SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO Ufficio di Piano per L’integrazione Socio Sanitaria AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DI RAVENNA Comitato del Distretto di Lugo PIANO DI ZONA PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2009 – 2011 ====== PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2009 Redazione: a cura dell’Ufficio di Piano per l’Integrazione Socio-Sanitaria del Distretto di Lugo Responsabili redazione: Carla Golfieri, Responsabile dell’Ufficio di Piano – Silvia Zoli, Coordinatore Tecnico Piano per la Salute e il Benessere Sociale – Maria Luisa Liverzani, Responsabile Area Sociale del Distretto di Lugo Azienda Usl di Ravenna Responsabili Gruppi di Lavoro Margherita Dall’Olio – Responsabile Area Famiglia e Minori – Servizio Sociale Unione della Bassa Romagna Giuseppe Angelone – Psicologo, C.F. Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo Petra Benghi – Responsabile Servizi Sociali, Comune di Conselice Serena Pederzini – Ostetrica, C.F. Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo Marisa Ancarani – Responsabile Area Anziani e Disabili - Servizio Sociale Unione della Bassa Romagna Miriam Di Federico – Responsabile SAA, Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo Mauro Corzani – Responsabile Area Vulnerabilità sociale e inclusione - Servizio Sociale Unione della Bassa Romagna Pietro Nucera – Responsabile CSM Ausl di Ravenna, Distretto di Lugo Giovanna Briccolani – Responsabile Servizi Sociali di Alfonsine Rosanna Foscari – Assistente Sociale Coord. Area Minori Francesca Gallegati – Assistente Sociale Coord. Area Anziani e Adulti in Disagio Barbara Trapanese – Assistente Sociale Coord. Area Disabili Contributi alla redazione: - Direttore di Distretto di Lugo della Ausl di Ravenna - Operatori del Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna - Centro per le Famiglie del Comune di Lugo - Dipartimento Sanità Pubblica - Dipartimento Salute Mentale - Dipartimenti Cure Primarie - Direttore Attività Socio-Sanitarie Ausl di Ravenna La redazione del Piano Triennale 2009-2011 e dell’Attuativo 2009 è stata realizzata grazie al contributo di diversi professionisti appartenenti ai Comuni, alla Ausl e all’Asp della Bassa Romagna, e dai tanti rappresentanti delle Associazioni di Volontariato, della Cooperazione Sociale, delle Organizzazioni di categoria e privati cittadini che hanno collaborato alla definizione degli obiettivi e dei progetti per la salute e il benessere della comunità. Approvato con Delibera del Consiglio dell’Unione della Bassa Romagna n. 9 del 25 Febbraio 2009 PIANO DI ZONA PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 2009/2011 L’INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE PRINCIPIO FONDAMENTALE DI GOVERNANCE Pag. 1 CAP. 1 GLI ATTORI ED IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO Pag. 4 CAP. 2 I BISOGNI DELLA POPOLAZIONE EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITA’ E CONFRONTO CON SERVIZI E RISORSE DISPONIBILI Pag. 6 CAP. 3 LE LINEE D’INTERVENTO CHE ATTUANO L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE E RACCORDO CON ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE LOCALI Pag. 21 P.A.L. - IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE 1. SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO 2. AZIONI PER LA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, COMPETITIVITA’ E COESIONE SOCIALE 3. RAFFORZARE I LEGAMI E FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE 4. RIORGANIZZARE I SISTEMI DI MOBILITÀ – RENDERE SICURA LA VIABILITÀ 5. POLITICHE PER LA CASA E LO SVILUPPO URBANO CAP. 4 GLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI E LE PRIORITA’ DI INTERVENTO DEL PIANO IN AMBITO SOCIALE, SOCIO SANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Pag. 35 6. INTEGRAZIONE PROFESSIONALE E I PROTOCOLLI DI PRESA IN CARICO NELL’AREA FAMIGLIA E MINORI 7. SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ E ALLE ATTIVITA’ DI CURA IN FAMIGLIA 8. ADOLESCENZA 9. GIOVANI: PROMOZIONE DELL’AGIO E DI STILI DI VITA CONSAPEVOLI E PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE 10. SISTEMA IN RETE PER IL SUPPORTO ALLA DOMICILIARITA’ 11. INNOVAZIONE E SVILUPPO NELL’AMBITO DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI E DISABILI 12. VULNERABILITA’ SOCIALE ED INCLUSIONE CAP. 5 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Pag. 53 CAP. 6 GLI ORIENTAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA TRIENNALE RELATIVA AGLI INTERVENTI SOCIALI, SOCIO SANITARI E SANITARI TERRITORIALI Pag. 53 PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2009 CAP. 1 INTERVENTI PER L’ANNO DI RIFERIMENTO Pag. 55 1. SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO 2. PROMOZIONE E SVILUPPO DEGLI SPORTELLI SOCIALI 3. P.A.L. - IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE FAMIGLIA E MINORI 4. CENTRO PER LE FAMIGLIE 5. I PROGETTI A SOSTEGNO DELLA MATERNITA’ E DELLE GENITORIALITA’ INSERITI NELL’ACCORDO CENTRO PER LE FAMIGLIE-CONSULTORIO FAMILIARE 6. CON I GENITORI – DALLA NASCITA ALL’ADOLESCENZA 7. INTERVENTI ECONOMICI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON 4 O PIU’ FIGLI 8. INTERVENTI DI SOSTEGNO AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 9. L’AFFIDO FAMILIARE: PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA ATTRAVERSO UN LAVORO CON LA COMUNITÀ 10. LA TUTELA DEI MINORI: INTERVENTI TERRITORIALI, DOMICILIARI, EDUCATIVI E I PROCESSI DI INTEGRAZIONE CON I SERVIZI SANITARI. 11. “INTEGRAZIONE SCOLASTICA” DEI MINORI DISABILI: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E “DIARIO DI BORDO” 12. STESURA DI LINEE GUIDA AZIENDALI CLINICHE E METODOLOGICHE SULLA PROGETTAZIONE INTEGRATA NELLA CURA DELL’AFFIDO E DEGLI INTERVENTI SU MINORI IN DISAGIO 13. IL PASSAGGIO DALLA MINORE ALLA MAGGIORE ETÀ DEI RAGAZZI IN CARICO AL CENTRO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE 14. DALLA RICERCA ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI OPERATIVI INTEGRATI PER LA SALUTE DELL’INFANZIA “IL BAMBINO E IL VILLAGGIO” 15. IL CASE MANAGEMENT: MODELLI E STRUMENTI OPERATIVI NELL’AREA DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA 16. PROGRAMMAZIONE DEL PERCORSO PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194/78 17. MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI – PERCORSI DI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO LA SENSIBILIZZAZIONE ALLA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA NEI CONFRONTI DELLE FAMIGLIE GIÀ INSERITE NEL TERRITORIO. 18. MEDIAZIONE LINGUISTICA – CULTURALE NELLE SCUOLE 19. DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA: CITTA’ DEI BAMBINI E CONSULTA DEI RAGAZZI 20. TEMPI EXTRASCOLASTICI – SERVIZI RICREATIVI ED EDUCATIVI 21. “NATI PER LEGGERE” 22. PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA 23. SICUREZZA: PERCORSI DIDATTICI NELLE SCUOLE 24. EDUCAZIONE ALLA SANA ALIMENTAZIONE 25. PROMOZIONE DELL’ALLATTAMENTO AL SENO 26. OSPITALITA’ IN EMERGENZA: DEMETRA Pag. 65 GIOVANI Pag. 119 27. 28. 29. 30. ADONETWORK: POLITICHE GIOVANILI IN RETE DISCOVERYBUS – ALLA SCOPERTA DEL DIVERTIMENTO SANO E SICURO RADIO WEB-SONORA SAFESTYLE E “SE GUIDO NON BEVO”: INTERVENTI DI STRADA PER LA PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTENTO ALLA SICUREZZA E ALLA SALUTE DEI GIOVANI E PER LA GUIDA SICURA SENZA ALCOL 31. SPAZIO GIOVANI - CENTRO D’ ASCOLTO ADOLESCENZA 32. CENTRO “VOLO A VELA” RIVOLTO A GIOVANI CONSUMATORI DI SOSTANZE E AI LORO FAMIGLIARI 33. SCUOLE LIBERE DAL FUMO: PREVENZIONE DELL'ABITUDINE AL FUMO TRA I GIOVANI ANZIANI DISABILI E NON AUTOSUFFICIENTI 34. RAFFORZAMENTO E POTENZIAMENTO DEI PUNTI UNICI DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI E AI SERVIZI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE NON AUTOSUFFICIENZE E AL PERCORSO DI PRESA IN CARICO 35. MONITORAGGIO ESITI DEL PROGETTO “ ANALISI E RILETTURA DEGLI INTERVENTI FINALIZZATI ALLA DOMICILIARITÀ E RESIDENZIALITÀ NEL DISTRETTO DI LUGO” Domiciliarità 36. CENTRI DIURNI PER ANZIANI: CONSOLIDAMENTO, AMPLIAMENTO E FLESSIBILIZZAZIONE DELL’OFFERTA 37. CENTRI DIURNI SOCIO-OCCUPAZIONALI PER ADULTI E PERCORSI DI MIGLIORAMENTO 38. CENTRI SOCIO RIABILITATIVI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI - “GALASSIA” E “GIRANDOLA”: PROGETTI FLESSIBILI - CASA DELLA CARITÀ: INCREMENTO POSTI CONVENZIONATI 39. ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO IN STRUTTURE RESIDENZIALI E/O SEMI-RESIDENZIALI E INCREMENTO POSTI PRESSO C.S.R.R. GIRANDOLA E C.S.R.R. CASA DELLA CARITÀ 40. ASSISTENZA DOMICILIARE E TERRITORIALE CON FINALITÀ SOCIOEDUCATIVA - PRESTAZIONI EDUCATIVE TERRITORIALI - INTERVENTI SOCIOASSISTENZIALI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ 41. ASSEGNO DI CURA PER ANZIANI E DISABILI E QUOTA AGGIUNTIVA PER LE ASSISTENTI FAMILIARI FINALIZZATA ANCHE ALL’EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI 42. QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA A DOMICILIO ED EMERSIONE DEL SOMMERSO: PERCORSI DI FORMAZIONE 43. CONSOLIDAMENTO E QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ CONNESSE ALLE DIMISSIONI PROTETTE 44. SOSTEGNO AL DOMICILIO E ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA 45. PALESTRA DELLA MENTE 46. INDIVIDUAZIONE DI POSTI RESIDENZIALI PER L’ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOGGETTI AFFETTI DA DEMENZA, ASSISTITI AL DOMICILIO, IN FASE DI SCOMPENSO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE. 47. QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE RIVOLTI ALLE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA E AI LORO FAMIGLIARI-CAREGIVER 48. PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA NELLA POPOLAZIONE ANZIANA FRAGILE: PREVENZIONE DELLE CADUTE. 49. AZIONI E PROGETTI PER IL CONTRASTO DELL’ISOLAMENTO E DELLA SOLITUDINE DEI SOGGETTI FRAGILI 50. CENTRO ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO (C.A.A.D.) 51. CONTRIBUTI PER L’ADATTAMENTO DOMESTICO (DGR E.R. 1206/2007) E LA MOBILITA’ (ART. 10 LR 29/97) 52. ABITARE IN SICUREZZA: PORTIERATO SOCIALE, ALLOGGI CON SERVIZI E LE NUOVE COMUNITA’ ALLOGGIO DI VOLTANA E FUSIGNANO Pag. 135 53. “CARTA BIANCA” PER L’ACCESSO AGEVOLATO DI PERSONE CON DISABILITÀ AI LUOGHI DELLA CULTURA, DELLO SPORT, DELL’INTRATTENIMENTO. 54. LO SPORT AL SERVIZIO DI TUTTE LE ABILITÀ 55. IL LAVORO DI RETE E DI COMUNITÀ IN INTEGRAZIONE CON L’ASSOCIAZIONISMO E IL VOLONTARIATO Residenzialità 56. L’OFFERTA DI RESIDENZIALITA’ DELLA RETE DISTRETTUALE DEI SERVIZI PER ANZIANI: CASE PROTETTE/RSA 57. STRUTTURE RESIDENZIALI DI LIVELLO ALTO E MEDIO PER PERSONE DISABILI: IMPLEMENTAZIONE DELL’OFFERTA RESIDENZIALE 58. SPERIMENTAZIONE E INNOVAZIONE: NUOVI PERCORSI TERAPEUTICI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI VULNERABILITA’ ED INCLUSIONE SOCIALE Pag. 193 59. INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO PER LE PERSONE IN SITUAZIONE DI INDIGENZA E/O DISAGIO 60. INTERVENTI VOLTI ALL’INSERIMENTO O AL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO 61. PROMOZIONE DEL LAVORO 62. LA RETE DI SUPPORTO E DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL CONTRASTO ALLE POVERTÀ ESTREME: COLLOBORAZIONE CON IL VOLONTARIATO 63. SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN SITUAZIONI DI GRAVI MARGINALITÀ ATTRAVERSO LA FORNITURA DI VIVERI E BENI PER LA PRIMA INFANZIA 64. LUNGA ASSISTENZA E BISOGNI COMPLESSI: UN GRUPPO DI STUDIO PER IL GRAVE DISAGIO E LA FRAGILITÀ PSICHICA 65. SUPPORTED HOUSING: VERSO UNO SPAZIO VISSUTO CONSAPEVOLE 66. IL DISAGIO PSICHICO TRA COLLOCAMENTO E OCCUPABILITÀ 67. SISTEMA DI SERVIZI A SUPPORTO DELL’INTEGRAZIONE PER I CITTADINI STRANIERI: CENTRO SERVIZI PER STRANIERI E SPAZI DONNA 68. SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONE: ORIENTAMENTO, CONSULENZA E ASSISTENZA IMMIGRATI 69. FORMAZIONE ALLA SICUREZZA SUL LAVORO DEI LAVORATORI IMMIGRATI 70. OPERATORE SUL TERRITORIO 71. CURA DEI DISTURBI DA USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE 72. ALCOL E LAVORO 73. AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO CAP. 2 PREVISIONI DI SPESA PER L’ANNO DI RIFERIMENTO Pag. 234 INTRODUZIONE Il primo piano di zona per la salute e il benessere sociale del distretto di Lugo scandisce i bisogni emersi, i progetti individuati e le risorse messe a disposizione nel territorio ed attraverso l’analisi e la programmazione, definisce le scelte strategiche per l’integrazione socio sanitaria nel prossimo triennio. Un approccio nuovo anima il Piano: l’idea che la promozione del benessere e della salute sia l’insieme complesso e articolato di politiche pubbliche e di molteplici azioni svolte dal volontariato, dall’associazionismo e dalla cooperazione, che contribuiscono a delineare una precisa identità delle nostre comunità, innescata sulla continuità ma anche sull’innovazione. Il territorio è pertanto riconosciuto quale “prima risorsa” del welfare di comunità, non solo luogo fisico dove distribuire servizi, ma ambito capace di garantire sinergie tra nuovi attori, migliorare la protezione sociale e dare qualità ed efficacia alle politiche sociali e sanitarie. Il piano si articola in un unico strumento di programmazione finalizzato a promuovere integrazione tra i soggetti istituzionali coinvolti, i servizi socio sanitari, i progetti e gli obiettivi. Partecipazione e trasparenza rappresentano i presupposti sui quali il piano viene costruito, realizzato e verificato. Partecipazione attraverso il lavoro svolto di progettazione condivisa nei gruppi di lavoro e sostenuta dal confronto con il forum del terzo settore e dalla concertazione con le organizzazioni sindacali. Trasparenza perché il piano è di facile lettura, vengono con chiarezza indicate le risorse e specificati percorsi sperimentali di affinamento dei sistemi di rendicontazione e di verificabilità dei progetti stessi da parte dei cittadini e degli utenti dei servizi. Nella specificità dei ruoli e nella diversità delle responsabilità stiamo costruendo un sistema di welfare in cui l’intera comunità, quale soggetto competente, partecipa. Il Presidente del Comitato di Distretto di Lugo Linda Errani L’INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE PRINCIPIO FONDAMENTALE DI GOVERNANCE L’assetto organizzativo del servizio sociale e socio-sanitario del Distretto di Lugo va disegnato all’interno di un nuovo assetto istituzionale che i Comuni dell’area si sono dati a partire dal 1° Gennaio 2008. Portando a compimento il percorso avviato nell’anno 2000 con la costituzione dell’Associazione Intercomunale, per assicurare una governance adeguata, i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e S.Agata sul Santerno hanno istituito dal 1° gennaio 2008 l'Unio ne dei Comuni della Bassa Romagna, territorialmente corrispondente all’ambito distrettuale. Il primo significativo passaggio, nell’ambito del governo delle politiche sociali è stato attuato con l’istituzione dell’ Ufficio Associato di Piano per l’integrazione socio-sanitaria, costituito nel 2007 tramite convenzione tra i Comuni Associati dell’ambito distrettuale e l’Ausl. Tale struttura con compiti di pianificazione e tecnico-gestionali ricomprende, oltre alle funzioni relative alla elaborazione del Piano Sociale di Zona, anche nuovi compiti di supporto ai livelli istituzionali: - piano delle attività per la non autosufficienza definizione dei regolamenti distrettuali sull’accesso e sulla compartecipazione degli utenti alla spesa attività istruttoria e di monitoraggio per la costituzione dell’ASP gestione delle attività attuative della programmazione sociale e socio-sanitaria Tale percorso ha tracciato e costituito il presupposto fondamentale e coerente per avviare anche il processo di superamento della delega all’Azienda Usl dei servizi sociali, optando per una gestione, programmazione e pianificazione totalmente associata. L’istituzione dell’Unione della Bassa Romagna, ente e soggetto giuridicamente riconosciuto con propria autonomia finanziaria e statutaria, e dell’ASP della Bassa Romagna, azienda di proprietà dei Comuni e soggetto produttore e gestore di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, ha reso possibile la scelta di procedere al superamento della delega e al conferimento del governo dei servizi sociali al nuovo ente Unione. Il territorio si è così dotato di uno strumento di governo unitario per la programmazione, pianificazione e committenza dei servizi sociali (Unione) e di uno strumento di produzione/gestione (ASP) che consente di affidare l’operatività della erogazione ad una azienda che vede soci tutti i Comuni dell’ambito distrettuale. Le attività conferite all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna sono: Per l’area FAMIGLIA e MINORI: -Sostegno delle responsabilità familiari e genitoriali per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; -supporto socio-sanitario e assistenziale alle gestanti madri e alle donne con figli che vivono in situazione di particolare difficoltà; -sostegno al reddito familiare attraverso misure di contrasto della povertà; -sostegno domiciliare di tipo assistenziale ed educativo; -interventi socio-educativi territoriali rivolti a preadolescenti ed adolescenti in situazione di devianza; -interventi istruttori e/o in esecuzione di disposizione delle Autorità Giudiziarie in materia amministrativa, civile e penale; -interventi volti ad affiancare le famiglie negli impegni e responsabilità di cura dei figli; -interventi semiresidenziali e residenziali: comunità educativa, casa-famiglia, affido familiare; PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 1 -interventi a carattere di emergenza assistenziale per minori e donne con figli; -attività di vigilanza sulle strutture educative ed assistenziali. Per l’area DISABILI ADULTI E MINORI: -realizzazione della piena integrazione delle persone disabili nell’ambito della vita familiare e sociale, nonché dei percorsi dell’istruzione scolastica, professionale e del lavoro, attraverso la definizione del progetto individuale, in integrazione con i servizi sanitari; -supporto assistenziale e socio-sanitario per i minori disabili in integrazione con il M.O. di Neuropsichiatria Infantile; -sostegno assistenziale ed educativo nell’ambito di Asili nido e Scuole di ogni ordine e grado, compresa la Formazione professionale; -prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare di tipo educativo, socio-riabilititativo e socioassistenziale; -interventi assistenziali e sociali a rilievo sanitario per l’inserimento presso Centri socio-riabilitativi, compreso l’organizzazione dei servizi per l’accesso; -interventi per l’accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali per coloro che non siano assistibili a domicilio, compresi interventi di sollievo temporaneo delle famiglie; -interventi per l’integrazione sociale e lavorativa in ambiente normale e protetto; -sostegno economico per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio, compresa l’erogazione di assegni di cura; -attività di vigilanza sulle strutture socio-riabilitative. Per l’area ASSISTENZA E ADULTI IN DISAGIO (compresi gli interventi rivolti alla popolazione straniera) -sostegno al reddito attraverso misure di contrasto della povertà, compreso l’erogazione di prestiti sull’onore; -servizi di accompagnamento per l’inserimento o reinserimento sociale e lavorativo anche attraverso l’erogazione di borse-lavoro; -interventi per l’accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali per coloro che non siano assistibili a domicilio anche per difficoltà temporanee; -prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze e favorire interventi di recupero e reinserimento sociale, anche in integrazione con i servizi sanitari. Per l’area ANZIANI: -Servizio sociale professionale connesso alle funzioni socio-assistenziali; - Sistema di accesso ai servizi e presa incarico - Assistenza Domiciliare Integrata; -Tutele e curatele e amministratore di sostegno (L.6/2004). La fase di avvio (il conferimento delle funzioni è avvenuto l’1.1.2009) è accompagnata da una riorganizzazione della presenza del servizio sociale nel territorio finalizzata ad un rafforzamento della capacità di ascolto, risposta e presa in carico. Il progressivo sviluppo degli Sportelli Sociali, che unitamente alla funzione politica rappresentano anche il punto di monitoraggio e recepimento di lettura del bisogno sociale più capillare, consentirà di procedere, con la necessaria gradualità, al conferimento all’Unione di ulteriori funzioni fino al superamento della parcellizzazione gestionale e all’accentramento nell’Unione del governo tecnico e funzionale dei servizi sociali, mantenendo nel territorio la rete di organizzazione della risposta ai cittadini. Ciò consentirà il completamento entro l’anno 2009 di un modello organizzativo unico dell’Ufficio Servizi Sociali e Socio-Sanitari che ha nel territorio le funzioni di: • prima risposta, informazione e orientamento • accesso alla rete dei servizi e delle prestazioni sociali e socio-sanitarie; • presa in carico PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 2 e centralizzate le funzioni di: • programmazione • gestione amministrativa • organizzazione della rete dei servizi e delle prestazioni IL MODELLO ORGANIZZATIVO La struttura organizzativa dell’Area Servizi Sociali e Socio-Sanitari, dipendente dal Direttore Generale dell'Unione, è così articolata: − Responsabile del Servizio/Area Servizi Sociali e Socio Sanitari, con compiti di programmazione, regolazione, verifica e valutazione dei servizi, gestione delle risorse umane e finanziarie − tre unità organizzative di linea (Anziani e Disabili, Famiglia e Minori, Vulnerabilità sociale e inclusione), con compiti di organizzazione, gestione amministrativa e organizzazione della committenza, accesso e presa in carico − due unità organizzative di staff (Contabilità e Amministrazione) − un Modulo intersettoriale per l'attività occupazionale e l'integrazione lavorativa Ogni unità organizzativa di linea (Anziani e Disabili, Famiglia e Minori, Vulnerabilità sociale e inclusione) costituisce un centro di responsabilità dotato di autonomia decisionale, fermo restando il ruolo di supervisione, raccordo e di sintesi svolto dal Responsabile Servizi Sociali e S.S. L’Ufficio di Piano per l’integrazione socio-sanitaria, posto in staff al Responsabile, dipende dal punto di vista gerarchico dal Responsabile Servizi Sociali e funzionalmente dal Comitato di Distretto (Giunta dell’Unione se ne assumerà le funzioni). PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 3 CAP. 1 GLI ATTORI ED IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO Anziani, disabili e non autosufficienti Famiglia e minori TAVOLI TEMATICI LUOGO DEL CONFRONTO INTER SETTORIALE Giovani Vulnerabilità sociale ed inclusione L’ARCHITETTURA DEI TAVOLI TEMATICI COORDINAMENTO TECNICO POLITICO PROFESSIONISTI E OPERATORI SOCIALI, SOCIO SANITARI, SANITARI E DI ALTRI SETTORI MEMBRI DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, DELLA COOPERAZIONE SOCIALE, DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, DEL MONDO DELLA SCUOLA, ECC. PRIVATI CITTADINI PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 4 PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO 30/09/2008 Approvazione dell’Atto di indirizzo Valutazione del Comitato di Distretto su obiettivi e priorità individuate e proposte progettuali (20/010/2008 e 2/02/2009) Concertazione con OOSS (20/010/2008 e 11/02/2009) Confronto con forum Terzo settore 11/10/2008 Conferenza zonale ed avvio dei lavori dei tavoli tematici e dei gruppi di progetto (a partire dal 14/10/2008) (18/02/2009) Redazione del Piano per il benessere e la salute sociale 2009/2011 e del Programma Attuativo Annuale 2009 Conclusione dell’iter di approvazione nel Consiglio dell’Unione il 25/02/2009 PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 5 CAP. 2 I BISOGNI DELLA POPOLAZIONE EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITA’ E CONFRONTO CON SERVIZI E RISORSE DISPONIBILI Per una approfondita analisi del contesto socio-economico del territorio, degli andamenti demografici e dei principali determinanti di salute e benessere, si fa riferimento a quanto già rilevato attraverso il “Profilo di Comunità della Provincia di Ravenna” (Settembre 2008) redatto contestualmente all’Atto di Indirizzo e Coordinamento della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Ravenna. ( http://www.ausl.ra.it - Atto di Indirizzo CTSS – Profilo di Comunità) Si riporta di seguito una sintesi, articolata su base distrettuale, dei principali indicatori di carattere demografico e una breve analisi dei bisogni e dell’offerta di servizi della Zona Sociale della Bassa Romagna, suddivisa per popolazioni target e aree tematiche di programmazione. DATI DEMOGRAFICI GENERALI DELLA ZONA Popolazione totale residente nel distretto di Lugo al 31 gennaio 2008 Alfonsine Bagnacavallo Bagnara Conselice Cotignola Fusignano Lugo Massalombarda Sant'Agata sul Santerno TOTALE Maschi 5.906 8.006 1.067 4.781 3.544 4.131 15.661 5.075 1.347 49.518 Femmine 6.484 8.582 1.077 4.989 3.786 4.234 17.023 5.264 1.377 52.816 Totale 12.390 16.588 2.144 9.770 7.330 8.365 32.684 10.339 2.724 102.334 La piramide dell’età registra le trasformazioni demografi che avvenute in provincia di Ravenna negli ultimi 70 anni (lo stesso nome “piramide” stava ad indicare una figura a base larga e un vertice che si è trasformata nel tempo in un albero). Dal punto di vista demografico si notano tre PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 6 fenomeni interconnessi – comuni alla realtà regionale - che hanno cambiato la forma della piramide: si allarga la base quale conseguenza dell’incremento delle nascite e dell’arrivo di immigrati, aumenta la fascia d’età 30-45 anni a seguito all’immigrazione e si dilata il vertice per l’invecchiamento della popolazione dovuto a guadagni in termini di speranza di vita. Nel distretto lughese si evidenzia, rispetto al complessivo dato provinciale, una quota superiore alla media di popolazione anziana, e un tasso di popolazione attiva e di giovani inferiore alla media. La consistente immigrazione registrata nell’ultimo triennio ha consentito di rallentare un fenomeno di squilibrio sul fronte della popolazione anziana, che comunque persiste in alcune realtà (Alfonsine,Bagnacavallo, Fusignano, Lugo) e che nel medio-lungo termine, rischia di assumere dimensioni molto critiche per il sistema di welfare. Percentuale della popolazione anziana (> = 65 anni) residente nei Comuni del Distretto di Lugo Comune di residenza Alfonsine Bagnacavallo Bagnara Conselice Cotignola Fusignano Lugo Massalombarda Sant'Agata sul Santerno 2001 Pop. Anziana % 27,49 26,47 25,95 26,15 23,69 25,70 26,52 27,85 24,53 2005 Pop. Anziana % 27,38 27,26 23,79 25,32 24,86 25,92 27,3 25,93 23,75 2006 Pop. Anziana % 27,27 27,12 22,04 25,28 24,7 25,93 27,26 25,24 22,93 2007 Pop. Anziana % 26,7 26,85 21,23 25,04 24,19 25,36 26,79 24,41 22,84 Fonte: Regione Emilia Romagna Nell’arco del quinquennio l’indice di dipendenza giovanile (rapporto tra <14 e classe centrale 1564) è cresciuto da 0,16 a 0,19 e quello senile (rapporto tra popolazione > 64 e fascia 15-64) da 0,41 a 0,42, con un incremento sull’indice di dipendenza totale da 0,57 a 0,61 che risulta il più elevato tra i tre distretti. Indice di invecchiamento e indice di vecchiaia della popolazione residente in Provincia di Ravenna – anno 2007 Distretto di Ravenna Distretto di Lugo Distretto di Faenza Provincia Ravenna Indice di invecchiamento Maschi Femmine Totale 20,73% 25,73% 23,12% 22,38% 29,14% 25,87% 21,38% 26,74% 24,12% 21,13% 26,87% 24,08% Indice di vecchiaia Maschi Femmine Totale 156,49 221,63 118,17 175,28 258,55% 215,62% 158,76% 225,32% 190,71% 161,92% 232,11% 195,92% Elaborazione: SISTAN – Provincia di Ravenna – Servizio Statistica Indice di dipendenza giovanile e indice di dipendenza senile della popolazione residente in Provincia di Ravenna – anno 2007 Distretto di Ravenna Distretto di Lugo Distretto di Faenza Provincia Ravenna Indice di dipendenza giovanile Maschi Femmine Totale 18,62% 17,79% 18,21% 18,70% 18,11% 18,41% 20,03% 19,00% 19,52% 18,96% 18,15% 18,56% Indice di dipendenza senile Maschi 30,00% 34,51% 32,80% 31,80% Femmine 40,58% 48,93% 43,63% 43,42% Totale 35,27% 41,64% 38,17% 37,57% Elaborazione: SISTAN – Provincia di Ravenna – Servizio Statistica PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 7 La crescente presenza di stranieri ha contribuito al ringiovanimento della struttura per età della popolazione: da una parte perché gli immigrati stessi sono per la maggior parte giovani, ad esempio le classi di età 0-18 rappresentano il 22% della popolazione straniera, una quota più alta di quella degli italiani, dall’altra per la loro più alta prolificità. Al 31 dicembre 2007 in tutti i comuni della provincia di Ravenna la percentuale degli stranieri è superiore alla media nazionale pari al 6%, ed aumentano i comuni in cui è stata superata la soglia del 10% degli stranieri sui residenti complessivi. Infatti ben tre comuni, del distretto di Lugo, Conselice, Massa Lombarda e Fusignano superano la soglia del 10%. Ciò che colpisce è il ritmo di crescita, nel distretto di Lugo per esempio in 6 anni l’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione è triplicata. Incidenza popolazione straniera sul totale della popolazione residente in provincia di Ravenna – serie storica Distretto di Ravenna Distretto di Lugo Distretto di Faenza Provincia di Ravenna 2001 % 2002 % 2003 % 2004 % 2005 % 2006 % 2007 % 3,39 2,43 2,72 2,98 4,05 3,12 3,27 3,62 4,62 4,13 4,36 4,46 5,89 5,12 5,14 5,51 6,65 6,00 5,88 6,30 7,36 6,75 6,43 6,99 8,47 8,31 7,60 8,23 Elaborazione: SISTAN – Provincia di Ravenna – Servizio Statistica Popolazione straniera residente nei Comuni del Distretto di Lugo al 01/01/2008 Comune di residenza Alfonsine Bagnacavallo Bagnara Conselice Cotignola Fusignano Lugo Massalombarda Sant'Agata Totale Stranieri residenti 955 1.248 151 1.292 524 999 2.996 1.482 277 9.924 % su pop. totale 7,71 7,52 7,04 13,22 7,15 11,94 9,17 14,33 10,17 9,7 Elaborazione dati forniti dagli Uffici Anagrafici dei Comuni FAMIGLIA E MINORI La società, negli ultimi anni, è stata soggetta a radicali trasformazioni, e, la famiglia in particolare, ha visto modificare il suo assetto, la sua auto-organizzazione, ma anche il tipico ruolo di protezione sociale che ha, nel tempo, costantemente svolto. Centro di gravità di tali mutamenti, e fonte ancora inesauribile di capitale sociale, rimane, pur se con nuove fragilità e modelli diversi di assetti costitutivi, la famiglia. Istituzione sociale per eccellenza, essa però, è oggi interessata da dinamiche costitutive e relazionali profondamente mutate; ne sono un esempio i rapporti di forza tra i componenti, o rapporti tra genitori e figli, i rapporti con gli anziani e anche l’organizzazione del menage. E’ cambiato il ruolo delle donne, che, dopo l’ingresso nel mondo del lavoro, devono far fronte sia ad impegni professionali che di assistenza e cura all’interno della famiglia. Emerge il disagio giovanile, che mina la qualità delle relazioni del nucleo familiare, spesso inadeguato ad affrontare i compiti educativi e di cura che una società così complessa richiede. Tale disagio si oggettiva spesso nella conflittualità familiare, in forme di aggressività come il bullismo, in disturbi psicologici, come la PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 8 depressione, l’ansia e i disturbi di personalità ed in abusi e dipendenze da sostanze psicotrope ed alcool. Si evidenzia anche la difficoltà nell’accudimento dei componenti anziani del nucleo familiare, cosa che fa emergere richieste di intervento verso un welfare che non può esimersi di farsi carico di una società che invecchia inesorabilmente. La famiglia si è ridotta nelle dimensioni, si è modificata nei consumi e nell’impiego del tempo libero, è carente di figure matriarcali e patriarcali solide. La forma matrimoniale è scelta in misura minore a favore della convivenza e comunque si arriva al matrimonio in età più tarda, si procrea meno e più avanti nel tempo. Fermo restando il fatto che è in atto un costante quanto importante declino della fecondità, che però, dal 2005 al 2007, nella provincia di Ravenna, ha leggermente recuperato punti percentuali, passando da 1,280 a 1,426 (vedi dati da “Profilo di Comunità della Provincia di Ravenna”). I dati statistici rilevati nel distretto di Lugo ed in provincia dal 2005 al 2007 evidenziano anche un trend ascendente per quanto riguarda il numero dei nuovi nati, che, dal 2005 ad oggi è aumentato di 397 unità Quest’ultimo dato, così come quello relativo alla fecondità, è in certa misura correlabile alla sempre più importante presenza, nel nostro territorio, di nuclei familiari di immigrati, che procreano in misura molto maggiore rispetto a quelli autoctoni, ed anche alla vitalità del tessuto socio-economico del territorio. In generale diventano più numerose le coppie senza figli, i single ed i nuclei con un solo genitore e figli, in quanto è più frequente il divorzio. A partire dal 2003 ed arrivando al 2007, le rilevazioni statistiche elaborate da SISTAN su dati anagrafici comunali, evidenziano un graduale ma consistente aumento dei nuclei familiari, che al dicembre 2007 sono 167.511, con un incremento totale sul 2003 di 13.969 nuclei familiari. Il numero medio di componenti del nucleo familiare segue il trend opposto, cioè all’aumentare della numerosità dei nuclei, diminuisce il numero degli individui che li compongono, nel 2003 le rilevazioni statistiche riportavano una media di 2,33 componenti, nel 2007 essa è scesa a 2,25,seguendo un declino graduale ma progressivo. Nel distretto di Lugo, così come più complessivamente nell’intera area provinciale, emergono nuove tipologie familiari, le famiglie monoreddito e mono-genitoriali, che, in misura sempre maggiore, entrano a costituire la fascia dei “nuovi poveri”, in quanto hanno risorse limitate rispetto a bisogni emergenti quali alloggio, reddito, sofferenze personali e sociali. Sempre più le famiglie vedono ridotta la capacità di soddisfare in maniera autonoma le proprie necessità, e, spesso, per l’attività di cura, devono ricorrere ad interventi esterni, anche privati. Numero medio di componenti per famiglia in Provincia di Ravenna, anni 2003-2007 2003 2004 2205 2006 2007 Provincia di Ravenna 2,33 Fonte ISTAT, Bilancio demografico. 2,31 2,29 2,26 2,25 Numero di famiglie e numero medio di componenti per famiglia, anno 2006. Numero di famiglie Componenti per famiglia Distretto di Ravenna 85.230 2,18 Distretto di Lugo 42.273 2,30 Distretto di Faenza 35.902 2,37 163.405 2,26 Provincia di Ravenna Fonte ISTAT, Bilancio demografico. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 9 Numero di famiglie con 3 e 4 minori a carico per Comune nel distretto di Lugo, anno 2007 Nuclei familiari con 4 minori Alfonsine 10 Bagnacavallo 26 Bagnara 6 Conselice 20 Cotignola 9 Fusignano 15 Lugo 81 Massalombarda 22 Sant'Agata Totale 7 196 Elaborazione dati forniti dagli Uffici Anagrafici dei Comuni Numero dei nati, tassi di fecondità ed età media al parto della popolazione italiana e straniera residente nel distretto di Lugo, anno 2007. Italiani Anno 2007 Tassi di fecondità Nati Età media al parto Distetto di Lugo 1,229 697 32,16 Provincia 1,22 2.683 32,02 Stranieri Anno 2007 Tassi di fecondità Nati Età media al parto Distretto di Lugo 2,874 241 28,37 Provincia 2,566 797 27,89 Elaborazione: SISTAN- Provincia di Ravenna – Servizio Statistica Per far fronte alle caratteristiche ed alle problematiche della odierna società,il distretto di Lugo è orientato al consolidamento, al potenziamento ed allo sviluppo di una gamma di interventi che hanno il loro fulcro nel sostegno e nell’accompagnamento delle famiglie, che spesso incontrano difficoltà nella crescita e nella educazione dei loro figli. Tali interventi devono evitare di perpetuare lo schema “bisogni-risposte” adottato in passato, ponendo in essere livelli di uniformità nelle erogazioni, basate su standard che però non inficiano la personalizzazione delle stesse. E’ così che i sistemi di accesso e di presa in carico devono essere supportati da modelli, metodi e strumenti idonei, che vadano incontro alle esigenze sia di ascolto che di sostegno delle famiglie. Si sottolinea e si promuove una presa in carico da parte del PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 10 servizio che, oltre ad essere continuativa, responsabile e personalizzata, sia anche espletata in forma pro-attiva e prossimale all’utente. Fondamentale risulta il “prendersi cura di chi aiuta”, al fine di rendere sostenibile il sistema sociale ma anche il corretto funzionamento della macchina assistenziale. Attraverso lo sviluppo di obiettivi triennali (2009-2011) e progetti attuativi per l’annualità 2009, si intende promuovere e tutelare la “buona nascita”, che inizia nel nucleo familiare e prosegue lungo il percorso scolastico. Si intende superare la logica della sola prevenzione a favore della promozione della partecipazione, dello sviluppo dell’autonomia, della responsabilità, delle opportunità e della facilità di accesso ai servizi. Anche gli adolescenti e o giovani possono e devono essere “cittadini attivi”, per esempio attraverso l’aiuto dei pari più deboli e svantaggiati. E’ importante che le istituzioni , in una logica di valorizzazione di tutte le risorse in campo e di collaborazione tra pubblico, privato, privato sociale, sostengano e promuovano l’aggregazione giovanile (centrigioco, oratori, attività laboratoriali, ecc.) e servizi idonei ad accogliere bambini e ragazzi, facilitando anche il carico di cura familiare. GIOVANI La fascia di popolazione che va dai 15 ai 24 anni nella Provincia di Ravenna costituisce il 7.7% della popolazione generale (7,5% nel distretto Lugo), percentuale diminuita di ben 1 punto percentuale rispetto agli anni 2000. Popolazione 15-24 anni residente in provincia di Ravenna, anno 2007 15-19 anni 20 – 24 anni Totale Distretto di Ravenna 6.915 7.513 14.428 Distretto di Lugo 3.464 3.916 7.380 Distretto di Faenza 3.296 3.700 6.996 Provincia di Ravenna 13.675 15.129 28.804 Elaborazione: Atto di Indirizzo della CTSS di Ravenna – 2008 % su tot. popolazione 7,6 7,5 8,2 7,7 Come emerge dai dati del Profilo di Comunità e dall’indagine sul Capitale Sociale, il giovane trova conferma della propria identità nella frequentazione del gruppo dei pari, traendone benefici psicologici e sociali, grazie alle relazioni e agli scambi che in esso si instaurano. Il gruppo, nella grande maggioranza dei casi, ha formazione spontanea, ma, anche se in misura minore, i ragazzi si associano in gruppi sportivi, artistici, religiosi o di volontariato. Nei gruppi informali i giovani possono esprimersi liberamente, ma possono anche mettere in atto comportamenti devianti, come l’uso e l’abuso di alcool e droghe ed anche comportamenti spericolati rispetto alla sessualità e alla guida. Prevalenza d’uso di sostanze nel 2006. Dati ESPAD sulla popolazione studentesca fra i 15 e i 19 anni. Provincia di Ravenna Femmine (v.%) Maschi (v.%) Totale (v.%) Alcol 85,9 87,2 85,6 Sigarette 30,0 22,7 26,4 Cannabis 22,0 25,6 23,8 Cocaina 3,3 4,7 4,0 Psicofarmaci 3,6 1,7 2,7 Allucinogeni 1,9 3,3 2,6 Eroina 1,5 1,8 1,6 Elaborazione: Atto di Indirizzo della CTSS di Ravenna – 2008 PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 11 “Questi dati non definiscono una reale dipendenza ma disegnano comunque il quadro del consumo fra gli adolescenti che frequentano le scuole superiori della provincia. Gli aspetti più problematici legati a situazioni di abuso o dipendenza si possono tuttavia rilevare dai dati dei SerT dislocati sul territorio. Nei tre Servizi attivi in provincia e collocati nelle città di Ravenna, Faenza e Lugo nel corso del 2007 sono stati seguiti per problemi legati alle droghe e all’alcol 34 ragazzi fra i 15 e i 19 anni e 82 fra i 20 e i 24. Nel complesso rappresentano circa il 7% di tutta l’utenza avuta in carico nell’anno e le loro problematiche sono legate prevalentemente al consumo di eroina e cocaina. Meno numerosi sono coloro che si presentano con una richiesta di assistenza per curare problemi dovuti all’alcol o ai cannabinoidi. Sul territorio si riscontra un grosso utilizzo di alcolici e hashish mentre ai SerT si rivolgono pochi ragazzi e generalmente con problemi seri di eroina o cocaina, che sono fra le sostanze meno utilizzate a questa età.I motivi possono essere: di tipo sanitario, la decisione di rivolgersi ad un servizio per un trattamento, solitamente, matura quando le condizioni di salute e sociali sono piuttosto compromesse e sostanze quali eroina e cocaina procurano sicuramente più problemi nel breve periodo che altre; di tipo ideologico, fra i ragazzi c’è l’errata convinzione di considerare sostanze quali l’alcol, l’hashish o l’ecstasy delle droghe leggere il cui utilizzo si possa gestire senza incorrere in dinamiche di dipendenza, soprattutto quando il consumo è circoscritto nei fine settimana o comunque non è quotidiano; di tipo motivazionale, è fondamentale, per intraprendere un percorso di affrancamento dall’uso di droghe, acquisire consapevolezza delle proprie problematicità; di tipo sociale, gran parte dei ragazzi che sente di avere delle difficoltà e che avrebbe bisogno di supporto su queste tematiche è sicuramente demotivata a rivolgersi ai SerT a causa dell’immaginario sociale che tuttora stigmatizza queste strutture come deputate al trattamento dell’eroina”. Dall’Atto di Indirizzo della CTSS di Ravenna – 2008 L’intento ed i progetti che i servizi rivolti a questa fascia di età mettono in campo, sono volti alla prevenzione ed al contenimento/risoluzione dei fenomeni sopra elencati, compresi i disturbi psicologici tipici di quest’età, che portano molto spesso a depressione ed isolamento sociale, passando per l’abbandono scolastico, la conflittualità familiare, l’aggressività e la devianza. E’ importante, infatti, in un periodo in cui i ragazzi si sentono soli ed incompresi dagli adulti di riferimento, poco fiduciosi e dubbiosi circa il loro futuro, che essi possano trovare anche nella rete dei servizi socio-sanitari integrati, un punto di riferimento sul quale poter contare al momento del bisogno. Il Distretto di Lugo si pone l’obiettivo di promuovere interventi di educazione continua alla legalità, sottolineando il rispetto delle regole e delle norme che sottostanno ad una convivenza equilibrata e proficua con gli altri. Si vuole inoltre, attraverso lo stanziamento di risorse economiche ed umane, prevenire la conflittualità sociale, tenere sotto controllo e supportare le esigenze e gli interessi di gruppi di popolazione diversi, promuovere azioni di mediazione sociale, migliorare e presidiare lo spazio pubblico, cercare di armonizzare gli orari e gli stili di vita. Gli obiettivi che emergono dagli orientamenti assunti dai gruppi di lavoro intendono attuare, attraverso i progetti più avanti delineati, interventi di prevenzione, formazione ed integrazione sociale e sanitaria, da garantire nei contesti di vita e cura. Importante a questo scopo sono i progetti distrettuali che qualificano l’offerta di spazi e di centri di aggregazione giovanile, che passano anche attraverso la formazione di permanente di operatori del settore. ANZIANI, DISABILI E NON AUTOSUFFICIENTI L’esperienza dei Piani per la Non autosufficienza ha insegnato come la programmazione locale debba considerare di raggiungere tutta la popolazione non autosufficiente eleggibile per l’assistenza sociale e sociosanitaria. Da una parte quindi, particolare attenzione va posta, oltre che alla popolazione anziana, alle popolazioni con disabilità gravi e gravissime, minori e adulti, e con problemi di salute mentale. Dall’altra, si devono sviluppare collaborazioni con le famiglie (che costituiscono la risorsa principale nei processi di assistenza) e con quella parte di comunità cooperante e solidale che si attiva per garantire l’aiuto necessario alle persone non autosufficienti per poter garantire condizioni di sviluppo e di consolidamento del sistema complessivo delle cure che si basa principalmente sulla “risorsa-famiglia” e sulla “risorsa-comunità”. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 12 Anziani I dati demografici rilevati nella Provincia di Ravenna, e nel Distretto di Lugo, sottolineano il consistente aumento della popolazione anziana, ed in special modo dei soggetti soli e non autosufficienti. Gli anziani di età > = 75 anni che vivono nel nostro distretto sono 13.851 pari al 13,8 % della popolazione complessiva. La popolazione anziana è composta maggiormente da donne, spesso vedove e sole. Popolazione per classe d’età 65-99 della Provincia di Ravenna al 1/1/2008 65-99 anni % 65-99 anni v.a. 23,20 26,30 24,40 44.002 26.006 20.706 Distretto di Ravenna Distretto di Lugo Distretto di Faenza Elaborazione: SISTAN- Provincia di Ravenna – Servizio Statistica Popolazione sopra i 65 anni utente dei servizi socio-sanitari in condizioni di fragilità – anno 2007 Distretto di Lugo Dato Commento Popolazione totale del Distretto (anno 2007) 100.558 Gli ultra 65 aa nel distretto di Lugo sono il 26% della popolazione totale 2.338 i servizi socio-sanitari per anziani del distretto di Lugo intervengono sul 9% della popolazione che ha più di 65 anni 3.890 la condizione di fragilità per fattori di alto rischio sanitario e psicosociale è stata rilevata nel 15% della popolazione ultra 65 anni del distretto di Lugo 196 Le persone non conosciute dai servizi, considerate fragili e per le quali sono previsti interventi diretti ripetuti e individualizzati nel contrasto al disagio bio-climatico sono il 5% di tutti i fragili “non conosciuti” del distretto Popolazione sopra i 65 anni a favore della quale intervengono i servizi socio-sanitari Popolazione sopra i 65 anni non conosciuta dai servizi che, a seguito della mappatura effettuata nel 2007, risulta in condizioni di fragilità per rischio sanitario e psicosociale Popolazione sopra i 65 anni non conosciuta dai servizi che risulta in condizioni di fragilità per rischio sanitario e psicosociale per le quali sono previsti interventi diretti di sostegno e di sorveglianza (es. Progetto Solitudine) La fragilità viene considerata come un fenotipo che individua un anziano ad alto rischio di cadute, disabilità, ospedalizzazione e anche mortalità, oppure come stato vulnerabile di salute che origina da una complessa interazione di problemi medici e sociali, che portano ad una diminuzione delle abilità di far fronte allo stress, associato ad un declino funzionale. Sono spesso identificati con soggetti anziani, con pluripatologie croniche, maggior rischio di ospedalizzazione, dipendenza e ridotta aspettativa di vita. Rappresenta il 5% a livello provinciale (Ravenna 6%, Lugo 5%, Faenza 4%) la quota di persone >65 anni non conosciute dai servizi per i quali sono previsti interventi sociali e sanitari individuali e ripetuti. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 13 La mappa sopra rappresentata è finalizzata all’individuazione dei cittadini anziani con necessità di intervento diversificato sulla base del rischio, del bisogno e della complessità e lo sviluppo di modalità organizzative e professionali per rispondere a tali bisogni in modo differenziato. Le iniziative proposte sia in termini di obiettivi triennali che di progettazione per l’anno 2009 mirano a consolidare e sviluppare quanto già avviato a partire dal primo anno di sperimentazione del Fondo Regionale per la Non autosufficienza, ovvero: - Miglioramento dell’accesso, accompagnamento e presa in carico, - Semplificazione dei percorsi di valutazione multidimensionale e multi professionale per i servizi a sostegno della domiciliarità (ADI, rinnovo assegni di cura, ricoveri di sollievo). - Consolidamento e qualificazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata. A seguito della prossima normativa sull’accreditamento si prevede la riorganizzazione del servizio e soluzioni gestionali che vedano nell’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) il punto di coordinamento delle attività a sostegno della domiciliarità. - Interventi di supporto alla domiciliarità (ricoveri di sollievo, ricoveri brevi e di emergenza, riorganizzazione dei Centri Diurni, potenziamento dei servizi di prossimità, ecc.), - Qualificazione del lavoro delle Assistenti famigliari (sostegno economico, formazione e tutoraggio), - Promozione del servizio di consulenza per l’adattamento domestico e avvio dell’erogazione dei contributi finalizzati alla realizzazione dei progetti di adeguamento, - Potenziamento dell’attività rivolta a gruppi sia di anziani che di disabili coinvolgendo l’associazionismo e il volontariato per la realizzazione di attività di sollievo alla famiglia, socializzazione e svago (Palestra della mente, attività motoria, vacanze supportate da educatori, ecc.) - Sostegno delle reti sociali e prevenzione per gli anziani e i soggetti fragili. - Potenziamento dell’’offerta di “alloggi protetti” e sperimentare forme di “portierato sociale” per persone anziane e in situazione di vulnerabilità sociale e sanitaria che pur avendo una sufficiente autonomia nello svolgimento dei normali atti della vita quotidiana, presentano un rischio reale di aggravamento della condizione di non autosufficienza, se non preventivamente supportate anche attraverso interventi di tipo “leggero”. Assegni di cura, contributi per assistente famigliare, dimissioni protette, assistenza domiciliare erogati a persone anziane del distretto di Lugo – serie storica 2006-2008 2006 2007 2008* 668 660 963 0 39 129 81 287 di cui 75 sociali e sociosanitarie 149 362 di cui 217 sociali e sociosanitarie 350 (16.629 ore) (29.139 ore) (78.750 ore) Ricoveri di sollievo 111 112 115 Ricoveri brevi 115 96 55 Assegno di cura Contributo ass. famigliare Dimissioni protette Assistenza domiciliare * Dati di preconsuntivo che possono essere soggetti a variazioni Disabili Il Distretto di Lugo presenta un sistema di servizi per l’assistenza alle persone disabili, che, pur presentandosi qualitativamente adeguato, esprime carenze sotto il profilo quantitativo. Questo sistema di servizi si inserisce in un contesto sociale, nel quale la famiglia, sovente i soli genitori, rappresentano il contesto privilegiato di riferimento per le persone disabili . Al suo interno essi crescono e permangono. Una famiglia che conserva il “ ruolo di istituzione sociale “ e rappresenta un vero “capitale sociale”, ma anche una famiglia che per un insieme di condizioni sociali risulta complessivamente più vecchia, difficilmente in grado di fronteggiare i bisogni di PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 14 urgenza /emergenza, meno informata e più isolata cioè con meno occasioni di confronto, decisamente stanca e con grande bisogno di ”riprendere fiato” per poter ritardare il ricorso alla residenzialità dei propri congiunti disabili. I cambiamenti rilevati in questi ultimi anni, riferiti soprattutto al consistente aumento della popolazione in carico, alla diversificazione delle tipologie di handicap e dei relativi bisogni emergenti, impongono di ripensare e adeguare il sistema dei servizi. L'analisi dei dati relativi alle persone adulte con disabilità del Distretto di Lugo evidenziano che si assiste, da un lato, a un invecchiamento dell'utenza storica, dall'altro, a una diversificazione e moltiplicazione delle cause di insorgenza e delle stesse motivazioni che spingono a rivolgersi ai servizi. Gli elementi che connotano la trasformazione della domanda sono i seguenti: - La presa in carico di utenti disabili nel sistema dei servizi è un fenomeno in forte crescita (+ 58% fra il 2000 e il 2008). - Dal 2007 al 2008 si registra l’aumento più consistente (+ 17% in un solo anno). - Il dato di previsione anno 2009 sarà inoltre sensibilmente in crescita per la scelta operata nel servizio di inserire in questa area l’intera popolazione in carico certificata con I.C. a partire dal 46% per omogeneizzare i percorsi finalizzati al lavoro e non interferire con le scelte programmatorie dell’area adulti in disagio dove fino ad ora erano collocati. Persone in carico all’Area Disabili del Servizio Sociale – serie storica 2000-2008 N.adulti in carico N.minori in carico 2000 2002 2004 2006 2007 2008 218 232 256 302 299 346 27 35 44 49 47 52 (stima) Elaborazione: dati Servizio Sociale Unione dei Comuni Adulti > 45 a. in carico all’Area Disabili del Servizio Sociale – serie storica 2000-2008 2005 dati di flusso 2006 % disabili > 45 a dati di flusso % disabili > 45 a 294 2007 dati di flusso 2008 % disabili > 45 a 294 dati di flusso % disabili > 45 a Casi in carico 290 346 di cui > 45 a. 57 20% 72 24% 72 24% 121 35% Disabili in strutture residenziali (esclusi i temporanei) % rispetto al totale casi in carico Disabili in strutture res. (esclusi i temporanei) di cui > 45 a % rispetto ai casi in struttura 38 13% 40 14% 40 14% 50 14% 17 45% 19 48% 19 48% 27 54% Elaborazione: dati Servizio Sociale Unione dei Comuni Inoltre: - Si registra un aumento dei casi segnalati dal Centro di Neuropsichiatria infantile (CNPIA) per il passaggio all’Area Disabili Adulti. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 15 L’ aumento delle disabilità derivanti da traumi o patologie acquisite, spesso in età adulta, con bisogni assistenziali, riabilitativi ed educativi diversi rispetto all’utenza storica impongono una riorganizzazione dei servizi per disabili. La presenza altresì sul territorio di un crescente numero di persone adulte immigrate con disabilità richiedono un approccio in grado di comprendere i significati anche culturali della non autosufficienza. Il fenomeno del ricongiungimento famigliare con parenti disabili, provenienti da altre Regioni o Paesi, con l’aspettativa di usufruire nell’immediato della ricca offerta di servizi presenti sul nostro territorio, mettono spesso in crisi le programmazioni effettuate sulla base di conoscenze dei bisogni del territorio. - Si registra poi una difficoltà a trovare risposte adeguate nelle situazioni pluripatologiche per le quali l'organizzazione dei percorsi di presa in carico non riesce a rispondere alla complessità del bisogno, soprattutto quando è caratterizzato da disturbi comportamentali. In particolare si presenta un aumento di persone con disturbi della sfera cognitiva (demenze, Alzheimer,…) soprattutto intorno ai 60 a. di età. - Assegni di cura e contributi per assistente famigliare erogati a persone disabili del distretto di Lugo – serie storica 2006-2008 Assegno di cura disabili Dgr 1122/02 Assegno di cura disabili Dgr 2068/04 Assegno di cura minori Contributo ass. famigliare 2006 2007 2008* 29 29 45 11 10 10 0 0 0 0 4 2 * Dati di preconsuntivo che possono essere soggetti a variazioni Le iniziative proposte sia in termini di obiettivi triennali che di progettazione per l’anno 2009 mirano a dare risposta alle mutate esigenze di utenza in forte evoluzione e a famiglie che necessitano di aiuto e sostegno nell’attività di cura. Ancor più per i disabili che per gli anziani è necessario sviluppare azioni che promuovano la domiciliarità e i servizi di supporto alla famiglia e al caregiver, alleggerendo e semplificando il sistema dell’accesso e della valutazione. Si è pertanto condiviso con i gruppi di lavoro tematici ed i tavoli interprofessionali (socio-sanitari) di intervenire per: - Creare un sistema di presa in carico centrato sul “lavoro per processi” e sulla multiprofessionalità, individuando le responsabilità in gioco nell’attività interprofessionale (socio-sanitaria) e sviluppando modelli, metodi, strumenti e risorse utili a garantire un accesso personalizzato, soprattutto in presenza di casi e gruppi di popolazione che necessitano di presa in carico continuativa. - Semplificare i percorsi di valutazione multidimensionale e multi professionale per i servizi a sostegno della domiciliarità (ADI, rinnovo assegni di cura, ricoveri di sollievo). - Flessibilizzare le risposte in termini orari e ampliare le giornate di apertura dei Centri socioriabilitativi per disabili. - Consolidare la collaborazione con le strutture presenti sul territorio che già si occupano di residenzialità per le persone disabili a diversa intensità assistenziale per valutare congiuntamente la attivazione di nuove risorse residenziali anche a bassa intensità assistenziale. - Progettare, costruire e attuare interventi tesi al miglioramento della qualità della vita delle persone non autosufficienti, all’implementazione delle attività di animazione e ricreative e al coinvolgimento della rete parentale di riferimento nelle attività stesse, anche in collaborazione con le Associazioni di volontariato, attraverso protocolli operativi nell’ambito delle strutture residenziali. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 16 - Promozione del servizio di consulenza per l’adattamento domestico e avvio dell’erogazione dei contributi finalizzati alla realizzazione dei progetti di adeguamento, Favorire l’inserimento lavorativo di disabili in ambienti normali, attraverso interventi educativi territoriali. Potenziare l’offerta di “alloggi protetti” e sperimentare forme di “portierato sociale” per persone disabili che pur avendo una parziale autonomia necessitano di sostegno socioassistenziale e di supporto per il care-giver. Tali interventi devono dare risposta anche alle necessità derivate dall’invecchiamento della rete genitoriale, in una logica del “dopo di noi”. VULNERABILITA’ E INCLUSIONE SOCIALE Affrontare il tema della povertà e dell’inclusione sociale ed orientare le scelte programmatiche e progettuali verso il contrasto del fenomeno impone un’analisi attenta di come la problematica si sviluppa nel territorio e della risposta possibile. Pur in presenza di un tessuto socio-economico che consente livelli di qualità della vita elevati rispetto ad altre zone, la povertà ed il rischio di esclusione sociale esistono anche nel nostro territorio. Accanto ad una povertà tradizionale alla quale appartengono portatori di disagio grave e conclamato quasi sempre multidimensionale (senza dimora, alcooldipendenti, tossicodipendenti, nomadi, immigrati clandestini, ecc.) è segnalata la crescita di un’area di sofferenza legata all’impossibilità di far fronte alle esigenze quotidiane e agli imprevisti. Si tratta di situazioni vulnerabili che, spesso davanti ad un evento negativo imprevisto (perdita del lavoro, malattia, separazione coniugale, ecc.) scivolano nel disagio e nella povertà. Accanto ai lavoratori e pensionati a basso reddito, sono principalmente le famiglie monoreddito o monogenitoriali che rappresentano questa fascia di fragilità. Le ricerche condotte sul nostro territorio evidenziano che, in maniera preponderante, si tratta di una povertà che vede protagonista, in senso negativo, le donne. Inoltre, accanto alle tre principali aree del disagio sociale (casa, lavoro ed integrazione) crescono problematiche che richiamano i temi di solitudine, precarietà, fragilità, esclusione. Gli interventi “tradizionali” messi in campo per fronteggiare le situazioni di maggior vulnerabilità si articolano in: Trasferimenti economici (interventi già sviluppati a livello locale quali contributi economici ordinari e straordinari, sostegno al pagamento dell’affitto e delle rette dei servizi, prestiti sull’onore). Accoglienza abitativa. (prima accoglienza/prima necessità indirizzata ai bisogni di riparo e di alloggio; seconda accoglienza che propone strutture residenziali a bassa soglia; interventi strutturati che rientrano nell'ambito delle politiche per la casa). Fornitura di beni di prima necessità. (fornitura di beni in natura o di servizi di immediato utilizzo quali borse viveri, vestiario, distribuzione farmaci, distribuzione latte e pannolini per la primissima infanzia, carrozzine, lettini, girelli, ecc.) Politiche attive del lavoro. (dall'erogazione di borse lavoro agli incentivi alle assunzioni, dall'orientamento/accompagnamento/inserimento alla sensibilizzazione del mondo imprenditoriale nelle sue varie connotazioni). Prevenzione, promozione, riduzione del danno. (attività volte a promuovere nei soggetti l'attivazione delle proprie risorse e riconducibili ad un progetto di uscita da una condizione di esclusione sociale : sportelli informativi, educativa di strada, formazione professionale, ecc.). Di seguito alcuni dati che aiutano a definire il quadro degli interventi attuati nel territorio: PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 17 Alloggi Erp assegnati in provincia di Ravenna, anno 2007 Tot. alloggi assegnati nel 2007 Alloggi assegnati a stranieri % alloggi assegnati a stranieri Distretto di Ravenna 2.270 226 9,96% Distretto di Lugo 1.007 95 9,43% Distretto di Faenza 1.140 87 7,93% Totale provincia 4.417 408 9,24% Elaborazione: Sistan – Provincia di Ravenna Fondo per l’affitto – contributi erogati anno 2007 n. totale contributi erogati Importo Complessivo erogato € n. totale contributi erogati a stranieri Importo complessivo erogato a stranieri 1.517 1.206.743 587 474.038 795 505.579 353 198.517 Distretto di Faenza 1.020 674.806 456 312.115 Totale provincia 3.386 2.387.129 1.396 984.671 Distretto di Ravenna Distretto di Lugo Elaborazione: Sistan – Provincia di Ravenna Interventi di supporto economico – dati attività 2007 Zona sociale di Lugo Adulti in disagio Contributi straordinari Contributi mensili Inserimenti lavorativi TOTALE Utenti Dip. Salute mentale Utenti Sert n. interventi € n. interventi € n. interventi € 53 23 61 22.043 24.360 46.446 2 5 63 1.700 9.520 57.226 2 4 26 486 8.606 18.831 101 92.849 70 74.543 32 27.293 Interventi di supporto economico destinato a famiglie con minori – dati attività 2007 Zona sociale di Lugo Contributi straordinari Contributi mensili Prestiti sull’onore Inserimenti lavorativi Interventi educativi TOTALE n. interventi € 213 57 8 12 24 414 32.776 15.895 2.363 2.835 34.016 87.885 Tutti i progetti avviati, e quelli proposti dal tavolo tematico sulla vulnerabilità sociale, sono mossi dalla volontà di correggere il problema della diseguaglianza e delle diverse possibilità di accesso ai servizi, fattori che, assieme a quelli sopramenzionati, porterebbero ad un ulteriore aumento del rischio di fragilità ed isolamento di questa fetta di popolazione. Indispensabile è raggiungere gli obiettivi di omogeneità di trattamento, di offerta ed equità distributiva. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 18 Per le politiche volte a favorire l’inclusione degli immigrati ci si è soffermati sul dato che riguarda l’aumentata presenza, negli ultimi anni, delle donne straniere nel nostro tessuto sociale, determinata anche di ricongiungimenti familiari. A testimonianza dell’aumento dell’inclusione delle donne immigrate nel tessuto sociale, avvenuto grazie anche alle politiche sociali dedicate, vi è la loro crescente partecipazione al mondo del lavoro e la frequentazione dei loro figli agli asili e alle scuole materne, che permette di instaurare relazioni sociali fuori dal loro nucleo familiare e di migliorare la conoscenza della lingua italiana. Le donne immigrate hanno raggiunto il 7% sul totale; quelle in età fertile sono raddoppiate negli ultimi 5 anni; sono il 22% i nuovi nati da donne straniere, 40% l’aumento degli iscritti nell’ultimo anno alla scuola per l’infanzia. Gli interventi da mettere in campo per arginare il fenomeno della vulnerabilità sono trasversali a quelle identificate in altri tavoli tematici; ci riferiamo al tema dell’edilizia residenziale pubblica per la locazione permanente e la qualificazione delle politiche per la casa , quali, ad esempio, interventi di edilizia sociale, collaborazione con le imprese private e con Acer per sviluppare interventi coordinati. Naturalmente si cerca anche di offrire ai più fragili alloggi in locazione a costi calmierati, ottenuti con la collaborazione dei privati cittadini, di imprese cooperative e di associazioni di piccoli proprietari. Considerata la multidimensionalità del fenomeno e la compresenza di povertà “tradizionale” (senza dimora, povertà estrema, nuclei in disagio…) e di nuove forme di povertà legate alle problematiche socio-economiche emergenti (precarizzazione del lavoro, basso reddito, alto costo della casa, indebitamento…), gli interventi proposti si articolano in: - - - - - - Accoglienza: sviluppare la rete di accoglienza per le fasce deboli e l’accesso ai servizi per gli emarginati, supportare il pagamento dell’affitto, fornire alloggi a canoni contenuti, rivedere i criteri d’accesso all’edilizia popolare; Lavoro: potenziare accompagnamento e responsabilizzazione, intervenire sulla precarietà, agevolare il reinserimento lavorativo per adulti in situazione di fragilità e per coloro che sono usciti dal mondo del lavoro. Avviare Partnership Territoriali di sviluppo socio economico per l’aumento dell’inclusione sociale delle fasce deboli attraverso la piena e buona occupazione e per la diffusione di buone prassi (Territori Socialmente Responsabili) Vulnerabilità delle famiglie e degli individui: prevedere sostegno economico d’emergenza, il pagamento utenze, la fornitura di beni di prima necessità, di igiene ed alimenti, prestiti sull’onore, accompagnare all’uso del denaro, dare sostegno al reddito. Multiproblematicità: necessità di affrontare situazioni dove convivono più elementi critici che determinano l’esclusione aumentando l’appropriatezza e l’efficacia nella presa in carico integrata nelle “aree di bisogno di confine” per le persone con disagio sociale (adulti disabili e con problemi di salute mentale) che devono trovare competenze distintive nella presa in carico sia sanitaria che sociale, ma anche inclusione in un unico processo personalizzato integrato di presa in carico; Casa: individuare nuovi e diversificati strumenti per facilitare la soluzione abitativa, dalle facilitazioni economiche a scelte urbanistiche (ERS) che permettano la realizzazione di alloggi per le fasce deboli; Accompagnamento: creare una rete delle associazioni del territorio che intervengono sulla pronta emergenza e a favore delle famiglie con presenza di figli minori. In particolare per la fornitura di beni in natura o di servizi di immediato utilizzo quali borse viveri, vestiario, distribuzione farmaci, distribuzione latte e pannolini per la primissima infanzia, carrozzine, lettini, girelli, ecc. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 19 PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 20 CAP. 3 LINEE D’INTERVENTO CHE ATTUANO L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE E RACCORDO CON ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE LOCALI La programmazione integrata che sta alla base del Piano per la Salute e il Benessere Sociale riguarda in primo luogo l’area degli interventi e servizi a integrazione sociosanitaria, che devono essere progettati, gestiti, prodotti in modo congiunto tra che si occupa di servizi sociali e di sanità. La programmazione coinvolge non soltanto la realtà dei servizi ma indica anche linee condivise per un approccio unitario e di comunità ai temi e alle problematiche che incidono sulla salute e sul benessere sociale dei cittadini. Sociale e Sanitario si sono infatti confrontati fin dall’avvio della stesura del Piano con le altre politiche (abitative, del lavoro, scolastiche, mobilità, sicurezza) che influenzano la qualità della vita. Si tratta delle politiche per la casa, dell’educazione scolastica e pre-scolastica, della formazione,del lavoro, dell’assetto del territorio e della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro. Tutti fattori in stretta correlazione, in un rapporto di causa/effetto, con la tematica del benessere psico-fisico. Secondo questo concetto la salute è pertanto intesa come risultato di una serie di determinanti di tipo sociale, ambientale, economico e genetico e non il semplice prodotto di una organizzazione sanitaria o di interventi di natura assistenziale. Accreditati studi internazionali hanno effettuato una stima quantitativa dell’impatto di alcuni fattori sulla salute e sul benessere delle comunità; da qui emerge che i fattori socio-economici e gli stili di vita contribuiscono per il 40-45%, lo stato e le condizioni dell’ambiente per il 20-25%, l’eredità genetica per un altro 20-30% e i servizi sanitari per il 10-15%. E’ sicuramente un’ottica innovativa all’interno della quale muoversi per definire l’ambito di azione e di intervento della programmazione sociale e socio-sanitaria. Con i nuovi Piani di Zona per la Salute e il Benessere, si è tentato di perseguire un approccio diverso e integrato che tenesse conto di tutti i fattori determinati. E’ un percorso ancora lungo da compiere, ma che ci ha comunque portato a rileggere i progetti attuativi per l’anno 2009 anche attraverso questa diversa ottica. A titolo esemplificativo, e certamente non esaustivo, abbiamo tentato una classificazione dei progetti previsti dall’Attuativo 2009 secondo i determinati sociali della salute. Programmare congiuntamente e in modo integrato ha rappresentato una necessità e, allo stesso tempo, una sfida. I soggetti coinvolti ai tavoli di lavoro tematici sono aumentati, si sono ulteriormente diversificati, più complesso è stato il processo di dialogo e sintonizzazione, poiché, spesso, molto diversi sono i fini, i linguaggi, le procedure e , non ultimo, le regole alle quali ciascun attore è tenuto a riferirsi. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 21 Per la collaborazione e il coordinamento trai diversi settori e i diversi soggetti che concorrono alla definizione delle politiche programmatorie del nostro territorio è risultato determinante l’avere a riferimento una zona sociale che già da tempo, con l’istituzione dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, ha avviato un processo di integrazione delle politiche e di “regia” comune di governo del territorio, fino a dotarsi di uno soggetto istituzionale autonomo e partecipato da tutti i PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 22 Comuni che afferiscono al Distretto di Lugo. L’unicità dell’interlocutore politico, nonché degli strumenti di gestione dei servizi sociali, ha certamente favorito il dialogo tra i tecnici dei diversi settori ed anche l’interlocuzione con i soggetti esterni che concorrono alla programmazione territoriale. SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO, AZIONI PER LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, COMPETITIVITÀ E COESIONE SOCIALE, AZIONI PER LA PARTECIPAZIONE E RENDICONTAZIONE SOCIALE, SISTEMI DI MOBILITÀ E SICUREZZA STRADALE, POLITICHE PER LA CASA E SVILUPPO URBANO rappresentano le tematiche su cui ci si è dati obiettivi triennali condivisi e si è avviato un programma di lavoro integrato per il miglioramento dei fattori che concorrono a determinare salute e benessere sociale. Si riportano di seguito le schede degli obiettivi da realizzarsi per il triennio 2009-2011 per far fronte ai bisogni emergenti scaturiti dal Profilo di Comunità. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 23 P.A.L. IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e adolescenza Giovani X Anziani X Disabili X Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X Dipendenze X X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X I principi e i criteri definiti dall’atto di indirizzo della CTSS per la preparazione del Piano Attuativo Locale precisano l’esigenza di avviare un processo di riorganizzazione e qualificazione della struttura dell’offerta dei servizi sanitari in una logica di sviluppo delle competenze professionali, interdisciplinarietà e di integrazione organizzativa. Un processo con obiettivi di integrazione con il sistema sociale, socio-sanitario e con le altre politiche. BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE La transizione demografica (con l’invecchiamento della popolazione) epidemiologica (con l’aumento delle patologie croniche ) e sociale (con la modificazione dei nuclei familiari più parcellizzati e piccoli, dall’incremento dell’immigrazione) costituisce riferimento per la definizione dei bisogni che la popolazione esprime, come viene evidenziato dal Profilo di Comunità. OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Necessità di ridisegnare i processi di cura e di assistenza, di rivedere i modelli assistenziali, i ruoli, le responsabilità di tutti i professionisti implicati. Il modo in cui si produce l’assistenza costituisce prerequisito per sviluppare appropriatezza di intervento, facilitare l’integrazione socio-sanitaria e con le atre politiche per garantire uno sviluppo equo e sostenibile del sistema delle cure. La preparazione del PAL ha comportato l’avvio di circa 20 gruppi di lavoro, su 4 tematiche principali. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 24 a) Promozione della salute; della sicurezza degli ambienti di vita, di lavoro e alimentare; le malattie infettive: b) Assistenza territoriale con la definizione di nuovi paradigmi di cura e assistenza: sviluppo dei NCP, riorganizzazione dell’attività del Consultorio Familiare, percorsi assistenziali delle persone non autosufficienti; gestione delle patologie croniche, appropriatezza prescrittiva dei farmaci; c) La Salute Mentale: i percorsi assistenziali e l’integrazione. Accessibilità, deistituzionalizzazione, integrazione sanitaria e socio-sanitaria. Strumenti di verifica e valutazione; d) Progetti di Qualificazione e Riorganizzazione del sistema delle cure in ospedale: continuità e appropriatezza delle cure, riorganizzazione dell’ospedale per intensità di cura con definizione del responsabile clinico. Telemedicina e Telepatologia. Presa in carico integrata del paziente, continuità delle cure intraospedaliere e con i servizi territoriali. OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE In convergenza e in sinergia con i contenuti del Piano di Zona della Salute e del benessere Sociale: sicurezza alimentare, sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, integrazione sociale nel mondo del lavoro per utenti inseriti in percorsi riabilitativi (scuola, mercato del lavoro, urbanistica, edilizia, ...). INDICATORI DI RISULTATO Gli indicatori di risultato: - approvazione dei progetti del PAL da parte della CTSS, - attuazione di quanto previsto dai progetti nell’ambito del triennio. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 25 1 SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza Giovani X □ Anziani X Disabili X Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Ridurre i rischi di incidentalità in ambiente domestico, lavorativo e sulle strade Intervenire sul rischio di “fragilità sanitaria” derivata dall’aumento e diffusione di malattie croniche e co-morbilità (malattie cardiovascolari, tumori, diabete…) e da stili di vita non corretti (scarsa attività fisica, abitudine al fumo, consumo di alcol) OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Contenere i rischi di infortunio negli ambienti domestici attraverso: attività del CAD , azioni di informazione per la prevenzione delle cadute, organizzazione di attività motoria destinata agli anziani fragili, ecc. Promuovere la sicurezza in ambiente di lavoro attraverso: attività di mediazione interculturale e corsi di formazione/prevenzione promossi dall’Area Igiene e Sanità Pubblica con particolare attenzione ai lavoratori immigrati e ai settori ad alto rischio di incidentalità. Coinvolgere nella stesura/realizzazione dei diversi programmi di prevenzione degli infortuni gli enti e le forze sociali comunque collegati al mondo del lavoro. Promuovere stili di vita sani in tutte le età con particolare riferimento all’ attività fisica (educazione al movimento e allo sport), alla corretta alimentazione, ai comportamenti corretti verso la propria salute (fumo, alcol, droghe, sessualità, accesso ai programmi di diagnosi precoce per le malattie infettive…), dando piena attuazione al progetto “PASSI” (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 26 OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Avviare attività integrate con le istituzioni che si occupano di sicurezza stradale (es. Polizia Municipale) per una migliore divulgazione delle campagne di informazione per la guida sicura e coinvolgimento di particolari popolazioni target (es. giovani) nella progettazione delle azioni di promozione. Coinvolgere Associazioni di categoria delle imprese, Organizzazioni dei lavoratori, Inail, singole imprese per promuovere attività di informazione/formazione sulla sicurezza del lavoro e specifici protocolli operativi Coinvolgere la scuola in una sistematica attività di formazione, già nella fase precedente all’inserimento nell’attività produttiva, finalizzata ad aumentare la consapevolezza dei rischi collegati al lavoro. Operare con la Scuola e i servizi educativi per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità per la promozione di stili di vita sani Coinvolgere Associazioni di Categoria, Associazionismo, Volontariato, Scuola, Enti Pubblici nel promuovere attività di informazione/formazione per costruire/ricostruire una rete di luoghi e relazioni sicuri. Tali azioni si esplicheranno in percorsi integrati socio-sanitari che valorizzino le potenzialità e la ricchezza del capitale sociale mettendo in rete tutti gli attori del territorio per la promozione e il mantenimento delle reti sociali INDICATORI DI RISULTATO Azioni/interventi integrati con altri strumenti di programmazione/pianificazione Campagne di informazione/prevenzione attivate Indici di incidentalità, morbilità e mortalità - es: Rapporto tra evento (incidente) e popolazione target PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 27 2 AZIONI PER LA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, COMPETITIVITA’ E COESIONE SOCIALE TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X □ Giovani Disabili Anziani X □ Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale Dipendenze Salute mentale X X X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Coniugare la sostenibilità territoriale, economica con la competitività e la sostenibilità sociale OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone svantaggiate Rafforzare le azioni a sostegno delle persone disabili e/o in condizioni di svantaggio sociale, anche attraverso l’implementazione e l’introduzione di interventi innovativi di mediazione lavorativa OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Intraprendere un percorso finalizzato a realizzare l’obiettivo di “Territorio socialmente responsabile” diretto a conseguire lo sviluppo economico, civile e culturale, la coesione sociale ed il benessere delle persone (Patto per lo sviluppo della Bassa Romagna). Orientare la crescita economica nella direzione di uno sviluppo ambientale sostenibile, in cui abbiano un ruolo centrale il valore del lavoro, la sua sicurezza e la competitività delle imprese. Sperimentare nuovi strumenti di gestione pubblica per favorire modelli di governance intersettoriale per lo sviluppo economico del territorio in un’ottica di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) e di Responsabilità Sociale istituzionale. Coniugare innovazione economica, sociale e ambientale su diverse aree d’intervento per favorire il dialogo con i vari interlocutori interni ed esterni all’Ente Locale (stakeholders). Avviare Partnership Territoriali di sviluppo socio economico (profit, non profit, amministrazioni locali) per l’aumento dell’inclusione sociale delle fasce deboli attraverso la piena e buona occupazione e per la diffusione di buone prassi INDICATORI DI RISULTATO Avvio della procedura per il riconoscimento di “Territorio Socialmente Responsabile” PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 28 3 RAFFORZARE I LEGAMI E FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X X Giovani Anziani X Disabili X Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze X X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ X BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Sviluppare comunicazione tra organizzazioni diverse e tra organizzazioni e comunità per garantire partecipazione, trasparenza, riconoscibilità, contestabilità e confronto OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Consolidare le pratiche di ascolto, partecipazione e concertazione su scopi condivisi, mantenendo un rapporto costante nella relazione con i soggetti rappresentativi della comunità, lungo tutto il percorso di pianificazione, implementazione e valutazione dei servizi e delle politiche socio-sanitarie Acquisire un sistema informativo integrato in grado di rispondere sia alle esigenze di comunicazione verso la comunità e per la comunità (disponibilità di servizi, orientamento, facilitazione accesso, rendicontazione sociale, ecc,), sia a quelle gestionali e di integrazione tra i servizi, ed infine a quelle di governo (proprie dei Comitati di Distretto, Uffici di Piano, Assessorati…). Investire in valutazione, rendicontazione sociale e qualità. Produrre report di avanzamento annuali del Piano Per la salute e il Benessere e alla fine del triennio documentare i risultati raggiunti, le difficoltà e i problemi ancora aperti e di cui la pianificazione del successivo triennio dovrà tener conto. Redigere, laddove ancora mancante, la Carta dei Servizi per le attività sociali a gestione diretta e verificare/monitorare l’esistenza/applicazione nei servizi affidati ad enti gestori esterni. INDICATORI DI RISULTATO Processi di valutazione dei risultati avviati Carte dei Servizi redatte/aggiornate PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 29 4 RIORGANIZZARE I SISTEMI DI MOBILITÀ – RENDERE SICURA LA VIABILITÀ TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani X Disabili X Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze X X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Migliorare la sicurezza stradale, in particolare per utenti deboli: lavoratori con alta mobilità, pedoni, bambini e anziani Consolidare le politiche dell’assetto territoriale, ambiente, urbanistica, viabilità, mobilità, ecc. per contrastare i rischi di salute e isolamento in ogni contesto di vita Assicurare maggiore accessibilità ai servizi, ai luoghi di cura, lavoro e studio, attraverso il miglioramento/potenziamento della rete delle infrastrutture e del sistema di mobilità. OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Garantire a tutti, a cominciare dai bambini, dalle persone anziane e dai diversamente abili, la libertà di mobilità sul territorio attraverso la riorganizzare, il potenziamento e la riqualificazione dei sistemi di mobilità, e gli interventi per rendere sicura la viabilità (“Città sicure per tutti”). Garantire la connessione dell’impianto strutturale della mobilità con il disegno di collocazione dei servizi Favorire scelte progettuali relative alla viabilità che considerino la sicurezza degli utenti un parametro fondamentale Promuovere un’opera diffusa di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini sulla sicurezza stradale Mantenere la rete del trasporto sociale, in particolare verso i luoghi di cura, privilegiando il rapporto e la sinergia con il volontariato, l’associazionismo e la cooperazione sociale. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 30 OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Consolidare il confronto e l’integrazione con la Pianificazione Urbanistica e Territoriale (PSC, PUT, PTCP, TPL ecc.) per : o coniugare la sostenibilità territoriale e ambientale con la sostenibilità sociale o governare la relazione tra il territorio e la riorganizzazione del sistema dei servizi tenendo al centro il tema della qualità dei medesimi, della loro raggiungibilità, fruibilità e collocazione o costruire un modello di pianificazione territoriale che tenga in costante monitoraggio la relazione tra territorio e riorganizzazione dei servizi alla persona Sostenere programmi per garantire il rispetto del Codice della Strada integrando le campagne di informazione condotte dalla Polizia Municipale con quelle di prevenzione e sensibilizzazione. Promuovere accordi locali per la mobilità (anche in relazione ai prossimi accordi di programma tra Rer, Provincie, Comuni e Agenzie per la mobilità locale) per individuare servizi innovativi di trasporto finalizzati anche alla “copertura” di linee e collegamenti con aree scarsamente abitate. INDICATORI DI RISULTATO - Copertura territoriale del trasporto sociale Copertura territoriale del trasporto pubblico locale Azioni/interventi integrati con altri strumenti di programmazione/pianificazione Andamento dell’incidentalità stradale urbana ed extra-urbana interventi mirati per la salvaguardia dell’utenza debole PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 31 5 POLITICHE PER LA CASA E LO SVILUPPO URBANO TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani X Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale X Dipendenze Salute mentale □ □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza □ RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Le fasce deboli di popolazione non riescono ad accedere al bene-casa. E’ infatti aumentata la pressione della domanda di casa in locazione (anche per diverse esigenze: lavoratori stagionali, famiglie indigenti, famiglie che non riescono ad accedere al credito…). Le politiche agevolative messe in campo dai Comuni (ERP, Contributi per l’affitto, Contributi in conto interessi per l’acquisto della prima casa, Agenzia per la casa per i lavoratori in mobilità, ecc.) hanno consentito di attenuare gli effetti di questi fenomeni, ma per i prossimi anni è indispensabile aggiornare e rafforzare le politiche abitative in relazione all’evoluzione della domanda potenziale. La rigidità dell’offerta di alloggi ERP e i meccanismi di regolazione delle assegnazioni non favorisce la quota di ricambio degli assegnatari ed impedisce il turn-over. E’ necessario favorire la cooperazione e l’integrazione tra gli strumenti di pianificazione strategica (PSC, Piani di Zona, POC, interventi di ERP, ecc.) OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Realizzazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) Qualificazione delle Politiche per la casa: revisione canoni Erp, promozione di interventi di edilizia convenzionata, affitti concordati, affitti a costi contenuti. Favorire il turn-over degli alloggi ERP attuando politiche di sostegno alla locazione o alla domanda di acquisto degli alloggi Aumentare l’offerta di alloggi per giovani coppie, anziani, famiglie con disabili, immigrati, lavoratori in mobilità, e famiglie mononucleari con minori a carico. Incentivare le politiche di Edilizia Residenziale Sociale (ERS) come da L.R. 20/2000 (l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna anticipa nel PSC associato quest’obiettivo condividendo l’opportunità di forti politiche abitative sociali per il territorio). Incentivare la realizzazione di quote maggiori di ERS con un meccanismo premiante per i Comuni più virtuosi. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 32 OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Ricercare vincoli di coerenza fra le politiche insediative e le politiche relative alla distribuzione dei servizi di base valutando con concretezza gli effetti di ogni scelta insediativa, tenendo conto anche della qualificazione dei quartieri/frazioni (animazione sociale, culturale e sportiva, presenza di esercizi e servizi pubblici indispensabili, ecc.). Coniugare la sostenibilità territoriale e ambientale con la sostenibilità sociale. Nell’ambito della redazione del PSC e dei suoi strumenti attuativi (POC – Piani Operativi Comunali) definire d’intesa con la programmazione del Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale parametri, obiettivi, indicatori allo scopo di favorire la cooperazione e l’integrazione tra gli strumenti di pianificazione strategica. INDICATORI DI RISULTATO % di incremento dell’offerta abitativa a carattere sociale. Accordi interni ai Comuni e tra gli Enti (Comuni, Unione, Provincia, Acer…) per integrare i processi di pianificazione. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 33 PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 34 CAP. 4 GLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI E LE PRIORITA’ DI INTERVENTO DEL PIANO IN AMBITO SOCIALE, SOCIO SANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI 6 L’INTEGRAZIONE PROFESSIONALE E I PROTOCOLLI DI PRESA IN CARICO NELL’AREA FAMIGLIA E MINORI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X X Anziani Giovani □ Disabili □ Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze X X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Migliorare la qualità della vita delle persone a forte svantaggio sociale e sanitario e delle loro famiglie e/o care giver (“aiutare chi aiuta”) Rendere visibili i “patti” con le parti sociali e gli accordi tra servizi, Enti e Autorità Giudiziaria Garantire servizi sociosanitari adeguati agli standard regionali e omogenei nei tre Distretti/Zone Contrastare le disuguaglianze di accesso ai servizi che interessano le popolazioni più deboli Garantire le migliori condizioni di accessibilità (culturale, di distribuzione nel territorio), di presa in carico, di umanizzazione e personalizzazione e responsività nei servizi (Rete Sportelli Sociali) Garantire alle persone ed alle comunità offerta attiva e servizi di prossimità quali fattori protettivi per salute e benessere OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Offrire attività di counseling e servizi a distanza (e-care) Offrire attivamente servizi di tutela e monitoraggio (fragilità) PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 35 Rinnovare gli Accordi-quadro con le istituzioni scolastiche per l’inserimento dei disabili Rinnovare gli Accordi di Programma e le convenzioni tra EE.LL. e Ausl per la gestione integrata dei servizi sociosanitari Formalizzare Protocolli Operativi nelle aree di bisogno e servizio più critiche (maternità e infanzia, sostegno responsabilità genitoriali, riabilitazione sociale disabili e salute mentale, disabilità infantile) e nelle aree di confine (passaggio età adulta, doppie diagnosi sociali e sanitarie) Applicare i protocolli distrettuali approvati dal Piano Provinciale Garantire diffusa informazione multilingue e servizi di orientamento specie per cittadini stranieri di recente immigrazione Garantire mediazione culturale e formazione all’interculturalità per gli operatori dei servizi pubblici a contatto con popolazioni immigrate Presidiare i percorsi assistenziali e personalizzare la presa in carico con l’individuazione del responsabile del caso (case manager) Garantire pari opportunità alle persone servite in ragione dei loro bisogni e dei loro diritti esigibili Sostenere l’autodeterminazione della donna nella scelta di una maternità informata e responsabile con l’attivazione di opportunità messe in rete dal sistema dei servizi pubblici e privati per tendere a rimuovere ostacoli che si frappongono alla prosecuzione della gravidanza OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Potenziare la lettura integrata dei bisogni della comunità e la condivisione di questa lettura tra i decisori delle politiche coinvolte (Politiche educative, sociali, abitative, sanitarie, ecc..) coinvolgendo anche il terzo settore al fine di migliorare l’inclusione e la coesione sociale nel territorio. INDICATORI DI RISULTATO Documenti formalizzati, validati e autorizzati dai diversi Enti coinvolti: protocolli e procedura formalizzate Iniziative con caratteristiche distintive di proattività e prossimità nelle aree della maternità, infanzia adolescenza, fragilità: numero di iniziative e persone raggiunte da programmi attivati nel triennio con caratteri distintivi di proattività e prossimità PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 36 7 SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ E ALLE ATTIVITA’ DI CURA IN FAMIGLIA TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Anziani Giovani X □ Disabili □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale X Dipendenze Salute mentale □ □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Garantire la migliore condizione di accessibilità ai servizi territoriali (in particolare ai servizi consultoriali, ai servizi di salute mentale, ai servizi sociali, al Centro per le Famiglie, all’assistenza primaria) e di continuità nella presa in carico Garantire alle famiglie il sostegno necessario per facilitare le loro funzioni di cura specialmente nelle situazioni a maggior svantaggio socio-relazionale e sanitario Garantire offerta attiva e servizi di prossimità alle persone e alla comunità quali fattori protettivi per la salute e il benessere Assicurare l’integrazione delle politiche maggiormente incidenti sulla salute e sul benessere Promuovere iniziative sperimentali di sostegno ai nuclei numerosi Migliorare il rapporto con i soggetti rappresentativi della società civile e del terzo settore sul piano della informazione e condivisione e delle garanzie verso l’utenza OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Garantire la continuità nei percorsi relativi alla IVG, percorso nascita, percorsi di cura e assistenza che accompagnano madre e bambino dalla fase pre-natale agli anni della crescita Garantire la continuità di cura e assistenza per disabili e utenti con programmi di riabilitazione e inserimento sociale Accesso telefonico e diretto in tutte le strutture secondo criteri di semplificazione Assicurare qualità ambientale, rete ambulatoriale e assistenza primaria PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 37 Garantire i supporti alle funzioni genitoriali di cura dei bambini e degli adolescenti attivando anche azioni per l’armonizzazione dei tempi di vita e di cura attraverso la programmazione delle politiche per l'infanzia e dell'età evolutiva Garantire supporti alle famiglie affidatarie e adottive realizzando percorsi di sensibilizzazione, informazione e sostegno valorizzando l’apporto del terzo settore (promozione e diffusione di una cultura della solidarietà e accoglienza) Garantire i supporti alle famiglie con alti carichi assistenziali (non autosufficienza e cronicità) Garantire i supporti alle famiglie con alti fattori di rischio sociale e sociosanitario (multiproblematiche) Attivare azioni di mediazione per i nuclei ad alta conflittualità e supporti e protezione nei casi di violenza famigliare (sia subita che assistita) per donne e bambini Garantire supporti a contrasto delle povertà Garantire offerta attiva alle donne al domicilio nelle fasi pre e postnatali avvalendosi anche della rete di supporti di tipo “informale” (es mutuo aiuto) Promuovere iniziative di sensibilizzazione di corretti stili di vita (es: alimentazione in gravidanza, allattamento al seno, ecc) Garantire offerta attiva e programmi personalizzati di cura per le persone con malattie croniche nell’ambito dell’assistenza primaria Garantire offerta attiva ai non autosufficienti e ai fragili (monitoraggio fragili, servizi a distanza e ricoveri di sollievo) Consolidare le politiche educative e scolastiche per sostenere e integrare le responsabilità genitoriali e in funzione tutelare verso i diritti dei bambini Innovare le politiche della sicurezza orientandole allo sviluppo di una cultura del rispetto delle regole e del diritto alla salute in tutti gli ambiti di vita Promozione di iniziative sperimentali di riduzione dei costi sostenuti per le utenze e per l’accesso e la fruizione dei servizi (mensa, trasporto scolastico, servizi educativi estivi, servizi di trasporto scolastico, servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, accesso ai servizi sportivi e culturali e altre politiche tariffarie) a favore delle famiglie con quattro o più figli, compresi i minori in affido Garantire processi di miglioramento continuo della qualità in tutti i servizi pubblici e privati e lavorare per una “Carta dei servizi” OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi Sanitari, Associazioni di categoria, Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, l’associazionismo di promozione sociale e la Scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio a sostegno della genitorialità e della maternità, in particolare delle categorie più deboli. INDICATORI DI RISULTATO Iniziative con caratteristiche distintive di proattività e prossimità nelle aree della maternità, infanzia, adolescenza, fragilità: numero di iniziative e persone raggiunte da programmi attivati nel triennio con caratteri distintivi di proattività e prossimità PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 38 Dati di attività correlati all’erogazione sperimentale di contributi alle famiglie numerose Affidi adozioni: dati di attività e serie storica PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 39 8 ADOLESCENZA TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X X Anziani Giovani □ Disabili □ Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale X Dipendenze Salute mentale □ □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Garantire alle famiglie il sostegno necessario per facilitare le loro funzioni di cura specialmente nelle situazioni a maggior svantaggio socio-relazionale e sanitario Garantire la migliore condizione di accessibilità ai servizi territoriali (in particolare ai servizi consultoriali, ai servizi di salute mentale, ai servizi sociali, al Centro per le famiglie e all’assistenza primaria) e di continuità nella presa in carico Assicurare l’integrazione delle politiche maggiormente incidenti sulla salute e sul benessere OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Garantire i supporti alle funzioni genitoriali di cura dei bambini e degli adolescenti attivando anche azioni per l’armonizzazione dei tempi di vita e di cura attraverso la programmazione delle politiche per l'infanzia e dell'età evolutiva. Implementare l’intervento svolto dall’educatore professionale quale facilitatore del rapporto genitore/figlio nelle situazioni di conflitto famigliare o di difficoltà relazionale con l’adolescente nella scuola, nella famiglia, ecc. Qualificare i servizi/ interventi di prevenzione, cura, sostegno e promozione delle capacità personali, rivolti a minori pre e adolescenti e alle loro famiglie, implementando le opportunità educativeformative-socializzanti a sostegno della loro crescita. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 40 Consolidare le politiche educative e scolastiche per sostenere e integrare le responsabilità genitoriali e in funzione tutelare verso i diritti degli adolescenti Consolidare le politiche dell’assetto territoriale (ambiente, urbanistica, viabilità…) per contrastare i rischi per la salute in tutti i luoghi di vita Promuovere stili di vita sani: educazione al movimento, corretta alimentazione, comportamenti corretti (fumo, alcol e droghe) Sviluppare le politiche giovanili, del tempo libero e della cultura in funzione della partecipazione degli adolescenti e dei giovani e delle loro capacità di mutuo-aiuto verso i pari stimolando forme di cittadinanza attiva Promuovere azioni di "educazione continua alla legalità" anche con l'ausilio di scambi con adulti significativi Innovare le politiche della sicurezza orientandole allo sviluppo di una cultura del rispetto delle regole e del diritto alla salute in tutti gli ambiti di vita OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi Sanitari e Sociali, l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute nonché a stili di vita sani, la promozione dell’attività sportiva, l’educazione all’affettività e alla sessualità, l’attività sportiva. Consolidare e sviluppare nuove forme di collaborazione con le scuole, i Servizi Sociali e Sanitari e la Polizia Municipale per la promozione di interventi legati alla cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità in relazione in particolare alla preadolescenza e all’adolescenza Proseguire e consolidare il rapporto con le agenzie educative del territorio ed in particolare con il Centro risorse territoriale per l’integrazione degli alunni stranieri al fine di affrontare con approcci, modalità e finalità condivise il tema dell’inserimento nel contesto scolastico e gli interventi di mediazione linguistica e culturale nelle scuole INDICATORI DI RISULTATO Iniziative con caratteristiche distintive di proattività e prossimità nelle aree della maternità, infanzia adolescenza, fragilità: numero di iniziative e persone raggiunte da programmi attivati nel triennio con caratteri distintivi di proattività e prossimità PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 41 9 GIOVANI: PROMOZIONE DELL’AGIO E DI STILI DI VITA CONSAPEVOLI E PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ X Giovani Anziani X Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze X □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ X BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Prevenire ed affrontare i “mali” tipici dell’età adolescenziale quali comportamenti antisociali, disturbi del comportamento alimentare e fenomeni di bullismo, promuovendo stili di vita improntati alla partecipazione, alla cittadinanza attiva, all’aggregazione sociale quali detrattori di conflittualità sociale. Intervenire e prevenire comportamenti e stili di vita, diffusi in età giovanile, tendenti alla sperimentazione, uso ed abuso di sostanze psico-attive con particolare riferimento al fenomeno degli incidenti stradali ed alla guida sicura, attraverso l’educazione continua alla legalità quale affermazione di una “cultura del rispetto”. Aumentare le capacità di autocontrollo e la responsabilizzazione dei soggetti produttori e della catena di commercializzazione e degli organizzatori di eventi rivolti ai giovani Garantire contesti di vita adeguati a tutela della salute e del benessere della popolazione, promuovendo per i giovani opportunità abitative indipendenti OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Promuovere e sostenere la genitorialità in fase adolescenziale, sollecitare e sviluppare forme di coinvolgimento e partecipazione di adulti significativi nella progettazione di interventi finalizzati e nella realizzazione di gruppi di discussione tematici attraverso l’avvio ed il consolidamento di percorsi di integrazione e scambio con le differenti agenzie ricreative ed educative che compongono il nostro tessuto sociale. Consolidare le funzioni di prossimità, gli interventi di strada e i sistemi di rete dedicati incentivando la promozione di stili di vita sani (nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di vita), la prevenzione di fattori di rischio (screening, rapporti sessuali a rischio, ecc) attraverso azioni di sensibilizzazione, formazione ed integrazione professionale nei diversi contesti di vita e di cura. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 42 Consolidare ed implementare la qualificazione e l’offerta degli spazi e dei centri di aggregazione giovanile attraverso la formazione permanente degli operatori, il lavoro in rete, ed avvio di interventi innovativi condividendo le scelte progettuali. Attivare all’interno degli istituti scolastici e negli spazi e centri di aggregazione progetti laboratorialicreativi e azioni di sensibilizzazione sul tema dell’identità culturale al fine di agevolare l’integrazione di ragazzi di origine straniera. Potenziare il percorso di accesso differenziato e non connotato come luogo “per devianti” del SerT (Centro Volo a Vela) per giovani consumatori di psicostimolanti e cocaina e per i loro famigliari, sviluppando gruppi di auto e mutuo aiuto. Garantire le migliori condizioni di accessibilità ai servizi territoriali sociali, sociosanitari e sanitari e di continuità nella presa in carico (Rete Sportelli Sociali). Vincolare gli organizzatori di eventi a misure preventive di sicurezza quando coinvolgono le giovani generazioni Promuovere strategie finalizzate a potenziare le politiche abitative rivolte ai giovani. Promuovere strategie finalizzate a potenziare le politiche di accesso al mondo del lavoro. OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Promuovere ed incentivare il coinvolgimento e la partecipazione delle agenzie educative del territorio al fine di affrontare con approcci, modalità e finalità condivise il tema dell’adolescenza, dell’integrazione dei ragazzi di origine straniera, della prevenzione del disagio e del rischio di devianza Proseguire nel percorso di integrazione e formazione con il terzo settore finalizzato ad una qualificazione degli interventi rivolti ai giovani nell’ambito di centri e/o spazi come nella progettazione di azioni ed interventi loro dedicati Costruire percorsi condivisi con Sert e corpi di Polizia Municipale finalizzati all’attuazione di efficaci interventi di prevenzione e promozione di stili di vita sani e della guida sicura Creare tavoli permanenti di lavoro con le differenti agenzie del territorio coinvolte o coinvolgibili nel tema/problema casa INDICATORI DI RISULTATO Indice di soddisfazione dei portatori di interesse Indici di incidentalità, morbilità e mortalità PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 43 N° di incontri nelle scuole; N° di etilometri sommi nistrati nei luoghi di vita; N° di interventi nei l uoghi di vita; N° di questionari epidemiologici somministrat i nei luoghi di vita; N° di gruppi di auto mutuo ai uto con le reti familiari; N° di interventi nei luoghi di lavoro Percezione delle qualità della vita e della coesione sociale PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 44 10 SISTEMA IN RETE PER IL SUPPORTO ALLA DOMICILIARITA’ TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Immigrati stranieri Disabili X X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X Dipendenze X □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Necessità di aumentare l’appropriatezza e l’efficacia dei sistemi di presa in carico delle persone non autosufficienti, anche con il potenziamento dei punti di accesso (Rete Sportelli Sociali) e la revisione delle modalità di valutazione della non autosufficienza (ruolo dell’UVG e dell’UVD) Evitare moltiplicazione di istruttorie per i percorsi di valutazione e di accesso ai servizi. Maggior investimento nelle politiche di sostegno al domicilio in termini di appropriatezza, tempestività e flessibilità. Esigenza di sostenere i carichi assistenziali della famiglia in presenza di componenti con patologie di non autosufficienza (“aiutare chi aiuta”). Sviluppo degli interventi di rete a supporto delle fasce più vulnerabili e fragili in quanto meno in grado di accedere ai servizi o privi di una rete parentale vicariante. Necessità di prevenire i fattori di rischio fortemente problematici per persone fragili e deboli con riferimento a programmi articolati di sicurezza domestica e di adeguatezza strutturale. Mantenimento da parte della persona non autosufficiente e dei suoi famigliari di una vita sociale attiva, attraverso l’espressione delle proprie capacità, interessi, competenze, allenamento cognitivo, attività ricreative e culturali. Ampliamento dell’offerta territoriale in riferimento alla semiresidenzialità e necessità di maggiore flessibilità (in termini orari e di apertura settimanale) nelle strutture semiresidenziali quale supporto al nucleo familiare nella gestione della non autosufficienza. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 45 OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Creare un sistema di presa in carico del cittadino centrato sul “lavoro per processi” e sulla multiprofessionalità, individuando le responsabilità in gioco nell’attività interprofessionale (sociosanitaria) e sviluppando modelli, metodi, strumenti e risorse utili a garantire un accesso personalizzato, soprattutto in presenza di casi e gruppi di popolazione che necessitano di presa in carico continuativa. Semplificare i percorsi di valutazione multidimensionale e multi professionale per i servizi a sostegno della domiciliarità (ADI, rinnovo assegni di cura, ricoveri di sollievo). Garantire percorsi di cura in continuità per minori disabili nel passaggio all’età adulta. Creare un nuovo punto di equilibrio nel sistema di cura e assistenza tra servizi domiciliari e servizi long term di tipo residenziale, in un’ottica di integrazione che riguarda una pluralità di politiche, di soggetti e di strumenti (assistenza domiciliare integrata, dimissione protetta, ricoveri di sollievo o temporanei, ausiliazione al domicilio, adattamento domestico) al fine di evitare istituzionalizzazioni improprie. Migliorare i percorsi organizzativi e assistenziali tra ospedale e territorio per assicurare la presa in carico sanitaria e sociale a monte e a valle degli episodi di ricovero attraverso il consolidamento e lo sviluppo dell’esperienza delle dimissioni protette e la completa applicazione del protocollo aziendale. Consolidare e qualificare l’Assistenza Domiciliare socio-sanitarie e socio-assistenziale . A seguito della prossima normativa sull’accreditamento si prevede la riorganizzazione del servizio e soluzioni gestionali che vedano nell’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) il punto di coordinamento delle attività a sostegno della domiciliarità. Implementare progressivamente la conoscenza dei fattori predittivi di fragilità di tipo sanitario (presenza di malattie croniche, accessi ripetuti ed impropri a strutture sanitarie, ecc.) e di tipo sociale (disponibilità di una rete solidale di supporto, caratteristiche del contesto in cui la persona abita, ecc.). Consolidare i rapporti con l’associazionismo per la costruzione di una rete permanente di sorveglianza in termini di prevenzione della domanda e di offerta proattiva di servizi e interventi. Supportare il care giver (“aiutare chi aiuta”) attraverso tutte le forme di sostegno, economico, informativo, formativo, consulenziale (centro di ascolto per le demenze, assegno di cura, ecc), mobilizzando tutte le risorse della rete sociale e consolidare e professionalizzare il mercato sociale integrandolo nel sistema delle cure (formazione Assistenti Familiari). Qualificare l’offerta formativa degli operatori che lavorano nei servizi domiciliari, semiresidenziali, socio occupazionali. Ridurre il rischio di caduta dell’anziano fragile al domicilio attraverso interventi informativi e di promozione dell’attività fisica. Proporre l’adattamento degli ambienti domestici in relazione ai bisogni della persona anziana o disabile attraverso la rilevazione degli aspetti strutturali che impediscono un utilizzo agevole degli spazi (CAAD). Potenziare l’offerta di “alloggi protetti” e sperimentare forme di “portierato sociale” per persone anziane, disabili e in situazione di vulnerabilità sociale e sanitaria che pur avendo una sufficiente autonomia nello svolgimento dei normali atti della vita quotidiana, presentano un rischio reale di aggravamento della condizione di non autosufficienza, se non preventivamente supportate anche attraverso interventi di tipo “leggero”. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 46 Migliorare le condizioni di salute delle persone anziane e disabili (disabilità di tipo fisico, psichico e sensoriale), promuovendo il concetto di salute in modo completo, ossia come benessere fisico, mentale, sociale e culturale. Stimolare in queste persone l’utilizzo al massimo delle attitudini fisiche e psichiche dell’organismo con particolare riferimento ai soggetti che presentano problemi di deficit cognitivo (Palestra della Mente, progetti di stimolazione cognitiva nell’ambito dei servizi semiresidenziali e attività di prevenzione del deterioramento cognitivo per la popolazione anziana). Facilitare l’accesso delle persone disabili alle strutture ricreative e culturali del territorio (progetto Carta Bianca). Ampliare l’offerta di servizi semiresidenziali per anziani e disabili attraverso la disponibilità di nuovi posti di centro diurno per anziani e di posti di ricovero temporaneo per disabili. Flessibilizzare le risposte in termini orari e ampliare le giornate di apertura dei centri diurni per anziani del territorio e dei Centri socio-riabilitativi per disabili (Galassia e Girandola). Facilitare l’accesso attraverso ampliamento dell’offerta dei servizi di trasporto. OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Interagire sul sistema della coesione e solidarietà sociale attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo e della scuola . Interagire sul sistema delle politiche abitative Operare scelte di mobilità e di progettazione orientate all’abbattimento di barriere architettoniche INDICATORI DI RISULTATO Capacità di offerta dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali di supporto alla domiciliarità. Riduzione degli indici di incidentalità in ambiente domestico. Percezione di soddisfazione e miglioramento delle condizioni di vita. Documenti formalizzati, validati e autorizzati dai diversi Enti coinvolti PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 47 11 INNOVAZIONE E SVILUPPO NELL’AMBITO DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI E DISABILI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Diversificare le risposte di tipo residenziale in riferimento a persone disabili con bisogni di intensità assistenziale differenziata,anche attraverso l’ampliamento dell’offerta in termini di posti. Ampliare le tipologie di edilizia protetta per persone anziane e disabili in un contesto abitativo accessibile per le cure e l’assistenza in caso di bisogno. Sperimentare interventi rivolti a malati di Alzheimer o che presentano problemi di deficit cognitivo nelle strutture residenziali. Coinvolgere maggiormente l’associazionismo e il volontariato locale nella promozione dell’agio nell’ambito delle strutture residenziali del territorio. OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Consolidare la collaborazione con le strutture presenti sul territorio che già si occupano di residenzialità per le persone disabili a diversa intensità assistenziale per valutare congiuntamente la attivazione di nuove risorse residenziali anche a bassa intensità assistenziale. (Obiettivo riferito alle proposte già attivate per i contributi regionali in conto capitale L.R. 5/2004) Realizzare forme di residenzialità protetta a bassa e media intensità assistenziale e lunga permanenza con tutti gli ausili utili per la quotidianità in sicurezza, confort e tempestiva assistenza in caso di necessità. Implementare i progetti di cura e assistenza nelle strutture residenziali per anziani affetti da demenza. Attuare percorsi protetti, appositamente attrezzati, attraverso la realizzazione negli spazi esterni del “Giardino Alzheimer”. (Obiettivo riferito alle proposte già attivate per i contributi regionali in conto capitale L.R. 5/2004) PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 48 Progettare, costruire e attuare interventi tesi al miglioramento della qualità della vita delle persone non autosufficienti, all’implementazione delle attività di animazione e ricreative e al coinvolgimento della rete parentale di riferimento nelle attività stesse, anche in collaborazione con le Associazioni di volontariato, attraverso protocolli operativi nell’ambito delle strutture residenziali. OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Integrare le attività di tipo istituzionale con le reti informali del territorio. INDICATORI DI RISULTATO Capacità di offerta di servizi residenziali diversificati. Percezione dello stato di salute e delle condizioni di vita all’interno delle strutture residenziali. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 49 12 VULNERABILITA’ SOCIALE ED INCLUSIONE TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani Anziani X □ Disabili X X Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze X X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X RIFERITI ALL’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X BISOGNI EMERGENTI DAL PROFILO DI COMUNITÀ IN AMBITO DISTRETTUALE Le popolazioni ai margini, per condizioni e capacità di utilizzo del proprio reddito, condizioni sanitarie, rete sociale, capacità di fronteggiare le crisi, sono sia i poveri storici (i senza fissa dimora, gli ex carcerati, gli emarginati ecc) che i nuovi poveri, quelli a rischio di impoverimento che occupano una “zona grigia” tra integrazione ed esclusione I confini dell’inclusione si sono assottigliati, solo una parte delle situazioni a rischio di impoverimento infatti sembra connessa all’esclusione sociale, un’altra parte chiama in causa la vulnerabilità degli inclusi. Nuove situazioni legate alla forte precarizzazione del lavoro, agli alti costi dell’abitazione, all’aumento del costo della vita, e all’aggravamento improvviso dovuto ad eventi critici quali la perdita del lavoro, le separazioni coniugali, la presenza di una malattia o di alti carichi assistenziali (non autosufficienza e disabilità acquisite) aumentano la vulnerabilità sociale. L’attuale situazione di crisi economica, accompagnata dai grandi mutamenti sociali e demografici in atto, ha accentuato alcune vulnerabilità già presenti nel territorio ed ha fatto emergere nuove situazioni di disagio legate a problematiche di tipo economico, in particolare dei nuclei familiari con figli minori a carico a seguito della perdita del lavoro o della precarietà dello stesso. I bisogni delle categorie piu’ fragili per condizione di salute sia di tipo fisico che psichico e legate anche alla dipendenza di sostanze psicoattive, richiedono maggiore attenzione e necessitano di interventi atti a favorire il loro reinserimento sociale e di supporto nella cura dei propri interessi e nell’esercizio dei propri diritti. L’aumento dei cittadini stranieri residenti richiama l’attenzione all’esigenza di garantire l’integrazione sociale, pari accesso ai servizi e risposta ai bisogni assistenziali (casa, lavoro, inserimento scolastico, mediazione linguistica e culturale, ecc) evitando forme di discriminazione e di ghettizzazione La complessità dei bisogni emergenti richiede integrazione e coordinamento tra le politiche del lavoro, le politiche abitative, le politiche per la salute, per il sostegno al reddito ecc. valorizzando anche il possibile apporto di privati e terzo settore ricercando approcci innovativi ai problemi. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 50 OBIETTIVO/I PRIORITARIO/I IN AMBITO SOCIALE, SOCIOSANITARIO E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI Consolidare e sviluppare, soprattutto nelle fasi più critiche di fragilità sociale per le fasce più vulnerabili, interventi personalizzati e di accompagnamento verso situazioni di autonomia offrendo opportunità abitative, lavorative, economiche; supporto nella cura dei propri interessi e nell’esercizio dei propri diritti, opportunità di inserimento sociale e di relazioni positive. Promuovere la messa sul mercato di alloggi a canone calmierato realizzati in partenariato tra enti pubblici e soggetti privati. Promovere/ realizzare edilizia residenziale pubblica per la locazione permanente e la qualificazione delle politiche per la casa (interventi concordati con le imprese private e con ACER) Realizzare residenzialità protetta a bassa e media intensità assistenziale a media-lunga permanenza per la popolazione a forte svantaggio sociale e sanitario. Consolidare gli interventi a sostegno del reddito e sperimentazione di nuove modalità di intervento economico . Consolidare l’offerta di servizi di prossimità per gli interventi di prima necessità a favore della popolazione in condizione di maggior marginalità sociale Promuovere politiche attive per il lavoro in tutte le imprese pubbliche e private implementando percorsi di sostegno, anche economico, finalizzati all’incremento occupazionale delle fasce di popolazione svantaggiate. Coinvolgere maggiormente l’associazionismo e il volontariato, in integrazione con le attività di tipo istituzionale, nella promozione dell’agio nell’ambito della vulnerabilità sociale Presa in carico integrata in un contesto di lavoro multi professionale nelle distinte competenze per le “aree di bisogno di confine” e bisogni complessi per persone con disagio sociale (adulti e disabili con problemi di salute mentale, soggetti dipendenti da sostanze psicoattive) e valutazione/ricollocazione di pazienti inseriti in struttura a lunga assistenza Realizzazione di residenzialità protetta a bassa e media intensità assistenziale a media e lunga permanenza per popolazione a forte svantaggio sociale e sanitario Consolidare i servizi a favore della popolazione straniera, specie se di recente immigrazione, per l’integrazione, in particolare delle donne e dei minori nelle scuole, per favorire il loro inserimento nel contesto sociale e culturale ed il corretto utilizzo dei servizi socio sanitari Realizzare percorsi di accoglienza e integrazione e promozione di una cultura dell’accoglienza nei confronti dei minori stranieri non accompagnati PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 51 OBIETTIVI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Integrare con la programmazione/pianificazione nell’ambito della stesura del PSC per l’individuare di quote di ERS atte a soddisfare la richiesta di residenzialità a costi contenuti (canone calmierato, mutuo agevolato, ecc) Proseguire e consolidare il rapporto con le agenzie educative del territorio ed in particolare con il Centro risorse territoriale per l’integrazione degli alunni stranieri al fine di affrontare con approcci, modalità e finalità condivise il tema dell’inserimento nel contesto scolastico e gli interventi di mediazione linguistica e culturale nelle scuole INDICATORI DI RISULTATO Capacità di offerta di servizi per l’inclusione sociale Capacità di coinvolgimento delle imprese e dei soggetti economici del territorio in progetti di inserimento lavorativo Aumento dell’offerta di ERS (Edilizia Residenziale Sociale) PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 52 CAP. 5 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Per quanto attiene il monitoraggio e la valutazione, due attività di fondamentale importanza per perseguire, in corso d’opera, gli obiettivi di efficienza ed efficacia e pure per apportare le correzioni di rotta che eventualmente si dovessero rendere necessarie a fronte di evoluzioni o mutamenti delle situazioni, ci si conforma alle indicazioni in merito emanate dalla Regione. L’adozione di una metodologia standardizzata a livello regionale permetterà di porre a confronto i risultati con riferimento all’ambito sovra distrettuale (provinciale e regionale). Le metodiche di rilevazione dei risultati e gli indicatori di riferimento assunti sono indicati in ciascuna tabella illustrativa delle azioni da porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi individuati in risposta ai bisogni emergenti per target. CAP. 6 ORIENTAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA TRIENNALE RELATIVA AGLI INTERVENTI SOCIALI, SOCIO SANITARI E SANITARI TERRITORIALI Gli Enti che aderiscono all’Accordo di programma, danno atto che il Piano di zona Distrettuale per la Salute e il Benessere Sociale assume una valenza strategica nell’arco del triennio di riferimento. Ai fini della programmazione finanziaria triennale, relativa agli interventi sociali e sociosanitari ogni Ente fa riferimento ai rispettivi strumenti di programmazione pluriennale quali il bilancio di previsione per il triennio 2009 – 2011 con la relativa Relazione Previsionale e Programmatica. PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE 53 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 54 IL PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE 2009 CAP. 1 INTERVENTI PER L’ANNO DI RIFERIMENTO PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 55 1 SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’ UFFICIO DI PIANO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ X Progetto di sviluppo e consolidamento OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: vedi Tabella Obiettivi triennali n. 3 “rafforzare i legami e favorire la partecipazione” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Distrettuale Carla Golfieri – Resp. Ufficio di Piano Unione dei Comuni della Bassa Romagna Via Amendola, 68 – Lugo Tel. 0545 38415 Fax 054539368 [email protected] Comitato di Distretto, CTSS e relativo Ufficio di Supporto, Comuni della Zona Sociale Lo sviluppo e il consolidamento dell’Ufficio di Piano si inserisce nel contesto generale del processo di rafforzamento delle competenze dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e più in particolare nella riorganizzazione del Servizio Sociale Associato che dal 2009, superando la delega all’Azienda Usl e il frazionamento di alcune competenze in capo a singoli Comuni, è stato istituito nell’ambito dell’Unione della Bassa Romagna. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 56 6. Azioni previste Oltre a quanto già posto in atto dal punto organizzativo per adempiere alle funzione assegnate dalla DGR 1004 /2007, occorre: - rafforzare le competenze e ampliare gli interventi di programmazione, regolazione, gestione della committenza e più complessivamente di pianificazione territoriale dell’offerta dei servizi sociali e socio-sanitari - ampliare gli strumenti per il presidio dei sistemi informativi favorendo il raccordo con il sistema informativo dell’Azienda Usl e dei Comuni del territorio. L’Ufficio opererà in raccordo con gli altri Uffici di Piano che fanno capo all’Ausl di Ravenna, prevedendo così un sistema integrato omogeneo in grado di rispondere alle esigenze informative su base aziendale. - potenziare l’integrazione professionale tra sociale e sanitario estendendo la modalità di lavoro per gruppi, così da consentire l’utilizzo di professionalità specialistiche su specifici progetti, finalizzati anche alla definizione di protocolli operativi di presa in carico congiunta. - Piena applicazione degli strumenti organizzativi per garantire separatezza tra funzioni di committenza e di produzione - Strutturare l’organizzazione e la formazione del personale che dovrà essere impiegato nelle attività connesse al rilascio dell’accreditamento anche per le successive funzioni di monitoraggio e controllo Unione, Comuni, Azienda Usl 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Personale impiegato: - Resp. Ufficio di Piano che ricopre anche la funzione di Dirigente dell’Area Sociale e Socio-Sanitaria dell’Unione - 1 Unità a tempo pieno con funzioni di analisi, studio, elaborazione documenti e report, organizzazione e coordinamento tavoli per il Piano per la Salute e il Benessere, rendicontazione FRNA - 1 Unità (da Ausl) con funzioni di coordinamento e integrazione tra 8. Risorse umane che si attività sociali e sanitarie prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Ufficio di supporto costituito da: - Responsabili delle Unità Organizzative Anziani e Disabili, Famiglie e Minori, Inclusione e vulnerabilità sociale, dell’Unione - Responsabili dei servizi sociali dei Comuni - Figure professionali di supporto messe a disposizione dall’A.USL di Ravenna (DSM, DCP, SAA, Dipendenze Patologiche, ecc.) - Attivazione gruppi di lavoro strutturati con strutture tecniche Ausl - Attivazione gruppi di lavoro strutturati con Ufficio di supporto alla CTSS - Mantenimento in continuità con i tavoli del Piano per la salute e il benessere di gruppi di lavoro strutturati con soggetti sociali (cooperative sociali, associazione di promozione sociale e di volontariato, fondazioni, sindacati) - Piena applicazione degli strumenti organizzativi per garantire separatezza tra funzioni di committenza e di produzione PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 57 Previsione di spesa totale Spese di personale: € 109.146 10. Piano finanziario: di cui di cui risorse risorse comunali regionali di cui FRNA (risorse regionali) € 54.146 Quota parte del Fondo Locale indistinto Spese di funzionamento: quota parte “Azioni di sistema e spese di organizzazione” PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 55.000 58 2 PROMOZIONE E SVILUPPO DEGLI SPORTELLI SOCIALI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani X Disabili X Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X X Dipendenze X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ X Progetto di sviluppo e consolidamento OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: vedi Tabella Obiettivi triennali “Il sistema dei servizi sanitari nello sviluppo dell’integrazione con il sistema socio-sanitario e sociale e con le altre politiche” e n. 3 “Rafforzare i legami e favorire la partecipazione” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Distrettuale Carla Golfieri – Resp. Ufficio di Piano Unione dei Comuni della Bassa Romagna Via Amendola, 68 – Lugo Tel. 0545 38415 Fax 054539368 [email protected] Silvia Zoli – Coordinatore tecnico Ufficio di Piano Unione dei Comuni della Bassa Romagna Via Amendola, 68 – Lugo Tel. 0545 38415 Fax 054539368 [email protected] Cittadini residenti nei 9 Comuni dell’Unione 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Lo sviluppo e il consolidamento della Rete degli Sportelli sociali si inserisce nel contesto generale del processo di rafforzamento delle competenze dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e più in particolare nella riorganizzazione del Servizio Sociale Associato che dal 2009, superando la delega all’Azienda Usl e il frazionamento di alcune competenze in capo a singoli Comuni, è stato istituito nell’ambito dell’Unione della Bassa Romagna. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 59 Il progetto di promozione e sviluppo della rete degli Sportelli Sociali è parte integrante della più complessa progettazione del Servizio Sociale Associato dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. In ogni Comune, e in modo capillare su tutto il territorio sarà potenziata la funzione dello Sportello Sociale in grado di fornire: - prima risposta, informazione e orientamento - accesso alla rete dei servizi e delle prestazioni sociali e sociosanitarie; - presa in carico La rete degli sportelli sarà coordinata dal Servizio Sociale e sociosanitario dell’Unione dei Comuni. Saranno centralizzate le funzioni di: - programmazione - gestione amministrativa e funzionale - organizzazione della rete dei servizi e delle prestazioni 6. Azioni previste Anno 2009 - Implementazione e potenziamento del software dedicato, anche in base alle indicazioni regionali (set minimo di informazioni contenute nella scheda di primo accesso condiviso a livello regionale) - Individuazione in ogni singolo Comune di soluzioni logistiche e organizzative che consentano il lavoro in equipe delle assistenti sociali con gli operatori di sportello. - Potenziamento di percorsi integrati per usufruire dei vari servizi della rete a partire da ambiti specifici (ad esempio percorso nascita e servizi per le donne nel periodo perinatale, integrazione delle attività del centro per le famiglie e del Consultorio, ecc). - Ampliamento della mappa dei servizi offerti (Sportello Sociale On line) con il coinvolgimento di operatori dei servizi sociali, sanitari, scolastici, ecc. Aggiornamento centralizzato delle informazioni da parte di un Responsabile individuato. - Azioni formative a carattere integrato per gli operatori degli sportelli anche sull’utilizzo del software dedicato. - Produzione di materiale informativo rivolto alla cittadinanza anche di tipo cartaceo. Nel triennio 2009-2011: - Stipula di un accordo Comuni/Ausl per la condivisione dei dati dei cittadini, nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy - Utilizzo a regime della cartella integrata dell’assistito - Raccordo tra gli Sportelli Sociali e i costituendi Nuclei delle Cure Primarie per consentire un ulteriore potenziamento/miglioramento della presa in carico integrata sociale e sanitaria - Raccolta ed elaborazione, da parte dell’Ufficio di Piano, di dati relativi agli accessi, alla domanda espressa, ai tempio di attesa, all’offerta, ecc ecc - Comuni - ASP - Ausl 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Sportelli della rete territoriale (Centro per l’impiego, Centro servizi per stranieri, Centro per l’adattamento Domestico, Sportelli Organizzazioni Sindacali, del privato sociale, ecc.) 8. Risorse umane che si - 23 amministrativi Uffici Assistenza Comunali, Uffici Istruzione, Centro PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 60 prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) per le famiglie, ecc - 7 responsabili dei Servizi Sociali - 1 Responsabile UdP - 1 Referente amministrativo UdP - 2 tecnici informatici Comune capofila - 1 Resposabile Servizio Sociale Ausl - 3 Assistenti Sociali Coordinatrici di area - 19 Assistenti Sociali territoriali - 1 Responsabile per l’aggiornamento della mappa dei servizi - Operatori Servizi Ausl (es: Consultorio, Centro di ascolto, ecc ecc) - Dati di attività connessi all’utilizzo della scheda di accesso - Numero sportelli territoriali attivi - Numero azioni formative promosse - Numero destinatari delle azioni formative - Mappatura dell’offerta - Copertura territoriale della mappatura dell’offerta Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: di cui di cui risorse risorse comunali regionali Spese di harware, software, prestazioni professionali per personale espressamente dedicato, attività e promozione: € 35.000 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti Quota parte del Fondo Locale indistinto Spese di personale: quota parte personale SS Associati e Uffici Comunali PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 61 3 P.A.L IL SISTEMA DEI SERVIZI SANITARI NELLO SVILUPPO DELL’INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO E SOCIALE E CON LE ALTRE POLITICHE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e adolescenza Giovani X Anziani X Disabili X X Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X X □ OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Obiettivi triennali scheda “P.A.L. - Il sistema dei servizi sanitari nello sviluppo dell’integrazione con il sistema socio-sanitario e sociale e con le altre politiche” 1.Soggetto capofila dell’intervento Azienda Usl di Ravenna (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Provinciale di realizzazione 3. Referente Staff Direzione Generale dell’intervento: nominativo e recapiti Le diverse tipologie della popolazione target sul modello della stratificazione del rischio sanitario e socio-sanitario come previsto dall’atto di indirizzo con 4. Destinatari particolare riferimento ai bisogni della popolazione evidenziati dal profilo di comunita’ 5. Eventuali Interventi di promozione della salute, interventi sulla sicurezza degli interventi/politiche ambienti di vita, di lavoro e alimentare integrate collegate Completamento della definizione del PAL come previsto dall’obiettivo triennale e nello specifico per l’anno 2009: - avvio di circa 20 gruppi di lavoro, su 4 tematiche principali. a) promozione della salute;della sicurezza degli ambienti di vita, di lavoro e alimentare; le malattie infettive: 6. Azioni previste b) assistenza territoriale con la definizione di nuovi paradigmi di cura e assistenza: sviluppo dei NCP, riorganizzazione dell’attività del consultorio familiare, percorsi assistenziali delle persone non autosufficienti; gestione delle patologie croniche, appropriatezza prescrittiva dei farmaci; c) la salute mentale: i percorsi assistenziali e l’integrazione. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 62 accessibilità, deistituzionalizzazione, integrazione sanitaria e sociosanitaria. strumenti di verifica e valutazione; d) progetti di qualificazione e riorganizzazione del sistema delle cure in ospedale: continuità e appropriatezza delle cure, riorganizzazione dell’ospedale per intensità di cura con definizione del responsabile clinico. telemedicina e telepatologia. presa in carico integrata del paziente, continuità delle cure intraospedaliere e con i servizi territoriali. - conclusione dei gruppi di lavoro e approvazione del PAL da parte della CTSS. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Azienda Usl, Enti Locali, CTSS Circa 400 operatori sanitari impegnati nei gruppi di lavoro Definizione delle proposte operative da parte dei gruppi di lavoro. approvazione del PAL da parte della CTSS Previsione di cui di cui risorse di cui di spesa risorse regionali FRNA totale comunali (Fondo (risorse sociale locale regionali) Risorse e Fondo umane e famiglia) materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 63 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 64 FAMIGLIA E MINORI Coordinatori: Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali, Comune di Lugo Giuseppe Angelone – Psicologo, C.F. Ausl Assessore referente: Lucia Betti – Assessore Politiche Sociali, Comune di Bagnacavallo Assistente Sociale Coord. Area referente: Rosanna Foscari – Famiglia e minori PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 65 4 CENTRO PER LE FAMIGLIE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X X Giovani Anziani □ Disabili □ □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – 3. Referente Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa dell’intervento: Romagna nominativo e recapiti Tel.0545 38531- fax: 0545 38396 e-mail: [email protected] Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti ed operatori del terzo settore. 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Potenziare le attività in collaborazione con il Consultorio Familiare, il Coordinamento Pedagogico, l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute a) Con i genitori dalla nascita all’adolescenza Conversazioni educative, laboratori, consulenza educative “Programma finalizzato infanzia e l’adolescenza” e “Programma finalizzato Centri per le famiglie b) Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: Città dei bambini e Consulte dei ragazzi “Programma finalizzato alla promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza – Progetto locale e raccordo Distrettuale c) Tempi extrascolastici – Servizi ricreativi ed educativi “Programma finalizzato alla promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza” e “Programma finalizzato Centri per le famiglie Progetto Locale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 66 d) Mediazione linguistica – culturale nelle scuole “Piano In Ambito Distrettuale Per Azioni di integrazione Sociale a favore dei Cittadini Stranieri Immigrati” – Progetto locale e raccordo Distrettuale e) Programma provinciale per la promozione delle politiche di accoglienza e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: affidamento familiare in collaborazione con il Servizio sociale AUSL Distretto di Lugo f) Attività informative legate al territorio Comunale e Distrettuale/Unione dei Comuni: - Pubblicazione dell’opuscolo informativo “Estate Insieme” Giornalino attività estive - Istruttoria per sostegni economici alle famiglie con figli minori: assegno di maternità e al nuclei familiari con tre o più figli minori (Legge 448/1998 e successive modifiche) g) Progetto per ampliare e potenziare gli interventi a favore delle famiglie anche tramite accordi tra Consultori Familiari e Centri per le famiglie Consultorio Familiare, Coordinamento Pedagogico, Volontariato Locale (Famiglie Per l’Accoglienza), Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni, 7. Istituzioni/attori Centri Gioco/Nidi, Istituti Comprensivi e Superiori, Cooperative Sociali, sociali coinvolti Associazioni di volontariato, sport e no profit dei Comuni del Distretto di Lugo, Biblioteche 8. Risorse umane che Operatori sanitari, sociali, del Centro Per le Famiglie, del volontariato, si prevede di insegnanti, educatrici dei servizi educativi, insegnanti, psicologi/insegnanti impiegare degli sportelli di ascolto nelle scuole. a) N° di soggetti Istituzionali e non coinvolti, N° di partecipanti ai gruppi e agli incontri aperti, N° di presenze media negli In contri aperti ai genitori e ai Laboratori b) N° di Iniziative proposte nell’ambito della Cons ulta dei Ragazzi di ogni 9. Risultati attesi in territorio , N° di Incontri intercomunali tra le Co nsulte dei ragazzi relazione a indicatori c) N° di servizi extrascolastici attivati nei Comun i d) N. Azioni ed interventi svolti per l’attivazione di percorsi di mediazione regionali/distrettuali linguistica integrati e condivisi con il Crt e) Rilevazioni iniziative realizzate con funzioni di supporto f) N° di pubblicazioni e N° di istruttorie raccolte g) Si fa riferimento agli indicatori dell’Accordo CpF-Consultori Previsione di di cui risorse spesa totale comunali di cui risorse regionali € 78.014,14 € 28.642,14 contributi per lo sviluppo e la qualificazione dei centri per le famiglie in attuazione della del. G.R. 2335/2008 €. 49.372 10. Piano finanziario: di cui FRNA) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventu ali risorse altri soggetti N.B: sono escluse le risorse relative ai progetti con il Consultorio Familiare AUSL PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 67 5 I PROGETTI A SOSTEGNO DELLA MATERNITA’ E DELLE GENITORIALITA’ INSERITI NELL’ACCORDO CENTRO PER LE FAMIGLIE-CONSULTORIO FAMILIARE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e adolescenza X Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Fondo Politiche per la famiglia “Consolidamento, sviluppo e qualificazione e loro raccordo con i consultori familiari” - Progetto in continuità con l’annualità precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in famiglia” e Tabella Obiettivi 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna Tel.0545 38531- fax: 0545 38396 3. Referente e-mail: [email protected] dell’intervento: Rosalbino Mantuano - responsabile Consultorio Famigliare. Ausl, Distretto nominativo e recapiti di Lugo Rosanna Foscari - A.S.Coordinatore. Area Famiglia Minori del Servizio sociale e socio sanitario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna tel. 0545 903585 e-mail: [email protected] Famiglie con figli nella fascia d’età tra 0-18 anni e insegnanti degli Istituti comprensivi e superiori, coppie adottive segnalate dai servizi con necessità di sostegno e confronto, donne che vivono l’esperienza della 4. Destinatari gravidanza senza particolari reti parentali di supporto, donne e coppie genitoriali con figli in fascia d’età 3 mesi – 3 anni 5. Eventuali Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi interventi/politiche Sanitari, Sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, integrate collegate l’associazionismo e il volontariato per ottimizzare e sviluppare le risorse e PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 68 le opportunità sul territorio a sostegno della genitorialità, in particolare delle categorie più deboli. 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti a) Creare una rete tra i soggetti attuatori delle progettualità per il sostegno psicologico a genitori e/o insegnanti e/o ragazzi. b) Attivare incontri specifici, sulla base dei bisogni rilevati, con esperti a sostegno delle coppie che hanno adottato un bambino negli ultimi 5 anni. c) Definire procedure e canali comunicativi per la rilevazione di situazioni di gravide o mamme in difficoltà e con problematiche sociali e successiva attivazione di forme di aiuto e sostegno da parte del volontariato locale. d) Potenziare le attività dei Centri Gioco/Nidi attraverso l’inserimento nella programmazione settimanale di momenti dedicati al massaggio infantile condotti da un’ostetrica del C.F. (operante all’interno del Percorso Nascita) affiancata dalle educatrici del servizio. Consultorio Familiare, Centro Per le Famiglie, Volontariato Locale (Famiglie Per l’Accoglienza), Centri Gioco/Nidi, Servizi Sociali, Istituti Comprensivi e Superiori. 8. Risorse umane che Operatori sanitari, sociali, del Centro Per le Famiglie, del volontariato, insegnanti, educatrici dei servizi educativi, insegnanti, psicologi/insegnanti si prevede di degli sportelli di ascolto nelle scuole. impiegare Azione a): n° di incontri realizzati e n° di refere nti presenti agli incontri. Azione b): n° di coppie coinvolte in rapporto al n° di coppie adottive 9. Risultati attesi in presenti sul territorio, n° di incontri realizzati. relazione a indicatori Azione c): n° di incontri realizzati tra servizi e privato sociale, n° di casi regionali/distrettuali rilevati, n° di casi segnalati presi in carico. (da esplicitare) Azione d): n° di utenti coinvolti nei laboratori di massaggio infantile. 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui risorse comunali di cui risorse regionali € 26.141,57 + risorse umane € 5.500 € 20.641,57 Risorse (Fondo Politiche umane e per la Famiglia) materiali per la realizzazion e del progetto PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA di cui Fondo naziona le NA di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale risorse umane Ausl costi in Area responsa bilità genitorial i Risorse proprie delle associazioni del privato sociale coinvolte nel progetto 69 6 CON I GENITORI – DALLA NASCITA ALL’ADOLESCENZA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto in continuità con le annualità precedenti (Avvio nel 2003) - Area Infanzia e adolescenza OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in famiglia”, 8 “Adolescenza”, 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze” e 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – 3. Referente Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: tel.0545 38531- fax: 0545 38396 nominativo e recapiti e-mail: [email protected] Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore. 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Potenziare le attività in collaborazione con quanto programmato nell’area Giovani, e con i Servizi Sanitari dell’Azienda Usl, l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio a sostegno della genitorialità. - Attivazione di percorsi di approfondimento tematici (Aree: Sostegno alla Genitorialità Infanzia e Adolescenza, Attività Laboratoriali, Educazione alla Salute, Laboratori di Lettura), in raccordo con i Coordinatori pedagogici comunali, paritari, delle Cooperative Sociali (gestrici di Servizi nel Distretto) e con l’ eventuale collaborazione dei Servizi AUSL (Consultorio Familiare, Centro d’Ascolto, MONPI), dei Servizi Sociali e del Coordinamento delle Politiche Giovanili, della Pediatria di Comunità, della Polizia Municipale, delle Aziende produttrici di pasti. - Potenziamento della collaborazione con il progetto NATI PER LEGGERE, attivando momenti di incontro dedicati alla lettura presso tutte le Biblioteche Comunali presenti sul territorio. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 70 Coordinamento pedagogico e Servizi Educativi dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Coordinamento Nazionale Progetto Nati per 7. Istituzioni/attori Leggere, Centro Per Le Famiglie, Cooperative che operano nei servizi, sociali coinvolti Coordinamento delle Politiche Giovanili dell’Unione, Pediatria di Comunità, Polizia Municipale, Aziende produttrici di pasti. 8. Risorse umane che Coordinatori pedadogici, operatori sanitari e del Centro Per Le Famiglie, si prevede di responsabile dei Servizi Educativi dell’Unione, coordinatore del progetto impiegare NPL, coordinatore politiche giovanili delll’Unione. N° di soggetti Istituzionali e non coinvolti 9. Risultati attesi in relazione a indicatori N° di partecipanti ai gruppi e agli incontri aperti N° di presenze media negli Incontri aperti ai genit ori e ai Laboratori regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa totale Di cui risorse di cui risorse comunali regionali € 11.700,00 € 7.000,00 10. Piano finanziario: PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti € 4.700,00 (Fondo Sociale locale – Area infanzia e adolescenza) 71 7 INTERVENTI ECONOMICI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE CON 4 O PIU’ FIGLI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X □ Giovani Anziani □ Disabili □ □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Fondo Politiche per la famiglia “Sperimentazione di iniziative per l’abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con un numero di figli pari o superiore a 4” - Progetto in continuità con l’annualità precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e delle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila Unione Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distrettuale 2. Ambito territoriale di realizzazione Carla Golfieri – Ufficio di Piano / Servizi Sociali Unione Comuni Bassa Romagna Tel 0545/38415 – e-mail [email protected] 3. Referente Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo dell’intervento: nominativo e recapiti – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna - tel.0545 38531- fax: 0545 38396 4. Destinatari e-mail: [email protected] Famiglie con un numero di figli a carico pari o superiori a 4 con reddito ISEE al di sotto della soglia determinata dai Comuni 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Promozione di iniziative di riduzione dei costi sostenuti per le utenze e per l’accesso e la fruizione dei servizi (mensa, trasporto scolastico, servizi educativi estivi, servizi di trasporto scolastico, servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, accesso ai servizi sportivi e culturali e altre politiche tariffarie) a favore delle famiglie con quattro o più figli, compresi i minori in affido. - Ripartizione tra i Comuni del Distretto della somma complessiva a disposizione sulla base del n° delle famiglie resid enti con 4 o più figli PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 72 compresi i minori in affido (dati forniti dalle anagrafi comunali e dal Servizio Sociale) - Emissione di un Bando destinato alle famiglie aventi diritto per consentire la presentazione della domanda di erogazione del contributo - Invio della comunicazione al domicilio degli interessati - Esame delle richieste pervenute ed erogazione del contributo Comuni del Distretto di Lugo 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che - Responsabili Servizi Sociali dei Comuni del Distretto si prevede di - Personale amministrativo dei Comuni del Distretto impiegare 9. Risultati attesi in Numero delle famiglie sostenute relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Previsione di di cui risorse spesa totale comunali di cui risorse regionali € 73.977,48 € 61.655,20 (Fondo famiglia) €.12.322,38 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitari o regiona le Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 73 8 GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e adolescenza X Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ X Salute mentale Povertà e Esclusione sociale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Continuità/qualificazione/implementazione degli interventi a supporto dei minori e dei loro nuclei familiari OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori”, 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” e 8 “Adolescenza” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna 3. Referente tel.0545 38531- fax: 0545 38396 dell’intervento: nominativo e recapiti Rosanna Foscari A.S.Coordinatore Area Famiglia Minori del Servizio sociale e socio sanitario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna tel. 0545 903585- [email protected] Minori in situazione di disagio sociale o disabili, anche stranieri.e le loro 4. Destinatari famiglie. 5. Eventuali Continuità/qualificazione/implementazione di interventi e modalità operative interventi/politiche diretti a garantire i diritti e le opportunità della popolazione minorile per integrate collegate svolgere in modo efficace la funzione di tutela. La Tutela del minore rappresenta la funzione prioritaria che compete all’’area Famiglia Minori del Servizio sociale per garantire ai minori diritti e opportunità nel momento in cui questi non sono sufficientemente garantiti dalla famiglia. Ciò comporta la messa in campo di interventi volti al sostegno delle famiglie, alla riduzione dei rischi e lo sviluppo di azioni 6. Azioni previste nell’intento di ridurre condizioni di disagio del minore e della sua famiglia rafforzando le risorse presenti e tutti quei fattori che possono sostenere evoluzioni positive. Compete ai Servizi la “vigilanza” sulle forme di inadeguatezza genitoriale e di pregiudizio per l’incolumità ed integrità psico fisica. Questi aspetti e i bisogni diversificati su cui si deve agire, evidenziano PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 74 8. Risorse umane che si prevede di impiegare necessario implementare interventi collocabili in area preventiva, di sostegno, aiuto o riparazione del danno, da rivolgere in modo prioritario a pre adolescenti e adolescenti in carico ai Servizi. Si sta assistendo ad un progressivo aumento dei minori assistiti dal Servizio: i dati del Sistema Informativo Minori regionale rilevano tale aspetto ed evidenziano la necessità di politiche ed interventi a sostegno dei minori e delle loro famiglie. Situazioni e problematiche caratterizzate da intensa complessità richiedono un impegno maggiormente rivolto a svolgere un lavoro di creazione/rafforzamento di legami, di facilitazione di relazioni, di attivazione di risorse personali/parentali/comunitarie, per accompagnare e sostenere un progetto di vita che spesso necessita di essere anche di aiuti di tipo economico in particolari situazioni critiche. Questo complesso scenario richiede la presenza di operatori assistenti sociali stabilizzati e adeguatamente formati per assicurare risposte sempre più qualificate ai bisogni espressi dalla nostra comunità. Tipologia di interventi programmati: - contributi di tipo economico a carattere “straordinario” o mensile, nell’ottica di sostegno temporaneo nell’ambito di un progetto che porti a superare la logica meramente assistenziale e la conseguente “dipendenza” dal Servizio, - sostegno economico con integrazione rette per la frequenza a strutture educative scolastiche ed extrascolastiche, - prestiti sull’onore - erogazione di contributi alle famiglie con quattro e più figli; - rapporti di collaborazione degli assistenti sociali con gli Enti del privato sociale finalizzati all’erogazione di aiuti e sostegni personalizzati nell’ambito di progetti integrati e condivisi per specifiche situazioni familiari in carico, - Inserimento di minori in Comunità educative quando l’allontanamento dalla famiglia diventa necessario per la tutela del minore, - Inserimento di gestanti o di madri con figli in Comunità - alloggio, case di accoglienza, Comunità educative, ecc. - Sostegno di tipo educativo domiciliare sia rivolto a minori che quale supporto a neomamme in difficoltà - Interventi a carattere formativo in contesti lavorativi rivolti a minori in difficoltà o a rischio di devianza o minori soggetti a disabilità fisicapsichica e/o sensoriale (certificazione l. 104/92), al compimento del 16° anno di età, facilitati dall’affiancamento di un operatore “mediatore al lavoro”. Operatori assistenti sociali dell’Area Famiglia Minori, educatori professionali, Responsabili dei Servizi sociali dei Comuni. Dati attività 2009 vs. 2008 - n. sostegni economici erogati a nuclei con minori 9. Risultati attesi in - n. integrazioni/esonero rette relazione a indicatori - n. prestiti sull’onore regionali/distrettuali - n. nuclei con erogazione contributo per nucleo con 4 e più figli (da esplicitare) - n. minori inseriti in strutture residenziali - n. casi seguiti con intervento educativo domiciliare; PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 75 Previsione di spesa totale di cui risorse comunali Quota parte spese area + risorse umane famiglia e (comprensivo minori dei dei costi per singoli minori stranieri Comuni e del non SS Associato accompagnati) € 762.773 10. Piano finanziario: PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse di cui regionali FRNA (risorse Quota parte regionali) della quota indistinta Fondo Locale di cui di cui Fondo Fondo sanitario naziona regionale le NA quota parte costi Ausl Area Infanzia e Adolescenza Eventuali risorse altri soggetti 76 9 L’AFFIDO FAMIGLIARE: PROMUOVERE L’ACCOGLIENZA ATTRAVERSO UN LAVORO CON LA COMUNITA’ Fondo Politiche per la famiglia “Programma distrettuale a sostegno dell’affidamento famigliare” Progetto in continuità con l’annualità precedente Programma Provinciale “Promozione e sviluppo dell’affidamento famigliare e qualificazione dell’accoglienza in comunità di bambini e ragazzi” - Progetto in continuità con le annualità precedenti Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” Comune o forma associativa exart.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Zona di Lugo Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna Responsabile del tel.0545 38531- fax: 0545 38396 progetto/programma: Foscari Rosanna Assistente Sociale Coord. Area famiglia e nominativo e recapiti minori – Servizio Sociale AUSL via Garibaldi 41 Lugo Rec. Tel. 0545 903585 Fax. 0545 903591 e-mail [email protected] Persone residenti nei 9 Comuni del Distretto Destinatari Minori e famiglie in carico ai Servizi socio-sanitari La promozione di disponibilità delle famiglie all’accoglienza e la conseguente “costruzione” di una rete di famiglie affidatarie rappresenta un obiettivo perseguito in questi anni attraverso lo sviluppo di diverse iniziative. Specificare se è in continuazione In continuità con le precedenti progettualità si sono ricercate ulteriori strategie e modalità operative per sviluppare di un progetto dell'anno l’attenzione della Comunità nei confronti e a tutela dell’infanzia precedente e dell’adolescenza.i anni si sono ricercate strategie e modalità operative dirette a sviluppa l’attenzione i e al progetto ha previsto lo sviluppo di azioni nel triennio 2005-2007. Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Territorio della Zona sociale di Lugo - 2/3 Comuni del Distretto - Centro per le famiglie - Operatori: psicologo e assistenti sociali dei Servizi sociosanitari dell’AUSL - Associazione Famiglie per l’Accoglienza - Associazioni / Gruppi / Parrocchie attivi nella Comunità Sostenere e incentivare l’intervento dell’affido eterofamiliare. La domanda di affido nel nostro territorio si mantiene debole e va costantemente promossa prevedendo interventi “mirati” a sollecitare disponibilità e accoglienza. Il progetto intende promuovere le reti di famiglie mediante un lavoro con la Comunità, articolato su base distrettuale, avvalendosi di PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 77 interlocutori significativi formali ed informali: Servizi territoriali, Associazioni e Gruppi laici e religiosi, che a vario titolo si impegnano in attività sociali. Azioni previste - La costruzione del Protocollo operativo fra Servizio sociale, Consultorio Familiare, Centro di Neuropsichiatria Infantile, per la gestione integrata degli interventi di affido etero familiare nel Distretto di Lugo, risale all’anno 2000. In attuazione della Direttiva Regionale in materia di affidamento familiare dell’anno 2007, si è prevista una revisione del documento con l’intento di omogeneizzare nel territorio aziendale le modalità applicative della Direttiva stessa e i percorsi di integrazione fra i Servizi coinvolti nella cura e gestione dell’intervento di affido. Il perfezionamento di protocolli organizzativi interservizi è premessa basilare per appropriatezza ed efficacia dell’intervento. - Una buona prassi perseguita da alcuni anni è riferita all’attività di promozione e diffusione di una cultura della solidarietà e accoglienza, sviluppata attraverso la collaborazione fra Servizi e Associazioni del privato sociale. Questo impegno ha portato all’attuazione di progettualità che in specifico ha visto coinvolta l’Associazione Famiglia per l’Accoglienza ed ha sviluppato iniziative nei diversi territori del Distretto, rivolte ai cittadini. L’attività, perseguita in modo continuativo da alcuni anni, ha portato significativi risultati in termine di aumento di famiglie o singoli disponibili a sperimentare forme di accoglienza; il numero però rimane inferiore al bisogno che si rileva nei territori e ciò può pregiudicare la possibilità di operare interventi di accoglienza oppure a non avere margini di scelta sulle coppie più o meno adatte alle esigenze di quel bambino. - Il Gruppo Affidi intende realizzare iniziative volte alla conoscenza e sensibilizzazione dell’affido, privilegiando incontri di piccolo gruppo da svolgersi in 2-3 territori del Distretto e coinvolgendo rappresentanti di Associazioni, dell’Ente locale e delle parrocchie. Le esperienze degli ultimi anni evidenziano che le iniziative promozionali che rivelano maggiore efficacia, sono quelle attuate attraverso momenti di riflessione di approfondimento e di scambio piuttosto che mediante grandi campagne informative. Inoltre è stata prevista la costruzione di un Tavolo di lavoro permanente composto da Servizi, Istituzioni, Associazioni laiche e religiose per mantenere alta la sensibilizzazione all’accoglienza e individuare insieme strategie e percorsi di lavoro. - Sono già programmate due iniziative promozionali a carattere pubblico organizzate dall’Associazione Famiglie per l’Accoglienza in collaborazione con i Servizi socio-sanitari centrati sul percorso/processo di avvicinamento all’affido nelle sue diverse forme PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 78 Piano finanziario: Costo totale previsto per la promozione, il sostegno e la realizzazione di affidi € 114.351, compresi contributi a famiglie affidattarie + risorse umane Quota regionale da: Pr.distrettuale € 19.748.79 Pr.provinciale € 4.380 Quota comunale Risorse di personale + € 90.222 di cui € 1.200 quale contributo all’Ass. Famiglie per l’Accoglienza Eventuale quota di altri soggetti : - risorse di personale Ausl - costi inseriti in Area Infanzia Adolescenza - risorse umane e materiali Ass.Famiglie Accoglienza n. 1 A.S. Gruppo Affidi Risorse umane che si prevede di n. 1 A.S Coordinatore Area Minori impiegare (caratteristiche e dati n. 1 Psicologo numerici) n. 1 Referente Associazione Famiglie per l’Accoglienza N. incontri organizzati con referenti di Associazioni formali e informali e di altre Istituzioni nei territori individuati. N. incontri pubblici organizzati con Associazioni e n. partecipanti; Indicatori per il Report incontri pubblici e di piccolo gruppo monitoraggio/valutazione N. domande di disponibilità alle diverse tipologie di accoglienza. N. affidi effettuati vs. anno precedente PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 79 10 LA TUTELA DEI MINORI: INTERVENTI TERRITORIALI, DOMICILIARI, EDUCATIVI E I PROCESSI DI INTEGRAZIONE CON I SERVIZI SANITARI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Infanzia e adolescenza Respons.tà Familiari □ X Anziani Giovani □ Disabili □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri □ □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Qualificazione e consolidamento degli interventi delle annualità precedenti – Area Infanzia e adolescenza OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” e 8 “adolescenza” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna 3. Referente tel.0545 38531- fax: 0545 38396 dell’intervento: Rosanna Foscari A.S.Coordinatore Area Famiglia Minori del Servizio nominativo e recapiti sociale e socio sanitario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – tel. 0545 903585- [email protected] Minori pre e adolescenti in situazione di disagio sociale o disabili, anche 4. Destinatari stranieri. 5. Eventuali Continuità/qualificazione/implementazione di interventi e modalità operative interventi/politiche diretti a garantire i diritti e le opportunità della popolazione minorile per integrate collegate svolgere in modo efficace la funzione di tutela. A sostegno del minore e della genitorialità e per favorire la crescita personale e l’accesso alle opportunità presenti nel territorio, si prevede: a- Ampliamento degli interventi educativi domiciliari e consolidamento della tipologia di intervento, quale risorsa privilegiata all’interno del progetto di aiuto alla persona e al nucleo familiare; l’educatore professionale svolge 6. Azioni previste l’intervento di supporto a domicilio dell’utente e nel contesto comunitario prevedendo interazioni con le istituzioni scolastiche, le “agenzie” e le risorse educative-ricreative-lavorative del contesto e rapportandosi con regolarità Sarà implementato l’intervento educativo a supporto/sostegno della funzione genitoriale nelle situazioni di neomamme con problematiche PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 80 8. Risorse umane che si prevede di sociali per sostenerle nel periodo successivo alla maternità anche in collegamento con le risorse presenti nel territorio. Si prevedono due educatori professionali a tempo pieno. b- Implementazione dell’intervento svolto dall’educatore professionale quale facilitatore della relazione genitore/figlio, per offrire al minore uno spazio in cui vivere il più serenamente possibile gli incontri con il genitore non affidatario. Tale compito, in precedenza svolto esclusivamente dall’assistente sociale e assunto gradualmente dall’educatore consente l’espressione di accenti educativi e favorisce la distinzione fra le diverse competenze. Si tenderà a perfezionare le fasi di lavoro che dovranno prevedere: la partecipazione dell’educatore alla definizione del progetto individuale, agli incontri di verifica e riprogettazione con gli operatori socio sanitari coinvolti nella situazione con le istituzioni scolastiche in collaborazione con gli operatori stessi / la presenza dell’educatore all’incontro minore-genitore / la redazione di un verbale per ciascun incontro svolto. c- Consolidamento degli interventi a carattere formativo in contesti lavorativi, rivolti a minori in difficoltà o a rischio di devianza o minori soggetti a disabilità fisica-psichica e/o sensoriale (certificazione l. 104/92), al compimento del 16° anno di età, facilit ati dall’affiancamento di un operatore “mediatore al lavoro”.Questo intervento ha in genere una durata limitata ai mesi estivi ma può trovare attuazione anche in altri periodi definiti in stretto raccordo con gli educatori scolastici, sociali e sanitari che seguono la situazione e sono finalizzati a favorire esperienze e relazioni extra familiari offrendo opportunità di impegno. Lo sviluppo degli interventi citati consentirà la sperimentazione delle procedure/percorsi per l’inserimento al lavoro, recentemente ridefiniti e condivisi fra gli operatori e validate dai responsabili. d- Qualificazione e miglioramento degli interventi e della qualità professionale svolta all’interno dei Gruppi Esperienziali (due a gestione diretta, due a convenzione con Ass.Girasoli di Bagnacavallo e Coop. Linea d’ombra a Conselice) e degli spazi aggregativi presenti nei diversi territori, quali opportunità educative, formative e di relazioni positive.. La finalità dei G. E. organizzati in micro situazioni territoriali, consiste nel prendersi cura della crescita di bambini e ragazzi (destinatari privilegiati ma non esclusivi sono bambini e ragazzi in età 9/14-15 anni, portatori di particolari storie svantaggiate dalle quale risultano impacciati nel compito di definizione e affermazione del sé), offrendo loro un contenitore spaziotemporale pomeridiano da Settembre a Giugno. In questi anni si è posta specifica attenzione all’attività formativa, coordinata dalla psicopedagogista, configuratasi come occasione di scambio pedagogico e di esperienze. Il corso formativo svolto nel periodo invernale 20072008, coordinato dalla psicopedagogista e condotto dal dott. Caggio, ha visto la partecipazione oltre che degli educatori dei G. E anche di personale dei diversi Centri aggregativi giovanili presenti sui territori del Distretto. In corso d’opera si è evidenziata l’opportunità di documentare il lavoro svolto. Pertanto è previsto un lavoro di assemblaggio e codifica dei “diari giornalieri” redatti dagli educatori da gennaio a maggio 2008, con attenzione alla distinzione fra il livello descrittivo ed interpretativo. Il materiale prodotto sarà raccolto in un testo che verrà presentato alla comunità in un tempo dedicato. Tale documentazione si configura inoltre come strumento di lavoro, di riflessioni comuni per tendere a fronteggiare/accompagnare al meglio le situazioni che quotidianamente gli educatori incontrano. Operatori assistenti sociali dell’Area Famiglia Minori, operatori sanitari psicologi e neuropsichiatri dell’AUSL, educatori professionali, PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 81 impiegare psicopedagogista. Dati attività 2009 vs. 2008 Azione a e b) - n. minori seguiti con intervento educativo domiciliare; n. incontri vigilati svolti dagli educatori; n. situazioni in carico con modalità integrata interservizi. 9. Risultati attesi in - n. situazioni di neomamme minori e/o adulte seguite con intervento relazione a indicatori educativo domiciliare. regionali/distrettuali Azione c) (da esplicitare) - n. adolescenti in stato di disagio e/o disabili che hanno sperimentato esperienze in contesti lavorativi. Azione d) - stesura del testo inerente l’attività dei gruppi esperienziali - organizzazione della giornata di presentazione del lavoro alla comunità - consoldidamento n. minori frequentanti i Gruppi Esperienziali 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui risorse comunali di cui risorse regionali € 165.307 Quota parte spese area famiglia e minori dei singoli Comuni e del SS Associato € 20.717.83 (Fondo Sociale Locale – Area infanzia e adolescenza) + risorse umane PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA di cui di cui Fondo (risorse Fondo sanitario regionali) nazionale regionale NA Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) risorse umane Ausl costi in Area Infanzia e Adolescenz a 82 11 “INTEGRAZIONE SCOLASTICA” DEI MINORI DISABILI: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E “DIARIO DI BORDO” INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari □ Infanzia e adolescenza X Giovani Anziani X Disabili □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Qualificazione e consolidamento degli interventi delle annualità precedenti OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) AUSL di Ravenna - Centro di Neuropsichiatria Infantile di Lugo Unione dei Comuni Bassa Romagna - Servizio sociale 2. Ambito territoriale di Distretto di Lugo e territori della Provincia realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna 3. Referente tel.0545 38531- fax: 0545 38396 dell’intervento: e-mail: [email protected] Responsabile tecnico: Dott.ssa Ombretta Cortesi nominativo e recapiti CNPIA AUSL di Ravenna Distretto di Lugo Corso Garibaldi, 41 – Tel 0545/903583 [email protected] Gli alunni (117) del programma di assistenza scolastica educativa del Distretto di Lugo certificati in base alla L. 104/1992 4. Destinatari Gli educatori (43) di sostegno operanti nei servizi educativi 0/6 anni, nelle scuole primarie, secondarie di 1° e 2° grado e nei centri di formazione professionale. 5. Eventuali Politiche sociali e sanitarie interventi/politiche integrate collegate Il progetto di assistenza scolastica educativa prevede le seguenti fasi di lavoro: - Analisi congiunta CNPIA e Servizio sociale sui progetti individuali dei 6. Azioni previste soggetti destinatari degli interventi; - Programmazione scolastica annuale nel Tavolo di concertazione interistituzionale: Ufficio scolastico provinciale scuole – CNPIA – Servizio sociale; PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 83 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) - Previsione costi e fasi di confronto e negoziazione tra gli attori istituzionali e la Coop. sociale Il cerchio, a cui sono affidati gli interventi, con valutazione rapporto costo/benefici; - Definizione e messa a punto complessiva con Coop.sociale Il Cerchio per avvio anno scolastico con previsione di interventi sistematici e di emergenza; Per la qualificazione del progetto annuale, si prevede l’utilizzo di uno strumento osservativo e di monitoraggio degli interventi, sperimentato nel corso dell’anno sc. 2007/2008 denominato “Diario di bordo”: - assegnazione agli educatori del Diario di bordo personalizzato per ogni bambini/ragazzo/alunno motivando il significato e il compito, - verifica intermedia e finale dell’utilizzo dello strumento tra educatori, Psicopedagogista AUSL/CNPIA, Dirigente Coop sociale Il Cerchio; - compilazione, da parte dell’educatore, del profilo e della storia scolastica dell’alunno, dei verbali di incontro con insegnanti, dirigenti della scuola, tecnici del CNPIA e del Servizio Sociale e del percorso di lavoro concordato e perseguito per l’alunno disabile in carico; - compilazione da parte del Dirigente scolastico della griglia di valutazione relativa al livello di prestazione effettuata dagli educatori di sostegno; - valorizzazione della pratica dell’osservazione intesa come strumento e modalità irrinunciabile per comprendere i fenomeni, tramite: a) qualificazione dell’osservazione a scuola per poter lavorare su profili definiti per singolo alunno; b) rilevazione dei percorsi educativi attuati in base ad un procedimento osservativo-valutativo a garanzia di un miglior procedimento di intervento educativo-assistenziale; c) rendicontazione certa del tempo e della energia professionale orientate al singolo alunno; d) possibilità di controllare meglio il lavoro di rete e) assunzione di responsabilità nella fase di valutazione I dirigenti dei servizi educativi dei Comuni di Alfonsine Bagnacavallo, Cotignola, Lugo e Massa Lombarda; I dirigenti dei servizi 0/6 privati /paritari di Alfonsine, Cotignola, Fusignano, S. Agata; I dirigenti degli 8 Istituti Comprensivi del Distretto di Lugo I dirigenti degli Istituti Tecnici/Professionali: Alberghiero di Riolo Terme, Agrario Persolino di Faenza, degli Istituti Comprensivi Muratori di Ravenna e del 3° Circolo di Ravenna Centro di Formazione Professionale di Villa S.Martino Coop. sociale Il Cerchio 43 educatori di sostegno operanti nei servizi educativi 0/6 anni, nelle scuole primarie, secondarie di 1° e 2° grado e nel Centro di Formazione professionale. Stesura di protocollo operativo AUSL-CNPIA / Servizio Sociale / Servizi educativi e scolastici basato sulle osservazioni registrate con il metodo sopra descritto Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui risorse di cui comunali risorse regionali € 648.600 € 648.600 + risorse umane + risorse umane PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 Quota parte della quota indistinta Fondo Locale di cui FRNA (risorse regionali) di cui di cui Fondo Fondo sanitario nazionale regionale NA risorse umane quota parte inserita in costi Ausl Area Disabili Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 84 12 STESURA DI LINEE GUIDA AZIENDALI CLINICHE E METODOLOGICHE SULLA PROGETTAZIONE INTEGRATA NELLA CURA DELL’AFFIDO E DEGLI INTERVENTI SU MINORI IN DISAGIO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Qualificazione, sviluppo e consolidamento degli interventi e delle modalità di collaborazione interprofessionale tra Servizi Sanitari e Sociali OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Azienda USL di Ravenna 2. Ambito territoriale Provinciale di realizzazione Giuseppe Angelone, Consultorio Familiare di Lugo, Viale resistenza, 7 3. Referente Massa Lombarda (RA) Tel .0545/983333 – 0545/903239 dell’intervento: [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari Famiglie affidatarie e minori 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Avviare, consolidare, potenziare le attività in collaborazione con i Servizi Sanitari, Sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio a sostegno della genitorialità, in particolare delle categorie più deboli. 6. Azioni previste - Individuare i fattori favorevoli di rischio nell’espletamento degli interventi di valutazione e di progetto per il singoli casi; - declinare i tempi e le responsabilità dei servizi coinvolti; - individuare gli indicatori per l’analisi e la revisione del sistema Si prevede di costituire e avviare il gruppo di lavoro Aziendale entro il 2009 e di realizzare il progetto nel triennio PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 85 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Consultorio familiare, CNPIA, Servizio Sociale, Psicologi, Assistenti sociali e Neuropsichiatri infantili. Documenti formalizzati, validati e autorizzati dai diversi Enti coinvolti: presenza di protocolli e procedura formalizzate Previsione di spesa totale di cui risorse comunali Risorse di personale Risorse di personale di cui risorse regionali PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 86 13 IL PASSAGGIO DALLA MINORE ALLA MAGGIORE ETÀ DEI RAGAZZI IN CARICO AL CENTRO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Qualificazione, sviluppo e consolidamento degli interventi e delle modalità di collaborazione interprofessionale tra Servizi Sanitari e Sociali: continuità assistenziale OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema in rete per il supporto alla domiciliarità”, 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Unione dei Comuni della Bassa Romagna Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito distrettuale di Lugo 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] Responsabili tecnici: - Dott.ssa Donata Cesti, Responsabile Centro di Neuropsichiatria di Lugo - A.S. Rosanna Foscari, Coordinatore Area famiglia e minori S.Sociale Lugo - A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili S.Sociale Lugo Disabili minori in carico al CNPIA che presentano bisogni di tipo sociale e che necessitano del mantenimento della presa in carico ai servizi nel passaggio all’età adulta. Integrazione socio sanitaria PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 87 Definizione di una programmazione concordata fra Servizio sociale Area Minori, Servizio sociale Area adulti Disabili e Centro di Neuropsichiatria Infantile, finalizzata alla continuità assistenziale per i minori disabili al momento del passaggio all’età adulta, tenendo come riferimento le 6. Azioni previste modalità condivise ed espresse nel Documento elaborato dal Gruppo di lavoro integrato fra servizi sociali e sanitari, attivato nell’anno 2006, relativo a ”L’organizzazione dei servizi sanitari e sociali a garanzia della continuita’ assistenziale a favore dei disabili adulti” Centro di Neuropsichiatria Infantile 7. Istituzioni/attori Servizio Sociale Area minori e Area Adulti Disabili sociali coinvolti Servizi Sanitari per Adulti 8. Risorse umane che Operatori dei servizi sociali e sanitari che si occupano di minori e di adulti si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in n. minori disabili che raggiungono la maggiore età / n.minori con relazione a indicatori valutazione congiunta per la continuità assistenziale. regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Previsione di di cui di cui di cui risorse risorse FRNA spesa totale comunali regionali (risorse Risorse regionali) umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazion ale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 88 14 DALLA RICERCA ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI OPERATIVI INTEGRATI PER LA SALUTE DELL’INFANZIA “IL BAMBINO E IL VILLAGGIO” INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X X Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale Dipendenze □ □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ X PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Continuazione del progetto “Progetto regionale di ricerca-intervento nella AUSL di Ravenna” giugno 2006- luglio 2007 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti A.USL di Ravenna Provinciale, con realizzazioni specifiche a livello Distrettuale Mirella Guerra – Responsabile pediatria di Comunità – AUSL di Ravenna Distratto di Lugo Tel 0545 / 213930 – 213931 E-mail: [email protected] Pediatri di famiglia, pediatri di comunità, assistenti sanitarie, ginecologi, ostetriche, psicologi, neuropsichiatri infantili, pedagogisti, assistenti sociali Integrazione socio/sanitaria Individuazione delle modalità operative, delle strategie e della rete necessaria per attivare progetti di distretto su tematiche dell’infanzia, coinvolgendo i diversi servizi che se ne occupano (servizi sanitari, sociali e istituzioni scolastiche), e costruzione delle relazioni fra di essi. Sperimentare e acquisire un metodo di lavoro di gruppo interdisciplinare e interistituzionale Acquisire capacità di lettura dei problemi sapendo coinvolgere il contesto in modo proattivo. Enti Comunali, Servizi Sociali e Consorzio dei Servizi Sociali, A.USL di Ravenna PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 89 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Per ogni distretto 14 professionisti: 2 PLS, 2 pediatri di comunità, 2 assistenti sanitarie della PdC, 1 ostetrica, 1 psicologo, 1 neuropsichiatra infantile, 2 pedagogisti, 2 assistenti sociali Definizione protocollo aziendale N° incontri effettuati per ogni gruppo di ambito te rritoriale Relazione conclusiva del progetto Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: Risorse umane materiali soggetti coinvolti di cui risorse comunali di cui risorse regionali di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) e dei PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 90 15 IL CASE MANAGEMENT: MODELLI E STRUMENTI OPERATIVI NELL’AREA DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e Giovani adolescenza X Anziani X Disabili □ X minori Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X X □ Progetto di nuova attivazione OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” 1.Soggetto capofila Ausl di Ravenna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Provinciale Sonia Cicero 3. Referente Via De Gasperi, 8 – Ravenna dell’intervento: 0544 286523 - 338.2566269 nominativo e recapiti [email protected] [email protected] Operatori dei seguenti Servizi: - Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche (neuropsichiatra, psichiatra, psicologo, assistente sociale, educatore, infermiere, logopedista, terapista della riabilitazione) 4. Destinatari - Consultorio Familiare e Pediatrico (assistente sanitaria, pediatra, ostetrico, ginecologo, assistente sociale) - Servizi Sociali (assistente sociale) - Servizi Educativi (pedagogista, educatore) Progetto “Ci vorrebbe un villaggio per un bambino” 5. Eventuali progetto per l’integrazione delle politiche sociali, sanitarie, socio-sanitari ed interventi/politiche educative integrate collegate PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 91 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Formazione modulare: - sessioni plenarie - sessioni in gruppi di lavoro Ausl – tutti gli enti locali del territorio provinciale – Consorzio di Ravenna Ausl: coordinamento interno + incarico professionale + incarichi ai formatori Tracciare un profilo di case manager riconosciuto dagli operatori all’interno degli specifici servizi imbastire protocolli di presa in carico e gestione integrata Di cui comunali 10. Piano finanziario: risorse di cui risorse di cui regionali FRNA (Fondo (risorse RISORSE PER sociale locale regionali) LA FORMAZIONE e Fondo AUSL DI famiglia) RAVENNA – disponibilità max € 25.000,00 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA di cui Eventuali risorse Fondo altri soggetti (da sanitario specificare) regionale 92 16 PROGRAMMAZIONE DEL PERCORSO PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194/78 INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X □ □ OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 6 “L’integrazione professionale e i protocolli di presa in carico nell’area famiglia e minori” e 7 “Sostegno alla genitorialita’ e alle attività di cura in famiglia” Ausl – Distretto di Lugo, Unione dei Comuni della bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna 3. Referente Tel.0545 38531- fax: 0545 38396 dell’intervento: e-mail: [email protected] nominativo e recapiti Rosalbino Mantuano - responsabile Consultorio Famigliare. Ausl, Distretto di Lugo M.Luisa Liverzani, Responsabile Area sociale Az. Usl - Distretto di Lugo Donne che chiedono di interrompere volontariamente la gravidanza 4. Destinatari nell’ambito delle norme previste dalla legge - Tutela della procreazione e della salute delle donne, con percorsi personalizzati di aiuto con interventi che prevedano competenze sociali (in integrazione con politiche abitative e del lavoro), sanitarie e del 5. Eventuali volontariato lungo tutto il percorso nascita e nella eventuale decisione di interventi/politiche interrompere la gravidanza integrate collegate - Politiche per l’integrazione/inserimento delle persone e delle famiglie immigrate, con particolare riferimento a quelle straniere: interventi per il problema abitativo, inserimento nei servizi educativi e scolastici 6. Azioni previste Realizzazione di interventi e servizi coordinati per l’integrazione sociosanitaria nell’ambito della piena applicazione della legge 194: a) attivazione di un Gruppo di progetto ristretto, costituito da professionisti del sociale e del sanitario, che si relazionerà con i componenti del PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 93 Tavolo tematico Famiglia e Minori, per la costruzione della rete a sostegno della maternità. Il gruppo proseguirà il lavoro anche oltre alla stesura del Piano b) analisi e condivisione del Percorso sanitario Ausl per la presa in carico dell’IVG da parte dei Consultori Familiari e le Modalità tecniche di esecuzione della IVG nelle strutture di ricovero (v. nota prot. 78620/ConsF.Lu del 3.10.2008 e allegati) con il Centro per le famiglie e il Servizio sociale al fine di: - definire percorsi integrati socio-sanitari formalizzati con accordi e protocolli organizzativi distrettuali, - costruire un Piano di Assistenza Personalizzato che preveda le modalità per l’attivazione di assistenza psicologica e/o sociale; c) censimento, in collaborazione con le Associazioni di volontariato, delle organizzazioni, enti e associazioni che operano nel territorio con dimostrata capacità di presa in carico/risoluzione dei problemi socioeconomici correlati con la scelta genitoriale; d) definizione di Accordo di programma in ambito distrettuale che incentivi la creazione di Reti coordinate tra Consultori, Centri per le Famiglie, Servizi Sociali, Volontariato, Risorse Formali ed Informali del Territorio. La definizione dell’Accordo prevede l’allargamento del Gruppo di lavoro interprofessionale alle Associazioni di volontariato attive sul territorio e coinvolte per la realizzazione del censimento. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Consultori, Centri per le Famiglie, Servizi sociali, Privato sociale, Enti e Strutture di Assistenza Pubbliche e Private 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Operatori sanitari, sociali, del Centro per le Famiglie, del privato sociale Azione a) n. incontri del Gruppo di progetto Azione b) Protocollo organizzativo distrettuale Azione c) Censimento delle organizzazione di volontariato Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui di cui di cui risorse risorse FRNA comunali regionali (risorse Risorse umane regionali) e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 94 PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI ai sensi della deliberazione della Assemblea Legislativa n.144/2007 e della Giunta Regionale n. 2128/2007 Paragrafo 3.5.1. 17 MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI – PERCORSI DI INTEGRAZIONE ATTRAVERSO LA SENSIBILIZZAZIONE ALLA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA NEI CONFRONTI DELLE FAMIGLIE GIÀ INSERITE NEL TERRITORIO PROVINCIA DI RAVENNA NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO CINZIA GHIRARDELLI QUALIFICA FUNZIONARIO SERVIZI SOCIALI, SANITA’ E TERZO SETTORE TELEFONO 0544 258620, FAX 0544 258601 E-MAIL [email protected] A) Dati generali del progetto COORDINATORE TECNICO: NOMINATIVO: Rosanna Foscari ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna QUALIFICA A.S. Coordinatore Area Famiglia e Minori TELEFONO, FAX, E-MAIL 0545 903585, 0545 903591, [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso da alcuni anni In tal caso: [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto: annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila: Comune di Lugo Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) I nove Comuni della Zona sociale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 95 Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Coop.ve sociali, Famiglie affidatarie, Associazioni degli immigrati, rappresentanza degli immigrati, Centri di accoglienza per minori, Centri di formazione professionale Soggetti attuatori Nome: Comune di Lugo attraverso l’Ausl Ravenna - Servizio Sociale del distretto di Lugo Ragione sociale AUSL:CF 92031720391 – P.IVA 01277240394 Sede Legale: Ravenna, Via De Gasperi, 8 Altri soggetti partecipanti (elencare): C) Descrizione del Progetto Contesto Locale Quella dei minori stranieri non accompagnati è una realtà presente in questo territorio da diversi anni. Dal 2005 ad oggi (Dicembre 2008), sono state segnalate e prese in carico n. 15 situazioni di ragazzi stranieri non accompagnati, individuati nel territorio del Distretto in prevalenza dalle Forze dell’Ordine. I ragazzi, in maggioranza di sesso maschile (1di sesso femminile), in età fra 1 15 e i 17 anni, di nazionalità: n. 11 albanese, n. 1 marocchina, n. 1 nigeriana, n. 1 Rumena, n. 1 polacca, sono stati “accolti” in programmi di integrazione sociale predisposti al fine di garantire il diritto di accoglienza, istruzione, formazione. L’art. 32 del Testo Unico sull’immigrazione, integrato con le norme della legge 189/2002, consente ai minori affidati di ottenere un permesso di soggiorno per motivi di studio di accesso al lavoro, per esigenze sanitarie e di cura. Nella nostra Zona è rilevante anche il fenomeno di minori irregolari, per i quali, in riferimento alle vigenti disposizioni legislative, viene effettuata dall’assistente sociale l’istruttoria di verifica di adeguate condizioni di tutela nel nucleo di riferimento indicato. Gli approfondimenti operativi svolti in itinere, possono evidenziare la necessità di prevedere la messa in campo di risorse, facilitanti il nucleo parentale accogliente, nei compiti educativi/formativi assunti e per un accompagnamento del minore in un percorso di autonomia (dal 2002 al 2008 sono stati regolarizzati n. 100 minori a seguito di tutela da parte di parenti). Per i minori non accompagnati, il progetto individuale prevede la segnalazione da parte del Servizio al Giudice Tutelare ed al Comitato minori stranieri e conseguente assunzione di tutela da parte dell’Azienda USL. L’intervento tutelare a carattere di urgenza comporta l’inserimento in strutture di accoglienza (Comunità Educativa/Centro di formazione/Casa Famiglia); su 15 ragazzi individuati sul territorio, n. 2 sono fuggiti dalla struttura dopo pochi giorni mentre per gli altri si è definito un progetto personalizzato di formazione ed accompagnamento verso l’autonomia. Una prassi che si intende proseguire riguarda il coinvolgimento delle Associazioni straniere e il coinvolgimento di “persone significative” per mettere in campo di azioni volte a ricercare e sensibilizzare le famiglie straniere già integrate nella Comunità, per tendere a costruire percorsi di accoglienza omoculturale; ad oggi sono in corso n. 3 interventi di affido di ragazzi a nuclei familiari della medesima etnia. Le Comunità di accoglienza per minori hanno costi di gestione piuttosto elevati e le rette a carico dell’Ente Locale si aggirano da € 65 a € 100 g. , da cui sono escluse le spese straordinarie. Obiettivi del progetto Il presente progetto si propone di: Favorire percorsi di autonomia sociale ed economica per consentire l’inserimento nella vita lavorativa attraverso percorsi di accompagnamento; in continuità con il progetto precedente si intende mantenere “azioni” favorenti l’integrazione sociale e l’autonomia socio-abitativa. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 96 Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: Si mantiene un monitoraggio delle azioni attuate attraverso relazioni e confronti fra il Servizio e gli “attori”, istituzionali, del privato sociale, coinvolti nel progetto per rendere gli interventi maggiormente qualificanti e continuativi. Capacità di collegamento in rete anche con altri programmi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (ad esempio con i Programmi attuativi e con i programmi finalizzati distrettuali) Il presente progetto è collegato ai programmi di integrazione dei cittadini immigrati e di contrasto alla povertà per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate più precisamente a progetti già inseriti nel P.A. 2007 e riproposti e/o implementati nel P.A. 2007,: D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto L’attività di valutazione sulle precedenti progettualità realizzate, ha consentito di evidenziare l’efficacia di quanto attuato. La collaborazione sviluppata con le Associazioni locali di immigrati e il Servizio, è un aspetto da incentivare; ad oggi ha favorito l’individuazione di 3 nuclei familiari della medesima etnia dei ragazzi, mostratisi disponibili ad accogliere il minore. Questo intervento ha offerto ai ragazzi l’opportunità di non cambiare radicalmente le abitudini quotidiane, attenuando gli effetti dello “sradicamento”. Si intende quindi implementare le azioni rivolte a proseguire la collaborazione con le Associazioni straniere nell’intento di promuovere la cultura dell’accoglienza fra nuclei familiari stranieri, quale ambiti favorenti il senso di appartenenza. La presa in carico e l’attivazione di progetti di accompagnamento per l’autonomia presuppone specifica attenzione a questi aspetti: -inserimento in corsi di alfabetizzazione e in corsi di formazione professionale gestiti da coop. Sociali e centri di formazione; - partecipazione dei ragazzi ai servizi/attività ricreative-culturali presenti sul territorio per facilitare la socializzazione fra pari e la conoscenza delle risorse locali; - predisposizione di progetti di transizione necessari per l’uscita dalle strutture di accoglienza, definito dal Servizio in collaborazione con gli adulti di riferimento (affidatari, Comunità..), percorsi lavorativi (borsa lavoro, tirocini presso aziende), con il coinvolgimento dei mediatori al lavoro per accompagnamento e tutoraggio del ragazzo in contesto lavorativo. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Sono mantenute sinergie e collaborazioni fra il Servizio e le diverse agenzie che rivolgono attività a favore di stranieri qui residenti. Gli incontri periodici rappresentano momenti di conoscenza, riflessione, ricerca di strategie operative e verifica delle azioni in atto. Sono coinvolti: - il Servizio sociale per la presa in carico della situazione e l’inserimento in contesti educativi/formativi/lavorativi; - la Provincia, attraverso il centro per l’impiego e in collaborazione con i mediatori al lavoro, per valutare la formazione pregressa e rapporti con le aziende - le strutture di accoglienza per minori e/o comunità educative e Famiglie affidatarie che, in collaborazione con gli operatori sociali, provvedono al tutoraggio e al monitoraggio dei singoli progetti di inserimento - I Centri di formazione professionale per osservazione, valutazione e sviluppo delle competenze professionali PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 97 Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Diretti: Minori stranieri non accompagnati prossimi alla Tipologie dei destinatari maggiore età, Minori irregolari. Indiretti: Famiglie e associazioni di/per straniere Strutture di accoglienza Aziende e cooperative sociali n. dei soggetti destinatari Luoghi/contesti per contatto con i destinatari Diretti: Minori non accompagnati n.13 Minori irregolari con rete familiare e/o amicale n.11 Indiretti: la rete individuata sia come famiglie disponibili all’accoglienza che come strutture educative e/o contesti per l’inserimento sociale Servizio Sociale Coinvolgimento dei destinatari Gli operatori sociali condividono con i beneficiari i progetti socio-assistenziali nei tempi, nei modi e con le opportunità definite nel contratto con l’utente. Effetti attesi: definizione qualitativa Il presente progetto si propone di implementare percorsi di autonomia e di integrazione dei minori stranieri non accompagnati che dimostrano una chiara volontà di impegnarsi in un progetto di vita improntato alla legalità e alla determinazione di integrarsi nel contesto sociale del nostro paese.. Effetti attesi : stima quantitativa Poiché il progetto verrà attuato solo sui minori che vengono valutati idonei ad intraprendere un percorso di impegno, si ritiene che si possa raggiungere un risultato positivo per la maggior parte dei soggetti presi in carico: almeno 8 su 13. E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto Descrizione delle attività - Inserimento del minore non accompagnato presso Comunità Educative; - espletamento degli atti richiesti dalla vigente normativa a tutela del minore; - assunzione della funzione di tutela da parte dell’Azienda USL, esercitata attraverso gli operatori sociali del Servizio sociale, o assunta dal nucleo familiare affidatario; I minori che aderiscono ai progetti individuali proposti dal Servizio sociale in condivisione con la Comunità di accoglienza, iniziano un percorso di integrazione che comporta: - Valutazione degli interventi attuabili attraverso colloqui e osservazione da parte degli operatori del Centro/Comunità educativa e dall’Assistente Sociale dell’Area minori, - Definizione del progetto di presa in carico da parte dell’operatore assistente sociale dell’Area famiglia e minori in collaborazione con la Comunità accogliente, - Valutazione delle competenze ed eventuale inserimento in corsi di alfabetizzazione per l’apprendimento della lingua italiana e in corsi di formazione gestiti in genere da Centri di Formazione e da Cooperative, - Ricognizione delle aziende disponibili ad accogliere tirocini lavorativi ed eventuale assegnazione di un tirocinio lavorativo, PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 98 - Accompagnamento da parte di mediatori al lavoro del ragazzo nell’ambito lavorativo, da effettuarsi in stretta collaborazione con i datori di lavoro nella considerazione che insegnare ai ragazzi una professione spendibile in Italia è importante per soddisfare i bisogni e le loro stesse aspettative; - Predisposizione di un eventuale progetto di transizione per l’uscita dalle strutture di accoglienza definito con l’operatore sociale di riferimento che sosterrà il ragazzo per il periodo necessario, attivando anche forme di sostegno economico, e con eventuale passaggio della presa in carico all’Area Adulti - Valutazione in itinere del raggiungimento delle autonomie, che, se non adeguate e in assenza di collaborazione del ragazzo, porterà all’attivazione della procedura di rimpatrio assistito Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : 10 Assistente sociale 1 Mediatore linguistico 1 Mediatore al lavoro 1 Esperto in materia di normative sull’immigrazione 10 (media complessiva) Diploma S.M.Superiore ed esperienza 2 come mediatore linguistico Diploma di scuola media superiore e 2 comprovata esperienza in materia di inserimento lavorativo Esperienza su iter burocratici relativi agli consulenza stranieri Laurea Assistente sociale E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. E’ previsto il coinvolgimento di Associazioni di volontariato e di cittadini stranieri in base al progetto individuale definito. F) Attività precedenti: Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto Il Servizio sociale, nella sua articolazione Area famiglia e minori, si occupa da tempo di accoglienza di minori stranieri non accompagnati. I ragazzi in genere vengono accolti presso un Centro di formazione professionale che offre anche residenzialità, in alternativa presso altre comunità educative. Come già specificato si sono attuati n. 3 affidi omoculturali. G) Informazione e diffusione dei risultati: Il progetto, oltre che essere discusso nel Gruppo di lavoro tematico per la costruzione del Piano di Zona, è stato presentato nel Gruppo di lavoro “Immigrazione ed esclusione sociale”. H) Monitoraggio e Valutazione: Il gruppo tecnico formato da A.S. Coordinatore Area Famiglia e Minori e Assistenti sociali responsabili del caso, con il coinvolgimento di mediatore linguistico e mediatore al lavoro, se coinvolto nella specifica progettualità, rappresenta il contesto operativo di monitoraggio e valutazione.. Per quanto riguarda la valutazione finale essa avverrà sulla base del raggiungimento degli obiettivi indicati nel progetto e sui percorsi individuali che raggiungono discreti livelli di autonomia. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 99 L) Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Non sono ammissibili a contributo le spese sanitarie.Le spese generali di progettazione, di formazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale costo € 1.000,00 B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Assistente sociale Totale ore 460 Costo orario Operatore/Mediatore linguistico Totale ore 92 Costo orario Educatore/Mediatore al lavoro Totale ore Costo orario € 18,5 € 17,88 92 € 17,27 Totale costo € 11.873,15 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Totale gestione _______________ F) Spese di trasporto e di residenzialità Consuntivo 2007 Comunità educative Affidi eterofamiliari € 46.000,00 € 7.000,00 G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati 3 borse lavoro da 155 € per 6 mesi € 2.790,00 I) Altre spese (specificare) Contributi economici COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 1.000,00 Totale € 3.790,00 € 69.663, 15 EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) € 62.663,15 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 7.000,00 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 100 18 MEDIAZIONE LINGUISTICA – CULTURALE NELLE SCUOLE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari □ Infanzia e adolescenza X Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto in continuità con le annualità precedenti (Avvio nel 1999) – Area Immigrazione OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 8 “Adolescenza” e 12 “Vulnerabilità sociale ed inclusione” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distrettuale di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – 3. Referente Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: tel.0545 38531- fax: 0545 38396 nominativo e recapiti e-mail: [email protected] Alunni e famiglie di cittadini stranieri residenti nei Comuni del distretto di Lugo 4. Destinatari Insegnanti degli Istituti Comprensivi, tecnici e professionali statali del Distretto Coinvolgere la Scuola, gli Enti Pubblici nel promuovere attività di informazione/formazione per costruire/ricostruire una rete di luoghi e 5. Eventuali relazioni sicuri. Tali azioni si esplicheranno in percorsi integrati sociointerventi/politiche educativi che valorizzino le potenzialità e la ricchezza del capitale sociale a integrate collegate sostegno dell’integrazione degli alunni/ragazzi stranieri Coordinate dal Centro per le Famiglie: - Predisposizione del programma diversificato di interventi da parte dei dirigenti e referenti scolastici coordinati dal CPF che raccoglie le schede di progetto; - Condivisione anche a livello “amministrativo” con i funzionari e gli 6. Azioni previste Assessori del Distretto del programma definito; - Incontri di verifica e eventualmente “ridefinizione in itinere” con i dirigenti e referenti scolastici, Coop. e comune capo fila (CPF); - Incontri per realizzare ulteriori progettualità integrate tra i diversi interlocutori;Pubblicazione atti per il reperimento dei mediatori linguistici / culturali PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 101 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Coordinate dal Centro Risorse Territoriali (CRT) per l’integrazione degli alunni stranieri: - Raccordo e affiancamento alla agenzia dei mediatori, appartenenti alle nazionalità dei minori, a sostegno dei ragazzi nelle classi e/o a supporto degli insegnanti, fuori orario di servizio, nei LABORATORI di approfondimento tematico, il tutto definito a seguito di incontri della Coordinatrice Coop con ogni singolo referente scolastico ma in rete con il CRT; - Intervento dei mediatori linguistici nel percorso di facilitazione all’apprendimento della lingua italiana prima dell’avvio dell’anno scolastico (Scuole Superiori) e di integrazione nel gruppo classe; - Attività di facilitazione a favore degli insegnanti sulle culture di origine dei bambini e di informazione per l’approccio con le famiglie dei ragazzi iscritti; - Supporto alla realizzazione di laboratori specifici extrascolastici ad opera dei singoli Istituti Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara, Conselice, Cotignola. Fusignano, Lugo, Massa Lombarda, S.Agata), Istituti Comprensivi (8) e Istituti Tecnici e Professionali (4) del Distretto di Lugo. Dirigenti scolastici, Insegnanti, Mediatori Linguistici, Responsabile CpF, Funzionari comunali, Coordinatrice dell’Ente gestore, Mediatori del Centro Risorse Territoriale 9. Risultati attesi in Consolidare le politiche educative e scolastiche per sostenere e integrare relazione a indicatori le responsabilità genitoriali e in funzione tutelare verso i diritti dei bambini regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa totale di cui risorse comunali di cui risorse di cui regionali FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) €. 8.760,00 €37.000,00 10. Piano finanziario: €.122.260 e quota parte spesa de singoli Comuni e SS Associato aree immigrazione e infanzia e adolescenza (Da Fondo Sociale Locale – quota immigrazion e) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 L.R. 12/2003 e Istituti scolastici della ZONA €. 32.500,00 €. 44.000,00 102 19 DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA: CITTA’ BAMBINI E CONSULTA DEI RAGAZZI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ X Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto in continuità con le annualità precedenti – Area infanzia e adolescenza OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 8 “Adolescenza” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – 3. Referente Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa dell’intervento: Romagna nominativo e recapiti tel.0545 38531- fax: 0545 38396 e-mail: [email protected] Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore. 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste - Potenziare le attività in collaborazione con l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute. - Consolidare e sviluppare nuove forme di collaborazione con le scuole, i Servizi Sociali e Sanitari e la Polizia Municipale per la promozione di interventi legati alla cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità in relazione in particolare alla preadolescenza e all’adolescenza. a) Definizione e realizzazione del programma di attività della Consulta b) Iniziative proposte nell’ambito della Consulta dei Ragazzi da svolgere sul territorio e realizzazione delle diverse iniziative e programmi (laboratori, gemellaggi, percorsi mirati, ecc...) legate alla Città dei Bambini e/o alla Consulta dei Ragazzi c) Incontri intercomunali e provinciali (Progetto PartecipaRete) tra le Consulte dei ragazzi PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 103 Uffici Istruzione dei Comuni, Istituti Comprensivi e Superiori del Distretto di Lugo, Associazioni di volontariato, sport e no profit dei Comuni del Distretto di Lugo, Biblioteche, Polizia Municipale 8. Risorse umane che Referenti comunali, insegnanti, operatori di Associazioni di volontariato, si prevede di sport e no profit dei Comuni del Distretto di Lugo, bibliotecari delle sezioni impiegare Ragazzi delle Biblioteche, operatori di polizia municipale. 9. Risultati attesi in N° di Iniziative proposte nell’ambito della Consult a dei Ragazzi di ogni relazione a indicatori territorio regionali/distrettuali N° di Incontri intercomunali/provinciali tra le Con sulte dei ragazzi (da esplicitare) 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 10. Piano finanziario: Previsione di cui risorse di spesa comunali totale di cui risorse regionali €. 97.056 €. 20.484,65 (Fondo sociale locale - Area Infanzia e adolescenza) €. 59.972,87 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA di cui Fondo nazionale NA di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale € 8.000,00 Risorse proprie dei soggetti coinvolti 104 20 TEMPI EXTRASCOLASTICI – SERVIZI RICREATIVI ED EDUCATIVI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto in continuità con le annualità precedenti – Area infanzia e adolescenza OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 8 “Adolescenza” e numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – 3. Referente Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: tel.0545 38531- fax: 0545 38396 nominativo e recapiti e-mail: [email protected] 4. Destinatari Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Potenziare le attività in collaborazione con l’associazionismo di promozione sociale e la scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità sul territorio per la promozione e l’educazione alla salute Organizzazione ed avvio delle progettualità extrascolastiche (pre e post 6. Azioni previste scuola, Cren, Crem, Cree, laboratori pomeridiani) nei Comuni del Distretto sulla base delle specifiche esigenze. Ufficio Istruzione dei Comuni, Istituti Comprensivi e Superiori del Distretto di 7. Istituzioni/attori Lugo, Cooperative Sociali, Associazioni di volontariato, sport e no profit dei sociali coinvolti Comuni del Distretto di Lugo, Biblioteche 8. Risorse umane Referenti comunali, insegnanti, operatori di cooperative sociali e di che si prevede di associazioni di volontariato, sport e no profit dei Comuni del Distretto di impiegare Lugo, bibliotecari delle sezioni Ragazzi delle Biblioteche 9. Risultati attesi in N° di servizi extrascolastici attivati nei Comuni relazione a indicatori % di utenti che afferiscono ai servizi/popolazione di riferimento regionali/distrettuali (da esplicitare) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 105 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui risorse comunali di cui risorse regionali € 737.020,63 €. 697.209,65 € 39.815,35 (Fondo sociale locale - Area Infanzia e adolescenza) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA di cui Fondo nazional e NA di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale € 5.830,00 € 8.000,00 Risorse proprie dei soggetti coinvolti 106 21 NATI PER LEGGERE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Nuovo intervento OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo – Referente Area Famiglia e Minori Unione dei Comuni della Bassa Romagna tel.0545 38531- fax: 0545 38396 e-mail: [email protected] 4. Destinatari Nives Benati – Bibliotecaria – Coordinatrice Nazionale Nati per Leggere Tel: 0545/38558 – email: [email protected] Minori 0-17 anni, loro genitori, insegnanti, operatori del terzo settore. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Potenziare le attività di promozione alla lettura del progetto “Nati per leggere” in collaborazione con la Pediatria di Comunità per sviluppare maggiori risorse e le opportunità sul territorio. 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Creare un tavolo di lavoro permanente con la Pediatria di Comunità al fine di riuscire a condividere percorsi di sensibilizzazione sul tema della diffusione della pratica della lettura ad alta voce, in collaborazione con NPL, con tutte le Biblioteche dell’Unione e i pediatri di libera scelta. Biblioteche dei 9 Comuni, Coordinamento Nati Per Leggere, Pediatria di Comunità, Pediatri di libera scelta, Centro Per Le Famiglie, Volontariato Bibliotecari, pediatri, operatori del Centro per le Famiglie, lettori volontari PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 107 9. Risultati attesi in N° di incontri del tavolo di coordinamento relazione a indicatori N° di pediatri coinvolti regionali/distrettuali 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui risorse comunali Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti Risorse di personale di cui risorse di cui regionali FRNA ( PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui di cui Fondo Fondo sanitario nazional regionale e NA Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 108 22 PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani X Immigrati stranieri Disabili X □ □ Povertà e Esclusione sociale Dipendenze Salute mentale □ □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani X Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di Consolidamento/sviluppo OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”, 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” e 4 “Riorganizzare i sistemi di mobilità – rendere sicura la mobilità” 1.Soggetto capofila AUSL di Ravenna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Distretto di Lugo Ricci Cosetta – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica Resp. Educazione 3. Referente alla salute dell’intervento: Tel. 0545-283056 nominativo e recapiti e-mail: [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Minori e famiglie (genitori e nonni) Integrazione delle politiche della mobilità urbana e politiche educative 1. Definizione di accordi tra Comuni, Associazioni degli esercizi commerciali, CAI per la creazione e pubblicizzazione di una sentieristica urbana pedonale/ciclabile, supportata da una rete di “esercizi amici dei bambini e degli anziani” 2. Promozione di “pedibus” e di altre modalità per la copertura dei percorsi casa-scuola a piedi e in bicicletta, con coinvolgimento delle comunità (genitori, nonni, giovani adulti volontari) 3. Individuazione di modalità per aumentare la motilità dei bambini, finalizzata e compatibile con le attività scolastiche 4. Miglioramento della formazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 109 e della scuola primaria sull’attività motoria 5. Progettazione di eventi per promuovere l’andare a piedi o in bicicletta per i bambini e le loro famiglie 6. Realizzazione di materiale educativo/informativo per sensibilizzazione all’uso delle scale da diffondere in strutture in cui sono presenti ascensori e azioni di stimolo nei confronti dei progettisti per la cura delle scale come spazio privilegiato Per le azioni 2-3-4: nel 2009 si supporteranno e valuteranno eventuali progetti finanziati dalla Regione con Del. 1247/2008. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti/ da coinvolgere AUSL di Ravenna (DSP-Educazione alla Salute, Medicina dello Sport) Associazioni sportive e ricreative Comuni Centri Sociali Circoscrizioni Polizia Municipale Associazioni di categoria Ufficio Scolastico Provinciale Scuole CONI CAI Centri per le famiglie N° 3 Medici AUSL 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in N° di “pedibus” realizzati relazione a indicatori N° di incontri realizzati con i partner progettuali regionali/distrettuali Risultati della valutazione degli eventuali progetti finanziati dalla Regione (da esplicitare) Previsione di cui di spesa risorse totale comunali Piano finanziario: da determinare Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale. risorse umane quota parte inserita in costi Ausl Area Infanzia e Adolescenza Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 110 23 SICUREZZA: PERCORSI DIDATTICI NELLE SCUOLE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani X Disabili Anziani X □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo di attività avviate negli anni precedenti OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro” 1. Soggetto capofila Unione Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Provincia di Ravenna (Faenza, Lugo, Ravenna) di realizzazione ) Broccoli Dr. Marco - Ausl/Spsal 0546 -602523 3. Referente Mancini Gianpiero – Ausl/Spsal 0544 - 286675 dell’intervento: nominativo e recapiti Pasi Daniela - Scuola edile Ravenna 0544 -456410 Docenti degli Istituti di ogni ordine e grado 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Coinvolgimento delle agenzie educative in attività di formazione, già nella fase precedente all’inserimento nell’attività produttiva, finalizzata ad aumentare la consapevolezza dei rischi collegati al lavoro. Promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro attraverso l’inserimento nell’attività scolastica di percorsi di istruzione interdisciplinari rispetto alle diverse materie scolastiche, come previsto dal D. Lgs. N. 81/08 (Testo Unico in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro ) Fase I – Raccolta di buone pratiche in materia di sicurezza, già realizzate all’interno degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado e loro diffusione Fase II – Percorso formativo “Una formazione per la sicurezza” rivolta a docenti degli Istituti Fase III – laboratorio per l’ideazione/progettazione di percorsi interdisciplinari, da inserire nelle attività scolastiche Fase IV - Realizzazione dei percorsi Fase V – Monitoraggio dei percorsi interdisciplinari realizzati PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 111 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Le fasi III e IV vedranno impegnate le Istituzioni scolastiche. Gli altri Enti (AUSL, Scuola Edili, ecc.) forniranno un contributo di assistenza. Soggetti promotori: Ausl/ Spsal, Provincia di Ravenna –Assessorato Formazione professionale, Istituto Scuola Provinciale Edili – CPT, API, CNA, Col diretti, Confartigianato, Inail, Cisl, CGIL, ARISSA (Associazione/rete delle istituzioni scolastiche autonome della provincia), DPL, USP . Istituti scolastici aderenti: ITI Baldini di Ravenna, ITIP. Bucci di Faenza, II Circolo Didattico di Cervia, Scuole E. De Amicis e M. di Cefalonia di Granarolo di Faenza, Ist. comprensivo Berti di Bagnacavallo, Ist. IPSAA di Faenza, Ist. Comprensivo di Conselice, Ist. Comprensivo Europa di Faenza, Ist. Comprensivo Matteotti di Alfonsine, V Circolo didattico Faenza. Auspicabile coinvolgimento di altri Istituti nelle prossime edizioni. Esperti in materia di sicurezza: - operatori Ausl/Spsal (3/4) - operatori Inail (1) 8. Risorse umane - operatori DPL (1) che si prevede di Esperti della didattica impiegare - liberi professionisti (2) Coordinatori - Ausl (1) - Scuola Edile (2) Fase II: - Gradimento dei partecipanti alla formazione per docenti in termini di: 1. realizzazione delle aspettative 2. modalità didattiche impiegate 3. materiale didattico distribuito 4. esposizione dei docenti(chiarezza, esaustività, preparazione) 5. durata del corso in rapporto agli argomenti trattati - Adesione dei partecipanti al corso alla fase successiva Fase IV: n. percorsi interdisciplinari ideati/progettati tra le tipologie di Istituto 9. Risultati attesi in coinvolte nella fase II relazione a indicatori Fase IV: regionali/distrettuali - n° percorsi interdisciplinari realizzati (da esplicitare) - efficacia dei percorsi interdisciplinare realizzati attraverso indicatori predisposti ad Hoc per ogni percorso. Es: per allievi scuole elementari 1. rilevazione ed identificazione da parte degli allievi della segnaletica di sicurezza 2. comportamenti degli allievi durante le prove di evacuazione 3. attraverso disegni o altre forme espressive individuali rilevazione delle situazioni in cui lo studente/cittadino si sente sicuro 4. attraverso disegni o altre forme espressive individuali rilevazione delle situazioni in cui lo studente/cittadino non si sente sicuro 5. ecc… Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti di cui risorse comunali di cui risorse di cui FRNA di cui Fondo di cui Fondo regionali (risorse nazionale sanitario (Fondo regionali) NA regionale sociale locale e Fondo famiglia) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 112 24 EDUCAZIONE ALLA SANA ALIMENTAZIONE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani X Disabili Anziani □ □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani X Cura/Assistenza □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ I Progetto di consolidamento e sviluppo di attività avviate negli anni precedenti OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro” AUSL di Ravenna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Contarini Valeria – AUSL Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione 0544-286697 [email protected] Ricci Cosetta – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica Resp. Educazione alla Salute 0545-283056 [email protected] Famiglie con bambini Altri interventi/progetti per la prevenzione di obesità/soprappeso e connessione con le politiche di sviluppo delle imprese - Accordo con Associazioni di categoria per la definizione di un disciplinare provinciale per l’alimentazione sana ai fini della creazione entro il 2010 di una rete di esercizi di ristorazione con offerta di spazi adeguati e di proposte alimentari nutrizionalmente equilibrate ed economiche per i bambini (“Ristoranti ed esercizi amici dei bambini”) - Coinvolgimento degli Istituti alberghieri presenti nel territorio provinciale (con sensibilizzazione di dirigenti scolastici e insegnanti per la creazione di competenze specifiche sulla nutrizione del bambino nel curriculum dei futuri cuochi - redazione di piano formativo con consulenza pediatrica/nutrizionale) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 113 - Formalizzazione di tavolo tecnico con rappresentanti di AUSL ed Enti locali e delle aziende fornitrici di prodotti alimentari per l’installazione entro il 2010 di punti di ristoro automatici con offerta di snack a base di frutta o comunque in linea con le indicazioni più recenti in materia di qualità nutrizionale AUSL di Ravenna (DSP, Pediatria di Comunità) Associazioni di categoria di Ristoratori 7. Istituzioni/attori Comuni sociali coinvolti Provincia Istituti alberghieri 8. Risorse umane che Medici AUSL Dietiste AUSL si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in N° di incontri con le associazioni di categoria relazione a indicatori N° di esercizi coinvolti regionali/distrettuali N° di incontri con insegnanti degli Istituti Alberg hieri (da esplicitare) N° di distributori di frutta snack installati Piano finanziario: Previsione di di cui di cui di cui risorse risorse FRNA spesa totale comunali regionali (risorse regionali) Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale risorse umane quota parte inserita in costi Ausl Area Infanzia e Adolescenza Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 114 25 PROMOZIONE DELL’ALLATTAMENTO AL SENO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e Giovani adolescenza X X Disabili Anziani □ □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Dipendenze Salute mentale □ □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di Consolidamento/sviluppo OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” AUSL di Ravenna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Ricci Cosetta – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica Resp. Educazione alla salute Tel. 0545-283056 e-mail: [email protected] Donne in gravidanza e neomamme Protocolli integrati con i servizi sociali, educativi e le associazioni di volontariato per il sostegno alla maternità - Inserimento di una sessione sull’alimentazione durante i corsi di preparazione al parto, con messaggi integrati (alimentazione, movimento, fumo), previa formazione degli operatori sanitari alle abilità di counselling anche per il sostegno all’allattamento al seno - Azioni di stimolo della formazione di peer counselors e della creazione di strutture di sostegno mamma-mamma - Divulgazione delle corrette modalità di conservazione del latte materno - Divulgazione dei benefici dell’allattamento al seno attraverso strumenti di comunicazione e iniziative pubbliche - Realizzazione di indagine con mediatrici culturali fra le donne straniere PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 115 afferenti al consultorio familiare per individuare le problematiche e i possibili interventi in relazione all’allattamento al seno e al corretto svezzamento (inserimento di mediatrici nei consultori dal 2009) - Ricerca di stakeholders per condivisione obiettivi: farmacie e sanitarie, Associazioni datori di lavoro - Progettazione di un intervento per promuovere nelle strutture del territorio aperte al pubblico l’adeguamento strutturale e/o le modifiche organizzative per favorire l’allattamento e l’accudimento del bambino fuori casa (in vista dell’estensione del modello stanza delle coccole) AUSL di Ravenna (SIAN, Servizio Igiene Pubblica, Consultorio Familiare, Pediatria di Comunità, Dipartimento materno-infantile, Servizio Dietetica, Ambulatorio DCA) Pediatri di base Servizi Sociali - Centri per le famiglie 7. Istituzioni/attori Servizio di Mediazione interculturale sociali coinvolti/ da Assessorati alle pari opportunità coinvolgere Consigliera di parità Associazioni di categoria Comuni Farmacie comunali Associazioni datoriali Medici AUSL (6) Dietiste AUSL (2) 8. Risorse umane che Assistenti Sanitarie AUSL (3) si prevede di Pediatri di base (1-2) impiegare 1 educatrice Mediatrici culturali (2-3) 9. Risultati attesi in Conoscenza dei dati sull’allattamento al seno nelle donne straniere relazione a indicatori Utilizzo del latte materno nei nidi per l’infanzia regionali/distrettuali Aumento della durata dell’allattamento al seno rispetto all’ultima (da esplicitare) rilevazione disponibile (entro 2010) 10. Piano finanziario: da determinare Previsione di di cui di cui di cui spesa totale: risorse risorse FRNA comunali regionali (risorse regionali) Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui di cui Fondo Fondo sanitario nazionale regionale NA risorse umane quota parte inserita in costi Ausl Area Infanzia e Adolescenza Eventuali risorse altri soggetti 116 26 OSPITALITA’ IN EMERGENZA: DEMETRA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di Consolidamento/sviluppo di attività avviata nel 2006 OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Nadia Somma, Presidente dell’Associazione Demetra donne in aiuto 3. Referente Sede dell’Associazione: Corso Garibaldi 116, Lugo dell’intervento: Tel e fax: 054527168 nominativo e recapiti [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Donne residenti in uno dei nove comuni del comprensorio lughese L’Associazione lavora in integrazione con forze dell’ordine e servizi sociali e sanitari del territorio e realizza azioni di sensibilizzazione per la prevenzione della violenza familiare nelle scuole medie e superiori di Lugo e incontri pubblici. Vengono attivate anche azioni di supporto nella ricerca di una occupazione (progetto regionale Sportello lavoro) per le donne ospitate che abbino necessità di intraprendere un percorso di autonomia. Il progetto di ospitalità in emergenza prevede il mantenimento della Rete di collaborazione con le forze dell’ordine, il pronto soccorso di lugo ed i servizi sociali già avviato nel 2006. Le donne residenti in uno dei comuni del comprensorio lughese che si trovino a dover abbandonare la loro casa all’improvviso per sottrarsi a situazioni di violenza possono rivolgersi al’associazione o alle forze dell’ordine, al pronto soccorso o ai servizi sociali e chiedere l’inserimento nella struttura di Demetra situata presso la casa del Volontariato a Lugo. L’ospitalità è prevista per un periodo non superiore a tre notti e quattro giorni. In quel periodo alle donne viene proposto un percorso di sostegno psicologico per poter PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 117 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare realizzare un progetto di uscita dalla situazione di violenza. Se hanno figli o figlie che sono ospitati con loro viene proposto sostegno psicologico anche ai minori. L’ospitalità delle donne viene comunicata ai Servizi Sociali associati che provvedono ad inserire le donne ed i minori, qualora non facciano rientro a casa, in una struttura dove poter risiedere per il tempo necessario alla realizzazione del progetto. Alle donne verranno date inoltre consulenze legali ed eventualmente anche psicologiche qualora avessero necessità di elaborare il trauma della violenza subita. L’attivazione del progetto regionale Sportello lavoro potrà essere per le donne uno strumento ulteriore, messo a disposizione dall’associazione, per ricercare un lavoro ed essere autonome rispetto al maltrattante che nel 78% dei casi è il partner. L’associazione Demetra donne in aiuto inoltre lavora in rete anche con le associazioni Sos donna di Faenza e Linea Rosa di Ravenna. Servizio Sociale Associato del’unione dei Comuni della Bassa romagna, l’Azienda Unità sanitaria locale, Pronto soccorso, Ospedale di Lugo, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale Psicologhe, Counselor nella relazione di aiuto, consulenti legali e personale dei Servizi coinvolti Il risultato atteso è o l’interruzione della relazione violenta con l’uscita della donna e dei minori (se ha figli) dalla famiglia maltrattante, o qualora la donna decida di rientrare a casa, una diminuzione della violenza. 9. Risultati attesi in E’ dato rilevabile statisticamente che le donne che possono rivolgersi ad un relazione a indicatori centro antiviolenza si sentano più forti e sicure di poter ricevere un aiuto regionali/distrettuali anche se rientrano in famiglia e siano quindi nella condizione di acquisire (da esplicitare) maggiore forza all’interno della relazione. Tale nuova condizione psicologica della donna può portare ad una diminuzione della violenza all’interno della relazione famigliare. 10. Piano finanziario: Previsione di di cui risorse spesa totale comunali € 10.000 €2.000 Da Bilancio Servizi Sociali Associati di cui di cui risorse FRNA regionali (risorse (Fondo regionali) sociale locale e Fondo €1.600 Contributo famiglia) Comune di Lugo Risorse dei Coinvolti Umane Servizi PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazion ale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 6.400 risorse proprie associazio ne 118 GIOVANI Coordinatori: Petra Benghi – Responsabile Servizi Sociali, Comune di Conselice Serena Pederzini – Ostetrica, C.F. Ausl Assessore referente: Davide Pietrantoni – Assessore Politiche Giovanili, Comune di Massa Lombarda Assistente Sociale Coord. Area referente: Rosanna Foscari – Famiglia e minori PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 119 27 ADONETWORK: POLITICHE GIOVANILI IN RETE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari □ Infanzia e adolescenza Giovani X Disabili Anziani X □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di consolidamento/sviluppo in continuità con il precedente triennio – Area Giovani e dipendenze OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo. I luoghi maggiormente interessanti sono gli spazi giovani e centri di 2. Ambito territoriale aggregazione giovanile dei comuni, punti aggregativi per giovani non di realizzazione istituzionali, scuole secondarie inferiori e superiori, consultorio giovani dell’AUSL Dott.ssa Benghi Petra – Responsabile Area servizi alla Persona Comune di Conselice 3. Referente Tel. 0545-986919 - fax . 0545-986981 – [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti Pederzini Serena – Coordinatrice Centro d’Ascolto Adolescenza Ausl Ra ambito territoriale di Lugo Tel. 0545-213857 fax 0545- 213838 [email protected] - educatori professionali dei centri aggregativi e dei servizi/progetti per i giovani - operatori dei servizi socio-sanitari impegnati in ambito adolescenziale e giovanili - insegnanti scuole secondarie inferiori e superiori - genitori con figli in età adolescenziale e preadolescenziale (11-19 anni 4. Destinatari circa) - tutti i giovani e gli adolescenti appartenenti alla fascia di età compresa tra gli 11 ed i 30 anni,inoltre, vista la crescente incidenza della popolazione immigrata nel nostro territorio, alcuni interventi del progetto saranno indirizzati in particolare alla componente straniera di questa fascia di popolazione PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 120 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti - connessione con le politiche per l’integrazione - connessione con le politiche urbanisitiche, edilizia e casa. - connessione con le politiche per la sicurezza In continuità con la modalità sperimentale di lavoro adottata nel precedente piano quadriennale, il progetto si incentra su di un’azione prioritaria, ovvero l’istituzione di una figura “di rete”, portatrice di competenze psicopedagogiche in ambito adolescenziale. Negli anni precedenti il lavoro di questa figura ha consentito la costruzione di una rete di “lavoro” sovracomunale (9 comuni coinvolti) e inter-settoriale (comuni, scuola, ausl, terzo settore) tramite l’istituzione di tavoli permanenti di progettazione. Premesso ciò, nel corso del 2009, attraverso questa rete di lavoro, il progetto si concentrerà su alcuni interventi specifici: 1. Interventi di formazione e sostegno: gruppo permanente di sostegno a cura della figura di rete agli educatori dei centri/servizi del territorio; corsi formativi tematici per gli educatori/operatori (es.sessualità, etc..); attivazione di percorsi di sostegno ai genitori con figli adolescenti e serate di approfondimento (es. il cinema e letteratura degli adolescenti); attivazione di gruppi di aiuto/discussione rivolti a gruppi classe (insegnante e studenti); corso di formazione per il comando di Polizia Municipale di Massa Lombarda-Conselice-Alfonsine) sulle problematiche psicopedagogiche adolescenziali; Attivazione di percorsi di approfondimento sulle problematiche adolescenziali correlate al mondo dello sport; 2. organizzazione di eventi distrettuali per il 2009 il progetto prevede un Forum di 3 giorni per adolescenti, insegnanti, educatori, operatori in ambito adolescenziale in cui si condividono i “prodotti” e gli interventi che il progetto stesso ha promosso (cortometraggi, progetti editoriali, idee progettuali) e l’evento estivo “Ado-network” ormai consolidato, rivolto agli adolescenti. Inoltre attraverso la figura di rete si coordinano anche eventi di diversa natura che coinvolgono scambi fra i centri giovani del territorio. 3. interventi per l’integrazione inter-culturale: dopo l’azione svolta negli anni precedenti sugli studenti delle scuole secondarie inferiori, il 2009 prevede l’avvio di progetti laboratoriali-creativi sul tema dell’identità per gli studenti delle scuole secondarie superiori 4. interventi di sostegno all’accesso dei giovani nella società: attivazione di un tavolo permanente di lavoro inter-settoriale (tecnici dell’urbanistica/edilizia, dei servizi sociali, associazioni di categoria) che promuova eventi a scopo informativo sul tema della casa e del lavoro/impresa e che promuova azioni di sviluppo e ricerca sui progetti già in essere presso i comuni di sostengo alla casa e all’impresa. - Il coordinamento delle politiche giovanili dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna (soggetto promotore) - Comuni del Distretto: uffici istruzione e politiche giovanili, comandi della polizia municipale, tecnici dell’urbanistica/edilizia. - Le istituzioni scolastiche, scuole secondarie inferiori e superiori, Centro Risorse territoriali; - L’Ausl: assistenti sociali, centri di ascolto, SERT; - Le cooperative sociali che operano in ambito adolescenziale/giovanile - Le associazioni sportive; - Le famigli con figli in età preadolescenziale e adolescenziale - le associazioni di categoria PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 121 N° 1 figura di coordinamento (figura di rete) per l a progettazione e realizzazione dei diversi interventi; referenti comunali uffici istruzione e politiche giovanili, operatori socio-sanitari del Ser.T. e del centro d’ascolto per l’adolescenza dell’AUSL, educatori dei centri di aggregazione, operatori della P.M. Relativamente alle azioni delineate sopra si attendono i seguenti risultati e si declinano i seguenti indicatori: Azione 1 –, n° di genitori/operatori/docenti iscritti, n° d i incontri realizzati, n° di partecipanti per incontro – registri presenze e verbali; 9. Risultati attesi in Azione 2 – Realizzazione di scambi internazionali e non, progetti relazione a indicatori presentati, n° progetti finanziati, n° eventi organ izzati, n° scambi organizzati, regionali/distrettuali n° partecipanti per singolo eventi/scambio, - docum entazione e (da esplicitare) rendicontazione attività; Azione 3 –, n° incontri/laboratori realizzati, n° iscritti, n° partecipanti per singolo incontro – registri presenze e verbali ; Azione 4 – Costituzione di un gruppo di progetto, n° incont ri , n° partecipanti – registri presenze 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Previsione di spesa totale € 47.000,25 10. Piano finanziario: di cui risorse comunali € 20.000,0 di cui: € 16.000,00 figura di rete € 18.000,0 spese di personale dei 9 comuni: tecnici, educatori, operatori € 2.000,0 spese di personale dell’AUSL € 4.000,00 formatori € 5.000,00 spese per org.eventi € 2.000,00 laboratori a sostengo integrazione interculturale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse regionali € 22.025,25 (Fondo sociale locale – Area giovani e dipendenze) di cui FRNA di cui Fondo nazion ale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 2.000,0 (spese di personale) € 3000,00 sponsor privati e/o comunità europea 122 28 DISCOVERYBUS – ALLA SCOPERTA DEL DIVERTIMENTO SANO E SICURO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X X Giovani Anziani X Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze” e numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Unione dei Comuni della Bassa Romagna 2. Ambito territoriale di realizzazione Davide Pietrantoni – Coordinamento Politiche Giovanili Unione dei Comuni Tel: 0545/985835 – e-mail: [email protected] 3. Referente Manuela Martoni – Responsabile del Ser.T. Ausl Distretti di Lugo dell’intervento: e-mail: [email protected] nominativo e recapiti Petra Benghi – Responsabile Area servizi alla Persona Comune di Conselice Tel.0545-986919 - Fax . 0545-986981 e-mail: [email protected] Adolescenti e Giovani 14-19 anni e loro famiglie 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Potenziamento di azioni di raccordo tra i comandi della Polizia Municipale e il Ser.T. Distretto di Lugo Creazione di un servizio navetta andata e ritorno da tutti i Comuni dell’Unione verso un locale del divertimento. Durante tutti i tragitti, a bordo del bus sarà presente un educatore professionale, operante nei centri di aggregazione presenti sul territorio e formato dal Ser.T., che farà interventi di animazione e di promozione di stili di vita sani. Nel corso della serata gli interventi di promozione continueranno presso il Point SafeStyle (Ser.T Distretto di Lugo), allestito presso la discoteca. Uffici Politiche Giovanili dei Comuni, Comandi di Polizia Municipale, Sert.T, Istituti Superiori presenti nel territorio dell’Unione, Centri di Aggregazione, Ente Privato operante nel settore dell’intrattenimento, Ente PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 123 Privato operante nei servizi di trasporto, Referenti comunali, operatori socio-sanitari del Ser.T., educatori dei centri 8. Risorse umane che di aggregazione, insegnanti referenti dei progetti di educazione alla si prevede di salute, operatori della P.M, gestori del locale, operatori del settore impiegare trasporto. 9. Risultati attesi in - n° di giovani (totale) che usufruiscono del serviz io e n° medio di relazione a indicatori giovani/sabato – dati in % rispetto alla popolazione di riferimento. regionali/distrettuali - n° di giovani che accedono al Point SfeStyle all’i nterno della Discoteca (da esplicitare) Previsione di cui di cui di cui di spesa risorse risorse FRNA totale comun regionali (risorse ali regionali) di cui Fondo nazional e NA di cui Eventuali risorse altri Fondo soggetti (da sanitario specificare) regionale € 10.000, 10. Piano finanziario: € 2.000, 00 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 € 5.000,00 Provincia di Ravenna (fondi Ministero Gioventù) € 1.000,00 Ser.T € 2.000,00 Sponsor privati 124 29 RADIO WEB-SONORA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons. tà Familiari Infanzia e adolescenza □ X Giovani Disabili Anziani X □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri □ □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Unione dei Comuni della Bassa Romagna Yuri Briccolani Referente Politiche giovanili - Comune di Bagnacavallo Tel.0545/280262 e-mail: [email protected] Adolescenti e giovani, 14/30 anni Potenziamento delle attività realizzate nell’ambito del Coordinamento delle Politiche Giovanili (Progetto Adonetwork) e messa in rete di tutti gli interlocutori che operano per e con i giovani (Informagiovani, Sert, Centri per l’impiego) sia pubblici che privati. La WebRadio vuole diventare il loro punto di riferimento facilitando lo scambio di informazioni, favorendo eventuali forme di collaborazione tra Enti Locali, Centri di aggregazione e Scuole, creando una rete di conoscenze tra i giovani, (gruppi formali e informali) così che in ciascuno possa crescere la consapevolezza della varietà delle proposte che il territorio offre. Creazione di una redazione centrale a Bagnacavallo e 9 redazioni nei Comuni dell’Unione, in quanto la Radio Web diventerà la voce dei giovani, il luogo di ritrovo e di discussione attraverso i più moderni canali di comunicazione. Favorirà la reale partecipazione dei giovani al dibattito sui temi locali, nazionali ed internazionali con contenuti multimediali (Interviste, Opinioni, Analisi, Sondaggi) o di tipo Live (blog, dirette web, PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 125 etc.). I partecipanti potranno non solo visionare contenuti audio/video, ma anche inserire i propri contributi, partecipare attivamente e da protagonisti alla creazione e alla diffusione dei contenuti di rete. Ogni giovane potrà progettare il proprio programma ed installare la propria musica. Si potranno creare collegamenti coi vari Centri di Aggregazione e sviluppare le più svariate Rubriche. Enti locali, Centri di Aggregazione, Scuole, gruppi di giovani formali e informali, associazioni, associazioni di categoria, Informagiovani, centri 7. Istituzioni/attori per l’impiego, Ser.T e Centro Ascolto Adolescenza Ausl, Eurosportelli, sociali coinvolti Comandi di Polizia Municipale, Protezione Civile, Ausl, privati, Associazioni, ecc. Operatori specializzati, referenti comunali, educatori dei centri di aggregazione, referente Progetto Adonetwork. 8. Risorse umane che Collaborazioni per attività specifiche con Informagiovani, centri per si prevede di l’impiego, Eurosportelli, Ser.T e Centro Ascolto Adolescenza Ausl impiegare Comandi di Polizia Municipale, Protezione Civile, Ausl, privati, Associazioni, insegnanti 9. Risultati attesi in - n° di contatti alla Radio-Web mensili relazione a indicatori - n° di rubriche attivate regionali/distrettuali - n° di incontri della redazione (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Previsione di di cui di cui risorse di cui spesa totale risorse regionali FRNA comunali (Fondo sociale locale € 100.000 € 41.000 e Fondo famiglia) € PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale € 59.000 (risorse regionali Legge 21) 126 30 “SAFESTYLE” E “SE GUIDO NON BEVO” INTERVENTI DI STRADA PER LA PROMOZIONE DI UNO STILE DI VITA ATTENTO ALLA SICUREZZA ED ALLA SALUTE DEI GIOVANI E PER LA GUIDA SICURA SENZA ALCOL INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di consolidamento/sviluppo di attività avviate a partire dal 2000 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze” e numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro” Unione Dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Comuni dell’unione ed Ambito Provinciale di realizzazione Martoni Manuela, Responsabile Ser.T. Lugo 3. Referente Telefono: 335 8283352 dell’intervento: nominativo e recapiti e-mail: [email protected] 4. Destinatari Giovani dai 13/14 anni ai 25/28 anni 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Sicurezza nelle strade e promozione di stili di vita sani e sicuri 6. Azioni previste SafeStyle è un intervento di strada che raggiunge i giovani nei luoghi dell’aggregazione (popolazione bersaglio), è un itinerario informativoeducativo tra i giovani all’interno dei locali del divertimento maggiormente frequentati dagli adolescenti Lo staff, presente nei locali coinvolge i giovani al fine di dare informazioni sulle sostanze psicoattive, sulla guida sicura e promuovere comportamenti sicuri e consapevoli. I locali variano in base alla stagione per cui nell’inverno gli interventi si effettueranno in locali diversi da quelli estivi assicurando una presenza costante e capillare nel territorio e nei locali ove PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 127 migrano i ragazzi. Il sito www.safestyle.it rappresenta un importante elemento dell’intera campagna insieme all’utilizzo di postazioni multimediali ed interattive; Prosegue la collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università Bologna, nella figura del Prof. Costantino Cipolla e della sua equipe. L’attività di ricerca monitorizza i consumi di sostanze e come questi mutino rapidamente, quale sia il rischio percepito dai giovani assuntori, quale l’età di prima assunzione, la frequenza e la quantità dei consumi. Se Guido Non Bevo garantisce una presenza capillare e continuativa (si effettua tutti i sabato sera) nelle discoteche di riferimento al fine di incrementare il numero dei “guidatori sobri” favorendo, così, ad un maggiore numero di giovani (il guidatore e quanti sono in auto con lui) il rientro a casa in sicurezza. All’apertura del locale un operatore accoglie i giovani in entrata stimolandoli ad accreditarsi come “guidatore sobrio”. Viene, quindi, apposto un timbro di riconoscimento che servirà all’uscita per identificare la persona alla quale verrà effettuato il test etilometrico. Chi risulta NEGATIVO all’alcol test riceve un ingresso omaggio offerto dalla discoteca che ospita il progetto (nel 2008 i giovani che hanno viaggiato sicuri sono stati 4.500). Comuni dell’Unione, Progetto Adonetwork, Ser.T. di Lugo, sponsor, 7. Istituzioni/attori Università, gestori dei locali del loisir, DJ. sociali coinvolti Lo staff è composto da un coordinatore e due operatori con la caratteristica di animatori. La responsabile del Ser.T svolge le funzioni di direzione del 8. Risorse umane progetto. Per il sito sono previsti: un DJ (responsabile dell’area musicale); che si prevede di un operatore addetto alla tenuta quotidiana delle parti interattive; un impiegare sociologo per l’analisi dei dati epidemiologici. La rivisitazione annuale del sito, dei materiali informativi prodotti, del desk multimediale sono affidati ad un’Agenzia specializzata. Risultato atteso:Incidere sul livello di consapevolezza e sulla tutela della salute - Indicatori: n° interventi; n° materiale di stribuito; Questionari di soddisfazione somministrati ai gestori dei locali. Risultato atteso: Maggiore capacità critica sulle sostanze - Indicatori: n° 9. Risultati attesi in visitatori del sito safestyle.it. relazione a indicatori Risultato atteso: costante mappatura del territorio in relazione al consumo regionali/distrettuali di sostanze psicoattive – Indicatori: n° di questio nari somministrati ai giovani (da esplicitare) ed analisi dei dati guidata dall’Università. Risultato atteso: Potenziamento della capacità di controllo interno Indicatori: n° di soggetti che dichiarano di guidar e con valore di etilometria superiori alla norma/totale di soggetti che dichiarano di guidare. 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui di cui risorse risorse comunali regionali € 100.500 Risorse umane e materiali PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 46.000 Sponsor € 20.000 AUSL € 30.000 e risorse umane e materiali 128 31 SPAZIO GIOVANI - CENTRO D’ ASCOLTO ADOLESCENZA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e adolescenza Giovani X Anziani □ Disabili □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri □ □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto di sviluppo e consolidamento di attività in essere OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze”, numero 8 “Adolescenza” e numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Ausl di Ravenna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Distretto di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Paola Avveduti – Serena Pederzini 3. Referente Coordinatrici Centro d’ascolto adolescenza, Ausl Ra ambito territoriale di dell’intervento: Lugo nominativo e recapiti Tel.0545/213839 e-mail: [email protected] Giovani dai 14 ai 24 anni 4. Destinatari Adulti di riferimento ( genitori, educatori, insegnanti, ecc.) 5. Eventuali Potenziamento di azioni in raccordo con il Centro Per Le Famiglie e con il interventi/politiche Coordinamento delle Politiche Giovanili dell’Unione dei Comuni integrate collegate Azione a): Accoglienza, consulenze psicologiche individuali, di coppia, sostegno alla genitorialità, consulenze e visite ginecologiche, sessulogiche, in tema di contraccezione e gravidanza Azione b): interventi a carattere informativo-educativo in collaborazione con la scuola e con i luoghi di aggregazione giovanile; interventi a 6. Azioni previste carattere preventivo all’interno di “eventi” di aggregazione giovanile; gruppi di confronto e di riflessione per genitori; spazi di riflessione per gli adulti di riferimento per aiutarli nella loro funzione educativa Azione c): Creare una rete tra i soggetti attuatori delle progettualità per il sostegno psicologico a genitori e/o insegnanti e/o ragazzi in collaborazione con il Centro Per Le Famiglie PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 129 Servizi territoriali Azienda Usl Unione dei comuni Servizio Sociale Coordinamento delle Politiche Giovanili (Progetto Adonetwork) 8. Risorse umane che Operatori Sociali e Sanitari del Centro d’Ascolto e dei servizi territoriali si prevede di dell’Azienda Usl, operatori del Centro Per Le Famiglie, figura di impiegare coordinamento politiche giovanili (referente Progetto Adonetwork) Azione a): n° di utenti totali e di nuovi utenti, n ° di accessi, n° di 9. Risultati attesi in prestazioni erogate relazione a indicatori Azione b): n° di progetti realizzati con la collabo razione di partner esterni regionali/distrettuali al servizio, n° di genitori raggiunti (da esplicitare) Azione c): n° di incontri realizzati e n° di refere nti presenti agli incontri. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti di cui di cui risorse di cui risorse regionali FRNA comunali (Fondo (risorse sociale locale regionali) e Fondo famiglia) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 130 32 CENTRO “VOLO A VELA” RIVOLTO A GIOVANI CONSUMATORI DI SOSTANZE ED AI LORO FAMIGLIARI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze X □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo di attività avviate nel 2000 – area Giovani e dipendenze OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 9 “Giovani: promozione dell’agio e di stili di vita consapevoli e prevenzione delle dipendenze”, numero 8 “Adolescenza” e numero 7 “Sostegno alla genitorialità e alle attività di cura in famiglia” Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Ausl di Ravenna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Distretto di Lugo Martoni Manuela, Responsabile Ser.T. Lugo Telefono: 335 8283352 e-mail: [email protected] Adolescenti dagli 11/12 anni ai 18/19 anni e giovani dai 18/19 anni ai 29/30 anni consumatori di psicostimolanti e cocaina e famigliari di riferimento 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste - Attività clinica e counselling. - Interventi di prevenzione all’uso di sostanze nelle classi III medie e nelle IV superiori (intervento è centrato sulla guida senza alcol e droghe) e patentini per le terze medie. - Interventi di prevenzione dell’HIV nelle seconde superiori. - Incontri di promozione della salute con associazioni sportive, ricreative e culturali. - Formazione e supervisione agli operatori dei Centri Giovani, del progetto SafeStyle e di altri Servizi. - Conduzione di gruppi di auto mutuo aiuto per genitori di giovani consumatori di sostanze psicoattive con l’obiettivo di ridurre i comportamenti problematici e le dinamiche conflittuali all’interno delle PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 131 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare famiglie e promuovere una rete di solidarietà territoriale tra genitori. - Supervisione con formatore esperto per accompagnare il processo di accrescimento dei gruppi di auto mutuo aiuto e monitorare il lavoro degli operatori; - Attività di ricerca intervento realizzata con il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna sul lavoro di gruppo con i genitori per valutarne l’efficacia in termini di facilitare l’ accesso dei genitori e dei giovani che usano sostanze al Volo a Vela, superando pregiudizi legati alla disinformazione e per sviluppare una rete territoriale di supporto Ser.T, Centro per l’adolescenza del Distretto, Unione dei Comuni, Progetto Adonetwork, Istituti scolastici, Associazioni sportive, ricreative e culturali, Università Due psicologhe del Ser.T, la Responsabile e due infermieri Personale e operatori dei Soggetti e servizi coinvolti - incrementare gli accessi dei giovani consumatori di psicostimolanti e cocaina – Indicatore: n° di giovani presi in carico ; - Sviluppare la rete sociale ed il mutuo aiuto tra genitori con figli che usano sostanze psicoattive e le parti sociali del territorio - Indicatore: n° di gruppi 9. Risultati attesi in di auto mutuo aiuto e loro attività nel territorio; relazione a indicatori - Promuovere stili di vita sani e consapevoli – Indicatore: n° di interventi regionali/distrettuali nelle scuole e con associazioni sportive, ricreative e culturali; (da esplicitare) - Avere uno staff di operatori costantemente formato e supervisionato sulle strategie di aggancio e di coinvolgimento dei giovani consumatori di psicostimolanti e cocaina e sui gruppi con i genitori – n° ore di formazione e supervisione 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui di cui risorse risorse regionali comunali € 67.000 € 8.000 Risorse umane e materiali € 7.000 (Fondo sociale locale – area giovani e dipendenze) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti € 52.000 AUSL: Risorse umane e materiali 132 33 SCUOLE LIBERE DAL FUMO: PREVENZIONE DELL'ABITUDINE AL FUMO TRA I GIOVANI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani X Disabili Anziani □ □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani X Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Intervento di consolidamento e sviluppo In continuità con i progetti “Infanzia colori” e “Lasciateci puliti”. OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza nei luoghi di vita e lavoro” e numero 8 “Adolescenza” Unione dei Comuni della Bassa Romagna e AUSL di Ravenna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Provincia di Ravenna 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Giannalberta Savelli, Servizio Igiene Pubblica, Dip. Sanità pubblica, AUSL Ravenna Tel.: 054426683 e-mail: [email protected] Scuole materne, scuole elementari, scuole secondarie di primo e secondo grado; giovani usciti dai percorsi scolastici Altri interventi/progetti in collaborazione con le politiche scolastiche ed educative - sensibilizzare il personale docente e non docente; - offrire programmi didattici adatti ai diversi target; - in occasione del 31 maggio, realizzare momenti pubblici per interventi informativi ed educativi; - attuare apposite rilevazioni finalizzate al monitoraggio dell'abitudine al fumo; - promuovere la predisposizione di un regolamento interno alla scuola per il controllo del rispetto del divieto del fumo; - attivare appositi percorsi per favorire la cessazione del fumo tra il personale della scuola. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 133 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) AUSL, IOR, LILT - Sezione di Ravenna, Comuni, Ufficio scolastico Provinciale; scuola. Operatori sociali e sanitari, insegnanti N° di incontri con il personale docente N° di rilevazioni effettuate rispetto all’abitudine al fumo N° di percorsi avviati nelle scuole Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: di cui di cui risorse risorse comunali regionali Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale risorse umane quota parte inserita in costi Ausl Area Infanzia e Adolescenza Eventuali risorse altri soggetti 134 ANZIANI, DISABILI E NON AUTOSUFFICIENTI Coordinatori: Marisa Ancarani – Responsabile Servizi Sociali, Comuni di Massa Lombarda e Bagnara Miriam Di Federico – Responsabile SAA Lugo Assessore referente: Susanna Melandri – Assessore Politiche Sociali, Comune di Conselice Assistenti Sociali Coord. Area referente: Barbara Trapanese – Handicap Francesca Gallegati – Assistenza Anziani PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 135 34 RAFFORZAMENTO E POTENZIAMENTO DEI PUNTI UNICI DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI ED AI SERVIZI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE NON AUTOSUFFICIENZE E AL PERCORSO DI PRESA IN CARICO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili X Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Anziani e Disabili Accesso e presa in carico – potenziamento accesso alle prestazioni/servizi e percorso presa in carica Progetto di sviluppo Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema in rete per il supporto alla domiciliarita’” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo di realizzazione Dott.ssa Carla Golfieri, Responsabile del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Persone in situazione di handicap grave, adulti e minori, per le quali viene predisposto un progetto individualizzato di vita e di cura finalizzato al mantenimento al proprio domicilio. Politiche di integrazione socio-sanitaria Accelerare i percorsi di presa in carico da parte del Servizio Sociale Professionale attraverso il potenziamento delle risorse professionali che operano a diretto contatto con l’utenza. Investire sulla professionalità degli operatori per ampliare la possibilità di PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 136 predisposizione di progetti individualizzati di cura e di vita, costruiti e condivisi con l’utente e la sua famiglia, tali da ricomporre in un’ottica unitaria l’insieme delle attività e degli interventi, ridefinibili in relazione alle modifiche intercorrenti nelle situazioni (continuità di cura assistenziale), che consentano anche la divisione dei compiti e delle responsabilità fra gli operatori, la verifica dei risultati e la ridefinizione degli interventi. Favorire la proattività e fare emergere situazioni non conosciute dai servizi 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Operatori del Servizio Sociale Professionale Riduzione dei tempi di presa in carico Predisposizione progetti individualizzati di cura e di vita Previsione di cui risorse di cui di cui FRNA di spesa comunali risorse (risorse totale regionali regionali) Quota parte € 102.000 spese area anziani e disabili dei singoli Comuni e del SS Associato PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA Per area anziani € 68.000 di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) Per area disabili € 34.000 137 35 MONITORAGGIO ESITI DEL PROGETTO “ANALISI E RILETTURA DEGLI INTERVENTI FINALIZZATI ALLA DOMICILIARITÀ E RESIDENZIALITÀ NEL DISTRETTO DI LUGO” INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri X □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto in continuità con attività svolte a partire dal 2006 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” e 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture residenziali” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del nominativo e recapiti Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale - Coordinatori e responsabili di tutti i servizi e/o strutture per disabili del territorio nonché gli operatori del Servizio Sociale per la predisposizione dei progetti individualizzati - Famiglie delle persone disabili - La cittadinanza interessata alla conoscenza dei servizi per disabili 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 138 - Pubblicazione sul sito della Unione dei Comuni con specifico link del Documento finale quale esito del progetto realizzato a seguito delle rilevazioni effettuate nell’anno 2006/2007, inserendo la rilevazione sulla mappatura delle risorse/offerta territoriale e l’indagine sulle famiglie. - Richiesta a tutte le associazioni e servizi, che hanno partecipato alla rilevazione, di inviare in tempo reale i dati per l’aggiornamento delle 6. Azioni previste singole schede di rilevazione inserite nel sito dedicato. - Coinvolgimento delle associazioni delle famiglie presenti nel territorio per avviare una periodica rilevazione del bisogno delle famiglie associate e non. - Monitoraggio interno al Servizio Sociale per una costante tenuta della rilevazione del Rischio di ogni nuova situazione inserita nella Mappa handicap Servizi sociali dei Comuni 7. Istituzioni/attori Dirigenti e/o Responsabili dei Servizi presenti nel territorio. sociali coinvolti Associazioni delle famiglie Responsabili dei servizi e delle strutture presenti sul territorio 8. Risorse umane che si Presidenti delle associazioni delle famiglie prevede di impiegare Operatori dei Servizi Sociali Coordinatore Piano di Zona - pubblicazione del documento nel sito dell’Unione della Bassa 9. Risultati attesi in Romagna – Sportello sociale relazione a indicatori - n. schede di servizio aggiornate nell’anno regionali/distrettuali (da - n. questionari di rilevazione famiglie esplicitare) - relazione di rischio residenzialità Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: di cui risorse comunali di cui risorse regionali di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 139 DOMICILIARITÀ’ 36 CENTRI DIURNI PER ANZIANI: CONSOLIDAMENTO, AMPLIAMENTO E FLESSIBILIZZAZIONE DELL’OFFERTA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Anziani Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Strutture semiresidenziali per anziani (centri diurni) Progetto di qualificazione, sviluppo e consolidamento degli interventi riferiti al sostegno alla domiciliarità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Unione dei Comuni della Bassa Romagna ASP dei Comuni della Bassa Romagna Comuni di Massa Lombarda e Alfonsine Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo Ambito distrettuale di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] Responsabile tecnico: - Monica Tagliavini – Direttore ASP - Giovanna Briccolani – Comune di Alfonsine - Francesco Beltrani - Comune di Massa Lombarda - Miriam Di Federico – SAA Az. Usl di Ra – Distretto Lugo PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 140 4. Destinatari Anziani non autosufficienti assistiti a domicilio 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche di integrazione socio-sanitaria La costruzione di progetti individualizzati evidenzia la necessità di poter utilizzare forme flessibili di risposta di tipo semiresidenziale, quale supporto significativo al mantenimento a domicilio degli anziani non autosufficienti. I servizi attualmente esistenti garantiscono all’anziano prestazioni sia a carattere socio-assistenziale che sanitario, al fine di prevenire e/o arrestare processi involutivi fisici e psichici mediante programmi assistenziali differenziati in base al bisogno. Le strutture a servizio del territorio sono 6 per un totale di 79 posti convenzionati, così ripartiti: 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Comune Alfonsine Bagnacavallo Fusignano Lugo Lugo (Voltana) Massa Lombarda Ente Gestore Comune Alfonsine ASP ASP ASP ASP Posti convenzionati 17 15 10 18 9 Comune Massa L. 10 Tutti i Centri Diurni per anziani del territorio, gestiti dall’ASP e da singoli Comuni, hanno attuato, già a partire dal 2008, azioni volte ad ampliare gli orari di apertura dei Centri, ad attivare il servizio anche nei giorni festivi e ad arricchire i servizi erogati dai Centri (pasto serale, bagno settimanale, podologo, ecc.), nonché a flessibilizzare le giornate e gli orari di accesso ai Centri secondo modalità più vicine alle esigenze delle famiglie e del care giver. Per l’anno 2009 è prevista: - a carico dell’ASP, l’apertura di un nuovo Centro Diurno nel comune di Cotignola (5 posti convenzionati), procedendo alla rimodulazione dei posti attualmente convenzionati - prosecuzione negli altri territori di azioni tese a facilitare l’accesso degli utenti ai servizi dei Centri implementando e rendendo più flessibili gli orari e le giornate di frequenza - potenziamento del servizio di trasporto da e per i Centri Diurni per facilitare/accompagnare le famiglie nel lavoro di cura, coinvolgendo anche l’Associazionismo locale e la Cooperazione sociale Enti gestori dei Centri: ASP della Bassa Romagna, Comune di Alfonsine, Comune di Massa Lombarda Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale Direttore ASP Responsabili Gestori strutture del territorio Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale n. nuovi posti attivati n. giornate di apertura n. accessi PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 141 Previsione di cui risorse di spesa comunali totale di cui risorse regionali di cui FRNA di cui Fondo (risorse regionali) nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) Per ORS € 342.124 € 16.546 Da Bilancio ASP per approntament o spazi CD Cotignola € 5.000 € 69.764 € 1.005.548 10. Piano finanziario: Di cui: Comune Alfonsine € 26.040 Comune Massa L. € 39.724 Per potenziame nto trasporto € 50.000 Spese trasporto non coperto da retta € 15.000 Comp. Utenti € 507.514 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 142 37 CENTRI DIURNI SOCIO-OCCUPAZIONALI PER ADULTI E PERCORSI DI MIGLIORAMENTO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Strutture semiresidenziali per disabili centri socio occupazionali Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito distrettuale di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale - Adulti con problematiche psico-fisiche e/o con disagio psico sociale e disabilità di grado medio-lieve e con difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 143 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste - Giovani e adulti con disabilità psichica-sensoriale e motoria di tipo mediograve Politiche sanitarie, educative, formative, del lavoro. - Accoglienza e inserimento di adulti con fragilità psico-sociale e con disabilità di grado medio-lieve e medio-grave, in Centri diurni sociooccupazionali / laboratori artigianali su progetto mirato di intervento predisposto dal Servizio Sociale. Offerta territoriale: • Centro socio- occupazionale Il Picchio con sede a Lugo capienza n. 14 posti (giornate di presenza previste n°- 2.670) • Struttura lavorativa protetta CEFOP con sede a Villa S.Martino, capienza 25 posti (giornate di presenza previste n.5.560). • Centro socio-occupazionale Casa Novella con sede a Villa S.Martino, capienza n. 10 posti (giornate di presenza previste n. 1.780). • Centro socio- occupazionale L’Inchiostro con sede a Alfonsine, capienza n. 10 posti (giornate di presenza previste n. 1.560). • CIALS Coop. Sociale di tipo a e B con sede a Lugo, capienza n.14 posti, (giornate di presenza previste n. 3.100). - Ridefinizione dei rapporti convenzionali con l’obiettivo di garantire un’offerta di servizi adeguata ed omogenea nei tre distretti/Zone. - Avvio del percorso formativo, già programmato nel Tavolo di confronto costituito gli operatori referenti dei laboratori socio occupazionali presenti nel territorio del distretto, finalizzato alla riflessione teorico-pratica inerente l’approccio biopsicosociale per la progettazione individualizzata. - Utilizzo delle proposte operative emerse dalla formazione per riformulare le progettazioni individualizzate sugli ospiti dei servizi. Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008 ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove tipologie di intervento Enti gestori dei Centri socio occupazionali in integrazione socio-sanitaria: - Casa Novella gestito dalla Coop. Educare insieme - Struttura lavorativa protetta gestito da CEFAL 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti - Centro Il Picchio gestito da Coop. Il Germoglio - Centro L’Inchiostro gestito dal Comune di Alfonsine - Cooperativa sociale CIALS 8. Risorse umane che Operatori dei Centri socio occupazionali del territorio del Distretto di Lugo si prevede di Psicopedagogista dell’AUSL impiegare Formatore 9. Risultati attesi in Analisi della capacità di offerta per persone disabili medio-lievi e mediorelazione a indicatori gravi prossima alla migliore performance regionale regionali/distrettuali Realizzazione del percorso formativo (da esplicitare) Previsione di di cui risorse spesa totale comunali 10. Piano finanziario: € 502.456 € 252.436 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse regionali di cui FRNA di cui Fondo nazionale NA € 225.000 di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 15.020 Compartecipa zione utenti € 10.000 144 38 CENTRI SOCIO RIABILITATIVI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI “GALASSIA” E “GIRANDOLA”: PROGETTI FLESSIBILI CASA DELLA CARITÀ: INCREMENTO POSTI CONVENZIONATI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Strutture semiresidenziali per disabili centri socio riabilitativi Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito distrettuale di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Responsabili tecnici: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale Dott.ssa Carla Calderoni Asp La Bassa Romagna tel. 054561308 e-mail: [email protected] 4. Destinatari Cristina Celli Quarneti Asp La Bassa Romagna tel. 054550194 e-mail [email protected] Persone affette da grave disabilità PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 145 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Integrazione socio-sanitaria, attività di volontariato, trasporti territoriali - Accoglienza e inserimento di persone con disabilità di grado grave e medio-grave, in Centri diurni socio-riabilitativi su progetto mirato di intervento predisposto dal Servizio Sociale. Offerta territoriale: • Centro diurno “La Girandola” con sede a Bagnacavallo capienza n. 20 posti, (giornate di presenza previste n°.4.250) • Centro diurno “Galassia”con sede a Fusignano, capienza n. 12 posti. (giornate di presenza previste 2400) • Centro diurno Casa della Carità con sede a Lugo, capienza n. 4 posti, di cui n.3 convenzionati (giornate di presenza previste n.880), prevedendo di convenzionare anche il 4° posto. Proseguiranno gli inserimenti di n. 6 disabili in Centri socio-riabilitativi collocati in territori limitrofi al distretto e adeguati al tipo di bisogno dei casi inseriti. Le giornate di utilizzo previste ammontano a n.1.320 - Indagine numerica in riferimento alle famiglie che necessitano di una risposta più ampia in termini di giornate di aperture dei Centri SocioRiabilitativi di Bagnacavallo e Fusignano; - Studio del progetto, valutazione dei costi conseguenti e delle risorse umane necessarie, con iniziale sperimentazione dell’apertura dei Centri in modo graduale nella giornata del sabato; - In base ai bisogni espressi, eventuali aperture programmate alla domenica e festivi; prolungamento degli orari nella fascia preserale, serale e post-serale; - Trasporto da e verso il domicilio. Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008 ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove tipologie di intervento Enti gestori dei Centri socio-riabilitativi: ASP, Casa della Carità, Enti del Privato sociale extradistretto Comuni di Fusignano e Bagnacavallo, Cooperazione Sociale, Associazioni di Volontariato Operatori sociosanitari, referente delle attività assistenziali, coordinatore di struttura, infermiere professionale su attività programmata, etc., volontari Capacità di risposta ai bisogni espressi attraverso l’ampliamento delle giornate di apertura. Previsione di cui di spesa risorse totale comunali 10. Piano finanziario: € 849.540 € 111.500 di cui di cui FRNA di cui Fondo di cui Fondo Eventuali risorse risorse nazionale sanitario altri soggetti regional NA regionale i Compartecipazio ne utenti € 563.000 € 100.000 € 30.040 € 45.000 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 146 39 ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO IN STRUTTURE RESIDENZIALI E/O SEMI-RESIDENZIALI E INCREMENTO POSTI PRESSO C.S.R.R. GIRANDOLA E C.S.R.R. CASA DELLA CARITÀ INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri X □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Accoglienza temporanea di sollievo nelle strutture residenziali e semiresidenziali Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto della domiciliarità” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 3. Referente e-mail: [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Persone affette da grave disabilità Integrazione socio-sanitaria, attività di volontariato. La costruzione di progetti individualizzati evidenzia la necessità di poter utilizzare forme flessibili di risposta di tipo diurno e residenziale. La residenzialità temporanea è stata fino ad ora possibile solo presso il PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 147 Centro Residenziale di Bagnacavallo attraverso l’utilizzo dei 2 posti letto e contemporaneo inserimento nel C.Diurno La Girandola; rappresenta un supporto significativo per la progettazione di ricoveri di sollievo quando la famiglia è in difficoltà o in attesa di un posto residenziale idoneo. Nel 2° semestre 2008 la Casa della Carità, già auto rizzata come CSR Residenziale per disabili per n. 12 posti letto, ha avuto l’autorizzazione per un nuovo posto per ricoveri temporanei/di emergenza. Si prevede che possano usufruire di ricoveri temporanei/di sollievo n. 15 utenti nell’anno per un totale di 900 giornate. In integrazione con il Progetto “Strutture residenziali di livello Alto e Medio: Implementazione dell’offerta residenziale nel Distretto di Lugo per persone disabili” sarà analizzata e programmata l’offerta attraverso l’attivazione di un Gruppo di lavoro congiunto fra Servizio sociale, ASP, gestori delle strutture residenziali presenti sul territorio, che preveda anche il coinvolgimento delle Associazioni delle famiglie delle persone disabili, con l’obiettivo di valutare l’implementazione dell’offerta sia rispetto alla residenzialità di livello alto sia rispetto a forme di residenzialità in comunità-alllogio/alloggi protetti e che possa prevedere anche utilizzo di p.l. per accoglienze temporanee. Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008 ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove tipologie di intervento. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali Enti gestori dei Centri socio-riabilitativi: ASP, Casa della Carità, Enti del Privato sociale extradistretto Comuni di Fusignano e Bagnacavallo, Cooperazione Sociale, Associazioni di Volontariato Operatori sociosanitari, Responsabile Coordinatori di struttura, ecc. Area disabili, Capacità di risposta ai bisogni espressi attraverso l’ampliamento delle giornate di apertura. Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: amministrativo € 160.500 di di cui di cui di risorse risorse FRNA comunali regionali € 18.000 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 € 65.998 cui di cui di cui Eventuali Fondo Fondo San. risorse altri Naz.N.A. Reg. soggetti € 50.502 Contribuzione utenti € 26.000 148 40 ASSISTENZA DOMICILIARE E TERRITORIALE CON FINALITÀ SOCIO-EDUCATIVA - PRESTAZIONI EDUCATIVE TERRITORIALI INTERVENTI SOCIO-ASSISTENZIALI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – assistenza domiciliare e servizi connessi Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto della domiciliarità” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma associativa, Ausl,…) Ambito distrettuale di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale 4. Destinatari Persone disabili 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche sanitarie, educative, formative, del lavoro, culturali, urbanistiche ed abitative PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 149 Gli interventi socio assistenziali nell’Area disabili sono prioritariamente finalizzati al sostegno alla domiciliarità. Per migliorare la qualità dei progetti individualizzati occorre che sempre di più essi siano rispondenti ai bisogni delle persone e, pur rispondenti a criteri di equità, trasparenza, prossimità e appropriatezza, devono prevedere l’attivazione della più ampia gamma di supporti dal sostegno al lavoro di cura alla messa in campo di risorse economiche e di persone. Proseguirà anche nel 2009 l’assistenza domiciliare con finalità educative a favore di disabili adulti. Si prevede la presenza di Educatori per un totale di 6.530 ore annue per interventi a favore di 35 utenti adulti e minori. Anche nel 2009 verranno attivati Percorsi per favorire l’inserimento lavorativo di disabili in ambienti normali, attraverso interventi educativi territoriali. Si prevede la presenza di Educatori per un totale di 7.500 ore annue per interventi a favore di n. 40 utenti in inserimenti sociali in ambiente di lavoro e n. 35 utenti in percorsi per l’inserimento lavorativo. (v. Progetto “Interventi volti all’inserimento o al reinserimento sociale e lavorativo”). 6. Azioni previste Si prevede l’implementazione di attività finalizzate alla progettazione individualizzata, quali: • servizio di trasporto per accesso ai Centri Diurni delle persone non in grado di provvedere in autonomia L’attività relativa ai trasporti dei disabili, analogamente gli anziani, proseguirà nell’ambito delle convenzioni già in essere con le Associazioni di Volontariato operanti sul territorio. E’ inoltre previsto il consolidamento dell’offerta del servizio per favorire l’accesso e la frequenza dei disabili ai Centri Diurni. Saranno finanziati da FRNA anche i trasporti individuali per dializzati a sostegno del programma di vita e di cura della persona • interventi domiciliari socio-educativi sia come intervento alternativo alla frequenza di servizi sia come attività di tipo osservativo per la costruzione del progetto individuale più adeguato; • prestazioni educative territoriali erogate da educatori / mediatori per il lavoro incaricati di seguire gli inserimenti sociali in ambito lavorativo di tipo continuativo; • inserimenti sociali in ambito lavorativo di tipo osservativo, monitorati da un educatore / tutor, per le persone non immediatamente collocabili al lavoro che si trovano in situazione di disabilità e/o vulnerabilità sociale/sanitaria e per i minori fragili e/o disabili; • contributi economici continuativi e straordinari • contributi ANMIL • assunzione e pagamento pasti • compensi economici mensili per esperienze di inserimento sociale in ambito lavorativo o esperienze di inserimento lavorativo propedeutiche al collocamento al lavoro Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008 ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove tipologie. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Servizio sociale Unione dei Comuni PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 150 8. Risorse umane che Operatori del Servizio Sociale si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in n. interventi attivati per ogni singola tipologia di intervento relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione spesa totale € 647.645 di di cui risorse comunali Domiciliare socio-educativa: € 188.000 10. Piano finanziario: Domiciliare socioeducativa: € 79.120 Educativa territoriale € 145.000 Educativa territoriale € 90.000 Trasporti € 293.925 Trasporti € 145.800 Pasti 20.720 Pasti 2.000 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui di cui FRNA di cui Fondo risorse (risorse nazionale NA regionali regionali) Trasporti € 145.000 Pasti € 8.000 Domiciliare socioeducativa: €107.000 di cui Fondo san. Reg. Eventuali risorse altri soggetti Contribuzio ne utenti € 10.725 Educativa territoriale € 60.000 151 41 ASSEGNO DI CURA PER ANZIANI E DISABILI E QUOTA AGGIUNTIVA PER LE ASSISTENTI FAMILIARI FINALIZZATA ANCHE ALL’EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani Disabili X □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri X □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Anziani e disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assegno di cura anziani, assegno di cura disabili con handicap grave, assegno di cura gravissime disabilità acquisite e contributo aggiuntivo assistenti familiari con regolare contratto Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del 3. Referente Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna dell’intervento: nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Responsabili tecnici: A.S. Francesca Gallegati <coordinatore Area Anziani del S. Sociale A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S. Sociale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 152 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Assegno di cura anziani - Le famiglie che mantengono l’anziano certificato non autosufficiente nel proprio contesto e che ad esso garantiscono direttamente o avvalendosi per alcune attività dell’intervento di altre persone, non appartenenti al nucleo familiare, prestazioni socio assistenziali di rilievo sanitario nell’ambito di un complesso programma assistenziale domiciliare. - Altri soggetti che con l’anziano intrattengono consolidati e verificabili rapporti di cura anche se non legati da vincoli familiari - L’anziano stesso quando sia in grado di determinare e gestire le decisioni che riguardano la propria assistenza e la propria vita. - L’amministratore di sostegno per conto del beneficiario. Assegno di cura disabili - Persone minori e adulte in situazione di Handicap grave che presentano una forte compromissione delle funzioni cognitive o totale dipendenza fisica con riferimento alla D.R.1122/02. - Persone minori, adulte e anziane affette da gravissime disabilità acquisite plurime di tipo sensomotorio , comportamentale o cognitivo e/o con gravissime limitazioni motorie che non sono sostanzialmente modificabili con interventi riabilitativi e che necessitano di interventi complessi e prolungati sia sociali che sanitari.con riferimento alla D.R. 2068/04 Quota aggiuntiva per assistenti familiari - Le famiglie e/o l’anziano con un ISEE estratto inferiore a 10.000 euro che si avvalgono per l’attività di cura, della collaborazione di assistenti familiari assunte con regolare contratto di lavoro. Politiche sociali a sostegno della domiciliarità Politiche sanitarie Integrazione sociale e sanitaria Adattamento ambiente domestico Assistenza protesica Assegno di cura anziani - Garantire la continuità nella erogazione in costanza di bisogno - Implementare il numero degli assegni corrisposti e miglioramento percentuale delle compresenza dell’assegno con altri servizi integrati in un progetto di assistenza personalizzato - Sostenere con l’assegno di cura le persone valutate dall’UVG in attesa di residenzialità - Estensione dell’ erogazione della quota aggiuntiva a supporto della qualificazione e regolarizzazione del lavoro di cura svolto dalle assistenti familiari - Semplificare il sistema di valutazione della non autosufficienza per i rinnovi dei contratti in costanza del bisogno assistenziale Assegno di cura disabili - Dare continuità alla erogazione dell’assegno per i disabili adulti con una procedura semplificata che preveda, alla scadenza dei singoli contratti, la verifica della permanenza delle condizioni di accesso e di bisogno originarie sociali, sanitarie ed economiche . - Proseguire nella sperimentazione della ’erogazione dell’assegno di cura ai minori disabili sulla base dei criteri e procedure condivisi a livello provinciale. - Proseguire con l’erogazione del contributo aggiuntivo per le famiglie che si avvalgono di assistenti familiari con regolare contratto di lavoro previa verifica dei requisiti previsti dalla normativa regionale. - Valutazione in U.V.D. dei soli nuovi progetti proposti per tutte le tipologie, con priorità per coloro che non usufruiscono di altri servizi PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 153 Azienda U.S.L. di Ravenna SAA Distretto di Lugo Unione dei Comuni della Bassa Romagna Assegno di cura Anziani Medici geriatra Medicoi medicina Generale Infermieri Assistente Sociale Coordinatore / Assistenti Sociali territoriali 8. Risorse umane Personale Amministrativo Assegno di cura disabili che si prevede di impiegare A.S. Coord. Area Handicap Assistenti sociali assegnate a tempo parziale all’area handicap MMG delle singole persone per la valutazione integrata socio sanitaria UVD aziendale per la valutazione nuovi casi Il Responsabile M.O. Anziani e Disabili per la validazione dei progetti Amministrativo SAA per erogazione assegno e tenuta contabilità Assegno di cura anziani Numero assegni erogati erogati e loro durata 9. Risultati attesi in Numero assegni erogati in compresenza con altri servizi relazione a indicatori Numero quote aggiuntive erogate regionali/distrettuali Assegno di cura disabili (da esplicitare) n. assoluto assegni di cura erogati n. nuovi assegni di cura nell’anno 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Previsione di di cui spesa totale risorse comunali € 2.082.629 Assegno di cura anziani € 49.639 10. Piano finanziario: di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) Assegno di cura Disabili (DGR 1122/02) € 40.050 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo di cui Fondo nazionale NA sanitar Assegni di cura Assegni di cura io anziani (DGR 1122/02) region € 1.550.000 ale € 220.000 Contributo Contributo aggiuntivo aggiuntivo assistenti familiari anziani assistenti familiari disabili € 130.000 € 10.000 Assegno di cura gravissime disabilità acquisite (DGR 2068/04) € 82.940 di cui FRNA Eventuali risorse altri soggetti (da specifica re) 154 42 QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA A DOMICILIO ED EMERSIONE DEL SOMMERSO: PERCORSI DI FORMAZIONE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Azioni trasversali Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari Progetto in continuità con l’anno 2007 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito Distrettuale di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e Disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Responsabili tecnici: A.S. Francesca Gallegati Coordinatore Area Anziani del S. Sociale A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S. Sociale 4. Destinatari Assistenti familiari straniere PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 155 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche dell’immigrazione Politiche della formazione Politiche del lavoro Il progetto prevede per l’anno 2009 le seguenti azioni: - Consolidamento delle attività dello Sportello per gli Immigrati di Lugo con funzioni di: • tutoraggio e mediazione per le assistenti familiari già impiegate in lavori di cura ed assistenza presso nuclei familiari italiani; • consulenza rispetto agli adempimenti fiscali e burocratici riguardo ai contratti di lavoro per assunzione di personale addetti all’assistenza; - Implementazione dei percorsi formativi rivolti alle assistenti familiari, 6. Azioni previste attraverso moduli organizzativi da estendere a tutti i Comuni dell’Ambito Distrettuale prevedendo anche affiancamento/tutoraggio in struttura o presso al domicilio e sostituzione dell’assistente familiare presso il domicilio con personale SAD Comunale - Coordinamento dei moduli formativi in collaborazione con le associazioni di volontariato, gli istituti di formazione professionale, lo Sportello per gli Immigrati di Lugo, il Centro per l’Impiego, la Cooperazione Sociale, le Organizzazioni Sindacali territoriali e i Comuni del Distretto. Sportello per gli Immigrati, Centro per l’impiego, Associazioni di volontariato 7. Istituzioni/attori (CRI, AUSER, Centri Ascolto Caritas ecc.), Istituto professionale Sacro sociali coinvolti Cuore di Lugo Operatore Sportello per gli Immigrati 8. Risorse umane che Operatori SAA di Lugo si prevede di Assistente Sociale Coordinatore Area Anziani impiegare ADB/OSS 9. Risultati attesi in Implementazione dei percorsi formativi attraverso la verifica del numero dei relazione a indicatori corsi programmati e del numero delle assistenti coinvolte nella frequenza regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Prevision di cui risorse di cui e di comunali risorse spesa regionali totale € 6.769,73 (spese di € 34.000 publicizzazione, di personale dei Servizi Sociali Associati e dei Servizi e SAD Comunali) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui di cui Fondo FRNA nazionale NA (risorse regionali) € 27.230,27 di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 156 43 CONSOLIDAMENTO E QUALIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ CONNESSE ALLE DIMISSIONI PROTETTE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Anziani Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assistenza domiciliare - Programma dimissioni protette Progetto in continuità con l’anno 2008 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito Distrettuale di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del dell’intervento: Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari Responsabili tecnici: A.S. Francesca Gallegati, Coordinatore Area Anziani del S. Sociale A.S. Barbara Trapanese, Coordinatore Area Disabili del S. Sociale Persone in situazione di fragilità che, dimesse dai reparti ospedalieri successivamente alla fase post acuta, necessitano di tutela e sostegno nel momento del rientro al domicilio. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 157 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche socio sanitarie, politiche sanitarie. - Consolidare e sviluppare l’esperienza delle dimissioni protette attraverso la completa applicazione del protocollo aziendale (Dimissione protette effettuate nel corso del 2008: 4.400 ore, utenti con progetto di dimissione protetta con intervento socio-assistenziale numero 217) - Consolidare i processi già avviati di qualificazione delle modalità di effettuazione delle dimissioni protette avendo cura di garantire: • l’individuazione tempestiva da parte dei reparti ospedalieri dei 6. Azioni previste pazienti eleggibili per la dimissione protetta ed il conseguente raccordo con l’organizzazione multiprofessionale territoriale ( Punto Unico d’Accesso) per assicurare la continuità assistenziale tramite una presa in carico sanitaria e sociale a monte e a valle dei ricoveri ospedalieri: • l’attivazione di progetti individualizzati integrati socio sanitari che privilegino la dimissione al domicilio o soluzioni di ricovero temporaneo in strutture protette. Reparti ospedalieri,servizio infermieristico domiciliare, SAA, MMG. Servizio 7. Istituzioni/attori Sociale, Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Cooperazione Sociale sociali coinvolti (Cerchio – Zerocento) 8. Risorse umane Personale sanitario: medici, infermieri che si prevede di Personale sociale: assistenti sociali, ADB/OSS impiegare Personale amministrativo 9. Risultati attesi in N. complessivo dimissioni protette di cui n. con progetto sanitario, relazione a indicatori N. con progetto sociale, n. con progetto integrato. regionali/distrettuali Verifica n. segnalazioni dimissione protette che non hanno rispettato i tempi di (da esplicitare) attivazione previsti dal protocollo. 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale di cui di cui risorse risorse regionali comunali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) € 271.296 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) € 90.000 di cui Fondo nazion ale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 181.296 158 44 SOSTEGNO AL DOMICILIO E ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze X □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Anziani e Disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assistenza domiciliare e servizi connessi Progetto di sviluppo e consolidamento OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito Distrettuale di Lugo realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del dell’intervento: Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari Responsabili tecnici: A.S. Francesca Gallegati, Coordinatore Area Anziani del S. Sociale A.S. Barbara Trapanese, Coordinatore Area Disabili del S. Sociale Persone in condizione di non autosufficienza 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche socio sanitarie, politiche sanitarie, politiche della casa e dell’assetto urbano (sicurezza stradale, trasporto sociale, abbattimento barriere architettoniche), tecnologie informatiche PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 159 6. Azioni previste - Consolidare l’assistenza domiciliare integrata cercando di raggiungere con gradualità tutta la popolazione non autosufficiente eleggibile per l’assistenza sociale e sociosanitaria (oltre alla popolazione anziana porre attenzione alla popolazione con disabilità grave e gravissima, minori ed adulti e con problematiche di salute mentale) - Consolidare e qualificare l’Assistenza Domiciliare socio-sanitaria e socioassistenziale. A seguito della prossima normativa sull’accreditamento si prevede la riorganizzazione del servizio e soluzioni gestionali che vedano nell’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) il punto di coordinamento delle attività a sostegno della domiciliarità. - Ridefinire il sistema di accesso e presa in carico per garantire equità ed omogeneità di trattamento a tutti i cittadini e tempestività nell’erogazione del servizio attraverso una semplificazione del sistema di valutazione della non autosufficienza (Sportelli sociali in rete e capillarità dei punti unici di accesso) - Aumentare l’appropriatezza e l’efficacia nella presa in carico integrata, unitaria e continuativa attraverso “un progetto .personalizzato di vita e di cura” che accompagna la persona ed il suo nucleo familiare nella scelta delle opportunità assistenziali piu’ appropriate , prima fra tutte quelle che si realizzano al domicilio per contribuire ad evitare o ritardare il ricovero definitivo in una struttura residenziale. - Offrire alle persone percorsi assistenziali integrati con altre opportunità e politiche sociali e socio sanitarie di sostegno alla domiciliarità quali: • Servizi socio assistenziali domiciliari (assistenza domiciliare di base, pasti, spesa, farmaci, telesoccorso, ecc) • integrazione con l’assistenza medica, infermieristica, fisioterapica,specialistica e protesica Le azioni previste si integreranno con: • sostegno economico attraverso assegni di cura, contributi per assistenti familiari e contributo una tantum per l’adattamento domestico • consulenza CAAD per l’adattamento domestico • ricoveri di sollievo in strutture semiresidenziali e residenziali (Delibera Regionale n. 1206/07) • sostegno al care giver e formazione alle assistenti familiari (vedi progetti dedicati) Azienda U.S.L. di Ravenna Distretto Sanitario di Lugo, SAA, 7. Istituzioni/attori Unione dei Comuni, i 9 Comuni del distretto, ASP della Bassa Romagna, sociali coinvolti Cooperazione Sociale (Cerchio – Zerocento) Personale sanitario: medici, infermieri, terapisti della riabilitazione, tecnici 8. Risorse umane che si per consulenza adattamento domestico, assistenti sociali, ADB/OSS, prevede di impiegare personale amministrativo. 9. Risultati attesi in Migliorare la capacità di offerta di servizi socio sanitari prossimi alla relazione a miglior performance regionale indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 160 Previsione di spesa totale di cui risorse comunali € 3.646.134 € 509.898 di cui risorse regionali di cui FRNA (risorse regionali) Per ADI Area anziani € 908.183 Area disabili € 90.000 10. Piano finanziario: Per consegna pasti a domicilio € 57.000 di cui di cui Fondo Fondo sanitario nazion regionale ale NA € 1.213.018 Eventuali risorse altri soggetti (da specifica re) Compart ecipazio ne utenti per sad, pasti e telesoc. anziani e disabili € 868.035 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 161 45 PALESTRA DELLA MENTE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Povertà e Esclusione Immigrati stranieri □ □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Anziani Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Attività rivolta ai gruppi Progetto di consolidamento e sviluppo avviato nel 2007 (Progetto Regionale Demenze) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma associativa, Ausl,…) Ambito Distrettuale di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del dell’intervento: nominativo e recapiti Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Responsabile Tecnico: Luisa Foresti - A.S. Coordinatore - Anziani assistiti a domicilio con diagnosi di demenza di grado lieve e moderato, come da protocollo di ricerca AUSL, e loro famigliari - Altre persone e/o assistenti famigliari che assistono a domicilio anziani affetti da demenza Interventi di qualificazione dell’assistenza domiciliare per le demenza Interventi a sostegno della domiciliarità PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 162 - Reclutamento di nuovi utenti, come da protocollo di ricerca AUSL, con invio dei casi da parte del Geriatra del Consultorio Demenze alla Psicologa del Centro di Ascolto - Valutazione preliminare dell’anziano e del familiare effettuata dalla Psicologa del Centro di Ascolto mediante gli specifici strumenti previsti dal protocollo di ricerca - Realizzazione di cicli trimestrali che prevedono interventi di stimolazione cognitivo- sensoriale rivolti ai nuovi utenti in setting di piccolo gruppo (massimo 8), due volte la settimana per 3 ore ciascuna, per 24 incontri totali per ciclo di trattamento - Rivalutazione post trattamento con comunicazione al famigliare degli 6. Azioni previste obiettivi raggiunti, delle autonomie mantenute e dei suggerimenti, strategie assistenziali e azioni di cura da continuare al domicilio - Per i soggetti che già nel 2008 hanno partecipato agli incontri, si prevede la possibilità di ripetere la frequentazione della palestra con lo svolgimento di un ciclo trimestrale di stimolazione cognitiva - Offerta a tutti i famigliari della possibilità di beneficiare del tempo libero mentre il congiunto è impegnato nell’attività di stimolazione, oppure di partecipare agli incontri formativi (5 incontri per ciclo trimestrale) organizzati contemporaneamente in locali separati presso la Palestra della Mente. - Valutazione del gradimento Azienda USL (Servizio Assistenza Anziani Distretto di Lugo) 7. Istituzioni/attori Unione dei Comuni della Bassa Romagna sociali coinvolti - Responsabile attività assistenziali (RAA) già esperto nella attività della 8. Risorse umane che palestra e altro operatore di assistenza formato si prevede di - Psicologa del Centro di Ascolto impiegare - Assistente Sociale del Centro di Ascolto - Geriatri del Consultorio Demenze 9. Risultati attesi in - Soddisfazione dei famigliari rilevata attraverso l’apposito questionario relazione a indicatori - Incremento del numero di anziani frequentanti la Palestra regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa totale € 42.174 di cui di cui risorse risorse comunali regionali 10. Piano finanziario: PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 Risorse da “Progetto regionale demenze” € 20.324 di cui FRNA (risorse regionali) € 10.000 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 11.850 163 46 INDIVIDUAZIONE DI POSTI RESIDENZIALI PER L’ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOGGETTI AFFETTI DA DEMENZA, ASSISTITI A DOMICILIO, IN FASE DI SCOMPENSO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani □ Anziani Disabili X Povertà e Esclusione Immigrati stranieri □ □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Anziani Assistenza residenziale Progetto innovativo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture residenziali per anziani e disabili” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma associativa, Ausl,…) Ambito Distrettuale di Lugo 2. Ambito territoriale di realizzazione Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna 3. Referente c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 dell’intervento: nominativo e recapiti e-mail: [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Dott.ssa Monica Tagliavini – Direttore Asp La Bassa Romanga Persone affette da demenza in fase di scompenso cognitivo comportamentale, assistite a domicilio, e loro familiari/care giver Interventi di miglioramento ambientale delle strutture residenziali per anziani Interventi di sostegno al domicilio e assistenza domiciliare integrata, in particolare assistenza domiciliare “ esperta” per le demenze PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 164 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) - Individuazione della struttura con i requisiti necessari per realizzare il progetto e definizione del N° di posti dedicati - Definizione del percorso di accesso/dimissione - Definizione del fabbisogno di personale necessario per la qualificazione assistenziale dei posti dedicati in termini di ore e di qualifica professionale - Formazione del personale AUSL, Ente gestore la struttura residenziale, Servizio sociale, Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Geriatri del Consultorio Demenze, Psicologa del Centro di Ascolto, Adb e IP della struttura individuata, Assistenti Sociali. Redazione del progetto operativo Formazione del personale Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: di cui risorse comunali Attività finanziata all’interno del progetto “L’offerta di residenzialita’ della rete distrettuale dei servizi per anziani: case protette/RSA” PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 165 47 QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE RIVOLTI ALLE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA E AI LORO FAMIGLIARI-CAREGIVER INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani □ Disabili X Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Anziani Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Assistenza domiciliare e servizi connessi Progetto innovativo integrato con le attività svolte nella Palestra della mente (Progetto Reg.le Demenze) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1.Soggetto capofila AUSL Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 3. Referente e-mail: [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Operatori di assistenza domiciliare sufficientemente motivati al lavoro con gli anziani ed in particolare con anziani affetti da demenza, e dotati di buone 4. Destinatari capacità relazionali necessarie nel rapporto di counseling con le famiglie PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 166 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Integrazione politiche socio sanitarie, politiche abitative - Predisposizione di un programma formativo specifico all’interno del quale prevedere attività pratica presso la Palestra della mente finalizzato a sviluppare competenze di base nella stimolazione cognitiva ed abilità relazionali ed assistenziali adeguate alla patologia dementigena - Individuazione di operatori domiciliari attraverso colloqui mirati effettuati 6. Azioni previste dalla Psicologa del Centro di Ascolto - Definizione del percorso specifico per l’accesso al servizio domiciliare competente per le demenze - Avvio del programma formativo in caso di completamento dell’assetto organizzativo-gestionale dell’ Assistenza domiciliare AUSL (Servizio Assistenza Anziani- Distretto di Lugo) 7. Istituzioni/attori Unione dei Comuni della Bassa Romagna sociali coinvolti Cooperazione Sociale Operatori Socio Sanitari Psicologo del Centro di Ascolto Assistente Sociale del Centro di Ascolto 8. Risorse umane Responsabile attività assistenziali (RAA) esperto nella attività della palestra che si prevede di della mente e altro operatore di assistenza formato impiegare Assistenti Sociali responsabili del caso Geriatri del Consultorio demenze 9. Risultati attesi in Elaborazione del programma formativo relazione a indicatori Elaborazione del Documento di accesso al servizio regionali/distrettuali Eventuale avvio della formazione (da esplicitare) Previsione di spesa totale 10. Piano finanziario: Attività finanziata all’interno del “Sostegno al domicilio e assistenza domiciliare integrata” di cui risorse comunali di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 167 48 PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA NELLA POPOLAZIONE ANZIANA FRAGILE: PREVENZIONE DELLE CADUTE. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Interventi trasversali per Anziani e disabili Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili Progetto innovativo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Obiettivi triennali Tabella 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito Distrettuale di Lugo realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del nominativo e recapiti Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari 5.Eventuali interventi/politiche Integrate collegate Responsabile Tecnico: Francesca Gallegati – A.S. Coordinatrice Area Anziani Anziani fragili a rischio di caduta - Interventi per l’adattamento domestico - Interventi sanitari di controllo sulle politerapie farmacologiche - Politiche per l’abbattimento delle barriere architettoniche - Interventi per il contrasto dell’isolamento PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 168 6. Azioni previste Prima fase - Individuazione degli anziani con elevato rischio di caduta eleggibili per gli interventi di ginnastica dedicata a partire dal Registro delle persone con fragilità - Individuazione della/e sede/i in cui realizzare gli interventi (es.palestra scolastica, spazi nei centri sociali, …) - Definizione dei programmi di ginnastica dedicata (tipologia dell’attività motoria appropriata, frequenza e durata degli interventi) da parte di un’èquipe competente (fisiatra, geriatra, fisioterapista) - Reclutamento dei destinatari Seconda fase - Effettuazione degli interventi di somministrazione dell’ attività fisica adattata per gruppi, secondo il programma definito AUSL, istituti scolastici, servizio sociale, unione dei Comuni della Bassa 7. Istituzioni/attori Romagna, associazioni di volontariato. sociali coinvolti 8. Risorse umane che si Epidemiologi, medici, terapista della riabilitazione, assistenti sociali, prevede di impiegare volontari 9. Risultati attesi in - Elaborazione del progetto entro il 2009 ed eventuale avvio degli interventi relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) cui risorse di cui risorse di regionali FRNA (risorse (Fondo Attività finanziata sociale locale regionali) Fondo all’interno del e “Progetto Azioni e famiglia) progetti per il contrasto dell’isolamento e della solitudine dei soggetti fragili” di cui comunali 10. Piano finanziario: PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazion ale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) di cui risorse comunali Risorse di personal e 169 49 AZIONI E PROGETTI PER IL CONTRASTO DELL’ISOLAMENTO E DELLA SOLITUDINE DEI SOGGETTI FRAGILI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze X □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Interventi trasversali per Anziani e disabili Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili Progetto in continuità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito Distrettuale di Lugo realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 3. Referente e-mail: [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Anziani in condizioni di fragilità (vulnerabilità sociale e sanitaria) Interventi sociali e sanitari per la riduzione del rischio di cadute negli anziani fragili - Consolidamento, aggiornamento e manutenzione registro Aziendale delle persone con fragilità - Costituzione di gruppi di volontari che, con il supporto delle consulte di quartiere e dei consigli frazionali, e in collaborazione con gli operatori PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 170 della rete dei servizi per anziani, prendono in “affidamento” le persone del loro quartiere/frazione i cui nominativi sono estratti dal registro fragili - Svolgimento di attività di telefonia sociale (monitoraggio a distanza) e interventi di assistenza leggera e prassi di buon vicinato (visite domiciliari di verifica per i casi critici e di compagnia, accompagnamento per disbrigo pratiche burocratiche, organizzazione di momenti di socializzazione, spesa a domicilio) - Segnalazione ai servizi di riferimento delle situazioni ad elevato rischio rilevante - Accessi domiciliari programmati o attivati in caso di bisogno segnalato effettuati dal personale sanitario (MMG, IP) e socio-assistenziale (Assistente sociale, Adb) dei servizi di assistenza domiciliare (vedi ad es. piano di intervento annuale per il contrasto degli effetti delle ondate anomale di calore) AUSL (SAA, Dipartimento Cure Primarie, Presidio Ospedaliero) MMG, 7. Istituzioni/attori Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Servizio sociale), sociali coinvolti associazionismo e volontariato (AUSER, San Vincenzo, ecc.) sindacati, consigli frazionali e di quartiere, Diocesi e Parrocchie - Responsabile SAA e Responsabile Ufficio Anziani, quali referenti territoriali per il registro fragili Aziendale - almeno 3 volontari per ciascun comune del Distretto per attività di monitoraggio e contatto con fragili 8. Risorse umane che si - 1 amministrativo prevede di impiegare - Assistente sociale coordinatore SAA per il coordinamento dell’attività e il raccordo volontariato altri soggetti - Personale sanitario e socio-assistenziale dei servizi domiciliari prevalentemente in casi di emergenza (disagio bioclimatico) 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Percezione dei destinatari delle condizioni e qualità di vita, dello stato di salute, della sicurezza/insicurezza Previsione di spesa totale di cui risorse comunali di cui risorse regionali di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA € 50.502 € 84.296 di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale € 134.748 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 171 50 CENTRO ADATTAMENTO AMBIENTE DOMESTICO (C.A.A.D.) INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e Giovani adolescenza □ □ Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze □ □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X Piano di Attivita’ Frna X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Interventi trasversali per Anziani e disabili Servizi di consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico – Servizio di consulenza dei CAAAD provinciali Progetto in continuità OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” Comune di Ravenna – Comune capoluogo cui compete la responsabilità del 1.Soggetto capofila CAAD a livello provinciale dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Distretti di Ravenna, Lugo e Faenza Dott.ssa Noemia Piolanti Capo Area Politiche di Sostegno, Giovani e Sport Comune di Ravenna tel 0544 482393 fax 0544 482584 e mail: [email protected] Anziani, disabili e loro famiglie, operatori sociali/sanitari, associazioni, tecnici privati/pubblici, artigiani Politiche sociali, politiche urbanistiche, edilizia privata. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 172 Consolidare, qualificare e sviluppare le attività del CAAD alla luce delle nuove competenze previste dalle DGR 509/2007 e 1206/2007, ascrivibili ad una più puntuale intercettazione del bisogno e di certificazione degli interventi. Nel corso del 2008 è stato predisposto uno specifico gruppo di lavoro che ha approntato uno specifico progetto di riorganizzazione del CAAD volto a: - attivare nuove modalità organizzative per favorire l'intercettazione del bisogno e la conseguente presa in carico assicurando l'accesso degli utenti da tutte le zone sociali della Provincia; - rafforzare l'equipe in una logica di sinergia e intercambiabilità degli 6. Azioni previste operatori, per rispondere alle sempre più complesse e numerose richieste dell'utenza - sensibilizzare l' opinione pubblica nonché tecnici, progettisti, funzionari degli Enti locali con funzioni di progettazione e verifica nel settore dell'Edilizia privata, circa le opportunità offerte dal CAAD; - rivedere le attuali procedure in essere affrontandole secondo una una logica interistituzionale e semplificare i processi favorendo l'interscambio di informazioni e documenti fra tutti gli uffici e gli operatori coinvolti. - attivazione delle 3 equipe distrettuali Nel corso del 2009 si dovranno attuare le azioni sopra indicate, previste all'interno del progetto di riorganizzazione. Comuni del Distretto di Ravenna, Del Distretto di Faenza, del Distretto di 7. Istituzioni/attori Lugo; Az. Usl di Ravenna, Consorzio per i Servizi Sociali di Ravenna, sociali coinvolti Cervia e Russi, Servizi Sociali Associati del Distretto di Faenza, Servizi Sociali Associati dell’Unione dei Comuni. 8. Risorse umane che Operatori dei servizi sopra indicati. L'e 3 equipe distrettuali sono attualmente composta da n. 9 operatori cui si si prevede di affiancano n. 3 operatori che operano nei punti di front office. impiegare 9. Risultati attesi in Realizzazione delle azioni indicate nel progetto di riorganizzazione validato relazione a indicatori Rapporto tra azioni da realizzare/azioni realizzate regionali/distrettuali (da esplicitare) di cui risorse comunali 10. Piano finanziario: Costi di personale e organizzativi da definire di cui risorse di cui regionali FRNA (Fondo (risorse sociale locale regionali) e Fondo famiglia) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo Eventuali sanitario regionale risorse altri soggetti (da specificare) Costi di personale e organizzativi da definire 173 51 CONTRIBUTI PER L’ADATTAMENTO DOMESTICO (DGR E.R. 1206/2007) E LA MOBILITA’ (ART. 10 LR 29/97) INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e Giovani adolescenza □ □ Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze □ □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X X Piano di Attivita’ Frna L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Interventi trasversali per Anziani e disabili Servizi di consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico – contributi per l’adattamento domestico e per l’autonomia in ambiente domestico Progetto di sviluppo e consolidamento OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Distretto di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] Margherita Dall’Olio – Responsabile Servizi Sociali Comune di Lugo (capofila nell’erogazione dei contributi LR 29/97) tel.0545 38531- fax: 0545 38396 e-mail: dall’[email protected] Persone in situazione di handicap grave PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 174 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche sociali, politiche per la mobilità, politiche per prevenire le situazioni di isolamento e fragilità Fornire adeguate informazioni sui criteri di accesso ai contributi e alle diverse fonti di possibile finanziamento che intervengono per l’abbattimento dei costi di adattamento domestico. Per l’applicazione della L.R. 29/97 Il Comune di Lugo, quale soggetto cui spetta la titolarità delle procedure, mantiene i rapporti col la Regione Emilia Romagna e coordina lì istruttoria provvedendo alla definizione della graduatoria degli aventi diritto. Successivamente all'assegnazione delle risorse da parte delle Regione, il 6. Azioni previste Comune di Lugo provvede all'erogazione diretta del contributo agli aventi diritto. Per l’erogazione di contributi per l’adattamento domestico DGR 1206/07 Il Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni provvede, attraverso la presa in carico della persona/famiglia che necessita dell’intervento, all’attivazione della apposita Commissione (vedi scheda “Centro per l’Adattamento Domestico”) , procedendo successivamente alla verifica dei requisiti e alla erogazione del contributo. Servizio Sociale dell’Unione 7. Istituzioni/attori Comune di Lugo sociali coinvolti Commissione Distrettuale CAD 8. Risorse umane che 1 istruttore amministrativo del Comune di Lugo Personale del Servizio Sociale Professionale e Amministrativo dell’Unione si prevede di dei Comuni della Bassa Romagna impiegare n. contributi erogati ai sensi L.R. 29/97 a favore delle persone in situazione 9. Risultati attesi in di handicap grave, per l'acquisto o l'adattamento di autoveicoli e per relazione a indicatori l'acquisto di ausili, attrezzature ed arredi personalizzati per la casa secondo regionali/distrettuali i criteri e le procedure definiti in base alla DGR 1161/2004 (da esplicitare) n. contributi erogati ai sensi della DGR 1206/2007 Previsione di spesa totale di cui risorse comunali di cui risorse di cui FRNA (risorse regionali regionali) Spese di personale per l’attività istruttoria € 23.412 (Fondo Locale – Contributi Legge 29) € 103.412 10. Piano finanziario: da definire PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventual i risorse altri soggetti € 80.000 175 52 ABITARE IN SICUREZZA: PORTIERATO SOCIALE, ALLOGGI CON SERVIZI E LE NUOVE COMUNITA’ ALLOGGIO DI VOLTANA E FUSIGNANO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale X Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA X L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza Piano di Attività FRNA Anziani Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Servizi di prossimità (portierato sociale, custode sociale, alloggi con servizi, ecc) Assistenza residenziale – altre strutture (casa di riposo, comunità alloggio, ecc) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” e n. 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” 1.Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma ASP della Bassa Romagna associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito Distrettuale di Lugo di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e Disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Responsabili tecnici: Dott. Nicola Allegri – Asp La Bassa Romagna tel. 0545212280 e-mail [email protected] Cristina Celli Quarneti – Asp La Bassa Romagna tel. 054550194 e-mail [email protected] A.S. Francesca Gallegati - coordinatore Area Anziani del S. Sociale A.S. Barbara Trapanese – coordinatore Area Disabili del S. Sociale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 176 4. Destinatari Anziani, disabili, persone in situazione di fragilità sanitaria e sociale 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate - Politiche/interventi di sostegno alle fasce di popolazione fragile in integrazione con politiche abitative - Politiche di sostegno alla domiciliarità - Consolidamento delle soluzioni domiciliari protette già avviate nel corso dell’anno 2008, quali alloggi protetti per anziani con servizio di custodia sulle 24 ore, alloggi con servizi di assistenza e di portierato sociale otto ore al giorno; - Individuazione, nell’ambito degli alloggi di edilizia residenziale pubblica del territorio, dei condomini abitati da popolazione vulnerabile, a rischio di esclusione sociale o in condizioni di non autosufficienza; - Formalizzazione di un protocollo di sperimentazione e sviluppo graduale di forme di portierato sociale per l’organizzazione di un servizio misto in collaborazione con l’Azienda Casa Emilia Romagna di Ravenna unitamente ad operatori espressi dal privato sociale, attraverso il quale il “portiere/custode sociale” diventa la figura di riferimento per le necessità del quotidiano. In riferimento alla nuova Comunità Alloggio di Voltana (ente gestore ASP): - Gestione della comunità posta all'interno del Centro Anziani di Voltana, predisposta per l’ accoglienza di 8 anziani con diverso grado di non autosufficienza. In riferimento alla nuova Comunità Alloggio di Fusignano (ente gestore ASP): - Allestimento strutturale degli spazi posti al secondo piano della Casa Protetta di Fusignano per l'idonea accoglienza di 8 utenti con diverso grado di non autosufficienza, compresa la possibilità di inserimento di nuclei familiari con presenza di disabili. Entrambe le strutture dovranno garantire: - assistenza tutelare sulle 24 h, da parte di personale qualificato, con sorveglianza sugli aspetti di integrazione socio-sanitaria; - adeguata logistica per gli aspetti di vita domestica (assenza di barriere architettoniche, specifiche dotazioni per la gestione quotidiana (bagni, cucine per ciascun alloggio), servizi comuni; - attività che favoriscono l’integrazione sul territorio e la vita di comunità. 