D.P.I.
Ernesta Pieragostini
Dipartimento di Patologia Molecolare e Terapie Innovative
Università Politecnica delle Marche
[email protected]
DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
Per dispositivo di protezione individuale
(DPI) si intende qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata e tenuta dal
lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
uno o più rischi suscettibili di minacciarne
la sicurezza o la salute durante il lavoro,
nonché ogni complemento o accessorio
destinato a tale scopo (D.lgs..81/08 CapoII
Articolo 74)
Non sono dispositivi di
protezione individuale:
• gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non
specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la
salute del lavoratore;
• le attrezzature di soccorso e di salvataggio;
• le attrezzature di protezione individuale delle forze armate,
delle forze di polizia e del personale di servizio per il
mantenimento dell'ordine pubblico;
• le attrezzature proprie dei mezzi di trasporto stradali;
• i materiali sportivi;
• i materiali per l'autodifesa o per la dissuasione;
• gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e
fattori nocivi.
D.P.I.
PRINCIPALI FONTI NORMATIVE :
– D.Lgs. n. 475 del 4 dicembre 1992
(norme per marcatura CE)
– D.Lgs. n.81 del 9 aprile 2008
I DPI devono essere impiegati quando
l'esposizione a fattori di rischio non può
essere evitata o comunque
convenientemente ridotta con misure
tecniche preventive, mezzi di
protezione collettiva, metodi
organizzativi
Ciò presuppone:
- la VALUTAZIONE DEL RISCHIO
dell'attività o della lavorazione
- l’accertamento del RISCHIO
RESIDUO che si possa
convenientemente ridurre o eliminare
con l'adozione dei D.P.I.
La maggior parte degli infortuni potrebbero essere
evitatati con l'adozione di dispositivi di protezione
individuale
Il D.Lgs. n.81/09 (Titolo III,CapoII,
Art.77) impone infatti all'azienda
l'obbligo di assegnare ai lavoratori
dipendenti mezzi protettivi, sia personali
sia collettivi, adeguati alle operazioni da
svolgere e alle condizioni di rischio
esistenti
• Nell’ allegato VIII del D.Lgs 81/08
vengono date indicazioni utili in relazione
all’uso dei D.P.I.
• Le tabelle modulari per ciascuna categoria
di D.P.I. riportano:
 tipo, origine e forma del rischio da cui proteggersi
 i D.P.I utilizzabili in relazione ai fattori di rischio
 le attività o lavorazioni che richiedono l'uso dei D.P.I.
 I rischi derivanti dall’uso dei dispositivi
REQUISITI DEI D.P.I. (D.Lgs.n 81/09 CAPO II Art.76)
• 1. I D.P.I. devono essere conformi alla norme di cui al D.Lgs
475/92
• 2. I D.P.I. di cui al comma 1 devono inoltre:
• a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di
per sé un rischio maggiore
• b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro
• c) tenere conto delle esigenze di lavoro o di salute del
lavoratore
• d) poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità
• 3. In caso di rischi multipli che richiedono l'uso di più D.P.I.,
questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere,
anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti
del rischio e dei rischi corrispondenti
• Innocuità dei DPI:
• - assenza di rischio o di altri fattori di disturbo
"autogeni";
• Fattori di comfort e di efficacia:
• - adeguamento dei DPI alla morfologia
dell'utilizzatore;
• - leggerezza e solidità di costruzione;
• - compatibilità tra i DPI destinati ad essere utilizzati
simultaneamente
Sulla base di queste considerazioni il datore
di lavoro (art. 77 D.Lgs. n. 81/08):
 individua tipo e caratteristiche dei D.P.I. necessari e categoria
di appartenenza, tenendo conto di eventuali rischi introdotti
dai dispositivi suddetti
 verifica la corrispondenza tra dispositivi individuati e
dispositivi esistenti sul mercato stabilisce le condizioni in cui
i D.P.I. devono essere usati in funzione dell'entità del rischio,
della frequenza di esposizione e delle caratteristiche del posto
di lavoro
 Assicura al lavoratore una formazione informazione adeguata
Il responsabile del servizio sicurezza deve
essere consultato perché:
• è colui che è a perfetta conoscenza della
valutazione del rischio e del fatto che l'adozione
dei DPI ha escluso la praticabilità di altri
interventi tecnici
• è colui che ha completato l'iter di valutazione, per
conto del datore di lavoro, seguito dall'adozione di
misure tecnico organizzative e procedurali
• ha accertato che permangono ulteriori rischi
(RISCHIO RESIDUO)
Il medico competente deve
esprimere parere :
• - sui DPI adottati
• - sull'adeguatezza dei DPI
• In caso di difficoltà il medico
competente può disporre di
accertamenti specialistici per garantire
la compatibilità dei DPI.
