Consumi e benessere nella fornitura del servizio calore Prof. Ing. Gian Vincenzo Fracastoro Dipartimento di Energetica Politecnico di Torino Il servizio calore committente corrispettivo servizio • Mantenimento condizioni di comfort • Sicurezza • Manutenzione ordinaria e straordinaria impresa 3 giugno 2002 - Provincia di Torino I contratti di gestione A forfait A grado-giorno A metro cubo grado-giorno A contabilizzazione di calore 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a forfait Obiettivi del servizio: Temperatura minima Conduzione, etc., Manutenzione ordinaria e straordinaria Compenso pattuito: forfettario 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a forfait Fornitore Va effettuata una previsione di consumo ragionevole Il corrispettivo prescinde dalle variazioni climatiche e da eventuali carenze dell’impianto Committente: funzione di controllo far rispettare i valori di temperatura concordati verificare la corretta manutenzione e la sicurezza 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Vantaggi e svantaggi Vantaggi: Minor consumo = maggior guadagno per l’impresa, pertanto si incentiva l’attuazione di interventi a carico dell’impresa, purché PBT < durata appalto Svantaggi: è a carico del fornitore l’alea dovuta allo scostamento dall’andamento climatico tipico o dalla volumetria riscaldata 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a gradi-giorno Obiettivi del servizio: Come nel caso precedente Compenso pattuito: C = k*GG Ti GG Te 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a gradi-giorno Vantaggi: Come nel caso “a forfait” si incentivano interventi di risparmio energetico Nessun rischio per incertezza andamento climatico Svantaggi: Rimane ancora l’alea della volumetria riscaldata 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a metro cubo gradogiorno Obiettivi del servizio: Come nel caso precedente Compenso pattuito: C = k*GG*V Permette di tener conto della variazione della volumetria riscaldata Particolarmente adatto alla gestione di edifici scolastici 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a contabilizzazione del calore Obiettivi del servizio Fornitura combustibili Conduzione impianti Manutenzione ordinaria e straordinaria Mantenimento condizioni di comfort Compenso pattuito: a misura (sulla base del calore fornito) 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Gestione a contabilizzazione del calore Problemi del fornitore tenere sotto controllo l’efficienza dell’impianto Installazione contacalorie Problemi del committente: non far superare la temperatura prevista verificare la corretta manutenzione e la sicurezza 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Vantaggi e svantaggi Vantaggi: l’utente conosce il proprio fabbisogno energetico Svantaggi: maggior consumo = maggior guadagno per l’impresa disincentiva gli interventi a carico dell’impresa e rischia di vanificare quelli realizzati dall’utente Imprecisione apparecchiature contacalorie 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Variazione dei gradi-giorno negli ultimi 15 anni Andamento dei gradi-giorno nel periodo 1984-1999 TORINO FIRENZE NAPOLI 3000 Gradi-giorno 2500 2000 1500 1000 500 0 84-5 86-7 88-9 90-1 Anno 92-3 94-5 96-7 Variazioni (%) Variazioni dei gradi giorno rispetto al 1998-99 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% 98-9 Le variazioni sono in genere contenute entro il 15 % la deviazione standard è del 6–9% non si nota alcuna tendenza all’aumento o alla diminuzione 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Dipendenza consumi - comfort Variazione consumo per 1 °C di variazione della temperatura interna Variazione consumo (%) 12.0% zona D 10.0% zona E 8.0% zona F 6.0% 4.0% 2.0% 0.0% 1500 1800 2100 2400 2700 3000 3300 3600 Gradi-giorno Il consumo dipende sensibilmente dalla temperatura interna la dipendenza è tanto maggiore quanto più è basso il numero dei gradi-giorno per Torino (zona E) 1 °C di variazione della temperatura interna porta a una variazione del 7 % nei consumi 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Il