numero 5 Maggio 2009 - ARCHITETTI 5 [ARCHITETTURA E LATERIZI] Il laterizio: un materiale sempre attuale Intervista al Presidente Andil, Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi, Ing. Catervo Cangiotti di Valentina Valente [email protected] [1] - Il settore delle costruzioni sta conoscendo nuove sensibilità legate alle differenti emergenze del sistema ambientale, economico e della sicurezza strutturale. In questo scenario, il laterizio si sta riscoprendo tra i migliori materiali sul mercato. Pur avendo la soluzione ottimale sotto gli occhi per secoli, si è andati a cercarla altrove? Il laterizio, come materiale da costruzione, caratterizza da sempre l’estetica, e non solo, del nostro Paese. La sua costante attualità risiede nella capacità che hanno avuto i produttori di adattarlo nel tempo, migliorandone le prestazioni e rendendo la sua messa in opera ancora più semplice, ma comunque diversificata in base alle esigenze. La modernità cerca a tutti i costi una rottura con il passato, e questo implica la rincorsa verso materiali che poco si adattano alle reali esigenze di uso abitativo di un ambiente. Una corretta progettazione presuppone un processo complesso il cui risultato dipende da numerose variabili, quali il corretto orientamento, il rapporto superficie/volume, la distribuzione degli interni, la scelta delle soluzioni di involucro e dei relativi materiali, la qualità dell’esecuzione. [2] - A proposito di corretta progettazione, quale soluzione meglio si concilia con le esigenze climatiche del territorio tipico di area mediterranea? Occorre tenere presente che da diversi anni, in estate, si registra il picco di consumo energetico elettrico a causa del sempre maggior numero di condizionatori installati, con forti criticità soprattutto, rimanendo nell’ambito nazionale, nelle regioni del centro-sud. Non a caso, le tipiche costruzioni dell’area mediterranea vengono identificate con la terminologia “massive”: basti pensare ai trulli, alle tholos ed ai nuraghi. Il ricorso a soluzioni con una massa importante permette non solo di raggiungere idonei valori di isolamento termico, riducendo i consumi energetici per la climatizzazione degli ambienti interni, ma contemporaneamente di avere ottimi risultati sul fronte dell’isolamento acustico (altro argomento sempre più percepito nella quotidianità). Il valore aggiunto delle soluzioni massive, che riguardano l’in- sieme delle pareti, dei solai e delle coperture – ad esempio, murature in laterizio, sia del tipo cosiddetto “monostrato” (con blocchi) che del tipo a “cassetta” (combinazione con forati, blocchi, mattoni faccia a vista, tavelloni, isolanti, ecc.) – va indubbiamente a vantaggio del comfort termico abitativo, in modo passivo, senza costituire quindi un costo a carico degli occupanti. La massa delle soluzioni di involucro è in grado di svolgere una vera e propria funzione di regolatore della temperatura tra esterno e interno nell’arco della giornata, riducendo al minimo il ricorso all’impiantistica dedicata alla climatizzazione degli ambienti. In proposito, recenti ricerche universitarie (Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università Politecnica delle Marche) hanno dimostrato che due abitazioni, a parità di condizioni (isolamento, esposizione, cubatura, modalità di utilizzazione, ecc.), ma con differente massa dell’involucro esterno (“leggera” e “pesante”), possono avere una differenza nei consumi energetici annuali fino al 30% a favore della soluzione massiva. La protezione, dunque, dall’irraggiamento solare in estate e la capacità di accumulo dell’energia diurna costituiscono elementi importanti nella progettazione di edifici destinati alla residenza, e non solo. [3] - Quali sono gli altri aspetti da tenere in considerazione per la riduzione dei costi in ambito domestico? Spesso, in fase di progettazione, non si considera la capacità dei materiali di durare nel tempo e, di conseguenza, i derivanti oneri connessi con le opere di conservazione nel lungo periodo. Il laterizio ha un ciclo di vita eccezionale pur mantenendo pressoché inalterate le sue prestazioni senza dover ricorrere a pesanti interventi di manutenzione nel tempo: qualora il fattore “durabilità” venisse trascurato, questi oneri potrebbero annullare inesorabilmente le perfomance promesse inizialmente e, addirittura, superare dopo pochi anni gli stessi costi iniziali di costruzione. A tale proposito, si pensi ad esempio alle soluzioni intonacate, indubbiamente più vulnerabili rispetto a soluzioni in laterizio faccia a vista che non richiedono praticamente manutenzione e rispondono