Istituto Comprensivo di Ponte in Valtellina Numero 2 a.s. 2012-2013 In questo numero: * Laboratori 2013 ! * Ponte in fiore * Comenius * Teatro a Tresivio * * * * Teatro a Chiuro Cioccolato Igiene alimentare … e tanto altro! UNA FIABA IN GIOCO Con i bambini della Scuola dell’ infanzia… La fiaba di “Pierino e il lupo” abbiamo visto e ascoltato in un bel cartone animato. Con personaggi e strumenti musicali abbiamo realizzato dei disegni fenomenali. In palestra ci siamo ritrovati per giocare insieme scatenati. Alla fine abbiamo realizzato un meraviglioso libro cartonato. Classe 1^ - Scuola primaria di Piateda Venerdì 24 maggio 2013, presso il teatro parrocchiale di Tresivio, gli alunni della Scuola Primaria hanno messo in scena lo spettacolo teatrale “Ca’ d’Otello”. Incuriositi dalla leggenda che narra il legame tra Shakespeare e il loro paese, i bambini con l’aiuto dei nonni e degli studiosi di storia locale, hanno ideato la trama dello spettacolo diretto con maestria dalla regista Cristina Turella. I canti, colonna sonora dello spettacolo, sono stati curati dal maestro Valter Mazzoni. Scuola Primaria di TRESIVIO LA FELICITA’ IN TASCA Non ci vuole molto tempo, dalla nostra piccola valle, per arrivare alla fabbrica della “felicità tascabile”. No, non stiamo parlando dell’outlet della Nike, ma della fabbrica di cioccolato Alprose, poco distante da Lugano. 29 aprile 2013: nuvoloso, a malapena dieci gradi sopra lo zero e un'incommensurabile voglia di dormire, ma nonostante ciò saltiamo giù dal letto alle sei e mezza… Il tempo di prepararci e arrivano le sette e mezza, ora di partenza da Ponte in direzione Svizzera. Dopo qualche defezione dell'ultimo minuto, qualche pausa-nausea e tre ore di viaggio raggiungiamo Caslano, la nostra destinazione. Entrati in fabbrica, siamo accolti dolcemente: prima di iniziare la visita, infatti, ci attende una piccola degustazione dalla fontana di cioccolato che si trova all'ingresso. Dopo questo piccolo assaggio di paradiso, che in realtà non ne era altro che il preludio, ci siamo avvicinati incuriositi ad alcuni macchinari, che abbiamo scoperto in seguito essere dei distributori di dolci “vecchio stile”. Successivamente abbiamo visitato la parte dello stabilimento che ospita i macchinari, che però purtroppo non erano in funzione a causa degli interventi di manutenzione: pare che l’Alprose abbia inserito nella sua linea di produzione dell’altro cioccolato. Fortunatamente dei cartelli spiegavano le varie fasi di lavorazione di ogni macchina e siamo riusciti a capire il funzionamento di alcune di esse. Ci ha stupito il fatto che le didascalie fossero scritte in varie lingue, la prova che la fabbrica riceve visitatori da molte parti dell’Europa. Un’altra cosa che ci colpiti è il profumo di golose delizie che, appena entrati nella “sezione operativa”, ci ha avvolti, così come il cambio di temperatura che si verificava negli ambienti tra un ambiente e l’altro. In realtà eravamo un po’ tristi di aver trovato tutto “fermo” al nostro arrivo, ma ci siamo consolati quando ci siamo fermati allo spaccio del cioccolato, per acquistare un po’ di “felicità tascabile” per noi e le nostre famiglie: tavolette, praline, cioccolatini, nocciole, cereali, ovetti e quant'altro. Che la giornata fosse all'insegna dei più esagerati peccati di gola ormai è chiaro, difatti abbiamo mangiato al Mc Donald’s, che, come tutti sanno, offre del cibo molto sano e salutare. Dopo pranzo, ci siamo trasferiti a Lugano per visitare il Museo Cantonale di Storia Naturale, dove abbiamo potuto osservare vari diorami (ricostruzioni di habitat naturali con flora e fauna), diversi tipi di fossili, minerali di piccole e grandi dimensioni, funghi, licheni e tracce di