comfort termoigrometrico Il comfort non è solo “temperatura” dell’aria È più corretto definire i requisiti sotto forma di PMV (Voto Medio Previsto) PMV = f[(Ta, Tmr, v, U.R.), (M, Icl)] Grandezze fisiche Grandezze soggettive 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Carta generale del comfort 3.5 °C 2.0 °C 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Come stabilire il consumo di un edificio ? Se sono disponibili dati storici di consumo si fa la media dei valori disponibili accertandosi che non vi siano state variazioni sensibili nell’utenza (volume riscaldato, destinazione d’uso, etc.) o altre anomalie Se non sono disponibili dati storici occorre fare un “energy audit” dell’edificio 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Energy audit Metodo semplificato: dati necessari dimensioni: volume, numero piani, (sup. disperdente) destinazione d’uso gradi-giorno della località Metodo complesso: tutti i dati utilizzati per la verifica “legge 10” difficoltà di reperimento dati su ricambio d’aria, gestione schermi, trasmittanze, apporti endogeni corretta definizione dell’utenza 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Determinazione del consumo col metodo “Legge 10” Riferimento: UNI 10344 Q Q d Q v Qse Fil k u Qsi Qi Fig p d e c Q C Hi 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Bilancio tipico edificio per uffici Dispersioni di energia 1.1% 8.2% 2.6% 28.7% Dispersioni per trasmissione con l'ambiente esterno Dispersioni per trasmissione verso locali non riscaldati Dispersioni per trasmissione verso il terreno 11.6% Dispersioni per ventilazione Mancata utilizzazione degli apporti gratuiti 2.1% Perdite di regolazione 5.9% 3.4% 36.3% Perdite di emissione Perdite di distribuzione Perdite di produzione 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Bilancio tipico edificio per uffici Apporti di energia 4.8% 10.2% Apporti solari sui componenti opachi 20.0% Apporti solari attraverso le finestre Apporti energetici da sorgenti interne Impianto 64.9% 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Incertezze sugli apporti di energia gratuiti incertezza Apporti solari sui componenti opachi 20% Apporti solari attraverso le finestre 30% Apporti energetici da sorgenti int. 10% 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Incertezze sulle dispersioni incertezza Dispersioni per trasmissione con l'ambiente esterno Dispersioni per trasmissione verso ambienti a temperatura fissa Dispersioni per trasmissione verso locali non riscaldati Dispersioni per trasmissione verso il terreno Dispersioni per ventilazione 3 giugno 2002 - Provincia di Torino 10% 10% 10% 20% 40% Incertezze su altri fattori incertezza Coefficiente di utilizzazione degli apporti gratuiti Fattore di intermittenza Rendimento di regolazione Rendimento di emissione Rendimento di distribuzione Rendimento di produzione 3 giugno 2002 - Provincia di Torino 10% 30% 30% 5% 5% 10% Incertezze sugli apporti di energia 1400 Apporti di energia gratuiti (GJ/anno) 1200 1000 800 600 400 200 0 Apporti solari sui componenti opachi Apporti solari attraverso le finestre Apporti energetici da sorgenti interne 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Guadagni totali di energia Incertezze sulle dispersioni 3500 Dispersioni di energia (GJ/anno) 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 Dispersioni per trasmissione con l'ambiente esterno Dispersioni per trasmissione verso locali non riscadati Dispersioni per trasmissione verso il terreno Dispersioni per ventilazione 3 giugno 2002 - Provincia di Torino Perdite totali di energia Conclusioni Dal punto di vista dell’utilità pubblica (adozione di provvedimenti per il risparmio energetico, riduzione impatto ambientale) i contratti da preferire sono quelli del tipo “a forfait”, “a grado-giorno” o “a metro cubo grado-giorno” Le incertezze sulla stima dei consumi possono rendere difficile la definizione della “base” dell’appalto Questo tipo di contratto richiede inoltre un’attenta verifica del rispetto delle condizioni di comfort 3 giugno 2002 - Provincia di Torino