ALLERGIA ALIMENTARE ALLERGENI CROSS REATTIVI CON POLLINI Numerose famiglie di allergeni alimentari sono presenti anche nei pollini. 1) 2) 3) 4) 5) 6) La sintomatologia che sono in grado di provocare fa riferimento a sindromi molto differenti tra di loro: determinante appare infatti la loro capacità di resistere all’ossidazione ambientale, alla cottura (termoresistenza) e alla digestione gastrica. Gli allergeni dotati di capacità di resistere alla cottura e alla digestione gastrica sono i più pericolosi in quanto possono raggiungere l’intestino integri, quindi capaci di scatenare le reazioni più gravi (anafilassi) oltre a patologie digestive severe (enteropatie eosinofile, malassorbimento, coliche addominali e/o sindromi transitorie subocclusive, eczema ed orticaria, crisi respiratorie di asma) Gli allergeni distrutti dalla digestione gastrica possono solo produrre sintomi al contatto con le prime vie digestive (sindrome orale allergica: prurito, gonfiore delle labbra e/o del palato, esofagite) Di solito si tratta di sintomi di diversa intensità, incostanti, raramente allarmanti. Vi sono allergeni alimentari che agiscono sia per via digestiva (cibandosene), sia per via inalatoria (respirandone frammenti dispersi nell’aria: ad esempio i semi di soia possono produrre crisi allergiche respiratorie nel manipolarne i sacchi) alcuni di questi allergeni sono costituiti da proteine dotate di notevole omologia: vale a dire si ritrovano pressocchè identiche in pollini e alimenti (frutta e verdura e semi) anche di specie botanicamente molto differenti. Queste proteine causano reazioni consumando cibi apparentemente molto differenti tra di loro, soprattutto se si tratta di soggetti molto allergici. Ogni alimento di origine vegetale può contenere diverse proteine allergeniche, dotate di diverse caratteristiche quanto alla termoresistenza (leggi “cottura”), gastroresistenza (resistere alla digestione), sia per costituzione naturale. A volte, la comparsa della allergenicità dipendende del grado e modalità di maturazione (ad esempio alcuni allergeni sono tipici dell’avanzato stato di maturazione). Altri compaiono in condizioni di deterioramento (marcescenze, formazion di muffe...). Altri ancora vengono aggiunti durante il trattamento conservativo: ma quì si apre un altro capitolo, quello degli additivi alimentari. Conoscere meglio questo capitolo può far scoprire di essere suscettibili a sintomi prima inspiegabili o sottovalutati e/o prevenire eventi spiacevoli che possono intervenire in qualunque momento della vita dell’allergico. Il Vostro allergologo sicuramente vi metterà in guardia intorno a questa eventualità dandovi le indicazioni necessarie. Soprattutto grazie alle ultime possibilità di diagnosi “molecolare” del vostro stato allergico. Ma nulla potrà sostituire la vostra attenzione e perspicacia. Tenendo conto che nuovi sintomi allergici possono comparire in qualunque momento della vita dell’allergopatico. ►PROTEINE OMOLOGHE che causano disturbi agli allergici al polline di BETULLA (Bet v 1) (P.R.P.: pathogenesis related proteins) Sono Presenti in un ampio spettro di alimenti vegetali : quelli più frequentemente implicati in reazioni clinicamente rilevanti sono: le rosacee (mela, pera, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, susina, mandorla, nespola) le apiacee ( sedano, carota, finocchio, prezzemolo, anice) noce e nocciola - kiwi Solo una parte dei pollinosici soffre di sintomi al cibarsi di questi alimenti. Tipiche le reazioni da contatto con la mela Si tratta di proteine molto labili, facilmente distrutte dal calore (la cottura elimina l’allergenicità di questi cibi) dall’ossidazione (esposizione all’aria), e dalla digestione. I tests diagnostici si avvalgono dei cibi freschi (prik test) e/o del test di contatto labiale. (elenco completo di tutti i cibi potenzialmente correlati: Albicocca, Anice, Arachide, Asparago, Camomilla, Carota, Ciliegia, Coriandolo, Cumino, Semi di finocchio, Fragola, Jackfruit, Kaki, Mango, Mela, Nocciola, Semi di