Notiziario online a cura della Cisl Fp Area Metropolitana Torino e Canavese M AG GI O N. 2 A N N O TFS - ritenuta previdenziale 2,5 % Già nel 2012, come noto, il Governo era intervenuto sulla disciplina del trattamento di liquidazione per i dipendenti pubblici al termine di un contenzioso giudiziario giunto sino alla massima Corte, attivato da alcune OO. SS., tra le quali la UIL; con il D. L. n. 185 chiudeva una vertenza che mirava alla restituzione, a favore dei lavoratori in regime di T.F.S. (assunti alla data del 31/12/2000) della contribuzione del 2,5%, trattenuta loro successivamente all’entrata in vigore del nuovo sistema di computo del T.F.S. secondo le regole stabilite dall’art. 2120 del C. C. (cfr. art. 12 c. 10 D. L. 78/2010 convertito in L. 122/2010). In particolare, a seguito della decisione assunta dalla Suprema Corte di dichiarare illegittime le trattenute operate a partire dal 01/01/2011 (sentenza n. 223/2012), perché non previste nel computo del T.F.R., il Governo aveva deciso di abrogare ex -tunc la norma del 2010, per evitare di fare fronte ad esborsi economici incompatibili con i vincoli di finanza pubblica. Recentemente alcune organizzazioni sindacali, tra le quali ancora una volta la UIL, hanno sollevato la questione della presunta illegittimità della trattenuta del 2,5% operata, questa volta, sulle retribuzioni dei lavoratori pubblici già in regime di TFR (assunti a partire dal 01/01/2001 oppure transitati dal TFS a seguito dell’esercizio dell’opzione che accompagna la scelta di aderire alla previdenza complementare negoziale). Per affrontare la questione occorre però inquadrare in modo sistematico la possibile vertenza nell’ambito delle fonti e del quadro normativo vigente. La Legge 335/1995, all’articolo 2 c. 6, nel dettare le norme per l’introduzione del TFR nel settore del pubblico impiego in connessione con l’istituzione dei fondi diprevidenza integrativa, aveva demandato alla contrattazione collettiva la definizione, nell'ambito dei singoli comparti, delle modalità di attuazione, per i lavoratori alle dipendenze delle Amministrazioni pubbliche, continua a pag. 3 2 0 1 3 CRISI - CISL: “Occorre una soluzione sulla Cig in deroga per evitare il conflitto sociale" Il Segretario Generale della Cisl, intervenuto al congresso della Slp Cisl, rilancia la democrazia economica e la partecipazione dei lavoratori per alzare la competitivita'". "Occorre una soluzione sulla Cig in deroga per evitare il conflitto sociale. E' importante che oggi il Governo Letta abbia ascoltato il sindacato ponendo all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri il provvedimento in merito". Lo ha detto oggi il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni intervenuto oggi a Milano Marittima al Congresso della Cisl Poste, accogliendo con favore la scelta del Presidente del Consiglio. "Il Presidente del Consiglio Letta è una persona di buon senso" - ha osservato Bonanni -"Spero che si trovi continua a pag. 2 LEGGE 120/2011 riequilibrio di genere di Caterina Messina La settimana scorsa in Consiglio Comunale è stato approvato un emendamento presentato da Lucia Centillo e da me per anticipare il riequilibrio di genere nelle aziende partecipate della Città. (al primo rinnovo, la legge nazionale 120/2011, impone solamente un quinto, ed un terzo al secondo rinnovo dei CdA) e per andare oltre la legge e fissare la quota del genere meno rappresentato, al 50%. In Consiglio Comunale, il mio intervento è iniziato leggendo queste frasi: "La frivolezza e la vanità femminili impediscono continua a pag. 2 Maggio 2013 n. 2 CRISI - CISL: “Occorre una soluzione sulla Cig in deroga per evitare il conflitto sociale" (continua dalla prima) oggi una soluzione definitiva al problema in modo da disinnescare un clima gia' pesante di tensione sociale e poter affrontare insieme le questioni del taglio delle tasse e di come favorire gli investimenti". "Noi abbiamo delle richieste da fare sulle tasse, sul lavoro, sul soccorso da dare a chi e' in difficolta', a chi e' indebolito fortemente - ha detto ancora Bonanni ribadendo la proposte del sindacato per uscire dalla crisi : lotta senza quartiere all'evasione fiscale, riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, lotta agli sprechi nella spesa pubblica. "Ed e' su questo che qualificheremo la nostra iniziativa come Cgil, Cisl e Uil, - ha ricordato auspicando che il Governo "voglia confrontarsi e voglia dare rilevanza all'agenda del sindacato per ricreare un clima di fiducia nel Paese. Il governo deve funzionare ha poi aggiunto - perche' il rischio per l'Italia e' davvero grande". E nel suo intervento al Congresso nazionale della Cisl Poste, Bonanni ha rilanciato il tema della democrazia economica: "Noi vogliamo in Poste il modello duale alla tedesca. Dove contano molto i lavoratori, le aziende funzionano meglio e sono più competitive. La Cisl fara' una battaglia non solo per la partecipazione agli utili. Il nostro obiettivo e' la democrazia economica. Vogliamo essere istituzionalmente coinvolti nelle decisioni dell'azienda attraverso i lavoratori ed i nostri rappresentanti. Questo e' un modello utile per l'azienda postale e per tutto il sistema industriale del paese. Possiamo cominciare dalle poste ed e' importante che l'amministratore delegato di Poste Sarmi abbia aperto oggi nel suo intervento a questa