I LONGOBARDI
Lez.2 c
I Longobardi
I Longobardi: la fine
dell’unità d’Italia
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Tra la fine della guerra greco-gotica (553) e
l’arrivo dei Longobardi (569) passano
appena 16 anni
150.000 individui (comprese donne e
bambini) guidati da Alboino, arrivano dalla
Pannonia
Origine del nome di Longobardi: il nome
deriva dal germanico Langbaerte in ragione
dell’acconciatura rituale con lunghe barbe in
onore del dio della guerra, Wotan oppure
dalle lance usate che in italiano si chiamano
alabarde
Chi erano i longobardi?
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Una delle stirpi germaniche meno
romanizzate, avevano fama di essere i più
barbari tra i barbari
Arrivati in Italia, si scagliarono contro i ceti
aristocratici e le fondazioni ecclesiastiche
(luoghi di concentrazione della ricchezza e di
deboli difese)
Molti vescovi lasciarono le loro sedi
(soprattutto nel Nord Italia)
Rinuncia a una politica di conciliazione
Duchi
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I guerrieri si muovevano in bande, ciscuna
guidata da un dux. Solo in caso di guerra o
spostamenti si eleggeva un re che non aveva
molto potere sui duces
si costituiscono così diversi centri di potere
(ducato del Friuli a Cividale; ducato di Spoleto,
ducato di Benevento) oltre al re, che risiede
soprattutto a Pavia
Essi preferiscono abitare nelle curtes che
vengono espropriate provocando un ulteriore e
progressivo spopolamento delle città
L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Al momento del loro arrivo in Italia i Longobardi
erano associati in unità denominate fare
La FARA è un’unità militare, tenuta insieme da
vincoli familiari, la quale - al momento della
divisione del territorio conquistato - sarebbe stata la
destinataria delle quote fondiarie in cui era diviso il
bottino
La società è strutturata: 1) arimanni (aristocrazia
militare proprietaria di terre e libera) 2) aldi (
semiliberi, di solito artigiani o contadini di
nazionalità italica. Non possiedono terre e pagano
tributi agli arimanni)
L’Italia divisa
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La presenza longobarda si stabilisce in tutta
l ’ Italia settentrionale (Longobardìa),
compresa la Toscana, con l’eccezione della
Liguria, della costa veneta, di Ravenna con
la Pentapoli. Inoltre gruppi longobardi
controllavano il ducato di Spoleto e quello di
Benevento
L ’ impero controllava quasi completamente
l’Italia meridionale, Roma e un corridoio fino
a Ravenna (Romània).
La ricerca di unità
territoriale dei longobardi
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572 Alboino è ucciso (da una congiura cui
partecipa Rosmunda)
574 anche il successore, Clefi, è ucciso
574-584 i duchi non eleggono un re
584 Autari, figlio di Clefi, è eletto re: i duchi
gli cedono metà dei loro beni (sposa la
principessa bavara Teodolinda)
590-615 regno di Agilulfo (grazie al
matrimonio con la vedova di Autari)
Il problema di Roma
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Nei rapporti con i latini si uniscono
problemi religiosi (i longobradi sono
ariani, ma legati alla loro religione
tradizionale) e problemi politici (i latini
sono tendenzialmente fedeli all’impero;
che si riorganizza attravreso l’esarca
(vicerè): l’esarcato andava dal fiume
Panaro a Ravenna
593 Agilulfo arriva a porre sotto assedio
Roma
Gregorio Magno
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Chi fece recedere il re, dopo qualche mese, fu il
papa Gregorio I, che si impegnò, verosimilmente, a
versare un tributo.
Davanti alla latitanza dei funzionari imperiali,
Gregorio aveva assunto le loro incombenze: la
distribuzione del cibo alla plebe, la cura delle
mura…
Scese a trattative coi Longobardi, insistendo sulla
necessità di accordi di pace, tanto con il regno, che
con i due ducati di Spoleto e Benevento, attirandosi
le
accuse
di
tradimento
dell’esarca
e
dell’imperatore.
Nel frattempo, attraverso la regina Teodolinda,
Gregorio tentava la via della conversione al
cattolicesimo
Avvicinamenti religiosi
avvicinamenti politici
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Il battesimo di Adoaldo, figlio di
Agilulfo e Teodolinda, nel circo di
Milano, avvenne con una cerimonia
d’imitazione imperiale.
Il battesimo però suscitò la reazione
dell’aristocrazia longobarda.
Agilulfo rifiutò di convertirsi perché
non
voleva
mettersi
contro
all’aristocrazia longobarda
Il regno di Rotari (636-652)
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Il 22 novembre 643 il re Rotari, dal suo palazzo di Pavia,
promulgò l’editto che prese il suo nome.
