CALENDARIO Tempo sacro e tempo profano Calendario di Romolo • calendario di 10 mesi • durata 304 giorni • inizio 15 marzo (luna piena) • • • • • • • • • • Marzo (31 giorni), Aprile (30 giorni), Maggio (31 giorni), Giugno (30 giorni), Quintile (31 giorni), Sestile (30 giorni), Settembre (30 giorni), Ottobre (31 giorni), Novembre (30 giorni) Dicembre (30 giorni). Calendario di Numa Pompilio • • • calendario di 12 mesi durata 355 giorni inizio 15 marzo (luna piena) • • • • • • • • • • • • • Gennaio (29 giorni), Febbraio (28 giorni), Marzo (31 giorni), Aprile (29 giorni), Maggio (31 giorni), Giugno (29 giorni), Quintile (31 giorni), Sestile (29 giorni), Settembre (29 giorni), Ottobre (31 giorni), Novembre (29 giorni) Dicembre (29 giorni). Mercedonio (27 giorni) - ogni due anni, alla fine di febbraio, venne inserito un mese (compensatorio) di 22 o 23 giorni e contemporaneamente il mese di febbraio venne accorciato di 4 o 5 giorni Calendario della prima età regia secondo A. Carandini Santuario di Anna Perenna Dedica ad Anna Perenna Nymphis sacratis Svetonius Germanus cum Licinia coniuge Annae Perennae votum quod susceperant si se victores statuerent aram marmoream se posituros, denuo victores facti, votum meriti solvimus Ded(icata) non(is) Apr(ilis), Silvano et Augurino co(n)s(ulibus) (5 aprile 156 d.C.) Calendario di Giulio Cesare • • • calendario di 12 mesi durata 365 giorni inizio I Gennaio • • • • • • • • • • • • • Gennaio (31 giorni), Febbraio (28 giorni), Marzo (31 giorni), Aprile (30 giorni), Maggio (31 giorni), Giugno (30 giorni), Quintile (31 giorni), Sestile (31 giorni), Settembre (30 giorni), Ottobre (31 giorni), Novembre (30 giorni) Dicembre (31 giorni). ogni quattro anni, dopo il 24 febbraio, (sexto die ante Kalendas Martias) venne inserito il dies bisextus. tra il 24 febbraio ed il 1° marzo (le Calende di marzo) si contano 6 giorni (2425-26-27-28-1) • Calendario postgiuliano • Il mese quintilis nel 44 a.C. per iniziativa di Marco Antonio fu dedicato a Giulio Cesare, e assunse il nome di IULIUS (luglio) • Il mese sextilis nell’8 a.C. attraverso la lex Pacuvia de mense Augusto fu dedicato ad Augusto e assunse il nome di AUGUSTUS (agosto) Struttura del calendario Macrobio, I Saturnali, I 15, 9-12. Nei tempi antichi, prima che i fasti fossero resi pubblici, contro il parere dei senatori, dallo scriba Gneo Flavio(304 a.C.), un pontefice minore aveva l'incarico di osservare il primo apparire della luna nuova e di annunziarlo al re dei sacrifici. Il re ed il pontefice minore compivano un sacrificio; poi il pontefice, "calata" – cioè chiamata - la plebe in Campidoglio presso la Curia Calabra vicino alla capanna di Romolo, proclamava il numero dei giorni che restavano per giungere dalle calende alle none: se diceva cinque volte la parola calo, voleva significare che le none cadevano il 5; se la ripeteva sette volte, che cadevano il 7. Quanto a calo è un verbo greco che significa 'chiamo', e quindi sembrò bene chiamare calende questo giorno, in quanto era il primo dei giorni" calati" ovvero chiamati 6. Stessa origine è da attribuirsi al nome della Curia presso cui erano chiamati, detta Calabra, e così pure a " classe" perché ad essa era chiamato tutto il popolo. Ed ecco il motivo per cui il pontefice minore proclamava "calando" il numero dei giorni che restavano per giungere alle none: dopo la luna nuova bisognava che nel giorno delle none gli abitanti della campagna confluissero nella città per apprendere dal re dei sacrifici le cause dei giorni festivi e per sapere che cosa c'era da fare in quel mese. Fasti Anziati Roma, Museo Nazionale Romano Ricostruzione dei Fasti Anziati Fasti Caeretani (12 a.C.) Roma, Musei Capitolini Roma, Museo Nazionale Romano Fasti Praenestini 6-9 d.C. Frammenti del mese di Aprile In evidenza la festa dei Robigalia Fasti Amiternini (dopo il 20 d.C.) Veroli, Casa Reali Fasti Verulani (14-37 d.C.) Gennaio Febbraio Marzo I colonna Litterae nundinales ogni giorno era distinto da una lettera che andava dalla A alla H. Questo gruppo di otto giorni veniva chiamato NUNDINAE; nel primo giorno si svolgeva il mercato. II colonna • I Numeri contraddistinguono i giorni del mese rispetto alle • Calende • None • Idi • Il giorno precedente le date principali viene indicato con le lettere PR Pr(idie) Il conteggio avviene a ritroso III colonna •K •Calendae (il primo giorno del mese) •NON •Non(ae) (5 o 7 del mese) •EID •Idus (13 o 15 del mese) •Questi tre giorni costituivano l’ossatura dell’intero mese Nomi dei giorni •Calendae da calare=annunciare, chiamare Al primo apparire della luna il Pontifex annunciava l’accaduto al Rex il