SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO
Ufficio di Piano per L’integrazione Socio Sanitaria
AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DI RAVENNA
Comitato del Distretto di Lugo
PIANO DI ZONA
PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE
2009 – 2011
======
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE
2009
Redazione: a cura dell’Ufficio di Piano per l’Integrazione Socio-Sanitaria del Distretto di Lugo
Responsabili redazione: Carla Golfieri, Responsabile dell’Ufficio di Piano – Silvia Zoli, Coordinatore
Tecnico Piano per la Salute e il Benessere Sociale – Maria Luisa Liverzani, Responsabile Area Sociale del
Distretto di Lugo Azienda Usl di Ravenna
Responsabili Gruppi di Lavoro
Margherita Dall’Olio – Responsabile Area Famiglia e Minori – Servizio Sociale Unione della Bassa Romagna
Giuseppe Angelone – Psicologo, C.F. Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo
Petra Benghi – Responsabile Servizi Sociali, Comune di Conselice
Serena Pederzini – Ostetrica, C.F. Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo
Marisa Ancarani – Responsabile Area Anziani e Disabili - Servizio Sociale Unione della Bassa Romagna
Miriam Di Federico – Responsabile SAA, Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo
Mauro Corzani – Responsabile Area Vulnerabilità sociale e inclusione - Servizio Sociale Unione della Bassa
Romagna
Pietro Nucera – Responsabile CSM Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo
Giovanna Briccolani – Responsabile Servizi Sociali di Alfonsine
Rosanna Foscari – Assistente Sociale Coord. Area Minori
Francesca Gallegati – Assistente Sociale Coord. Area Anziani e Adulti in Disagio
Barbara Trapanese – Assistente Sociale Coord. Area Disabili
Contributi alla redazione:
- Direttore di Distretto di Lugo della Ausl di Ravenna
- Operatori del Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
- Centro per le Famiglie del Comune di Lugo
- Dipartimento Sanità Pubblica
- Dipartimento Salute Mentale
- Dipartimenti Cure Primarie
- Direttore Attività Socio-Sanitarie Ausl di Ravenna
La redazione del Piano Triennale 2009-2011 e dell’Attuativo 2009 è stata realizzata grazie al contributo di
diversi professionisti appartenenti ai Comuni, alla Ausl e all’Asp della Bassa Romagna, e dai tanti
rappresentanti delle Associazioni di Volontariato, della Cooperazione Sociale, delle Organizzazioni di
categoria e privati cittadini che hanno collaborato alla definizione degli obiettivi e dei progetti per la salute e il
benessere della comunità.
Approvato con Delibera del Consiglio dell’Unione della Bassa Romagna n. 9 del 25 Febbraio 2009
PIANO DI ZONA PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
2009/2011
L’INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE PRINCIPIO FONDAMENTALE DI GOVERNANCE
Pag. 1
CAP. 1 GLI ATTORI ED IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO
Pag. 4
CAP. 2 I BISOGNI DELLA POPOLAZIONE EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITA’
E CONFRONTO CON SERVIZI E RISORSE DISPONIBILI
Pag. 6
CAP. 3 LE LINEE D’INTERVENTO CHE ATTUANO L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE
E RACCORDO CON ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE LOCALI
Pag. 21
P.A.L. - IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE
CON IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE
1.
SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
2.
AZIONI PER LA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, COMPETITIVITA’ E COESIONE SOCIALE
3.
RAFFORZARE I LEGAMI E FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE
4.
RIORGANIZZARE I SISTEMI DI MOBILITÀ – RENDERE SICURA LA VIABILITÀ
5.
POLITICHE PER LA CASA E LO SVILUPPO URBANO
CAP. 4 GLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI E LE PRIORITA’ DI INTERVENTO DEL PIANO
IN AMBITO SOCIALE, SOCIO SANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI
TERRITORIALI
Pag. 35
6.
INTEGRAZIONE PROFESSIONALE E I PROTOCOLLI DI PRESA IN CARICO
NELL’AREA FAMIGLIA E MINORI
7.
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ E ALLE ATTIVITA’ DI CURA IN FAMIGLIA
8.
ADOLESCENZA
9.
GIOVANI: PROMOZIONE DELL’AGIO E DI STILI DI VITA CONSAPEVOLI E
PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE
10. SISTEMA IN RETE PER IL SUPPORTO ALLA DOMICILIARITA’
11. INNOVAZIONE E SVILUPPO NELL’AMBITO DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI
PER ANZIANI E DISABILI
12. VULNERABILITA’ SOCIALE ED INCLUSIONE
CAP. 5 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Pag. 53
CAP. 6 GLI ORIENTAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA TRIENNALE
RELATIVA AGLI INTERVENTI SOCIALI, SOCIO SANITARI
E SANITARI TERRITORIALI
Pag. 53
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2009
CAP. 1 INTERVENTI PER L’ANNO DI RIFERIMENTO
Pag. 55
1. SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO
2. PROMOZIONE E SVILUPPO DEGLI SPORTELLI SOCIALI
3. P.A.L. - IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO
DELL’INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON
LE ALTRE POLITICHE
FAMIGLIA E MINORI
4. CENTRO PER LE FAMIGLIE
5. I PROGETTI A SOSTEGNO DELLA MATERNITA’ E DELLE GENITORIALITA’
INSERITI NELL’ACCORDO CENTRO PER LE FAMIGLIE-CONSULTORIO
FAMILIARE
6. CON I GENITORI – DALLA NASCITA ALL’ADOLESCENZA
7. INTERVENTI ECONOMICI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON 4 O PIU’ FIGLI
8. INTERVENTI DI SOSTEGNO AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE
9. L’AFFIDO FAMILIARE: PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA ATTRAVERSO UN
LAVORO CON LA COMUNITÀ
10. LA TUTELA DEI MINORI: INTERVENTI TERRITORIALI, DOMICILIARI, EDUCATIVI
E I PROCESSI DI INTEGRAZIONE CON I SERVIZI SANITARI.
11. “INTEGRAZIONE SCOLASTICA” DEI MINORI DISABILI: QUALIFICAZIONE DEGLI
INTERVENTI EDUCATIVI E “DIARIO DI BORDO”
12. STESURA DI LINEE GUIDA AZIENDALI CLINICHE E METODOLOGICHE SULLA
PROGETTAZIONE INTEGRATA NELLA CURA DELL’AFFIDO E DEGLI
INTERVENTI SU MINORI IN DISAGIO
13. IL PASSAGGIO DALLA MINORE ALLA MAGGIORE ETÀ DEI RAGAZZI IN CARICO
AL CENTRO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
14. DALLA RICERCA ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI OPERATIVI INTEGRATI
PER LA SALUTE DELL’INFANZIA “IL BAMBINO E IL VILLAGGIO”
15. IL CASE MANAGEMENT: MODELLI E STRUMENTI OPERATIVI NELL’AREA
DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
16. PROGRAMMAZIONE DEL PERCORSO PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLA
LEGGE 194/78
17. MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI – PERCORSI DI INTEGRAZIONE
ATTRAVERSO LA SENSIBILIZZAZIONE ALLA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA
NEI CONFRONTI DELLE FAMIGLIE GIÀ INSERITE NEL TERRITORIO.
18. MEDIAZIONE LINGUISTICA – CULTURALE NELLE SCUOLE
19. DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA: CITTA’ DEI BAMBINI E
CONSULTA DEI RAGAZZI
20. TEMPI EXTRASCOLASTICI – SERVIZI RICREATIVI ED EDUCATIVI
21. “NATI PER LEGGERE”
22. PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA
23. SICUREZZA: PERCORSI DIDATTICI NELLE SCUOLE
24. EDUCAZIONE ALLA SANA ALIMENTAZIONE
25. PROMOZIONE DELL’ALLATTAMENTO AL SENO
26. OSPITALITA’ IN EMERGENZA: DEMETRA
Pag. 65
GIOVANI
Pag. 119
27.
28.
29.
30.
ADONETWORK: POLITICHE GIOVANILI IN RETE
DISCOVERYBUS – ALLA SCOPERTA DEL DIVERTIMENTO SANO E SICURO
RADIO WEB-SONORA
SAFESTYLE E “SE GUIDO NON BEVO”: INTERVENTI DI STRADA PER LA
PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTENTO ALLA SICUREZZA E ALLA
SALUTE DEI GIOVANI E PER LA GUIDA SICURA SENZA ALCOL
31. SPAZIO GIOVANI - CENTRO D’ ASCOLTO ADOLESCENZA
32. CENTRO “VOLO A VELA” RIVOLTO A GIOVANI CONSUMATORI DI SOSTANZE E
AI LORO FAMIGLIARI
33. SCUOLE LIBERE DAL FUMO: PREVENZIONE DELL'ABITUDINE AL FUMO TRA I
GIOVANI
ANZIANI DISABILI E NON AUTOSUFFICIENTI
34. RAFFORZAMENTO E POTENZIAMENTO DEI PUNTI UNICI DI ACCESSO ALLE
PRESTAZIONI E AI SERVIZI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE NON
AUTOSUFFICIENZE E AL PERCORSO DI PRESA IN CARICO
35. MONITORAGGIO ESITI DEL PROGETTO “ ANALISI E RILETTURA DEGLI
INTERVENTI FINALIZZATI ALLA DOMICILIARITÀ E RESIDENZIALITÀ NEL
DISTRETTO DI LUGO”
Domiciliarità
36. CENTRI DIURNI PER ANZIANI: CONSOLIDAMENTO, AMPLIAMENTO E
FLESSIBILIZZAZIONE DELL’OFFERTA
37. CENTRI DIURNI SOCIO-OCCUPAZIONALI PER ADULTI E PERCORSI DI
MIGLIORAMENTO
38. CENTRI SOCIO RIABILITATIVI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI - “GALASSIA” E
“GIRANDOLA”: PROGETTI FLESSIBILI - CASA DELLA CARITÀ: INCREMENTO
POSTI CONVENZIONATI
39. ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO IN STRUTTURE RESIDENZIALI E/O
SEMI-RESIDENZIALI E INCREMENTO POSTI PRESSO C.S.R.R. GIRANDOLA E
C.S.R.R. CASA DELLA CARITÀ
40. ASSISTENZA DOMICILIARE E TERRITORIALE CON FINALITÀ SOCIOEDUCATIVA - PRESTAZIONI EDUCATIVE TERRITORIALI - INTERVENTI SOCIOASSISTENZIALI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ
41. ASSEGNO DI CURA PER ANZIANI E DISABILI E QUOTA AGGIUNTIVA PER LE
ASSISTENTI
FAMILIARI
FINALIZZATA
ANCHE
ALL’EMERSIONE
E
QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI
42. QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA A DOMICILIO ED EMERSIONE DEL
SOMMERSO: PERCORSI DI FORMAZIONE
43. CONSOLIDAMENTO E QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ CONNESSE ALLE
DIMISSIONI PROTETTE
44. SOSTEGNO AL DOMICILIO E ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
45. PALESTRA DELLA MENTE
46. INDIVIDUAZIONE DI POSTI RESIDENZIALI PER L’ACCOGLIENZA TEMPORANEA
DI SOGGETTI AFFETTI DA DEMENZA, ASSISTITI AL DOMICILIO, IN FASE DI
SCOMPENSO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE.
47. QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE RIVOLTI
ALLE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA E AI LORO FAMIGLIARI-CAREGIVER
48. PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA NELLA POPOLAZIONE ANZIANA
FRAGILE: PREVENZIONE DELLE CADUTE.
49. AZIONI E PROGETTI PER IL CONTRASTO DELL’ISOLAMENTO E DELLA
SOLITUDINE DEI SOGGETTI FRAGILI
50. CENTRO ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO (C.A.A.D.)
51. CONTRIBUTI PER L’ADATTAMENTO DOMESTICO (DGR E.R. 1206/2007) E LA
MOBILITA’ (ART. 10 LR 29/97)
52. ABITARE IN SICUREZZA: PORTIERATO SOCIALE, ALLOGGI CON SERVIZI E LE
NUOVE COMUNITA’ ALLOGGIO DI VOLTANA E FUSIGNANO
Pag. 135
53. “CARTA BIANCA” PER L’ACCESSO AGEVOLATO DI PERSONE CON DISABILITÀ
AI LUOGHI DELLA CULTURA, DELLO SPORT, DELL’INTRATTENIMENTO.
54. LO SPORT AL SERVIZIO DI TUTTE LE ABILITÀ
55. IL LAVORO DI RETE E DI COMUNITÀ IN INTEGRAZIONE CON
L’ASSOCIAZIONISMO E IL VOLONTARIATO
Residenzialità
56. L’OFFERTA DI RESIDENZIALITA’ DELLA RETE DISTRETTUALE DEI SERVIZI
PER ANZIANI: CASE PROTETTE/RSA
57. STRUTTURE RESIDENZIALI DI LIVELLO ALTO E MEDIO PER PERSONE
DISABILI: IMPLEMENTAZIONE DELL’OFFERTA RESIDENZIALE
58. SPERIMENTAZIONE E INNOVAZIONE: NUOVI PERCORSI TERAPEUTICI NELLE
STRUTTURE PER ANZIANI
VULNERABILITA’ ED INCLUSIONE SOCIALE
Pag. 193
59. INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO PER LE PERSONE IN SITUAZIONE DI
INDIGENZA E/O DISAGIO
60. INTERVENTI VOLTI ALL’INSERIMENTO O AL REINSERIMENTO SOCIALE E
LAVORATIVO
61. PROMOZIONE DEL LAVORO
62. LA RETE DI SUPPORTO E DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL CONTRASTO ALLE
POVERTÀ ESTREME: COLLOBORAZIONE CON IL VOLONTARIATO
63. SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN SITUAZIONI DI GRAVI MARGINALITÀ
ATTRAVERSO LA FORNITURA DI VIVERI E BENI PER LA PRIMA INFANZIA
64. LUNGA ASSISTENZA E BISOGNI COMPLESSI: UN GRUPPO DI STUDIO PER IL
GRAVE DISAGIO E LA FRAGILITÀ PSICHICA
65. SUPPORTED HOUSING: VERSO UNO SPAZIO VISSUTO CONSAPEVOLE
66. IL DISAGIO PSICHICO TRA COLLOCAMENTO E OCCUPABILITÀ
67. SISTEMA DI SERVIZI A SUPPORTO DELL’INTEGRAZIONE PER I CITTADINI
STRANIERI: CENTRO SERVIZI PER STRANIERI E SPAZI DONNA
68. SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONE: ORIENTAMENTO, CONSULENZA E
ASSISTENZA IMMIGRATI
69. FORMAZIONE ALLA SICUREZZA SUL LAVORO DEI LAVORATORI IMMIGRATI
70. OPERATORE SUL TERRITORIO
71. CURA DEI DISTURBI DA USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE
72. ALCOL E LAVORO
73. AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
CAP. 2 PREVISIONI DI SPESA PER L’ANNO DI RIFERIMENTO
Pag. 234
INTRODUZIONE
Il primo piano di zona per la salute e il benessere sociale del distretto di Lugo scandisce i
bisogni emersi, i progetti individuati e le risorse messe a disposizione nel territorio ed
attraverso l’analisi e la programmazione, definisce le scelte strategiche per l’integrazione
socio sanitaria nel prossimo triennio.
Un approccio nuovo anima il Piano: l’idea che la promozione del benessere e della salute
sia l’insieme complesso e articolato di politiche pubbliche e di molteplici azioni svolte dal
volontariato, dall’associazionismo e dalla cooperazione, che contribuiscono a delineare
una precisa identità delle nostre comunità, innescata sulla continuità ma anche
sull’innovazione.
Il territorio è pertanto riconosciuto quale “prima risorsa” del welfare di comunità, non solo
luogo fisico dove distribuire servizi, ma ambito capace di garantire sinergie tra nuovi attori,
migliorare la protezione sociale e dare qualità ed efficacia alle politiche sociali e sanitarie.
Il piano si articola in un unico strumento di programmazione finalizzato a promuovere
integrazione tra i soggetti istituzionali coinvolti, i servizi socio sanitari, i progetti e gli
obiettivi.
Partecipazione e trasparenza rappresentano i presupposti sui quali il piano viene
costruito, realizzato e verificato.
Partecipazione attraverso il lavoro svolto di progettazione condivisa nei gruppi di lavoro e
sostenuta dal confronto con il forum del terzo settore e dalla concertazione con le
organizzazioni sindacali.
Trasparenza perché il piano è di facile lettura, vengono con chiarezza indicate le risorse e
specificati percorsi sperimentali di affinamento dei sistemi di rendicontazione e di
verificabilità dei progetti stessi da parte dei cittadini e degli utenti dei servizi.
Nella specificità dei ruoli e nella diversità delle responsabilità stiamo costruendo un
sistema di welfare in cui l’intera comunità, quale soggetto competente, partecipa.
Il Presidente del Comitato di Distretto di Lugo
Linda Errani
L’INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE PRINCIPIO FONDAMENTALE DI GOVERNANCE
L’assetto organizzativo del servizio sociale e socio-sanitario del Distretto di Lugo va
disegnato all’interno di un nuovo assetto istituzionale che i Comuni dell’area si sono dati a
partire dal 1° Gennaio 2008.
Portando a compimento il percorso avviato nell’anno 2000 con la costituzione dell’Associazione
Intercomunale, per assicurare una governance adeguata, i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo,
Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e S.Agata sul
Santerno hanno istituito dal 1° gennaio 2008 l'Unio ne dei Comuni della Bassa Romagna,
territorialmente corrispondente all’ambito distrettuale.
Il primo significativo passaggio, nell’ambito del governo delle politiche sociali è stato attuato con
l’istituzione dell’ Ufficio Associato di Piano per l’integrazione socio-sanitaria, costituito nel
2007 tramite convenzione tra i Comuni Associati dell’ambito distrettuale e l’Ausl. Tale struttura con
compiti di pianificazione e tecnico-gestionali ricomprende, oltre alle funzioni relative alla
elaborazione del Piano Sociale di Zona, anche nuovi compiti di supporto ai livelli istituzionali:
-
piano delle attività per la non autosufficienza
definizione dei regolamenti distrettuali sull’accesso e sulla compartecipazione degli utenti
alla spesa
attività istruttoria e di monitoraggio per la costituzione dell’ASP
gestione delle attività attuative della programmazione sociale e socio-sanitaria
Tale percorso ha tracciato e costituito il presupposto fondamentale e coerente per avviare anche il
processo di superamento della delega all’Azienda Usl dei servizi sociali, optando per una gestione,
programmazione e pianificazione totalmente associata.
L’istituzione dell’Unione della Bassa Romagna, ente e soggetto giuridicamente riconosciuto con
propria autonomia finanziaria e statutaria, e dell’ASP della Bassa Romagna, azienda di proprietà
dei Comuni e soggetto produttore e gestore di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, ha reso
possibile la scelta di procedere al superamento della delega e al conferimento del governo dei
servizi sociali al nuovo ente Unione.
Il territorio si è così dotato di uno strumento di governo unitario per la programmazione,
pianificazione e committenza dei servizi sociali (Unione) e di uno strumento di produzione/gestione
(ASP) che consente di affidare l’operatività della erogazione ad una azienda che vede soci tutti i
Comuni dell’ambito distrettuale.
Le attività conferite all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna sono:
Per l’area FAMIGLIA e MINORI:
-Sostegno delle responsabilità familiari e genitoriali per la promozione dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza;
-supporto socio-sanitario e assistenziale alle gestanti madri e alle donne con figli che vivono in
situazione di particolare difficoltà;
-sostegno al reddito familiare attraverso misure di contrasto della povertà;
-sostegno domiciliare di tipo assistenziale ed educativo;
-interventi socio-educativi territoriali rivolti a preadolescenti ed adolescenti in situazione di
devianza;
-interventi istruttori e/o in esecuzione di disposizione delle Autorità Giudiziarie in materia
amministrativa, civile e penale;
-interventi volti ad affiancare le famiglie negli impegni e responsabilità di cura dei figli;
-interventi semiresidenziali e residenziali: comunità educativa, casa-famiglia, affido familiare;
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
1
-interventi a carattere di emergenza assistenziale per minori e donne con figli;
-attività di vigilanza sulle strutture educative ed assistenziali.
Per l’area DISABILI ADULTI E MINORI:
-realizzazione della piena integrazione delle persone disabili nell’ambito della vita familiare e
sociale, nonché dei percorsi dell’istruzione scolastica, professionale e del lavoro, attraverso la
definizione del progetto individuale, in integrazione con i servizi sanitari;
-supporto assistenziale e socio-sanitario per i minori disabili in integrazione con il M.O. di
Neuropsichiatria Infantile;
-sostegno assistenziale ed educativo nell’ambito di Asili nido e Scuole di ogni ordine e grado,
compresa la Formazione professionale;
-prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare di tipo educativo, socio-riabilititativo e socioassistenziale;
-interventi assistenziali e sociali a rilievo sanitario per l’inserimento presso Centri socio-riabilitativi,
compreso l’organizzazione dei servizi per l’accesso;
-interventi per l’accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali per coloro che non
siano assistibili a domicilio, compresi interventi di sollievo temporaneo delle famiglie;
-interventi per l’integrazione sociale e lavorativa in ambiente normale e protetto;
-sostegno economico per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio, compresa
l’erogazione di assegni di cura;
-attività di vigilanza sulle strutture socio-riabilitative.
Per l’area ASSISTENZA E ADULTI IN DISAGIO (compresi gli interventi rivolti alla popolazione
straniera)
-sostegno al reddito attraverso misure di contrasto della povertà, compreso l’erogazione di prestiti
sull’onore;
-servizi di accompagnamento per l’inserimento o reinserimento sociale e lavorativo anche
attraverso l’erogazione di borse-lavoro;
-interventi per l’accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali per coloro che non
siano assistibili a domicilio anche per difficoltà temporanee;
-prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze e favorire interventi di
recupero e reinserimento sociale, anche in integrazione con i servizi sanitari.
Per l’area ANZIANI:
-Servizio sociale professionale connesso alle funzioni socio-assistenziali;
- Sistema di accesso ai servizi e presa incarico
- Assistenza Domiciliare Integrata;
-Tutele e curatele e amministratore di sostegno (L.6/2004).
La fase di avvio (il conferimento delle funzioni è avvenuto l’1.1.2009) è accompagnata da una
riorganizzazione della presenza del servizio sociale nel territorio finalizzata ad un rafforzamento
della capacità di ascolto, risposta e presa in carico.
Il progressivo sviluppo degli Sportelli Sociali, che unitamente alla funzione politica rappresentano
anche il punto di monitoraggio e recepimento di lettura del bisogno sociale più capillare, consentirà
di procedere, con la necessaria gradualità, al conferimento all’Unione di ulteriori funzioni fino al
superamento della parcellizzazione gestionale e all’accentramento nell’Unione del governo tecnico
e funzionale dei servizi sociali, mantenendo nel territorio la rete di organizzazione della risposta ai
cittadini.
Ciò consentirà il completamento entro l’anno 2009 di un modello organizzativo unico dell’Ufficio
Servizi Sociali e Socio-Sanitari che ha nel territorio le funzioni di:
• prima risposta, informazione e orientamento
• accesso alla rete dei servizi e delle prestazioni sociali e socio-sanitarie;
• presa in carico
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
2
e centralizzate le funzioni di:
• programmazione
• gestione amministrativa
• organizzazione della rete dei servizi e delle prestazioni
IL MODELLO ORGANIZZATIVO
La struttura organizzativa dell’Area Servizi Sociali e Socio-Sanitari, dipendente dal Direttore
Generale dell'Unione, è così articolata:
− Responsabile del Servizio/Area Servizi Sociali e Socio Sanitari, con compiti di
programmazione, regolazione, verifica e valutazione dei servizi, gestione delle risorse umane e
finanziarie
− tre unità organizzative di linea (Anziani e Disabili, Famiglia e Minori, Vulnerabilità sociale e
inclusione), con compiti di organizzazione, gestione amministrativa e organizzazione della
committenza, accesso e presa in carico
− due unità organizzative di staff (Contabilità e Amministrazione)
− un Modulo intersettoriale per l'attività occupazionale e l'integrazione lavorativa
Ogni unità organizzativa di linea (Anziani e Disabili, Famiglia e Minori, Vulnerabilità sociale e
inclusione) costituisce un centro di responsabilità dotato di autonomia decisionale, fermo restando
il ruolo di supervisione, raccordo e di sintesi svolto dal Responsabile Servizi Sociali e S.S.
L’Ufficio di Piano per l’integrazione socio-sanitaria, posto in staff al Responsabile, dipende dal
punto di vista gerarchico dal Responsabile Servizi Sociali e funzionalmente dal Comitato di
Distretto (Giunta dell’Unione se ne assumerà le funzioni).
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
3
CAP. 1
GLI ATTORI ED IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO
Anziani, disabili e non
autosufficienti
Famiglia e minori
TAVOLI TEMATICI
LUOGO DEL CONFRONTO INTER SETTORIALE
Giovani
Vulnerabilità sociale ed
inclusione
L’ARCHITETTURA DEI TAVOLI TEMATICI
COORDINAMENTO TECNICO
POLITICO
PROFESSIONISTI E OPERATORI SOCIALI, SOCIO
SANITARI, SANITARI E DI ALTRI SETTORI
MEMBRI DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, DELLA
COOPERAZIONE SOCIALE, DELLE ASSOCIAZIONI DI
CATEGORIA, DEL MONDO DELLA SCUOLA, ECC.
PRIVATI CITTADINI
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
4
PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO
30/09/2008
Approvazione dell’Atto di indirizzo
Valutazione del Comitato di Distretto
su obiettivi e priorità individuate e
proposte progettuali (20/010/2008 e 2/02/2009)
Concertazione con OOSS (20/010/2008 e
11/02/2009)
Confronto con forum Terzo settore
11/10/2008
Conferenza zonale
ed avvio dei lavori dei tavoli tematici
e dei gruppi di progetto
(a partire dal 14/10/2008)
(18/02/2009)
Redazione del Piano per il benessere e
la salute sociale 2009/2011
e del Programma Attuativo Annuale
2009
Conclusione dell’iter di approvazione
nel Consiglio dell’Unione
il 25/02/2009
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
5
CAP. 2
I BISOGNI DELLA POPOLAZIONE EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITA’
E CONFRONTO CON SERVIZI E RISORSE DISPONIBILI
Per una approfondita analisi del contesto socio-economico del territorio, degli andamenti
demografici e dei principali determinanti di salute e benessere, si fa riferimento a quanto già
rilevato attraverso il “Profilo di Comunità della Provincia di Ravenna” (Settembre 2008) redatto
contestualmente all’Atto di Indirizzo e Coordinamento della Conferenza Territoriale Sociale e
Sanitaria di Ravenna. ( http://www.ausl.ra.it - Atto di Indirizzo CTSS – Profilo di Comunità)
Si riporta di seguito una sintesi, articolata su base distrettuale, dei principali indicatori di carattere
demografico e una breve analisi dei bisogni e dell’offerta di servizi della Zona Sociale della Bassa
Romagna, suddivisa per popolazioni target e aree tematiche di programmazione.
DATI DEMOGRAFICI GENERALI DELLA ZONA
Popolazione totale residente nel distretto di Lugo al 31 gennaio 2008
Alfonsine
Bagnacavallo
Bagnara
Conselice
Cotignola
Fusignano
Lugo
Massalombarda
Sant'Agata sul Santerno
TOTALE
Maschi
5.906
8.006
1.067
4.781
3.544
4.131
15.661
5.075
1.347
49.518
Femmine
6.484
8.582
1.077
4.989
3.786
4.234
17.023
5.264
1.377
52.816
Totale
12.390
16.588
2.144
9.770
7.330
8.365
32.684
10.339
2.724
102.334
La piramide dell’età registra le trasformazioni demografi che avvenute in provincia di Ravenna
negli ultimi 70 anni (lo stesso nome “piramide” stava ad indicare una figura a base larga e un
vertice che si è trasformata nel tempo in un albero). Dal punto di vista demografico si notano tre
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
6
fenomeni interconnessi – comuni alla realtà regionale - che hanno cambiato la forma della
piramide: si allarga la base quale conseguenza dell’incremento delle nascite e dell’arrivo di
immigrati, aumenta la fascia d’età 30-45 anni a seguito all’immigrazione e si dilata il vertice per
l’invecchiamento della popolazione dovuto a guadagni in termini di speranza di vita.
Nel distretto lughese si evidenzia, rispetto al complessivo dato provinciale, una quota superiore
alla media di popolazione anziana, e un tasso di popolazione attiva e di giovani inferiore alla
media. La consistente immigrazione registrata nell’ultimo triennio ha consentito di rallentare un
fenomeno di squilibrio sul fronte della popolazione anziana, che comunque persiste in alcune
realtà (Alfonsine,Bagnacavallo, Fusignano, Lugo) e che nel medio-lungo termine, rischia di
assumere dimensioni molto critiche per il sistema di welfare.
Percentuale della popolazione anziana (> = 65 anni) residente nei Comuni del Distretto di
Lugo
Comune di residenza
Alfonsine
Bagnacavallo
Bagnara
Conselice
Cotignola
Fusignano
Lugo
Massalombarda
Sant'Agata sul
Santerno
2001
Pop. Anziana
%
27,49
26,47
25,95
26,15
23,69
25,70
26,52
27,85
24,53
2005
Pop. Anziana
%
27,38
27,26
23,79
25,32
24,86
25,92
27,3
25,93
23,75
2006
Pop. Anziana
%
27,27
27,12
22,04
25,28
24,7
25,93
27,26
25,24
22,93
2007
Pop. Anziana
%
26,7
26,85
21,23
25,04
24,19
25,36
26,79
24,41
22,84
Fonte: Regione Emilia Romagna
Nell’arco del quinquennio l’indice di dipendenza giovanile (rapporto tra <14 e classe centrale 1564) è cresciuto da 0,16 a 0,19 e quello senile (rapporto tra popolazione > 64 e fascia 15-64) da
0,41 a 0,42, con un incremento sull’indice di dipendenza totale da 0,57 a 0,61 che risulta il più
elevato tra i tre distretti.
Indice di invecchiamento e indice di vecchiaia della popolazione residente in Provincia di
Ravenna – anno 2007
Distretto di Ravenna
Distretto di Lugo
Distretto di Faenza
Provincia Ravenna
Indice di invecchiamento
Maschi
Femmine
Totale
20,73%
25,73%
23,12%
22,38%
29,14%
25,87%
21,38%
26,74%
24,12%
21,13% 26,87%
24,08%
Indice di vecchiaia
Maschi
Femmine
Totale
156,49
221,63
118,17
175,28
258,55%
215,62%
158,76% 225,32%
190,71%
161,92% 232,11% 195,92%
Elaborazione: SISTAN – Provincia di Ravenna – Servizio Statistica
Indice di dipendenza giovanile e indice di dipendenza senile della popolazione residente in
Provincia di Ravenna – anno 2007
Distretto di Ravenna
Distretto di Lugo
Distretto di Faenza
Provincia Ravenna
Indice di dipendenza
giovanile
Maschi
Femmine
Totale
18,62%
17,79%
18,21%
18,70%
18,11%
18,41%
20,03%
19,00%
19,52%
18,96% 18,15%
18,56%
Indice di dipendenza senile
Maschi
30,00%
34,51%
32,80%
31,80%
Femmine
40,58%
48,93%
43,63%
43,42%
Totale
35,27%
41,64%
38,17%
37,57%
Elaborazione: SISTAN – Provincia di Ravenna – Servizio Statistica
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
7
La crescente presenza di stranieri ha contribuito al ringiovanimento della struttura per età della
popolazione: da una parte perché gli immigrati stessi sono per la maggior parte giovani, ad
esempio le classi di età 0-18 rappresentano il 22% della popolazione straniera, una quota più alta
di quella degli italiani, dall’altra per la loro più alta prolificità.
Al 31 dicembre 2007 in tutti i comuni della provincia di Ravenna la percentuale degli stranieri è
superiore alla media nazionale pari al 6%, ed aumentano i comuni in cui è stata superata la soglia
del 10% degli stranieri sui residenti complessivi. Infatti ben tre comuni, del distretto di Lugo,
Conselice, Massa Lombarda e Fusignano superano la soglia del 10%. Ciò che colpisce è il ritmo di
crescita, nel distretto di Lugo per esempio in 6 anni l’incidenza degli stranieri sul totale della
popolazione è triplicata.
Incidenza popolazione straniera sul totale della popolazione residente in provincia di
Ravenna – serie storica
Distretto di Ravenna
Distretto di Lugo
Distretto di Faenza
Provincia di Ravenna
2001
%
2002
%
2003
%
2004
%
2005
%
2006
%
2007
%
3,39
2,43
2,72
2,98
4,05
3,12
3,27
3,62
4,62
4,13
4,36
4,46
5,89
5,12
5,14
5,51
6,65
6,00
5,88
6,30
7,36
6,75
6,43
6,99
8,47
8,31
7,60
8,23
Elaborazione: SISTAN – Provincia di Ravenna – Servizio Statistica
Popolazione straniera residente nei Comuni del Distretto di Lugo al 01/01/2008
Comune di residenza
Alfonsine
Bagnacavallo
Bagnara
Conselice
Cotignola
Fusignano
Lugo
Massalombarda
Sant'Agata
Totale
Stranieri
residenti
955
1.248
151
1.292
524
999
2.996
1.482
277
9.924
% su pop.
totale
7,71
7,52
7,04
13,22
7,15
11,94
9,17
14,33
10,17
9,7
Elaborazione dati forniti dagli Uffici Anagrafici dei Comuni
FAMIGLIA E MINORI
La società, negli ultimi anni, è stata soggetta a radicali trasformazioni, e, la famiglia in particolare,
ha visto modificare il suo assetto, la sua auto-organizzazione, ma anche il tipico ruolo di protezione
sociale che ha, nel tempo, costantemente svolto.
Centro di gravità di tali mutamenti, e fonte ancora inesauribile di capitale sociale, rimane, pur se
con nuove fragilità e modelli diversi di assetti costitutivi, la famiglia.
Istituzione sociale per eccellenza, essa però, è oggi interessata da dinamiche costitutive e
relazionali profondamente mutate; ne sono un esempio i rapporti di forza tra i componenti, o
rapporti tra genitori e figli, i rapporti con gli anziani e anche l’organizzazione del menage. E’
cambiato il ruolo delle donne, che, dopo l’ingresso nel mondo del lavoro, devono far fronte sia ad
impegni professionali che di assistenza e cura all’interno della famiglia. Emerge il disagio giovanile,
che mina la qualità delle relazioni del nucleo familiare, spesso inadeguato ad affrontare i compiti
educativi e di cura che una società così complessa richiede. Tale disagio si oggettiva spesso nella
conflittualità familiare, in forme di aggressività come il bullismo, in disturbi psicologici, come la
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
8
depressione, l’ansia e i disturbi di personalità ed in abusi e dipendenze da sostanze psicotrope ed
alcool. Si evidenzia anche la difficoltà nell’accudimento dei componenti anziani del nucleo
familiare, cosa che fa emergere richieste di intervento verso un welfare che non può esimersi di
farsi carico di una società che invecchia inesorabilmente.
La famiglia si è ridotta nelle dimensioni, si è modificata nei consumi e nell’impiego del tempo libero,
è carente di figure matriarcali e patriarcali solide. La forma matrimoniale è scelta in misura minore
a favore della convivenza e comunque si arriva al matrimonio in età più tarda, si procrea meno e
più avanti nel tempo. Fermo restando il fatto che è in atto un costante quanto importante declino
della fecondità, che però, dal 2005 al 2007, nella provincia di Ravenna, ha leggermente recuperato
punti percentuali, passando da 1,280 a 1,426 (vedi dati da “Profilo di Comunità della Provincia di
Ravenna”). I dati statistici rilevati nel distretto di Lugo ed in provincia dal 2005 al 2007 evidenziano
anche un trend ascendente per quanto riguarda il numero dei nuovi nati, che, dal 2005 ad oggi è
aumentato di 397 unità Quest’ultimo dato, così come quello relativo alla fecondità, è in certa
misura correlabile alla sempre più importante presenza, nel nostro territorio, di nuclei familiari di
immigrati, che procreano in misura molto maggiore rispetto a quelli autoctoni, ed anche alla vitalità
del tessuto socio-economico del territorio. In generale diventano più numerose le coppie senza
figli, i single ed i nuclei con un solo genitore e figli, in quanto è più frequente il divorzio.
A partire dal 2003 ed arrivando al 2007, le rilevazioni statistiche elaborate da SISTAN su dati
anagrafici comunali, evidenziano un graduale ma consistente aumento dei nuclei familiari, che al
dicembre 2007 sono 167.511, con un incremento totale sul 2003 di 13.969 nuclei familiari.
Il numero medio di componenti del nucleo familiare segue il trend opposto, cioè all’aumentare della
numerosità dei nuclei, diminuisce il numero degli individui che li compongono, nel 2003 le
rilevazioni statistiche riportavano una media di 2,33 componenti, nel 2007 essa è scesa a
2,25,seguendo un declino graduale ma progressivo.
Nel distretto di Lugo, così come più complessivamente nell’intera area provinciale, emergono
nuove tipologie familiari, le famiglie monoreddito e mono-genitoriali, che, in misura sempre
maggiore, entrano a costituire la fascia dei “nuovi poveri”, in quanto hanno risorse limitate rispetto
a bisogni emergenti quali alloggio, reddito, sofferenze personali e sociali. Sempre più le famiglie
vedono ridotta la capacità di soddisfare in maniera autonoma le proprie necessità, e, spesso, per
l’attività di cura, devono ricorrere ad interventi esterni, anche privati.
Numero medio di componenti per famiglia in Provincia di Ravenna, anni 2003-2007
2003
2004
2205
2006
2007
Provincia di Ravenna
2,33
Fonte ISTAT, Bilancio demografico.
2,31
2,29
2,26
2,25
Numero di famiglie e numero medio di componenti per famiglia, anno 2006.
Numero di
famiglie
Componenti
per famiglia
Distretto di Ravenna
85.230
2,18
Distretto di Lugo
42.273
2,30
Distretto di Faenza
35.902
2,37
163.405
2,26
Provincia di Ravenna
Fonte ISTAT, Bilancio demografico.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
9
Numero di famiglie con 3 e 4 minori a carico per Comune nel distretto di Lugo, anno 2007
Nuclei
familiari
con 4 minori
Alfonsine
10
Bagnacavallo
26
Bagnara
6
Conselice
20
Cotignola
9
Fusignano
15
Lugo
81
Massalombarda
22
Sant'Agata
Totale
7
196
Elaborazione dati forniti dagli Uffici Anagrafici dei Comuni
Numero dei nati, tassi di fecondità ed età media al parto della popolazione italiana e
straniera residente nel distretto di Lugo, anno 2007.
Italiani
Anno 2007
Tassi di
fecondità
Nati
Età media
al parto
Distetto di Lugo
1,229
697
32,16
Provincia
1,22
2.683
32,02
Stranieri
Anno 2007
Tassi di
fecondità
Nati
Età media al
parto
Distretto di Lugo
2,874
241
28,37
Provincia
2,566
797
27,89
Elaborazione: SISTAN- Provincia di Ravenna – Servizio Statistica
Per far fronte alle caratteristiche ed alle problematiche della odierna società,il distretto di Lugo è
orientato al consolidamento, al potenziamento ed allo sviluppo di una gamma di interventi che
hanno il loro fulcro nel sostegno e nell’accompagnamento delle famiglie, che spesso incontrano
difficoltà nella crescita e nella educazione dei loro figli.
Tali interventi devono evitare di perpetuare lo schema “bisogni-risposte” adottato in passato,
ponendo in essere livelli di uniformità nelle erogazioni, basate su standard che però non inficiano
la personalizzazione delle stesse. E’ così che i sistemi di accesso e di presa in carico devono
essere supportati da modelli, metodi e strumenti idonei, che vadano incontro alle esigenze sia di
ascolto che di sostegno delle famiglie. Si sottolinea e si promuove una presa in carico da parte del
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
10
servizio che, oltre ad essere continuativa, responsabile e personalizzata, sia anche espletata in
forma pro-attiva e prossimale all’utente. Fondamentale risulta il “prendersi cura di chi aiuta”, al fine
di rendere sostenibile il sistema sociale ma anche il corretto funzionamento della macchina
assistenziale.
Attraverso lo sviluppo di obiettivi triennali (2009-2011) e progetti attuativi per l’annualità 2009, si
intende promuovere e tutelare la “buona nascita”, che inizia nel nucleo familiare e prosegue lungo
il percorso scolastico.
Si intende superare la logica della sola prevenzione
a favore della promozione della
partecipazione, dello sviluppo dell’autonomia, della responsabilità, delle opportunità e della facilità
di accesso ai servizi.
Anche gli adolescenti e o giovani possono e devono essere “cittadini attivi”, per esempio attraverso
l’aiuto dei pari più deboli e svantaggiati. E’ importante che le istituzioni , in una logica di
valorizzazione di tutte le risorse in campo e di collaborazione tra pubblico, privato, privato sociale,
sostengano e promuovano l’aggregazione giovanile (centrigioco, oratori, attività laboratoriali, ecc.)
e servizi idonei ad accogliere bambini e ragazzi, facilitando anche il carico di cura familiare.
GIOVANI
La fascia di popolazione che va dai 15 ai 24 anni nella Provincia di Ravenna costituisce il 7.7%
della popolazione generale (7,5% nel distretto Lugo), percentuale diminuita di ben 1 punto
percentuale rispetto agli anni 2000.
Popolazione 15-24 anni residente in provincia di Ravenna, anno 2007
15-19
anni
20 – 24
anni
Totale
Distretto di Ravenna
6.915
7.513
14.428
Distretto di Lugo
3.464
3.916
7.380
Distretto di Faenza
3.296
3.700
6.996
Provincia di Ravenna
13.675
15.129
28.804
Elaborazione: Atto di Indirizzo della CTSS di Ravenna – 2008
% su tot.
popolazione
7,6
7,5
8,2
7,7
Come emerge dai dati del Profilo di Comunità e dall’indagine sul Capitale Sociale, il giovane trova
conferma della propria identità nella frequentazione del gruppo dei pari, traendone benefici
psicologici e sociali, grazie alle relazioni e agli scambi che in esso si instaurano. Il gruppo, nella
grande maggioranza dei casi, ha formazione spontanea, ma, anche se in misura minore, i ragazzi
si associano in gruppi sportivi, artistici, religiosi o di volontariato.
Nei gruppi informali i giovani possono esprimersi liberamente, ma possono anche mettere in atto
comportamenti devianti, come l’uso e l’abuso di alcool e droghe ed anche comportamenti
spericolati rispetto alla sessualità e alla guida.
Prevalenza d’uso di sostanze nel 2006. Dati ESPAD sulla popolazione studentesca fra i 15 e
i 19 anni. Provincia di Ravenna
Femmine
(v.%)
Maschi
(v.%)
Totale
(v.%)
Alcol
85,9
87,2
85,6
Sigarette
30,0
22,7
26,4
Cannabis
22,0
25,6
23,8
Cocaina
3,3
4,7
4,0
Psicofarmaci
3,6
1,7
2,7
Allucinogeni
1,9
3,3
2,6
Eroina
1,5
1,8
1,6
Elaborazione: Atto di Indirizzo della CTSS di Ravenna – 2008
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
11
“Questi dati non definiscono una reale dipendenza ma disegnano comunque il quadro del consumo fra gli
adolescenti che frequentano le scuole superiori della provincia. Gli aspetti più problematici legati a situazioni
di abuso o dipendenza si possono tuttavia rilevare dai dati dei SerT dislocati sul territorio. Nei tre Servizi
attivi in provincia e collocati nelle città di Ravenna, Faenza e Lugo nel corso del 2007 sono stati seguiti per
problemi legati alle droghe e all’alcol 34 ragazzi fra i 15 e i 19 anni e 82 fra i 20 e i 24. Nel complesso
rappresentano circa il 7% di tutta l’utenza avuta in carico nell’anno e le loro problematiche sono legate
prevalentemente al consumo di eroina e cocaina. Meno numerosi sono coloro che si presentano con una
richiesta di assistenza per curare problemi dovuti all’alcol o ai cannabinoidi. Sul territorio si riscontra un
grosso utilizzo di alcolici e hashish mentre ai SerT si rivolgono pochi ragazzi e generalmente con problemi
seri di eroina o cocaina, che sono fra le sostanze meno utilizzate a questa età.I motivi possono essere:
di tipo sanitario, la decisione di rivolgersi ad un servizio per un trattamento, solitamente, matura quando le
condizioni di salute e sociali sono piuttosto compromesse e sostanze quali eroina e cocaina procurano
sicuramente più problemi nel breve periodo che altre;
di tipo ideologico, fra i ragazzi c’è l’errata convinzione di considerare sostanze quali l’alcol, l’hashish o
l’ecstasy delle droghe leggere il cui utilizzo si possa gestire senza incorrere in dinamiche di dipendenza,
soprattutto quando il consumo è circoscritto nei fine settimana o comunque non è quotidiano;
di tipo motivazionale, è fondamentale, per intraprendere un percorso di affrancamento dall’uso di droghe,
acquisire consapevolezza delle proprie problematicità;
di tipo sociale, gran parte dei ragazzi che sente di avere delle difficoltà e che avrebbe bisogno di supporto su
queste tematiche è sicuramente demotivata a rivolgersi ai SerT a causa dell’immaginario sociale che tuttora
stigmatizza queste strutture come deputate al trattamento dell’eroina”. Dall’Atto di Indirizzo della CTSS di
Ravenna – 2008
L’intento ed i progetti che i servizi rivolti a questa fascia di età mettono in campo, sono volti alla
prevenzione ed al contenimento/risoluzione dei fenomeni sopra elencati, compresi i disturbi
psicologici tipici di quest’età, che portano molto spesso a depressione ed isolamento sociale,
passando per l’abbandono scolastico, la conflittualità familiare, l’aggressività e la devianza. E’
importante, infatti, in un periodo in cui i ragazzi si sentono soli ed incompresi dagli adulti di
riferimento, poco fiduciosi e dubbiosi circa il loro futuro, che essi possano trovare anche nella rete
dei servizi socio-sanitari integrati, un punto di riferimento sul quale poter contare al momento del
bisogno.
Il Distretto di Lugo si pone l’obiettivo di promuovere interventi di educazione continua alla legalità,
sottolineando il rispetto delle regole e delle norme che sottostanno ad una convivenza equilibrata e
proficua con gli altri. Si vuole inoltre, attraverso lo stanziamento di risorse economiche ed umane,
prevenire la conflittualità sociale, tenere sotto controllo e supportare le esigenze e gli interessi di
gruppi di popolazione diversi, promuovere azioni di mediazione sociale, migliorare e presidiare lo
spazio pubblico, cercare di armonizzare gli orari e gli stili di vita.
Gli obiettivi che emergono dagli orientamenti assunti dai gruppi di lavoro intendono attuare,
attraverso i progetti più avanti delineati, interventi di prevenzione, formazione ed integrazione
sociale e sanitaria, da garantire nei contesti di vita e cura. Importante a questo scopo sono i
progetti distrettuali che qualificano l’offerta di spazi e di centri di aggregazione giovanile, che
passano anche attraverso la formazione di permanente di operatori del settore.
ANZIANI, DISABILI E NON AUTOSUFFICIENTI
L’esperienza dei Piani per la Non autosufficienza ha insegnato come la programmazione locale
debba considerare di raggiungere tutta la popolazione non autosufficiente eleggibile per
l’assistenza sociale e sociosanitaria. Da una parte quindi, particolare attenzione va posta, oltre che
alla popolazione anziana, alle popolazioni con disabilità gravi e gravissime, minori e adulti, e con
problemi di salute mentale.
Dall’altra, si devono sviluppare collaborazioni con le famiglie (che costituiscono la risorsa principale
nei processi di assistenza) e con quella parte di comunità cooperante e solidale che si attiva per
garantire l’aiuto necessario alle persone non autosufficienti per poter garantire condizioni di
sviluppo e di consolidamento del sistema complessivo delle cure che si basa principalmente sulla
“risorsa-famiglia” e sulla “risorsa-comunità”.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
12
Anziani
I dati demografici rilevati nella Provincia di Ravenna, e nel Distretto di Lugo, sottolineano il
consistente aumento della popolazione anziana, ed in special modo dei soggetti soli e non
autosufficienti. Gli anziani di età > = 75 anni che vivono nel nostro distretto sono 13.851 pari al
13,8 % della popolazione complessiva. La popolazione anziana è composta maggiormente da
donne, spesso vedove e sole.
Popolazione per classe d’età 65-99 della Provincia di Ravenna al 1/1/2008
65-99
anni
%
65-99 anni
v.a.
23,20
26,30
24,40
44.002
26.006
20.706
Distretto di Ravenna
Distretto di Lugo
Distretto di Faenza
Elaborazione: SISTAN- Provincia di Ravenna – Servizio Statistica
Popolazione sopra i 65 anni utente dei servizi socio-sanitari in condizioni di fragilità – anno
2007
Distretto di Lugo
Dato
Commento
Popolazione totale del Distretto
(anno 2007)
100.558
Gli ultra 65 aa nel distretto di Lugo sono il 26%
della popolazione totale
2.338
i servizi socio-sanitari per anziani del distretto di
Lugo intervengono sul 9% della popolazione che
ha più di 65 anni
3.890
la condizione di fragilità per fattori di alto rischio
sanitario e psicosociale è stata rilevata nel 15%
della popolazione ultra 65 anni del distretto di
Lugo
196
Le persone non conosciute dai servizi,
considerate fragili e per le quali sono previsti
interventi diretti ripetuti e individualizzati nel
contrasto al disagio bio-climatico sono il 5% di
tutti i fragili “non conosciuti” del distretto
Popolazione sopra i 65 anni a
favore della quale intervengono i
servizi socio-sanitari
Popolazione sopra i 65 anni non
conosciuta dai servizi che, a
seguito della mappatura
effettuata nel 2007, risulta in
condizioni di fragilità per rischio
sanitario e psicosociale
Popolazione sopra i 65 anni non
conosciuta dai servizi che risulta
in condizioni di fragilità per
rischio sanitario e psicosociale
per le quali sono previsti
interventi diretti di sostegno e di
sorveglianza (es. Progetto
Solitudine)
La fragilità viene considerata come un fenotipo che individua un anziano ad alto rischio di cadute,
disabilità, ospedalizzazione e anche mortalità, oppure come stato vulnerabile di salute che origina
da una complessa interazione di problemi medici e sociali, che portano ad una diminuzione delle
abilità di far fronte allo stress, associato ad un declino funzionale. Sono spesso identificati con
soggetti anziani, con pluripatologie croniche, maggior rischio di ospedalizzazione, dipendenza e
ridotta aspettativa di vita.
