Primo approccio a Inventor 02 Figura 2.1 Schermata introduttiva di Inventor Professional 2013 Se riuscite a visualizzare la schermata di figura 2.1, allora significa che l’installazione del prodotto si è conclusa felicemente. Complimenti! Avete quindi già scartato e aperto la confezione che contiene la chiavetta USB con il software oppure l’avete scaricato direttamente dal sito, in ogni caso niente più DVD di installazione. Con le versioni precedenti eravamo arrivati ad un numero cospicuo. Terminata l’installazione sul vostro computer troverete installato, tra l’altro, •• Inventor o Inventor Professional •• Le librerie del Centro Contenuti •• Il Vault Basic (Opzionalmente) 11 INV2013_Vol_1.indb 11 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 •• Il DWG TrueView •• Il Design Review Insomma, un sacco di roba. Verifica dei requisiti di sistema Ora quindi è il momento di utilizzarlo, vediamo come. Inventor riesce a dare il meglio di sé solamente se viene installato su un computer con determinate caratteristiche e se viene configurato in modo efficace. Immaginate che sia una automobile sportiva con un grosso motore a 8 cilindri. Questo genere di auto danno il massimo delle emozioni se tutte i componenti intorno (pneumatici, ammortizzatori, telaio, ecc.) sono efficienti e di prima qualità. Una volta che la decisione di utilizzare un CAD 3D è presa, è utile spendere ancora qualche minuto (e magari qualche soldo) prima di partire con la progettazione per accordare lo strumento. L’accordatura, in breve, significa che vanno verificate alcune condizioni di base: 1. I requisiti Hardware (CPU, RAM, Scheda Grafica) devono essere secondo le specifiche Autodesk 2. I requisiti Software di base (Versione sistema operativo, Service Pack, librerie grafiche Direct3D, moduli aggiuntivi quali “.Net Framework”) sono rispettati 3. Il software CAD è installato nei moduli necessari 4. Il centro di supporto Autodesk ha rilasciato i codici di autorizzazione Se non vi sentite confidenti delle informazioni sui requisiti di sistema per la corretta installazione di Inventor, vi consiglio di fare un giro sulle pagine di prodotto del sito italiano: •• http://www.autodesk.it/inventorlt (per Inventor LT) •• http://www.autodesk.it/inventor (per Inventor Suite) •• http://www.autodesk.it/inventorprofessional (per Inventor Professional) Vi prego di controllate attentamente i requisiti di sistema e, soprattutto, le specifiche dei driver (versione e compatibilità) per la scheda grafica. Quando questi sono verificati e soddisfatti, tutto è pronto perché si dia inizio al processo creativo con Autodesk Inventor. I link utili per effettuare da soli queste verifiche, sia dal punto di vista del sistema operativo/hardware, sia dal punto di vista della scheda grafica e dei driver relativi sono riportati di seguito: 1. http://www.autodesk.it/adsk/servlet/pc/index?siteID=457036&id=14677733 2. http://www.inventor-certified.com/graphics/index.php 12 INV2013_Vol_1.indb 12 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor Acquisto/utilizzo di una versione studente Attraverso il link al sito italiano: http://www.autodesk.it/inventor-trial è disponibile il download di una copia del software aggiornato all’ultima versione, utilizzabile per 30GG. Terminati questi 30 giorni, la licenza scade. Nel caso vogliate continuare a provare il software e, d’altra parte non abbiate la possibilità di spendere qualche migliaio di euro, esiste un’altra soluzione: l’acquisto di una licenza studente che costa veramente poco. Solo qualche decina di euro. Attraverso questa licenza (utilizzabile per attività di apprendimento personale, senza fini di lucro, chiaramente) è possibile continuare ad allenarsi con il nostro sistema CAD 3D preferito per tre anni. Se vi interessa l’argomento, spedite una mail all’autore, che vi spiegherà come fare: edoardo. [email protected]. Figura 2.2 Scuole, insegnanti e studenti possono formarsi sui principali software Autodesk, tra i quali spicca Inventor 2013 Il lancio di Autodesk Inventor Figura 2.3 Icona di lancio di Inventor 2013 Allora, siamo pronti per il lancio di Inventor? L’icona di Inventor si trova sul desktop (vedi figura 2.3), se invece preferite la via del menu Start, dovete navigare attraverso: Start → Tutti i programmi → Autodesk → Autodesk Inventor 2013 → Autodesk Inventor Professional 2013 La prima volta che il programma viene lanciato si apre una finestra che chiede l’apertura di un modello o di un disegno già presente su disco, come vedete rappresentato in figura 2.4. Da questa finestra si può, naturalmente, fare clic su un documento già presente su disco, nella cartella documenti. Se non avete nulla di valido in quella cartella, vi consiglio di scaricare i modelli di esempio da questa pagina: autodesk.com/wikihelp-inventor-samplefiles-2013; qui troverete decine di oggetti già realizzati, pronti 13 INV2013_Vol_1.indb 13 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 per fungere da base di partenza per la vostra sperimentazione con il programma. In aggiunta alle funzionalità di apertura, sono possibili altre due opzioni (tre se avete installato Autodesk Vault), disponibili attraverso due icone, che permettono, rispettivamente di: • Creare un nuovo documento. Questo, come vedremo nel proseguimento del capitolo, può essere di vario tipo. • Accedere alla organizzazione/gestione dei progetti. Figura 2.4 Finestra di dialogo per l’apertura di documenti di Inventor già esistenti Creazione di un nuovo documento La prima operazione che viene da fare quando si comincia è quella di creare un nuovo documento (oltre a quella di provare a “pasticciare” con tutte le opzioni possibili). Chi, tra i lettori, ha già lavorato con altri sistemi CAD 3D, probabilmente sarà già abituato. Con Autodesk Inventor (così come con Pro/e, SolidWorks, Catia, Unigraphics, SolidEdge, Think3, ecc.) ogni tipologia di oggetto prevede un file con caratteristiche (ed estensione) diverse. Quando fate clic sull’icona Nuovo – New, Inventor presenta una finestra di dialogo che contiene le icone per le varie tipologie di documento possibile. Sono sette tipi diversi di dati (beh, alcuni vedrete, sono quasi la stessa cosa, solo memorizzata in formato distinto). Va fatta una scelta, facendo doppio clic su una 14 INV2013_Vol_1.indb 14 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor delle icone presenti nella finestra di dialogo. Proseguite nella lettura del capitolo per scoprire tutti i tipi di oggetto gestiti da Inventor. Figura 2.5 Finestra di dialogo per la scelta del tipi di oggetto da creare con Inventor I documenti di tipo componente Scusate la schiettezza: i documenti di tipo componente (o parte), come dicono gli americani, sono file che memorizzano tutte le informazioni relative al singolo pezzo costituente un determinato manufatto. Se state modellando un telefono cellulare, che è composto – ipotizzo – da 175 componenti, avrete bisogno di 175 documenti di tipo componente (ovviamente esclusi quelli assolutamente identici). La modellazione del componente, basata su lavorazioni, velocizza le operazioni di creazione dello stesso, nonché l’introduzione di modifiche successive. Nel corso dei capitoli successivi, si vedrà come l’organizzazione del pezzo per lavorazioni consente, al progettista, di immaginare l’oggetto come frutto di operazioni simili a quelle che si effettuerebbero su una macchina utensile nel caso di realizzazione dell’oggetto fisico. In altri termini, esse permettono di definire un componente attraverso un processo molto simile alla realtà fisica della fabbricazione piuttosto che a principi geometrico-matematici (che, in ogni caso, stanno alla base dei sistemi CAD 3D). I documenti di tipo componente assolvono gli scopi di: • Contenere la definizione di forma e funzione del singolo componente 15 INV2013_Vol_1.indb 15 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 •• Fungere da base per la documentazione di progetto attraverso il loro riutilizzo combinato con le tavole bidimensionali. •• Accogliere la descrizioni di parti standard (i normalizzati, quali: viti, rosette, cuscinetti, perni e/o altro) per un loro rapido utilizzo nel contesto di assieme. •• Contenere geometria di schizzo (2D e 3D) e Geometria di lavoro (Punti, Assi e Piani) da utilizzare come layout d’assieme. •• Memorizzare la storia di costruzione di parti in lamiera (a spessore sottile). •• Includere variabili numeriche (i cosiddetti parametri) da condividere con altri componenti dello stesso assieme. Al primo salvataggio il file di componente acquista l’estensione tipica .ipt (Inventor Part). Figura 2.6 Componente standard (Gancio di sollevamento) I documenti di tipo lamiera Una diretta emanazione dei documenti di tipo componente è rappresentata dai documenti di tipo Lamiera – Sheet Metal. La loro estensione sul disco del PC è la medesima dei componenti già visti, solo il contenuto è diverso, proprio perchè le lavorazioni per gli oggetti in lamiera (a spessore sottile e costante) sono differenti. In figura 2.7 potete notare un esempio – abbastanza complesso peraltro – di un oggetto realizzato a spessore sottile. Ricordate: se avete l’intenzione di modellare un oggetto in lamiera, l’icona da selezionare con un doppio clic è quella visibile all’inizio di questo paragrafo. L’estensione del documento sarà, invece, la stessa dei documenti di tipo componente normale: .IPT. 16 INV2013_Vol_1.indb 16 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor Figura 2.7 Componente in lamiera (lamierato di derivazione automobilistica) I documenti di tipo assieme Affrontati i documenti per gli oggetti pezzo singolo, è il momento di affrontare i contenitori di pezzi multipli. Se il nostro compito è quello di progettare un gruppo riduttore composto da tre ruote dentate identiche, un basamento ed un coperchio, è necessario creare un documento di tipo assieme. La modellazione d’assieme consente di creare gruppi e sottogruppi gerarchicamente organizzati in modo da simulare, in ambiente virtuale, le operazioni di montaggio del macchinario, dell’impianto, dell’autoveicolo, ecc. I file di assieme possono comprendere un numero virtualmente illimitato di componenti tra loro diversi o anche copie dello stesso, anche diversamente orientate e collocate: le istanze. Gli assiemi possono presentarsi in diverse Rappresentazioni – Representations. Per ogni assieme e progettista sono possibili molteplici configurazioni di assieme che permettono di rappresentare l’insieme in modalità estremamente differenti, di analizzare le proprietà di massa e di verificare cinematismi ed eventuali interferenze. Il lettore non si preoccupi troppo di questi termini nuovi. Istanze, Rappresentazioni, Vincoli, … tutto sarà spiegato con dovizia di particolari nel capitolo dedicato agli assiemi! In questa fase, comunque, si può anticipare che i file di assieme assolvono agli scopi di: •• •• •• •• Creare gruppi e sotto-gruppi, organizzare le gerarchie di montaggio e cinematiche Contenere i parametri di posizione e aspetto Organizzare le relazioni di montaggio tra le parti Ospitare le lavorazioni di assieme e tutta la geometria di lavoro d’assieme (punti, assi e piani) •• Gestire la modifica adattiva tra i diversi componenti dell’assieme Al primo salvataggio il file di assieme acquista l’estensione .iam (Inventor Assembly). Componenti ed Assiemi saranno, probabilmente, i documenti più comunemente utilizzati nel corso della progettazione. Essi verranno accompagnati dai documenti per le tavole e le presentazioni. 17 INV2013_Vol_1.indb 17 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 Figura 2.8 Assieme di un gruppo di trasmissione composto da alberi, cuscinetti e ingranaggi Per maggiori dettagli sul concetto di istanza si passi al capitolo 12, relativo alla modellazione di assieme. I documenti di assiemi saldati Una variante sul tema degli assiemi è rappresentata dai documenti di tipo assieme saldato. Di cosa si tratta? Di assiemi standard con una marcia in più! Gli assiemi saldati consentono di memorizzare non solo il set di componenti, le loro posizioni, eccetera, così come abbiamo appena visto, ma anche le informazioni sul processo di saldatura. All’interno di quest’opera è presente un intero capitolo per descrivere l’ambiente della saldatura ma, in questa fase iniziale, ne possiamo dare già un breve assaggio. Per informazioni del processo di saldatura si intendono, per esempio, il materiale che compone il cordone con il quale si salda, le lavorazioni sull’assieme che permettono di preparare i pezzi affinché vengano saldati efficacemente (smussi, forature che saranno riempite di materiale di saldatura, ad esempio), le caratteristiche e le tipologie del cordone e, per finire, tutte le lavorazioni meccaniche successive alla saldatura e che concludono il processo (essenzialmente spianature, molature, ecc. che consentono l’eliminazione della parte eccedente dei cordoni). In figura 2.9 è visibile l’esempio di un piccolo carrello saldato. Generalmente si tratta di assiemi di carpenteria (pesante o leggera), ma il software non pone limiti tipo di assiemi saldati. 