animali (impronte, nidi, escrementi …). Qui abbiamo scattato molte fotografie e abbiamo anche preso molti appunti, che ci sarebbero serviti per la nostra verifica di Scienze. Una delle cose che ci ha colpito di più, oltre alla grande varietà di reperti esposti, è stata una piccola sezione dedicata alla differenza di dimensioni tra animali presenti sul territorio alpino e quella di esemplari che vivono in posti più caldi, come il sud America. Per chiudere la giornata e prepararci degnamente al lungo viaggio di ritorno, un gelato e una passeggiata sul lungo lago. Di questa gita porteremo a casa, oltre che alla famosa “felicità tascabile” e un raffreddore per il maltempo, il ricordo di tante risate e una bella giornata condivisa con amici e professori. MRP e Camilla, 2A Dal 13 maggio al 17 maggio la nostra scuola ha ospitato i partner europei del progetto Comenius. Il tema di questo incontro è stato lo sport. I ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti, sono arrivati lunedì in orari diversi. Per fortuna non si è perso nessuno! Per cena i genitori della nostra classe hanno organizzato un buffet di benvenuto durante il quale ci sono stati i saluti ufficiali da parte del preside Gian Luigi Quagelli e del sindaco di Ponte Franco Biscotti. La serata è stata fantastica, specialmente quando eravamo insieme ai nostri amici partner. Martedì abbiamo trascorso tutta la giornata al campo sportivo di Chiuro. È stato splendido: il sole illuminava il campo sul quale spiccavano i colori delle magliette che caratterizzavano le diverse squadre. La sera ognuno di noi ha ospitato a cena due ragazzi europei : ci siamo divertiti moltissimo! Mercoledì i ragazzi, divisi in gruppi, hanno partecipato a due ore di lezione, passando poi presso la chiesa di S. Ignazio ad ascoltare il concerto presentato dai ragazzi dell’ indirizzo musicale della nostra scuola . Nel pomeriggio siamo andati a San Bernardo, dove abbiamo praticato l’orienteering, abbiamo percorso il sentiero botanico e abbiamo visitato l’osservatorio astronomico Giuseppe Piazzi. Alla sera abbiamo anche ballato il flash mob concordato in Ungheria. E’stato fantastico, soprattutto il flash mob! Giovedì abbiamo trascorso la giornata a Milano dove abbiamo visitato il Castello Sforzesco e il Duomo. Purtroppo pioveva e la nostra giornata si è “rovinata”, ma, nonostante il tempo, abbiamo avuto l’opportunità nel viaggio, nella visita alla città e nel pranzo in compagnia, di conoscere meglio i nostri amici europei. Anche giovedì sera le nostre famiglie hanno ospitato i ragazzi a cena. E’ stata una giornata unica! Quando li abbiamo riportati al convitto abbiamo dovuto dire loro “ADDIO”6.. speriamo di rivederli presto, nei prossimi incontri! Venerdì sono andati via ad orari diversi, contenti di aver trascorso questa settimana in Italia. Lo scopo del progetto è quello di socializzare e diventare amici e noi pensiamo di esserci riusciti! Alice Fancoli Sofia Montaldo Un invito a guardare sul sito della scuola le fotografie di questo meeting Giovedì 21 marzo i bambini della SCUOLA DELL’INFANZIA di TRESIVIO si sono recati Sondrio per visitare la caserma dei vigili del fuoco di SONDRIO a conclusione del progetto “IL FUOCO”. I bambini raccontano così l’esperienza: “siamo andati con il pullman e durante il viaggio abbiamo visto tante cose, le case che stanno costruendo e le persone”. “per arrivare alla caserma, dalla stazione dei pullman, abbiamo dovuto camminare tanto” “poi finalmente siamo arrivati” “appena arrivati, abbiamo visto il camion che partiva per un’emergenza con la sirena che suonava”. “Subito ci hanno fatto vedere un filmato che ci ha fat- to capire che con il fuoco non si può giocare” “e poi siamo entrati