numero 5 Maggio 2009 - ARCHITETTI
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[ARCHITETTURA E LATERIZI]
Il laterizio: un materiale sempre attuale
Intervista al Presidente Andil, Associazione Nazionale
degli Industriali dei Laterizi, Ing. Catervo Cangiotti
di Valentina Valente
[email protected]
[1] - Il settore delle costruzioni
sta conoscendo nuove sensibilità legate alle differenti emergenze del sistema ambientale,
economico e della sicurezza
strutturale. In questo scenario,
il laterizio si sta riscoprendo tra
i migliori materiali sul mercato.
Pur avendo la soluzione ottimale sotto gli occhi per secoli, si è
andati a cercarla altrove?
Il laterizio, come materiale da
costruzione, caratterizza da
sempre l’estetica, e non solo, del
nostro Paese. La sua costante
attualità risiede nella capacità
che hanno avuto i produttori di
adattarlo nel tempo, migliorandone le prestazioni e rendendo
la sua messa in opera ancora
più semplice, ma comunque diversificata in base alle esigenze.
La modernità cerca a tutti i costi
una rottura con il passato, e questo implica la rincorsa verso materiali che poco si adattano alle
reali esigenze di uso abitativo di
un ambiente. Una corretta progettazione presuppone un processo complesso il cui risultato
dipende da numerose variabili,
quali il corretto orientamento,
il rapporto superficie/volume,
la distribuzione degli interni, la
scelta delle soluzioni di involucro
e dei relativi materiali, la qualità
dell’esecuzione.
[2] - A proposito di corretta
progettazione, quale soluzione
meglio si concilia con le esigenze climatiche del territorio
tipico di area mediterranea?
Occorre tenere presente che da
diversi anni, in estate, si registra
il picco di consumo energetico
elettrico a causa del sempre
maggior numero di condizionatori installati, con forti criticità
soprattutto, rimanendo nell’ambito nazionale, nelle regioni
del centro-sud. Non a caso, le
tipiche costruzioni dell’area mediterranea vengono identificate
con la terminologia “massive”:
basti pensare ai trulli, alle tholos
ed ai nuraghi.
Il ricorso a soluzioni con una
massa importante permette non
solo di raggiungere idonei valori
di isolamento termico, riducendo i consumi energetici per la
climatizzazione degli ambienti
interni, ma contemporaneamente di avere ottimi risultati sul
fronte dell’isolamento acustico
(altro argomento sempre più
percepito nella quotidianità). Il
valore aggiunto delle soluzioni
massive, che riguardano l’in-
sieme delle pareti, dei solai e
delle coperture – ad esempio,
murature in laterizio, sia del
tipo cosiddetto “monostrato”
(con blocchi) che del tipo a
“cassetta” (combinazione con
forati, blocchi, mattoni faccia a
vista, tavelloni, isolanti, ecc.) –
va indubbiamente a vantaggio
del comfort termico abitativo, in
modo passivo, senza costituire
quindi un costo a carico degli
occupanti.
La massa delle soluzioni di
involucro è in grado di svolgere
una vera e propria funzione di
regolatore della temperatura tra
esterno e interno nell’arco della
giornata, riducendo al minimo
il ricorso all’impiantistica dedicata alla climatizzazione degli
ambienti.
In proposito, recenti ricerche
universitarie (Politecnico di
Milano, Università di Bologna,
Università Politecnica delle Marche) hanno dimostrato che due
abitazioni, a parità di condizioni
(isolamento, esposizione, cubatura, modalità di utilizzazione,
ecc.), ma con differente massa
dell’involucro esterno (“leggera”
e “pesante”), possono avere una
differenza nei consumi energetici annuali fino al 30% a favore
della soluzione massiva.
La protezione, dunque, dall’irraggiamento solare in estate e la
capacità di accumulo dell’energia diurna costituiscono elementi importanti nella progettazione
di edifici destinati alla residenza,
e non solo.
[3] - Quali sono gli altri aspetti
da tenere in considerazione per
la riduzione dei costi in ambito
domestico?
Spesso, in fase di progettazione,
non si considera la capacità dei
materiali di durare nel tempo
e, di conseguenza, i derivanti
oneri connessi con le opere di
conservazione nel lungo periodo. Il laterizio ha un ciclo di vita
eccezionale pur mantenendo
pressoché inalterate le sue
prestazioni senza dover ricorrere
a pesanti interventi di manutenzione nel tempo: qualora il
fattore “durabilità” venisse trascurato, questi oneri potrebbero
annullare inesorabilmente le
perfomance promesse inizialmente e, addirittura, superare
dopo pochi anni gli stessi costi
iniziali di costruzione.
A tale proposito, si pensi ad
esempio alle soluzioni intonacate, indubbiamente più vulnerabili
rispetto a soluzioni in laterizio
faccia a vista che non richiedono
praticamente manutenzione
e rispondono contemporaneamente all’esigenza estetica
contemporanea. Senza confondere, però, quest’ultimo aspetto
con la qualità architettonica, che
invece dipende strettamente
dalla capacità creativa del progettista.
