PROGETTO REGIONALE PER
LA GESTIONE INTEGRATA
DEI RAEE
PRESENTAZIONE
BOLOGNA - SALA EX CONSIGLIO REGIONALE
28 APRILE 2005
A CURA DEL GRUPPO DI LAVORO ISTITUITO DA
CONFSERVIZI E.R. E COMPOSTO DA:
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BRENNO PINOTTI – TRED CARPI S.r.l. (COORDINATORE)
ALEX BARBONI – AREA S.p.A.
MAURIZIO CAPELLI – TESA PIACENZA S.p.A.
SILVANO POZZI – HERA S.p.A.
CON IL CONTRIBUTO E LA COLLABORAZIONE DI:
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ANSELMO BAISTROCCHI – TESA PIACENZA S.p.A.
GABRIELE CANE’ – REFRI S.r.l.
LORELLA FIORINI – TRED CARPI S.r.l.
LUCA GUARALDI – HERA S.p.A.
E CON IL SUPPORTO TECNICO DI:
•
MARCELLA BARTOLI – QUADRANTE S.r.l.
IL QUADRO DI
RIFERIMENTO NORMATIVO
1. LA DIRETTIVA COMUNITARIA
2002/96
•
CLASSIFICAZIONE:
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10 categorie (centinaia di prodotti)
RAEE dai nuclei domestici ed assimilati
RAEE professionali
RAEE storici
•
OBIETTIVI:
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Ridurre la produzione dei rifiuti
Ridurre al minimo lo smaltimento dei RAEE
Promuovere il reimpiego, il recupero e il riciclaggio
Introdurre la responsabilità del produttore
Favorire la progettazione e la produzione di
apparecchiature che facilitino il reimpiego e il recupero
dei RAEE e dei loro componenti
Garantire da parte dei produttori, entro il 13 agosto 2005,
il finanziamento delle attività di post-raccolta dei RAEE
provenienti dai nuclei domestici
Raggiungere, entro il 31 dicembre 2006, un tasso di
raccolta separata dei RAEE domestici, di almeno 4 Kg.
abitante/anno e un tasso di recupero e riciclaggio
variabile, a seconda delle categorie, dal 50% all’80%
• AZIONI:
 Istituzione di un sistema che consenta ai detentori finali e
ai distributori di renderli gratuitamente ai punti di raccolta
 Adozione di sistemi di trattamento con le migliori tecniche
disponibili (BAT)
 Autorizzazione per stabilimenti o imprese che effettuano il
trattamento dei RAEE
 Apposizione sulle apparecchiature immesse sul mercato,
dopo il 13 agosto 2005, di apposito marchio di
riconoscimento del produttore
 Organizzazione da parte dei produttori di sistemi
individuali o collettivi (obbligatori per i RAEE storici) di
gestione dei RAEE
 Adozione, da parte degli Stati membri, delle disposizioni
legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per
conformarsi alla Direttiva Europea entro il 13 agosto 2004
LO STATO DELL’ARTE
1. …DEL DECRETO LEGISLATIVO DI
ATTUAZIONE
•
Ritardo nella emanazione (oltre 13 agosto 2004)
- Iter previsto
- 12 decreti attuativi integrativi
•
Lacune: - criterio di assimilazione ai RAEE domestici
- salvaguardia per i gestori dei punti di raccolta in caso di
mancato ritiro dei RAEE entro termini stabiliti
- norme tecniche per reimpiego RAEE e requisiti prodotti
commercializzati
•
Difformità, criticità, incongruenze:
- RAEE = apparecchiatura usata se consegnata al distributore
- Oneri della raccolta a totale carico dei Comuni
- Licenza, per i centri di trattamento e recupero RAEE, ad
operare in difformità alla legge per periodi imprecisati
(discrezionalità delle Province)
2. …DEL SISTEMA DELLA RACCOLTA
SEPARATA DEI RAEE
•
Al centro-nord: buona copertura territoriale delle piazzuole
comunali. Necessità di adeguamento infrastrutture e
attrezzature
•
•
Al sud e Isole: scarsa copertura territoriale
La rete della grande distribuzione commerciale
(integrativa): i distributori assicurano, al momento della fornitura di
una nuova AEE destinata ad un nucleo domestico, il ritiro gratuito, in
ragione di uno contro uno, della apparecchiatura “usata”, a condizione che
sia di tipo equivalente…
•
Attualmente la raccolta separata dei RAEE a
livello nazionale non raggiunge, mediamente, 1
Kg. abitante/anno (SI IPOTIZZA UNA PRODUZIONE DI RAEE
DOMESTICI PARI A CIRCA 12 Kg Ab./anno)
3. …DEL SISTEMA DI TRATTAMENTO /
RECUPERO-RICICLAGGIO /
REIMPIEGO - 1
•
•
Una decina di centri di trattamento e recupero dei
RAEE più problematici (catena del freddo, tubi
catodici) con buona potenzialita’, localizzati
prevalentemente nel centro-nord
Una numerosa serie di imprese dedite al recupero
dei metalli da RAEE non pericolosi (lavatrici,
lavastoviglie, ecc.)
