Origine geografica della vite
gruppo americano
centro-settentrionale
gruppo eurasiatico
occidentale (bacino del
Mediterraneo e del
Medio Oriente)
gruppo asiatico
orientale
Inquadramento botanico della vite
reparto botanico: FANEROGAME
sottoreparto:
ANGIOSPERME
classe
DICOTILEDONI
ordine:
famiglia:
RHAMNALES
VITACEAE
sottofamiglie:
AMPELIDEAE
generi:
VITIS
sottogeneri:
EUVITIS
MUSCADINIA
Sottogenere
Muscadinia
2n=40
V. rotundifolia
V. munsoniana
V. popenoei
Principali specie
genere VITIS
Sottogenere
Euvitis
2n=38
America
centrosett.
Europa e
Asia
occidentale
Asia orientale
V. labrusca, V. berlandieri,
V. riparia, V. rupestris.
silvestris
V. vinifera
sativa
V. amurensis
V. rotundifolia e V. munsoniana :
Fiori maschili o femminili (dioicia)
Sono specie cespugliose con foglie rotondeggianti
Difficoltà di impollinazione
e piccole, abbastanza simili fra loro, non c’è
polimorfismo.
Grappoli piccoli, capacità produttiva
non elevata; acini si distaccano a
Sensibili al freddo (-5°C)
maturità
Viticci semplici intermittenti
Gusto delle bacche muschiato
Sottogenere
Muscadinia
2n=40
V. rotundifolia
V. munsoniana
V. popenoei
Principali specie
genere VITIS
Sottogenere
Euvitis
2n=38
America
centrosett.
Europa e
Asia
occidentale
Asia orientale
V. labrusca, V. berlandieri,
V. riparia, V. rupestris.
silvestris
V. vinifera
sativa
V. amurensis
 Vitis labrusca
(varietà Concord e Niagara)
originaria del lago Ontario (zona
orientale degli USA)
viticci continui,
foglie orbicolari, grandi,
gemme cotonose,
fiori ermafroditi o femminili
acini grandi, violacei, di facile
distacco,
succo vinificabile con gusto
“foxy”=“volpino”
fiori ermafroditi o femminili
resistente a oidio, botrite e al
freddo (- 20°C). Mediamente
resistente alla fillossera,
Varie cv coltivate in USA: Concord, Delaware
sensibile al calcare,
sono state usate per fare ibridi di 1° , 2° e 3°
facilità alla radicazione
generazione con viti europee
Morfologia delle foglie adulte
Vitis berlandieri
originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti
(Texas)
caratteristiche :
-medio-buona resistenza alla fillossera
-buona affinità di innesto
-bassissima capacità di radicazione
-elevata resistenza al calcare e alla siccità
Vitis riparia
originaria degli Stati uniti nelle zone dei grandi
fiumi, in terreni alluvionali profondi e freschi
caratteristiche :
-elevata resistenza alla fillossera
-buona affinità di innesto
-buona capacità di radicazione
-mediocre resistenza al calcare.
Vitis rupestris
originaria dei terreni sassosi delle regioni meridionali
degli Stati Uniti .
caratteristiche :
-buona resistenza alla fillossera
-buona affinità di innesto
-discreta capacità di radicazione
-buona resistenza al calcare.
Specie originarie dell’Asia Orientale
Specie resistenti al freddo (fino a - 40°C):
- V. amurensis (originaria del fiume Amur, Siberia e Cina
orientale), resistente all’oidio, poco resistente alla fillossera:
specie che ha importanza perché usata nei programmi di miglioramento
genetico
Specie sensibili al freddo
-sono comprese diverse specie spinose di origine tropicale
Specie originarie delle zone europee e asiatico-occidentali:
V. vinifera è la specie diffusa in Europa più importante del mondo
per le sue caratteristiche qualitative; molto sensibile alle malattie
ha due sottospecie:
V. vinifera silvestris, spontanea, dioica, cresce spontaneamente in
Europa, grappoli con pochi acini piccoli e aciduli.
