DELLE www.corrierecomunicazioni.it n°1. 21 gennaio 2013 [email protected] 25 Aziende&Mercati à NEWBUSINESS • STRATEGIE • FINANZA Nokia, non è detta l’ultima Si riaffacciano le voci sulla vendita dell’asset mobile. Ma l’azienda ha la carta Windows pierotodorovich Non è la prima volta che compaiono voci su un possibile abbandono della telefonia mobile da parte di Nokia. Secondo le previsioni pubblicate sul sito di Forbes dal tecnologo e imprenditore Tristan Louis, Nokia potrebbe quest’anno decidere di abbandonare il business mobile, vendendo attività e fabbriche alla cinese Huawei per concentrarsi su software e servizi. L’autore mette in relazione la cessione con il sup- posto fallimento commerciale dei prodotti Windows Phone 8, considerando plausibile uno scenario che vede la parte mobile di Nokia spartita tra Microsoft e Huawei. Questo in accordo con un’altra previsione, secondo cui Microsoft dovrebbe introdurre entro l’anno un proprio telefonino, sulla scia del tablet Surface. Non è la prima volta che Tristan Louis si occupa del futuro di Nokia. Già a ottobre scorso si è espresso sui motivi per cui Apple dovrebbe avere interesse per la società finlandese, con alcune considerazioni tecniche [ huawei-ascend mate ] Il maxi-telefonino cinese p È firmato Huawei lo smartphone più grande al mondo. Svelato in occasione dell’edizione 2013 del Ces di Las Vegas, l’Ascend Mate - questo il nome del maxi cellulare - è dotato di display HD da 6,1 pollici, il più grande ad oggi. Fra le altre features processore quad-core Hi-Silicon da 1,5 GHz e batteria da 4050 mAh. Con la funzione di roaming globale, l’Ascend Mate supporta cinque bande di frequenza ed è quindi particolarmente indicato per chi viaggia molto. Basato su Android 4.1, con una fotocamera posteriore da 8.0 megapixel AF con HDR e una frontale da 1.0 megapixel HD, Ascend Mate è dotato anche di tecnologia dual Mic di riduzione del rumore circostante e registrazione stereo Dolby Sound System. Disponibile in nero cristallo e bianco puro, lo smartphone “gigante” sarà in vendita inizialmente in Cina a partire dal mese di febbraio. stephen elop ceo di Nokia Crozza (Gartner): «Improbabile l’acquisizione da parte di Microsoft» Smartphone, il biz si fa con le app Consumer Electronic Association: voce e sms ormai superati, il cellulare telecomando digitale L’era post-smartphone è già qui. Il tramonto progressivo di voce e sms, funzioni tradizionali già considerate ormai superate, sta cambiando completamente lo scenario del settore tecnologico. Ne è convinta la Consumer Electronic Association (Cea), l’organismo che raccoglie 2mila aziende dell’elettronica di consumo, che dal palco del Ces di Las Vegas, ha delineato gli scenari prossimi venturi. L’industria dell’hitech, secondo la Cea, deve fare i conti con il nuovo paradigma d’uso dei telefonini, utilizzati sempre più a scopi “non-comunicativi” e già diventati “il telecomando della digital life”. Un mutamento radicale del mercato tecnologico, che implica lo spostamento del focus dall’hardware (il terminale) a favore delle apps. Un cambio di focus che si traduce anche in un cambio di passo nelle vendite di smartphone: quest’anno si continuerà a crescere, ma a ritmi inferiori rispetto al passato. Secondo stime della società di analisi Ihs, quest’anno le vendite globali di smartphone cresceranno del 28%, a quota 836 milioni, rispetto ai 654 milioni del 2012. Si tratta di un incremento inferiore al 35% del 2012 e al 61% del 2011, precisa Ihs iSuppli. Al netto di questo rallentamento, nel 2013 per la prima volta gli smartphone supereranno il 50% delle vendite complessive di cellulari. Il crescente utilizzo degli smartphone in funzione non-comunicativa si rispecchia nell’impennata della domanda globale di nuove apps. Secondo stime di Ihs, i ricavi globali generati dagli app store communication) e altre tecnologie wireless per il disbrigo di faccende quotidiane come ad esempio innaffiare automaticamente le piante o aprire il garage di casa o azionare il riscaldamento. Nasce così un nuovo segmento di mercato, che comprende tutti i sistemi microelettromeccaninici (Mems), che servono comunemente come sensori negli smartphone, come ad esempio giroscopi, accelerometri e sensori di pressione. Il mercato globale dei Sensori embedded: il cellulare