Provincia 31
L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014
La banda delle slot fa razzia al laghetto
Pontirolo, sei banditi al bar Arcadia per ripulire le macchinette: via oltre quattromila euro
Ripresi dalle telecamere hanno tagliato la rete metallica e rotto la vetrata a colpi di mazza
Pontirolo
FABRIZIO BOSCHI
Le telecamere di videosorveglianza li riprendono mentre
assaltano il bar del laghetto Arcadia di Pontirolo portandosi
via oltre 4 mila euro contenuti
nei cassetti di alcune slot machine e infine fuggono tutti su una
sola auto. Sono in sei malviventi
che l’altra notte hanno preso di
mira l’area della «Pesca sportiva
Arcadia» in via Fornasotto, dove
oltre al negozio di articoli per la
pesca è presente anche un barristorante.
I sei sono entrati in azione
alle 2,30 ma già un’ora prima
avevano fatto alcune prove per
vedere quanto tempo avrebbero
impiegato il vigilante i gestori
per arrivare sul posto dopo il
funzionamento del sistema d’allarme. Misurando i tempi, i malfattori hanno così agito, sicuri
di farcela come poi accaduto.
ferriata della porta d’ingresso.
L’auto parte ma il gancio si spezza ed è allora che due dei sei
individui iniziano a usare delle
mazze per scardinare il cancello
in ferro. Riescono parzialmente
decidendo poi di tranciare il
grosso lucchetto che blocca le
due ante del pesante cancello.
A colpi di mazza
Eliminato il primo ostacolo ab-
Il gestore è riuscito
a vedere l’auto
dei malviventi
che si allontanava
Azione ripresa dalle telecamere
In pochi minuti
svuotati gli otto
apparecchi nel locale
in via Fornasotto
Per accedere alla zona hanno
tagliato la rete metallica di recinzione vicina al cancello d’entrata. Si sono creati lo spazio
sufficiente per entrare nell’area
con una Fiat Bravo, poi risultata
rubata a Osio Sotto. Con il veicolo hanno percorso lo scivolo che
porta al laghetto e al posto di
ristoro. Le immagini documentano tutta la sequenza, con la
banda dei sei incappucciati che
aggancia con un filo di ferro il
gancio traino del veicolo all’in-
battono sempre con le mazze il
vetro inferiore della porta ed
entrano nel locale.
È poi possibile vedere nuovamente i sei quando portano sotto il porticato le cassette contenenti i soldi, non quelle con gli
incassi (svuotati poche ore prima dai gestori) ma quelle che
regolano la distribuzione delle
vincite dalle otto slot machine.
Da un’altra angolazione le telecamere riprendono poi il mo-
mento in cui cinque componenti della banda scappano a piedi,
richiamati però dal complice
alla guida della Bravo. A quel
punto tutti salgono in macchina, anche due di loro, che tolto
il pianale del portellone si accomodano nel baule. Poi il buio.
L’auto prosegue lungo la stradina sterrata lunga duecento metri che costeggia il laghetto artificiale, poi viene abbandonata
in prossimità dell’uscita. I sei
escono e corrono verso la strada
provinciale Francesca dove ad
attenderli c’è un complice con
un altro veicolo.
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Avvistati dal gestore
A notare la scena il gestore giunto pochi attimi dopo sul posto,
il tempo per vedere l’auto percorrere la stradina accanto al
laghetto. Sul posto, oltre al vigilante, sono arrivate anche tre
pattuglie dei carabinieri che
hanno subito perlustrato la zona alla ricerca della banda, la
stessa che molto probabilmente
ha rubato sempre l’altra notte
allo stesso proprietario della
Bravo, a Osio Sotto, una Daewoo
Matiz.
Un’operazione pianificata
questa volta nei tempi di azione
quella dei sei malviventi che già
altre quattro volte, lo scorso mese di settembre, avevano tentato
di rubare al centro sportivo Arcadia, rinunciando però per il
pronto intervento della vigilanza del Gsi di Treviglio. 1
1
Il filmato del colpo
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tate dalla Comunità europea
che ha fornito le linee guida per
valorizzare al meglio le regioni.
L’Europa ha riconosciuto l’impegno della Regione Lombardia e ha inserito il progetto
nella lista dei migliori otto piani di valorizzazione di altrettante aree europee.
Il progetto, che coinvolge 45
Comuni della provincia di Bergamo e di Lecco, è stato ideato
nel 2011, si è concluso nel 2014
e verrà approvato in Consiglio
regionale il prossimo mese.
La visita al rifugio Curò
«Per valorizzare le valli alpine»
«Il Piano – commenta Maurizio Federici, dirigente della
Direzione generale territorio
– è organizzato secondo obiettivi e azioni e punta a valorizzare le valli alpine grazie alle
ricchezze enogastronomiche,
la formazione degli operatori
e dei cittadini e la riqualifica
di alcuni edifici, che dovranno
rispettare canoni di sostenibilità ambientale».