quale fissava le scadenze principali del mese •Nonae Nono giorno prima delle Idi •Idus da iduare=dividere in due Cfr. Macrobio I 15,17: ‘iduare…Etrusca lingua dividere est’ Giorno della luna piena, divide in due parti uguali il mese IV colonna • Nome delle ricorrenze civili • Nome delle feste in onore degli dèi (in lettere più grandi quelle principali) • • • • 5 luglio: Poplifugia 19 luglio: Lucaria 23 luglio: Neptunalia 25 luglio: Furrinalia V colonna •Tipologia dei giorni •N nefastus * * Non sono consentite le attività civili a causa interdizioni religiose o anniversari funesti •NP ? Distingue tutte le Idi e tutte le feste •C comitialis Sono consentite tutte le attività pubbliche comprese quelle comiziali •F * * fastus Sono consentite tutte le attività pubbliche comprese quelle giudiziarie •EN endotercisus Nefasti all’inizio e allla fine, fasti nella parte centrale del giorno •Q R C F quando rex comitiavit fas 24 marzo e 24 maggio •Q ST D F quando stercus delatum fas •15 giugno * Napoli, Museo Archeologico nazionale Tavola nundinale Napoli, Museo Archeologico nazionale Menologium Colotianum I Menologi fornivano per ogni mese il numero dei giorni, la lunghezza del giorno e della notte, il nume tutelare, il segno zodiacale, le operazioni agricole, le feste ed i riti più importanti Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre • • • • • • • • • • GENNAIO Giorni 31 None al 5 Ore di giorno Ore 9 e 3/4 Ore di notte Ore 14 e 1/4 FEBBRAIO Giorni 28 None al 5 Ore di giorno Ore 10 e 3/4 Ore di notte Ore 13 e 1/4 MARZO giorni 31 none al 7 Ore di giorno Ore 12 Ore di notte Ore 12 EQUINOZIO 25 marzo Sole in Capricorno Dio protettore Giunone Affilatura dei pali Tagliare salici e canne Sole in Acquario Dio protettore Nettuno Sarchiatura dei campi di grano Cura delle viti Bruciare le canne Parentalia Lupercalia Sole in Pesci Dio protettore Minerva Puntellare le viti Potare le viti Semina del grano Sacrificio agli Dei Penati Cara Cognatio Terminalia Navigium Isidis Rito per Mamurio Liberalia Quinquatrus Rito in onore della Magna Mater Le ore • • • • • • Il giorno iniziava al levare del sole. Il periodo tra l'alba ed il tramonto veniva diviso in 12 ore (horae). La durata delle ore era variabile in quanto dipendeva dal tempo effettivo di luce. All'equinozio la durata di un'ora era pari ad una nostra ora, ma al solstizio d'inverno era minore ed al solstizio d'estate era maggiore. Il punto mediano era l'hora sexta, mezzogiorno (meridies). Nella vita militare la notte era divisa in 4 vigiliae o turni di guardia, ciascuna di 3 ore in media. Nella vita civile si usavano dei termini più generici per le varie parti della notte. Calendario astrologico i giorni della settimana sono raffigurati in forma di divinità: Saturno (barba e falce), Sole (raggi), Luna (crescente lunare), Marte (lancia ed elmo), Mercurio (elmo alato e bastone medico), Giove (barba e fulmini), Venere (personaggio femminile con acconciatura) Calendario a inserimento Treviri, Rheinisches Landsmuseum Saturno, Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove Venere Primavera, Estate, Autunno, Inverno Calendario di Trimalcione Petronio, Satyricon, 30 Nos iam ad triclinium perveneramus, in cuius parte prima procurator rationes accipiebat. Et, quod praecipue miratus sum, in postibus triclinii fasces erant cum securibus fixi, quorum imam partem quasi embolum navis aeneum finiebat, in quo erat scriptum:[2] «C. Pompeio Trimalchioni, seviro Augustali, Cinnamus dispensator». [3] Sub eodem titulo et lucerna bilychnis de camera pendebat, et duae tabulae in utroque poste defixae, quarum altera, si bene memini, hoc habebat inscriptum: «III. et pridie kalendas Ianuarias C. noster foras cenat», [4] altera lunae cursum stellarumque septem imagines pictas; et qui dies boni quique incommodi essent, distinguente bulla notabantur. Noi eravamo ormai giunti al triclinio, nella cui anticamera un cassiere ritirava i conti. E, cosa che mi lasciò particolarmente sorpreso, agli stipiti del triclinio erano affissi fasci con scuri, che terminavano in fondo con una specie di rostro navale in bronzo, su cui stava scritto: [2] «A C. Pompeo Trimalcione, seviro augustale, Cinnamo tesoriere». [3] Con sopra la medesima dedica, pendeva dal soffitto anche una lampada a due becchi, e all'uno e all'altro stipite erano infisse due tavole, di cui l'una, se ben ricordo, aveva questa scritta: «L'antivigilia e la vigilia di gennaio il nostro C. è fuori a cena», [4] un quadro l'altra del corso della luna e delle immagini dei sette pianeti; e come fossero i giorni, se buoni o se cattivi, c'era una borchia distintiva ad indicarlo.