di vari esseri viventi per realizzare nuovi
prodotti e migliorare le prestazioni
`
di quelli gia esistenti. Mentre considerate
gli esempi che seguono chiedetevi:
‘A chi va veramente il merito di questi
progetti?’
11
Imparare dalle pinne
di un cetaceo
Cosa possono imparare gli ingegneri aeronautici dalla megattera? Tantissimo. Una
megattera adulta pesa circa 30 tonnellate, quanto un camion a pieno carico, e ha
un corpo relativamente rigido con larghe
pinne che assomigliano a delle ali. Sott’acqua questo animale lungo circa 12 metri ha
`
un’agilita sorprendente.
Una cosa che incuriosiva molto i ricercatori era il fatto che questo cetaceo dalla corporatura massiccia riesce a nuotare
in tondo descrivendo cerchi incredibilmente piccoli. Poi hanno scoperto che il segreto
`
sta nella forma delle pinne. L’estremita an`
teriore delle pinne non e liscia come quella
delle ali di un aeroplano, ma seghettata, con
una fila di protuberanze dette tubercoli.
Mentre questo cetaceo fende l’acqua, i tubercoli aumentano la portanza e riducono
l’attrito. In che modo? La rivista Natural History spiega che grazie ai tubercoli l’acqua accelera sopra la pinna creando dei mulinelli regolari, anche quando l’animale sale verso la
superficie con un angolo molto elevato.10
Quali applicazioni pratiche potrebbe avere questa scoperta? Se le ali
dei velivoli imitassero le pinne
delle megattere avrebbero bi-
12
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
sogno di meno ipersostentatori e altri congegni meccanici per controllare il flusso del`
l’aria. Queste ali sarebbero piu sicure e la
`
loro manutenzione sarebbe piu facile. John
Long, esperto di biomeccanica, ritiene che
un giorno “probabilmente tutti gli aerei di
linea avranno protuberanze simili a quelle
delle pinne della megattera”.11
Imitare le ali del gabbiano
`
Naturalmente le ali degli aerei imitano gia
la forma delle ali degli uccelli. Ma di recente
in questo campo la biomimesi ha raggiunto
nuove vette. “Alcuni ricercatori dell’Univer`
sita della Florida”, dice la rivista New Scientist, “hanno costruito il prototipo di un aero`
mobile radioguidato che puo librarsi in volo,
scendere in picchiata e prendere quota velocemente come fa il gabbiano”.12
I gabbiani compiono le loro eccezionali acrobazie flettendo le ali all’altezza del-
Anche quando sta fermo sul ghiaccio il
gabbiano non si congela. Come fa a conservare il calore corporeo? In parte il segreto sta in un’affascinante caratteristica
comune a diversi animali che vivono nei
climi freddi: lo scambio di calore in controcorrente.
Di cosa si tratta? Per comprenderlo immaginiamo due tubi affiancati. In uno circola acqua calda, nell’altro acqua fredda.
Se i liquidi scorrono nella stessa direzione,
`
l’acqua calda cedera all’acqua
Il calore
rimane
nel corpo
Il freddo rimane
nelle zampe
Aereo: Kristen Bartlett/University of Florida
Copiare le zampe del gabbiano
5 Fotosearch
le articolazioni del gomito e della spalla.
Copiando la forma di quest’ala, “il prototipo, di circa 70 centimetri, attraverso un
piccolo motore controlla una serie di aste
metalliche che muovono le ali”, dice la rivista. Queste ali, progettate sapientemente,
permettono al piccolo velivolo di librarsi e
scendere in picchiata fra edifici alti. Alcu`
ne autorita militari vogliono sviluppare un
aeroplano del genere, estremamente manovrabile, per localizzare armi chimiche o bio`
logiche nelle grandi citta.
`
`
fredda circa meta del suo calore. Se pero i
liquidi scorrono in direzioni opposte, l’ac`
qua calda cedera a quella fredda quasi tutto
il calore.
`
Quando un gabbiano e fermo sul ghiaccio, nelle zampe avviene uno scambio di calore in controcorrente che riscalda il sangue che risale dalle zampe fredde. In questo
modo il calore si conserva nel corpo del
gabbiano e non si disperde attraverso le
zampe. Arthur P. Fraas, ingegnere meccanico ed aeronautico, ha detto che nelle zam`
pe del gabbiano vi e “uno scambiatore di
`
calore a recupero
tra i piu efficienti che esi`
13
stano”. E un sistema talmente ingegnoso
che l’uomo l’ha copiato.
Prototipo di automobile
che imita le sorprendenti
caratteristiche
idrodinamiche
del pesce scatola
` `
Il sonar dei delfini e piu efficiente
di quello realizzato dall’uomo
Nel frattempo la NASA, l’ente spaziale
americano, sta sviluppando un robot “multizampe” che si muove come uno scorpione, e
`
ingegneri della Finlandia hanno gia sviluppato un trattore a sei zampe in grado di scavalcare gli ostacoli come farebbe un gigantesco insetto. Altri ricercatori hanno progettato
un tessuto che presenta piccole scaglie che si
`
Chi e il titolare dei brevetti della natura?
aprono e si chiudono come le pigne, adattandosi alla temperatura corporea. Un’industria
automobilistica sta realizzando un’automobile che imita le sorprendenti caratteristiche
idrodinamiche del pesce scatola. E altri ricercatori stanno studiando le conchiglie di certi molluschi, le orecchie di mare, per capire
´
come fanno ad ammortizzare i colpi, poiche
sperano di realizzare dei giubbotti antiproiet`
`
tile piu leggeri e piu resistenti.