Rappresenta il 5% a livello provinciale (Ravenna 6%, Lugo 5%, Faenza 4%) la quota di persone
>65 anni non conosciute dai servizi per i quali sono previsti interventi sociali e sanitari individuali e
ripetuti.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
13
La mappa sopra rappresentata è finalizzata all’individuazione dei cittadini anziani con necessità di
intervento diversificato sulla base del rischio, del bisogno e della complessità e lo sviluppo di
modalità organizzative e professionali per rispondere a tali bisogni in modo differenziato.
Le iniziative proposte sia in termini di obiettivi triennali che di progettazione per l’anno 2009 mirano
a consolidare e sviluppare quanto già avviato a partire dal primo anno di sperimentazione del
Fondo Regionale per la Non autosufficienza, ovvero:
- Miglioramento dell’accesso, accompagnamento e presa in carico,
- Semplificazione dei percorsi di valutazione multidimensionale e multi professionale per i servizi
a sostegno della domiciliarità (ADI, rinnovo assegni di cura, ricoveri di sollievo).
- Consolidamento e qualificazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata. A seguito della
prossima normativa sull’accreditamento si prevede la riorganizzazione del servizio e soluzioni
gestionali che vedano nell’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) il punto di coordinamento
delle attività a sostegno della domiciliarità.
- Interventi di supporto alla domiciliarità (ricoveri di sollievo, ricoveri brevi e di emergenza,
riorganizzazione dei Centri Diurni, potenziamento dei servizi di prossimità, ecc.),
- Qualificazione del lavoro delle Assistenti famigliari (sostegno economico, formazione e
tutoraggio),
- Promozione del servizio di consulenza per l’adattamento domestico e avvio dell’erogazione
dei contributi finalizzati alla realizzazione dei progetti di adeguamento,
- Potenziamento dell’attività rivolta a gruppi sia di anziani che di disabili coinvolgendo
l’associazionismo e il volontariato per la realizzazione di attività di sollievo alla famiglia,
socializzazione e svago (Palestra della mente, attività motoria, vacanze supportate da
educatori, ecc.)
- Sostegno delle reti sociali e prevenzione per gli anziani e i soggetti fragili.
- Potenziamento dell’’offerta di “alloggi protetti” e sperimentare forme di “portierato sociale” per
persone anziane e in situazione di vulnerabilità sociale e sanitaria che pur avendo una
sufficiente autonomia nello svolgimento dei normali atti della vita quotidiana, presentano un
rischio reale di aggravamento della condizione di non autosufficienza, se non preventivamente
supportate anche attraverso interventi di tipo “leggero”.
Assegni di cura, contributi per assistente famigliare, dimissioni protette, assistenza
domiciliare erogati a persone anziane del distretto di Lugo – serie storica 2006-2008
2006
2007
2008*
668
660
963
0
39
129
81
287
di cui
75
sociali e sociosanitarie
149
362
di cui
217
sociali e sociosanitarie
350
(16.629 ore)
(29.139 ore)
(78.750 ore)
Ricoveri di sollievo
111
112
115
Ricoveri brevi
115
96
55
Assegno di cura
Contributo ass. famigliare
Dimissioni protette
Assistenza domiciliare
* Dati di preconsuntivo che possono essere soggetti a variazioni
Disabili
Il Distretto di Lugo presenta un sistema di servizi per l’assistenza alle persone disabili, che, pur
presentandosi qualitativamente adeguato, esprime carenze sotto il profilo quantitativo.
Questo sistema di servizi si inserisce in un contesto sociale, nel quale la famiglia, sovente i soli
genitori, rappresentano il contesto privilegiato di riferimento per le persone disabili . Al suo interno
essi crescono e permangono. Una famiglia che conserva il “ ruolo di istituzione sociale “ e
rappresenta un vero “capitale sociale”, ma anche una famiglia che per un insieme di condizioni
sociali risulta complessivamente più vecchia, difficilmente in grado di fronteggiare i bisogni di
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
14
urgenza /emergenza, meno informata e più isolata cioè con meno occasioni di confronto,
decisamente stanca e con grande bisogno di ”riprendere fiato” per poter ritardare il ricorso alla
residenzialità dei propri congiunti disabili.
I cambiamenti rilevati in questi ultimi anni, riferiti soprattutto al consistente aumento della
popolazione in carico, alla diversificazione delle tipologie di handicap e dei relativi bisogni
emergenti, impongono di ripensare e adeguare il sistema dei servizi.
L'analisi dei dati relativi alle persone adulte con disabilità del Distretto di Lugo evidenziano che si
assiste, da un lato, a un invecchiamento dell'utenza storica, dall'altro, a una diversificazione e
moltiplicazione delle cause di insorgenza e delle stesse motivazioni che spingono a rivolgersi ai
servizi.
Gli elementi che connotano la trasformazione della domanda sono i seguenti:
- La presa in carico di utenti disabili nel sistema dei servizi è un fenomeno in forte crescita (+
58% fra il 2000 e il 2008).
- Dal 2007 al 2008 si registra l’aumento più consistente (+ 17% in un solo anno).
- Il dato di previsione anno 2009 sarà inoltre sensibilmente in crescita per la scelta operata
nel servizio di inserire in questa area l’intera popolazione in carico certificata con I.C. a
partire dal 46% per omogeneizzare i percorsi finalizzati al lavoro e non interferire con le
scelte programmatorie dell’area adulti in disagio dove fino ad ora erano collocati.
Persone in carico all’Area Disabili del Servizio Sociale – serie storica 2000-2008
N.adulti
in carico
N.minori
in carico
2000
2002
2004
2006
2007
2008
218
232
256
302
299
346
27
35
44
49
47
52 (stima)
Elaborazione: dati Servizio Sociale Unione dei Comuni
Adulti > 45 a. in carico all’Area Disabili del Servizio Sociale – serie storica 2000-2008
2005
dati di
flusso
2006
%
disabili >
45 a
dati di
flusso
%
disabili >
45 a
294
2007
dati di
flusso
2008
% disabili
> 45 a
294
dati di
flusso
% disabili
> 45 a
Casi in carico
290
346
di cui > 45 a.
57
20%
72
24%
72
24%
121
35%
Disabili in strutture
residenziali (esclusi i
temporanei)
% rispetto al totale
casi in carico
Disabili in strutture
res.
(esclusi
i
temporanei)
di cui > 45 a
% rispetto ai casi in
struttura
38
13%
40
14%
40
14%
50
14%
17
45%
19
48%
19
48%
27
54%
Elaborazione: dati Servizio Sociale Unione dei Comuni
Inoltre:
-
Si registra un aumento dei casi segnalati dal Centro di Neuropsichiatria infantile (CNPIA) per il
passaggio all’Area Disabili Adulti.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
15
L’ aumento delle disabilità derivanti da traumi o patologie acquisite, spesso in età adulta,
con bisogni assistenziali, riabilitativi ed educativi diversi rispetto all’utenza storica
impongono una riorganizzazione dei servizi per disabili.
La presenza altresì sul territorio di un crescente numero di persone adulte immigrate con
disabilità richiedono un approccio in grado di comprendere i significati anche culturali della
non autosufficienza. Il fenomeno del ricongiungimento famigliare con parenti disabili,
provenienti da altre Regioni o Paesi, con l’aspettativa di usufruire nell’immediato della ricca
offerta di servizi presenti sul nostro territorio, mettono spesso in crisi le programmazioni
effettuate sulla base di conoscenze dei bisogni del territorio.
- Si registra poi una difficoltà a trovare risposte adeguate nelle situazioni pluripatologiche per
le quali l'organizzazione dei percorsi di presa in carico non riesce a rispondere alla
complessità del bisogno, soprattutto quando è caratterizzato da disturbi comportamentali. In
particolare si presenta un aumento di persone con disturbi della sfera cognitiva (demenze,
Alzheimer,…) soprattutto intorno ai 60 a. di età.
-
Assegni di cura e contributi per assistente famigliare erogati a persone disabili del distretto
di Lugo – serie storica 2006-2008
Assegno di cura disabili Dgr
1122/02
Assegno di cura disabili Dgr
2068/04
Assegno di cura minori
Contributo ass. famigliare
2006
2007
2008*
29
29
45
11
10
10
0
0
0
0
4
2
* Dati di preconsuntivo che possono essere soggetti a variazioni
Le iniziative proposte sia in termini di obiettivi triennali che di progettazione per l’anno 2009 mirano
a dare risposta alle mutate esigenze di utenza in forte evoluzione e a famiglie che necessitano di
aiuto e sostegno nell’attività di cura. Ancor più per i disabili che per gli anziani è necessario
sviluppare azioni che promuovano la domiciliarità e i servizi di supporto alla famiglia e al caregiver, alleggerendo e semplificando il sistema dell’accesso e della valutazione.
Si è pertanto condiviso con i gruppi di lavoro tematici ed i tavoli interprofessionali (socio-sanitari)
di intervenire per:
- Creare un sistema di presa in carico centrato sul “lavoro per processi” e sulla
multiprofessionalità, individuando le responsabilità in gioco nell’attività interprofessionale
(socio-sanitaria) e sviluppando modelli, metodi, strumenti e risorse utili a garantire un accesso
personalizzato, soprattutto in presenza di casi e gruppi di popolazione che necessitano di
presa in carico continuativa.
- Semplificare i percorsi di valutazione multidimensionale e multi professionale per i servizi a
sostegno della domiciliarità (ADI, rinnovo assegni di cura, ricoveri di sollievo).
- Flessibilizzare le risposte in termini orari e ampliare le giornate di apertura dei Centri socioriabilitativi per disabili.
- Consolidare la collaborazione con le strutture presenti sul territorio che già si occupano di
residenzialità per le persone disabili a diversa intensità assistenziale per valutare
congiuntamente la attivazione di nuove risorse residenziali anche a bassa intensità
assistenziale.
- Progettare, costruire e attuare interventi tesi al miglioramento della qualità della vita delle
persone non autosufficienti, all’implementazione delle attività di animazione e ricreative e al
coinvolgimento della rete parentale di riferimento nelle attività stesse, anche in collaborazione
con le Associazioni di volontariato, attraverso protocolli operativi nell’ambito delle strutture
residenziali.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
16
-
Promozione del servizio di consulenza per l’adattamento domestico e avvio dell’erogazione
dei contributi finalizzati alla realizzazione dei progetti di adeguamento,
Favorire l’inserimento lavorativo di disabili in ambienti normali, attraverso interventi
educativi territoriali.
Potenziare l’offerta di “alloggi protetti” e sperimentare forme di “portierato sociale” per
persone disabili che pur avendo una parziale autonomia necessitano di sostegno socioassistenziale e di supporto per il care-giver. Tali interventi devono dare risposta anche alle
necessità derivate dall’invecchiamento della rete genitoriale, in una logica del “dopo di noi”.
VULNERABILITA’ E INCLUSIONE SOCIALE
Affrontare il tema della povertà e dell’inclusione sociale ed orientare le scelte programmatiche e
progettuali verso il contrasto del fenomeno impone un’analisi attenta di come la problematica si
sviluppa nel territorio e della risposta possibile.
Pur in presenza di un tessuto socio-economico che consente livelli di qualità della vita elevati
rispetto ad altre zone, la povertà ed il rischio di esclusione sociale esistono anche nel nostro
territorio.
Accanto ad una povertà tradizionale alla quale appartengono portatori di disagio grave e
conclamato quasi sempre multidimensionale (senza dimora, alcooldipendenti, tossicodipendenti,
nomadi, immigrati clandestini, ecc.) è segnalata la crescita di un’area di sofferenza legata
all’impossibilità di far fronte alle esigenze quotidiane e agli imprevisti. Si tratta di situazioni
vulnerabili che, spesso davanti ad un evento negativo imprevisto (perdita del lavoro, malattia,
separazione coniugale, ecc.) scivolano nel disagio e nella povertà. Accanto ai lavoratori e
pensionati a basso reddito, sono principalmente le famiglie monoreddito o monogenitoriali che
rappresentano questa fascia di fragilità. Le ricerche condotte sul nostro territorio evidenziano che,
in maniera preponderante, si tratta di una povertà che vede protagonista, in senso negativo, le
donne.
Inoltre, accanto alle tre principali aree del disagio sociale (casa, lavoro ed integrazione) crescono
problematiche che richiamano i temi di solitudine, precarietà, fragilità, esclusione.
Gli interventi “tradizionali” messi in campo per fronteggiare le situazioni di maggior vulnerabilità si
articolano in:
Trasferimenti economici (interventi già sviluppati a livello locale quali contributi economici ordinari e
straordinari, sostegno al pagamento dell’affitto e delle rette dei servizi, prestiti sull’onore).
Accoglienza abitativa. (prima accoglienza/prima necessità indirizzata ai bisogni di riparo e di
alloggio; seconda accoglienza che propone strutture residenziali a bassa soglia; interventi
strutturati che rientrano nell'ambito delle politiche per la casa).
Fornitura di beni di prima necessità. (fornitura di beni in natura o di servizi di immediato utilizzo
quali borse viveri, vestiario, distribuzione farmaci, distribuzione latte e pannolini per la primissima
infanzia, carrozzine, lettini, girelli, ecc.)
Politiche attive del lavoro. (dall'erogazione di borse lavoro agli incentivi alle assunzioni,
dall'orientamento/accompagnamento/inserimento alla sensibilizzazione del mondo imprenditoriale
nelle sue varie connotazioni).
Prevenzione, promozione, riduzione del danno. (attività volte a promuovere nei soggetti
l'attivazione delle proprie risorse e riconducibili ad un progetto di uscita da una condizione di
esclusione sociale : sportelli informativi, educativa di strada, formazione professionale, ecc.).
Di seguito alcuni dati che aiutano a definire il quadro degli interventi attuati nel territorio:
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
17
Alloggi Erp assegnati in provincia di Ravenna, anno 2007
Tot. alloggi assegnati
nel 2007
Alloggi assegnati a
stranieri
% alloggi
assegnati a
stranieri
Distretto di Ravenna
2.270
226
9,96%
Distretto di Lugo
1.007
95
9,43%
Distretto di Faenza
1.140
87
7,93%
Totale provincia
4.417
408
9,24%
Elaborazione: Sistan – Provincia di Ravenna
Fondo per l’affitto – contributi erogati anno 2007
n. totale
contributi
erogati
Importo
Complessivo
erogato
€
n. totale
contributi
erogati a
stranieri
Importo
complessivo
erogato a
stranieri
1.517
1.206.743
587
474.038
795
505.579
353
198.517
Distretto di Faenza
1.020
674.806
456
312.115
Totale provincia
3.386
2.387.129
1.396
984.671
Distretto di Ravenna
Distretto di Lugo
Elaborazione: Sistan – Provincia di Ravenna
Interventi di supporto economico – dati attività 2007 Zona sociale di Lugo
Adulti in disagio
Contributi straordinari
Contributi mensili
Inserimenti lavorativi
TOTALE
Utenti Dip. Salute mentale
Utenti Sert
n. interventi
€
n. interventi
€
n. interventi
€
53
23
61
22.043
24.360
46.446
2
5
63
1.700
9.520
57.226
2
4
26
486
8.606
18.831
101
92.849
70
74.543
32
27.293
Interventi di supporto economico destinato a famiglie con minori – dati attività 2007 Zona
sociale di Lugo
Contributi straordinari
Contributi mensili
Prestiti sull’onore
Inserimenti lavorativi
Interventi educativi
TOTALE
n. interventi
€
213
57
8
12
24
414
32.776
15.895
2.363
2.835
34.016
87.885
Tutti i progetti avviati, e quelli proposti dal tavolo tematico sulla vulnerabilità sociale, sono mossi
dalla volontà di correggere il problema della diseguaglianza e delle diverse possibilità di accesso ai
servizi, fattori che, assieme a quelli sopramenzionati, porterebbero ad un ulteriore aumento del
rischio di fragilità ed isolamento di questa fetta di popolazione. Indispensabile è raggiungere gli
obiettivi di omogeneità di trattamento, di offerta ed equità distributiva.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
18
Per le politiche volte a favorire l’inclusione degli immigrati ci si è soffermati sul dato che riguarda
l’aumentata presenza, negli ultimi anni, delle donne straniere nel nostro tessuto sociale,
determinata anche di ricongiungimenti familiari. A testimonianza dell’aumento dell’inclusione delle
donne immigrate nel tessuto sociale, avvenuto grazie anche alle politiche sociali dedicate, vi è la
loro crescente partecipazione al mondo del lavoro e la frequentazione dei loro figli agli asili e alle
scuole materne, che permette di instaurare relazioni sociali fuori dal loro nucleo familiare e di
migliorare la conoscenza della lingua italiana. Le donne immigrate hanno raggiunto il 7% sul
totale; quelle in età fertile sono raddoppiate negli ultimi 5 anni; sono il 22% i nuovi nati da donne
straniere, 40% l’aumento degli iscritti nell’ultimo anno alla scuola per l’infanzia.
Gli interventi da mettere in campo per arginare il fenomeno della vulnerabilità sono trasversali a
quelle identificate in altri tavoli tematici; ci riferiamo al tema dell’edilizia residenziale pubblica per la
locazione permanente e la qualificazione delle politiche per la casa , quali, ad esempio, interventi
di edilizia sociale, collaborazione con le imprese private e con Acer per sviluppare interventi
coordinati. Naturalmente si cerca anche di offrire ai più fragili alloggi in locazione a costi
calmierati, ottenuti con la collaborazione dei privati cittadini, di imprese cooperative e di
associazioni di piccoli proprietari.
Considerata la multidimensionalità del fenomeno e la compresenza di povertà “tradizionale” (senza
dimora, povertà estrema, nuclei in disagio…) e di nuove forme di povertà legate alle problematiche
socio-economiche emergenti (precarizzazione del lavoro, basso reddito, alto costo della casa,
indebitamento…), gli interventi proposti si articolano in:
-
-
-
-
-
-
Accoglienza: sviluppare la rete di accoglienza per le fasce deboli e l’accesso ai servizi per
gli emarginati, supportare il pagamento dell’affitto, fornire alloggi a canoni contenuti,
rivedere i criteri d’accesso all’edilizia popolare;
Lavoro: potenziare accompagnamento e responsabilizzazione, intervenire sulla precarietà,
agevolare il reinserimento lavorativo per adulti in situazione di fragilità e per coloro che
sono usciti dal mondo del lavoro. Avviare Partnership Territoriali di sviluppo socio
economico per l’aumento dell’inclusione sociale delle fasce deboli attraverso la piena e
buona occupazione e per la diffusione di buone prassi (Territori Socialmente Responsabili)
Vulnerabilità delle famiglie e degli individui: prevedere sostegno economico
d’emergenza, il pagamento utenze, la fornitura di beni di prima necessità, di igiene ed
alimenti, prestiti sull’onore, accompagnare all’uso del denaro, dare sostegno al reddito.
Multiproblematicità: necessità di affrontare situazioni dove convivono più elementi critici
che determinano l’esclusione aumentando l’appropriatezza e l’efficacia nella presa in carico
integrata nelle “aree di bisogno di confine” per le persone con disagio sociale (adulti disabili
e con problemi di salute mentale) che devono trovare competenze distintive nella presa in
carico sia sanitaria che sociale, ma anche inclusione in un unico processo personalizzato
integrato di presa in carico;
Casa: individuare nuovi e diversificati strumenti per facilitare la soluzione abitativa, dalle
facilitazioni economiche a scelte urbanistiche (ERS) che permettano la realizzazione di
alloggi per le fasce deboli;
Accompagnamento: creare una rete delle associazioni del territorio che intervengono
sulla pronta emergenza e a favore delle famiglie con presenza di figli minori. In particolare
per la fornitura di beni in natura o di servizi di immediato utilizzo quali borse viveri,
vestiario, distribuzione farmaci, distribuzione latte e pannolini per la primissima infanzia,
carrozzine, lettini, girelli, ecc.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
19
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
20
CAP. 3
LINEE D’INTERVENTO CHE ATTUANO L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE
E RACCORDO CON ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE LOCALI
La programmazione integrata che sta alla base del Piano per la Salute e il Benessere Sociale
riguarda in primo luogo l’area degli interventi e servizi a integrazione sociosanitaria, che devono
essere progettati, gestiti, prodotti in modo congiunto tra che si occupa di servizi sociali e di sanità.
La programmazione coinvolge non soltanto la realtà dei servizi ma indica anche linee condivise per
un approccio unitario e di comunità ai temi e alle problematiche che incidono sulla salute e sul
benessere sociale dei cittadini. Sociale e Sanitario si sono infatti confrontati fin dall’avvio della
stesura del Piano con le altre politiche (abitative, del lavoro, scolastiche, mobilità, sicurezza) che
influenzano la qualità della vita. Si tratta delle politiche per la casa, dell’educazione scolastica e
pre-scolastica, della formazione,del lavoro, dell’assetto del territorio e della sicurezza nei luoghi di
vita e di lavoro. Tutti fattori in stretta correlazione, in un rapporto di causa/effetto, con la tematica
del benessere psico-fisico.
Secondo questo concetto la salute è pertanto intesa come risultato di una serie di determinanti di
tipo sociale, ambientale, economico e genetico e non il semplice prodotto di una organizzazione
sanitaria o di interventi di natura assistenziale.
Accreditati studi internazionali hanno effettuato una stima quantitativa dell’impatto di alcuni fattori
sulla salute e sul benessere delle comunità; da qui emerge che i fattori socio-economici e gli stili di
vita contribuiscono per il 40-45%, lo stato e le condizioni dell’ambiente per il 20-25%, l’eredità
genetica per un altro 20-30% e i servizi sanitari per il 10-15%.
E’ sicuramente un’ottica innovativa all’interno della quale muoversi per definire l’ambito di azione e
di intervento della programmazione sociale e socio-sanitaria. Con i nuovi Piani di Zona per la
Salute e il Benessere, si è tentato di perseguire un approccio diverso e integrato che tenesse
conto di tutti i fattori determinati. E’ un percorso ancora lungo da compiere, ma che ci ha
comunque portato a rileggere i progetti attuativi per l’anno 2009 anche attraverso questa diversa
ottica.
A titolo esemplificativo, e certamente non esaustivo, abbiamo tentato una classificazione dei
progetti previsti dall’Attuativo 2009 secondo i determinati sociali della salute.
Programmare congiuntamente e in modo integrato ha rappresentato una necessità e, allo stesso
tempo, una sfida. I soggetti coinvolti ai tavoli di lavoro tematici sono aumentati, si sono
ulteriormente diversificati, più complesso è stato il processo di dialogo e sintonizzazione, poiché,
spesso, molto diversi sono i fini, i linguaggi, le procedure e , non ultimo, le regole alle quali ciascun
attore è tenuto a riferirsi.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
21
Per la collaborazione e il coordinamento trai diversi settori e i diversi soggetti che concorrono alla
definizione delle politiche programmatorie del nostro territorio è risultato determinante l’avere a
riferimento una zona sociale che già da tempo, con l’istituzione dell’Unione dei Comuni della
Bassa Romagna, ha avviato un processo di integrazione delle politiche e di “regia” comune di
governo del territorio, fino a dotarsi di uno soggetto istituzionale autonomo e partecipato da tutti i
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
22
Comuni che afferiscono al Distretto di Lugo. L’unicità dell’interlocutore politico, nonché degli
strumenti di gestione dei servizi sociali, ha certamente favorito il dialogo tra i tecnici dei diversi
settori ed anche l’interlocuzione con i soggetti esterni che concorrono alla programmazione
territoriale.
SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO, AZIONI PER LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA,
COMPETITIVITÀ E COESIONE SOCIALE, AZIONI PER LA PARTECIPAZIONE E RENDICONTAZIONE SOCIALE,
SISTEMI DI MOBILITÀ E SICUREZZA STRADALE, POLITICHE PER LA CASA E SVILUPPO URBANO
rappresentano le tematiche su cui ci si è dati obiettivi triennali condivisi e si è avviato un
programma di lavoro integrato per il miglioramento dei fattori che concorrono a determinare salute
e benessere sociale.
Si riportano di seguito le schede degli obiettivi da realizzarsi per il triennio 2009-2011 per far fronte
ai bisogni emergenti scaturiti dal Profilo di Comunità.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
23
P.A.L.
IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE CON IL
SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE
TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia
e
adolescenza
Giovani
X
Anziani
X
Disabili
X
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
I principi e i criteri definiti dall’atto di indirizzo della CTSS per la preparazione del Piano Attuativo
Locale precisano l’esigenza di avviare un processo di riorganizzazione e qualificazione della struttura
dell’offerta dei servizi sanitari in una logica di sviluppo delle competenze professionali,
interdisciplinarietà e di integrazione organizzativa. Un processo con obiettivi di integrazione con il
sistema sociale, socio-sanitario e con le altre politiche.
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
La transizione demografica (con l’invecchiamento della popolazione) epidemiologica (con l’aumento
delle patologie croniche ) e sociale (con la modificazione dei nuclei familiari più parcellizzati e piccoli,
dall’incremento dell’immigrazione) costituisce riferimento per la definizione dei bisogni che la
popolazione esprime, come viene evidenziato dal Profilo di Comunità.
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Necessità di ridisegnare i processi di cura e di assistenza, di rivedere i modelli assistenziali, i ruoli, le
responsabilità di tutti i professionisti implicati. Il modo in cui si produce l’assistenza costituisce
prerequisito per sviluppare appropriatezza di intervento, facilitare l’integrazione socio-sanitaria e con
le atre politiche per garantire uno sviluppo equo e sostenibile del sistema delle cure.
La preparazione del PAL ha comportato l’avvio di circa 20 gruppi di lavoro, su 4 tematiche principali.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
24
a) Promozione della salute; della sicurezza degli ambienti di vita, di lavoro e alimentare; le malattie
infettive:
b) Assistenza territoriale con la definizione di nuovi paradigmi di cura e assistenza: sviluppo dei
NCP, riorganizzazione dell’attività del Consultorio Familiare, percorsi assistenziali delle persone
non autosufficienti; gestione delle patologie croniche, appropriatezza prescrittiva dei farmaci;
c) La Salute Mentale: i percorsi assistenziali e l’integrazione. Accessibilità, deistituzionalizzazione,
integrazione sanitaria e socio-sanitaria. Strumenti di verifica e valutazione;
d) Progetti di Qualificazione e Riorganizzazione del sistema delle cure in ospedale: continuità e
appropriatezza delle cure, riorganizzazione dell’ospedale per intensità di cura con definizione del
responsabile clinico. Telemedicina e Telepatologia. Presa in carico integrata del paziente,
continuità delle cure intraospedaliere e con i servizi territoriali.
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
In convergenza e in sinergia con i contenuti del Piano di Zona della Salute e del benessere Sociale:
sicurezza alimentare, sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, integrazione sociale nel mondo del
lavoro per utenti inseriti in percorsi riabilitativi (scuola, mercato del lavoro, urbanistica, edilizia, ...).
INDICATORI DI RISULTATO
Gli indicatori di risultato:
- approvazione dei progetti del PAL da parte della CTSS,
- attuazione di quanto previsto dai progetti nell’ambito del triennio.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
25
1
SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
Giovani
X
□
Anziani
X
Disabili
X
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Ridurre i rischi di incidentalità in ambiente domestico, lavorativo e sulle strade
Intervenire sul rischio di “fragilità sanitaria” derivata dall’aumento e diffusione di malattie croniche e
co-morbilità (malattie cardiovascolari, tumori, diabete…) e da stili di vita non corretti (scarsa attività
fisica, abitudine al fumo, consumo di alcol)
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Contenere i rischi di infortunio negli ambienti domestici attraverso: attività del CAD , azioni di
informazione per la prevenzione delle cadute, organizzazione di attività motoria destinata agli anziani
fragili, ecc.
Promuovere la sicurezza in ambiente di lavoro attraverso: attività di mediazione interculturale e corsi
di formazione/prevenzione promossi dall’Area Igiene e Sanità Pubblica con particolare attenzione ai
lavoratori immigrati e ai settori ad alto rischio di incidentalità.
Coinvolgere nella stesura/realizzazione dei diversi programmi di prevenzione degli infortuni gli enti e
le forze sociali comunque collegati al mondo del lavoro.
Promuovere stili di vita sani in tutte le età con particolare riferimento all’ attività fisica (educazione al
movimento e allo sport), alla corretta alimentazione, ai comportamenti corretti verso la propria salute
(fumo, alcol, droghe, sessualità, accesso ai programmi di diagnosi precoce per le malattie infettive…),
dando piena attuazione al progetto “PASSI” (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
26
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Avviare attività integrate con le istituzioni che si occupano di sicurezza stradale (es. Polizia
Municipale) per una migliore divulgazione delle campagne di informazione per la guida sicura e
coinvolgimento di particolari popolazioni target (es. giovani) nella progettazione delle azioni di
promozione.
Coinvolgere Associazioni di categoria delle imprese, Organizzazioni dei lavoratori, Inail, singole
imprese per promuovere attività di informazione/formazione sulla sicurezza del lavoro e specifici
protocolli operativi
Coinvolgere la scuola in una sistematica attività di formazione, già nella fase precedente
all’inserimento nell’attività produttiva, finalizzata ad aumentare la consapevolezza dei rischi collegati
al lavoro.
Operare con la Scuola e i servizi educativi per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità per
la promozione di stili di vita sani
Coinvolgere Associazioni di Categoria, Associazionismo, Volontariato, Scuola, Enti Pubblici nel
promuovere attività di informazione/formazione per costruire/ricostruire una rete di luoghi e relazioni
sicuri. Tali azioni si esplicheranno in percorsi integrati socio-sanitari che valorizzino le potenzialità e la
ricchezza del capitale sociale mettendo in rete tutti gli attori del territorio per la promozione e il
mantenimento delle reti sociali
INDICATORI DI RISULTATO
Azioni/interventi integrati con altri strumenti di programmazione/pianificazione
Campagne di informazione/prevenzione attivate
Indici di incidentalità, morbilità e mortalità - es: Rapporto tra evento (incidente) e popolazione target
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
27
2
AZIONI PER LA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, COMPETITIVITA’ E COESIONE
SOCIALE
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
□
Giovani
Disabili
Anziani
X
□
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Dipendenze
Salute
mentale
X
X
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Coniugare la sostenibilità territoriale, economica con la competitività e la sostenibilità sociale
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone svantaggiate
Rafforzare le azioni a sostegno delle persone disabili e/o in condizioni di svantaggio sociale, anche
attraverso l’implementazione e l’introduzione di interventi innovativi di mediazione lavorativa
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Intraprendere un percorso finalizzato a realizzare l’obiettivo di “Territorio socialmente responsabile”
diretto a conseguire lo sviluppo economico, civile e culturale, la coesione sociale ed il benessere delle
persone (Patto per lo sviluppo della Bassa Romagna).
Orientare la crescita economica nella direzione di uno sviluppo ambientale sostenibile, in cui
abbiano un ruolo centrale il valore del lavoro, la sua sicurezza e la competitività delle imprese.
Sperimentare nuovi strumenti di gestione pubblica per favorire modelli di governance intersettoriale
per lo sviluppo economico del territorio in un’ottica di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) e di
Responsabilità Sociale istituzionale.
Coniugare innovazione economica, sociale e ambientale su diverse aree d’intervento per favorire il
dialogo con i vari interlocutori interni ed esterni all’Ente Locale (stakeholders).
Avviare Partnership Territoriali di sviluppo socio economico (profit, non profit, amministrazioni locali)
per l’aumento dell’inclusione sociale delle fasce deboli attraverso la piena e buona occupazione e per
la diffusione di buone prassi
INDICATORI DI RISULTATO
Avvio della procedura per il riconoscimento di “Territorio Socialmente Responsabile”
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
28
3
RAFFORZARE I LEGAMI E FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
X
Giovani
Anziani
X
Disabili
X
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
X
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
X
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Sviluppare comunicazione tra organizzazioni diverse e tra organizzazioni e comunità per garantire
partecipazione, trasparenza, riconoscibilità, contestabilità e confronto
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Consolidare le pratiche di ascolto, partecipazione e concertazione su scopi condivisi, mantenendo
un rapporto costante nella relazione con i soggetti rappresentativi della comunità, lungo tutto il
percorso di pianificazione, implementazione e valutazione dei servizi e delle politiche socio-sanitarie
Acquisire un sistema informativo integrato in grado di rispondere sia alle esigenze di comunicazione
verso la comunità e per la comunità (disponibilità di servizi, orientamento, facilitazione accesso,
rendicontazione sociale, ecc,), sia a quelle gestionali e di integrazione tra i servizi, ed infine a quelle
di governo (proprie dei Comitati di Distretto, Uffici di Piano, Assessorati…).
Investire in valutazione, rendicontazione sociale e qualità.
Produrre report di avanzamento annuali del Piano Per la salute e il Benessere e alla fine del triennio
documentare i risultati raggiunti, le difficoltà e i problemi ancora aperti e di cui la pianificazione del
successivo triennio dovrà tener conto.
Redigere, laddove ancora mancante, la Carta dei Servizi per le attività sociali a gestione diretta e
verificare/monitorare l’esistenza/applicazione nei servizi affidati ad enti gestori esterni.
INDICATORI DI RISULTATO
Processi di valutazione dei risultati avviati
Carte dei Servizi redatte/aggiornate
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
29
4
RIORGANIZZARE I SISTEMI DI MOBILITÀ – RENDERE SICURA LA VIABILITÀ
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
X
Disabili
X
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
X
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Migliorare la sicurezza stradale, in particolare per utenti deboli: lavoratori con alta mobilità, pedoni,
bambini e anziani
Consolidare le politiche dell’assetto territoriale, ambiente, urbanistica, viabilità, mobilità, ecc. per
contrastare i rischi di salute e isolamento in ogni contesto di vita
Assicurare maggiore accessibilità ai servizi, ai luoghi di cura, lavoro e studio, attraverso il
miglioramento/potenziamento della rete delle infrastrutture e del sistema di mobilità.
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Garantire a tutti, a cominciare dai bambini, dalle persone anziane e dai diversamente abili, la libertà di
mobilità sul territorio attraverso la riorganizzare, il potenziamento e la riqualificazione dei sistemi di
mobilità, e gli interventi per rendere sicura la viabilità (“Città sicure per tutti”).
Garantire la connessione dell’impianto strutturale della mobilità con il disegno di collocazione dei
servizi
Favorire scelte progettuali relative alla viabilità che considerino la sicurezza degli utenti un parametro
fondamentale
Promuovere un’opera diffusa di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini sulla sicurezza
stradale
Mantenere la rete del trasporto sociale, in particolare verso i luoghi di cura, privilegiando il rapporto e
la sinergia con il volontariato, l’associazionismo e la cooperazione sociale.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
30
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Consolidare il confronto e l’integrazione con la Pianificazione Urbanistica e Territoriale (PSC, PUT,
PTCP, TPL ecc.) per :
o coniugare la sostenibilità territoriale e ambientale con la sostenibilità sociale
o governare la relazione tra il territorio e la riorganizzazione del sistema dei servizi
tenendo al centro il tema della qualità dei medesimi, della loro raggiungibilità, fruibilità e
collocazione
o costruire un modello di pianificazione territoriale che tenga in costante monitoraggio la
relazione tra territorio e riorganizzazione dei servizi alla persona
Sostenere programmi per garantire il rispetto del Codice della Strada integrando le campagne di
informazione condotte dalla Polizia Municipale con quelle di prevenzione e sensibilizzazione.
Promuovere accordi locali per la mobilità (anche in relazione ai prossimi accordi di programma tra
Rer, Provincie, Comuni e Agenzie per la mobilità locale) per individuare servizi innovativi di
trasporto finalizzati anche alla “copertura” di linee e collegamenti con aree scarsamente abitate.
INDICATORI DI RISULTATO
-
Copertura territoriale del trasporto sociale
Copertura territoriale del trasporto pubblico locale
Azioni/interventi integrati con altri strumenti di programmazione/pianificazione
Andamento dell’incidentalità stradale urbana ed extra-urbana
interventi mirati per la salvaguardia dell’utenza debole
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
31
5
POLITICHE PER LA CASA E LO SVILUPPO URBANO
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
X
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Dipendenze
Salute
mentale
□
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
□
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Le fasce deboli di popolazione non riescono ad accedere al bene-casa. E’ infatti aumentata la
pressione della domanda di casa in locazione (anche per diverse esigenze: lavoratori stagionali,
famiglie indigenti, famiglie che non riescono ad accedere al credito…). Le politiche agevolative messe
in campo dai Comuni (ERP, Contributi per l’affitto, Contributi in conto interessi per l’acquisto della
prima casa, Agenzia per la casa per i lavoratori in mobilità, ecc.) hanno consentito di attenuare gli
effetti di questi fenomeni, ma per i prossimi anni è indispensabile aggiornare e rafforzare le politiche
abitative in relazione all’evoluzione della domanda potenziale.
La rigidità dell’offerta di alloggi ERP e i meccanismi di regolazione delle assegnazioni non favorisce la
quota di ricambio degli assegnatari ed impedisce il turn-over.
E’ necessario favorire la cooperazione e l’integrazione tra gli strumenti di pianificazione strategica
(PSC, Piani di Zona, POC, interventi di ERP, ecc.)
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Realizzazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP)
Qualificazione delle Politiche per la casa: revisione canoni Erp, promozione di interventi di edilizia
convenzionata, affitti concordati, affitti a costi contenuti.
Favorire il turn-over degli alloggi ERP attuando politiche di sostegno alla locazione o alla domanda di
acquisto degli alloggi
Aumentare l’offerta di alloggi per giovani coppie, anziani, famiglie con disabili, immigrati, lavoratori in
mobilità, e famiglie mononucleari con minori a carico.
Incentivare le politiche di Edilizia Residenziale Sociale (ERS) come da L.R. 20/2000 (l’Unione dei
Comuni della Bassa Romagna anticipa nel PSC associato quest’obiettivo condividendo l’opportunità
di forti politiche abitative sociali per il territorio). Incentivare la realizzazione di quote maggiori di ERS
con un meccanismo premiante per i Comuni più virtuosi.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
32
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Ricercare vincoli di coerenza fra le politiche insediative e le politiche relative alla distribuzione dei
servizi di base valutando con concretezza gli effetti di ogni scelta insediativa, tenendo conto anche
della qualificazione dei quartieri/frazioni (animazione sociale, culturale e sportiva, presenza di
esercizi e servizi pubblici indispensabili, ecc.).
Coniugare la sostenibilità territoriale e ambientale con la sostenibilità sociale. Nell’ambito della
redazione del PSC e dei suoi strumenti attuativi (POC – Piani Operativi Comunali) definire d’intesa
con la programmazione del Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale parametri, obiettivi,
indicatori allo scopo di favorire la cooperazione e l’integrazione tra gli strumenti di pianificazione
strategica.
INDICATORI DI RISULTATO
% di incremento dell’offerta abitativa a carattere sociale.
Accordi interni ai Comuni e tra gli Enti (Comuni, Unione, Provincia, Acer…) per integrare i processi di
pianificazione.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
33
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
34
CAP. 4
GLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI E LE PRIORITA’ DI INTERVENTO DEL
PIANO IN AMBITO SOCIALE, SOCIO SANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI
TERRITORIALI
6
L’INTEGRAZIONE PROFESSIONALE E I PROTOCOLLI DI PRESA IN CARICO
NELL’AREA FAMIGLIA E MINORI
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
X
Anziani
Giovani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
X
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Migliorare la qualità della vita delle persone a forte svantaggio sociale e sanitario e delle loro famiglie
e/o care giver (“aiutare chi aiuta”)
Rendere visibili i “patti” con le parti sociali e gli accordi tra servizi, Enti e Autorità Giudiziaria
Garantire servizi sociosanitari adeguati agli standard regionali e omogenei nei tre Distretti/Zone
Contrastare le disuguaglianze di accesso ai servizi che interessano le popolazioni più deboli
Garantire le migliori condizioni di accessibilità (culturale, di distribuzione nel territorio), di presa in
carico, di umanizzazione e personalizzazione e responsività nei servizi (Rete Sportelli Sociali)
Garantire alle persone ed alle comunità offerta attiva e servizi di prossimità quali fattori protettivi per
salute e benessere
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Offrire attività di counseling e servizi a distanza (e-care)
Offrire attivamente servizi di tutela e monitoraggio (fragilità)
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
35
Rinnovare gli Accordi-quadro con le istituzioni scolastiche per l’inserimento dei disabili
Rinnovare gli Accordi di Programma e le convenzioni tra EE.LL. e Ausl per la gestione integrata dei
servizi sociosanitari
Formalizzare Protocolli Operativi nelle aree di bisogno e servizio più critiche (maternità e infanzia,
sostegno responsabilità genitoriali, riabilitazione sociale disabili e salute mentale, disabilità infantile) e
nelle aree di confine (passaggio età adulta, doppie diagnosi sociali e sanitarie)
Applicare i protocolli distrettuali approvati dal Piano Provinciale
Garantire diffusa informazione multilingue e servizi di orientamento specie per cittadini stranieri di
recente immigrazione
Garantire mediazione culturale e formazione all’interculturalità per gli operatori dei servizi pubblici a
contatto con popolazioni immigrate
Presidiare i percorsi assistenziali e personalizzare la presa in carico con l’individuazione del
responsabile del caso (case manager)
Garantire pari opportunità alle persone servite in ragione dei loro bisogni e dei loro diritti esigibili
Sostenere l’autodeterminazione della donna nella scelta di una maternità informata e responsabile
con l’attivazione di opportunità messe in rete dal sistema dei servizi pubblici e privati per tendere a
rimuovere ostacoli che si frappongono alla prosecuzione della gravidanza
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Potenziare la lettura integrata dei bisogni della comunità e la condivisione di questa lettura tra i
decisori delle politiche coinvolte (Politiche educative, sociali, abitative, sanitarie, ecc..) coinvolgendo
anche il terzo settore al fine di migliorare l’inclusione e la coesione sociale nel territorio.
INDICATORI DI RISULTATO
Documenti formalizzati, validati e autorizzati dai diversi Enti coinvolti: protocolli e procedura
formalizzate
Iniziative con caratteristiche distintive di proattività e prossimità nelle aree della maternità, infanzia
adolescenza, fragilità: numero di iniziative e persone raggiunte da programmi attivati nel triennio con
caratteri distintivi di proattività e prossimità
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
36
7
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ E ALLE ATTIVITA’ DI CURA IN FAMIGLIA
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
Anziani
Giovani
X
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Dipendenze
Salute
mentale
□
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Garantire la migliore condizione di accessibilità ai servizi territoriali (in particolare ai servizi
consultoriali, ai servizi di salute mentale, ai servizi sociali, al Centro per le Famiglie, all’assistenza
primaria) e di continuità nella presa in carico
Garantire alle famiglie il sostegno necessario per facilitare le loro funzioni di cura specialmente nelle
situazioni a maggior svantaggio socio-relazionale e sanitario
Garantire offerta attiva e servizi di prossimità alle persone e alla comunità quali fattori protettivi per la
salute e il benessere
Assicurare l’integrazione delle politiche maggiormente incidenti sulla salute e sul benessere
Promuovere iniziative sperimentali di sostegno ai nuclei numerosi
Migliorare il rapporto con i soggetti rappresentativi della società civile e del terzo settore sul piano
della informazione e condivisione e delle garanzie verso l’utenza
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Garantire la continuità nei percorsi relativi alla IVG, percorso nascita, percorsi di cura e assistenza
che accompagnano madre e bambino dalla fase pre-natale agli anni della crescita
Garantire la continuità di cura e assistenza per disabili e utenti con programmi di riabilitazione e
inserimento sociale
Accesso telefonico e diretto in tutte le strutture secondo criteri di semplificazione
Assicurare qualità ambientale, rete ambulatoriale e assistenza primaria
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
37
Garantire i supporti alle funzioni genitoriali di cura dei bambini e degli adolescenti attivando anche
azioni per l’armonizzazione dei tempi di vita e di cura attraverso la programmazione delle politiche per
l'infanzia e dell'età evolutiva
Garantire supporti alle famiglie affidatarie e adottive realizzando percorsi di sensibilizzazione,
informazione e sostegno valorizzando l’apporto del terzo settore (promozione e diffusione di una
cultura della solidarietà e accoglienza)
Garantire i supporti alle famiglie con alti carichi assistenziali (non autosufficienza e cronicità)
Garantire i supporti alle famiglie con alti fattori di rischio sociale e sociosanitario (multiproblematiche)
Attivare azioni di mediazione per i nuclei ad alta conflittualità e supporti e protezione nei casi di
violenza famigliare (sia subita che assistita) per donne e bambini
Garantire supporti a contrasto delle povertà
Garantire offerta attiva alle donne al domicilio nelle fasi pre e postnatali avvalendosi anche della rete
di supporti di tipo “informale” (es mutuo aiuto)
Promuovere iniziative di sensibilizzazione di corretti stili di vita (es: alimentazione in gravidanza,
allattamento al seno, ecc)
Garantire offerta attiva e programmi personalizzati di cura per le persone con malattie croniche
nell’ambito dell’assistenza primaria
Garantire offerta attiva ai non autosufficienti e ai fragili (monitoraggio fragili, servizi a distanza e
ricoveri di sollievo)
Consolidare le politiche educative e scolastiche per sostenere e integrare le responsabilità genitoriali
e in funzione tutelare verso i diritti dei bambini
Innovare le politiche della sicurezza orientandole allo sviluppo di una cultura del rispetto delle regole e
del diritto alla salute in tutti gli ambiti di vita
Promozione di iniziative sperimentali di riduzione dei costi sostenuti per le utenze e per l’accesso e la
fruizione dei servizi (mensa, trasporto scolastico, servizi educativi estivi, servizi di trasporto scolastico,
servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, accesso ai servizi sportivi e culturali e altre politiche tariffarie)
a favore delle famiglie con quattro o più figli, compresi i minori in affido
Garantire processi di miglioramento continuo della qualità in tutti i servizi pubblici e privati e lavorare
per una “Carta dei servizi”
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi Sanitari, Associazioni di
categoria, Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, l’associazionismo di
promozione sociale e la Scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio a
sostegno della genitorialità e della maternità, in particolare delle categorie più deboli.
INDICATORI DI RISULTATO
Iniziative con caratteristiche distintive di proattività e prossimità nelle aree della maternità, infanzia,
adolescenza, fragilità: numero di iniziative e persone raggiunte da programmi attivati nel triennio con
caratteri distintivi di proattività e prossimità
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
38
Dati di attività correlati all’erogazione sperimentale di contributi alle famiglie numerose
Affidi adozioni: dati di attività e serie storica
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
39
8
ADOLESCENZA
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
X
Anziani
Giovani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Dipendenze
Salute
mentale
□
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Garantire alle famiglie il sostegno necessario per facilitare le loro funzioni di cura specialmente nelle
situazioni a maggior svantaggio socio-relazionale e sanitario
Garantire la migliore condizione di accessibilità ai servizi territoriali (in particolare ai servizi
consultoriali, ai servizi di salute mentale, ai servizi sociali, al Centro per le famiglie e all’assistenza
primaria) e di continuità nella presa in carico
Assicurare l’integrazione delle politiche maggiormente incidenti sulla salute e sul benessere
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Garantire i supporti alle funzioni genitoriali di cura dei bambini e degli adolescenti attivando anche
azioni per l’armonizzazione dei tempi di vita e di cura attraverso la programmazione delle politiche per
l'infanzia e dell'età evolutiva.
Implementare l’intervento svolto dall’educatore professionale quale facilitatore del rapporto
genitore/figlio nelle situazioni di conflitto famigliare o di difficoltà relazionale con l’adolescente nella
scuola, nella famiglia, ecc.
Qualificare i servizi/ interventi di prevenzione, cura, sostegno e promozione delle capacità personali,
rivolti a minori pre e adolescenti e alle loro famiglie, implementando le opportunità educativeformative-socializzanti a sostegno della loro crescita.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
40
Consolidare le politiche educative e scolastiche per sostenere e integrare le responsabilità genitoriali
e in funzione tutelare verso i diritti degli adolescenti
Consolidare le politiche dell’assetto territoriale (ambiente, urbanistica, viabilità…) per contrastare i
rischi per la salute in tutti i luoghi di vita
Promuovere stili di vita sani: educazione al movimento, corretta alimentazione, comportamenti corretti
(fumo, alcol e droghe)
Sviluppare le politiche giovanili, del tempo libero e della cultura in funzione della partecipazione degli
adolescenti e dei giovani e delle loro capacità di mutuo-aiuto verso i pari stimolando forme di
cittadinanza attiva
Promuovere azioni di "educazione continua alla legalità" anche con l'ausilio di scambi con adulti
significativi
Innovare le politiche della sicurezza orientandole allo sviluppo di una cultura del rispetto delle regole e
del diritto alla salute in tutti gli ambiti di vita
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi Sanitari e Sociali,
l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le
opportunità sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute nonché a stili di vita sani, la
promozione dell’attività sportiva, l’educazione all’affettività e alla sessualità, l’attività sportiva.
Consolidare e sviluppare nuove forme di collaborazione con le scuole, i Servizi Sociali e Sanitari e la
Polizia Municipale per la promozione di interventi legati alla cittadinanza attiva e l’educazione alla
legalità in relazione in particolare alla preadolescenza e all’adolescenza
Proseguire e consolidare il rapporto con le agenzie educative del territorio ed in particolare con il
Centro risorse territoriale per l’integrazione degli alunni stranieri al fine di affrontare con approcci,
modalità e finalità condivise il tema dell’inserimento nel contesto scolastico e gli interventi di
mediazione linguistica e culturale nelle scuole
INDICATORI DI RISULTATO
Iniziative con caratteristiche distintive di proattività e prossimità nelle aree della maternità, infanzia
adolescenza, fragilità: numero di iniziative e persone raggiunte da programmi attivati nel triennio con
caratteri distintivi di proattività e prossimità
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
41
9
GIOVANI: PROMOZIONE DELL’AGIO E DI STILI DI VITA CONSAPEVOLI E
PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
X
Giovani
Anziani
X
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
X
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
X
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Prevenire ed affrontare i “mali” tipici dell’età adolescenziale quali comportamenti antisociali, disturbi
del comportamento alimentare e fenomeni di bullismo, promuovendo stili di vita improntati alla
partecipazione, alla cittadinanza attiva, all’aggregazione sociale quali detrattori di conflittualità sociale.
