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Servizi di Ingegneria Integrata
via C. Cattaneo, 24 - 23900 Lecco
0341 287386
0341 371166
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doc. I090010-0
ALER – Lecco, via Toti
Progetto esecutivo – Impianti Elettrici e Speciali
Capitolato tecnico
ALER Lecco
Via Giusti, 12
23900 Lecco
E' vietata la riproduzione di questo documento senza l'autorizzazione scritta del progettista
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Dicembre 2008
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Livello progettuale
Esecutivo
Impianto
ALER – Lecco, via Toti
Impianti Elettrici e Speciali
Descrizione
Capitolato tecnico
Committente
ALER Lecco
Via Giusti, 12
23900 Lecco
Dicembre 2008
Data
0
Dic. 08 Emissione
Agg.
data
Scala
--
n° pag.
24
Ing. D.Valsecchi Ing. D.Valsecchi Ing. D.Valsecchi
Descrizione
dimensioni
A4
redatto
commessa
I09
n° archivio
0010
verificato
approvato
nome file
I091010_0
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INDICE
1.
PREMESSA
4
1.1
GENERALITÀ
5
1.2
OGGETTO
5
1.3
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO
6
1.4
ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE
8
1.5
DOCUMENTAZIONE PROGETTUALE
9
2.
IMPIANTO ELETTRICO
10
2.1
ARCHITETTURA DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
10
2.2
QUADRO GENERALE
11
2.3
IMPIANTI PREVISTI
12
2.4
INDICAZIONI GENERALI VALIDE PER TUTTI GLI IMPIANTI
13
2.5
IMPIANTO DI FORZA MOTRICE MONOFASE (civile)
13
2.6
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
13
2.6.1
Corpi illuminanti
14
2.7
UTENZE DEI LOCALI BAGNO
14
2.8
IMPIANTO DI MESSA A TERRA E COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI
14
2.9
IMPIANTO TELEFONICO
15
2.10 IMPIANTO CITOFONICO
16
2.11 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE TV
17
3.
MATERIALI
19
3.1
INTERRUTTORI
19
3.2
CAVI E PERCORSI CAVI
19
3.3
4.
3.2.1
Unità con destinazione residenziale
20
3.2.2
Locali tecnici
20
3.2.3
Impianti elettrici all’esterno
21
3.2.4
Quadri elettrici
21
PRESE E APPARECCHI DI COMANDO DI TIPO CIVILE
DISPOSIZIONI FINALI
21
23
4.1
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
23
4.2
ULTERIORI OBBLIGHI DELL’INSTALLATORE
23
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1.
PREMESSA
La presente relazione tecnica fa parte del progetto esecutivo degli impianti elettrici e
speciali del complesso degli appartamenti di via Toti in Lecco ed illustra le caratteristiche
principali dell’impianto elettrico e dei suoi sotto componenti, garantendone la rispondenza ai
requisiti richiesti dalle vigenti legislazioni e normative del settore.
La redazione del progetto è stata eseguita in accordo e sulla base delle disposizioni
prescritte dal decreto ministeriale n° 37/08 in materia di installazione, trasformazione e
ampliamento degli impianti di cui all'Art. 1 , comma 2 lettera a) e b)
In particolare, si fa riferimento a:
•
impianti di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno degli edifici a
partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore;
•
impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di protezione da
scariche atmosferiche.
La descrizione più specifica dell'intervento è riportata nel seguente capitolo denominato
"oggetto".
L'impostazione progettuale viene condotta con riferimento alla norma CEI 0-2, ovvero
prende spunto dalle prestazioni che l'impianto deve fornire nelle condizioni ambientali e di
funzionamento assegnate. In seguito alla raccolta dei dati, alla classificazione dei carichi e
dei luoghi, alla definizione dello schema elettrico e dei suoi ausiliari, sono state definite le
principali caratteristiche dei componenti in conformità alla regola d'arte.
Le indicazioni progettuali riportate nel seguito sono conformi alle norme CEI, ma non
rappresentano le uniche soluzioni possibili.
Per quanto non espressamente richiamato nel testo devono intendersi valide le norme CEI,
con particolare riferimento alla CEI 64-8.
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1.1
GENERALITÀ
Tutti i componenti elettrici utilizzati devono essere preferibilmente muniti di marchio IMQ o
di altro marchio di conformità alle norme di uno dei paesi della Comunità Economica
Europea (Legge 18.10.77 n. 791 – Decreto 37/08).
In assenza di marchio, di attestato o di una relazione di conformità rilasciata da un
organismo autorizzato, ai sensi dell’articolo 7 della Legge 791/77, i componenti elettrici
devono essere dichiarati conformi alle rispettive norme dal costruttore.
Si precisa che l’attestato di conformità alla norma si riferisce ad un campione mentre il
marchio riguarda anche la produzione.
1.2
OGGETTO
L'oggetto della presente Relazione Tecnica è l'impianto elettrico di Forza Motrice, di
Illuminazione (normale + emergenza) e degli impianti speciali degli appartamenti del
complesso residenziale di via Toti in Lecco, che devono essere realizzati in ottemperanza
alle vigenti normative e leggi in materia, di sicurezza degli impianti.
La descrizione riportata nel seguito è valida per ogni appartamento, essendo analoghe le
caratteristiche dell’impianto elettrico di ognuno di essi.
La presente Relazione Tecnica descrive la filosofia progettuale e i criteri di scelta
dell'impianto elettrico e delle apparecchiature di protezione e di ausilio previste per la
corretta funzionalità dello stesso, nonché le caratteristiche specifiche delle stesse.