contemporaneamente all’esigenza estetica contemporanea. Senza confondere, però, quest’ultimo aspetto con la qualità architettonica, che invece dipende strettamente dalla capacità creativa del progettista. Così facendo è possibile anche salvaguardare l’ambiente limitando gli sprechi. La scelta dei materiali deve tenere conto delle ricadute ambientali legate al loro impiego, che si aggiungono alle priorità già elencate. I prodotti selezionati devono, cioè, essere facilmente reperibili in ambito locale (il trasporto impatta molto sull’ambiente), in sintonia con le costruzioni esistenti, collaudati e perfettamente conosciuti dalle maestranze, riciclabili al termine della vita utile della costruzione in cui sono stati utilizzati. In tal senso,un materiale come il laterizio, già preferito per le sue qualità estetiche, può costituire una concreta garanzia di sostenibilità dell’edificio. [4] - Infine, cosa dire in merito alla sicurezza ed alla progettazione antisismica? Periodicamente, con inesorabile puntualità, si ripropone in Italia il dramma del terremoto, con i suoi scempi e le sue vittime innocenti. Ogni volta si riaprono lunghi dibattiti sui materiali, sui sistemi costruttivi, sulle responsabilità progettuali, sui controlli della qualità in esecuzione. È indubbio che la vulnerabilità dei centri storici, la precarietà delle costruzioni che si sono stratificate nei secoli, con materiali e tecniche primordiali e spesso improvvisate, costituiscono un aspetto di difficilissima soluzione, che richiede ingenti risorse, consensi e volontà istituzionali eccezionali. Diverso è il caso, invece, del cedimento di strutture di nuova realizzazione che dovrebbero rispettare norme e requisiti specifici. Segno di un malessere inaccettabile, di una memoria che non ricorda, di una incapacità di valutare esperienze positive e soluzioni già collaudate, in nome di una modernità e di una innovazione… purché stupisca e faccia vendere. Ci pensano poi i terremoti a richiamare all’ordine. La muratura di oggi è tutt’altra cosa. Non è improvvisazione o provvisorietà del momento, del luogo, che nel tempo sconterà prima o poi la sua origine precaria. La struttura muraria Ing. Catervo Cangiotti contemporanea è frutto di una progettazione consapevole, sulla base di normative antisismiche anche a carattere europeo, sperimentate e verificate in laboratori qualificati, soprattutto in relazione al loro comportamento in zona sismica, eseguite con elementi di nuova generazione, prodotti in stabilimento, con caratteristiche controllate con continuità secondo schemi certificati. Il tema del rischio sismico è stato da decenni affrontato e sviluppato dall’industria italiana dei laterizi, proprio perché di laterizio sono in larga misura le costruzioni sparse sul territorio, per garantire prodotti e sistemi costruttivi sempre più sicuri. Costruire in laterizio in zona sismica è dunque perfettamente coerente con le regolamentazioni più avanzate e garantisce case sicure e collaudate dai massimi esperti in materia a livello internazionale, grazie a investimenti robusti nella ricerca, alla realizzazione di edifici di riferimento, alla crescita culturale degli operatori, al controllo di qualità in produzione e nella fase di esecuzione. 36 Moduli 130x270 ARCHITETTI - numero 5 Maggio 2009 12 [ARCHITETTURA E LATERIZI] La muratura armata Progettazione sismica degli edifici in muratura: I metodi di analisi per la verifica nelle nuove NTC La muratura armata in laterizio è una struttura costituita da elementi resistenti pieni o semipieni (percentuale di foratura rispettivamente ≤ 15% o ≤ 45 %), collegati tra loro mediante giunti continui di malta, nella quale sono inserite armature metalliche verticali concentrate, armature orizzontali anch’esse concentrate (coincidenti, per interpiani di normale altezza, con le armature dei cordoli di piano) e armature orizzontali diffuse. Le armature verticali sono previste agli incroci dei muri, in corrispondenza delle aperture, ma anche lungo lo sviluppo della muratura a un limitato interasse, in modo da assorbire sforzi localizzati di trazione e compressione. Il nuovo testo normativo (D.M. 14/01/2008) non pone limiti di altezza alla muratura armata (mentre limita a due piani l’altezza degli edifici in muratura ordinaria in zona 1, nel caso in cui non sia tenuta in conto la non linearità del materiale). L’altezza massima per i nuovi edifici in muratura armata è determinata unicamente dalle capacità resistenti e deformative della struttura, valutabili mediante le specifiche analisi e le verifiche di sicurezza previste. Per gli edifici “semplici” in muratura