18 INV2013_Vol_1.indb 18 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor Figura 2.9 Esempio di assieme saldato I documenti di assiemi mold design Da un paio di versioni, Inventor si è arricchito di un modulo molto importante per il settore stampi: il cosiddetto Mold Design. Nei documenti di tipo Mold design, una variante arricchita degli assiemi normali, sono memorizzate tutte le informazioni di progetto e di processo necessarie alla realizzazione di uno stampo di componenti in plastica. In questo ambiente è possibile accedere a delle librerie dedicate di componenti come guide, sollevatori, estrattori, boccole del canale di iniezione e anelli di centraggio, ecc. Se la cosa vi interessa e vi appassiona, sappiate che la linea di prodotti Inventor offre anche altri strumenti per la progettazione automatizzata degli stampi: Autodesk Moldflow per l’analisi fluidodinamica della plastica. Le funzionalità di Mold design (e, quindi, la icona relativa nella finestra di dialogo Nuovo file – New file) sono presenti solamente in Inventor Professional. Attraverso gli assiemi mold design è possibile: •• Automatizzare la progettazione dello stampo in plastica (aiuto nel riconoscimento delle superfici di suddivisione dello stampo, utilizzo di parti standard prese da librerie di aziende produttrici, definizione dei canali di raffreddamento, •• Eseguire la simulazione del materiale plastico mentre fluisce all’interno dello stampo •• Procedere all’ottimizzazione degli stampi a iniezione e dei relativi componenti in plastica da stampare •• Realizzare l’intero set di documenti 2D esecutivi, basati sulla associatività completa con il modello 3D dei componenti in plastica e dello stampo. 19 INV2013_Vol_1.indb 19 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 Figura 2.10 Esempio di assieme mold design I documenti di tipo presentazione Le presentazioni rappresentano l’ultimo tipo di dato 3D disponibile all’interno di Inventor. Nei documenti di tipo presentazione vengono memorizzate le sequenze di esplosione/implosione di un assieme di tipo standard o saldato. Su di loro si può contare anche quanto è necessario ottenere delle viste esplose da un assieme. Infine, i documenti di tipo di presentazione consentono di approcciare il tema della documentazione di progetto in modo molto semplice. Attraverso le presentazioni infatti è possibile: •• Generare esplosi degli assiemi secondo molteplici Configurazioni di vista – Design Views •• Creare sequenze di montaggio e smontaggio in animazione continua •• Trasformare le animazioni ottenute in file multimediali .avi che possono essere riprodotti, anche senza l’ausilio di Autodesk Inventor, con i comuni strumenti di Windows quali Microsoft Media Player. Al primo salvataggio il file di presentazione acquista l’estensione .ipn (Inventor Presentation). 20 INV2013_Vol_1.indb 20 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor Figura 2.11 Esempio di file di presentazione I documenti di tipo tavola 2D nativi Ricordate l’esempio del modello di telefono cellulare richiamato nel paragrafo relativo alle parti? Si? Bene! Una volta che il telefonino è stato modellato in tutti i suoi aspetti, per arrivare a produrre l’oggetto reale, in officina, c’è bisogno di creare una tavola esecutiva con tutte le quote, le tolleranze, il cartiglio, ecc. I documenti di tipo tavola 2D nativi consentono di memorizzare la rappresentazione bidimensionale di componenti ed assiemi in modalità ortogonale, assonometrica e prospettica. D’accordo! Il disegno bidimensionale (alla AutoCAD, per intenderci) è ancora importante per la vostra azienda? Allora dovete conoscere e usare i file di tavola. Le tavole generate nell’ambiente di messa in tavola posseggono l’interessante qualità della associazione bidirezionale con il modello/i di riferimento in modo che qualsiasi modifica in qualunque ambiente operativo – 2D o 3D – si propaghi automaticamente in tutte le direzioni. La stessa tavola 2D può contenere diversi Fogli – Sheets che raccolgono la collezione di disegni operativi necessari a documentare completamente il componente o l’assieme: un po’ come fossimo nell’ambiente di foglio di calcolo Microsoft Excel. I progettisti utilizzatori di AutoCAD e AutoCAD Mechanical apprezzeranno la completezza e coerenza dell’ambiente 2D parametrico di Autodesk Inventor! Al primo salvataggio il file di tavola acquista l’estensione .idw (Inventor Drawing). 