Montorio, 27/03/2014
Giornate di formazione sugli alunni
Adhd Deficit di Attenzione Iperattività
Cosa è il Disturbo da deficit di
attenzione/iperattività (Adhd)
Il disturbo da deficit di attenzione iperattività (ADHD)
è un disturbo cronico ad esordio precoce, che
coinvolge livelli inappropriati per età di Disattenzione
e/o Iperattività/impulsività, che sono osservabili in
vari ambienti di vita e che causano un mal
funzionamento in vari ambiti (APA 2000)
Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattivita’
Disattenzione
Iperattività
Impulsività
DISATTENZIONE
difficoltà a:
 filtrare stimoli irrilevanti
 mantenere l’attenzione nel tempo (nei
giochi, nei compiti, nelle conversazioni)
 affrontare compiti lunghi
 prestare cura ai dettagli
 organizzare le proprie attività
 ad ascoltare quando gli si parla
 impegnarsi in attività che richiedono
sforzo prolungato
 aver cura dei propri materiali
 ricordare i propri impegni quotidiani
IPERATTIVITA’
Tendenza a:
 essere sempre in movimento
 eseguire movimenti maldestri o
incoordinati
 avere una condotta motoria
imprudente
 manifestare movimenti non
finalizzati
Stare seduto tranquillo, senza
agitare mani o piedi
IMPULSIVITA’
difficoltà a:
 aspettare il proprio turno
 attendere prima di parlare
 restare tranquilli nei tempi d’attesa
 considerare le conseguenze prima di
prendere le decisioni
 posticipare le gratificazioni
 rispettare i ruoli assegnati
 giocare in modo tranquillo
CRITERI DIAGNOSTICI DSM 5
I sintomi devono:
Essere presenti prima dei 12 anni
Provocare una compromissione clinicamente
significativa del funzionamento scolastico e
sociale
Manifestarsi almeno in due contesti
I sintomi non devono essere spiegabili
da altri disturbi: Schizofrenia o altro
Dist. psicotico, Dist. D’Ansia, dell’Umore,
D. di Personalità, intossicazione da
sostanze
CRITERI DIAGNOSTICI DSM 5
3 diversi sottotipi:
Adhd Disattenzione predominante
Adhd Impulsività-iperattività predominante
Adhd Combinato (inattenzione +
iperattività/impulsività)
CARATTERISTICHE SECONDARIE
 Scarso rendimento scolastico
 Disturbi specifici dell’
apprendimento
 Bassa autostima
 Difficoltà di socializzazione
 Elevata irritabilità e/o labilità
emotiva
 Bassa tolleranza alla
frustrazione
 Aggressività verbale o fisica
EVOLUZIONE DEL DDAI
Scuola materna (>4 anni)
Evidente iperattività, mancato senso del pericolo; il
bambino appare “immaturo”
Inizio Scuola elementare
Più evidente diff. di attenzione e di rispetto di regole
Fine Scuola elementare
Si attenua l’iperattività, ma permane il deficit di attenz.;
segnalata variabilità nelle prestazioni scolastiche
Scuole medie
Alcune strategie di compensazione, ma diff. di studio e di
concentrazione; diff. di modulazione comportamentale
Eta’ adolescenziale e adulta
Permangono difficoltà di attenzione e organizzazione,
impulsività e difficoltà nelle relazioni sociali e affettive
stabili; sensazione di “irrequietezza interna”
PROGNOSI NEL DDAI
Secondo studi americani, in età giovanile e
adulta, l’ADHD può evolvere in diversi modi:
 permanenza della diagnosi di ADHD (più
del 50% dei casi), spt per Inattenzione
 precoce abbandono scolastico
 perdita del lavoro
 basso status socio-economico
 disturbo dell’umore
 disturbo d’ansia
 disturbo di personalità antisociale
 abuso di sostanze
 criminalità
 difficoltà nelle relazioni interpersonali
Fattori di rischio
AMBIENTALI
GENETICI
PRE
POST
NATALI NATALI
FAMILIARI
PRE PERI
POST
NATALI
Fattori di rischio genetici
L’ereditabilità dell’adhd si aggira intorno al 77%
(Faraone 2005)
Adhd presente nei genitori e nei fratelli dei bambini
adhd da 2 a 8 volte più frequentemente che nella
popolazione generale
Molti sono i geni coinvolti (recettori per la dopamina
D4 e D5, 5-HTT, HTR1B, COMT, SNAP-25, ecc.)
Nessuno di questi però è in grado di “spiegare” la
presenza di Adhd nel bambino
Fattori di rischio pre natali
Esposizione prenatale a agenti tossici quali:
Alcool (che può indurre anomalie cerebrali spt nel
cervelletto)
Fumo (che influenza la crescita pre- e postnatale,
interferisce col buon funzionamento della placenta
riducendo l’afflusso di sangue all’utero)
Inquinanti e sostanze tossiche (ad es. piombo,
mercurio e manganese, con risultati di ricerca non
coerenti; policlorobifenili, vietati in vernici e adesivi
dagli anni ‘80)
Radiazioni
Fattori di rischio post natali familiari
Problemi di autoregolazione (sonno, pianto, cibo)
in età precoce
Caratteristiche familiari disfunzionali quali:
- disaccordo o malfunz. familiare di grado severo
- basso livello sociale e alti livelli di stress genitoriale
- famiglia numerosa
- comportamenti antisociali e depressione del padre
- psicopatologia nella madre (depressione, ansia,
dipendenza da sostanze)
- stile genitoriale rigido, severo e punitivo
- adozione e precoce istituzionalizzazione
Soprattutto quando compresenti
Fattori di rischio ?
La dieta (spt coloranti e conservanti) non è ritenuta
un fattore di rischio
La presenza di allergie non sembra essere un fattore
di rischio, anche se la presenza di dermatite atopica
può causare una sintomatologia simile all’Adhd per il
fastidio percepito ed il disturbo del sonno secondario.
L’esposizione alla TV non sembra in specifico legata
alla presenza di sintomi Adhd
Interazione geni-ambiente
GENI
AMBIENTE
Il disturbo ha origini genetiche ma il corso del
disturbo è influenzato dal modo con cui i fattori
genetici interagiscono, ed influenzano, le risposte
individuali all’ambiente
I fattori ambientali pre e post natali potrebbero
contribuire ad attivare/disattivare geni che
abbiano funzione di predisposizione o protezione
per i sintomi Adhd
ADHD: il peso dell’ambiente
I fattori ambientali possono essere:
Condizioni di aggravamento
(presenza di familiari con Adhd, con
aumento del peso della genetica e del
modeling; struttura familiare
disorganizzata; stile educativo punitivo)
ma anche…
Fattori di miglioramento
(stile educativo funzionale,
riconoscimento del disturbo e delle
difficoltà correlate, collaborazione
con la scuola ed i servizi)
Interazione con l’ambiente
La manifestazione della sintomatologia dipende
anche da caratteristiche del contesto
Il disturbo si mostra in misura minima se il
soggetto:
Riceve frequenti gratificazioni per il corretto
comportamento
Si trova sotto stretta supervisione
È coinvolto in attività molto interessanti
Riceve uno stimolazione esterna frequente
(es. computer)
E’ in un contesto nuovo
Sta interagendo in situazione 1 a 1
(come in consulenza!)
Adhd: profilo di funzioni
J
Linguaggio J
Intelligenza
Abilità motorie
K
Visuo-motorio e grafismo
Memoria
K
K
Attenzione