armata (ossia quelli che presentano precise condizioni di regolarità geometrica e particolari limitazioni costruttive), invece, sono ammesse verifiche in via semplificata e l’opportunità di costruire fino a quattro piani anche in zona ad alta sismicità (zona 1, con accelerazione di picco del terreno ag ≥ 0,25), tenendo conto dell’opportuna area di parete resistente. La stessa normativa fissa in 24,0 cm lo spessore minimo per la muratura armata nelle zone di sismicità 1, 2 e 3; spessore che può però essere ridotto a 20,0 cm in zona 4. La snellezza è sempre limitata a 15. Tutte le costruzioni finora realizzate in muratura armata hanno evidenziato una concreta semplicità costruttiva, decisamente superiore rispetto alle strutture intelaiate in calcestruzzo armato, comportando interessanti economie: scompaiono infatti quasi totalmente i costi legati alla realizzazione delle carpenterie. In particolare, la posa dei ferri non aumenta le difficoltà di cantiere, né incrementa in modo significativo i tempi di realizzazione della muratura. È certo però che, ai fini del risultato tecnico ed economico, è fondamentale la cura nella redazione del progetto, che deve fornire ogni necessaria informazione all’impresa e indicare tutte le attenzioni necessarie per assicurare qualità nella posa in opera, il corretto impiego degli elementi costituenti il “sistema”, l’uso di malte di resistenza prefissata e costante. E, come in tutti i progetti, deve essere ricercata la regolarità morfologica e costruttiva dell’edificio, in modo che le azioni vengano contrastate in modo omogeneo: una configurazione regolare, priva di sbalzi esuberanti, e soprattutto simmetrica resiste certamente meglio al sisma. In questo modo, senza aggravio rispetto all’impegno richiesto dalla progettazione di una struttura intelaiata, si raggiunge un’elevata qualità complessiva dell’opera. Non va trascurato, infine, il fatto che la muratura armata, utilizzando un solo tipo di materiale (il laterizio) per assolvere alle diverse funzioni/prestazioni richieste all’organismo edilizio (portanza, isolamento termico, protezione acustica, resistenza al fuoco, ecc.), riduce alla radice tutti i problemi connessi con l’impiego di prodotti con caratteristiche diverse (dilatazioni termiche, conducibilità, durabilità, compatibilità ambientale,ecc.), assicurando superfici di involucro omogenee (assenza di ponti termici o soluzioni di continuità). Requisiti strutturali in zona sismica È il caso di ricordare qui, con esplicito riferimento al sistema “muratura armata”, alcune semplici prescrizioni che riguardano sia i materiali che le strutture, e più precisamente: a) devono essere impiegati esclusivamente elementi pieni o semipieni con resistenza minima di 5 MPa nella direzione dei fori e di 1,5 MPa in direzione perpendicolare ai fori; b) la malta per l’allettamento dei blocchi e per il riempimento delle cavità di alloggiamento delle armature deve essere di classe M10; in alternativa, può essere impiegato conglomerato di classe C12/15; c) le strutture costituenti gli orizzontamenti, comprese le coperture di ogni tipo, non devono essere spingenti. Eventuali spinte orizzontali, comprese quelle esercitate, ad esempio, da archi e volte, valutate tenendo conto dell’azione sismica, devono essere eliminate con tiranti o cerchiature, oppure riportate alle fondazioni mediante idonee disposizioni strutturali; d) i solai devono assolvere, oltre alla funzione di sostenere i carichi verticali, anche quella di ripartizione delle azioni sismiche orizzontali tra i muri portanti. Devono pertanto garantire un adeguato comportamento a diaframma; e) la distanza massima tra due solai successivi non deve essere superiore a 5 m; f) i cordoli, in corrispondenza dei solai di piano e di copertura, devono avere altezza minima pari all’altezza del solaio e larghezza almeno pari a quella del muro; è consentito un arretramento massimo di 6 cm dal filo esterno. L’armatura corrente non deve essere inferiore a 8 cm2; le staffe debbono avere diametro non inferiore a 6 mm ed interasse non superiore a 25 cm; g) nei solai, le travi metalliche ed i travetti prefabbricati vanno prolungati nel cordolo per una lunghezza non inferiore a metà della larghezza del cordolo stesso, comunque non meno di 12,0 cm; le travi metalliche devono avere adeguati ancoraggi; h) agli incroci delle pareti perimetrali è possibile derogare dal requisito di avere su entrambe le pareti zone di parete muraria di lunghezza non inferiore a 1,00 m; i) gli architravi soprastanti le aperture possono essere realizzati in muratura armata; j) l’insieme strutturale risultante