Laboratorio di
lessicalizzazione 2 (Colore
delle parole) e Giudizi di
accettabilità
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Adriano Grossi 8 settembre 2011
METALINGUAGGIO E SCUOLA
DELL’INFANZIA
RIFLETTERE E GIOCARE
Concetti copione
 Le nostre parole sono ‘stoccate’ nel magazzino di
memoria secondo una relazione di significato (solo
nel dizionario i lemmi sono raccolti in ordine
alfabetico).
 Ma nella mente dei bambini come sono ordinati i
significati ?
 La concettualizzazione dei bambini è espressa dai
concetti –copione (Nelson) e non dai concetti –
classe, dai concetti della logica formale i cui dati
sono determinati dalle relazioni di significazione.
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Dire il nome
 Intorno all’anno compaiono le prime parole che
spesso accompagnano l’azione o aspetti
dell’ambiente ancora strettamente coinvolti nella
sua azione.
 La semantica dei bambini è scandita dalle
sequenze ruotinarie (script) che permettono di
utilizzare e di riconoscere il nome degli oggetti.
 ‘Concetti funzionali’, tratti dall’esperienza di vita.
 Quindi, nessuna definizione a dizionario: torcia “ce
l’ha il papà”, “è quella che fa luce quando c’è
buio.”
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Colore delle parole
 L’oggetto evocato dal nome vive nei
tratti dinamico-funzionali che li
caratterizza: “la palla salta ed è
rossa”, “il gatto graffia ed è grigio”.
 La concettualizzazione si sviluppa a
partire da entità percettivo-sensibili
che rinviano al “colore delle parole”,
ai legami di senso che essi
ingenerano.
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Primi concetti
 Procedendo, il bambino acquisisce l’uso
referenziale del linguaggio. Comincia
ad usare parole per designare concetti.
 I concetti che il bambino esprime sono
in realtà “infraconcetti” testimoniati
anche dall’uso sovraesteso ( papà per
dire uomo) o sottoesteso ( cane solo per il
proprio cane e non per quello del vicino).
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Giochi di denominazione
 Formulare indovinelli riguardanti i tratti
dinamico –funzionali di un oggetto o di una
persona (“Che cosa fa?” “A cosa serve?” “Di
che colore è?” “Che forma ha?”) a cui gli
alunni potrebbero rispondere designando il
nome misterioso.
 Il gioco avviene in squadre: chi scoprirà i tratti
dinamico-funzionali; chi denominerà e
viceversa.
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Le carte
Se l'insegnante prepara alcune
carte raffiguranti immagini di
oggetti noti, gli alunni dovranno
fare domande in modo che si
possa scoprire il nome
dell'oggetto raffigurato nella
carta.
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Wordnet
 Il “colore delle parole” potrebbe poi
essere racchiuso da cornici mentali
(frames), un po’ come accade quando
utilizziamo parole-chiave, glossari
minimi, repertori lessicali individuando la
caratteristica saliente; avremo così la
“casa delle parole gialle, marroni,
profumate, fredde, veloci, paurose,
calde, bagnate…”
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“Se io dico….
 Al fine di accrescerne la disponibilità delle parole
organizziamo un gioco.
 Basta uno stimolo iniziale: "Se io dico albero, che cosa ti
viene in mente?"
 I bambini possono lanciare la palla ad ogni nome
pronunciato e rilanciarla al compagno accanto.
 Si creerà un cerchio di palleggi che rappresenta la ragnatela
delle parole per contiguità semantica.
 Incoraggiamo i bambini a proseguire nei palleggi ‘fin dove si
può’ gratificandoli degli sforzi di ripescaggio delle parole
effettuati di volta in volta.
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Antonimi
 In un altro momento ci si potrà
sbizzarrire con il gioco degli antonimi o
contrari. Questa volta i bambini, sempre
in piccolo gruppo, potranno completare il
gioco verbale "Se non è ... è" come se fosse
una filastrocca. Ad esempio: "Se non è
bianco, è nero" e così via fino a quando le
parole soccorreranno.
.
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I giudizi di accettabilità
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Prime parole
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 Le prime parole caratterizzano
spesso l’olofrase.
 “Pappa” per “Voglio la pappa”
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Prime frasi
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 Linguaggio verbale: solo dopo la comparsa di frasi di
due o più parole.
 Le prime frasi del bambino nel secondo anno
di vita sono telegrafiche poiché mancanti
di ausiliari, congiunzioni e funzioni
grammaticali; al contrario sono presenti
sostantivi, verbi e aggettivi.
 Con i successivi progressi grammaticali, il
bambino comincia ad applicare le regole di
flessione delle parole rispetto a numero,
genere, tempo e modo dei verbi.
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Iperregolarizzazione
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 Tale tendenza consente al bambino di
applicare regole in modo autonomo e
originale ( per es. dicendo “io ando”,
piuttosto che “ho corruto”): carattere
attivo, e non semplicemente imitativo o
passivo, dello sviluppo del linguaggio.
 Si chiama iperregolarizzazione la tendenza del
bambino a far rientrare forme irregolari dei verbi e
dei nomi all’interno della regola generale che ha
imparato ad applicare.
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Approccio costruttivo
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 Il fenomeno della iperregolarizzazione ha
costituito uno dei riferimenti fondamentali
per la svolta innatista realizzata da
N.Chomsky, inventore del LAD,
dispositivo per l’acquisizione del
linguaggio.
 Pur non escludendo il ruolo dell’imitazione
e del rinforzo nello sviluppo linguistico,
N.Chomsky ha definitivamente superato
la prospettiva comportamentista
sostenuta da Skinner.
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Quindi
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 Dopo aver visitato la fonologia e
la semantica,accediamo alla:
 Morfologia è………….
 Sintassi è……..
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Sapere non saputo
 Ogni parlante possiede una
conoscenza intuitiva implicita delle
possibili relazioni sintattiche esistenti
tra le parole nella sua lingua, ed il
linguista ha come obiettivo ultimo
quello di fornire una descrizione
esplicita di tale competenza.
 La base empirica della sintassi, cioè i
dati linguistici da interpretare e
spiegare, sono costituiti appunto dalle
intuizioni, i giudizi di grammaticalità
dei parlanti nativi.
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Grammaticalità: le intuizioni
del buon ordine delle parole
 Le intuizioni sulla grammaticalità di una
data sequenza di parole costituiscono
parte della competenza grammaticale,
largamente inconscia, del parlante di
una determinata lingua.
 Egli ha la capacità di dare giudizi di
buona formazione su parole, sintagmi e
frasi della propria lingua madre, cioè di
giudicare se particolari espressioni sono
grammaticali o meno.
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Giudizio di grammaticalità
*sotto vai il
*quando paglia
anche
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Grammaticalità: l’ambiguità
 Un secondo tipo di evidenza
introspettiva sulla natura della
competenza grammaticale riguarda le
intuizioni del parlante nativo
sull’interpretazione delle frasi, che
sarà in grado di dire che le seguenti
sequenze sono ambigue:
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 La vecchia porta la
sbarra
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Grammaticalità / correttezza
 Distinguere tra grammaticalità e
correttezza, due nozioni che
riflettono rispettivamente un
atteggiamento descrittivo e
prescrittivo rispetto alla produzione
linguistica dei parlanti.
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Grammaticalità/ correttezza






Venerdì essi partiranno
Venerdì loro partiranno
Ho regalato loro un libro
Gli ho regalato un libro
Hanno regalato un libro a Gianni
A Gianni , gli hanno regalato un libro
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L’accettabilità
Distinguere tra grammaticalità ed
accettabilità.
Accanto a sequenze chiaramente
grammaticali, troviamo strutture
sintatticamente ben formate che possono non
avere significato, essere cioè
semanticamente o pragmaticamente
anomale, nel senso che esprimono situazioni
che non sono conformi alla nostra visione del
mondo o non sono adeguate ad una
determinata situazione comunicativa:
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Bisognerebbe riparare la
sedia felice [vs la sedia
rotta]
Giulia ha disegnato un
quadrato rotondo [vs un
giardino rotondo]
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Le strutture possono essere semanticamente
anomale (a) o pragmaticamente anomale (b):
(a) Gianni ha ucciso Maria, ma Maria non è
morta.
Gianni ha ucciso la pietra che lo disturbava
tanto.
Un geranio onesto è sempre il miglior amico.
(b) Dov’è Gianni? (in un contesto in cui
nessuno lo conosce)
Come stai? Domani è sabato (richiede delle
implicazioni conversazionali per essere
adeguata).
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Quindi…
 …una buona formazione
(grammaticalità) e
accettabilità, intesa come
significatività/utilizzabilità, non
necessariamente coincidono.
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Competence/performance
 La distinzione tra grammaticalità ed
accettabilità è strettamente connessa a quella
tra competenza/competence ed
esecuzione/performance.
 La grammaticalità è una nozione inerente alla
sfera della competenza, intesa come
conoscenza inconscia, da parte di un parlante,
della propria lingua, dunque, come sistema
interiorizzato di regole e principi.
 La buona formazione di una data sequenza è
perciò in larga parte indipendente dalla sua
utilizzabilità/comprensibilità
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Accettabilità
 Al contrario, la nozione di
accettabilità riguarda la sfera
pragmatica della esecuzione, intesa
come utilizzazione effettiva della
lingua in situazioni comunicative
concrete.
 Così, potremo avere strutture
agrammaticali, cioè sintatticamente mal
formate, che sono tuttavia comprensibili,
e quindi pragmaticamente accettabili se
inserite in un determinato contesto.
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Esecuzione
 Al contrario, sequenze non ben formate
possono essere comprensibili e dotate
di significato.
 Alla sfera della esecuzione
appartengono anche produzioni ed
interpretazioni errate attribuibili ad una
varietà di fattori (stanchezza, noia,
ebbrezza, droga, distrazioni esterne...);
spesso quindi l’esecuzione è un riflesso
imperfetto, non fedele, della
competenza.
 :
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Nel laboratorio
 Nel laboratorio penseremo a delle
situazioni ludiche in cui i bambini
costruiscono delle frasi
sintatticamente ordinate, ma ….
lasciano un po’ a desiderare sotto
l’accezione semantica e pragmatica.
 Stimoliamo la riflessione intorno a
ciò che si dice ….
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