Infezione da Aspergillo in paziente con fibrosi cistica A cura di V.Terlizzi, A.Sepe, A.Tosco, P.Ferri, F.De Gregorio, A. Casale, N. Amato, C. Tortora, S. De Santis e V. Raia Introduzione -Cos’è? L’Aspergillo è un fungo comunemente residente in rifiuti organici, polvere, terriccio e piante in decomposizione. Esistono diverse specie, ma il più comune responsabile di infezioni nell’uomo è l’Aspergillo Fumigatus (80%), per cui la nostra trattazione riguarderà tale specie. -Cosa provoca? E’ responsabile di 3 diverse condizioni patologiche: 1. Aspergilloma: in pazienti con pre-esistenti cavità polmonari 2. Aspergillosi invasiva: in pazienti immunocompromessi (oncologici, trapiantati) 3. Aspergillosi allergica broncopolmonare (ABPA): in pazienti con fibrosi cistica e soggetti adulti asmatici N.B.: l’ABPA nel paziente con fibrosi cistica va distinta dalla “colonizzazione da Aspergillo” (AC), condizione definita dalla presenza di almeno il 50% di espettorati positivi per Aspergillo in un anno. La prevalenza di AC nel paziente pediatrico con fibrosi cistica oscilla tra il 19% e il 21%. La presenza di AC non implica direttamente una ABPA. A differenza di AC, il riscontro occasionale di Aspergillo nell’espettorato (fino al 57% dei casi) non ha alcun significato clinico e prognostico. Aspergillosi allergica broncopolmonare (ABPA) in paziente con fibrosi cistica Patogenesi: è dovuta ad una ipersensibilizzazione al fungo con una risposta allergica e infiammatoria maggiore rispetto ai soggetti allergici. Le spore di Aspergillo, inalate in seguito alla esposizione, hanno un diametro tale (2-3.5 μm) da poter raggiungere le vie aeree terminali e gli alveoli, restando bloccate nelle secrezioni dense accumulate. La reazione immunitaria che ne deriva determina la differenzazione di linfociti T helper 2 e la produzione di IgG e IgE specifiche con infiltrato infiammatorio prevalentemente eosinofilo. Prevalenza: nel paziente con fibrosi cistica oscilla tra il 6% e il 25%. Nella popolazione americana la prevalenza è del 7%, in quella europea del 7.8%. In età pediatrica nell’ultima decade si è assistito ad un netto aumento della prevalenza di ABPA, fino al 9% nel paziente di età ≥ 6 anni. La netta variabilità di tali percentuali è dovuta alla difficoltà di diagnosi, sia per mancanza di univoci criteri (Tab 1), sia per un quadro clinico, radiologico e sierologico molto simile a quello riscontrato nelle comuni riacutizzazioni respiratorie (Tab 2). Ulteriori fattori di variabilità sono le diverse tecniche di laboratorio utilizzate e la diversa esposizione al fungo. Criteri di diagnosi: secondo UK Cystic Fibrosis Trust e US Cystic Fibrosis Foundation UK Cystic Fibrosis Trust 2002 -Broncocostrizione (“wheezing”) -Nuovi infiltrati alla radiografia del torace -IgE sieriche totali >500 IU/ml o > 4 volte il range di normalità -IgE specifiche per Aspergillo elevate o prick test positivo per Aspergillo -Ipereosinofilia > 500/mm3 -Positività dell’espettorato per Aspergillo US Cystic Fibrosis Foundation 2003 -Deterioramento clinico acuto/subacuto -IgE sieriche totali >1000 IU/ml (> 2398 ng/ml) - IgE specifiche per Aspergillo elevate o prick test positivo per Aspergillo > 3 mm -Positività di IgG per Aspergillo -Nuovi o recenti infiltrati alla radiografia/TAC torace Diagnosi differenziale: -Riacutizzazioni respiratorie virali o batteriche -Asma -Atopia -Reflusso gastroesofageo/aspirazione -Pneumotorace Fattori di rischio: -Esposizione ambientale -BMI ↓3° percentile -Precoce infezione da P.Aeruginosa/S.Maltophila -Farmaci (antibiotici ev, cortisonici inalatori, Dornase α, azitromicina) -Atopia (soprattutto per alternaria) -Polimorfismi genetici Parametri tipici di ABPA presenti anche nel paziente con fibrosi cistica senza ABPA (Tab 2): Clinici Radiologici Sierologici Microbiologici Sintomi da ABPA sono comuni anche in pazienti con riacutizzazioni respiratorie L’iperreattività bronchiale è presente anche in pazienti senza ABPA Nuovi infiltrati polmonari sono comuni in pazienti con riacutizzazioni respiratorie Il riscontro di bronchiectasiae è comune anche in pazienti senza ABPA L’aumento delle IgE totali può riflettere uno stato atopico e non una ABPA Il prick test per Aspergillo può essere positivo nel 29% di pazienti senza ABPA La positività per IgG anti Aspergillo è comune in pazienti senza ABPA L’ipereosinofilia può essere dovuta ad infezione cronica da Pseudomonas Aeruginosa L’Aspergillo si riscontra fino al 57% dei pazienti senza ABPA Evoluzione della malattia: 1) Fase acuta: sintomi acuti da broncocostrizione, responsivi a terapia con corticosteroidi;presenza di marcato aumento delle IgE totali, ipereosinofilia, presenza di IgG e IgE specifiche anti Aspergillo, infiltrati polmonari. 2) Fase di remissione: riduzione, ma non nel range della normalità, delle IgE totali e delle IgG e IgE specifiche per Aspergillo, assenza di ipereosinofilia, risoluzione dell’infiltrato polmonare. 3) Fase di riesacerbazione: dopo decalage della terapia con corticosteroidi. Caratteristiche come la fase acuta. 