V. vinifera sativa, ermafrodita, comprende tutti i vitigni coltivati
Proles orientalis origine Russia, Turchia, Iran: uve da tavola con
grappoli ed acini di grandi dimensioni (es. cv. Regina)
Proles pontica origine Egitto, Siria, Grecia: uve con grappoli ed acini di
media dimensione (es. cv Moscato)
Proles occidentalis origine Italia, Francia, Germania, uva da vino con
Grappoli ed acini di piccola dimensione (es. cv Pinot)
Distribuzione della viticoltura nel mondo
Superficie mondiale del Vigneto
12
ha (x 1.000.000)
10
8
6
4
2
0
1971-75
1976-80
1981-85
1986-90
1991-95
1996-98
Produzioni mondiali di Uva
64
t (x 1.000.000)
62
60
58
56
54
52
50
1971-75
1976-80
1981-85
1986-90
1991-95
1996
Produzioni mondiali di Vino
400
350
hl (x 1.000.000)
300
250
200
150
100
50
0
1971-75 1976-80 1981-85 1986-90 1991-95 1996-98
Consumi mondiali di Vino
300
hl (x 1.000.000)
250
200
150
100
50
0
1971-75 1976-80 1981-85 1986-90 1991-95 1996-98
Produzione mondiale di Uva (%)
suddivisa per continenti
Media 1976-80
Media 1981-85
2,9 1,4
11,5 % %
%
3,8 1,3
10,6 % %
%
16,1
%
4,0 1,5
%
13,9 %
%
16,8
%
68,2
%
Media 1986-90
67,4
%
 Europa
 Asia
 America
 Africa
17,3
%
Media 1991-94
4,5 1,6
% %
17,1
%
63,4
%
 Oceania
18,0
%
58,7
%
Superfici coltivate a Vite (ha x 1.000)
nei principali paesi europei
Media 1976-80
Media 1981-85
101 192
101 192
364
Media 1986-90
1389
1717
369
105 139
101 164
385
1215
1622
1230
Media 1991-94
1073
991
1343
1508
1094
363
995
 Italia
 Spagna
 Germania
 Francia
 Portogallo
 Grecia
942
Produzioni vino (hl x 1000 )
nei principali paesi europei
Media 1976-80
Media 1981-85
20463
78322697
3655
10900 4337
10600 3600
8455
7600
72146
64619
60226
67462
60936
30010
33656
33964
67259
Media 1991-94
5000
9076
33832
Media 1986-90
56709
65344
 Italia
 Spagna
 Germania
 Francia
 Portogallo
 Grecia
Viticoltura italiana: superficie vitata
46,5 °N
54.000 ha
70.000 ha
58.000 ha
60.000 ha
110.000 ha
150.000 ha
36,5 °N
1970: 1.109.000 ha
1982: 1.063.000 ha
1990: 865.000 ha
1997: 788.000 ha
2000: 675.000 ha
2002: 700.000 ha ?
2003: ???
(*) 91% uva da vino
Viticoltura italiana: ripartizione percentuale delle
aziende viticole italiane per classi di superficie
46,5 °N
36,5 °N
Ettari
1980
%
Ettari
<1
81,5
<5
85
1-2
10,5
5-50
10
2-5
5,4
> 50
5
5-10
2,1
10-20
0,3
> 20
0,2
2000
%
Viticoltura italiana: distribuzione dei vigneti
secondo la giacitura (1997)
46,5 °N
*
*
*
36,5 °N
*
Vigneti
ettari
%
montagna e
alta collina
15.000
2
media e bassa
collina
277.500
37
pianura
457.500
61
750.000
100
*
*regioni con maggiore superficie di vigneti in pianura
Totale
Viticoltura italiana: ripartizione percentuale delle superfici
dei vigneti italiani per classi di età (dati anni 90)
46,5 °N
*
*
*
*
*
36,5 °N
*
anni
%
meno di 3
5
3-4
14
10-19
42
20-29
26
più di 30
13
*regioni con maggiore superficie di vigneti oltre i 30 anni
Ciclo vegeto produttivo della vite
Fenologia della vite
•
•
•
•
•
•
•
Dall’inizio del pianto all’inizio del germogliamento
fino all’inizio fioritura
dalla fioritura all’allegagione
dall’allegagione all’inviatura
dall’invaiatura alla maturazione
dalla maturazione alla caduta foglie
da caduta foglie a inizio pianto (dormienza)
Gemma mista sul tralcio
•Dopo la rottura delle gemme ha inizio il germogliamento,
•Nella vite è più tardivo rispetto ad altre specie da frutto
•Il massimo della crescita vegetativa si ha verso il termine della
primavera.
