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PRIMO PIANO
— FILIGHERA —
AMMONTA A migliaia di euro
in furgoni, macchinari e strumenti di precisione il furto messo a segno l’altra notte in una ditta, con deposito a Filighera, specializzata in ricerche geologiche.
La srl, con sede a Milano, è impegnata nei lavori di costruzione
FILIGHERA
Giovane inseguito
e bloccato
al volante di un tir
rubato a Broni
DOMENICA 11 MARZO 2012
FILIGHERA VIA MACCHINARI E MEZZI PER DECINE DI MIGLIAIA DI EURO
Razzia nella ditta delle ricerche geologiche
della Tav e si trova vicino alla
piazzola ecologica del Comune. I
malviventi sono entrati in azione alle 2, ma dato che, nell’azienda, i camion vanno e vengono an-
che di notte, nessuno ha sospettato nulla. Gli intrusi sono passati
da dietro il cimitero. Hanno tagliato la rete metallica della piazzola e raggiunto a piedi l’obietti-
vo: furgoni, camion e autocarri,
generatori di corrente e altri macchinari specialistici utilizzati nelle ricerche geologiche e nei carotaggi del terreno. Una volta im-
Poste, sistema informatico in tilt:
tanti disagi per impiegati e clienti
Dipendenti richiamati dopo le 17 per sistemare i conti
possessatisi dei mezzi, gli ingnoti li hanno caricati di tutto e sono fuggiti, sfondando il cancello
e abbattendone i paletti della recinzione. Indagano i carabinieri
di Belgioioso già al lavoro su un
giro di veicoli rubati tra Milanese e Pavese ritrovati, smontati,
nelle campagne di Filighera, Copiano e Genzone.
LANDRIANO
Minaccia e rapina
dell’utilitaria
alcuni ragazzi:
32enne acciuffato
— FILIGHERA —
— LANDRIANO —
È STATO intercettato dai
carabinieri alla guida di un
mezzo rubato. Alin Stelian
Vasi, romeno 23enne
senza fissa dimora, è stato
fermato da una pattuglia
dei carabinieri la scorsa
notte a Filighera. Erano le
5 del mattino quando i
militari, impegnati nel
consueto servizio di
controllo del territorio,
hanno bloccato il mezzo,
un autocarro Volkswagen,
che alla vista della
pattuglia aveva tentato di
sottrarsi al controllo. Dopo
un breve inseguimento,
però, il romeno alla guida
ha desistito dal voler
fuggire e si è fermato. E
dagli immediati
accertamenti il mezzo è
risultato rubato.
ERA USCITO dal carcere di
Torre del Gallo solo domenica scorsa, ma ci è tornato ieri
mattina, fermato dai carabinieri con l’accusa di rapina.
Lakbir Banlit, 32enne originario del Marocco, senza fissa
dimora e clandestino con numerosi precedenti, è dal ‘98
che entra ed esce dalle carceri, non solo di Pavia, commettendo reati non solo nel Pavese. A Milano è avvenuta la rapina per la quale è tornato
per l’ennesima volta dietro le
sbarre, dopo meno di una settimana di libertà. Erano le 3
della notte di venerdì quando
uno studente milanese, 21 anni, terminata la serata in compagnia, stava riaccompagnando amici a casa. In via Bessarione, nella zona di corso Lo-
UN FURTO messo a
segno nella notte tra
mercoledì 7 e giovedì 8
marzo, alla ditta “PPC
coperture” di Broni. Forse
il mezzo rubato era stato
usato per altri scopi,
oppure nascosto in zona e
spostato solo a più di 24
ore dal furto. In ogni caso,
l’uomo alla guida
dell’autocarro rubato è
stato arrestato dai militari,
per il reato di ricettazione.
Ieri mattina in Tribunale a
Pavia l’arresto è stato
convalidato, anche se il
romeno è stato poi
scarcerato, in attesa di
giudizio. Il mezzo rubato e
recuperato è tornato nella
disponibilità della ditta
proprietaria.
S.Z.
60
I direttori delle filiali
in provincia di Pavia che
sono stati richiamati ieri
nel tardo pomeriggio
per riaprire la propria
filiale e sistemare i conti
33,7
Il numero totale
di filiali delle Poste
presenti
in tutta la provincia
di Pavia
Il costo in milioni di euro
della nuova piattaforma
informatica Sdp (Service
Delivery Platform) scelta
dall’azienda Poste
Italiane per le operazioni
176
di MANUELA MARZIANI
— PAVIA —
RICHIAMATI in servizio al tramonto. Sessanta direttori degli uffici postali della provincia di Pavia dopo le 17 di ieri hanno ricevuto dall’azienda la richiesta di andare a riaprire la propria filiale. Come mai? Semplice, il sistema informatico era andato in tilt
nell’orario di chiusura e non era
ripartito per diverso tempo scatenando qualche tensione tra cittadini bloccati e operatori impotenti. Così qualcuno ha deciso di fermarsi in ufficio per chiudere la
contabilità durante le ore straordinarie e altri hanno atteso oltre le
15 poi, stanchi di aspettare che il
sistema ripartisse, hanno pensato
di abbassare la saracinesca lasciando la contabilità del sabato da
chiudere al rientro, domani. Una
decisione assunta comunicando
tramite fax all’azienda che avrebbero fatto i conti all’inizio della
prossima settimana. Ma l’azienda
non lo ha accettato e ha richiamato i dirigenti che avevano lasciato
i conti in sospeso.
