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anzio: storia e mare
Riviera Zanardelli 45 – Anzio
Tel 06 98340765 - fax 06 98342058
ottobre 2013 _ n.57
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Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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Space - Città
n.57 _ ottobre 2013
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
CASO INCOMPATIBILITÀ
SINDACO BRUSCHINI
Nulla di fatto nell’udienza dello scorso 25 settembre. In quella data
presso il Tribunale Civile di Velletri, si è discusso del ricorso presentato
dal consigliere Candido de Angelis e dagli altri consiglieri di
opposizione facenti capo alle sue liste, contro l’eleggibilità del sindaco
di Anzio Luciano Bruschini dopo le elezioni della scorsa primavera.
Nel ricorso si fa riferimento ai lavori assegnati alla ditta di un nipote
del sindaco e alla gestione della casa di riposo convenzionata “La
Teresiana” che è di proprietà dei fratelli del primo cittadino. Sentite le
due parti, il giudice si è preso dieci giorni di tempo per dare la sentenza.
La storia
Nel corso del primo consiglio comunale della nuova legislatura,
mentre si discuteva della sua incompatibilità De Angelis ha portato
all’attenzione del consiglio comunale le determine di pagamento
del 2012 e di dicembre 2011 riguardanti i servizi della Teresiana e
l’aggiudicazione dell’appalto della Euroscavi Anzio nel 2012 per la
realizzazione di lavori di arredo urbano di Via Ardeatina. Oltre alle
determine in quell’occasione De Angelis ha portato all’attenzione
del consiglio l’articolo 61 del Dlgs 267/2000, comma 1-bis, il quale
prevede che non possono ricoprire la carica di primo cittadino
“coloro che hanno ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini
fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministrazioni
il posto di segretario comunale o provinciale, di appaltatore di
lavori o di servizi comunali o provinciali o in qualunque modo
loro fideiussore”. Secondo l’ex senatore, questi due atti mostrano
l’ineleggibilità alla carica di sindaco da parte di Bruschini, ma anche
la sua incompatibilità passata e attuale, dato che le due società sono
amministrate da parenti del primo cittadino. Dopo quello di Candido
De Angelis e delle sue liste, sull’ineleggibilità del sindaco pendono altri
due ricorsi: quelli presentati dai consiglieri del Partito Democratico
e quello del Movimento Cinque Stelle. Le udienze, per questi ultimi
due, sono state fissate per la metà di novembre, ma in base al responso
del ricorso presentato dalle liste di De Angelis, potrebbero non avere
seguito. Nel corso del consiglio comunale del 27 settembre, il sindaco
Bruschini ha voluto dire la sua. Il primo cittadino si è rivolto “ai
consiglieri presenti alla mia sinistra” – tutti quelli di opposizione –
dicendo che visto il perseverare dell’accanimento nei suoi confronti
“da oggi cancellate il mio numero dal cellulare, non mi salutate
più: io farò altrettanto. Se proprio dovete rivolgermi la parola
chiamatemi signor sindaco, o sindaco e datemi del lei ”. La sentenza
sul primo ricorso sarà emessa mentre andiamo in stampa. Di questa
e altre vicende riguardanti l’incompatibilità, torneremo a parlare nei
Leonardo Tardioli
prossimi numeri.
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l’editoriale
s-programmANZIOne
La città di Anzio ha bisogno di
coccole, e per questo ci vuole una
programmazione. I cittadini di Anzio
hanno bisogno di coccole, e per
questo ci vuole una programmazione.
I turisti di Anzio hanno bisogno di
coccole, e per questo ci vuole una
programmazione. Le strade di Anzio
hanno bisogno di coccole, e per
questo ci vuole una programmazione. Le scuole di Anzio hanno
bisogno di coccole, e per questo ci vuole una programmazione.
Le piazze di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo
ci vuole una programmazione. Le spiagge di Anzio hanno
bisogno di coccole, e per questo ci vuole una programmazione.
I marciapiedi di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo
ci vuole una programmazione. I ragazzi di Anzio hanno
bisogno di coccole, e per questo ci vuole una programmazione.
Gli anziani di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo ci
vuole una programmazione. Le aiuole di Anzio hanno bisogno
di coccole, e per questo ci vuole una programmazione. Le donne
di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo ci vuole una
programmazione. Le case di Anzio hanno bisogno di coccole,
e per questo ci vuole una programmazione. L’illuminazione
di Anzio ha bisogno di coccole, e per questo ci vuole una
programmazione. La cultura di Anzio ha bisogno di coccole,
e per questo ci vuole una programmazione. I commercianti
di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo ci vuole una
programmazione. La viabilità di Anzio ha bisogno di coccole, e
per questo ci vuole una programmazione. Il mare di Anzio ha
bisogno di coccole, e per questo ci vuole una programmazione.
Gli animali di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo ci
vuole una programmazione. I bambini di Anzio hanno bisogno
di coccole, e per questo ci vuole una programmazione. Gli
extracomunitari di Anzio hanno bisogno di coccole, e per questo
ci vuole una programmazione. Le antiche mura di Anzio hanno
bisogno di coccole, e per questo ci vuole una programmazione.
Il lavoro di Anzio ha bisogno di coccole, e per questo ci vuole un
programmazione. Il domani di Anzio ha bisogno di tante coccole,
e per questo ci vuole una programmazione.
È tempo di salutare le gestioni alla “bona de Dio” e s-programmate
della cosa pubblica.
Andrea Mingiacchi
ottobre 2013 _ n.57
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Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
I lavori dell’assise consiliare saranno visibili collegandosi al sito internet del comune
IL CONSIGLIO IN DIRETTA STREAMING
Finalmente, dopo averne tanto parlato, i consigli comunali
saranno trasmessi in diretta streaming anche ad Anzio. Una novità
assoluta che si preannuncia rivoluzionaria per la politica locale
e che rimarrà uno dei fiori all’o cchiello per l’amministrazione
“Bruschini 3.0”. Con questo strumento i cittadini potranno
riavvicinarsi di più ai loro amministratori, che tramite questa
operazione iniziano ad avere quella trasparenza tanto invocata
dall’opposizione nella scorsa legislatura. La proposta della
diretta streaming è stata portata all’attenzione del consiglio
comunale durante l’assise del 12 agosto scorso. In quell’o ccasione,
il capogruppo del Partito democratico Andrea Mingiacchi ha
chiesto, durante le interpellanze, se l’amministrazione avesse
in programma di iniziare a trasmettere le sedute del consiglio
comunale via streaming. Preso l’impegno in quell’o ccasione,
la risposta è arrivata al successivo consiglio comunale. Tempo
una settimana e c’è stato l’annuncio del Presidente del Consiglio
Comunale Patrizio Placidi: “la trasmissione dei consigli comunali
in diretta streaming sarà attiva dal 27 settembre e consentirà alla
cittadinanza e agli addetti ai lavori, di seguire l’assise consiliare
semplicemente collegandosi al sito internet comunale”. Per la diretta
streaming è sufficiente collegarsi al sito internet www.comune.
anzio.roma.it e cliccare sul rispettivo banner posizionato nella
home page. Nell’aula sono presenti due telecamere posizionate
vicino alle casse audio. Ciascun consigliere comunale prima di
parlare potrà dire se vuole essere ripreso. Qualora non volesse,
l’immagine sul computer si bloccherebbe e si sentirebbe soltanto
la voce di chi sta parlando; finito l’intervento riprenderà anche la
trasmissione, che speriamo sarà allargata anche alle sedute delle
varie commissioni consiliari.
Cos’è lo streaming - In telecomunicazioni il termine
streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da
una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica.
Questi dati vengono riprodotti man mano che arrivano a
destinazione. Esistono due tipologie di streaming: quello on
demand e quello live, (adottato dal comune). Quest’ultimo è
simile alla tradizionale trasmissione radio o video in broadcast.
Anche in questo caso – come per l’on demand – i dati sono
trasmessi utilizzando opportune compressioni per alleggerire
più possibile il carico sulla rete. La compressione dei contenuti
introduce nel flusso un ritardo di circa dieci secondi. Nel campo
dello streaming live di solito questo ritardo non costituisce un
problema. Attualmente l’e vento più seguito in diretta streaming
nel mondo è stato il concerto del 29 ottobre 2009 degli U2 su
Youtube da Pasadena, California con 2,5 milioni di utenti unici
e quasi 10 milioni di connessioni al flusso della diretta. L’e vento
con maggiori visualizzazione in Italia appartiene al giornalista
Michele Santoro con Rai per una notte e con 400 mila utenti
contemporanei; seguito dalla trasmissione Servizio pubblico
che ha avuto una media di 100 mila utenti contemporanei,
nella puntata del 10 gennaio 2013 con la partecipazione di Silvio
Berlusconi.
Altri comuni in cui è presente lo streaming – Anzio
è stata l’ultima città in ordine di tempo a trasmettere i consigli
comunali in diretta streaming. Tra le altre città del Lazio che
hanno già adottato tale modalità, oltre alla vicina Nettuno,
troviamo Cassino, Ferentino, Fiumicino, Frascati, Frosinone,
Latina, Minturno, Pomezia, Rocca Priora, Rieti e Sora. A queste
vanno aggiunte le toscane Firenze e Siena, Napoli e la Regione
Lazio.
Leonardo Tardioli
Anzio Space
Space - Città
n.57 _ ottobre 2013
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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Votato all’unanimità l’ordine del giorno per la tutela e valorizzazione delle Grotte di Nerone
CITTADINI E ISTITUZIONI A CONFRONTO
SUI RUDERI DI NERONE
Il complesso archeologico della Villa Imperiale di Anzio, uno dei
più suggestivi d’Italia per la sua unicità, sopravvissuto in parte
all’erosione del vento e del mare, allo sbarco degli Anglosassoni e ai
bombardamenti dell’ultima guerra, oggi non è valorizzato nel giusto
modo e tanti stanno dando prova di voler offrire un contributo per il
miglioramento di questo stato di cose. L’esempio arriva dal Comitato
di cittadini per la tutela e valorizzazione della spiaggia libera delle
Grotte di Nerone e per l’istituzione del Parco Archeologico Marino
della Villa Imperiale, nel quale sono confluite sensibilità politiche
trasversali. Un comitato nato per evitare la chiusura della spiaggia libera
adiacente al complesso archeologico e per dire no all’orrenda struttura
in cemento che si sta realizzando a ridosso dell’antico porto neroniano
per proteggerlo dall’erosione del mare che da millenni si infrange sul
braccio di ponente, il “Terzo”. Il risultato è l’ennesima colata di cemento
sul territorio, concessa e promossa dalla Regione Lazio con il benestare
della Soprintendenza ai Beni Culturali.