prospettiva" ha detto Bonanni riferendosi all'auspicio espresso oggi da Sarmi per una "partecipazione moderna dei lavoratori come esempio di governance per le aziende italiane". Quanto al tema del futuro di poste, Bonanni ha oggi ha sottolineato come " le poste abbiamo dentrolenotizie più reputazione delle banche e di tante altre societa' italiane. Il brand poste e' una ricchezza del paese. Più persone frequentano gli uffici postale più affari si fanno. Più servizi ci saranno, più margini di profitto ci saranno per l'azienda. Solo cosi' si potra' man- pag.2 tenere il servizio universalistico che svolgono le poste. Ma lo abbiamo detto anche a Confindustria, ci vuole anche un contratto unico nel settore perche' abbiamo l'esigenza di mettere fine al dumping sociale che c'e' nel mondo postale". LEGGE 120/2011 riequilibrio di genere (continua dalla prima pagina) alle donne di applicarsi con costanza e assiduità a studi e lavoriintellettuali seri e che, se anche fossero riuscite a farlo, l'eccesso di fatiche scolastiche avrebbe provocato indebolimento e fatica fisica e mentale nelle donne e che i lavori intellettuali avrebbero fatto loro perdere la femminilità e la grazia" pregiudizio che impedì per molti anni alle donne la carriera di avvocato e "Si ritiene che la partecipazione illimitata delle donne alla funzione giurisdizionale non sia per ora da amettersi: Che la donna possa partecipare con profitto là dove può far sentire le qualità che le derivano dalla sua sensibilità e dalla sua femminilità, non può essere negato. Ma negli alti gradi della Magistratura, dove bisogna arrivare alla rarefazione del tecnicismo, è da ritenere che solo gli uomini possono mantenere quell'equilibrio di preparazione che più corrisponde per tradizione a queste funzioni" affermazione dell'o.Leone alla Costituente Queste affermazioni oggi ci fanno sorridere, ma se siamo costrette a ricorrere alle quote per garantire un'equa rappresentanza nei luoghi decisionali, vuol dire che non abbiamo ancora raggiunto che la parità sia un fatto talmente naturale, talmente ovvio che non sia più necessario parlarne, nè definire gli ambiti, gli strumenti e fra questi le quote. E' proprio partendo da questo che la Consigliera Centillo ed io abbiamo presentato un emendamento che pone l'obiettivo al 50% della rappresentanza nelle partecipate della Città e non il 30% come prevede la legge. Questo gap deve essere colmato e non abbiamo tempo di aspettare, abbiamo già atteso abbastanza! E' vero che la legge 120/2011 prevede un riequilibrio graduale della rappresentanza di genere nei board delle società partecipate dagli enti locali,(primo rinnovo un quinto - secondo rinnovo un terzo), ma noi pensiamo che si debba accelerare questo processo e che la Città di Torino, sempre attenta nel recepire le istanze femminili, che possono contribuire ad azzerare le discriminazioni che ancora le donne subiscono, sia pronta ad attuare l'equa parità recependo questo emendamento ed inserendo nei consigli d'amministrazione da subito il 50% di donne. Il Segretario Cisl Fp Torino Caterina Messina Maggio 2013 n. 2 dentrolenotizie TFS - ritenuta previdenziale 2,5 % (continua dalla prima pagina) della disciplina dei trattamenti di fine servizio in base a quanto pre visto dall'articolo 2120 del codice civile in materia di trattamento di fine rapporto, attribuendo proprio alla contrattazione tra le parti il compito di stabilire i conseguenti adeguamenti della struttura retributiva e contributiva del personale in questione. Con successivo Accordo Quadro del 29 luglio 1999 (CCNQ) la contrattazione collettiva, coerentemente con il disposto di cui alla L. 335/95, aveva disciplinato, secondo la volontà delle parti, gli adattamenti retributivi e contributivi ritenuti indispensabili all’attuazione del nuovo regime. L’Accordo Quadro fu poi trasfuso nel D.P.C.M. 20 dicembre 1999 e ss.mm.ii., provvedimento di riferimento per la disciplina di applicazione del TFR ai dipendenti del pubblico impiego. Esso, all’art. 1, stabilisce che “Per assicurare l’invarianza della retribuzione netta complessiva e di quella utile ai fini previdenziali dei dipendenti nei confronti dei quali si applica quanto disposto dal comma 2, la retribuzione lorda viene ridotta in misura pari al contributo previdenziale obbligatorio soppresso e contestualmente viene stabilito un recupero in misura pari alla riduzione attraverso un corrispondente incremento figurativo ai fini previdenziali e dell’ applicazione delle norme sul trattamento di fine rapporto, ad ogni fine contrattuale nonché per la determinazione della massa salariale per i contratti collettivi nazionali.”