3. …DEL SISTEMA DI TRATTAMENTO /
RECUPERO-RICICLAGGIO / REIMPIEGO - 2
•
•
Diverse piccole imprese (in buona parte imprese
dell’economia sociale) che effettuano operazioni
di disassemblaggio e di pretrattamento (estrazione
CFC dai circuiti di refrigerazione) ovvero di
ricondizionamento
e
commercializzazione
apparecchiature intere o loro componenti (per lo
più rifiuti elettronici)
Operatori vari, anche di grande dimensione, che
svolgono
attività
di
esportazione
e
commercializzazione dei RAEE come beni usati,
al limite (e spesso oltre il limite) della legalità
4. …DEL SISTEMA DEI PRODUTTORI
•
Iniziative tardive e in ordine sparso (ECODOM, ERP,
•
Orientamenti diversi su questioni fondamentali
(consorzi, visible fee)
Modelli organizzativi mutuati da altre esperienze e
realtà (improbabili almeno nel breve e medio
termine)
•
ECOLIGHT, ECOR’IT…)
5. …DEGLI OPERATORI DELL’AREA
LOGISTICA (TRASPORTATORI)
Sostanzialmente in grado di fornire i servizi necessari
LE ESPERIENZE DEGLI ALTRI - 1
• Alcuni Paesi (Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia,
Svezia, Svizzera) hanno anticipato e prefigurato il regime
della Direttiva con diversi sistemi normativi e programmi
di gestione dei RAEE che riflettono situazioni e politiche
nazionali peculiari
• In genere coesistono punti di raccolta pubblici e punti di
raccolta presso rivenditori (eccezione la Svezia), ma i
canali preferiti per la raccolta sono i centri Comunali
LE ESPERIENZE DEGLI ALTRI - 2
• Favorito il reimpiego, dopo la raccolta, delle AEE
dismesse nel loro stato originale, con esclusione delle
apparecchiature contenenti CFC e HCFC (Paesi Bassi,
Danimarca, Norvegia)
• Tasse di riciclaggio inferiori dove autorità locali e regionali
hanno messo a disposizione i propri centri di raccolta e le
stazioni di trasferimento regionali
• Tassa o contributo di riciclaggio generalmente visibile, ad
esclusione della Svezia
LE MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA
DI CONFSERVIZI E.R. E I
PRESUPPOSTI DEL PROGETTO - 1
• Rischi concreti di inapplicazione o di cattiva
applicazione della Direttiva Comunitaria entro il
termine previsto del 13 agosto 2005 (per ritardi,
incongruenze, inadeguatezza del quadro, …)
conseguenze negative di carattere economico
ed ambientale
• Volontà dei gestori dei servizi pubblici e dei
recuperatori di essere protagonisti della
elaborazione e della costruzione del nuovo sistema
(finora marginalizzati)
LE MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA DI
CONFSERVIZI E.R. E I PRESUPPOSTI DEL
PROGETTO - 2
• Consapevolezza di essere una risorsa importante
(in termini di infrastrutture e di esperienze) per il
nuovo sistema
• Convinzione che in Emilia Romagna vi siano le
condizioni per dar vita ad un modello
organizzativo
efficiente
e
competitivo
(cooperazione tra i principali operatori della
filiera)
LE MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA DI
CONFSERVIZI E.R. E I PRESUPPOSTI DEL
PROGETTO - 3
• Nessun nuovo sistema di gestione di rifiuti di origine
domestica può prescindere da indirizzi e criteri della
pianificazione di settore (regionale e provinciale), dal
coinvolgimento dei soggetti che interfacciano i cittadiniproduttori dei rifiuti, dal coinvolgimento delle imprese che
operano professionalmente in questo settore, da esigenze e
criteri generali e specifici di tutela ambientale
ovvero
da ciò che il territorio esprime in termini di fabbisogni e
risorse, di vincoli e di opportunità, di organizzazione e di
infrastrutturazione dei servizi
LE MOTIVAZIONI DELL’INIZIATIVA DI
CONFSERVIZI E.R. E I PRESUPPOSTI DEL
PROGETTO - 4
• EMILIA-ROMAGNA: tante eccellenze, facciamone un
sistema. Solo in un sistema è possibile valorizzare le
singole eccellenze…una scelta strategica di questo
tipo…comporta una razionalizzazione nell’individuazione
dei punti di eccellenza da mettere a fattor comune ed una
ottimizzazione delle risorse impegnate su di essi
(dal documento “2005-2010: un progetto per l’EmiliaRomagna” di Confindustria E.R.)