Intervenire e prevenire comportamenti e stili di vita, diffusi in età giovanile, tendenti alla
sperimentazione, uso ed abuso di sostanze psico-attive con particolare riferimento al fenomeno degli
incidenti stradali ed alla guida sicura, attraverso l’educazione continua alla legalità quale affermazione
di una “cultura del rispetto”.
Aumentare le capacità di autocontrollo e la responsabilizzazione dei soggetti produttori e della catena
di commercializzazione e degli organizzatori di eventi rivolti ai giovani
Garantire contesti di vita adeguati a tutela della salute e del benessere della popolazione,
promuovendo per i giovani opportunità abitative indipendenti
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Promuovere e sostenere la genitorialità in fase adolescenziale, sollecitare e sviluppare forme di
coinvolgimento e partecipazione di adulti significativi nella progettazione di interventi finalizzati e nella
realizzazione di gruppi di discussione tematici attraverso l’avvio ed il consolidamento di percorsi di
integrazione e scambio con le differenti agenzie ricreative ed educative che compongono il nostro
tessuto sociale.
Consolidare le funzioni di prossimità, gli interventi di strada e i sistemi di rete dedicati incentivando la
promozione di stili di vita sani (nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di vita), la prevenzione di fattori di
rischio (screening, rapporti sessuali a rischio, ecc) attraverso azioni di sensibilizzazione, formazione
ed integrazione professionale nei diversi contesti di vita e di cura.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
42
Consolidare ed implementare la qualificazione e l’offerta degli spazi e dei centri di aggregazione
giovanile attraverso la formazione permanente degli operatori, il lavoro in rete, ed avvio di interventi
innovativi condividendo le scelte progettuali.
Attivare all’interno degli istituti scolastici e negli spazi e centri di aggregazione progetti laboratorialicreativi e azioni di sensibilizzazione sul tema dell’identità culturale al fine di agevolare l’integrazione di
ragazzi di origine straniera.
Potenziare il percorso di accesso differenziato e non connotato come luogo “per devianti” del SerT
(Centro Volo a Vela) per giovani consumatori di psicostimolanti e cocaina e per i loro famigliari,
sviluppando gruppi di auto e mutuo aiuto.
Garantire le migliori condizioni di accessibilità ai servizi territoriali sociali, sociosanitari e sanitari e di
continuità nella presa in carico (Rete Sportelli Sociali).
Vincolare gli organizzatori di eventi a misure preventive di sicurezza quando coinvolgono le giovani
generazioni
Promuovere strategie finalizzate a potenziare le politiche abitative rivolte ai giovani.
Promuovere strategie finalizzate a potenziare le politiche di accesso al mondo del lavoro.
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Promuovere ed incentivare il coinvolgimento e la partecipazione delle agenzie educative del territorio
al fine di affrontare con approcci, modalità e finalità condivise il tema dell’adolescenza,
dell’integrazione dei ragazzi di origine straniera, della prevenzione del disagio e del rischio di
devianza
Proseguire nel percorso di integrazione e formazione con il terzo settore finalizzato ad una
qualificazione degli interventi rivolti ai giovani nell’ambito di centri e/o spazi come nella progettazione
di azioni ed interventi loro dedicati
Costruire percorsi condivisi con Sert e corpi di Polizia Municipale finalizzati all’attuazione di efficaci
interventi di prevenzione e promozione di stili di vita sani e della guida sicura
Creare tavoli permanenti di lavoro con le differenti agenzie del territorio coinvolte o coinvolgibili nel
tema/problema casa
INDICATORI DI RISULTATO
Indice di soddisfazione dei portatori di interesse
Indici di incidentalità, morbilità e mortalità
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
43
N° di incontri nelle scuole; N° di etilometri sommi nistrati nei luoghi di vita; N° di interventi nei l uoghi di
vita; N° di questionari epidemiologici somministrat i nei luoghi di vita; N° di gruppi di auto mutuo ai uto
con le reti familiari; N° di interventi nei luoghi di lavoro
Percezione delle qualità della vita e della coesione sociale
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
44
10
SISTEMA IN RETE PER IL SUPPORTO ALLA DOMICILIARITA’
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Immigrati
stranieri
Disabili
X
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Necessità di aumentare l’appropriatezza e l’efficacia dei sistemi di presa in carico delle persone non
autosufficienti, anche con il potenziamento dei punti di accesso (Rete Sportelli Sociali) e la revisione
delle modalità di valutazione della non autosufficienza (ruolo dell’UVG e dell’UVD)
Evitare moltiplicazione di istruttorie per i percorsi di valutazione e di accesso ai servizi.
Maggior investimento nelle politiche di sostegno al domicilio in termini di appropriatezza, tempestività
e flessibilità.
Esigenza di sostenere i carichi assistenziali della famiglia in presenza di componenti con patologie di
non autosufficienza (“aiutare chi aiuta”).
Sviluppo degli interventi di rete a supporto delle fasce più vulnerabili e fragili in quanto meno in grado
di accedere ai servizi o privi di una rete parentale vicariante.
Necessità di prevenire i fattori di rischio fortemente problematici per persone fragili e deboli con
riferimento a programmi articolati di sicurezza domestica e di adeguatezza strutturale.
Mantenimento da parte della persona non autosufficiente e dei suoi famigliari di una vita sociale
attiva, attraverso l’espressione delle proprie capacità, interessi, competenze, allenamento cognitivo,
attività ricreative e culturali.
Ampliamento dell’offerta territoriale in riferimento alla semiresidenzialità e necessità di maggiore
flessibilità (in termini orari e di apertura settimanale) nelle strutture semiresidenziali quale supporto al
nucleo familiare nella gestione della non autosufficienza.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
45
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Creare un sistema di presa in carico del cittadino centrato sul “lavoro per processi” e sulla
multiprofessionalità, individuando le responsabilità in gioco nell’attività interprofessionale (sociosanitaria) e sviluppando modelli, metodi, strumenti e risorse utili a garantire un accesso
personalizzato, soprattutto in presenza di casi e gruppi di popolazione che necessitano di presa in
carico continuativa.
Semplificare i percorsi di valutazione multidimensionale e multi professionale per i servizi a sostegno
della domiciliarità (ADI, rinnovo assegni di cura, ricoveri di sollievo).
Garantire percorsi di cura in continuità per minori disabili nel passaggio all’età adulta.
Creare un nuovo punto di equilibrio nel sistema di cura e assistenza tra servizi domiciliari e servizi
long term di tipo residenziale, in un’ottica di integrazione che riguarda una pluralità di politiche, di
soggetti e di strumenti (assistenza domiciliare integrata, dimissione protetta, ricoveri di sollievo o
temporanei, ausiliazione al domicilio, adattamento domestico) al fine di evitare istituzionalizzazioni
improprie.
Migliorare i percorsi organizzativi e assistenziali tra ospedale e territorio per assicurare la presa in
carico sanitaria e sociale a monte e a valle degli episodi di ricovero attraverso il consolidamento e lo
sviluppo dell’esperienza delle dimissioni protette e la completa applicazione del protocollo aziendale.
Consolidare e qualificare l’Assistenza Domiciliare socio-sanitarie e socio-assistenziale . A seguito
della prossima normativa sull’accreditamento si prevede la riorganizzazione del servizio e soluzioni
gestionali che vedano nell’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) il punto di coordinamento delle
attività a sostegno della domiciliarità.
Implementare progressivamente la conoscenza dei fattori predittivi di fragilità di tipo sanitario
(presenza di malattie croniche, accessi ripetuti ed impropri a strutture sanitarie, ecc.) e di tipo sociale
(disponibilità di una rete solidale di supporto, caratteristiche del contesto in cui la persona abita, ecc.).
Consolidare i rapporti con l’associazionismo per la costruzione di una rete permanente di
sorveglianza in termini di prevenzione della domanda e di offerta proattiva di servizi e interventi.
Supportare il care giver (“aiutare chi aiuta”) attraverso tutte le forme di sostegno, economico,
informativo, formativo, consulenziale (centro di ascolto per le demenze, assegno di cura, ecc),
mobilizzando tutte le risorse della rete sociale e consolidare e professionalizzare il mercato sociale
integrandolo nel sistema delle cure (formazione Assistenti Familiari).
Qualificare l’offerta formativa degli operatori che lavorano nei servizi domiciliari, semiresidenziali,
socio occupazionali.
Ridurre il rischio di caduta dell’anziano fragile al domicilio attraverso interventi informativi e di
promozione dell’attività fisica. Proporre l’adattamento degli ambienti domestici in relazione ai bisogni
della persona anziana o disabile attraverso la rilevazione degli aspetti strutturali che impediscono un
utilizzo agevole degli spazi (CAAD).
Potenziare l’offerta di “alloggi protetti” e sperimentare forme di “portierato sociale” per persone
anziane, disabili e in situazione di vulnerabilità sociale e sanitaria che pur avendo una sufficiente
autonomia nello svolgimento dei normali atti della vita quotidiana, presentano un rischio reale di
aggravamento della condizione di non autosufficienza, se non preventivamente supportate anche
attraverso interventi di tipo “leggero”.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
46
Migliorare le condizioni di salute delle persone anziane e disabili (disabilità di tipo fisico, psichico e
sensoriale), promuovendo il concetto di salute in modo completo, ossia come benessere fisico,
mentale, sociale e culturale. Stimolare in queste persone l’utilizzo al massimo delle attitudini fisiche e
psichiche dell’organismo con particolare riferimento ai soggetti che presentano problemi di deficit
cognitivo (Palestra della Mente, progetti di stimolazione cognitiva nell’ambito dei servizi
semiresidenziali e attività di prevenzione del deterioramento cognitivo per la popolazione anziana).
Facilitare l’accesso delle persone disabili alle strutture ricreative e culturali del territorio (progetto
Carta Bianca).
Ampliare l’offerta di servizi semiresidenziali per anziani e disabili attraverso la disponibilità di nuovi
posti di centro diurno per anziani e di posti di ricovero temporaneo per disabili.
Flessibilizzare le risposte in termini orari e ampliare le giornate di apertura dei centri diurni per anziani
del territorio e dei Centri socio-riabilitativi per disabili (Galassia e Girandola).
Facilitare l’accesso attraverso ampliamento dell’offerta dei servizi di trasporto.
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Interagire sul sistema della coesione e solidarietà sociale attraverso il coinvolgimento
dell’associazionismo e della scuola .
Interagire sul sistema delle politiche abitative
Operare scelte di mobilità e di progettazione orientate all’abbattimento di barriere architettoniche
INDICATORI DI RISULTATO
Capacità di offerta dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali di supporto alla domiciliarità.
Riduzione degli indici di incidentalità in ambiente domestico.
Percezione di soddisfazione e miglioramento delle condizioni di vita.
Documenti formalizzati, validati e autorizzati dai diversi Enti coinvolti
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
47
11
INNOVAZIONE E SVILUPPO NELL’AMBITO DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI PER
ANZIANI E DISABILI
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Diversificare le risposte di tipo residenziale in riferimento a persone disabili con bisogni di intensità
assistenziale differenziata,anche attraverso l’ampliamento dell’offerta in termini di posti.
Ampliare le tipologie di edilizia protetta per persone anziane e disabili in un contesto abitativo
accessibile per le cure e l’assistenza in caso di bisogno.
Sperimentare interventi rivolti a malati di Alzheimer o che presentano problemi di deficit cognitivo
nelle strutture residenziali.
Coinvolgere maggiormente l’associazionismo e il volontariato locale nella promozione dell’agio
nell’ambito delle strutture residenziali del territorio.
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Consolidare la collaborazione con le strutture presenti sul territorio che già si occupano di
residenzialità per le persone disabili a diversa intensità assistenziale per valutare congiuntamente la
attivazione di nuove risorse residenziali anche a bassa intensità assistenziale. (Obiettivo riferito alle
proposte già attivate per i contributi regionali in conto capitale L.R. 5/2004)
Realizzare forme di residenzialità protetta a bassa e media intensità assistenziale e lunga
permanenza con tutti gli ausili utili per la quotidianità in sicurezza, confort e tempestiva assistenza in
caso di necessità.
Implementare i progetti di cura e assistenza nelle strutture residenziali per anziani affetti da demenza.
Attuare percorsi protetti, appositamente attrezzati, attraverso la realizzazione negli spazi esterni del
“Giardino Alzheimer”. (Obiettivo riferito alle proposte già attivate per i contributi regionali in conto
capitale L.R. 5/2004)
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
48
Progettare, costruire e attuare interventi tesi al miglioramento della qualità della vita delle persone non
autosufficienti, all’implementazione delle attività di animazione e ricreative e al coinvolgimento della
rete parentale di riferimento nelle attività stesse, anche in collaborazione con le Associazioni di
volontariato, attraverso protocolli operativi nell’ambito delle strutture residenziali.
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Integrare le attività di tipo istituzionale con le reti informali del territorio.
INDICATORI DI RISULTATO
Capacità di offerta di servizi residenziali diversificati.
Percezione dello stato di salute e delle condizioni di vita all’interno delle strutture residenziali.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
49
12
VULNERABILITA’ SOCIALE ED INCLUSIONE
TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
X
□
Disabili
X
X
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
X
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE
Le popolazioni ai margini, per condizioni e capacità di utilizzo del proprio reddito, condizioni sanitarie,
rete sociale, capacità di fronteggiare le crisi, sono sia i poveri storici (i senza fissa dimora, gli ex
carcerati, gli emarginati ecc) che i nuovi poveri, quelli a rischio di impoverimento che occupano una
“zona grigia” tra integrazione ed esclusione
I confini dell’inclusione si sono assottigliati, solo una parte delle situazioni a rischio di impoverimento
infatti sembra connessa all’esclusione sociale, un’altra parte chiama in causa la vulnerabilità degli
inclusi.
Nuove situazioni legate alla forte precarizzazione del lavoro, agli alti costi dell’abitazione, all’aumento
del costo della vita, e all’aggravamento improvviso dovuto ad eventi critici quali la perdita del lavoro,
le separazioni coniugali, la presenza di una malattia o di alti carichi assistenziali (non autosufficienza
e disabilità acquisite) aumentano la vulnerabilità sociale.
L’attuale situazione di crisi economica, accompagnata dai grandi mutamenti sociali e demografici in
atto, ha accentuato alcune vulnerabilità già presenti nel territorio ed ha fatto emergere nuove
situazioni di disagio legate a problematiche di tipo economico, in particolare dei nuclei familiari con
figli minori a carico a seguito della perdita del lavoro o della precarietà dello stesso.
I bisogni delle categorie piu’ fragili per condizione di salute sia di tipo fisico che psichico e legate
anche alla dipendenza di sostanze psicoattive, richiedono maggiore attenzione e necessitano di
interventi atti a favorire il loro reinserimento sociale e di supporto nella cura dei propri interessi e
nell’esercizio dei propri diritti.
L’aumento dei cittadini stranieri residenti richiama l’attenzione all’esigenza di garantire l’integrazione
sociale, pari accesso ai servizi e risposta ai bisogni assistenziali (casa, lavoro, inserimento scolastico,
mediazione linguistica e culturale, ecc) evitando forme di discriminazione e di ghettizzazione
La complessità dei bisogni emergenti richiede integrazione e coordinamento tra le politiche del lavoro,
le politiche abitative, le politiche per la salute, per il sostegno al reddito ecc. valorizzando anche il
possibile apporto di privati e terzo settore ricercando approcci innovativi ai problemi.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
50
OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I
IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI
SANITARI TERRITORIALI
Consolidare e sviluppare, soprattutto nelle fasi più critiche di fragilità sociale per le fasce più
vulnerabili, interventi personalizzati e di accompagnamento verso situazioni di autonomia offrendo
opportunità abitative, lavorative, economiche; supporto nella cura dei propri interessi e nell’esercizio
dei propri diritti, opportunità di inserimento sociale e di relazioni positive.
Promuovere la messa sul mercato di alloggi a canone calmierato realizzati in partenariato tra enti
pubblici e soggetti privati.
Promovere/ realizzare edilizia residenziale pubblica per la locazione permanente e la qualificazione
delle politiche per la casa (interventi concordati con le imprese private e con ACER)
Realizzare residenzialità protetta a bassa e media intensità assistenziale a media-lunga permanenza
per la popolazione a forte svantaggio sociale e sanitario.
Consolidare gli interventi a sostegno del reddito e sperimentazione di nuove modalità di intervento
economico .
Consolidare l’offerta di servizi di prossimità per gli interventi di prima necessità a favore della
popolazione in condizione di maggior marginalità sociale
Promuovere politiche attive per il lavoro in tutte le imprese pubbliche e private implementando
percorsi di sostegno, anche economico, finalizzati all’incremento occupazionale delle fasce di
popolazione svantaggiate.
Coinvolgere maggiormente l’associazionismo e il volontariato, in integrazione con le attività di tipo
istituzionale, nella promozione dell’agio nell’ambito della vulnerabilità sociale
Presa in carico integrata in un contesto di lavoro multi professionale nelle distinte competenze per le
“aree di bisogno di confine” e bisogni complessi per persone con disagio sociale (adulti e disabili con
problemi di salute mentale, soggetti dipendenti da sostanze psicoattive) e valutazione/ricollocazione
di pazienti inseriti in struttura a lunga assistenza
Realizzazione di residenzialità protetta a bassa e media intensità assistenziale a media e lunga
permanenza per popolazione a forte svantaggio sociale e sanitario
Consolidare i servizi a favore della popolazione straniera, specie se di recente immigrazione, per
l’integrazione, in particolare delle donne e dei minori nelle scuole, per favorire il loro inserimento nel
contesto sociale e culturale ed il corretto utilizzo dei servizi socio sanitari
Realizzare percorsi di accoglienza e integrazione e promozione di una cultura dell’accoglienza nei
confronti dei minori stranieri non accompagnati
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
51
OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE
Integrare con la programmazione/pianificazione nell’ambito della stesura del PSC per l’individuare di
quote di ERS atte a soddisfare la richiesta di residenzialità a costi contenuti (canone calmierato,
mutuo agevolato, ecc)
Proseguire e consolidare il rapporto con le agenzie educative del territorio ed in particolare con il
Centro risorse territoriale per l’integrazione degli alunni stranieri al fine di affrontare con approcci,
modalità e finalità condivise il tema dell’inserimento nel contesto scolastico e gli interventi di
mediazione linguistica e culturale nelle scuole
INDICATORI DI RISULTATO
Capacità di offerta di servizi per l’inclusione sociale
Capacità di coinvolgimento delle imprese e dei soggetti economici del territorio in progetti di
inserimento lavorativo
Aumento dell’offerta di ERS (Edilizia Residenziale Sociale)
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
52
CAP. 5
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Per quanto attiene il monitoraggio e la valutazione, due attività di fondamentale importanza per
perseguire, in corso d’opera, gli obiettivi di efficienza ed efficacia e pure per apportare le correzioni
di rotta che eventualmente si dovessero rendere necessarie a fronte di evoluzioni o mutamenti
delle situazioni, ci si conforma alle indicazioni in merito emanate dalla Regione.
L’adozione di una metodologia standardizzata a livello regionale permetterà di porre a confronto i
risultati con riferimento all’ambito sovra distrettuale (provinciale e regionale).
Le metodiche di rilevazione dei risultati e gli indicatori di riferimento assunti sono indicati in
ciascuna tabella illustrativa delle azioni da porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi
individuati in risposta ai bisogni emergenti per target.
CAP. 6
ORIENTAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA TRIENNALE RELATIVA
AGLI INTERVENTI SOCIALI, SOCIO SANITARI E SANITARI TERRITORIALI
Gli Enti che aderiscono all’Accordo di programma, danno atto che il Piano di zona Distrettuale per
la Salute e il Benessere Sociale assume una valenza strategica nell’arco del triennio di riferimento.
Ai fini della programmazione finanziaria triennale, relativa agli interventi sociali e sociosanitari ogni
Ente fa riferimento ai rispettivi strumenti di programmazione pluriennale quali il bilancio di
previsione per il triennio 2009 – 2011 con la relativa Relazione Previsionale e Programmatica.
PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
53
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
54
IL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2009
CAP. 1
INTERVENTI PER L’ANNO DI RIFERIMENTO
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
55
1
SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’ UFFICIO DI PIANO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del
benessere sociale, della salute e di stili
di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
X
Progetto di sviluppo e consolidamento
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
vedi Tabella Obiettivi triennali n. 3 “rafforzare i legami e favorire la partecipazione”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Distrettuale
Carla Golfieri – Resp. Ufficio di Piano
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Via Amendola, 68 – Lugo
Tel. 0545 38415 Fax 054539368
[email protected]
Comitato di Distretto, CTSS e relativo Ufficio di Supporto, Comuni della
Zona Sociale
Lo sviluppo e il consolidamento dell’Ufficio di Piano si inserisce nel
contesto generale del processo di rafforzamento delle competenze
dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e più in particolare nella
riorganizzazione del Servizio Sociale Associato che dal 2009,
superando la delega all’Azienda Usl e il frazionamento di alcune
competenze in capo a singoli Comuni, è stato istituito nell’ambito
dell’Unione della Bassa Romagna.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
56
6. Azioni previste
Oltre a quanto già posto in atto dal punto organizzativo per adempiere
alle funzione assegnate dalla DGR 1004 /2007, occorre:
- rafforzare le competenze e ampliare gli interventi di programmazione,
regolazione, gestione della committenza e più complessivamente di
pianificazione territoriale dell’offerta dei servizi sociali e socio-sanitari
- ampliare gli strumenti per il presidio dei sistemi informativi favorendo il
raccordo con il sistema informativo dell’Azienda Usl e dei Comuni del
territorio. L’Ufficio opererà in raccordo con gli altri Uffici di Piano che
fanno capo all’Ausl di Ravenna, prevedendo così un sistema integrato
omogeneo in grado di rispondere alle esigenze informative su base
aziendale.
- potenziare l’integrazione professionale tra sociale e sanitario
estendendo la modalità di lavoro per gruppi, così da consentire
l’utilizzo di professionalità specialistiche su specifici progetti, finalizzati
anche alla definizione di protocolli operativi di presa in carico
congiunta.
- Piena applicazione degli strumenti organizzativi per garantire
separatezza tra funzioni di committenza e di produzione
- Strutturare l’organizzazione e la formazione del personale che dovrà
essere impiegato nelle attività connesse al rilascio dell’accreditamento
anche per le successive funzioni di monitoraggio e controllo
Unione, Comuni, Azienda Usl
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Personale impiegato:
- Resp. Ufficio di Piano che ricopre anche la funzione di Dirigente
dell’Area Sociale e Socio-Sanitaria dell’Unione
- 1 Unità a tempo pieno con funzioni di analisi, studio, elaborazione
documenti e report, organizzazione e coordinamento tavoli per il Piano
per la Salute e il Benessere, rendicontazione FRNA
- 1 Unità (da Ausl) con funzioni di coordinamento e integrazione tra
8. Risorse umane che si
attività sociali e sanitarie
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Ufficio di supporto costituito da:
- Responsabili delle Unità Organizzative Anziani e Disabili, Famiglie e
Minori, Inclusione e vulnerabilità sociale, dell’Unione
- Responsabili dei servizi sociali dei Comuni
- Figure professionali di supporto messe a disposizione dall’A.USL di
Ravenna (DSM, DCP, SAA, Dipendenze Patologiche, ecc.)
- Attivazione gruppi di lavoro strutturati con strutture tecniche Ausl
- Attivazione gruppi di lavoro strutturati con Ufficio di supporto alla CTSS
- Mantenimento in continuità con i tavoli del Piano per la salute e il
benessere di gruppi di lavoro strutturati con soggetti sociali
(cooperative sociali, associazione di promozione sociale e di
volontariato, fondazioni, sindacati)
- Piena applicazione degli strumenti organizzativi per garantire
separatezza tra funzioni di committenza e di produzione
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
57
Previsione di
spesa totale
Spese di
personale:
€ 109.146
10. Piano finanziario:
di cui
di cui
risorse
risorse
comunali regionali
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
€ 54.146
Quota
parte del
Fondo
Locale
indistinto
Spese di
funzionamento:
quota parte
“Azioni di
sistema e
spese di
organizzazione”
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
€ 55.000
58
2
PROMOZIONE E SVILUPPO DEGLI SPORTELLI SOCIALI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
X
Disabili
X
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
X
Dipendenze
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
X
Progetto di sviluppo e consolidamento
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
vedi Tabella Obiettivi triennali “Il sistema dei servizi sanitari nello sviluppo dell’integrazione con il
sistema socio-sanitario e sociale e con le altre politiche” e n. 3 “Rafforzare i legami e favorire la
partecipazione”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Distrettuale
Carla Golfieri – Resp. Ufficio di Piano
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Via Amendola, 68 – Lugo
Tel. 0545 38415 Fax 054539368
[email protected]
Silvia Zoli – Coordinatore tecnico Ufficio di Piano
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Via Amendola, 68 – Lugo
Tel. 0545 38415 Fax 054539368
[email protected]
Cittadini residenti nei 9 Comuni dell’Unione
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Lo sviluppo e il consolidamento della Rete degli Sportelli sociali si
inserisce nel contesto generale del processo di rafforzamento delle
competenze dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e più in
particolare nella riorganizzazione del Servizio Sociale Associato che dal
2009, superando la delega all’Azienda Usl e il frazionamento di alcune
competenze in capo a singoli Comuni, è stato istituito nell’ambito
dell’Unione della Bassa Romagna.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
59
Il progetto di promozione e sviluppo della rete degli Sportelli Sociali è
parte integrante della più complessa progettazione del Servizio Sociale
Associato dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.
In ogni Comune, e in modo capillare su tutto il territorio sarà potenziata
la funzione dello Sportello Sociale in grado di fornire:
- prima risposta, informazione e orientamento
- accesso alla rete dei servizi e delle prestazioni sociali e sociosanitarie;
- presa in carico
La rete degli sportelli sarà coordinata dal Servizio Sociale e sociosanitario dell’Unione dei Comuni.
Saranno centralizzate le funzioni di:
- programmazione
- gestione amministrativa e funzionale
- organizzazione della rete dei servizi e delle prestazioni
6. Azioni previste
Anno 2009
- Implementazione e potenziamento del software dedicato, anche in
base alle indicazioni regionali (set minimo di informazioni contenute
nella scheda di primo accesso condiviso a livello regionale)
- Individuazione in ogni singolo Comune di soluzioni logistiche e
organizzative che consentano il lavoro in equipe delle assistenti sociali
con gli operatori di sportello.
- Potenziamento di percorsi integrati per usufruire dei vari servizi della
rete a partire da ambiti specifici (ad esempio percorso nascita e servizi
per le donne nel periodo perinatale, integrazione delle attività del
centro per le famiglie e del Consultorio, ecc).
- Ampliamento della mappa dei servizi offerti (Sportello Sociale On line)
con il coinvolgimento di operatori dei servizi sociali, sanitari, scolastici,
ecc. Aggiornamento centralizzato delle informazioni da parte di un
Responsabile individuato.
- Azioni formative a carattere integrato per gli operatori degli sportelli
anche sull’utilizzo del software dedicato.
- Produzione di materiale informativo rivolto alla cittadinanza anche di
tipo cartaceo.
Nel triennio 2009-2011:
- Stipula di un accordo Comuni/Ausl per la condivisione dei dati dei
cittadini, nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy
- Utilizzo a regime della cartella integrata dell’assistito
- Raccordo tra gli Sportelli Sociali e i costituendi Nuclei delle Cure
Primarie per consentire un ulteriore potenziamento/miglioramento
della presa in carico integrata sociale e sanitaria
- Raccolta ed elaborazione, da parte dell’Ufficio di Piano, di dati relativi
agli accessi, alla domanda espressa, ai tempio di attesa, all’offerta, ecc
ecc
- Comuni
- ASP
- Ausl
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Sportelli della rete territoriale (Centro per l’impiego, Centro servizi per
stranieri, Centro per l’adattamento Domestico, Sportelli Organizzazioni
Sindacali, del privato sociale, ecc.)
8. Risorse umane che si - 23 amministrativi Uffici Assistenza Comunali, Uffici Istruzione, Centro
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
60
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
per le famiglie, ecc
- 7 responsabili dei Servizi Sociali
- 1 Responsabile UdP
- 1 Referente amministrativo UdP
- 2 tecnici informatici Comune capofila
- 1 Resposabile Servizio Sociale Ausl
- 3 Assistenti Sociali Coordinatrici di area
- 19 Assistenti Sociali territoriali
- 1 Responsabile per l’aggiornamento della mappa dei servizi
- Operatori Servizi Ausl (es: Consultorio, Centro di ascolto, ecc ecc)
- Dati di attività connessi all’utilizzo della scheda di accesso
- Numero sportelli territoriali attivi
- Numero azioni formative promosse
- Numero destinatari delle azioni formative
- Mappatura dell’offerta
- Copertura territoriale della mappatura dell’offerta
Previsione di
spesa totale
10. Piano finanziario:
di cui
di cui
risorse
risorse
comunali regionali
Spese di harware,
software,
prestazioni
professionali per
personale
espressamente
dedicato, attività e
promozione:
€ 35.000
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
Quota
parte del
Fondo
Locale
indistinto
Spese di
personale: quota
parte personale
SS Associati e
Uffici Comunali
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
61
3
P.A.L
IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE CON IL
SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia e
adolescenza
Giovani
X
Anziani
X
Disabili
X
X
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
X
□
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Obiettivi triennali scheda “P.A.L. - Il sistema dei servizi sanitari nello sviluppo
dell’integrazione con il sistema socio-sanitario e sociale e con le altre politiche”
1.Soggetto capofila
dell’intervento
Azienda Usl di Ravenna
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
Provinciale
di realizzazione
3. Referente
Staff Direzione Generale
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Le diverse tipologie della popolazione target sul modello della stratificazione
del rischio sanitario e socio-sanitario come previsto dall’atto di indirizzo con
4. Destinatari
particolare riferimento ai bisogni della popolazione evidenziati dal profilo di
comunita’
5. Eventuali
Interventi di promozione della salute, interventi sulla sicurezza degli
interventi/politiche
ambienti di vita, di lavoro e alimentare
integrate collegate
Completamento della definizione del PAL come previsto dall’obiettivo
triennale e nello specifico per l’anno 2009:
- avvio di circa 20 gruppi di lavoro, su 4 tematiche principali.
a) promozione della salute;della sicurezza degli ambienti di vita, di
lavoro e alimentare; le malattie infettive:
6. Azioni previste
b) assistenza territoriale con la definizione di nuovi paradigmi di cura
e assistenza: sviluppo dei NCP, riorganizzazione dell’attività del
consultorio familiare, percorsi assistenziali delle persone non
autosufficienti; gestione delle patologie croniche, appropriatezza
prescrittiva dei farmaci;
c) la salute mentale: i percorsi assistenziali e l’integrazione.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
62
accessibilità, deistituzionalizzazione, integrazione sanitaria e sociosanitaria. strumenti di verifica e valutazione;
d) progetti di qualificazione e riorganizzazione del sistema delle cure
in
ospedale:
continuità
e
appropriatezza
delle
cure,
riorganizzazione dell’ospedale per intensità di cura con definizione
del responsabile clinico. telemedicina e telepatologia. presa in
carico integrata del paziente, continuità delle cure intraospedaliere
e con i servizi territoriali.
- conclusione dei gruppi di lavoro e approvazione del PAL da parte della
CTSS.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Azienda Usl, Enti Locali, CTSS
Circa 400 operatori sanitari impegnati nei gruppi di lavoro
Definizione delle proposte operative da parte dei gruppi di lavoro.
approvazione del PAL da parte della CTSS
Previsione di
cui di cui risorse di
cui
di
spesa risorse
regionali
FRNA
totale
comunali
(Fondo
(risorse
sociale locale regionali)
Risorse
e
Fondo
umane
e
famiglia)
materiali
dei soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
63
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
64
FAMIGLIA E MINORI
Coordinatori:
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali,
Comune di Lugo
Giuseppe Angelone – Psicologo, C.F. Ausl
Assessore referente:
Lucia Betti – Assessore Politiche Sociali, Comune di Bagnacavallo
Assistente Sociale Coord. Area referente: Rosanna Foscari – Famiglia e minori
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
65
4
CENTRO PER LE FAMIGLIE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
X
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in
famiglia”
1. Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
3. Referente
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa
dell’intervento:
Romagna
nominativo e recapiti Tel.0545 38531- fax: 0545 38396
e-mail: [email protected]
Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti ed operatori del terzo settore.
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Potenziare le attività in collaborazione con il Consultorio Familiare, il
Coordinamento Pedagogico, l’associazionismo di promozione sociale e la
scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio
per la promozione e l’educazione alla salute
a) Con i genitori dalla nascita all’adolescenza
Conversazioni educative, laboratori, consulenza educative
“Programma finalizzato infanzia e l’adolescenza” e “Programma
finalizzato Centri per le famiglie
b) Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: Città dei bambini e
Consulte dei ragazzi
“Programma finalizzato alla promozione di diritti e opportunità per
l’infanzia e l’adolescenza – Progetto locale e raccordo Distrettuale
c) Tempi extrascolastici – Servizi ricreativi ed educativi
“Programma finalizzato alla promozione di diritti e opportunità per
l’infanzia e l’adolescenza” e “Programma finalizzato Centri per le famiglie
Progetto Locale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
66
d) Mediazione linguistica – culturale nelle scuole
“Piano In Ambito Distrettuale Per Azioni di integrazione Sociale a favore
dei Cittadini Stranieri Immigrati” – Progetto locale e raccordo Distrettuale
e) Programma provinciale per la promozione delle politiche di
accoglienza e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: affidamento
familiare in collaborazione con il Servizio sociale AUSL Distretto di Lugo
f) Attività informative legate al territorio Comunale e
Distrettuale/Unione dei Comuni:
- Pubblicazione dell’opuscolo informativo “Estate Insieme” Giornalino
attività estive
- Istruttoria per sostegni economici alle famiglie con figli minori:
assegno di maternità e al nuclei familiari con tre o più figli minori
(Legge 448/1998 e successive modifiche)
g) Progetto per ampliare e potenziare gli interventi a favore delle
famiglie anche tramite accordi tra Consultori Familiari e Centri per le
famiglie
Consultorio Familiare, Coordinamento Pedagogico, Volontariato Locale
(Famiglie Per l’Accoglienza), Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni,
7. Istituzioni/attori
Centri Gioco/Nidi, Istituti Comprensivi e Superiori, Cooperative Sociali,
sociali coinvolti
Associazioni di volontariato, sport e no profit dei Comuni del Distretto di
Lugo, Biblioteche
8. Risorse umane che Operatori sanitari, sociali, del Centro Per le Famiglie, del volontariato,
si prevede di
insegnanti, educatrici dei servizi educativi, insegnanti, psicologi/insegnanti
impiegare
degli sportelli di ascolto nelle scuole.
a) N° di soggetti Istituzionali e non coinvolti, N° di partecipanti ai gruppi e
agli incontri aperti, N° di presenze media negli In contri aperti ai genitori
e ai Laboratori
b) N° di Iniziative proposte nell’ambito della Cons ulta dei Ragazzi di ogni
9. Risultati attesi in
territorio , N° di Incontri intercomunali tra le Co nsulte dei ragazzi
relazione a indicatori c) N° di servizi extrascolastici attivati nei Comun i
d) N. Azioni ed interventi svolti per l’attivazione di percorsi di mediazione
regionali/distrettuali
linguistica integrati e condivisi con il Crt
e) Rilevazioni iniziative realizzate con funzioni di supporto
f) N° di pubblicazioni e N° di istruttorie raccolte
g) Si fa riferimento agli indicatori dell’Accordo CpF-Consultori
Previsione di di cui risorse
spesa totale
comunali
di cui risorse
regionali
€ 78.014,14
€ 28.642,14
contributi per lo
sviluppo e la
qualificazione
dei centri per le
famiglie in
attuazione della
del. G.R.
2335/2008
€. 49.372
10. Piano finanziario:
di cui
FRNA)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventu
ali
risorse
altri
soggetti
N.B: sono escluse le risorse relative ai progetti con il Consultorio Familiare AUSL
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
67
5
I PROGETTI A SOSTEGNO DELLA MATERNITA’ E DELLE GENITORIALITA’ INSERITI
NELL’ACCORDO CENTRO PER LE FAMIGLIE-CONSULTORIO FAMILIARE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Fondo Politiche per la famiglia “Consolidamento, sviluppo e qualificazione e loro raccordo con i
consultori familiari” - Progetto in continuità con l’annualità precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in
famiglia” e Tabella Obiettivi 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area
famiglia e minori”
1. Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
Tel.0545 38531- fax: 0545 38396
3. Referente
e-mail: [email protected]
dell’intervento:
Rosalbino Mantuano - responsabile Consultorio Famigliare. Ausl, Distretto
nominativo e recapiti di Lugo
Rosanna Foscari - A.S.Coordinatore. Area Famiglia Minori del Servizio
sociale e socio sanitario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
tel. 0545 903585
e-mail: [email protected]
Famiglie con figli nella fascia d’età tra 0-18 anni e insegnanti degli Istituti
comprensivi e superiori, coppie adottive segnalate dai servizi con
necessità di sostegno e confronto, donne che vivono l’esperienza della
4. Destinatari
gravidanza senza particolari reti parentali di supporto, donne e coppie
genitoriali con figli in fascia d’età 3 mesi – 3 anni
5. Eventuali
Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi
interventi/politiche
Sanitari, Sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna,
integrate collegate
l’associazionismo e il volontariato per ottimizzare e sviluppare le risorse e
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
68
le opportunità sul territorio a sostegno della genitorialità, in particolare
delle categorie più deboli.
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
a) Creare una rete tra i soggetti attuatori delle progettualità per il
sostegno psicologico a genitori e/o insegnanti e/o ragazzi.
b) Attivare incontri specifici, sulla base dei bisogni rilevati, con esperti a
sostegno delle coppie che hanno adottato un bambino negli ultimi 5
anni.
c) Definire procedure e canali comunicativi per la rilevazione di
situazioni di gravide o mamme in difficoltà e con problematiche sociali
e successiva attivazione di forme di aiuto e sostegno da parte del
volontariato locale.
d) Potenziare le attività dei Centri Gioco/Nidi attraverso l’inserimento
nella programmazione settimanale di momenti dedicati al massaggio
infantile condotti da un’ostetrica del C.F. (operante all’interno del
Percorso Nascita) affiancata dalle educatrici del servizio.
Consultorio Familiare, Centro Per le Famiglie, Volontariato Locale
(Famiglie Per l’Accoglienza), Centri Gioco/Nidi, Servizi Sociali, Istituti
Comprensivi e Superiori.
8. Risorse umane che Operatori sanitari, sociali, del Centro Per le Famiglie, del volontariato,
insegnanti, educatrici dei servizi educativi, insegnanti, psicologi/insegnanti
si prevede di
degli sportelli di ascolto nelle scuole.
impiegare
Azione a): n° di incontri realizzati e n° di refere nti presenti agli incontri.
Azione b): n° di coppie coinvolte in rapporto al n° di coppie adottive
9. Risultati attesi in
presenti sul territorio, n° di incontri realizzati.
relazione a indicatori
Azione c): n° di incontri realizzati tra servizi e privato sociale, n° di casi
regionali/distrettuali
rilevati, n° di casi segnalati presi in carico.
(da esplicitare)
Azione d): n° di utenti coinvolti nei laboratori di massaggio infantile.
10. Piano finanziario:
Previsione di
spesa totale
di cui
risorse
comunali
di cui risorse
regionali
€ 26.141,57
+ risorse
umane
€ 5.500
€ 20.641,57
Risorse
(Fondo Politiche
umane e
per la Famiglia)
materiali
per la
realizzazion
e del
progetto
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
di cui
Fondo
naziona
le NA
di cui
Eventuali
Fondo
risorse altri
sanitario soggetti
regionale
risorse
umane
Ausl
costi in
Area
responsa
bilità
genitorial
i
Risorse
proprie delle
associazioni
del privato
sociale
coinvolte nel
progetto
69
6
CON I GENITORI – DALLA NASCITA ALL’ADOLESCENZA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto in continuità con le annualità precedenti (Avvio nel 2003) - Area Infanzia e adolescenza
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in
famiglia”, 8 “Adolescenza”, 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e
prevenzione delle dipendenze” e 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”
1. Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
3. Referente
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
nominativo e recapiti
e-mail: [email protected]
Minori
0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore.
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Potenziare le attività in collaborazione con quanto programmato nell’area
Giovani, e con i Servizi Sanitari dell’Azienda Usl, l’associazionismo di
promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le
opportunità sul territorio a sostegno della genitorialità.
- Attivazione di percorsi di approfondimento tematici (Aree: Sostegno alla
Genitorialità Infanzia e Adolescenza, Attività Laboratoriali, Educazione
alla Salute, Laboratori di Lettura), in raccordo con i Coordinatori
pedagogici comunali, paritari, delle Cooperative Sociali (gestrici di Servizi
nel Distretto) e con l’ eventuale collaborazione dei Servizi AUSL
(Consultorio Familiare, Centro d’Ascolto, MONPI), dei Servizi Sociali e
del Coordinamento delle Politiche Giovanili, della Pediatria di Comunità,
della Polizia Municipale, delle Aziende produttrici di pasti.
- Potenziamento della collaborazione con il progetto NATI PER
LEGGERE, attivando momenti di incontro dedicati alla lettura presso
tutte le Biblioteche Comunali presenti sul territorio.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
70
Coordinamento pedagogico e Servizi Educativi dell’Unione dei Comuni
della Bassa Romagna, Coordinamento Nazionale Progetto Nati per
7. Istituzioni/attori
Leggere, Centro Per Le Famiglie, Cooperative che operano nei servizi,
sociali coinvolti
Coordinamento delle Politiche Giovanili dell’Unione, Pediatria di Comunità,
Polizia Municipale, Aziende produttrici di pasti.
8. Risorse umane che Coordinatori pedadogici, operatori sanitari e del Centro Per Le Famiglie,
si prevede di
responsabile dei Servizi Educativi dell’Unione, coordinatore del progetto
impiegare
NPL, coordinatore politiche giovanili delll’Unione.
N° di soggetti Istituzionali e non coinvolti
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori N° di partecipanti ai gruppi e agli incontri aperti
N° di presenze media negli Incontri aperti ai genit ori e ai Laboratori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione di
spesa totale
Di cui risorse di cui risorse
comunali
regionali
€ 11.700,00
€ 7.000,00
10. Piano finanziario:
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
€ 4.700,00
(Fondo Sociale
locale – Area
infanzia e
adolescenza)
71
7
INTERVENTI ECONOMICI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON 4 O PIU’ FIGLI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Fondo Politiche per la famiglia “Sperimentazione di iniziative per l’abbattimento dei costi dei
servizi per le famiglie con un numero di figli pari o superiore a 4” - Progetto in continuità con
l’annualità precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in
famiglia”
1. Soggetto capofila
Unione Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distrettuale
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Carla Golfieri – Ufficio di Piano / Servizi Sociali Unione Comuni Bassa
Romagna
Tel 0545/38415 – e-mail [email protected]
3. Referente
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo
dell’intervento:
nominativo e recapiti – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa
Romagna - tel.0545 38531- fax: 0545 38396
4. Destinatari
e-mail: [email protected]
Famiglie con un numero di figli a carico pari o superiori a 4 con reddito
ISEE al di sotto della soglia determinata dai Comuni
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Promozione di iniziative di riduzione dei costi sostenuti per le utenze e per
l’accesso e la fruizione dei servizi (mensa, trasporto scolastico, servizi
educativi estivi, servizi di trasporto scolastico, servizi di raccolta dei rifiuti
solidi urbani, accesso ai servizi sportivi e culturali e altre politiche
tariffarie) a favore delle famiglie con quattro o più figli, compresi i minori in
affido.
- Ripartizione tra i Comuni del Distretto della somma complessiva a
disposizione sulla base del n° delle famiglie resid enti con 4 o più figli
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
72
compresi i minori in affido (dati forniti dalle anagrafi comunali e dal
Servizio Sociale)
- Emissione di un Bando destinato alle famiglie aventi diritto per
consentire la presentazione della domanda di erogazione del contributo
- Invio della comunicazione al domicilio degli interessati
- Esame delle richieste pervenute ed erogazione del contributo
Comuni del Distretto di Lugo
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che - Responsabili Servizi Sociali dei Comuni del Distretto
si prevede di
- Personale amministrativo dei Comuni del Distretto
impiegare
9. Risultati attesi in
Numero delle famiglie sostenute
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Previsione di di cui risorse
spesa totale
comunali
di cui risorse
regionali
€ 73.977,48
€ 61.655,20
(Fondo
famiglia)
€.12.322,38
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitari
o
regiona
le
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
73
8
GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Salute
mentale
Povertà e
Esclusione
sociale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Continuità/qualificazione/implementazione degli interventi a supporto dei minori e dei loro nuclei
familiari
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in
carico nell’area famiglia e minori”, 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” e
8 “Adolescenza”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
3. Referente
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
dell’intervento:
nominativo e recapiti Rosanna Foscari A.S.Coordinatore Area Famiglia Minori del Servizio
sociale e socio sanitario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
tel. 0545 903585- [email protected]
Minori in situazione di disagio sociale o disabili, anche stranieri.e le loro
4. Destinatari
famiglie.
5. Eventuali
Continuità/qualificazione/implementazione di interventi e modalità operative
interventi/politiche
diretti a garantire i diritti e le opportunità della popolazione minorile per
integrate collegate
svolgere in modo efficace la funzione di tutela.
La Tutela del minore rappresenta la funzione prioritaria che compete
all’’area Famiglia Minori del Servizio sociale per garantire ai minori diritti e
opportunità nel momento in cui questi non sono sufficientemente garantiti
dalla famiglia. Ciò comporta la messa in campo di interventi volti al
sostegno delle famiglie, alla riduzione dei rischi e lo sviluppo di azioni
6. Azioni previste
nell’intento di ridurre condizioni di disagio del minore e della sua famiglia
rafforzando le risorse presenti e tutti quei fattori che possono sostenere
evoluzioni positive. Compete ai Servizi la “vigilanza” sulle forme di
inadeguatezza genitoriale e di pregiudizio per l’incolumità ed integrità psico
fisica. Questi aspetti e i bisogni diversificati su cui si deve agire, evidenziano
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
74
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
necessario implementare interventi collocabili in area preventiva, di
sostegno, aiuto o riparazione del danno, da rivolgere in modo prioritario a
pre adolescenti e adolescenti in carico ai Servizi.
Si sta assistendo ad un progressivo aumento dei minori assistiti dal
Servizio: i dati del Sistema Informativo Minori regionale rilevano tale aspetto
ed evidenziano la necessità di politiche ed interventi a sostegno dei minori e
delle loro famiglie. Situazioni e problematiche caratterizzate da intensa
complessità richiedono un impegno maggiormente rivolto a svolgere un
lavoro di creazione/rafforzamento di legami, di facilitazione di relazioni, di
attivazione di risorse personali/parentali/comunitarie, per accompagnare e
sostenere un progetto di vita che spesso necessita di essere anche di aiuti
di tipo economico in particolari situazioni critiche.
Questo complesso scenario richiede la presenza di operatori assistenti
sociali stabilizzati e adeguatamente formati per assicurare risposte sempre
più qualificate ai bisogni espressi dalla nostra comunità.
Tipologia di interventi programmati:
- contributi di tipo economico a carattere “straordinario” o mensile,
nell’ottica di sostegno temporaneo nell’ambito di un progetto che porti a
superare la logica meramente assistenziale e la conseguente
“dipendenza” dal Servizio,
- sostegno economico con integrazione rette per la frequenza a strutture
educative scolastiche ed extrascolastiche,
- prestiti sull’onore
- erogazione di contributi alle famiglie con quattro e più figli;
- rapporti di collaborazione degli assistenti sociali con gli Enti del privato
sociale finalizzati all’erogazione di aiuti e sostegni personalizzati
nell’ambito di progetti integrati e condivisi per specifiche situazioni
familiari in carico,
- Inserimento di minori in Comunità educative quando l’allontanamento
dalla famiglia diventa necessario per la tutela del minore,
- Inserimento di gestanti o di madri con figli in Comunità - alloggio, case di
accoglienza, Comunità educative, ecc.
- Sostegno di tipo educativo domiciliare sia rivolto a minori che quale
supporto a neomamme in difficoltà
- Interventi a carattere formativo in contesti lavorativi rivolti a minori in
difficoltà o a rischio di devianza o minori soggetti a disabilità fisicapsichica e/o sensoriale (certificazione l. 104/92), al compimento del 16°
anno di età, facilitati dall’affiancamento di un operatore “mediatore al
lavoro”.
Operatori assistenti sociali dell’Area Famiglia Minori, educatori
professionali, Responsabili dei Servizi sociali dei Comuni.
Dati attività 2009 vs. 2008
- n. sostegni economici erogati a nuclei con minori
9. Risultati attesi in
- n. integrazioni/esonero rette
relazione a indicatori
- n. prestiti sull’onore
regionali/distrettuali
- n. nuclei con erogazione contributo per nucleo con 4 e più figli
(da esplicitare)
- n. minori inseriti in strutture residenziali
- n. casi seguiti con intervento educativo domiciliare;
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
75
Previsione di
spesa totale
di cui risorse
comunali
Quota parte
spese area
+ risorse umane famiglia e
(comprensivo
minori dei
dei costi per
singoli
minori stranieri Comuni e del
non
SS Associato
accompagnati)
€ 762.773
10. Piano
finanziario:
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui risorse di cui
regionali
FRNA
(risorse
Quota parte regionali)
della quota
indistinta
Fondo
Locale
di cui
di cui Fondo
Fondo sanitario
naziona regionale
le NA
quota parte
costi Ausl
Area Infanzia
e
Adolescenza
Eventuali
risorse
altri
soggetti
76
9
L’AFFIDO FAMIGLIARE: PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA ATTRAVERSO UN
LAVORO CON LA COMUNITA’
Fondo Politiche per la famiglia “Programma distrettuale a sostegno dell’affidamento famigliare” Progetto in continuità con l’annualità precedente
Programma Provinciale “Promozione e sviluppo dell’affidamento famigliare e qualificazione
dell’accoglienza in comunità di bambini e ragazzi” - Progetto in continuità con le annualità
precedenti
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in
carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
Comune o forma associativa exart.16 L.R.2/03 capofila di
progetto o del Programma
finalizzato
Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Zona di Lugo
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di
Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni
della Bassa Romagna
Responsabile del
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
progetto/programma:
Foscari Rosanna Assistente Sociale Coord. Area famiglia e
nominativo e recapiti
minori – Servizio Sociale AUSL via Garibaldi 41 Lugo
Rec. Tel. 0545 903585
Fax. 0545 903591
e-mail [email protected]
Persone residenti nei 9 Comuni del Distretto
Destinatari
Minori e famiglie in carico ai Servizi socio-sanitari
La promozione di disponibilità delle famiglie all’accoglienza e la
conseguente “costruzione” di una rete di famiglie affidatarie
rappresenta un obiettivo perseguito in questi anni attraverso lo
sviluppo di diverse iniziative.