. Rispetto all’accordo tra le parti si riscontra, in effetti, un’imperfetta applicazione del meccanismo pensato per garantire l’invarianza della retribuzione netta: le Amministrazioni, presumibilmente per problematiche di ordine procedurale-contabile, continuano a indicare nei cedolini stipendiali dei lavoratori in regime di TFR, una trattenuta del 2,5%, (chiamata a volte trattenuta TFR, altre trattenuta exINADEL, altre ancora trattenuta opera di previdenza) in luogo della prevista, ma equivalente, riduzione della retribuzione lorda. Considerato comunque che i lavoratori interessati, nonostante ciò, hanno percepito e continuano a percepire una retribuzione in linea con quanto previsto dalla normativa vigente, la CISL FP ritiene che nessun danno sia stato arrecato ai lavoratori e, pertanto, nessun vantaggio deriverebbe da una vertenza tenuto conto che, a fronte dell’eventuale condanna alla restituzione delle somme che il giudice dovesse comminare, il personale interessato dovrebbe a sua volta restituire la corrispondente parte di retribuzione lorda non abbattuta ai sensi dell’art. 1 del DPCM 20/12/1999. Al fine di valutare l’utilità della vertenza de quo a nulla varrebbero le argomentazioni espresse dal Giudice Costituzionale nell’ambito della sentenza n. 223/2012 in quanto esse hanno valore solo nei limiti della norma censurata rispetto all’introduzione di un diverso meccanismo di calcolo dell’indennità di buonuscita (TFS) rapportato a quanto previsto dall’articolo 2120 del codice civile. Con la pronuncia, infatti, la Suprema Corte non è intervenuta sulla legittimazione del meccanismo introdotto con il CCNQ del 1999 per assicurare l’invarianza della retribuzione netta. Per questi motivi, considerata la natura formale e non sostanziale dell’irregolarità, anche sotto l’aspetto del calcolo della contribuzione previdenziale che continua a essere calcolata sull’integrale lordo tabellare, si ritiene che i ricorsi ipotizzati non abbiano alcun fondamento e che, se portati avanti, potrebbero addirittura produrre un danno economico nei confronti dei ricorrenti. pag.3 Sui limiti/vantaggi derivanti da questa possibile vertenza si è tenuta lo scorso 15 aprile una riunione alla quale hanno partecipato e si sono confrontate le segreterie Confederali CGIL CISL e UIL e le categorie confederali dei sindacati dei pubblici dipendenti. L’intervento della CISL FP, considerate le argomentazioni anzidette e in linea con la posizione della segreteria Confederale e della CISL Scuola, ha affermato come siano privi di fondamento i ricorsi che si vorrebbero attivare. La segreteria nazionale, inoltre, ha rilevato come l’avvio di tali vertenze, alla luce soprattutto della posizione già assunta dal Governo sulla sentenza n. 223/2012, potrebbe rivelarsi doppiamente dannoso per i lavoratori poiché esporrebbe a rischio di revisione, in questa particolare fase storicoeconomica probabilmente al ribasso, il CCNQ del 1999 ed il correlato DPCM, rimettendo in discussione l’intera partita della previdenza complementare per i dipendenti pubblici . Ad ogni modo, questa segreteria è certa che vada eliminata la causa di questo potenziale e improduttivo contenzioso diffidando le amministrazioni a dare completa e conforme applicazione al meccanismo volto ad assicurare l’invarianza delle retribuzioni stabilito nel DPCM del 20 dicembre 1999. A tal proposito è stato predisposto uno schema di diffida volto a mettere in mora le amministrazioni interessate e a interrompere i termini di prescrizione, che potrà essere utilizzato, avvertendo in ogni caso i lavoratori sulla precarietà del fondamento giuridico dell’azione, al fine di non trovarsi completamente scoperti nel caso di pronunce dei giudici del lavoro che in qualche modo dessero ragione in primo grado ai ricorrenti. La diffida, infatti, costituirebbe la base per un’eventuale azione basata sui precedenti che si venissero a formare, data l’imprevedibilità degli orientamenti che spesso i giudici assumono anche su questioni controverse. Il Segretario Generale Cisl FP Giovanni Faverin Il Segretario Generale Cisl Scuola Francesco Scrima Maggio 2013 n. 2 dentrolenotizie pag. 4 Festa della mamma, oltre la ricorrenza la sfida della parità La Festa della Mamma attraversa le generazioni e le connette segnando straordinarie opportunità di dialogo, di confronto e di costruzione di una vera e propria spina dorsale al femminile, attorno alla quale si delineano gli scenari di una coesione possibile che trovano nelle donne un fulcro essenziale e un elemento certo di speranza. In tal senso questa celebrazione non è un ossequio retorico ai buoni sentimenti o la riproposizione di uno schema datato ma un impegno politico, sindacale e sociale a mettere al centro della scena una figura che si sta sempre di più configurando come un punto di tenuta e di equilibrio all’interno di una società in crisi e in difetto di certezze. Per lungo tempo la figura materna ha incarnato un modello subalterno di collocazione sociale e culturale, fondato sull’eterna riproposizione della pregiudiziale di genere. Oggi le donne continuano a garantire un’opera preziosa di assistenza, di impegno certo nei confronti dei figli e della famiglia, di equilibrio affettivo e materiale rispetto a un nucleo familiare spesso segnato dai contraccolpi economici e occupazionali di una crisi senza precedenti. Ma su questa linea di continuità con abitudini radicate che sono diventate cultura e senso comune si è innestata anche una dimensione lavorativa che, nonostante barriere all’accesso sempre più alte e insormontabili, consumano energie, spazi e tempi di vita che rischiano di confinare le donne in un’unica dimensione dell’essere e del fare in cui diminuisce progressivamente il tempo dedicato a se stesse e al- la propria autorealizzazione personale e professionale. Le mamme di oggi, di questi tempi aspri e carichi di incognite sono soggetti, talvolta sofferenti, inseriti in una complessità sempre più poliedrica e disarmante, in cui i difetti di conciliazione conducono sovente a scelte forzate