La vita: opera di un Creatore? A chi credere? Alcuni gruppi religiosi creazionisti credono che ` il nostro pianeta e tutto cio che vi si trova siano stati creati in sei giorni di 24 ore, poche migliaia di anni fa. Alcuni atei vorrebbero farvi credere che Dio non esista, che la Bibbia sia un libro pieno di favole e che tutte le forme di vita siano frutto di avvenimenti fortuiti e casuali. ´ ` Perche e stato scritto questo opuscolo ` ´ Questo opuscolo non e stato scritto per mettere in ridicolo ne il punto di vista di chi si attiene a un’interpretazione strettamen´ te letterale della Bibbia ne quello di chi sceglie di non credere in Dio. Al contrario, vuole invitarvi a riesaminare su cosa si basano ` alcune vostre convinzioni. Spiega cio che la Bibbia dice della creazione in un modo che forse non avete mai preso in conside´ ` ` razione. E sottolinea perche e davvero importante cio che credete sull’origine della vita. Vi fiderete delle affermazioni di chi sostiene che non esiste un ` Creatore intelligente e che la Bibbia non e attendibile? O prenderete in esame quello che la Bibbia dice veramente? In quali insegnamenti potete riporre fiducia, o fede: in quelli della Bibbia o in ´ quelli degli evoluzionisti? (Ebrei 11:1) Perche non esaminare i fatti? 2 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? Copertina: Spiaggia e scogliera corallina: 5 Digital Vision Ltd/age fotostock ` La maggioranza delle persone ha un’opinione che sta a meta strada tra queste due posizioni. Il fatto che stiate leggendo questo ` ` opuscolo indica che probabilmente cio puo dirsi anche di voi. Forse credete in Dio e avete rispetto per la Bibbia. Ma forse avete anche stima di scienziati molto competenti e autorevoli i quali non credono che la vita sia opera di un Creatore. Se siete geni` tori, puo darsi vi chiediate come rispondere ai vostri figli quando vi fanno domande su evoluzione e creazione. Indice PAGINA 4 Il pianeta che vive PAGINA 11 Chi l’ha progettato per primo? PAGINA 18 Evoluzione: Quali sono i fatti? PAGINA 24 La scienza e la Genesi PAGINA 29 Fa differenza a cosa credete? PAGINA 30 Bibliografia 5 2010 WATCH TOWER BIBLE AND TRACT SOCIETY OF PENNSYLVANIA La vita: opera di un Creatore? Tradotto dall’inglese ed edito in Italia nel 2010 dalla CONGREGAZIONE CRISTIANA DEI TESTIMONI DI GEOVA Via della Bufalotta 1281, Roma Stampa marzo 2014 Questa pubblicazione non è in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti. Was Life Created? Italian (lc-I) Made in Britain by Watch Tower Bible and Tract Society of Britain (Registered in England as a Charity) Stampato in Gran Bretagna Il pianeta che vive La vita sulla terra non sarebbe possibile se non fosse per tutta una serie di fortunate “coincidenze”, alcune delle quali sono state scoperte o comprese meglio solo nel XX secolo. Tra queste ci sono: ´ ˛ la posizione della Terra nella Via Lattea e all’interno del sistema solare nonche la ` sua orbita, l’inclinazione del suo asse, la velocita di rotazione e il suo straordinario satellite ˛ un campo magnetico e un’atmosfera che fungono da doppio scudo protettivo ˛ cicli naturali che reintegrano e purificano l’aria e l’acqua del pianeta Mentre prendete in esame questi argomenti chiedetevi: ‘Le caratteristiche del nostro pianeta sono il risultato del cieco caso o di un disegno intenzionale?’ 4 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? La Terra poteva trovarsi in una posizione migliore per ospitare la vita? Quando diamo il nostro indirizzo spesso ` indichiamo la nazione, la citta e la via. Qual ` e l’“indirizzo” del nostro pianeta? Ebbene, la ` “nazione” in cui si trova la Terra e la nostra ` ` galassia, la Via Lattea, la “citta” e il sistema ` solare e la “via” e l’orbita che occupa all’interno del sistema solare. Grazie ai progressi compiuti nel campo dell’astronomia e della fisica, gli scienziati hanno imparato molto sui fattori che rendono speciale il nostro angolino nell’universo. Innanzi tutto il sistema solare, la nostra ` ` ` “citta”, e situato nella regione piu adatta della Via Lattea: non troppo vicino al suo centro ´ ne troppo lontano. In questa regione, che gli scienziati chiamano “zona abitabile”, la con- IL PIANETA CHE VIVE 5 & NASA/JPL/Caltech Una posizione invidiabile centrazione degli elementi chimici necessari ´ ` ` perche esista la vita e quella ideale. Piu lonta` no, questi elementi sono troppo scarsi; piu vi` cino, l’ambiente e troppo pericoloso a motivo di una maggiore presenza di radiazioni potenzialmente letali e a causa di altri fattori. “Viviamo in una zona residenziale di prim’ordine”, dice la rivista Scientific American.1 ` Una “via” invidiabile: Di prim’ordine e anche la “via” in cui si trova la Terra, ovvero l’orbita che occupa all’interno del siste` ma solare, che sarebbe la “citta”. Quest’orbita, a circa 149 milioni di chilometri dal sole, sta all’interno di una zona ristretta dove la ` ´ ` vita e possibile perche la temperatura non e ´ ´ ` ne troppo bassa ne troppo alta. In piu, l’or` ` bita della Terra e quasi circolare, cosı che ci ` troviamo piu o meno alla stessa distanza dal sole durante tutto l’anno. ` Il sole, dal canto ` suo, e una “centrale elettrica” perfetta. E stabile, delle giuste dimen` sioni, ed emette proprio la quantita di ener` gia ottimale. Non a caso e stato definito “una stella molto speciale”.2 Il “vicino” ideale: Se doveste scegliere un “vicino di casa” per il nostro pianeta, la luna sarebbe in assoluto la scelta migliore. 6 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? provocherebbe venti violentissimi e altri effetti devastanti. Gli “scudi” della Terra ` Lo spazio e un ambiente pericoloso dove abbondano radiazioni letali e meteoroidi. Eppure il nostro pianeta azzurro sembra passare tutto sommato indenne attraverso questo “tiro´ al ` bersaglio” cosmico. Come mai? Perche e protetto da una straordinaria “corazza”: un potente campo magnetico e un’atmosfera fatta su misura. Il campo magnetico terrestre: Al cen` tro della Terra c’e un nucleo di ferro e nichel allo stato fluido, il quale genera un potente campo magnetico che si estende di molto nello spazio. Questo scudo ci protegge sia dalle radiazioni cosmiche, impedendo che ci colpiscano con tutta la loro forza, sia dalle conseguenze potenzialmente letali di alcuni ` fenomeni legati all’attivita solare. Fra questi ci sono il vento solare (un flusso costante di particelle ad alta energia), i brillamenti solari, che in pochi minuti sprigionano l’energia di miliardi di bombe all’idrogeno, e le` esplosioni che avvengono nella regione piu esterna del sole, la corona, le quali proiettano Magnetosfera: NASA/Steele Hill; inclinazione dell’asse terrestre: Da NASA/Visible Earth imagery ` ` Ha un diametro che e poco piu di un quarto di quello della Terra. Pertanto, in paragone con gli altri satelliti all’interno del sistema ` solare, la luna e insolitamente grande ` rispetto al pianeta intorno a cui orbita. E solo un caso? ` La luna e la causa principale delle maree, importantissime per l’ecologia del nostro pianeta. Inoltre contribuisce a stabilizzare l’asse di rotazione terrestre. Se non fosse per la luna, che sembra fatta su misura per la Terra, il nostro pianeta oscillerebbe come una