Specificare se è in continuazione In continuità con le precedenti progettualità si sono ricercate
ulteriori strategie e modalità operative per sviluppare
di un progetto dell'anno
l’attenzione della Comunità nei confronti e a tutela dell’infanzia
precedente
e dell’adolescenza.i anni si sono ricercate strategie e modalità
operative dirette a sviluppa l’attenzione i e al progetto ha
previsto lo sviluppo di azioni nel triennio 2005-2007.
Ambito territoriale di
realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche
eventuali integrazioni con altre
aree d’intervento)
Territorio della Zona sociale di Lugo
- 2/3 Comuni del Distretto
- Centro per le famiglie
- Operatori: psicologo e assistenti sociali dei Servizi sociosanitari dell’AUSL
- Associazione Famiglie per l’Accoglienza
- Associazioni / Gruppi / Parrocchie attivi nella Comunità
Sostenere e incentivare l’intervento dell’affido eterofamiliare.
La domanda di affido nel nostro territorio si mantiene debole e
va costantemente promossa prevedendo interventi “mirati” a
sollecitare disponibilità e accoglienza. Il progetto intende
promuovere le reti di famiglie mediante un lavoro con la
Comunità, articolato su base distrettuale, avvalendosi di
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
77
interlocutori significativi formali ed informali: Servizi territoriali,
Associazioni e Gruppi laici e religiosi, che a vario titolo si
impegnano in attività sociali.
Azioni previste
- La costruzione del Protocollo operativo fra Servizio sociale,
Consultorio Familiare, Centro di Neuropsichiatria Infantile, per
la gestione integrata degli interventi di affido etero familiare
nel Distretto di Lugo, risale all’anno 2000. In attuazione della
Direttiva Regionale in materia di affidamento familiare
dell’anno 2007, si è prevista una revisione del documento con
l’intento di omogeneizzare nel territorio aziendale le modalità
applicative della Direttiva stessa e i percorsi di integrazione
fra i Servizi coinvolti nella cura e gestione dell’intervento di
affido. Il perfezionamento di protocolli organizzativi interservizi
è premessa basilare per appropriatezza ed efficacia
dell’intervento.
- Una buona prassi perseguita da alcuni anni è riferita
all’attività di promozione e diffusione di una cultura della
solidarietà e accoglienza, sviluppata attraverso la
collaborazione fra Servizi e Associazioni del privato sociale.
Questo impegno ha portato all’attuazione di progettualità che
in specifico ha visto coinvolta l’Associazione Famiglia per
l’Accoglienza ed ha sviluppato iniziative nei diversi territori del
Distretto, rivolte ai cittadini.
L’attività, perseguita in modo continuativo da alcuni anni, ha
portato significativi risultati in termine di aumento di famiglie o
singoli disponibili a sperimentare forme di accoglienza; il
numero però rimane inferiore al bisogno che si rileva nei
territori e ciò può pregiudicare la possibilità di operare
interventi di accoglienza oppure a non avere margini di scelta
sulle coppie più o meno adatte alle esigenze di quel bambino.
- Il Gruppo Affidi intende realizzare iniziative volte alla
conoscenza e sensibilizzazione dell’affido, privilegiando
incontri di piccolo gruppo da svolgersi in 2-3 territori del
Distretto e coinvolgendo rappresentanti di Associazioni,
dell’Ente locale e delle parrocchie. Le esperienze degli ultimi
anni evidenziano che le iniziative promozionali che rivelano
maggiore efficacia, sono quelle attuate attraverso momenti di
riflessione di approfondimento e di scambio piuttosto che
mediante grandi campagne informative.
Inoltre è stata prevista la costruzione di un Tavolo di lavoro
permanente composto da Servizi, Istituzioni, Associazioni
laiche e religiose per mantenere alta la sensibilizzazione
all’accoglienza e individuare insieme strategie e percorsi di
lavoro.
- Sono già programmate due iniziative promozionali a carattere
pubblico organizzate dall’Associazione Famiglie per
l’Accoglienza in collaborazione con i Servizi socio-sanitari
centrati sul percorso/processo di avvicinamento all’affido nelle
sue diverse forme
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
78
Piano finanziario:
Costo totale
previsto per la
promozione, il
sostegno e la
realizzazione di
affidi
€ 114.351,
compresi
contributi a
famiglie
affidattarie +
risorse umane
Quota regionale
da:
Pr.distrettuale
€ 19.748.79
Pr.provinciale
€ 4.380
Quota comunale
Risorse di
personale +
€ 90.222
di cui € 1.200
quale contributo
all’Ass. Famiglie
per l’Accoglienza
Eventuale
quota di altri
soggetti :
- risorse di
personale Ausl
- costi inseriti in
Area Infanzia
Adolescenza
- risorse umane
e materiali
Ass.Famiglie
Accoglienza
n. 1 A.S. Gruppo Affidi
Risorse umane che si prevede di
n. 1 A.S Coordinatore Area Minori
impiegare (caratteristiche e dati
n. 1 Psicologo
numerici)
n. 1 Referente Associazione Famiglie per l’Accoglienza
N. incontri organizzati con referenti di Associazioni formali e
informali e di altre Istituzioni nei territori individuati.
N. incontri pubblici organizzati con Associazioni e n.
partecipanti;
Indicatori per il
Report incontri pubblici e di piccolo gruppo
monitoraggio/valutazione
N. domande di disponibilità alle diverse tipologie di
accoglienza.
N. affidi effettuati vs. anno precedente
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
79
10
LA TUTELA DEI MINORI: INTERVENTI TERRITORIALI, DOMICILIARI, EDUCATIVI E I
PROCESSI DI INTEGRAZIONE CON I SERVIZI SANITARI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Infanzia e
adolescenza
Respons.tà
Familiari
□
X
Anziani
Giovani
□
Disabili
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
□
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Qualificazione e consolidamento degli interventi delle annualità precedenti – Area Infanzia e
adolescenza
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in
famiglia” e 8 “adolescenza”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
3. Referente
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
dell’intervento:
Rosanna Foscari A.S.Coordinatore Area Famiglia Minori del Servizio
nominativo e recapiti
sociale e socio sanitario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – tel.
0545 903585- [email protected]
Minori pre e adolescenti in situazione di disagio sociale o disabili, anche
4. Destinatari
stranieri.
5. Eventuali
Continuità/qualificazione/implementazione di interventi e modalità operative
interventi/politiche
diretti a garantire i diritti e le opportunità della popolazione minorile per
integrate collegate
svolgere in modo efficace la funzione di tutela.
A sostegno del minore e della genitorialità e per favorire la crescita
personale e l’accesso alle opportunità presenti nel territorio, si prevede:
a- Ampliamento degli interventi educativi domiciliari e consolidamento della
tipologia di intervento, quale risorsa privilegiata all’interno del progetto di
aiuto alla persona e al nucleo familiare; l’educatore professionale svolge
6. Azioni previste
l’intervento di supporto a domicilio dell’utente e nel contesto comunitario
prevedendo interazioni con le istituzioni scolastiche, le “agenzie” e le
risorse educative-ricreative-lavorative del contesto e rapportandosi con
regolarità
Sarà implementato l’intervento educativo a supporto/sostegno della
funzione genitoriale nelle situazioni di neomamme con problematiche
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
80
8. Risorse umane
che si prevede di
sociali per sostenerle nel periodo successivo alla maternità anche in
collegamento con le risorse presenti nel territorio.
Si prevedono due educatori professionali a tempo pieno.
b- Implementazione dell’intervento svolto dall’educatore professionale quale
facilitatore della relazione genitore/figlio, per offrire al minore uno spazio
in cui vivere il più serenamente possibile gli incontri con il genitore non
affidatario. Tale compito, in precedenza svolto esclusivamente
dall’assistente sociale e assunto gradualmente dall’educatore consente
l’espressione di accenti educativi e favorisce la distinzione fra le diverse
competenze. Si tenderà a perfezionare le fasi di lavoro che dovranno
prevedere: la partecipazione dell’educatore alla definizione del progetto
individuale, agli incontri di verifica e riprogettazione con gli operatori socio
sanitari coinvolti nella situazione con le istituzioni scolastiche in
collaborazione con gli operatori stessi / la presenza dell’educatore
all’incontro minore-genitore / la redazione di un verbale per ciascun
incontro svolto.
c- Consolidamento degli interventi a carattere formativo in contesti
lavorativi, rivolti a minori in difficoltà o a rischio di devianza o minori
soggetti a disabilità fisica-psichica e/o sensoriale (certificazione l.
104/92), al compimento del 16° anno di età, facilit ati dall’affiancamento di
un operatore “mediatore al lavoro”.Questo intervento ha in genere una
durata limitata ai mesi estivi ma può trovare attuazione anche in altri
periodi definiti in stretto raccordo con gli educatori scolastici, sociali e
sanitari che seguono la situazione e sono finalizzati a favorire esperienze
e relazioni extra familiari offrendo opportunità di impegno.
Lo sviluppo degli interventi citati consentirà la sperimentazione delle
procedure/percorsi per l’inserimento al lavoro, recentemente ridefiniti e
condivisi fra gli operatori e validate dai responsabili.
d- Qualificazione e miglioramento degli interventi e della qualità
professionale svolta all’interno dei Gruppi Esperienziali (due a gestione
diretta, due a convenzione con Ass.Girasoli di Bagnacavallo e Coop.
Linea d’ombra a Conselice) e degli spazi aggregativi presenti nei diversi
territori, quali opportunità educative, formative e di relazioni positive.. La
finalità dei G. E. organizzati in micro situazioni territoriali, consiste nel
prendersi cura della crescita di bambini e ragazzi (destinatari privilegiati
ma non esclusivi sono bambini e ragazzi in età 9/14-15 anni, portatori di
particolari storie svantaggiate dalle quale risultano impacciati nel compito
di definizione e affermazione del sé), offrendo loro un contenitore spaziotemporale pomeridiano da Settembre a Giugno. In questi anni si è posta
specifica
attenzione
all’attività
formativa,
coordinata
dalla
psicopedagogista, configuratasi come occasione di scambio pedagogico
e di esperienze. Il corso formativo svolto nel periodo invernale 20072008, coordinato dalla psicopedagogista e condotto dal dott. Caggio, ha
visto la partecipazione oltre che degli educatori dei G. E anche di
personale dei diversi Centri aggregativi giovanili presenti sui territori del
Distretto. In corso d’opera si è evidenziata l’opportunità di documentare il
lavoro svolto. Pertanto è previsto un lavoro di assemblaggio e codifica dei
“diari giornalieri” redatti dagli educatori da gennaio a maggio 2008, con
attenzione alla distinzione fra il livello descrittivo ed interpretativo. Il
materiale prodotto sarà raccolto in un testo che verrà presentato alla
comunità in un tempo dedicato. Tale documentazione si configura inoltre
come strumento di lavoro, di riflessioni comuni per tendere a
fronteggiare/accompagnare al meglio le situazioni che quotidianamente
gli educatori incontrano.
Operatori assistenti sociali dell’Area Famiglia Minori, operatori sanitari
psicologi
e
neuropsichiatri
dell’AUSL,
educatori
professionali,
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
81
impiegare
psicopedagogista.
Dati attività 2009 vs. 2008
Azione a e b)
- n. minori seguiti con intervento educativo domiciliare; n. incontri vigilati
svolti dagli educatori; n. situazioni in carico con modalità integrata
interservizi.
9. Risultati attesi in
- n. situazioni di neomamme minori e/o adulte seguite con intervento
relazione a indicatori
educativo domiciliare.
regionali/distrettuali Azione c)
(da esplicitare)
- n. adolescenti in stato di disagio e/o disabili che hanno sperimentato
esperienze in contesti lavorativi.
Azione d)
- stesura del testo inerente l’attività dei gruppi esperienziali
- organizzazione della giornata di presentazione del lavoro alla comunità
- consoldidamento n. minori frequentanti i Gruppi Esperienziali
10. Piano
finanziario:
Previsione
di spesa
totale
di cui
risorse
comunali
di cui risorse
regionali
€ 165.307
Quota parte
spese area
famiglia e
minori dei
singoli
Comuni e
del SS
Associato
€ 20.717.83
(Fondo
Sociale Locale
– Area
infanzia e
adolescenza)
+ risorse
umane
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui FRNA di cui
di cui Fondo
(risorse
Fondo
sanitario
regionali)
nazionale regionale
NA
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
risorse
umane
Ausl costi
in Area
Infanzia e
Adolescenz
a
82
11
“INTEGRAZIONE SCOLASTICA” DEI MINORI DISABILI: QUALIFICAZIONE DEGLI
INTERVENTI EDUCATIVI E “DIARIO DI BORDO”
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
□
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
X
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Qualificazione e consolidamento degli interventi delle annualità precedenti
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico
nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
1. Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
AUSL di Ravenna - Centro di Neuropsichiatria Infantile di Lugo
Unione dei Comuni Bassa Romagna - Servizio sociale
2. Ambito territoriale di Distretto di Lugo e territori della Provincia
realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
3. Referente
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
dell’intervento:
e-mail: [email protected]
Responsabile tecnico: Dott.ssa Ombretta Cortesi
nominativo e recapiti
CNPIA AUSL di Ravenna Distretto di Lugo
Corso Garibaldi, 41 – Tel 0545/903583 [email protected]
Gli alunni (117) del programma di assistenza scolastica educativa del
Distretto di Lugo certificati in base alla L. 104/1992
4. Destinatari
Gli educatori (43) di sostegno operanti nei servizi educativi 0/6 anni, nelle
scuole primarie, secondarie di 1° e 2° grado e nei centri di formazione
professionale.
5. Eventuali
Politiche sociali e sanitarie
interventi/politiche
integrate collegate
Il progetto di assistenza scolastica educativa prevede le seguenti fasi di
lavoro:
- Analisi congiunta CNPIA e Servizio sociale sui progetti individuali dei
6. Azioni previste
soggetti destinatari degli interventi;
- Programmazione scolastica annuale nel Tavolo di concertazione
interistituzionale: Ufficio scolastico provinciale scuole – CNPIA – Servizio
sociale;
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
83
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
- Previsione costi e fasi di confronto e negoziazione tra gli attori istituzionali e
la Coop. sociale Il cerchio, a cui sono affidati gli interventi, con valutazione
rapporto costo/benefici;
- Definizione e messa a punto complessiva con Coop.sociale Il Cerchio per
avvio anno scolastico con previsione di interventi sistematici e di emergenza;
Per la qualificazione del progetto annuale, si prevede l’utilizzo di uno
strumento osservativo e di monitoraggio degli interventi, sperimentato nel
corso dell’anno sc. 2007/2008 denominato “Diario di bordo”:
- assegnazione agli educatori del Diario di bordo personalizzato per ogni
bambini/ragazzo/alunno motivando il significato e il compito,
- verifica intermedia e finale dell’utilizzo dello strumento tra educatori, Psicopedagogista AUSL/CNPIA, Dirigente Coop sociale Il Cerchio;
- compilazione, da parte dell’educatore, del profilo e della storia scolastica
dell’alunno, dei verbali di incontro con insegnanti, dirigenti della scuola,
tecnici del CNPIA e del Servizio Sociale e del percorso di lavoro concordato
e perseguito per l’alunno disabile in carico;
- compilazione da parte del Dirigente scolastico della griglia di valutazione
relativa al livello di prestazione effettuata dagli educatori di sostegno;
- valorizzazione della pratica dell’osservazione intesa come strumento e
modalità irrinunciabile per comprendere i fenomeni, tramite:
a) qualificazione dell’osservazione a scuola per poter lavorare su profili
definiti per singolo alunno;
b) rilevazione dei percorsi educativi attuati in base ad un procedimento
osservativo-valutativo a garanzia di un miglior procedimento di
intervento educativo-assistenziale;
c) rendicontazione certa del tempo e della energia professionale orientate
al singolo alunno;
d) possibilità di controllare meglio il lavoro di rete
e) assunzione di responsabilità nella fase di valutazione
I dirigenti dei servizi educativi dei Comuni di Alfonsine Bagnacavallo,
Cotignola, Lugo e Massa Lombarda;
I dirigenti dei servizi 0/6 privati /paritari di Alfonsine, Cotignola, Fusignano, S.
Agata;
I dirigenti degli 8 Istituti Comprensivi del Distretto di Lugo
I dirigenti degli Istituti Tecnici/Professionali: Alberghiero di Riolo Terme,
Agrario Persolino di Faenza, degli Istituti Comprensivi Muratori di Ravenna e
del 3° Circolo di Ravenna
Centro di Formazione Professionale di Villa S.Martino
Coop. sociale Il Cerchio
43 educatori di sostegno operanti nei servizi educativi 0/6 anni, nelle scuole
primarie, secondarie di 1° e 2° grado e nel Centro di Formazione
professionale.
Stesura di protocollo operativo AUSL-CNPIA / Servizio Sociale / Servizi
educativi e scolastici basato sulle osservazioni registrate con il metodo sopra
descritto
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di cui risorse di cui
comunali
risorse
regionali
€ 648.600
€ 648.600
+ risorse umane + risorse
umane
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
Quota parte
della quota
indistinta
Fondo
Locale
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
di cui Fondo
Fondo
sanitario
nazionale regionale
NA
risorse
umane
quota parte
inserita in
costi Ausl
Area
Disabili
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
84
12
STESURA DI LINEE GUIDA AZIENDALI CLINICHE E METODOLOGICHE
SULLA PROGETTAZIONE INTEGRATA NELLA CURA DELL’AFFIDO E DEGLI
INTERVENTI SU MINORI IN DISAGIO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Qualificazione, sviluppo e consolidamento degli interventi e delle modalità di collaborazione
interprofessionale tra Servizi Sanitari e Sociali
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in
carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
1. Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Azienda USL di Ravenna
2. Ambito territoriale Provinciale
di realizzazione
Giuseppe Angelone, Consultorio Familiare di Lugo, Viale resistenza, 7
3. Referente
Massa Lombarda (RA) Tel .0545/983333 – 0545/903239
dell’intervento:
[email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Famiglie affidatarie e minori
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi
Sanitari, Sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna,
l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e
sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio a sostegno della
genitorialità, in particolare delle categorie più deboli.
6. Azioni previste
- Individuare i fattori favorevoli di rischio nell’espletamento degli interventi
di valutazione e di progetto per il singoli casi;
- declinare i tempi e le responsabilità dei servizi coinvolti;
- individuare gli indicatori per l’analisi e la revisione del sistema
Si prevede di costituire e avviare il gruppo di lavoro Aziendale entro il 2009
e di realizzare il progetto nel triennio
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
85
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Consultorio familiare, CNPIA, Servizio Sociale,
Psicologi, Assistenti sociali e Neuropsichiatri infantili.
Documenti formalizzati, validati e autorizzati dai diversi Enti coinvolti:
presenza di protocolli e procedura formalizzate
Previsione
di spesa
totale
di cui risorse
comunali
Risorse di
personale
Risorse di
personale
di cui risorse
regionali
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
86
13
IL PASSAGGIO DALLA MINORE ALLA MAGGIORE ETÀ DEI RAGAZZI IN CARICO AL
CENTRO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Qualificazione, sviluppo e consolidamento degli interventi e delle modalità di collaborazione
interprofessionale tra Servizi Sanitari e Sociali: continuità assistenziale
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema in rete per il supporto alla domiciliarità”, 6
“L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7
“Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
1. Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito distrettuale di Lugo
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
Responsabili tecnici:
- Dott.ssa Donata Cesti, Responsabile Centro di Neuropsichiatria di Lugo
- A.S. Rosanna Foscari, Coordinatore Area famiglia e minori S.Sociale
Lugo
- A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili S.Sociale Lugo
Disabili minori in carico al CNPIA che presentano bisogni di tipo sociale e
che necessitano del mantenimento della presa in carico ai servizi nel
passaggio all’età adulta.
Integrazione socio sanitaria
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
87
Definizione di una programmazione concordata fra Servizio sociale Area
Minori, Servizio sociale Area adulti Disabili e Centro di Neuropsichiatria
Infantile, finalizzata alla continuità assistenziale per i minori disabili al
momento del passaggio all’età adulta, tenendo come riferimento le
6. Azioni previste
modalità condivise ed espresse nel Documento elaborato dal Gruppo di
lavoro integrato fra servizi sociali e sanitari, attivato nell’anno 2006,
relativo a ”L’organizzazione dei servizi sanitari e sociali a garanzia della
continuita’ assistenziale a favore dei disabili adulti”
Centro di Neuropsichiatria Infantile
7. Istituzioni/attori
Servizio Sociale Area minori e Area Adulti Disabili
sociali coinvolti
Servizi Sanitari per Adulti
8. Risorse umane che Operatori dei servizi sociali e sanitari che si occupano di minori e di adulti
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
n. minori disabili che raggiungono la maggiore età / n.minori con
relazione a indicatori valutazione congiunta per la continuità assistenziale.
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Previsione di di
cui di
cui di
cui
risorse
risorse
FRNA
spesa totale
comunali
regionali
(risorse
Risorse
regionali)
umane
e
materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazion
ale NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti (da
specificare)
88
14
DALLA RICERCA ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI OPERATIVI INTEGRATI
PER LA SALUTE DELL’INFANZIA “IL BAMBINO E IL VILLAGGIO”
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
X
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
X
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Continuazione del progetto “Progetto regionale di ricerca-intervento nella AUSL di Ravenna”
giugno 2006- luglio 2007
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in
carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
1. Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
A.USL di Ravenna
Provinciale, con realizzazioni specifiche a livello Distrettuale
Mirella Guerra – Responsabile pediatria di Comunità – AUSL di Ravenna
Distratto di Lugo
Tel 0545 / 213930 – 213931 E-mail: [email protected]
Pediatri di famiglia, pediatri di comunità, assistenti sanitarie, ginecologi,
ostetriche, psicologi, neuropsichiatri infantili, pedagogisti, assistenti sociali
Integrazione socio/sanitaria
Individuazione delle modalità operative, delle strategie e della rete
necessaria per attivare progetti di distretto su tematiche dell’infanzia,
coinvolgendo i diversi servizi che se ne occupano (servizi sanitari, sociali e
istituzioni scolastiche), e costruzione delle relazioni fra di essi.
Sperimentare e acquisire un metodo di lavoro di gruppo interdisciplinare e
interistituzionale
Acquisire capacità di lettura dei problemi sapendo coinvolgere il contesto in
modo proattivo.
Enti Comunali, Servizi Sociali e Consorzio dei Servizi Sociali, A.USL di
Ravenna
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
89
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Per ogni distretto 14 professionisti: 2 PLS, 2 pediatri di comunità, 2
assistenti sanitarie della PdC, 1 ostetrica, 1 psicologo, 1 neuropsichiatra
infantile, 2 pedagogisti, 2 assistenti sociali
Definizione protocollo aziendale
N° incontri effettuati per ogni gruppo di ambito te rritoriale
Relazione conclusiva del progetto
Previsione di
spesa totale
10. Piano
finanziario:
Risorse
umane
materiali
soggetti
coinvolti
di cui
risorse
comunali
di cui risorse
regionali
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
e
dei
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
90
15
IL CASE MANAGEMENT: MODELLI E STRUMENTI OPERATIVI NELL’AREA
DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia
e Giovani
adolescenza
X
Anziani
X
Disabili
□
X
minori
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
X
□
Progetto di nuova attivazione
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in
carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
1.Soggetto capofila Ausl di Ravenna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Provinciale
Sonia Cicero
3. Referente
Via De Gasperi, 8 – Ravenna
dell’intervento:
0544 286523 - 338.2566269
nominativo e recapiti [email protected]
[email protected]
Operatori dei seguenti Servizi:
- Dipartimento
di
Salute
Mentale
e
Dipendenze
Patologiche
(neuropsichiatra, psichiatra, psicologo, assistente sociale, educatore,
infermiere, logopedista, terapista della riabilitazione)
4. Destinatari
- Consultorio Familiare e Pediatrico (assistente sanitaria, pediatra, ostetrico,
ginecologo, assistente sociale)
- Servizi Sociali (assistente sociale)
- Servizi Educativi (pedagogista, educatore)
Progetto
“Ci vorrebbe un villaggio per un bambino”
5. Eventuali
progetto per l’integrazione delle politiche sociali, sanitarie, socio-sanitari ed
interventi/politiche
educative
integrate collegate
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
91
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Formazione modulare:
- sessioni plenarie
- sessioni in gruppi di lavoro
Ausl – tutti gli enti locali del territorio provinciale – Consorzio di Ravenna
Ausl: coordinamento interno + incarico professionale + incarichi ai formatori
Tracciare un profilo di case manager riconosciuto dagli operatori all’interno
degli specifici servizi
imbastire protocolli di presa in carico e gestione integrata
Di cui
comunali
10. Piano
finanziario:
risorse di cui risorse di
cui
regionali
FRNA
(Fondo
(risorse
RISORSE
PER sociale locale regionali)
LA FORMAZIONE e
Fondo
AUSL
DI famiglia)
RAVENNA
–
disponibilità max
€ 25.000,00
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui Eventuali risorse
Fondo
altri soggetti (da
sanitario specificare)
regionale
92
16
PROGRAMMAZIONE DEL PERCORSO PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLA
LEGGE 194/78
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
□
□
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in
carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia”
Ausl – Distretto di Lugo, Unione dei Comuni della bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
3. Referente
Tel.0545 38531- fax: 0545 38396
dell’intervento:
e-mail: [email protected]
nominativo e recapiti
Rosalbino Mantuano - responsabile Consultorio Famigliare. Ausl, Distretto
di Lugo
M.Luisa Liverzani, Responsabile Area sociale Az. Usl - Distretto di Lugo
Donne che chiedono di interrompere volontariamente la gravidanza
4. Destinatari
nell’ambito delle norme previste dalla legge
- Tutela della procreazione e della salute delle donne, con percorsi
personalizzati di aiuto con interventi che prevedano competenze sociali
(in integrazione con politiche abitative e del lavoro), sanitarie e del
5. Eventuali
volontariato lungo tutto il percorso nascita e nella eventuale decisione di
interventi/politiche
interrompere la gravidanza
integrate collegate
- Politiche per l’integrazione/inserimento delle persone e delle famiglie
immigrate, con particolare riferimento a quelle straniere: interventi per il
problema abitativo, inserimento nei servizi educativi e scolastici
6. Azioni previste
Realizzazione di interventi e servizi coordinati per l’integrazione sociosanitaria nell’ambito della piena applicazione della legge 194:
a) attivazione di un Gruppo di progetto ristretto, costituito da professionisti
del sociale e del sanitario, che si relazionerà con i componenti del
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
93
Tavolo tematico Famiglia e Minori, per la costruzione della rete a
sostegno della maternità. Il gruppo proseguirà il lavoro anche oltre alla
stesura del Piano
b) analisi e condivisione del Percorso sanitario Ausl per la presa in carico
dell’IVG da parte dei Consultori Familiari e le Modalità tecniche di
esecuzione della IVG nelle strutture di ricovero (v. nota prot.
78620/ConsF.Lu del 3.10.2008 e allegati) con il Centro per le famiglie e
il Servizio sociale al fine di:
- definire percorsi integrati socio-sanitari formalizzati con accordi e
protocolli organizzativi distrettuali,
- costruire un Piano di Assistenza Personalizzato che preveda le
modalità per l’attivazione di assistenza psicologica e/o sociale;
c) censimento, in collaborazione con le Associazioni di volontariato, delle
organizzazioni, enti e associazioni che operano nel territorio con
dimostrata capacità di presa in carico/risoluzione dei problemi socioeconomici correlati con la scelta genitoriale;
d) definizione di Accordo di programma in ambito distrettuale che incentivi
la creazione di Reti coordinate tra Consultori, Centri per le Famiglie,
Servizi Sociali, Volontariato, Risorse Formali ed Informali del Territorio.
La definizione dell’Accordo prevede l’allargamento del Gruppo di lavoro
interprofessionale alle Associazioni di volontariato attive sul territorio e
coinvolte per la realizzazione del censimento.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Consultori, Centri per le Famiglie, Servizi sociali, Privato sociale, Enti e
Strutture di Assistenza Pubbliche e Private
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Operatori sanitari, sociali, del Centro per le Famiglie, del privato sociale
Azione a) n. incontri del Gruppo di progetto
Azione b) Protocollo organizzativo distrettuale
Azione c) Censimento delle organizzazione di volontariato
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di
cui di
cui di
cui
risorse
risorse
FRNA
comunali regionali
(risorse
Risorse umane
regionali)
e materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
94
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE
PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI
CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
ai sensi della deliberazione della Assemblea Legislativa n.144/2007 e della Giunta Regionale n. 2128/2007
Paragrafo 3.5.1.
17
MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI – PERCORSI DI INTEGRAZIONE
ATTRAVERSO LA SENSIBILIZZAZIONE ALLA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA NEI
CONFRONTI DELLE FAMIGLIE GIÀ INSERITE NEL TERRITORIO
PROVINCIA DI RAVENNA
NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO CINZIA GHIRARDELLI
QUALIFICA FUNZIONARIO SERVIZI SOCIALI, SANITA’ E TERZO SETTORE
TELEFONO 0544 258620, FAX 0544 258601
E-MAIL [email protected]
A) Dati generali del progetto
COORDINATORE TECNICO:
NOMINATIVO: Rosanna Foscari
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
QUALIFICA A.S. Coordinatore Area Famiglia e Minori
TELEFONO, FAX, E-MAIL 0545 903585, 0545 903591, [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[X]
Continuazione di attività in corso da alcuni anni
In tal caso:
[X]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto: annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila: Comune di Lugo
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
I nove Comuni della Zona sociale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
95
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
Coop.ve sociali, Famiglie affidatarie, Associazioni degli immigrati, rappresentanza degli
immigrati, Centri di accoglienza per minori, Centri di formazione professionale
Soggetti attuatori
Nome: Comune di Lugo attraverso l’Ausl Ravenna - Servizio Sociale del distretto di Lugo
Ragione sociale AUSL:CF 92031720391 – P.IVA 01277240394
Sede Legale: Ravenna, Via De Gasperi, 8
Altri soggetti partecipanti (elencare):
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale
Quella dei minori stranieri non accompagnati è una realtà presente in questo territorio da diversi
anni. Dal 2005 ad oggi (Dicembre 2008), sono state segnalate e prese in carico n. 15 situazioni di
ragazzi stranieri non accompagnati, individuati nel territorio del Distretto in prevalenza dalle Forze
dell’Ordine.
I ragazzi, in maggioranza di sesso maschile (1di sesso femminile), in età fra 1 15 e i 17 anni, di
nazionalità: n. 11 albanese, n. 1 marocchina, n. 1 nigeriana, n. 1 Rumena, n. 1 polacca, sono stati
“accolti” in programmi di integrazione sociale predisposti al fine di garantire il diritto di accoglienza,
istruzione, formazione.
L’art. 32 del Testo Unico sull’immigrazione, integrato con le norme della legge 189/2002, consente
ai minori affidati di ottenere un permesso di soggiorno per motivi di studio di accesso al lavoro, per
esigenze sanitarie e di cura.
Nella nostra Zona è rilevante anche il fenomeno di minori irregolari, per i quali, in riferimento alle
vigenti disposizioni legislative, viene effettuata dall’assistente sociale l’istruttoria di verifica di
adeguate condizioni di tutela nel nucleo di riferimento indicato. Gli approfondimenti operativi svolti
in itinere, possono evidenziare la necessità di prevedere la messa in campo di risorse, facilitanti il
nucleo parentale accogliente, nei compiti educativi/formativi assunti e per un accompagnamento
del minore in un percorso di autonomia (dal 2002 al 2008 sono stati regolarizzati n. 100 minori a
seguito di tutela da parte di parenti).
Per i minori non accompagnati, il progetto individuale prevede la segnalazione da parte del
Servizio al Giudice Tutelare ed al Comitato minori stranieri e conseguente assunzione di tutela da
parte dell’Azienda USL.
L’intervento tutelare a carattere di urgenza comporta l’inserimento in strutture di accoglienza
(Comunità Educativa/Centro di formazione/Casa Famiglia); su 15 ragazzi individuati sul territorio,
n. 2 sono fuggiti dalla struttura dopo pochi giorni mentre per gli altri si è definito un progetto
personalizzato di formazione ed accompagnamento verso l’autonomia.
Una prassi che si intende proseguire riguarda il coinvolgimento delle Associazioni straniere e il
coinvolgimento di “persone significative” per mettere in campo di azioni volte a ricercare e
sensibilizzare le famiglie straniere già integrate nella Comunità, per tendere a costruire percorsi di
accoglienza omoculturale; ad oggi sono in corso n. 3 interventi di affido di ragazzi a nuclei familiari
della medesima etnia.
Le Comunità di accoglienza per minori hanno costi di gestione piuttosto elevati e le rette a carico
dell’Ente Locale si aggirano da € 65 a € 100 g. , da cui sono escluse le spese straordinarie.
Obiettivi del progetto
Il presente progetto si propone di:
Favorire percorsi di autonomia sociale ed economica per consentire l’inserimento nella vita
lavorativa attraverso percorsi di accompagnamento; in continuità con il progetto precedente si
intende mantenere “azioni” favorenti l’integrazione sociale e l’autonomia socio-abitativa.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
96
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
Si mantiene un monitoraggio delle azioni attuate attraverso relazioni e confronti fra il Servizio e gli
“attori”, istituzionali, del privato sociale, coinvolti nel progetto per rendere gli interventi
maggiormente qualificanti e continuativi.
Capacità di collegamento in rete anche con altri programmi per l'integrazione sociale dei cittadini
stranieri immigrati (ad esempio con i Programmi attuativi e con i programmi finalizzati distrettuali)
Il presente progetto è collegato ai programmi di integrazione dei cittadini immigrati e di contrasto
alla povertà per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate più precisamente a progetti già
inseriti nel P.A. 2007 e riproposti e/o implementati nel P.A. 2007,:
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
L’attività di valutazione sulle precedenti progettualità realizzate, ha consentito di evidenziare
l’efficacia di quanto attuato.
La collaborazione sviluppata con le Associazioni locali di immigrati e il Servizio, è un aspetto da
incentivare; ad oggi ha favorito l’individuazione di 3 nuclei familiari della medesima etnia dei
ragazzi, mostratisi disponibili ad accogliere il minore. Questo intervento ha offerto ai ragazzi
l’opportunità di non cambiare radicalmente le abitudini quotidiane, attenuando gli effetti dello
“sradicamento”.
Si intende quindi implementare le azioni rivolte a proseguire la collaborazione con le Associazioni
straniere nell’intento di promuovere la cultura dell’accoglienza fra nuclei familiari stranieri, quale
ambiti favorenti il senso di appartenenza.
La presa in carico e l’attivazione di progetti di accompagnamento per l’autonomia presuppone
specifica attenzione a questi aspetti:
-inserimento in corsi di alfabetizzazione e in corsi di formazione professionale gestiti da coop.
Sociali e centri di formazione;
- partecipazione dei ragazzi ai servizi/attività ricreative-culturali presenti sul territorio per facilitare
la socializzazione fra pari e la conoscenza delle risorse locali;
- predisposizione di progetti di transizione necessari per l’uscita dalle strutture di accoglienza,
definito dal Servizio in collaborazione con gli adulti di riferimento (affidatari, Comunità..), percorsi
lavorativi (borsa lavoro, tirocini presso aziende), con il coinvolgimento dei mediatori al lavoro per
accompagnamento e tutoraggio del ragazzo in contesto lavorativo.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro,
specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento
della rete
Sono mantenute sinergie e collaborazioni fra il Servizio e le diverse agenzie che rivolgono attività a
favore di stranieri qui residenti. Gli incontri periodici rappresentano momenti di conoscenza,
riflessione, ricerca di strategie operative e verifica delle azioni in atto. Sono coinvolti:
- il Servizio sociale per la presa in carico della situazione e l’inserimento in contesti
educativi/formativi/lavorativi;
- la Provincia, attraverso il centro per l’impiego e in collaborazione con i mediatori al lavoro, per
valutare la formazione pregressa e rapporti con le aziende
- le strutture di accoglienza per minori e/o comunità educative e Famiglie affidatarie che, in
collaborazione con gli operatori sociali, provvedono al tutoraggio e al monitoraggio dei singoli
progetti di inserimento
- I Centri di formazione professionale per osservazione, valutazione e sviluppo delle competenze
professionali
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
97
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Diretti: Minori stranieri non accompagnati prossimi alla
Tipologie dei destinatari
maggiore età, Minori irregolari.
Indiretti: Famiglie e associazioni di/per straniere
Strutture di accoglienza
Aziende e cooperative sociali
n. dei soggetti destinatari
Luoghi/contesti per contatto con i
destinatari
Diretti: Minori non accompagnati n.13
Minori irregolari con rete familiare e/o amicale n.11
Indiretti: la rete individuata sia come famiglie disponibili
all’accoglienza che come strutture educative e/o contesti per
l’inserimento sociale
Servizio Sociale
Coinvolgimento dei destinatari
Gli operatori sociali condividono con i beneficiari i progetti socio-assistenziali nei tempi, nei modi e
con le opportunità definite nel contratto con l’utente.
Effetti attesi: definizione qualitativa
Il presente progetto si propone di implementare percorsi di autonomia e di integrazione dei minori
stranieri non accompagnati che dimostrano una chiara volontà di impegnarsi in un progetto di vita
improntato alla legalità e alla determinazione di integrarsi nel contesto sociale del nostro paese..
Effetti attesi : stima quantitativa
Poiché il progetto verrà attuato solo sui minori che vengono valutati idonei ad intraprendere un
percorso di impegno, si ritiene che si possa raggiungere un risultato positivo per la maggior parte
dei soggetti presi in carico: almeno 8 su 13.
E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto
Descrizione delle attività
- Inserimento del minore non accompagnato presso Comunità Educative;
- espletamento degli atti richiesti dalla vigente normativa a tutela del minore;
- assunzione della funzione di tutela da parte dell’Azienda USL, esercitata attraverso gli operatori
sociali del Servizio sociale, o assunta dal nucleo familiare affidatario;
I minori che aderiscono ai progetti individuali proposti dal Servizio sociale in condivisione con la
Comunità di accoglienza, iniziano un percorso di integrazione che comporta:
- Valutazione degli interventi attuabili attraverso colloqui e osservazione da parte degli operatori
del Centro/Comunità educativa e dall’Assistente Sociale dell’Area minori,
- Definizione del progetto di presa in carico da parte dell’operatore assistente sociale dell’Area
famiglia e minori in collaborazione con la Comunità accogliente,
- Valutazione delle competenze ed eventuale inserimento in corsi di alfabetizzazione per
l’apprendimento della lingua italiana e in corsi di formazione gestiti in genere da Centri di
Formazione e da Cooperative,
- Ricognizione delle aziende disponibili ad accogliere tirocini lavorativi ed eventuale assegnazione
di un tirocinio lavorativo,
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
98
- Accompagnamento da parte di mediatori al lavoro del ragazzo nell’ambito lavorativo, da
effettuarsi in stretta collaborazione con i datori di lavoro nella considerazione che insegnare ai
ragazzi una professione spendibile in Italia è importante per soddisfare i bisogni e le loro stesse
aspettative;
- Predisposizione di un eventuale progetto di transizione per l’uscita dalle strutture di accoglienza
definito con l’operatore sociale di riferimento che sosterrà il ragazzo per il periodo necessario,
attivando anche forme di sostegno economico, e con eventuale passaggio della presa in carico
all’Area Adulti
- Valutazione in itinere del raggiungimento delle autonomie, che, se non adeguate e in assenza di
collaborazione del ragazzo, porterà all’attivazione della procedura di rimpatrio assistito
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
10
Assistente sociale
1
Mediatore linguistico
1
Mediatore al lavoro
1
Esperto in materia di
normative sull’immigrazione
10
(media complessiva)
Diploma S.M.Superiore ed esperienza
2
come mediatore linguistico
Diploma di scuola media superiore e
2
comprovata esperienza in materia di
inserimento lavorativo
Esperienza su iter burocratici relativi agli
consulenza
stranieri
Laurea Assistente sociale
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
E’ previsto il coinvolgimento di Associazioni di volontariato e di cittadini stranieri in base al progetto
individuale definito.
F) Attività precedenti:
Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti
attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto
Il Servizio sociale, nella sua articolazione Area famiglia e minori, si occupa da tempo di
accoglienza di minori stranieri non accompagnati. I ragazzi in genere vengono accolti presso un
Centro di formazione professionale che offre anche residenzialità, in alternativa presso altre
comunità educative. Come già specificato si sono attuati n. 3 affidi omoculturali.
G) Informazione e diffusione dei risultati:
Il progetto, oltre che essere discusso nel Gruppo di lavoro tematico per la costruzione del Piano di
Zona, è stato presentato nel Gruppo di lavoro “Immigrazione ed esclusione sociale”.
H) Monitoraggio e Valutazione:
Il gruppo tecnico formato da A.S. Coordinatore Area Famiglia e Minori e Assistenti sociali
responsabili del caso, con il coinvolgimento di mediatore linguistico e mediatore al lavoro, se
coinvolto nella specifica progettualità, rappresenta il contesto operativo di monitoraggio e
valutazione..
Per quanto riguarda la valutazione finale essa avverrà sulla base del raggiungimento degli obiettivi
indicati nel progetto e sui percorsi individuali che raggiungono discreti livelli di autonomia.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
99
L) Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e
ristrutturazione di immobili. Non sono ammissibili a contributo le spese sanitarie.Le spese
generali di progettazione, di formazione e di documentazione si considereranno ammissibili
fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale costo
€ 1.000,00
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Assistente sociale
Totale ore
460
Costo orario
Operatore/Mediatore linguistico
Totale ore
92
Costo orario
Educatore/Mediatore al lavoro
Totale ore
Costo orario
€ 18,5
€ 17,88
92
€ 17,27
Totale costo
€ 11.873,15
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Totale gestione _______________
F) Spese di trasporto e di residenzialità
Consuntivo 2007
Comunità educative
Affidi eterofamiliari
€ 46.000,00
€ 7.000,00
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
3 borse lavoro da 155 € per 6 mesi
€ 2.790,00
I) Altre spese (specificare)
Contributi economici
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO
€ 1.000,00
Totale
€ 3.790,00
€ 69.663, 15
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI :
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
€ 62.663,15
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO
€ 7.000,00
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
100
18
MEDIAZIONE LINGUISTICA – CULTURALE NELLE SCUOLE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
□
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto in continuità con le annualità precedenti (Avvio nel 1999) – Area Immigrazione
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 8 “Adolescenza” e 12 “Vulnerabilità sociale ed inclusione”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distrettuale
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
3. Referente
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
nominativo e recapiti
e-mail: [email protected]
Alunni e famiglie di cittadini stranieri residenti nei Comuni del distretto di
Lugo
4. Destinatari
Insegnanti degli Istituti Comprensivi, tecnici e professionali statali del
Distretto
Coinvolgere la Scuola, gli Enti Pubblici nel promuovere attività di
informazione/formazione per costruire/ricostruire una rete di luoghi e
5. Eventuali
relazioni sicuri. Tali azioni si esplicheranno in percorsi integrati sociointerventi/politiche
educativi che valorizzino le potenzialità e la ricchezza del capitale sociale a
integrate collegate
sostegno dell’integrazione degli alunni/ragazzi stranieri
Coordinate dal Centro per le Famiglie:
- Predisposizione del programma diversificato di interventi da parte dei
dirigenti e referenti scolastici coordinati dal CPF che raccoglie le schede
di progetto;
- Condivisione anche a livello “amministrativo” con i funzionari e gli
6. Azioni previste
Assessori del Distretto del programma definito;
- Incontri di verifica e eventualmente “ridefinizione in itinere” con i dirigenti
e referenti scolastici, Coop. e comune capo fila (CPF);
- Incontri per realizzare ulteriori progettualità integrate tra i diversi
interlocutori;Pubblicazione atti per il reperimento dei mediatori linguistici /
culturali
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
101
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Coordinate dal Centro Risorse Territoriali (CRT) per l’integrazione degli
alunni stranieri:
- Raccordo e affiancamento alla agenzia dei mediatori, appartenenti alle
nazionalità dei minori, a sostegno dei ragazzi nelle classi e/o a supporto
degli insegnanti, fuori orario di servizio, nei LABORATORI di
approfondimento tematico, il tutto definito a seguito di incontri della
Coordinatrice Coop con ogni singolo referente scolastico ma in rete con il
CRT;
- Intervento dei mediatori linguistici nel percorso di facilitazione
all’apprendimento della lingua italiana prima dell’avvio dell’anno
scolastico (Scuole Superiori) e di integrazione nel gruppo classe;
- Attività di facilitazione a favore degli insegnanti sulle culture di origine dei
bambini e di informazione per l’approccio con le famiglie dei ragazzi
iscritti;
- Supporto alla realizzazione di laboratori specifici extrascolastici ad opera
dei singoli Istituti
Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Alfonsine, Bagnacavallo,
Bagnara, Conselice, Cotignola. Fusignano, Lugo, Massa Lombarda,
S.Agata), Istituti Comprensivi (8) e Istituti Tecnici e Professionali (4) del
Distretto di Lugo.
Dirigenti scolastici, Insegnanti, Mediatori Linguistici, Responsabile CpF,
Funzionari comunali, Coordinatrice dell’Ente gestore, Mediatori del Centro
Risorse Territoriale
9. Risultati attesi in Consolidare le politiche educative e scolastiche per sostenere e integrare
relazione a indicatori le responsabilità genitoriali e in funzione tutelare verso i diritti dei bambini
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione
di spesa
totale
di cui risorse
comunali
di cui risorse di cui
regionali
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€. 8.760,00
€37.000,00
10. Piano
finanziario:
€.122.260
e quota parte
spesa de singoli
Comuni e SS
Associato aree
immigrazione e
infanzia e
adolescenza
(Da Fondo
Sociale
Locale –
quota
immigrazion
e)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
L.R. 12/2003 e
Istituti
scolastici della
ZONA
€. 32.500,00
€. 44.000,00
102
19
DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA:
CITTA’ BAMBINI E CONSULTA DEI RAGAZZI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
X
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto in continuità con le annualità precedenti – Area infanzia e adolescenza
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 8 “Adolescenza”
1. Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
3. Referente
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa
dell’intervento:
Romagna
nominativo e recapiti tel.0545 38531- fax: 0545 38396
e-mail: [email protected]
Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore.
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
- Potenziare le attività in collaborazione con l’associazionismo di
promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e
le opportunità sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute.
- Consolidare e sviluppare nuove forme di collaborazione con le scuole, i
Servizi Sociali e Sanitari e la Polizia Municipale per la promozione di
interventi legati alla cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità in
relazione in particolare alla preadolescenza e all’adolescenza.
a) Definizione e realizzazione del programma di attività della Consulta
b) Iniziative proposte nell’ambito della Consulta dei Ragazzi da svolgere
sul territorio e realizzazione delle diverse iniziative e programmi
(laboratori, gemellaggi, percorsi mirati, ecc...) legate alla Città dei
Bambini e/o alla Consulta dei Ragazzi
c) Incontri intercomunali e provinciali (Progetto PartecipaRete) tra le
Consulte dei ragazzi
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
103
Uffici Istruzione dei Comuni, Istituti Comprensivi e Superiori del Distretto
di Lugo, Associazioni di volontariato, sport e no profit dei Comuni del
Distretto di Lugo, Biblioteche, Polizia Municipale
8. Risorse umane che Referenti comunali, insegnanti, operatori di Associazioni di volontariato,
si prevede di
sport e no profit dei Comuni del Distretto di Lugo, bibliotecari delle sezioni
impiegare
Ragazzi delle Biblioteche, operatori di polizia municipale.
9. Risultati attesi in
N° di Iniziative proposte nell’ambito della Consult a dei Ragazzi di ogni
relazione a indicatori
territorio
regionali/distrettuali
N° di Incontri intercomunali/provinciali tra le Con sulte dei ragazzi
(da esplicitare)
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
10. Piano finanziario:
Previsione di cui risorse
di
spesa comunali
totale
di cui risorse
regionali
€. 97.056
€. 20.484,65
(Fondo sociale
locale - Area
Infanzia e
adolescenza)
€. 59.972,87
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Eventuali
Fondo
risorse
altri
sanitario soggetti
regionale
€ 8.000,00
Risorse
proprie
dei
soggetti
coinvolti
104
20
TEMPI EXTRASCOLASTICI – SERVIZI RICREATIVI ED EDUCATIVI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto in continuità con le annualità precedenti – Area infanzia e adolescenza
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 8 “Adolescenza” e numero 7 “Sostegno alla genitorialità e
alle attività di cura in famiglia”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
3. Referente
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
nominativo e recapiti e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore.
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Potenziare le attività in collaborazione con l’associazionismo di promozione
sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità
sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute
Organizzazione ed avvio delle progettualità extrascolastiche (pre e post
6. Azioni previste
scuola, Cren, Crem, Cree, laboratori pomeridiani) nei Comuni del Distretto
sulla base delle specifiche esigenze.
Ufficio Istruzione dei Comuni, Istituti Comprensivi e Superiori del Distretto di
7. Istituzioni/attori
Lugo, Cooperative Sociali, Associazioni di volontariato, sport e no profit dei
sociali coinvolti
Comuni del Distretto di Lugo, Biblioteche
8. Risorse umane
Referenti comunali, insegnanti, operatori di cooperative sociali e di
che si prevede di
associazioni di volontariato, sport e no profit dei Comuni del Distretto di
impiegare
Lugo, bibliotecari delle sezioni Ragazzi delle Biblioteche
9. Risultati attesi in N° di servizi extrascolastici attivati nei Comuni
relazione a indicatori % di utenti che afferiscono ai servizi/popolazione di riferimento
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
105
10. Piano
finanziario:
Previsione di
spesa totale
di cui risorse
comunali
di cui risorse
regionali
€ 737.020,63
€. 697.209,65 € 39.815,35
(Fondo sociale
locale - Area
Infanzia e
adolescenza)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Eventuali
Fondo
risorse altri
sanitario soggetti
regionale
€ 5.830,00
€ 8.000,00
Risorse
proprie
dei
soggetti
coinvolti
106
21
NATI PER LEGGERE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Nuovo intervento
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in
famiglia”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo –
Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Nives Benati – Bibliotecaria – Coordinatrice Nazionale Nati per Leggere
Tel: 0545/38558 – email: [email protected]
Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore.