Funzioni esecutive

Apprendimento scolastico
K
Abilita’ motorie e di integrazione
visuo-motoria
L’incidenza di Disturbo della coordinazione
motoria in comorbidità è per alcuni autori
pari al 50% circa in età scolare (Gillberg, 2003)
DAMP: ADHD + DC
A livello clinico:
Pur molto attivi, molti di questi
bambini sono descritti come goffi ed
impacciati, caratterizzati da cattiva
lateralizzazione e disorientamento
dx-sx;
spesso arrivano in consulenza per Disgrafia
Attenzione
Specifica funzione di controllo che
sottende a tutta l’attività cognitiva
sino a comprendere anche quella
emotiva e neurovegetativa;
è connessa operativamente con varia
intensità a tutte le attività
psicologiche
Attenzione
Si considerano vari aspetti:
Alertness: stato fisico e mentale di prontezza
alla risposta (arousal tonico, arousal fasico)
Funzione di selezione: in base sia alle
proprietà fisiche che semantiche di uno stimolo
Aspetto intensivo: sforzo mentale
conscio investito in un atto; abilità di
sostenere l’attenzione; allocare le
risorse attentive;
di capacità limitata, è influenzata da
altre caratteristiche
(es. automatizzazione)
I cinque tipi di Attenzione
Attenzione selettiva
Prendere in considerazioni alcuni stimoli e non altri
Attenzione focale
Concentrarsi su una ristretta cerchia di particolari
Attenzione sostenuta
Mantenere l’attenzione nel tempo
Spostamento di Attenzione O Shift
Passare da un compito ad un altro
Attenzione divisa
Svolgere più compiti contemporaneamente
Attenzione nei bambini Adhd
Selettiva
J
Sostenuta
Divisa


