In Albanese
In Portoghese
In Rumeno
In Punjabi
In Arabo
Gli animali riconoscenti
Un giorno un contadino trovò nel suo campo un gruppo di animali che
stavano tentando di mangiare il suo raccolto, stava per ucciderli ma
dentro sentiva che avrebbe dovuto avere pietà di loro e rispettarli perché
anche essi erano appartenenti alla natura e così li risparmiò e lasciò che
mangiassero un po' del suo raccolto. Dopo qualche giorno il nemico del
contadino, ovvero il suo vicino, andò dal re lamentandosi del suo modo
di fare, inventando anche tante bugie, fino a quando il sovrano cedette e
disse al contadino che avrebbe dovuto superare quattro prove
altrimenti l’avrebbe ucciso: la prima consisteva nel raccogliere tutti i
frutti di un baobab, la seconda era il dividere i semi di miglio da granelli
di sabbia. Come terza prova doveva trovare un anello perso in un fiume
mentre l’ultima prova era l’uccisione di un bufalo con un solo sguardo.
Tornando a casa incontrò gli animali di cui aveva avuto pietà e loro,
per sdebitarsi, lo aiutarono in tutte e quattro le prove: prima di tutto
le scimmie salirono sul baobab e ne colsero i frutti, che l’uomo
portò al re e lo stesso successe per le altre prove: le formiche lo
aiutarono nella seconda prova, il coccodrillo raccolse l’anello nel
fiume e infine il serpente, mentre il contadino guardava negli occhi
il bufalo, morse la zampa al bufalo che morì all’istante. Così, il
sovrano lasciò vivere in pace l’uomo.
IL DIRITTO AL CIBO
Nella favola, gli animali hanno fame e il contadino condivide con
loro i frutti della terra...questo rispetto sarà poi ricambiato, visto
che quando sarà lui in pericolo di morte tutti gli animali lo aiutano.
Crediamo che, se cominciassimo ad essere attenti e a condividere
le risorse della terra equamente tra gli uomini, sarebbe un
vantaggio per tutti.
Il diritto ad una alimentazione adeguata costituisce un diritto umano fondamentale,
sancito con fermezza nel diritto internazionale. Ciononostante, ogni giorno una persona
su 5 soffre la fame, per un totale di 800 milioni di persone affamate in tutto il mondo, e
ogni anno oltre 20 milioni di persone muoiono di denutrizione e di malattie ad essa
collegate.
Il diritto al cibo è stato riconosciuto fin dall'adozione della Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani nel 1948. Esso è inscritto nelle costituzioni di oltre 20 paesi, e circa 145
paesi hanno ratificato il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del
1966, che impone esplicitamente agli Stati firmatari di legiferare sul diritto a
un'alimentazione adeguata. Il Codice Internazionale di Condotta sul Diritto Umano a
un'Alimentazione Adeguata fu proposto per la prima volta alla vigilia del Vertice Mondiale
sull'Alimentazione del 1996. Esso è largamente appoggiato dalle organizzazioni non
governative che difendono la causa degli affamati.
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI (1948):
ART.25: ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il
benessere proprio e della famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al
vestiario, all'abitazione, alle cure mediche e ai servizi sociali necessari [...]
DICHIARAZIONE dei DIRITTI DEL FANCIULLO (1959):
Principio IV: il fanciullo ha diritto ad una alimentazione, ad un alloggio, a svaghi e a cure
mediche adeguate.
Una favola dalla Macedonia...
Le montagne di Lomnica, Macedonia
Il citrullo e le cornacchie
C’erano una volta due fratelli. Il più giovane, che
era un citrullo, alla morte del padre andò da suo
fratello e gli disse di dargli la sua parte. Avevano
solo alcune mucche e un vitello.
Con l’inganno del fratello maggiore, il citrullo riuscì
a prendersi soltanto il vitello. Andò con il vitello ad
arare ma si inquietò perché non ci riusciva e così
prese un randello e lo ammazzò. Appiccò poi
l’animale al ramo di un pero e gli tolse la pelle.
Ad un tratto arrivarono dei corvi affamati e il
citrullo provò a scacciarli perché stavano mangiando
il vitello senza pagare, fino a quando egli si
convinse che sarebbe stato il pero a garantire per
loro. Tornò a casa e sua moglie,saputa tutta la
storia si infuriò. Lui non ne volle sapere e se ne
andò a dormire.