Nel primo consiglio comunale autunnale la questione delle Grotte di
Nerone è stata il tema caldo della giornata. L’argomento suggerito dal
comitato è stato portato all’ordine del giorno dal consigliere del Pd
Ivano Bernardone per accertarsi che la spiaggia rimanga accessibile a
tutti e non sia mai data in gestione privata. Dopo un dibattito in cui
è apparso scontato a tutti prendersi cura delle Grotte di Nerone, si è
votato all’unanimità un documento che avvia la strada ufficiale al
ripristino, alla tutela e alla cura di un luogo che può rappresentare la
risorsa principale del paese. Ora le commissioni del Demanio e del
Turismo cominceranno a consultarsi per la creazione di un progetto
idoneo sulle grandi linee dettate nel documento approvato. La fruibilità
della spiaggia libera non ha subito modifiche sostanziali nonostante gli
interventi di alcuni consiglieri di maggioranza che potevano apparire
ambigui, mentre per quanto riguarda la costruzione del pennello in
cemento, di cui i lavori sono fermi per mancanza di fondi, purtroppo è
troppo tardi per tornare indietro, anche perchè la posizione del sindaco
Luciano Bruschini è stata dichiarata nettamente a favore.
Antecedente a questo dibattito c’è stata l’interpellanza del consigliere
del Pd Andrea Mingiacchi che, rivolgendosi all’assessore della scuola e
cultura Laura Nolfi e al sindaco Bruschini, ha fatto notare la mancanza
di un progetto di turismo culturale ad Anzio, mai considerato e
sviluppato dalle amministrazioni locali e ha proposto un’attenta
analisi per una svolta in questa direzione. Il turismo culturale può
rappresentare un importante volano per rilanciare Anzio, una città di
mare ricca di storia e cultura. È dunque importante che l’intera città
converga su queste risorse ed esca dai banali, miseri interessi di bottega
per concentrare l’attenzione sulle bellezze che il territorio offre come il
patrimonio archeologico delle Grotte neroniane. Questo è il periodo
della fermentazione, che sia una buona annata per il brindisi a Nerone e
Alessandro Tinarelli
alla sua villa finalmente valorizzata.
Messa in sicurezza dell’area, percorsi turistici, visitate guidate, eventi teatrali ad hoc
COLANTUONO: ECCO COME TUTELARE LA VILLA NERONIANA
È Patrizio Colantuono, responsabile dell’associazione legata al
Museo dello Sbarco degli alleati insieme alla Pro Loco, che a
luglio ha presentato una mostra fotografica dedicata al patrimonio
storico-archeologico di Anzio ed ha cominciato a raccogliere fondi,
invitando a visitare anche l’affascinante Villa Spigarelli. In pochi
giorni sono state raccolte 1700 firme a sostegno del progetto ideato
da Colontuano, che propone una soluzione definitiva all’incuria
e all’abbandono della villa imperiale e delle Grotte di Nerone, di
cui hanno parlato anche giornali nazionali e quotidiani online
come “Il Fatto Quotidiano” e “La Voce di New York”. L’iniziativa
di Colantuono è stata però contrastata da un gruppo di cittadini,
perchè comprende la chiusura della spiaggia libera delle Grotte di
Nerone, storicamente usata dai bagnati e adiacente al complesso
archeologico. “Chiudere la zona – spiega Colonatuono - non
significa proibire. Il progetto anzi prevede percorsi turistici ed
eventi teatrali ad hoc, ma anche la possibilità di fare studi con
geologi e archeologi con cui già siamo in contatto. L’obiettivo è
quello di rivalutare la zona che purtroppo è interesse di “ospiti” che
vanno a dormirci, a drogarsi o a farci i propri bisogni; inoltre in
piena stagione si riempie di ragazzini che si arrampicano sfidando
il pericolo costante di frane a cui è soggetto questo tratto di zona
costiera. Con questo progetto vogliamo dunque creare la condizione
di svolta a favore del paese che potrà così valorizzare una risorsa
AT
importante per la città”.
ottobre 2013 _ n.57
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Lavinio - Space
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Anzio Space
Parla Davide Lega, uno dei volti nuovi dell’associazione dei commercianti
RINNOVATI I VERTICI DELLA PROLOCO DI LAVINIO
Davide Lega, per tutti ‘er giornalaro dell’incrocio di Lavinio mare’, ci aveva
anticipato un po’ di tempo fa la sua intenzione di candidarsi a Consigliere
della Proloco di Lavinio; una candidatura di rottura contro la vecchia
nomenclatura che, secondo lui, aveva di fatto fossilizzato l’associazione.
Lo abbiamo incontrato all’indomani delle votazioni del 22 settembre che
hanno di fatto rivoluzionato il vecchio direttivo.
È stata una battaglia non senza ostacoli, ma alla fine è riuscito nel
suo intento e sorprendentemente con un grande successo di voti?
“Per i voti ringrazio tutti i commercianti, alcuni dei quali neanche
conosco personalmente. Se alla fine ho raggiunto quel punteggio, vuol
dire che c’è da parte loro la forte volontà di cambiare questo vecchio
sistema. Nulla da commentare su come la Proloco era gestita una volta,
perché non conosco i fatti precedenti, ma l’adesione negli ultimi mesi di
tanti commercianti ad essa e la partecipazione al voto dell’80% degli
iscritti vuol dire che vogliono un cambiamento.”
Quale deve essere il futuro della Proloco e soprattutto di Lavinio?
“Per me la Proloco deve essere l’espressione territoriale dei commercianti
e dei cittadini, ossia un punto di riferimento a cui rivolgersi come
anticamera del Comune. Una specie di delegazione cittadina, perché la
Proloco è loro. Noi consiglieri siamo solo membri dell’espressione delle
loro volontà. Per me la Proloco non deve dare solo risposte sulle festività,
ma proprio come è scritto nello Statuto, deve fare anche accoglienza per il
turismo, creare manifestazioni, ma soprattutto portare i turisti a Lavinio.
Mi piacerebbe tanto arrivare al giorno in cui di sabato mattina, la gente
dei Castelli dice: oggi andiamo a Lavinio perché lì c’è… Il divertimento…
Un divertimento sano che accomuni tutti, giovani e anziani. Quando ho
deciso di candidarmi ho detto: ‘Volete un cambiamento? Mi candido per
provarci’. Non è detto che ci riesca, ma almeno proviamoci, lasciando
perdere le polemiche che non portano da nessuna parte. Bisogna
riportare la gente a Lavinio, dandogli qualcosa. Ormai è un quartiere
cementificato: o vai al mare o stai a casa, perché non c’è nulla. Diamo
qualcosa agli anziani e ai giovani. Anzi dico: i giovani vanno riportati
a casa, e per Casa intendo Lavinio. Proviamo a fare dei mercatini, degli
spettacoli coinvolgendo le scuole locali di ballo, facciamo delle gare rionali
gastronomiche, allestiamo delle bancarelle che ne so per la vendita dei
libri scolastici di seconda mano, o per –come va tanto di moda adessoil ‘baratto’, ma facciamolo in tutto il quartiere, spalmandole in tutte
le piazze, in tutte le vie, non solo a Piazza Lavinia. Non è giusto nei
confronti di tutti gli altri commercianti”.
Maurizio D’Eramo
Dalla gioventù alla saggezza Ferruccio Annibale si racconta in un diario autobiografico
HO SPOSATO MIA ZIA!
Ho sposato mia zia, è il titolo del libro scritto dal signor
Ferruccio Annibale. Un libro che indirettamente riporta il
contesto anziate, quello dell’essere tutti parenti. Nello specifico,
tutti “cugini”. Anzio è una città che il signor Annibale frequenta
da molti anni con molto piacere nella stagione estiva avendo
qui dei parenti della moglie. Nata a Roma, è lei la protagonista
del libro: “Questo libro parla della mia storia e di altre a
me collegate – esordisce l’autore – si tratta di un’esposizione
autobiografica dal titolo ambiguo, ma al tempo stesso reale.
Infatti mia moglie è la figlia di una sorellastra di mia nonna
materna, quindi una cugina di mia madre. Questo però –
prosegue - l’ho saputo solo dopo la morte di mio padre. Per
cui il titolo è un qualcosa di accattivante. È il racconto di
tante vite che, uniche nel suo genere, rispecchiano certamente
chissà quante altre realtà. Ma leggendolo ci saranno molte
incongruenze. Ho deciso di scriverlo dopo aver ricevuto gli
incartamenti che ho avuto dalla mamma, dopo la morte di mio padre, che mi hanno talmente
coinvolto da indurmi a pensare che la storia avrebbe incuriosito parenti, amici e molte altre persone.”
Parlando di Anzio, fuori dal libro il signor Annibale chiarisce come questa sia una città molto
bella anche se “l’unica cosa che ritengo si debba considerare negativamente nel periodo in cui la
frequento è il caos pressoché incontrollato, endemico purtroppo per tutte le città di mare.” Sempre
parlando della città neroniana – dove potrebbe tornare a fine anno, se riuscisse ad accordarsi con
un “cugino capitolino” - ci propone alcune idee su come e dove sia possibile migliorarla: “Riserverei
una particolare attenzione al traffico anche se ho constatato quanto Anzio Colonia sia Colonia!
Perchè la bella idea del trenino non può riguardare anche quel quartiere aggiungendo un secondo
convoglio con cui collegarlo? Un’altra cosa da fare sarebbe quella di attuare un collegamento
marittimo con la Sardegna, anche a giorni alterni.”
Il libro è edito da Feltrinelli-L’Espresso e si può richiedere attraverso http://ilmiolibro.kataweb.it/
Al costo di 16,50 € viene spedito a casa.
Leonardo Tardioli
Comitato di
Quartiere
lido delle sirene
Nasce il 28 settembre 2013 il Comitato
di Quartiere Lido delle Sirene, costituito
dai residenti per dare vita ad una serie
di iniziative che creino interesse per le
sorti di questa porzione di territorio
della città di Anzio. Lo scopo è proprio
quello di collaborare ed interagire
con l’Amministrazione per favorire la
gestione di un quartiere a lungo lasciato
a se stesso, raccogliendo insieme
le problematiche e le proposte dei
cittadini e per creare un percorso di
crescita condiviso. Sicurezza, ambiente,
sviluppo, viabilità e servizi sono alcuni
temi che si affronteranno e a cui si
cercherà di dare una risposta.
