Vermeer il secolo d’oro dell’arte olandese Vademecum della mostra SALA 1 Johannes Vermeer La stradina Rijksmuseum, Amsterdam In La stradina (1658 ca), Vermeer ci offre molta della bellezza poetica di Delft, le sue stradine tranquille, gli edifici pittoreschi e il senso di comunità condiviso dai cittadini. Questa vista sulla stradina in ciottoli offre scorci sulle abitazioni del sedicesimo secolo. Le facciate in mattoncini rossi, i portoncini e le imposte in legno fanno da contorno a un insieme variegato di personaggi – una donna assorbita nel lavoro manuale, una cameriera indaffarata nell’adiacente vicolo e i bambini inginocchiati all’angolo della strada. Le donne offrono un ideale di virtù domestica; l’idea di occuparsi industriosamente della propria casa aveva un valore molto elevato per le donne olandesi. Jan van der Heyden Veduta del Municipio Nuovo di Amsterdam Galleria degli Uffizi, Firenze Van der Heyden riesce a cogliere qui la notevole presenza fisica e simbolica del municipio di Amsterdam che si erge in maniera trionfante sul lato occidentale di Piazza Dam. Il quadro fu acquistato nel gennaio 1668 da Cosimo de’Medici, granduca di Toscana, in un suo viaggio ad Amsterdam. In una lettera, Van der Heyden informa il Duca che la tela dovrebbe essere guardata attraverso uno “strumento in metallo attaccato alla cornice”. Lo strumento dovrebbe essere composto da un filo in metallo con un anello in fondo posizionato dal lato opposto al punto di fuga (in basso a destra). L’osservazione da questo punto permette di correggere la distorsione visiva nella forma della cupola che Van der Heyden aveva escogitato per sottolineare l’impatto drammatico della scena. SALA 2 Hendrick van Vliet Interno della Nieuwe Kerk a Delft, con la tomba di Guglielmo il Taciturno Stedelijk Museum Het Prinsenhof, Delft Come lo zio Willem van Vliet, Hendrick van Vliet dipinse ritratti formali a Delft, ma dall’inizio degli anni 1650 in poi si dedicò soprattutto a ritrarre gli interni della Chiesa Vecchia e della Chiesa Nuova di Delft. Le tavolette in pietra e gli stemmi gentilizi sulle colonne rappresentano i membri della chiesa sepolti sotto il pavimento in pietra. Le bandiere rappresentano la città di 1 Delft, le compagnie della guardia civile e le gilde che quindi omaggiano Guglielmo il Taciturno e i suoi discendenti (la cripta sotto il monumento tombale è riservata al Casato degli Orange). Van Vliet pone una tenda immaginaria sull’immagine, come se una vera tenda fosse sospesa da un’asta in cima alla cornice. Emanuel de Witte Interno di chiesa gotica con motivi delle Oude Kerk di Amsterdam Collezione privata Sebbene De Witte abbia lavorato ad Amsterdam tra il 1652 e il 1653, lo stile eccezionale con cui ritraeva interni di chiesa (che sono stati confrontati ai paesaggi) proseguiva lo stile che aveva sviluppato a Delft tra il 1650 e il 1652. Qui l’alta e ombrosa navata della Chiesa Vecchia di Amsterdam riceve un’inattesa profondità e luminosità e un senso di spazio che ci si aspetta maggiormente da una grande moschea piuttosto che una chiesa medievale olandese. Il soggetto essenziale di De Witte non era tanto l’edificio in sé quanto l’impressione soggettiva di tale edificio, che era sia fisica sia spirituale allo stesso tempo. Anthonie de Lorme Cappella nella Laurenskerk a Rotterdam, con tomba dell’Ammiraglio Witte de With Collezione Privata, New York De Lorme fu attivo a Rotterdam, la città portuale non lontana da Delft, nella zona mediorientale. Agli inizi degli anni 1650 l’esempio di pittori architettonici di Delft come Hendrick van Vliet ed Emanuel de Witte convertì De Lorme dalla rappresentazione di panorami architettonici immaginari alle chiese olandesi esistenti. Come altre chiese precedentemente cattoliche, la Laurenskerk fu convertita in chiesa calvinista. La pala d’altare, le statue e la maggior parte delle decorazioni furono rimosse e il coro e le cappelle laterali furono utilizzati per accogliere monumenti pubblici, come la tomba dell’Ammiraglio Witte de Witt (1599‐1658), uno dei principali eroi della marina olandese. Emanuel de Witte Interno della Nieuwe Kerk a Delft con tomba di Guglielmo il Taciturno Palais des Beaux‐Arts, Lille De Witte si trasferì da Delft ad Amsterdam intorno al 1652 ma continuò a dipingere soggetti di Delft come questo. La tomba di Guglielmo il Taciturno, che condusse la guerra di indipendenza delle province olandesi fino al suo assassinio nel 1584, fu costruita tra il 1614 e il 1621 (su disegno dell’architetto e scultore Hendrick de Keyser), e da allora fino a oggi è stata il principale monumento nazionale di Olanda. Vermeer viveva a circa cinquanta metri da qui. Daniel Vosmaer Veduta di Delft da una loggia immaginaria Stedelijk Museum Het Prinsenhof, Delft In questo particolare