La pertinenza del progetto è relativa alla rete di distribuzione interna degli impianti sopra
citati, a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore,
comprendente:
•
il quadro sottocontatore;
•
il quadro di distribuzione generale (centralino d’appartamento);
•
le apparecchiature di protezione elettrica;
•
i cavi di distribuzione;
•
gli organi di manovra;
•
il circuito di forza motrice (FM);
•
il circuito prese;
•
i corpi illuminanti ;
•
le strutture per la posa e la protezione meccanica degli apparecchi sopra citati;
•
gli impianti ausiliari (impianto TV, Impianto telefonico, impianto videocitofonico, impianto
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di allarme/antintrusione ecc.).
La scelta e le caratteristiche dei componenti degli impianti sopra citati sono individuate
anche in relazione alla struttura e alle destinazioni d'uso assegnate alle differenti zone
facenti parte dello stabile in oggetto.
1.3
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO
Norme CEI
•
CEI 20-14
cavi isolati con polivinilcloruro per tensioni nominali da 1 kV a 3 kV
•
CEI 20-20
cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore
a 450/750V
•
CEI 20-22/2
prove d’incendio su cavi elettrici
•
CEI 20-35
prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco
•
CEI 20-37/2
prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici e dei
materiali dei cavi
•
CEI EN 60898
(CEI 23-3)
interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per
impianti domestici e similari
•
CEI 23-51
prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare
•
CEI 64-8
impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000
V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
•
CEI 64-12
guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso
residenziale e terziario
•
CEI 64-50
edilizia residenziale; guida per l’integrazione nell’edificio degli
impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici
L’elenco delle norme CEI qui riportate non ha carattere esaustivo. Sono state indicate,
infatti, solamente le principali e più generali norme applicabili al caso in oggetto.
Resta inteso che nell’ambito della progettazione sono state osservate tutte le norme
direttamente applicabili. Analogamente in fase di realizzazione dell’impianto dovranno
essere osservate tutte le norme applicabili, al fine di conseguire l'obiettivo di una perfetta
esecuzione “a regola d’arte”.
Legislazione generale
•
•
D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
Legge 1 marzo 1968, n. 186, disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici;
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•
•
•
•
Legge 18 ottobre 1977, n. 791, attuazione della Direttiva Cee n. 72/73 relativa alle
garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere
utilizzato entro alcuni limiti di tensione;
Legge 23 dicembre 1978, n. 833, Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale;
Legge 7 dicembre 1984, n. 818, Nulla Osta Provvisorio per le attivita' soggette ai
controlli di prevenzione incendi;
Legge 30 dicembre 1991, n. 428, istituzione di elenchi di professionisti abilitati
all'effettuazione di servizi di omologazione e di verifiche periodiche, ai fini della
sicurezza, di apparecchi, macchine, impianti e attrezzature.
Norme per la sicurezza degli impianti
•
Decreto Del Presidente Del Consiglio Dei Ministri del 31.03.1989 ;
•
D. n.37 del 22 gennaio 2008;
•
D.M. 20 febbraio 1992;
•
D.M. 22 aprile 1992;
•
Circolare n. 3209C, 21 maggio 1990;
•
Lettera Circolare del 29 agosto 1990 - prot. 278712;
•
Lettera Circolare del 13 novembre 1990 - prot. 280065;
•
Circolare n. 3239/C, 22 marzo 1991;
•
Circolare n. 3253/C, 10 settembre 1991;
•
Decreto 20.02.1992 del Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato ;
•
Circolare n. 3282/C, 30 aprile 1992.
Settore Edilizia abitativa
•
D.M. 16 maggio 1987 n. 246 Min. Industria.
La tipologia degli impianti oggetto del presente progetto deve essere conforme ai disposti di
cui alle leggi e disposizioni sopra elencate nonché alle eventuali leggi, regolamenti e
normative, che abbiano avuto pubblicazione successiva alle stesse.
Con particolare riferimento agli impianti elettrici, i requisiti fondamentali, dal punto di vista
tecnico ed antinfortunistico, sono riassumibili nei seguenti aspetti:
•
la protezione delle condutture contro il sovraccarico ed il corto circuito;
•
la protezione delle cose e delle persone contro gli incendi causati da guasti elettrici;
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•
la protezione delle persone contro i rischi dell'elettrocuzione (contatti diretti ed indiretti).
Inoltre, devono essere posti come obiettivi da perseguire attraverso una progettazione e
posa in opera mirata, i seguenti requisiti:
•
affidabilità;
•
continuità del servizio;
•
sicurezza;
•
economicità.
•
L'affidabilità dell'impianto, ovvero la capacità nel tempo di svolgere le sue funzioni, deve
essere ricondotta all'affidabilità di ogni singolo componente.
L'utilizzo di componenti di elevata qualità e correttamente dimensionati rispetto
all'intensità delle grandezze nominali che li sollecitano sono le condizioni essenziali per
garantire l'affidabilità dell'intero impianto.
Un altro dei requisiti particolarmente importanti, è il conseguimento di un'elevata
continuità del servizio ottenuta, oltre che con le condizioni sopra citate, anche
attraverso la capacità dell'impianto di isolare e di mettere fuori servizio le sole parti
eventualmente interessate da un prevedibile guasto.
•
La sicurezza è un aspetto che non può non essere considerato nella progettazione e
nella realizzazione di un impianto elettrico.
Il termine sicurezza deve essere inteso come la capacità dell'impianto di discriminare le
condizioni di funzionamento anomalo che potrebbero arrecare danno alle persone e alle
cose, ma anche sicurezza intrinseca delle apparecchiature elettriche che sono
accessibili alle persone, nel senso che non devono creare situazioni di pericolo nel loro
utilizzo.