Il giorno dopo tornò a vedere il pero e vide che del
vitello era rimasto solo lo scheletro. Si indispettì
perché non riusciva a trovare i soldi e vide che il
pero non aveva la minima voglia di darglieli. Quindi il
citrullo prese un’accetta e cominciò a menar colpi al
pero e al suo interno trovò una pentola piena di
monete d’oro.
Poi disse: “OGGI CON LE BUONE NON SI OTTIENE
NIENTE!!!”
Voi che ne pensate???
L'autore di questa favola ci ha fatto riflettere: infatti, l'affermazione con la
quale viene conclusa la storia (“oggi con le buone non si ottiene nulla”) è
pronunciata dal protagonista che, fin dall'inizio, ci è presentato come un
citrullo, cioè uno che non capisce tanto.
Noi abbiamo discusso e concluso che è da sciocchi pensare di poter
risolvere ogni problema con modi violenti, arroganti o poco rispettosi...anche
se sicuramente la scelta del rispetto comporta spesso l'uso di una buona
dose di pazienza in più!
“Per me l'espressione 'squarcio di luce nelle tenebre' significa che c'è
sempre un briciolo di luce, c'è sempre qualcosa di buono pur se nascosto e
messo in ombra dalla cattiveria.”
Caterina
“Avere rispetto è non prendere in giro gli altri, è avere pazienza!”
Lavdrim
“Il sogno della gente che vive la guerra è:
costruire una casa, vivere come uomini
liberi, piantare un seme.”
Bouabid
SAÕ PAOLO
UNA AVVENTURA DI PEDRO MALASARTES
Pedro una volta s'arrangiò un lavoro di allevatore di maiali ma viveva con
rabbia nei confronti del padrone che lo pagava molto poco. Un giorno
Pedro stava guardando i suoi maiali e ad un certo punto si trovò davanti
un signore molto misterioso che li voleva comprare. Allora Pedro fece
finta che quegli animali erano suoi e quindi li vendette tutti a condizione
di poter trattenere le loro code . Così Pedro sotterrò le code nel fango e
cominciò a gridare al padrone : ”Padrone, padrone i maiali sono
affondanti nel fango. Aiuto!”. Il padrone sentendo le grida di Pedro venne
subito a soccorrerlo e vide le code dei maiali affondate nel fango; ne tirò
una ma uscì fuori soltanto quella. Allora Pedro molto contrariato prevenì
il padrone dicendogli che molto probabilmente le code si erano staccate
dai maiali.
Il padrone disse a Pedro di andare a prendere la pala nella serra . Pedro,
però, si diresse alla casa del padrone e chiese alla sua segretaria di
prendere la borsa con i soldi ma lei non gliela voleva dare perché le
sembrava strano dare la borsa del capo a uno sconosciuto. Pedro
insistette fino allo sfinimento e la segretaria cedette e poi scappò con il
denaro.
DIRITTO AD UN'ESISTENZA DIGNITOSA
Pedro, il protagonista della storia è sfortunato, come ci dice il suo stesso
cognome, perché è uno schiavo e viene sfruttato...questa situazione lo porta a
rubare ed ingannare...
Se si riuscisse a garantire un buon trattamento lavorativo per gli adulti e ad
evitare lo sfruttamento dei bambini, purtroppo ancora oggi diffuso
principalmente in Asia, Oceania, Africa e America Latina, ci sarebbero meno
problemi di delinquenza che spesso nascono dalla disperazione.
DIRITTO AD UN'ESISTENZA DIGNITOSA
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO:
Art.23: Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e
soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. Ogni
individuo, senza discriminazione, ha diritto ad una remunerazione equa e
soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un'esistenza conforme alla
dignità umana [...].
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
DEL FANCIULLO:
Principio IX: il fanciullo deve essere
protetto contro ogni forma di
[...]crudeltà o sfruttamento. Egli
non deve essere sottoposto a
nessuna forma di tratta. […] non
deve essere inserito nell'attività
produttiva prima di aver raggiunto
un'età minima adatta. In nessun
caso deve essere costretto o
autorizzato
ad
assumere
un'occupazione e un impiego che
nuocciano alla sua salute o che
ostacolino il suo sviluppo fisico,
mentale o morale.
Questo Power Point è stato realizzato durante le ore di
alternativa alla religione da:
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