e ambizioso lavoro, Vosmaer unisce due obiettivi apparentemente inconciliabili: l’attenta esposizione di una prospettiva (utilizzando una loggia immaginaria) e la 2 trascrizione diretta dell’architettura locale. Delft è vista da ovest subito fuori dalle mura cittadine, con la Chiesa Vecchia (con il campanile con l’orologio) e la torre illuminata dal sole della Chiesa Nuova che domina la vista. A destra la torre tozza del Municipio e il tetto e la guglia della Chiesa Vallona. Il tetto a tegole della loggia sembra distorto, ma se l’osservatore si concentra sul punto di fuga (sul lato sinistro della cornice) da circa 60 cm di distanza, la loggia acquisisce una forma normale e un senso di spazio tridimensionale. Daniel Vosmaer Veduta di una città olandese (forse Delft) The Frances Lehman Loeb Art Center, Vassar College, Poughkeepsie, New York Vosmaer ritraeva soprattutto vedute della sua nativa Delft, e negli anni 1660, del porto di Den Briel. Questa tela, che si ispira soprattutto alle scene in cortile di Pieter de Hooch della fine degli anni 1650, quasi certamente ritrae (con licenza poetica) il quartiere settentrionale di Delft. La parete in primo piano appare immediatamente come un fantastico congegno spaziale, una mostra pittoresca di trame e lumeggiature oltre che un memento mori. Egbert van der Poel Veduta di Delft con l’esplosione del 1654 Johnny van Haeften Ltd., Londra Si conoscono almeno venti opere su questo soggetto dello stesso Van der Poel, su cui egli stesso incise la data del disastro anche se l’opera fu completata in più di un decennio. Il quartiere settentrionale di Delft ospitava un deposito nazionale di polvere da sparo, che, per ignote ragioni, esplose il 12 ottobre 1654. La figlia di Van der Poel e il vicino, il pittore Carel Fabritius, persero la vita nell’incendio, come molti altri residenti della zona (all’epoca si diceva che nessuna famiglia era stata risparmiata). Ritrarre vedute di città era pressoché una novità sul mercato olandese dell’epoca. Jan van der Heyden Il canale Oude Delft e la Oude Kerk a Delft National Museum of Art, Architecture and Design, Oslo Van der Heyden fu inventore di successo, artista e funzionario della città di Amsterdam, le cui vedute di angoli di strada, edifici e case di campagna annoverano non solo scene ritratte ad Amsterdam ma anche di altre città olandesi e immaginarie ispirate a città tedesche come Colonia, Düsseldorf e Emmerich am Rhein. In questa, Van der Heyden resta fedele alla veduta del vecchio canale di Delft, con le belle dimore e gli edifici civili sulla sinistra, inclusa la lunga, bassa ala del Prinsehof dove Guglielmo il Taciturno visse fino alla morte nel 1584. 3 SALA 3 Johannes Vermeer Santa Prassede The Barbara Piasecka Johnson Collection Foundation Felice Ficherelli, detto ʹil Riposoʹ, Santa Prassede Collezione privata All’inizio della carriera Vermeer dipinse alcuni soggetti biblici e mitologici prima di decidere per le scene di vita quotidiana. In Santa Prassede, una delle sue prime opere conosciute, ritrae una santa romana del secondo secolo che si occupava dei martiri della causa cristiana del martire. Vermeer trasse la sua composizione da un dipinto di un artista fiorentino della metà deldiciassettesimo secolo Felice Ficherelli (1605‐1669?) qui accanto a confronto. Questa immagine dichiaratamente cattolica da un’idea dell’importanza della fede di Vermeer dopo essersi convertito al Cattolicesimo e aver sposato una donna che proveniva da una famiglia con forti inclinazioni gesuitiche. Santa Prassede era riverita dai Gesuiti in quanto simbolo dell’importanza e della dignità del servire gli altri. Vermeer potrebbe aver utilizzato la moglie, Catharina Bolnes, come modella. SALA 4 Nicolaes Maes Il tamburino disubbediente Museo Thyssen‐Bornemisza, Madrid Maes fu allievo di Rembrandt tra il 1649 e il 1653 quando fece ritorno nella nativa Dordrecht, a sud di Rotterdam e Delft. Verso la metà degli anni 1650 si specializzò in scene domestiche come questa in cui madri virtuose e cameriere per lo più innocenti sono ritratte per essere ammirate da osservatori sensibili. Qui uno degli osservatori è l’artista stesso, riflesso nello specchio a parete. Maes fu uno dei primi artisti in Olanda meridionale a utilizzare questo tipo di composizione. Jacob van Loo Compagnia musicale Museo Thyssen‐Bornemisza, Madrid Due uomini e tre donne suonano e cantano in una loggia italiana, sebbene il tappeto che copre il tavolo sia chiaramente olandese. Van Loo lavorò ad Amsterdam come ritrattista e pittore storico (sembra che la sua Diana e le sue compagne, dipinto intorno al 1648‐50, abbia influenzato la trattazione di Vermeer dello stesso soggetto intorno al 1653‐54). Agli inizi degli anni 1650 Van Loo, come Ter Borch, modernizzò il tema tradizionale delle Compagnie Musicali sottolineando le nuove correnti in materia di abbigliamento e comportamento sociale e conferendo loro un’aura cosmopolita. 