Il germogliamento inizia secondo
alcuni autori con T media giornaliera
> 10 oC – fine marzo- inizio aprile in ER
Germogli a legno da gemme della corona
•Dopo la rottura delle gemme ha inizio il germogliamento,
•Il massimo della crescita vegetativa si ha verso il termine della
primavera.
•I germogli principali danno origine a femminelle (germogli avventizi da
gemme pronte).
• La crescita vegetativa rallenta all’inizio dell’estate, ma non si forma la
gemma apicale , come invece accade in molti alberi da frutto decidui.
•La vite differisce da molti alberi da frutto decidui dal momento che la
crescita primaverile dei germogli anticipa e non è successiva a quella
dell’apparato radicale.
•.
All’ascella delle foglie si differenziano le gemme per l’anno seguente
Germoglio in crescita
viticcio
grappolo
femminella
complesso gemmario
Il germoglio è caratterizzato da nodi e internodi
Sui nodi sono inserite le foglie e tra la base del picciolo e
il germoglio sono presenti le gemme.
Tali gemme sono complessi gemmari all’interno dei quali
sono presenti :
apici ibernanti che schiuderanno l’anno successivo;
apici pronti che possono invece svilupparsi lo stesso anno
della loro formazione e dare origine alle femminelle.
Dal lato opposto alle foglie, a partire dal 2°-3° nodo, si
inseriscono i grappoli e/o i viticci.
Viticci
Foglie: alterne e distiche, cioè disposte in due serie
longitudinali diametralmente opposte.
viticci
Viticci
organi di presa e di sostegno;
organi omologhi ai grappoli;
si sviluppano sui nodi di ordine superiore (6°, 7°, ecc.)
rispetto ai nodi (3°, 4°, ecc.) su cui sono inseriti i
grappoli.
in Vitis vinifera e nelle altre specie di Vitis sono
discontinui (presenti in due nodi consecutivi e
assenti nel terzo)
in Vitis labrusca sono continui
Vitis labrusca : viticci continui
da Eynard e Dalmasso, 1990
FOGLIE
•
•
•
•
•
Semplici
Pentagonali
piccioli + - lungo
forma può variare tra specie e specie e cv. e cv.
foglia è tipico carattere usato in ampelografia per
riconoscimento cv.
Vitis rupestris
La differenziazione a fiore della gemma inizia già a metà
maggio dell’anno precedente la schiusura, rallenta inverno e
riprende per in primavera per completarsi poco prima
della fioritura
Le gemme pronte si sviluppano nello stesso anno di
formazione
• la fioritura avviene tardivamente e nel periodo di massima crescita
dei germogli.
•L’induzione a fiore delle gemme e la loro differenziazione avviene già
un anno prima della fioritura
•L’unico episodio in cui si verifica abscissione dei frutti è
all’allegagione
I grappoli sono portati dalla
parte opposta delle foglie
in genere dal dal 2o al 7o nodo
In numero di 1-3 per germoglio
Infiorescenza della vite è
racemo (grappolo composto).
un
Asse principale = rachide
sul rachide si sviluppano i racemoli
laterali
e
su
questi
si
differenziano i bottoni fiorali
Posizione delle infiorescenze sul
germoglio: opposte alla foglia
Numero di infiorescenze per
germoglio: normalmente da 1 a 3
rachide
racemoli laterali
La fioritura avviene alle nostre latitudini tra fine maggio e metà giugno
La fioritura si realizza quando la caliptra (corolla) si distacca ,
liberando gli stami La T ottimale per la fioritura è tra 15 e 22 oC.