•
Da ultimo deve essere considerato anche l'aspetto di economicità dell'impianto elettrico.
A questo aspetto, non si vuole dare un carattere assoluto, ma deve essere inteso come
una delle possibili scelte a disposizione del progettista e dell'installatore tra la
componentistica disponibile, alla condizione di avere comunque garantiti i livelli di
sicurezza e di affidabilità adeguati.
1.4
ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Ai fini della eliminazione delle barriere architettoniche occorre ubicare in posizione comoda
per il portatore di handicap gli interruttori, i campanelli, i pulsanti di comando, le prese ed il
citofono, rispettando le indicazioni nel seguito riportate come previsto da: Legge 09.01.89 n.
13 - DM 14.06.89 n. 236 - Circolare 22.06.89 n. 1669/UL.
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Tali apparecchiature devono essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa
visibilità ed essere protette dal danneggiamento per urto: nelle scale e nei corridoi i
dispositivi di comando devono essere visibili anche al buio (luminosi) ed essere previsti ad
ogni pianerottolo.
Tali norme speciali per l’eliminazione delle barriere architettoniche devono essere applicate:
•
•
•
negli spazi esterni, almeno lungo un percorso agevolmente fruibile da parte di persone
con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali;
nelle parti comuni dei condomini, ad esempio: scale, pianerottoli, sale riunioni, porticati,
ecc.
nel 5% degli alloggi previsti negli interventi di edilizia residenziale convenzionata, con un
minimo di una unità immobiliare per intervento.
La posizione di installazione delle differenti apparecchiature dell’impianto elettrico sono
state riportate sul disegno allegato alla documentazione di progetto, su cui sono riportate le
quote di installazione prescritte dalla norma CEI 64-50.
1.5
DOCUMENTAZIONE PROGETTUALE
Oltre al presente capitolato tecnico, la fornitura e la posa dell’impianto elettrico in oggetto
dovrà fare riferimento alle seguenti tavole progettuali:
Impianti Elettrici e Speciali - Distributivo piani terra e primo
I121001
Impianti Elettrici e Speciali - Distributivo piani secondo e terzo
I121002
Impianti Elettrici e Speciali - Distributivo piano interrato
I121003
Impianti Elettrici e Speciali - Distributivo impianti esterni
I121004
Schemi unifilari quadri elettrici
I121005
Schemi generali dei quadri elettrici
I121006
Impianti Elettrici e Speciali - Particolari di installazione
I121007
Planimetria della rete di terra
I121008
Protezione contro i fulmini - Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione
I121009
Relazione di verifica del coordinamento delle protezioni
I121010
Capitolato tecnico
I121011
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2. IMPIANTO ELETTRICO
2.1
ARCHITETTURA DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
Per l’edificio in questione sono stati considerati distinti appartamenti, alimentati ognuno da
un proprio contatore.
Ciascun appartamento è previsto alimentato attraverso un quadro “sottocontatore” (che a
sua volta si deriva direttamente dal contatore monofase in bassa tensione del fornitore
esterno di energia (ENEL)); tale sottocontatore alimenta il quadro di appartamento, dal
quale sono poi derivate le utenze elettriche dell’appartamento.
La potenza installata è pari a 3 kW.
La distribuzione dell'energia elettrica nelle differenti aree dell’abitazione in oggetto deve
essere eseguita secondo una direttrice, derivate dal suddetto quadro sottocontatore, che
alimenta il centralino d’appartamento dove le singole alimentazioni devono essere
ulteriormente differenziate e smistate in:
•
•
•
circuiti di forza motrice (prese) di tipo civile terminati con prese normalmente incassate a
parete, protette a monte da un interruttore magnetotermico differenziale dedicato;
circuiti di illuminazione (normale e di emergenza) comprendenti i dispositivi di comando
ed i corpi illuminanti protetti da un adeguato interruttore magnetotermico differenziale;
impianti ausiliari e speciali derivati da un’apposita partenza per ogni impianto
(videocitofono, impianto antintrusione);
Il quadro generale comprende oltre alle protezioni magnetotermiche delle linee derivate (30
mA) per la protezione dai contatti indiretti di tutte le utenze derivate, un interruttore generale
a monte delle stesse di tipo differenziale ad elevata sensibilità (30 ma), con funzione di
protezione e sezionamento generale.
I parametri elettrici di alimentazione dei suddetti circuiti sono i seguenti :
•
forza motrice monofase 230 V - 50 Hz;
•
illuminazione normale 230 V - 50 Hz ;
•
illuminazione di emergenza 230 V - 50 Hz ;
•
alimentazione impianti ausiliari 230V - 50 Hz ;
I criteri di base in funzione dei quali vengono individuati gli elementi costituenti l'impianto
elettrico sono principalmente dipendenti dalle destinazioni d'uso delle aree a cui gli stessi
devono essere assegnati.
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Si evidenzia la scelta di utilizzare una protezione differenziale ad elevata sensibilità (30 mA)
da cui sono derivate singole protezioni magnetotermiche per i vari circuiti
dell’appartamento; in questo modo si garantisce un’elevata selettività in caso di anomalie
nell’impianto, garantendo disponibilità di servizio, anche a seguito di un guasto o di un
intervento su un singolo impianto.