Così facendo è possibile anche
salvaguardare l’ambiente limitando gli sprechi.
La scelta dei materiali deve
tenere conto delle ricadute
ambientali legate al loro impiego, che si aggiungono alle
priorità già elencate. I prodotti
selezionati devono, cioè, essere
facilmente reperibili in ambito
locale (il trasporto impatta molto
sull’ambiente), in sintonia con le
costruzioni esistenti, collaudati e
perfettamente conosciuti dalle
maestranze, riciclabili al termine
della vita utile della costruzione
in cui sono stati utilizzati.
In tal senso,un materiale come il
laterizio, già preferito per le sue
qualità estetiche, può costituire
una concreta garanzia di sostenibilità dell’edificio.
[4] - Infine, cosa dire in merito
alla sicurezza ed alla progettazione antisismica?
Periodicamente, con inesorabile
puntualità, si ripropone in Italia
il dramma del terremoto, con
i suoi scempi e le sue vittime
innocenti. Ogni volta si riaprono
lunghi dibattiti sui materiali, sui
sistemi costruttivi, sulle responsabilità progettuali, sui controlli
della qualità in esecuzione.
È indubbio che la vulnerabilità
dei centri storici, la precarietà
delle costruzioni che si sono
stratificate nei secoli, con materiali e tecniche primordiali e
spesso improvvisate, costituiscono un aspetto di difficilissima
soluzione, che richiede ingenti
risorse, consensi e volontà istituzionali eccezionali. Diverso è
il caso, invece, del cedimento di
strutture di nuova realizzazione
che dovrebbero rispettare norme
e requisiti specifici. Segno di
un malessere inaccettabile, di
una memoria che non ricorda,
di una incapacità di valutare
esperienze positive e soluzioni
già collaudate, in nome di una
modernità e di una innovazione… purché stupisca e faccia
vendere. Ci pensano poi i terremoti a richiamare all’ordine.
La muratura di oggi è tutt’altra
cosa. Non è improvvisazione
o provvisorietà del momento,
del luogo, che nel tempo sconterà prima o poi la sua origine
precaria. La struttura muraria
Ing. Catervo Cangiotti
contemporanea è frutto di una
progettazione consapevole, sulla
base di normative antisismiche
anche a carattere europeo,
sperimentate e verificate in laboratori qualificati, soprattutto in
relazione al loro comportamento
in zona sismica, eseguite con
elementi di nuova generazione, prodotti in stabilimento,
con caratteristiche controllate
con continuità secondo schemi
certificati.
Il tema del rischio sismico è
stato da decenni affrontato e
sviluppato dall’industria italiana
dei laterizi, proprio perché di
laterizio sono in larga misura le
costruzioni sparse sul territorio,
per garantire prodotti e sistemi
costruttivi sempre più sicuri.
Costruire in laterizio in zona
sismica è dunque perfettamente
coerente con le regolamentazioni più avanzate e garantisce
case sicure e collaudate dai
massimi esperti in materia a
livello internazionale, grazie a
investimenti robusti nella ricerca, alla realizzazione di edifici di
riferimento, alla crescita culturale degli operatori, al controllo
di qualità in produzione e nella
fase di esecuzione.
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ARCHITETTI - numero 5 Maggio 2009
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[ARCHITETTURA E LATERIZI]
La muratura armata
Progettazione sismica degli edifici in muratura:
I metodi di analisi per la verifica nelle nuove NTC
La muratura armata in laterizio
è una struttura costituita da
elementi resistenti pieni o semipieni (percentuale di foratura
rispettivamente ≤ 15% o ≤ 45
%), collegati tra loro mediante
giunti continui di malta, nella
quale sono inserite armature
metalliche verticali concentrate,
armature orizzontali anch’esse
concentrate (coincidenti, per
interpiani di normale altezza,
con le armature dei cordoli di
piano) e armature orizzontali
diffuse. Le armature verticali
sono previste agli incroci dei
muri, in corrispondenza delle
aperture, ma anche lungo lo
sviluppo della muratura a un
limitato interasse, in modo da
assorbire sforzi localizzati di
trazione e compressione.
Il nuovo testo normativo (D.M.
14/01/2008) non pone limiti di
altezza alla muratura armata
(mentre limita a due piani l’altezza degli edifici in muratura
ordinaria in zona 1, nel caso in
cui non sia tenuta in conto la non
linearità del materiale). L’altezza
massima per i nuovi edifici in
muratura armata è determinata unicamente dalle capacità
resistenti e deformative della
struttura, valutabili mediante le
specifiche analisi e le verifiche
di sicurezza previste.
Per gli edifici “semplici” in muratura armata (ossia quelli che
presentano precise condizioni di
regolarità geometrica e particolari limitazioni costruttive), invece, sono ammesse verifiche in
via semplificata e l’opportunità
di costruire fino a quattro piani
anche in zona ad alta sismicità
(zona 1, con accelerazione di
picco del terreno ag ≥ 0,25),
tenendo conto dell’opportuna
area di parete resistente.