bottoni fiorali
corolla=caliptra
calice
pedicello
stigma
antera
stami
ovario
Fasi successive della fioritura : ESPULSIONE DELLA
CALIPTRA in seguito alla crescita degli organi interni
Caliptra
talamo
da Eynard e Dalmasso, 1990
5 stami
Antere bilobate
ovario
Granulo pollinico di forma ellittica con solco mediano
La fioritura non avviene contemporaneamente in tutte le parti del
grappolo. Dura tra 9 e 21 giorni . Fioriscono prima i fiori della parte
centrale del grappolo, poi quelli basali , poi quelli della estremità apicale
e poi delle ali.
Fiori fisiologicamente maschili
Fiori ermafroditi perfetti
Fiori fisiologicamente femminili
da Eynard e Dalmasso, 1990
L’impollinazione è principalmente
anemofila e raramente entomofila
La maggior parte delle varietà è
autofertile (NO IMPOLLINATORE)
Vi sono cvs a fiore fisiologicamente
femminile Picolit, Lambrusco
Sorbara ed il Moscato rosa
In alcune uve (apirene) la
fecondazione avviene solo
parzialmente (stenospermocarpia
che porta ad abbozzi di semi
ES. SULTANINA )o
non avviene del tutto (partenocarpia)
Questo comportamento è un pregio
merceologico in alcune une da tavola
Fiori di vite privati della caliptra: ermafrodita perfetta (A), pistillifero, con
antere abortite (B) e staminifero (C).
Granuli pollinici fortemente ingranditi, a sinistra, normale, con solchi e pori
germinativi, a destra, anormale, senza solchi né pori.
Esistono anomalie nello sviluppo
di fiori e frutti:
La filatura, con cui i grappolini
dopo essere emersi filano e si
trasformano in viticci
La colatura, con disseccamento
e caduta fiori (es. basse o alte T)
stress nutrizionali (es.clorosi)se supera
certi valori è un danno
L’allegagione varia tra 20 -50 % di
fiori (alta rispetto ad altre specie)
Acinellatura, consiste nella presenza
di acini piccoli (apireni)in mezzo
ad acini normali (verde -- o dolce ++)
INVAIATURA
Vendemmia
Invaiatura
Fioritura
Allegagione
Germogliamento
Maturazione
Crescita dei germogli
Gemma
dormiente
G
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
Mentre avviene la maturazione di frutti, si verifica la
lignificazione dei germogli, che diventano tralci,
AGOSTAMENTO
A questa fase fa seguito quella di aumento di diametro del
tronco e delle radici
Si verifica poi un secondo periodo di crescita delle radici
prima dell’ abscissione delle foglie
Fase di agostamento- lignificazione dei germogli
Composizione grappolo maturo
•
•
•
•
Raspo 3-5 %
Vinaccioli 5-10 %
Buccia 7-15 %
Polpa e mosto 81-87 %
–
–
–
–
Acqua 70-80%
Zuccheri 18-24%
Acidi organici 4-10 ‰
Antociani, flavoni, tannini, sost. azotate e minerali in genere
Vinacciolo
Forma : in vinifera piriforme, con una parte rigonfia e una
appuntita (becco)
EFFETTO DELL’INTENSITA’ DI PRESSATURA E DELLA
CONCIMAZIONE POTASSICA SUL MOSTO
cv. Chardonnay
Pressatura
(bars)
K mosto (mg/L
Acidità Tit g/L
pH
Contr
Conc. K
Contr
Conc. K
Contr Conc.K
0,5
1269
1615
8,7
7,5
3,25
3,33
1,0
1465
1936
7,7
6,6
3,31
3,45
1,5
1680
2105
6,8
6,4
3,52
3,64
FERTILITA’ DELLE GEMME
Rapporto tra infiorescenze e numero di
gemme lasciate dopo la potatura invernale
Fertilità potenziale
• Capacità di una gemma di differenziare a fiore , ovvero di dare
origine ad un certo numero di primordi fiorali - potenziale
produttivo
• dipende da fattori genetici e ambientali (luce e T)
• In genere la T è bassa quando si sviluppano le gemme basali,
mentre la differenziazione migliore è quella delle gemme in
posizione da 4 a 7
• Alte T
• la fert. Potenziale dipende anche dalla velocità di crescita dei
germogli ( se eccessiva diminuisce quella delle gemme basali)
• Con la potatura possiamo decidere come sarà la popolazione delle
gemme che lasciamo
Fertilità gemme
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Posizione della gemma sul tralcio
• Cultivar con bassa fertilità nelle gemme basali:
Sultanina, Nebbiolo, Albana e Trebbiano
• Cultivar con buona fertilità gemme basali:
Sangiovese, Cabernet sauvignon, Merlot
Lambrusco etc.