trottola e potrebbe addirittura capovolgersi. Questo avrebbe conseguenze catastrofiche, ad esempio sul clima e sulle maree. ` L’asse e la velocita di rotazione: Il fatto che l’asse di rotazione terrestre sia inclinato di circa 23,4 gradi determina il ciclo delle stagioni, mitiga le temperature e rende ` possibile una grande varieta di zone climatiche. “L’inclinazione dell’asse di ro` tazione del nostro pianeta e proprio quella ottimale”,3 spiega un libro. Sono ottimali anche la durata del giorno e della notte, che sono una conseguenza della rotazione della Terra. ` Se la velocita di rotazione fosse molto inferiore i giorni sarebbero ` piu lunghi, e la faccia della Terra rivolta verso il sole si arrostirebbe mentre l’altra congelerebbe. Se invece la Terra ruotasse ` ` molto piu velocemente i giorni sarebbero piu corti, durando magari solo qualche ora; in questo caso la rapida rotazione della Terra L’invisibile scudo magnetico terrestre Aurora boreale: Foto: Jan Curtis (http://latitude64photos.com); meteora: ESA, NASA nello spazio miliardi di tonnellate di materia. Ci sono segni visibili che ci ricordano come beneficiamo della protezione del campo magnetico terrestre. I brillamenti solari e le esplosioni nella corona danno luogo a intense aurore polari, ovvero spettacolari fenomeni luminosi visibili nell’alta atmosfera vicino ai poli magnetici della Terra. L’atmosfera terrestre: Questo involucro di gas non solo ci permette di respirare, ma fornisce un’ulteriore protezione. La stratosfera, uno strato esterno dell’atmosfera, contiene ozono, una forma di ossigeno che assorbe fino al 99 per cento delle radiazioni ultraviolette. Pertanto lo strato di ozono aiuta a proteggere dalle radiazioni pericolose sia l’uomo che molte altre forme di vita tra cui il plancton, che produce buona parte dell’ossigeno che respiriamo. Il livello di ozono nel` la stratosfera non e fisso ma varia, aumen` tando quando i raggi ultravioletti sono piu ` intensi. Lo strato di ozono e quindi uno scudo efficace e dinamico. Inoltre l’atmosfera ci protegge dalla pioggia quotidiana di milioni di meteoroidi, che vanno da minuscole particelle a veri e propri Aurora boreale massi. La stragrande maggioranza d’essi si incenerisce nell’atmosfera, dando luogo a scie luminose dette meteore. D’altra parte gli scudi della Terra non impediscono il passaggio delle radiazioni che sono indispensabili alla vita, come il calore e la luce. Anzi, l’atmosfera favorisce la propagazione del calore in tutto il globo, e di notte ne rallenta la dispersione. L’atmosfera della Terra e il suo campo magnetico sono veramente il risultato di un progetto meraviglioso che ancora non si com` prende sino in fondo. Lo stesso puo dirsi dei cicli che rendono possibile la vita sulla terra. L’atmosfera ci protegge dai meteoroidi ` E solo una coincidenza se ` il nostro pianeta e protetto da due scudi dinamici? Cicli naturali che sostengono la vita Se in una casa non funzionassero il ricambio dell’aria, il rifornimento idrico e le fognature, in poco tempo diventerebbe impossibile viverci. In un certo ` senso, il nostro pianeta e come quella casa. L’aria e l’acqua pulite di cui abbiamo bisogno per vivere non arrivano dallo spazio, e i rifiuti non vengono sparati fuori dell’atmosfera. Allora come fa il nostro pianeta a mantenere le condizioni necessarie alla vita? Grazie a cicli naturali come quelli dell’acqua, del carbonio, dell’ossigeno e dell’azoto, qui illustrati in maniera semplificata. ` Il ciclo dell’acqua: L’acqua e essenziale alla vita. Senza di essa si muore in pochi giorni. Gra` zie al ciclo dell’acqua l’intero pianeta e rifornito di acqua pura. Tale ciclo comprende tre fasi: (1) L’energia solare fa evaporare l’acqua nell’atmosfera. (2) Quest’acqua purificata condensa e si formano le nubi. (3) Le nubi a loro volta danno luogo a precipitazioni (pioggia, grandine, nevi` schio o neve). A questo punto l’acqua e pronta a evaporare di nuovo, chiudendo il ciclo. Quanta acqua viene riciclata ogni anno? Secondo alcune stime, abbastanza da formare su tutto il pianeta uno strato spesso quasi un metro.4 2 3 1 Il ciclo del carbonio e il ciclo dell’ossigeno: 2 Ossigeno Anidride carbonica 8 1 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? Per vivere dobbiamo respirare: inspirare ossigeno ed espirare anidride carbonica. Ma dal momento che a respirare sono innumerevoli miliardi di esseri umani e animali, come mai l’ossigeno non si esaurisce e l’aria non si sovraccarica di anidride carbonica? La risposta sta nei cicli del carbonio e dell’ossigeno. (1) Con un processo straordinario chiamato fotosintesi le piante assorbono l’anidride carbonica che noi espiriamo e grazie all’energia solare la trasformano in carboidrati e ossigeno. (2) Inspirando ossigeno completiamo il ciclo. L’intero processo produce vegetazione e aria pura in maniera pulita, efficiente e silenziosa. ` L’atmosfera e costituita per il 78% da azoto Molecole organiche A Batteri B C Composti azotati Batteri Il ciclo dell’azoto: Per la vita sulla terra sono essenziali anche molecole organiche come le proteine. (A) Per produrre queste molecole occorre l’azoto, che non a caso costituisce circa il 78 per cento dell’atmosfera. Fulmini e batteri trasformano l’azoto in composti che le piante riescono ad assorbire. (B) Le piante, a loro volta, utilizzano questi composti per ` produrre molecole organiche. Gli animali che mangiano le piante assimilano cosı l’azoto. (C) Infine, quando le piante e gli animali muoiono, i batteri scompongono i loro composti azotati. Questo processo di decomposizione restituisce l’azoto al terreno e all’atmosfera, ` chiudendo cosı il ciclo. Nonostante tutta la tecnologia di cui dispone, ogni anno l’uomo produce tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici non riciclabili. La Terra, invece, ricicla alla perfezione tutti i suoi rifiuti, trasformandoli grazie a ingegnosi processi chimici. Secondo voi come sono venuti all’esistenza i sistemi di riciclaggio della Terra? “Se l’ecosistema terrestre fosse davvero frutto di processi evolutivi puramente casuali, non avrebbe mai ` potuto raggiungere un cosı perfetto equilibrio ambientale”, dice Michael A. Corey, che scrive su argomenti sia scientifici che religiosi.5 Siete d’accordo? Stockbyte/Getty Images Un perfetto sistema di riciclaggio Che ne pensate? ˛ Ritenete che le caratteristiche della Terra siano il risultato di un disegno intenzionale? In tal caso, quale delle informazioni presentate trovate ` piu convincente? ˛ Come rispondereste a chi dice che la ` Terra non ha nulla di speciale, ma e solo uno degli innumerevoli posti in cui l’evoluzione avrebbe potuto aver luogo? IL PIANETA CHE VIVE 9 Un pianeta che brulica di vita Batteri nel sottosuolo Nessuno sa quante specie di esseri viventi esistono. Si stima che il numero sia compreso tra i 2 e i 100 mi` lioni.6 Fino a che punto e diffusa la vita sul nostro pianeta? Terra: Si e` riscontrato che in soli cento grammi di terra ci sono 10.000 specie di batteri,7 per non parlare del numero totale dei microbi. Alcune specie sono state trovate addirittura a tre chilometri ` di profondita!8 Aria: Oltre a essere popolata di uccelli, ` pipistrelli e insetti, l’atmosfera e anche piena di pollini, spore, semi e, in certe zone, di migliaia di tipi diversi di micro` bi. Il grado di varieta delle forme di vita ` microbica nell’aria e “paragonabile a quello dei microbi nel suolo”, dice la rivista Scientific American.9 Polline Anemone Acqua: Gli oceani rimangono in gran ´ parte un mistero, perche per studiare le ` profondita marine spesso gli scienziati devono avvalersi di tecnologie molto costose. Perfino le barriere coralline, relativamente accessibili e costantemente oggetto di studio, potrebbero ospitare milioni di specie ancora sconosciute. ` Tutta questa incredibile varieta di for` me di vita e frutto del caso? Molti concordano con il poeta che scrisse: “Quanto sono numerose le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte con sapienza. ` La terra e piena delle tue produzioni”.1 — Salmo 104:24. ` 1 Nella Bibbia il nome proprio di Dio e Geova. — Salmo 83:18. 