Il Piano è stato redatto negli
anni seguendo le direttive det-
Il documento regionale è diventato così un modello per gli
altri Stati e ieri una delegazione di tecnici tedeschi e svedesi
ha voluto studiare il piano per
cercare di cogliere i punti di
forza e applicarli alle loro regioni di appartenenza.
«È stato un ottimo scambio
di esperienze – continua il dirigente – che sicuramente migliorerà la nostra visione e anche la loro. Intorno al tavolo
siamo riusciti a condividere
esperienze che ci consentiranno di arricchire ancora più la
nostra proposta». Ieri i tecnici
hanno fatto inoltre visita al
rifugio Curò di Valbondione,
inaugurato da poco dopo la
ristrutturazione da un milione
1. La banda, ripresa dalle
telecamere, scende dall’auto e
raggiunge il locale di Pontirolo; 2. I danni alle inferriate
della porta d’ingresso del bar
del laghetto Arcadia; 3. La
refurtiva viene caricata nel
bagagliaio della Fiat Bravo
vecchio modello rubata a Osio
Sotto; 4. Il bar del laghetto di
pesca sportiva: sul posto sono
giunti i carabinieri FOTO CESNI
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Piano delle Alpi
Visita al modello
della Lombardia
Una delegazione di tecnici
provenienti dalla Germania e dalla
Svezia ha fatto visita ieri alla sede
bergamasca della Regione Lombardia
per conoscere e studiare il Piano territoriale regionale d’area Valli alpine,
uno strumento di programmazione
per lo sviluppo di alcuni ambiti territoriali, come la competitività regionale e il riequilibrio del territorio.
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Rame, tentano furto
In tre patteggiano
recinzione e ha subito dato
l’allarme ai carabinieri, tanto
Hanno cercato di mettere a segno un
che sul posto sono intervenute
furto di rame all’interno di una ditta
pattuglie provenienti dalle staormai dismessa a Costa Volpino, ma
zioni di Costa Volpino, Lovere,
non avevano fatto i conti con la possiSovere e Pisogne. Ai militari è
bilità di essere visti scavalcare la
bastato un controllo dentro la
recinzione per entrare. Cosa che li ha
ditta, per scoprire all’interno,
fatti arrestare per furto aggravato.
nascosti dietro un camino di
È stato così che, segnalati da un aerazione, i tre uomini: con sé
passante ai carabinieri, in ma- avevano due passamontagna e
nette sono finiti M. B., 42 anni diversi arnesi da scasso, e avedi Pisogne (Brescia), A. F., 28 vano già iniziato a tagliare cavi
anni di Costa Volpino e F. B., 31 di rame da asportare. Il danno
anni, di Pisogne. Ieri
stimato dal propriemattina i tre, assistitario dell’attività orti dall’avvocato MarOtto mesi mai dismessa si aggita Vavassori, sono
a quanto
e 200 euro rerebbe,
stati processati per
emerso da una prima
direttissima con l’acdi multa. verifica, intorno ai
cusa di furto pluriagScoperti
da 500 euro.
gravato.
Costa Volpino
Le delegazioni ieri al rifugio Curò di Valbondione
Da Germania e
Svezia nella sede
bergamasca
della Regione
di euro, finanziata a metà da
Regione Lombardia e dal Cai.
L’edificio, insieme all’Ostello
del Cai di Barbellino, rappresenta un esempio di integrazione fra un turismo diffuso ed
eco-sostenibile.
«Il rifugio – conclude Maurizio Federici – è solo un modello. Per ora non abbiamo sviluppato progetti su determinate aree. Il nostro scopo infatti
è quello di fornire le linee guida affinché i Comuni possano
progettare al meglio gli interventi che consentano di valorizzare il proprio territorio». 1
Laura Arrighetti
un passante
Visti scavalcare
Secondo quanto ricostruito dai
militari, i tre sono entrati in
azione nella tarda serata di
martedì in via Leonardo Da
Vinci a Costa Volpino, prendendo di mira la sede della
ditta Adorkem Tecnology, oggi
dismessa, e puntando a impossessarsi di cavi di rame prendendoli dall’interno della
struttura.
Il loro agire non è però passato inosservato. Un passante
li ha però notati scavalcare la
Direttissima
Arrestati tutti per
furto aggravato, ieri mattina i
tre sono stati processati per
direttissima. Davanti al giudice hanno ammesso la loro responsabilità, e gli arresti sono
stati tutti convalidati senza applicazione di misure cautelari.
I tre hanno quindi scelto di
patteggiare la pena: otto mesi
di reclusione e 200 euro di
multa ciascuno, con il beneficio della sospensione condizionale della pena. 1
T. T.
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