Fertilità reale
•
•
•
Nella pratica la fertilità reale è più bassa della potenziale
Alcune gemme non si sviluppano in primavera e questo fa abbassare la fertilità reale
Da cosa dipende la non schiusura di alcune gemme:
dal Carico di gemme che a sua volta dipende dall’equilibrio tra parte aerea e radicale (la vite
produce più gemme di quella che servono ma regola il n. di gemme che schiuderanno
sulla base dell’equilibrio tra parte aerea e radicale)
Se con la potatura lascio troppe gemme une parte non schiude
Se lascio il numero giusto tutte schiudono
Se ne lascio poche, schiuderanno gemme a legno (avventizie o latenti)
•
In pratica la fertilità reale di poco superiore ad 1 in molte cv. E’ maggiore se lasciamo
poche gemme (es. potatura corta con f.d.allevamento a cordone)
Cv. TREBBIANO ALLEVATO A CAPOVOLTO
TIPI DI POTATURA
•
•
•
•
•
•
•
•
POVERISSIMA <4-5 gemme per ceppo
POVERA < 10 gemme per ceppo
MEDIA 10-20 “
“
RICCA 20-40 “
“
RICCHISSIMA >40 “ “
Carica di gemme da 40.000 a 150.000
Suolo povero: potatura povera
Suolo fertile : potatura ricca
Indici di equilibrio fisiologico
• La vite deve poter sviluppare germogli uviferi
abbastanza lunghi (30 foglie) in modo che vi
siano almeno 10-15 foglie sopra il 15o nodo per
nutrire il grappolo dopo l’invaiatura
• La foglia di vite invecchia presto e non nutre il
grappolo
• La stimolazione di femminelle in certi periodi è
consigliata
Rapporti competitivi fra l’apice di un germoglio uvifero e i grappoli di vite nell’utilizzo
dei carboidrati elaborati dalle foglie dello stesso germoglio
maggio
giugno
(antesi)
luglio
agosto
(invaiatura)
settembre
ottobre
(maturazione)
Indici di equilibrio fisiologico
• Rapporto superficie fogliare totale e quella
esposta alla luce (ottimale= 1,5-2,5)
• Superficie fogliare (m2) totale e kg uva (ottimale:
1-1,5
• Uva prodotta (kg) e legno potatura (kg) detto
indice di Ravaz (ottimale=8-12)
• Nella vite è possibile stimare la produzione sapendo:
• carico di gemme (per ettaro)
• fertilità reale
• peso grappoli
Caso reale cordone permanente a 3 m tra filari e 1,1 m sulla
fila 3000 ceppi/ha:
cordone permanente a 3 m tra filari e 1,1 m sulla fila 3000
ceppi/ha:
• tralci speronati a due gemme ogni 15 cm= 7 speroni
/ceppo
• 14 gemme/ ceppo
• circa 16 germogli/ceppo
• circa 20 grappoli/ceppo
• 200 g /grappolo = 4 kg uva/ceppo
• 12 T di uva/ha
IMPIANTO DEL VIGNETO
• ASPETTI LEGISLATIVI
–
–
–
–
–
–
Reg CEE 822 del 87 e modifiche vieta nuovi impianti
Eccezioni
Diritto all’impianto
Reimpianti
Diritti di portafoglio
Nuove quote per impianti a partire dalla fine anni ’90
Scelta varietale e dei portinnesti
• Piattaforma ampelografica provinciale
• Vincoli in zone DOC e DOCG
Scelta varietale e dei portinnesti
• Criteri agronomici di scelta
– Adattabilità della cultivar all’ambiente
• Criteri economici di scelta
– Relazione tra vitigno e tipologia di vino
Portinnesti della vite
• Esiste un elenco di portinnesti utilizzabili in Italia
• Circa l’88% dei p.i. è certificato
• Criteri di scelta :
tolleranza a malattie,
vigore
adattamento al suolo(calcare, salinità, siccità)
Vengono utilizzati ibridi tra