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Potenziare le attività di promozione alla lettura del progetto “Nati per
leggere” in collaborazione con la Pediatria di Comunità per sviluppare
maggiori risorse e le opportunità sul territorio.
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Creare un tavolo di lavoro permanente con la Pediatria di Comunità al fine
di riuscire a condividere percorsi di sensibilizzazione sul tema della
diffusione della pratica della lettura ad alta voce, in collaborazione con NPL,
con tutte le Biblioteche dell’Unione e i pediatri di libera scelta.
Biblioteche dei 9 Comuni, Coordinamento Nati Per Leggere, Pediatria di
Comunità, Pediatri di libera scelta, Centro Per Le Famiglie, Volontariato
Bibliotecari, pediatri, operatori del Centro per le Famiglie, lettori volontari
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
107
9. Risultati attesi in N° di incontri del tavolo di coordinamento
relazione a indicatori N° di pediatri coinvolti
regionali/distrettuali
10. Piano
finanziario:
Previsione di
spesa totale
di cui risorse
comunali
Risorse
umane e
materiali dei
soggetti
coinvolti
Risorse di
personale
di cui risorse di cui
regionali
FRNA (
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
di cui Fondo
Fondo
sanitario
nazional regionale
e NA
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
108
22
PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
X
Immigrati
stranieri
Disabili
X
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Dipendenze
Salute
mentale
□
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
X
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di Consolidamento/sviluppo
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”, 7 “Sostegno
alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” e 4 “Riorganizzare i sistemi di mobilità – rendere
sicura la mobilità”
1.Soggetto capofila AUSL di Ravenna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Distretto di Lugo
Ricci Cosetta – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica Resp. Educazione
3. Referente
alla salute
dell’intervento:
Tel. 0545-283056
nominativo e recapiti e-mail: [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Minori e famiglie (genitori e nonni)
Integrazione delle politiche della mobilità urbana e politiche educative
1. Definizione di accordi tra Comuni, Associazioni degli esercizi
commerciali, CAI per la creazione e pubblicizzazione di una sentieristica
urbana pedonale/ciclabile, supportata da una rete di “esercizi amici dei
bambini e degli anziani”
2. Promozione di “pedibus” e di altre modalità per la copertura dei percorsi
casa-scuola a piedi e in bicicletta, con coinvolgimento delle comunità
(genitori, nonni, giovani adulti volontari)
3. Individuazione di modalità per aumentare la motilità dei bambini,
finalizzata e compatibile con le attività scolastiche
4. Miglioramento della formazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
109
e della scuola primaria sull’attività motoria
5. Progettazione di eventi per promuovere l’andare a piedi o in bicicletta per
i bambini e le loro famiglie
6. Realizzazione di materiale educativo/informativo per sensibilizzazione
all’uso delle scale da diffondere in strutture in cui sono presenti ascensori
e azioni di stimolo nei confronti dei progettisti per la cura delle scale
come spazio privilegiato
Per le azioni 2-3-4: nel 2009 si supporteranno e valuteranno eventuali
progetti finanziati dalla Regione con Del. 1247/2008.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti/ da
coinvolgere
AUSL di Ravenna (DSP-Educazione alla Salute, Medicina dello Sport)
Associazioni sportive e ricreative
Comuni
Centri Sociali
Circoscrizioni
Polizia Municipale
Associazioni di categoria
Ufficio Scolastico Provinciale
Scuole
CONI
CAI
Centri per le famiglie
N° 3 Medici AUSL
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in N° di “pedibus” realizzati
relazione a indicatori N° di incontri realizzati con i partner progettuali
regionali/distrettuali Risultati della valutazione degli eventuali progetti finanziati dalla Regione
(da esplicitare)
Previsione di cui
di
spesa risorse
totale
comunali
Piano finanziario:
da determinare
Risorse
umane e
materiali
dei soggetti
coinvolti
di cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui Fondo
sanitario
regionale.
risorse
umane quota parte
inserita in
costi Ausl
Area Infanzia
e
Adolescenza
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
110
23
SICUREZZA: PERCORSI DIDATTICI NELLE SCUOLE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
X
Disabili
Anziani
X
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo di attività avviate negli anni precedenti
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”
1. Soggetto capofila Unione Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Provincia di Ravenna (Faenza, Lugo, Ravenna)
di realizzazione )
Broccoli Dr. Marco - Ausl/Spsal 0546 -602523
3. Referente
Mancini Gianpiero – Ausl/Spsal 0544 - 286675
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Pasi Daniela - Scuola edile Ravenna 0544 -456410
Docenti degli Istituti di ogni ordine e grado
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Coinvolgimento delle agenzie educative in attività di formazione, già nella
fase precedente all’inserimento nell’attività produttiva, finalizzata ad
aumentare la consapevolezza dei rischi collegati al lavoro.
Promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro
attraverso l’inserimento nell’attività scolastica di percorsi di istruzione
interdisciplinari rispetto alle diverse materie scolastiche, come previsto dal
D. Lgs. N. 81/08 (Testo Unico in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di
lavoro )
Fase I – Raccolta di buone pratiche in materia di sicurezza, già realizzate
all’interno degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado e loro diffusione
Fase II – Percorso formativo “Una formazione per la sicurezza” rivolta a
docenti degli Istituti
Fase III – laboratorio per l’ideazione/progettazione di percorsi
interdisciplinari, da inserire nelle attività scolastiche
Fase IV - Realizzazione dei percorsi
Fase V – Monitoraggio dei percorsi interdisciplinari realizzati
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
111
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Le fasi III e IV vedranno impegnate le Istituzioni scolastiche. Gli altri Enti
(AUSL, Scuola Edili, ecc.) forniranno un contributo di assistenza.
Soggetti promotori:
Ausl/ Spsal, Provincia di Ravenna –Assessorato Formazione professionale,
Istituto Scuola Provinciale Edili – CPT, API, CNA, Col diretti,
Confartigianato, Inail, Cisl, CGIL, ARISSA (Associazione/rete delle
istituzioni scolastiche autonome della provincia), DPL, USP .
Istituti scolastici aderenti:
ITI Baldini di Ravenna, ITIP. Bucci di Faenza, II Circolo Didattico di Cervia,
Scuole E. De Amicis e M. di Cefalonia di Granarolo di Faenza, Ist.
comprensivo Berti di Bagnacavallo, Ist. IPSAA di Faenza, Ist. Comprensivo
di Conselice, Ist. Comprensivo Europa di Faenza, Ist. Comprensivo
Matteotti di Alfonsine, V Circolo didattico Faenza.
Auspicabile coinvolgimento di altri Istituti nelle prossime edizioni.
Esperti in materia di sicurezza:
- operatori Ausl/Spsal (3/4)
- operatori Inail (1)
8. Risorse umane
- operatori DPL (1)
che si prevede di
Esperti della didattica
impiegare
- liberi professionisti (2)
Coordinatori
- Ausl (1)
- Scuola Edile (2)
Fase II:
- Gradimento dei partecipanti alla formazione per docenti in termini di:
1. realizzazione delle aspettative
2. modalità didattiche impiegate
3. materiale didattico distribuito
4. esposizione dei docenti(chiarezza, esaustività, preparazione)
5. durata del corso in rapporto agli argomenti trattati
- Adesione dei partecipanti al corso alla fase successiva
Fase IV: n. percorsi interdisciplinari ideati/progettati tra le tipologie di Istituto
9. Risultati attesi in coinvolte nella fase II
relazione a indicatori Fase IV:
regionali/distrettuali
- n° percorsi interdisciplinari realizzati
(da esplicitare)
- efficacia dei percorsi interdisciplinare realizzati attraverso indicatori
predisposti ad Hoc per ogni percorso. Es: per allievi scuole elementari
1. rilevazione ed identificazione da parte degli allievi della segnaletica
di sicurezza
2. comportamenti degli allievi durante le prove di evacuazione
3. attraverso disegni o altre forme espressive individuali rilevazione
delle situazioni in cui lo studente/cittadino si sente sicuro
4. attraverso disegni o altre forme espressive individuali rilevazione
delle situazioni in cui lo studente/cittadino non si sente sicuro
5. ecc…
Previsione
di spesa
totale
10. Piano
finanziario:
Risorse
umane e
materiali
dei soggetti
coinvolti
di cui
risorse
comunali
di cui risorse di cui FRNA di cui Fondo di cui Fondo
regionali
(risorse
nazionale
sanitario
(Fondo
regionali)
NA
regionale
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
112
24
EDUCAZIONE ALLA SANA ALIMENTAZIONE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
X
Disabili
Anziani
□
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
X
Cura/Assistenza
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
I Progetto di consolidamento e sviluppo di attività avviate negli anni precedenti
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”
AUSL di Ravenna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Contarini Valeria – AUSL Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
0544-286697
[email protected]
Ricci Cosetta – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica Resp. Educazione
alla Salute
0545-283056
[email protected]
Famiglie con bambini
Altri interventi/progetti per la prevenzione di obesità/soprappeso e
connessione con le politiche di sviluppo delle imprese
- Accordo con Associazioni di categoria per la definizione di un disciplinare
provinciale per l’alimentazione sana ai fini della creazione entro il 2010 di
una rete di esercizi di ristorazione con offerta di spazi adeguati e di
proposte alimentari nutrizionalmente equilibrate ed economiche per i
bambini (“Ristoranti ed esercizi amici dei bambini”)
- Coinvolgimento degli Istituti alberghieri presenti nel territorio provinciale
(con sensibilizzazione di dirigenti scolastici e insegnanti per la creazione
di competenze specifiche sulla nutrizione del bambino nel curriculum dei
futuri cuochi - redazione di piano formativo con consulenza
pediatrica/nutrizionale)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
113
- Formalizzazione di tavolo tecnico con rappresentanti di AUSL ed Enti
locali e delle aziende fornitrici di prodotti alimentari per l’installazione
entro il 2010 di punti di ristoro automatici con offerta di snack a base di
frutta o comunque in linea con le indicazioni più recenti in materia di
qualità nutrizionale
AUSL di Ravenna (DSP, Pediatria di Comunità)
Associazioni di categoria di Ristoratori
7. Istituzioni/attori
Comuni
sociali coinvolti
Provincia
Istituti alberghieri
8. Risorse umane che Medici AUSL
Dietiste AUSL
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
N° di incontri con le associazioni di categoria
relazione a indicatori N° di esercizi coinvolti
regionali/distrettuali
N° di incontri con insegnanti degli Istituti Alberg hieri
(da esplicitare)
N° di distributori di frutta snack installati
Piano finanziario:
Previsione di di
cui di
cui di
cui
risorse
risorse
FRNA
spesa totale
comunali regionali (risorse
regionali)
Risorse
umane e
materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di cui Fondo
sanitario
regionale
risorse
umane
quota parte
inserita
in
costi
Ausl
Area Infanzia
e
Adolescenza
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
114
25
PROMOZIONE DELL’ALLATTAMENTO AL SENO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e Giovani
adolescenza
X
X
Disabili
Anziani
□
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Dipendenze
Salute
mentale
□
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di Consolidamento/sviluppo
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in
famiglia”
AUSL di Ravenna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Ricci Cosetta – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica Resp. Educazione
alla salute
Tel. 0545-283056
e-mail: [email protected]
Donne in gravidanza e neomamme
Protocolli integrati con i servizi sociali, educativi e le associazioni di
volontariato per il sostegno alla maternità
- Inserimento di una sessione sull’alimentazione durante i corsi di
preparazione al parto, con messaggi integrati (alimentazione,
movimento, fumo), previa formazione degli operatori sanitari alle abilità
di counselling anche per il sostegno all’allattamento al seno
- Azioni di stimolo della formazione di peer counselors e della creazione
di strutture di sostegno mamma-mamma
- Divulgazione delle corrette modalità di conservazione del latte materno
- Divulgazione dei benefici dell’allattamento al seno attraverso strumenti
di comunicazione e iniziative pubbliche
- Realizzazione di indagine con mediatrici culturali fra le donne straniere
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
115
afferenti al consultorio familiare per individuare le problematiche e i
possibili interventi in relazione all’allattamento al seno e al corretto
svezzamento (inserimento di mediatrici nei consultori dal 2009)
- Ricerca di stakeholders per condivisione obiettivi: farmacie e sanitarie,
Associazioni datori di lavoro
- Progettazione di un intervento per promuovere nelle strutture del
territorio aperte al pubblico l’adeguamento strutturale e/o le modifiche
organizzative per favorire l’allattamento e l’accudimento del bambino
fuori casa (in vista dell’estensione del modello stanza delle coccole)
AUSL di Ravenna (SIAN, Servizio Igiene Pubblica, Consultorio Familiare,
Pediatria di Comunità, Dipartimento materno-infantile, Servizio Dietetica,
Ambulatorio DCA)
Pediatri di base
Servizi Sociali - Centri per le famiglie
7. Istituzioni/attori
Servizio di Mediazione interculturale
sociali coinvolti/ da
Assessorati alle pari opportunità
coinvolgere
Consigliera di parità
Associazioni di categoria
Comuni
Farmacie comunali
Associazioni datoriali
Medici AUSL (6)
Dietiste AUSL (2)
8. Risorse umane che
Assistenti Sanitarie AUSL (3)
si prevede di
Pediatri di base (1-2)
impiegare
1 educatrice
Mediatrici culturali (2-3)
9. Risultati attesi in
Conoscenza dei dati sull’allattamento al seno nelle donne straniere
relazione a indicatori Utilizzo del latte materno nei nidi per l’infanzia
regionali/distrettuali
Aumento della durata dell’allattamento al seno rispetto all’ultima
(da esplicitare)
rilevazione disponibile (entro 2010)
10. Piano finanziario:
da determinare
Previsione di di
cui di
cui di
cui
spesa totale: risorse
risorse
FRNA
comunali
regionali (risorse
regionali)
Risorse
umane
e
materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui di cui Fondo
Fondo
sanitario
nazionale
regionale
NA
risorse
umane
quota parte
inserita
in
costi
Ausl
Area Infanzia
e
Adolescenza
Eventuali
risorse
altri
soggetti
116
26
OSPITALITA’ IN EMERGENZA: DEMETRA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di Consolidamento/sviluppo di attività avviata nel 2006
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia”
1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Nadia Somma, Presidente dell’Associazione Demetra donne in aiuto
3. Referente
Sede dell’Associazione: Corso Garibaldi 116, Lugo
dell’intervento:
Tel e fax: 054527168
nominativo e recapiti [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Donne residenti in uno dei nove comuni del comprensorio lughese
L’Associazione lavora in integrazione con forze dell’ordine e servizi sociali e
sanitari del territorio e realizza azioni di sensibilizzazione per la prevenzione
della violenza familiare nelle scuole medie e superiori di Lugo e incontri
pubblici.
Vengono attivate anche azioni di supporto nella ricerca di una occupazione
(progetto regionale Sportello lavoro) per le donne ospitate che abbino
necessità di intraprendere un percorso di autonomia.
Il progetto di ospitalità in emergenza prevede il mantenimento della Rete di
collaborazione con le forze dell’ordine, il pronto soccorso di lugo ed i servizi
sociali già avviato nel 2006.
Le donne residenti in uno dei comuni del comprensorio lughese che si trovino
a dover abbandonare la loro casa all’improvviso per sottrarsi a situazioni di
violenza possono rivolgersi al’associazione o alle forze dell’ordine, al pronto
soccorso o ai servizi sociali e chiedere l’inserimento nella struttura di
Demetra situata presso la casa del Volontariato a Lugo. L’ospitalità è prevista
per un periodo non superiore a tre notti e quattro giorni. In quel periodo alle
donne viene proposto un percorso di sostegno psicologico per poter
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
117
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
realizzare un progetto di uscita dalla situazione di violenza. Se hanno figli o
figlie che sono ospitati con loro viene proposto sostegno psicologico anche ai
minori. L’ospitalità delle donne viene comunicata ai Servizi Sociali associati
che provvedono ad inserire le donne ed i minori, qualora non facciano rientro
a casa, in una struttura dove poter risiedere per il tempo necessario alla
realizzazione del progetto.
Alle donne verranno date inoltre consulenze legali ed eventualmente anche
psicologiche qualora avessero necessità di elaborare il trauma della violenza
subita. L’attivazione del progetto regionale Sportello lavoro potrà essere per
le donne uno strumento ulteriore, messo a disposizione dall’associazione, per
ricercare un lavoro ed essere autonome rispetto al maltrattante che nel 78%
dei casi è il partner. L’associazione Demetra donne in aiuto inoltre lavora in
rete anche con le associazioni Sos donna di Faenza e Linea Rosa di
Ravenna.
Servizio Sociale Associato del’unione dei Comuni della Bassa romagna,
l’Azienda Unità sanitaria locale, Pronto soccorso, Ospedale di Lugo,
Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale
Psicologhe, Counselor nella relazione di aiuto, consulenti legali e personale
dei Servizi coinvolti
Il risultato atteso è o l’interruzione della relazione violenta con l’uscita della
donna e dei minori (se ha figli) dalla famiglia maltrattante, o qualora la donna
decida di rientrare a casa, una diminuzione della violenza.
9. Risultati attesi in
E’ dato rilevabile statisticamente che le donne che possono rivolgersi ad un
relazione a indicatori
centro antiviolenza si sentano più forti e sicure di poter ricevere un aiuto
regionali/distrettuali
anche se rientrano in famiglia e siano quindi nella condizione di acquisire
(da esplicitare)
maggiore forza all’interno della relazione. Tale nuova condizione psicologica
della donna può portare ad una diminuzione della violenza all’interno della
relazione famigliare.
10. Piano
finanziario:
Previsione di di
cui
risorse
spesa totale
comunali
€ 10.000
€2.000
Da
Bilancio
Servizi
Sociali Associati
di
cui di
cui
risorse
FRNA
regionali
(risorse
(Fondo
regionali)
sociale
locale
e
Fondo
€1.600 Contributo famiglia)
Comune di Lugo
Risorse
dei
Coinvolti
Umane
Servizi
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazion
ale NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
€
6.400
risorse
proprie
associazio
ne
118
GIOVANI
Coordinatori:
Petra Benghi – Responsabile Servizi Sociali, Comune di Conselice
Serena Pederzini – Ostetrica, C.F. Ausl
Assessore referente:
Davide Pietrantoni – Assessore Politiche Giovanili,
Comune di Massa Lombarda
Assistente Sociale Coord. Area referente: Rosanna Foscari – Famiglia e minori
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
119
27
ADONETWORK: POLITICHE GIOVANILI IN RETE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
□
Infanzia e
adolescenza
Giovani
X
Disabili
Anziani
X
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di consolidamento/sviluppo in continuità con il precedente triennio – Area Giovani e
dipendenze
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli
e prevenzione delle dipendenze”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo.
I luoghi maggiormente interessanti sono gli spazi giovani e centri di
2. Ambito territoriale
aggregazione giovanile dei comuni, punti aggregativi per giovani non
di realizzazione
istituzionali, scuole secondarie inferiori e superiori, consultorio giovani
dell’AUSL
Dott.ssa Benghi Petra – Responsabile Area servizi alla Persona Comune di
Conselice
3. Referente
Tel. 0545-986919 - fax . 0545-986981 – [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti Pederzini Serena – Coordinatrice Centro d’Ascolto Adolescenza Ausl Ra
ambito territoriale di Lugo
Tel. 0545-213857 fax 0545- 213838 [email protected]
- educatori professionali dei centri aggregativi e dei servizi/progetti per i
giovani
- operatori dei servizi socio-sanitari impegnati in ambito adolescenziale e
giovanili
- insegnanti scuole secondarie inferiori e superiori
- genitori con figli in età adolescenziale e preadolescenziale (11-19 anni
4. Destinatari
circa)
- tutti i giovani e gli adolescenti appartenenti alla fascia di età compresa tra
gli 11 ed i 30 anni,inoltre, vista la crescente incidenza della popolazione
immigrata nel nostro territorio, alcuni interventi del progetto saranno
indirizzati in particolare alla componente straniera di questa fascia di
popolazione
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
120
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
- connessione con le politiche per l’integrazione
- connessione con le politiche urbanisitiche, edilizia e casa.
- connessione con le politiche per la sicurezza
In continuità con la modalità sperimentale di lavoro adottata nel precedente
piano quadriennale, il progetto si incentra su di un’azione prioritaria, ovvero
l’istituzione di una figura “di rete”, portatrice di competenze psicopedagogiche in ambito adolescenziale. Negli anni precedenti il lavoro di
questa figura ha consentito la costruzione di una rete di “lavoro”
sovracomunale (9 comuni coinvolti) e inter-settoriale (comuni, scuola, ausl,
terzo settore) tramite l’istituzione di tavoli permanenti di progettazione.
Premesso ciò, nel corso del 2009, attraverso questa rete di lavoro, il
progetto si concentrerà su alcuni interventi specifici:
1. Interventi di formazione e sostegno: gruppo permanente di
sostegno a cura della figura di rete agli educatori dei centri/servizi del
territorio; corsi formativi tematici per gli educatori/operatori
(es.sessualità, etc..); attivazione di percorsi di sostegno ai genitori
con figli adolescenti e serate di approfondimento (es. il cinema e
letteratura degli adolescenti); attivazione di gruppi di
aiuto/discussione rivolti a gruppi classe (insegnante e studenti); corso
di formazione per il comando di Polizia Municipale di Massa
Lombarda-Conselice-Alfonsine) sulle problematiche psicopedagogiche adolescenziali; Attivazione di percorsi di
approfondimento sulle problematiche adolescenziali correlate al
mondo dello sport;
2. organizzazione di eventi distrettuali per il 2009 il progetto prevede
un Forum di 3 giorni per adolescenti, insegnanti, educatori, operatori
in ambito adolescenziale in cui si condividono i “prodotti” e gli
interventi che il progetto stesso ha promosso (cortometraggi, progetti
editoriali, idee progettuali) e l’evento estivo “Ado-network” ormai
consolidato, rivolto agli adolescenti. Inoltre attraverso la figura di rete
si coordinano anche eventi di diversa natura che coinvolgono scambi
fra i centri giovani del territorio.
3. interventi per l’integrazione inter-culturale: dopo l’azione svolta
negli anni precedenti sugli studenti delle scuole secondarie inferiori, il
2009 prevede l’avvio di progetti laboratoriali-creativi sul tema
dell’identità per gli studenti delle scuole secondarie superiori
4. interventi di sostegno all’accesso dei giovani nella società:
attivazione di un tavolo permanente di lavoro inter-settoriale (tecnici
dell’urbanistica/edilizia, dei servizi sociali, associazioni di categoria)
che promuova eventi a scopo informativo sul tema della casa e del
lavoro/impresa e che promuova azioni di sviluppo e ricerca sui
progetti già in essere presso i comuni di sostengo alla casa e
all’impresa.
- Il coordinamento delle politiche giovanili dell’Unione dei comuni della
Bassa Romagna (soggetto promotore)
- Comuni del Distretto: uffici istruzione e politiche giovanili, comandi della
polizia municipale, tecnici dell’urbanistica/edilizia.
- Le istituzioni scolastiche, scuole secondarie inferiori e superiori, Centro
Risorse territoriali;
- L’Ausl: assistenti sociali, centri di ascolto, SERT;
- Le cooperative sociali che operano in ambito adolescenziale/giovanile
- Le associazioni sportive;
- Le famigli con figli in età preadolescenziale e adolescenziale
- le associazioni di categoria
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
121
N° 1 figura di coordinamento (figura di rete) per l a progettazione e
realizzazione dei diversi interventi; referenti comunali uffici istruzione e
politiche giovanili, operatori socio-sanitari del Ser.T. e del centro d’ascolto
per l’adolescenza dell’AUSL, educatori dei centri di aggregazione, operatori
della P.M.
Relativamente alle azioni delineate sopra si attendono i seguenti risultati e
si declinano i seguenti indicatori:
Azione 1 –, n° di genitori/operatori/docenti iscritti, n° d i incontri realizzati, n°
di partecipanti per incontro – registri presenze e verbali;
9. Risultati attesi in Azione 2 – Realizzazione di scambi internazionali e non, progetti
relazione a indicatori presentati, n° progetti finanziati, n° eventi organ izzati, n° scambi organizzati,
regionali/distrettuali n° partecipanti per singolo eventi/scambio, - docum entazione e
(da esplicitare)
rendicontazione attività;
Azione 3 –, n° incontri/laboratori realizzati, n° iscritti, n° partecipanti per
singolo incontro – registri presenze e verbali ;
Azione 4 – Costituzione di un gruppo di progetto, n° incont ri , n°
partecipanti – registri presenze
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Previsione di
spesa totale
€ 47.000,25
10. Piano
finanziario:
di cui risorse
comunali
€ 20.000,0
di cui:
€ 16.000,00
figura di rete
€ 18.000,0
spese di
personale dei 9
comuni: tecnici,
educatori,
operatori
€ 2.000,0 spese
di personale
dell’AUSL
€ 4.000,00
formatori
€ 5.000,00
spese per
org.eventi
€ 2.000,00
laboratori a
sostengo
integrazione
interculturale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui risorse
regionali
€ 22.025,25
(Fondo
sociale locale
– Area
giovani e
dipendenze)
di cui
FRNA
di cui
Fondo
nazion
ale NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
€ 2.000,0
(spese di
personale)
€ 3000,00
sponsor
privati e/o
comunità
europea
122
28
DISCOVERYBUS – ALLA SCOPERTA DEL DIVERTIMENTO SANO E SICURO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
X
X
Giovani
Anziani
X
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli
e prevenzione delle dipendenze” e numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”
1.Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Davide Pietrantoni – Coordinamento Politiche Giovanili Unione dei
Comuni
Tel: 0545/985835 – e-mail: [email protected]
3. Referente
Manuela Martoni – Responsabile del Ser.T. Ausl Distretti di Lugo
dell’intervento:
e-mail: [email protected]
nominativo e recapiti Petra Benghi – Responsabile Area servizi alla Persona Comune di
Conselice
Tel.0545-986919 - Fax . 0545-986981
e-mail: [email protected]
Adolescenti e Giovani 14-19 anni e loro famiglie
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Potenziamento di azioni di raccordo tra i comandi della Polizia Municipale
e il Ser.T. Distretto di Lugo
Creazione di un servizio navetta andata e ritorno da tutti i Comuni
dell’Unione verso un locale del divertimento.
Durante tutti i tragitti, a bordo del bus sarà presente un educatore
professionale, operante nei centri di aggregazione presenti sul territorio e
formato dal Ser.T., che farà interventi di animazione e di promozione di
stili di vita sani.
Nel corso della serata gli interventi di promozione continueranno presso il
Point SafeStyle (Ser.T Distretto di Lugo), allestito presso la discoteca.
Uffici Politiche Giovanili dei Comuni, Comandi di Polizia Municipale,
Sert.T, Istituti Superiori presenti nel territorio dell’Unione, Centri di
Aggregazione, Ente Privato operante nel settore dell’intrattenimento, Ente
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
123
Privato operante nei servizi di trasporto,
Referenti comunali, operatori socio-sanitari del Ser.T., educatori dei centri
8. Risorse umane che
di aggregazione, insegnanti referenti dei progetti di educazione alla
si prevede di
salute, operatori della P.M, gestori del locale, operatori del settore
impiegare
trasporto.
9. Risultati attesi in
- n° di giovani (totale) che usufruiscono del serviz io e n° medio di
relazione a indicatori
giovani/sabato – dati in % rispetto alla popolazione di riferimento.
regionali/distrettuali
- n° di giovani che accedono al Point SfeStyle all’i nterno della Discoteca
(da esplicitare)
Previsione di cui di
cui di
cui
di
spesa risorse risorse
FRNA
totale
comun regionali (risorse
ali
regionali)
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui Eventuali risorse altri
Fondo
soggetti
(da
sanitario specificare)
regionale
€ 10.000,
10. Piano finanziario:
€
2.000,
00
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
€ 5.000,00 Provincia di
Ravenna
(fondi
Ministero Gioventù)
€ 1.000,00
Ser.T
€ 2.000,00
Sponsor privati
124
29
RADIO WEB-SONORA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.
tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
X
Giovani
Disabili
Anziani
X
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
□
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli
e prevenzione delle dipendenze”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Yuri Briccolani
Referente Politiche giovanili - Comune di Bagnacavallo
Tel.0545/280262
e-mail: [email protected]
Adolescenti e giovani, 14/30 anni
Potenziamento delle attività realizzate nell’ambito del Coordinamento
delle Politiche Giovanili (Progetto Adonetwork) e messa in rete di tutti gli
interlocutori che operano per e con i giovani (Informagiovani, Sert, Centri
per l’impiego) sia pubblici che privati.
La WebRadio vuole diventare il loro punto di riferimento facilitando lo
scambio di informazioni, favorendo eventuali forme di collaborazione tra
Enti Locali, Centri di aggregazione e Scuole, creando una rete di
conoscenze tra i giovani, (gruppi formali e informali) così che in ciascuno
possa crescere la consapevolezza della varietà delle proposte che il
territorio offre.
Creazione di una redazione centrale a Bagnacavallo e 9 redazioni nei
Comuni dell’Unione, in quanto la Radio Web diventerà la voce dei
giovani, il luogo di ritrovo e di discussione attraverso i più moderni canali
di comunicazione. Favorirà la reale partecipazione dei giovani al dibattito
sui temi locali, nazionali ed internazionali con contenuti multimediali
(Interviste, Opinioni, Analisi, Sondaggi) o di tipo Live (blog, dirette web,
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
125
etc.). I partecipanti potranno non solo visionare contenuti audio/video, ma
anche inserire i propri contributi, partecipare attivamente e da protagonisti
alla creazione e alla diffusione dei contenuti di rete. Ogni giovane potrà
progettare il proprio programma ed installare la propria musica. Si
potranno creare collegamenti coi vari Centri di Aggregazione e sviluppare
le più svariate Rubriche.
Enti locali, Centri di Aggregazione, Scuole, gruppi di giovani formali e
informali, associazioni, associazioni di categoria, Informagiovani, centri
7. Istituzioni/attori
per l’impiego, Ser.T e Centro Ascolto Adolescenza Ausl, Eurosportelli,
sociali coinvolti
Comandi di Polizia Municipale, Protezione Civile, Ausl, privati,
Associazioni, ecc.
Operatori specializzati, referenti comunali, educatori dei centri di
aggregazione, referente Progetto Adonetwork.
8. Risorse umane che
Collaborazioni per attività specifiche con Informagiovani, centri per
si prevede di
l’impiego, Eurosportelli, Ser.T e Centro Ascolto Adolescenza Ausl
impiegare
Comandi di Polizia Municipale, Protezione Civile, Ausl, privati,
Associazioni, insegnanti
9. Risultati attesi in
- n° di contatti alla Radio-Web mensili
relazione a indicatori - n° di rubriche attivate
regionali/distrettuali
- n° di incontri della redazione
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Previsione di di
cui di cui risorse di cui
spesa totale
risorse
regionali
FRNA
comunali (Fondo
sociale locale
€ 100.000
€ 41.000 e
Fondo
famiglia)
€
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui Eventuali
Fondo
risorse
altri
sanitario
soggetti
regionale
€
59.000
(risorse
regionali
Legge 21)
126
30
“SAFESTYLE” E “SE GUIDO NON BEVO”
INTERVENTI DI STRADA PER LA PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTENTO
ALLA SICUREZZA ED ALLA SALUTE DEI GIOVANI E PER LA GUIDA SICURA
SENZA ALCOL
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di consolidamento/sviluppo di attività avviate a partire dal 2000
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita
consapevoli e prevenzione delle dipendenze” e numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e
lavoro”
Unione Dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Comuni dell’unione ed Ambito Provinciale
di realizzazione
Martoni Manuela, Responsabile Ser.T. Lugo
3. Referente
Telefono: 335 8283352
dell’intervento:
nominativo e recapiti e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Giovani dai 13/14 anni ai 25/28 anni
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Sicurezza nelle strade e promozione di stili di vita sani e sicuri
6. Azioni previste
SafeStyle è un intervento di strada che raggiunge i giovani nei luoghi
dell’aggregazione (popolazione bersaglio), è un itinerario informativoeducativo tra i giovani all’interno dei locali del divertimento maggiormente
frequentati dagli adolescenti
Lo staff, presente nei locali coinvolge i giovani al fine di dare informazioni
sulle sostanze psicoattive, sulla guida sicura e promuovere comportamenti
sicuri e consapevoli. I locali variano in base alla stagione per cui
nell’inverno gli interventi si effettueranno in locali diversi da quelli estivi
assicurando una presenza costante e capillare nel territorio e nei locali ove
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
127
migrano i ragazzi.
Il sito www.safestyle.it rappresenta un importante elemento dell’intera
campagna insieme all’utilizzo di postazioni multimediali ed interattive;
Prosegue la collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università
Bologna, nella figura del Prof. Costantino Cipolla e della sua equipe.
L’attività di ricerca monitorizza i consumi di sostanze e come questi mutino
rapidamente, quale sia il rischio percepito dai giovani assuntori, quale l’età
di prima assunzione, la frequenza e la quantità dei consumi.
Se Guido Non Bevo garantisce una presenza capillare e continuativa (si
effettua tutti i sabato sera) nelle discoteche di riferimento al fine di
incrementare il numero dei “guidatori sobri” favorendo, così, ad un
maggiore numero di giovani (il guidatore e quanti sono in auto con lui) il
rientro a casa in sicurezza.
All’apertura del locale un operatore accoglie i giovani in entrata stimolandoli
ad accreditarsi come “guidatore sobrio”. Viene, quindi, apposto un timbro di
riconoscimento che servirà all’uscita per identificare la persona alla quale
verrà effettuato il test etilometrico. Chi risulta NEGATIVO all’alcol test riceve
un ingresso omaggio offerto dalla discoteca che ospita il progetto (nel 2008
i giovani che hanno viaggiato sicuri sono stati 4.500).
Comuni dell’Unione, Progetto Adonetwork, Ser.T. di Lugo, sponsor,
7. Istituzioni/attori
Università, gestori dei locali del loisir, DJ.
sociali coinvolti
Lo staff è composto da un coordinatore e due operatori con la caratteristica
di animatori. La responsabile del Ser.T svolge le funzioni di direzione del
8. Risorse umane
progetto. Per il sito sono previsti: un DJ (responsabile dell’area musicale);
che si prevede di
un operatore addetto alla tenuta quotidiana delle parti interattive; un
impiegare
sociologo per l’analisi dei dati epidemiologici. La rivisitazione annuale del
sito, dei materiali informativi prodotti, del desk multimediale sono affidati ad
un’Agenzia specializzata.
Risultato atteso:Incidere sul livello di consapevolezza e sulla tutela della
salute - Indicatori: n° interventi; n° materiale di stribuito; Questionari di
soddisfazione somministrati ai gestori dei locali.
Risultato atteso: Maggiore capacità critica sulle sostanze - Indicatori: n°
9. Risultati attesi in
visitatori del sito safestyle.it.
relazione a indicatori
Risultato atteso: costante mappatura del territorio in relazione al consumo
regionali/distrettuali
di sostanze psicoattive – Indicatori: n° di questio nari somministrati ai giovani
(da esplicitare)
ed analisi dei dati guidata dall’Università.
Risultato atteso: Potenziamento della capacità di controllo interno Indicatori: n° di soggetti che dichiarano di guidar e con valore di etilometria
superiori alla norma/totale di soggetti che dichiarano di guidare.
10. Piano
finanziario:
Previsione
di spesa
totale
di cui
di cui
risorse
risorse
comunali regionali
€ 100.500
Risorse
umane e
materiali
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali risorse
altri soggetti (da
specificare)
€ 46.000
Sponsor € 20.000
AUSL € 30.000 e
risorse umane e
materiali
128
31
SPAZIO GIOVANI - CENTRO D’ ASCOLTO ADOLESCENZA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia e
adolescenza
Giovani
X
Anziani
□
Disabili
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
□
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto di sviluppo e consolidamento di attività in essere
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli
e prevenzione delle dipendenze”, numero 8 “Adolescenza” e numero 7 “Sostegno alla genitorialità
e alle attività di cura in famiglia”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Ausl di Ravenna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Distretto di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Paola Avveduti – Serena Pederzini
3. Referente
Coordinatrici Centro d’ascolto adolescenza, Ausl Ra ambito territoriale di
dell’intervento:
Lugo
nominativo e recapiti Tel.0545/213839
e-mail: [email protected]
Giovani dai 14 ai 24 anni
4. Destinatari
Adulti di riferimento ( genitori, educatori, insegnanti, ecc.)
5. Eventuali
Potenziamento di azioni in raccordo con il Centro Per Le Famiglie e con il
interventi/politiche
Coordinamento delle Politiche Giovanili dell’Unione dei Comuni
integrate collegate
Azione a): Accoglienza, consulenze psicologiche individuali, di coppia,
sostegno alla genitorialità, consulenze e visite ginecologiche,
sessulogiche, in tema di contraccezione e gravidanza
Azione b): interventi a carattere informativo-educativo in collaborazione
con la scuola e con i luoghi di aggregazione giovanile; interventi a
6. Azioni previste
carattere preventivo all’interno di “eventi” di aggregazione giovanile;
gruppi di confronto e di riflessione per genitori; spazi di riflessione per gli
adulti di riferimento per aiutarli nella loro funzione educativa
Azione c): Creare una rete tra i soggetti attuatori delle progettualità per il
sostegno psicologico a genitori e/o insegnanti e/o ragazzi in
collaborazione con il Centro Per Le Famiglie
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
129
Servizi territoriali Azienda Usl
Unione dei comuni
Servizio Sociale
Coordinamento delle Politiche Giovanili (Progetto Adonetwork)
8. Risorse umane che Operatori Sociali e Sanitari del Centro d’Ascolto e dei servizi territoriali
si prevede di
dell’Azienda Usl, operatori del Centro Per Le Famiglie, figura di
impiegare
coordinamento politiche giovanili (referente Progetto Adonetwork)
Azione a): n° di utenti totali e di nuovi utenti, n ° di accessi, n° di
9. Risultati attesi in
prestazioni erogate
relazione a indicatori
Azione b): n° di progetti realizzati con la collabo razione di partner esterni
regionali/distrettuali
al servizio, n° di genitori raggiunti
(da esplicitare)
Azione c): n° di incontri realizzati e n° di refere nti presenti agli incontri.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Previsione di
spesa totale
10. Piano finanziario:
Risorse
umane e
materiali dei
soggetti
coinvolti
di cui
di cui risorse
di cui
risorse
regionali
FRNA
comunali (Fondo
(risorse
sociale locale regionali)
e Fondo
famiglia)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
130
32
CENTRO “VOLO A VELA” RIVOLTO A GIOVANI CONSUMATORI DI SOSTANZE
ED AI LORO FAMIGLIARI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
X
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo di attività avviate nel 2000 – area Giovani e dipendenze
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli
e prevenzione delle dipendenze”, numero 8 “Adolescenza” e numero 7 “Sostegno alla genitorialità
e alle attività di cura in famiglia”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Ausl di Ravenna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Distretto di Lugo
Martoni Manuela, Responsabile Ser.T. Lugo
Telefono: 335 8283352
e-mail: [email protected]
Adolescenti dagli 11/12 anni ai 18/19 anni e giovani dai 18/19 anni ai 29/30
anni consumatori di psicostimolanti e cocaina e famigliari di riferimento
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
- Attività clinica e counselling.
- Interventi di prevenzione all’uso di sostanze nelle classi III medie e nelle IV
superiori (intervento è centrato sulla guida senza alcol e droghe) e
patentini per le terze medie.
- Interventi di prevenzione dell’HIV nelle seconde superiori.
- Incontri di promozione della salute con associazioni sportive, ricreative e
culturali.
- Formazione e supervisione agli operatori dei Centri Giovani, del progetto
SafeStyle e di altri Servizi.
- Conduzione di gruppi di auto mutuo aiuto per genitori di giovani
consumatori di sostanze psicoattive con l’obiettivo di ridurre i
comportamenti problematici e le dinamiche conflittuali all’interno delle
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
131
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
famiglie e promuovere una rete di solidarietà territoriale tra genitori.
- Supervisione con formatore esperto per accompagnare il processo di
accrescimento dei gruppi di auto mutuo aiuto e monitorare il lavoro degli
operatori;
- Attività di ricerca intervento realizzata con il Dipartimento di Sociologia
dell’Università di Bologna sul lavoro di gruppo con i genitori per valutarne
l’efficacia in termini di facilitare l’ accesso dei genitori e dei giovani che
usano sostanze al Volo a Vela, superando pregiudizi legati alla
disinformazione e per sviluppare una rete territoriale di supporto
Ser.T, Centro per l’adolescenza del Distretto, Unione dei Comuni, Progetto
Adonetwork, Istituti scolastici, Associazioni sportive, ricreative e culturali,
Università
Due psicologhe del Ser.T, la Responsabile e due infermieri
Personale e operatori dei Soggetti e servizi coinvolti
- incrementare gli accessi dei giovani consumatori di psicostimolanti e
cocaina – Indicatore: n° di giovani presi in carico ;
- Sviluppare la rete sociale ed il mutuo aiuto tra genitori con figli che usano
sostanze psicoattive e le parti sociali del territorio - Indicatore: n° di gruppi
9. Risultati attesi in
di auto mutuo aiuto e loro attività nel territorio;
relazione a indicatori - Promuovere stili di vita sani e consapevoli – Indicatore: n° di interventi
regionali/distrettuali
nelle scuole e con associazioni sportive, ricreative e culturali;
(da esplicitare)
- Avere uno staff di operatori costantemente formato e supervisionato sulle
strategie di aggancio e di coinvolgimento dei giovani consumatori di
psicostimolanti e cocaina e sui gruppi con i genitori – n° ore di formazione
e supervisione
10. Piano
finanziario:
Previsione di
spesa totale
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali
€ 67.000
€ 8.000
Risorse
umane e
materiali
€ 7.000 (Fondo
sociale locale –
area giovani e
dipendenze)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
€ 52.000
AUSL:
Risorse
umane e
materiali
132
33
SCUOLE LIBERE DAL FUMO:
PREVENZIONE DELL'ABITUDINE AL FUMO TRA I GIOVANI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
X
Disabili
Anziani
□
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
X
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Intervento di consolidamento e sviluppo In continuità con i progetti “Infanzia colori” e “Lasciateci
puliti”.
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza nei luoghi di vita e lavoro” e numero 8
“Adolescenza”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna e AUSL di Ravenna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Provincia di Ravenna
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Giannalberta Savelli, Servizio Igiene Pubblica, Dip. Sanità pubblica, AUSL
Ravenna
Tel.: 054426683 e-mail: [email protected]
Scuole materne, scuole elementari, scuole secondarie di primo e secondo
grado; giovani usciti dai percorsi scolastici
Altri interventi/progetti in collaborazione con le politiche scolastiche ed
educative
- sensibilizzare il personale docente e non docente;
- offrire programmi didattici adatti ai diversi target;
- in occasione del 31 maggio, realizzare momenti pubblici per interventi
informativi ed educativi;
- attuare apposite rilevazioni finalizzate al monitoraggio dell'abitudine al
fumo;
- promuovere la predisposizione di un regolamento interno alla scuola per
il controllo del rispetto del divieto del fumo;
- attivare appositi percorsi per favorire la cessazione del fumo tra il
personale della scuola.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
133
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
AUSL, IOR, LILT - Sezione di Ravenna, Comuni, Ufficio scolastico
Provinciale; scuola.
Operatori sociali e sanitari, insegnanti
N° di incontri con il personale docente
N° di rilevazioni effettuate rispetto all’abitudine al fumo
N° di percorsi avviati nelle scuole
Previsione
di spesa
totale
10. Piano finanziario:
di cui
di cui
risorse
risorse
comunali regionali
Risorse
umane e
materiali
dei soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui Fondo
sanitario
regionale
risorse
umane quota parte
inserita in
costi Ausl
Area Infanzia
e
Adolescenza
Eventuali
risorse altri
soggetti
134
ANZIANI, DISABILI E NON AUTOSUFFICIENTI
Coordinatori:
Marisa Ancarani – Responsabile Servizi Sociali,
Comuni di Massa Lombarda e Bagnara
Miriam Di Federico – Responsabile SAA Lugo
Assessore referente:
Susanna Melandri – Assessore Politiche Sociali,
Comune di Conselice
Assistenti Sociali Coord. Area referente: Barbara Trapanese – Handicap
Francesca Gallegati – Assistenza Anziani
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
135
34
RAFFORZAMENTO E POTENZIAMENTO DEI PUNTI UNICI DI ACCESSO ALLE
PRESTAZIONI ED AI SERVIZI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE NON
AUTOSUFFICIENZE E AL PERCORSO DI PRESA IN CARICO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
X
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Anziani e Disabili
Accesso e presa in carico – potenziamento accesso alle prestazioni/servizi
e percorso presa in carica
Progetto di sviluppo
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema in rete per il supporto alla domiciliarita’”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo
di realizzazione
Dott.ssa Carla Golfieri, Responsabile del Servizio Sociale dell’ Unione dei
Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545
903578 Fax: 0545903591e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Persone in situazione di handicap grave, adulti e minori, per le
quali viene predisposto un progetto individualizzato di vita e di
cura finalizzato al mantenimento al proprio domicilio.
Politiche di integrazione socio-sanitaria
Accelerare i percorsi di presa in carico da parte del Servizio Sociale
Professionale attraverso il potenziamento delle risorse professionali che
operano a diretto contatto con l’utenza.
Investire sulla professionalità degli operatori per ampliare la possibilità di
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
136
predisposizione di progetti individualizzati di cura e di vita, costruiti e
condivisi con l’utente e la sua famiglia, tali da ricomporre in un’ottica
unitaria l’insieme delle attività e degli interventi, ridefinibili in relazione alle
modifiche intercorrenti nelle situazioni (continuità di cura assistenziale),
che consentano anche la divisione dei compiti e delle responsabilità fra gli
operatori, la verifica dei risultati e la ridefinizione degli interventi.
Favorire la proattività e fare emergere situazioni non conosciute dai servizi
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Operatori del Servizio Sociale Professionale
Riduzione dei tempi di presa in carico
Predisposizione progetti individualizzati di cura e di vita
Previsione
di cui risorse di
cui di cui FRNA
di
spesa comunali
risorse
(risorse
totale
regionali regionali)
Quota parte
€ 102.000
spese area
anziani e
disabili dei
singoli
Comuni e del
SS Associato
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazionale
NA
Per area
anziani
€ 68.000
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
Per area
disabili
€ 34.000
137
35
MONITORAGGIO ESITI DEL PROGETTO “ANALISI E RILETTURA DEGLI
INTERVENTI FINALIZZATI ALLA DOMICILIARITÀ E RESIDENZIALITÀ NEL
DISTRETTO DI LUGO”
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
X
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto in continuità con attività svolte a partire dal 2006
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” e 11
“Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture residenziali”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo
realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
c/o Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
nominativo e recapiti
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
- Coordinatori e responsabili di tutti i servizi e/o strutture per disabili del
territorio nonché gli operatori del Servizio Sociale per la
predisposizione dei progetti individualizzati
- Famiglie delle persone disabili
- La cittadinanza interessata alla conoscenza dei servizi per disabili
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
138
- Pubblicazione sul sito della Unione dei Comuni con specifico link del
Documento finale quale esito del progetto realizzato a seguito delle
rilevazioni effettuate nell’anno 2006/2007, inserendo la rilevazione sulla
mappatura delle risorse/offerta territoriale e l’indagine sulle famiglie.
- Richiesta a tutte le associazioni e servizi, che hanno partecipato alla
rilevazione, di inviare in tempo reale i dati per l’aggiornamento delle
6. Azioni previste
singole schede di rilevazione inserite nel sito dedicato.
- Coinvolgimento delle associazioni delle famiglie presenti nel territorio
per avviare una periodica rilevazione del bisogno delle famiglie
associate e non.
- Monitoraggio interno al Servizio Sociale per una costante tenuta della
rilevazione del Rischio di ogni nuova situazione inserita nella Mappa
handicap
Servizi sociali dei Comuni
7. Istituzioni/attori
Dirigenti e/o Responsabili dei Servizi presenti nel territorio.
sociali coinvolti
Associazioni delle famiglie
Responsabili dei servizi e delle strutture presenti sul territorio
8. Risorse umane che si Presidenti delle associazioni delle famiglie
prevede di impiegare
Operatori dei Servizi Sociali
Coordinatore Piano di Zona
- pubblicazione del documento nel sito dell’Unione della Bassa
9. Risultati attesi in
Romagna – Sportello sociale
relazione a indicatori
- n. schede di servizio aggiornate nell’anno
regionali/distrettuali (da
- n. questionari di rilevazione famiglie
esplicitare)
- relazione di rischio residenzialità
Previsione
di spesa
totale
10. Piano finanziario:
di cui
risorse
comunali
di cui
risorse
regionali
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
Risorse
umane e
materiali
dei soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
139
DOMICILIARITÀ’
36
CENTRI DIURNI PER ANZIANI: CONSOLIDAMENTO, AMPLIAMENTO E
FLESSIBILIZZAZIONE DELL’OFFERTA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Anziani
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Strutture
semiresidenziali per anziani (centri diurni)
Progetto di qualificazione, sviluppo e consolidamento degli interventi riferiti al sostegno alla
domiciliarità
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1. Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
ASP dei Comuni della Bassa Romagna
Comuni di Massa Lombarda e Alfonsine
Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo
Ambito distrettuale di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
Responsabile tecnico:
- Monica Tagliavini – Direttore ASP
- Giovanna Briccolani – Comune di Alfonsine
- Francesco Beltrani - Comune di Massa Lombarda
- Miriam Di Federico – SAA Az. Usl di Ra – Distretto Lugo
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
140
4. Destinatari
Anziani non autosufficienti assistiti a domicilio
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche di integrazione socio-sanitaria
La costruzione di progetti individualizzati evidenzia la necessità di poter
utilizzare forme flessibili di risposta di tipo semiresidenziale, quale
supporto significativo al mantenimento a domicilio degli anziani non
autosufficienti.
I servizi attualmente esistenti garantiscono all’anziano prestazioni
sia a carattere socio-assistenziale che sanitario, al fine di prevenire
e/o arrestare processi involutivi fisici e psichici mediante programmi
assistenziali differenziati in base al bisogno.
Le strutture a servizio del territorio sono 6 per un totale di 79 posti
convenzionati, così ripartiti:
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Comune
Alfonsine
Bagnacavallo
Fusignano
Lugo
Lugo (Voltana)
Massa
Lombarda
Ente Gestore
Comune Alfonsine
ASP
ASP
ASP
ASP
Posti convenzionati
17
15
10
18
9
Comune Massa L.