4) Fase di cortico-dipendenza: impossibilità al decalage della terapia corticosteroidea con progressivo deterioramento della funzionalità polmonare ed evidenza di bronchiectasiae alla TAC torace. 5) Fase di fibrosi: quadro di insufficienza respiratoria. I livelli di eosinofili e IgE totali sieriche possono essere ridotti. Indici di sospetto: in pazienti di età ≥ 6 anni Esposizione ambientale (abitazioni in aree rurali, poco ventilate) Wheezing persistente Tipicamente bronchiectasiae centrali in assenza di localizzazioni periferiche Scarsa risposta alla terapia antibiotica endovena Infiltrati respiratori transienti (per lo più ai lobi medi polmonari) Immediata positività o positività > 3 mm per A.Fumigatus al prick test Elevato valore delle IgE totali o delle IgE o IgG specifiche per Aspergillo Ipereosinofilia In presenza di un importante sospetto clinico o di IgE sieriche totali >500 IU/ml, la Cystic Fibrosis Foundation propone lo screening annuale con l’esecuzione di RAST e prick test per Aspergillo Fumigatus. La misurazione delle IgE totali e specifiche per Aspergillo è consigliato in caso di riacutizzazione respiratoria prima di iniziare la terapia antibiotica endovena Attendibilità degli esami microbiologici e sierologici: Positività per Aspergillus Fumigatus nell’espettorato: se isolata, ha scarso valore diagnostico poiché si riscontra solo nel 45% dei pazienti con ABPA e fino al 57% di quelli senza ABPA. Prick test per Aspergillo: caratteristicamente è un esame con alta sensibilità (pochi falsi negativi) e bassa specificità (molti falsi positivi); per tale motivo un prick test positivo andrebbe sempre seguito da test sierologici e radiologici per confermare il sospetto di ABPA. Si ricorda inoltre che la presenza di eczema cutaneo può determinare risultati falsamente positivi, mentre la terapia con antiistaminici fino a 48 ore prima può determinare risultati falsamente negativi. Test sierologici: da effettuare in prima istanza in caso di sospetto di ABPA: 1) IgE totali: nonostante la bassa specificità e i diversi valori di riferimento considerati, un aumento marcato è indicativo di ABPA, se associato a segni radiologici e sintomi di sospetto. La riduzione di tale valore dopo l’inizio della terapia con steroidi è, inoltre, un ottimo indicatore di risposta e conferma il sospetto diagnostico. 2)IgE specifiche per Aspergillo: un aumento >17,5 IU/ml è un sensibile marcatore di ABPA, più attendibile rispetto al prick test; allo stesso modo una riduzione di tale valore dopo inizio della terapia con steroidi è un indice di risposta migliore rispetto alla riduzione delle IgE totali Ipereosinofilia: ha un valore limitato poiché presente anche nel soggetto atopico o con infezione da Pseudomonas Aeruginosa IgG per Aspergillo: un rialzo di tale valore può essere indicativo di una infezione pregressa. In caso di incremento molto marcato, la probabilità di ABPA aumenta Terapia: Graduale decalage in 4-12 settimane Risposta NO Guarigione SI SI Steroidi per os: prednisone (deltacortene): 0.5-2 mg/Kg/die per 2-4 settimane Ricaduta Reintroduci steroide e 4 aggiungi itraconazolo 1 Risposta 1 NO Terapie alternative 2 NO SI 4 Aggiungi itraconazolo (sporanox) 5 mg/Kg/die, in 2 vv/die solo se dose >200 mg/die Note: 1 Valutata in base a miglioramento clinico, riduzione delle IgE totali sieriche del 50% e delle IgE specifiche 2 Metilprednisolone (Urbason)ev, anche a cicli di alti dosaggi (fino a 10 mg/Kg/die) per 3 giorni al mese; in sperimentazione omalizumab e amfotericina B per aerosol 3 Tentativi di sospensione dopo 8 mesi-5 anni 4 In alternativa usare voriconazolo (Vfend): 4-6 mg/Kg/die per 2 vv/die (fino a 13 mg/Kg/die) Decalage steroide, continui itraconazolo Ricaduta SI Corticodipendenza, valutare 2 terapie alternative NO Continuare solo 3 itraconazolo N.B. In caso di ABPA non è di alcuna utilità l’uso di steroidi per via inalatoria Prognosi: la diagnosi precoce di ABPA è cruciale considerato che la malattia, se non adeguatamente trattata, evolve verso la fibrosi polmonare e l’insufficienza respiratoria. Referenze: 1)Moss RB. Allergic bronchopulmonary aspergillosis and Aspergillus infection in cystic fibrosis. Curr Opin Pulm Med 2010; 16: 598-603. 2)Thia PL et al. Diagnosing allergic bronchopulmonary aspergillosis in children with cystic fibrosis. Paediatr Respir Rev 2009; 10: 37-42. 3)De Almeida MB et Al, Allergic bronchopulmonary aspergillosis in paediatric cystic fibrosis patients. Paediatr Respir Rev 2006; 7: 67-72. 4) Jubin V et Al. Risk Factors for aspergillus colonization and allergic bronchopulmonary aspergillosis in children with cystic fibrosis. Ped Pulmonol 2010; 45:764–771. 5)Cohen-Cymberknoh M et Al. Intravenous monthly pulse methylprednisolone treatment for ABPA in patients with cystic fibrosis. J Cyst Fibros 2009; 8: 253-257. 6) Kraemer R et Al. Effect of allergic bronchopulmonary aspergillosis on lung function in children with cystic fibrosis. Am J Respir Crit Care 2006; 174: 1211-1220