`
I ricercatori hanno preso cosı tante
buone idee dalla natura che hanno creato
14
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
`
una banca dati in cui sono gia catalogati
migliaia di sistemi biologici. Gli scienziati
possono consultare questa banca dati per
trovare “soluzioni naturali ai loro problemi di progettazione”, dice The Economist.
I sistemi naturali contenuti nella banca
dati sono conosciuti come “brevetti biolo`
gici”. Di solito il titolare di un brevetto e la
`
persona o la societa che registra legalmente una nuova idea o un nuovo dispositivo.
A proposito di questa banca dati, The Economist dice: “Chiamando ‘brevetti biologici’ le idee ingegnose copiate dalla natura, i
ricercatori non fanno che sottolineare che
`
titolare del brevetto e, in effetti, la natu14
ra”.
Come ha fatto la natura ad avere tutte
queste idee brillanti? Molti ricercatori attribuiscono i progetti ingegnosi evidenti in natura a milioni di anni di tentativi evoluzioni`
stici. Altri ricercatori, pero, arrivano a una
conclusione diversa. Il microbiologo Michael J. Behe ha scritto nel New York Times
del 7 febbraio 2005: “L’evidenza innegabile
di un progetto [nella natura] fornisce un ar`
gomento di una semplicita disarmante: se
una cosa assomiglia a un’anatra, si muove
Pesce scatola e auto: Mercedes-Benz USA
A chi va il merito?
`
C’e chi studia le conchiglie delle
orecchie di mare per capire come
fanno ad ammortizzare i colpi
`
Zampa del geco: 5 Fotosearch; colibr ı: Laurie Excell/Fogstock/age fotostock
come un’anatra e fa qua qua, in assenza di
evidenze inoppugnabili del contrario siamo
giustificati a concludere che si tratti davvero di un’anatra”. Il suo punto di vista? “L’idea di un progetto non va scartata solo per´
che ovvia”.15
Di sicuro un ingegnere che progetta l’ala
`
di un velivolo in modo da renderla piu sicura ed efficiente merita di ricevere un riconoscimento. In modo simile chi inventa
`
`
un tessuto piu comodo o un veicolo piu efficiente deve veder riconosciuti i suoi meriti. Anzi, se un costruttore copia le idee di
qualcun altro senza indicare il vero proget`
tista puo essere accusato di reato.
Riflettete su questi fatti: ricercatori altamente specializzati cercano di risolvere difficili problemi di ingegneria copiando rozzamente i sistemi che ci sono in natura.
Eppure alcuni attribuiscono alla cieca evo`
luzione la genialita dell’idea. Vi sembra ragionevole? Se la copia richiede un progettista intelligente, che dire dell’originale? A
`
chi va piu credito, all’architetto esperto o al
progettista alle prime armi che copia le sue
idee?
`
Il geco puo aderire
`
anche alle superfici piu
lisce sfruttando forze
intermolecolari
La conclusione logica
Dopo aver considerato i fatti e aver notato come nella natura sia evidente un progetto, molti sono d’accordo con le parole dello scrittore biblico Paolo, che riferendosi a
`
Dio disse: “Le sue invisibili qualita, perfi`
no la sua sempiterna potenza e Divinita, si
vedono chiaramente fin dalla creazione del
´
mondo, perche si comprendono dalle cose
fatte”. — Romani 1:19, 20.
Che ne pensate?
˛
Vi sembra logico
credere che
la geniale
progettazione
evidente in natura sia
frutto del caso?
˛
Cosa direste a chi
sostiene che la vita
`
e solo in apparenza
frutto di un progetto?
CHI L’HA PROGETTATO PER PRIMO?
15
Frutto di un progetto?
Se la copia richiede un progettista, che dire dell’originale?
Fibre
˛
`
Cosa ha fatto l’uomo: Il kevlar e una fibra
artificiale molto resistente utilizzata per
realizzare cose come giubbotti
antiproiettile. Per produrlo occorrono alte
temperature e solventi tossici.
˛
Cosa esiste in natura: I ragni tessitori
`
secernono sette tipi di seta. La piu
` `
resistente e piu leggera del cotone ma, a
`
` `
`
parita di peso, e piu forte dell’acciaio e piu
resistente del kevlar. Se una ragnatela
fatta con questa seta fosse ingrandita fino
ad assumere le dimensioni di un campo
da calcio, con fili dello spessore di un
centimetro distanti quattro centimetri
l’uno dall’altro, riuscirebbe a fermare un
Boeing 747 in volo! I ragni producono
questa seta a temperatura ambiente
usando come solvente l’acqua.
La secrezione della seta del
ragno vista al microscopio
Copyright Dennis Kunkel Microscopy, Inc.
16
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
Sistemi di navigazione
˛
Cosa ha fatto l’uomo: Ci sono aerei di linea in cui
`
il pilota automatico e in grado non solo di pilotare
l’aeromobile da un paese all’altro, ma anche di farlo
atterrare. Si sta sperimentando un pilota automatico che
`
usa un computer grande piu o meno quanto una carta di
credito.