Una occasione per “fare squadra” (come Sistema
Regionale) non contro qualcuno ma per accrescere,
insieme, la nostra capacità di dare risposte e la nostra
competitività di sistema
LA ARTICOLAZIONE DEL
PROGETTO - 1
• Analisi dei flussi attuali e stima dei flussi futuri
per ciascuna categoria di RAEE (proiezioni e
previsioni) i fabbisogni
• Inventario e mappatura delle disponibilità in
Emilia Romagna
• Punti di raccolta pubblici
• Centri della grande e media distribuzione
• Imprese operanti in attività di recupero,
trattamento, ricondizionamento e reimpiego
• Imprese operanti nell’area della logistica
riciclaggio,
LA ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO - 2
• Formulazione di ipotesi di modello organizzativo
a scala regionale
• Progettazione della logistica relativa alle modalità
di raccolta separata e stoccaggio temporaneo nei
punti di raccolta pubblici
• Individuazione dei centri periferici e della
piattaforma di trattamento
LA ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO - 3
• Progettazione della logistica relativa al
trasferimento dei RAEE dai punti di raccolta alla
piattaforma centrale e ai centri periferici di
trattamento/recupero e/o di reimpiego
• Definizione delle procedure tecniche ed
amministrative per la gestione delle varie fasi del
ciclo
• Valutazione complessiva dei costi del sistema
LA ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO - 4
• Determinazione criteri di attribuzione degli oneri
per ciascuna categoria di RAEE
• Definizione delle forme e degli strumenti
gestionali
IL MODELLO REGIONALE
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CENTRI/IMPRESE
DI RICICLAGGIO
MATERIALI
RECUPERABILI
STAZIONE ECOLOGICA
ATTREZZATA
PUNTO DI RACCOLTA PUBBLICO
RIPARATORI/
INSTALLATORI
CENTRI DELLA
GRANDE
DISTRIBUZIONE
CENTRI
DI RECUPERO E
VALORIZZAZIONE
PIATTAFORMA CENTRALE DI
GESTIONE DEI FLUSSI
• ORGANIZZAZIONE TRASPORTI
• RICEVIMENTO, STOCCAGGIO,
SELEZIONE, CLASSIFICAZIONE,
TRATTAMENTO, SMISTAMENTO
• RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI
•COORDINAMENTO OPERATIVO
PUNTO DI
RACCOLTA
PRIVATO
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RIVENDITORI
CENTRI DI
RICONDIZIONAMENTO
E REIMPIEGO
CENTRI PERIFERICI
DI PRETRATTAMENTO
E PARZIALE RECUPERO
RETE DI COMMERCIALIZZAZIONE
AEE USATE RICONDIZIONATE
IMPIANTI DI SMALTIMENTO
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GESTIONE OPERATIVA DEL
SISTEMA: LA SOCIETA’
CONSORTILE - 1
• Costituita dai gestori dei servizi pubblici (e dei punti di
raccolta) e dalle imprese che svolgono attività di
trattamento e recupero, nonché di ricondizionamento e
reimpiego, dei RAEE
• Unico referente per i produttori singoli e/o associati e
unico gestore, “per conto”, dei RAEE prodotti in EmiliaRomagna
GESTIONE OPERATIVA DEL SISTEMA: LA
SOCIETA’ CONSORTILE - 2
• Certezza e trasparenza dei costi (predeterminati sulla base
di analisi puntuali e di offerte impegnative):
funzionamento della società a ribalto di costi e ricavi
• Coesione e reciprocità di garanzie tra i soci: rispetto dei
ruoli specifici, dei protocolli e delle procedure di lavoro,
dei contratti di servizio
• Rapporti in chiave contrattuale sia con i fornitori di servizi
logistici sia con le imprese di riciclaggio (produzione di
beni con materiali di recupero) e di smaltimento (costi
internalizzati nei costi di trattamento e recupero)
I CONNOTATI PRINCIPALI DEL SISTEMA
INTEGRATO (TERRITORIALE E
FUNZIONALE) - 1
• Disponibilità: si parte da quello che c’è e che risponde a criteri di
efficienza tecnico-economica per metterlo in rete e
costruire un “sistema”
• Flessibilità:
realizzare strutture parallele non solo comporta
duplicazioni e sprechi, ma introduce elementi di
rigidità…