Obblighi dei lavoratori(art. 78 D.Lgs. n. 81/08)
 I lavoratori si sottopongono al programma di formazione e
addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenuti
necessari ai sensi dell’articolo 77, comma 4 e 5
 I lavoratori utilizzano i DPI messi a loro disposizione
conformemente all'informazione e alla formazione ricevute e
all'addestramento eventualmente organizzato
 I lavoratori:
» a) hanno cura dei DPI
» b) non vi apportano modifiche di propria iniziativa
 Al termine dell'utilizzo i lavoratori seguono le procedure
aziendali in materia di riconsegna dei DPI
 I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al
dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi
rilevato nei DPI messi a loro disposizione
IL D.Lgs. n. 475/1992 CLASSIFICA I DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI IN 3 CATEGORIE:
I Categoria
• D.P.I. di semplice progettazione per salvaguardare le persone da
rischi fisici di lieve entità (contatto, urto con oggetti caldi non
superiori a 50o C; vibrazioni urti e radiazioni tali da non raggiungere
organi vitali e/o provocare lesioni permanenti).
Il Categoria
• Raggruppa i dispositivi che non rientrano nelle altre due categorie.
III Categoria
• D.P.I. destinati a salvaguardare da rischi di morte, lesioni gravi e
permanenti (apparecchi di protezione respiratoria filtranti, caschi,
visiere, DPI destinati ad attività che espongono a tensioni elettriche,
a temperature non inferiori a 100° C e cadute dall'alto).
L'utilizzatore è garantito nell'acquisto dei
DPI da tre fondamentali adempimenti del
costruttore:
 dichiarazione di conformità CE
 apposizione della marcatura CE* sul DPI e
sull'imballaggio
 alla redazione, anche in lingua italiana, della nota
informativa che deve essere obbligatoriamente
rilasciata secondo il modello dell'allegato II, la
quale fornisce una spiegazione esauriente delle
caratteristiche prestazionali e del corretto utilizzo
del DPI
norma UNI EN 458 (1995)
Protettori auricolari
Raccomandazioni per la selezione, l'uso, la cura e la manutenzione
I dispositivi di protezione auricolare sono definiti come un dispositivo di protezione
individuale che, grazie alle loro proprietà di attenuazione, riducono gli effetti del
rumore sull'udito al fine di valutare un danno uditivo.
Il presente documento è stato elaborato per fornire una guida a tutti coloro che
devono approvvigionare, acquistare o indossare protettori auricolari e per
incoraggiare l'uso di criteri efficaci per la selezione, l'uso, la cura e la manutenzione.
Perché la protezione fornita dai protettori auricolari sia effettivamente realizzata,
essi dovrebbero essere indossati sempre quando l'utilizzatore si trova in un ambiente
di rumore potenzialmente pericoloso. È per questo che nella selezione dei protettori
auricolari è importante considerare fattori che possono influire sulla confortevolezza
e sull'accettabilità.
Nei programmi di conservazione dell'udito, altre misure, oltre alla protezione
auricolare individuale, come l'identificazione delle aree di rumore, la valutazione
dell'esposizione personale al rumore e la riduzione del rumore, devono richiedere
attenzione prioritaria.
Inserti auricolari
Si tratta di protettori auricolari che vengono inseriti nel meato acustico esterno
oppure posti nella conca del padiglione auricolare per chiudere a tenuta
l'imbocco del meato acustico esterno. Talvolta sono provvisti di un cordone o
di un archetto di interconnessione. Gli inserti auricolari si suddividono in due
categorie:
inserti monouso: destinati ad essere utilizzati una sola volta;
inserti riutilizzabili: destinati ad essere utilizzati più volte.