˛
Cosa esiste in natura: La farfalla monarca, il cui cervello
`
e grande quanto la punta di una penna a sfera, migra
dal Canada a una piccola macchia di foresta in Messico,
compiendo un viaggio di quasi 3.000 chilometri. Questa
farfalla fa affidamento sul sole per orientarsi e ha la
`
capacita di compensare il moto apparente del sole.
Lenti
˛
Cosa ha fatto l’uomo: Alcuni ingegneri
hanno sviluppato un occhio composto
`
`
artificiale con piu di 8.500 lenti non piu
grande di una capocchia di spillo. Queste lenti
possono essere usate in rilevatori di movimento
ultraveloci e fotocamere multidirezionali ultrasottili.
˛
`
Cosa esiste in natura: Ciascun occhio della libellula e
composto da circa 30.000 lenti, che insieme producono
un’ampia visione a mosaico. L’occhio composto della
libellula permette di percepire i movimenti in maniera
estremamente efficiente.
CHI L’HA PROGETTATO PER PRIMO?
17
Evoluzione
Quali sono i fatti?
`
`
“L’evoluzione e un fatto come lo e il calore del sole”, afferma Richard Dawkins, un
`
eminente evoluzionista.16 Che il sole emani calore ovviamente e provato dagli esperimenti e dall’osservazione diretta. Ma gli esperimenti e l’osservazione diretta provano in modo altrettanto incontestabile la teoria dell’evoluzione?
Charles Darwin
e il suo libro
L’origine
delle specie
in modo che i discendenti
abbiano caratteri`
`
stiche come zampe piu corte o pelo piu lungo.1 Alcuni scienziati definiscono queste piccole variazioni “microevoluzione”.
Secondo gli evoluzionisti, tanti piccoli
cambiamenti si sarebbero sommati nel corso di miliardi di anni e avrebbero prodotto
i
´
grandi cambiamenti necessari perche i pesci
si evolvessero in anfibi e le creature scimmiesche in esseri umani. Questo processo
ipotetico che comporta grandi cambiamenti
`
e detto “macroevoluzione”.
1 Spesso questi ` cambiamenti derivano da una perdita di funzionalita dei geni. La
` piccola taglia del bassotto tedesco, ad esempio, e dovuta a un’anomalia
nella crescita della cartilagine, che provoca il nanismo.
Darwin: Dal libro L’origine delle specie, 1902; libro: AbeBooks.com
Prima di rispondere a questa domanda, ci
sono alcune questioni da mettere in chiaro.
Molti scienziati hanno riscontrato che negli organismi viventi, con il susseguirsi delle generazioni, avvengono lievi variazioni. Per
esempio, gli allevatori di razze canine possono incrociare selettivamente esemplari di cani
Charles Darwin, per esempio, insegnava
che i piccoli cambiamenti che si possono osservare dimostrano che sono possibili anche
`
´
cambiamenti molto piu grandi, benche nessu17
no li abbia mai osservati. Sosteneva che nel
corso di lunghi intervalli di tempo, per mezzo
di “modificazioni estremamente leggere”, alcune cosiddette forme di vita semplici si fossero lentamente evolute nei milioni di diverse
forme di vita esistenti sulla terra.18
Molti la considerano una spiegazione
plausibile. Fanno questo ragionamento: ‘Se
all’interno di una specie possono avveni´
re piccoli cambiamenti, perche l’evoluzione
non potrebbe produrre grandi cambiamenti in lunghi periodi di tempo?’1 Ma in real`
ta, come vedremo, la teoria dell’evoluzione
poggia su tre presupposti errati.
Presupposto errato n. 1. Le mutazioni provvedono la materia prima necessaria alla formazione di nuove specie.
La teoria della macroevoluzione poggia
sul presupposto che le mutazioni (variazioni casuali del codice genetico di piante e animali) possano produrre non solo
nuove specie, ma intere famiglie di organismi vegetali e animali.19
Dati di fatto. Molte caratteristiche di una
pianta o di un animale sono determinate dalle informazioni contenute nel suo patrimonio genetico, il codice racchiuso nel nucleo
di ogni cellula.2 I ricercatori hanno scoperto
che le mutazioni possono provocare cambiamenti ereditari nelle piante e negli animali.
Ma producono davvero specie completamen`
te nuove? Cosa si e compreso dopo un secolo di studi nel campo della genetica?
Alla fine degli anni ’30 del secolo scorso
gli scienziati abbracciarono con entusiasmo
`
una nuova idea. Gia ritenevano che la selezione naturale, il fenomeno secondo cui
`
gli organismi piu adatti a un dato ambien`
te hanno maggiori probabilita di sopravvivere e riprodursi, potesse produrre nuove specie di piante da mutazioni casuali. Pertanto
conclusero che la selezione artificiale delle mutazioni avrebbe potuto farlo in modo
`
`
ancor piu efficace. “L’entusiasmo contagio i
biologi in generale, ma soprattutto i genetisti e gli esperti di tecniche di selezione”,
¨
ha detto il ricercatore Wolf-Ekkehard Lonnig, che lavora in Germania presso l’Istituto Max Planck per la Ricerca sul Miglioramento Genetico delle Piante Coltivate.1
¨
1 Lonnig crede che la vita sia opera di un Creatore. I suoi commenti qui riportati rappresentano la
sua opinione personale e non la posizione ufficiale
dell’Istituto Max Planck per la Ricerca sul Miglioramento Genetico delle Piante Coltivate.