21 INV2013_Vol_1.indb 21 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 Figura 2.12 Esempio di file di tavola in formato nativo IDW I documenti di tipo tavola 2D DWG Dalla versione 2008, Autodesk Inventor, rispondendo affermativamente alla pressione delle aziende clienti che chiedevano da anni la massima compatibilità con le postazioni AutoCAD, ha deciso di introdurre un secondo formato tipo di documenti per i dati bidimensionali. Indovinate quale: lo stesso tipo di AutoCAD, cioè il DWG! Ed ora cosa si fa? Ci si tiene due formati dati che contengono, sostanzialmente, gli stessi oggetti, le stesse primitive grafiche, che hanno le stesse caratteristiche di associatività con il modello? Per il momento … si! Almeno formalmente i due formati disponibili sono interscambiabili. Chi preferisce il formato IDW, può salvare in IDW, chi preferisce il formato DWG, potrà salvare in formato DWG. Se la risposta ufficiale che vi ho appena dato non vi soddisfa, allora sentite questa (di carattere non ufficiale, ovviamente): il formato DWG è facilmente apribile e modificabile anche da postazioni AutoCAD ed AutoCAD Mechanical ma, dato che è nato per altro, probabilmente è meno efficiente nel caso di tavole create a partire da modelli molto grandi. Quindi se avete bisogno il massimo delle performance, scegliete il documento di tipo IDW, mentre se avete bisogno del massimo della compatibilità, allora passate al formato DWG. 22 INV2013_Vol_1.indb 22 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor Figura 2.13 Esempio di file di tavola in formato DWG, aperto con Inventor e con AutoCAD Le impostazione del progetto Dopo alcuni minuti dedicati al tema della creazione di documenti nuovi e delle diverse tipologie presenti, si farà un altro passo in avanti nella comprensione della logica con cui funziona il programma. Discuteremo dei progetti e delle loro impostazioni. Sappiate che Inventor ha bisogno, così come tutti i progettisti, di sapere dove finiscono tutti i componenti, gli assiemi, le presentazioni e le tavole che vengono create. Per fare questo si avvale di un meccanismo noto come Progetto. Il progetto di Autodesk Inventor non è altro che un documento di raccolta dei nomi di cartelle e delle opzioni usate per una certa commessa o per una certa serie di componenti omogenei per produzione. Il progetto è molto utile perché, semplicemente, permette al programma di tenere organizzati i dati. Quando si comincia l’uso di Inventor, appena dopo la sua installazione, sono già presenti 4-5 progetti di base che, possono essere utilizzati da subito per accedere ai file di Esempio – Samples o ai file di Esercizio – Tutorials. A questi progetti pre-confezionati, in poco tempo, ne potrete aggiungere dei vostri: la lista diventerà, in breve, molto nutrita! Alla gestione dei progetti si accede dalla finestra di dialogo introduttiva, facendo clic sulla icona Progetti – Projects. 23 INV2013_Vol_1.indb 23 7/23/12 11:05 AM ca p ito lo 02 Figura 2.14 Attivazione della area di gestione dei progetti Una volta acceduta quell’area, è possibile vedere tutti i progetti disponibili fino a quel momento. In questa fase non utilizzeremo nessuno di questi ma se ne creerà uno da zero. Un Progetto di tipo Utente singolo – Single User. Selezionando il pulsante Nuovo – New (Nuovo progetto, da non confondere con nuovo documento) nella parte bassa della finestra di dialogo, ha inizio una procedura molto semplice, in autocomposizione, per la definizione dei parametri di progetto. Figura 2.15 Pulsante per la creazione di un nuovo progetto Nella finestra di dialogo che appare sono presenti due tipi diversi di progetto. Ne parleremo diffusamente in un capitolo interamente dedicato alla gestione dei dati di progetto. Per ora si faccia un atto di fede e si selezioni la seconda opzione: Nuovo progetto utente singolo – New single user project. 