• Vitis riparia: predilige terreni freschi, fertili e non
calcarei, radica bene, abbastanza vigorosa
• Vitis rupestris: rustica e resistente a siccità, radica bene
• Vitis berlandieri: resistente a calcare e siccità ma di
difficile radicazione
• Viti franche di piede vengono coltivate in suoli con
>90% sabbia (es. Uva d’oro nei litorali)
• Vitis candicans, Salt Creek resistente nematodi e salinità
Vitis rupestris
Alcuni dei portinnesti più diffusi
• V. berlandieri x riparia: K 5 BB (vigoroso), 420 A
(vigore medio, si comporta male in vivaio) e e SO4
(meno vigoroso del K5BB, spesso lo sostituisce nei
nuovi impianti, vuole suoli freschi di medio impasto)
• V. riparia x rupestris poco utilizzati, es. COUDREC 3309
diffuso in Australia in suoli poco fertili
• V. berlandieri x rupestris: 110 Richter, 140 Ruggeri
(vigoroso), 1103 Paulsen (vigoroso)
• V. vinifera x berlandieri: 41 B
• V. champini: es. Ramsey, tollerante alla salinità
In pratica si consiglia
• Suoli salini 1103 P
• Suoli poco fertili, siccitosi o calcarei 1103 P o
140 R
• in impianti a densità elevata e se si vuole ridurre
la vigoria della cv va bene il 420 A (sconsigliato
nei reimpianti)
Cv. Cabernet franc
Origine francese (Bordeaux)
Grappolo di medie dimensioni
alato e spargolo
Acino di dimensioni medie
con intenso aroma erbaceo,
buccia spessa blu-nera
Vitigno vigoroso
molto produttivo
fertilità gemme circa 1,5 per
germoglio
Matura 10-20 settembre
Cv. Cabernet Sauvignon
Origine bordolese
Molto diffuso oggi, meno in passato
Vitigno mediamente vigoroso, portamento
eretto - buona fertilità gemme basali
Produttività costante ma non elevata
dimensione grappolo inferiori a C. franc
Grappolo medio-piccolo (100-150 g),
cilindrico, spesso con un’ala pronunciata,
mediamente compatto
Acino medio-piccolo, buccia spessa, blunera, polpa carnosa,
aroma lievemente erbaceo
Matura 18-25 settembre
Vino color rubino intenso, fine, migliora
con l’invecchiamento
Mediamente sensibile a
Peronospora
Cv. Merlot - Origine bordolese
Vitigno di vigoria media
discreta fertilità gemme basali
Vitigno rustico, portamento semi-eretto
Grappolo di media grandezza e
compattezza, piramidale ed alato
Acino medio, buccia blu-nera , molto
zuccherino( 16-18%)
Si ottiene un vino rosso rubino equilibrato di
buon corpo equilibrato e con aroma erbaceo
non particolarmente adatto
all’invecchiamento
Matura 15-25 settembre
Adatto alla collina
Molto sensibile a peronospora
Cv. Sangiovese - origine italiana
Grappolo medio grande ( 200-350 g), conico
piramidale ed alato , quasi compatto,
Acino medie dimensioni nero violetto
Maturazione tardiva 1-10 ottobre
Buona vigoria e fertilità delle gemme basali
portamento eretto
Mediamente sensibile a peronospora sensibile a
oidio, botrite, acari, cicaline e tignole
Molto sensibile a mal dell’esca
Lambrusco grasparossa
Vigoria molto elevata
media fertilità delle gemme basali
portamento semieretto
Grappolo di medie dimensioni , conico
compatto
Acino di medie dimensioni, buccia spessa
elevata acidità
Maturazione medio tardiva 5-15 ottobre
Media suscettibilità a peronospora
Bassa suscettibilità a oidio e botrite