´
Le drosofile mutanti, benche
malformate, sono sempre drosofile
Le mutazioni possono produrre
cambiamenti nelle piante, come in
`
questo mutante dai fiori piu grandi,
ma solo entro certi limiti
Normale
1 Il termine “specie”, che ricorre frequentemente
in queste pagine,
nel libro biblico ` della Genesi ha un
`
significato piu ampio. Spesso cio che gli scienziati
definiscono evoluzione di una nuova specie costitui-`
sce semplicemente una variazione all’interno di cio
che nella Genesi si intende per “specie”.
2 Le ricerche mostrano che anche il citoplasma, la
membrana e altre strutture della cellula hanno un
ruolo importante nello sviluppo morfologico e fisiologico di un organismo.
EVOLUZIONE: QUALI SONO I FATTI?
19
Normale
´
¨
Perche un tale entusiasmo? Lonnig, che ha
dedicato circa 30 anni allo studio delle mutazioni genetiche nelle piante, ha affermato: “Quei ricercatori pensarono fosse venuto
il momento di rivoluzionare i metodi tradizionali con cui si selezionavano piante e
animali. Ritenevano che inducendo e selezionando mutazioni vantaggiose si potessero generare organismi vegetali e animali migliori”.20 Anzi, alcuni speravano di produrre
specie completamente nuove.
Scienziati di Stati Uniti, Asia ed Europa
avviarono programmi di ricerca ben finanziati per provare ad accelerare i tempi dell’evoluzione. Dopo oltre 40 anni di intensa
ricerca quali sono stati i risultati? “Nonostante gli ingenti capitali investiti”, afferma il
ricercatore Peter von Sengbusch, “il tentati`
`
vo di ottenere varieta sempre piu produttive
tramite irradiazione [un sistema per indur`
re mutazioni] si e dimostrato in linea gene¨
rale un fallimento”.21 Lonnig dice: “Intorno agli anni ’80 le speranze e l’entusiasmo
dei ricercatori naufragarono in un insuccesso globale. Nei paesi occidentali la selezione
artificiale mediante induzione di mutazioni
(mutation breeding) come ramo di ricerca a
´
se stante fu abbandonata. Quasi tutti gli or`
ganismi modificati . . . morivano o erano piu
`
deboli delle varieta presenti in natura”.1
I dati raccolti dopo circa cento anni di ricerca nel campo delle mutazioni in generale e settanta anni di selezione artificiale mediante induzione di mutazioni permettono
agli scienziati di tirare le somme riguardo
`
alla possibilita che le mutazioni producano nuove specie. Dopo aver preso in esame
1 Gli esperimenti hanno ripetutamente dimostrato
che c’erano sempre meno mutanti nuovi, mentre comparivano regolarmente gli stessi tipi di mutanti. Inoltre
meno dell’1 per cento dei vegetali mutanti veniva selezionato per ulteriori ricerche, e meno dell’1 per cento
di tale gruppo era ritenuto` interessante a fini commerciali. Ad ogni modo, non e mai stata creata una specie
completamente nuova. Per quanto riguarda gli animali i risultati della selezione artificiale mediante
indu`
zione di mutazioni
si sono rivelati ancor piu deluden`
ti e il metodo e stato completamente abbandonato.
20
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
¨
le prove, Lonnig ha concluso: “Le mutazioni non possono trasformare una specie [vegetale o animale] in una interamente nuova. Tale conclusione concorda con tutti gli
esperimenti e le ricerche effettuate sulle mutazioni nel XX secolo, oltre che con il calco`
lo delle probabilita”.
`
Quindi, le mutazioni possono far sı che
una specie si evolva in una completamente
diversa? I fatti dimostrano di no! Le ricer¨
che svolte hanno portato Lonnig a concludere che “le specie geneticamente distinte
hanno confini ben precisi che le mutazioni casuali non possono eliminare o superare”.22
`
Pensate a cio che comporta quanto detto sopra. Se esperti ricercatori non sono in
grado di produrre nuove specie inducendo
delle mutazioni e selezionando quelle desi`
derabili, e plausibile che un processo casuale faccia di meglio? Se le ricerche mostrano
che le mutazioni non possono trasformare una specie in una interamente nuova, allora come sarebbe avvenuta la macroevoluzione?
Presupposto errato n. 2. La selezione
naturale porta alla formazione di nuove specie. Secondo Darwin il fenomeno da
lui definito selezione naturale favorirebbe le
`
forme di vita piu adatte all’ambiente, con la
conseguente estinzione di quelle meno adatte. Oggi gli evoluzionisti sostengono che,
con la diffusione e l’isolamento delle specie,
la selezione naturale favorisca quelle che,
grazie a mutazioni genetiche, sono in grado
di sopravvivere nel nuovo ambiente. Di conseguenza ipotizzano che questi gruppi isolati finiscano per evolversi in specie totalmente nuove.
