La Piramide
C
e n t r o
S
t u
d
i
Istruzione Informatica Lingue
DISPOSIZIONI
IN MATERIA DI PREVENZIONE SALUTE E SICUREZZA D.L.VO 81/08
Genesi e comportamenti
Docente : Gianluca Cannella
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DANNO ISTANTANEO
PROVOCATO DA CAUSA VIOLENTA IN
OCCASIONE DI LAVORO
(taglio, ferita, contusione...)
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AFFINCHE’ POSSA VERIFICARSI UN INFORTUNIO, OCCORRE
CHE SI VERIFICHI UNO SCAMBIO DI ENERGIA TRA L’UOMO
ED UNO O PIU’ ELEMENTI FISICI. L’ENERGIA PUO’ ESSERE
PRODOTTA DA UNO O DA ENTRAMBI I SOGGETTI:
INFORTUNIO
ENERGIA
UOMO
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L’ERRORE
GENERA L’INFORTUNIO
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•LIVELLO ATTENZIONALE
•LIVELLO AUTOMATICO
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 QUANDO UNA MANSIONE NON E’ NOTA, SI TENDE
A RICONDURLA AD UNA NOTA.
 CIO’ COMPORTA L’APPLICAZIONE DI MODALITA’
INADEGUATE ALLA NUOVA SITUAZIONE
 ERRORE CHE GENERA INFORTUNIO
 CAUSA DELL’ERRORE E’ L’INSUFFICIENTE
INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ESPERIENZA.
ESEMPIO: Differenze nella disposizione e nella
conseguente funzione dei comandi di 2 macchine affini,
ma differenti
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 LA MANSIONE E’ NOTA, ADDIRITTURA RIPETITIVA
 CALA IL LIVELLO DI ATTENZIONE
 CONVINCIMENTO CHE L’AZIONE POSSA ESSERE
RIPETUTA ABBASSANDO, VIA VIA, IL LIVELLO DI
PREVENZIONE
 ESEMPIO: Utilizzare una macchina utensile eliminando via
via i ripari mobili e fissi perché il livello automatico fa rientrare
la misura preventiva nel novero delle azioni inutili. Ciò porta
alla
svista.
 SVISTA = situazione non (più) vista
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L’ERRORE E’ ANCHE FUNZIONE
DEL ‘CARATTERE’ DELLA
PERSONA:
IL COMPORTAMENTO
L’APPROCCIO
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 L’ERRORE DIPENDE ANCHE DAL
CARATTERE DELL’INDIVIDUO
 E DALLA SUA INFLUENZABILITA’
RISPETTO A MODELLI ESISTENTI
 Es. Una persona poco sicura di sé
tenderà ad imitare i comportamenti
prevalenti dell’ambiente che la circonda.
Anche i comportamenti sbagliati.
 Importanza dell’esempio che viene
fornito dai superiori (preposti)
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La sicurezza e l’incolumità dipendono anche dai
comportamenti dei soggetti che convivono in un
medesimo ambiente.
Ogni soggetto è una possibile fonte di danno
(quindi un rischio) per sé e per gli altri.
Dalla configurazione dell’ambiente di lavoro
dipenderà l’entità del potenziale danno.
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•FISICITA’ (locali, comfort, attrezzature
ecc. )
•CONOSCENZA DEI RISCHI connessi
col lavoro
•APPROCCIO RAZIONALE
•COMPORTAMENTO COSTRUTTIVO
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SE TROVO QUELLO CHE HA
INVENTATO IL TESTO UNICO
NON TI DICO CHE COSA GLI
FAREI !!!
Perché tutte queste leggi sulla sicurezza?
… perché ogni anno, in Italia si verificano ancora circa
1.200 morti, 1.000.000 di infortuni sul lavoro e
50.000 nuove malattie professionali
con costi sociali elevatissimi
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Costi sociali degli infortuni
AL GIORNO
= da 500.000 a 1 Milione e mezzo di
vecchie Lire
(da circa 260 € a circa 775 €)
ALL’ANNO
= 3 % Del PIL sul totale inf.
= 55.000 miliardi di vecchie Lire
(circa 28 miliardi di €)
+
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Ogni infortunio ha un costo per l’azienda, che poi
ricade sul lavoratore e/o sulla società