10
Tutti i Centri Diurni per anziani del territorio, gestiti dall’ASP e da singoli
Comuni, hanno attuato, già a partire dal 2008, azioni volte ad ampliare gli
orari di apertura dei Centri, ad attivare il servizio anche nei giorni festivi e
ad arricchire i servizi erogati dai Centri (pasto serale, bagno settimanale,
podologo, ecc.), nonché a flessibilizzare le giornate e gli orari di accesso
ai Centri secondo modalità più vicine alle esigenze delle famiglie e del
care giver.
Per l’anno 2009 è prevista:
- a carico dell’ASP, l’apertura di un nuovo Centro Diurno nel comune di
Cotignola (5 posti convenzionati), procedendo alla rimodulazione dei posti
attualmente convenzionati
- prosecuzione negli altri territori di azioni tese a facilitare l’accesso degli
utenti ai servizi dei Centri implementando e rendendo più flessibili gli orari
e le giornate di frequenza
- potenziamento del servizio di trasporto da e per i Centri Diurni per
facilitare/accompagnare le famiglie nel lavoro di cura, coinvolgendo anche
l’Associazionismo locale e la Cooperazione sociale
Enti gestori dei Centri: ASP della Bassa Romagna, Comune di Alfonsine,
Comune di Massa Lombarda
Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo
Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale
Direttore ASP
Responsabili Gestori strutture del territorio
Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale
n. nuovi posti attivati
n. giornate di apertura
n. accessi
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
141
Previsione di cui risorse
di
spesa comunali
totale
di cui
risorse
regionali
di cui FRNA di cui
Fondo
(risorse
regionali)
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specificare)
Per ORS
€ 342.124
€ 16.546
Da Bilancio
ASP
per
approntament
o spazi CD
Cotignola
€ 5.000
€ 69.764
€
1.005.548
10. Piano finanziario:
Di cui:
Comune
Alfonsine
€ 26.040
Comune
Massa L.
€ 39.724
Per
potenziame
nto
trasporto
€ 50.000
Spese
trasporto non
coperto
da
retta
€ 15.000
Comp. Utenti
€ 507.514
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
142
37
CENTRI DIURNI SOCIO-OCCUPAZIONALI PER ADULTI
E PERCORSI DI MIGLIORAMENTO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Strutture
semiresidenziali per disabili centri socio occupazionali
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito distrettuale di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
- Adulti con problematiche psico-fisiche e/o con disagio psico sociale e
disabilità di grado medio-lieve e con difficoltà di inserimento nel mondo del
lavoro.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
143
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
- Giovani e adulti con disabilità psichica-sensoriale e motoria di tipo mediograve
Politiche sanitarie, educative, formative, del lavoro.
- Accoglienza e inserimento di adulti con fragilità psico-sociale e con
disabilità di grado medio-lieve e medio-grave, in Centri diurni sociooccupazionali / laboratori artigianali su progetto mirato di intervento
predisposto dal Servizio Sociale.
Offerta territoriale:
• Centro socio- occupazionale Il Picchio con sede a Lugo capienza n. 14
posti (giornate di presenza previste n°- 2.670)
• Struttura lavorativa protetta CEFOP con sede a Villa S.Martino,
capienza 25 posti (giornate di presenza previste n.5.560).
• Centro socio-occupazionale Casa Novella con sede a Villa S.Martino,
capienza n. 10 posti (giornate di presenza previste n. 1.780).
• Centro socio- occupazionale L’Inchiostro con sede a Alfonsine,
capienza n. 10 posti (giornate di presenza previste n. 1.560).
• CIALS Coop. Sociale di tipo a e B con sede a Lugo, capienza n.14
posti, (giornate di presenza previste n. 3.100).
- Ridefinizione dei rapporti convenzionali con l’obiettivo di garantire
un’offerta di servizi adeguata ed omogenea nei tre distretti/Zone.
- Avvio del percorso formativo, già programmato nel Tavolo di confronto
costituito gli operatori referenti dei laboratori socio occupazionali presenti
nel territorio del distretto, finalizzato alla riflessione teorico-pratica inerente
l’approccio biopsicosociale per la progettazione individualizzata.
- Utilizzo delle proposte operative emerse dalla formazione per riformulare
le progettazioni individualizzate sugli ospiti dei servizi.
Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008
ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove
tipologie di intervento
Enti gestori dei Centri socio occupazionali in integrazione socio-sanitaria:
- Casa Novella gestito dalla Coop. Educare insieme
- Struttura lavorativa protetta gestito da CEFAL
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
- Centro Il Picchio gestito da Coop. Il Germoglio
- Centro L’Inchiostro gestito dal Comune di Alfonsine
- Cooperativa sociale CIALS
8. Risorse umane che Operatori dei Centri socio occupazionali del territorio del Distretto di Lugo
si prevede di
Psicopedagogista dell’AUSL
impiegare
Formatore
9. Risultati attesi in
Analisi della capacità di offerta per persone disabili medio-lievi e mediorelazione a indicatori gravi prossima alla migliore performance regionale
regionali/distrettuali
Realizzazione del percorso formativo
(da esplicitare)
Previsione di di cui risorse
spesa totale
comunali
10. Piano finanziario:
€ 502.456
€ 252.436
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
risorse
regionali
di cui FRNA di cui
Fondo
nazionale
NA
€ 225.000
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specificare)
€ 15.020 Compartecipa
zione utenti
€ 10.000
144
38
CENTRI SOCIO RIABILITATIVI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI
“GALASSIA” E “GIRANDOLA”: PROGETTI FLESSIBILI
CASA DELLA CARITÀ: INCREMENTO POSTI CONVENZIONATI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Strutture
semiresidenziali per disabili centri socio riabilitativi
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito distrettuale di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Responsabili tecnici:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
Dott.ssa Carla Calderoni Asp La Bassa Romagna tel. 054561308
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Cristina Celli Quarneti Asp La Bassa Romagna tel. 054550194
e-mail [email protected]
Persone affette da grave disabilità
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
145
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Integrazione socio-sanitaria, attività di volontariato, trasporti territoriali
- Accoglienza e inserimento di persone con disabilità di grado grave e
medio-grave, in Centri diurni socio-riabilitativi su progetto mirato di
intervento predisposto dal Servizio Sociale.
Offerta territoriale:
• Centro diurno “La Girandola” con sede a Bagnacavallo capienza n.
20 posti, (giornate di presenza previste n°.4.250)
• Centro diurno “Galassia”con sede a Fusignano, capienza n. 12 posti.
(giornate di presenza previste 2400)
• Centro diurno Casa della Carità con sede a Lugo, capienza n. 4
posti, di cui n.3 convenzionati (giornate di presenza previste n.880),
prevedendo di convenzionare anche il 4° posto.
Proseguiranno gli inserimenti di n. 6 disabili in Centri socio-riabilitativi
collocati in territori limitrofi al distretto e adeguati al tipo di bisogno dei casi
inseriti. Le giornate di utilizzo previste ammontano a n.1.320
- Indagine numerica in riferimento alle famiglie che necessitano di una
risposta più ampia in termini di giornate di aperture dei Centri SocioRiabilitativi di Bagnacavallo e Fusignano;
- Studio del progetto, valutazione dei costi conseguenti e delle risorse
umane necessarie, con iniziale sperimentazione dell’apertura dei Centri in
modo graduale nella giornata del sabato;
- In base ai bisogni espressi, eventuali aperture programmate alla
domenica e festivi; prolungamento degli orari nella fascia preserale, serale
e post-serale;
- Trasporto da e verso il domicilio.
Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008
ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove
tipologie di intervento
Enti gestori dei Centri socio-riabilitativi:
ASP, Casa della Carità, Enti del Privato sociale extradistretto
Comuni di Fusignano e Bagnacavallo, Cooperazione Sociale, Associazioni
di Volontariato
Operatori sociosanitari, referente delle attività assistenziali, coordinatore di
struttura, infermiere professionale su attività programmata, etc., volontari
Capacità di risposta ai bisogni espressi attraverso l’ampliamento delle
giornate di apertura.
Previsione di cui
di
spesa risorse
totale
comunali
10. Piano finanziario:
€ 849.540
€ 111.500
di cui
di cui FRNA di cui Fondo di cui Fondo Eventuali risorse
risorse
nazionale
sanitario
altri soggetti
regional
NA
regionale
i
Compartecipazio
ne utenti
€ 563.000
€ 100.000
€ 30.040
€ 45.000
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
146
39
ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO IN STRUTTURE RESIDENZIALI E/O
SEMI-RESIDENZIALI E INCREMENTO POSTI PRESSO C.S.R.R. GIRANDOLA E
C.S.R.R. CASA DELLA CARITÀ
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
X
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Accoglienza
temporanea di sollievo nelle strutture residenziali e semiresidenziali
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto della domiciliarità”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
3. Referente
e-mail: [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Persone affette da grave disabilità
Integrazione socio-sanitaria, attività di volontariato.
La costruzione di progetti individualizzati evidenzia la necessità di poter
utilizzare forme flessibili di risposta di tipo diurno e residenziale.
La residenzialità temporanea è stata fino ad ora possibile solo presso il
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
147
Centro Residenziale di Bagnacavallo attraverso l’utilizzo dei 2 posti letto e
contemporaneo inserimento nel C.Diurno La Girandola; rappresenta un
supporto significativo per la progettazione di ricoveri di sollievo quando la
famiglia è in difficoltà o in attesa di un posto residenziale idoneo.
Nel 2° semestre 2008 la Casa della Carità, già auto rizzata come CSR
Residenziale per disabili per n. 12 posti letto, ha avuto l’autorizzazione per un
nuovo posto per ricoveri temporanei/di emergenza.
Si prevede che possano usufruire di ricoveri temporanei/di sollievo n. 15
utenti nell’anno per un totale di 900 giornate.
In integrazione con il Progetto “Strutture residenziali di livello Alto e Medio:
Implementazione dell’offerta residenziale nel Distretto di Lugo per persone
disabili” sarà analizzata e programmata l’offerta attraverso l’attivazione di un
Gruppo di lavoro congiunto fra Servizio sociale, ASP, gestori delle strutture
residenziali presenti sul territorio, che preveda anche il coinvolgimento delle
Associazioni delle famiglie delle persone disabili, con l’obiettivo di valutare
l’implementazione dell’offerta sia rispetto alla residenzialità di livello alto sia
rispetto a forme di residenzialità in comunità-alllogio/alloggi protetti e che
possa prevedere anche utilizzo di p.l. per accoglienze temporanee.
Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008
ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove tipologie
di intervento.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
Enti gestori dei Centri socio-riabilitativi:
ASP, Casa della Carità, Enti del Privato sociale extradistretto
Comuni di Fusignano e Bagnacavallo, Cooperazione Sociale, Associazioni di
Volontariato
Operatori sociosanitari, Responsabile
Coordinatori di struttura, ecc.
Area
disabili,
Capacità di risposta ai bisogni espressi attraverso l’ampliamento delle
giornate di apertura.
Previsione
spesa totale
10. Piano
finanziario:
amministrativo
€ 160.500
di di
cui di
cui di
risorse
risorse
FRNA
comunali
regionali
€ 18.000
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
€ 65.998
cui di
cui di
cui Eventuali
Fondo
Fondo San. risorse
altri
Naz.N.A. Reg.
soggetti
€ 50.502
Contribuzione
utenti
€ 26.000
148
40
ASSISTENZA DOMICILIARE E TERRITORIALE
CON FINALITÀ SOCIO-EDUCATIVA - PRESTAZIONI EDUCATIVE TERRITORIALI INTERVENTI SOCIO-ASSISTENZIALI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – assistenza
domiciliare e servizi connessi
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto della domiciliarità”
1. Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Ambito distrettuale di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
4. Destinatari
Persone disabili
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche sanitarie, educative, formative, del lavoro, culturali, urbanistiche ed
abitative
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
149
Gli interventi socio assistenziali nell’Area disabili sono prioritariamente
finalizzati al sostegno alla domiciliarità. Per migliorare la qualità dei progetti
individualizzati occorre che sempre di più essi siano rispondenti ai bisogni
delle persone e, pur rispondenti a criteri di equità, trasparenza, prossimità e
appropriatezza, devono prevedere l’attivazione della più ampia gamma di
supporti dal sostegno al lavoro di cura alla messa in campo di risorse
economiche e di persone.
Proseguirà anche nel 2009 l’assistenza domiciliare con finalità educative a
favore di disabili adulti.
Si prevede la presenza di Educatori per un totale di 6.530 ore annue per
interventi a favore di 35 utenti adulti e minori.
Anche nel 2009 verranno attivati Percorsi per favorire l’inserimento
lavorativo di disabili in ambienti normali, attraverso interventi educativi
territoriali. Si prevede la presenza di Educatori per un totale di 7.500 ore
annue per interventi a favore di n. 40 utenti in inserimenti sociali in ambiente
di lavoro e n. 35 utenti in percorsi per l’inserimento lavorativo.
(v. Progetto “Interventi volti all’inserimento o al reinserimento sociale e
lavorativo”).
6. Azioni previste
Si prevede l’implementazione di attività finalizzate alla progettazione
individualizzata, quali:
• servizio di trasporto per accesso ai Centri Diurni delle persone non in
grado di provvedere in autonomia L’attività relativa ai trasporti dei disabili,
analogamente gli anziani, proseguirà nell’ambito delle convenzioni già in
essere con le Associazioni di Volontariato operanti sul territorio. E’ inoltre
previsto il consolidamento dell’offerta del servizio per favorire l’accesso e
la frequenza dei disabili ai Centri Diurni. Saranno finanziati da FRNA
anche i trasporti individuali per dializzati a sostegno del programma di
vita e di cura della persona
• interventi domiciliari socio-educativi sia come intervento alternativo alla
frequenza di servizi sia come attività di tipo osservativo per la costruzione
del progetto individuale più adeguato;
• prestazioni educative territoriali erogate da educatori / mediatori per il
lavoro incaricati di seguire gli inserimenti sociali in ambito lavorativo di
tipo continuativo;
• inserimenti sociali in ambito lavorativo di tipo osservativo, monitorati da
un educatore / tutor, per le persone non immediatamente collocabili al
lavoro che si trovano
in situazione di disabilità e/o vulnerabilità
sociale/sanitaria e per i minori fragili e/o disabili;
• contributi economici continuativi e straordinari
• contributi ANMIL
• assunzione e pagamento pasti
• compensi economici mensili per esperienze di inserimento sociale in
ambito lavorativo o esperienze di inserimento lavorativo propedeutiche al
collocamento al lavoro
Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008
ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove
tipologie.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Servizio sociale Unione dei Comuni
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
150
8. Risorse umane che Operatori del Servizio Sociale
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
n. interventi attivati per ogni singola tipologia di intervento
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione
spesa totale
€ 647.645
di di cui
risorse
comunali
Domiciliare
socio-educativa:
€ 188.000
10. Piano finanziario:
Domiciliare
socioeducativa:
€ 79.120
Educativa
territoriale
€ 145.000
Educativa
territoriale
€ 90.000
Trasporti
€ 293.925
Trasporti
€ 145.800
Pasti
20.720
Pasti
2.000
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
di cui FRNA di cui Fondo
risorse (risorse
nazionale NA
regionali regionali)
Trasporti
€ 145.000
Pasti
€ 8.000
Domiciliare
socioeducativa:
€107.000
di cui
Fondo
san.
Reg.
Eventuali
risorse altri
soggetti
Contribuzio
ne utenti
€ 10.725
Educativa
territoriale
€ 60.000
151
41
ASSEGNO DI CURA PER ANZIANI E DISABILI E QUOTA AGGIUNTIVA PER LE
ASSISTENTI FAMILIARI FINALIZZATA ANCHE ALL’EMERSIONE E QUALIFICAZIONE
DEL LAVORO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
Disabili
X
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
X
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Anziani e disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assegno di cura
anziani, assegno di cura disabili con handicap grave, assegno di cura gravissime disabilità
acquisite e contributo aggiuntivo assistenti familiari con regolare contratto
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
3. Referente
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
dell’intervento:
nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Responsabili tecnici:
A.S. Francesca Gallegati <coordinatore Area Anziani del S. Sociale
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S. Sociale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
152
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Assegno di cura anziani
- Le famiglie che mantengono l’anziano certificato non autosufficiente nel
proprio contesto e che ad esso garantiscono direttamente o avvalendosi per
alcune attività dell’intervento di altre persone, non appartenenti al nucleo
familiare, prestazioni socio assistenziali di rilievo sanitario nell’ambito di un
complesso programma assistenziale domiciliare.
- Altri soggetti che con l’anziano intrattengono consolidati e verificabili rapporti
di cura anche se non legati da vincoli familiari
- L’anziano stesso quando sia in grado di determinare e gestire le decisioni
che riguardano la propria assistenza e la propria vita.
- L’amministratore di sostegno per conto del beneficiario.
Assegno di cura disabili
- Persone minori e adulte in situazione di Handicap grave che presentano una
forte compromissione delle funzioni cognitive o totale dipendenza fisica con
riferimento alla D.R.1122/02.
- Persone minori, adulte e anziane affette da gravissime disabilità acquisite
plurime di tipo sensomotorio , comportamentale o cognitivo e/o con
gravissime limitazioni motorie che non sono sostanzialmente modificabili con
interventi riabilitativi e che necessitano di interventi complessi e prolungati
sia sociali che sanitari.con riferimento alla D.R. 2068/04
Quota aggiuntiva per assistenti familiari
- Le famiglie e/o l’anziano con un ISEE estratto inferiore a 10.000 euro che si
avvalgono per l’attività di cura, della collaborazione di assistenti familiari
assunte con regolare contratto di lavoro.
Politiche sociali a sostegno della domiciliarità
Politiche sanitarie
Integrazione sociale e sanitaria
Adattamento ambiente domestico Assistenza protesica
Assegno di cura anziani
- Garantire la continuità nella erogazione in costanza di bisogno
- Implementare il numero degli assegni corrisposti e miglioramento
percentuale delle compresenza dell’assegno con altri servizi integrati in un
progetto di assistenza personalizzato
- Sostenere con l’assegno di cura le persone valutate dall’UVG in attesa di
residenzialità
- Estensione dell’ erogazione della quota aggiuntiva a supporto della
qualificazione e regolarizzazione del lavoro di cura svolto dalle assistenti
familiari
- Semplificare il sistema di valutazione della non autosufficienza per i rinnovi
dei contratti in costanza del bisogno assistenziale
Assegno di cura disabili
- Dare continuità alla erogazione dell’assegno per i disabili adulti con una
procedura semplificata che preveda, alla scadenza dei singoli contratti, la
verifica della permanenza delle condizioni di accesso e di bisogno
originarie sociali, sanitarie ed economiche .
- Proseguire nella sperimentazione della ’erogazione dell’assegno di cura ai
minori disabili sulla base dei criteri e procedure condivisi a livello
provinciale.
- Proseguire con l’erogazione del contributo aggiuntivo per le famiglie che si
avvalgono di assistenti familiari con regolare contratto di lavoro previa
verifica dei requisiti previsti dalla normativa regionale.
- Valutazione in U.V.D. dei soli nuovi progetti proposti per tutte le tipologie,
con priorità per coloro che non usufruiscono di altri servizi
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
153
Azienda U.S.L. di Ravenna
SAA Distretto di Lugo
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Assegno di cura Anziani
Medici geriatra
Medicoi medicina Generale
Infermieri
Assistente Sociale Coordinatore / Assistenti Sociali territoriali
8. Risorse umane
Personale Amministrativo
Assegno di cura disabili
che si prevede di
impiegare
A.S. Coord. Area Handicap
Assistenti sociali assegnate a tempo parziale all’area handicap
MMG delle singole persone per la valutazione integrata socio sanitaria
UVD aziendale per la valutazione nuovi casi
Il Responsabile M.O. Anziani e Disabili per la validazione dei progetti
Amministrativo SAA per erogazione assegno e tenuta contabilità
Assegno di cura anziani
Numero assegni erogati erogati e loro durata
9. Risultati attesi in
Numero assegni erogati in compresenza con altri servizi
relazione a indicatori
Numero quote aggiuntive erogate
regionali/distrettuali
Assegno di cura disabili
(da esplicitare)
n. assoluto assegni di cura erogati
n. nuovi assegni di cura nell’anno
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Previsione di di
cui
spesa totale
risorse
comunali
€ 2.082.629
Assegno di
cura
anziani
€ 49.639
10. Piano
finanziario:
di
cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
Assegno di
cura
Disabili
(DGR
1122/02)
€ 40.050
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui Fondo di cui
Fondo
nazionale NA
sanitar
Assegni di cura
Assegni di cura io
anziani
(DGR 1122/02) region
€ 1.550.000
ale
€ 220.000
Contributo
Contributo
aggiuntivo
aggiuntivo
assistenti
familiari anziani assistenti
familiari disabili
€ 130.000
€ 10.000
Assegno di cura
gravissime
disabilità
acquisite
(DGR 2068/04)
€ 82.940
di cui FRNA
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specifica
re)
154
42
QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA A DOMICILIO ED EMERSIONE DEL
SOMMERSO: PERCORSI DI FORMAZIONE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Azioni trasversali
Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari
Progetto in continuità con l’anno 2007
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito Distrettuale di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
Disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Responsabili tecnici:
A.S. Francesca Gallegati Coordinatore Area Anziani del S. Sociale
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S. Sociale
4. Destinatari
Assistenti familiari straniere
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
155
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche dell’immigrazione
Politiche della formazione
Politiche del lavoro
Il progetto prevede per l’anno 2009 le seguenti azioni:
- Consolidamento delle attività dello Sportello per gli Immigrati di Lugo
con funzioni di:
• tutoraggio e mediazione per le assistenti familiari già impiegate in
lavori di cura ed assistenza presso nuclei familiari italiani;
• consulenza rispetto agli adempimenti fiscali e burocratici riguardo
ai contratti di lavoro per assunzione di personale addetti
all’assistenza;
- Implementazione dei percorsi formativi rivolti alle assistenti familiari,
6. Azioni previste
attraverso moduli organizzativi da estendere a tutti i Comuni dell’Ambito
Distrettuale prevedendo anche affiancamento/tutoraggio in struttura o
presso al domicilio e sostituzione dell’assistente familiare presso il
domicilio con personale SAD Comunale
- Coordinamento dei moduli formativi in collaborazione con le
associazioni di volontariato, gli istituti di formazione professionale, lo
Sportello per gli Immigrati di Lugo, il Centro per l’Impiego, la
Cooperazione Sociale, le Organizzazioni Sindacali territoriali e i Comuni
del Distretto.
Sportello per gli Immigrati, Centro per l’impiego, Associazioni di volontariato
7. Istituzioni/attori
(CRI, AUSER, Centri Ascolto Caritas ecc.), Istituto professionale Sacro
sociali coinvolti
Cuore di Lugo
Operatore Sportello per gli Immigrati
8. Risorse umane che
Operatori SAA di Lugo
si prevede di
Assistente Sociale Coordinatore Area Anziani
impiegare
ADB/OSS
9. Risultati attesi in
Implementazione dei percorsi formativi attraverso la verifica del numero dei
relazione a indicatori corsi programmati e del numero delle assistenti coinvolte nella frequenza
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Prevision di cui risorse
di cui
e di
comunali
risorse
spesa
regionali
totale
€ 6.769,73
(spese di
€ 34.000 publicizzazione,
di personale dei
Servizi Sociali
Associati e dei
Servizi e SAD
Comunali)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
di cui Fondo
FRNA
nazionale NA
(risorse
regionali)
€ 27.230,27
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
156
43
CONSOLIDAMENTO E QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ CONNESSE ALLE
DIMISSIONI PROTETTE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Anziani
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assistenza
domiciliare - Programma dimissioni protette
Progetto in continuità con l’anno 2008
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito Distrettuale di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
dell’intervento:
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Responsabili tecnici:
A.S. Francesca Gallegati, Coordinatore Area Anziani del S. Sociale
A.S. Barbara Trapanese, Coordinatore Area Disabili del S. Sociale
Persone in situazione di fragilità che, dimesse dai reparti ospedalieri
successivamente alla fase post acuta, necessitano di tutela e sostegno nel
momento del rientro al domicilio.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
157
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche socio sanitarie, politiche sanitarie.
- Consolidare e sviluppare l’esperienza delle dimissioni protette attraverso la
completa applicazione del protocollo aziendale (Dimissione protette
effettuate nel corso del 2008: 4.400 ore, utenti con progetto di dimissione
protetta con intervento socio-assistenziale numero 217)
- Consolidare i processi già avviati di qualificazione delle modalità di
effettuazione delle dimissioni protette avendo cura di garantire:
• l’individuazione tempestiva da parte dei reparti ospedalieri dei
6. Azioni previste
pazienti eleggibili per la dimissione protetta ed il conseguente
raccordo con l’organizzazione multiprofessionale territoriale ( Punto
Unico d’Accesso) per assicurare la continuità assistenziale tramite
una presa in carico sanitaria e sociale a monte e a valle dei ricoveri
ospedalieri:
• l’attivazione di progetti individualizzati integrati socio sanitari che
privilegino la dimissione al domicilio o soluzioni di ricovero
temporaneo in strutture protette.
Reparti ospedalieri,servizio infermieristico domiciliare, SAA, MMG. Servizio
7. Istituzioni/attori
Sociale, Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Cooperazione Sociale
sociali coinvolti
(Cerchio – Zerocento)
8. Risorse umane
Personale sanitario: medici, infermieri
che si prevede di
Personale sociale: assistenti sociali, ADB/OSS
impiegare
Personale amministrativo
9. Risultati attesi in N. complessivo dimissioni protette di cui n. con progetto sanitario,
relazione a indicatori N. con progetto sociale, n. con progetto integrato.
regionali/distrettuali Verifica n. segnalazioni dimissione protette che non hanno rispettato i tempi di
(da esplicitare)
attivazione previsti dal protocollo.
10. Piano
finanziario:
Previsione
di spesa
totale
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali (Fondo sociale
locale e Fondo
famiglia)
€ 271.296
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
€ 90.000
di cui
Fondo
nazion
ale NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€ 181.296
158
44
SOSTEGNO AL DOMICILIO E ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
X
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Anziani e Disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assistenza
domiciliare e servizi connessi
Progetto di sviluppo e consolidamento
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1.Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito Distrettuale di Lugo
realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
dell’intervento:
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
nominativo e recapiti
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Responsabili tecnici:
A.S. Francesca Gallegati, Coordinatore Area Anziani del S. Sociale
A.S. Barbara Trapanese, Coordinatore Area Disabili del S. Sociale
Persone in condizione di non autosufficienza
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche socio sanitarie, politiche sanitarie, politiche della casa e
dell’assetto urbano (sicurezza stradale, trasporto sociale, abbattimento
barriere architettoniche), tecnologie informatiche
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
159
6. Azioni previste
- Consolidare l’assistenza domiciliare integrata cercando di raggiungere
con gradualità tutta la popolazione non autosufficiente eleggibile per
l’assistenza sociale e sociosanitaria (oltre alla popolazione anziana porre
attenzione alla popolazione con disabilità grave e gravissima, minori ed
adulti e con problematiche di salute mentale)
- Consolidare e qualificare l’Assistenza Domiciliare socio-sanitaria e socioassistenziale. A seguito della prossima normativa sull’accreditamento si
prevede la riorganizzazione del servizio e soluzioni gestionali che
vedano nell’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) il punto di
coordinamento delle attività a sostegno della domiciliarità.
- Ridefinire il sistema di accesso e presa in carico per garantire equità ed
omogeneità di trattamento a tutti i cittadini e tempestività nell’erogazione
del servizio attraverso una semplificazione del sistema di valutazione
della non autosufficienza (Sportelli sociali in rete e capillarità dei punti
unici di accesso)
- Aumentare l’appropriatezza e l’efficacia nella presa in carico integrata,
unitaria e continuativa attraverso “un progetto .personalizzato di vita e di
cura” che accompagna la persona ed il suo nucleo familiare nella scelta
delle opportunità assistenziali piu’ appropriate , prima fra tutte quelle che
si realizzano al domicilio per contribuire ad evitare o ritardare il ricovero
definitivo in una struttura residenziale.
- Offrire alle persone percorsi assistenziali integrati con altre opportunità e
politiche sociali e socio sanitarie di sostegno alla domiciliarità quali:
• Servizi socio assistenziali domiciliari (assistenza domiciliare di
base, pasti, spesa, farmaci, telesoccorso, ecc)
• integrazione con l’assistenza medica, infermieristica,
fisioterapica,specialistica e protesica
Le azioni previste si integreranno con:
• sostegno economico attraverso assegni di cura, contributi per
assistenti familiari e contributo una tantum per l’adattamento
domestico
• consulenza CAAD per l’adattamento domestico
• ricoveri di sollievo in strutture semiresidenziali e residenziali
(Delibera Regionale n. 1206/07)
• sostegno al care giver e formazione alle assistenti familiari (vedi
progetti dedicati)
Azienda U.S.L. di Ravenna Distretto Sanitario di Lugo, SAA,
7. Istituzioni/attori
Unione dei Comuni, i 9 Comuni del distretto, ASP della Bassa Romagna,
sociali coinvolti
Cooperazione Sociale (Cerchio – Zerocento)
Personale sanitario: medici, infermieri, terapisti della riabilitazione, tecnici
8. Risorse umane che si
per consulenza adattamento domestico, assistenti sociali, ADB/OSS,
prevede di impiegare
personale amministrativo.
9. Risultati attesi in
Migliorare la capacità di offerta di servizi socio sanitari prossimi alla
relazione a
miglior performance regionale
indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
160
Previsione di
spesa totale
di cui
risorse
comunali
€ 3.646.134
€ 509.898
di cui
risorse
regionali
di cui FRNA
(risorse
regionali)
Per ADI
Area anziani
€ 908.183
Area disabili
€ 90.000
10. Piano finanziario:
Per consegna
pasti a
domicilio
€ 57.000
di cui
di cui Fondo
Fondo sanitario
nazion regionale
ale NA
€ 1.213.018
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specifica
re)
Compart
ecipazio
ne utenti
per sad,
pasti e
telesoc.
anziani e
disabili
€
868.035
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
161
45
PALESTRA DELLA MENTE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
□
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Anziani
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Attività rivolta ai
gruppi
Progetto di consolidamento e sviluppo avviato nel 2007 (Progetto Regionale Demenze)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1.Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Ambito Distrettuale di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
dell’intervento:
nominativo e recapiti Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Responsabile Tecnico: Luisa Foresti - A.S. Coordinatore
- Anziani assistiti a domicilio con diagnosi di demenza di grado lieve e
moderato, come da protocollo di ricerca AUSL, e loro famigliari
- Altre persone e/o assistenti famigliari che assistono a domicilio anziani
affetti da demenza
Interventi di qualificazione dell’assistenza domiciliare per le demenza
Interventi a sostegno della domiciliarità
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
162
- Reclutamento di nuovi utenti, come da protocollo di ricerca AUSL, con
invio dei casi da parte del Geriatra del Consultorio Demenze alla Psicologa
del Centro di Ascolto
- Valutazione preliminare dell’anziano e del familiare effettuata dalla
Psicologa del Centro di Ascolto mediante gli specifici strumenti previsti dal
protocollo di ricerca
- Realizzazione di cicli trimestrali che prevedono interventi di stimolazione
cognitivo- sensoriale rivolti ai nuovi utenti in setting di piccolo gruppo
(massimo 8), due volte la settimana per 3 ore ciascuna, per 24 incontri
totali per ciclo di trattamento
- Rivalutazione post trattamento con comunicazione al famigliare degli
6. Azioni previste
obiettivi raggiunti, delle autonomie mantenute e dei suggerimenti, strategie
assistenziali e azioni di cura da continuare al domicilio
- Per i soggetti che già nel 2008 hanno partecipato agli incontri, si prevede
la possibilità di ripetere la frequentazione della palestra con lo svolgimento
di un ciclo trimestrale di stimolazione cognitiva
- Offerta a tutti i famigliari della possibilità di beneficiare del tempo libero
mentre il congiunto è impegnato nell’attività di stimolazione, oppure di
partecipare agli incontri formativi (5 incontri per ciclo trimestrale)
organizzati contemporaneamente in locali separati presso la Palestra della
Mente.
- Valutazione del gradimento
Azienda USL (Servizio Assistenza Anziani Distretto di Lugo)
7. Istituzioni/attori
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
sociali coinvolti
- Responsabile attività assistenziali (RAA) già esperto nella attività della
8. Risorse umane che palestra e altro operatore di assistenza formato
si prevede di
- Psicologa del Centro di Ascolto
impiegare
- Assistente Sociale del Centro di Ascolto
- Geriatri del Consultorio Demenze
9. Risultati attesi in
- Soddisfazione dei famigliari rilevata attraverso l’apposito questionario
relazione a indicatori - Incremento del numero di anziani frequentanti la Palestra
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione di
spesa totale
€ 42.174
di cui
di cui
risorse
risorse
comunali regionali
10. Piano finanziario:
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
Risorse da
“Progetto
regionale
demenze”
€ 20.324
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
€ 10.000
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€ 11.850
163
46
INDIVIDUAZIONE DI POSTI RESIDENZIALI PER L’ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI
SOGGETTI AFFETTI DA DEMENZA, ASSISTITI A DOMICILIO, IN FASE DI
SCOMPENSO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
□
Anziani
Disabili
X
Povertà e
Esclusione
Immigrati
stranieri
□
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, della
salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Anziani
Assistenza residenziale
Progetto innovativo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture
residenziali per anziani e disabili”
1.Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Ambito Distrettuale di Lugo
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
3. Referente
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
dell’intervento:
nominativo e recapiti e-mail: [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Dott.ssa Monica Tagliavini – Direttore Asp La Bassa Romanga
Persone affette da demenza in fase di scompenso cognitivo
comportamentale, assistite a domicilio, e loro familiari/care giver
Interventi di miglioramento ambientale delle strutture residenziali per anziani
Interventi di sostegno al domicilio e assistenza domiciliare integrata, in
particolare assistenza domiciliare “ esperta” per le demenze
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
164
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
- Individuazione della struttura con i requisiti necessari per realizzare il
progetto e definizione del N° di posti dedicati
- Definizione del percorso di accesso/dimissione
- Definizione del fabbisogno di personale necessario per la qualificazione
assistenziale dei posti dedicati in termini di ore e di qualifica professionale
- Formazione del personale
AUSL, Ente gestore la struttura residenziale, Servizio sociale, Unione dei
Comuni della Bassa Romagna.
Geriatri del Consultorio Demenze, Psicologa del Centro di Ascolto, Adb e IP
della struttura individuata, Assistenti Sociali.
Redazione del progetto operativo
Formazione del personale
Previsione di
spesa totale
10. Piano finanziario:
di cui
risorse
comunali
Attività
finanziata
all’interno del
progetto
“L’offerta di
residenzialita’
della rete
distrettuale dei
servizi per
anziani: case
protette/RSA”
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
165
47
QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE RIVOLTI ALLE
PERSONE AFFETTE DA DEMENZA E AI LORO FAMIGLIARI-CAREGIVER
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
X
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Anziani
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assistenza
domiciliare e servizi connessi
Progetto innovativo integrato con le attività svolte nella Palestra della mente (Progetto Reg.le
Demenze)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1.Soggetto capofila AUSL
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
3. Referente
e-mail: [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Operatori di assistenza domiciliare sufficientemente motivati al lavoro con gli
anziani ed in particolare con anziani affetti da demenza, e dotati di buone
4. Destinatari
capacità relazionali necessarie nel rapporto di counseling con le famiglie
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
166
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Integrazione politiche socio sanitarie, politiche abitative
- Predisposizione di un programma formativo specifico all’interno del quale
prevedere attività pratica presso la Palestra della mente finalizzato a
sviluppare competenze di base nella stimolazione cognitiva ed abilità
relazionali ed assistenziali adeguate alla patologia dementigena
- Individuazione di operatori domiciliari attraverso colloqui mirati effettuati
6. Azioni previste
dalla Psicologa del Centro di Ascolto
- Definizione del percorso specifico per l’accesso al servizio domiciliare
competente per le demenze
- Avvio del programma formativo in caso di completamento dell’assetto
organizzativo-gestionale dell’ Assistenza domiciliare
AUSL (Servizio Assistenza Anziani- Distretto di Lugo)
7. Istituzioni/attori
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
sociali coinvolti
Cooperazione Sociale
Operatori Socio Sanitari
Psicologo del Centro di Ascolto
Assistente Sociale del Centro di Ascolto
8. Risorse umane
Responsabile attività assistenziali (RAA) esperto nella attività della palestra
che si prevede di
della mente e altro operatore di assistenza formato
impiegare
Assistenti Sociali responsabili del caso
Geriatri del Consultorio demenze
9. Risultati attesi in Elaborazione del programma formativo
relazione a indicatori Elaborazione del Documento di accesso al servizio
regionali/distrettuali Eventuale avvio della formazione
(da esplicitare)
Previsione di
spesa totale
10. Piano
finanziario:
Attività
finanziata
all’interno del
“Sostegno al
domicilio e
assistenza
domiciliare
integrata”
di cui
risorse
comunali
di cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
167
48
PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA NELLA POPOLAZIONE ANZIANA FRAGILE:
PREVENZIONE DELLE CADUTE.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Interventi trasversali per Anziani e disabili
Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili
Progetto innovativo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Obiettivi triennali Tabella 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro”
1.Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito Distrettuale di Lugo
realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
nominativo e recapiti
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
5.Eventuali
interventi/politiche
Integrate collegate
Responsabile Tecnico: Francesca Gallegati – A.S. Coordinatrice Area
Anziani
Anziani fragili a rischio di caduta
- Interventi per l’adattamento domestico
- Interventi sanitari di controllo sulle politerapie farmacologiche
- Politiche per l’abbattimento delle barriere architettoniche
- Interventi per il contrasto dell’isolamento
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
168
6. Azioni previste
Prima fase
- Individuazione degli anziani con elevato rischio di caduta eleggibili per gli
interventi di ginnastica dedicata a partire dal Registro delle persone con
fragilità
- Individuazione della/e sede/i in cui realizzare gli interventi (es.palestra
scolastica, spazi nei centri sociali, …)
- Definizione dei programmi di ginnastica dedicata (tipologia dell’attività
motoria appropriata, frequenza e durata degli interventi) da parte di
un’èquipe competente (fisiatra, geriatra, fisioterapista)
- Reclutamento dei destinatari
Seconda fase
- Effettuazione degli interventi di somministrazione dell’ attività
fisica adattata per gruppi, secondo il programma definito
AUSL,
istituti scolastici, servizio sociale, unione dei Comuni della Bassa
7. Istituzioni/attori
Romagna, associazioni di volontariato.
sociali coinvolti
8. Risorse umane che si Epidemiologi, medici, terapista della riabilitazione, assistenti sociali,
prevede di impiegare
volontari
9. Risultati attesi in
- Elaborazione del progetto entro il 2009 ed eventuale avvio degli
interventi
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
cui
risorse di cui risorse di
regionali
FRNA
(risorse
(Fondo
Attività finanziata sociale locale regionali)
Fondo
all’interno
del e
“Progetto Azioni e famiglia)
progetti per il
contrasto
dell’isolamento e
della
solitudine
dei soggetti fragili”
di
cui
comunali
10. Piano finanziario:
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazion
ale NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
di
cui
risorse
comunali
Risorse
di
personal
e
169
49
AZIONI E PROGETTI PER IL CONTRASTO DELL’ISOLAMENTO E DELLA
SOLITUDINE DEI SOGGETTI FRAGILI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
X
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Interventi trasversali per Anziani e disabili
Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili
Progetto in continuità
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1.Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito Distrettuale di Lugo
realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
3. Referente
e-mail: [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Anziani in condizioni di fragilità (vulnerabilità sociale e sanitaria)
Interventi sociali e sanitari per la riduzione del rischio di cadute negli
anziani fragili
- Consolidamento, aggiornamento e manutenzione registro Aziendale
delle persone con fragilità
- Costituzione di gruppi di volontari che, con il supporto delle consulte di
quartiere e dei consigli frazionali, e in collaborazione con gli operatori
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
170
della rete dei servizi per anziani, prendono in “affidamento” le persone
del loro quartiere/frazione i cui nominativi sono estratti dal registro fragili
- Svolgimento di attività di telefonia sociale (monitoraggio a distanza) e
interventi di assistenza leggera e prassi di buon vicinato (visite domiciliari
di verifica per i casi critici e di compagnia, accompagnamento per
disbrigo pratiche burocratiche, organizzazione di momenti di
socializzazione, spesa a domicilio)
- Segnalazione ai servizi di riferimento delle situazioni ad elevato rischio
rilevante
- Accessi domiciliari programmati o attivati in caso di bisogno segnalato
effettuati dal personale sanitario (MMG, IP) e socio-assistenziale
(Assistente sociale, Adb) dei servizi di assistenza domiciliare (vedi ad es.
piano di intervento annuale per il contrasto degli effetti delle ondate
anomale di calore)
AUSL (SAA, Dipartimento Cure Primarie, Presidio Ospedaliero) MMG,
7. Istituzioni/attori
Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Servizio sociale),
sociali coinvolti
associazionismo e volontariato (AUSER, San Vincenzo, ecc.) sindacati,
consigli frazionali e di quartiere, Diocesi e Parrocchie
- Responsabile SAA e Responsabile Ufficio Anziani, quali referenti
territoriali per il registro fragili Aziendale
- almeno 3 volontari per ciascun comune del Distretto per attività di
monitoraggio e contatto con fragili
8. Risorse umane che si - 1 amministrativo
prevede di impiegare
- Assistente sociale coordinatore SAA per il coordinamento dell’attività e il
raccordo volontariato altri soggetti
- Personale sanitario e socio-assistenziale dei servizi domiciliari
prevalentemente in casi di emergenza (disagio bioclimatico)
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano finanziario:
Percezione dei destinatari delle condizioni e qualità di vita, dello stato di
salute, della sicurezza/insicurezza
Previsione
di spesa
totale
di cui
risorse
comunali
di cui
risorse
regionali
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
€ 50.502
€ 84.296
di cui
Eventuali
Fondo
risorse altri
sanitario soggetti
regionale
€ 134.748
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
171
50
CENTRO ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO (C.A.A.D.)
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e Giovani
adolescenza
□
□
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute mentale
Dipendenze
□
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
Piano di Attivita’ Frna
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Interventi trasversali per Anziani e disabili
Servizi di consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico – Servizio di
consulenza dei CAAAD provinciali
Progetto in continuità
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
Comune di Ravenna – Comune capoluogo cui compete la responsabilità del
1.Soggetto capofila
CAAD a livello provinciale
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Distretti di Ravenna, Lugo e Faenza
Dott.ssa Noemia Piolanti
Capo Area Politiche di Sostegno, Giovani e Sport Comune di Ravenna
tel 0544 482393
fax 0544 482584
e mail: [email protected]
Anziani, disabili e loro famiglie, operatori sociali/sanitari, associazioni,
tecnici privati/pubblici, artigiani
Politiche sociali, politiche urbanistiche, edilizia privata.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
172
Consolidare, qualificare e sviluppare le attività del CAAD alla luce delle
nuove competenze previste dalle DGR 509/2007 e 1206/2007, ascrivibili ad
una più puntuale intercettazione del bisogno e di certificazione degli
interventi.
Nel corso del 2008 è stato predisposto uno specifico gruppo di lavoro che
ha approntato uno specifico progetto di riorganizzazione del CAAD volto a:
- attivare nuove modalità organizzative per favorire l'intercettazione del
bisogno e la conseguente presa in carico assicurando l'accesso degli
utenti da tutte le zone sociali della Provincia;
- rafforzare l'equipe in una logica di sinergia e intercambiabilità degli
6. Azioni previste
operatori, per rispondere alle sempre più complesse e numerose
richieste dell'utenza
- sensibilizzare l' opinione pubblica nonché tecnici, progettisti, funzionari
degli Enti locali con funzioni di progettazione e verifica nel settore
dell'Edilizia privata, circa le opportunità offerte dal CAAD;
- rivedere le attuali procedure in essere affrontandole secondo una una
logica interistituzionale e semplificare i processi favorendo l'interscambio
di informazioni e documenti fra tutti gli uffici e gli operatori coinvolti.
- attivazione delle 3 equipe distrettuali
Nel corso del 2009 si dovranno attuare le azioni sopra indicate, previste
all'interno del progetto di riorganizzazione.
Comuni del Distretto di Ravenna, Del Distretto di Faenza, del Distretto di
7. Istituzioni/attori
Lugo; Az. Usl di Ravenna, Consorzio per i Servizi Sociali di Ravenna,
sociali coinvolti
Cervia e Russi, Servizi Sociali Associati del Distretto di Faenza, Servizi
Sociali Associati dell’Unione dei Comuni.
8. Risorse umane che Operatori dei servizi sopra indicati.
L'e 3 equipe distrettuali sono attualmente composta da n. 9 operatori cui si
si prevede di
affiancano n. 3 operatori che operano nei punti di front office.
impiegare
9. Risultati attesi in
Realizzazione delle azioni indicate nel progetto di riorganizzazione validato
relazione a indicatori Rapporto tra azioni da realizzare/azioni realizzate
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
di cui risorse
comunali
10. Piano finanziario:
Costi di
personale e
organizzativi
da definire
di cui risorse
di cui
regionali
FRNA
(Fondo
(risorse
sociale locale regionali)
e Fondo
famiglia)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui Fondo
Eventuali
sanitario regionale risorse altri
soggetti (da
specificare)
Costi di personale
e organizzativi da
definire
173
51
CONTRIBUTI PER L’ADATTAMENTO DOMESTICO (DGR E.R. 1206/2007)
E LA MOBILITA’ (ART. 10 LR 29/97)
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e Giovani
adolescenza
□
□
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute mentale
Dipendenze
□
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
X
Piano di Attivita’ Frna
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Interventi trasversali per Anziani e disabili
Servizi di consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico – contributi per
l’adattamento domestico e per l’autonomia in ambiente domestico
Progetto di sviluppo e consolidamento
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Distretto di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo
(capofila nell’erogazione dei contributi LR 29/97)
tel.0545 38531- fax: 0545 38396
e-mail: dall’[email protected]
Persone in situazione di handicap grave
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
174
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche sociali, politiche per la mobilità, politiche per prevenire le
situazioni di isolamento e fragilità
Fornire adeguate informazioni sui criteri di accesso ai contributi e alle
diverse fonti di possibile finanziamento che intervengono per l’abbattimento
dei costi di adattamento domestico.
Per l’applicazione della L.R. 29/97
Il Comune di Lugo, quale soggetto cui spetta la titolarità delle procedure,
mantiene i rapporti col la Regione Emilia Romagna e coordina lì istruttoria
provvedendo alla definizione della graduatoria degli aventi diritto.
Successivamente all'assegnazione delle risorse da parte delle Regione, il
6. Azioni previste
Comune di Lugo provvede all'erogazione diretta del contributo agli aventi
diritto.
Per l’erogazione di contributi per l’adattamento domestico DGR
1206/07
Il Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni provvede, attraverso la presa in
carico della persona/famiglia che necessita dell’intervento, all’attivazione
della apposita Commissione (vedi scheda “Centro per l’Adattamento
Domestico”) , procedendo successivamente alla verifica dei requisiti e alla
erogazione del contributo.
Servizio Sociale dell’Unione
7. Istituzioni/attori
Comune di Lugo
sociali coinvolti
Commissione Distrettuale CAD
8. Risorse umane che 1 istruttore amministrativo del Comune di Lugo
Personale del Servizio Sociale Professionale e Amministrativo dell’Unione
si prevede di
dei Comuni della Bassa Romagna
impiegare
n. contributi erogati ai sensi L.R. 29/97 a favore delle persone in situazione
9. Risultati attesi in
di handicap grave, per l'acquisto o l'adattamento di autoveicoli e per
relazione a indicatori l'acquisto di ausili, attrezzature ed arredi personalizzati per la casa secondo
regionali/distrettuali
i criteri e le procedure definiti in base alla DGR 1161/2004
(da esplicitare)
n. contributi erogati ai sensi della DGR 1206/2007
Previsione di
spesa totale
di cui
risorse
comunali
di cui risorse di cui FRNA
(risorse
regionali
regionali)
Spese di
personale
per l’attività
istruttoria
€ 23.412
(Fondo
Locale –
Contributi
Legge 29)
€ 103.412
10. Piano finanziario:
da definire
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventual
i risorse
altri
soggetti
€ 80.000
175
52
ABITARE IN SICUREZZA: PORTIERATO SOCIALE, ALLOGGI CON SERVIZI
E LE NUOVE COMUNITA’ ALLOGGIO DI VOLTANA E FUSIGNANO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
X
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
Piano di Attività FRNA
Anziani
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Servizi di
prossimità (portierato sociale, custode sociale, alloggi con servizi, ecc)
Assistenza residenziale – altre strutture (casa di riposo, comunità alloggio, ecc)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” e n. 12
“Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
ASP della Bassa Romagna
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
Disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Responsabili tecnici:
Dott. Nicola Allegri – Asp La Bassa Romagna tel. 0545212280 e-mail
[email protected]
Cristina Celli Quarneti – Asp La Bassa Romagna tel. 054550194
e-mail
[email protected]
A.S. Francesca Gallegati - coordinatore Area Anziani del S. Sociale
A.S. Barbara Trapanese – coordinatore Area Disabili del S. Sociale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
176
4. Destinatari
Anziani, disabili, persone in situazione di fragilità sanitaria e sociale
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
- Politiche/interventi di sostegno alle fasce di popolazione fragile in
integrazione con politiche abitative
- Politiche di sostegno alla domiciliarità
- Consolidamento delle soluzioni domiciliari protette già avviate nel corso
dell’anno 2008, quali alloggi protetti per anziani con servizio di custodia sulle
24 ore, alloggi con servizi di assistenza e di portierato sociale otto ore al
giorno;
- Individuazione, nell’ambito degli alloggi di edilizia residenziale pubblica del
territorio, dei condomini abitati da popolazione vulnerabile, a rischio di
esclusione sociale o in condizioni di non autosufficienza;
- Formalizzazione di un protocollo di sperimentazione e sviluppo graduale di
forme di portierato sociale per l’organizzazione di un servizio misto in
collaborazione con l’Azienda Casa Emilia Romagna di Ravenna unitamente
ad operatori espressi dal privato sociale, attraverso il quale il
“portiere/custode sociale” diventa la figura di riferimento per le necessità del
quotidiano.