Il diritto longobardo veniva messo in forma scritta (in un latino
molto rozzo)
Non c’era il principio latino del princeps fons legum (i re
longobardi non sono fonte di diritto, ma mettono per iscritto
delle prassi giuridiche consolidate)
Non aboliva alcune consuetudini germaniche come il duello
giudiziale o il mundio, la tutela su donne e minori, l’ordalia o
prova dei carboni ardenti laddove ci fossero dei dubbi sulla
colpevolezza
La vendetta, faida, veniva sostituita con il risarcimento in
denaro, il guidrigildo
Rotari sottopone a tassazione certa il popolo vinto per sottrarlo
all’arbitrio fiscale.
L’ultimo imperatore in
Italia
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663 l’imperatore Costante II sbarcò in
Puglia e pose sotto assedio Benevento
La reazione del re Grimoaldo, sceso in
sostegno del duca di Benevento,
costrinse Costante a riparare,
dapprima a Roma, poi a Napoli e infine
a Siracusa, dove morì assassinato nel
668.
Liutprando, campione
della causa cattolica?
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La crisi iconosclasta (imperatore Leone
III isaurico, nel 726)
740 Liutprando occupa Ravenna
Il papa Zaccaria lo convince a trattare
con Costantinopoli.
Il re restituisce all’impero il porto di
Classe e dà al patrimonio di San Pietro
il castello di Sutri.
Il papa, un vescovo
longobardo?
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Nel 751 Astolfo entra definitivamente
in Ravenna
Nel 767 il re Desiderio, alla morte del
papa Paolo I, per la prima volta
pretende di inserirsi nella elezione del
successore
Le guerre
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Come si vede dalla cartina i
ducati longobardi erano divisi
Obiettivo di re Liutprando era
unire tutta l’Italia
Sconfisse i Bizantini, occupò
Ravenna, tentò di prendere il
Lazio, ma vi rinunciò, temendo
che la guerra contro il papa
innescasse meccanismi non
gestibili. A dimostrazione della
sua sottomissione dona al papa
la cittadina di Sutri che
formalmente però apparteneva
all’imperatore d’oriente
Nascita dello Stato della Chiesa
2 origini
La Donazione di
Sutri (728) con la
quale Liutprando
dona al re la cittadina
da poco occupata in
segno di pace. Il suo
successore Astolfo
però riprende la
guerra contro il papa
che chiama i Franchi
in sua difesa
La Donazione di
Costantino (756)
sconfitto Astolfo, il re
franco Pipino il Breve
consegna al papa Stefano
II gli ex territori bizantini
occupati dai Longobardi.
Per sancire il tutto viene
redatto il falso documento
di Costantino (la cui falsità
fu scoperta in età
umanistica da Lorenzo
Valla)
L'imperatore Costantino offre al papa Silvestro I la tiara imperiale,
simbolo del potere temporale, affresco nell'Oratorio di San Silvestro,
Roma.
Contenuto del documento
Dopo una nutrita sezione agiografica, il documento, recante la data del 30 marzo 315,
afferma di riprodurre un editto emesso dall'imperatore romano Costantino I. Con esso
l'imperatore avrebbe attribuito al papa Silvestro I e ai suoi successori le seguenti
concessioni:
•il primato (principatum) del vescovo di Roma sulle chiese patriarcali orientali:
Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme;
•La sovranità del pontefice su tutti i sacerdoti del mondo;
•La sovranità della Basilica del Laterano, in quanto "caput et vertex", su tutte le chiese;
•La superiorità del potere papale su quello imperiale.
Inoltre la Chiesa di Roma ottenne secondo il documento gli onori, le insegne e il
diadema imperiale ai pontefici, ma soprattutto la giurisdizione civile sulla città di Roma,
sull'Italia e sull'Impero Romano d'Occidente.
L'editto confermerebbe inoltre la donazione alla Chiesa di Roma di proprietà immobiliari
estese fino in Oriente. Ci sarebbe stata anche una donazione a papa Silvestro in persona
del Palazzo del Laterano.
COSI’ RECITA IL DOCUMENTO
« In considerazione del fatto che il nostro potere imperiale
è terreno, noi decretiamo che si debba venerare e onorare
la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro
Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente
esaltato sopra il nostro Impero e trono terreno. Il vescovo
di Roma deve regnare sopra le quattro principali sedi,
Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e
sopra tutte le chiese di Dio nel mondo... Finalmente noi
diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte
le province, palazzi e distretti della città di Roma e dell'Italia
e delle regioni occidentali. »
La fine dei Longobardi
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Patto con i Franchi
Ermengarda (figlia del re
longobardo Desiderio) e Carlo
si sposano
771: Carlo diviene re, ripudia
la moglie e attacca il re
Desiderio
Vittoria alle Chiuse di San
Michele (To) 774
Annessione dei territori
longobardi
Da questo momento in poi le
vicende italiche saranno legate
alla Chiesa e al futuro Impero
franco
Carlo Magno
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