4 Adriaen van Ostade Due uomini che fumano e bevono Musée Fabre, Montpellier Agglomération Negli anni 1630 e 1640 Van Ostade, co‐allievo di Adriaen Brouwer sotto Frans Hals ad Haarlem, si specializzò in gruppi di contadini scalmanati, anche se i principali personaggi da lui ritratti appartengono alla classe operaia. In questa opera l’attenzione per la luce del giorno, le superfici fisiche e gli effetti spaziali da un punto di vista ravvicinato seguono le qualità delle opere degli artisti di genere olandesi specializzati in temi più in voga. Gabriel Metsu Il suonatore di violoncello Royal Collection, Londra Concesso in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II Royal Collection Trust Il soggetto di questa opera, dipinta ad Amsterdam intorno al 1658‐60, rimanda ad alcune opere di Vermeer, inclusa la Giovane donna con bicchiere di vino, ora a Braunschweig, dipinta nello stesso periodo, dove anche un secondo uomo è escluso dal corteggiamento. L’architettura è insolita per questo artista, e probabilmente ispirata a Nicolas Maes. Pieter de Hooch Due soldati e una cameriera con un trombettiere Fondazione Betty e David M. Koetser, Kunsthaus Zurich, Zurigo De Hooch nacque a Rotterdam, fu allevato ad Haarlem e lavorò a Delft a partire dal 1654‐55 fino al 1660 quando si trasferì ad Amsterdam. I pittori di genere di Haarlem (il cui vero iniziatore fu Frans Hals) erano principalmente pittori di figura, come è evidente in questo quadro in cui solo la porta di sinistra indica con fermezza la recessione spaziale. Tuttavia, De Hooch aveva il dono delle soluzioni luministiche e un’ammirevole capacità di ritrarre gli interni. In questo quadro due indolenti soldati corteggiano una cameriera consenziente e ignorano la chiamata al dovere del trombettista reggimentale. Gerard ter Borch Ufficiale che scrive una lettera Philadelphia Museum of Art Ter Borch era un acuto osservatore del comportamento umano (e canino) come si nota in questo dipinto e nella tela che lo accompagna, Donna che sigilla una lettera. Un ufficiale scrive una lettera e la carta sul pavimento – l’asso di cuori – ci dice che si tratta di una lettera che parla d’amore. 5 Gerard ter Borch Donna che sigilla una lettera Collezione privata I toni smorzati e le ombre lievi di questa opera, assieme alla pacata riservatezza della donna e della fantesca (che tiene in mano un secchio per la spesa), sono in contrasto con i tessuti più ruvidi e gli angoli acuminati dell’ Ufficiale che scrive una lettera. La donna sigilla la lettera, presumibilmente scritta con l’ausilio del libretto rosso, quasi certamente un manuale di scrittura Pieter de Hooch La visita The Metropolitan Museum of Art, New York Questa tela fu dipinta da De Hooch intorno al 1657, quando il suo stile maturo era in via di definizione. I personaggi ritratti sono ben posizionati nello spazio e raggruppati intorno a un fascio di luce solare. In questo periodo De Hooch e Vermeer avevano frequenti scambi di idee sulla forma; la luce bianca sulla giacca di velluto rosso della donna ricorda Veermer. Tuttavia il soggetto del corteggiamento estemporanea risale alle prime opere di De Hooch e a Gerard ter Borch, Frans van Mieris, e altri pittori di genere. SALA 5 Pieter de Hooch Giocatori di carte in una stanza illuminata dal sole Concesso in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II Royal Collection, Londra Questo è uno dei migliori dipinti di De Hooch del periodo 1658‐60, il migliore della sua produzione a Delft e chiaramente influenzato da Vermeer che, a sua volta, fu da lui influenzato. L’antico tema del gioco delle carte e della socializzazione è molto smorzato in questo dipinto, a favore dell’intensità della luce. Johannes Vermeer Giovane donna con bicchiere di vino Herzog Anton Ulrich‐Museum Kunstmuseum des Landes Niedersachsen, Braunschweig Mentre un giovane malinconico sullo sfondo si sorregge il capo con la mano, una giovane donna, elegante in satin rosso, sorride all’osservatore e tiene delicatamente in mano un bicchiere di vino bianco offertole da un premuroso ammiratore. La scena, in cui l’uomo adula una bella donna era in voga tra i poeti del diciassettesimo secolo, che basavano i propri lavori sull’amore non corrisposto dei sonetti di Petrarca. Tuttavia, mentre Petrarca idealizzava l’amore in quanto puro e irraggiungibile, i poeti e gli artisti olandesi trasformarono le idee quasi neoplatoniche del nostro poeta in realtà rappresentabile. Vermeer introdusse un commento morale nella finestra con i vetri a piombo che contiene un’immagine della Temperanza che tiene una briglia. Questa figura allegorica simbolicamente spinge alla moderazione negli affari di cuore. 