nella sala dei telefoni dove ricevono tutte le telefonate e dove ci sono anche i computer”. “i vigili del fuoco so- no “andati giù dal tubo”. Usano il tubo per fare veloci anche alcuni bambini hanno provato a salire e poi un pompiere ci ha fatto vedere che aveva i freni. quando siamo usciti in cortile abbiamo visto tanti mezzi dei vigili del fuoco: il camion autopompa con tutta l’attrezzatura la scala allungabile con il cestello per le persone. il camion con la gru Il camion con la barella che usano quando le persone si perdono nei boschi “noi siamo potuti salire sulla scala allungabile, dentro il cestino. un pompiere guidava la scala e ci faceva salire tanto in alto”. “Poi noi siamo saliti sul camion dei pompieri con la maestra e abbiamo fatto un giro intorno alla caserma con la sirena accesa… un vigile si è lanciato dal cestello della scala: che bella giornata!!! ATTIVITÀ TEATRALE A CHIURO… … UN DIVERTIMENTO CHE VOGLIAMO ESPRIMERE CON IMMAGINI, PAROLE, COLORI… ENTUSIASMANTE ESPRESSIVA CREATIVA COINVOLGENTE INTERESCOSTRUTTIVA SANTE IMPEGNATIVA COLORATA DIVERTENTE Classi 3^,4^ e 5^ Scuola Primaria di CHIURO FESTA DELLA MAMMA SPECIALE! Quest’anno ci sono state proposte due belle iniziative a cui abbiamo aderito con piacere. Abbiamo pubblicato sul settimanale Centro Valle una frase carina dedicata alle nostre mamme. In classe abbiamo realizzato un grazioso regalino fatto con semplice materiale: cartoncini, nastrini, colla e forbici. I lavori finiti si presentano a forma di cuore o di quadretto decorati con fiori e farfalle e abbelliti con brillantini. Scuola Primaria di CHIURO “ Mi piace non mi piace! “ Tutti noi alunni di Prima A e B, con entusiasmo abbiamo partecipato all’interessante Progetto interdisciplinare “ MI PIACE – NON MI PIACE “ legato all’alimentazione. Siamo partiti dalla lettura del libro “ LA STORIA DEL BRUCO MAISAZIO”, illustrando poi le vicende ai nostri amici della Scuola dell’Infanzia con una piccola, ma per noi, graziosa recita. Abbiamo capito che per la nostra salute e crescita, non dobbiamo mai fare come il bruco, cioè abbuffarci, ma è meglio seguire una corretta alimentazione, anche se, ogni tanto , è lecito pure sgarrare un pochino! Vi interessa l’argomento? Ecco una sintesi del nostro lavoro . Per diventare grande, correre e giocare sano e buono dev’essere il mangiare. Ti piace il calcio e far giochi scalmanati? Trova l’energia nei carboidrati! Le dolci golosità son la tua passione? Van bene a colazione, ma con moderazione. Come il muro si costruisce coi mattoncini, così le proteine fan crescere i bambini. Le brave vitamine di frutta e di verdura alle malattie fanno un sacco di paura! Le ossa ti tengono saldo in piedi, perciò mangia formaggio, e latte bevi! Ma attento, la panna e i grassi mangiati in quantità ti fanno ingrassare qui e… là! Volete essere sani, belle e belli? Muovetevi, uscite e camminate anche con gli ombrelli ! SE CORRETTAMENTE MANGERAI IN OTTIMA SALUTE CRESCERAI AL MATTINO una abbondante COLAZIONE devi fare: latte caldo addolcito con un po’ di miele, un velo di marmellata spalmata sul pane o su qualche fetta biscottata . A PRANZO : pasta, carne, uova o pesce devi alternare. Frutta e verdura mai dimenticare. A MERENDA :un pezzettino di cioccolato o un buon gelato puoi gustare, ma non esagerare ! A CENA : cosa consumare ? Minestrone, pane e formaggio se le ossa vuoi rinforzare. Eeee……., ricordati di fare tanto movimento, sicuramente sarai sempre sano e tanto contento !! I NOSTRI CONSIGLI • • • Il pasto deve essere un momento di distensione: non dobbiamo giocare, non dobbiamo litigare , non fa bene alla digestione! Fa bene una pausa gustando una buona spremuta d’arancia. E non dimenticare di bere molta acqua