tra il lavoro e la famiglia. Questo bivio che si fa obbligo e precetto non consuma soltanto opportunità e competenze ma capitale umano, determinando un rischio di marginalizzazione della donna che la crisi radicalizza ulteriormente, precludendo l’affermarsi di strumenti e di opzioni risolutive. Ecco quindi che riflettere sui diritti delle donne, mamme e lavoratrici, vuol dire porsi strategicamente nel grande solco conciliativo, laddove trova sintesi e pace la contraddizione e il contrasto tra lavoro e vita privata, tra carriera e famiglia, tra crescita professionale e desiderio di maternità. Riguardo a quest’ultimo, eloquenti sono i dati pubblicati in questi giorni dall’Istat che registrano in Italia un ulteriore aumento, negli ultimi vent’anni, dell’età media del primo parto, passando dai 29,1 anni del 1991 ai 31,4 anni del 2011, con con- Precari Pa, seguenze negative legate alla fertilità. In questo quadro, come donne della Cisl rivendichiamo, ad esempio, le molte potenzialità che albergano nella scelta strategica della contrattazione di secondo livello. Essa rappresenta un cardine culturale del nostro sforzo di proposta e di soluzione creativa dei problemi perché consente di dare concretezza spaziale - aziendale e territoriale al tempo stesso - ai bisogni di conciliazione delle donne lavoratrici e non solo e a dare spessore a una battaglia culturale finalizzata ad affermare l’identità “olistica” delle donne, e cioè la combinazione armonica e multiforme tra lavoratrici e madri, tra dimensione lavorativa e dimensione personale ed affettiva. Ecco allora che anche una giornata come la Festa della Mamma può essere l’occasione per una riflessione condivisa e mirata, per fare massa critica rispetto a temi che richiedono un quid di trasversalità e di fantasia, di relazioni, contributi, idee che possono dare al ruolo materno una funzione moderna e condivisa di crocevia sociale e culturale. Liliana Ocmin COMUNICATO i sindacati chiedono incontro a D’Alia “ Subito la proroga dei contratti a tempo determinato. E soluzioni strutturali per tutti i lavoratori” “Occorre subito una proroga dei contratti dei lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni in scadenza a luglio” Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa – sono pronti a incontrare il Ministro della Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia e chiedono “soluzioni strutturali per tutte le tipologie del cosiddetto lavoro flessibile”. “Il rischio è quello di generare un problema sociale enorme e di creare una paralisi nei servizi pubblici. La gran parte dei lavoratori precari – aggiungono i quattro sindacalisti- svolge infatti funzioni essenziali. Si tratta di professionalità di alto profilo senza le quali tante amministrazioni pubbliche centrali e locali dovrebbero lasciare scoperte intere aree di servizi a cittadini e imprese”. “Un patrimonio di competenze nuove, arricchite dall’esperienza sul campo. Professionalità che non riguardano i soli lavoratori con contratto a tempo determinato. Per questo il confronto deve essere allargato a tutte le forme contrattuali presenti nei settori pubblici - sottolineano i segretari generali delle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil - come ad esempio co.co.pro. e contratti di somministrazione. E deve valorizzare le specificità di ogni singolo comparto”. “Servono quindi soluzioni strutturali al problema, così come definito dall’Intesa del 3 maggio 2012 sottoscritta unitariamente con il precedente Governo, le Regioni, l’Anci e l’Upi. La proroga – concludono - è solo un primo passo”. Maggio 2013 n. 2 dentrolenotizie pag. 5 Uneba, sottoscritto rinnovo CCNL 2010/2012 • L’ 8 maggio 2013 è stato sottoscritto il rinnovo del CCNL dell’Uneba 2010-2012. • La trattativa è stata lunga ed articolata e si è più volte interrotta, ma grazie alla tenacia ed alla capacità negoziale della nostra federazione, unitariamente alle altre OO.SS., è stato possibile raggiungere l’intesa definitiva. • Come ricorderete, unitariamente, dopo aver inviato una nota al Presidente dell’Uneba ed al Presidente della delegazione trattante per la posizione assunta dall’Uneba (che si rassegnava all’impossibilità di individuare soluzioni che garantissero le esigenze dei lavoratori contemperando le necessità delle strutture dell’Uneba) anche in questo difficile momento economico che attraversa il settore dell’assistenza socio – sanitaria siamo riusciti a ricomporre le diverse posizioni del tavolo della trattativa ed a sottoscrivere l’intesa per il rinnovo del CCNL 2010/2012. • Il confronto è quindi ripreso ed ha prodotto un importante risultato per la definizione e la sottoscrizione del CCNL, che in sintesi prevede: • • • • • Parte economica (parametrata al livello 4 Super): − Una prima tranche di aumento tabellare dall’1 dicembre 2012 di euro 20; − Una seconda tranche di aumento tabellare dall’1 luglio 2013 di euro 15; − Una terza tranche di aumento tabellare dall’1 ottobre 2013 di euro 15; − Una quota di “Una Tantum” a titolo di “arretrati contrattuali” da corrispondersi nel mese di settembre 2013 di euro 135 sul livello 4 Super; • − Al fine di dare impulso alla contrattazione di II livello, un elemento territoriale mensile pari a 13 euro per il livello 4 Super, che potrà essere utilizzato all’interno di accordi, eventualmente migliorativi, finalizzato