Desideriamo invitare i cittadini del
quartiere ad aderire al neo-costituito
Comitato per dare forza e voce anche
alle proprie istanze, sperando che
si iscriva almeno un rappresentante
maggiorenne di ogni nucleo familiare,
sapendo bene che il numero fa la forza.
Per informazioni o contatti:
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Space - Città
n.57 _ ottobre 2013
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Il caso Telecom e Alitalia. I lavoratori rischiano il posto di lavoro
LA CRISI DELLE GRANDI AZIENDE
COLPISCE ANCHE ANZIO
Telecom e Alitalia: due tipici esempi di come il nostro paese
sia in via di deindustrializzazione. Un tempo fiore all’o cchiello
dell’apparato industriale pubblico, protagoniste della crescita
e dello sviluppo italiani, queste aziende strategiche sono state
prima “saccheggiate” dal sistema di sottogoverno tangentizio, che
ha finito per impoverirle e indebolirle, poi sono state messe in
vendita dai governi di centrosinistra per favorire esclusivamente
gli interessi di speculatori.
Il caso di Telecom è emblematico in questo senso: l’azienda
telefonica spagnola, con i soldi delle banche iberiche che hanno
beneficiato dei generosi
aiuti europei (quindi
anche italiani) per non
fallire, vuole rilevare
Telecom Italia. L’obiettivo
è quello di acquisire il
fiorente mercato che
questa azienda controlla
in Sud America (Tim
Brazil), favorendo i suoi
interessi e quelli della
classe dirigente spagnola.
Tutto ciò mentre il
governo
è
incapace
di opporre la benché
minima
resistenza,
essendo
subalterno
alle logiche liberiste
che stoltamente non
prevedono l’intervento
pubblico in economia.
Diversa è la storia di
Alitalia, da tempo “saccheggiata” dalla mala politica, poi ceduta
in parte ai privati senza che si siano visti benefici rilevanti. Nel
2008 il governo Berlusconi ne blocca la cessione ad Air France,
affidandone il controllo ad una cordata di imprenditori che
l’hanno portata al disastro attuale, per essere comunque di nuovo
in vendita ad Air France.
Sono decine di migliaia i lavoratori che rischiano il posto. Molti
di questi lavoratori vivono nella nostra città, dato che queste
aziende hanno a Roma e provincia o la sede principale oppure
alcuni impianti strategici. Ne abbiamo incontrati due: A. che
lavora all’Alitalia presso l’aeroporto di Fiumicino, vuole rimanere
anonima e vive a Lavinio mare, e Andrea che lavora per una
azienda di consulenza con un contratto con Telecom Italia e vive
alle Falasche.
A., una laurea in legge e anni di esperienza lavorativa ha le
idee chiare:
“In Alitalia siamo alla follia! Ritengo che a buon diritto potrei
tranquillamente candidarmi ad amministratore delegato e riuscire
a gestire l’azienda meglio di come viene gestita adesso. Se penso
ai continui sprechi di cui sono responsabili i nostri dirigenti, mi
arrabbio da morire. E la rabbia cresce se penso al mio stipendio
di euro 1400, ai sacrifici che devo sopportare se paragonati ai
compensi faraonici di chi ha diretto o dirige l’azienda”.
A. non vedrebbe male l’acquisizione di Alitalia da parte di
Air France:
“La compagnia di bandiera francese – sostiene – ha già rilevato
l’olandese KLM con risultati eccellenti; in una fase di contrazione
del mercato sopravvive chi ha maggiori strutture, maggiori rotte a
vettori. Con Air France potremmo diventare la principale azienda
europea”.
Anche Andrea, presso la Telecom Italia, si trova in una
situazione delicata:
“Non lavoro direttamente per Telecom, ma per una azienda che
ha ottenuto l’appalto
per una consulenza. La
consulenza di fatto è
permanente perché la
Telecom ha affidato a
ditte esterne alcune sue
funzioni strategiche. Tale
pratica si giustificherebbe
per il taglio dei costi del
personale che comporta
a livello fiscale ma, a ben
vedere, in termini di costi
assoluti in tal modo la
spesa per ogni lavoratore
cresce. L’azienda ha avuto
i suoi vantaggi con questa
gestione del personale,
ma evidentemente se oggi
è in crisi tali vantaggi
sono andati ai dividendi
degli azionisti piuttosto
che a innovazioni e
investimenti di cui avevano bisogno le nostre telecomunicazioni.
L’unica eccezione è Tim Brazil, vero obiettivo degli spagnoli.”
Chiediamo ad Andrea se è preoccupato per il futuro:
“Abbastanza, - ci risponde - il futuro rischia di essere incerto. Gli
spagnoli si libereranno di molti settori considerati poco produttivi,
poco importa se tale improduttività è frutto degli sprechi di chi
ha diretto in modo dissennato l’azienda, di dirigenti cervellotici
che hanno spesso super sfruttato il lavoro, non hanno fatto
nessun investimento di qualità e hanno solo favorito la rendita
che Telecom come monopolista di settore permetteva: a pagare
saranno i lavoratori e noi delle aziende appaltatrici siamo i più
esposti in questo senso”.
Ma c’è una reale presa di coscienza di questo stato di cose in
azienda?
“Finora sembra che chi lavora in Telecom sia già rassegnato
a non poter far nulla per invertire la rotta, nonostante abbia la
consapevolezza che l’azienda potrebbe essere salvata se ce ne fosse la
volontà. Anni di passivizzazione di massa hanno portato a questa
assenza di conflitto. I lavoratori delle aziende di consulenza come
me poi sono giuridicamente dipendenti da altre aziende rispetto a
Telecom: è difficile unificare questi spezzoni di lavoro dipendente
che non hanno evidentemente coscienza di questo loro ruolo.”
Umberto Spallotta
ottobre 2013 _ n.57
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Lavinio - Space
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
Qual è la vera ‘personalità giuridica’ del Consorzio di Lavinio mare?
I “FANTASMI” DI LAVINIO
Abbiamo
incontrato
l’Arch.
Giuseppe
Nicolò,
presidente
dei Dissenzienti del
Consorzio di Lavinio,
che ci ha illustrato un
volantino che sta distribuendo ai suoi consorziati per rispondere alle
accuse dell’ex delegato del Consorzio Ettore Magliocchetti. Questi,
sulle pagine de ‘Il litorale’ aveva invitato i Dirigenti del Consorzio ad
uscire dal loro “Splendido Isolamento” e rispondere in modo che i
Consorziati possano avere chiarezze concrete su quello che accade,
mentre vengono tenuti al corrente solo di quello che viene pubblicato
dai ‘dissidenti’, e “millantato per vero”.
Ci dice Nicolò che sono affermazioni gravi che lo hanno
profondamente offeso, perché non solo mettono in discussione
il suo operato, ma anche perché provengono da una persona che
tempo fa affermava cose contrastanti con quanto dice oggi. “Il
signor Magliocchetti” – afferma il presidente del CDL - “non si rende
conto che in tal modo offende il Comitato perché forse non sa che
millantare significa ‘asserire senza fondamento’. Il nostro Comitato
ha sempre dimostrato quanto afferma, ossia che il Consorzio è
illegittimo, pubblicando tali argomentazioni sul nostro sito, mentre
il Consorzio risponde ed ha sempre risposto solo con chiacchiere.
L’ex-delegato prosegue nel suo invito al Consorzio di mostrare prove e
non chiudersi nella ‘Turris eburnea’. Noi aggiungiamo che vogliamo
trattare con persone e non con fantasmi. Ma non solo. L’attuale
difensore del Consorzio, in un articolo nel gennaio del 2008 dal titolo
‘Lavinio, Bilancio di derisione’ scriveva testualmente ‘… è logico e
saggio impiegare i fondi dei contribuenti per spese di dubbia utilità,
PARCHEGGI SU VIA ARDEATINA
C’è giunta la segnalazione, da parte di un gruppo di cittadini di
Lavinio mare, di una petizione popolare indirizzata al sindaco
Luciano Bruschini, ai responsabili dell’Ufficio Tecnico e al
Comandante del Corpo di polizia di Anzio, riguardante il tratto di
strada dell’Ardeatina, all’altezza del civico 288. I cittadini chiedono la
possibilità di realizzare una serie di parcheggi, ritenendo pericolosa
la situazione attuale, in cui –in quel tratto di strada - sia di giorno
che di notte si verifica una “disordinata presenza di auto e moto in
sosta, con conseguente riduzione della carreggiata di marcia”. Una
situazione di per sé, già pericolosa, a cui si va ad aggiungere anche
la presenza di una curva. Il parcheggio, secondo i richiedenti, si
potrebbe realizzare riducendo il grande marciapiede attualmente
esistente, dall’insolita profondità di oltre tre metri e della lunghezza
di oltre trenta. Speriamo nell’accoglimento della richiesta popolare da
parte degli Uffici competenti.
Maurizio D’Eramo
una gara per salvare lo skatepark
Domenica 13 ottobre si svolgerà presso la SKATEPLAZA di Lavinio
(quartiere Zodiaco) la seconda gara/festa dall’inaugurazione della
struttura. Lo skatepark deve essere gestito per non lasciarlo alle
ortiche ed al vandalismo. I ragazzi che lo frequentano stanno creando
una realtà vera e tangibile per poterlo far crescere come punto di
incontro e di sport. AIUTIAMOLI e andiamo alla gara!! GO SKATE!!
negligendo completamente un territorio ridotto in uno stato pietoso
ed anche pericoloso?’, terminandolo con un’affermazione che oggi
ci lascia perplessi. Ricordo che, a tal proposito Magliocchetti stava
parlando dell’approvazione del bilancio di previsione del 2008: ‘tanto
incasso, tanto spendo per la mia sola esistenza. E allora nel rispetto
del suo passato, se proprio deve morire facciamo morire con dignità
questo Consorzio’. E adesso ci viene a fare la paternale…”
Citando il sig. Magliocchetti parla di ex delegato. Ma il
Consorzio ha poi diramato la lista dei nuovi delegati?
“Ancora no. I fantasmi non hanno pubblicato sul loro sito, fantasma
pure lui, oppure a mezzo stampa i nomi dei nuovi delegati. Ma
tutto quello che riguarda il Consorzio di Lavinio è ‘fantasma’.