Affidarsi, temporaneamente, ad una organizzazione
esistente affidabile, consente di valutare e comparare
e dunque di scegliere poi la miglior soluzione
(integrativa o alternativa)
I CONNOTATI PRINCIPALI DEL SISTEMA INTEGRATO
(TERRITORIALE E FUNZIONALE) - 2
• Affidabilità: affidarsi ad un soggetto unitario, rappresentativo e
radicato, che assume in se la responsabilità collettiva
di accompagnare i RAEE lungo tutto il percorso e di
controllare le varie fasi, offre adeguate garanzie
rispetto al verificarsi di smagliature e discontinuità
che possono dar luogo a disservizi e abusi.
Gli elementi di criticità vengono risolti all’interno del
sistema (rete anche di protezione)
• Convenienza: ogni anello del sistema deve contribuire alla
competitività dell’intero sistema. Si esercita pertanto
un reciproco controllo all’interno del sistema che
tende ad eliminare sprechi, guadagni indebiti, ecc.
Ad una riduzione del rischio può ragionevolmente
corrispondere un contenimento dei margini
A CHI CONVIENE E PERCHE’… - 1
…AI COMUNI E AI GESTORI DEI PUBBLICI SERVIZI…
–
–
–
La realizzazione e la gestione dei punti di raccolta pubblici dei RAEE
sono funzionali anche alla gestione delle fasi post-raccolta e anche alla
raccolta differenziata di altre frazioni di rifiuti
La tempestiva applicazione della Direttiva determina una riduzione dei
costi di smaltimento dei rifiuti urbani
Un sistema integrato territoriale consente un diretto controllo sui flussi
e le movimentazioni dei rifiuti, nonché sulla destinazione degli stessi
A CHI CONVIENE E PERCHE’… - 2
…AI PRODUTTORI…
– Li esime dallo svolgimento di un ruolo che esula dalle competenze e dagli
interessi di chi produce e commercializza beni
– Consente loro di esercitare il controllo del e sul sistema, senza dovere
impegnarsi direttamente nella organizzazione e nella gestione
– Permette di ottemperare ai loro obblighi con una soluzione disponibile,
flessibile, affidabile e conveniente
– Consente loro di operare in un quadro di garanzie e di certezze (sui flussi e
le destinazioni, sui costi, sulle modalità di trattamento)
A CHI CONVIENE E PERCHE’… - 3
…AI DISTRIBUTORI – RIVENDITORI…
– L’allestimento dei punti di raccolta privati complementare alla rete dei
punti pubblici
– Rapporto di integrazione nelle fasi di ritiro/raccolta funzionale alle fasi di
trattamento-recupero-reimpiego
…AGLI OPERATORI DELL’AREA LOGISTICA E DEL
SETTORE RECUPERO-RICICLAGGIO-REIMPIEGO…
– Potendo contare su un “minimo garantito” (a standard di servizi e prezzi
predeterminati), sono in grado di pianificare interventi e investimenti
aziendali nel medio termine
– In un sistema a rete vengono valorizzate le eccellenze specifiche e le
sinergie a vantaggio della maggiore competitività dell’intero sistema
– Si stabiliscono rapporti di integrazione e collaborazione industriale tra
diversi operatori che possono dar luogo a nuove opportunità
A CHI CONVIENE E PERCHE’… - 4
…AI CITTADINI E AI CONSUMATORI…
– La collaborazione dei cittadini nella raccolta separata dei RAEE viene
agevolata e finalizzata ad effettivo recupero e riciclaggio
– La visible fee o il sovrapprezzo imposti sui nuovi beni immessi al
consumo sono (compatibilmente con l’esigenza di rispettare
rigorosamente le prescrizioni della Direttiva) ridotti al minimo e
corrispondono a spese effettivamente sostenute per una gestione
ecologicamente ed economicamente efficiente dei RAEE
– Il modello territoriale integrato comporta la massima trasparenza e
consente un controllo sociale sulla intera filiera
A CHI, INVECE, NON CONVIENE…
• A chi intende profittare delle incertezze e
delle lacune del quadro normativo per
praticare
forme
“disinvolte”
e
approssimative di gestione dei rifiuti o per