`
Dati di fatto. Come gia detto, le ricerche indicano chiaramente che le mutazioni
non possono produrre specie vegetali o animali completamente nuove. Ma quali prove adducono gli evoluzionisti per dimostrare che la selezione naturale privilegerebbe
I fringuelli` di Darwin dimostrano
`
tutt’al piu che una specie puo
adattarsi ai cambiamenti climatici
`
dizioni climatiche i fringuelli col becco piu
lungo erano dominanti per un anno, ma in
seguito tornavano a essere dominanti quelli
`
col becco piu piccolo. Notarono anche che
“specie” diverse di fringuelli si incrociavano
`
dando vita a una progenie le cui probabilita
`
di sopravvivenza erano piu elevate di quelle
delle specie dei genitori. Giunsero alla conclusione che, se gli incroci fossero continuati, le due “specie” avrebbero potuto fondersi
in una sola.25
`
Quindi, la selezione naturale puo davvero dare luogo a specie completamente nuove? Decenni fa, George C. Williams,
`
biologo evoluzionista, inizio a metterlo in
dubbio.26 Nel 1999 l’evoluzionista Jeffrey
H. Schwartz scrisse che la selezione natura`
le puo aiutare le specie ad adattarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali, ma
senza dare origine a nulla di nuovo.27
In effetti i fringuelli di Darwin non stanno diventando “nulla di nuovo”. Sono sempre fringuelli. E il fatto che si incrocino tra
di loro mette in dubbio i criteri che gli evoluzionisti usano per definire le specie. Tutto questo mostra che persino prestigiose
EVOLUZIONE: QUALI SONO I FATTI?
21
Becchi dei fringuelli: Dal libro Journal of Researches, di Charles
Darwin (1873), cortesia della Biodiversity Heritage Library
le mutazioni vantaggiose per produrre nuove specie? Un opuscolo pubblicato nel 1999
dall’Accademia Nazionale americana delle
Scienze menziona “le 13 specie di fringuelli
´
studiati da Darwin alle Galapagos, ora noti
come fringuelli di Darwin”.23
Negli anni ’70 del secolo scorso un gruppo di ricercatori guidati da Peter e Rose`
mary Grant, dell’Universita di Princeton, si
`
mise a studiare quei fringuelli e scoprı che
`
dopo un anno di siccita quelli con il becco
`
leggermente piu grande erano sopravvissuti
meglio degli altri. Dato che la classificazio`
ne delle 13 specie di fringuelli e determinata
principalmente dalle dimensioni e dalla forma del becco, tali scoperte furono ritenute
significative. L’opuscolo continua: “I Grant
calcolarono che, se sulle isole si fosse verifi`
cato un periodo di siccita ogni 10 anni, in
soli 200 anni circa sarebbe potuta comparire una nuova specie di fringuelli”.24
Tale opuscolo, tuttavia, non riporta che
`
negli anni successivi al periodo di siccita la
`
popolazione di fringuelli col becco piu piccolo era di nuovo dominante. I ricercatori
scoprirono che quando cambiavano le con-
accademie scientifiche possono mancare di
`
obiettivita nel riportare i fatti.
Presupposto errato n. 3. La documentazione fossile registra cambiamenti macroevolutivi. Il succitato opuscolo
dell’Accademia Nazionale americana delle
Scienze lascia intendere che i fossili rinvenuti comprovino la macroevoluzione in manie`
ra piu che soddisfacente. Dichiara: “Sono
`
state scoperte cosı tante forme di vita intermedie tra pesci e anfibi, tra anfibi e rettili, tra
rettili e mammiferi e nell’albero genealogico
`
dei primati che spesso e difficile determina`
re con certezza quando e avvenuta la transizione tra una specie e l’altra”.28
Dati di fatto. L’audace dichiarazione dell’Accademia Nazionale americana delle
´
Scienze lascia perplessi. Perche? Niles ElStando alla documentazione fossile tutti
i principali gruppi di animali sono comparsi
all’improvviso e sono rimasti sostanzialmente
invariati
1 Anche i pochi esempi di testimonianza fossile
che i ricercatori additano a conferma dell’evoluzione
sono opinabili. Vedi le pagine da 22 a 29 dell’opuscolo L’origine della vita: cinque domande su cui riflettere,
edito dai Testimoni di Geova.
22
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
´
Perche molti eminenti evoluzionisti insistono nel presentare la macroevoluzione come un fatto? Il noto evoluzionista
Richard Lewontin riconobbe che molti
scienziati sono propensi ad accettare affermazioni scientifiche non comprovate per´
che sono “in primo luogo devoti alla causa
del materialismo”.1 Molti scienziati rifiutano anche solo di prendere in considerazio´
ne l’idea che esista un Progettista perche,
come scrisse Lewontin, “non possiamo permetterci di aprire la porta a Dio”.30
A questo riguardo il sociologo Rodney
Stark, citato in Scientific American, ha detto:
“Ci sono stati 200 anni di pubblicizzazione
del fatto che se si vuole essere una persona di
scienza, si deve tenere la mente sgombra da
condizionamenti religiosi”. Fa anche notare
`
che nelle universita dove si fa ricerca “le persone religiose tengono la bocca chiusa”.31
Prendere per buona la teoria della macroevoluzione significa credere che scienziati
agnostici o atei non si lascino influenzare dalle loro convinzioni personali nell’interpretazione delle scoperte scientifiche. Significa credere che le mutazioni e la selezione naturale
abbiano prodotto tutte le complesse forme di
vita, sebbene un secolo di ricerche mostri che
le mutazioni non hanno mai trasformato una
specie propriamente detta in una completamente nuova. Significa credere che tutte le
creature si siano gradualmente evolute da un
´
antenato comune, benche la documentazione fossile indichi chiaramente che le principali categorie vegetali e animali sono comparse
all’improvviso e non si sono evolute in altre
categorie, nemmeno nel corso di centinaia di
milioni di anni. Vi pare che questo significhi
`
basarsi sui fatti? Non c’e dubbio: credere nel`
l’evoluzione e un atto di “fede”.