«SONO OPERAZIONI che possono essere fatte anche lunedì —
ha detto Maurizio Dassù, sindacalista della Cisl — non capisco per
quale motivo Poste, in pieno sciopero delle prestazioni straordinarie, abbia voluto richiamare in servizio chi non aveva chiuso la contabilità del sabato per responsabilità non sue». Il sistema Sdp, costato moltissimi soldi, già l’anno
scorso si era bloccato paralizzando l’attività degli sportelli per circa una settimana. Per farlo ripartire era stato necessario chiamare alcuni esperti americani. «È la quar-
ta volta che denunciamo pubblicamente uno dei più gravi disservizi verificatisi nella più grande
azienda d`Italia — ha aggiunto il
segratario generale della Cisl Poste, Mario Petitto —. L’amministratore delegato, Massimo Sarmi, però non ha mai dato riscontro alle proteste e alle denunce della Cisl, stranamente trascurate anche dalle associazioni dei consumatori». Cisl Poste ha quindi «deciso di presentare alla Procura della Repubblica di Roma un esposto denuncia contro l’amministratore delegato di Poste Italiane perché vengano ricercate e perseguite le eventuali responsabilità che
ne dovessero derivare». E «per tutti i danni, le vessazioni e gli insulti ricevuti dai lavoratori in tutte le
situazioni denunciate, la Cisl Poste si costituirà parte civile in un
eventuale procedimento giudiziario».
[email protected]
BELGIOIOSO ERA RICERCATO DA UN ANNO: DEVE SCONTARE OTTO MESI
Nomade provocò schianto ubriaco e fuggì, preso
— BELGIOIOSO —
IN MANETTE Il ricercato
era nascosto in una roulotte
QUANDO I carabinieri sono entrati nella roulotte
ha tentato di nascondersi dietro un divano. Dovades
Casagrande, 28enne di etnia Sinti, era ricercato da un
anno esatto, quando era passata in giudicato la sentenza di condanna a 8 mesi di carcere, per i reati di guida
in stato di ebbrezza e omissione di soccorso. I fatti risalgono al settembre del 2007, quando il giovane, che
viveva nel campo di piazzale Europa a Pavia, alla guida di una Fiat Punto sul Lungoticino Sforza, effettuando un sorpasso azzardato andò a schiantarsi frontalmente contro una Daewoo con a bordo marito, mo-
glie (incinta) e 2 bambini. Per fortuna nessuno rimase ferito in modo grave, ma il giovane alla guida della
Punto, anziché fermarsi a chiamare i soccorsi, innestò la retromarcia e scappò in direzione del Ponte Coperto. Inseguito da una guardia giurata che aveva assistito all’incidente e alla fuga, fu bloccato e identificato. Dagli accertamenti risultò alla guida ubriaco e gli
venne tolta la patente. Scattò quindi l’iter giudiziario
e nel giugno 2008 arrivò la condanna a 8 mesi di reclusione, confermata anche in Appello nel gennaio 2009.
Nel 2011 venne emesso l’ordine di carcerazione ma il
nomade sparì. Ieri i carabinieri lo hanno trovato a Belgioioso e portato a Torre del Gallo.
S.Z.
RECIDIVO
Marocchino clandestino
era uscito dal carcere
appena domenica scorsa
di a Milano, è avvenuta la rapina: uno sconosciuto ha minacciato il 21enne tenendo
una mano nella tasca del giaccone come se gli stesse puntando una pistola, intimando
a lui e agli amici di scendere,
fuggendo quindi a bordo della Toyota Yaris. Proprio l’utilitaria è stata notata dai carabinieri ieri mattina all’alba,
erano le 6, nella zona industriale di Landriano. L’uomo
alla guida, dopo essere andato a sbattere contro una recinzione, ha tentato di fuggire a
piedi nascondendosi tra i capannoni, ma è stato raggiunto e bloccato dai carabinieri.
Dagli immediati accertamenti i militari hanno scoperto
che la Yaris era il provento
della rapina messa a segno poche ore prima a Milano e hanno così sottoposto il 32enne
marocchino a fermo di polizia giudiziaria, in quando fortemente indiziato per il reato
di rapina. Riportato così a
Torre del Gallo, il presunto
responsabile sarà ora interrogato dal magistrato, al quale
potrà spiegare la sua versione
dell’accaduto oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.
S.Z
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[g-ldp - 8] giorno/giornale/pav/02 11/03/12