10 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? Batteri: Penn State University, laboratory of Jean Brenchley, e per gentile concessione di Springer ScienceBusiness Media: Extremophiles, Novel ultramicrobacterial isolates from a deep Greenland ice core represent a proposed new species, Chryseobacterium greenlandense sp. nov., January 2010, Jennifer Loveland-Curtze; polline: 5 Fotosearch Chi l’ha progettato per primo? Negli ultimi anni scienziati e ingegneri si sono lasciati istruire, nel vero senso della parola, da piante e animali. (Giobbe 12: 7, 8) Esiste una scienza, detta biomimesi, che studia e imita le caratteristiche di vari esseri viventi per realizzare nuovi prodotti e migliorare le prestazioni ` di quelli gia esistenti. Mentre considerate gli esempi che seguono chiedetevi: ‘A chi va veramente il merito di questi progetti?’ 11 Imparare dalle pinne di un cetaceo Cosa possono imparare gli ingegneri aeronautici dalla megattera? Tantissimo. Una megattera adulta pesa circa 30 tonnellate, quanto un camion a pieno carico, e ha un corpo relativamente rigido con larghe pinne che assomigliano a delle ali. Sott’acqua questo animale lungo circa 12 metri ha ` un’agilita sorprendente. Una cosa che incuriosiva molto i ricercatori era il fatto che questo cetaceo dalla corporatura massiccia riesce a nuotare in tondo descrivendo cerchi incredibilmente piccoli. Poi hanno scoperto che il segreto ` sta nella forma delle pinne. L’estremita an` teriore delle pinne non e liscia come quella delle ali di un aeroplano, ma seghettata, con una fila di protuberanze dette tubercoli. Mentre questo cetaceo fende l’acqua, i tubercoli aumentano la portanza e riducono l’attrito. In che modo? La rivista Natural History spiega che grazie ai tubercoli l’acqua accelera sopra la pinna creando dei mulinelli regolari, anche quando l’animale sale verso la superficie con un angolo molto elevato.10 Quali applicazioni pratiche potrebbe avere questa scoperta? Se le ali dei velivoli imitassero le pinne delle megattere avrebbero bi- 12 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? sogno di meno ipersostentatori e altri congegni meccanici per controllare il flusso del` l’aria. Queste ali sarebbero piu sicure e la ` loro manutenzione sarebbe piu facile. John Long, esperto di biomeccanica, ritiene che un giorno “probabilmente tutti gli aerei di linea avranno protuberanze simili a quelle delle pinne della megattera”.11 Imitare le ali del gabbiano ` Naturalmente le ali degli aerei imitano gia la forma delle ali degli uccelli. Ma di recente in questo campo la biomimesi ha raggiunto nuove vette. “Alcuni ricercatori dell’Univer` sita della Florida”, dice la rivista New Scientist, “hanno costruito il prototipo di un aero` mobile radioguidato che puo librarsi in volo, scendere in picchiata e prendere quota velocemente come fa il gabbiano”.12 I gabbiani compiono le loro eccezionali acrobazie flettendo le ali all’altezza del- Anche quando sta fermo sul ghiaccio il gabbiano non si congela. Come fa a conservare il calore corporeo? In parte il segreto sta in un’affascinante caratteristica comune a diversi animali che vivono nei climi freddi: lo scambio di calore in controcorrente. Di cosa si tratta? Per comprenderlo immaginiamo due tubi affiancati. In uno circola acqua calda, nell’altro acqua fredda. Se i liquidi scorrono nella stessa direzione, ` l’acqua calda cedera all’acqua Il calore rimane nel corpo Il freddo rimane nelle zampe Aereo: Kristen Bartlett/University of Florida Copiare le zampe del gabbiano 5 Fotosearch le articolazioni del gomito e della spalla. Copiando la forma di quest’ala, “il prototipo, di circa 70 centimetri, attraverso un piccolo motore controlla una serie di aste metalliche che muovono le ali”, dice la rivista. Queste ali, progettate sapientemente, permettono al piccolo velivolo di librarsi e scendere in picchiata fra edifici alti. Alcu` ne autorita militari vogliono sviluppare un aeroplano del genere, estremamente manovrabile, per localizzare armi chimiche o bio` logiche nelle grandi citta. ` ` fredda circa meta del suo calore. Se pero i liquidi scorrono in direzioni opposte, l’ac` qua calda cedera a quella fredda quasi tutto il calore. ` Quando un gabbiano e fermo sul ghiaccio, nelle zampe avviene uno scambio di calore in controcorrente che riscalda il sangue che risale dalle zampe fredde. In questo modo il calore si conserva nel corpo del gabbiano e non si disperde attraverso le zampe. Arthur P. Fraas, ingegnere meccanico ed aeronautico, ha detto che nelle zam` pe del gabbiano vi e “uno scambiatore di ` calore a recupero tra i piu efficienti che esi` 13 stano”. E un sistema talmente ingegnoso che l’uomo l’ha copiato. Prototipo di automobile che imita le sorprendenti caratteristiche idrodinamiche del pesce scatola ` ` Il sonar dei delfini e piu efficiente di quello realizzato dall’uomo Nel frattempo la NASA, l’ente spaziale americano, sta sviluppando un robot “multizampe” che si muove come uno scorpione, e ` ingegneri della Finlandia hanno gia sviluppato un trattore a sei zampe in grado di scavalcare gli ostacoli come farebbe un gigantesco insetto. Altri ricercatori hanno progettato un tessuto che presenta piccole scaglie che si ` Chi e il titolare dei brevetti della natura? aprono e si chiudono come le pigne, adattandosi alla temperatura corporea. Un’industria automobilistica sta realizzando un’automobile che imita le sorprendenti caratteristiche idrodinamiche del pesce scatola. E altri ricercatori stanno studiando le conchiglie di certi molluschi, le orecchie di mare, per capire ´ come fanno ad ammortizzare i colpi, poiche sperano di realizzare dei giubbotti antiproiet` ` tile piu leggeri e piu resistenti. ` I ricercatori hanno preso cosı tante buone idee dalla natura che hanno creato 14 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? ` una banca dati in cui sono gia catalogati migliaia di sistemi biologici. Gli scienziati possono consultare questa banca dati per trovare “soluzioni naturali ai loro problemi di progettazione”, dice The Economist. I sistemi naturali contenuti nella banca dati sono conosciuti come “brevetti biolo` gici”. Di solito il titolare di un brevetto e la ` persona o la societa che registra legalmente una nuova idea o un nuovo dispositivo. A proposito di questa banca dati, The