deve essere in grado di reagire alle azioni esterne orizzontali con un comportamento di tipo globale, al quale contribuisce soltanto la resistenza delle pareti nel loro piano. Disposizione delle armature Le barre delle armature, esclusivamente del tipo ad aderenza migliorata e di diametro minimo di 5 mm, debbono essere ancorate in modo adeguato alle estremità mediante piegature attorno alle barre verticali. In alternativa, possono essere utilizzate, per le armature orizzontali, armature a traliccio o conformate in modo da garantire adeguata aderenza ed ancoraggio. La conformazione degli elementi resistenti e la disposizione delle barre devono essere tali da permettere la realizzazione dello sfalsamento dei giunti verticali tra i blocchi, sia nel piano del muro che nel suo spessore. Le norme, inoltre, forniscono [LATERIZI- TECNOLOGIE] i precise indicazioni sull’area di armatura da impiegare, in particolare: • la percentuale di armatura orizzontale, calcolata rispetto all’area lorda della muratura, non può essere minore dello 0,03 %, nel caso debba contribuire al controllo della fessurazione o per garantire duttilità; non inferiore allo 0,04%, né superiore allo 0,5%, qualora debba aumentare la resistenza nel piano (a interasse non superiore a 60 cm, e quindi ogni due/ tre corsi di muratura); • la percentuale di armatura verticale, calcolata rispetto all’area lorda della muratura, non potrà essere inferiore allo 0,05%, né superiore allo 1,0%; • all’estremità delle pareti portanti, ad ogni intersezione tra pareti portanti, in corrispondenza di ogni apertura, e comunque a interasse non superiore a 4 m, dovranno essere collocate armature con una sezione non inferiore a 2 cm2. In particolare, è bene che il progettista tenga sempre presente che: – le armature verticali devono essere continue lungo l’intero sviluppo (verticale) del fabbricato. Esse devono, quindi, essere opportunamente giuntate (di solito per semplice sovrapposizione), oppure ancorate all’interno della fondazione e dei cordoli di piano; – le staffe orizzontali disposte nei giunti di malta devono essere Perché la muratura armata? Risponde SIAI Laterizi I vantaggi che la muratura armata può fornire sono prevalentemente di ordine strutturale, anche se non mancano riflessi economici rispetto ad una struttura in c.a. La muratura armata è più duttile di una muratura normale: ha quindi maggiore capacità di deformazione, e questo consente di assorbire meglio le sollecitazioni sismiche attraverso la dissipazione di energia. Se si ricorre al calcolo esteso, le costruzioni in muratura armata non hanno limitazioni in altezza, qualunque sia il grado di sismicità. Nel caso di dimensionamento semplificato, l’altezza è limitata a 4 piani e la percentuale di muratura richiesta nelle due direzioni principali del fabbricato è inferiore rispetto a quanto richiesto per la muratura ordinaria (1,5 punti percentuali in meno). Con il D.M. 16 gennaio 1996 il sistema costruttivo “muratura armata” è entrato a far parte dei metodi costruttivi ammessi, senza necessità di omologazione ministeriale, insieme alle costruzioni in muratura ordinaria, in cemento armato, in legno e metallo. Detto sistema è stato pienamente riconosciuto anche dalle Norme Tecniche di successiva emanazione (O.P.C.M. 3274 del 20 marzo 2003 – D.M. 14 settembre 2005 – D.M. 14 gennaio 2008). La muratura armata prevista dal D.M. 14 gennaio 2008 (4.5.7), è costituita da elementi resistenti artificiali pieni e semipieni idonei alla realizzazione di pareti murarie incorporanti apposite armature metalliche verticali e orizzontali, annegate nella malta o nel conglomerato cementizio. Le armature sono concentrate agli incroci dei muri, in corrispondenza delle aperture e nel corso del muro, quando la lunghezza libera, ovvero la distanza fra muri portanti fra loro ammorsati, supera i 4 metri. L’armatura resiste alle sollecitazioni di trazione, sollecitazioni alle quali la muratura ordinaria non è in grado di resistere, ed aumenta la duttilità strutturale. Informazioni www.siailaterizi.it numero 5 Maggio 2009 - ARCHITETTI chiuse e “girare” attorno alle armature verticali ai bordi dei pannelli; nel caso di murature che convergono (angoli o incroci tra pareti) si consiglia di disporre le staffe orizzontali nei corsi dispari di una parete ed in quelli pari dell’altra, così da evitare sovrapposizioni di armatura nell’angolo o nell’intersezione; – le armature verticali sono deputate ad assorbire gli sforzi di trazione derivanti dall’inflessione dei setti murari dovuta al momento generato dalle azioni sismiche: le armature orizzontali hanno lo scopo