1 Qui per “materialismo” si intende la teoria secondo cui
` ogni cosa nell’universo, inclusa ogni forma
di vita, e venuta all’esistenza senza alcun intervento
soprannaturale.
˜
5 Juan Carlos Mu noz/age fotostock, e cortesia
del Royal Tyrrell Museum of Palaeontology
dredge, evoluzionista convinto, afferma che
le testimonianze fossili non dimostrano che
si sia verificato un graduale accumulo di
cambiamenti, ma che per lunghi periodi di
tempo “nella maggior parte delle specie si
sono verificati pochissimi cambiamenti evolutivi se non nessuno”.129
Finora scienziati di tutto il mondo hanno rinvenuto e catalogato circa 200 milioni di grandi fossili e miliardi di microfossili.
Molti ricercatori concordano nel dire che,
stando a tale documentazione vasta e dettagliata, tutti i principali gruppi di animali
sono comparsi all’improvviso e sono rimasti sostanzialmente invariati, e molte specie
sono scomparse in maniera altrettanto improvvisa.
Credere nell’evoluzione:
un atto di “fede”
Che ne pensate?
˛
Come rispondereste a chi
sostiene che l’evidenza della
cosiddetta microevoluzione
`
dimostra che c’e stata anche
una macroevoluzione?
´ `
˛ Perche e significativo che
la documentazione fossile
dimostri che la maggioranza
`
delle specie hanno subıto
pochissimi cambiamenti
nel corso di lunghi periodi
di tempo?
La scienza
e la Genesi
Molti sostengono che la scienza smentisce il racconto biblico della creazione.
`
`
In realta la vera contraddizione non e fra la scienza e la Bibbia, ma fra la scienza e
le idee di certi gruppi religiosi creazionisti. Alcuni di questi gruppi asseriscono, a torto, che secondo la Bibbia tutto l’universo fisico fu creato circa 10.000 anni fa in sei
giorni di 24 ore.
`
La Bibbia, pero, non sostiene queste affermazioni. Se lo facesse, numerose scoperte scientifiche degli ultimi cento anni in effetti getterebbero ombra sulla sua at`
`
tendibilita. Leggendo il testo biblico con attenzione si nota che non e in contrasto
con i fatti scientifici dimostrati. Pertanto i testimoni di Geova dissentono da molti
gruppi creazionisti. Di seguito indichiamo cosa insegna realmente la Bibbia.
A quando risale il “principio”?
24
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
Quanto durarono
i giorni creativi?
Che dire della durata dei giorni creativi? Furono di 24 ore letterali? Secondo
`
alcuni, dal momento che Mose, lo scrit`
tore della Genesi, in seguito menziono il
giorno che fece seguito ai sei giorni creativi come modello per stabilire il sabato
settimanale, ciascun giorno creativo deve
essere stato di 24 ore letterali. (Esodo
20:11) La Genesi sostiene questo ragionamento?
`
No, non lo sostiene. Il fatto e che il ter`
mine ebraico tradotto “giorno” puo esse`
re usato in riferimento a unita di tempo
di varia durata, non solo a un periodo di
24 ore. Per esempio, riassumendo l’ope`
ra creativa di Dio, Mose parla di tutti e
sei i giorni creativi come di un solo giorno. (Genesi 2:4) Inoltre il primo giorno
Nebulosa: IAC/RGO/David Malin Images
`
L’incipit della Genesi e semplice e di
`
effetto: “In principio Dio creo i cieli e la
terra”. (Genesi 1:1) Secondo diversi biblisti qui viene descritta un’azione distinta da
quelle dei giorni creativi di cui si parla dal
versetto 3 in poi. Questo ha profonde implicazioni. In base alle parole iniziali della Bibbia l’universo, incluso il pianeta Ter`
ra, esisteva gia da tempo imprecisato prima
che avessero inizio i giorni creativi.
I geologi calcolano che la Terra abbia
4 miliardi di anni, e secondo gli astrono`
mi l’universo puo avere ben 15 miliardi
`
di anni. Queste cifre, o i dati piu accurati di cui potremmo disporre in futuro,
contraddicono Genesi 1:1? No. La Bib`
bia non specifica l’eta effettiva dei “cieli”
e della “terra”. Pertanto, la scienza non
smentisce il testo biblico.
La Genesi non insegna
che la Terra e l’universo
furono creati in sei giorni
di 24 ore poche migliaia
di anni fa
Gli eventi iniziati durante un “giorno”
proseguirono il “giorno” o i “giorni” successivi
creativo “Dio chiamava la luce Giorno,
`
ma chiamo le tenebre Notte”. (Genesi
1:5) In questo caso solo una parte delle
`
24 ore e definita “giorno”. Di sicuro, nelle Scritture non ci sono elementi per affermare in modo arbitrario che i giorni
creativi fossero di 24 ore ciascuno.
Allora quanto durarono? La Bibbia
non lo dice; ad ogni modo, i capitoli 1 e
`
2 della Genesi indicano che si tratto di
periodi di tempo piuttosto lunghi.