La linea che alimenta il quadro generale delle utenze a partire dal relativo quadro
sottocontatore, deve essere posata in una tubazione dedicata senza soluzione di continuità,
da realizzarsi con percorso completamente protetto ed inaccessibile. Per l’alimentazione
dell’appartamento, il “quadro sotto contatore” deve essere costituito da un adeguato
interruttore automatico magnetotermico differenziale impostato a 300 mA per la protezione
del tratto di cavo in esame, garantendo selettività con le protezioni magnetotermichedifferenziali installate nel centralino d’appartamento.
Il quadro generale di appartamento prevedere un elemento scaricatore all’ingresso, a valle
del quale devono essere derivate le alimentazioni dei circuiti attraverso singole protezioni.
L’elemento differenziale funge anche come apparecchiatura di ausilio per la protezione dai
contatti diretti (norma CEI 64-8) di tutti i circuiti derivati a valle, oltre che essere adibito alla
protezione dai contatti indiretti ed al sezionamento generale dell’impianto.
Ciò consente la possibilità di operare un sezionamento tra le apparecchiature del quadro di
distribuzione e le singole utenze nonché le relative dorsali di alimentazione.
La configurazione del quadro generale e degli ulteriori quadri derivati è riportata nei disegni
progettuali allegati alla presente Relazione Tecnica, ai quali l’installatore deve fare
riferimento.
2.2
QUADRO GENERALE
Il quadro elettrico generale deve essere suddiviso nelle seguenti principali sezioni: forza
motrice, illuminazione, ausiliari.
La struttura e dislocazione dei pannelli di cui è composto, deve consentire agevoli
operazioni di manutenzione ed ispezione alle diverse apparecchiature e parti elettriche.
I collegamenti interni al quadro sono eseguiti con cavo flessibile del tipo N07V-K.
Il quadro si compone di un pannello in cui si trovano gli interruttori automatici, gli strumenti
di misura (se previsti), gli scaricatori.
Le canaline per il contenimento dei cablaggi interni del quadro stesso, devono essere
autoestinguenti, non emettere gas tossici ed alogeni.
Gli interruttori devono essere identificati da apposite sigle alfanumeriche o da scritte
indicanti il circuito a cui sono riferiti.
Le morsettiere devono essere provviste di porta cartellino, su cui indicare i numeri dei
circuiti.
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All'interno del quadro, con strisce adesive colorate, o cartellini in grafoplast, con lettere F, N,
PE, od altro sistema, deve essere possibile riconoscere sui cavi le fasi e seguirne tutto il
percorso. Anche i conduttori che fanno capo alle morsettiere, bobine, interruttori, ecc.
devono essere contrassegnati da indicazioni che troveranno riscontro sugli schemi di
cablaggio e topografici che il costruttore del quadro deve fornire.
Il quadro deve essere realizzato secondo la norma CEI 23-51 ed i paragrafi da essa
derivati.
Gli interruttori automatici devono essere tutti con protezione magnetotermica e potere di
interruzione superiore alla massima corrente di corto circuito a valle.
Le morsettiere devono essere componibili con morsetti in melanina, comunque adatte per il
fissaggio su regolo DIN.
I morsetti di potenza devono essere di una sezione superiore a quelle dei cavi in partenza.
Tutti i morsetti per i circuiti ausiliari di comando ed allarme devono essere non inferiori a 2,5
mm².
Il quadro deve essere dotato di una sbarra per la messa a terra.
Il collegamento alla stessa deve essere tale da assicurare la messa a terra di ogni parte
metallica del quadro, anche nel caso di quadro realizzato in più parti.
In ogni caso il quadro deve essere chiuso in modo da evitare la possibilità di apertura da
parte di non autorizzati e la possibilità di penetrazioni di corpi estranei ; deve essere
disposto nelle zone riportate sui disegni distributivi in modo da essere facilmente
accessibile ma protetto contro le manovre e/o manomissioni da parte di persone non
autorizzate.
Il quadro deve avere un grado di protezione non inferiore di IP 40.
2.3
IMPIANTI PREVISTI
Gli impianti previsti sono i seguenti:
a)
Impianto di Forza Motrice Monofase (circuiti prese civili)
b)
Impianto di Illuminazione (circuito luci)
c)
Impianto di messa a terra
d)
Impianto telefonico
e)
Impianto videocitofonico
Le caratteristiche e le prescrizioni di fornitura dei suddetti impianti sono riportate nei capitoli
successivi.
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2.4
INDICAZIONI GENERALI VALIDE PER TUTTI GLI IMPIANTI
L’installatore deve realizzare a propria cura e spese tutte le forometrie verticali ed
orizzontali necessarie per la posa in opera degli impianti così come previsti nel progetto.
Risulta inoltre compito ed onere dell’Installatore la chiusura e la sigillatura di tali forometrie
per il ripristino dell’integrità e del decoro degli ambienti.
Per la posa delle condutture all’interno di locali di minore importanza o negli ambienti al
rustico (intercapedine, garage, ecc.), dove la posa sottotraccia potrebbe comportare
interventi pesanti è ammessa la posa esterna in tubazioni chiuse in PVC pesante con
raccordi e scatole con grado di protezione non inferiore a IP 54. La posa delle condutture
deve essere realizzata sottotraccia per i locali adibiti ad abitazione. Eventuali deroghe alle
presenti indicazioni dovranno comunque essere concordate e approvate dal Committente.
Le presenti indicazioni di carattere generale devono essere integrate con le prescrizioni
specifiche relative ai singoli impianti riportate nei capitoli, in caso di indicazioni di
interpretazione non chiaramente univoca, deve essere considerata, da parte dell’Installatore
la più restrittiva.
