Che noia! Ogni giorno
uguale all’altro, ogni
volto uguale all’altro,
ogni vita uguale
all’altra………… almeno
così è quello che vedo
Magari gli altri
stanno
pensando come
me e aspettano
solo qualcuno
che inizi a
cambiare.
E’ vero che
siamo tutti
uguali, ma così
forse è un po’
troppo !
Proviamo con
un sorriso,
appena
accennato
Oh mio
Dio, si
sono tutti
girati
Allora sanno
guardare
attorno a sé.
Non è piacevole essere
l’unico con un’espressione,
chissà che …
Beh ! A dir la verità
anche lui in questo
momento ha
un’espressione,
e che espressione !
Se sapessero quanto
travaglio ed insicurezze
per decidere di avere
un’espressione.
Non so che idea abbia lui di
inferno, ma quello in cui stiamo
non è certo un paradiso.
Ce ne fosse uno che mi chiedesse perché ho
fatto questo benedetto sorriso.
Ma che mondo desidera questa gente ?
O forse non sanno desiderare nient’altro da
quello che hanno già
Questo è il rischio che corre
chiunque faccia qualcosa, qualsiasi
cosa. E’ il rischio di compromettere
qualcosa di certo, che magari non
piace, senza sapere con precisione
dove si andrà.
Prima ero solo ma non
avevo contro nessuno.
Ora sono solo e per di
più ho tutti contro. Non
sopporto l’idea di aver
causato io tutto questo.
Una cosa ho imparato: E’
vero che non siamo tutti
uguali, ma ci conviene far
sembrare che sia così.
Non ce la faccio.
Tolgo la mia
espressione.
Ho imparato “che non
si può volare come
aquile se si è circondati
da tacchini”
Ho imparato a non disturbare gli altri e
con questi , a non disturbare più la mia
coscienza: troppo pericoloso !
TROPPO PERICOLOSO O CONVENIENTE ?
Che domanda ! IL PAPA
Chi rappresenta Gesù in terra ?
E’ ovvio! I VESCOVI
E Chi rappresenta il Papa nelle varie
parti del mondo ?
E Chi rappresenta i vescovi all’interno
delle proprie diocesi ?
E il popolo di Dio da chi è
rappresentato ?
I parroci !
Forse da troppi, che poi magari
pensano di avere l’esclusiva
Si alza il tono della voce, aumenta la diffidenza,
non si cercano le ragioni dell’altro gruppo.
Forse si ritiene addirittura che l’altro gruppo non ne possa
avere di ragioni, o se ne ha, sono sicuramente non valide,
quindi è inutile ascoltarle
Si diventa autoreferenti, la bontà di ciò che si fà o si
dice risiede non tanto nei contenuti fatti e detti,
quanto piuttosto in CHI dice e in CHI fa
Si presume di avere la verità e di usarla contro
chi immagina di avere la stessa verità
Ma come si fa a stabilire chi possiede la verità?
E poi che vuol dire possedere la verità ? Una
verità tutto al più la si conosce
Ma anche la conoscenza, così come il possesso, nel
momento in cui diventa esclusiva di qualcuno, questo
qualcuno la difende in tutti i modi, proprio tutti …………..
Stiamo scomparendo anche noi ?
Quali atteggiamenti riteniamo di promuovere per
cambiare una mentalità ed una prassi?
Riflettiamo su alcuni atteggiamenti che
normalmente abbiamo e ricerchiamo insieme il
passo avanti da porre.
Ad esempio un atteggiamento che
frequentemente abbiamo ( sia in famiglia che nei
vari rapporti) è quello di assistere.
Quale può essere il passo avanti da fare?
L’icona evangelica che proponiamo cosa suggerisce?
assistere
Luca 10, 29-37 Parabola del buon Samaritano
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio
prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a
Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi
se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote
scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre
dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò
oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto
lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò
a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due
denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che
spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti
sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».
Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse:
«Va’ e anche tu fa’ lo stesso».
stare con
patire
Luca 7, 11-17 Resurrezione del figlio della
vedova di Nain
In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada
con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta
della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio
unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non
piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si
fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si
levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un
grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La
fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la
regione.
patire con ( compatire)
fare
Luca 10, 38-42 - Marta e Maria
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di
nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di
nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua
parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto,
fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha
lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le
rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,
ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la
parte migliore, che non le sarà tolta».
essere
io
Matteo 9, 9-12 - Chiamata di Matteo
Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte,
chiamato Matteo, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre
Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e
peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i
farisei dicevano ai suoi discepoli: “ Perché il vostro maestro mangia
insieme ai pubblicani e ai peccatori? “ Gesù li udì e disse: “ Non sono i
sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.”
noi
Abbiamo preso in esame alcuni
atteggiamenti che potrebbero
diventare concreti impegni, personali
e comunitari, da vivere quest’anno
pastorale per diventare veri “
Testimoni di Gesù Risorto,
speranza del mondo”
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