al raggiungimento di obiettivi di produttività e miglioramento della qualità dei servizi. Comunque nelle strutture in cui non si realizzi la contrattazione decentrata, tale elemento dovrà essere riconosciuto con decorrenza 1 gennaio 2014; • − Per l’assistenza sanitaria integrativa è prevista una quota di 5 euro per dipendente dall’1 aprile 2014 per 14 mensilità. Le parti a tal fine, si sono impegnate, entro il 31 dicembre 2013 a concordare un’intesa a livello nazionale per realizzare un regolamento di attuazione e selezionare il Fondo a cui aderire. Parte normative • − Malattia: Adeguamento dell’indennità di malattia secondo il regime INPS; Il periodo di conservazione del posto di lavoro per malattia, che era di 180 giorni nell’anno solare, più ulteriori 180 giorni a richiesta del dipendente (vincolato ad alcune specificità), verrà calcolato su 365 giorni nel triennio antecedente (cd. periodo di comporto). • − Infortunio: le indennità Inail saranno retribuite anticipatamente dall’istituzione alle normali scadenze di retribuzione nella misura dell’80%. • − Titolo IV del contratto: le tipologie contrattuali sono state conformate alla legislazione vigente in materia. • − Contratto a tempo determinato: nella successione dei contratti qualora il lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di trenta giorni dalla data di un contratto di durata superiore a sei mesi o venti giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata inferiore a sei mesi, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato. La successione dei contratti a tempo determinato, per mansioni equivalenti, non può superare complessivamente i 42 mesi nell’ultimo quinquennio comprensivo di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione tra un contratto e l’altro; in tal caso il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato. • − Apprendistato: inserimento dell’apprendistato, quale strumento di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Sono escluse dal contratto di apprendistato le figure sanitarie. • − Neo Assunti a tempo determinato e indeterminato: dopo la sottoscrizione del contratto individuale di lavoro, si avrà un graduale riconoscimento dei trattamenti economici, differiti in due periodi di 18 mesi, sui ratei della 14° mensilità, sui ROL, sugli scatti di anzianità (trattamento economico progressivo). Le modalità di calcolo dei due periodi terranno in considerazione i periodi di lavoro parziale, e la portabilità certificata di altri periodi di lavoro. • − Riposo giornaliero: nel caso il riposo giornaliero di 11 ore ogni 24 non possa essere usufruito in modo consecutivo, dovrà essere garantita al lavoratore una frazione di riposo consecutivo non inferiore alle 8 ore. I contratti aziendali potranno stabilire ulteriori e/o diverse deroghe alla fruizione del riposo giornaliero, che comunque non potrà essere inferiore alle 7 ore. • − Le strutture con almeno 200 dipendenti dovranno mettere a disposizione delle RSU o in carenza delle RSA, un idoneo locale comune per lo svolgimento delle loro attività. • − Tutela dei dipendenti con disabilità: ai lavoratori che debbono sottoporsi ad un progetto terapeutico di riabilitazione è riconosciuta la concessione dell’aspettativa non retribuita per tutta la durata del progetto; permessi giornalieri non retribuiti; riduzione dell’orario di lavoro con applicazione degli istituti normativi del lavoro part-time per il tempo del progetto; la possibilità di essere adibiti nell’ambito dell’istituto a compiti diversi. • − Tutela della salute e dell’ ambiente di lavoro: le parti hanno definito in conformità alla normativa vigente un apposito protocollo d’intesa. • − Previdenza Complementare: è stata definita la tempistica per l’adesione e la scelta del fondo di previdenza complementare cui aderire. Maggio 2013 n. 2 dentrolenotizie pag. 6 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Iniziative per preservare gli importi destinati ai dipendenti nell'ambito dei fondi del Personale delle aree e dei Dirigenti di II fascia; richiesta di interruzione della procedura per il conferimento di un incarico dirigenziale generale Come vi abbiamo già anticipato la nostra sigla ha avviato, congiuntamente ad altre organizzazioni sindacali, una decisa azione per evitare riduzioni delle risorse a disposizione della retribuzione variabile dei dipendenti conseguenti a scelte operate dall'Amministrazione, in contrasto con quanto disposto dalle regole vigenti. Infatti sia il FUA dei dipendenti delle aree che il fondo della dirigenza di 2^ fascia, così come proposti dall’Amministrazione, destinano parte significativa delle risorse disponibili a finalità non previste dai vigenti CCNL, come, ad esempio, a spese per liti relative alla probabile soccombenza dell’Amministrazione, congelandone i relativi importi presunti. Nel caso della dirigenza l'Amministrazione, rigettando la richiesta di confronto e di approfondimento della tematica da parte di quasi tutte le sigle, ha ritenuto di siglare gli accordi integrativi con un solo sindacato. La CISL, unitamente a quasi tutte le altre sigle, ha inviato all'Amministrazione una decisa richiesta di ritiro degli accordi sottoscritti e di rimodulazione dei fondi destinando tutte le risorse alle finalità previste dai CCNL. La CISL, inoltre, insieme a tutte le organizzazioni sindacali