Economist dice: “Chiamando ‘brevetti biologici’ le idee ingegnose copiate dalla natura, i ricercatori non fanno che sottolineare che ` titolare del brevetto e, in effetti, la natu14 ra”. Come ha fatto la natura ad avere tutte queste idee brillanti? Molti ricercatori attribuiscono i progetti ingegnosi evidenti in natura a milioni di anni di tentativi evoluzioni` stici. Altri ricercatori, pero, arrivano a una conclusione diversa. Il microbiologo Michael J. Behe ha scritto nel New York Times del 7 febbraio 2005: “L’evidenza innegabile di un progetto [nella natura] fornisce un ar` gomento di una semplicita disarmante: se una cosa assomiglia a un’anatra, si muove Pesce scatola e auto: Mercedes-Benz USA A chi va il merito? ` C’e chi studia le conchiglie delle orecchie di mare per capire come fanno ad ammortizzare i colpi ` Zampa del geco: 5 Fotosearch; colibr ı: Laurie Excell/Fogstock/age fotostock come un’anatra e fa qua qua, in assenza di evidenze inoppugnabili del contrario siamo giustificati a concludere che si tratti davvero di un’anatra”. Il suo punto di vista? “L’idea di un progetto non va scartata solo per´ che ovvia”.15 Di sicuro un ingegnere che progetta l’ala ` di un velivolo in modo da renderla piu sicura ed efficiente merita di ricevere un riconoscimento. In modo simile chi inventa ` ` un tessuto piu comodo o un veicolo piu efficiente deve veder riconosciuti i suoi meriti. Anzi, se un costruttore copia le idee di qualcun altro senza indicare il vero proget` tista puo essere accusato di reato. Riflettete su questi fatti: ricercatori altamente specializzati cercano di risolvere difficili problemi di ingegneria copiando rozzamente i sistemi che ci sono in natura. Eppure alcuni attribuiscono alla cieca evo` luzione la genialita dell’idea. Vi sembra ragionevole? Se la copia richiede un progettista intelligente, che dire dell’originale? A ` chi va piu credito, all’architetto esperto o al progettista alle prime armi che copia le sue idee? ` Il geco puo aderire ` anche alle superfici piu lisce sfruttando forze intermolecolari La conclusione logica Dopo aver considerato i fatti e aver notato come nella natura sia evidente un progetto, molti sono d’accordo con le parole dello scrittore biblico Paolo, che riferendosi a ` Dio disse: “Le sue invisibili qualita, perfi` no la sua sempiterna potenza e Divinita, si vedono chiaramente fin dalla creazione del ´ mondo, perche si comprendono dalle cose fatte”. — Romani 1:19, 20. Che ne pensate? ˛ Vi sembra logico credere che la geniale progettazione evidente in natura sia frutto del caso? ˛ Cosa direste a chi sostiene che la vita ` e solo in apparenza frutto di un progetto? CHI L’HA PROGETTATO PER PRIMO? 15 Frutto di un progetto? Se la copia richiede un progettista, che dire dell’originale? Fibre ˛ ` Cosa ha fatto l’uomo: Il kevlar e una fibra artificiale molto resistente utilizzata per realizzare cose come giubbotti antiproiettile. Per produrlo occorrono alte temperature e solventi tossici. ˛ Cosa esiste in natura: I ragni tessitori ` secernono sette tipi di seta. La piu ` ` resistente e piu leggera del cotone ma, a ` ` ` ` parita di peso, e piu forte dell’acciaio e piu resistente del kevlar. Se una ragnatela fatta con questa seta fosse ingrandita fino ad assumere le dimensioni di un campo da calcio, con fili dello spessore di un centimetro distanti quattro centimetri l’uno dall’altro, riuscirebbe a fermare un Boeing 747 in volo! I ragni producono questa seta a temperatura ambiente usando come solvente l’acqua. La secrezione della seta del ragno vista al microscopio Copyright Dennis Kunkel Microscopy, Inc. 16 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? Sistemi di navigazione ˛ Cosa ha fatto l’uomo: Ci sono aerei di linea in cui ` il pilota automatico e in grado non solo di pilotare l’aeromobile da un paese all’altro, ma anche di farlo atterrare. Si sta sperimentando un pilota automatico che ` usa un computer grande piu o meno quanto una carta di credito. ˛ Cosa esiste in natura: La farfalla monarca, il cui cervello ` e grande quanto la punta di una penna a sfera, migra dal Canada a una piccola macchia di foresta in Messico, compiendo un viaggio di quasi 3.000 chilometri. Questa farfalla fa affidamento sul sole per orientarsi e ha la ` capacita di compensare il moto apparente del sole. Lenti ˛ Cosa ha fatto l’uomo: Alcuni ingegneri hanno sviluppato un occhio composto ` ` artificiale con piu di 8.500 lenti non piu grande di una capocchia di spillo. Queste lenti possono essere usate in rilevatori di movimento ultraveloci e fotocamere multidirezionali ultrasottili. ˛ ` Cosa esiste in natura: Ciascun occhio della libellula e composto da circa 30.000 lenti, che insieme producono un’ampia visione a mosaico. L’occhio composto della libellula permette di percepire i movimenti in maniera estremamente efficiente. CHI L’HA PROGETTATO PER PRIMO? 17 Evoluzione Quali sono i fatti? ` ` “L’evoluzione e un fatto come lo e il calore del sole”, afferma Richard Dawkins, un ` eminente evoluzionista.16 Che il sole emani calore ovviamente e provato dagli esperimenti e dall’osservazione diretta. Ma gli esperimenti e l’osservazione diretta provano in modo altrettanto incontestabile la teoria dell’evoluzione? Charles Darwin e il suo libro L’origine delle specie in modo che i discendenti abbiano caratteri` ` stiche come zampe piu corte o pelo piu lungo.1 Alcuni scienziati definiscono queste piccole variazioni “microevoluzione”. Secondo gli evoluzionisti, tanti piccoli cambiamenti si sarebbero sommati nel corso di miliardi di anni e avrebbero prodotto i ´ grandi cambiamenti necessari perche i pesci si evolvessero in anfibi e le creature scimmiesche in esseri umani. Questo processo ipotetico che comporta grandi cambiamenti ` e detto “macroevoluzione”. 1 Spesso questi ` cambiamenti derivano da una perdita di funzionalita dei geni. La ` piccola taglia del bassotto tedesco, ad esempio, e dovuta a un’anomalia nella crescita della cartilagine, che provoca il nanismo. Darwin: Dal libro L’origine delle specie, 1902; libro: AbeBooks.com Prima di rispondere a questa domanda, ci sono alcune questioni da mettere in chiaro. Molti scienziati hanno riscontrato che negli organismi viventi, con il susseguirsi delle generazioni, avvengono lievi variazioni. Per esempio, gli allevatori di razze canine possono incrociare selettivamente esemplari di cani Charles Darwin, per esempio, insegnava che i piccoli cambiamenti che si possono osservare dimostrano che sono possibili anche ` ´ cambiamenti molto piu grandi, benche nessu17 no li abbia mai osservati. Sosteneva che nel corso di lunghi intervalli di tempo, per mezzo di “modificazioni estremamente leggere”, alcune cosiddette forme di vita semplici si fossero lentamente evolute nei milioni di diverse forme di vita esistenti sulla terra.18 Molti la considerano una spiegazione plausibile. Fanno questo ragionamento: ‘Se all’interno di una specie possono avveni´ re piccoli cambiamenti, perche l’evoluzione non potrebbe produrre grandi cambiamenti in lunghi periodi di tempo?’1 Ma in real` ta, come vedremo, la teoria dell’evoluzione poggia su tre presupposti errati. Presupposto errato n. 1. Le mutazioni provvedono la materia prima necessaria