La stessa normativa fissa in 24,0
cm lo spessore minimo per la
muratura armata nelle zone di
sismicità 1, 2 e 3; spessore che
può però essere ridotto a 20,0
cm in zona 4. La snellezza è
sempre limitata a 15.
Tutte le costruzioni finora realizzate in muratura armata hanno
evidenziato una concreta semplicità costruttiva, decisamente
superiore rispetto alle strutture
intelaiate in calcestruzzo armato, comportando interessanti
economie: scompaiono infatti
quasi totalmente i costi legati
alla realizzazione delle carpenterie. In particolare, la posa dei
ferri non aumenta le difficoltà di
cantiere, né incrementa in modo
significativo i tempi di realizzazione della muratura.
È certo però che, ai fini del
risultato tecnico ed economico,
è fondamentale la cura nella
redazione del progetto, che deve
fornire ogni necessaria informazione all’impresa e indicare
tutte le attenzioni necessarie per
assicurare qualità nella posa in
opera, il corretto impiego degli
elementi costituenti il “sistema”,
l’uso di malte di resistenza prefissata e costante.
E, come in tutti i progetti, deve
essere ricercata la regolarità morfologica e costruttiva
dell’edificio, in modo che le azioni vengano contrastate in modo
omogeneo: una configurazione
regolare, priva di sbalzi esuberanti, e soprattutto simmetrica
resiste certamente meglio al
sisma. In questo modo, senza
aggravio rispetto all’impegno
richiesto dalla progettazione
di una struttura intelaiata, si
raggiunge un’elevata qualità
complessiva dell’opera. Non va
trascurato, infine, il fatto che la
muratura armata, utilizzando
un solo tipo di materiale (il laterizio) per assolvere alle diverse
funzioni/prestazioni richieste
all’organismo edilizio (portanza,
isolamento termico, protezione
acustica, resistenza al fuoco,
ecc.), riduce alla radice tutti i
problemi connessi con l’impiego
di prodotti con caratteristiche
diverse (dilatazioni termiche,
conducibilità, durabilità, compatibilità ambientale,ecc.), assicurando superfici di involucro
omogenee (assenza di ponti termici o soluzioni di continuità).
Requisiti strutturali
in zona sismica
È il caso di ricordare qui, con
esplicito riferimento al sistema
“muratura armata”, alcune semplici prescrizioni che riguardano
sia i materiali che le strutture, e
più precisamente:
a) devono essere impiegati
esclusivamente elementi pieni
o semipieni con resistenza minima di 5 MPa nella direzione
dei fori e di 1,5 MPa in direzione
perpendicolare ai fori;
b) la malta per l’allettamento
dei blocchi e per il riempimento
delle cavità di alloggiamento
delle armature deve essere di
classe M10; in alternativa, può
essere impiegato conglomerato
di classe C12/15;
c) le strutture costituenti gli
orizzontamenti, comprese le coperture di ogni tipo, non devono
essere spingenti. Eventuali spinte orizzontali, comprese quelle
esercitate, ad esempio, da archi
e volte, valutate tenendo conto
dell’azione sismica, devono
essere eliminate con tiranti o
cerchiature, oppure riportate
alle fondazioni mediante idonee
disposizioni strutturali;
d) i solai devono assolvere,
oltre alla funzione di sostenere
i carichi verticali, anche quella di
ripartizione delle azioni sismiche
orizzontali tra i muri portanti.
Devono pertanto garantire un
adeguato comportamento a
diaframma;
e) la distanza massima tra due
solai successivi non deve essere
superiore a 5 m;
f) i cordoli, in corrispondenza dei
solai di piano e di copertura, devono avere altezza minima pari
all’altezza del solaio e larghezza
almeno pari a quella del muro;
è consentito un arretramento
massimo di 6 cm dal filo esterno.
L’armatura corrente non deve
essere inferiore a 8 cm2; le staffe
debbono avere diametro non
inferiore a 6 mm ed interasse
non superiore a 25 cm;
g) nei solai, le travi metalliche
ed i travetti prefabbricati vanno
prolungati nel cordolo per una
lunghezza non inferiore a metà
della larghezza del cordolo stesso, comunque non meno di 12,0
cm; le travi metalliche devono
avere adeguati ancoraggi;
h) agli incroci delle pareti perimetrali è possibile derogare dal
requisito di avere su entrambe
le pareti zone di parete muraria
di lunghezza non inferiore a
1,00 m;
i) gli architravi soprastanti le
aperture possono essere realizzati in muratura armata;
j) l’insieme strutturale risultante
deve essere in grado di reagire
alle azioni esterne orizzontali
con un comportamento di tipo
globale, al quale contribuisce
soltanto la resistenza delle pareti
nel loro piano.
Disposizione delle armature
Le barre delle armature, esclusivamente del tipo ad aderenza
migliorata e di diametro minimo
di 5 mm, debbono essere ancorate in modo adeguato alle estremità mediante piegature attorno
alle barre verticali. In alternativa,
possono essere utilizzate, per le
armature orizzontali, armature a
traliccio o conformate in modo
da garantire adeguata aderenza
ed ancoraggio.