rappresentative della dirigenza (ad eccezione dell'Unadis), ha inviato una richiesta per interrompere una procedura per il conferimento di incarico dirigenziale generale recentemente avviata dall'Amministrazione ma, a giudizio dei sindacati, senza rispettare tutte le regole previste per tali procedure. In assenza di risposte alle summenzionate richieste saranno avviate tutte le iniziative sindacali e legali per ripristinare una corretta dinamica delle relazioni sindacali e garantire ai lavoratori le intere retribuzioni a cui hanno diritto. IMPORTANTE Vi portiamo a conoscenza che il nostro NUOVO INDIRIZZO MAIL è: fp.torino.canavese @cisl.it [email protected] NON E' più abilitato. Maggio 2013 n. 2 Ministero della Difesa. FUA 2012 Con soddisfazione comunichiamo che , presso la Direzione Generale per il personale civile del Ministero della Difesa, è stato sottoscritto in via definitiva il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo per la distribuzione del FUA anno 2012. L’accordo FUA 2012, rispetto all’ipotesi di accordo sottoscritta a luglio 2012, recepisce le osservazioni formulate dagli organi di controllo. In particolare in relazione all'articolo 9 concernente il trattamento economico di trasferimento, viene chiarito che l’indennità di mobilità è disciplinata dall’art. 30 del contratto collettivo nazionale integrativo del CCNL sottoscritto il 16.2.1999, pertanto la stessa non rientra tra le fattispecie di cui all’articolo 1 comma 44, della legge n. 183 del 2011 per le quali è prevista la soppressione a decorrere dal 1° gennaio 2012. L’accordo ha efficacia dal 1° gennaio 2012 fino alla sottoscrizione del successivo e si riferisce al solo personale civile in servizio presso gli Enti del Ministero della Difesa (AD), mentre non si applica al personale comunque in servizio presso gli Enti attribuiti alla gestione dell’Agenzia Industrie Difesa (AID) e al personale destinatario dell’indennità accessoria di diretta collaborazione prevista dall’art. 19, comma 11, D.P.R. 15.3.2010 n. 90. Lo stanziamento sul capitolo 1375 per l’esercizio finanziario 2012 è € pari a complessivi 55.080.573,00 al lordo degli oneri datoriali. Lo stesso sarà integrato dalle risorse variabili che affluiranno successivamente al Fondo Unico di Amministrazione. Per quanto attiene alla determinazione dei fondi, quello dell’AID viene determinato in € 2.203.222,92 pari al 4% dello stanziamento sopra indicato. La parte restante, pari ad € 52.877.350,08, costituisce il fondo dell’AD. In applicazione degli artt. 18 e 19 CCNL 16 febbraio 1999, la spesa per retribuire le posizioni organizzative ammonta a complessivi € 2.525.281,00 al lordo datoriale e il contingente delle posizioni organizzative è fissato in 1.723 unità. Per coprire le esigenze relative dentrolenotizie pag. 7 alle particolari posizioni di lavoro, ai turni ed alla reperibilità dell’anno 2012, vengono accantonate le seguenti somme rispettivamente al netto e al lordo datoriale: La Direzione Generale per il personale civile elaborerà appositi elenchi con indicate, per ciascuno di essi, le assegnazioni da operare, negli anzidetti limiti finanziari, per soddisfare le esigenze di particolari posizioni di lavoro, turni e reperibilità. Inoltre, preso atto dei processi di ristrutturazione che interessano gli enti dell’AD, è previsto l’accantonamento nel Fondo Unico di Amministrazione di un importo pari a € 1.000.000,00 al lordo datoriale, per soddisfare le esigenze connesse al trattamento economico di trasferimento. Quanto residua dal parziale utilizzo del predetto accantonamento rimane nella disponibilità del FUA e confluisce, quale risorsa aggiuntiva, nella disponibilità del Fondo unico di sede. La somma destinata al FUS, a seguito degli accantonamenti che precedono, è pari a € 33.556.419,85 e l’importo pro capite teorico, in base al numero dei dipendenti in servizio al 1° gennaio 2012, ammonta a Euro 1.139,01 al lordo degli oneri a carico del datore di lavoro, corrispondenti a euro 858,34 al lordo degli oneri a carico del lavoratore. Le ulteriori risorse che perverranno al FUA a titolo di somme cd. variabili, previa informazione alle Organizzazioni Sindacali del loro ammontare, saranno utilizzate per finanziare ulteriormente la quota da destinare al FUS la cui distribuzione avverrà in base ai criteri della presente intesa ed alla applicazione convenuta in sede di contrattazione locale. La Segreteria Nazionale Circolare Agenzia delle Entrate n. 11/E sulla detassazione dei premi di produttività Dopo l’emanazione della circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n° 15 del 3 aprile 2013, che ha fornito i chiarimenti operativi per l’applicazione della detassazione sul salario accessorio relativo ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa, l’Agenzia delle entrate ha provveduto ad adottare una circolare interpretativa del d.p.c.m. del 22 gennaio 2013, solamente sui profili fiscali del provvedimento, confermando per le voci soggette alla detassazione la circolare del Ministero del Lavoro. Nella circolare, sono indicati i criteri per la determinazione del reddito da lavoro dipendente conseguito nel 2012 per l’individuazione dell’importo della retribuzione di produttività individualmente riconosciuta, al fine dell’applicabilità dell’imposta sostitutiva. Come ricorderete il limite massimo di reddito annuo