Inserti auricolari prestampati
Gli inserti auricolari prestampati possono essere facilmente inseriti nel meato
acustico esterno senza dover essere precedentemente modellati. Gli inserti
auricolari prestampati sono solitamente prodotti in materiali morbidi quali
ovatta minerale, silicone, gomma o plastica. Sono disponibili in più taglie.
Inserti auricolari modellabili dall'utilizzatore
Gli inserti auricolari modellabili dall'utilizzatore sono fabbricati in materiali
comprimibili che l'utilizzatore modella prima di inserirli nei meati acustici
esterni. Dopo l'inserzione, questi inserti auricolari spesso si espandono e
formano una chiusura ermetica nei meati acustici esterni.
Inserti auricolari realizzati su misura
Si tratta di inserti auricolari normalmente di materiale plastico modellato su
un'impronta di meati acustici esterni del portatore.
Cuffie
Le cuffie sono costituite da conchiglie che coprono
le orecchie e creano un contatto ermetico con la
testa per mezzo di cuscinetti morbidi solitamente
riempiti con liquido o espanso. Le conchiglie sono
solitamente rivestite con materiale fonoassorbente.
Esse sono collegate da una fascia di tensione
(archetto di sostegno), solitamente di metallo o di
plastica. Talvolta è prevista una cinghia di sostegno
flessibile su ciascuna conchiglia o sull'archetto di
sostegno in prossimità delle conchiglie. Detta
cinghia di sostegno serve a sostenere le conchiglie
quando l'archetto di sostegno è indossato dietro alla
testa o sotto il mento. Alcune cuffie hanno una
conchiglia destinata solo all'orecchio sinistro e
un'altra conchiglia destinata solo all'orecchio destro.
Le cuffie sono disponibili in una gamma di taglie
"normale" e in una gamma di taglie "limitata".
Cuffie montate su elmetto
Esse consistono in conchiglie
singole collegate a bracci fissati ad
un elmetto industriale di sicurezza
e sono regolabili in modo da poter
essere sistemate sulle orecchie
quando è necessario.
norma UNI 10720 (1998)
Guida alla scelta e all'uso degli
apparecchi di protezione delle
vie respiratorie
Maschere protettive:
• mascherine igieniche per polveri innocue o irritanti per filtrazione
di materiale con diametro >=5 micron
• FFP1 per la protezione da polveri nocive, aerosol a base acquosa
di materiale particellare (>=0,02 micron) quando la
concentrazione di contaminante è al massimo 4,5 volte il
corrispondente TLV (valore limite di soglia)
• FFP1 per la protezione da vapori organici e vapori acidi per
concentrazione di contaminante inferiore al rispettivo TLV
• FFP2 per la protezione da polveri a media tossicità, fibre e
aerosol a base acquosa di materiale particellare (>= 0,02 micron),
fumi metallici per concentrazioni di contaminante fino a 10 volte
il valore limite (buona efficienza di filtrazione)
• FFP3 per la protezione da polveri tossiche, fumi aerosol a base
acquosa di materiale particellare tossico con granulometria
>=0,02 micron per concentrazioni di contaminante fino a 50
volte il TLV (ottima efficienza di filtrazione)
maschere con filtri antigas di
classe 1, 2, 3, rispettivamente
con piccola, media e grande
capacità di assorbimento e con
colorazioni distinte dei filtri:
marrone per gas e vapori
organici
grigio per gas e vapori
inorganici
giallo per anidride solforosa,
altri gas e vapori acidi
verde per ammoniaca e suoi
derivati organici
blu/bianco per ossidi di azoto
rosso/bianco per mercurio
maschere combinate con filtri
in grado di trattenere sia
particelle in sospensione solide
e/o liquide che gas e vapori
respiratori isolanti.
Appendici delle norme UNI EN 169 (1993),
UNI EN 170 (1993) e UNI EN 171 (1993)
Protezione personale degli
occhi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Occhiali
meccanici
elettrici
da abbagliamento
da saldatura
termici/antiappannamento
da verniciatura
di protezione da chimici
da radiazioni laser
da raggi ultravioletti
da raggi X
Visiere
Dispositivi per la protezione
integrale del viso
Le visiere di protezione
consentono di abbinare una
perfetta visibilità alla
massima sicurezza.