alla formazione di nuove specie. La teoria della macroevoluzione poggia sul presupposto che le mutazioni (variazioni casuali del codice genetico di piante e animali) possano produrre non solo nuove specie, ma intere famiglie di organismi vegetali e animali.19 Dati di fatto. Molte caratteristiche di una pianta o di un animale sono determinate dalle informazioni contenute nel suo patrimonio genetico, il codice racchiuso nel nucleo di ogni cellula.2 I ricercatori hanno scoperto che le mutazioni possono provocare cambiamenti ereditari nelle piante e negli animali. Ma producono davvero specie completamen` te nuove? Cosa si e compreso dopo un secolo di studi nel campo della genetica? Alla fine degli anni ’30 del secolo scorso gli scienziati abbracciarono con entusiasmo ` una nuova idea. Gia ritenevano che la selezione naturale, il fenomeno secondo cui ` gli organismi piu adatti a un dato ambien` te hanno maggiori probabilita di sopravvivere e riprodursi, potesse produrre nuove specie di piante da mutazioni casuali. Pertanto conclusero che la selezione artificiale delle mutazioni avrebbe potuto farlo in modo ` ` ancor piu efficace. “L’entusiasmo contagio i biologi in generale, ma soprattutto i genetisti e gli esperti di tecniche di selezione”, ¨ ha detto il ricercatore Wolf-Ekkehard Lonnig, che lavora in Germania presso l’Istituto Max Planck per la Ricerca sul Miglioramento Genetico delle Piante Coltivate.1 ¨ 1 Lonnig crede che la vita sia opera di un Creatore. I suoi commenti qui riportati rappresentano la sua opinione personale e non la posizione ufficiale dell’Istituto Max Planck per la Ricerca sul Miglioramento Genetico delle Piante Coltivate. ´ Le drosofile mutanti, benche malformate, sono sempre drosofile Le mutazioni possono produrre cambiamenti nelle piante, come in ` questo mutante dai fiori piu grandi, ma solo entro certi limiti Normale 1 Il termine “specie”, che ricorre frequentemente in queste pagine, nel libro biblico ` della Genesi ha un ` significato piu ampio. Spesso cio che gli scienziati definiscono evoluzione di una nuova specie costitui-` sce semplicemente una variazione all’interno di cio che nella Genesi si intende per “specie”. 2 Le ricerche mostrano che anche il citoplasma, la membrana e altre strutture della cellula hanno un ruolo importante nello sviluppo morfologico e fisiologico di un organismo. EVOLUZIONE: QUALI SONO I FATTI? 19 Normale ´ ¨ Perche un tale entusiasmo? Lonnig, che ha dedicato circa 30 anni allo studio delle mutazioni genetiche nelle piante, ha affermato: “Quei ricercatori pensarono fosse venuto il momento di rivoluzionare i metodi tradizionali con cui si selezionavano piante e animali. Ritenevano che inducendo e selezionando mutazioni vantaggiose si potessero generare organismi vegetali e animali migliori”.20 Anzi, alcuni speravano di produrre specie completamente nuove. Scienziati di Stati Uniti, Asia ed Europa avviarono programmi di ricerca ben finanziati per provare ad accelerare i tempi dell’evoluzione. Dopo oltre 40 anni di intensa ricerca quali sono stati i risultati? “Nonostante gli ingenti capitali investiti”, afferma il ricercatore Peter von Sengbusch, “il tentati` ` vo di ottenere varieta sempre piu produttive tramite irradiazione [un sistema per indur` re mutazioni] si e dimostrato in linea gene¨ rale un fallimento”.21 Lonnig dice: “Intorno agli anni ’80 le speranze e l’entusiasmo dei ricercatori naufragarono in un insuccesso globale. Nei paesi occidentali la selezione artificiale mediante induzione di mutazioni (mutation breeding) come ramo di ricerca a ´ se stante fu abbandonata. Quasi tutti gli or` ganismi modificati . . . morivano o erano piu ` deboli delle varieta presenti in natura”.1 I dati raccolti dopo circa cento anni di ricerca nel campo delle mutazioni in generale e settanta anni di selezione artificiale mediante induzione di mutazioni permettono agli scienziati di tirare le somme riguardo ` alla possibilita che le mutazioni producano nuove specie. Dopo aver preso in esame 1 Gli esperimenti hanno ripetutamente dimostrato che c’erano sempre meno mutanti nuovi, mentre comparivano regolarmente gli stessi tipi di mutanti. Inoltre meno dell’1 per cento dei vegetali mutanti veniva selezionato per ulteriori ricerche, e meno dell’1 per cento di tale gruppo era ritenuto` interessante a fini commerciali. Ad ogni modo, non e mai stata creata una specie completamente nuova. Per quanto riguarda gli animali i risultati della selezione artificiale mediante indu` zione di mutazioni si sono rivelati ancor piu deluden` ti e il metodo e stato completamente abbandonato. 20 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? ¨ le prove, Lonnig ha concluso: “Le mutazioni non possono trasformare una specie [vegetale o animale] in una interamente nuova. Tale conclusione concorda con tutti gli esperimenti e le ricerche effettuate sulle mutazioni nel XX secolo, oltre che con il calco` lo delle probabilita”. ` Quindi, le mutazioni possono far sı che una specie si evolva in una completamente diversa? I fatti dimostrano di no! Le ricer¨ che svolte hanno portato Lonnig a concludere che “le specie geneticamente distinte hanno confini ben precisi che le mutazioni casuali non possono eliminare o superare”.22 ` Pensate a cio che comporta quanto detto sopra. Se esperti ricercatori non sono in grado di produrre nuove specie inducendo delle mutazioni e selezionando quelle desi` derabili, e plausibile che un processo casuale faccia di meglio? Se le ricerche mostrano che le mutazioni non possono trasformare una specie in una interamente nuova, allora come sarebbe avvenuta la macroevoluzione? Presupposto errato n. 2. La selezione naturale porta alla formazione di nuove specie. Secondo Darwin il fenomeno da lui definito selezione naturale favorirebbe le ` forme di vita piu adatte all’ambiente, con la conseguente estinzione di quelle meno adatte. Oggi gli evoluzionisti sostengono che, con la diffusione e l’isolamento delle specie, la selezione naturale favorisca quelle che, grazie a mutazioni genetiche, sono in grado di sopravvivere nel nuovo ambiente. Di conseguenza ipotizzano che questi gruppi isolati finiscano per evolversi in specie totalmente nuove. ` Dati di fatto. Come gia detto, le ricerche indicano chiaramente che le mutazioni non possono produrre specie vegetali o animali completamente nuove. Ma quali prove adducono gli evoluzionisti per dimostrare che la selezione naturale privilegerebbe I fringuelli` di Darwin dimostrano ` tutt’al piu che una specie puo adattarsi ai cambiamenti climatici ` dizioni climatiche i fringuelli col becco piu lungo erano dominanti per un anno, ma in seguito tornavano a essere dominanti quelli ` col becco piu piccolo. Notarono anche che “specie” diverse di fringuelli si incrociavano ` dando vita a una progenie le cui probabilita ` di sopravvivenza erano piu elevate di quelle delle specie dei genitori. Giunsero alla conclusione che, se gli incroci fossero continuati, le due “specie” avrebbero potuto fondersi in una sola.25 ` Quindi, la selezione naturale puo davvero dare luogo a specie completamente nuove? Decenni fa, George C. Williams, ` biologo evoluzionista, inizio a metterlo in dubbio.26 Nel 1999 l’evoluzionista Jeffrey H. Schwartz scrisse che la selezione natura` le puo aiutare le specie ad adattarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali, ma senza dare origine a nulla di nuovo.27 In effetti i fringuelli di Darwin non stanno diventando “nulla di nuovo”. Sono sempre fringuelli. E il fatto che si incrocino tra di loro mette in dubbio i criteri che gli evoluzionisti usano per definire le specie. Tutto questo mostra che persino prestigiose EVOLUZIONE: QUALI SONO I FATTI? 