6 Gerard ter Borch Curiosità The Metropolitan Museum of Art, New York Ter Borch era molto ammirato da Vermeer, e molto prima che il più anziano dei due dipingesse questa opera superba. La gonna in satin è una tale prova di bravura che di primo acchito si potrebbero non notare le considerevoli suggestioni della seta, del velluto, della pelliccia e del legno. Il titolo ottocentesco è riferito alla giovane donna sulla destra ma l’attenzione si concentra sulla donna statuaria cui è stata consegnata la lettera aperta sull’angolo del tavolo. La donna seduta, i cui abiti più modesti indicano che è sposata, contribuisce con una risposta assai eloquente ed evasiva. L’arte di scrivere lettere era fiorente nell’Olanda di questo periodo spesso aiutata da manuali francesi. Pieter de Hooch Ritratto di famiglia in cortile a Delft Gëmaldegalerie der Akademie der bildenden Künste, Vienna Pieter de Hooch dipinse molte scene di vita domestica nei cortili di Delft. In questo notevole ritratto di gruppo, De Hooch ritrae tre generazioni di una famiglia come se si fossero riuniti per una visita in un pomeriggio di domenica. A rafforzare il messaggio che si tratta di una famiglia timorata da Dio, rispettosa della legge, si erge in lontananza la Nieuwe Kerk, la cui torre si staglia dietro ai tetti di tegole arancio. La stessa casa con giardino si ritrova in Donna con bambina in cortile dello stesso artista. Pieter de Hooch Donna con bambina in cortile National Gallery of Art, Washington Pieter de Hooch trasse questa scena dai cortili esistenti nel quartiere del principale canale di Delft, il Oude Gracht. Qui, una dama e due signori bevono insieme un bicchiere di vino all’ombra di un pergolato addossato a un grande muro. Per De Hooch, tuttavia, il fulcro del dipinto sono la cameriera e la bambina che camminano verso l’osservatore. L’uccellino in gabbia che la bambina tiene in mano è il riferimento a un simbolo tratto dall’Emblemata Amatoria di P.C. Hooft in cui l’autore afferma che la sicurezza va cercata nella vita piuttosto che nella libertà. Proprio come l’uccellino è soddisfatto nella sua gabbia, così anche l’amore è valorizzato quando circoscritto dai limiti. Pieter de Hooch La camera da letto National Gallery of Art, Washington Pieter de Hooch analizzò il tema dell’armonia in questo dipinto, una delle migliori rappresentazioni di interno casalingo, sottolineando il senso dell’esistenza ordinata della famiglia con l’utilizzo sensibile della luce. Il sole filtra nella camera conferendo una luce tenue e di atmosfera sulla scena. 7 SALA 6 Carel Fabritius Autoritratto Bayerische Staatsgemäldesammlungen ‐ Alte Pinakothek, Monaco Carel Fabritius è uno dei principali artisti olandesi del tardo diciassettesimo secolo. Allievo talentuoso di Rembrandt, fu l’iniziatore della scuola di Delft intorno al 1650 ed ebbe grande influenza sulla vita di Johannes Vermeer. Morì tragicamente all’età di trentadue anni quando l’esplosione dell’arsenale della città di Delft demolì lo studio in cui lavorava. Fabritius ritrasse questo autoritratto verso la fine degli anni 1640, poco prima di trasferirsi a Delft. L’intensa espressione e l’aspetto drammatico del modello, e soprattutto la tesa del cappello girata verso l’alto ricordano gli autoritratti di Rembrandt. Quel che resta della firma, una “C” in basso a destra, conferma l’attribuzione stilistica. Michiel Sweerts Ritratto di fanciullo con cappello Collezione privata, New York Sweerts era originario di Bruxelles ma passò quasi un decennio della sua carriera a Roma negli anni 1640, dove si unì alla comunità di artisti del nord e all’Accademia di San Luca. Tornò a Bruxelles verso la metà degli anni 1650 per fondare un’accademia del disegno in cui dipinse questo impegnativo studio, o tronie. Sembra che Johannes Vermeer conoscesse la produzione di Sweerts. Johannes Vermeer Ragazza con il cappello rosso National Gallery of Art, Washington Con il volto rivolto verso il basso, le labbra socchiuse e gli occhi aperti in attesa, la Ragazza con cappello rosso è una delle opere di Vermeer più amate e ammirate. Con l’abito in velluto blu e il cappello rosso cremisi, la ragazza poggia un braccio sullo schienale di una sedia e guarda oltre la propria spalla. Intimo e immediato, questo studio sul volto è noto nell’arte olandese come tronie. Il fascino dell’immagine di Vermeer si deve alla sua pregevole manipolazione del colore, e al controllo sugli effetti di luce. Vermeer dipinse accenti diffusi sull’ornamento a testa di leone sulla destra simili ai punti di luce sfocati in una fotografia. Questi effetti sono visibili in una camera oscura e l’artista potrebbe aver utilizzato tale strumento per molte delle sue opere. Qui questi punti di luce aiutano