La morte di Giovanni Paolo II nella
stampa internazionale
Uno studio sulla copertura informativa in:
International Herald Tribune
Le Monde
El País
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Norberto González Gaitano.Pontificia Università Santa Croce, 28.04.2005
Prime pagine
(Fonte: www.laiglesiaenlaprensa.org)
La morte di Giovanni Paolo II nella stampa
internazionale
Periodo
Herald
Tribune
Le Monde
El País
Frankfurter
Allgemeine
Zeitung
10-23 aprile 2004
2
2
2
2
27 marzo-9 aprile
2005
35
18
24
24
Fonte: Rassegna stampa della Sala Stampa della Santa Sede.
Il numero di testi si è moltiplicato per 10
Si sono selezionati date omogenee: Settimana Santa di ciascun anno
Confronto con la stampa italiana
Periodo
27.03-9.04
2005
Herald
Tribune
35
Le Monde
El País
FAZ
Il
Corriere
18
24
24
141
La
Repubblica
Norberto González Gaitano.Pontificia Università Santa Croce, 28.04.2005
100
La morte di Giovanni Paolo II nella stampa internazionale
Possibili letture o anche lezioni

Una tesi: dal paradigma informativo sulla
“salute-del-Papa-del-secolo XX” al “frame”
sul senso del dolore e la morte di Giovanni
Paolo II uomo.
 Un’ipotesi “inquietante”: è cambiato il
contesto comunicativo per la Chiesa. I
“rischi” della visibilità.
Dal paradigma informativo sulla “salute-del-Papa-del
secolo XX” al “frame” sul senso del dolore e la morte

La “contiguità” del caso Terry Schiavo
“As Pope ails, Vatican may face a difficult decision about
his fate”. Herald Tribune, 25.03.2005
La salute del Papa è notizia; la sofferenza e la
morte, “esibite”, restano incomprensibili.
“El calvario del Papa mudo” (El País, 2.04.2005)
Il servo di Yavé (L’uomo dei dolori)
“La tenda. Il mistero della fe: la finestra vuota del Papa”
(Frankfurter Allgemeine Zeitung, 31.03.2005)
Dal paradigma informativo sulla “salute-del-Papa-del
secolo XX” al “frame” sul senso del dolore e la morte

Tesi: Nella nuova società postmoderna,
dove i “nuovi poveri” sono i moribondi e gli
anziani invalidi, invisibili nella sfera
pubblica, i mezzi di comunicazione hanno
raccontato il valore della vita umana fino
all’ultimo momento. Il fattore che ha reso
possibile lo spostamento di frame in modo
naturale sono stati i pellegrini e le immagini
della gente comune in preghiera ovunque.
Giornalisti in campo
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Herald Tribune
Ian Fisher (corrispondente New York Times)
E. Roshental y Laurie Goodstein (inviate speciali)
Horowitz, Sciorino, Povoledo e Vakin (collaboratori)
Le Monde
Jacques Bozzonet (corrispondente)
Henri Tincq (inviato speciale, già corrispondente del giornale)
Sophie de Ravinel (collaboratrice occasionale, correspondente di Le Figaro)
El País
Enric González (corrispondente )
Lola Galán, Francisco Peregil y Karmentxu Marín (inviati speciali)
Juan Arias (colaborazioni)
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Heinz Joachim Fischer (corrispondente)
Von Stephen Hoss, John Hooper, Dirk Summer (inviati e/o collaboratori)
Un’ipotesi “inquietante”: è cambiato il contesto
comunicativo per la Chiesa. I “rischi” della visibilità
“Mediático hasta la muerte” (El País, 5.04.2005)
“The influx to see Pope amazes the Vatican” (Herald Tribune,
6.04.2005
Scandalo per la “maccabra idea de esporre un papa muto ad
una platea di milliardi” (Frankfurter Allgemeine Zeitung,
29.03.2005)
“L’homme des médias était surtout homme de Dieu” (Le
Monde, 3.04.2005)
Un’ipotesi “inquietante”: è cambiato il contesto
comunicativo per la Chiesa. I “rischi” della visibilità
Un’ipotesi “inquietante”: è cambiato il contesto
comunicativo per la Chiesa. I “rischi” della visibilità

Ipotesi: Con Giovanni Paolo II, la Chiesa cattolica
è passata dal’”angolo buio” ad una visibilità senza
precedenti. Oggi vi è il rischio di “morire per
eccesso di visibilità”. Il modo di comunicare non
può prescindere di questo dato. La sfida per la
Chiesa è, come sempre nella storia, comunicare
l’essenziale in ciascun tempo e ambito culturale.
Ho l’impressione che Benedetto XVI abbia ben
presente questa situazione.
I “rischi” della visibilità

“Non cerchiamo ascolto per noi, non vogliamo
aumentare il potere e l’estensione delle nostre
istituzioni, ma vogliamo servire il bene delle
persone e dell’umanità dando spazio a Colui che è
la Vita. Questa espropiazione del proprio io
offrendolo a Cristo per la salvezza degli uomini, è
la condizione fondamentale del vero impegno per
il Vangelo”

(Joseph Ratzinger. La nuova evangelizzazione. Discorso al Giubileo dei catechisti e dei
docenti di religione. L’Osservatore Romano, 11-12 dicembre 2000)
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