La conformazione degli elementi
resistenti e la disposizione delle
barre devono essere tali da
permettere la realizzazione dello
sfalsamento dei giunti verticali
tra i blocchi, sia nel piano del
muro che nel suo spessore.
Le norme, inoltre, forniscono
[LATERIZI- TECNOLOGIE]
i
precise indicazioni sull’area
di armatura da impiegare, in
particolare:
• la percentuale di armatura
orizzontale, calcolata rispetto
all’area lorda della muratura,
non può essere minore dello
0,03 %, nel caso debba contribuire al controllo della fessurazione o per garantire duttilità;
non inferiore allo 0,04%, né
superiore allo 0,5%, qualora
debba aumentare la resistenza
nel piano (a interasse non superiore a 60 cm, e quindi ogni due/
tre corsi di muratura);
• la percentuale di armatura
verticale, calcolata rispetto
all’area lorda della muratura,
non potrà essere inferiore allo
0,05%, né superiore allo 1,0%;
• all’estremità delle pareti portanti, ad ogni intersezione tra
pareti portanti, in corrispondenza di ogni apertura, e comunque
a interasse non superiore a 4
m, dovranno essere collocate
armature con una sezione non
inferiore a 2 cm2.
In particolare, è bene che il
progettista tenga sempre presente che:
– le armature verticali devono
essere continue lungo l’intero
sviluppo (verticale) del fabbricato. Esse devono, quindi, essere
opportunamente giuntate (di
solito per semplice sovrapposizione), oppure ancorate
all’interno della fondazione e dei
cordoli di piano;
– le staffe orizzontali disposte
nei giunti di malta devono essere
Perché la muratura armata?
Risponde SIAI Laterizi
I vantaggi che la muratura
armata può fornire sono prevalentemente di ordine strutturale,
anche se non mancano riflessi
economici rispetto ad una struttura in c.a.
La muratura armata è più duttile di una muratura normale: ha
quindi maggiore capacità di deformazione, e questo consente di
assorbire meglio le sollecitazioni
sismiche attraverso la dissipazione di energia.
Se si ricorre al calcolo esteso, le
costruzioni in muratura armata
non hanno limitazioni in altezza,
qualunque sia il grado di sismicità. Nel caso di dimensionamento
semplificato, l’altezza è limitata
a 4 piani e la percentuale di
muratura richiesta nelle due direzioni principali del fabbricato è
inferiore rispetto a quanto richiesto per la muratura ordinaria (1,5
punti percentuali in meno).
Con il D.M. 16 gennaio 1996 il
sistema costruttivo “muratura
armata” è entrato a far parte
dei metodi costruttivi ammessi,
senza necessità di omologazione
ministeriale, insieme alle costruzioni in muratura ordinaria,
in cemento armato, in legno e
metallo.
Detto sistema è stato pienamente riconosciuto anche dalle
Norme Tecniche di successiva
emanazione (O.P.C.M. 3274 del
20 marzo 2003 – D.M. 14 settembre 2005 – D.M. 14 gennaio
2008).
La muratura armata prevista
dal D.M. 14 gennaio 2008
(4.5.7), è costituita da elementi
resistenti artificiali pieni e semipieni idonei alla realizzazione
di pareti murarie incorporanti
apposite armature metalliche
verticali e orizzontali, annegate
nella malta o nel conglomerato
cementizio.
Le armature sono concentrate
agli incroci dei muri, in corrispondenza delle aperture e
nel corso del muro, quando la
lunghezza libera, ovvero la distanza fra muri portanti fra loro
ammorsati, supera i 4 metri.
L’armatura resiste alle sollecitazioni di trazione, sollecitazioni
alle quali la muratura ordinaria
non è in grado di resistere, ed
aumenta la duttilità strutturale.
Informazioni
www.siailaterizi.it
numero 5 Maggio 2009 - ARCHITETTI
chiuse e “girare” attorno alle
armature verticali ai bordi dei
pannelli; nel caso di murature
che convergono (angoli o incroci tra pareti) si consiglia di
disporre le staffe orizzontali nei
corsi dispari di una parete ed in
quelli pari dell’altra, così da evitare sovrapposizioni di armatura
nell’angolo o nell’intersezione;
– le armature verticali sono
deputate ad assorbire gli sforzi
di trazione derivanti dall’inflessione dei setti murari dovuta al
momento generato dalle azioni
sismiche: le armature orizzontali
hanno lo scopo di conferire duttilità al sistema. Le prime devono
essere dimensionate e verificate
con il calcolo, mentre le seconde
sono predefinite nella misura
indicata dalla normativa;
– per quanto riguarda le armature verticali, è opportuno,
infine, non utilizzare diametri
eccessivamente elevati (si consiglia al massimo ø20,0 mm),
soprattutto in presenza di vani
di alloggiamento non troppo
ampi (in generale, più grande
è il diametro della barra e più
delicato diventa il riempimento
del foro con la malta e meno
certa è l’aderenza tra malta ed
acciaio).
Qualora si ricorra al calcolo
esteso, va evidenziata la possibilità di assumere coefficienti
di struttura notevolmente migliorativi rispetto alla muratura
tradizionale.