Ad esempio il Presidente Antinori gestisce un potere economico
fantasma non pubblicizzando i Bilanci alla Camera di Commercio
oppure in Uffici Pubblici, essendo la sua attività pubblica. La
presunta posizione giuridica di Ente Pubblico non Economico è
stata più volte sbandierata ai quattro venti sia dal Consorzio stesso
che dallo studio legale Bianco-Carloni. Ma alle nostre richieste di
documentazione, non ha mai voluto rispondere facendoci intendere
di essere Presidente di Ente Privato. Ecco perché parlo di fantasma.
Ma cos’è questo Consorzio? E soprattutto, non si accorge il presidente
Antinori che muovendosi con il piede in due staffe rischia grosso?
Perché se è un Ente Pubblico deve rispettare quanto stabilisce la
legge, cosa che purtroppo mai ha fatto, sia in occasione di appalti
per assegnazione lavori, che in occasione di assunzione di personale,
indicendo Gare di Appalto e Pubblici Concorsi. Se invece è un Ente
Privato, allora non può in nessun modo obbligare i cittadini a far
parte di un Consorzio mai costituito, né tantomeno a pagare i suoi
tributi. Si decida una buona volta…”
Maurizio D’Eramo
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“Per volare bisogna aprire le ali”
La stagione del rinnovamento. La politica italiana negli ultimi
anni ci ha offerto un panorama desolante, scavando un fossato
invalicabile con la società civile. Le ultime “prestazioni” fornite in
successione dai governi Berlusconi, Monti e in parte Letta hanno
generato un distacco totale dei cittadini dalla sfera politica, dato
ben fotografato dall’elevato tasso di astensionismo o dal voto di
protesta (soprattutto di matrice grillina). Dinanzi a questi dati
oggettivi, che in parte hanno avuto riscontro anche nel nostro
territorio, il centrosinistra non può non prendere atto del nuovo
quadro sociale e ripartire di slancio. Cosa dovrebbe fare un partito
come il Pd nell’ambito di una realtà come Anzio? Domanda da
un milione di dollari… In primo luogo ci sono due vantaggi non
trascurabili: una forza politica locale non deve tenere conto dei
diktat europei, in seconda battuta l’attuale Pd anziate difficilmente
potrebbe fare peggio nelle prossime elezioni amministrative.
Un partito che ha perso circa tremila voti non può continuare
a chiudersi in un mondo virtuale e autoreferenziale ma fare un
grande mea culpa, voltando pagina in modo drastico. Di certo
non ripartendo dalle lotte intestine-fratricide, o dando vita a una
sterile quanto patetica corsa al tesseramento.
L’unica via percorribile dal Pd a partire dal prossimo congresso,
deve necessariamente passare per un rinnovamento radicale e
per una linea programmatica coerente. Un partito di opposizione
non può continuare a oscillare sul dilemma Bruschini- De
Angelis, guardando al centrodestra come un ipotetico alleato
in chiave futura. Allo stesso modo un grande partito (il Pd lo è
ancora, numeri alla mano) non può basare la propria campagna
elettorale su chi appoggiarsi nell’e ventualità del ballottaggio. Un
grande partito si apre alla società civile, sfidando a viso aperto
quel centro destra, che nonostante il cambio dei fattori non ha mai
mutato il prodotto finale, ponendo Anzio agli ultimi posti della
graduatoria economica (per non parlare della criminalità e della
qualità della vita) della Regione Lazio. Ecco quindi che l’unica via
percorribile è un’alleanza vasta e condivisa con tutte le forze sane
che si sono opposte a questo duopolio (Sel, Idv, Rifondazione)
senza dimenticare l’apporto di alcune liste civiche come quelle di
Garzia e Pollastrini ed eventualmente anche il Movimento 5 Stelle,
a patto che sia disposto al dialogo.
Se ragioniamo solo in termini numerici le elezioni dello scorso
maggio ci indicano che tutte le forze anti Bruschini- De Angelis,
qualora si fossero unite in una lista unica avrebbero raggiunto
il 38% dei voti, che messo a confronto con il 32% di matrice
bruschiniana e il 29% di quella targata De Angelis sarebbe
equivalso a raggiungere il ballottaggio in una posizione di forza.
Se andiamo oltre il mero dato statistico ne esce fuori un quadro
decisamente più roseo: c’è una prateria dinanzi a queste forze
politiche, che risponde a due nomi: astensionismo e società civile.
Se le forze di centrosinistra smettessero di fare introspezione,
corredata da litigi sterili, e si aprissero in modo definitivo al
mondo esterno ecco che una nuova forza politica di opposizione
potrebbe ambire con decisione al governo della città. I partiti
devono uscire dai recinti delle sezioni e radicarsi in pianta stabile
nella città, instaurando un legame di ferro con tutti quei cittadini
messi all’angolo da una politica sempre più insensibile alla sfera
sociale. Questa deve essere la nuova dimensione del Pd e dei suoi
futuri alleati, una sorta di attuazione in salsa laica dello splendido
messaggio offertoci da Papa Francesco. Solo recuperando appieno
il valore della sfera sociale e tornando a fornire un esempio “etico”
del fare politica, il centrosinistra può tonare a recitare un ruolo di
protagonista nello scacchiere della politica locale. A quel punto
non si tratterebbe più di ragionare su un 38% o simili, ma su un
progetto duraturo e di ampia portata, che farebbe dimenticare
una volta per tutte la dannosa casta del centrodestra. In politica il
corso degli eventi può mutare radicalmente e con grande rapidità,
basta saper riempire gli spazi vuoti e agire con tempestività. Se
poi vogliamo continuare a ragionare in termini di politica da
condominio allora saremo destinati a sconfitta sicura per il resto
dei nostri giorni. La nuova classe dirigente che uscirà dal prossimo
congresso dovrà tenere conto di questa lezione, evitando di
insabbiarsi puntualmente nelle squallide diatribe interne. Ci sono
le persone e il tempo a disposizione per spiccare il volo. Bisogna
solo imparare ad aprire le ali…
Marcello Bartoli
Qui Radio Nerone
Trionfo o tonfo..?
Sindacus, a quanto sembra ormai ci siamo! La corte si
pronuncerà tra pochi giorni sulla tua eleggibilità. Tra pochi
giorni plebei e patrizi sapranno meglio comprendere i
segni del cielo e chiarire il loro destino. Se tutto rimarrà
confermato, organizzeremo insieme la marcia di trionfo per
Portodanzio, lanciando monetine al popolo che applaudirà
e canterà al nostro passaggio. Poi continueremo a governare
il nostro impero per altri cinque lunghi anni. In caso
contrario faremo un tonfo e io t’aiuterò a riconsegnare le
monetine ai patrizi più amareggiati. Come dici? Alcuni
patrizi potrebbero non accontentarsi delle monetine?
Nessun problema! Daremo loro anche gli interessi,
regalando un’asse di bronzo. Cosa dici? Non basterà? Allora
porteremo con noi anche un’asse di legno e vedrai che tutti
capiranno. Lucianus, Nerone è con te!
Speciale - SHINGLE22J
ottobre 2013 _ n.57
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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Anzio Space
Oltre 2mila visitatori alla quarta edizione della Biennale d’arte contemporanea
LO SBARCO DI SHINGLE22J
La Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno è giunta
quest’anno alla sua quarta edizione. Un evento atteso dal pubblico
e che dal 7 al 22 settembre 2013 ha richiamato nelle due città del
litorale oltre 2mila visitatori, pronti ad ammirare le splendide opere
d’arte esposte e partecipare ai tanti eventi culturali in programma.
La Biennale prende il nome dall’operazione Shingle22j, che il 22
gennaio 1944 vide sbarcare le truppe angloamericane sulle nostre
coste. L’Associazione Culturale 00042, organizzatrice dell’evento,
ha scelto questo nome proprio per simboleggiare lo “sbarco della
cultura” nel nostro territorio. Dal 2007 la manifestazione ha portato
ad Anzio e Nettuno un’ondata di colori ed emozioni con le opere di
artisti nazionali e internazionali. Tema dell’edizione 2013 è Donna:
prodotto e produttrice, una donna intesa come prodotto dei desideri
del maschio padre-padrone, prodotto della chirurgia estetica,
prodotto di culture che la nascondono sotto veli o la espongono
senza alcuna umanità. Ma anche produttrice di idee, di se stessa,
dei suoi desideri, dei suoi sogni. Questi due aspetti sono stati il filo
conduttore di tutte le opere della Biennale 2013. Leonardo Tardioli
I° premio
II° premio
La giuria
I vincitori di Shingle22j sono stati attentamente valutati da una giuria
variegata e altamente qualificata.
Monica Marioni, artista italiana di fama internazionale, laureata in
Scienze Statistiche che abbandona la carriera imprenditoriale per dedicarsi
interamente all’arte. Nel 2004 viene scoperta dalla curatrice di livello
internazionale Antonina Zaru, titolare della Capricorno Gallery con sede
a Capri e Washington D.C..
Giusi Canzoneri, responsabile del Museo Civico Archeologico di Anzio
e ideatrice del metodo R. di A.O. (Relazione di Aiuto Oggettuale). Usa
innovazione e sperimentazione negli allestimenti di artefatti contemporanei
in ambienti archeologici.
Graziano Cecchini, attivista e artista italiano. Noto per alcune apparizioni
effettuate senza preavviso in luoghi affollati della città di Roma, volte a
sorprendere i presenti creando situazioni bizzarre e inattese. Ha colorato
di rosso la fontana di Trevi, poi Piazza di Spagna con migliaia di palline
colorate. È ricercatore per il “Laboratorio Letteratura Futurista” curato
dall’Associazione Italiana Transumanisti.
Maria Di Fronzo, storica dell’arte e dal 1999 insegnante di Storia dell’Arte
e del Costume al Colonna-Gatti di Nettuno. Cura tutti i progetti di arte e
moda dell’Istituto e come consulente scientifica collabora con il Comune
di Nettuno all’importante progetto “Nettuno nel Rinascimento Italiano: gli
abiti dei Borgia”.
Enrico Pusceddu, professore dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Come artista ha esposto in Italia e all’estero. Nel 1996 partecipa alla XII
Quadriennale d’arte di Roma ed è presente con le sue opere in collezioni
EC
pubbliche e private.