Schermi in policarbonato
particolarmente adatti alla
protezione meccanica, schermi in
acetato da utilizzare in presenza di
prodotti chimici
Visiera a rete metallica
norma UNI 9609 (1990)
Indumenti protettivi da agenti
chimici solidi, liquidi e gassosi
pericolosi
Raccomandazioni per la sezione, l'uso e la
manutenzione
Protezione del capo e dei capelli
L'elmetto è obbligatorio non solo in tutti quei casi
in cui vi sia il pericolo di caduta di materiali
dall'alto, ma anche qualora vi sia pericolo che il
capo possa entrare a contatto con elementi
pericolosi.
Tutti gli elmetti devono avere un certificato di
qualità e garanzia.
Gli elmetti dielettrici, in particolare, debbono
possedere caratteristiche tali da proteggere
efficacemente la testa dei lavoratore in caso di
contatti con elementi sotto tensione
Protezione delle mani
• Le mani devono essere protette con guanti di tipo diverso
secondo le necessità e le caratteristiche del lavoro da
svolgere.
• Guanti isolanti
• Sono adatti a lavorare su apparecchiature elettriche in
tensione qualora la tensione sia superiore a 25 V verso
terra (per corrente alternata) e a 50 V verso terra (per
corrente continua).
• Il materiale base adottato per la costruzione di questi
particolari quanti è il lattice di gomma. Sui guanti deve
essere indicata la tensione massima sopportabile, che può
variare da 5.000 a 30.000 V.
Guanti in fibra aramidica
• Questo tipo di guanti, in grado di resistere
per 6 minuti alla temperatura di 220°C
prima che la temperatura interna del guanto
raggiunga i 78°C (temperatura di ustione), è
particolarmente adatto per il
maneggiamento di pezzi incandescenti e per
lavori di saldatura.
• La fibra aramidica ha una eccezionale
resistenza al taglio, all'abrasione e al l'usura,
possiede ottime proprietà isolanti e resiste
bene alla fiamma.
Guanti in cuoio o pelle
• Questi mezzi sono particolarmente adatti in
tutti quei casi in cui occorre maneggiare
pezzi taglienti e spigolosi (lamiere, trucioli,
barre profilate grezze ecc.), oppure sia
necessario proteggersi dalla proiezione di
scintille in fase di molatura o altro.
• Per questo tipo di guanti assumono
particolare importanza le caratteristiche di
resistenza alla perforazione, alla rottura a
trazione, al taglio, alla lacerazione e alla
cucitura.
Guanto in acciaio
La più alta
protezione contro il
taglio e la trafittura
causata da coltello
Guanti di protezione dagli agenti chimici
• Il materiale utilizzato per questo tipo di guanti deve
possedere caratteristiche diverse, appositamente studiate per i
prodotti chimici da maneggiare.
• I materiali più comunemente usati sono la gomma naturale, il
neoprene, il cloruro di polivinile, il nitrile. Tutti garantiscono
buone proprietà, pur se variamente influenzate dalla
temperatura, dalle concentrazioni delle sostanze e dal tempo
di contatto o immersione nelle stesse.
• Questi mezzi devono necessariamente possedere una buona
sensibilità al tatto, un'ottima resistenza all'abrasione e al
taglio, nonché essere felpati internamente e zigrinati
esternamente sul palmo e sulle dita.
La tabella sottostante mostra quali siano i guanti più
adatti in relazione ai vari prodotti chimici.
•
Prodotto chimico
•
Acido acetico (30%)
S
M
B
M
B
•
Acetone
B
M
S
S
S
•
Cloruro d’all.
B
B
B
B
B
•
Idrato d’amm.
M
B
M
M
B
•
Acetato d’amile
S
S
S
S
M
•
Asfalto
S
M
M
S
B
•
Benzaldeide
S
S
S
S
S
•
Benzene
S
S
S
S
M
•
Cloruro di calcio
B
B
B
B
B
•
Ipoclorito di calcio
M
B
B
B
S
•
Solfuro di carb.