2.5
IMPIANTO DI FORZA MOTRICE MONOFASE (CIVILE)
La distribuzione dell'impianto di forza motrice monofase deve essere realizzata secondo
delle dorsali dedicate facenti capo da un lato all’interruttore di protezione del quadro di
distribuzione generale o di zona e dall’altro alle prese di tipo civile installate con posa in
scatole normalizzate da incasso a parete.
Le caratteristiche più dettagliate delle apparecchiature di tale impianti e le tipologie dei cavi
e dei sistemi di distribuzione degli stessi sono descritte nel capitolo “materiali”.
La posizione delle prese è riportata sulle planimetrie con la distribuzione degli apparati
elettrici (Lay-out apparecchiature).
Per gli alloggi al piano primo l’impianto forza motrice deve essere realizzato secondo dorsali
dedicate distinte per zone interne (zona giorno – zona notte) facenti capo al rispettivo
interruttore di protezione.
2.6
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
La distribuzione dell'impianto di illuminazione deve essere realizzata secondo dorsali
dedicate tali da far capo da un lato al rispettivo interruttore di protezione e dall'altro ai corpi
illuminanti e ai relativi agli organi di manovra per l’accensione.
I punti di accensione sono indicati nei disegni di progetto in cui sono riportati i lay-out
distributivi delle apparecchiature elettriche.
Per alcuni punti luce sono stati inoltre previsti comandi di accensione con regolazione
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continua della luminosità.
Per gli alloggi al piano primo l’impianto di illuminazone deve essere realizzato secondo
dorsali dedicate distinte per zone interne (zona giorno – zona notte) facenti capo al
rispettivo interruttore di protezione.
2.6.1
CORPI ILLUMINANTI
I corpi illuminanti delle parti comuni (sono esclusi i corpi illuminanti all’interno degli alloggi)
fanno parte integrante della fornitura e devono essere subordinati alle scelte tipologiche ed
estetiche approvate dal Committente, nel senso che i corpi illuminanti devono inserirsi in
modo armonizzato negli ambienti in oggetto.
Per i corpi illuminanti da installarsi in esterno, dovranno essere adottati corpi illuminanti con
grado di protezione min. IP 65.
L’installatore deve dimostrare la validità e la rispondenza ai requisiti di illuminamento
richiesti, per tutte le eventuali proposte avanzate, attraverso adeguati calcoli illuminotecnici
che devono essere sottoposti preventivamente all’approvazione del Direttore dei Lavori.
2.7
UTENZE DEI LOCALI BAGNO
Le utenze dei locali bagno devono essere installate con riferimento a quanto imposto dalla
CEI 64-8/7 per ciò che riguarda la suddivisione in zone del locale stesso.
A tale scopo è stata predisposta una tavola di particolari di installazione in cui sono state
evidenziate tali zone.
2.8
IMPIANTO DI MESSA A TERRA E COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI
L’impianto di messa a terra comprende l’installazione di dispersori verticali e orizzontali.
La componente verticale sarà composta da paline di lunghezza 1.5 mt , in derivazione delle
quali saranno eseguiti i collegamenti con i ferri di fondazione dei plinti in cemento armato,
se accessibili.
Tali dispersori dovranno essere possibilmente ispezionabili, sarà quindi cura dell’installatore
posarli entro pozzetti interrati in calcestruzzo o in PVC; essi dovranno essere facilmente
individuabili tramite cartello indicatore fissato in corrispondenza degli stessi.
L’installatore deve effettuare la misura della resistenza di terra dell’impianto realizzato.
Trattandosi di sistema di distribuzione "TT" di I Categoria, il valore della resistenza totale di
terra (Rt), per la protezione dei contatti indiretti, deve soddisfare la seguente condizione:
Rt ≤ 50/ld
essendo Id il valore della corrente di intervento differenziale dell'interruttore avente la
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sensibilità più bassa.
Dalla dorsale e/o dai montanti principali dell'impianto di messa a terra deve essere derivato
il nodo principale di terra costituito da una sbarra di rame.
Al nodo principale di terra, oltre ai citati conduttori di connessione all’impianto di
dispersione, devono essere connessi tutti i nuovi montanti dei conduttori di protezione (PE)
che devono essere distribuiti nell’edificio.
La connessione di tutti i conduttori al nodo equipotenziale di terra deve essere effettuata
con terminali a capocorda del tipo costruito appositamente per i collegamenti di terra fissati
alla piastra di rame attraverso bulloncini filettati.
Ogni utenza e/o apparecchiatura metallica dell’impianto elettrico e comunque tutte le grandi
masse metalliche suscettibili di assumere potenziali elettrici pericolosi rispetto al potenziale
di terra, devono essere collegati alla rete di dispersione di terra a cura dell’installatore,
come previsto dalla normativa vigente.
In particolare devono essere realizzati i collegamenti equipotenziali principali (EQP) sulle
tubazioni metalliche del gas e dell’acqua a valle dei rispettivi contatori. Tali collegamenti
dovranno essere realizzati con corda da 6 mm2, e con morsetteria e collari in materiale che
non causi fenomeni di corrosione delle tubazioni stesse.
Inoltre, devono essere realizzati collegamenti equipotenziali supplementari, di connessione
con le strutture metalliche riguardanti l'impianto idrotermosanitario seguendo le indicazioni e
prescrizioni a noma di legge per la prevenzione infortuni (e la norma CEI 64-8). All’ingresso
dei locali bagni dovranno essere realizzati; collegamenti equipotenziali supplementari
(EQS) delle tubazioni metalliche del riscaldamento e dell’impianto idrico.