I vincitori
Ad aggiudicarsi il primo premio di questa IV Biennale d’Arte
Contemporanea è stato Giancarlo Marcali con l’opera “Doppelgänger,
avanzamento”. Si tratta di fotoincisioni su pellicola Agfa. Ogni lavoro
è composto da due immagini sovrapposte. Le radiografie incise sulla
pellicola appartengono a una donna che ha subito un incidente e a
cui, prima di essere radiografata, è stato fatto indossare un corsetto
di cuoio per mantenerla ferma. L’opera vuole raccontare la donna
come esempio di versatilità, cambiamento e forza che le permette di
mantenere la propria identità.
Il secondo premio è andato a Vincenzo Russo con “Pietà”, una
composizione fotografica in cui la donna è vista come madre, tepore del
grembo sociale e dove si sviluppa il dogma della normalizzazione.
Il terzo premio, a pari merito, è andato a Cinzia Li Volsi con “Scudo”
e Ilaria Margutti con “La Kore cucita”. La prima realizza uno scudo a
telaio verticale con fibre naturali dove la tecnica primordiale della tessitura
si accosta all’inserzione della corteccia di legno, materiale anticamente
usato nella fabbricazione di scudi. L’opera evoca una corazza nella parte
tessuta e contemporaneamente recupera la femminilità di un corsetto nei
nastrini di raso. Lo scudo protegge e difende.
La seconda realizza un ricamo a mano di seta, spilli, nastro e tempera
su tela. Rappresentata è la Kore, vista in duplice significato: Kore è
il secondo nome di Persefone, Moglie di Ade e figlia delle stagioni;
Kore è la scultura greca in posa stante, ricoperta dal chitone che porge
un dono agli dei. Il gesto del “donare”, dell’ “offrirsi” è un gesto della
natura femminea. L’attesa, il costante e laborioso tessere sono la forza
della lucidità del tempo.
Elisabetta Civitan
III° premio
III° premio
UN DIBATTITO TUTTO AL FEMMINILE
Ad aprire la serie di appuntamenti di Shingle22j, è stato domenica
8 settembre un dibattito dal titolo “Visibilità femminile e linguaggio
di genere”, con la partecipazione di Cecilia Robustelli, docente
di linguistica presso l’Università di Modena e collaboratrice
dell’Accademia della Crusca, e della giornalista Emanuela Irace,
reporter esperta nella politica dell’aerea mediorientale. Il dibattito si
è incentrato sull’uso sessista della lingua italiana, denunciato già 26
anni fa da una pubblicazione di Alma Sabatini. Una pubblicazione
che sembrava aprire nuovi orizzonti linguistici, dando una visibilità
a quelle realtà lavorative che vedevano la donna appropriarsi di certe
attività da sempre prerogativa maschile. Emanuela Irace che ha parlato
della condizione femminile nell’area mediorientale che, in certi paesi,
è meno opprimente di come si potrebbe pensare in occidente. La
conclusione che è emersa dal dibattito è che per cambiare questa
società è necessario l’intervento di ogni donna, ognuna deve fare la
sua parte di lavoro un po’ come è avvenuto ad inizio secolo con i primi
movimenti femministi.
Maurizio D’Eramo
Anzio Space
Speciale - SHINGLE22J
n.57 _ ottobre 2013
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Le parole di Yukiko Constantinescu
dell’Ambasciata del Giappone
Presente all’inaugurazione di Shingle22j anche Yukiko Constantinescu,
Secondo Segretario dell’Ambasciata del Giappone a Roma. “Esistono
molti punti in comune fra l’Italia e il Giappone - ha affermato - fra
tutti, il fatto che entrambe le nazioni amino la cultura dell’altro paese.
Senza dubbio l’Italia è uno dei Paesi verso cui il Giappone si sente
più vicino. Questo perché la cultura culinaria, la pittura, il cinema,
la moda e altre espressioni artistiche italiane, una volta entrate in
Giappone si sono fermamente radicate nella nostra vita. Il legame che
unisce le nostre due nazioni attraverso la cultura, si sta rafforzando
sempre più. In seguito al cataclisma che ha colpito il Giappone nel
2011, si sono svolti in tutta Italia numerosi eventi culturali e concerti di
beneficenza di ogni tipo per sostenere la nostra nazione. Mi è gradita
pertanto quest’occasione per esprimere i miei più sentiti ringraziamenti
a tutti gli italiani per il sostegno che ci hanno offerto.” Silvia Arena
Mad- Museo d’Arte Diffusa di Latina
Shingle22j ha dedicato un padiglione anche al Museo d’Arte Diffusa
di Latina, sorto come progetto artistico nel 2005 sotto la cura di Fabio
d’Achille. Sei le donne protagoniste: la giovane Jamila Campagna con
l’installazione OpeConstitutionis, una denuncia contro la chiusura di
una fabbrica pontina, un racconto fotografico che parla attraverso gli
articoli della Costituzione Italiana dipinti sulla pelle delle operaie; la
videoartista Francesca Fini che ha esposto Little Pill Blues, un’opera
il cui oggetto principale è una maschera di coniglio completamente
rivestita di ritagli di giornale; l’iperrealista Marianna Galati con i
suoi acrilici intensamente femmili; le “Sospensioni” della pittrice
AnnaLaura Patanè, interpreti di un mondo sospeso nell’incertezza;
infine le fotografie di Marella Montemurro e della francese Nordine
Sajot.
Guendalina Sabba
Nagoya Yamaguchi ospite d’onore della Biennale
Fotografo free-lance Yamaguchi ha presentato alcuni lavori
che fanno parte di una serie intitolata The Japonism, volta a
trasmettere il senso estetico e l’essenza ideologica giapponese. Un
milione di Lune, Dieci milioni di Soli, ritraggono la vera essenza
della donna nipponica presentata in un poetico paragone al sole e
alla luna. In Giappone il culto e il rispetto della donna affondano le
proprie radici nell’antichità, ma dall’VIII secolo in poi si cominciò
a diffondere l’idea di maschilismo. Durante la turbolenta epoca
feudale, le donne furono relegate al ruolo di amanti e tra il XVII e
il XIX si sviluppò la cultura dei quartieri di piacere. Alcune giovani
venivano vendute direttamente dai propri genitori bisognosi
di soldi o venivano rapite dai propri villaggi e costrette a vivere
confinate nei distretti a luci rosse con la speranza di diventare
cortigiane di alto rango. Oggi dieci milioni di soli sono tornati a
brillare e con la loro luce scintillante hanno generato nuove vite,
Yoshiro Izumi
dedicando al cielo la preghiera della pace.
L’OPERA D’ARTE:
UN PUNTO DI VISTA
PSICOANALITICO
Poesia Performativa
Non poteva non essere presente la poesia performativa di Ugo
Magnanti. Presenze poetiche di genere sintetizzate in un tema
quanto mai idoneo a rappresentare la dimensione poetica del
femminile. Le performance si sono susseguite durante i fine
settimana dal 7 al 22 settembre e hanno trattato la poesia come
mezzo di scambio, di condivisione e di dialogo tra la donnaartista e il mondo circostante, animando profonde riflessioni
sulla condizione femminile e la rappresentazione stereotipata
della donna vittima della visione fallocratica di menti
retrograde e ostacolatrici di un qualsivoglia avanzamento
culturale.
GS
Grande partecipazione e interesse
ha suscitato l’incontro dal tema
L’opera d’arte: un punto di vista
psicanalitico, promosso e condotto
da Claudio Nuti, Nicoletta De
Stefano e Luigi Cecchini. Attraverso
l’analisi di opere di Michelangelo e
Salvator Dalì hanno mostrato quanto
la dimensione onirica e quella
dell’inconscio siano presenti nella
lettura dell’opera d’arte. “Il sogno è
un modo attraverso il quale riusciamo a soddisfare i desideri, ma
la soddisfazione di tali desideri è virtuale. - ha spiegato Cecchini - È
attraverso tutta una serie di trasformazioni che tali desideri trovano
poi espressione e spesso soddisfazione in attività concrete: lavorative,
sportive e artistiche. Questi meccanismi operano in ognuno di noi
e fra l’artista e il fruitore dell’opera d’arte si stabilisce una corrente
“sotterranea” per cui in modo del tutto inconsapevole il sogno
dell’artista suscita il sogno dello spettatore. L’arte contemporanea
spesso eccede nell’irrazionalità e a molti non trasmette nulla, ma
altri percepiscono una sensazione, un’emozione, un’intuizione che
sale improvvisa dall’inconscio più sotterraneo. L’arte contemporanea
non è mai banalità come apparirebbe, ma la rivelazione dei propri
sogni. La rivelazione del nostro inconscio”.
Alessandro Tinarelli
Space - Cultura
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di Anzio e Nettuno
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Il bassista dei Pooh si racconta agli allievi del Chris Cappell
I SESSANTA CALICANTI DI RED CANZIAN
Per la location della presentazione del libro “Ho visto fiorire sessanta
volte il calicanto” di Red Canzian, è stato scelto il liceo Classico e
Musicale Chris Cappell di Anzio, e non poteva che non essere così. Come
ha spiegato lo stesso bassista dei Pooh, è bello poter parlare di vita e di
musica in un liceo statale donato al comune dai genitori di Chris Cappell
(giovane talento della musica morto prematuramente all’età di 23 anni).
Un padre e una madre che sono stati capaci di trasformare un momento
di dolore in creatività, dando la possibilità a tanti ragazzi di studiare e,
magari, sfondare nel mondo della musica. Diventare un grande musicista
è il sogno di molti ragazzi, lo è stato anche per Red Canzian, storico
bassista dei Pooh, il più longevo musicale italiano.
Nel libro “Ho visto fiorire sessanta volte il calicanto”, edito Mondadori, il
musicista racconta la sua vita, la sua infanzia povera a Quinto di Treviso,
la sua famiglia, la voglia di diventare un grande musicista, le prime
esperienze musicali e la lunga ed entusiasmante carriera con i Pooh.
Canzian ha intrattenuto la platea dei giovani studenti del Chris Cappell
con racconti divertenti e piacevoli “conditi” dalla visione di diapositive
prese dal cassetto dei ricordi. Alla fine dell’incontro, tra un autografo e
l’altro, lo abbiamo avvicinato per fargli ancora qualche domanda.
Se non riusciva a convincere papà Giovanni a comprarle la sua
prima chitarra, come sarebbe stata la vita di Bruno Canzian?