nell’era Internet delle cose ihs I ricavi globali generati dagli app store per smartphone raddoppieranno di qui ai prossimi 4 anni, passando dai 4,1 miliardi di del 2012 ai 10,8 stimati per il 2016 per smartphone saranno più che raddoppiati di qui al 2016, passando dai 4,1 miliardi di euro del 2012 ai 10,8 miliardi stimati per il 2016. Nel solo 2013 cresceranno del 48%, raggiungendo quota 6,1 miliardi di euro. Un altro trend identificato dalla Cea riguarda la crescente “sensorizzazione” di tutti i prodotti dell’elettronica di consumo, in altre parole dell’esplosione dell’Internet delle cose. Device come gli smartphone, ma non solo, fanno un uso sempre più massiccio di sensori incorporati, che aprono alla digitalizzazione delle faccende di tutti i giorni. Sempre più comune l’utilizzo di soluzioni a infrarossi, Nfc (Near field Mems, secondo stime di Ihs, raggiungerà ricavi per 3,2 miliardi di dollari quest’anno, in aumento del 22% rispetto al 2012, per raggiungere quota 4,9 miliardi di dollari nel 2016. In questo senso, indicativa l’introduzione di un numero sempre crescente di oggetti connessi a Internet al Ces, una categoria di prodotti che oltre a smartphone e tablet comprende anche le console per video game e la smart tv, che secondo le stime raddoppierà nei prossimi anni. Le vendite di oggetti connessi passeranno- dicono le stime - da 1,2 miliardi di unità vendute lo scorso anno a 2,4 miliardi nel 2016, con un incremento del 26% nel 2013 a 1,5 miliardi di oggetti venduti. Paolo Anastasio condivisibili, ma senza considerare le sostanziali implicazioni di mercato e antitrust che renderebbero l’operazione inattuabile. L’appannamento della società europea, un tempo leader tecnologico e di mercato nella telefonia mobile, accende fantasie e interessi. “Non è la prima volta che il futuro di Nokia finisce al centro di speculazioni - conferma Roberta Crozza, research director di Gartner -. Ritengo improbabile l’ipotesi di acquisizione da parte di Microsoft perché le due società lavorano bene insieme, anche rapporti di esclusività. Avere un proprio hardware non sarebbe una mossa vincente per Microsoft, perché le alienerebbe altri partner”. Qualcosa di simile è in realtà già successo con l’introduzione da parte Microsoft del tablet Surface, vivacemente contestato, in particolare ad Acer. “Nokia ha tantissimi prodotti e non sarebbe certamente conveniente ridurre il tutto a un’unica piattaforma”. L’analista non commenta le voci su Huawei. “Lo scenario generale vede un’ascesa dei produttori asiatici - spiega Crozza -, in un mercato suddiviso tra fascia alta, occupata dal duopolio Apple-Samsung, e fascia bassa, dai costruttori cinesi. C’è Lenovo che è entrata sul mercato europeo; la competizione è destinata a crescere anche se le sfide si vinceranno in base alla disponibilità di applicazioni. Windows Phone cresce, ma ha un ecosistema ancora piccolo. Nokia dovrà mantenere focalizzazione su Windows Phone e abbassare il price point dei prodotti”. L’interesse degli sviluppatori dipende dal numero dei terminali installati e venduti. Secondo Gartner nei primi 9 mesi del 2012 Nokia ha consegnato agli utenti finali 8,1 milioni di smartphone Lumia (il quarto trimestre ne aggiunge 6 milioni). Nello stesso periodo, Apple ha venduto 85,6 milioni di iPhone e Samsung 127 milioni di Android (a cui si aggiungono poco meno di un milione di Windows Phone e 13,1 milioni di apparati con sistema proprietario Bada). Considerando anche i 32,1 milioni di smartphone Symbian venduti, Gartner attribuisce a Nokia un market share del 7%, contro il 18% di Apple e il 30% di Samsung. Nokia è stata distaccata dai suoi concorrenti perché ha sbagliato cavallo nella scelta di Windows Phone? Secondo Marco Zamperini, chief innovation officier di Ntt Data, blogger ed esperto di tecnologia mobile, la piattaforma Microsoft ha capacità per “sparigliare le carte superiori a quelle di Android. Questo perché Microsoft pone l’accento sul software, mentre i concorrenti lavorano in modo disaggregato, proponendo i loro prodotti in base all’hardware”. I giochi insomma non sono finiti. Fra l’altro stando alle stime per l’ultimo trimestre 2012 l’utile operativo della divisione cellulari sarà in pareggio mentre a ottobre si stimava una perdita operativa pari al 6% delle vendite.