Tali EQS saranno eseguiti con corda da 2,5 mm2 se posata in tubazione sottotraccia o 4
mm2 se posata direttamente sottopavimento. La morsetteria da utilizzare per i collegamenti
deve essere di materiale tale da non causare fenomeni di corrosione delle tubazioni.
Ciascun EQS deve essere poi connesso al più vicino nodo di terra.
La distribuzione del conduttore di protezione (isolato con guaina giallo/verde) deve essere
di nuova posa e realizzata secondo tutte le dorsali di alimentazione dell’edificio
precedentemente citate, ed in generale devono essere connesse alla rete di messa a terra
tutte le apparecchiature di classe I con tensione verso terra superiore a 25 V se alternata o
a 50 V se continua.
Possono non essere connessi alla rete di terra gli impianti o le apparecchiature di classe II
(doppio isolamento) e quelle di classe III (ossia quelli alimentati a bassissima tensione di
sicurezza mediante trasformatore di sicurezza).
2.9
IMPIANTO TELEFONICO
La distribuzione dell'impianto telefonico deve essere realizzata secondo linee distinte,
diramate dal punto di consegna della società telefonica. Tutto l'impianto telefonico deve
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essere posato in strutture di passaggio cavi, scatole di derivazione e terminali,
completamente separate ed isolate dal resto degli impianti.
Deve essere predisposto, a cura dell’installatore, l’allacciamento esterno alla centrale
telefonica, realizzato attraverso una tubazione interrata in PVC pesante di diametro non
inferiore a 50 mm, con pozzetti ispezionabili posti: in corrispondenza dei raccordi (curve),
ogni 25 m nei tratti rettilinei, all’inizio della tubazione sul confine (lato esterno) dell’area di
proprietà e alla fine della tubazione, in adiacenza al muro (lato esterno) dell’edificio.
L’ubicazione delle prese telefoniche all’interno degli edifici è riportata sui disegni progettuali.
2.10 IMPIANTO CITOFONICOE’ previsto un impianto citofonico con chiamataconversazione, tra l'interno dell'edificio e l’accesso principale all’edificio dall’esterno.
Le postazioni citofoniche da prevedere all’interno del complesso sono ubicate presso
ciascun alloggio.
La linea di alimentazione dell’impianto citofonico deve essere derivata da apposito
interruttore all’interno del quadro elettrico generale.
I conduttori, con le relative tubazioni, devono essere separati da tutti gli altri circuiti elettrici
dell'edificio.
L'impianto deve essere realizzato con apparecchi a componenti modulari.
Il sistema deve permettere la trasmissione full-duplex della conversazione e collegamento
fonico abilitato solo al sollevamento del ricevitore.
Tutte le apparecchiature esterne devono essere protette e comunque adeguate per
resistere agli agenti atmosferici, provviste di tettuccio antipioggia, con posa incassata con
scatole e placche componibili atte al contenimento delle pulsantiere modulari e delle
ulteriori apparecchiature necessarie.
Nel caso non sia possibile l'incasso, le pulsantiere modulari e le ulteriori apparecchiature
necessarie devono essere installate in appositi contenitori di tipo protetto.
L'alimentatore deve essere a modulo DIN, di tipo stabilizzato e autoprotetto, rispondente
alla Norma CEI 12-13 ed essere inserito in una sezione dedicata del quadro generale.
I citofoni derivati devono essere ad ingombro ridotto e adatti all'installazione a parete e a
tavolo e devono essere provvisti di pulsanti per l'apertura della porta elettrica all’ingresso.
Le caratteristiche dei diversi componenti sono le seguenti:
Posto esterno citofonico
Posto esterno colore argento composto da :
−
Placca in alluminio anodizzato argento
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−
Modulo audio colore grigio antracite (Gr)
−
Modulo cieco con frontale in alluminio anodizzato argento
Modulo audio
Dovrà essere completo di altoparlante con membrana resistente all’umidità, microfono a
condensatore e pulsante per ausiliari.
Modulo di chiamata
Modulo con pulsanti di chiamata trasparenti, illuminati tramite LED e con cartellino
portanome. La conferma di avvenuta chiamata deve essere fatta tramite un segnale
acustico sul modulo audio.
2.11 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE TV
Nell’abitazione deve essere installato l'impianto centralizzato di antenna TV. Detto impianto,
del tipo in derivazione, deve essere in grado di distribuire alle prese tutti i segnali ricevibili
nel luogo di installazione.
Devono essere previste le prese TV sulle tavole progettuali.
La linea di alimentazione dell'impianto deve essere derivata dal quadro generale ed
adeguatamente protetta con interruttore dedicato.
La colonna discendente deve essere contenuta in tubi protettivi in PVC a marchio IMQ.
La distribuzione dell’impianto TV deve essere realizzata secondo dorsali distinte dal resto
degli impianti derivate dalla relativa centralina.
La centralina di amplificazione ed equalizzazione deve essere dimensionata in modo tale
da amplificare e distribuire tutti i segnali predeterminati con rapporto segnale/rumore (S/N)
> 34 dB.
La distribuzione dei segnali deve essere prevista in modo tale da garantire, nel caso più
sfavorevole, un livello di tensione utile alla presa > 66dB per impedenza caratteristica di 75
Ω.
La centralina di amplificazione dovrà essere di tipo modulare.
L’impianto TV deve essere completo di antenna da posare sul tetto dell’edificio secondo le
indicazioni che saranno fornite dal Committente.
Le antenne (uno o più gruppi a seconda delle condizioni di ricezione) devono essere
montate possibilmente su struttura autoportante zincata a fuoco fissata alla soletta di
copertura in modo da salvaguardare il manto impermeabilizzante presente; anche
l'eventuale controventatura deve essere resistente alla corrosione.