S
S
S
S
S
•
Cloro (acqua di cloro)
S
S
S
M
B
•
Acido cloridrico (30%)
B
B
B
B
B
B = comportamento buono
Gomma Naturale
Neoprene
M = comportamento medio
PVC 20°C PVC 50°C Nitrile
S = comportamento sconsigliabile
•
Prodotto chimico
•
Acido cloridrico (30%)
B
B
B
B
B
•
Cloroformio
S
S
S
S
S
•
Acido cromico
S
S
M
S
M
•
Cianuro di rame
S
B
B
B
B
•
Cresolo
S
M
S
S
B
•
Cicloesano
S
S
M
S
S
•
Dioctilftalato
S
S
M
S
M
B = comportamento buono
Gomma Naturale
Neoprene
M = comportamento medio
PVC 20°C PVC 50°C Nitrile
S = comportamento sconsigliabile
Prodotto chimico
Gomma
Naturale
Neoprene
PVC 20°C PVC 50°C
Nitrile
•
Benzina
S
M
M
S
B
•
Etere etilico
S
S
S
S
B
•
Alcol etilico
B
B
B
M
B
•
Glicol etilenico
B
B
B
B
B
•
Acido fluoridrico
B
B
M
S
B
•
Formaldeide (40%)
S
S
B
M
B
•
Freon (liquido)
B
B
M
M
M
•
Eptano
S
B
M
S
B
•
Perossido d’idrogeno
S
M
M
S
M
•
Idrochinone
B
B
B
B
B
•
Kerosene
S
M
M
S
B
•
Olii lubrificanti
S
M
M
M
S
•
Cloruro di merc.
B
B
S
S
M
•
Alcol metilico (sol. acq. 6%) B
B
B
B
B
Prodotto chimico
Gomma
Neoprene PVC 20°C PVC 50°C
Nitrile
•
Acido nitrico (20% a 50°C)
S
M
B
B
M
•
Acido nitrico 70%
S
S
M
S
M
•
Oli minerali
S
M
M
M
B
•
Acido fenico
S
M
M
S
B
•
Frenolo (temp. Amb.)
M
M
M
S
M
•
Vernici S
B
B
M
B
•
Cianuro di prot.
B
B
B
B
B
•
Olio di ricino
S
B
M
M
B
•
Soluz. di sap.
B
B
B
B
B
•
•
Iposol. di sodio
Soda caustica
(35% a 32°C max)
B
M
B
M
B
B
B
M
B
B
•
Cloruro di zolfo
S
M
M
S
M
•
Acido solforico (circa 50%)
B
B
B
B
B
•
Acido solforico (circa 80%)
S
M
M
M
M
•
Acido solforico (circa 95%)
S
S
M
S
S
•
Toluolo
S
S
S
S
S
•
Cloruro di zinco
B
B
B
B
B
Protezione dei piedi
• I lavoratori, qualora siano addetti a lavorazioni in cui esistono
pericoli di ustioni, causticità, schiacciamenti ecc., devono essere
provvisti di adatte calzature resistenti e adatte a proteggere i
piedi. Queste calzature devono essere tali da potersi sfilare
rapidamente.
• Le calzature di sicurezza debbono possedere i seguenti requisiti:
flessibilità, leggerezza, resistenza all'usura, sottopiedi in cuoio
con trattamento antisudore, puntale in acciaio conforme alle
norme DIN, imbottitura al malleolo.
• Indipendentemente dal tipo di scarpa usata, particolare
attenzione occorre porre nelle suole: devono essere imperforabili
e con profilo di suola antiscivolo, antiolio, antiacido, antistatico
e antisdrucciolo, in funzione dell'uso cui sono destinate.
DOTAZIONE
MINIMA DI D.P.I.
IN OGNI
LABORATORIO
• Occhiali:
– a stanghetta con ripari laterali
– a mascherina con valvole
– per protezione chimica
– per protezione alle alte/basse temperature
– per raggi UV
– per raggi laser
– per raggi X
• Maschere protettive
• Visiera, maschera facciale
• Guanti:
monouso di materiale compatibile con
le sostanze manipolate e di materiale
anallergico
guanti in cotone (sottoguanti)
per alte temperature
Per criogeni
• Protezione dei piedi
• Copriscarpe
• Calzature da lavoro a norma
D.P.I.specifici per CRIOGENI
•Visiera
•Guanti
•Grembiule
•Copriscarpe
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