di conferire duttilità al sistema. Le prime devono essere dimensionate e verificate con il calcolo, mentre le seconde sono predefinite nella misura indicata dalla normativa; – per quanto riguarda le armature verticali, è opportuno, infine, non utilizzare diametri eccessivamente elevati (si consiglia al massimo ø20,0 mm), soprattutto in presenza di vani di alloggiamento non troppo ampi (in generale, più grande è il diametro della barra e più delicato diventa il riempimento del foro con la malta e meno certa è l’aderenza tra malta ed acciaio). Qualora si ricorra al calcolo esteso, va evidenziata la possibilità di assumere coefficienti di struttura notevolmente migliorativi rispetto alla muratura tradizionale. Le NTC prevedono per gli edifici in muratura armata, regolari in elevazione, e qualora si applichi- 13 no i criteri dell’analisi lineare, un coefficiente di struttura q0 pari a 2,5 u/1 (con u/1 rapporto tra il 90% del moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti le altre azioni, l'edificio raggiunge la massima forza resistente, ed il moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti le altre azioni, il primo panello murario raggiunge la sua resistenza ultima), valore che scende a 2 u/1 per edifici non regolari in elevazione, ma può essere anche 3 u/1 per edifici progettati secondo i principi di gerarchia delle resistenze. Il rapporto u/1 è in ogni caso limitato a 2,5 se calcolato per mezzo di una analisi statica non lineare. Qualora invece non sia calcolato mediante analisi statica non lineare, per la muratura armata ad un piano il valore u/1 sarà pari a 1,3; pari a 1,5 per edifici in muratura armata a due o più piani e pari a 1,3 per edifici, sempre in muratura armata, progettati secondo il principio della gerarchia delle resistenze. Conclusioni Nella muratura armata, la risposta alle sollecitazioni esterne è affidata essenzialmente alla presenza, in corrispondenza delle armature, di getti di calcestruzzo: l’armatura va ad integrare la resistenza globale dell’elemento murario assumendo un ruolo portante secondario. Pur variando, limitatamente, da produttore a produttore, i blocchi in laterizio per muratura armata presentano generalmente un profilo esterno a forma di “H” o di “C”. Poiché la norma prevede che i giunti di malta siano continui, i vani che si formano accostando i blocchi dovranno essere completamente riempiti, a vantaggio delle prestazioni acustiche che, come è noto, sono correlate alla massa frontale della parete. Le porzioni di muro delle nicchie sottofinestra, di spessore non strutturale, si possono realizzare utilizzando elementi semipieni di produzione corrente ed essere collegate alla muratura portante mediante tralicci piani o con accorgimenti equivalenti. La muratura armata eseguita in opera, come si evince da quanto illustrato, non necessita dell’impiego di manodopera specializzata o di particolari attrezzature di cantiere ed è quindi alla portata di qualsiasi impresa. Ma è importante sottolineare che la muratura armata è il risultato di una ormai più che ventennale attività di ricerca, puntualmente ripresa da normativa vigente nazionale ed europea, che ha consentito di mantenere le costruzioni in muratura competitive nei confronti delle altre tipologie costruttive dal punto di vista dei requisiti prestazionali, anche nelle condizioni di massime sollecitazioni sismiche, e, in aggiunta, con innegabili vantaggi economici. ARCHITETTI - numero 5 Maggio 2009 14 [ARCHITETTURA E LATERIZI] Sicurezza degli edifici e tecniche costruttive A colloquio con Roberto Calliari, Direttore Tecnico Cleverbuilding-Isoproject [1] - Negli ultimi anni costruttori, tecnici, immobiliari, acquirenti hanno operato dei cambiamenti nel proprio modus operandi? La carenza di liquidità e la necessità da parte dell’acquirente di un alloggio o immobile di valutare attentamente i costi di acquisto ma soprattutto di manutenzione dell’oggetto casa che intende acquistare, portano inesorabilmente alla ridefinizione di una qualità progettuale ed esecutiva che nel tempo si era persa. Sempre più importante infatti, nella logica di costruzioni ad elevata efficienza (termica, acustica e strutturale), risulta essere la fase progettuale seguita da un attento controllo dell’esecuzione in cantiere. Tutti gli attori del processo edilizio, infatti, ovvero i progettisti ma anche gli esecutori materiali (imprese, artigiani, ecc.), devono essere istruiti per eseguire con maestria quei dettagli che possono fare la differenza. Anche la scelta dei materiali riveste un ruolo importante e soprattutto la conoscenza delle loro proprietà valutate