a distinguere diverse profondità di campo e ad animare la superficie della tela. Carel Fabritius Donna con orecchino di perla Niedersächsischen Landesmuseum, Hannover Il soggetto di questa tela è molto simile alla Ragazza con orecchino di perla di Vermeer, dipinto intorno al 1665‐67 (Mauritshuis, L’Aia). Ritratti come questi erano conosciuti come tronien 8 (“volti” o “espressioni”) nel diciassettesimo secolo ed erano intesi come studi su personaggi interessanti, spesso (come in questo caso) in abiti costosi. Solitamente i modelli erano familiari o dipendenti (in questo caso si tratta probabilmente della moglie dell’artista). L’attento studio sugli effetti della luce in questo dipinto e l’effetto spaziale dell’orecchino di perle anticipano Vermeer, che possedeva due quadri come questo dipinti da Fabritius. Michiel van Musscher Artista nel suo atelier Liechtenstein Museum Collezione dei Principi del Liechtenstein, Vienna Van Musscher nacque a Rotterdam ma da adolescente studiò ad Amsterdam con altri artisti tra cui Gabriël Metsu. Nonostante la fama di ritrarre la natura così come appariva, gli aristi olandesi dipingevano paesaggi e marine come altri soggetti nei loro studi, utilizzando disegni che potevano anche non essere stati presi dalla vita reale. Qui l’abbigliamento formale dell’artista e lo spazio di lavoro che manca di plausibilità indicano la nobiltà dell’arte stessa, una nozione del Rinascimento italiano che gli Olandesi adottarono con gli scritti di Giorgio Vasari, Cesare Ripa, Karel van Mander e altri. SALA 7 Godfried Schalcken Concerto di famiglia Royal Collection, Londra Concesso in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II Royal Collection Trust In questa opera, Schalcken, che era originario di Dordrecht ma aveva studiato con Dou a Leida, presenta i componenti della sua famiglia che suonano e cantano con le mani sollevate che scandiscono il tempo. L’opera era destinata a essere una scena di genere e non un ritratto di famiglia, ma il primo proprietario desiderava riconoscere almeno l’artista (dietro a sinistra). Schalcken aveva una reputazione notevole. Nel 1694 l’agente di Londra di Cosimo III de’ Medici, Thomas Platt, scrisse al Grand Duca, “Habbiamo in questa città . . . un pittore olandese assai famoso nominato Schalcken, dipinge alla maniera di Carlin Dolci, facendo ritratti in grande ed in piccolo, quadri di notte, frutte e fiori &c. a maraviglia.” Gerrit Dou Donna al Clavicordo Trustees of Dulwich Picture Gallery, Londra Il primo e più valido allievo di Rembrandt, Gerrit Dou, visse la sua carriera nella nativa Leida dove era il più alto esponente della scuola dei “fijnschilders” (i pittori raffinati). L’arte di Dou è sempre caratterizzata da pennellate attente e meticolose, un’attenzione straordinaria ai dettagli e un convincente illusionismo di forme, superfici, trame e luci. Qui, seduta dietro un’arcata in legno e un grande arazzo, una giovane donna guarda l’osservatore mentre è intenta a suonare il clavicordo. Il tema del dipinto è la brama di amore e compagnia. 9 Hendrick van der Burch Donna con un bambino che fa le bolle di sapone in giardino Fondazione Betty e David M. Koetser, Kunsthaus Zurich, Zurigo Nel 1652 a Delft Van der Burch firmò un documento con Pieter de Hooch, che, due anni dopo, sarebbe diventato suo cognato. Van der Burch più tardi lavorò a Leida e Amsterdam ma continuò a seguire gli sviluppi artistici di Delft. Di lui, si conoscono solo una dozzina di opere. Questa, una delle più belle, dipende dalla scena nel cortile dipinta da De Hooch tra il 1658 e il 1660 ma ha una relazione più intima con lo spazio e il sentimento. Caspar Netscher Compagnia musicale Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Alte Pinakothek, Monaco Netscher, il talentuoso allevio di Gerard ter Borch, fu attivo a L’Aia dal 1662 in poi, e nella metà degli anni 1660 dipinse diverse opere come questa in cui si celebrano i passatempi patrizi e cortigiani, le mode raffinate e gli interni eleganti. Nella vicina città di Delft, Vermeer ritraeva soggetti molto simili (per esempio Concerto, famoso dipinto rubato dal Gardner Museum, Boston). Johannes Vermeer La suonatrice di liuto The Metropolitan Museum of Art, New York Verso la metà degli anni 1660s Vermeer aggiunse all’utilizzo attenuato della prospettiva e all’attento studio degli effetti di luce una nuova attenzione per le ombre. I colori locali divennero più ristretti, i contorni più tenui e lo spazio più evocativo di uno stato d’animo. Qui una giovane donna, vestita con giacca profilata in ermellino e perle, guarda con bramosia fuori dalla finestra, in attesa dell’arrivo di un uomo che potrebbe suonare la viola da gamba che è sul pavimento. La mappa d’Europa da un tocco cosmopolita alla scena, mentre la mano