“Forse me la sarei costruita da solo pur di riuscirci perché avevo deciso
che quella era la mia vita. Nessuno mi avrebbe tolto dalla testa quella
cosa lì. Magari mi limitavo solo a cantare, forse solo per hobby, però ci
sarei arrivato… Era quello che volevo”.
Artisticamente qual è stato il momento più bello e quello più brutto
in tanti anni di carriera?
“Artisticamente di momenti belli in una carriera così lunga ce ne
sono stati tanti. Certo, la soddisfazione di essere stato accolto in un
gruppo come i Pooh, dopo tanti anni di gavetta, è un bel momento.
Però ce ne sono altri più semplici… Come quello di andare nel 1976
nei paesi dell’Est, quando c’era ancora il muro, quello vero, e vedere la
gente in fila sotto la neve a comprare 24.000 biglietti in un’ora. Il più
brutto sicuramente è quando abbiamo partecipato alla ‘Grande Festa’
di Milano con mio padre appena morto e in attesa di essere sepolto,
con tutto il dolore che può provocare la morte di un padre. Non è stato
proprio facile coniugare le due cose. Appena si sono spenti i riflettori,
siamo tutti partiti per andare al funerale…”
Un’ultima domanda: qual è per lei la canzone più bella che avete inciso?
“Credo che ‘Uomini soli’ sia un capolavoro di equilibrio. È un pezzo che
va assimilato. Abbiamo rischiato di non vincere Sanremo perché era un
pezzo non facile, diretto ma bellissimo”.
Maurizio D’Eramo
La Domanda all’intervistato di turno, Patrizio Colantuono
DOMANDA: Caro Direttore, in occasione di
un prossimo anniversario importantissimo e
storico come il 70° Anniversario dello Sbarco,
che vedrà protagonisti i nostri lidi e muoversi
anche in Oltralpe grandi manifestazioni
al riguardo, che cosa ha intenzione di
organizzare nello specifico la Città di Anzio
per omaggiare la Memoria?
In qualità di Direttore del Museo dello
Sbarco di Anzio, sono stato incaricato
dal Comune di Anzio stesso per poter
organizzare anche il prossimo anniversario
dello Sbarco che coincide tra l’altro con il
ventesimo anniversario di fondazione della
Istituzione privata che dirigo.
Oltre alle cerimonie classiche previste per
tutti i cimiteri della zona nella data del 22
gennaio 2014, sono previsti inviti mirati a
tutte le scuole del territorio, le quali saranno
coinvolte in prima persona attraverso temi
scritti, disegni, raccolta di testimonianze a
voce varie del periodo storico di cui trattasi
e quant’altro. Sempre per la data del 22
gennaio, stiamo organizzando l’installazione
di una targa alla memoria dei cittadini e dei
soldati anziati deceduti durante la II Guerra
Mondiale, che costituirà l’unica traccia
celebrativa presente in Città in onore del
sangue versato da tanti nostri concittadini.
Il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini,
nonché l’Assessore alle Politiche Culturali
e Scuola del Comune di Anzio, Laura
Nolfi, saranno in prima fila insieme a un
comitato costituito per l’occasione. Avremo
inoltre l’inaugurazione di una mostra di
modellismo a livello nazionale con annessa
exhibition fotografica d’epoca relativa allo
Sbarco. Ancora, sono previste le oramai
note simulazioni di rievocazione storica
presso la spiaggia del Tirrena, ma in forma
decisamente spettacolare per celebrare
l’importanza dell’anniversario.
Altre forme di iniziativa all’interno
dell’evento globale sono in fase di stesura
organizzativa: concerti, presentazioni
di
libri,
conferenze…
Insomma:
appuntamento per tutta Italia ad Anzio
per il prossimo gennaio! Non mancate!
Le celebrazioni dureranno una decina di
giorni e per agevolare l’arrivo da ogni dove
ad Anzio sono state già pensate convenzioni
ad hoc con alberghi e ristoranti della zona.
Per tutte le informazioni, scrivete a info@
sbarcodianzio.it. Vi aspettiamo!
C.R.D.S.B.A. Museo dello sbarco di
Anzio, Anzio Beachhead Museum, Via di
Villa Adele 1, 00042 Anzio (RM), www.
sbarcodianzio.it, 069848059.
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Sono sempre di più i narcisisti digitali che cercano di sapere quanto sono popolari sul web
EGOSURFING
Quando si ha un minuto libero da dedicare allo svago, spesso si accende
il proprio personal computer. I siti più gettonati sono i vari social
network, i siti per gli aggiornamenti sportivi e youtube. Ma quando ci
si annoia, cosa si fa? Molti hanno una curiosità irrefrenabile: cercare
il proprio nome e cognome sulla piattaforma Google. Ebbene sì, è
stato un recente studio a dimostrarne i dati. Si chiamano egosurfing,
i narcisisti digitali. Sono perlopiù giovani uomini, tra i 18 e i 29 anni i
protagonisti del narcisismo digitale. Spesso si ha voglia di sapere cosa si
dice su di noi, quanto si è popolari, o semplicemente se i propri curricula
stanno riscuotendo interesse tra i datori di lavoro. I social network
incrementano questa curiosità; per esempio su Facebok o su twitter c’è
l’opzione “scopri cosa sta succedendo in questo momento”. Tra hashtag
e keyword il proprio nome può diventare oggetto di conversazioni e
quindi diventare popolare.
Secondo una ricerca condotta da Pew Research Center nel 2012, il 56%
della popolazione U.S.A. ha cercato il proprio nome e cognome sulla
piattaforma Google. Secondo i ricercatori però, avanzando con l’età, si
cercano non più informazioni su se stessi, ma sui propri figli. Inoltre
la maggior parte di questi ultimi sono laureati e diplomati. Ormai la
reputazione online è fondamentale nella ricerca di lavoro. Addirittura
in alcune aziende hanno predisposto una figura professionale addetta
al controllo delle notizie su di sé e sull’azienda in internet. Anche il
processo di selezione per aspiranti lavoratori avviene inizialmente
tramite web; alcuni decidono di stilare il proprio CV su youtube con
video presentativi, magari esposto in più lingue straniere. L’autrice della
ricerca, Mary Madden, sostiene che: “La gestione della reputazione
online è diventata un importante affare sociale e professionale”. Un
rimedio lo propone Google: per chi volesse eliminare ogni riferimento
a sé, ha dedicato una pagina per la gestione della reputazione online,
suggerendo come fare a rimuovere contenuti indesiderati e i risultati
associati. Basta cliccare su Google account > Guida > Gestione e
utilizzo dei prodotti Google > Google Dashboard.
Io invece vi propongo un ulteriore soluzione: evitate di scrivere in
internet tutto ciò che non scrivereste su una lettera pubblica o su una
Melania Maranesi
cartolina.
Anzio: campione nazionale di kayak
Sono da poco stati comunicati i risultati delle gare nazionali di
kayak, tenutesi i primi giorni del mese di settembre presso il Lago di
Caldonazzo, in provincia di Trento. A giungere ad un passo dal podio,
classificandosi quarto su centocinquanta suoi coetanei, alla gara dei
2000 metri, è il giovane atleta anziate Antonio Toppetta, che a soli
dieci anni, può vantare una carriera di nove anni di nuoto ed uno di
canoa, con importanti risultati che l’hanno portato all’ammissione
presso il corpo sportivo delle Fiamme Gialle. L’augurio è che possa
continuare a portare con orgoglio il nome della nostra città in Italia e
fuori e che, proprio come di lui, si possa parlare di molti altri piccoli,
grandi campioni della nostra città.
Pubblicità redazionale
Salsacrew Academy, danza, passione, divertimento… vi aspetta !!!
Ripartono i corsi
nella
scuola
Salsacrew Academy,
diretta dai ballerini
professionisti
Armando Moras e
Luana Della Millia.
Una nuova stagione
iniziata nel migliore
dei modi, ricca di
corsi e discipline
che sta riscontrando
una forte affluenza
da parte di bambini,
ragazzi e adulti. A
partire dal corso
principianti per chi non ha mai ballato salsa, ogni venerdì ore
21,00, e dove è ancora possibile inserirsi, Salsacrew Academy si
sta affermando nel corso di questi ultimi anni non solo come una
scuola di salsa ma come una vera e propria scuola di danza che ha
saputo trasformarsi e abbracciare la danza a 360°, come da sempre
nell’intenzione dei due giovani ballerini di Anzio e Nettuno.
Oggi Salsacrew non e più solo salsa cubana, bachata, afro y
rumba e caraibico e latino americani in generale ma anche danza
classica, propedeutica, moderno, hip hop, break dance, zumba
fitness, balli di gruppo, danza del ventre, capoeira, reggaeton con
corsi per adulti e bambini che si avvalgono della collaborazione
di importanti ballerini e professionisti dei settori citati, locali e
non. Basti pensare alla passata presenza di un ballerino di fama
mondiale come Lieb j Enrich o Maykel Fonts, coreografo del film
“Street Dance 2” e ballerino e insegnante della nota trasmissione
televisiva di Rai 1 “Ballando con le stelle”.
Salsacrew Academy si pone quale importante punto di riferimento
del territorio anziate e nettunese, ma anche nel Lazio e in Italia,
come dimostrano i prestigiosi risultati conseguiti negli ultimi anni
in ambito caraibico, scuola campione d’Italia dal 2011 in carica.
Un grandissimo in bocca a lupo alla compagine locale per questa
nuova avventura e un invito a chi non ha mai ballato e volesse
cimentarsi con l’affascinante e divertente mondo caraibico
della salsa e della bachata a presentarsi il venerdì alle 21.00 c/o
Salsacrew Academy in via nettuno – velletri 3, fronte cimitero
civile di Nettuno, muniti di sorrisi e voglia di divertirsi.
Per qualsiasi informazione:
FB – scuola salsacrew /
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www.salsacrew.it /
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Space - Donna
ottobre 2013 _ n.57
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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12
18
LA RICETTA DEL MESE
Polenta con zafferano,
radicchio e taleggio
Ingredienti - 400 g. di polenta rapida
- 3 cespi di radicchio
- 1 porro
- 150 g. di taleggio
- 50 g. di parmigiano reggiano grattugiato
- 30 g. di burro
- 2 bustine di zafferano
- sale q.b.