papavero, Peperoncino, Peperone, Pera, Pesca, Prezzemolo, Sedano, Soia) 1 ►Profilina (Bet v 2, Phl. p 12, etc…) Si tratta di proteine vegetali strutturali cellulari, pertanto molto diffuse in natura. Dato il suo alto grado di presenza in omologia in natura dà reattività crociata frequente: i pazienti allergici a queste proteine presentano una caratteristica reattività ai tests cutanei verso quasi tutti i pollini. Discusso il ruolo come allergene alimentare. La proteina non è dotata di gastro-resistenza e quindi può indurre essenzialmente sindrome orale allergica. E’ termostabile (resiste alla cottura). E’ imputata di essere causa della sindrome allergica che associa “ betulla, assenzio, sedano, spezie” , nonché reazioni verso Apiacee (vedi sopra), a Nocciola, a Rosacee(vd sopra), Pomodoro, semi di Zucca, Zucchini, Lichtee, Ananas, Banana e Cachi. Un recente studio ha dimostrato che i pazienti allergici a Melone, Anguria, Agrumi, Pomodoro e/o Banana sono da considerarsi tipicamente sensibilizzati a PROFILINA (elenco completo: Ananas, Anguria, Anice,Arachide, Arancia,Asparago,Avocado, banana, Carota, Cetriolo, Ciliegia, Cipolla, Coriandolo, Cumino, Finocchio, Fragola, Kaki, Lici, Mandorla, Mango, Mela, Melone, Nocciola, Noce, papavero, Patata, peperone, Pera, Pesca, Pisello, Pomodoro, Prezzemolo, Prugna, Riso, Sedano, Segale, Sesamo, Soia, Spinacio, Uva, Zafferano Zucca, Zucchina). ►Proteine omologhe associate alla pollinosi da COMPOSITAE (ASSENZIO/ARTEMISIA) Alcuni pazienti allergici a Artemisia sono allergici al sedano: questo suo allergene resiste alla cottura e alla digestione, pertanto può indurre anche reazioni severe. La positività del prik test e/o dell’ISAC a sedano (con test negativo per Betulla = Bet v1, Bet v 2) documenta questo particolare stato allergico. Questo allergene è sospettato di essere causa anche di casi di anafilassi “da sforzo”: crisi allergiche severe durate sforzi fisici intensi che seguono l’aver ingerito sedano. ►L.T.P. (Transfer Lipid Proteins) A differenza di quelle correlate a Bet V1 (allergeni maggiori della betulla) e Bet v 2 (Profiline delle betullacee) sopra considerate, si tratta di proteine termo e gastroresistenti e quindi in grado di indurre sintomi più severi. L’allergene prototipo di questa sensibilità è quello contenuto nella buccia della pesca (soprattutto le varietà pelose). Molecola Allergene: Pru p3 Sono proteine che tendono a disporsi superficialmente (in qualche caso può essere sperimentata una buona tolleranza alla frutta sbucciata). Tipica di questa allergia sono le reazioni allergiche severe a succhi di frutta del commercio (non quelli sterilizzati ad alta temperatura conservati in bottiglie di vetro) Nei pazienti allergici a queste proteine sono state osservate reazioni allergiche anche per alimenti delle ROSACEE (vedi sopra), NOCI/NOCCIOLE, MAIS, UVA, FRUTTO DEL GELSO, ARACHIDE, SENAPE, BIRRA. Secondo alcuni autori l’elenco è potenzialmente ancora molto più lungo (vd. sotto) I prik test per pesca, prugna (ricchi di LTP) positivi orientano ad identificare questi allergici. (Elenco completo: ALBICOCCA, ARACHIDE, ARANCIA, ASPARAGO, BROCCOLO, CAROTA, CASTAGNA,CILIEGIA, FRAGOLA, GRANO, LATTUGA, LIMONE, MAIS, MANDORLA, MELA, MELOGRANO, NOCCIOLA, NOCE, ORZO, PERA, PESCA, POMODORO, PRUGNA, RISO, SEMI DI GIRASOLE, UVA.) ►TLP sono alcune proteine TAUMATINO-SIMILI recentemente identificate come allergeni di mela, ciliegia, peperone, kiwi e uva. Si tratta di un gruppo di allergeni ancora in studio, con rari casi di mono sensibilizzazione. Nonostante gastro e termoresistenza pare non diano altro che “sindrome orale allergica”. 