Le NTC prevedono per gli edifici
in muratura armata, regolari in
elevazione, e qualora si applichi-
13
no i criteri dell’analisi lineare, un
coefficiente di struttura q0 pari a
2,5 u/1 (con u/1 rapporto tra
il 90% del moltiplicatore della
forza sismica orizzontale per il
quale, mantenendo costanti le
altre azioni, l'edificio raggiunge
la massima forza resistente,
ed il moltiplicatore della forza
sismica orizzontale per il quale,
mantenendo costanti le altre
azioni, il primo panello murario
raggiunge la sua resistenza
ultima), valore che scende a 2
u/1 per edifici non regolari
in elevazione, ma può essere
anche 3 u/1 per edifici progettati secondo i principi di
gerarchia delle resistenze. Il
rapporto u/1 è in ogni caso
limitato a 2,5 se calcolato per
mezzo di una analisi statica non
lineare. Qualora invece non sia
calcolato mediante analisi statica non lineare, per la muratura
armata ad un piano il valore
u/1 sarà pari a 1,3; pari a 1,5
per edifici in muratura armata
a due o più piani e pari a 1,3
per edifici, sempre in muratura
armata, progettati secondo il
principio della gerarchia delle
resistenze.
Conclusioni
Nella muratura armata, la risposta alle sollecitazioni esterne è
affidata essenzialmente alla presenza, in corrispondenza delle
armature, di getti di calcestruzzo: l’armatura va ad integrare la
resistenza globale dell’elemento
murario assumendo un ruolo
portante secondario.
Pur variando, limitatamente, da
produttore a produttore, i blocchi
in laterizio per muratura armata
presentano generalmente un
profilo esterno a forma di “H”
o di “C”. Poiché la norma prevede che i giunti di malta siano
continui, i vani che si formano
accostando i blocchi dovranno
essere completamente riempiti,
a vantaggio delle prestazioni
acustiche che, come è noto,
sono correlate alla massa frontale della parete. Le porzioni di
muro delle nicchie sottofinestra,
di spessore non strutturale, si
possono realizzare utilizzando
elementi semipieni di produzione corrente ed essere collegate
alla muratura portante mediante
tralicci piani o con accorgimenti
equivalenti.
La muratura armata eseguita in
opera, come si evince da quanto
illustrato, non necessita dell’impiego di manodopera specializzata o di particolari attrezzature
di cantiere ed è quindi alla
portata di qualsiasi impresa. Ma
è importante sottolineare che la
muratura armata è il risultato di
una ormai più che ventennale
attività di ricerca, puntualmente
ripresa da normativa vigente
nazionale ed europea, che ha
consentito di mantenere le
costruzioni in muratura competitive nei confronti delle altre
tipologie costruttive dal punto di
vista dei requisiti prestazionali,
anche nelle condizioni di massime sollecitazioni sismiche,
e, in aggiunta, con innegabili
vantaggi economici.
ARCHITETTI - numero 5 Maggio 2009
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[ARCHITETTURA E LATERIZI]
Sicurezza degli edifici e tecniche costruttive
A colloquio con Roberto Calliari, Direttore Tecnico Cleverbuilding-Isoproject
[1] - Negli ultimi anni costruttori, tecnici, immobiliari,
acquirenti hanno operato dei
cambiamenti nel proprio modus operandi?
La carenza di liquidità e la necessità da parte dell’acquirente
di un alloggio o immobile di
valutare attentamente i costi
di acquisto ma soprattutto di
manutenzione dell’oggetto casa
che intende acquistare, portano
inesorabilmente alla ridefinizione di una qualità progettuale ed
esecutiva che nel tempo si era
persa. Sempre più importante
infatti, nella logica di costruzioni
ad elevata efficienza (termica,
acustica e strutturale), risulta
essere la fase progettuale seguita da un attento controllo
dell’esecuzione in cantiere. Tutti
gli attori del processo edilizio,
infatti, ovvero i progettisti ma
anche gli esecutori materiali
(imprese, artigiani, ecc.), devono
essere istruiti per eseguire con
maestria quei dettagli che possono fare la differenza. Anche
la scelta dei materiali riveste un
ruolo importante e soprattutto la
conoscenza delle loro proprietà
valutate per l’utilizzo progettato. Il laterizio, ad esempio, un
materiale tradizionale ma nel
contempo evoluto, possiede
innate proprietà che devono essere sapientemente sfruttate dal
progettista per realizzare edifici
performanti sotto tutti i punti di
vista ma, contemporaneamente,
semplici da realizzare e quindi
a costi contenuti di costruzione.
La notevole massa delle pareti
in laterizio ed in particolare di
quelle portanti, consente, per
esempio, di ottenere ottime prestazioni acustiche, alloggi caldi
d’inverno e freschi d’estate,
grazie all’inerzia termica della
soluzione massiva adottata.
[2] - In seguito al sisma in
Abruzzo si parla molto di sicurezza degli edifici e di tecniche
costruttive antisismiche. Il
laterizio come si pone di fronte
a questo aspetto?