(es. barrage)
(CPT)
(doppio compito)
Shift di attenzione

(errori di perseverazione)
Apprendimento scolastico
In generale il rendimento scolastico
risulta inferiore a quello atteso in
base alle potenzialità cognitive 
Difficoltà nell’ascolto,
nel portare a termine i lavori,
mancata inibizione dell’impulsività,
scarsa organizzazione del lavoro e
dei materiali.
i compiti più difficoltosi
 Lavori lunghi
 Compiti che richiedono
organizzazione e pianificazione (es.
problemi)
 Studio orale
 Prendere appunti
 Produzioni del testo (senza un
metodo specifico)
 Interrogazioni che richiedano discorsi
articolati ed esaustivi, specie su
argomenti studiati un po’ di tempo
prima
 prove di comprensione del testo
Una grande variabilita’ di prestazioni
Quali sono i fattori che influenzano le
prestazioni?
Il momento della giornata
La fatica
L’incremento della complessità del
compito
La richiesta di strategie più
sofisticate
Il livello di stimolazione ambientale
Una serie di immediate
contingenze associate al compito
La presenza di un supervisore
adulto
Apprendimento scolastico
… inoltre,
risulta elevata la comorbidità fra
Adhd e Disturbi specifici
dell’apprendimento scolastico
(30%), in particolare la Dislessia

ADHD e Disturbi dell’apprendimento
DAS ADHD
Scarsi risultati scolastici portano a scarsa
motivazione, quindi disattenzione e
iperattività
ADHD DAS
I sintomi del ADHD causano basse prestazioni
scolastiche
DAS ADHD
Esiste una comorbidità su base
neurobiologica comune
Concentrazione e
attenzione sostenuta;
completamento del lavoro
Motivazione;
impegno e
sforzo
Pianificazione e
soluzione di problemi;
selezione delle info
rilevanti
Autostima;
autoefficacia;
ruoli gratificanti
il bambino
non riesce a
regolare
Gestione delle
emozioni;
tolleranza della
frustrazione
Impulsività;
disordine
nel lavoro
Comp. sociale;
collaboratività;
rispetto di regole;
interpretazione
negativa delle
interazioni sociali
Comportamento
motorio; goffaggine;
atti pericolosi
Relazione aggressivita’-autostima
Alto livello di autostima :
J basso livello di paura e insicurezza
J minor necessità di “attaccare per difendersi”
J rara percezione degli altri come minaccia
J miglior riconoscimento dei confini propri e
altrui
J migliore capacità di comunicare desideri e
bisogni
J migliore apertura ai contatti sociali
Basso livello di autostima :
 comportamenti neutri interpretati come
minacciosi
 basso livello di interazione sociale
 scarsa assertività, con ricorso a modi
aggressivi
Approccio riabilitativo al bambino
con ADHD
a) Interventi finalizzati alla
riabilitazione delle funzioni attentive
b) Riabilitazione mirata dei disturbi
specifici dell’apprendimento (se
presenti)
c) Trattamento cognitivo-
comportamentale
d) Trattamento farmacologico
Intervento sulle abilita’ attentive
ATTENZIONE: selettiva, focalizzata,
mantenuta, divisa, shift
Obiettivi:
 Riconoscerle
 Capire il funzionamento
 Capire a cosa sono correlate
 Imparare strategie di gestione e
potenziamento
 Riconoscere le occasioni in cui sono
da utilizzare
 Essere consapevoli delle
conseguenze di un malfunzionamento
Segnali di distrazione: riconoscerli
e usare strategie di compensazione
Sviluppare la concentrazione e
l’autoregolazione
A. Controllo attentivo
B. Controllo della risposta
impulsiva
C. Controllo della memoria di
lavoro
Sviluppare la concentrazione e
l’autoregolazione
Struttura
Momenti di insegnamento che favoriscano
l’apprendimento in vista dell’autoregolazione
Sviluppare la concentrazione e
l’autoregolazione
Caratteristiche
I bambini possono proporre proprie strategie,
che vengono considerate e discusse
I bambini utilizzano poi le strategie individuate
La revisione del lavoro è fatta non in base alla
correttezza del risultato, ma valutando:
COME il bambino ha agito, QUALE
RISULTATO ha ottenuto, COSA non ha
funzionato e IN QUALE MODO avrebbe
potuto agire
Sviluppare la concentrazione e
l’autoregolazione
Caratteristiche
....
Viene proposta la compilazione di una scheda
metacognitiva allo scopo di:
valutare l’efficacia del proprio operato
spingere a valorizzare sforzo ed impegno
favorire la generalizzazione
Si conclude con una forma di
autogratificazione
Allenare la concentrazione
Allenare la concentrazione
Esercizi di concentrazione per le lingue (It. e straniera)
Es. Catena di parole, ABC degli animali, Dalla parola alla frase,
Qual è la sesta lettera?, Leggere con la schiena, Ricerca dei
contrari
Esercizi di concentrazione per la matematica
Es. Indica il numero, Costruire oggetti (con fig geometriche)
Schede operative
Concentrazione visiva (riordina per grandezza, labirinti, trova
l’intruso, copia la figura a memoria, trova il giusto “tappabuchi”
Concentrazione motoria (segui il percorso, completa la figura)
Sviluppo della velocità e costanza (associa lettere-simboli, collega
le lettere dalla A alla Z, cerchia la lettera)
Utilizzo della tecnica mnemonica
Sviluppo del pensiero logico (raggruppa parole per categoria)
Sviluppo del pensiero matematico
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