Molto suscettibile a mal dell’esca
Cv. Chardonnay - originario della
Borgogna
vitigno di elevata vigoria, buona fertilità della
gemme basali (anche 2-3 grappoli/germ)
Produttivo - buon accumulo di zuccehri ( 1719%) e di acidi ( 7-9 per mille)
Soffre umidità e gelate tardive
Sensibile a botritis e flavescenza dorata
Grappolo medio-piccolo, piramidale alato e
compatto
Acino piccolo, giallo ambrato, aromatico
Maturazione precoce 25/8-10/9
Vino spumante o tranquillo, fruttato acido
Cv. Pinot Bianco (Borgogna bianco)
Vitigno di media vigoria e buona
fertilità gemme basali
sensibile a botrite e clorosi ferrica
Molto sensibile a Flavescenza dorata
maturazione precoce (1-10 settembre)
Grappolo medio-piccolo cilindrico e a
volte alato
Acino medio-piccolo sapore semplice,
acido e dolce
Adatto alla spumantizzazione
Cv. Sauvignon -origine bordolese
Buona vigoria e produzione
Germoglio semi-eretto
media fertilità delle gemme basali
(1-2 grappoli/germ)
Grappolo medio-piccolo, alato e compatto
Acino medio, dorato buccia spessa e dura
aromatico
Maturazione media 10-20 settembre
Vino molto profumato ed asciutto
Mediamente resistente a peronospora
ma sensibile a botrite
Molto sensibile a cicaline
Sauvignon
Riesling italico
Cv. Trebbiano romagnolo
Vigoria media
portamento semi procombente
fertilità gemme basali medio-bassa
Molto produttivo
Grappolo medio grande, alato e
compatto
Acino medio grosso verde
giallo-scuro lievemente ambrato,
sapore neutro
Maturazione medio-tardiva
Vino da pasto di media qualità
maturazione media 15/9-5/10
sensibile a principali patogeni e
parassiti animali
Cv. Albana
Vigore medio-elevato
Scarsa fertilità gemme basali
Grappolo molto lungo, da spargolo a
compatto a seconda del clone,
semplice o alato
Acino medio, buccia giallo verdognola
o dorata, ambrata e spessa,
lievemente aromatico
Adatto alla produzione di vino passito
Media suscettibilità a peronospora e
tignola
molto suscettibile a botrite
sensibile alle altre malattie e parassiti
Forme di allevamento e potatura della
vite
Criteri di scelta
• Favorire distribuzione della luce e delle gemme
nello spazio
• Creare le condizioni per un ridotto sviluppo di
malattie e per facilitarne il controllo
• Evitare eccessive perdite idriche (es. alberello)
• Rendere possibile la maccanizzazione
• Attualmente tendone 21%, alberello 20 % Guyot
15 % Sylvoz 4 %
Forme di allevamento
• A tralcio rinnovato (Guyot, Pergoletta tendone,
capovolto)
• A cordone permanente (cordone speronato, cordone
libero, Casarsa, GDC)
• In base all’altezza del tralcio o del cordone
• In base alla presenza o no di fili sopra il cordone
• In base al numero di gemme per ettaro che vengono
lasciate (40-60.000 gemme/ha)
Potatura della vite è
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•
•
•
Poverissima con meno di 4 gemme a ceppo
povera con meno di 10 gemme
media 10-20 gemme
ricca >20 gemme
ricchissima>40 gemme
10-12 gemme per metro di filare
SAUVIGNON
RIESLING
Guyot 2-2,7 m x 0,8-1,5 m
40-80.000 gemme/ha
Si noti defogliazione vicino ai grappoli
germoglio
Tralcio
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Viticoltura