GIUGNO 2015 PONTE Acrilico 60 x 60 cm (2015) Il passaggio dal blu al viola costituisce un ponte dalla terra al cielo, dalla materia alla spiritualità. Il blu è il colore della brama e della nostalgia per paesi lontani, ci attira a sè verso lontani orizzonti e il viola costruisce il ponte verso l’infinito che si trova ancor più lontano, dietro l’orizzonte... La nostalgia diventa un accostamento, il movimento che porta alla totale dissoluzione. Il crepuscolo affonda in una notte mistica. Il viola è l’ultimo colore dello spettro a noi visibile, ma non è la fine, la morte dei colori, è il ponte verso un campo invisibile, verso l’ultravioletto. É il ponte che dall’esistenziale conduce alla spiritualità. La percezione dei sensi viene superata, il colore trascende. Soltanto quando un tocco di nero scurisce il viola verso l’indigo, il colore non forma più un ponte, viene annunciato il tempo dell’apocalisse. Il ponte verso la morte, verso il grande Nulla. Il fascino del ponte. A chi non batte più forte il cuore alla vista di uno di questi capolavori dell’arte ingegneristica... Su pesanti pilastri appoggiati in modo sicuro, il ponte ad arco sovrasta un fiume, il ponte moderno si espande elegantemente sui bracci del mare, il ponte delle catene di Budapest sembra concepito come un opera d’arte e i ponti sospesi sono sempre una delizia estetica. I ponti – oltre ad essere di un utilità pratica – sono contemporaneamente simbolo di possibilità e di volontà per superare ostacoli, dunque segni del nostro tempo. All’improvviso i lidi lontani diventano facilmente raggiungibili. Diverso è il caso del famoso ponte di Avignone che bisognerebbe sempre tener presente quando si accede ad un ponte.