tutti i giorni Scuola Primaria 1^A e B di PONTE COMENIUS MEETING IN SLOVENIA E’ lunedì 11 marzo. L’aria è frizzante, quasi fredda, ma noi non ce ne accorgiamo perché siamo emozionati per la nostra partenza. All’appello manca solo Michael e ci chiediamo cosa fare, ma poi lo vediamo arrivare. Allora noi quattro: Sofia, Bianca, Andrea e Michael ed i nostri professori Nadia e Luigi saliamo sul treno per iniziare il viaggio che porterà in Slovenia. Al nostro arrivo troviamo i ragazzi sloveni che ci ospitano nelle loro famiglie, ci siamo separati un po’ controvoglia, ma con la curiosità di conoscere chi ci ospita. La maggiore preoccupazione è la lingua, perché nessuno di noi parla lo sloveno, ma grazie all’inglese, che è la lingua comune usata nel progetto Comenius, riusciamo a capirci. Nei giorni successivi condividiamo la vita dei ragazzi che ci ospitano. Di mattina ci svegliamo e facciamo colazione con loro e poi via di corsa a prendere l’autobus, che ci porta a scuola dove incontriamo i nostri professori ed i ragazzi degli altri paesi. Insieme partecipiamo alle lezioni e scopriamo che a scandire il ritmo della mattinata c’è una musica diffusa che cambia ogni ora. Prima di andare in mensa, ci ritroviamo tutti quanti in palestra dove la Direttrice e Andrej, il coordinatore sloveno, ci accolgono per i saluti ufficiali ed alcuni ragazzi presentano il loro paese. Nel pomeriggio andiamo a conoscere Kropa, che ci affascina per tutto quello che ci mostrano ed in particolare per le opere in ferro battuto che sono visibili ogni dove. Veniamo a sapere che in passato l’economia di questo borgo era basata sulla produzione di chiodi fatti a mano. Ne producevano 127 tipi diversi al giorno che esportavano in tutto il mondo: dal più piccolo, per solare le scarpe, a quello più lungo di 20 cm usato per i binari dei treni ed i tetti delle case. Arriva il fatidico giorno della presentazione; l’argomento di questo incontro è “ happiness now and then”; siamo emozionati, impauriti, ma quando arriva il nostro turno come per incanto i nostri timori svaniscono, presentiamo i nostri cartelloni con i lavori svolti a scuola e concludiamo recitando la nostra poesia che riscuote un notevole successo. La professoressa Nadia illustra infine il gioco dell’oca che abbiamo personalizzato con le nostre foto e che doniamo ai coordinatori dei paesi partner. La parte più interessante della giornata arriva subito dopo con musica, balli e canti ai quali partecipiamo tutti con molti entusiasmo, noi compresi. Il giorno seguente ci aspetta la capitale: Lubjana. Purtroppo il tempo non era dei migliori, infatti, nevicava e tirava un vento molto freddo, ma questo non ci ha impedito di cogliere il fascino della città. I quattro giorni previsti volano e, inaspettatamente, arriva il momento dei saluti e la commozione prende il sopravvento: lacrime, baci e abbracci, ma il sapere che in maggio ci ritroveremo in Italia ci rincuora. Una levataccia al mattino, poi via per Venezia, dove trascorriamo la giornata visitando la città girando tra ponti e canali. E’ notte quando arriviamo a Sondrio, siamo stanchi per il lungo viaggio, ma siamo felici perché la nostra vita si è arricchita di nuove esperienze e di nuovi amici con i quali speriamo di rimanere in contatto. Sofia, Bianca, Michael e Andrea . soli rso dive re ì s ette co i, t m a s i i m r t da isi! he s za a. mo ra c re in cr fatica a cen ella vit ntia palle. o b s e m e m s l a e e s d o ti ci ett es n no i le l’ad igli, sen ficili cui volt i può m che fa volt ons che più dif uali ci enti in i a c c ; i e i c e r c d o i i q no om me ebb nito o nd Si d period nti nei em vorr esto co on i ge . i s og il m menti. i i b i e e e t s ù h d a m i e c a