21 Becchi dei fringuelli: Dal libro Journal of Researches, di Charles Darwin (1873), cortesia della Biodiversity Heritage Library le mutazioni vantaggiose per produrre nuove specie? Un opuscolo pubblicato nel 1999 dall’Accademia Nazionale americana delle Scienze menziona “le 13 specie di fringuelli ´ studiati da Darwin alle Galapagos, ora noti come fringuelli di Darwin”.23 Negli anni ’70 del secolo scorso un gruppo di ricercatori guidati da Peter e Rose` mary Grant, dell’Universita di Princeton, si ` mise a studiare quei fringuelli e scoprı che ` dopo un anno di siccita quelli con il becco ` leggermente piu grande erano sopravvissuti meglio degli altri. Dato che la classificazio` ne delle 13 specie di fringuelli e determinata principalmente dalle dimensioni e dalla forma del becco, tali scoperte furono ritenute significative. L’opuscolo continua: “I Grant calcolarono che, se sulle isole si fosse verifi` cato un periodo di siccita ogni 10 anni, in soli 200 anni circa sarebbe potuta comparire una nuova specie di fringuelli”.24 Tale opuscolo, tuttavia, non riporta che ` negli anni successivi al periodo di siccita la ` popolazione di fringuelli col becco piu piccolo era di nuovo dominante. I ricercatori scoprirono che quando cambiavano le con- accademie scientifiche possono mancare di ` obiettivita nel riportare i fatti. Presupposto errato n. 3. La documentazione fossile registra cambiamenti macroevolutivi. Il succitato opuscolo dell’Accademia Nazionale americana delle Scienze lascia intendere che i fossili rinvenuti comprovino la macroevoluzione in manie` ra piu che soddisfacente. Dichiara: “Sono ` state scoperte cosı tante forme di vita intermedie tra pesci e anfibi, tra anfibi e rettili, tra rettili e mammiferi e nell’albero genealogico ` dei primati che spesso e difficile determina` re con certezza quando e avvenuta la transizione tra una specie e l’altra”.28 Dati di fatto. L’audace dichiarazione dell’Accademia Nazionale americana delle ´ Scienze lascia perplessi. Perche? Niles ElStando alla documentazione fossile tutti i principali gruppi di animali sono comparsi all’improvviso e sono rimasti sostanzialmente invariati 1 Anche i pochi esempi di testimonianza fossile che i ricercatori additano a conferma dell’evoluzione sono opinabili. Vedi le pagine da 22 a 29 dell’opuscolo L’origine della vita: cinque domande su cui riflettere, edito dai Testimoni di Geova. 22 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? ´ Perche molti eminenti evoluzionisti insistono nel presentare la macroevoluzione come un fatto? Il noto evoluzionista Richard Lewontin riconobbe che molti scienziati sono propensi ad accettare affermazioni scientifiche non comprovate per´ che sono “in primo luogo devoti alla causa del materialismo”.1 Molti scienziati rifiutano anche solo di prendere in considerazio´ ne l’idea che esista un Progettista perche, come scrisse Lewontin, “non possiamo permetterci di aprire la porta a Dio”.30 A questo riguardo il sociologo Rodney Stark, citato in Scientific American, ha detto: “Ci sono stati 200 anni di pubblicizzazione del fatto che se si vuole essere una persona di scienza, si deve tenere la mente sgombra da condizionamenti religiosi”. Fa anche notare ` che nelle universita dove si fa ricerca “le persone religiose tengono la bocca chiusa”.31 Prendere per buona la teoria della macroevoluzione significa credere che scienziati agnostici o atei non si lascino influenzare dalle loro convinzioni personali nell’interpretazione delle scoperte scientifiche. Significa credere che le mutazioni e la selezione naturale abbiano prodotto tutte le complesse forme di vita, sebbene un secolo di ricerche mostri che le mutazioni non hanno mai trasformato una specie propriamente detta in una completamente nuova. Significa credere che tutte le creature si siano gradualmente evolute da un ´ antenato comune, benche la documentazione fossile indichi chiaramente che le principali categorie vegetali e animali sono comparse all’improvviso e non si sono evolute in altre categorie, nemmeno nel corso di centinaia di milioni di anni. Vi pare che questo significhi ` basarsi sui fatti? Non c’e dubbio: credere nel` l’evoluzione e un atto di “fede”. 1 Qui per “materialismo” si intende la teoria secondo cui ` ogni cosa nell’universo, inclusa ogni forma di vita, e venuta all’esistenza senza alcun intervento soprannaturale. ˜ 5 Juan Carlos Mu noz/age fotostock, e cortesia del Royal Tyrrell Museum of Palaeontology dredge, evoluzionista convinto, afferma che le testimonianze fossili non dimostrano che si sia verificato un graduale accumulo di cambiamenti, ma che per lunghi periodi di tempo “nella maggior parte delle specie si sono verificati pochissimi cambiamenti evolutivi se non nessuno”.129 Finora scienziati di tutto il mondo hanno rinvenuto e catalogato circa 200 milioni di grandi fossili e miliardi di microfossili. Molti ricercatori concordano nel dire che, stando a tale documentazione vasta e dettagliata, tutti i principali gruppi di animali sono comparsi all’improvviso e sono rimasti sostanzialmente invariati, e molte specie sono scomparse in maniera altrettanto improvvisa. Credere nell’evoluzione: un atto di “fede” Che ne pensate? ˛ Come rispondereste a chi sostiene che l’evidenza della cosiddetta microevoluzione ` dimostra che c’e stata anche una macroevoluzione? ´ ` ˛ Perche e significativo che la documentazione fossile dimostri che la maggioranza ` delle specie hanno subıto pochissimi cambiamenti nel corso di lunghi periodi di tempo? La scienza e la Genesi Molti sostengono che la scienza smentisce il racconto biblico della creazione. ` ` In realta la vera contraddizione non e fra la scienza e la Bibbia, ma fra la scienza e le idee di certi gruppi religiosi creazionisti. Alcuni di questi gruppi asseriscono, a torto, che secondo la Bibbia tutto l’universo fisico fu creato circa 10.000 anni fa in sei giorni di 24 ore. ` La Bibbia, pero, non sostiene queste affermazioni. Se lo facesse, numerose scoperte scientifiche degli ultimi cento anni in effetti getterebbero ombra sulla sua at` ` tendibilita. Leggendo il testo biblico con attenzione si nota che non e in contrasto con i fatti scientifici dimostrati. Pertanto i testimoni di Geova dissentono da molti gruppi creazionisti. Di seguito indichiamo cosa insegna realmente la Bibbia. A quando risale il “principio”? 