complessivo relativo al 2012 oltre il quale i lavoratori non possono usufruire delle agevolazioni è aumentato da 30.000,00 € a 40.000,00 €, mentre viene fissato a € 2.500,00 l’importo massimo delle somme erogabili nell’anno 2013 a titolo di retribuzione di produttività, in esecuzione di contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale. La circolare chiarisce anche il ruolo del sostituto d’imposta dove si continua ad applicare la tassazione sostitutiva in via automatica nel caso sia il soggetto stipulante il CUD e gli adempimenti a carico del lavoratore nel caso in cui intrattenga più di un rapporto di lavoro dipendente. Resta ferma la possibilità, d’ufficio o su richiesta del lavoratore, di rinunciare all’applicazione del regime fiscale agevolato, mediante comunicazione al datore di lavoro sostituto d’imposta, nel caso in cui l’imposta sostitutiva risulti meno conveniente del regime ordinario. Viene, inoltre, fatta salva l’applicazione del regime agevolato sui premi corrisposti nel corso del 2013 prima dell’entrata in vigore del d.p.c.m., in presenza di accordi conformi alla nuova normativa. La Segreteria Nazionale Maggio 2013 n. 2 dentrolenotizie Agenzia del Demanio – Accordo per l'applicazione Comunichiamo con soddisfazione che la settimana scorsa è stato siglato dalle parti l’accordo sull’attuazione dell’apprendistato all'agenzia del Demanio. La CISL, supportata dalle altre sigle, ha chiesto e ottenuto alcune modifiche alla proposta presentata dall'Amministrazione. In particolare è stato indicato che la percentuale di stabilizzazione degli apprendisti sia pari ad almeno il 50%, rispetto al 30% previsto ad oggi dalla vigente normativa; è stato, inoltre indicato il livello di inquadramento finale, di due livelli superiore rispetto a quello di inserimento con il contratto di apprendista. Si prevede anche un riconoscimento delle crescenti capacità professionali durante il contratto di apprendistato, indicando percentuali del premio di risultato da riconoscergli maggiori di anno in anno (nei tre anni pari al 40%, al 50% e al 70%). Si specifica che il periodo di prova sia quello riportato dal CCNL dell'Agenzia relativamente ai livelli di inquadramento finale. Infine viene indicata la necessità di una verifica annuale tra le parti sull'andamento dell'istituto dell'apprendistato. Grazie alla firma di tale accordo l'Amministrazione procederà quanto prima all'assunzione di diverse unità di apprendisti. E' stato inoltre siglato anche l’accordo sui criteri per l’erogazione del premio di risultato per l’anno 2013. L'accordo conferma, nella sostanza, gli obiettivi che erano stati presi in considerazione nel 2012 e tende a modificare il rapporto fra le quote di premio collegate ai risultati complessivi dell’Agenzia e le quote collegate ai risultati ottenuti dalle singole Direzioni regionali; quote che passerebbero rispettivamente dal 45% al 40% e dal 55% al 60%. Mira, inoltre, a ridefinire i pesi attribuiti a cinque su sei degli obiettivi presi in considerazione ed individua valori diversi, sebbene molto prossimi a quelli che erano stati concordati per il 2012, degli indicatori complessivi che regolano la diversificazione del Premio in ragione dei risultati di produzione ottenuti La CISL, uni- dell'apprendistato e accordo sul premio di risultato per l’anno 2013 pag. 8 tamente alle altre sigle, ha richiesto, con successo, l’apertura del tavolo per la ridistribuzione delle economie che si realizzano per effetto delle assenze. La prossima riunione è fissata per il 4 giugno p.v. La Segreteria Nazionale Determinazione quote “art.59” e “comma 165” relative al FUA 2011 dell’Agenzia delle Dogane è stato sottoscritto l’accordo sulla determinazione per l’anno 2011 delle quote derivanti dall’art.59 del D..Lgs. 3300/59 e dell’art. 3, comma 165, L.350/2003. La quota correlata alla verifica dei risultati 2011 in applicazione dell’art. 59 è pari a € 6.912.584, mentre quella relativa al comma 165 ammonta a €25.106.857. Per effetto dei vigenti tetti massimi consentiti per i FUA 2011 queste risorse vengono così ripartite: - articolo 59: €3.042.476 al personale del comparto e € 3.870.108 al potenziamento della struttura; - comma 165: €3.000.169 al fondo della dirigenza e € 17.769.359 al fondo delle aree professionali Con queste ulteriori attribuzioni economiche il FUA 2011 delle aree professionali dell’Agenzia delle Dogane si attesta a € 90.779.673. Per il relativo utilizzo è stata avviata immediatamente la fase di contrattazione che si è incentrata in particolare sulle risorse destinate alla produttività che ammontano a € 21.414.74 e dopo i numerosi interventi la riunione è stata aggiornata a lunedì 13 p.v. Rinnovo CCNL 2013/2015 FICEI - Primo incontro Il 9 maggio 2013, si è tenuto il primo incontro per il rinnovo del CCNL 2013/2015 della FICEI. La piattaforma presentata ricalca tutti i principi e i contenuti che abbiamo condiviso in questi mesi di elaborazione in particolare gli aspetti relativi al rafforzamento della contrattazione di secondo livello e gli elementi di natura professionale ed economica finalizzati ad un ammodernamento delle relazioni industriali. Nel corso dell’incontro abbiamo affrontato anche il rinnovo dell’accordo sulla detassazione agevolata, con imposta sostitutiva del 10%, delle componenti accessorie del salario, corrisposte in relazione ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa. Dopo un articolato confronto abbiamo concordato con la controparte che, unitariamente, elaboreremo un documento sulla de- tassazione da concordare il prossimo incontro cui si darà avvio alla trattativa per il rinnovo del CCNL 2013/2015. La riunione è terminata concordando il giorno 29 maggio come data utile alla prossima riunione. Maggio 2013 n. 2 dentrolenotizie Aiop, Aris, Fondazione Don Gnocchi. Detassazione al 10% del salario accessorio sugli incrementi della produttività Dopo l’emanazione della circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n° 15 del 3 aprile 2013, che ha fornito i chiarimenti operativi per l’applicazione della detassazione sul salario accessorio relativo ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa, l’Agenzia delle entrate ha provveduto ad adottare una circolare interpretativa del d.p.c.m. del 22 gennaio 2013, solamente sui profili fiscali del provvedimento, confermando per le voci soggette alla detassazione la circolare del Ministero del Lavoro. Quindi, unitariamente, abbiamo sollecitato le associazioni datoriali nella convocazione di appositi incontri per la sottoscrizione di un accordo quadro nazionale che fornisca le corrette indicazioni per la sottoscrizione a livello territoriale e/o aziendale di accordi decentrati per la defiscalizzazione al 10% del salario relativo ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa. A tal fine, Lunedì 13 maggio abbiamo ottenuto alle ore 15.00 un incontro con i rappresentanti dell’AIOP e dell’ARIS nazionali. Nella stessa giornata di Lunedì 13 maggio 2013, alle ore 11, si terrà un incontro con la Fondazione Don Gnocchi. Come ricorderete nella riunione del 5 aprile, si era discusso della loro richiesta su specifiche disposizioni contrattuali per l’area riabilitativa, senza pero aprire un organico ed ordinato confronto sul- pag. 9 le diverse richieste avanzate dai rappresentanti della FDG, nella riunione di lunedì inizieremo il confronto per l’eventuale definizione di un allegato al CCNL specifico per le strutture della riabilitazione, che sostituisca l’attuale e, la definizione dell’accordo sulla detassazione del salario relativo ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa. La Segreteria Nazionale Sottoscritta l’ipotesi di Rinnovo CCNL AVIS – 2010-2012 IL 10 maggio 2013, unitariamente FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, abbiamo sottoscritto l’ipotesi di rinnovo del CCNL 2010/2013 dell’Avis. Come ricorderete avevamo sottoscritto il giorno 15 aprile l’accordo economico e quindi per la chiusura complessiva della negoziazione si rendeva necessario, quale percorso integrato per la chiusura ed il rinnovo del CCNL 2010/2012, la ricomposizione e l'armonizzazione della normativa contrattuale alla legislazione vigente. Nella riunione odierna, attraverso un’analisi attenta e documentata, articolo per articolo, abbiamo concluso il lavoro sulla normativa contrattuale iniziato nella precedente riunione e quindi sottoscritto l’ipotesi d’intesa per il rinnovo del CCNL 2010/2012. L’ipotesi d’intesa firmata prevede: Un aumento contrattuale di 51,36 Euro per la categoria C fascia zero, riparametrato per le altre categorie e posizioni economiche. Le decorrenze dell’aumento contrattuale sono le seguenti: 1% dal primo ottobre 2012; 1% dal primo novembre 2012; 1% dal primo dicembre 2012; La monetizzazione del ROL, per tutto il personale in servizio alla data del 31 dicembre del 2012 sotto forma di superminimo non riassorbibile da futuri aumenti contrattuali e/o passaggi di fascia e di categoria rideterminato sulla base dello stipendio in godimento nel mese di gennaio 2013. L’adeguamento del valore minimo del Ticket mensa da euro 4,5 ad euro 5,16; I permessi per gravi motivi familiari e/o personali sono quantificati in 5 giornate complessive, oltre 5 giorni per motivi personali e/o familiari da poter usufruire a discrezione dell’associazione. La rivisitazione della classificazione del personale dal 30 novembre 2012, con la soppressione della categoria BS, con riposizionamento della categoria BS in B1, BS1 in B2, BS2 in B4, BS3 in B5, BS 4 in C zero, BS5 in C1. La categoria DS che viene rinominata E ed il personale (ex direttivi) in categoria D2, D3, D4, viene rideterminata nella categoria F. (I nuovi inquadramenti non causano diminuzione delle retribuzioni del personale in servizio, ed gli eventuali assegni ad personam non saranno riassorbili e fanno parte del montante retributivo per la definizione dei futuri aumenti contrattuali.) Inoltre: L’ipotesi sottoscritta prevede a titolo di arretrati contrattuali, per il periodo dal 1 gennaio 2010 al 30 settembre 2012, “Una Tantum” cosi ripartita: per la categoria A euro250, per la categoria B euro 290; per la categoria C euro 310, per la categoria D ed E euro 330 e per la categoria F euro 350. Gli arretrati saranno retribuiti con la retribuzione del mese di Giugno 2013, mentre l’”Una Tantum” sarà corrisposta con la retribuzione del mese di settembre 2013. La sottoscrizione definitiva del CCNL AVIS 2010 – 2012 è prevista per il prossimo 15 maggio 2013. Certe che comprenderete l’importanza di informare correttamente e capillarmente i nostri iscritti ed i lavoratori tutti, vi inviamo cordiali saluti. I Segretari Nazionali Gabriella Di Girolamo – Daniela Volpato