Sei periodi creativi
`
Mose scrisse il libro in ebraico e lo
scrisse dal punto di vista di un osservatore sulla terra. Tenere conto di questi due
fattori, oltre a sapere che l’universo esisteva prima dell’inizio dei periodi (o giorni) creativi, consente di fare chiarezza
`
sulle perplessita che sono state sollevate
intorno al racconto della creazione. Per´
che?
Da un’attenta analisi della Genesi
emerge che gli eventi iniziati durante
un “giorno” proseguirono il “giorno” o i
“giorni” successivi. Prima che iniziasse il
primo “giorno”, per esempio, il sole esi26
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
`
steva gia, ma per qualche motivo la luce
emessa non poteva raggiungere la superficie terrestre, forse a causa di fitte nubi.
(Giobbe 38:9) Durante il primo “giorno”
`
questa barriera inizio ad aprirsi, permettendo alla luce diffusa di penetrare l’atmosfera.1
Il secondo “giorno” evidentemente
`
l’atmosfera continuo a schiarirsi creando
una separazione tra le fitte nubi di sopra
e il mare di sotto. Il quarto “giorno” l’atmosfera si era schiarita al punto da far
comparire il sole e la luna “nella distesa dei cieli”. (Genesi 1:14-16) In altre parole, dal punto di vista di un osservatore
sulla terra, il sole e la luna iniziarono a
essere visibili. Questi avvenimenti ebbero
luogo gradualmente.
Secondo il racconto della Genesi inoltre, man mano che l’atmosfera continuava a schiarirsi, il quinto “giorno” iniziarono a comparire creature volatili, fra
cui insetti e creature dotate di membrane
alari.
`
1 Nel descrivere cio che avvenne
` il primo “giorno” il
termine ebraico usato per “luce” e ’ohr, luce in senso generale,` mentre
` in relazione al quarto “giorno” il termine
usato e ma’ohr, che si riferisce alla fonte della luce.
La narrazione biblica non esclude che
alcuni dei principali eventi di ciascun
giorno, o periodo creativo, siano avvenuti gradualmente e non istantaneamente, e
che alcuni di essi siano addirittura proseguiti nei giorni creativi successivi.1
“Secondo le loro specie”
Il fatto che piante e animali siano comparsi gradualmente significa forse che
Dio si sia servito dell’evoluzione per ot`
tenere la grande varieta di esseri viventi che conosciamo? No. Il racconto dice
`
chiaramente che Dio creo tutte le fondamentali “specie” di flora
e fauna. (Gene`
si 1:11, 12, 20-25) E possibile che queste “specie” originali di piante e animali
`
siano state programmate con la capacita
di adattarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali? Come si stabilisce quali sono i confini di una “specie”, nel senso biblico del termine? La Bibbia non lo
`
spiega. Dice pero che gli esseri viventi
1 Per
` esempio, nel sesto giorno creativo, Dio comando agli esseri umani: “Moltiplicatevi e riempite` la
terra”. (Genesi 1:28, 31) Tuttavia, questo comincio ad
avvenire solo durante il “giorno” seguente. — Genesi
2:2.
“brulicarono secondo le loro
specie”. (Genesi 1:21) Questa dichiarazione sottintende
`
`
che c’e un limite alla quantita
di variazioni che possono avvenire all’interno di una “specie”. Sia la
documentazione fossile sia le recenti ricerche confermano che nell’arco di lunghi periodi di tempo le fondamentali ca`
tegorie di piante e animali hanno subıto
pochi cambiamenti.
Contrariamente a quanto affermano
alcuni gruppi religiosi, la Genesi non insegna che l’universo, compresi la terra e
tutti gli esseri viventi che la abitano, fu
Che ne pensate?
˛
Quali idee errate hanno molti sul
resoconto biblico della creazione?
´ `
˛ Perche e significativo che la Bibbia
e la scienza concordino su molti punti?
creato in un breve periodo di tempo in
un passato relativamente recente. Tutt’altro. Menziona aspetti relativi alla creazione dell’universo e alla comparsa della
`
vita sulla terra che concordano con cio
che gli scienziati hanno scoperto di recente.
A motivo delle proprie convinzioni filosofiche, molti scienziati respingono la
`
dichiarazione ` della Bibbia che Dio creo
`
tutte le cose. E interessante notare, pero,
`
che nell’antico libro della Genesi Mose
scrisse che l’universo ebbe un inizio e
che la vita comparve per gradi nel cor`
so di varie epoche. Come faceva Mose,
`
3.500 anni fa, ad avere informazioni cosı
accurate dal punto di vista scientifico?
Esiste una sola spiegazione logica. Colui
che ebbe il potere e la sapienza necessari
per creare i cieli e la terra era certamen`
te in grado di dare a Mose una conoscen`
za cosı avanzata. Questo avvalora la dichiarazione della Bibbia quando dice di
essere “ispirata da Dio”.1 — 2 Timoteo
3:16.
Ma forse vi chiedete: ‘Fa veramente
differenza credere o no al resoconto biblico della creazione?’ Considerate alcune ragioni inoppugnabili per cui possia`
mo dire di sı.
1 Per maggiori informazioni su questo argomento,
vedi l’opuscolo Un libro per tutti, edito dai Testimoni
di Geova.
28
LA VITA: OPERA DI UN CREATORE?