La rete di distribuzione deve essere costituita da:
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•
cavo coassiale a basso coefficiente di invecchiamento ed alto coefficiente di
schermatura, impedenza caratteristica 75 Ω
•
derivatori di colonna preferibilmente di tipo induttivo direzionale a basse perdite
•
prese di utenza della stessa serie civile componibile prevista nel locale.
L'installazione di tutto il materiale deve essere eseguita solo da tecnici specialisti abilitati e
deve sottostare alle vigenti norme in materia.
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3. MATERIALI
Si premette che tutti i materiali impiegati devono essere rispondenti alle vigenti normative
relative agli impianti elettrici, ed in particolare, la tipologia degli impianti stessi deve essere
conforme a quanto prescritto dal DM 37/08 - "Regolamento concernente l'attuazione
dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005,
recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all'interno degli edifici", ovvero sono rispondenti ai requisiti prescritti dalle norme CEI.
Dove non diversamente prescritto le principali caratteristiche dei materiali che devono
essere impiegati sono nel seguito riportate.
3.1
INTERRUTTORI
Devono essere impiegati interruttori automatici scatolati o modulari dimensionati in base
alle considerazioni esposte nei precedenti capitolo 3, aventi caratteristica di intervento
adeguata alla conduttura a valle protetta.
La protezione differenziale (salvavita) deve essere rispondente alle norme di riferimento
CEI 23-18 e alle prescrizioni di impiego, come mezzo ausiliario per la protezione dai contatti
diretti e indiretti, della norma CEI 64-8.
Il meccanismo di sgancio differenziale deve essere di tipo diretto senza fonti di energia
ausiliaria e pertanto questi apparecchi devono essere classificati "a sicurezza incondizionata" (norme CEI 23-16). Devono essere muniti di tasto di prova e di una leva di riarmo che, in
funzione della posizione assunta, segnali l'avvenuto intervento differenziale.
Tali interruttori differenziali devono essere insensibili alle sovratensioni transitorie causate
sia da perturbazioni di origine atmosferica sia da picchi di tensione dovuti ad autoinduzione
che si generano in rete in occasione di manovre.
Il potere di interruzione degli interruttori deve essere superiore alla massima corrente di
corto-circuito calcolata nell'impianto in funzione del valore dichiarato dal fornitore
dell’energia nel punto di consegna, e comunque non deve essere inferiore a 4,5 kA.
3.2
CAVI E PERCORSI CAVI
I percorsi cavi realizzati in canali o passerelle (canaline) devono essere conformi
rispettivamente alle seguenti norme :
•
se metallici
→
CEI 30-31 ;
•
se di materiale isolante
→
CEI 30-32 ;
mentre, le caratteristiche degli stessi e dei cavi in relazione all’ambiente di posa sono
riportati nei paragrafi successivi.
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3.2.1
UNITÀ CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE
I cavi devono essere posati in tubazione protettiva di PVC pesante (dove con "pesante" si
intende il tipo "medio" citato nella norma CEI 23-28) recanti il contrassegno del Marchio
Italiano di Qualità (IMQ), di tipo flessibile in quanto normalmente posati sotto traccia e rigido
se posati a vista, con diametro interno almeno 1,3 volte maggiore al fascio di conduttori
contenuti, con un minimo funzionale di 16 mm.
I cavidotti dovranno essere di colore differente in base al tipo di impianto ai quali saranno
destinati.
Colorazioni consigliate dalla CEI – EN 50086:
Nero
Linee FM e distribuzione
Verde
Linee telefoniche e di segnale
Bianco
Linee FM e coassiali per computers
Azzurro
Linee Citofoniche
Blu
Linee TV
I cavi da installare in tali tubazioni devono essere unipolari, flessibili, di tipo armonizzato
N07V-K o equivalente. Per i circuiti ausiliari, come campanelli, citofoni sono ammessi cavi
di tipo N05 V-K o equivalente.
Tutti i cavi devono essere in rame e contraddistinti dai colori prescritti dalle tabelle CEIUNEL 00722; in particolare il neutro deve essere di colore "blu chiaro" e il conduttore di
protezione del bicolore "giallo-verde".
Per le fasi è da preferire un colore scuro (marrone, grigio e nero).
3.2.2
LOCALI TECNICI
I cavi devono essere posati in tubazione protettiva di PVC pesante (dove con "pesante" si
intende il tipo "medio" citato nella norma CEI 23-28) recanti il contrassegno del Marchio
Italiano di Qualità (IMQ), di tipo rigido se posati a vista o flessibile se sotto traccia (quando
specificamente previsto), con diametro interno almeno 1,3 volte maggiore al fascio di
conduttori contenuti, con un minimo funzionale di 10 mm. Devono inoltre essere previste
scatole di derivazione ispezionabili, in ogni intersezione e in ogni punto di diramazione.
I cavi per posa in tubazione completamente chiusa sono ammessi senza guaina e unipolari
di tipo N07G9-K o equivalenti se all’interno. Nei casi di infilaggi lunghi o in percorsi
parzialmente esposti o difficoltosi o all’esterno, devono essere utilizzati cavi con guaina
antiabrasiva (qualità Ky o Rz), di tipo N1 VV-K, FROR, FR2OR, FG7OR.