e c Qu mo ent pag re p un o mbi ntri ee com sia ci sono i ed ap apir andi ca roprio ngono. imi sco nomam on ave c nto. a c p pr gr ss tti ori po ime uto i e di n e i f o r e r a a f u m e p o f p i d f e i i In e oc di r elo, inta on sem no e /o nifestan ensare da sol ne. o ci nessun addist unti p n o o o a i t p m g t i e z e t m r u , n t e i t t i e t e o e r ie o ? nt e al s bra che vita con resc ci prop ioni. S di agi o pr nflitto fide rontarc i far c r n d o e l o s o o o f a tà c d n em lu lla lla no c con Ci s ase de rasform la socie e di de o bisog e in gra io e de te che enta he per v t t f i l r e g i m e d e o d a g s i er e s c v ia n e o ! V di gioco ma an abb o d i es r o app E’ u o corpo gli amic fonte a r end o à i p p d a , m n n lo str ri, he ep me qui gn i diam o co enta del Il no delli c mi amo e che ma compa si insie licat ppres pre i illu sogno m p c a o i r , r o i m m co loro em oi r a e nd e bi tto da m ale, da divert oip dai t r e è re tra n endo s con o cresc rci” da di aver mi! u n t e s e m l e l p a o b e a n N d ta o a m ro am n loro ci ìc iam stia arci ond gan nti p tire cos amo no mo, rim , i che amo” s iconosc o stacc ruolo f mpo co a qua s a s i e s s ento r M li n e da g che po come r bol r a, i siam tano u re più t lemi. Vog che se l u i s t c i i o l o p iff is do e au an enta ettiam pr ob cqu erio non corr la p no d No, amici a ra tras ressi e enti so e che m ci acc uesto p sente e emo te h e re q Gli esid dere in ambiam ia fisic alori. S li altri, te p ) riuscir d e i v S ti c o? ng e (a divi ze s dei v con tti ques ifferen o co e russ percors elici di a t n m o i f Tu le d tagn ifett onfr te il rsa che n dei d ibili al c le mon duran e la co enza. i r r no on r da on e fini spe disp ci rico l’emozi indi a ta e s u a e e q he qu ch E li s anc erarlo e anche a m a p a o le n sic a su ere fatt - E - Jes av a l tta mil Ca nede l. 3a D e B C si e delu Gli anni delle medie … Quelli delle “ragazzate”, degli scherzi, quelli dello studio ma soprattutto quelli che non scorderemo mai. In particolare l’ultimo anno; la terza media,il conclusivo con i miei vecchi compagni, quelli che mi hanno accompagnata per un intero triennio. Quelli che difficilmente scorderò, che farò fatica a rimpiazzare,quelli con cui ho condiviso gioie, fatiche, dolori, voti belli e brutti, compiti e verifiche … Ci sono alcune volte in cui ci si arrabbia e si litiga , ma poi si impara a fare pace perché grazie a loro si è imparato a condividere tutto… o quasi. In questi tre anni di momenti fantastici e altri meno, preoccupazioni, felicità e litigi ho imparato a conoscere veramente bene le persone, tra i compagni è nato un legame, specialmente con alcuni, che spero non finirà nonostante la scelta di scuole diverse. Siamo cresciuti insieme, siamo cambiati e, trascorrendo tempo in compagnia e ascoltando quei “vecchi e saggi” prof. abbiamo acquisito dei valori, valori che ci saranno utili sempre. All’inizio delle medie si vedono i più grandi in fondo al pullman e si vorrebbe essere “fighi” quanto loro e poi quando si arriva in terza si vorrebbe ripartire da capo, essere ancora in prima senza doversi preoccupare degli esami, senza avere la consapevolezza che quello sia l’ultimo anno da passare con i propri compagni,amici e professori. Abbiamo fatto tante nuove esperienze in questi tre anni, gite di classe, la nostra festa di Natale per donare i fondi in beneficienza, concerti. La gita di quest’anno poi è stata particolarmente coinvolgente: siamo andati al Vittoriale degli Italiani e oltre ad avere visto un bellissimo paesaggio ed ad aver visitato luoghi affascinanti, durante il viaggio abbiamo cantato e scherzato tutti assieme, abbiamo stretto amicizia