Costi diretti
Pagamento della
retribuzione dei giorni in
franchigia
Integrazione dell’indennità
per assicurazione sociale
Aumento del premio INAIL
Risanamento e messa a
norma di macchine,
impianti, strutture o
ambientali, ecc.
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Costi indiretti
 Carico amministrativo
 Conflittualità
 Minor rendimento
complessivo e Tempi
morti (es. ispezioni)
 Spese e tempo dedicato
per aspetti legali
 Spese per eventuali
risarcimenti
 Perdita di immagine, ecc.
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Possono avere
conseguenze:
Mortali
Gravi ed
irreversibili
Gravi e reversibili
Lievi e reversibili
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La malattia professionale è un’alterazione dell’organismo che
determina la morte o l’inabilità totale o parziale, permanente
o temporanea.
Si parla di malattia professionale quando:
• si contrae per l’esposizione a determinati rischi causati dal
lavoro;
• il rischio agisce in modo prolungato nel tempo.
 Le malattie riconosciute come professionali, sono per la
maggior parte elencate in due tabelle approvate con
provvedimenti legislativi (DPR 1124/1965 e DM 18/04/1973)
Anche per la malattia, sono 3 le condizioni base:
L’ESPOSIZIONE, in OCCASIONE DI LAVORO, e la MALATTIA
TABELLATA, da cui derivi la morte o un’inabilità lavorativa
permanente o temporanea
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Elemento
CONSEQUENZIALE
CONSEGUENZA
Elemento
CIRCOSTANZIALE
CAUSA VIOLENTA
LESIONE
TEMPO RAPIDO
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AZIONI NOCIVE
ESPOSIZIONE
TEMPO LUNGO
OCCASIONE
DI LAVORO
OCCASIONE
DI LAVORO
INABILITÀ O MORTE
INABILITÀ O MORTE
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La nozione di “Occasione di Lavoro” impone che fra l’attività
lavorativa prestata dall’infortunato e l’incidente vi sia un
rapporto, anche indiretto, di causa-effetto, ovvero “causato dal
lavoro” o “accaduto sul luogo di lavoro durante l’orario di lavoro”
L’esistenza dell’infortunio è riconosciuta quando il lavoratore è stato esposto a:
1 – RISCHIO SPECIFICO (al quale è sottoposto solo l’assicurato INAIL per
l’attività specifica)
2 – RISCHIO AMBIENTALE (riconducibile all’ambiente di lavoro o
determinato nello spazio lavorativo, comunque oggettivamente dimostrabile)
3 – RISCHIO GENERICO AGGRAVATO (rischio al quale sono sottoposti tutti
ma aggravato dall’attività lavorativa – es. impiegato bancario in caso di
rapina)
4 – anche quando è riconducibile mediante un rapporto di “SUCCESSIONE e
CONSEGUENZA” (nesso causa-effetto indiretto e mediato come, per
esempio, colui che è rimasto ferito, in occasione di una rapina, mentre
acquistava materiale necessario alla produzione)
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Però, aspettare l’evento dannoso per intervenire è
sbagliato!
In pratica, è necessario adottare sistemi
d’intervento sul rischio basati sulla PREVENZIONE
e PROTEZIONE
Alla base di questi due aspetti, tra l’altro
obbligatoriamente previsto dalla normativa in
vigore, c’è l’approntamento del sistema per
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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
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 PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di una
entità, agente o condizione, avente il potenziale
di causare danni
 RISCHIO: probabilità che sia raggiunto il livello
potenziale di danno, o che l’agente manifesti
concretamente ilEsempio:
suo effetto
negativo, nelle
BENZINA
Pericoli:
incendio,e/o
esplosione,
reali condizioni
di impiego
di esposizione
emissione vapori
Rischio: ustione, intossicazione,
morte
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SALUTE:
lo stato di salute è definito
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in base
al benessere fisico, psichico e sociale
DANNO: effetto negativo (normalmente
sull’uomo di natura biologica), comunque la
perdita di qualsiasi elemento che contribuisca
alla conservazione delle salute
PREVENZIONE: il complesso delle disposizioni o
misure adottate o previste in tutte le fasi
dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i
rischi professionali nel rispetto della salute della
popolazione e dell’integrità dell’ambiente di
lavoro
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
ESPOSIZIONE: condizione di lavoro che comporta
un’interazione tra l’agente di rischio e la persona.
Ovvero, se non c’è esposizione, non c’è rischio, pur
rimanendo inalterato il pericolo proprio dell’agente

VALUTAZIONE DEL RISCHIO: procedimento di
valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei
lavoratori, nell’espletamento delle loro mansioni,
derivanti dalle circostanza del verificarsi di un pericolo
sul luogo di lavoro.
Se il RISCHIO è la probabilità che qualcosa nel reale
può succedere, la fase storica (raccolta dati nel tempo)
è fondamentale per discriminare il RISCHIO dal
PERICOLO

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Il termine “valutare” è visto in modo soggettivo e significa:
“Ordinare le cose su di una scala di valori comuni che
consenta alle persone d’intervenire e programmare”.
Essendo argomenti tecnici, questi devono necessariamente
essere fondati su di una base di discrezionalità.
La valutazione del rischio è lo strumento fondamentale che
permette di individuare le misure di prevenzione e
pianificarne l’attuazione, il miglioramento ed il controllo al
fine di Verificarne l’efficacia e l’efficienza.
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