indulgere a manovre dilatorie
ALCUNE RISPOSTE A LEGITTIMI
QUESITI - 1
• La bacinizzazione dei sistemi operativi non contrasta con l’esigenza di
garantire “uniformità sul territorio nazionale” delle modalità di
recupero (e non solo) – al contrario è auspicabile che si definiscano
regole chiare e certe a livello comunitario e nazionale cui debbono
conformarsi vari soggetti e sistemi > Federalismo gestionale
• La aggregazione volontaria di soggetti in grado di offrire un servizio
completo di gestione dei RAEE non contrasta con le regole del libero
mercato; offre semmai ai produttori una opportunità in più: dalla
segmentazione della filiera con affidamenti specifici, alla zonizzazione
territoriale con affidamenti integrali per bacino –
Ai produttori il coordinamento generale e la supervisione di un sistema
costituito da n (7-8) moduli di gestione integrata dei RAEE su ambiti
ottimali e con referenti unitari per bacino
ALCUNE RISPOSTE A LEGITTIMI QUESITI - 2
• Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei RAEE
domestici compete agli Stati membri e al Sistema pubblico (i
produttori “possono” organizzare e gestire sistemi di raccolta…) –
Il raggiungimento degli obiettivi di recupero, reimpiego e riciclaggio
compete ai produttori
• La facoltà-responsabilità dei produttori di scegliere come organizzarsi
per adempiere ai propri obblighi, non esclude la possibilità, da parte di
terzi, di candidarsi come “gestori per conto” e di proporre modelli e
soluzioni organizzative
piuttosto
nell’interesse del consumatore dovrà essere scelta la soluzione più
efficiente ed affidabile, evitando sprechi e duplicazioni di strutture
ALCUNE RISPOSTE A LEGITTIMI QUESITI - 3
• Quello proposto non è un sistema “chiuso”: ogni sistema bacinizzato
potrà (dovrà) integrarsi con sistemi limitrofi in relazione ai fabbisogni
e alle disponibilità
• La gestione unitaria dei RAEE (contrapposta a quella dei circuiti
paralleli per tipologia) non preclude la rendicontazione distinta e
separata (per categoria e per prodotto)
IN CONCLUSIONE - 1
Non sussistono, ragionevolmente, le condizioni per l’applicazione
della Direttiva entro il previsto termine del 13 agosto 2005
Necessaria e urgente una iniziativa congiunta dei soggetti coinvolti
per:
1.
2.
–
–
–
3.
Correggere le storture e colmare le lacune del Decreto
Definire regole chiare e condivise di comportamento
Contribuire a determinare le condizioni concrete per l’attuazione della
Direttiva
Sfruttare il periodo transitorio per allargare la base conoscitiva e
sviluppare la fase progettuale, ma soprattutto per cominciare a
prefigurare soluzioni operative, sperimentare modelli organizzativi e
fare valutazioni comparative
IN CONCLUSIONE - 2
4.
5.
6.
7.
Il modello, o meglio il metodo e l’idea progettuale suggeriti da
Confservizi E.R. e Federambiente, comunque tra le opzioni possibili
– anzi, scelta quasi obbligata nel breve termine – confronto di
merito con i Consorzi dei produttori per avviare fase sperimentale
Auspicio che imprese emiliano-romagnole operanti sulla filiera dei
RAEE accolgano la sfida e investano sul sistema integrato –
incontro tra operatori qualificati e specializzati su aree e settori
diversi comunque fecondo
Auspicio che i produttori si organizzino quanto prima in forme
collettive dotandosi di strumenti unitari di coordinamento – [più
agevole l’interlocuzione con pochi e autorevoli referenti] – e che la
“visible fee” non diventi un fattore competitivo…
La gestione dei RAEE occasione per nuovo impulso alla politica dle
recupero e all’efficientamento degli impianti e dei servizi ambientali
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PROGETTO REGIONALE PER LA GESTIONE INTEGRATA DEI RAEE