Quasi tutto il territorio nazionale
italiano è a rischio sismico e
questo è noto ormai da diverso
tempo sia ai costruttori che ai
progettisti. Purtroppo il patrimonio edilizio italiano, soprattutto
nei centri storici, è costituito in
gran parte da edifici realizzati
in pietra non squadrata, legata da calce e sabbia. Queste
costruzioni, ovviamente, hanno
una bassissima resistenza alle
azioni orizzontali provenienti dal
sisma e quindi, se non rinforzate
opportunamente, difficilmente
resistono ai terremoti di intensità
pari a quella avuta in Abruzzo.
Diverso comportamento invece
è quello degli edifici realizzati in
muratura ordinaria od armata
in laterizio. Da molto tempo
ormai sono note ai progettisti le tecniche costruttive per
realizzare edifici in muratura
portante in grado di resistere
alle azioni orizzontali da sisma. La normativa, già nel D.M.
24/01/1986, prevedeva metodi
di calcolo e verifica per edifici
in muratura in zona sismica ed
il successivo decreto ministeriale del 16/01/1996 integrava
il precedente inserendo anche la
muratura armata come metodo
previsto dalla norma. Anche
le Ordinanze D.P.C.M. 3274 e
3451, nonché il nuovo D.M.
14/01/2008, ribadiscono che gli
edifici possono essere realizzati
in muratura ordinaria od armata
in zona sismica, fissando esclusivamente un limite di 2 piani
fuori terra per edifici in muratura
ordinaria in zona 1; ciò denota
una estrema considerazione nei
confronti del materiale laterizio
come elemento costruttivo primario. D’altra parte, edifici scatolari con un numero limitato di
piani, tipica costruzione ad uso
residenziale, hanno da sempre
risposto in maniera ottimale agli
eventi tellurici mantenendo non
solo una integrità strutturale ma
mostrando anche limitate lesioni
post-terremoto.
[3] - La muratura armata è una
tecnologia particolarmente
adatta per le costruzioni antisismiche?
Numerose ricerche e studi, sia
italiani che in campo internazionale, hanno da tempo dimostrato che l’inserimento di armature
verticali di diametro opportuno
(ø16) alle estremità dei setti
murari e staffature orizzontali
ogni 2 corsi di diametro 5 mm
annegate nel letto di malta, porta
a realizzare edifici in grado di
resistere a terremoti di elevata
intensità. Già nel lontano 1986, il
settore dei laterizi ha partecipato
ad un progetto di ricerca che è
passato attraverso la realizzazione di alcuni modelli di edificio
a 3 piani, costruiti nel laboratorio
ZMRK di Lubljiana (Slovenia),
e testati su tavola vibrante
mediante accelerogrammi che
simulavano il terremoto del Friuli
del 1976 e del Montenegro del
1979. Lo studio, seguito dal
prof. Claudio Modena dell’Università di Padova e dal prof.
Miha Tomaževic dello ZMRK, ha
portato ad ottimi risultati che
hanno confermato quanto l’inserimento delle armature nella
muratura consentisse di migliorare il comportamento globale
dell’edificio ed in particolare la
risposta duttile della struttura.
A queste prove ha fatto seguito
una ulteriore fase di ricerca
svolta presso l’ENEA nel 1991
con l’esecuzione di una prova su
tavola vibrante di un modello di
edificio in muratura armata. Un
successivo progetto di ricerca
denominato “Brite-Euram” ha
portato alla realizzazione di due
edifici modello in scala reale in
provincia di Trento sottoposti
ad una simulazione di terremoto mediante l’applicazione
di apposite vibrodine. Gli edifici
analizzati hanno consentito di
monitorare il comportamento
di tutta la struttura ed in particolare delle deformazioni con
conseguente interazione con
l’impiantistica. Anche in questo
caso la corretta progettazione
degli edifici in muratura armata
ha consentito di ottenere ottime
risposte strutturali. Le ultime
ricerche europee svolte presso
le Università di Padova e Pavia
(Diswall e Esecmase), hanno
confermato la grande resistenza
delle strutture in muratura portante, sia ordinaria che armata,
purché correttamente progettate
ed eseguite.
[4] - Le immagini del terremoto
hanno mostrato, oltre ai crolli,
anche edifici con gravi lesioni
che li rendono inagibili. Quali
riflessioni si possono fare?
Poichè è difficile giudicare dalle
immagini, bisognerebbe avere molte più informazioni da
incrociare con i dati rilevati
dai sismologi e dagli operatori
incaricati dalla Protezione Civile
che hanno eseguito i sopralluoghi negli edifici per decretare
l’agibilità degli stessi. É evidente
però che il comportamento
dell’edificio è il risultato di una
corretta progettazione da parte
dello strutturista ma anche di
una corrispondente esecuzione
delle opere da parte dell’impresa
con il diretto controllo del direttore dei lavori. Anche gli edifici
in c.a., infatti, molto spesso
creduti “invincibili”, se progettati
o eseguiti male, possono creare
problemi. In molte immagini
ad esempio si è notato che le
grosse deformazioni subite dai
telai hanno portato alla rottura
dei tamponamenti, che seppur
non strutturali, avrebbero dovuto
resistere alle azioni sismiche.