PrOCEDIMENTO
Lavate e tagliate a pezzi i cespi di radicchio,
eliminate la parte verde del porro e tagliatelo
a rondelle. Scaldate il burro in una padella
antiaderente, unite il porro e il radicchio,
regolate di sale e sciogliete 1 bustina di zafferano in poca acqua
tiepida. Cuocete a fuoco dolce per 5 o 6 minuti. Portate a ebollizione
1,5 l. di acqua salata, versate a pioggia la farina per polenta istantanea,
mescolando con la frusta; dopo 6 minuti sciogliete l’altra bustina
di zafferano in poca acqua, aggiungetela alla polenta e continuate a
cuocere per il tempo indicato sulla confezione. A fine cottura unite il
taleggio, e il parmigiano continuando a mescolare. Servite con il sugo
di radicchio e porro. Buon appetito!
Elisabetta Civitan
ZUCCHERO
La “dolce droga” che crea dipendenza
“La dolce droga”, “il killer silenzioso”, “il veleno dell’alimentazione”:
differenti maschere sotto cui si cela un unico protagonista, lo
zucchero. Non c’è da ritenersi esagerati: la zucchero-dipendenza
non ha nulla da invidiare a quella causata dagli stupefacenti.
L’ennesima conferma arriva da una recente review pubblicata sul
Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care. Dopo
aver scandagliato da cima a fondo tutte le evidenze disponibili in
letteratura, gli scienziati hanno paragonato il meccanismo d’azione
dello zucchero a quello della cocaina, con effetti addirittura più
nocivi. Dolci e cibo spazzatura sono risultati più accattivanti degli
stupefacenti, innescando il temuto circolo vizioso del “più ne
mangio e più ne voglio mangiare”.
Diventa quindi semplice capire il motivo per cui l’astinenza da
zucchero ci riesca particolarmente difficile: siamo schiavi del
suo vortice. L’attivazione di peculiari circuiti del nostro sistema
nervoso stimolata dai dolci, oltre che dalle consuete droghe, crea
soddisfazione e meccanismo di ricerca continua del piacere correlato
alla loro ingestione. Ma c’è dell’altro. Come ogni dipendenza, anche
lo zucchero porta ad assuefazione ed è per questo che prima o poi
non ci accontenteremo più di un semplice quadratino di cioccolato
al giorno, ma finiremo per divorare l’intera tavoletta. L’Obiettivo?
Raggiungere lo stesso livello di piacere che in precedenza riuscivamo
ad ottenere con dosi minori.
Perché durante i periodi di maggior stress e difficoltà ci
abbandoniamo di più al consumo spasmodico di schifezze?
Semplice. I cibi peccaminosi innescano un meccanismo di
gratificazione, che ci sembra alleviare preoccupazioni, tristezza
e rabbia. Peccato che invece di risolvere problemi ne crei molti
altri: diventando dei veri sweet eaters saremo più predisposti a
sviluppare diabete, ipercolesterolemia, ipertensione e sovrappeso,
Anzio Space
con tutte le conseguenze patologiche che ne derivano. Siete già in
balia del circolo vizioso? Bene. È giunta l’ora della disintossicazione:
ingannate il vostro palato con cibi dolci ma innocui (frutta, snack
ipocalorici, dolcificanti alternativi…) e cercate di spezzare questo
intimo rapporto con lo zucchero il più presto possibile. Riflettete su
quanto siete dipendenti e cercate di riprendere possesso della vostra
capacità di non cedere alle tentazioni più pericolose: non c’è cosa
più bella di riuscire a controllarsi piuttosto che “essere controllati”.
Una rottura NETTA è quel che fa al caso vostro!
Dott.ssa Anna D’Angiolella, Biologa nutrizionista
PUNTI DI VISTA AL FEMMINILE
a [email protected]
IL LUOGO-LAVORO
Parte Prima
Tutti i benpensanti, borghesi, conservatori, reazionari, retrivi e
codini dell’Ancien Régime concordano nel pensare e nel definire
il luogo-lavoro mero ‘luogo destinato ad ospitare posti di lavoro’
punto. Spazio all’interno del quale si compie e si avvera, una
parte significativa dell’esistenza umana. Per natura mi riferisco
intenzionalmente ad una particolare prosapia di umanità,
l’unica favorita dalla ventura. Donne e uomini che producono
idee, artefatti e fatti, progetti e oggetti sulla base di una formula
comunicativa del tipo ‘uno molti’. E’ la logica delle idee. Opinione
condivisa e concordata. Affermazioni di senso ovvie e scontate.
Nessuno mai oserebbe mettere in discussione, dubitare o sostenere
che il luogo-lavoro, au contraire, non (è) unicamente un luogo
destinato ad ospitare posti di lavoro o non (è) quel prodigioso
spazio fisico e mentale normato da norme che consente a pochi,
per sottrazione di molti, di attraversare la vita con dignitosa
speranza e naturale trascendenza. Nella pratica e nella realtà, il
luogo-lavoro è soprattutto un collegio di relazioni malate generate
da comportamenti iniqui reiterati da pseudo uomini di potere
che favoriscono disparità e logiche disuguaglianti. Luogo dove
latita l’economia del dono, valore aggiunto di azioni morali,
prevenzione certa all’ offesa di principio della dignità umana.
Ed ecco apparire, in ogni dove, un insignificante individuo,
oltremodo stupido, che blatera con notevole dose di insolenza e
di superbia. A chi promette a chi dà a chi sottrae. Dispensa favori
di scambio in cambio di assensi e consensi. Torace tronfio atipico
espanso di boria, arma sequenziale e logica del profitto ’uno uno’.
Habitué della vessazione, dell’arroganza e della maleducazione.
Di facili tradizione genetiche e famigliari è un uomo che non ha
avuto l’intelligenza, la fortuna e la capacità di attraversare l’obbligo
del saper vivere. Un uomo che non ha mai sentito il bisogno e il
dovere di imparare a mangiare l’uovo alla coque come si conviene.
Incapace di acquisire anche in tarda età, stile di comportamento
e di bon ton a tavola e nella vita, gli risulta naturale camminare
mentre tu parli o sfuggire alle sue responsabilità quando con
aperta e legale franchezza rivendichi un tuo diritto avversando
antiche abitudini al sopruso e alla soggezione. Un modesto uomo,
insomma, che preferisce appartenere “a la classe dei molti che
brigano, ad una folla di faccendieri, intrallazzatori, trafficoni,
corruttori, lobbisti che prosperano soprattutto nel nostro paese”
(Ravasi). Un uomo che attraverso il suo comportamento favorisce
un preoccupante processo involutivo-antropologico del luogolavoro trasformandolo pericolosamente in un nonluogo. .
GIUSI CANZONERI, 29 settembre 2013
Dlgs 81/08, art 62, titolo I.
1
Anzio Space
Rubriche
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
DETTI PORTODANZESI
“La vecchia nun voleva morì,
perchè più campava e più
se ‘mparava”. Da questo detto ne
nasce un altro: “Morenno...
‘mparenno”. Morire imparando.
“Stamo in un ventre de vacca”
Essere in un posto o in
una condizione di estrema protezione
e calma.
“Se mi’ nonno c’aveva tre palle era ‘n
bijardino” è il detto che zittisce coloro che parlano col senno del poi.
“Apre bocca e ci da fiato”, parla tanto per parlare, senza dire
cose interessanti.
“Fa l’orecchie da mercante” fa finta di non sentire, cambia discorso.
“L’acqua va sempre a mare”, i soldi vanno a finire sempre dove
sono già i capitali e non a chi è povero perché “Chi amministra
ha ‘mminestra” e “A chi sparte a meijo parte”, chi divide gli utili
è nelle condizioni migliori per prendere la fetta più grande.
“Manco li cani”, neanche i cani si comportano così.
“Largo battello, che la vernice è fresca”,stai lontano che
potresti “sporcarti”, incorrere in qualche inconveniente.
Infine un detto molto ricordato anche sul gruppo omonimo di
facebook, forse più per la musicalità dei versetti che per altro:
“Quanno viè dalla montagna pija la zappa e va ‘n campagna,
ma se vije dalla marina lascia la zappa e va ‘n cantina”.
Un caloroso saluto a tutti i lettori.
Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.
amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina
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n.57 _ ottobre 2013
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Multisala Cinema Lido, Via delle Cinque Miglia, Padiglione, tel. 0698981006
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Servizio Facile, Via di Villa Claudia 53/d, tel. 06 98673219
Bar La Coccinella, Piazza Bandol s.n.c., Nettuno, tel. 3396108810
Edicola Terenzio, Via alla Marina (angolo Via Ardeatina), Lavinio
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BIANCOSPINO
SIMBOLO DI SPERANZA E FERTILITÀ
Il
biancospino,
Crataegus
monogyna, è un alberello
di piccole dimensioni dal
portamento arbustaceo, ma in
alcuni casi sporadici può arrivare
ai 6 metri di altezza. Predilige
terreni calcarei e attecchisce
meglio in aree boscate, dove è
presente una macchia ricca di
rovi e cespugli. Il biancospino
appartiene alla stessa famiglia
delle rose, ha ramoscelli fitti e spinosi e un fusto coperto da una
corteccia compatta dalle tonalità grigie. Le spine si sviluppano alla base
dei ramoscelli mentre il fogliame, dotato di picciolo, è dentellato nella
parte apicale dei lobi della foglia, lunga di norma tra 2 e i 4 centimetri
e di forma romboidale. I fiori sono raccolti in racemi, una sorta di
grappoli che arrivano a contare anche 25 fiori ciascuno. I petali sono
generalmente bianchi, ma a volte virano in un rosa tenue. Nel nostro
territorio, sul livello del mare, il biancospino fiorisce già a fine marzo,
ma visto che questo resistente arbusto è presente in Italia fino ai 1500
metri di altezza, la fioritura può avvenire, nelle zone di montagna,
fino alla fine di maggio. Il biancospino produce frutti che a piena
maturazione, nei mesi di novembre e dicembre, sono rossi e ovoidali,
sono commestibili ma non particolarmente saporiti. Nel migliore dei
casi hanno un gusto vagamente dolciastro, perciò difficilmente oggi
vengono consumati freschi. Si preferisce lavorarli per farne sciroppi
dalle proprietà cardiotoniche, ansiolitiche e blandamente sedative,
oppure, aggiungendo molto zucchero o altri frutti di bosco, si possono
ottenere buone marmellate e gelatine. Anticamente il biancospino
veniva associato alla speranza e alla fertilità e per questa ragione i suoi
fiori freschi decoravano le capigliature e gli abiti delle spose. Inoltre
si riteneva che potessero tenere lontani gli spiriti maligni, quindi
era comune adornare con petali di biancospino le culle dei neonati.
Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto fa del biancospino
uno dei simboli del rapporto tra l’uomo, l’infanzia e la memoria. In
passato, anche nelle campagne di Anzio e Nettuno, si trovava spesso
il biancospino utilizzato per formare fitte e impenetrabili siepi spinose
che avevano la funzione di delimitare un podere dall’altro. Attualmente
però l’esigenza di semplificare il movimento delle macchine agricole ha
causato la sparizione quasi completa di siepi di biancospino con quella
funzione, mentre resta molto apprezzato il suo uso decorativo. Nel
prossimo numero di Anzio Space impareremo insieme qualcosa di più
sulla magnolia.
Filippo Valenti
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SUDOKU - SPACE
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MEDIO
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commerciali per
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circuito 00042
L’Associazione Culturale 00042 lancia un’interessante
iniziativa dedicata a tutti coloro che ne diventeranno soci.
Ci è sembrato doveroso ricambiare in modo concreto la
fiducia che tanti continuano ad accordarci anno dopo anno,
sostenendo Anzio-Space e le nostre iniziative culturali
(www.00042.it)
Grazie alla preziosa collaborazione degli inserzionisti
di Anzio-Space, presentando la tessera “Circuito 00042”
all’interno delle attività commerciali di Anzio e Nettuno
che partecipano alle convenzioni, ogni socio ha diritto a
sconti particolari e personali. Le aziende che aderiscono
all’iniziativa sono segnalate di volta in volta nel loro spazio
pubblicitario di Anzio-Space, attraverso una stellina rossa
nell’angolo in alto a destra con la dicitura “Circuito 00042”,
in modo da facilitarne la ricerca.
Nella sezione del giornale dedicata al Programma Sconti,
ogni mese viene pubblicato l’elenco completo e aggiornato
delle aziende aderenti e il tipo di scontistica che esse offrono
a chi presenta la tessera “Circuito 00042”. Lo stesso elenco
viene inviato ai Soci via email.
Ringraziando tutti i vecchi e nuovi Soci e gli inserzionisti di
Anzio-Space che rendono possibile l’iniziativa, vi invitiamo
a sottoscrivere la vostra adesione all’Associazione Culturale
00042, così da poter usufruire da subito delle agevolazioni.
Per eventuali informazioni è possibile contattare l’Associazione
Culturale preferibilmente per mail su associazione00042@
gmail.com oppure al n. 333 7350189.
Associazione Culturale 00042
INIZIATIVA SCONTI:
- AUTOLAVAGGIO FRAIETTA, Villa Claudia, SCONTO DEL
15% SU TUTTI I SERVIZI
- Bodeguita, Anzio, ogni 4 cocktails 1 piatto di frutta in omaggio.
- BUCCOLINI SUPERMERCATO, Anzio, SCONTO DEL 5%
BANCO FRESCHI E 10% SU TUTTI GLI ALTRI PRODOTTI
(ESCLUSE OFFERTE SPECIALI)
- CASAMIKA, Lavinio, CONSULENZA, PROGETTAZIONE E
SUPPORTO POST-VENDITA GRATUITO
- CENTRO CASA S.P. POLVERINI, punto vendita EMPORIO
Lavinio mare, 20% nel settore Ferramenta
- CIP CIOP BABY PARKING, Lavinio Mare, SCONTO DEL
30% SU TUTTI I SERVIZI
- “DAR PRESIDENTE” PIZZERIA-RISTORANTE, Villa
Claudia, SCONTO DEL 10%
- “FEDERICO FASHION”, Anzio, SCONTO DEL 10% SU
TUTTI I LAVORI TECNICI escluso venerdì e sabato.
- “LA FENICE” ORGANIZZAZIONE FUNEBRE, Lavinio
Stazione, SCONTO DEL 10% SU TUTTI I SERVIZI
- LAVA AL TOP, Lavinio Stazione, 1 LAVAGGIO GRATIS
OGNI 10.
- Palm beach, Anzio, ogni 20,00 euro di spesa il 10% di sconto.
- RISTORANTE BOCCUCCIA, Lavinio Stazione, SCONTO
DEL 20% SU MENU FISSI E ALLA CARTA
- UNIPOL ASSICURAZIONI, Anzio Centro, SCONTI SU
TARIFFE AUTO E TUTTI GLI ALTRI SERVIZI
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Space-Lettere a [email protected]
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Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
PILLOLE FISCALI
a cura del Dott. Marco Minoccheri
Bonus Mobili e grandi elettrodomestici con bonus del 50%
Con la Circolare 18 settembre 2013, n. 29, l’Agenzia delle Entrate ha fornito
importanti chiarimenti in merito alle novità relative alle detrazioni 50% del
al nuovo “bonus arredi”.
Beneficiari
Il beneficio fiscale spetta esclusivamente ai contribuenti che fruiscono della
detrazione del 50% per gli interventi di recupero edilizio. Possono accedere
al bonus coloro che stanno effettuando quei lavori di ristrutturazione che
fruiscono della detrazione con la maggiore aliquota del 50%. L’acquisto è
agevolabile anche se i beni sono destinati all’arredo di una stanza che non
è stata oggetto di lavori nel contesto di una unità immobiliare su cui è
eseguito l’intervento edile (per esempio, il rifacimento con spostamento di
muri per ricavare un bagno può consentire l’acquisto di una cameretta per
bambini). L’intervento su parti comuni consente di beneficiare del bonus
solo su arredi da destinare alle parti comuni (per esempio, la tinteggiatura
delle facciate consente di acquistare, fruendo del beneficio, mobili da
destinare alla portineria o guardiola, ma non permette di fruire del bonus
su beni da destinare alle proprietà esclusive).
Beni agevolabili
Anche se non espressamente indicato nella norma, i beni devono essere
nuovi. Rientrano a titolo esemplificativo letti, armadi, cassettiere, librerie,
scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i
materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario
completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non
sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni, di tende
e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo. Per quanto riguarda
l’individuazione dei grandi elettrodomestici, si può fare riferimento
all’elenco di cui all’allegato 1B, del D.Lgs. n. 151 del 25/7/2005, tra cui
frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di
cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde,
apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici,
apparecchi per il condizionamento. Tali beni devono essere dotati di
etichetta energetica di classe A+ o superiore, A o superiore per i forni
laddove è prevista l’etichetta energetica, e per gli elettrodomestici sprovvisti
di etichetta energetica, l’agevolazione è prevista solo se non vi è uno specifico
obbligo al riguardo. Anche gli oneri accessori (trasporto e montaggio) sono
compresi nell’agevolazione.
Avvio dei lavori
La data di inizio dei lavori deve essere anteriore a quella in cui sono pagate le
spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. Non è necessario
invece che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per gli
arredi. Le spese documentate e pagate per fruire del bonus mobili devono
essere sostenute tra il 6 giugno e il 31 dicembre 2013, mentre le spese per
i lavori di ristrutturazione devono essere effettuate tra il 26 giugno 2012 e
il 31 dicembre 2013. Di conseguenza è ancora possibile agganciare oggi il
bonus mobili facendo riferimento a lavori iniziati dal 26 giugno dell’anno
scorso. La data di avvio potrà essere comprovata, laddove previsto, dalle
eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalla
vigente legislazione edilizia, in relazione alla tipologia di lavori da realizzare.
Se il titolo abilitativo non è necessario per quella tipologia di lavori, sarà
possibile comprovare la data di inizio lavori con una dichiarazione
sostitutiva di atto di notorietà (ex art. 47, DPR 445/2000).
Ammontare della spesa detraibile
L’importo massimo agevolabile è pari a euro 10.000 per singola unità
immobiliare (comprese le pertinenze), o parte comune dell’edificio oggetto
di ristrutturazione, a prescindere dal numero dei partecipanti alla spesa. Di
converso, nel caso di più interventi su più unità immobiliari, il beneficio
dovrà essere riconosciuto più volte.
Anzio-Space - Mensile di cultura e politica
Edito dall’Associazione Culturale 00042
Presidente: Andrea Mingiacchi
Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009
REDAZIONE
Direttore responsabile: Maria Chiara Mingiacchi
Caporedattore: Luisa Calderaro ([email protected])
Coordinatore di redazione: Silvia Arena
Garante del lettore: Avv. Enrico Maria Morelli ([email protected])
Direttore IT: Stefano Murgia
Progetto e grafica: Domenico Condello
Composing e grafica: Bruno Pepe
Foto: Pietro Frisina
COLLABORATORI
Stefano Chiappini, Maurizio D’Eramo, Luca Del Vecchio, Filippo Valenti,
Elisabetta Civitan, Fabrizio Tirocchi, Jessica Quaranta,
Alessandro Tinarelli, Marcello Bartoli, Rossella Romano
Yoshiro Izumi, Melania Maranesi, Gino Querini, Massimo Casa,
Umberto Spallotta, Manuela Vela, Guendalina Sabba,
Lisa Bernardini, Marcello Guglielmo, Leonardo Tardioli,
Giusi Canzoneri, Alessandra Toppetta, Cristiano Di Rosa, Anna D’Angiolella.
Stampa: Arti Grafiche Fracassa Srl - V. Vigna Girelli, 81 - 00148 - Roma (RM)
Editore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10A, Anzio (RM)
-Distribuzione GRATUITA su tutto il territorio di Anzio e NettunoLe collaborazioni sono da intendersi gratuite salvo diversi accordi scritti. È vietata
ogni tipo di riproduzione di testi, immagini, foto, grafica e pubblicità; tutto quanto
pubblicato è coperto dalla corrente normativa in termini di diritto d’autore e copyright.
La Redazione si riserva di modificare parti degli scritti e di decidere se e quando
pubblicare gli articoli.
L’Associazione 00042 vuole contribuire a rendere Anzio una città:
- vivibile e interessante per i giovani;
- viva culturalmente;
- all’avanguardia nell’ecologia e nella preservazione del territorio;
- arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue.
Non siamo convinti di avere una risposta a tutte le domande o
di essere i migliori. Siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito), che vogliono darsi a fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Tra le nostre iniziative:
• Anzio-Space, che puoi scaricare gratuitamente ogni mese su
www.00042.it
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno
• Centro Polifunzionale per i Giovani e la Cultura che vorremmo
costruire.
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
www.00042.it
www.shingle22j.com www.anziospace.com
http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/
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Chiuso in redazione domenica 6 ottobre 2013
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