per l’utilizzo progettato. Il laterizio, ad esempio, un materiale tradizionale ma nel contempo evoluto, possiede innate proprietà che devono essere sapientemente sfruttate dal progettista per realizzare edifici performanti sotto tutti i punti di vista ma, contemporaneamente, semplici da realizzare e quindi a costi contenuti di costruzione. La notevole massa delle pareti in laterizio ed in particolare di quelle portanti, consente, per esempio, di ottenere ottime prestazioni acustiche, alloggi caldi d’inverno e freschi d’estate, grazie all’inerzia termica della soluzione massiva adottata. [2] - In seguito al sisma in Abruzzo si parla molto di sicurezza degli edifici e di tecniche costruttive antisismiche. Il laterizio come si pone di fronte a questo aspetto? Quasi tutto il territorio nazionale italiano è a rischio sismico e questo è noto ormai da diverso tempo sia ai costruttori che ai progettisti. Purtroppo il patrimonio edilizio italiano, soprattutto nei centri storici, è costituito in gran parte da edifici realizzati in pietra non squadrata, legata da calce e sabbia. Queste costruzioni, ovviamente, hanno una bassissima resistenza alle azioni orizzontali provenienti dal sisma e quindi, se non rinforzate opportunamente, difficilmente resistono ai terremoti di intensità pari a quella avuta in Abruzzo. Diverso comportamento invece è quello degli edifici realizzati in muratura ordinaria od armata in laterizio. Da molto tempo ormai sono note ai progettisti le tecniche costruttive per realizzare edifici in muratura portante in grado di resistere alle azioni orizzontali da sisma. La normativa, già nel D.M. 24/01/1986, prevedeva metodi di calcolo e verifica per edifici in muratura in zona sismica ed il successivo decreto ministeriale del 16/01/1996 integrava il precedente inserendo anche la muratura armata come metodo previsto dalla norma. Anche le Ordinanze D.P.C.M. 3274 e 3451, nonché il nuovo D.M. 14/01/2008, ribadiscono che gli edifici possono essere realizzati in muratura ordinaria od armata in zona sismica, fissando esclusivamente un limite di 2 piani fuori terra per edifici in muratura ordinaria in zona 1; ciò denota una estrema considerazione nei confronti del materiale laterizio come elemento costruttivo primario. D’altra parte, edifici scatolari con un numero limitato di piani, tipica costruzione ad uso residenziale, hanno da sempre risposto in maniera ottimale agli eventi tellurici mantenendo non solo una integrità strutturale ma mostrando anche limitate lesioni post-terremoto. [3] - La muratura armata è una tecnologia particolarmente adatta per le costruzioni antisismiche? Numerose ricerche e studi, sia italiani che in campo internazionale, hanno da tempo dimostrato che l’inserimento di armature verticali di diametro opportuno (ø16) alle estremità dei setti murari e staffature orizzontali ogni 2 corsi di diametro 5 mm annegate nel letto di malta, porta a realizzare edifici in grado di resistere a terremoti di elevata intensità. Già nel lontano 1986, il settore dei laterizi ha partecipato ad un progetto di ricerca che è passato attraverso la realizzazione di alcuni modelli di edificio a 3 piani, costruiti nel laboratorio ZMRK di Lubljiana (Slovenia), e testati su tavola vibrante mediante accelerogrammi che simulavano il terremoto del Friuli del 1976 e del Montenegro del 1979. Lo studio, seguito dal prof. Claudio Modena dell’Università di Padova e dal prof. Miha Tomaževic dello ZMRK, ha portato ad ottimi risultati che hanno confermato quanto l’inserimento delle armature nella muratura consentisse di migliorare il comportamento globale dell’edificio ed in particolare la risposta duttile della struttura. A queste prove ha fatto seguito una ulteriore fase di ricerca svolta presso l’ENEA nel 1991 con l’esecuzione di una prova su tavola vibrante di un modello di edificio in muratura armata. Un successivo progetto di ricerca denominato “Brite-Euram” ha portato alla realizzazione di due edifici modello in scala reale in provincia di Trento sottoposti ad una simulazione di terremoto mediante l’applicazione di apposite vibrodine. Gli edifici analizzati hanno consentito di monitorare il comportamento di tutta la struttura ed in particolare delle deformazioni con conseguente interazione con l’impiantistica. Anche in questo caso la corretta progettazione degli edifici in muratura armata ha consentito di ottenere ottime risposte strutturali. Le ultime ricerche europee svolte presso le Università di Padova e Pavia (Diswall e Esecmase), hanno confermato la grande resistenza delle strutture in muratura portante, sia ordinaria che armata, purché