e condiviso opinioni con compagni che prima non consideravamo più di tanto. Per la prima volta mi sono sentita legata a tutta la mia classe ed ero consapevole che rimpiangerò questi meravigliosi anni. Abbiamo trascorso giorni, mesi, anni assieme, ma sono proprio i piccoli gesti che non si scorderanno mai. Le volte che si doveva andare al bagno per sfuggire a un’ interrogazione, le risate con un compagno di banco, le ricreazioni in corridoio piene di risate, i compagni che spesso condividevano la loro merenda con te. Di tutti questi anni forse ci scorderemo qualche lezione di grammatica o qualche equazione, ma non ci scorderemo mai le persone che ci sono state sempre vicine anche nei momenti più difficili. Chiara Marchetti & Giulia Tornadù - Classe 3aC Nella settimana dei laboratori, tra il primo ed il secondo quadrimestre, un gruppo di ragazzi delle classi seconde e terze ha partecipato al laboratorio di fotografia che quest’anno era legato ad un progetto del FAI sulla foto con il “foro stenopeico” di una camera oscura, una tecnica antica per riprendere scene quotidiane. Una camera oscura è un ambiente più o meno grande nel quale, attraverso un forellino, può entrare la luce riflessa dagli oggetti che si trovano all’esterno, “disegnandoli” sulla parete opposta. Durante questa attività il prof. Marquis ci ha spiegato che questa tecnica era usata nel passato dai pittori per “ricalcare” i paesaggi con la loro reale prospettiva. Abbiamo voluto verificare questo fenomeno trasformando un’aula in una camera oscura. Il locale è stato oscurato con dei pannelli ed è stato fatto un piccolo foro su quello della finestra che dava sul cortile scolastico. Nel buio i raggi luminosi che entravano dal forellino hanno riprodotto sulla parete opposta l’immagine capovolta della facciata della scuola, delle montagne e del cielo. Abbiamo poi costruito delle piccole camere oscure con scatole di scarpe verniciate all’interno con un colore nero opaco (per non riflettere la luce) ed abbiamo realizzato un piccolo foro sul coperchio. Per ottenere delle fotografie, è stato messo un foglio di carta fotografica sul fondo della scatola in modo che la luce, entrando dal foro, la impressionasse. Il foro è stato ricoperto con un cartoncino nero che veniva rimosso al momento dello ”scatto” e rimesso successivamente. Terminati i preparativi, siamo usciti per Ponte alla ricerca di soggetti architettonici da fotografare. Dato che da un foro molto piccolo entra poca luce, per “impressionare” la carta sono stati necessari diversi minuti di esposizione e, per evitare fotografie mosse, durante lo scatto la scatola è stata tenuta immobile su un cavalletto. Con l’aiuto della prof.ssa Oppici, promotrice del progetto FAI, abbiamo calcolato il tempo di esposizione necessario e la posizione per una giusta inquadratura. La fase successiva è stata lo sviluppo delle fotografie nel laboratorio della scuola. Le fotografie sviluppate hanno dato origine ad un’immagine negativa (i bianchi sono neri ed i neri sono bianchi) e, attraverso la scannerizzazione e l’inversione con un programma di computer grafica, abbiamo ottenuto il negativo del negativo e cioè un’immagine positiva. Le nostre fotografie parteciperanno ad una mostra e verranno pubblicate in un libro fotografico. Dallo scorso anno scolastico nella nostra scuola abbiamo un fotografo particolare che, oltre ad insegnarci a fotografare (nelle attività di laboratorio), documenta quasi tutto quello che facciamo. Le fotografie sono disponibili sul sito della scuola www.icponte.it all’interno del menu “Prodotti” LABORATORI 2013 : Ciaspolata LABORATORI 2013 : Cabaret SCUOLA DELL’INFANZIA DI PIATEDA PROGETTO DIDADTICO ANNULAE: Il progetto didattico