della donna posata sulla chiave dello strumento fa pensare che stia modulando le proprie emozioni. I sottili effetti di luce e l’incastro a coda di rondine sono tipici dell’opera matura di Vermeer. Eglon van der Neer Giovane donna con piatto di limoni Liechtenstein Museum Collezione dei Principi del Liechtenstein, Vienna Van der Neer, da Amsterdam, era figlio del famoso paesaggista Aert van der Neer. Studiò con Jacob van Loo (anch’esso qui in mostra) e poi, intorno al 1655‐58, lavorò con il Conte Friedrich van Dohna, governatore olandese del principato degli Orange della Francia meridionale. Tra il 1663 e il 1678 Van der Neer lavorò a Rotterdam, non lontano da Delft. Questo dipinto meravigliosamente raffinato ricorda Ter Borch e il suo allievo Caspar Netscher, per il quale dal 1662 in poi lavorò a L’Aia. Tuttavia, l’ambiguità quasi classica del componimento ricorda le opere di Delft; pose simili si ritrovano nelle opere contemporanee di Vermeer. 10 SALA 8a Gerard ter Borch Donna che beve vino Collezione privata, New York Ter Borch era originario di Zwolle, una piccola cittadina dell’Olanda orientale, ma si formò ad Amsterdam, Haarlem e Londra, oltre che nel corso di viaggi in Francia e Spagna. Tra il 1647 e il 1648 ritrasse i dignitari olandesi e spagnoli che firmarono il Trattato di Münster. Nello stesso periodo iniziò a dipingere opere come questa, in cui fece da modella la sorellastra, Gesina. La combinazione delle due azioni, bere vino e scrivere lettere, invita a immaginare le emozioni provate dalla giovane donna. Vermeer conobbe Ter Borch nel 1653 quando firmò insieme a lui un documento a Delft. Jacob Ochtervelt Il pescivendolo Koninklijk Kabinet van Schilderijen Mauritshuis, L’Aia Ochtervelt, da Rotterdam, conobbe Pieter de Hooch agli inizi degli anni 1650, e ovviamente rimase a contatto con la sua opera anche dopo che l’artista di Delft si trasferì ad Amsterdam intorno al 1660 (lo stesso Ochtervelt si trasferì qui nel 1674). Frans van Mieris Donna che dà da mangiare a un pappagallo Collezione privata, New York Le raffinate opere di Van Mieris non influenzarono solo Vermeer ma perfino il suo stesso maestro, Gerrit Dou e altri artisti di Leida. Di questa opera si conoscono una copia autografata e due dozzine di copie. Le vesti lussuose della donna e l’esotico animale ne rivelano la ricercatezza sociale mentre il cuscino da aghi in grembo ne sottolinea le virtù domestiche. Il pappagallo è noto per le imitazioni e, occasionalmente, simboleggia l’apprendimento e l’eloquio; in alcuni dipinti illusionisti probabilmente il pappagallo si riferisce alle sorprendenti capacità dell’artista stesso. Gerrit Dou Astronomo al lume di candela Liechtenstein Museum Collezione dei Principi del Liechtenstein, Vienna In molte delle sue opere, Dou rappresentava uno studioso circondato da oggetti relativi alla propria vocazione o al passatempo preferito. Qui, un astronomo, con il globo celeste, i libri e i compassi tiene in mano una candela, sul bancale alle sue spalle, una lampada. L’astronomo non utilizza questi strumenti: assorto a pensare, allontana gli occhiali dalla fronte e guarda al di là del globo nell’oscurità. Le eccezionali scene al lume di candela dipinte da Dou ebbero un impatto notevole sugli altri artisti olandesi. 11 Quirijn van Brekelenkam Conversazione sentimentale The Metropolitan Museum of Art, New York L’artista di Leida, Van Brekelenkam, dipingeva interni la cui composizione era simile a quella qui presentata già nel 1653, seppur di tipo più umile (per esempio una sartoria). A questo proposito lui e gli altri artisti dell’Olanda meridionale anticiparono De Hooch e Vermeer, ma qui l’artista di Leida sembra replicare a opere di Vermeer sia per il soggetto sia per lo stile. Lo sfondo roccioso suggerisce il difficile cammino della virtù, che è qui delicatamente contestato con la visita di un affascinante signore. Frans van Mieris La visita del dottore Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie, Vienna Frans van Mieris Il Vecchio (1635‐1681) è uno dei più celebrati della scuola dei “fijnschilders” (i pittori raffinati) di Leida le cui eleganti opere d’arte si distinguono per le pennellate meticolose, soprattutto nel ritrarre i materiali. Molte delle opere di Van Mieris sono cariche di tensioni erotiche e narrazioni ambigue, trattate con umorismo. Qui una donna malata d’amore giace languidamente con la mano al petto mentre osserva svogliatamente il dottore che spera di rianimarla. Come si legge chiaramente dal libro aperto nelle sue mani, “[He]T NIEWE/ [TES]TAMENT/VAN CHRISTUS” la donna ha cercato conforto nel Nuovo Testamento. Gabriel Metsu Donna che dà una frittella a un cane Collezione Privata Come Jan Steen, Metsu combinava la descrittività dettagliata della scuola di