correttamente progettate ed eseguite. [4] - Le immagini del terremoto hanno mostrato, oltre ai crolli, anche edifici con gravi lesioni che li rendono inagibili. Quali riflessioni si possono fare? Poichè è difficile giudicare dalle immagini, bisognerebbe avere molte più informazioni da incrociare con i dati rilevati dai sismologi e dagli operatori incaricati dalla Protezione Civile che hanno eseguito i sopralluoghi negli edifici per decretare l’agibilità degli stessi. É evidente però che il comportamento dell’edificio è il risultato di una corretta progettazione da parte dello strutturista ma anche di una corrispondente esecuzione delle opere da parte dell’impresa con il diretto controllo del direttore dei lavori. Anche gli edifici in c.a., infatti, molto spesso creduti “invincibili”, se progettati o eseguiti male, possono creare problemi. In molte immagini ad esempio si è notato che le grosse deformazioni subite dai telai hanno portato alla rottura dei tamponamenti, che seppur non strutturali, avrebbero dovuto resistere alle azioni sismiche. Molto probabilmente in fase progettuale non si è tenuto conto dell’interazione tra questi due elementi. Particolare di muratura armata Term Setti Sottili ® ogia per costruire benessere late r izio già nastro stradale nonché alle altezze e nuove norme massime degli edifici. r le costruzioni 2008).la ricerca La nuova gamma di prodotti BIOTERM ® nasce dalla ricerca volta a ella tradizione chi in late r izio già nastro stradale nonché alle altezze La normativa diventa leggera migliorare ulteriormente le prestazioni rmi alle nuove norme massime degli edifici. ache normativa campo di isolamento termico dell’elemento per leincostruzioni in laterizio contempo La nuovasenza gammanel di prodotti BIOnergetico richiede 14/01/2008).la ricerca ® TERM nasce dalla ricerca la capacità porvolta tantea petto della tradizione empre maggiore alle pregiudicare migliorare ulteriormente le prestazioni olamento termico dei della muratura , la sua resistenza di isolamento termico dell’elemento ione della normativa in campo i. Occorre individuare al fuoco e l’isolamento acustico. In armio energetico richiede in laterizio senza nel contempo in ottemperanza ai ottemperanza alla recente normativa nzione sempre maggiore alle pregiudicare la capacità por tante in campo strutturale e antisismico, forniscano le giuste ioni di isolamento termico dei della muratura , la sua resistenza ristudiate la geometria delleIn omfort abitativo nel si sono al fuoco e l’isolamento acustico. nenti edilizi. Occorre individuare ® dei blocchialla portanti ottenendo recente normativa uso di sezioni ni che,sostenibile in ottemperanza ai ottemperanza in campodistribuzione strutturale e antisismico, una migliore di setti e egislativi,consumo forniscano le minimo di giuste Tecnologia per costruire benessere si sono ristudiate la geometria delle oni di comfort abitativo nel fori; in particolare è stato possibile he. nastro stradale nonché alle altezze B lo c c hi in late r izio già dei blocchi portanti ottenendo o di un uso sostenibile realizzare di sezioninumerose serie di setti nel massime degli edifici. ativo n.311/06 e le alle nuove norme conformi una migliore distribuzione di setti e li e un minimoTecniche consumo di persenso le costruzioni dello spessore del muro. Tale o riconducibili,(d.m. anche La nuova gamma di prodotti BIOfori; in particolare è stato possibile 14/01/2008).la ricerca energetiche. TERM nasce dalla ricerca volta a configurazione permette un notevole nel sulla rispetto della tradizione uano nei limiti serie di setti nel eto legislativo n.311/06 e le realizzare numerose migliorare ulteriormente le prestazioni aumento della resistenza al senso dello spessore delpassaggio muro. Tale sulla massa frontale di isolamento termico dell’elemento ve ad esso riconducibili, L’evoluzioneanche della normativa in campo in laterizio senza nel contempo di risparmio energetico richiede di calore a parità di permette impasto utilizzato e configurazione un notevole perindividuano ottenere ilnei giusto ali, limiti sulla un’attenzione sempre maggiore alle pregiudicare la capacità por tante aumento della resistenza al passaggio quantità di terra nel prodotto finale. tanza e sulla massa frontale prestazioni di isolamento termico dei della muratura , la sua resistenza olamento invernale al fuocodie impasto acustico. In componenti edilizi. Occorre diindividuare calore a parità utilizzato e areti la via per ottenere il giusto In questo modo si arrival’isolamento a miglioramenti one) e climatizzazione soluzioni che, in ottemperanza ai ottemperanza alla