annuale “A scuola nel bosco” svolto dai bambini ha avuto come tematiche la scoperta e l'osservazione del bosco come ambiente naturale (cosa è il bosco e come è fatto, cosa possiamo trovare nel bosco, chi vive nel bosco...) e di alcuni elementi che lo costituiscono (animali e alberi). Durante le uscite didattiche i bambini hanno osservato l’ambiente e raccolto materiali, a scuola, attraverso conversazioni, consultazioni su testi specifichi, manipolazioni e giochi di diverso tipo hanno analizzato nello specifico: l'albero e alcuni animali. Rispetto agli alberi gli approfondimenti hanno riguardato le parti che lo compongono, la diversità tra i tipi di albero, la funzione dell'albero; sono state condotte esperienza di semina per scoprire la crescita di una pianta. La conoscenza di alcuni animali del bosco ha fatto riferimento alle caratteristiche fisiche dell'animale (come è fatto, qual è la sua tana) e alla sua alimentazione. In un contesto più ampio, i bambini sono stati sensibilizzati al rispetto dell'ambiente in ogni sua forma. Saggio del Corso Musicale nell’ambito di “Ponte in Fiore” 2 maggio 2013 (dal sito scolastico) Giovedì 9 maggio non è stato un normale giovedì di scuola, ma il giorno in cui, noi ragazzi della classe prima D siamo andati in visita al castello medievale di Vezio, che domina il lago di Como. Il tragitto si è svolto in treno partendo dalla stazione di Sondrio, accompagnati dalle proff.sse Bombardieri, Bertoletti e dal prof. Marquis. Arrivati a Varenna, abbiamo raggiunto l’imbarcadero dove era fissato l’appuntamento con la nostra guida ed abbiamo trascorso un po’ di tempo ammirando il paesaggio e dando da mangiare ai germani reali ed alle folaghe che nuotavano in riva al lago. Per fortuna, dopo tanti giorni di pioggia il sole riscaldava ed illuminava quello splendido panorama. Stefano, la nostra guida, ci ha dato le prime informazioni sul posto e presentato il programma della giornata, poi ci siamo incamminati sulla mulattiera che da Varenna porta a Vezio. Attraversando i boschi, si percepiva l’odore dell’aglio selvatico ed il profumo degli alberi. Dopo una camminata di oltre mezz’ora siamo arrivati ai piedi del castello, una piccola fortezza medioevale che serviva anche come rifugio agli abitanti dei paesi vicini dagli attacchi delle popolazioni nemiche. Da quella posizione dominante sul lago si poteva ammirare un paesaggio fantastico. Attraversando i giardini interni, abbiamo fatto conoscenza con una serie di rapaci: il primo che abbiamo incontrato è stato Artù, un gufo reale di cinque anni, nella sua voliera. Giunti al centro del castello, abbiamo visto il secondo rapace: Regina (una poiana ferruginosa di sette anni), Linda e Parsifal (due poiane di Harris), Semola (un barbagianni) e Kristal (un falco). Artù non poteva volare perché non gli era stato insegnato da piccolo e Regina nemmeno perché aveva un problema alle zampe. Il castello era più piccolo di come ce lo aspettavamo, ma comunque interessante e bello con al centro una torre merlata alta circa 15 metri nella quale siamo entrati attraversando un ponte levatoio. La nostra guida ci ha portato in cima percorrendo i quattro piani nei quali ci siamo soffermati per seguire le sue spiegazioni sulla storia dell’edificio e sul lariosauro, un rettile acquatico preistorico del quale sono stati ritrovati i resti fossilizzati nei pressi del lago. In cima lo spettacolo era fantastico. Contenti ma affamati siamo poi andati a mangiare tutti assieme sotto una tettoia dove, finito il pranzo, abbiamo conosciuto Patrik, un cinofilo che ci ha spiegato molto bene come accudire un cane e come bisogna comportarsi con quelli degli atri. Alla fine abbiamo potuto coccolare Meggy, il suo labrador