6. Azioni previste Unione dei Comuni della Bassa Romagna ASP dei Comuni della Bassa Romagna Comune di Alfonsine 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Comune di Bagnacavallo ACER-RAVENNA Associazioni di Volontariato 8. Risorse umane Enti gestori delle strutture coinvolte che si prevede di Personale tecnico e sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna impiegare Volontari 9. Risultati attesi in n. persone coinvolte in progetti di residenzialità protetta relazione a indicatori Individuazione dei condomini pubblici regionali/distrettuali Formalizzazione del protocollo di sperimentazione (da esplicitare) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 177 Previsione di di cui risorse di cui risorse spesa totale comunali regionali € 793.857 Comunità alloggio e case di riposo: € 85.000 10. Piano finanziario: di cui FRNA di cui (risorse Fondo regionali) nazional e NA Servizi di prossimità e portierato: € 60.000 di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale Da Bilancio ASP Spese per adattamento strutturale, da definire compartecipa zione utenti (case di riposo e comunità alloggio): € 648.857 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 178 53 “CARTA BIANCA” PER L’ACCESSO AGEVOLATO DA PERSONE CON DISABILITÀ AI LUOGHI DELLA CULTURA, DELLO SPORT, DELL’INTRATTENIMENTO. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza Prevenzione X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ □ □ Progetto innovativo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo di realizzazione Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale e-mail [email protected] 3. Referente dell’intervento: Referenti: nominativo e recapiti Claudia Merighi – Sportello delle Opportunità e Servizi Sociali del Comune di Massa Lombarda Ioffredo Rosanna – Servizio Assistenza Comune di Alfonsine Diretti: Disabili con invalidità certificata dal 75% al 100% residenti nel territorio 4. Destinatari dell’Unione Indiretti: accompagnatori di disabili con invalidità certificata dal 75% al 100% 5. Eventuali Politiche infrastrutturali del territorio , Politiche culturali e ricreative interventi/politiche integrate collegate a) Mappatura dei luoghi di intrattenimento, sportivi e culturali presenti nei singoli territori comunali ed associazioni di volontariato/promozione sociale, cooperative sociali attive nel campo della disabilità; b) Creazione banca dati dei disabili con invalidità certificata dal 75% al 100%, 6. Azioni previste suddivisi per Comune di residenza (in collaborazione con Ufficio Invalidi Civili); c) Definizione agevolazioni e offerte per l’accesso e la fruizione di strutture pubbliche gestite direttamente e/o indirettamente (tramite PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 179 convenzioni,ecc..) dai Comuni; d) Stesura e trasmissione lettera informativa del progetto agli esercizi pubblici del territorio, gestiti da privati, per promuovere l’adesione al progetto stesso, incentivando altresì la formulazione di apposite convenzioni, agevolazioni per l’accesso e la fruizione dei disabili e relativi accompagnatori; e) Predisposizione e stampa tessere di riconoscimento per i disabili e tessera accompagnatori; f) Definizione delle modalità operative di controllo e rilascio delle tessere (Urp e/o Sportelli Sociali dei singoli Comuni per i disabili); g) Trasmissione lettera di promozione del progetto a: I.disabili con invalidità certificata dal 75% al 100% residenti nei comuni dell’Unione con invito al ritiro della tessera e dell’elenco di strutture/luoghi convenzionati; II.responsabili delle associazioni di volontariato e promozione sociale attivi nel campo della disabilità, affinchè collaborino alla promozione della campagna di tesseramento. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare SAP - Comune di Ravenna Ufficio Invalidi civili- Comune di Ravenna Responsabili Servizi sociali singoli comuni dell’Unione; Operatori Urp e/o Sportelli Sociali comuni dell’Unione; Associazioni di volontariato e promozione sociale attive nel campo della disabilità. n. 1 dipendente Comune di Alfonsine n. 1 dipendente Comune di Massa Lombarda Azione prevista c) - Indicatore di risultato: - individuare forme agevolative/sconti/offerte per l’accesso e fruizione all’80% delle strutture gestite direttamente o indirettamente dai comuni; 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Azione prevista d) -Indicatore di risultato: regionali/distrettuali - individuare forme agevolative/sconti/offerte per l’accesso e fruizione al 20(da esplicitare) 25% dei pubblici esercizi del territorio gestiti da privati; Azione prevista g) punto I - indicatore di risultato: - distribuire la tessera ad almeno 30% degli aventi diritto 10. Piano finanziario: Previsione Di cui di cui risorse di cui FRNA di cui Fondo di cui Fondo di spesa risorse regionali (risorse nazionale sanitario totale comunali (Fondo sociale regionali) NA regionale locale e Fondo Spese famiglia) materiali e di personale dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 180 54 LO SPORT AL SERVIZIO DI TUTTE LE ABILITÀ INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari □ Infanzia e Giovani adolescenza □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DELLE PERSONE A FORTE SVANTAGGIO SOCIALRE E SANITARIO, IN PARTICOLARE DISABILI FISICI PSICHICI E SENSORIALI E LE LORO FAMIGLIE Cura/Assistenza Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione della salute e di stili di vita sani X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza In continuità con il progetto Sport Benessere Disabilità inserito nei Piani per la Salute 2004/2008 □ X □ anni OBIETTIVO TRIENNALE DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1.Soggetto capofila CONI – Ambito Provinciale di Ravenna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito Distrettuale di Lugo Referente Coni: 3. Referente Michele Pizzola - Via Sant’Agata 36 - Ravenna dell’intervento: nominativo e recapiti - utenti disabili inseriti nelle scuole e loro famigliari - personale scolastico 4. Destinatari - tecnici federali - volontari Corretti stili di vita, integrazione scolastica 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Formazione di operatori qualificati: 1) Svolgimento di corsi di formazione e aggiornamento rivolti a tecnici federali, personale scolastico, volontari; 2) Assistenza alle famiglie con apertura di sportello informativo e 6. Azioni previste organizzazione di incontri periodici; 3) Consulenza a supporto dell’attività curricolare scolastica; 4) Programmazione di attività scolastica in collaborazione con gli insegnanti; 5) Intervento diretto frontale del tecnico CIP; 6) Organizzazione di eventi. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 181 CONI provinciale, Comitato Italiano Paralimpico regionale, Ufficio Scolastico Provinciale-settore Ed. Fisica, AUSL, Gruppo Sport, Benessere, Disabilità Tecnici federali CIP,qualificati in discipline sportive come l’atletica leggera, il 8. Risorse umane nuoto, il judo, il tiro a segno e il tiro con l’arco, la scherma. che si prevede di Psicologi impiegare Personale scolastico 9. Risultati attesi in Numero di disabili coinvolti e loro famiglie inseriti nelle scuole sul totale dei relazione a indicatori frequentanti, nei diversi livelli scolastici regionali/distrettuali (da esplicitare) 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 10. Piano finanziario: Previsione di cui di cui di cui di spesa risorse risorse FRNA totale comunali regionali (risorse regionali) € 4.200 Risorse di personale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Eventuali risorse Fondo altri soggetti (da sanitario specificare) regionale Risorse di CONI, privati personale € 1.250 182 55 IL LAVORO DI RETE E DI COMUNITÀ IN INTEGRAZIONE CON L’ASSOCIAZIONISMO E IL VOLONTARIATO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Disabili Domiciliarità, nuove opportunità assistenziali e sostegno delle famiglie – Attività rivolte ai gruppi Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 10 “Il sistema di rete per il supporto alla domiciliarità” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo di realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del dell’intervento: Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale Persone disabili Trasporti e mobilità PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 183 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: - Implementazione del confronto con tutte le associazioni che collaborano alla rete dei servizi destinati alle persone disabili - Attività di socializzazione e per il tempo libero, quali soggiorni nei periodi feriali ed estivi, accoglienza in centri di aggregazione che integrano le attività dei servizi diurni istituzionali con la finalità di sollievo alle famiglie e sostegno alle autonomie personali. - Condivisone di un progetto unico articolato nelle diverse azioni/interventi finalizzati a contrastare l’isolamento sociale e favorire l’integrazione delle persone disabili - Individuazione di ulteriori modalità di collaborazione tra i soggetti coinvolti con finanziamento degli interventi privilegiando forme di associazioni che collaborano insieme a progetti comuni - Partecipazione e collaborazione ad attività educative di tipo complementare sostenendo progettazioni di tipo individualizzato con gli ospiti del Centro Socio Riabilitativo Galassia di Fusignano. - Pubblicazione periodica di un giornalino pensato, scritto, stampato da un gruppo di persone disabili supportate da volontari e operatori esperti in comunicazione e giornalismo, elaborazione partecipata di materiali informativi, incontri fra i promotori e i destinatari con la collaborazione del tutor operatore informatico. Associazioni che collaborano attivamente alla rete dei servizi destinati alle persone disabili: - ANFFAS, - Ass.Genitori siamo qui, - Centro Il Picchio, - Casa Novella Ass.S.Giuseppe S.Rita, - AUSER, - Coop. CIALS, - Comitato Handicap Alfonsine, - Ass.AICE-ER, - Casa della Carità, - Ass.Lugo per gli Altri, - ecc. Volontari e operatori dei soggetti coinvolti Assistente Sociale Coord area disabili S.S. Ausl A.S. territoriali Incremento delle azioni/progetti realizzati vs.anno 2008 Previsione di cui di cui di cui di spesa risorse risorse FRNA totale comunali regionali (risorse regionali) € 115.000 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 € 60.000 di cui Fondo nazionale NA di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale Soggetti che collaborano alla rete dei servizi: € 55.000 184 RESIDENZIALITÀ’ 56 L’OFFERTA DI RESIDENZIALITA’ DELLA RETE DISTRETTUALE DEI SERVIZI PER ANZIANI: CASE PROTETTE/RSA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani X □ Immigrati stranieri Disabili □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione □ della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Anziani Assistenza residenziale Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture residenziali per anziani e disabili” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila Enti Gestori di CP/RSA del Distretto di Lugo Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito distrettuale di Lugo Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] Anziani non autosufficienti 4. Destinatari PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 185 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche di integrazione socio-sanitaria L’offerta di residenzialità in ambito distrettuale presenta un numero di posti letto convenzionati in linea con lo standard regionale (3,2% pop. >75 anni) Obiettivo prioritario è quello di mantenere l’equilibrio dell’offerta tra i territori del distretto, l’allineamento delle rette a carico del cittadino, ed equità di prestazioni, accesso e presa in carico. Distribuzione dell’offerta: CASA PROTETTA COMUNE A. Boari CP/RSA Reale Alfonsine F.lli Bedeschi (ASP) Jus Pascendi (ASP) F. Tarlazzi (ASP) Giovannardi-Vecchi (ASP) San Rocco Sassoli (ASP) Municipale 6. Azioni previste RSA POSTI CONV.TI Alfonsine Alfonsine Bagnacavallo Conselice Cotignola Fusignano Fusignano Lugo Massa Lombarda 35 35 59 33 40 32 13 92 60 COMUNE F.lli Bedeschi (ASP) San Domenico (ASP) San Rocco Gestore Ausl POSTI CONV.TI Bagnacavallo 16 Lugo 17 Fusignano Conselice 28 18 Totale posti convenzionati 478 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Per l’anno 2009, così come più dettagliatamente illustrato nelle schede a seguire, si evidenziano i seguenti obiettivi di sviluppo: - Implementazione di progetti di cura e assistenza nelle strutture residenziali per anziani affetti da demenza. - Attuazione percorsi protetti, appositamente attrezzati, attraverso la realizzazione negli spazi esterni di alcune strutture gestite dall’ASP del “Giardino Alzheimer”. - Progettazione, costruzione e attuazione di interventi all’interno delle strutture residenziali tesi al miglioramento della qualità della vita delle persone non autosufficienti tutte le tipologie di ricovero (breve, temporaneo, di sollievo, medio, prolungato) Si prevede inoltre, salvo diversa determinazione da parte della Regione E.R., e così come previsto dalla programmazione triennale convenuta con gli Enti Gestori e le OO.SS., di sostenere l’eventuale aumento delle rette a carico degli utenti attingendo alle risorse del FRNA. Enti gestori delle strutture residenziali per anziani Azienda Usl di Ravenna – Distretto di Lugo Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 186 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali 10. Piano finanziario: Direttore ASP Responsabili Gestori strutture del territorio Associazioni di Volontariato, Cooperazione Sociale rispetto dei livelli assistenziali richiesti dalle caratteristiche della popolazione ospite n. ricoveri di sollievo cui Previsione di cui risorse di risorse di spesa comunali regionali totale € 373.100 € 17.284.62 Di cui per il 8 funzionamento delle strutture a gestione diretta Comune Alfonsine € 156.300 Comune Massa L. € 15.100 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) Per ORS € 5.613.968 Per accoglienza temporanea di sollievo in strutture residenziali € 231.885 di cui di cui Fondo Fondo sanitario nazionale regionale NA Residenzialità: € 2.895.437 Eventuali risorse soggetti: altri Compartecipazi one utenti Per ricoveri € 8.114.986 temporanei: € 43.937 Per progetti Assistenzial i individuali € 11.315 187 57 STRUTTURE RESIDENZIALI DI LIVELLO ALTO E MEDIO PER PERSONE DISABILI: IMPLEMENTAZIONE DELL’OFFERTA RESIDENZIALE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X Piano di Attività FRNA Disabili Assistenza residenziale – Strutture residenziali di livello alto e medio Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture residenziali per anziani e disabili” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo realizzazione Dott.ssa Marisa Ancarani, Responsabile Amministrativo Area Anziani e disabili del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo Tel. 0545 903578 Fax: 0545903591 e-mail: [email protected] 3. Referente Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del dell’intervento: Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna nominativo e recapiti c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Responsabile tecnico: A.S. Barbara Trapanese Coordinatore Area Disabili del S.Sociale Persone disabili con necessità di risposta residenziale differenziata Politiche di integrazione socio-sanitaria PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 188 L’invecchiamento dei genitori, o di familiari non in grado di farsi carico dei bisogni di cura di persone con gravi disabilità, spinge ad un aumento della richiesta di residenzialità, che oltre a non trovare risposta a livello di zona per la carenza storica di posti letto, richiede comunque strutture in grado di rispondere a bisogni fortemente diversificati. Le famiglie, spesso, manifestano difficoltà a sostenere situazioni che richiedono notevoli carichi assistenziali con conseguenze non solo di carattere economico, ma anche di disagio sociale e di minori opportunità di integrazione. La costruzione di progetti individualizzati evidenzia la necessità di poter utilizzare forme flessibili di risposta anche di tipo residenziale (v. Progetto. “Accoglienza temporanea di sollievo in strutture residenziali e/o in strutture semi-residenziali”) La residenzialità temporanea, fino ad ora possibile solo presso il Centro Residenziale di Bagnacavallo, rappresenta un supporto significativo che può consentire la progettazione di ricoveri di sollievo quando la famiglia è in difficoltà o in attesa di un posto residenziale idoneo. L’attivazione dell’ASP nel Distretto di Lugo ha aperto una nuova opportunità attraverso la quale possono essere rivalutate tutte le risposte possibili in integrazione coi servizi per anziani . In particolare si prevede nell’anno, con proseguimento dell’attività nel triennio: 6. Azioni previste - Attivazione di un Gruppo di lavoro congiunto fra Servizio sociale, ASP, gestori delle strutture residenziali presenti sul territorio, che preveda anche il coinvolgimento delle Associazioni delle famiglie delle persone disabili, con l’obiettivo di valutare l’implementazione dell’offerta sia rispetto alla residenzialità di livello alto sia rispetto a forme di residenzialità in comunità-alllogio/alloggi protetti. - Studio di fattibilità per l’ampliamento della rete territoriale finalizzato a: • incremento dei p.l. convenzionati con il C.S.R.R. Casa della Carità • utilizzo di 1 p.l. aggiuntivo, già autorizzato, con l’obiettivo di dare risposte temporanee programmate e di emergenza. - Ridefinizione della convenzione con la Casa della Carità secondo la programmazione che sarà definita nell’ambito dell’applicazione della normativa relativa all’accreditamento dei servizi socio-sanitari. Nel corso dell’anno 2009 permarrà l’attività del Centro Socio Riabilitativo Residenziale “La Girandola con sede a Bagnacavallo c/o la RSA con n.4 posti, di cui 2 per ricoveri temporanei di sollievo; le giornate di presenza previste per n. 2 p.l. residenziali ammontano a n. 670. La Casa della Carità, autorizzata per n. 12 posti disabili residenziali, dal 2008 ha avuto l’autorizzazione per un nuovo posto per ricoveri temporanei/di emergenza. E’ attualmente convenzionata per n.6 posti, con la previsione di allargare i posti convenzionati nel corso del 2009, compreso 1 posto per l’emergenza. Le giornate di presenza previste per i 6 posti già convenzionati ammontano a n°.2150, con la prevision e di ulteriori 700 giornate La C.S.S. Roncadello di Massa Lombarda, autorizzata per n. 8 posti, ospita persone provenienti anche da territori limitrofi. Vi sono attualmente inseriti n.2 utenti del nostro distretto e n.2 in carico al Servizio di Salute Mentale. La carenza di posti letto nel Distretto rende necessario ricorrere a strutture residenziali fuori dal territorio del distretto stesso. Al 31.12.2008 risultano inseriti in strutture residenziali fuori distretto n. 22 persone disabili, fra questi PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 189 n.10 fuori provincia, il cui inserimento è previsto in prosecuzione nel corso del 2009, oltre a n. 2 utenti per i quali si rende indispensabile l’inserimento in struttura residenziale. L’offerta di accoglienza per la tipologia di utenza che necessita di risposta residenziale di livello medio, rappresentata dalla Comunità Alloggio O.P.M, autorizzata per n.14 p.l., non è attualmente sufficiente rispetto al bisogno. Nel corso del 2009 sarà avviata la procedura per l’aumento dei posti autorizzati; ciò aumenterà la capacità di accoglienza territoriale ampliando l’offerta di posti residenziali di livello medio. Proseguiranno gli inserimenti di 5 disabili del nostro Distretto c/o la struttura, oltre a n.2 in strutture fuori distretto. Per quanto riguarda la residenzialità per i disabili gravissimi si prevede la prosecuzione dei 7 casi in carico al 31/12/2008 oltre ai nuovi casi valutati dall’UVD. Nel corso dell’anno 2009 si darà applicazione alla D.G.R. n°1230/2008 ponendo a carico del FRNA i costi relativi ai nuovi casi e alle nuove tipologie di intervento. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Per la residenzialità disabili gravissimi (DGR 2068/04) al 31.12.2008 risultano ricoverate n. 8 persone (nell’anno n.13 persone per n. 2.750 giornate). Nel corso dell’anno 2009, in applicazione della DGR n. 2068/2004, verranno garantiti, presso le strutture individuate, i ricoveri degli utenti già ricoverati nel corso dell’anno 2008, presumendo un lieve incremento rispetto all’anno 2008. Servizio sociale Soggetti gestori: ASP, Casa Della Carità, Opera Padre Marella, Cooperativa di Solidarietà Sociale Associazioni delle famiglie Responsabile Amministrativa Servizio sociale Area disabili A.S. Coordinatore Area disabili Direttore ASP Responsabili Gestori strutture del territorio Rappresentanti delle Associazioni delle famiglie n. nuovi posti letto per residenzialità temporanea e/o definitiva Previsione di cui di cui di spesa risorse risorse totale comunali region ali € Livello alto: 2.146.484 € 260.000 10 Piano finanziario Livello medio: € 30.000 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA Livello alto: € 1.078.000 Livello medio: € 165.000 Disabili gravissimi (2068/04): € 181.568 di cui di cui Fondo Fondo San. Naz. Reg. N.A. € 221.916 per disabili gravissimi DGR 2068/04 Eventuali risorse soggetti altri Compartecipazi one utenti: Livello alto: € 180.000 Livello medio: € 30.000 190 58 SPERIMENTAZIONE E INNOVAZIONE: NUOVI PERCORSI TERAPEUTICI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 11 “Innovazione e sviluppo nell’ambito delle strutture residenziali per anziani e disabili” 1. Soggetto capofila Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento Ausl di Ravenna: Distretto di Lugo (Comune, forma Asp La Bassa Romagna associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo realizzazione Responsabili tecnici: - Dott. Nicola Allegri Asp Bassa Romagna tel. 0545212280 e-mail [email protected] - Dott.ssa Carla Calderoni Asp Bassa Romagna tel. 054561308 e-mail 3. Referente [email protected] dell’intervento: - Coordinatori delle Case Protette. nominativo e recapiti Dott.ssa Miriam Di Federico, Responsabile M.O. Anziani e Disabili del Distretto di Lugo –AUSL di Ravenna c/o V.Masi,24 Lugo Tel 0545 213441 e-mail: [email protected] - Anziani non autosufficienti affetti da patologie di declino cognitivo e Alzheimer che risiedono nelle strutture protette “Sassoli” e “Bedeschi”. 4. Destinatari - Anziani non autosufficienti che risiedono nelle strutture protette del Distretto di Lugo. 5. Eventuali Integrazione socio-sanitaria, attività di volontariato interventi/politiche integrate collegate - Allestimento strutturale degli spazi verdi posti all'esterno delle Case Protette Sassoli di Lugo e Bedeschi di Bagnacavallo per l'idonea accoglienza degli ospiti affetti da declino cognitivo per i quali è indicato il 6. Azioni previste trattamento terapeutico (azione riferita alle proposte già attivate per i Contributi in Conto Capitale LR 5/2004). PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 191 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) - Interventi di miglioramenti bioclimatici per gli interni delle strutture - Progettazione e studio per adeguamento strutturale e terapeutico per l'idonea accoglienza e assistenza degli ospiti per i quali è indicato il trattamento terapeutico relativo alle malattie degenerative inerenti l’Alzheimer all’interno di una o più strutture residenziali gestite dall’Asp - Gli spazi dovranno essere studiati e dotati di appositi attrezzature ed ausili rivolti a persone che soffrono di tali disturbi, affinché l’ospite possa muoversi ricevendo stimolazioni continue. - Studio di specifici progetti mirati alla sperimentazione di terapie innovate come la musicoterapia e la terapia assistita con animali. ASP Bassa Romagna, Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Strutture Protette del Distretto, Ausl, Cooperazione Sociale, Associazioni di Volontariato, Cinoservizio di Lugo Operatori sociosanitari, referente delle attività assistenziali, coordinatore di struttura, infermiere professionale su attività programmata, volontari, psicologi, musicoterapeuta Controllo del wandering ed in generale delle manifestazioni psico fisiche conseguenti alle malattie degenerative, in specifico morbo di Alzheimer, con conseguente riduzione del disagio socio-sanitario; aumento del benessere individuale Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: Giardini adeguamenti strutturali: € 430.600 di di cui risorse comunali e Creazione di nuclei Alzheimer: valutazione dei costi PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse regionali Giardini: € 190.300 (Contributi in Conto Capitale LR 5/2004) di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) Risorse da Bilancio ASP 192 VULNERABILITA’ SOCIALE ED INCLUSIONE Coordinatori: Mauro Corzani – Responsabile Servizi Sociali, Comuni di Bagnacavallo e Fusignano Pietro Nucera – Responsabile CSM Lugo Assessore referente: Ombretta Toschi – Assessore politiche Sociali, Comune di Lugo Assistente Sociale Coord. Area referente: Francesca Gallegati – Adulti in disagio PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 193 59 INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO PER LE PERSONE IN SITUAZIONE DI INDIGENZA E/O DISAGIO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani X Disabili X Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale X Dipendenze X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito distrettuale di Lugo Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed 3. Referente inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; nominativo e recapiti e-mail [email protected] Persone in situazione di indigenza e/o disagio 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Politiche dell’immigrazione Politiche della casa Politiche del lavoro Politiche di economiche Politiche sanitarie e socio-sanitarie La povertà è cambiata non riguarda solo situazioni estreme, oggi si qualifica maggiormente come orizzonte di rischio a cui una parte sempre più consistente della cittadinanza risulta esposta. Si stanno affacciando forme di povertà legate non alla disoccupazione, ma al lavoro, un lavoro fattosi precario e mal pagato; i confini dell’inclusione si sono assottigliati e sempre più le persone,soprattutto se non hanno valide reti familiari necessitano di interventi economici a supporto del reddito. Le azioni a sostegno del reddito previste per l’anno 2009 sono; - Erogazione di contributi economici mensili continuativi - Erogazione di contributi economici straordinari anche ripetuti nel corso dell’anno - Erogazione di prestiti sull’onore (vedi area famiglia e minori) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 194 - Esonero ticket - Assunzione costo per fornitura pasti - Erogazione di contributi economici mensili legati alle esperienze di inserimento sociale in ambito lavorativo od esperienze di inserimento lavorativo propedeutiche al collocamento al lavoro - Erogazione di compensi economici mensili connessi alle esperienze di inserimento sociale in ambito lavorativo o di inserimento lavorativo propedeutico alla collocazione al lavoro - Integrazione rette per ricovero temporaneo in strutture socio sanitarie (es R.S.A) per fare fronte a bisogni legati ad eventi traumatici che richiedono assistenza tutelare temporanea. Per omogeneizzare i criteri per la valutazione del bisogno tutte le richieste di aiuto economico sono regolamentate da un Regolamento Assistenza (applicazione ISEE) e sono esaminate dalla Commissione Assistenza della Zona di Lugo. Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna 7. Istituzioni/attori Comuni del Distretto Sanitario di Lugo sociali coinvolti Ser.T. Centro di Salute Mentale 8. Risorse umane Assistenti Sociali che si prevede di Referenti tecnici e personale amministrativo Servizio Sociale Unione Comuni impiegare della Bassa Romagna N. Contributi economici erogati sia continuativi che straordinari 9. Risultati attesi in N.Prestiti sull’onore erogati relazione a indicatori N,contributi erogati per pagamento pasti regionali/distrettuali N. contributi erogati per esperienze legate all’inserimento lavorativo (da esplicitare) N, integrazioni retta Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui risorse di cui risorse di cui di cui comunali regionali FRNA Fondo nazionale Risorse umane € 215.954,88 € 40.895,12 NA + + risorse Fondo Locale umane – area € 256.850, di cui povertà) - € 98.000 per erogazione contributi: - € 158.850 per Borse lavoro (compreso Pro Labor SSM) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo sanitario regional e Eventuali risorse altri soggetti risorse umane Ausl 195 60 INTERVENTI VOLTI ALL’INSERIMENTO O AL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari X Infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani X Disabili □ Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale X Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” e numero 2 “Azioni per la sostenibilita’ economica, competitivita’ e coesione sociale” 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna 2. Ambito territoriale di realizzazione Distretto di Lugo Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; e-mail [email protected] 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Dott.ssa Giovanna Briccolani, Resp. Sett. Servizi alla Popolazione, Comune Alfonsine, tel 0544/866637, e-mail [email protected] Persone in condizione di svantaggio sociale o in condizioni psico fisiche precarie, in situazione di disabilità, minori fragili, individuati dagli operatori del Servizio Sociale, per i quali si ritiene opportuno avviare o mantenere un percorso di inserimento sociale in ambito lavorativo e/o di inserimento 4. Destinatari lavorativo. Persone in carico ai servizi sanitari (assunzione di sostanze e/o problematiche psichiatriche) per i quali si ritiene opportuno avviare o mantenere un percorso di inserimento sociale in ambito lavorativo e/o di inserimento lavorativo 5. Eventuali Politiche del lavoro, del sostegno al reddito, sanitarie interventi/politiche integrate collegate PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 196 Si intende proseguire il progetto già inserito nel P.A 2005 in attuazione della delibera del Consiglio Regionale E.R. n. 615/2004, avviato nell’ottobre 2005,con il mantenimento dell’operatore coordinatore degli interventi a sostegno dell’inserimento al lvoro e dei due operatori incaricati di seguire i progetti di inserimento lavorativo di persone disabili e di persone in condizione di svantaggio sociale compreso i minori. Continuazione dei progetti n.31 e n.32 del P.A. 2007 già avviati negli anni precedenti e n.33 del P.A. 2008. Le azioni previste per l’anno 2009 sono le seguenti: - Applicazione del Regolamento “Linee guida per gli inserimenti lavorativi; - Consolidamento del coordinamento degli interventi finalizzati all’inserimento sociale in ambito lavorativo e/o di inserimento lavorativo attivati dal Servizio 6. Azioni previste Sociale orientato ad una maggiore integrazione con il sistema a rete territoriale (AgenziaSIIL,Centro per l’impiego,Servizi sanitari,Cooperazione sociale); - Rafforzamento del sistema a rete attraverso la partecipazione ai Nuclei di Valutazione in stretta connessione con il Centro per l’impiego e con il SIIL; - Implementare l’attività degli educatori / mediatori per il lavoro incaricati di seguire gli inserimenti sociali in ambito lavorativo; - Implementazione degli inserimenti sociali in ambito lavorativo per le persone non immediatamente collocabili al lavoro che si trovano in situazione di disabilità e/o vulnerabilità sociale/sanitaria e per i minori fragili ; - Promozione dell’autonomia delle persone in situazione di svantaggio sociale implementando i percorsi volti al collocamento al lavoro in collaborazione con il SIIL; - Svantaggio. Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna Agenzia SIIL Centro per l’Impiego 7. Istituzioni/attori Aziende del territorio sociali coinvolti Cooperazione Sociale Servizi Sanitari (Ser.T Centro Salute Mentale) Associazioni e volontariato 1 educatore coordinatore 8. Risorse umane 2 educatori/ mediatori per il lavoro ( a carico Comuni e sanità) che si prevede di 1 Coordinatore e 4 educatori/mediatori SIIL ( a carico provincia e comuni) impiegare Assistenti Sociali dei vari servizi socio sanitari N persone che partecipano alla sperimentazione di inserimento lavorativo per 9. Risultati attesi in fasce svantaggiate effettuata in collaborazione con l’Agenzia SIIL relazione a indicatori N.adulti che beneficiano di un inserimentoi sociale in ambito lavorativo regionali/distrettuali N. progetti attivati dai servizi sanitari (Ser.T – C.S.M) (da esplicitare) N: assunzioni al lavoro Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui risorse di cui di cui FRNA comunali risorse regionali (risorse Costi di attività regionali) ricompresi spesa Quota parte socio sanitaria dei della quota singoli Comuni e indistinta del SS Associato Fondo delle aree povertà Locale ed esclusione sociale e disabili PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazion ale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 197 61 PROMOZIONE DEL LAVORO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X □ Giovani Disabili Anziani X □ Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale X Dipendenze X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X □ □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” e numero 2 “Azioni per la sostenibilita’ economica, competitivita’ e coesione sociale” 1.Soggetto capofila Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Distretto di Lugo realizzazione Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed inclusione del Servizio Sociale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna 3. Referente c/o – Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; dell’intervento: e-mail [email protected] nominativo e recapiti Dott.ssa Giovanna Briccolani, Resp. Sett. Servizi alla Popolazione, Comune Alfonsine, tel 0544/866637, e-mail [email protected] Persone in condizione di svantaggio sociale o in condizioni psico fisiche precarie, in situazione di disabilità, minori, individuati dagli operatori del Servizio Sociale, per i quali si ritiene opportuno avviare o mantenere un percorso di inserimento sociale in ambito lavorativo o di inserimento 4. Destinatari lavorativo. Persone in carico ai servizi sanitari (assunzione di sostanze e/o problematiche psichiatriche) per i quali si ritiene opportuno mantenere o avviare un percorso di inserimento lavorativo 5. Eventuali Politiche del lavoro, del sostegno al reddito, sanitarie. interventi/politiche integrate collegate L’inserimento al lavoro di fasce deboli si presenta come una operazione connotata da una doppia complessità: la prima è rappresentata 6. Azioni previste dall’organizzazione del mondo del lavoro ove sono presenti nuove tecnologie che tendono a far scomparire le occasioni di lavoro a basso PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 198 profilo professionale, la seconda è rappresentata dalle persone svantaggiate con cui, al di là dell’apprendimento di specifiche competenze professionali, occorre “ricostruire” attraverso percorsi accompagnati una motivazione al lavoro indispensabile e necessaria per lo sviluppo dell’autonomia. La situazione di fragilità in cui si trovano gli adulti esclusi dal mercato del lavoro ed i giovani problematici inoccupati porta con sé un forte rischio di esclusione e diventa pertanto indispensabile creare strumenti e modalità di comunicazione tra il mondo del lavoro ed il mondo dello svantaggio per evitare ulteriori forme di emarginazione. Il progetto prevede due fasi di attuazione (anni 2009/2010) 1° fase ( anno 2009) Azioni previste: - Condivisione e validazione, da parte di tutti i servizi e le agenzie del territorio che si occupano di inserimento lavorativo delle fasce deboli, di una metodologia di lavoro comune che comporti, nel rispetto delle specificità di ogni servizio e delle disposizioni legislative in materia, l’adozione di procedure, percorsi e strumenti comuni per gli interventi di accompagnamento al lavoro. - Definizione di un nuovo strumento di lavoro per l’inserimento sociale in ambito lavorativo delle persone disabili/svantaggiate che non possiedono le potenzialità per essere collocate al lavoro (ISAL) - Individuazione di modalità e strumenti, attraverso un confronto/collaborazione con il “tavolo delle imprese” costituitosi a livello distrettuale, per sensibilizzare il mercato del lavoro relativamente all’inserimento lavorativo delle fasce deboli e per reperire nuove aziende disponibili a collaborare con i servizi nell’ottica di costruzione di un “Territorio Socialmente Responsabile” . 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 2° fase ( anno 2010) Azioni previste - Costruzione di una “mappa delle aziende” del territorio disponibili a collaborare con i servizi che si occupano di inserimenti lavorativi. - La mappa, fruibile da tutti i servizi che operano nel settore, potrà agevolare gli operatori nell’abbinamento utente/azienda e nella ricerca di nuove postazioni per sperimentare percorsi di accompagnamento al lavoro ed eviterà la concentrazione nella stessa azienda di tipologie di inserimento troppo eterogenee ed incompatibili. Servizio Sociale Servizi sanitari Agenzia SIIL Centro per l’impiego Cooperative sociali Centri di formazione Professionale Imprese Assistenti Sociali Operatori SIIL Operatori Centri di Formazione professionale Operatori Cooperazione Operatori Centro per l’Impiego Anno 2009Sistematizzazione delle procedure e percorsi per l’accesso ad interventi di accompagnamento al lavoro Implementazione ISAL Incontro con “Tavolo delle imprese” PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 199 10. Piano finanziario: Previsione di di cui di cui di cui risorse risorse FRNA spesa totale comunali regionali (risorse regionali) Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) 200 62 LA RETE DI SUPPORTO E DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL CONTRASTO ALLE POVERTÀ ESTREME: COLLOBORAZIONE CON IL VOLONTARIATO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani X Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed 3. Referente inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; nominativo e recapiti e-mail [email protected] Persone in situazione di povertà e/o vulnerabilità socio sanitaria che 4. Destinatari accedono per chiedere interventi sia al Servizio Sociale che direttamente alle Associazioni di volontariato Politiche di sostegno al reddito 5. Eventuali Politiche di inclusione sociale interventi/politiche Mercato del lavoro integrate collegate Politiche sull’immigrazione La collaborazione fra gli operatori del servizio sociale ed i volontari è divenuta ormai prassi consolidata di lavoro, costituisce un fattore di crescita reciproca della capacità di operare in un’ottica di rete e un approccio innovativo ai problemi con aggregazione di risorse in risposta alla complessità dei bisogni emergenti nell’area della marginalità sociale. Le azioni previste per l’anno 2009 finalizzate al consolidamento del progetto 6. Azioni previste sono : - Riconferma degli accordi di collaborazione fra il Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna ed il Centro di Solidarietà per lo svolgimento ed il consolidamento delle attività di: •Sportello Accoglienza per ascolto ed orientamento al lavoro; PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 201 •Consolidamento delle prese in carico comuni fra pubblico e privato sociale con attivazione di progetti socio assistenziali integrati finalizzati all’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse; •Qualificazione del Banco di Solidarietà nella sua funzione di Banco Alimentare e di Banco Farmaceutico; •Ritiro e distribuzione di alimentari dal Banco Alimentare per conto di altri enti; •Raccolta e distribuzione di beni di prima necessità (carrozzine, lettini, abiti, ecc) per la crescita di neonati e minori implementando il nuovo intervento sperimentato nel corso dell’anno 2008. •Promozione attività del Banco .Alimentare presso aziende produttrici e attività commerciali per aumentare la dotazione dei generi di prima necessità; •Promozione delle attività di volontariato svolte dal Centro di Solidarietà per il reclutamento/coinvolgimento di altri volontari, in particolare giovani. Centro di Solidarietà di Lugo Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna Volontari del Centro di Solidarietà Assistenti Sociali 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in Aumento dei casi seguiti con progetti integrati relazione a indicatori Aumento N. persone in carico tramite la fornitura di beni di prima necessità regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: cui Previsione di cui di cui di cui di di spesa risorse risorse FRNA Fondo nazionale totale comunali regionali NA Quota parte € 10.250 € 10.250 della quota indistinta Fondo Locale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo sanitario regional e Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) Risorse umane materiali CDS 202 e 63 SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN SITUAZIONI DI GRAVI MARGINALITÀ ATTRAVERSO LA FORNITURA DI VIVERI E BENI PER LA PRIMA INFANZIA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza X □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione X sociale Salute mentale X Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed 3. Referente inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; nominativo e recapiti e-mail [email protected] Famiglie in situazione di grave marginalità e povertà con presenza di figli 4. Destinatari minori. 5. Eventuali Politiche di contrasto alla povertà e sostegno al reddito interventi/politiche Politiche sociali integrate collegate Trattasi di un progetto ormai consolidato che vede la piena collaborazione fra le associazioni del territorio, che hanno concordemente affidato tale attività alla CRI,un punto unico individuato a livello distrettuale per la distribuzione di alimenti e pannolini per la prima infanzia, e l’integrazione con il servizio pubblico in quanto l’accesso degli utenti a tale beneficio viene concordato con gli operatori del servizio Sociale secondo criteri condivisi. 6. Azioni previste La presa in carico per ogni minore si protrae fino al compimento del primo anno di vita. Azioni per l’anno 2009 - Consolidamento del progetto e della metodologia di attuazione. - Conferma della Croce Rossa Italiana quale punto di erogazione del beneficio PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 203 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Caritas locali,Centro di Solidarietà di Lugo,Centro di ascolto di Bagnacavallo, C.R.I.. Assistenti Sociali, Volontari delle associazioni,volontari della C.R.I N. minori presi in carico fino al primo anno di vita N. nuclei familiari in carico per il banco alimentare. Previsione di di cui di cui risorse di cui spesa totale risorse regionali FRNA comunali (risorse regionali) € 6.000 € 6.000 Quota parte della quota indistinta Fondo Locale PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA di cui Eventuali risorse altri Fondo sanitario soggetti regionale Risorse umane a materiali dei soggetti coinvolti 204 64 LUNGA ASSISTENZA E BISOGNI COMPLESSI: UN GRUPPO DI STUDIO PER IL GRAVE DISAGIO E LA FRAGILITÀ PSICHICA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X X □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” 1.Soggetto capofila Ausl – DSM: Centro di salute mentale del Distretto di Lugo dell’intervento DSM U.O di Riabilitazione Psichiatrica –Distretto di Lugo, (Comune, forma Unione dei Comuni della bassa Romagna. associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Ambito distrettuale di Lugo di realizzazione Dott. Pietro Nucera - CSM di Lugo-Tel. 334/6472400, email: [email protected]; 3. Referente Ass.Soc. Francesca Gallegati, tel. 0545 903588, email: [email protected]; dell’intervento: nominativo e recapiti Ed. Prof. Fiorenzo Salvatori - Centro di Riabilitazione Psichiatrica “Strappa”, email: [email protected] - Tel. 0545/34002 4. Destinatari Persone con fragilità psichica e bisogni complessi. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche sociali, Politiche sanitarie. Costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare che si occupi di: 6. Azioni previste 1) PERSONE CON BISOGNI COMPLESSI: predisposizione di un protocollo per la presa in carico ed individuazione di percorsi integrati per fornire prioritariamente assistenza domiciliare e percorsi di supporto territoriale. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 2) LUNGO ASSISTENZA: al fine di valutare i pazienti inseriti in strutture residenziali, individuando eventuali ricollocazioni più appropriate in altre strutture. Strutture Residenziali pubbliche e private Ausl - Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna; PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 205 8. Risorse umane Operatori sanitari e sociali e delle strutture residenziali che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in - Protocollo per la presa in carico di pazienti con bisogni complessi; relazione a indicatori - Miglioramento dell’appropriatezza dell’inserimento regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui risorse comunali Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse di cui FRNA regionali (Fondo sociale (risorse locale e Fondo regionali) famiglia) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventu ali risorse altri soggetti 206 65 SUPPORTED HOUSING: VERSO UNO SPAZIO VISSUTO CONSAPEVOLE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ Giovani □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita san Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X X □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” 1.Soggetto capofila Ausl – DSM: Centro di salute mentale del Distretto di Lugo dell’intervento DSM U.O di Riabilitazione Psichiatrica –Distretto di Lugo, (Comune, forma Unione dei Comuni della Bassa Romagna associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo realizzazione Dott.ssa Claudia Costa U.O. Riabilitazione, Tel 335/6881445, 3. Referente email: [email protected] dell’intervento: Ass. Soc. Cristina Castaldini C.S.M. Lugo, viale Masi, 18 – nominativo e recapiti Tel 0545/213465, email: [email protected] Persone con fragilità psichica in carico al DSM 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Politiche socio-sanitarie, politiche abitative e assetto urbano - Individuazione con gli Enti Locali e con altri soggetti istituzionali (ASP) di n° 2/3 appartamenti in zone urbane, forniti di servizi e raggiungibili dai mezzi di trasporto, finalizzati a progetti riabilitativi di “supported housing”, propedeutici alla vita indipendente nelle fasi di remissione e inserimento sociale; - Definizione di regolamenti di utilizzo degli appartamenti supportati; - Individuazione/valutazione delle persone che esprimono bisogni abitativi in autonomia. Enti locali, Uffici-case intercomunali, ASP., Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Ausl di Ravenna, Associazioni, Cooperative di costruzione. Operatori sanitari e sociali dei servizi socio-sanitari, rappresentanti di cooperative sociali e del terzo settore, di Enti Locali ed ASP. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 207 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) - Individuazione di almeno un appartamento - Definizione di regolamenti di utilizzo degli appartamenti supportati Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui di cui di cui risorse risorse FRNA comunali regionali (risorse Risorse umane e regionali) materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventu ali risorse altri soggetti 208 66 IL DISAGIO PSICHICO TRA COLLOCAMENTO E OCCUPABILITÀ INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze X X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita san Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza X X □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabelle Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” e numero 2 “Azioni per la sostenibilità economica, competitività e coesione sociale” 1.Soggetto capofila Ausl – DSM: Centro di Salute Mentale del Distretto di Lugo dell’intervento DSM U.O di Riabilitazione Psichiatrica –Distretto di Lugo, (Comune, forma Unione dei Comuni della Bassa Romagna. associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Ambito distrettuale di Lugo realizzazione Ed. Prof. Fiorenzo Salvatori - Centro di Riabilitazione Psichiatrica “Strappa” via Cento - Lugo, email: [email protected] - Tel. 0545/34002; 3. Referente Ass.Soc. Ivana Pasini, Unità di Riabilitazione Psichiatrica emal: dell’intervento: [email protected]. nominativo e recapiti Ass. Soc. Cristina Castaldini C.S.M. Lugo, viale Masi, 18 – Tel 0545/213465, email: [email protected] Persone con fragilità psichica in carico al DSM 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Politiche per il lavoro finalizzate ad attivare progetti di concerto fra Enti Locali e realtà economiche e sociali locali, cooperative sociali, mercato del lavoro, per favorire opportunità di inserimento per le persone vulnerabili socialmente - Estendere l’esperienza sperimentata al “Pala Banca” di Lugo, che ha visto l’inserimento di 4 utenti per la custodia e pulizia dello stesso, ad altre forme di fragilità compatibili individuando realtà territoriali possibili, pubbliche e private nei comuni dell’Unione; - Perfezionare il modello sperimentato nel progetto suindicato (Coop. di tipo B senza tutor), individuando la figura del tutor interno alla Cooperativa come elemento qualificante la proposta di gestione delle strutture/aziende individuate. - Confrontare e condividere il percorso progettuale di inserimento lavorativo con il Consorzio AGAPE. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 209 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Enti Locali; Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Consorzio Agape e Cooperative sociali tipo B; Agenzia SIIL; Associazioni del terzo settore. Operatori sanitari e sociali dei Servizi; Rappresentanti delle Cooperative Sociali, del Terzo Settore, degli Enti Locali. Estensione del modello ad almeno una realtà territoriale e ad altre forme di fragilità compatibili individuate. Previsione di di cui di cui di cui risorse risorse FRNA spesa totale comunali regionali (risorse regionali) Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Eventuali Fondo risorse altri sanitario soggetti regionale 210 67 SISTEMA DI SERVIZI A SUPPORTO DELL’INTEGRAZIONE PER I CITTADINI STRANIERI: CENTRO SERVIZI E SPAZI DONNA INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, Prevenzione X della salute e di stili di vita sani Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto in continuità con le annualità precedenti – Area Immigrazione OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilità sociale ed inclusione” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Ambito distrettuale di Lugo Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed 3. Referente inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento: c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; nominativo e recapiti e-mail [email protected] 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste - Cittadini stranieri - Cittadini italiani - Donne immigrate Politiche sociali, politiche sanitarie, politiche dell’immigrazione Centro Servizi Lo Sportello Informativo proseguirà l’intervento programmato già negli anni precedenti, sviluppando attività orientate al fruitore, ponendosi non solo come servizio di informazione, ma anche di assistenza, al fine di tendere a rimuovere gli ostacoli che possono impedire il pieno esercizio dei diritti dei cittadini stranieri, quali la facilitazione di accesso ai servizi, l’inclusione sociale e lavorativa, in un’ottica di politica per le pari opportunità. Principali attività previste: - formalizzazione, semplificazione e supporto nello svolgimento di pratiche burocratiche di assistenza per l’ottenimento di informazioni e documenti ; PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 211 - assistenza per l’attivazione di rapporti di lavoro subordinato; - assistenza per l’avvio di attività di lavoro autonomo; - assistenza per progetti di rientro in patria attivando rapporti con gli organismi nazionali e internazionali competenti; - informazioni, assistenza in materia di assistenza sanitaria; - informazioni e assistenza in materia di istruzione e formazione professionale; - orientamento legale; - assistenza legale integrata nello Sportello antidiscriminazione (che è aperto in locali collegati); - collaborazione e supporto con le strutture sanitarie e sociali; - attività di mediazione culturale; - attività di costruzione e aggiornamento di una mappa territoriale nella quale raccogliere i dati significativi delle presenze degli immigrati nel territorio del Distretto di Lugo; - sostegno e coordinamento delle Associazioni di Immigrati presenti sul territorio del Distretto di Lugo Spazi Donna Con l’obiettivo primario di integrazione delle donne e dei minori nel tessuto sociale in cui vivono, saranno sviluppate, in continuità con gli anni precedenti le seguenti azioni: - consolidamento dei punti d’incontro propedeutici allo sviluppo di ulteriori processi integrativi in linea con il mutamento dei bisogni espressi dalle utenti; - informazione e conoscenza delle opportunità offerte dai servizi sociali, sanitari ed educativi, lavorativi affiancandole nel loro utilizzo; - costruzione di relazioni positive, privilegiando momenti di socializzazione” tesi all’apprendimento della lingua e degli usi e consuetudini del contesto sociale in cui vivono; - realizzazione di una rete di solidarietà fra le utenti”( auto-aiuto); - organizzazione di incontri tematici relativi alla conoscenza ed utilizzo di servizi sanitari e sociali; - prosecuzione dei laboratori già attivati e promozione di altri laboratori, in base agli interessi e ai bisogni presentati dalle partecipanti. Soggetto gestore del Centro Servizi e degli Spazi Donna: Coop.va Sociale Libra di Ravenna tramite convenzione con Unione dei Comuni della Bassa Romagna 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Soggetti coinvolti: - Comuni di Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara, Conselice, Cotignola, Fusignano, MassaLombarda, S.Agata - Associazioni degli Immigrati - Associazioni e volontariato: Gruppo U.D.I Massa Lombarda, Coordinamento Donne Pensionate C.G.I.L. Massa Lombarda, Gruppo volontari progetto AUSILIO Massa Lombarda, Associazione Cinque Palme, Associazione Darna, Associazioni di Immigrati presenti sul Territorio, Volontariato, Ass. di Conselice - Rappresentanza degli Immigrati - Operatrice responsabile dell’ufficio/Sportello Informativo - Operatrici e mediatrici degli Spazi Donna - Mediatrici linguistiche e culturali - Assistenti sociali PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 212 9. Risultati attesi in - il numero utenti, relazione a indicatori - il numero di accessi accompagnati ai servizi presenti sul territorio regionali/distrettuali - incontri di valutazione degli interventi (da esplicitare) Previsione di di cui spesa totale risorse comunali 10. Piano finanziario: € 42.500 di cui risorse regionali di cui FRNA di cui Fondo (risorse regionali) nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € 20.503,69 € 21.996,31 (Fondo sociale locale area immigrazione) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 213 PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI 68 PROVINCIA DI RAVENNA NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO CINZIA GHIRARDELLI QUALIFICA FUNZIONARIO SERVIZI SOCIALI, SANITA’ E TERZO SETTORE TELEFONO 0544 258620, FAX 0544 258601 E-MAIL [email protected] A) Dati generali del progetto 3.4.1 Titolo del progetto: SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONE: ORIENTAMENTO, CONSULENZA E ASSISTENZA IMMIGRATI COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio. NOMINATIVO Corzani Mauro ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Comuni di Bagnacavallo e Fusignano QUALIFICA: Responsabile Servizi Sociali Comune di Bagnacavallo e Fusignano TELEFONO, FAX, E-MAIL: tel 0545280869/ fax 054563747; tel 054550850/fax 054550164; [email protected], [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo X Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2007 In tal caso: [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale anno 2007 [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto: annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila: Unione dei Comuni della Bassa Romagna Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) I nove Comuni della Zona sociale di Lugo Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 214 • • • • Coop.va Sociale Libra di Ravenna Patronato ACLI, Lugo Associazioni degli Immigrati Rappresentanza degli Immigrati Soggetti attuatori Nome: Cooperativa Sociale Il Mappamondo s.c.a.r.l. tramite convenzione con Ausl di Ravenna, a cui subentrerà Coop.va Sociale Libra di Ravenna tramite convenzione con Unione dei Comuni della Bassa romagna Ragione sociale: Cooperativa Sociale a responsabilità limitata Sede Legale Coop. Libra: Ravenna, via Circonvallazione al Molino, 14, Telefono 0544 215651 fax 211840 succursale a Lugo via Cento n 46 telefono e fax 0545 35426 Altri soggetti partecipanti (elencare): Nodi antenna: Spazio Donna di Massa Lombarda Spazio Donna di Conselice Sportello ACLI C) Descrizione del Progetto Contesto Locale La presenza di stranieri nella Provincia di Ravenna è in costante crescita, come confermato dai dati statistici elaborati dal competente Osservatorio Provinciale. Il dato medio complessivo si attesta su circa l’8% nei Comuni dell’Unione, ma dall’analisi della popolazione per fasce d’età, si può notare che tra le classi più giovani la percentuale registra punte sensibilmente più elevate. Una società destinata ad essere sempre più multietnica comporta la necessità di sviluppare azioni e programmi in grado di favorire l’integrazione tra culture diverse e di evitare l’insorgere di comportamenti discriminatori, che tuttavia possono essere rivolti non solo nei confronti di cittadini stranieri, ma di una platea di soggetti molto più ampia, in quanto le discriminazioni possono fondarsi su altri aspetti quali il sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap o le tendenze sessuali. La trasformazione in senso multietnico del nostro paese è una sfida culturale che presuppone l’acquisizione di strategie per la prevenzione ed il superamento di forme di discriminazione e xenofobia, condizione indispensabile per evitare conflitti interculturali e per costruire una società democratica e non discriminante. In modo particolare si evince un trend di aumento della percentuale di presenza nei distretti sanitari Ravenna, Lugo e Faenza seppure con picchi percentuali diversi, soprattutto per quanto attiene l’aumento di giovani. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 215 Obiettivi del progetto Pur essendo complesse e molteplici le forme attraverso le quali possono esprimersi comportamenti antidiscriminatori, il progetto si rivolge in modo particolare ai cittadini stranieri, quale target di particolarmente sensibile al fenomeno. Tramite la valorizzazione dei punti di informazione specialistica già presenti nella zona sociale con funzioni di orientamento e consulenza per stranieri si intende perseguire ulteriori obiettivi quali: a) Ascoltare il disagio e le discriminazioni subiti dai cittadini stranieri; b) Avviare un percorso, anche di consulenza legale, per la soluzione dell’azione discriminatoria subita. c) Costituire un monitoraggio costante territoriale sulle principali forme di discriminazione, per implementare le informazioni eventualmente richieste dal costituendo osservatorio Regionale e consentire la contestuale predisposizione di un report provinciale contenente i dati delle tre Zone sociali. d) Attivare la messa in rete dello sportello con i servizi esistenti sul territorio e con strutture simili e istituzioni a livelli più alti. e) Inserire il progetto nell’ambito delle iniziative e dei programmi volti a tutelare l’esercizio dei diritti degli stranieri e il loro inserimento sociale; f) Sensibilizzare tutti i soggetti che possono costituire un efficace punto di ascolto e di rilevazione dei fenomeni di discriminazione. A Lugo l’apertura di un punto d’ascolto, presso il centro Servizi per stranieri già esistente, e già conosciuto ai cittadini stranieri, consente di avere un monitoraggio costante sulle principali forme di discriminazione e contestualmente di avviare un percorso di accoglienza del migrante. E’ un’attività del tutto innovativa che in precedenza si cercava di prendere in carico cercando di attivare opportuni percorsi verso i servizi o in collaborazione con consulenze legali volontarie. Il progetto si propone: - di caratterizzare maggiormente lo sportello informativo, come nodo di raccordo e quindi punto di referenza territoriale contro il razzismo e la discriminazione e di intervento operativo laddove si verifichino fenomeni di discriminazione promuovendo e attivando anche la consulenza legale. - di implementare l’attività degli Spazi Donna con le funzioni di nodo antenna, - di attivare antenne informative nei punti a più alta densità di presenza di cittadini immigrati; - di avviare la promozione territoriale per l’attivazione di ulteriori nodi antenna con il coinvolgimento delle risorse già presenti e radicate localmente, quali patronati e organizzazioni sindacali, consulte locali, URP, associazioni di migranti, di tutela dei diritti iscritte al registro regionale, organizzazioni per la tutela dei diritti dei disabili, delle persone anziane e degli omosessuali, Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: L’intervento che per ora è mirato alla popolazione straniera, potrà essere capace di rilevare altre tipologie di discriminazione. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 216 Capacità di collegamento in rete anche con altri programmi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (ad esempio con i Programmi attuativi e con i programmi finalizzati distrettuali) Il presente progetto è collegato ai programmi di integrazione dei cittadini immigrati ed ai programmi di contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale, progetti già inseriti nel P.A. 2008 e riproposti e/o implementati nel P.A. 2009 e precisamente: - Sistema a supporto dell’integrazione per i cittadini stranieri: Centro Servizi, Spazi Donna; - Mediazione linguistica e culturale nelle scuole, nei servizi sanitari e agli sportelli; - Promozione integrazione e rappresentanza; - Integrazione per minori stranieri non accompagnati anche attraverso la sensibilizzazione alla cultura dell’accoglienza nei confronti delle famiglie già inserite nel territorio; - Rete di supporto e di accompagnamento organizzato per il contrasto alle povertà estreme; - Interventi volti all’inserimento o al reinserimento sociale e lavorativo; - Coordinamento al lavoro di cura inteso come banca dati delle assistenti familiari che offrono la propria prestazione e formazione delle stesse; -Sportello per la regolarizzazione dei cittadini stranieri. Nel 2009 verranno consolidate le azioni intraprese negli anni precedenti andando sempre più a definire la specificità degli interventi. Questo tipo di risposta è possibile grazie ad una lettura dei bisogni del territorio effettuata da operatori che da anni lavorano nel settore. D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del paragrafo 3.4.1 della delib. di G.R. 1791/2006) Nel 2008, il Comune di Lugo, capofila della Zona sociale, ha aderito al protocollo regionale di iniziative contro la discriminazione, approvando le candidature del Nodo di raccordo e dei Nodi antenna, dati in gestione alla Coop. sociale Il Mappamondo, che opera in base all’affidamento della gestione dei servizi previsto nella convenzione con l’Ausl di Ravenna, Servizio sociale del Distretto di Lugo, che gestisce in forma associata tali servizi in virtù della delega dei 9 Comuni del Distretto fino al 31.12.2008. Il Nodo di raccordo antidiscriminazione è stato individuato presso il Centro Servizi con sede a Lugo ed i Nodi antenna presso gli Spazi Donna di Massa Lombarda e Conselice, valorizzando l’esperienza dei punti informativi e di accoglienza per cittadini stranieri già presenti nella zona sociale. E’ stata avviata la procedura per il formale riconoscimento dei nodi da parte della Regione, in base ai requisiti richiesti dalle direttive regionali, in termini di professionalità messe a disposizione, di strumentazioni tecniche utilizzate, di orari dedicati all’apertura al pubblico e alle attività di back office. Si è già attivata la partecipazione degli operatori dello Sportello a iniziative formative, organizzate a livello provinciale o regionale. Si tratterà sia di formare tutti gli operatori che operano presso i suddetti sportelli e di aggiornare permanentemente quelli già formati in coordinamento con gli altri nodi di raccordo regionali. La formazione verte sul concetto di discriminazione, la modalità d’ascolto delle vittime di discriminazione, gli aspetti giuridici, gli strumenti di tutela e prevenzione. L’attività di consulenza legale sarà curata dal legale operante presso il Centro Servizi in possesso della laurea in Giurisprudenza e dell’esperienza richiesta. L’attività sarà implementata in corso d’anno anche alla luce dei dati relativi all’utenza e alla tipologia di segnalazioni che perverranno attivando ulteriori nodi antenna con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle associazioni. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 217 Il monitoraggio dell’utenza viene già effettuato per lo sportello antidiscriminazione secondo le indicazione ricevute durante i moduli formativi. Da febbraio ad oggi si sono rivolti allo sportello 6 cittadini migranti che hanno dichiarato di essere stati vittime di discriminazione under-reporting. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Il progetto sarà coordinato dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Comune quale Ente capofila per il presente progetto. E con l’obiettivo di sensibilizzare a tali problematiche un maggior numero di sportelli allargando gli operatori formati. Sono previste riunioni periodiche per la valutazione sull’andamento del progetto e momenti formali ed informali di confronto in merito alle attività da sviluppare. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari n. dei soggetti destinatari La popolazione immigrata presente nel territorio provinciale Diretti 10 circa (nel corso del 2008 n. 6 persone già rivolte allo sportello) Indiretti: n. 30 quali gli operatori di altri sportelli, gli utenti degli sportelli che ricevono informazioni sui nodi antidiscriminazione, i soggetti e gli enti coinvolti nel progetto Luoghi/contesti per contatto con i Centro servizi di Lugo, Via Cento, 46 destinatari Spazi Donna di Massa Lombarda e Conselice con sede presso i Presidi socio-sanitari dei due Comuni Patronato ACLI, Lugo Coinvolgimento dei destinatari Campagna di informazione sull’esistenza dello sportello, attraverso comunicati stampa ai principali giornali locali, con manifesti e locandine informative (tradotte in più lingue), con inserimento della presenza dello sportello antidiscriminazione presso i siti degli Enti interessati. Realizzazione di pubblicazioni e opuscoli informativi. Si prevede di dare rilievo alle attività antidiscriminazione in occasione di incontri pubblici. Si prevede di estendere la rete dei nodi antidiscriminazione a seguito del coinvolgimento di altri soggetti che si candidino come nodi antenna. Effetti attesi : definizione qualitativa L’attivazione di nodi antidiscriminazione tende a perseguire i valori fissati dalla stessa Carta Costituzionale volti ad affermare il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva uguaglianza dei cittadini. Dal progetto ci si attende un confronto proficuo tra culture e diverse, un’effettiva integrazione dei cittadini stranieri nel contesto locale di riferimento. Le azioni che si prevede di realizzare rappresentano un’efficace forma di prevenzione nei confronti di forme di razzismo e discriminazione nell’accesso ai servizi, al mondo del lavoro, al bene casa, ecc. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 218 Effetti attesi : stima quantitativa Considerata la novità della funzione che si intende avviare, mancano dati numerici ai quali fare riferimento. Il Centro Servizi per Stranieri, riceve oltre 1.500 utenti ogni anno, quale punto di informazione specialistica in materia di immigrazione. Il progetto tende comunque a: - Favorire la raccolta del maggior numero di segnalazioni di discriminazione subite dalla popolazione immigrata. - Riuscire a dare una risposta a tutte le segnalazioni ricevute. - Attivare la consulenza legale in un numero di casi corrispondente alle richieste Il Centro Servizi di Lugo insieme agli Spazi Donna di Conselice e Massa lombardo hanno ricevuto circa 1500 contatti nel primo semestre 2008. Questi soggetti sono tutti fruitori indiretti dei nodi antidiscriminazione sui quali viene svolta un'azione di promozione. Nel 2009 continuerà inoltre ad essere svolta l’azione di promozione del servizio sul territorio presso enti e associazioni che hanno contatto con fasce a rischio di discriminazione e soprattutto verso quei soggetti che rappresentano un potenziale ampliamento della rete dei nodi antenna. Nel 2009 infatti nel territorio di Lugo verrà attivato un nuovo sportello antidiscriminazione presso il patronato ACLI. E’ importante sottolineare che la azioni di supporto all’antidiscriminazione saranno aperte a tutte le forme e non solo a quella razziale. E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto Oltre alle specifiche attività che vengono svolte all’interno della zona sociale, ai fini della promozione e della visibilità dei nodi antidiscriminazione, sono previste riunioni periodiche, tra le tre zone sociale, con il coordinamento dei competenti uffici del Comune di Ravenna quale Ente capofila. Si prevede di realizzare inoltre: - l’analisi del fabbisogno formativo degli operatori degli sportelli e programmazione comune dei corsi formativi; - l’organizzazione delle attività dei Punti antidiscriminazione suddivise fra quelle di sportello, da condursi direttamente a contatto con l’utenza (front-office) e quelle da condursi all’interno del servizio o in rete con il territorio e con istituzioni di livello superiore (back-office); - l’articolazione di un adeguato orario di apertura settimanale che consenta di svolgere le attività di ascolto e intervento sulle richieste di aiuto; - l’attivazione di percorsi di segnalazione che garantiscano l’anonimato dell’utente con fax, segreteria telefonica e indirizzo di posta elettronica dedicati; - l’attività di consulenza e orientamento legale. - l’attività di monitoraggio sulle principali forme di discriminazione sorte nel territorio della Zona sociale; - il coordinamento con altri tavoli che trattano di esclusione e marginalità sociale e di problematiche relative alla condizione dei cittadini stranieri PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 219 Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° Qualifica Livello Formazione Specifico 1 1 1 A.S.Coord. Area Adulti per coord. progetto Diploma Assistente sociale Responsabile di servizio per progettazione Laurea in Pedagogia Esperto in materia di normative Laurea in Giurisprudenza sull’immigrazione 1 Operatore Sportello antidiscriminazione Laurea 1 Mediatore culturale Diploma (aggiungere tante righe quanti sono gli operatori previsti) Orario/ settimana 1 0,5 1 3 1,5 E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. Potranno essere coinvolte le associazioni rappresentative di cittadini stranieri, secondo modalità da definirsi. F) Attività precedenti Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto La Coop. Libra che gestirà le attività che fino al 2008 erano in capo alla Coop. Il Mappamondo, presenta lunga esperienza nelle attività rivolte alla pop0olazione straniera: essendo una delle cooperative socie del Consorzio Mappamondo ne ha sempre gestito attività in convenzione fra cui quelle nel Distretto di Lugo. Dal 1989 Coop. Libra gestisce attività a favore della popolazione immigrata a partire da centri di prima accoglienza, spazi donna, sportelli informativi, servizi di supporto all’inserimento lavorativo ma anche studi, ricerche e iniziative culturali su tutto il territorio provinciale e non solo. G) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) Il progetto è stato discusso all’interno dei gruppi tematici per la costruzione dei Piani di Zona e presentato nei Tavoli per l’Immigrazione. L’informazione avviene, inoltre, tramite comunicati, conferenze stampa, volantini (tradotti anche in più lingue), giornali in multilingue, stesura di report sull’osservatorio delle discriminazioni. La Cooperativa Libra predisporrà un apposito report in cui sarà evidenziata l’attività svolta. H) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste Il report di cui sopra, oltre a svolgere una funzione informativa, consente di valutare l’attività svolta, inoltre sono previsti periodici momenti di confronto e verifica dell’attività svolta. Il nodo di Lugo terrà monitorato il numero dei contatti/utenti e l’iter delle azioni svolte in capo all’Unione dei Comuni. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 220 M) Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Non sono ammissibili a contributo le spese sanitarie.Le spese generali di progettazione, di formazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale costo € 864,00 B) Spese di documentazione Totale C) Personale espressamente adibito al progetto Assistente sociale Operatore Sportello Mediatore Consulente legale Totale ore 46 Costo orario Totale ore 144 Costo orario Totale ore 46 Costo orario Totale ore 60 Costo orario Totale costo € 19 € 18,60 € 17,60 € 52 € 7.481,16 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature E) Spese di gestione: sede e materiali Totale gestione € 2.700,00 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati Totale I) Altre spese (specificare) COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 11.045,16 EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) € 4.882,16 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 6.163,00 PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 221 69 FORMAZIONE ALLA SICUREZZA SUL LAVORO DEI LAVORATORI IMMIGRATI INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale □ Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto innovativo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro”” 1. Soggetto capofila Unione Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Responsabile: Broccoli Dr Marco –AUSL/SPSAL 3. Referente 0546-602523, [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti Mancini Dr Gianpiero –AUSL/SPSAL 0544-286675, [email protected] Lavoratori stranieri immigrati 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate - Ricerca bibliografica su conoscenze e modelli di formazione. - Progettazione e realizzazione della formazione per i mediatori culturali. - Predisposizione di materiali e percorsi formativi per i lavoratori con 6. Azioni previste particolare riferimento alle differenze di provenienza geografica. - Disponibilità all’azione di mediazione, - Verifica dei modelli formativi applicati AUSL/SPSAL, Assessorato alle politiche per l’ immigrazione, Organizzazioni 7. Istituzioni/attori sindacali e Datoriali. sociali coinvolti Mediatori culturali - Esperti in materia di sicurezza sul lavoro :operatori AUSL/SPSAL (3/4), 8. Risorse umane che si prevede di - Mediatori culturali, impiegare - Esperti in problematiche immigratorie. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 222 - Relazione sulla ricerca bibliografica, 9. Risultati attesi in - Progetto di corso per formatori e firme di partecipazione, relazione a indicatori - Materiali ed unità didattiche per i lavoratori, regionali/distrettuali - Interventi effettuati in azienda/partecipazione dei lavoratori immigrati, (da esplicitare) Analisi mediante strumenti di verifica dei risultati Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui risorse comunali Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui di cui Fondo FRNA nazionale (risorse NA regionali) di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) Risorse umane 223 70 OPERATORE SUL TERRITORIO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari □ Infanzia e adolescenza Giovani □ Disabili Anziani X □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione X sociale Dipendenze Salute mentale X □ X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo – area giovani e dipendenze OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” Unione dei Comuni della Bassa Romagna 1. Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Distretto di Lugo Bassi Fabio CO.M.E.S. Coop. Sociale O.N.L.U.S. P.zza Scalelle 8 Marradi (FI) 3. Referente dell’intervento: Tel. 055-8042137 Fax 055-8042051 nominativo e recapiti Sede Operativa Opera Sociale Villa Gamberini Via Mazzini 35 Bagnacavallo (RA) Tel.- Fax : 054560226 e-mail: [email protected] - Tossicodipendenti, alcolisti (italiani e/o stranieri) - Ex-tossicodipendenti e/o ex alcolisti, che hanno terminato il percorso terapeutico riabilitativo, con un buon livello di autonomia personale - Tossicodipendenti e/o alcolisti che, presso altri servizi – residenziali o 4. Destinatari ambulatoriali – hanno raggiunto una stabilità dal punto di vista terapeutico-riabilitativo - Ex tossicodipendenti e/o ex alcolisti, persone in situazione di disagio, appartenenti al territorio 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Gli operatori offrono un servizi di accompagnamento e sostegno che mirano ad una autonomia: - Colloqui individuali (settimanali), 6. Azioni previste - Accompagnamento e ricerca di una occupazione lavorativa e sostegno nel mantenimento del rapporto di lavoro, - Sostegno alle imprese che ospitano i destinatari, attraverso un’azione PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 224 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: di supporto, - Accompagnamento nella gestione del tempo libero e dei rapporti interpersonali e amicali sviluppati nel territorio, - Accompagnamento nella gestione responsabile del denaro e nel reperire un’abitazione che si avvicini alle reali possibilità della persona, - Costituzione di un fondo economico per fornire un sostegno temporaneo e limitato alla fase iniziale di inserimento (es. pagamento cauzione per contratto di locazione, allacciamento utenze, ecc…). - Incremento delle azioni di informazione, orientamento, sostegno e assistenza ai soggetti con problematiche connesse all’uso di sostanze, nonché a quei soggetti che faticano ad avvicinarsi ai servizi istituzionali e che si trovano in una situazione di solitudine e di abbandono. - Test esami tossicologici. - Rapporti costanti e collaborazione con i datori di lavoro. - Riunioni/colloqui con gli operatori dei diversi servizi di riferimento. - Ser.T.- SIMAP di Lugo-Faenza-Ravenna - Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni - Opera Sociale A.Gamberini – Bagnacavallo - COMIL Coop. Sociale O.N.L.U.S. - IlMulino Coop. Sociale O.N.L.U.S. - Centro per l’Impiego - Imprese private - Terzo Settore, in particolare cooperative sociali di tipo B, per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate - Associazioni di volontariato - Parrocchie - Centro di Ascolto Caritas di Bagnacavallo - Associazioni sindacali - Associazioni sportive - 1 operatore part time - 2 Volontari - Promozione dell’integrazione socio-lavorativa di ex tossicodipendenti. - Pari opportunità nell’accesso all’occupazione. - Miglioramento della qualità di vita dei destinatari in termini di autostima, autonomia, stabilità ed indipendenza. - Riduzione del rischio di ricadute da parte dei destinatari. - Consolidamento di un’azione costante di accompagnamento a soggetti con problematiche legate all’uso di sostanze (sia in uscita da percorsi comunitari, sia in carico ai servizi del territorio). Previsione di di cui spesa totale risorse comunali di cui risorse regionali € 22.000 € 3.000 (Fondo sociale locale – area giovani e dipendenze) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) Coop. Sociale COMES: € 19.000,00 225 71 CURA DEI DISTURBI DA USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione □ sociale Salute mentale □ Dipendenze □ X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento di attività in essere OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” 1.Soggetto capofila AUSL dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale DISTRETTUALE di realizzazione 3. Referente Martoni Manuela, Responsabile Ser.T. Lugo dell’intervento: Telefono: 335 8283352 nominativo e recapiti e-mail: [email protected] - [email protected] Tossicodipendenti ed Alcoldipendenti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste ACCOGLIENZA: - Primo colloquio di accettazione (infermiere); - Percorso di osservazione e diagnosi effettuato da psicologi ( attraverso colloqui e la somministrazione di test formulano una valutazione diagnostica), da medici (valutazione dello stato di salute e, ove occorre, valutazione psichiatrica) e dall’assistente sociale per persone in condizioni di svantaggio; - Colloqui di orientamento al trattamento; - Consulenze a soggetti ricoverati in strutture ospedaliere; - Elaborazione di un piano di trattamento da attuarsi. TRATTAMENTO PSICOLOGICO: - Colloquio psicologico; - Psicoterapia individuale, di coppia, di gruppo; - Inserimenti in comunità diurne o in centri residenziali; PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 226 TRATTAMENTO DI ASSISTENZA SOCIALE: - Sostegno socio educativo; - Interventi di reinserimento sociale e lavorativo; - Colloqui a soggetti detenuti in carcere; TRATTAMENTO MEDICO E INFERMIERISTICO: - Visite mediche; - cura delle patologie correlate alla dipendenze; - Programmi di disintossicazione in ambito ambulatoriale e/o ospedaliero; - Programmi con farmaci sostitutivi; - Somministrazioni di farmaci in ambito ambulatoriale; - Consulenze prima e dopo il test HIV e MST. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) MMG, DSM E DP, OSPEDALI, SERVIZIO SOCIALE, Polizie Municipali, Forze Dell’ordine, Comuni, Siil. 1 Responsabile, 2 Medici, 2 Psicologi, 5 Infermieri, 1 Assistente Sociale Assenza di tempi di attesa per nuovi utenti (primo colloquio di accettazione entro due giorni); mantenimento delle prestazioni e degli utenti in carico Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui risorse comunali Risorse umane e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale Eventual i risorse altri soggetti (da specifica re) 227 72 ALCOL E LAVORO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale X Dipendenze Salute mentale □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Di cui al Programma finalizzato:Adulti e marginalità Continuazione di un progetto regionale in tema di prevenzione alcologica, trattasi di intervento di educazione alla salute negli ambienti di lavoro. iniziato nel 2007 e tuttora in corso in sintonia con Del.Reg.Programma Dipendenze Patologiche 2008-2010 Vedi TabellA Obiettivi triennali numero 1 “Sicurezza negli ambienti di vita e lavoro” Azienda Usl di Ravenna 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Territorio dell’Azienda USL di Ravenna di realizzazione Responsabile: Dott.ssa Cecilia Pintori Enti/Servizi: U.O. Dipendenze Patologiche Faenza Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Telefono: 0546 602420 e-mail: [email protected] 3. Referente dell’intervento: Responsabile: Dott.ssa Maria Antonietta Geminiani nominativo e recapiti Enti/Servizi: U.O SPSAL Dipartimento di Sanità Pubblica Telefono: 0546 602530 e-mail: [email protected] 4. Destinatari Tutta la popolazione occupata nel territorio dell’Azienda USL di Ravenna 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Metodologia di intervento Il progetto richiede: - la costituzione di un tavolo di lavoro rappresentato dalla Dirigenza dell’Azienda selezionata, dal medico competente, dalle RLS, RSPP, RSU, U.O. Dipendenze Patologiche, U.O. SPSAL con presentazione del progetto e delle schede ( da compilare a cura dell’Azienda); - somministrazione dell’intervista strutturata ai componenti del tavolo di lavoro; - corso formativo di tre ore per i quadri aziendali; - distribuzione e successiva raccolta del questionario della salute PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 228 autosomministrato a tutti i lavoratori in forma anonima; - incontro di sensibilizzazione – informazione ai lavoratori (1 ora e mezza) a gruppi di 50/100 persone; - diffusione di materiale informativo di educazione sanitaria legato ai rischi del consumo di alcol nei luoghi di lavoro; - diffusione di materiale conoscitivo dei servizi che si occupano di problematiche alcol- correlate; - invio Scheda Azienda, Interviste strutturate, questionari della salute compilati ai referenti regionali per le elaborazioni statistiche. Il progetto ha preso avvio nel 2007 con l’organizzazione di 3 incontri con sindacati, Confindustria ed altre associazioni di categoria per presentare il progetto di lavoro e raccogliere eventuali adesioni di aziende al progetto. Il 18/05/2007 si è tenuto un seminario “Alcol e Lavoro” rivolto a formatori di varie associazioni di categoria, imprenditori, sindacati, SIRS, Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione e sindacati. Successivamente è stata individuata l’azienda all'interno della quale sviluppare il progetto:lo stabilimento di Ravenna del Gruppo Marcegaglia , azienda leader in Europa e fra i primi nel mondo nella trasformazione dell’acciaio . Il 22/06/2007 si è tenuta conferenza stampa per diffondere la conoscenza del progetto e dell’adesione allo stesso del Gruppo Marcegaglia che occupa circa 750 dipendenti. Nel 2007 sono state effettuati 2 incontri di formazione dei dirigenti che ha visto una compatta ed animata partecipazione e 3 incontri di sensibilizzazione con i lavoratori i quali hanno aderito in pochi all’iniziativa a causa di una scarsa organizzazione all’interno dell’azienda. Si è riportato il problema all’interno del gruppo operativo che ha comunque richiesto ai Servizi coinvolti altri 3 incontri di sensibilizzazione dei lavoratori, incontri che si sono svolti nel 2008 con un buon coinvolgimento dei dipendenti di Marcegaglia. Molto apprezzata e coinvolgente è stata la testimonianza delle associazioni di auto-mutuo aiuto presenti in tutti gli interventi. Nel 2008 è stato condotto ancheun altro intervento presso il il Liceo Classico “D.Alighieri”- Istituto Magistrale”Margherita “di Savoia di Ravenna. L’Istituto consta di un totale di 136 addetti dipendenti. La metodologia di intervento è stato analoga a quella condotta in Marcegaglia: è stato individuato un gruppo operativo costituito da dirigenti, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico competente, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Rappresentanti Sindacali Unitari cui è stato somministrato un’intervista strutturata per acquisire dati sulla percezione del rischio connesso all’assunzione di alcol negli ambienti di lavoro e sulle eventuali misure intraprese per fronteggiare i problemi alcol correlati. Le 10 interviste strutturate al gruppo operativo sono state somministrate nel febbraio marzo 2008. Dato l’elevato livello di scolarizzazione del personale è stato deciso di condurre nell’aprile 2008 per tutti i dipendenti, oltre che per il gruppo operativo, un incontro di formazione della durata di 4 ore durante il quale è stato distribuito e raccolto il questionario della salute compilato e consegnato ai partecipanti materiale informativo (opuscolo e alcometro). Per il 2009 ,anche su precisa richiesta regionale di arruolamento di aziende del settore edile, è stato concordata l’adesione al progetto di una grande impresa edile: l’ITERCOOP . Per il 2010 e2011 il progetto sarà proposto prioritariamente ai comparti indicati dalla regione. PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 229 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) U.O. Dipendenze Patologiche U.O. – SPSAL- Dipartimento di Sanità Pubblica Sindacati Associazioni di categoria SIRS Associazioni di auto e mutuo aiuto U.O. Dipendenze Patologiche U.O. – SPSAL- Dipartimento di Sanità Pubblica - Promuovere una campagna informativa; - sensibilizzare i lavoratori delle imprese industriali, artigiane ed enti pubblici sui problemi alcol-correlati; - contribuire a ridurre il consumo di bevande alcoliche della popolazione occupata del territorio; - favorire la conoscenza e l’applicazione della normativa vigente; - favorire la conoscenza e facilitare l’accesso dei cittadini lavoratori e dei loro familiari ai centri di consulenza e di cura; Previsione spesa totale 10. Piano finanziario: di di cui di cui risorse di cui risorse regionali FRNA comunali (risorse Risorse umane e regionali) materiale dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) risorse umane 230 73 AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET Respons.tà Familiari Infanzia e adolescenza □ □ Giovani Anziani Disabili X □ Immigrati stranieri X □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale X Dipendenze X CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione □ Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ Progetto di consolidamento e sviluppo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Vedi Tabella Obiettivi triennali numero 12 “Vulnerabilita’ sociale ed inclusione” 1.Soggetto capofila Servizio Sociale Unione dei Comuni della Bassa Romagna dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale Distretto di Lugo di realizzazione Mauro Corzani, Responsabile Amministrativo Area Vulnerabilità sociale ed 3. Referente inclusione del Servizio Sociale dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna c/o– Via Garibaldi 41, Lugo: tel 0545 280869 / fax 054563747; dell’intervento: nominativo e recapiti e-mail [email protected] 4. Destinatari Terzo settore e Volontariato 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche di tutela sociale e giuridica delle persone in condizioni di fragilità fisica e psichica 6. Azioni previste La promulgazione della legge 6/2004 che disciplina l’istituto dell’amministratore di sostegno ossia la possibilità per qualunque individuo che, a causa di una infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovi nell’impossibilità di provvedere alla cura dei propri interessi possa giovarsi del supporto di una persona di sostegno senza dover ricorrere all’istituto delle tutela o della curatela, ha comportato per il Servizio notevoli difficoltà nella elaborazione di un percorso finalizzato alla realizzazione di un impianto sociale in grado di rendere operativo il dettato della legge.(elenco persone disponibili ad essere nominati amministratori di sostegno) Per consolidare ed implementare il progetto le azioni previste per l’anno 2009 sono le seguenti : - Elaborazione, in accordo con il giudice tutelare, un regolamento per riconoscere ai volontari, disponibili ad esercitare tale funzione nei confronti di persone a carico del Servizio Sociale e prive di patrimonio, un rimborso spesa forfettario a fronte degli oneri economici affrontati ( benzina per PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 231 spostamenti, utilizzo telefono personale, computer ecc) nell’esercizio dell’amministrazione di sostegno.( fondo economico già previsto nei precedenti piani di zona sociali) - Individuazione di una associazione di volontariato a cui affidare la gestione del fondo su mandato e controllo del Servizio Sociale. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) - Terzo settore - Volontariato, tribunale Civile, Servizio Sociale Volontari, associazioni,Giudice tutelare,Assistenti Sociali Formulazione regolamento Individuazione associazione per gestire il Fondo Aumento delle persone disponibili ad esercitare la funzione di amministratori di sostegno Previsione di cui risorse di spesa comunali totale Risorse 10. Piano finanziario: umane di cui risorse di cui FRNA (risorse regionali (Fondo sociale regionali) locale e Fondo famiglia) e materiali dei soggetti coinvolti PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 di cui Fondo di cui nazionale Fondo NA sanitario regionale Eventuali risorse altri soggetti (da specificar e) 232 CAP. 2 PREVISIONI DI SPESA PER L’ANNO DI RIFERIMENTO PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 233 QUADRO RIEPILOGATIVO DEL FINANZIAMENTO DELLA SPESA PREVISTA PER IL PROGRAMMA ATTUATIVO 2009 AREE O TARGET Soggetti Comune di Alfonsine Comune di Bagnacavallo responsabilit à familiari infanzia e adolescenza 67.974,84 dipendenz e immigrati stranieri povertà ed esclusion e sociale giovani anziani disabili 502.612,00 81.800,00 282.358,00 57.687,00 5.000,00 17.000,00 29.000,00 123.900,00 1.136.450,00 19.700,00 350.769,00 8.500,00 0,00 11.400,00 51.357,00 Comune di Bagnara 31.225,00 79.100,00 50.280,00 42.780,00 1.500,00 0,00 2.600,00 0,00 Comune di Conselice 16.500,00 580.000,00 9.000,00 136.000,00 5.000,00 3.000,00 3.000,00 Comune di Cotignola 5.000,00 428.048,00 53.150,00 123.450,00 7.900,00 0,00 16.700,00 0,00 Comune di Fusignano 86.661,00 673.558,00 42.910,00 86.599,00 3.120,00 0,00 8.796,00 25.024,00 393.106,00 1.095.532,00 65.497,00 506.522,00 40.650,00 0,00 Comune di Massa Lombarda 51.336,00 612.389,00 47.800,00 124.430,00 18.500,00 0,00 6.200,00 19.500,00 Comune di Sant'Agata 22.490,53 137.479,19 4.300,34 27.844,50 4.300,34 0,00 4.300,34 4.300,34 Comune di Lugo 48.112,00 129.206,00 salute mentale azioni di sistema e trasversali 0,00 20.000,00 0,00 0,00 240.361,35 32.876,35 0,00 908.103,93 155.603,93 752.375,24 118.127,24 0,00 1.058.697,77 132.029,77 0,00 0,00 2.836.723,98 558.098,98 1.039.466,58 159.311,58 0,00 0,00 248.647,54 43.631,96 Totale Comuni Totale Risorse Comuni depurata dalla quota destinata alla gestione associata Servizio Sociale Associato Unione dei Comuni della Bassa Romagna** Regione - quota Fondo sociale locale Regione - quota Fondo nazionale politiche famiglia 203.244,53 1.985.703,85 283.627,85 8.650.204,42 119.454,01 836.178,06 119.454,01 85.717,83 82.296,77 30.116,23 Provincia di Ravenna Altri soggetti pubblici (ASP, ecc..) Altri soggetti privati (Hera Fondazioni) TOTALE 1.266.676,37 10.336.756,61 1.686.552,19 955.632,07 32.022,25 35.836,20 322.525,82 10.000,00 58.996,31 2.389.080,17 40.895,12 239.022,94 19.748,79 453.463,06 38.911,82 68.000,00 581.502,00 111.526,00 761.028,00 9.054.475,00 2.664.506,0 130.502,00 11.849.483,00 4.835.687,30 450.713,15 121.290,00 6.150.538,52 380.000,00 397.543,00 150.000,00 4.380,00 15.310,00 2.000,00 1.045.370,38 6.646.655,93 466.654,45 102.045,56 Regione - quota FNA Regione - FRNA AUSL distretto di Lugo spesa sociosanitaria Totale RISORSE * TUTTE LE AREE/ di cui quota destinata al Fondo Sociale Locale 2.250,00 0,00 13.163,00 68.106,96 3.500,00 445.371,41 15.761.868,81 4.799.510,56 20.810,00 165.000,00 228.353,85 624.808,28 68.106,96 1.002.340,84 30.787.387,12 1.686.552,19 * Il totale delle risorse Comunali è comprensivo delle risorse proprie impegnate dai singoli Comuni nelle aree/targhet e della quota destinata al Fondo Sociale locale gestita in forma associata dal Servizio Associato dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ** Quota risorse Comunali destinate al Fondo Sociale locale + quota indistinta Regionale assegnata ai Comuni del Distretto PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 234 Fondo Sociale Locale - Previsione di spesa 2009 - Comuni del Distretto di Lugo e Servizio Sociale Associato AREA/TARGET TIPOLOGIA REGIONE COMUNI ALTRI SOGGETTI Fondazioni Hera Imola A servizio sociale professionale B integrazione sociale C servizi educativi-assistenziali e per l'ins. RESPONSABILITA' FAMILIARI D E F G H I A B C INFANZIA E ADOLESCENZA D E F G H I lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Pronto intervento sociale Totale Responsabilità Familiari servizio sociale professionale integrazione sociale servizi educativi-assistenziali e per l'ins. lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Pronto intervento sociale Totale Infanzia e adolescenza PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 0,00 20.641,57 7.500,00 23.050,00 0 0,00 0,00 0,00 0,00 61.655,20 0,00 0,00 0,00 82.296,77 19.748,79 0,00 22.000,00 0,00 205.013,37 339.643,00 200.987,00 0,00 0,00 798.193,37 192.573,00 95.135,00 0,00 0,00 0,00 15.310,00 0,00 0,00 0,00 15.310,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 153.911,19 123.550,00 4.872.572,00 0,00 0,00 5.437.741,19 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 19.748,79 0,00 TOTALE area target 895.800,14 2.000,00 0,00 0,00 0,00 2.000,00 5.459.489,98 235 AREA/TARGET TIPOLOGIA REGIONE COMUNI ALTRI SOGGETTI Fondazioni Hera Imola A servizio sociale professionale B integrazione sociale C servizi educativi-assistenziali e per l'ins. GIOVANI ANZIANI D E F G H I A B D E F G H A B C D E PERSONE CON DISABILITA' F F G H I lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Pronto intervento sociale Totale Giovani servizio sociale professionale integrazione sociale assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Totale Anziani servizio sociale professionale integrazione sociale servizi educativi-assistenziali e per l'ins. lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro (esclusi contributi L.R.29/97) Contributi L.R. 29/97 strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Pronto intervento sociale Totale Disabilità PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 0,00 32.022,25 0,00 178.924,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 32.022,25 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9.480,00 0,00 15.836,34 18.800,00 151.397,00 0,00 0,00 374.437,34 111.896,00 120.500,00 645.417,00 154.338,50 313.310,00 150.287,00 296.900,00 1.792.648,50 121.013,00 29.100,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2.500,00 91.370,00 13.900,34 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 36.751,00 23.150,00 18.436,00 0,00 0,00 336.220,34 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE area target 406.459,59 3.500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.500,00 1.796.148,50 0,00 336.220,34 236 AREA/TARGET TIPOLOGIA REGIONE COMUNI ALTRI SOGGETTI Fondazioni Hera Imola A servizio sociale professionale B integrazione sociale C servizi educativi-assistenziali e per l'ins. DIPENDENZE D E F G H I A B C IMMIGRATI STRANIERI D E F G H I lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Pronto intervento sociale Totale Dipendenze servizio sociale professionale integrazione sociale servizi educativi-assistenziali e per l'ins. lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Pronto intervento sociale Totale Immigrati stranieri PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 58.996,31 0,00 0,00 5.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5.000,00 0,00 75.336,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 58.996,31 0,00 0,00 19.896,34 2.700,00 0,00 16.276,00 3.900,00 118.108,34 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE area target 0,00 5.000,00 0,00 177.104,65 237 AREA/TARGET TIPOLOGIA REGIONE COMUNI ALTRI SOGGETTI Fondazioni Hera Imola A servizio sociale professionale B integrazione sociale C servizi educativi-assistenziali e per l'ins. POVERTA' ED ESCLUSIONE SOCIALE D E F G H H I B C SALUTE MENTALE AZIONI DI SISTEMA E MULTIUTENZA D E F G H L M N N lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie aree attrezzate per nomadi Pronto intervento sociale Totale Povertà e esclusione sociale integrazione sociale servizi educativi-assistenziali e per l'ins. lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro strutture diurne strutture residenziali e comunitarie Totale salute mentale Sportello sociale Prevenzione e sensibilizzazione Ufficio di Piano Azioni di sistema e spese di organizzazione Totale Azioni di sistema TOTALE PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 0,00 0,00 46.586,00 24.500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 40.895,12 0,00 0,00 0,00 0,00 40.895,12 0,00 0,00 0,00 52.824,34 164.704,00 0,00 0,00 19.359,00 0,00 307.973,34 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 35.000,00 15.000,00 54.146,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 941.550,92 1.151.434,19 0,00 0,00 941.550,92 1.255.580,19 1.175.510,16 10.425.902,61 15.310,00 TOTALE area target 0,00 348.868,46 0,00 0,00 0,00 5.500,00 11.622.222,77 2.197.131,11 238 PIANO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA: PREVENTIVO 2009 FNA e Politiche per la famiglia FRNA ANZIANI Assistenza residenziale Strutture residenziali per anziani (case protette/rsa; inclusi "ricoveri temporanei in rsa" (punto 4.4 della dgr 1378/99) 5.613.968 0 11.315 0 0 0 231.885 0 0 0 342.124 0 908.183 0 0 0 b.1. trasporti 50.000 0 b.2. pasti 57.000 0 b.3. telesoccorso e teleassistenza 0 0 C) programma dimissioni protette 90.000 0 D) attivita rivolta ai gruppi (formazione, informazione, educazione, incontri, caffe alzheimer, ecc.) 10.000 0 Sostegno progetti assistenziali individuali c/o strutture residenziali non convenzionate (punto 5 dgr n. 1378/99) Altre strutture (case di riposo, comunita alloggio, etc.) Domiciliarita, nuove opportunita assistenziali e sostegno delle famiglie Accoglienza temporanea di sollievo (punto 4.5 dgr 1378/99) in strutture residenziali Accoglienza temporanea di sollievo (punto 4.5 dgr 1378/99) in strutture semiresidenziali Strutture semi-residenziali per anziani (centri diurni) Assistenza domiciliare e servizi connessi: A) assistenza domiciliare B) servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cura Assegno di cura anziani: 0 0 A) assegni du cura (di livello a-b-c) 1.550.000 0 B) contributo aggiuntivo assistenti famigliari con regolare contratto 130.000 0 60.000 0 Servizi di prossimita (portierato sociale, custode sociale, alloggi con servizi, ecc.) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 239 FNA e Politiche per la famiglia FRNA Accesso e presa in carico Potenziamento accesso alle prestazioni/servizi e percorso presa in carico 0 68.000 0 9.054.475 0 68.000 1.078.000 0 165.000 0 181.568 0 65.998 50.502 Accoglienza temporanea di sollievo in strutture semi-residenziali (dgr 1230/08) 0 0 Strutture semi-residenziali per disabili (centri diurni): Altro Altro (interventi residuali ed eccezionali, non ricompresi nelle finalita precedenti) TOTALE DISABILI Assistenza residenziale Strutture residenziali di livello alto (centri socio-riabilitativi residenziali) Strutture residenziali di livello medio (comunita alloggio, gruppi appartamento, residenze protette) Residenzialita disabili gravissimi (dgr 2068/04) Domiciliarita, nuove opportunita assistenziali e sostegno delle famiglie Accoglienza temporanea di sollievo in strutture residenziali (dgr 1230/08) 0 0 A) centri socio-riabilitativi diurni 563.000 100.000 B) centri socio-occupazionali 225.000 0 0 107.000 0 60.000 90.000 0 145.000 0 8.000 0 0 0 60.000 0 Assistenza domiciliare e servizi connessi A) assistenza domiciliare a.1. assistenza domiciliare e territoriale con finalita socio-educativa a.2. prestazioni educative territoriali a.3. assistenza domiciliare con finalita socio-assistenziale B) servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cura b.1. trasporti b.2. pasti b.3. telesoccorso e teleassistenza C) attivita rivolta ai gruppi (formaz/informaz/educaz, gruppi, consulenze,) PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 240 FNA e Politiche per la famiglia FRNA Interventi per la mobilita privata delle persone con grave disabilita Contributi per l'acquisto e l'adattamento di autoveicoli (art. 9 lr 29/97) 0 0 0 220.000 82.940 0 0 10.000 0 34000 0 0 2.664.506 581.502 Assegno di cura disabili A) assegno di cura disabili con handicap grave (comma 3 art.3 l.104/92) B) assegno di cura gravissime disabilita acquisite (dgr 2068/2004) C) contributo aggiuntivo assistenti famigliari con regolare contratto Accesso e presa in carico Potenziamento accesso alle prestazioni/servizi e percorso presa in carico Altro Altro (interventi residuali ed eccezionali, non ricompresi nelle finalita precedenti) TOTALE INTERVENTI TRASVERSALI PER ANZIANI E DISABILI Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari 0 27.230 80.000 0 0 0 50.502 84.296 0 0 130.502 11.849.483 111.526 761.028 Servizi consulenza e sostegno economico per l'adattamento domestico Contributi del frna per l'adattamento domestico e per l'autonomia nell'ambiente domestico (art.10 lr 29/97) Servizio di consulenza dei centri provinciali per l'adattamento domestico Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili Altro Altro (interventi residuali ed eccezionali, non ricompresi nelle finalita precedenti) TOTALE TOTALE GENERALE PROGRAMMA ATTUATIVO LOCALE 2009 241