recente normativa quantità di terra nelstrutturale prodotto finale. rio tra isolamento vincoli invernale legislativi,delle forniscano le giuste in campo prestazioni termichee antisismico, anche a inerzia termica), si sono ristudiate geometria delle In questo modo si arriva a lamiglioramenti condizioni di comfort abitativo nel dispersione) e climatizzazione aldi20% costruendo in modo sezioni dei blocchi portanti oltre uno spessore rispetto di un superiori uso sostenibile delle prestazioni termiche ottenendo anche (massima inerzia termica), consumo una migliore distribuzione di setti e materiali e un minimo di semplice, naturale ed economico, uri. Il recente D.Lgs. superiori al 20% costruendo in modo fori; in particolare è stato possibile vando inoltre uno spessore risorse energetiche. numerose serie di setti nel senza l’aggiunta di prodotti sintetici o Il decreto legislativo n.311/06 e le realizzare semplice, naturale ed economico, permette infatti di ato dei muri. Il recente D.Lgs. normative ad esso riconducibili, anche senso dello spessore del muro. Tale l’impiego dil’aggiunta colle. di prodotti sintetici o del 2008computi permette infatti di neisenza e nei per regionali, individuano limiti sulla configurazione permette un notevole Bio-Term Setti Sottili ® sulla massa frontale diaumento l’impiego colle. della resistenza al passaggio onsiderare nei trasmittanza computi e per delle pareti la via per ottenere il giusto di calore a parità di impasto utilizzato e rminazione deiequilibrio volumi,tradelle isolamento invernale quantità di terra nel prodotto finale. (minima dispersione) ci e nei rapporti di copertura, la e climatizzazione In questo modo si arriva a miglioramenti estiva (massima inerzia termica), delle prestazioni termiche anche ccedente i 30 centimetri e fino incentivando inoltre uno spessore superiori al 20% costruendo in modo massimo di ulteriori 25 cm perIl recente D.Lgs. semplice, naturale ed economico, adeguato dei muri. n.115 del 2008 permette infatti di senza l’aggiunta di prodotti sintetici o menti verticali. Prevede inoltre non considerare nei computi per l’impiego di colle. r derogare a quanto previstodei volumi, delle la determinazione superficiregionali e nei rapporti di copertura, la ormative nazionali, parte eccedente i 30 centimetri e fino Via Vecchia di Pianfei, 2/b Via Vecchia di Pianfei, 2/b egolamenti ediliziad comunali, in un massimo di ulteriori 25 cm per 12084 Mondovì (CN) 12084 Mondovì (CN) gli elementi verticali. Prevede inoltre alle distanze minime tra edifici, Tel. 0174 42.468 - Fax 0174 55.13.72 0174 42.468 - Fax 0174 55.13.72 poter derogare a Tel. anze minime di diprotezione del quanto previsto www.pilone.it - [email protected] dalle normative nazionali, regionali www.pilone.it - Via [email protected] Vecchia di Pianfei, 2/b o dai regolamenti edilizi comunali, in 12084 Mondovì (CN) merito alle distanze minime tra edifici, Tel. 0174 42.468 - Fax 0174 55.13.72 alle distanze minime di protezione del www.pilone.it - [email protected] ne dei volumi, delle pporti di copertura, la i 30 centimetri e fino di ulteriori 25 cm per cali. Prevede inoltre e a quanto previsto nazionali, regionali ti edilizi comunali, in nze minime tra edifici, ime di protezione del La normativa diventa leggera la PoSa dei Bio-Term® a SeTTi SoTTili è una PoSa Tradizionale che non richiede manodoPera SPecializzaTa PARETE PORTANTE MONOBLOCCO PER ZONA SISMICA STRATIGRAFIA DELLA PARETE MATERIALE 1 Intonaco interno 2 BIO-TERM 38x25x19 c45 st (malta isolante) 3 Cappotto 4 Intonaco esterno resistenza termica conducibilità spessore Resistenza termica densità [W/(m K)] [cm] [(m2K)/W] [kg/m3] 0,7 1,5 0,021 1.400 0,166 38 ® la PoSa dei Bio-Term a SeTTi SoTTili 0,04 3 è una PoSa Tradizionale che non richiede manodoPera SPecializzaTa 0,9 0,5 PARETE PORTANTE MONOBLOCCO PER ZONA SISMICA STRATIGRAFIA DELLA PARETE [(m2K)/W] spessore Resistenza termica densità [W/(m K)] [cm] [(m2K)/W] [kg/m3] 0,7 1,5 0,021 BIO-TERM 38x25x19 c45 st (malta isolante) 0,166 38 Cappotto 0,04 3 0,9 0,5 [(m K)/W] 3,066 [W/(m2K)] 0,309 massa frontale [kg/m2] 376 spessore totale [cm] 43,0 1 2 Intonaco interno trasmittanza termica 3 4 Intonaco esterno massa frontale resistenza termica spessore totale trasmittanza termica 2 [W/(m2K)] 2,289 0,750 989 370 0,006 1.800 3,066 conducibilità MATERIALE 2,289 0,750 1.400 0,309 989 370 0,006 2 ] [kg/m 1.800 [cm] 43,0 376 U < 0,33 mf > 230 Blocchi di caTegoria i, conformi ce Secondo il SiSTema 2+. PareTe monoBlocco Bio-Term 38 U < 0,33 mf > 230 Blocchi di caTegoria i, conformi ce Secondo il SiSTema 2+. PareTe monoBlocco Bio-Term 38