Pinguini: Cortesia di John R. Peiniger
La scienza conferma
che tutti gli esseri
viventi si riproducono
“secondo le loro
specie”
Fa differenza
a cosa credete?
Secondo voi la vita ha uno scopo? L’evoluzionista Wil`
liam B. Provine dice: “Cio che abbiamo appreso circa il
processo evolutivo ha enormi implicazioni per noi, in
quanto influisce sul senso che diamo alla nostra vita”.
La sua conclusione? “A mio avviso non esiste un fine
ultimo nella vita”.32
& Faunia, Madrid
Consideriamo cosa significano queste
parole. Se non ci fosse un fine ultimo, la
vostra vita non avrebbe alcuno scopo se
non quello di compiere qualche buona
azione e forse trasmettere le vostre caratteristiche genetiche alla generazione successiva. Alla morte, smettereste di esistere per
`
sempre. Il vostro cervello, le vostre facolta
di pensare, ragionare e meditare sul significato della vita sarebbero semplicemente il
risultato di un incidente della natura.
`
Ma c’e dell’altro. Molti che credono nell’evoluzione sostengono che Dio non esiste o che comunque non interviene negli
affari umani. In un caso o nell’altro, il nostro futuro sarebbe nelle mani di leader politici o religiosi e di esponenti del mondo
intellettuale. A giudicare da come sono an`
date le cose finora, la societa umana continuerebbe a essere nel caos e piagata da
guerre e corruzione. Se l’evoluzione fosse
un fatto avremmo ampie ragioni per vivere
secondo questo motto fatalistico: “Mangia´
mo e beviamo, poiche domani moriremo”.
— 1 Corinti 15:32.
La Bibbia, invece, insegna: “Presso
`
[Dio] e la fonte della vita”. (Salmo 36:9)
Il significato di queste parole ha profonde
implicazioni.
`
`
Se cio che la Bibbia dice e vero, la vita
ha uno scopo. Il nostro Creatore ha un
proposito amorevole, esteso a tutti coloro
che scelgono di vivere in armonia con la
`
sua volonta. (Ecclesiaste 12:13) In base a
questo proposito, ci ha promesso la vita in
un mondo libero da caos, guerre e corruzione, e perfino dalla morte. — Salmo 37:
10, 11; Isaia 25:6-8.
Milioni di persone in tutto il mondo credono, a ragion veduta, che conoscere Dio
` `
`
e ubbidirgli e cio che piu di qualunque al`
tra cosa da un senso alla vita. (Giovanni
`
17:3) La loro non e solo una pia illusione.
`
Le prove sono schiaccianti: la vita e opera
di un Creatore!
Che ne pensate?
˛
Cosa siete propensi a
credere, che ci siamo evoluti
o che siamo stati creati?
´
`
Perche rispondete cosı?
˛ Quali sono alcune buone
ragioni per esaminare su
cosa si basano le vostre
convinzioni?
29
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Mutations”, di H. J. Muller, 1946, p. 162.
20. Mutation Breeding, Evolution, and the
Law of Recurrent Variation, di Wolf-Ekkehard
¨
Lonnig, “Expectations in Mutation Breeding”,
2005, p. 48, e intervista a Wolf-Ekkehard
¨
Lonnig.
21. Ibid., pp. 48-51.
22. Ibid., pp. 49, 50, 52, 54, 59, 64, e intervista
¨
a Wolf-Ekkehard Lonnig.
23. Science and Creationism—A View From
the National Academy of Sciences, “Evidence
Supporting Biological Evolution”, 1999, p. 10.
24. Ibid., p. 11.
25. Le Scienze, “La selezione naturale
e i fringuelli di Darwin”, di Peter R. Grant,
ottobre 1991, pp. 94-100;
Nature, “Oscillating Selection on Darwin’s
Finches”, di H. Lisle Gibbs e Peter R. Grant,
11 giugno 1987, p. 511;
Science, “Hybridization of Bird Species”, di Peter
R. Grant e B. Rosemary Grant, 10 aprile 1992,
pp. 193-197.
26. Adaption and Natural Selection, di George
C. Williams, 1966, p. 54.
27. Sudden Origins—Fossils, Genes, and the
Emergence of Species, di Jeffrey H. Schwartz,
1999, pp. 317-320.
28. Science and Creationism—A View From
the National Academy of Sciences, Second
Edition, “Evidence Supporting Biological Evolution”, p. 14.
30. The New York Review of Books, “Billions
and Billions of Demons”, di Richard C. Lewontin, 9 gennaio 1997, pp. 28-32.
31. Sapere, “Scienziati e religione in America”, di Edward J. Larson e Larry Witham,
febbraio 2007, pp. 60-61.
Fa differenza a cosa credete?
32. Science, Technology, and Social Progress, a cura di Steven L. Goldman,
“Evolution and the Foundation of Ethics”, di
William B. Provine, 1989, pp. 253, 266.
UN LIBRO
PER
TUTTI
NASA, ESA, and the Hubble Heritage (STScl/AURA) -ESA/Hubble Collaboration
29. The Triumph of Evolution and the Failure
of Creationism, di Niles Eldredge, 2000,
pp. 49, 85.
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contiene princıpi immutabili validi per tutti?
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140514
La vita è opera di un Creatore oppure siamo qui solo grazie a
una serie di avvenimenti fortuiti e casuali? Poche domande sono
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La vita: opera di un Creatore?