24 INV2013_Vol_1.indb 24 7/23/12 11:05 AM Primo approccio a Inventor Figura 2.16 Scelta dell’opzione per un nuovo progetto utente singolo Facendo clic sul pulsante Avanti – Next, si giunge ad una seconda finestra di dialogo che permette di definire le opzioni più importanti del progetto in fase di creazione, e cioè il nome del progetto e la sua cartella di lavoro, il cosiddetto Spazio di Lavoro – Workspace. Nel nostro caso inseriremo EserciziR2013 come nome e C:\tmp\EserciziR2013 come cartella di Workspace. Figura 2.17 Definizione del nome e del Workspace di un nuovo progetto singolo Figura 2.18 Denominazione del progetto e dello spazio di lavoro Quindi si passerà alla schermata successiva facendo clic sul pulsante Avanti – Next, e si conclude senza selezionare alcuna libreria da condividere con progetti già creati (vedremo più avanti di cosa si tratta). Fare clic sul pulsante Fine – Finish. Figura 2.19 Selezione delle librerie da condividere. Non selezionare alcuna libreria e premere il tasto Fine – Finish 25 INV2013_Vol_1.indb 25 7/23/12 11:06 AM ca p ito lo 02 Con questo clic si è conclusa positivamente la creazione del primo progetto! Congratulazioni! Nella finestra di dialogo principale di gestione dei progetti sarà ora presente una nuova riga, con il nome che abbiamo appena definito: EserciziR2013. Per rendere attivo il nuovo progetto fare doppio clic sul suo nome. Un piccolo segno di spunta, a sinistra del nome, renderà chiaro che il nuovo progetto è quello corrente. Aver creato questo nuovo progetto significa, in due parole, che tutto ciò che verrà modellato, finirà, per default, nella cartella C:\tmp\EserciziR2013. Figura 2.20 Il nuovo progetto è stato correttamente creato e reso attivo Un’ultima attività e poi si fa ricreazione! Rimane da vedere come impostare come corrente un progetto già esistente. Si, perché ora avete appena creato una scatola vuota dove cominciare a salvare dei documenti. Avete visto come è semplice ed immediato. Sappiate, comunque, che in allegato alla presente pubblicazione, è disponibile un progetto già pronto con una valanga di esempio ed esercizi. Il nome del progetto è simile a quello appena creato: invece di Esercizi2013 si chiama R2013. Fate così: togliete il CD ROM dalla confezione sulla terza di copertina, infilatelo nel CD-ROM Drive del vostro PC e navigatelo brevemente con l’Esplora risorse di Windows. Troverete un set di dati molto variegati, organizzati per cartelle che ricalcano l’organizzazione dei capitoli di questa guida. Nel file R2013.ipj sono registrate tutte le cartelle degli esercizi proposti durante il corso di questo libro. Nella procedura che segue vi verrà suggerito come copiare tutti i dati dal CD al disco fisso del vostro computer. Dopo che avrete copiato la cartella E:\Progetto e tutto il suo contenuto (ipotizzo che il lettore CD del vostro PC sia “E:”) nella cartella C:\tmp. Allora troveremo il file R2009Pro.ipj dentro la cartella C:\tmp\Progetto. Si apprezza maggiormente la procedura con un piccolo esempio pratico: Copiare la cartella Progetto dal CD Rom alla cartella C:\tmp Uscire da qualunque documento aperto di Autodesk Inventor Fare clic sul pulsante Progetti della barra multifunzione Dalla finestra di dialogo dei progetti, selezionare il pulsante Sfoglia – Browse, nella parte bassa della finestra 5. Nella successiva schermata sfogliare le cartelle e, al termine selezionare il file R2013.ipj 1. 2. 3. 4. 26 INV2013_Vol_1.indb 26 7/23/12 11:06 AM Primo approccio a Inventor Figura 2.21 Accesso al comando di gestione dei progetti Figura 2.22 Attivazione del progetto R2013 contenente gli esercizi e gli esempi della guida Conclusioni Per ora fermiamoci qui. Di progetti ne riparleremo, in modo molto più approfondito: verifica dei requisiti di sistema, lancio dell’applicazione, tipologia di documenti disponibili con l’applicazione CAD 3D. Niente di difficile, informazioni utili soprattutto per cominciare ad operare con il piede giusto. Quindi si è introdotto il tema della gestione dei file di progetto, attraverso i quali sono organizzate i modelli – dai più semplici ai più complessi – di Autodesk Inventor. Infine è stata descritta la procedura per copiare correttamente gli esempi e gli esercizi dal CD-ROM allegato alla guida al disco fisso del vostro computer. Ora siete veramente pronti! 27 INV2013_Vol_1.indb 27 7/23/12 11:06 AM