Molto probabilmente in fase
progettuale non si è tenuto conto
dell’interazione tra questi due
elementi.
Particolare di muratura armata
Term Setti Sottili
®
ogia per costruire benessere
late r izio già nastro stradale nonché alle altezze
e nuove norme massime degli edifici.
r le costruzioni
2008).la ricerca La nuova gamma di prodotti BIOTERM ® nasce dalla ricerca volta a
ella tradizione
chi in late r izio già nastro stradale nonché alle altezze
La normativa diventa leggera
migliorare ulteriormente le prestazioni
rmi alle nuove norme massime degli edifici.
ache
normativa
campo di isolamento termico dell’elemento
per leincostruzioni
in laterizio
contempo
La nuovasenza
gammanel
di prodotti
BIOnergetico
richiede
14/01/2008).la
ricerca
®
TERM nasce
dalla ricerca
la capacità
porvolta
tantea
petto della
tradizione
empre
maggiore
alle pregiudicare
migliorare
ulteriormente
le
prestazioni
olamento termico dei della muratura , la sua resistenza
di isolamento termico dell’elemento
ione della normativa in campo
i. Occorre individuare al fuoco e l’isolamento acustico. In
armio energetico richiede in laterizio senza nel contempo
in ottemperanza ai ottemperanza alla recente normativa
nzione sempre maggiore alle pregiudicare la capacità por tante
in campo strutturale e antisismico,
forniscano
le giuste
ioni
di isolamento
termico dei della muratura , la sua resistenza
ristudiate
la geometria
delleIn
omfort
abitativo
nel si sono
al fuoco
e l’isolamento
acustico.
nenti edilizi.
Occorre individuare
®
dei blocchialla
portanti
ottenendo
recente
normativa
uso
di sezioni
ni
che,sostenibile
in ottemperanza
ai ottemperanza
in campodistribuzione
strutturale e antisismico,
una migliore
di setti e
egislativi,consumo
forniscano le
minimo
di giuste
Tecnologia
per
costruire
benessere
si
sono
ristudiate
la
geometria
delle
oni di comfort abitativo nel
fori; in particolare è stato possibile
he.
nastro
stradale
nonché
alle
altezze
B
lo
c
c
hi
in
late
r
izio
già
dei blocchi portanti ottenendo
o di un uso sostenibile realizzare
di sezioninumerose
serie
di setti nel
massime degli
edifici.
ativo n.311/06
e le alle nuove norme
conformi
una
migliore
distribuzione di setti e
li e un minimoTecniche
consumo
di
persenso
le costruzioni
dello spessore del muro. Tale
o riconducibili,(d.m.
anche
La nuova gamma
di prodotti
BIOfori;
in particolare
è stato
possibile
14/01/2008).la
ricerca
energetiche.
TERM
nasce dalla
ricerca
volta a
configurazione
permette
un
notevole
nel sulla
rispetto della
tradizione
uano
nei
limiti
serie di setti nel
eto legislativo n.311/06 e le realizzare numerose
migliorare ulteriormente le prestazioni
aumento
della
resistenza
al
senso
dello
spessore
delpassaggio
muro.
Tale
sulla
massa
frontale
di
isolamento
termico
dell’elemento
ve ad esso riconducibili,
L’evoluzioneanche
della normativa in campo
in
laterizio
senza
nel
contempo
di risparmio energetico
richiede
di calore
a parità di permette
impasto utilizzato
e
configurazione
un notevole
perindividuano
ottenere ilnei
giusto
ali,
limiti sulla
un’attenzione sempre maggiore alle pregiudicare la capacità por tante
aumento
della
resistenza
al
passaggio
quantità
di
terra
nel
prodotto
finale.
tanza
e
sulla
massa
frontale
prestazioni di isolamento termico dei della muratura , la sua resistenza
olamento invernale
al fuocodie impasto
acustico. In
componenti
edilizi. Occorre
diindividuare
calore
a parità
utilizzato
e
areti
la
via
per
ottenere
il giusto
In questo
modo
si arrival’isolamento
a miglioramenti
one) e climatizzazione
soluzioni che, in ottemperanza ai ottemperanza alla recente normativa
quantità di terra
nelstrutturale
prodotto finale.
rio tra isolamento
vincoli invernale
legislativi,delle
forniscano
le giuste in campo
prestazioni
termichee antisismico,
anche
a inerzia termica),
si
sono
ristudiate
geometria delle
In
questo
modo
si
arriva
a lamiglioramenti
condizioni
di
comfort
abitativo
nel
dispersione) e climatizzazione
aldi20%
costruendo
in modo
sezioni
dei blocchi portanti
oltre uno spessore
rispetto di un superiori
uso sostenibile
delle prestazioni
termiche ottenendo
anche
(massima inerzia
termica), consumo
una migliore distribuzione di setti e
materiali e un minimo
di
semplice,
naturale
ed economico,
uri. Il recente
D.Lgs.
superiori
al
20%
costruendo
in
modo
fori;
in
particolare
è
stato
possibile
vando
inoltre uno
spessore
risorse energetiche.