2 ►SEED STORAGE PROTEINS O PROTEINE DI DEPOSITO Si tratta di proteine altamente stabili, che superano - sia cotte che crude – intatte la digestione gastrica e quindi sono potenzialmente responsabili delle più gravi reazioni (anafilassi!) ►Le ALBUMINE 2 S appresentano l’allergene maggiore di Senape (Sin a 1 Bra j 1) Noce brasiliana (Ber e 1), Noce (Jug r 1), Ricino, Sesamo (Ses i 1; Ses i 2), Anacardio (Ana o 3) Girasole ed allergeni minori dell’Arachide e nocciola L’allergene della noce brasiliana è un allergene importante ed è anche responsabile delle reazioni a soia transgenica Tuttavia le cross rezioni sono incostanti: quelle segnalate: sesamo / seme di papavero (reperibili facilmente in alcuni prodotti da forno), girasole / senape, noce e nocciola. Proteine VICINO SIMILI E LEGUMINO SIMILI Allergeni maggiori di Arachide (Ara H 1) Lenticchia (Len c 1) Nocciola (Cor a 11) Noce (Jug r 2) Anacardio (Ana o 1) Sesamo (Ses i 3) Una storia di anafilassi dopo ingestione di “spagnolette” (arachidi), oppure sesamo, girasole, senape o qualche tipo di noce in pazienti non allergici alla pesca (LTP) suggerisce la presenza di questa allergia. Il prik test positivo per Noce (ricco di SSP, con qualche traccia di LTP) e negativo per Pesca (ricco di LTP ma privo di SSP) orienta la diagnosi. Oppure il riscontro in ISAC o in RAST delle IgE specifiche. Nonostante la omologia di queste proteine (verificabile in laboratorio), l’esperienza clinica riporta scarsa cross reattività: combinazioni riportate sono tra Noce/nocciola/noce brasiliana; Noce/Cocco; Nocciola/Cocco; Arachide/Mandorla;Pistacchio/Anacardio. Negli USA l’ ARACHIDE risulta essere la causa più frequente di shock anafilattico da alimenti . NB*** In caso di allergia a questo gruppo di allergeni leggere attentamente le etichette (rischio di contaminazione occulta)!!!! ► PROTEASI: l’allergia primaria al Kiwi (che come avrete notato possiende molte famiglie di allergeni) dipende da una proteina ad attività enzimatica (proteasi) chiamata Actinidina. Questa proteina ha una potenziale cross reattività con proteasi del Fico (ficina), della Papaia (papaina), dell’Ananas (bromelina) e con il lattice di una pianta ornamentale (Ficus Benjamin). La polvere del lattice disperso dalle foglie di Ficus B. (che spesso orna sale e case) può essere responsabile anche di allergia respiratoria. Reazioni allergiche al Kiwi in assenza di positività per betulla e pesca (profiline e LTP del Kiwi) e per lattice di gomma (Hevb5 Hev b6) indicherà la corretta diagnosi. ►ALLERGIA AD AMARILLYDACEE (AGLIO, CIPOLLA, SCALOGNO, PORRO) dipendono dalla sensibilizzazione al loro allergene maggiore: enzima allil-liasi. Si tratta di una proteina comune all’intero gruppo. L’esperienza clinica individua soggetti che non tollerano l’intero gruppo e soggetti sensibili a singole verdure di questo gruppo. ►ALIMENTI CORRELATI ALLA ALLERGIA AL LATTICE DI GOMMA (Hev b5 Hev b6) Si tratta di alimenti tropicali AVOCADO, PAPAYA, ANANAS, MANGO, KIWI Nonchè di CASTAGNA, ALBICOCCA, ARANCIO, MANDORLA, MELA, MELONE, PASSIFLORA, PATATA, PERA, PESCA, POMODORO, UVA Hev 1, 2, 11 rappresentano invece la componente con maggior rischio di allergia da contatto con lattice di gomma: rischio in sala operatoria e/o dal dentista o ginecologo!) Questi soggetti devono essere preavvisati della vostra allergia! Hev b 7 rappresenta un “pan allergene”: enzima calcium binding proteins. Hev b 8: profilina del lattice cross reattivo con altre profiline: bet v2, Phl. p 12…): NON rappresenta un rischio di reazioni allergiche. ►ACARI e CROSTACEI, LUMACHE, ANISAKIS (parassita del pesce) Anis 1 Helix ) (Tropomiosine , Pen 1, Pen 2, 3 Si tratta di pan allergeni nel senso che la loro cross reattività è significativa a causa della omologie di queste tropomiosine. La diagnostica ISAC oggi le può scoprire. Possono sensibilizzare e produrre reazioni alla ingestione di cibo sensibilizzando i pazienti verso le loro PROTEINE MUSCOLARI La sensibilizzazione per Anisakis (incostantemente riscontrabile nelle carni dei pesci, soprattutto se mal eviscerati e poco cotti o mangiati crudi) può indurre il sospetto di allergia al pesce, quando invece si tratta di allergia ad un loro parassita. Tra i pazienti allergici ad acari (rinitici ed asmatici) c’è quindi un gruppo potenzialmente reattivo anche severamente ai cibi sopra elencati (circa il 10%) (in particolare crostacei e lumache). Appunti preparati per Voi dal Dottor Raffaello Adami 4