In riferimento alla nuova Comunità Alloggio di Voltana (ente gestore ASP):
- Gestione della comunità posta all'interno del Centro Anziani di Voltana,
predisposta per l’ accoglienza di 8 anziani con diverso grado di non
autosufficienza.
In riferimento alla nuova Comunità Alloggio di Fusignano (ente gestore ASP):
- Allestimento strutturale degli spazi posti al secondo piano della Casa
Protetta di Fusignano per l'idonea accoglienza di 8 utenti con diverso grado
di non autosufficienza, compresa la possibilità di inserimento di nuclei
familiari con presenza di disabili.
Entrambe le strutture dovranno garantire:
- assistenza tutelare sulle 24 h, da parte di personale qualificato, con
sorveglianza sugli aspetti di integrazione socio-sanitaria;
- adeguata logistica per gli aspetti di vita domestica (assenza di barriere
architettoniche, specifiche dotazioni per la gestione quotidiana (bagni, cucine
per ciascun alloggio), servizi comuni;
- attività che favoriscono l’integrazione sul territorio e la vita di comunità.
6. Azioni previste
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
ASP dei Comuni della Bassa Romagna
Comune di Alfonsine
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Comune di Bagnacavallo
ACER-RAVENNA
Associazioni di Volontariato
8. Risorse umane
Enti gestori delle strutture coinvolte
che si prevede di
Personale tecnico e sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
impiegare
Volontari
9. Risultati attesi in n. persone coinvolte in progetti di residenzialità protetta
relazione a indicatori Individuazione dei condomini pubblici
regionali/distrettuali Formalizzazione del protocollo di sperimentazione
(da esplicitare)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
177
Previsione di di cui risorse di
cui
risorse
spesa totale
comunali
regionali
€ 793.857
Comunità
alloggio
e
case
di
riposo:
€ 85.000
10. Piano
finanziario:
di cui FRNA di
cui
(risorse
Fondo
regionali)
nazional
e NA
Servizi
di
prossimità e
portierato:
€ 60.000
di
cui Eventuali
Fondo
risorse
altri
sanitario soggetti
regionale
Da Bilancio
ASP
Spese
per
adattamento
strutturale, da
definire
compartecipa
zione utenti
(case
di
riposo
e
comunità
alloggio):
€ 648.857
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
178
53
“CARTA BIANCA” PER L’ACCESSO AGEVOLATO DA PERSONE CON DISABILITÀ
AI LUOGHI DELLA CULTURA, DELLO SPORT, DELL’INTRATTENIMENTO.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
Prevenzione
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
□
□
Progetto innovativo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo
di realizzazione
Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
e-mail [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
Referenti:
nominativo e recapiti Claudia Merighi – Sportello delle Opportunità e Servizi Sociali del Comune di
Massa Lombarda
Ioffredo Rosanna – Servizio Assistenza Comune di Alfonsine
Diretti: Disabili con invalidità certificata dal 75% al 100% residenti nel territorio
4. Destinatari
dell’Unione
Indiretti: accompagnatori di disabili con invalidità certificata dal 75% al 100%
5. Eventuali
Politiche infrastrutturali del territorio , Politiche culturali e ricreative
interventi/politiche
integrate collegate
a) Mappatura dei luoghi di intrattenimento, sportivi e culturali presenti nei
singoli territori comunali ed associazioni di volontariato/promozione
sociale, cooperative sociali attive nel campo della disabilità;
b) Creazione banca dati dei disabili con invalidità certificata dal 75% al 100%,
6. Azioni previste
suddivisi per Comune di residenza (in collaborazione con Ufficio Invalidi
Civili);
c) Definizione agevolazioni e offerte per l’accesso e la fruizione di strutture
pubbliche
gestite
direttamente
e/o
indirettamente
(tramite
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
179
convenzioni,ecc..) dai Comuni;
d) Stesura e trasmissione lettera informativa del progetto agli esercizi pubblici
del territorio, gestiti da privati, per promuovere l’adesione al progetto
stesso, incentivando altresì la formulazione di apposite convenzioni,
agevolazioni per l’accesso e la fruizione dei disabili e relativi
accompagnatori;
e) Predisposizione e stampa tessere di riconoscimento per i disabili e tessera
accompagnatori;
f) Definizione delle modalità operative di controllo e rilascio delle tessere
(Urp e/o Sportelli Sociali dei singoli Comuni per i disabili);
g) Trasmissione lettera di promozione del progetto a:
I.disabili con invalidità certificata dal 75% al 100% residenti nei comuni
dell’Unione con invito al ritiro della tessera e dell’elenco di
strutture/luoghi convenzionati;
II.responsabili delle associazioni di volontariato e promozione sociale
attivi nel campo della disabilità, affinchè collaborino alla promozione
della campagna di tesseramento.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
SAP - Comune di Ravenna
Ufficio Invalidi civili- Comune di Ravenna
Responsabili Servizi sociali singoli comuni dell’Unione;
Operatori Urp e/o Sportelli Sociali comuni dell’Unione;
Associazioni di volontariato e promozione sociale attive nel campo della
disabilità.
n. 1 dipendente Comune di Alfonsine
n. 1 dipendente Comune di Massa Lombarda
Azione prevista c) - Indicatore di risultato:
- individuare forme agevolative/sconti/offerte per l’accesso e fruizione all’80%
delle strutture gestite direttamente o indirettamente dai comuni;
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori Azione prevista d) -Indicatore di risultato:
regionali/distrettuali - individuare forme agevolative/sconti/offerte per l’accesso e fruizione al 20(da esplicitare)
25% dei pubblici esercizi del territorio gestiti da privati;
Azione prevista g) punto I - indicatore di risultato:
- distribuire la tessera ad almeno 30% degli aventi diritto
10. Piano
finanziario:
Previsione Di cui
di cui risorse
di cui FRNA di cui Fondo di cui Fondo
di
spesa risorse
regionali
(risorse
nazionale
sanitario
totale
comunali (Fondo sociale regionali)
NA
regionale
locale e Fondo
Spese
famiglia)
materiali e
di
personale
dei soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specificare)
180
54
LO SPORT AL SERVIZIO DI TUTTE LE ABILITÀ
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
□
Infanzia
e Giovani
adolescenza
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI: MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DELLE PERSONE A FORTE SVANTAGGIO
SOCIALRE E SANITARIO, IN PARTICOLARE DISABILI FISICI PSICHICI E SENSORIALI E LE LORO FAMIGLIE
Cura/Assistenza
Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione
della salute e di stili di vita sani
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
In continuità con il progetto Sport Benessere Disabilità inserito nei Piani per la Salute
2004/2008
□
X
□
anni
OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1.Soggetto capofila CONI – Ambito Provinciale di Ravenna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito Distrettuale di Lugo
Referente Coni:
3. Referente
Michele Pizzola - Via Sant’Agata 36 - Ravenna
dell’intervento:
nominativo e recapiti
- utenti disabili inseriti nelle scuole e loro famigliari
- personale scolastico
4. Destinatari
- tecnici federali
- volontari
Corretti
stili di vita, integrazione scolastica
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Formazione di operatori qualificati:
1) Svolgimento di corsi di formazione e aggiornamento rivolti a tecnici
federali, personale scolastico, volontari;
2) Assistenza alle famiglie con apertura di sportello informativo e
6. Azioni previste
organizzazione di incontri periodici;
3) Consulenza a supporto dell’attività curricolare scolastica;
4) Programmazione di attività scolastica in collaborazione con gli insegnanti;
5) Intervento diretto frontale del tecnico CIP;
6) Organizzazione di eventi.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
181
CONI provinciale, Comitato Italiano Paralimpico regionale, Ufficio Scolastico
Provinciale-settore Ed. Fisica, AUSL, Gruppo Sport, Benessere, Disabilità
Tecnici federali CIP,qualificati in discipline sportive come l’atletica leggera, il
8. Risorse umane
nuoto, il judo, il tiro a segno e il tiro con l’arco, la scherma.
che si prevede di
Psicologi
impiegare
Personale scolastico
9. Risultati attesi in Numero di disabili coinvolti e loro famiglie inseriti nelle scuole sul totale dei
relazione a indicatori frequentanti, nei diversi livelli scolastici
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
10. Piano
finanziario:
Previsione di
cui di
cui di
cui
di
spesa risorse
risorse
FRNA
totale
comunali
regionali (risorse
regionali)
€ 4.200
Risorse di
personale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui Eventuali
risorse
Fondo
altri soggetti (da
sanitario
specificare)
regionale
Risorse di CONI, privati
personale
€ 1.250
182
55
IL LAVORO DI RETE E DI COMUNITÀ IN INTEGRAZIONE CON L’ASSOCIAZIONISMO
E IL VOLONTARIATO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Disabili
Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Attività rivolte ai
gruppi
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità”
1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo
di realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
dell’intervento:
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
nominativo e recapiti
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
Persone disabili
Trasporti e mobilità
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
183
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
- Implementazione del confronto con tutte le associazioni che collaborano
alla rete dei servizi destinati alle persone disabili
- Attività di socializzazione e per il tempo libero, quali soggiorni nei periodi
feriali ed estivi, accoglienza in centri di aggregazione che integrano le
attività dei servizi diurni istituzionali con la finalità di sollievo alle famiglie e
sostegno alle autonomie personali.
- Condivisone di un progetto unico articolato nelle diverse azioni/interventi
finalizzati a contrastare l’isolamento sociale e favorire l’integrazione delle
persone disabili
- Individuazione di ulteriori modalità di collaborazione tra i soggetti coinvolti
con finanziamento degli interventi privilegiando forme di associazioni che
collaborano insieme a progetti comuni
- Partecipazione e collaborazione ad attività educative di tipo
complementare sostenendo progettazioni di tipo individualizzato con gli
ospiti del Centro Socio Riabilitativo Galassia di Fusignano.
- Pubblicazione periodica di un giornalino pensato, scritto, stampato da un
gruppo di persone disabili supportate da volontari e operatori esperti in
comunicazione e giornalismo, elaborazione partecipata di materiali
informativi, incontri fra i promotori e i destinatari con la collaborazione del
tutor operatore informatico.
Associazioni che collaborano attivamente alla rete dei servizi destinati alle
persone disabili:
- ANFFAS,
- Ass.Genitori siamo qui,
- Centro Il Picchio,
- Casa Novella Ass.S.Giuseppe S.Rita,
- AUSER,
- Coop. CIALS,
- Comitato Handicap Alfonsine,
- Ass.AICE-ER,
- Casa della Carità,
- Ass.Lugo per gli Altri,
- ecc.
Volontari e operatori dei soggetti coinvolti
Assistente Sociale Coord area disabili S.S. Ausl
A.S. territoriali
Incremento delle azioni/progetti realizzati vs.anno 2008
Previsione di
cui di
cui di
cui
di
spesa risorse
risorse
FRNA
totale
comunali
regionali (risorse
regionali)
€ 115.000
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
€ 60.000
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui Eventuali
Fondo
risorse
altri
sanitario
soggetti
regionale
Soggetti
che
collaborano alla
rete dei servizi:
€ 55.000
184
RESIDENZIALITÀ’
56
L’OFFERTA DI RESIDENZIALITA’ DELLA RETE DISTRETTUALE DEI SERVIZI PER
ANZIANI: CASE PROTETTE/RSA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
X
□
Immigrati
stranieri
Disabili
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
Prevenzione
□
della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Anziani
Assistenza residenziale
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture
residenziali per anziani e disabili”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila Enti Gestori di CP/RSA del Distretto di Lugo
Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito distrettuale di Lugo
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili
del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via
Garibaldi 41, Lugo
Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto
di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
Anziani non autosufficienti
4. Destinatari
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
185
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche di integrazione socio-sanitaria
L’offerta di residenzialità in ambito distrettuale presenta un numero di posti letto
convenzionati in linea con lo standard regionale (3,2% pop. >75 anni)
Obiettivo prioritario è quello di mantenere l’equilibrio dell’offerta tra i territori del
distretto, l’allineamento delle rette a carico del cittadino, ed equità di
prestazioni, accesso e presa in carico.
Distribuzione dell’offerta:
CASA PROTETTA
COMUNE
A. Boari
CP/RSA Reale Alfonsine
F.lli Bedeschi (ASP)
Jus Pascendi (ASP)
F. Tarlazzi (ASP)
Giovannardi-Vecchi (ASP)
San Rocco
Sassoli (ASP)
Municipale
6. Azioni previste
RSA
POSTI CONV.TI
Alfonsine
Alfonsine
Bagnacavallo
Conselice
Cotignola
Fusignano
Fusignano
Lugo
Massa Lombarda
35
35
59
33
40
32
13
92
60
COMUNE
F.lli Bedeschi (ASP)
San Domenico
(ASP)
San Rocco
Gestore Ausl
POSTI
CONV.TI
Bagnacavallo 16
Lugo
17
Fusignano
Conselice
28
18
Totale posti convenzionati 478
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Per l’anno 2009, così come più dettagliatamente illustrato nelle schede a
seguire, si evidenziano i seguenti obiettivi di sviluppo:
- Implementazione di progetti di cura e assistenza nelle strutture residenziali
per anziani affetti da demenza.
- Attuazione percorsi protetti, appositamente attrezzati, attraverso la
realizzazione negli spazi esterni di alcune strutture gestite dall’ASP del
“Giardino Alzheimer”.
- Progettazione, costruzione e attuazione di interventi all’interno delle
strutture residenziali tesi al miglioramento della qualità della vita delle
persone non autosufficienti tutte le tipologie di ricovero (breve,
temporaneo, di sollievo, medio, prolungato)
Si prevede inoltre, salvo diversa determinazione da parte della Regione E.R., e
così come previsto dalla programmazione triennale convenuta con gli Enti
Gestori e le OO.SS., di sostenere l’eventuale aumento delle rette a carico degli
utenti attingendo alle risorse del FRNA.
Enti gestori delle strutture residenziali per anziani
Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo
Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
186
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
10. Piano finanziario:
Direttore ASP
Responsabili Gestori strutture del territorio
Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale
rispetto dei livelli assistenziali richiesti dalle caratteristiche della popolazione
ospite
n. ricoveri di sollievo
cui
Previsione di cui risorse di
risorse
di spesa comunali
regionali
totale
€ 373.100
€
17.284.62 Di cui per il
8
funzionamento
delle strutture
a
gestione
diretta
Comune
Alfonsine
€ 156.300
Comune
Massa L.
€ 15.100
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
FRNA
(risorse
regionali)
Per ORS
€ 5.613.968
Per
accoglienza
temporanea
di sollievo
in strutture
residenziali
€ 231.885
di
cui di cui Fondo
Fondo
sanitario
nazionale regionale
NA
Residenzialità:
€ 2.895.437
Eventuali
risorse
soggetti:
altri
Compartecipazi
one utenti
Per
ricoveri € 8.114.986
temporanei:
€ 43.937
Per progetti
Assistenzial
i individuali
€ 11.315
187
57
STRUTTURE RESIDENZIALI DI LIVELLO ALTO E MEDIO PER PERSONE DISABILI:
IMPLEMENTAZIONE DELL’OFFERTA RESIDENZIALE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
Piano di Attività FRNA
Disabili
Assistenza residenziale – Strutture residenziali di livello alto e medio
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture
residenziali per anziani e disabili”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo
realizzazione
Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e
disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591
e-mail: [email protected]
3. Referente
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
dell’intervento:
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
nominativo e recapiti
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Responsabile tecnico:
A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale
Persone disabili con necessità di risposta residenziale differenziata
Politiche di integrazione socio-sanitaria
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
188
L’invecchiamento dei genitori, o di familiari non in grado di farsi carico dei
bisogni di cura di persone con gravi disabilità, spinge ad un aumento della
richiesta di residenzialità, che oltre a non trovare risposta a livello di zona
per la carenza storica di posti letto, richiede comunque strutture in grado di
rispondere a bisogni fortemente diversificati.
Le famiglie, spesso, manifestano difficoltà a sostenere situazioni che
richiedono notevoli carichi assistenziali con conseguenze non solo di
carattere economico, ma anche di disagio sociale e di minori opportunità di
integrazione.
La costruzione di progetti individualizzati evidenzia la necessità di poter
utilizzare forme flessibili di risposta anche di tipo residenziale (v. Progetto.
“Accoglienza temporanea di sollievo in strutture residenziali e/o in
strutture semi-residenziali”) La residenzialità temporanea, fino ad ora
possibile solo presso il Centro Residenziale di Bagnacavallo, rappresenta
un supporto significativo che può consentire la progettazione di ricoveri di
sollievo quando la famiglia è in difficoltà o in attesa di un posto residenziale
idoneo.
L’attivazione dell’ASP nel Distretto di Lugo ha aperto una nuova opportunità
attraverso la quale possono essere rivalutate tutte le risposte possibili in
integrazione coi servizi per anziani .
In particolare si prevede nell’anno, con proseguimento dell’attività nel
triennio:
6. Azioni previste
- Attivazione di un Gruppo di lavoro congiunto fra Servizio sociale, ASP,
gestori delle strutture residenziali presenti sul territorio, che preveda anche
il coinvolgimento delle Associazioni delle famiglie delle persone disabili,
con l’obiettivo di valutare l’implementazione dell’offerta sia rispetto alla
residenzialità di livello alto sia rispetto a forme di residenzialità in
comunità-alllogio/alloggi protetti.
- Studio di fattibilità per l’ampliamento della rete territoriale finalizzato a:
• incremento dei p.l. convenzionati con il C.S.R.R. Casa della Carità
• utilizzo di 1 p.l. aggiuntivo, già autorizzato, con l’obiettivo di dare risposte
temporanee programmate e di emergenza.
- Ridefinizione della convenzione con la Casa della Carità secondo la
programmazione che sarà definita nell’ambito dell’applicazione della
normativa relativa all’accreditamento dei servizi socio-sanitari.
Nel corso dell’anno 2009 permarrà l’attività del Centro Socio Riabilitativo
Residenziale “La Girandola con sede a Bagnacavallo c/o la RSA con n.4
posti, di cui 2 per ricoveri temporanei di sollievo; le giornate di presenza
previste per n. 2 p.l. residenziali ammontano a n. 670.
La Casa della Carità, autorizzata per n. 12 posti disabili residenziali, dal
2008 ha avuto l’autorizzazione per un nuovo posto per ricoveri
temporanei/di emergenza. E’ attualmente convenzionata per n.6 posti, con
la previsione di allargare i posti convenzionati nel corso del 2009, compreso
1 posto per l’emergenza. Le giornate di presenza previste per i 6 posti già
convenzionati ammontano a n°.2150, con la prevision e di ulteriori 700
giornate
La C.S.S. Roncadello di Massa Lombarda, autorizzata per n. 8 posti, ospita
persone provenienti anche da territori limitrofi. Vi sono attualmente inseriti
n.2 utenti del nostro distretto e n.2 in carico al Servizio di Salute Mentale.
La carenza di posti letto nel Distretto rende necessario ricorrere a strutture
residenziali fuori dal territorio del distretto stesso. Al 31.12.2008 risultano
inseriti in strutture residenziali fuori distretto n. 22 persone disabili, fra questi
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
189
n.10 fuori provincia, il cui inserimento è previsto in prosecuzione nel corso
del 2009, oltre a n. 2 utenti per i quali si rende indispensabile l’inserimento
in struttura residenziale.
L’offerta di accoglienza per la tipologia di utenza che necessita di risposta
residenziale di livello medio, rappresentata dalla Comunità Alloggio O.P.M,
autorizzata per n.14 p.l., non è attualmente sufficiente rispetto al bisogno.
Nel corso del 2009 sarà avviata la procedura per l’aumento dei posti
autorizzati; ciò aumenterà la capacità di accoglienza territoriale ampliando
l’offerta di posti residenziali di livello medio.
Proseguiranno gli inserimenti di 5 disabili del nostro Distretto c/o la struttura,
oltre a n.2 in strutture fuori distretto.
Per quanto riguarda la residenzialità per i disabili gravissimi si prevede la
prosecuzione dei 7 casi in carico al 31/12/2008 oltre ai nuovi casi valutati
dall’UVD.
Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008
ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove
tipologie di intervento.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Per la residenzialità disabili gravissimi (DGR 2068/04) al 31.12.2008
risultano ricoverate n. 8 persone (nell’anno n.13 persone per n. 2.750
giornate). Nel corso dell’anno 2009, in applicazione della DGR n.
2068/2004, verranno garantiti, presso le strutture individuate, i ricoveri degli
utenti già ricoverati nel corso dell’anno 2008, presumendo un lieve
incremento rispetto all’anno 2008.
Servizio sociale
Soggetti gestori: ASP, Casa Della Carità, Opera Padre Marella, Cooperativa
di Solidarietà Sociale
Associazioni delle famiglie
Responsabile Amministrativa Servizio sociale Area disabili
A.S. Coordinatore Area disabili
Direttore ASP
Responsabili Gestori strutture del territorio
Rappresentanti delle Associazioni delle famiglie
n. nuovi posti letto per residenzialità temporanea e/o definitiva
Previsione di
cui di cui
di
spesa risorse
risorse
totale
comunali
region
ali
€
Livello alto:
2.146.484
€ 260.000
10 Piano finanziario
Livello
medio:
€ 30.000
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui FRNA
Livello alto:
€ 1.078.000
Livello medio:
€ 165.000
Disabili
gravissimi
(2068/04):
€ 181.568
di cui di
cui
Fondo Fondo San.
Naz.
Reg.
N.A.
€ 221.916
per disabili
gravissimi
DGR
2068/04
Eventuali
risorse
soggetti
altri
Compartecipazi
one utenti:
Livello alto:
€ 180.000
Livello medio:
€ 30.000
190
58
SPERIMENTAZIONE E INNOVAZIONE: NUOVI PERCORSI TERAPEUTICI NELLE
STRUTTURE PER ANZIANI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture
residenziali per anziani e disabili”
1. Soggetto capofila
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo
(Comune, forma
Asp La Bassa Romagna
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo
realizzazione
Responsabili tecnici:
- Dott. Nicola Allegri Asp Bassa Romagna tel. 0545212280 e-mail
[email protected]
- Dott.ssa Carla Calderoni Asp Bassa Romagna tel. 054561308 e-mail
3. Referente
[email protected]
dell’intervento:
- Coordinatori delle Case Protette.
nominativo e recapiti
Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del
Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna
c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441
e-mail: [email protected]
- Anziani non autosufficienti affetti da patologie di declino cognitivo e
Alzheimer che risiedono nelle strutture protette “Sassoli” e “Bedeschi”.
4. Destinatari
- Anziani non autosufficienti che risiedono nelle strutture protette del
Distretto di Lugo.
5. Eventuali
Integrazione socio-sanitaria, attività di volontariato
interventi/politiche
integrate collegate
- Allestimento strutturale degli spazi verdi posti all'esterno delle Case
Protette Sassoli di Lugo e Bedeschi di Bagnacavallo per l'idonea
accoglienza degli ospiti affetti da declino cognitivo per i quali è indicato il
6. Azioni previste
trattamento terapeutico (azione riferita alle proposte già attivate per i
Contributi in Conto Capitale LR 5/2004).
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
191
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
- Interventi di miglioramenti bioclimatici per gli interni delle strutture
- Progettazione e studio per adeguamento strutturale e terapeutico per
l'idonea accoglienza e assistenza degli ospiti per i quali è indicato il
trattamento terapeutico relativo alle malattie degenerative inerenti
l’Alzheimer all’interno di una o più strutture residenziali gestite dall’Asp
- Gli spazi dovranno essere studiati e dotati di appositi attrezzature ed
ausili rivolti a persone che soffrono di tali disturbi, affinché l’ospite possa
muoversi ricevendo stimolazioni continue.
- Studio di specifici progetti mirati alla sperimentazione di terapie innovate
come la musicoterapia e la terapia assistita con animali.
ASP Bassa Romagna, Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Strutture
Protette del Distretto, Ausl, Cooperazione Sociale, Associazioni di
Volontariato, Cinoservizio di Lugo
Operatori sociosanitari, referente delle attività assistenziali, coordinatore di
struttura, infermiere professionale su attività programmata, volontari,
psicologi, musicoterapeuta
Controllo del wandering ed in generale delle manifestazioni psico fisiche
conseguenti alle malattie degenerative, in specifico morbo di Alzheimer, con
conseguente riduzione del disagio socio-sanitario; aumento del benessere
individuale
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
Giardini
adeguamenti
strutturali:
€ 430.600
di di cui
risorse
comunali
e
Creazione
di
nuclei Alzheimer:
valutazione dei
costi
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui risorse
regionali
Giardini:
€ 190.300
(Contributi in
Conto
Capitale LR
5/2004)
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
Risorse da
Bilancio
ASP
192
VULNERABILITA’ SOCIALE ED INCLUSIONE
Coordinatori:
Mauro Corzani – Responsabile Servizi Sociali,
Comuni di Bagnacavallo e Fusignano
Pietro Nucera – Responsabile CSM Lugo
Assessore referente:
Ombretta Toschi – Assessore politiche Sociali, Comune di Lugo
Assistente Sociale Coord. Area referente: Francesca Gallegati – Adulti in disagio
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
193
59
INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO PER LE PERSONE IN SITUAZIONE DI
INDIGENZA E/O DISAGIO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
X
Disabili
X
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito distrettuale di Lugo
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
3. Referente
inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
nominativo e recapiti
e-mail [email protected]
Persone in situazione di indigenza e/o disagio
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Politiche dell’immigrazione
Politiche della casa
Politiche del lavoro
Politiche di economiche
Politiche sanitarie e socio-sanitarie
La povertà è cambiata non riguarda solo situazioni estreme, oggi si qualifica
maggiormente come orizzonte di rischio a cui una parte sempre più
consistente della cittadinanza risulta esposta.
Si stanno affacciando forme di povertà legate non alla disoccupazione, ma al
lavoro, un lavoro fattosi precario e mal pagato; i confini dell’inclusione si sono
assottigliati e sempre più le persone,soprattutto se non hanno valide reti
familiari necessitano di interventi economici a supporto del reddito.
Le azioni a sostegno del reddito previste per l’anno 2009 sono;
- Erogazione di contributi economici mensili continuativi
- Erogazione di contributi economici straordinari anche ripetuti nel corso
dell’anno
- Erogazione di prestiti sull’onore (vedi area famiglia e minori)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
194
- Esonero ticket
- Assunzione costo per fornitura pasti
- Erogazione di contributi economici mensili legati alle esperienze di
inserimento sociale in ambito lavorativo od esperienze di inserimento
lavorativo propedeutiche al collocamento al lavoro
- Erogazione di compensi economici mensili connessi alle esperienze di
inserimento sociale in ambito lavorativo o di inserimento lavorativo
propedeutico alla collocazione al lavoro
- Integrazione rette per ricovero temporaneo in strutture socio sanitarie (es
R.S.A) per fare fronte a bisogni legati ad eventi traumatici che richiedono
assistenza tutelare temporanea.
Per omogeneizzare i criteri per la valutazione del bisogno tutte le richieste di
aiuto economico sono regolamentate da un Regolamento Assistenza
(applicazione ISEE) e sono esaminate dalla Commissione Assistenza della
Zona di Lugo.
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
7. Istituzioni/attori
Comuni del Distretto Sanitario di Lugo
sociali coinvolti
Ser.T.
Centro di Salute Mentale
8. Risorse umane
Assistenti Sociali
che si prevede di
Referenti tecnici e personale amministrativo Servizio Sociale Unione Comuni
impiegare
della Bassa Romagna
N. Contributi economici erogati sia continuativi che straordinari
9. Risultati attesi in
N.Prestiti sull’onore erogati
relazione a indicatori
N,contributi erogati per pagamento pasti
regionali/distrettuali
N. contributi erogati per esperienze legate all’inserimento lavorativo
(da esplicitare)
N, integrazioni retta
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di cui risorse di cui risorse di
cui di
cui
comunali
regionali
FRNA
Fondo
nazionale
Risorse umane € 215.954,88 € 40.895,12
NA
+
+
risorse Fondo Locale
umane
– area
€ 256.850,
di cui
povertà)
- € 98.000
per erogazione
contributi:
- € 158.850 per
Borse
lavoro
(compreso Pro
Labor SSM)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
sanitario
regional
e
Eventuali
risorse
altri
soggetti
risorse
umane
Ausl
195
60
INTERVENTI VOLTI ALL’INSERIMENTO O AL REINSERIMENTO SOCIALE E
LAVORATIVO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
X
Infanzia e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
X
Disabili
□
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” e numero 2 “Azioni
per la sostenibilita’ economica, competitivita’ e coesione sociale”
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Distretto di Lugo
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
e-mail [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti Dott.ssa Giovanna Briccolani, Resp. Sett. Servizi alla Popolazione, Comune
Alfonsine, tel 0544/866637,
e-mail [email protected]
Persone in condizione di svantaggio sociale o in condizioni psico fisiche
precarie, in situazione di disabilità, minori fragili, individuati dagli operatori del
Servizio Sociale, per i quali si ritiene opportuno avviare o mantenere un
percorso di inserimento sociale in ambito lavorativo e/o di inserimento
4. Destinatari
lavorativo.
Persone in carico ai servizi sanitari (assunzione di sostanze e/o
problematiche psichiatriche) per i quali si ritiene opportuno avviare o
mantenere un percorso di inserimento sociale in ambito lavorativo e/o di
inserimento lavorativo
5. Eventuali
Politiche del lavoro, del sostegno al reddito, sanitarie
interventi/politiche
integrate collegate
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
196
Si intende proseguire il progetto già inserito nel P.A 2005 in attuazione della
delibera del Consiglio Regionale E.R. n. 615/2004, avviato nell’ottobre
2005,con il mantenimento dell’operatore coordinatore degli interventi a
sostegno dell’inserimento al lvoro e dei due operatori incaricati di seguire i
progetti di inserimento lavorativo di persone disabili e di persone in
condizione di svantaggio sociale compreso i minori.
Continuazione dei progetti n.31 e n.32 del P.A. 2007 già avviati negli anni
precedenti e n.33 del P.A. 2008.
Le azioni previste per l’anno 2009 sono le seguenti:
- Applicazione del Regolamento “Linee guida per gli inserimenti lavorativi;
- Consolidamento del coordinamento degli interventi finalizzati all’inserimento
sociale in ambito lavorativo e/o di inserimento lavorativo attivati dal Servizio
6. Azioni previste
Sociale orientato ad una maggiore integrazione con il sistema a rete
territoriale (AgenziaSIIL,Centro per l’impiego,Servizi sanitari,Cooperazione
sociale);
- Rafforzamento del sistema a rete attraverso la partecipazione ai Nuclei di
Valutazione in stretta connessione con il Centro per l’impiego e con il SIIL;
- Implementare l’attività degli educatori / mediatori per il lavoro incaricati di
seguire gli inserimenti sociali in ambito lavorativo;
- Implementazione degli inserimenti sociali in ambito lavorativo per le persone
non immediatamente collocabili al lavoro che si trovano in situazione di
disabilità e/o vulnerabilità sociale/sanitaria e per i minori fragili ;
- Promozione dell’autonomia delle persone in situazione di svantaggio sociale
implementando i percorsi volti al collocamento al lavoro in collaborazione
con il SIIL;
- Svantaggio.
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Agenzia SIIL
Centro per l’Impiego
7. Istituzioni/attori
Aziende del territorio
sociali coinvolti
Cooperazione Sociale
Servizi Sanitari (Ser.T Centro Salute Mentale)
Associazioni e volontariato
1 educatore coordinatore
8. Risorse umane
2 educatori/ mediatori per il lavoro ( a carico Comuni e sanità)
che si prevede di
1 Coordinatore e 4 educatori/mediatori SIIL ( a carico provincia e comuni)
impiegare
Assistenti Sociali dei vari servizi socio sanitari
N persone che partecipano alla sperimentazione di inserimento lavorativo per
9. Risultati attesi in
fasce svantaggiate effettuata in collaborazione con l’Agenzia SIIL
relazione a indicatori
N.adulti che beneficiano di un inserimentoi sociale in ambito lavorativo
regionali/distrettuali
N. progetti attivati dai servizi sanitari (Ser.T – C.S.M)
(da esplicitare)
N: assunzioni al lavoro
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di cui risorse di
cui di
cui
FRNA
comunali
risorse
regionali
(risorse
Costi di attività
regionali)
ricompresi spesa
Quota parte
socio sanitaria dei
della quota
singoli Comuni e
indistinta
del SS Associato
Fondo
delle aree povertà
Locale
ed
esclusione
sociale e disabili
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
Fondo
nazion
ale NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
197
61
PROMOZIONE DEL LAVORO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
□
Giovani
Disabili
Anziani
X
□
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
□
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” e numero 2 “Azioni
per la sostenibilita’ economica, competitivita’ e coesione sociale”
1.Soggetto capofila
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Distretto di Lugo
realizzazione
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
inclusione del Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa
Romagna
3. Referente
c/o – Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
dell’intervento:
e-mail [email protected]
nominativo e recapiti
Dott.ssa Giovanna Briccolani, Resp. Sett. Servizi alla Popolazione, Comune
Alfonsine, tel 0544/866637,
e-mail [email protected]
Persone in condizione di svantaggio sociale o in condizioni psico fisiche
precarie, in situazione di disabilità, minori, individuati dagli operatori del
Servizio Sociale, per i quali si ritiene opportuno avviare o mantenere un
percorso di inserimento sociale in ambito lavorativo o di inserimento
4. Destinatari
lavorativo.
Persone in carico ai servizi sanitari (assunzione di sostanze e/o
problematiche psichiatriche) per i quali si ritiene opportuno mantenere o
avviare un percorso di inserimento lavorativo
5. Eventuali
Politiche del lavoro, del sostegno al reddito, sanitarie.
interventi/politiche
integrate collegate
L’inserimento al lavoro di fasce deboli si presenta come una operazione
connotata da una doppia complessità: la prima è rappresentata
6. Azioni previste
dall’organizzazione del mondo del lavoro ove sono presenti nuove
tecnologie che tendono a far scomparire le occasioni di lavoro a basso
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
198
profilo professionale, la seconda è rappresentata dalle persone
svantaggiate con cui, al di là dell’apprendimento di specifiche competenze
professionali, occorre “ricostruire” attraverso percorsi accompagnati una
motivazione al lavoro indispensabile e necessaria per lo sviluppo
dell’autonomia.
La situazione di fragilità in cui si trovano gli adulti esclusi dal mercato del
lavoro ed i giovani problematici inoccupati porta con sé un forte rischio di
esclusione e diventa pertanto indispensabile creare strumenti e modalità di
comunicazione tra il mondo del lavoro ed il mondo dello svantaggio per
evitare ulteriori forme di emarginazione.
Il progetto prevede due fasi di attuazione (anni 2009/2010)
1° fase ( anno 2009)
Azioni previste:
- Condivisione e validazione, da parte di tutti i servizi e le agenzie del
territorio che si occupano di inserimento lavorativo delle fasce deboli, di
una metodologia di lavoro comune che comporti, nel rispetto delle
specificità di ogni servizio e delle disposizioni legislative in materia,
l’adozione di procedure, percorsi e strumenti comuni per gli interventi di
accompagnamento al lavoro.
- Definizione di un nuovo strumento di lavoro per l’inserimento sociale in
ambito lavorativo delle persone disabili/svantaggiate che non possiedono
le potenzialità per essere collocate al lavoro (ISAL)
- Individuazione
di
modalità
e
strumenti,
attraverso
un
confronto/collaborazione con il “tavolo delle imprese” costituitosi a livello
distrettuale, per sensibilizzare il mercato del lavoro relativamente
all’inserimento lavorativo delle fasce deboli e per reperire nuove aziende
disponibili a collaborare con i servizi nell’ottica di costruzione di un
“Territorio Socialmente Responsabile” .
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
2° fase ( anno 2010)
Azioni previste
- Costruzione di una “mappa delle aziende” del territorio disponibili a
collaborare con i servizi che si occupano di inserimenti lavorativi.
- La mappa, fruibile da tutti i servizi che operano nel settore, potrà
agevolare gli operatori nell’abbinamento utente/azienda e nella ricerca di
nuove postazioni per sperimentare percorsi di accompagnamento al
lavoro ed eviterà la concentrazione nella stessa azienda di tipologie di
inserimento troppo eterogenee ed incompatibili.
Servizio Sociale
Servizi sanitari
Agenzia SIIL
Centro per l’impiego
Cooperative sociali
Centri di formazione Professionale
Imprese
Assistenti Sociali
Operatori SIIL
Operatori Centri di Formazione professionale
Operatori Cooperazione
Operatori Centro per l’Impiego
Anno 2009Sistematizzazione delle procedure e percorsi per l’accesso ad interventi di
accompagnamento al lavoro
Implementazione ISAL
Incontro con “Tavolo delle imprese”
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
199
10. Piano finanziario:
Previsione di di
cui di
cui di
cui
risorse
risorse
FRNA
spesa totale
comunali
regionali
(risorse
regionali)
Risorse
umane
e
materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
200
62
LA RETE DI SUPPORTO E DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL CONTRASTO ALLE
POVERTÀ ESTREME: COLLOBORAZIONE CON IL VOLONTARIATO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
X
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
3. Referente
inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
nominativo e recapiti
e-mail [email protected]
Persone in situazione di povertà e/o vulnerabilità socio sanitaria che
4. Destinatari
accedono per chiedere interventi sia al Servizio Sociale che direttamente alle
Associazioni di volontariato
Politiche di sostegno al reddito
5. Eventuali
Politiche di inclusione sociale
interventi/politiche
Mercato del lavoro
integrate collegate
Politiche sull’immigrazione
La collaborazione fra gli operatori del servizio sociale ed i volontari è divenuta
ormai prassi consolidata di lavoro, costituisce un fattore di crescita reciproca
della capacità di operare in un’ottica di rete e un approccio innovativo ai
problemi con aggregazione di risorse in risposta alla complessità dei bisogni
emergenti nell’area della marginalità sociale.
Le azioni previste per l’anno 2009 finalizzate al consolidamento del progetto
6. Azioni previste
sono :
- Riconferma degli accordi di collaborazione fra il Servizio Sociale Unione dei
Comuni della Bassa Romagna ed il Centro di Solidarietà per lo svolgimento
ed il consolidamento delle attività di:
•Sportello Accoglienza per ascolto ed orientamento al lavoro;
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
201
•Consolidamento delle prese in carico comuni fra pubblico e privato
sociale con attivazione di progetti socio assistenziali integrati finalizzati
all’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse;
•Qualificazione del Banco di Solidarietà nella sua funzione di Banco
Alimentare e di Banco Farmaceutico;
•Ritiro e distribuzione di alimentari dal Banco Alimentare per conto di altri
enti;
•Raccolta e distribuzione di beni di prima necessità (carrozzine, lettini,
abiti, ecc) per la crescita di neonati e minori implementando il nuovo
intervento sperimentato nel corso dell’anno 2008.
•Promozione attività del Banco .Alimentare presso aziende produttrici e
attività commerciali per aumentare la dotazione dei generi di prima
necessità;
•Promozione delle attività di volontariato svolte dal Centro di Solidarietà
per il reclutamento/coinvolgimento di altri volontari, in particolare giovani.
Centro di Solidarietà di Lugo
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Volontari del Centro di Solidarietà
Assistenti Sociali
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
Aumento dei casi seguiti con progetti integrati
relazione a indicatori Aumento N. persone in carico tramite la fornitura di beni di prima necessità
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
cui
Previsione
di
cui di
cui di cui di
di
spesa risorse
risorse
FRNA
Fondo
nazionale
totale
comunali
regionali
NA
Quota parte
€ 10.250
€ 10.250
della quota
indistinta
Fondo
Locale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
sanitario
regional
e
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
Risorse
umane
materiali
CDS
202
e
63
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN SITUAZIONI DI GRAVI MARGINALITÀ ATTRAVERSO
LA FORNITURA DI VIVERI E BENI PER LA PRIMA INFANZIA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
X
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
X
sociale
Salute
mentale
X
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
3. Referente
inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
nominativo e recapiti
e-mail [email protected]
Famiglie in situazione di grave marginalità e povertà con presenza di figli
4. Destinatari
minori.
5. Eventuali
Politiche di contrasto alla povertà e sostegno al reddito
interventi/politiche
Politiche sociali
integrate collegate
Trattasi di un progetto ormai consolidato che vede la piena collaborazione fra
le associazioni del territorio, che hanno concordemente affidato tale attività
alla CRI,un punto unico individuato a livello distrettuale per la distribuzione di
alimenti e pannolini per la prima infanzia, e l’integrazione con il servizio
pubblico in quanto l’accesso degli utenti a tale beneficio viene concordato con
gli operatori del servizio Sociale secondo criteri condivisi.
6. Azioni previste
La presa in carico per ogni minore si protrae fino al compimento del primo
anno di vita.
Azioni per l’anno 2009
- Consolidamento del progetto e della metodologia di attuazione.
- Conferma della Croce Rossa Italiana quale punto di erogazione del
beneficio
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
203
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Caritas locali,Centro di Solidarietà di Lugo,Centro di ascolto di Bagnacavallo,
C.R.I..
Assistenti Sociali, Volontari delle associazioni,volontari della C.R.I
N. minori presi in carico fino al primo anno di vita
N. nuclei familiari in carico per il banco alimentare.
Previsione di di
cui di cui risorse di
cui
spesa totale
risorse
regionali
FRNA
comunali
(risorse
regionali)
€ 6.000
€ 6.000
Quota parte
della quota
indistinta
Fondo Locale
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui Eventuali
risorse altri
Fondo
sanitario soggetti
regionale
Risorse
umane
a
materiali
dei soggetti
coinvolti
204
64
LUNGA ASSISTENZA E BISOGNI COMPLESSI: UN GRUPPO DI STUDIO PER IL
GRAVE DISAGIO E LA FRAGILITÀ PSICHICA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
□
Salute
mentale
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
X
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
1.Soggetto capofila
Ausl – DSM: Centro di salute mentale del Distretto di Lugo
dell’intervento
DSM U.O di Riabilitazione Psichiatrica –Distretto di Lugo,
(Comune, forma
Unione dei Comuni della bassa Romagna.
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo
di realizzazione
Dott. Pietro Nucera - CSM di Lugo-Tel. 334/6472400, email:
[email protected];
3. Referente
Ass.Soc. Francesca Gallegati, tel. 0545 903588, email: [email protected];
dell’intervento:
nominativo e recapiti Ed. Prof. Fiorenzo Salvatori - Centro di Riabilitazione Psichiatrica “Strappa”,
email: [email protected] - Tel. 0545/34002
4. Destinatari
Persone con fragilità psichica e bisogni complessi.
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche sociali,
Politiche sanitarie.
Costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare che si occupi di:
6. Azioni previste
1) PERSONE CON BISOGNI COMPLESSI: predisposizione di un protocollo
per la presa in carico ed individuazione di percorsi integrati per fornire
prioritariamente assistenza domiciliare e percorsi di supporto territoriale.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
2) LUNGO ASSISTENZA: al fine di valutare i pazienti inseriti in strutture
residenziali, individuando eventuali ricollocazioni più appropriate in altre
strutture.
Strutture Residenziali pubbliche e private
Ausl - Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna;
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
205
8. Risorse umane
Operatori sanitari e sociali e delle strutture residenziali
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
- Protocollo per la presa in carico di pazienti con bisogni complessi;
relazione a indicatori - Miglioramento dell’appropriatezza dell’inserimento
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di
cui
risorse
comunali
Risorse umane e
materiali
dei
soggetti coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui risorse di
cui
FRNA
regionali
(Fondo sociale (risorse
locale e Fondo regionali)
famiglia)
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventu
ali
risorse
altri
soggetti
206
65
SUPPORTED HOUSING: VERSO UNO SPAZIO VISSUTO CONSAPEVOLE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita san
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
X
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
1.Soggetto capofila
Ausl – DSM: Centro di salute mentale del Distretto di Lugo
dell’intervento
DSM U.O di Riabilitazione Psichiatrica –Distretto di Lugo,
(Comune, forma
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo
realizzazione
Dott.ssa Claudia Costa U.O. Riabilitazione, Tel 335/6881445,
3. Referente
email: [email protected]
dell’intervento:
Ass. Soc. Cristina Castaldini C.S.M. Lugo, viale Masi, 18 –
nominativo e recapiti
Tel 0545/213465, email: [email protected]
Persone
con fragilità psichica in carico al DSM
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
Politiche socio-sanitarie, politiche abitative e assetto urbano
- Individuazione con gli Enti Locali e con altri soggetti istituzionali (ASP) di n°
2/3 appartamenti in zone urbane, forniti di servizi e raggiungibili dai mezzi
di trasporto, finalizzati a progetti riabilitativi di “supported housing”,
propedeutici alla vita indipendente nelle fasi di remissione e inserimento
sociale;
- Definizione di regolamenti di utilizzo degli appartamenti supportati;
- Individuazione/valutazione delle persone che esprimono bisogni abitativi in
autonomia.
Enti locali, Uffici-case intercomunali, ASP., Servizio Sociale Unione dei
Comuni della Bassa Romagna, Ausl di Ravenna, Associazioni, Cooperative
di costruzione.
Operatori sanitari e sociali dei servizi socio-sanitari, rappresentanti di
cooperative sociali e del terzo settore, di Enti Locali ed ASP.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
207
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
- Individuazione di almeno un appartamento
- Definizione di regolamenti di utilizzo degli appartamenti supportati
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di
cui di
cui di
cui
risorse
risorse
FRNA
comunali
regionali
(risorse
Risorse umane e
regionali)
materiali
dei
soggetti coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventu
ali
risorse
altri
soggetti
208
66
IL DISAGIO PSICHICO TRA COLLOCAMENTO E OCCUPABILITÀ
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
X
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita san
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
X
X
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” e numero 2 “Azioni
per la sostenibilità economica, competitività e coesione sociale”
1.Soggetto capofila
Ausl – DSM: Centro di Salute Mentale del Distretto di Lugo
dell’intervento
DSM U.O di Riabilitazione Psichiatrica –Distretto di Lugo,
(Comune, forma
Unione dei Comuni della Bassa Romagna.
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo
realizzazione
Ed. Prof. Fiorenzo Salvatori - Centro di Riabilitazione Psichiatrica “Strappa”
via Cento - Lugo, email: [email protected] - Tel. 0545/34002;
3. Referente
Ass.Soc. Ivana Pasini, Unità di Riabilitazione Psichiatrica emal:
dell’intervento:
[email protected].
nominativo e recapiti
Ass. Soc. Cristina Castaldini C.S.M. Lugo, viale Masi, 18 –
Tel 0545/213465, email: [email protected]
Persone
con fragilità psichica in carico al DSM
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Politiche per il lavoro finalizzate ad attivare progetti di concerto fra Enti
Locali e realtà economiche e sociali locali, cooperative sociali, mercato del
lavoro, per favorire opportunità di inserimento per le persone vulnerabili
socialmente
- Estendere l’esperienza sperimentata al “Pala Banca” di Lugo, che ha visto
l’inserimento di 4 utenti per la custodia e pulizia dello stesso, ad altre
forme di fragilità compatibili individuando realtà territoriali possibili,
pubbliche e private nei comuni dell’Unione;
- Perfezionare il modello sperimentato nel progetto suindicato (Coop. di tipo
B senza tutor), individuando la figura del tutor interno alla Cooperativa
come elemento qualificante la proposta di gestione delle strutture/aziende
individuate.
- Confrontare e condividere il percorso progettuale di inserimento lavorativo
con il Consorzio AGAPE.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
209
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano finanziario:
Enti Locali;
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna;
Consorzio Agape e Cooperative sociali tipo B;
Agenzia SIIL; Associazioni del terzo settore.
Operatori sanitari e sociali dei Servizi; Rappresentanti delle Cooperative
Sociali, del Terzo Settore, degli Enti Locali.
Estensione del modello ad almeno una realtà territoriale e ad altre forme di
fragilità compatibili individuate.
Previsione di di
cui di
cui di
cui
risorse
risorse
FRNA
spesa totale
comunali
regionali
(risorse
regionali)
Risorse
umane
e
materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui Eventuali
Fondo
risorse altri
sanitario
soggetti
regionale
210
67
SISTEMA DI SERVIZI A SUPPORTO DELL’INTEGRAZIONE
PER I CITTADINI STRANIERI:
CENTRO SERVIZI E SPAZI DONNA
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
Prevenzione
X
della salute e di stili di vita sani
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto in continuità con le annualità precedenti – Area Immigrazione
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilità sociale ed inclusione”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Ambito distrettuale di Lugo
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
3. Referente
inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento:
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
nominativo e recapiti e-mail [email protected]
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
- Cittadini stranieri
- Cittadini italiani
- Donne immigrate
Politiche sociali, politiche sanitarie, politiche dell’immigrazione
Centro Servizi
Lo Sportello Informativo proseguirà l’intervento programmato già negli anni
precedenti, sviluppando attività orientate al fruitore, ponendosi non solo come
servizio di informazione, ma anche di assistenza, al fine di tendere a
rimuovere gli ostacoli che possono impedire il pieno esercizio dei diritti dei
cittadini stranieri, quali la facilitazione di accesso ai servizi, l’inclusione sociale
e lavorativa, in un’ottica di politica per le pari opportunità.
Principali attività previste:
- formalizzazione, semplificazione e supporto nello svolgimento di pratiche
burocratiche di assistenza per l’ottenimento di informazioni e documenti ;
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
211
- assistenza per l’attivazione di rapporti di lavoro subordinato;
- assistenza per l’avvio di attività di lavoro autonomo;
- assistenza per progetti di rientro in patria attivando rapporti con gli organismi
nazionali e internazionali competenti;
- informazioni, assistenza in materia di assistenza sanitaria;
- informazioni e assistenza in materia di istruzione e formazione
professionale;
- orientamento legale;
- assistenza legale integrata nello Sportello antidiscriminazione (che è aperto
in locali collegati);
- collaborazione e supporto con le strutture sanitarie e sociali;
- attività di mediazione culturale;
- attività di costruzione e aggiornamento di una mappa territoriale nella quale
raccogliere i dati significativi delle presenze degli immigrati nel territorio del
Distretto di Lugo;
- sostegno e coordinamento delle Associazioni di Immigrati presenti sul
territorio del Distretto di Lugo
Spazi Donna
Con l’obiettivo primario di integrazione delle donne e dei minori nel tessuto
sociale in cui vivono, saranno sviluppate, in continuità con gli anni precedenti
le seguenti azioni:
- consolidamento dei punti d’incontro propedeutici allo sviluppo di ulteriori
processi integrativi in linea con il mutamento dei bisogni espressi dalle
utenti;
- informazione e conoscenza delle opportunità offerte dai servizi sociali,
sanitari ed educativi, lavorativi affiancandole nel loro utilizzo;
- costruzione di relazioni positive, privilegiando momenti di socializzazione”
tesi all’apprendimento della lingua e degli usi e consuetudini del contesto
sociale in cui vivono;
- realizzazione di una rete di solidarietà fra le utenti”( auto-aiuto);
- organizzazione di incontri tematici relativi alla conoscenza ed utilizzo di
servizi sanitari e sociali;
- prosecuzione dei laboratori già attivati e promozione di altri laboratori, in
base agli interessi e ai bisogni presentati dalle partecipanti.