numerose
serie
di setti nel
senza
l’aggiunta
di
prodotti
sintetici
o
Il decreto
legislativo
n.311/06
e le realizzare
semplice,
naturale
ed
economico,
permette
infatti
di
ato dei muri. Il recente D.Lgs.
normative ad esso riconducibili, anche senso dello spessore del muro. Tale
l’impiego
dil’aggiunta
colle. di prodotti sintetici o
del
2008computi
permette
infatti
di neisenza
e nei
per
regionali,
individuano
limiti sulla configurazione permette un notevole
Bio-Term Setti Sottili
®
sulla massa
frontale diaumento
l’impiego
colle. della resistenza al passaggio
onsiderare nei trasmittanza
computi e per
delle pareti la via per ottenere il giusto di calore a parità di impasto utilizzato e
rminazione deiequilibrio
volumi,tradelle
isolamento invernale quantità di terra nel prodotto finale.
(minima
dispersione)
ci e nei rapporti di
copertura,
la e climatizzazione In questo modo si arriva a miglioramenti
estiva (massima inerzia termica), delle prestazioni termiche anche
ccedente i 30 centimetri
e fino
incentivando inoltre uno spessore superiori al 20% costruendo in modo
massimo di ulteriori
25 cm
perIl recente D.Lgs. semplice, naturale ed economico,
adeguato
dei muri.
n.115 del 2008 permette infatti di senza l’aggiunta di prodotti sintetici o
menti verticali. Prevede inoltre
non considerare nei computi per l’impiego di colle.
r derogare a quanto
previstodei volumi, delle
la determinazione
superficiregionali
e nei rapporti di copertura, la
ormative nazionali,
parte eccedente i 30 centimetri e fino
Via Vecchia
di Pianfei,
2/b
Via Vecchia
di Pianfei,
2/b
egolamenti ediliziad comunali,
in
un massimo di ulteriori 25 cm per 12084 Mondovì (CN)
12084
Mondovì
(CN)
gli elementi
verticali. Prevede inoltre
alle distanze minime
tra edifici,
Tel. 0174 42.468 - Fax 0174 55.13.72
0174
42.468 - Fax 0174 55.13.72
poter derogare a Tel.
anze minime di diprotezione
del quanto previsto
www.pilone.it - [email protected]
dalle normative nazionali,
regionali
www.pilone.it
- Via
[email protected]
Vecchia di Pianfei, 2/b
o dai regolamenti edilizi comunali, in
12084 Mondovì (CN)
merito alle distanze minime tra edifici,
Tel. 0174 42.468 - Fax 0174 55.13.72
alle distanze minime di protezione del
www.pilone.it - [email protected]
ne dei volumi, delle
pporti di copertura, la
i 30 centimetri e fino
di ulteriori 25 cm per
cali. Prevede inoltre
e a quanto previsto
nazionali, regionali
ti edilizi comunali, in
nze minime tra edifici,
ime di protezione del
La normativa diventa leggera
la PoSa dei Bio-Term® a SeTTi SoTTili
è una PoSa Tradizionale che non
richiede manodoPera SPecializzaTa
PARETE PORTANTE MONOBLOCCO PER ZONA SISMICA
STRATIGRAFIA DELLA PARETE
MATERIALE
1
Intonaco interno
2
BIO-TERM 38x25x19 c45 st (malta isolante)
3
Cappotto
4
Intonaco esterno
resistenza termica
conducibilità
spessore
Resistenza termica
densità
[W/(m K)]
[cm]
[(m2K)/W]
[kg/m3]
0,7
1,5
0,021
1.400
0,166
38
®
la PoSa dei Bio-Term
a SeTTi SoTTili
0,04
3
è una PoSa Tradizionale che non
richiede manodoPera
SPecializzaTa
0,9
0,5
PARETE PORTANTE MONOBLOCCO PER ZONA SISMICA
STRATIGRAFIA DELLA PARETE
[(m2K)/W]
spessore
Resistenza termica
densità
[W/(m K)]
[cm]
[(m2K)/W]
[kg/m3]
0,7
1,5
0,021
BIO-TERM 38x25x19 c45 st (malta isolante)
0,166
38
Cappotto
0,04
3
0,9
0,5
[(m K)/W]
3,066
[W/(m2K)]
0,309
massa frontale
[kg/m2]
376
spessore totale
[cm]
43,0
1
2
Intonaco interno
trasmittanza termica
3
4
Intonaco esterno
massa frontale
resistenza termica
spessore totale
trasmittanza termica
2
[W/(m2K)]
2,289
0,750
989
370
0,006
1.800
3,066
conducibilità
MATERIALE
2,289
0,750
1.400
0,309
989
370
0,006
2
]
[kg/m
1.800
[cm]
43,0
376
U < 0,33
mf > 230
Blocchi di caTegoria i, conformi ce Secondo il SiSTema 2+. PareTe monoBlocco Bio-Term 38
U < 0,33
mf > 230
Blocchi di caTegoria i, conformi ce Secondo il SiSTema 2+. PareTe monoBlocco Bio-Term 38
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Architettura e laterizi