femmina dal pelo chiaro. Ci siamo poi portati al centro del castello dove Nicola, il falconiere, ci ha raccontato come è nata la falconeria, per cosa era utilizzata un tempo e a cosa serve oggi, poi ha preparato gli uccelli per il volo. La prima a liberarsi è stata la poiana Linda, che ha sorvolato più volte il castello, poi il barbagianni Semola che ha volato in mezzo agli ulivi perché infastidito dalla luce del sole. Quando il falconiere fischiava, gli uccelli ritornavano e si fermavano sul suo guanto di cuoio. Infine ha preso il volo il falco Kristal che, diversamente dagli altri, si è lanciato in picchiata verso il lago e, richiamato dal fischio del falconiere, doveva catturare un pezzo di carne che veniva fatto ruotare velocemente. E’ stata una bella esperienza vedere questi rapaci che ci volavano intorno, a volte sfiorando le nostre teste. Lasciato il castello abbiamo fatto una bella passeggiata sul bellissimo lungo lago di Varenna dove abbiamo mangiato un gelato camminando tra i vicoli del paese. Purtroppo l’ora di tornare alla stazione e di rientrare a casa è giunta presto. E’ stata una gita indimenticabile e speriamo di rivivere il prossimo anno un’esperienza così entusiasmante. Questo articolo è stato realizzato mixando i temi di: Bonomi Veronica, De Buglio Andrea, Fancoli Roberto, Guldenfels Gabriel, Prandi Gabriele - classe 1aD Per ricordare la maestra Daniela Pozzoni, " La Mongolfiera" riporta la breve orazione tenuta dal Dirigente Scolastico, in occasione della cerimonia funebre. La Redazione Cara Daniela, siamo venuti in tanti oggi pomeriggio a salutarti e a testimoniare il nostro affetto. Ieri la nostra valle appariva di straordinaria bellezza con una luce intensa che scendeva dalle montagne. Oggi il cielo è cupo e tira aria di neve. Viene voglia di ritirarsi in se stessi, in meditazione. Il tema che tu mi suggerisci è quello della speranza. In questi anni di malattia ci siamo scambiati poche ma significative lettere. Le ho rilette con cura e trovo che il messaggio che lasci ai tuoi cari e a tutti noi sia un messaggio di speranza. Mi rendo conto che il dolore non consente adesso di vedere, però il cuore è capace di sentire. Ci ho pensato a lungo. La speranza è la figlia di una madre buona. Il modo nostro di guardare alle cose e al futuro è legato a questa grande fiducia da cui siamo stati nutriti. Tu sei stata una madre buona e hai nutrito di fiducia i tuoi cari e i tuoi alunni. Anche i tuoi amici. Gli insegnanti hanno questo compito in più, di aiutare i loro alunni a trovare un senso e un significato alla vita. Per questo i bambini chiamano i loro insegnanti maestri. Gli insegnanti gettano molti semi, io guardo i nostri ragazzi e trovo che molti semi si siano fecondati. Anche di questo ti sono grato. Leggo due righe da una tua lettera del venti settembre. Hai scritto : “ Sai che abbiamo un terreno vicino alla chiesetta del Calvario dove mio marito ha piantato gli ulivi e seminato granoturco e patate, ieri ha raccolto le patate ed è veramente soddisfatto, a volte basta poco per sentirsi meglio. La raccolta delle olive è rimandata all’anno prossimo.” Gli ulivi, il calvario e il buon raccolto. C’è tutta una vita, c’è tutta una storia. Una vita e una storia racchiuse in pochissime righe. Semplici ed essenziali e profonde, come tu sei sempre stata. Il buon raccolto, la tua vita è stata un buon raccolto, non c’era neanche bisogno di aspettare l’anno prossimo. Cara Daniela, abbiamo dedicato a te l’ultima canzone del concerto di Natale, tenuto nella grande sala degli Alpini, qui a Tresivio. La voce del coro dei nostri bambini ti accompagni in questo viaggio e lenisca il dolore della tua famiglia e di noi tutti. Ti sia lieve la terra.