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3.2.3
IMPIANTI ELETTRICI ALL’ESTERNO
I cavi devono essere posati in tubazione protettiva di PVC pesante (dove con "pesante" si
intende il tipo "medio" citato nella norma CEI 23-28) recanti il contrassegno del Marchio
Italiano di Qualità (IMQ), di tipo rigido se posati a vista o di tipo flessibile se posati sotto
traccia (quando specificamente previsto), con diametro interno almeno 1,3 volte maggiore
al fascio di conduttori contenuti, con un minimo funzionale di 10 mm per quelli a parete e di
50 mm per quelli interrati, dove devono inoltre essere previste pozzetti ispezionabili in ogni
curva, intersezione e comunque ogni 20 m se in rettifilo.
Le tubazioni con diametro superiore a 50 mm dovranno essere a doppia parete,
esternamente corrugati e internamente lisci, con filo di traino e conformi alle norme EN
50086.
Devono essere utilizzati cavi con guaina antiabrasiva (qualità Ky o Rz), che devono
possedere i requisiti di non propagazione dell'incendio e della fiamma secondo le norme
CEI 20-22 II, CEI 20-37 I, di tipo N1 VV-K, FG7OR.
3.2.4
QUADRI ELETTRICI
Tutti i cavi per il cablaggio interno dei quadri elettrici devono possedere i requisiti di non
propagazione dell'incendio e della fiamma, a ridottissima emissione di fumi e gas tossici e
totale assenza di gas corrosivi secondo le norme CEI 20-22 II, CEI 20-38. Devono essere
cavi unipolari di tipo N07G9-K o equivalenti.
I terminali dei cavi devono essere realizzati con idoneo capocorda ulteriormente protetto
nella parte terminale con guaina termorestringente.
Le morsettiere, così come tutti i fili, dovranno essere contraddistinte da un numero
sequenziale riportato anche sui relativi schermi elettrici.
Ogni singolo interruttore verrà dotato di adesivo indicatore per individuare facilmente le
utenze collegate.
3.3
PRESE E APPARECCHI DI COMANDO DI TIPO CIVILE
Nei locali e nelle aree con destinazione residenziale devono essere installate prese del tipo
10A /16A + T di tipo modulare inserite in scatole normalizzate (tipo 503/3P o multipli)
possibilmente incassate a parete.
La serie di tali componenti deve essere di primaria marca, tipo B-Ticino Living, o Gewiss
Playbus, o similari.
La scelta della serie degli apparecchi di tipo civile deve essere approvata dal Committente
prima della fornitura e in ogni caso deve essere di qualità non inferiore al modello di
riferimento sopra citato.
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Per il comando luci devono essere previsti punti:
•
di normale interruzione;
•
deviatori;
•
invertitori;
•
pulsanti;
•
sistemi di comando bistabile da più punti mediante pulsanti luminosi (relè a cricchetto
con logica statica)
in accordo alle posizioni e alle caratteristiche riportate sugli elaborati grafici di progetto
associati alla presente relazione.
Anche le prese devono essere inserite in scatole normalizzate del tipo su citato e devono
essere del medesimo tipo e serie degli elementi di comando delle luci, così come tutte le
ulteriori apparecchiature che devono essere installate (suonerie, ecc.), che devono quindi
essere installati in scatole normalizzate da incasso a parete.
Dove necessario, e come già evidenziato sui disegni di progetto, alcuni organi di comando
devono essere provvisti di lampada spia di identificazione notturna.
Per ragioni cautelative, è stato scelto che in tutte le aree all’esterno e nella zona box,
cantine e ct, interruttori, deviatori, prese, suonerie e altri accessori devono essere installati
in scatole con placche munite di coperchi/telai con portello apribile e guaina cedevole
trasparente per installazione su scatole 503E , tipo Bticino Magic Idrobox , con grado di
protezione IP65.
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4. DISPOSIZIONI FINALI
4.1
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
La Ditta installatrice è tenuta come da obbligo di legge (D.M. n. 37/08) a rilasciare un
certificato di conformità dell'esecuzione degli impianti secondo le normative, le leggi e le
raccomandazioni in vigore.
Tale dichiarazione deve ritenersi compresa e compensata negli importi della fornitura
stabiliti nel contratto.
4.2
ULTERIORI OBBLIGHI DELL’INSTALLATORE
L’installatore risponde a tutti gli effetti di fronte agli obblighi previsti dalla Legge e dai
Regolamenti in vigore, per quanto di propria competenza.
La Relazione Tecnica di fornitura, che fa parte della documentazione di progetto, deve
essere inteso come il riferimento per le scelte e le indicazioni in base alle quali l’installatore
deve effettuare le attività di competenza.
Ogni variazione di sostanza con quanto previsto nel citato progetto deve essere segnalata
al progettista e al Committente per le valutazioni e le relative approvazioni necessarie.
Tutto quanto riportato nella documentazione di progetto deve essere inteso facente parte
della fornitura a carico dell’installatore e quindi compreso e compensato nell’importo
contrattuale, ad esclusione delle parti specificamente escluse. Nel caso di indicazioni
contrastanti deve essere intesa come prevalente quella più restrittiva o comunque a
salvaguardia del Committente.
L’installazione degli impianti deve essere intesa come la consegna al Committente degli
stessi comprendente :
•
la fornitura ;
•
la posa in opera ;
•
la verifica ;
•
il collaudo ;
•
la messa in servizio (compresi gli interventi degli Enti Tutori dove previsto) ;
il tutto a cura ed onere dell’installatore.
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Il Committente, il progettista o il Direttori dei Lavori hanno l’autorità di valutare la corretta
scelta dei materiali e l’esecuzione a regola d’arte dei lavori, e possono pretendere il
rifacimento di un impianto o di parte di esso qualora non siano ritenute rispettate le
specifiche richieste, entro i termini di garanzia stabiliti dalle condizioni contrattuali.
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