Soggetto gestore del Centro Servizi e degli Spazi Donna:
Coop.va Sociale Libra di Ravenna tramite convenzione con Unione dei
Comuni della Bassa Romagna
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Soggetti coinvolti:
- Comuni di Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara, Conselice, Cotignola,
Fusignano, MassaLombarda, S.Agata
- Associazioni degli Immigrati
- Associazioni e volontariato: Gruppo U.D.I Massa Lombarda, Coordinamento
Donne Pensionate C.G.I.L. Massa Lombarda, Gruppo volontari progetto
AUSILIO Massa Lombarda, Associazione Cinque Palme, Associazione
Darna, Associazioni di Immigrati presenti sul Territorio, Volontariato, Ass. di
Conselice
- Rappresentanza degli Immigrati
- Operatrice responsabile dell’ufficio/Sportello Informativo
- Operatrici e mediatrici degli Spazi Donna
- Mediatrici linguistiche e culturali
- Assistenti sociali
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
212
9. Risultati attesi in
- il numero utenti,
relazione a indicatori - il numero di accessi accompagnati ai servizi presenti sul territorio
regionali/distrettuali
- incontri di valutazione degli interventi
(da esplicitare)
Previsione di di cui
spesa totale
risorse
comunali
10. Piano finanziario: € 42.500
di cui risorse
regionali
di cui FRNA di cui
Fondo
(risorse
regionali)
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specificare)
€ 20.503,69 € 21.996,31
(Fondo sociale
locale area
immigrazione)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
213
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE
PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI
CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
68
PROVINCIA DI RAVENNA
NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO CINZIA GHIRARDELLI
QUALIFICA FUNZIONARIO SERVIZI SOCIALI, SANITA’ E TERZO SETTORE
TELEFONO 0544 258620, FAX 0544 258601
E-MAIL [email protected]
A) Dati generali del progetto
3.4.1 Titolo del progetto:
SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONE: ORIENTAMENTO, CONSULENZA
E ASSISTENZA IMMIGRATI
COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui
ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio.
NOMINATIVO Corzani Mauro
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Comuni di Bagnacavallo e Fusignano
QUALIFICA: Responsabile Servizi Sociali Comune di Bagnacavallo e Fusignano
TELEFONO, FAX, E-MAIL: tel 0545280869/ fax 054563747; tel 054550850/fax 054550164;
[email protected], [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
X
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2007
In tal caso:
[X]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale anno 2007
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare)
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto: annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila: Unione dei Comuni della Bassa Romagna
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
I nove Comuni della Zona sociale di Lugo
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
214
•
•
•
•
Coop.va Sociale Libra di Ravenna
Patronato ACLI, Lugo
Associazioni degli Immigrati
Rappresentanza degli Immigrati
Soggetti attuatori
Nome: Cooperativa Sociale Il Mappamondo s.c.a.r.l. tramite convenzione con Ausl di Ravenna, a
cui subentrerà
Coop.va Sociale Libra di Ravenna tramite convenzione con Unione dei Comuni della Bassa
romagna
Ragione sociale: Cooperativa Sociale a responsabilità limitata
Sede Legale Coop. Libra: Ravenna, via Circonvallazione al Molino, 14, Telefono 0544 215651 fax
211840
succursale a Lugo via Cento n 46 telefono e fax 0545 35426
Altri soggetti partecipanti (elencare):
Nodi antenna:
Spazio Donna di Massa Lombarda
Spazio Donna di Conselice
Sportello ACLI
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale
La presenza di stranieri nella Provincia di Ravenna è in costante crescita, come confermato dai dati
statistici elaborati dal competente Osservatorio Provinciale. Il dato medio complessivo si attesta su
circa l’8% nei Comuni dell’Unione, ma dall’analisi della popolazione per fasce d’età, si può notare
che tra le classi più giovani la percentuale registra punte sensibilmente più elevate.
Una società destinata ad essere sempre più multietnica comporta la necessità di sviluppare azioni e
programmi in grado di favorire l’integrazione tra culture diverse e di evitare l’insorgere di
comportamenti discriminatori, che tuttavia possono essere rivolti non solo nei confronti di cittadini
stranieri, ma di una platea di soggetti molto più ampia, in quanto le discriminazioni possono
fondarsi su altri aspetti quali il sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le
caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di
qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli
handicap o le tendenze sessuali.
La trasformazione in senso multietnico del nostro paese è una sfida culturale che presuppone
l’acquisizione di strategie per la prevenzione ed il superamento di forme di discriminazione e
xenofobia, condizione indispensabile per evitare conflitti interculturali e per costruire una società
democratica e non discriminante.
In modo particolare si evince un trend di aumento della percentuale di presenza nei distretti sanitari
Ravenna, Lugo e Faenza seppure con picchi percentuali diversi, soprattutto per quanto attiene
l’aumento di giovani.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
215
Obiettivi del progetto
Pur essendo complesse e molteplici le forme attraverso le quali possono esprimersi comportamenti
antidiscriminatori, il progetto si rivolge in modo particolare ai cittadini stranieri, quale target di
particolarmente sensibile al fenomeno.
Tramite la valorizzazione dei punti di informazione specialistica già presenti nella zona sociale con
funzioni di orientamento e consulenza per stranieri si intende perseguire ulteriori obiettivi quali:
a) Ascoltare il disagio e le discriminazioni subiti dai cittadini stranieri;
b) Avviare un percorso, anche di consulenza legale, per la soluzione dell’azione discriminatoria
subita.
c) Costituire un monitoraggio costante territoriale sulle principali forme di discriminazione, per
implementare le informazioni eventualmente richieste dal costituendo osservatorio Regionale e
consentire la contestuale predisposizione di un report provinciale contenente i dati delle tre Zone
sociali.
d) Attivare la messa in rete dello sportello con i servizi esistenti sul territorio e con strutture simili e
istituzioni a livelli più alti.
e) Inserire il progetto nell’ambito delle iniziative e dei programmi volti a tutelare l’esercizio dei
diritti degli stranieri e il loro inserimento sociale;
f) Sensibilizzare tutti i soggetti che possono costituire un efficace punto di ascolto e di rilevazione
dei fenomeni di discriminazione.
A Lugo l’apertura di un punto d’ascolto, presso il centro Servizi per stranieri già esistente, e già
conosciuto ai cittadini stranieri, consente di avere un monitoraggio costante sulle principali forme di
discriminazione e contestualmente di avviare un percorso di accoglienza del migrante. E’ un’attività
del tutto innovativa che in precedenza si cercava di prendere in carico cercando di attivare
opportuni percorsi verso i servizi o in collaborazione con consulenze legali volontarie.
Il progetto si propone:
- di caratterizzare maggiormente lo sportello informativo, come nodo di raccordo e quindi punto di
referenza territoriale contro il razzismo e la discriminazione e di intervento operativo laddove si
verifichino fenomeni di discriminazione promuovendo e attivando anche la consulenza legale.
- di implementare l’attività degli Spazi Donna con le funzioni di nodo antenna,
- di attivare antenne informative nei punti a più alta densità di presenza di cittadini immigrati;
- di avviare la promozione territoriale per l’attivazione di ulteriori nodi antenna con il
coinvolgimento delle risorse già presenti e radicate localmente, quali patronati e organizzazioni
sindacali, consulte locali, URP, associazioni di migranti, di tutela dei diritti iscritte al registro
regionale, organizzazioni per la tutela dei diritti dei disabili, delle persone anziane e degli
omosessuali,
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
L’intervento che per ora è mirato alla popolazione straniera, potrà essere capace di rilevare altre
tipologie di discriminazione.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
216
Capacità di collegamento in rete anche con altri programmi per l'integrazione sociale dei cittadini
stranieri immigrati (ad esempio con i Programmi attuativi e con i programmi finalizzati distrettuali)
Il presente progetto è collegato ai programmi di integrazione dei cittadini immigrati ed ai
programmi di contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale, progetti già inseriti nel P.A. 2008 e
riproposti e/o implementati nel P.A. 2009 e precisamente:
- Sistema a supporto dell’integrazione per i cittadini stranieri: Centro Servizi, Spazi Donna;
- Mediazione linguistica e culturale nelle scuole, nei servizi sanitari e agli sportelli;
- Promozione integrazione e rappresentanza;
- Integrazione per minori stranieri non accompagnati anche attraverso la sensibilizzazione alla
cultura dell’accoglienza nei confronti delle famiglie già inserite nel territorio;
- Rete di supporto e di accompagnamento organizzato per il contrasto alle povertà estreme;
- Interventi volti all’inserimento o al reinserimento sociale e lavorativo;
- Coordinamento al lavoro di cura inteso come banca dati delle assistenti familiari che offrono la
propria prestazione e formazione delle stesse;
-Sportello per la regolarizzazione dei cittadini stranieri.
Nel 2009 verranno consolidate le azioni intraprese negli anni precedenti andando sempre più a
definire la specificità degli interventi. Questo tipo di risposta è possibile grazie ad una lettura dei
bisogni del territorio effettuata da operatori che da anni lavorano nel settore.
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli
obiettivi del paragrafo 3.4.1 della delib. di G.R. 1791/2006)
Nel 2008, il Comune di Lugo, capofila della Zona sociale, ha aderito al protocollo regionale di
iniziative contro la discriminazione, approvando le candidature del Nodo di raccordo e dei Nodi
antenna, dati in gestione alla Coop. sociale Il Mappamondo, che opera in base all’affidamento della
gestione dei servizi previsto nella convenzione con l’Ausl di Ravenna, Servizio sociale del Distretto
di Lugo, che gestisce in forma associata tali servizi in virtù della delega dei 9 Comuni del Distretto
fino al 31.12.2008.
Il Nodo di raccordo antidiscriminazione è stato individuato presso il Centro Servizi con sede a Lugo
ed i Nodi antenna presso gli Spazi Donna di Massa Lombarda e Conselice, valorizzando
l’esperienza dei punti informativi e di accoglienza per cittadini stranieri già presenti nella zona
sociale.
E’ stata avviata la procedura per il formale riconoscimento dei nodi da parte della Regione, in base
ai requisiti richiesti dalle direttive regionali, in termini di professionalità messe a disposizione, di
strumentazioni tecniche utilizzate, di orari dedicati all’apertura al pubblico e alle attività di back
office.
Si è già attivata la partecipazione degli operatori dello Sportello a iniziative formative, organizzate a
livello provinciale o regionale. Si tratterà sia di formare tutti gli operatori che operano presso i
suddetti sportelli e di aggiornare permanentemente quelli già formati in coordinamento con gli altri
nodi di raccordo regionali. La formazione verte sul concetto di discriminazione, la modalità
d’ascolto delle vittime di discriminazione, gli aspetti giuridici, gli strumenti di tutela e prevenzione.
L’attività di consulenza legale sarà curata dal legale operante presso il Centro Servizi in possesso
della laurea in Giurisprudenza e dell’esperienza richiesta.
L’attività sarà implementata in corso d’anno anche alla luce dei dati relativi all’utenza e alla
tipologia di segnalazioni che perverranno attivando ulteriori nodi antenna con il coinvolgimento
delle organizzazioni sindacali e delle associazioni.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
217
Il monitoraggio dell’utenza viene già effettuato per lo sportello antidiscriminazione secondo le
indicazione ricevute durante i moduli formativi.
Da febbraio ad oggi si sono rivolti allo sportello 6 cittadini migranti che hanno dichiarato di essere
stati vittime di discriminazione under-reporting.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro,
specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della
rete
Il progetto sarà coordinato dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Comune quale Ente
capofila per il presente progetto. E con l’obiettivo di sensibilizzare a tali problematiche un maggior
numero di sportelli allargando gli operatori formati.
Sono previste riunioni periodiche per la valutazione sull’andamento del progetto e momenti formali
ed informali di confronto in merito alle attività da sviluppare.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
n. dei soggetti destinatari
La popolazione immigrata presente nel territorio provinciale
Diretti 10 circa (nel corso del 2008 n. 6 persone già rivolte allo
sportello)
Indiretti: n. 30 quali gli operatori di altri sportelli, gli utenti
degli sportelli che ricevono informazioni sui nodi
antidiscriminazione, i soggetti e gli enti coinvolti nel progetto
Luoghi/contesti per contatto con i Centro servizi di Lugo, Via Cento, 46
destinatari
Spazi Donna di Massa Lombarda e Conselice con sede presso i
Presidi socio-sanitari dei due Comuni
Patronato ACLI, Lugo
Coinvolgimento dei destinatari
Campagna di informazione sull’esistenza dello sportello, attraverso comunicati stampa ai principali
giornali locali, con manifesti e locandine informative (tradotte in più lingue), con inserimento della
presenza dello sportello antidiscriminazione presso i siti degli Enti interessati.
Realizzazione di pubblicazioni e opuscoli informativi.
Si prevede di dare rilievo alle attività antidiscriminazione in occasione di incontri pubblici.
Si prevede di estendere la rete dei nodi antidiscriminazione a seguito del coinvolgimento di altri
soggetti che si candidino come nodi antenna.
Effetti attesi : definizione qualitativa
L’attivazione di nodi antidiscriminazione tende a perseguire i valori fissati dalla stessa Carta
Costituzionale volti ad affermare il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva uguaglianza dei
cittadini. Dal progetto ci si attende un confronto proficuo tra culture e diverse, un’effettiva
integrazione dei cittadini stranieri nel contesto locale di riferimento.
Le azioni che si prevede di realizzare rappresentano un’efficace forma di prevenzione nei confronti
di forme di razzismo e discriminazione nell’accesso ai servizi, al mondo del lavoro, al bene casa,
ecc.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
218
Effetti attesi : stima quantitativa
Considerata la novità della funzione che si intende avviare, mancano dati numerici ai quali fare
riferimento. Il Centro Servizi per Stranieri, riceve oltre 1.500 utenti ogni anno, quale punto di
informazione specialistica in materia di immigrazione.
Il progetto tende comunque a:
- Favorire la raccolta del maggior numero di segnalazioni di discriminazione subite dalla
popolazione immigrata.
- Riuscire a dare una risposta a tutte le segnalazioni ricevute.
- Attivare la consulenza legale in un numero di casi corrispondente alle richieste
Il Centro Servizi di Lugo insieme agli Spazi Donna di Conselice e Massa lombardo hanno ricevuto
circa 1500 contatti nel primo semestre 2008. Questi soggetti sono tutti fruitori indiretti dei nodi
antidiscriminazione sui quali viene svolta un'azione di promozione. Nel 2009 continuerà inoltre ad
essere svolta l’azione di promozione del servizio sul territorio presso enti e associazioni che hanno
contatto con fasce a rischio di discriminazione e soprattutto verso quei soggetti che rappresentano
un potenziale ampliamento della rete dei nodi antenna. Nel 2009 infatti nel territorio di Lugo verrà
attivato un nuovo sportello antidiscriminazione presso il patronato ACLI.
E’ importante sottolineare che la azioni di supporto all’antidiscriminazione saranno aperte a tutte le
forme e non solo a quella razziale.
E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto
Oltre alle specifiche attività che vengono svolte all’interno della zona sociale, ai fini della
promozione e della visibilità dei nodi antidiscriminazione, sono previste riunioni periodiche, tra le
tre zone sociale, con il coordinamento dei competenti uffici del Comune di Ravenna quale Ente
capofila.
Si prevede di realizzare inoltre:
- l’analisi del fabbisogno formativo degli operatori degli sportelli e programmazione comune dei
corsi formativi;
- l’organizzazione delle attività dei Punti antidiscriminazione suddivise fra quelle di sportello, da
condursi direttamente a contatto con l’utenza (front-office) e quelle da condursi all’interno del
servizio o in rete con il territorio e con istituzioni di livello superiore (back-office);
- l’articolazione di un adeguato orario di apertura settimanale che consenta di svolgere le attività di
ascolto e intervento sulle richieste di aiuto;
- l’attivazione di percorsi di segnalazione che garantiscano l’anonimato dell’utente con fax,
segreteria telefonica e indirizzo di posta elettronica dedicati;
- l’attività di consulenza e orientamento legale.
- l’attività di monitoraggio sulle principali forme di discriminazione sorte nel territorio della Zona
sociale;
- il coordinamento con altri tavoli che trattano di esclusione e marginalità sociale e di problematiche
relative alla condizione dei cittadini stranieri
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
219
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N°
Qualifica
Livello Formazione Specifico
1
1
1
A.S.Coord. Area Adulti per coord. progetto
Diploma Assistente sociale
Responsabile di servizio per progettazione
Laurea in Pedagogia
Esperto in materia di normative
Laurea in Giurisprudenza
sull’immigrazione
1
Operatore Sportello antidiscriminazione
Laurea
1
Mediatore culturale
Diploma
(aggiungere tante righe quanti sono gli operatori previsti)
Orario/
settimana
1
0,5
1
3
1,5
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
Potranno essere coinvolte le associazioni rappresentative di cittadini stranieri, secondo modalità da
definirsi.
F) Attività precedenti
Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti
attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto
La Coop. Libra che gestirà le attività che fino al 2008 erano in capo alla Coop. Il Mappamondo,
presenta lunga esperienza nelle attività rivolte alla pop0olazione straniera: essendo una delle
cooperative socie del Consorzio Mappamondo ne ha sempre gestito attività in convenzione fra cui
quelle nel Distretto di Lugo. Dal 1989 Coop. Libra gestisce attività a favore della popolazione
immigrata a partire da centri di prima accoglienza, spazi donna, sportelli informativi, servizi di
supporto all’inserimento lavorativo ma anche studi, ricerche e iniziative culturali su tutto il territorio
provinciale e non solo.
G) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in
generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
Il progetto è stato discusso all’interno dei gruppi tematici per la costruzione dei Piani di Zona e
presentato nei Tavoli per l’Immigrazione.
L’informazione avviene, inoltre, tramite comunicati, conferenze stampa, volantini (tradotti anche in
più lingue), giornali in multilingue, stesura di report sull’osservatorio delle discriminazioni.
La Cooperativa Libra predisporrà un apposito report in cui sarà evidenziata l’attività svolta.
H) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
Il report di cui sopra, oltre a svolgere una funzione informativa, consente di valutare l’attività
svolta, inoltre sono previsti periodici momenti di confronto e verifica dell’attività svolta.
Il nodo di Lugo terrà monitorato il numero dei contatti/utenti e l’iter delle azioni svolte in capo
all’Unione dei Comuni.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
220
M) Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Non sono
ammissibili a contributo le spese sanitarie.Le spese generali di progettazione, di formazione e di documentazione si
considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale costo
€
864,00
B) Spese di documentazione
Totale
C) Personale espressamente adibito al progetto
Assistente sociale
Operatore Sportello
Mediatore
Consulente legale
Totale ore
46
Costo orario
Totale ore
144
Costo orario
Totale ore
46
Costo orario
Totale ore
60
Costo orario
Totale costo
€ 19
€ 18,60
€ 17,60
€ 52
€ 7.481,16
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature
E) Spese di gestione: sede e materiali
Totale gestione
€ 2.700,00
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
Totale
I) Altre spese (specificare)
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO
€ 11.045,16
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI :
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
€ 4.882,16
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO
€ 6.163,00
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
221
69
FORMAZIONE ALLA SICUREZZA SUL LAVORO DEI LAVORATORI IMMIGRATI
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto innovativo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro””
1. Soggetto capofila Unione Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Responsabile: Broccoli Dr Marco –AUSL/SPSAL
3. Referente
0546-602523, [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti Mancini Dr Gianpiero –AUSL/SPSAL
0544-286675, [email protected]
Lavoratori stranieri immigrati
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
- Ricerca bibliografica su conoscenze e modelli di formazione.
- Progettazione e realizzazione della formazione per i mediatori culturali.
- Predisposizione di materiali e percorsi formativi per i lavoratori con
6. Azioni previste
particolare riferimento alle differenze di provenienza geografica.
- Disponibilità all’azione di mediazione,
- Verifica dei modelli formativi applicati
AUSL/SPSAL, Assessorato alle politiche per l’ immigrazione, Organizzazioni
7. Istituzioni/attori
sindacali e Datoriali.
sociali coinvolti
Mediatori culturali
- Esperti in materia di sicurezza sul lavoro :operatori AUSL/SPSAL (3/4),
8. Risorse umane
che si prevede di
- Mediatori culturali,
impiegare
- Esperti in problematiche immigratorie.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
222
- Relazione sulla ricerca bibliografica,
9. Risultati attesi in
- Progetto di corso per formatori e firme di partecipazione,
relazione a indicatori
- Materiali ed unità didattiche per i lavoratori,
regionali/distrettuali
- Interventi effettuati in azienda/partecipazione dei lavoratori immigrati,
(da esplicitare)
Analisi mediante strumenti di verifica dei risultati
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di cui
risorse
comunali
Risorse umane
e materiali dei
soggetti
coinvolti
di cui risorse
regionali
(Fondo sociale
locale e Fondo
famiglia)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
di cui Fondo
FRNA
nazionale
(risorse
NA
regionali)
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
Risorse
umane
223
70
OPERATORE SUL TERRITORIO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
□
Infanzia
e
adolescenza
Giovani
□
Disabili
Anziani
X
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
X
sociale
Dipendenze
Salute
mentale
X
□
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo – area giovani e dipendenze
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
Unione dei Comuni della Bassa Romagna
1. Soggetto capofila
dell’intervento (Comune,
forma associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
realizzazione
Distretto di Lugo
Bassi Fabio
CO.M.E.S. Coop. Sociale O.N.L.U.S.
P.zza Scalelle 8 Marradi (FI)
3. Referente dell’intervento: Tel. 055-8042137 Fax 055-8042051
nominativo e recapiti
Sede Operativa Opera Sociale Villa Gamberini
Via Mazzini 35 Bagnacavallo (RA)
Tel.- Fax : 054560226
e-mail: [email protected]
- Tossicodipendenti, alcolisti (italiani e/o stranieri)
- Ex-tossicodipendenti e/o ex alcolisti, che hanno terminato il percorso
terapeutico riabilitativo, con un buon livello di autonomia personale
- Tossicodipendenti e/o alcolisti che, presso altri servizi – residenziali o
4. Destinatari
ambulatoriali – hanno raggiunto una stabilità dal punto di vista
terapeutico-riabilitativo
- Ex tossicodipendenti e/o ex alcolisti, persone in situazione di disagio,
appartenenti al territorio
5. Eventuali
interventi/politiche integrate
collegate
Gli operatori offrono un servizi di accompagnamento e sostegno che
mirano ad una autonomia:
- Colloqui individuali (settimanali),
6. Azioni previste
- Accompagnamento e ricerca di una occupazione lavorativa e sostegno
nel mantenimento del rapporto di lavoro,
- Sostegno alle imprese che ospitano i destinatari, attraverso un’azione
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
224
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano finanziario:
di supporto,
- Accompagnamento nella gestione del tempo libero e dei rapporti
interpersonali e amicali sviluppati nel territorio,
- Accompagnamento nella gestione responsabile del denaro e nel
reperire un’abitazione che si avvicini alle reali possibilità della persona,
- Costituzione di un fondo economico per fornire un sostegno
temporaneo e limitato alla fase iniziale di inserimento (es. pagamento
cauzione per contratto di locazione, allacciamento utenze, ecc…).
- Incremento delle azioni di informazione, orientamento, sostegno e
assistenza ai soggetti con problematiche connesse all’uso di sostanze,
nonché a quei soggetti che faticano ad avvicinarsi ai servizi istituzionali
e che si trovano in una situazione di solitudine e di abbandono.
- Test esami tossicologici.
- Rapporti costanti e collaborazione con i datori di lavoro.
- Riunioni/colloqui con gli operatori dei diversi servizi di riferimento.
- Ser.T.- SIMAP di Lugo-Faenza-Ravenna
- Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni
- Opera Sociale A.Gamberini – Bagnacavallo
- COMIL Coop. Sociale O.N.L.U.S.
- IlMulino Coop. Sociale O.N.L.U.S.
- Centro per l’Impiego
- Imprese private
- Terzo Settore, in particolare cooperative sociali di tipo B, per
l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate
- Associazioni di volontariato
- Parrocchie
- Centro di Ascolto Caritas di Bagnacavallo
- Associazioni sindacali
- Associazioni sportive
- 1 operatore part time
- 2 Volontari
- Promozione dell’integrazione socio-lavorativa di ex tossicodipendenti.
- Pari opportunità nell’accesso all’occupazione.
- Miglioramento della qualità di vita dei destinatari in termini di autostima,
autonomia, stabilità ed indipendenza.
- Riduzione del rischio di ricadute da parte dei destinatari.
- Consolidamento di un’azione costante di accompagnamento a soggetti
con problematiche legate all’uso di sostanze (sia in uscita da percorsi
comunitari, sia in carico ai servizi del territorio).
Previsione di di cui
spesa totale risorse
comunali
di cui risorse
regionali
€ 22.000
€ 3.000
(Fondo
sociale locale
– area giovani
e dipendenze)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
Coop.
Sociale
COMES:
€ 19.000,00
225
71
CURA DEI DISTURBI DA USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
□
sociale
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento di attività in essere
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
1.Soggetto capofila
AUSL
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale DISTRETTUALE
di realizzazione
3. Referente
Martoni Manuela, Responsabile Ser.T. Lugo
dell’intervento:
Telefono: 335 8283352
nominativo e recapiti e-mail: [email protected] - [email protected]
Tossicodipendenti ed Alcoldipendenti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
ACCOGLIENZA:
- Primo colloquio di accettazione (infermiere);
- Percorso di osservazione e diagnosi effettuato da psicologi ( attraverso
colloqui e la somministrazione di test formulano una valutazione
diagnostica), da medici (valutazione dello stato di salute e, ove occorre,
valutazione psichiatrica) e dall’assistente sociale per persone in condizioni
di svantaggio;
- Colloqui di orientamento al trattamento;
- Consulenze a soggetti ricoverati in strutture ospedaliere;
- Elaborazione di un piano di trattamento da attuarsi.
TRATTAMENTO PSICOLOGICO:
- Colloquio psicologico;
- Psicoterapia individuale, di coppia, di gruppo;
- Inserimenti in comunità diurne o in centri residenziali;
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
226
TRATTAMENTO DI ASSISTENZA SOCIALE:
- Sostegno socio educativo;
- Interventi di reinserimento sociale e lavorativo;
- Colloqui a soggetti detenuti in carcere;
TRATTAMENTO MEDICO E INFERMIERISTICO:
- Visite mediche;
- cura delle patologie correlate alla dipendenze;
- Programmi di disintossicazione in ambito ambulatoriale e/o ospedaliero;
- Programmi con farmaci sostitutivi;
- Somministrazioni di farmaci in ambito ambulatoriale;
- Consulenze prima e dopo il test HIV e MST.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
MMG, DSM E DP, OSPEDALI, SERVIZIO SOCIALE, Polizie Municipali,
Forze Dell’ordine, Comuni, Siil.
1 Responsabile, 2 Medici, 2 Psicologi, 5 Infermieri, 1 Assistente Sociale
Assenza di tempi di attesa per nuovi utenti (primo colloquio di accettazione
entro due giorni);
mantenimento delle prestazioni e degli utenti in carico
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di cui risorse
comunali
Risorse umane
e materiali dei
soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
di cui
FRNA
(risorse
regionali)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventual
i risorse
altri
soggetti
(da
specifica
re)
227
72
ALCOL E LAVORO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Dipendenze
Salute
mentale
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Di cui al Programma finalizzato:Adulti e marginalità
Continuazione di un progetto regionale in tema di prevenzione alcologica, trattasi di intervento di
educazione alla salute negli ambienti di lavoro.
iniziato nel 2007 e tuttora in corso in sintonia con Del.Reg.Programma Dipendenze Patologiche
2008-2010
Vedi TabellA Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”
Azienda Usl di Ravenna
1.Soggetto capofila
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Territorio dell’Azienda USL di Ravenna
di realizzazione
Responsabile: Dott.ssa Cecilia Pintori
Enti/Servizi: U.O. Dipendenze Patologiche Faenza
Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche
Telefono: 0546 602420 e-mail: [email protected]
3. Referente
dell’intervento:
Responsabile: Dott.ssa Maria Antonietta Geminiani
nominativo e recapiti Enti/Servizi: U.O SPSAL
Dipartimento di Sanità Pubblica
Telefono: 0546 602530 e-mail: [email protected]
4. Destinatari
Tutta la popolazione occupata nel territorio dell’Azienda USL di Ravenna
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Metodologia di intervento
Il progetto richiede:
- la costituzione di un tavolo di lavoro rappresentato dalla Dirigenza
dell’Azienda selezionata, dal medico competente, dalle RLS, RSPP, RSU,
U.O. Dipendenze Patologiche, U.O. SPSAL con presentazione del progetto
e delle schede ( da compilare a cura dell’Azienda);
- somministrazione dell’intervista strutturata ai componenti del tavolo di lavoro;
- corso formativo di tre ore per i quadri aziendali;
- distribuzione e successiva raccolta del questionario della salute
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
228
autosomministrato a tutti i lavoratori in forma anonima;
- incontro di sensibilizzazione – informazione ai lavoratori (1 ora e mezza) a
gruppi di 50/100 persone;
- diffusione di materiale informativo di educazione sanitaria legato ai rischi del
consumo di alcol nei luoghi di lavoro;
- diffusione di materiale conoscitivo dei servizi che si occupano di
problematiche alcol- correlate;
- invio Scheda Azienda, Interviste strutturate, questionari della salute compilati
ai referenti regionali per le elaborazioni statistiche.
Il progetto ha preso avvio nel 2007 con l’organizzazione di 3 incontri con
sindacati, Confindustria ed altre associazioni di categoria per presentare il
progetto di lavoro e raccogliere eventuali adesioni di aziende al progetto.
Il 18/05/2007 si è tenuto un seminario “Alcol e Lavoro” rivolto a formatori di
varie associazioni di categoria, imprenditori, sindacati, SIRS, Responsabili dei
Servizi di Prevenzione e Protezione e sindacati.
Successivamente è stata individuata l’azienda all'interno della quale
sviluppare il progetto:lo stabilimento di Ravenna del Gruppo Marcegaglia ,
azienda leader in Europa e fra i primi nel mondo nella trasformazione
dell’acciaio .
Il 22/06/2007 si è tenuta conferenza stampa per diffondere la conoscenza del
progetto e dell’adesione allo stesso del Gruppo Marcegaglia che occupa circa
750 dipendenti.
Nel 2007 sono state effettuati 2 incontri di formazione dei dirigenti che ha
visto una compatta ed animata partecipazione e 3 incontri di sensibilizzazione
con i lavoratori i quali hanno aderito in pochi all’iniziativa a causa di una
scarsa organizzazione all’interno dell’azienda. Si è riportato il problema
all’interno del gruppo operativo che ha comunque richiesto ai Servizi coinvolti
altri 3 incontri di sensibilizzazione dei lavoratori, incontri che si sono svolti nel
2008 con un buon coinvolgimento dei dipendenti di Marcegaglia.
Molto apprezzata e coinvolgente è stata la testimonianza delle associazioni di
auto-mutuo aiuto presenti in tutti gli interventi.
Nel 2008 è stato condotto ancheun altro intervento presso il il Liceo Classico
“D.Alighieri”- Istituto Magistrale”Margherita “di Savoia di Ravenna.
L’Istituto consta di un totale di 136 addetti dipendenti.
La metodologia di intervento è stato analoga a quella condotta in
Marcegaglia: è stato individuato un gruppo operativo costituito da dirigenti,
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico competente,
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Rappresentanti Sindacali
Unitari cui è stato somministrato un’intervista strutturata per acquisire dati
sulla percezione del rischio connesso all’assunzione di alcol negli ambienti di
lavoro e sulle eventuali misure intraprese per fronteggiare i problemi alcol
correlati.
Le 10 interviste strutturate al gruppo operativo sono state somministrate nel
febbraio marzo 2008.
Dato l’elevato livello di scolarizzazione del personale è stato deciso di
condurre nell’aprile 2008 per tutti i dipendenti, oltre che per il gruppo
operativo, un incontro di formazione della durata di 4 ore durante il quale è
stato distribuito e raccolto il questionario della salute compilato e consegnato
ai partecipanti materiale informativo (opuscolo e alcometro).
Per il 2009 ,anche su precisa richiesta regionale di arruolamento di aziende
del settore edile, è stato concordata l’adesione al progetto di una grande
impresa edile: l’ITERCOOP .
Per il 2010 e2011 il progetto sarà proposto prioritariamente ai comparti
indicati dalla regione.
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
229
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
U.O. Dipendenze Patologiche
U.O. – SPSAL- Dipartimento di Sanità Pubblica
Sindacati
Associazioni di categoria
SIRS
Associazioni di auto e mutuo aiuto
U.O. Dipendenze Patologiche
U.O. – SPSAL- Dipartimento di Sanità Pubblica
- Promuovere una campagna informativa;
- sensibilizzare i lavoratori delle imprese industriali, artigiane ed enti pubblici
sui problemi alcol-correlati;
- contribuire a ridurre il consumo di bevande alcoliche della popolazione
occupata del territorio;
- favorire la conoscenza e l’applicazione della normativa vigente;
- favorire la conoscenza e facilitare l’accesso dei cittadini lavoratori e dei
loro familiari ai centri di consulenza e di cura;
Previsione
spesa totale
10. Piano finanziario:
di di
cui di cui risorse di
cui
risorse
regionali
FRNA
comunali
(risorse
Risorse umane e
regionali)
materiale
dei
soggetti coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di
cui
Fondo
nazional
e NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
risorse
umane
230
73
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET
Respons.tà
Familiari
Infanzia
e
adolescenza
□
□
Giovani
Anziani
Disabili
X
□
Immigrati
stranieri
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del benessere sociale,
della salute e di stili di vita sani
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
Progetto di consolidamento e sviluppo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE POLITICHE:
Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione”
1.Soggetto capofila
Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna
dell’intervento
(Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale Distretto di Lugo
di realizzazione
Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed
3. Referente
inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna
c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747;
dell’intervento:
nominativo e recapiti e-mail [email protected]
4. Destinatari
Terzo settore e Volontariato
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Politiche di tutela sociale e giuridica delle persone in condizioni di fragilità
fisica e psichica
6. Azioni previste
La promulgazione della legge 6/2004 che disciplina l’istituto
dell’amministratore di sostegno ossia la possibilità per qualunque individuo
che, a causa di una infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovi
nell’impossibilità di provvedere alla cura dei propri interessi possa giovarsi del
supporto di una persona di sostegno senza dover ricorrere all’istituto delle
tutela o della curatela, ha comportato per il Servizio notevoli difficoltà nella
elaborazione di un percorso finalizzato alla realizzazione di un impianto
sociale in grado di rendere operativo il dettato della legge.(elenco persone
disponibili ad essere nominati amministratori di sostegno)
Per consolidare ed implementare il progetto le azioni previste per l’anno 2009
sono le seguenti :
- Elaborazione, in accordo con il giudice tutelare, un regolamento per
riconoscere ai volontari, disponibili ad esercitare tale funzione nei confronti di
persone a carico del Servizio Sociale e prive di patrimonio, un rimborso
spesa forfettario a fronte degli oneri economici affrontati ( benzina per
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
231
spostamenti, utilizzo telefono personale, computer
ecc) nell’esercizio
dell’amministrazione di sostegno.( fondo economico già previsto nei
precedenti piani di zona sociali)
- Individuazione di una associazione di volontariato a cui affidare la gestione
del fondo su mandato e controllo del Servizio Sociale.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
- Terzo settore
- Volontariato, tribunale Civile, Servizio Sociale
Volontari, associazioni,Giudice tutelare,Assistenti Sociali
Formulazione regolamento
Individuazione associazione per gestire il Fondo
Aumento delle persone disponibili ad esercitare la funzione di amministratori
di sostegno
Previsione di cui risorse
di
spesa comunali
totale
Risorse
10. Piano finanziario: umane
di cui risorse
di cui FRNA
(risorse
regionali
(Fondo sociale regionali)
locale e Fondo
famiglia)
e
materiali
dei soggetti
coinvolti
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
di cui Fondo di cui
nazionale
Fondo
NA
sanitario
regionale
Eventuali
risorse
altri
soggetti
(da
specificar
e)
232
CAP. 2
PREVISIONI DI SPESA PER L’ANNO DI RIFERIMENTO
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
233
QUADRO RIEPILOGATIVO DEL FINANZIAMENTO DELLA SPESA PREVISTA PER IL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009
AREE O TARGET
Soggetti
Comune di Alfonsine
Comune di Bagnacavallo
responsabilit
à familiari
infanzia e
adolescenza
67.974,84
dipendenz
e
immigrati
stranieri
povertà ed
esclusion
e sociale
giovani
anziani
disabili
502.612,00
81.800,00
282.358,00
57.687,00
5.000,00
17.000,00
29.000,00
123.900,00
1.136.450,00
19.700,00
350.769,00
8.500,00
0,00
11.400,00
51.357,00
Comune di Bagnara
31.225,00
79.100,00
50.280,00
42.780,00
1.500,00
0,00
2.600,00
0,00
Comune di Conselice
16.500,00
580.000,00
9.000,00
136.000,00
5.000,00
3.000,00
3.000,00
Comune di Cotignola
5.000,00
428.048,00
53.150,00
123.450,00
7.900,00
0,00
16.700,00
0,00
Comune di Fusignano
86.661,00
673.558,00
42.910,00
86.599,00
3.120,00
0,00
8.796,00
25.024,00
393.106,00
1.095.532,00
65.497,00
506.522,00
40.650,00
0,00
Comune di Massa Lombarda
51.336,00
612.389,00
47.800,00
124.430,00
18.500,00
0,00
6.200,00
19.500,00
Comune di Sant'Agata
22.490,53
137.479,19
4.300,34
27.844,50
4.300,34
0,00
4.300,34
4.300,34
Comune di Lugo
48.112,00 129.206,00
salute
mentale
azioni di
sistema e
trasversali
0,00
20.000,00
0,00
0,00
240.361,35
32.876,35
0,00
908.103,93
155.603,93
752.375,24
118.127,24
0,00
1.058.697,77
132.029,77
0,00
0,00
2.836.723,98
558.098,98
1.039.466,58
159.311,58
0,00
0,00
248.647,54
43.631,96
Totale Comuni
Totale Risorse Comuni
depurata dalla quota destinata alla
gestione associata
Servizio Sociale Associato Unione dei
Comuni della Bassa Romagna**
Regione - quota Fondo sociale locale
Regione - quota Fondo nazionale
politiche famiglia
203.244,53
1.985.703,85
283.627,85
8.650.204,42
119.454,01
836.178,06
119.454,01
85.717,83
82.296,77
30.116,23
Provincia di Ravenna
Altri soggetti pubblici (ASP, ecc..)
Altri soggetti privati (Hera Fondazioni)
TOTALE
1.266.676,37
10.336.756,61 1.686.552,19
955.632,07
32.022,25
35.836,20 322.525,82
10.000,00
58.996,31
2.389.080,17
40.895,12
239.022,94
19.748,79
453.463,06
38.911,82
68.000,00
581.502,00
111.526,00
761.028,00
9.054.475,00
2.664.506,0
130.502,00
11.849.483,00
4.835.687,30
450.713,15
121.290,00
6.150.538,52
380.000,00
397.543,00
150.000,00
4.380,00
15.310,00
2.000,00
1.045.370,38
6.646.655,93
466.654,45
102.045,56
Regione - quota FNA
Regione - FRNA
AUSL distretto di Lugo spesa sociosanitaria
Totale
RISORSE *
TUTTE LE
AREE/
di cui
quota
destinata al
Fondo
Sociale
Locale
2.250,00
0,00
13.163,00
68.106,96
3.500,00
445.371,41
15.761.868,81 4.799.510,56
20.810,00
165.000,00 228.353,85 624.808,28
68.106,96 1.002.340,84
30.787.387,12 1.686.552,19
* Il totale delle risorse Comunali è comprensivo delle risorse proprie impegnate dai singoli Comuni nelle aree/targhet e della quota destinata al Fondo Sociale locale gestita in forma associata dal Servizio
Associato dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna
** Quota risorse Comunali destinate al Fondo Sociale locale + quota indistinta Regionale assegnata ai Comuni del Distretto
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
234
Fondo Sociale Locale - Previsione di spesa 2009 - Comuni del Distretto di Lugo e Servizio Sociale
Associato
AREA/TARGET
TIPOLOGIA
REGIONE
COMUNI
ALTRI
SOGGETTI
Fondazioni
Hera Imola
A servizio sociale professionale
B integrazione sociale
C servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
RESPONSABILITA' FAMILIARI
D
E
F
G
H
I
A
B
C
INFANZIA E ADOLESCENZA
D
E
F
G
H
I
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Pronto intervento sociale
Totale Responsabilità Familiari
servizio sociale professionale
integrazione sociale
servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Pronto intervento sociale
Totale Infanzia e adolescenza
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
0,00
20.641,57
7.500,00
23.050,00
0
0,00
0,00
0,00
0,00
61.655,20
0,00
0,00
0,00
82.296,77
19.748,79
0,00
22.000,00
0,00
205.013,37
339.643,00
200.987,00
0,00
0,00
798.193,37
192.573,00
95.135,00
0,00
0,00
0,00
15.310,00
0,00
0,00
0,00
15.310,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
153.911,19
123.550,00
4.872.572,00
0,00
0,00
5.437.741,19
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
19.748,79
0,00
TOTALE
area
target
895.800,14
2.000,00
0,00
0,00
0,00
2.000,00
5.459.489,98
235
AREA/TARGET
TIPOLOGIA
REGIONE
COMUNI
ALTRI
SOGGETTI
Fondazioni
Hera Imola
A servizio sociale professionale
B integrazione sociale
C servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
GIOVANI
ANZIANI
D
E
F
G
H
I
A
B
D
E
F
G
H
A
B
C
D
E
PERSONE CON DISABILITA'
F
F
G
H
I
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Pronto intervento sociale
Totale Giovani
servizio sociale professionale
integrazione sociale
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Totale Anziani
servizio sociale professionale
integrazione sociale
servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro (esclusi contributi
L.R.29/97)
Contributi L.R. 29/97
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Pronto intervento sociale
Totale Disabilità
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
0,00
32.022,25
0,00
178.924,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
32.022,25
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
9.480,00
0,00
15.836,34
18.800,00
151.397,00
0,00
0,00
374.437,34
111.896,00
120.500,00
645.417,00
154.338,50
313.310,00
150.287,00
296.900,00
1.792.648,50
121.013,00
29.100,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2.500,00
91.370,00
13.900,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
36.751,00
23.150,00
18.436,00
0,00
0,00
336.220,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
TOTALE
area
target
406.459,59
3.500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3.500,00
1.796.148,50
0,00
336.220,34
236
AREA/TARGET
TIPOLOGIA
REGIONE
COMUNI
ALTRI
SOGGETTI
Fondazioni
Hera Imola
A servizio sociale professionale
B integrazione sociale
C servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
DIPENDENZE
D
E
F
G
H
I
A
B
C
IMMIGRATI STRANIERI
D
E
F
G
H
I
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Pronto intervento sociale
Totale Dipendenze
servizio sociale professionale
integrazione sociale
servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Pronto intervento sociale
Totale Immigrati stranieri
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
58.996,31
0,00
0,00
5.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
5.000,00
0,00
75.336,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
58.996,31
0,00
0,00
19.896,34
2.700,00
0,00
16.276,00
3.900,00
118.108,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
TOTALE
area
target
0,00
5.000,00
0,00
177.104,65
237
AREA/TARGET
TIPOLOGIA
REGIONE
COMUNI
ALTRI
SOGGETTI
Fondazioni
Hera Imola
A servizio sociale professionale
B integrazione sociale
C servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
POVERTA' ED ESCLUSIONE
SOCIALE
D
E
F
G
H
H
I
B
C
SALUTE MENTALE
AZIONI DI SISTEMA E
MULTIUTENZA
D
E
F
G
H
L
M
N
N
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
aree attrezzate per nomadi
Pronto intervento sociale
Totale Povertà e esclusione sociale
integrazione sociale
servizi educativi-assistenziali e per l'ins.
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro
strutture diurne
strutture residenziali e comunitarie
Totale salute mentale
Sportello sociale
Prevenzione e sensibilizzazione
Ufficio di Piano
Azioni di sistema e spese di organizzazione
Totale Azioni di sistema
TOTALE
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
0,00
0,00
46.586,00
24.500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
40.895,12
0,00
0,00
0,00
0,00
40.895,12
0,00
0,00
0,00
52.824,34
164.704,00
0,00
0,00
19.359,00
0,00
307.973,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
35.000,00
15.000,00
54.146,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
941.550,92
1.151.434,19
0,00
0,00
941.550,92 1.255.580,19
1.175.510,16 10.425.902,61
15.310,00
TOTALE area
target
0,00
348.868,46
0,00
0,00
0,00
5.500,00
11.622.222,77
2.197.131,11
238
PIANO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA: PREVENTIVO 2009
FNA e Politiche
per la famiglia
FRNA
ANZIANI
Assistenza residenziale
Strutture residenziali per anziani (case
protette/rsa; inclusi "ricoveri temporanei in
rsa" (punto 4.4 della dgr 1378/99)
5.613.968
0
11.315
0
0
0
231.885
0
0
0
342.124
0
908.183
0
0
0
b.1. trasporti
50.000
0
b.2. pasti
57.000
0
b.3. telesoccorso e teleassistenza
0
0
C) programma dimissioni protette
90.000
0
D) attivita rivolta ai gruppi (formazione,
informazione, educazione, incontri, caffe
alzheimer, ecc.)
10.000
0
Sostegno progetti assistenziali individuali
c/o strutture residenziali non convenzionate
(punto 5 dgr n. 1378/99)
Altre strutture (case di riposo, comunita
alloggio, etc.)
Domiciliarita, nuove opportunita
assistenziali e sostegno delle
famiglie
Accoglienza temporanea di sollievo (punto
4.5 dgr 1378/99) in strutture residenziali
Accoglienza temporanea di sollievo (punto
4.5 dgr 1378/99) in strutture semiresidenziali
Strutture semi-residenziali per anziani
(centri diurni)
Assistenza domiciliare e servizi connessi:
A) assistenza domiciliare
B) servizi a sostegno del programma
individualizzato di vita e di cura
Assegno di cura anziani:
0
0
A) assegni du cura (di livello a-b-c)
1.550.000
0
B) contributo aggiuntivo assistenti
famigliari con regolare contratto
130.000
0
60.000
0
Servizi di prossimita (portierato sociale,
custode sociale, alloggi con servizi, ecc.)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
239
FNA e Politiche
per la famiglia
FRNA
Accesso e presa in carico
Potenziamento accesso alle
prestazioni/servizi e percorso presa in
carico
0
68.000
0
9.054.475
0
68.000
1.078.000
0
165.000
0
181.568
0
65.998
50.502
Accoglienza temporanea di sollievo in
strutture semi-residenziali (dgr 1230/08)
0
0
Strutture semi-residenziali per disabili
(centri diurni):
Altro
Altro (interventi residuali ed eccezionali,
non ricompresi nelle finalita precedenti)
TOTALE
DISABILI
Assistenza residenziale
Strutture residenziali di livello alto (centri
socio-riabilitativi residenziali)
Strutture residenziali di livello medio
(comunita alloggio, gruppi appartamento,
residenze protette)
Residenzialita disabili gravissimi (dgr
2068/04)
Domiciliarita, nuove opportunita
assistenziali e sostegno delle
famiglie
Accoglienza temporanea di sollievo in
strutture residenziali (dgr 1230/08)
0
0
A) centri socio-riabilitativi diurni
563.000
100.000
B) centri socio-occupazionali
225.000
0
0
107.000
0
60.000
90.000
0
145.000
0
8.000
0
0
0
60.000
0
Assistenza domiciliare e servizi connessi
A) assistenza domiciliare
a.1. assistenza domiciliare e territoriale con
finalita socio-educativa
a.2. prestazioni educative territoriali
a.3. assistenza domiciliare con finalita
socio-assistenziale
B) servizi a sostegno del programma
individualizzato di vita e di cura
b.1. trasporti
b.2. pasti
b.3. telesoccorso e teleassistenza
C) attivita rivolta ai gruppi
(formaz/informaz/educaz, gruppi,
consulenze,)
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
240
FNA e Politiche
per la famiglia
FRNA
Interventi per la mobilita privata delle
persone con grave disabilita
Contributi per l'acquisto e l'adattamento di
autoveicoli (art. 9 lr 29/97)
0
0
0
220.000
82.940
0
0
10.000
0
34000
0
0
2.664.506
581.502
Assegno di cura disabili
A) assegno di cura disabili con handicap
grave (comma 3 art.3 l.104/92)
B) assegno di cura gravissime disabilita
acquisite (dgr 2068/2004)
C) contributo aggiuntivo assistenti
famigliari con regolare contratto
Accesso e presa in carico
Potenziamento accesso alle
prestazioni/servizi e percorso presa in
carico
Altro
Altro (interventi residuali ed eccezionali,
non ricompresi nelle finalita precedenti)
TOTALE
INTERVENTI TRASVERSALI PER ANZIANI E DISABILI
Emersione e qualificazione del lavoro di
cura delle assistenti famigliari
Emersione e qualificazione del lavoro di
cura delle assistenti famigliari
0
27.230
80.000
0
0
0
50.502
84.296
0
0
130.502
11.849.483
111.526
761.028
Servizi consulenza e sostegno
economico per l'adattamento
domestico
Contributi del frna per l'adattamento
domestico e per l'autonomia nell'ambiente
domestico (art.10 lr 29/97)
Servizio di consulenza dei centri provinciali
per l'adattamento domestico
Programmi di sostegno delle reti
sociali e di prevenzione soggetti
fragili
Programmi di sostegno delle reti sociali e di
prevenzione soggetti fragili
Altro
Altro (interventi residuali ed eccezionali,
non ricompresi nelle finalita precedenti)
TOTALE
TOTALE GENERALE
PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009
241
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