24 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? Quanto durarono i giorni creativi? Che dire della durata dei giorni creativi? Furono di 24 ore letterali? Secondo ` alcuni, dal momento che Mose, lo scrit` tore della Genesi, in seguito menziono il giorno che fece seguito ai sei giorni creativi come modello per stabilire il sabato settimanale, ciascun giorno creativo deve essere stato di 24 ore letterali. (Esodo 20:11) La Genesi sostiene questo ragionamento? ` No, non lo sostiene. Il fatto e che il ter` mine ebraico tradotto “giorno” puo esse` re usato in riferimento a unita di tempo di varia durata, non solo a un periodo di 24 ore. Per esempio, riassumendo l’ope` ra creativa di Dio, Mose parla di tutti e sei i giorni creativi come di un solo giorno. (Genesi 2:4) Inoltre il primo giorno Nebulosa: IAC/RGO/David Malin Images ` L’incipit della Genesi e semplice e di ` effetto: “In principio Dio creo i cieli e la terra”. (Genesi 1:1) Secondo diversi biblisti qui viene descritta un’azione distinta da quelle dei giorni creativi di cui si parla dal versetto 3 in poi. Questo ha profonde implicazioni. In base alle parole iniziali della Bibbia l’universo, incluso il pianeta Ter` ra, esisteva gia da tempo imprecisato prima che avessero inizio i giorni creativi. I geologi calcolano che la Terra abbia 4 miliardi di anni, e secondo gli astrono` mi l’universo puo avere ben 15 miliardi ` di anni. Queste cifre, o i dati piu accurati di cui potremmo disporre in futuro, contraddicono Genesi 1:1? No. La Bib` bia non specifica l’eta effettiva dei “cieli” e della “terra”. Pertanto, la scienza non smentisce il testo biblico. La Genesi non insegna che la Terra e l’universo furono creati in sei giorni di 24 ore poche migliaia di anni fa Gli eventi iniziati durante un “giorno” proseguirono il “giorno” o i “giorni” successivi creativo “Dio chiamava la luce Giorno, ` ma chiamo le tenebre Notte”. (Genesi 1:5) In questo caso solo una parte delle ` 24 ore e definita “giorno”. Di sicuro, nelle Scritture non ci sono elementi per affermare in modo arbitrario che i giorni creativi fossero di 24 ore ciascuno. Allora quanto durarono? La Bibbia non lo dice; ad ogni modo, i capitoli 1 e ` 2 della Genesi indicano che si tratto di periodi di tempo piuttosto lunghi. Sei periodi creativi ` Mose scrisse il libro in ebraico e lo scrisse dal punto di vista di un osservatore sulla terra. Tenere conto di questi due fattori, oltre a sapere che l’universo esisteva prima dell’inizio dei periodi (o giorni) creativi, consente di fare chiarezza ` sulle perplessita che sono state sollevate intorno al racconto della creazione. Per´ che? Da un’attenta analisi della Genesi emerge che gli eventi iniziati durante un “giorno” proseguirono il “giorno” o i “giorni” successivi. Prima che iniziasse il primo “giorno”, per esempio, il sole esi26 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? ` steva gia, ma per qualche motivo la luce emessa non poteva raggiungere la superficie terrestre, forse a causa di fitte nubi. (Giobbe 38:9) Durante il primo “giorno” ` questa barriera inizio ad aprirsi, permettendo alla luce diffusa di penetrare l’atmosfera.1 Il secondo “giorno” evidentemente ` l’atmosfera continuo a schiarirsi creando una separazione tra le fitte nubi di sopra e il mare di sotto. Il quarto “giorno” l’atmosfera si era schiarita al punto da far comparire il sole e la luna “nella distesa dei cieli”. (Genesi 1:14-16) In altre parole, dal punto di vista di un osservatore sulla terra, il sole e la luna iniziarono a essere visibili. Questi avvenimenti ebbero luogo gradualmente. Secondo il racconto della Genesi inoltre, man mano che l’atmosfera continuava a schiarirsi, il quinto “giorno” iniziarono a comparire creature volatili, fra cui insetti e creature dotate di membrane alari. ` 1 Nel descrivere cio che avvenne ` il primo “giorno” il termine ebraico usato per “luce” e ’ohr, luce in senso generale,` mentre ` in relazione al quarto “giorno” il termine usato e ma’ohr, che si riferisce alla fonte della luce. La narrazione biblica non esclude che alcuni dei principali eventi di ciascun giorno, o periodo creativo, siano avvenuti gradualmente e non istantaneamente, e che alcuni di essi siano addirittura proseguiti nei giorni creativi successivi.1 “Secondo le loro specie” Il fatto che piante e animali siano comparsi gradualmente significa forse che Dio si sia servito dell’evoluzione per ot` tenere la grande varieta di esseri viventi che conosciamo? No. Il racconto dice ` chiaramente che Dio creo tutte le fondamentali “specie” di flora e fauna. (Gene` si 1:11, 12, 20-25) E possibile che queste “specie” originali di piante e animali ` siano state programmate con la capacita di adattarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali? Come si stabilisce quali sono i confini di una “specie”, nel senso biblico del termine? La Bibbia non lo ` spiega. Dice pero che gli esseri viventi 1 Per ` esempio, nel sesto giorno creativo, Dio comando agli esseri umani: “Moltiplicatevi e riempite` la terra”. (Genesi 1:28, 31) Tuttavia, questo comincio ad avvenire solo durante il “giorno” seguente. — Genesi 2:2. “brulicarono secondo le loro specie”. (Genesi 1:21) Questa dichiarazione sottintende ` ` che c’e un limite alla quantita di variazioni che possono avvenire all’interno di una “specie”. Sia la documentazione fossile sia le recenti ricerche confermano che nell’arco di lunghi periodi di tempo le fondamentali ca` tegorie di piante e animali hanno subıto pochi cambiamenti. Contrariamente a quanto affermano alcuni gruppi religiosi, la Genesi non insegna che l’universo, compresi la terra e tutti gli esseri viventi che la abitano, fu Che ne pensate? ˛ Quali idee errate hanno molti sul resoconto biblico della creazione? ´ ` ˛ Perche e significativo che la Bibbia e la scienza concordino su molti punti? creato in un breve periodo di tempo in un passato relativamente recente. Tutt’altro. Menziona aspetti relativi alla creazione dell’universo e alla comparsa della ` vita sulla terra che concordano con cio che gli scienziati hanno scoperto di recente. A motivo delle proprie convinzioni filosofiche, molti scienziati respingono la ` dichiarazione ` della Bibbia che Dio creo ` tutte le cose. E interessante notare, pero, ` che nell’antico libro della Genesi Mose scrisse che l’universo ebbe un inizio e che la vita comparve per gradi nel cor` so di varie epoche. Come faceva Mose, ` 3.500 anni fa, ad avere informazioni cosı accurate dal punto di vista scientifico? Esiste una sola spiegazione logica. Colui che ebbe il potere e la sapienza necessari per creare i cieli e la terra era certamen` te in grado di dare a Mose una conoscen` za cosı avanzata. Questo avvalora la dichiarazione della Bibbia quando dice di essere “ispirata da Dio”.1 — 2 Timoteo 3:16. Ma forse vi chiedete: ‘Fa veramente differenza credere o no al resoconto biblico della creazione?’ Considerate alcune ragioni inoppugnabili per cui possia` mo dire di sı. 1 Per maggiori informazioni su questo argomento, vedi l’opuscolo Un libro per tutti, edito dai Testimoni di Geova. 