Leida alle qualità pittoriche più comuni ad Haarlem e Amsterdam. In questa opera dipinta ad Amsterdam intorno al 1660, il benessere domestico è rappresentato dai bei tessuti, l’indulgenza del cane e il divertimento che cameriera e signora condividono. Johannes Vermeer Giovane donna seduta al virginale Collezione privata, New York Questa tela è rimasta poco conosciuta fino a poco tempo fa, poiché era nascosta tra varie collezioni private fino al 2004. Da allora l’opera è diventata rinomata e largamente accettata come opera di Vermeer anche se lo scialle giallo fu aggiunto poco dopo la sua morte (i nastri rossi sono originali ma rinforzati). La fredda luce del sole sul muro, leggermente sfumata con un tratto di lapislazzulo e la luce sul virginale e sulla gonna sono caratteristici di Vermeer. Le braccia nude della donna sono composte da poco di più che luce, ombra e movimento. In decori come questi, ciò che l’artista conosceva (nozioni di anatomia, per esempio) non aveva molto influenza su ciò che egli guardava. 12 Gabriel Metsu Donna che scrive una lettera Collezione privata, New York Il soggetto e la composizione di questa tela di Metsu rievocano immediatamente le precedenti opere di Ter Borch e le tele che Vermeer dipinse più tardi. Tuttavia, l’opera di Metsu presenta una disposizione diversa; la reazione rapida della donna all’osservatore assomiglia a quella del cane nei suoi confronti. Il dipinto parzialmente coperto sullo sfondo ritrae una nave in un mare in tempesta, in riferimento alla natura tormentata del corteggiamento. Frans van Mieris Giovane donna con perle Musée Fabre Montpellier Agglomération La composizione di questo piccolo, prezioso dipinto anticipa quello di Donna che scrive, di Vermeer, del 1665‐67 circa (National Gallery of Art, Washington), ma ha anche dei precedenti nell’opera di Ter Borch. Vermeer sicuramente conobbe l’opera più recente di Van Mieris nel 1657‐58. L’artista di Leida eccelleva nel ritrarre tessuti lucenti e delicati dettagli. I punti di luce sulla manica rimandano alle lumeggiature di Vermeer. Pieter Janssens Elinga Interno con uomo, donna che legge e cameriera Städelsches Kunstinstitut und Städtische Galerie, Francoforte Janssens Elinga era originario di Bruges ma visse a Rotterdam agli inizi degli anni 1650 dove avrebbe osservato le opere di Ludolf de Jongh, Pieter de Hooch e Jacob Ochtervelt. Intorno al 1653 si trasferì ad Amsterdam, come fece De Hooch intorno al 1660. Questo dipinto è tipico del suo periodo maturo quando la prospettiva lineare e i giochi di luce e ombre sono utilizzati per creare effetti pittoreschi ma al contempo ingegnosi. Un pavimento di marmo così grande non è usuale all’esterno di un palazzo principesco o di un edificio pubblico, né si usava dipingere pavimenti in finto marmo in Olanda. Eglon van der Neer Donna che suona la tiorba in un interno Collezione privata, New York Il garbo ritmico e l’astrazione di questo dipinto, che certamente risale agli anni 1670, è in forte contrasto con le opere di Van der Neer dipinte nel decennio precedente, anch’esse in mostra. Lo stile dell’opera è interessante anche per le opere tardive di Vermeer, soprattutto per la Allegoria della fede (esposta nell’ultima sala). Questa versione olandese del classicismo internazionale è spesso descritta come riflesso dell’influenza francese, come se artisti parigini avessero partecipato all’occupazione francese della Repubblica di Olanda nel 1672. Questa tendenza si ritrova anche a Bruxelles, Liegi e in varie corti tedesche. 13 SALA 9 Jacob Ochtervelt Il concerto Museumslandschaft Hessen Kassel, Gemäldegalerie Alte Meister, Kassel Lo stile di questa opera di Ochtervelt deve più a Gerard ter Borch e al suo allievo Caspar Netscher che alle opere di De Hooch e Vermeer. Gli abiti in seta e satin brillano nell’ombra come perle sul velluto. Il soggetto è simile a quello di due dipinti di Vermeer in cui, comunque, una delle figure principali è un uomo. Qui, un gentiluomo appena arrivato, saluta una donna che lo accoglie con benevolenza sullo sfondo; immagine che rafforza l’usuale legame tra musica e corteggiamento. L’iscrizione in latino sul virginale (che cita Orazio) informa l’osservatore che la musica conforta chi soffre per amore. Johannes Vermeer Giovane donna in piedi al virginale The National Gallery, Londra La Giovane donna in piedi al virginale, opera relativamente tarda di Vermeer, ritrae le semplificazioni ardite tipiche dell’autore nel rendere le luci e le forme di questo periodo della sua carriera. La donna, elegantemente vestita in abito lungo in satin bianco e corpetto blu, affinato da lacci e nastri, si erge serenamente al virginale, con una postura eretta che le conferisce la grazia colonnare di una cariatide ateniese. Appeso al muro alle sue spalle un quadro di Cupido che tiene una carta, immagine emblematica che Vermeer trasse da un libro popolare di Otto van Veen. Ad accompagnare il simbolo di Van Veen un verso che caldeggia la fede. L’immagine di Vermeer, quindi, sembra sostenere l’ideale di amore puro e armonioso: un sentimento incarnato dalla chiarezza e perfetta armonia della composizione stessa. Jan Verkolje Coppia elegante con strumenti musicali in un interno Mrs. Taubman, New York Verkolje nacque ad Amsterdam ma si trasferì a Delft per sposare una donna nell’ottobre del 1672. Qui combina la finezza stilistica ritrovata anche in Ter Borch, Netscher e Vermeer, con un’immagine della società forse più vicina ai circoli di corte de L’Aia piuttosto che alla classe dei mercanti di Amsterdam. L’uomo indossa la fusciacca arancio e la bandiera del reggimento si scorge sullo sfondo. Gabriel Metsu Donna che legge una lettera National Gallery of Ireland, Dublino Quest’opera e l’altro elemento della coppia (L’uomo che scrive una lettera, anch’esso qui esposto) sono tra i migliori dipinti di genere olandese del diciassettesimo secolo. La cameriera tira una tenda per ossevare il paesaggio marino monocromatico, ma le acque tormentate, che spesso 14 alludono alle emozioni tormentate, sembrano non avere relazione con lo stato d’animo di chi legge la lettera. La parete bluastra, con queste ombre meravigliosamente convincenti, la brillante luce solare che pervade il tutto, e i raggi isolati, come i punti di luce sul vestito e sulla pantofola della donna, sono rari esempi di tributo diretto a Vermeer. Gabriel Metsu Uomo che scrive una lettera National Gallery of Ireland, Dublino Questo dipinto e l’altro elemento della coppia, Donna che legge una lettera, sono largamente considerati i migliori mai dipinti da Metsu. La luce brillante, la composizione perfettamente equilibrata e il senso di contemplazione e appagamento di ognuno dei due quadri sono chiaramente una forte reminiscenza di Vermeer. Poiché i motivi e le qualità in stile Vermeer non derivano da opere singole del maestro di Deflt, sembra probabile che Metsu abbia avuto occasione di osservare vari dipinti dell’artista grazie a un viaggio che fece in quella città verso la metà degli anni 1660. SALA 10 Cornelis de Man Giocatori di schacchi Szépmüveszéti Muzeum, Budapest All’inizio De Man fu principalmente un ritrattista ma negli anni 1660 iniziò a dipingere interni di chiese e scene di genere, in reazione ai colleghi di Delft, soprattutto Hendrick van Vliet e Vermeer. In molte delle sue opere la trattazione della prospettiva lineare rivela l’entusiasmo di un convertito. La modellatura incisiva e il tocco comico hanno poco in comune con Vermeer. Il gioco degli scacchi indica la natura del corteggiamento in cui la mossa successiva probabilmente sorprenderà più l’uomo che la donna. Ludolf de Jongh Il bicchiere rifiutato The National Gallery, Londra Quando il giovane e facoltoso esperto Pieter Teding van Berkhout si recò nello studio di Dordrecht del pittore di genere Cornelis Bisschop, nell’aprile del 1669, annotò sul suo diario che Bisschop era “un eccellente pittore per la prospettiva”. Dopo una seconda visita a Vermeer nel giugno 1669, lo stesso esperto annotò che l’artista gli aveva mostrato “alcuni esempi della sua arte, il cui aspetto più straordinario e maggiormente curioso consiste nella prospettiva”. De Jongh fu strettamente legato a Pieter de Hooch negli anni 1650 ma qui fu inspirato da almeno due tele di Vermeer da cui trasse l’enfasi sull’elaborato schema prospettico e alcuni riflessi vistosi, processo in cui si perde l’impressione dell’osservazione diretta. 15 Johannes Vermeer Allegoria della fede The Metropolitan Museum of Art, New York La figura femminile rappresenta la Chiesa Cattolica ed è tratta da due figure allegoriche del famoso testo “Iconologia” di Cesare Ripa (Roma, 1603; Dutch ed., Amsterdam, 1644). Ripa si riferisce alla Fede con “il mondo ai suoi piedi” e Vermeer rende letteralmente questa nozione utilizzando un globo olandese del 1618. Il reame del paradiso è rappresentato come una sfera di vetro che riflette lo spazio reale e che assomiglia a una camera di una casa olandese decorata velocemente per fungere da cappella (nell’Olanda Calvinista ufficiale i Cattolici erano obbligati a praticare la fede in privato). La Crocifissione di Jacob Jordaens sullo sfondo, il calice, la Bibbia (o, più probabilmente, il Missale Romanum), la corona di spine e il crocifisso sul tavolo sottolineano il sacrificio di Cristo che ha redento l’umanità dal peccato originale (simboleggiato dalla mela sul tavolo). Satana, il serpente, è schiacciato da Cristo, “pietra miliare” della Chiesa. 16 
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Vermeer il secolo d`oro dell`arte olandese