28 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? Pinguini: Cortesia di John R. Peiniger La scienza conferma che tutti gli esseri viventi si riproducono “secondo le loro specie” Fa differenza a cosa credete? Secondo voi la vita ha uno scopo? L’evoluzionista Wil` liam B. Provine dice: “Cio che abbiamo appreso circa il processo evolutivo ha enormi implicazioni per noi, in quanto influisce sul senso che diamo alla nostra vita”. La sua conclusione? “A mio avviso non esiste un fine ultimo nella vita”.32 & Faunia, Madrid Consideriamo cosa significano queste parole. Se non ci fosse un fine ultimo, la vostra vita non avrebbe alcuno scopo se non quello di compiere qualche buona azione e forse trasmettere le vostre caratteristiche genetiche alla generazione successiva. Alla morte, smettereste di esistere per ` sempre. Il vostro cervello, le vostre facolta di pensare, ragionare e meditare sul significato della vita sarebbero semplicemente il risultato di un incidente della natura. ` Ma c’e dell’altro. Molti che credono nell’evoluzione sostengono che Dio non esiste o che comunque non interviene negli affari umani. In un caso o nell’altro, il nostro futuro sarebbe nelle mani di leader politici o religiosi e di esponenti del mondo intellettuale. A giudicare da come sono an` date le cose finora, la societa umana continuerebbe a essere nel caos e piagata da guerre e corruzione. Se l’evoluzione fosse un fatto avremmo ampie ragioni per vivere secondo questo motto fatalistico: “Mangia´ mo e beviamo, poiche domani moriremo”. — 1 Corinti 15:32. La Bibbia, invece, insegna: “Presso ` [Dio] e la fonte della vita”. (Salmo 36:9) Il significato di queste parole ha profonde implicazioni. ` ` Se cio che la Bibbia dice e vero, la vita ha uno scopo. Il nostro Creatore ha un proposito amorevole, esteso a tutti coloro che scelgono di vivere in armonia con la ` sua volonta. (Ecclesiaste 12:13) In base a questo proposito, ci ha promesso la vita in un mondo libero da caos, guerre e corruzione, e perfino dalla morte. — Salmo 37: 10, 11; Isaia 25:6-8. Milioni di persone in tutto il mondo credono, a ragion veduta, che conoscere Dio ` ` ` e ubbidirgli e cio che piu di qualunque al` tra cosa da un senso alla vita. (Giovanni ` 17:3) La loro non e solo una pia illusione. ` Le prove sono schiaccianti: la vita e opera di un Creatore! Che ne pensate? ˛ Cosa siete propensi a credere, che ci siamo evoluti o che siamo stati creati? ´ ` Perche rispondete cosı? ˛ Quali sono alcune buone ragioni per esaminare su cosa si basano le vostre convinzioni? 29 Bibliografia Il pianeta che vive 1. Scientific American, numero speciale 2008 intitolato “Majestic Universe”, p. 11. 2. Perfect Planet, Clever Species—How Unique Are We?, di William C. Burger, 2003, pp. 24, 34. 3. Rare Earth—Why Complex Life Is Uncommon in the Universe, di Peter D. Ward e Donald Brownlee, 2000, p. 224. 4. The Sacred Balance—Rediscovering Our Place in Nature, di David Suzuki, 2007, p. 102. 5. God and the New Cosmology—The Anthropic Design Argument, di M. A. Corey, 1993, pp. 144-145. Riquadro: Un pianeta che brulica di vita 6. Wildlife in a Changing World —An Analysis of the 2008 IUCN Red List of Threatened Species, a ´ cura di Jean-Christophe Vie, Craig Hilton-Taylor e Simon N. Stuart, 2009, p. 6. 7. Journal of Industrial Microbiology, “Total Bacterial Diversity in Soil and Sediment Communities—A Review”, di V. Torsvik, R. Sørheim e J. Goksøyr, volume 17, 1996, pp. 170-178. 8. Science, “Environmental Genomics Reveals a Single-Species Ecosystem Deep Within Earth”, di Dylan Chivian et al., volume 322, 10 ottobre 2008, pp. 275-278. 5 David Hawks 9. Scientific American, “Microbe Census Reveals Air Crawling With Bacteria”, di David Biello, http://www.scientificamerican.com/ article.cfm?id6microbe-census-reveals-ai. Chi l’ha progettato per primo? 10. Natural History, “As the Whale Turns”, di Adam Summers, giugno 2004, pp. 24-25. 11. Science, Random Samples, “Flippered Flight”, 21 maggio 2004, p. 1106. 12. New Scientist, Technology, “Is It a Bird, Is It a Plane . . . ”, 3 settembre 2005, p. 21. 13. Heat Exchanger Design, Second Edition, di Arthur P. Fraas, 1989, p. 2. 30 LA VITA: OPERA DI UN CREATORE? 14. The Economist Technology Quarterly, Report, “Technology That Imitates Nature”, 11 giugno 2005, pp. 18-22. 15. The New York Times, “Design for Living”, di Michael J. Behe, 7 febbraio 2005, p. A21. Evoluzione: Quali sono i fatti? 16. Natural History, “Darwin & Evolution—The Illusion of Design”, di Richard Dawkins, novembre 2005, p. 37. 17. L’origine delle specie, 3a ed., trad. di C. Balducci, Newton Compton Editori, Roma, 1980, pp. 129-130. 18. Ibid., pp. 560-561. 19. Nobel Lectures, Physiology or Medicine 1942-1962, 1999, “The Production of Mutations”, di H. J. Muller, 1946, p. 162. 20. Mutation Breeding, Evolution, and the Law of Recurrent Variation, di Wolf-Ekkehard ¨ Lonnig, “Expectations in Mutation Breeding”, 2005, p. 48, e intervista a Wolf-Ekkehard ¨ Lonnig. 21. Ibid., pp. 48-51. 22. Ibid., pp. 49, 50, 52, 54, 59, 64, e intervista ¨ a Wolf-Ekkehard Lonnig. 23. Science and Creationism—A View From the National Academy of Sciences, “Evidence Supporting Biological Evolution”, 1999, p. 10. 24. Ibid., p. 11. 25. Le Scienze, “La selezione naturale e i fringuelli di Darwin”, di Peter R. Grant, ottobre 1991, pp. 94-100; Nature, “Oscillating Selection on Darwin’s Finches”, di H. Lisle Gibbs e Peter R. Grant, 11 giugno 1987, p. 511; Science, “Hybridization of Bird Species”, di Peter R. Grant e B. Rosemary Grant, 10 aprile 1992, pp. 193-197. 26. Adaption and Natural Selection, di George C. Williams, 1966, p. 54. 27. Sudden Origins—Fossils, Genes, and the Emergence of Species, di Jeffrey H. Schwartz, 1999, pp. 317-320. 28. Science and Creationism—A View From the National Academy of Sciences, Second Edition, “Evidence Supporting Biological Evolution”, p. 14. 30. The New York Review of Books, “Billions and Billions of Demons”, di Richard C. Lewontin, 9 gennaio 1997, pp. 28-32. 31. Sapere, “Scienziati e religione in America”, di Edward J. Larson e Larry Witham, febbraio 2007, pp. 60-61. Fa differenza a cosa credete? 32. Science, Technology, and Social Progress, a cura di Steven L. Goldman, “Evolution and the Foundation of Ethics”, di William B. Provine, 1989, pp. 253, 266. UN LIBRO PER TUTTI NASA, ESA, and the Hubble Heritage (STScl/AURA) -ESA/Hubble Collaboration 29. The Triumph of Evolution and the Failure of Creationism, di Niles Eldredge, 2000, pp. 49, 85. Quale libro . . . ˛ ` contiene princıpi immutabili validi per tutti? ˛ ha influito profondamente sulla giurisprudenza? ˛ ha ispirato alcuni al punto di indurli a rischiare la vita per tradurlo o ricopiarlo? L’opuscolo di 32 pagine intitolato Un libro per tutti prende in esame queste e molte altre ragioni per leggere la Bibbia. Potete anche trovare risposta alle seguenti domande: ´ Perche si soffre? ` ` ˛ Come si puo rendere piu felice la vita familiare? ˛ ˛ COSA INSEGNA realmente LA BIBBIA? Cosa accade quando si muore? Il libro di 224 pagine Cosa insegna realmente la Bibbia? risponde a queste e a molte altre domande. Gradireste altre informazioni? Contattate i Testimoni di Geova su www.jw.org/it. s ˛ Il nostro pianeta è stato progettato per ospitare la vita? ˛ Cosa impariamo dalle sorprendenti caratteristiche di molti esseri viventi? ˛ La teoria dell’evoluzione poggia su fatti incontestabili? ˛ La scienza ha smentito il resoconto biblico della creazione? ˛ Fa differenza a cosa credete? lc-I 140514 La vita è opera di un Creatore oppure siamo qui solo grazie a una serie di avvenimenti fortuiti e casuali? Poche domande sono oggetto di tanta controversia. Eppure la risposta è importantissima. Questo opuscolo prende in esame domande come: