Comunicazione mediata interattiva (Thompson) I quattro poteri: • • • • economico: risorse finanziarie (imprese, banche,…); politico: autorità (lo stato e amministrazioni derivate) coercitivo: la forza (esercito, polizia, etc); simbolico: informazione e comunicazione, cultura (l’industria dei media, la scuola, la chiesa, i partiti,…). Classificazione non esaustiva e non disgiunta. Il potere simbolico produce, trasmette e riceve forme simboliche dotate di significato per chi le usa. Comunicazione mediata interattiva (Thompson) Forma simbolica: rappresentante di un’unità concreta o astratta (spot pubblicitario, notizia verbale, articolo giornalistico, evento mediatico, conversazione, lettera, discorso, etc..). Tutti gli attori sociali sono coinvolti nella produzione/trasmissione/ricezione di forme simboliche. Le risorse per fare questo comprendono: • mezzi tecnici e tecnologie (capitale tecnologico); • competenze e conoscenze (capitale culturale); • prestigio e riconoscimento (capitale simbolico). Potere simbolico è “capacità di intervenire sul corso degli eventi, di influenzare le azioni degli altri e di creare avvenimenti producendo e trasmettendo forme simboliche”. Comunicazione mediata interattiva (Thompson) Interazione faccia a faccia: compresenza, dialogo, massima interazione, eliminazione immediata di ambiguità, presenza di molti indizi simbolici (soprattutto non verbali). Interazione mediata: richiede un apparato tecnico/materiale (carta, cavi elettrici, onde radio, etc.) che consente la comunicazione di forme simboliche tra soggetti lontani nello spazio e nel tempo. Minori indizi simbolici (comunque diversi, es: lettera, telefono). E’ più difficile ridurre l’ambiguità quindi è necessaria una maggior condivisione del codice interpretativo. Quasi-interazione mediata: differisce dalla precedente per la direzione dell’azione che non è nota (o poco) e dallo scarsa possibilità di interagire in modo diretto. Situazione molto strutturata con netta separazione tra emittenti e riceventi (comunicazione di massa: stampa, radio, TV, cinema,…). Comunicazione mediata interattiva (Thompson) Caratteristiche dell’interazione Tipi di interazione Diretta (in presenza) Mediata (supporto tecnologico) Quasiinterazione mediata Struttura spaziotemporale Compresenza. spazio-tempo condiviso Separazione dei contesti Separazione dei contesti Indizi simbolici Di tutti i tipi Contrazione degli indizi Contrazione accentuata degli indizi Direzione dell’azione Verso altri destinatari vicini Verso altri destinatari Verso indefiniti destinatari potenziali Comunicazione Dialogica Dialogica Unidirezionale La piramide di McQuail Livelli del processo di comunicazione Macro sociale Pochi casi (comunicazione di massa) Istituzionale/aziendale (sistema politico o impresa) Tra gruppi o associazioni (comunità locale) All’interno del gruppo (famiglia) Interpersonale (diade, coppia) Intrapersonale (elaborazione dell’informazione) Molti casi La piramide di McQuail • Intrapersonale (intrapsichica): ha luogo all’interno dell’individuo (pensieri, riflessioni, preghiera,,,,) • Individuale/familiare: ha luogo tra individui all’interno di una struttura sociale; importante il concetto di personalità (che spesso viene costruita da processi comunicazionali) e di ruolo (regole e comportamenti legati alla posizione sociale) • Gruppi e comunità: ha luogo tra un numero ristretto di individui, aventi un’identità comune e un comune obiettivo. Sono previste forme di struttura e di leadership • Organizzazioni: oltre alle caratteristiche dei gruppi si accentua la comunicazione interna al gruppo e quella tra gruppi e il loro contesto sociale. I ruoli sociali sono definiti dalla posizione che l’individuo occupa nell’organizzazione. • Società: comunicazioni di massa. Distinzioni tra comunicazione di massa e comunicazione interpersonale (Thompson, Sorice, Mascilli Migliorini, etc.) Suddivisione concettuale tra: • Comunicazione interpersonale (che comprende quasi tutti i livelli della piramide di McQuail) • Comunicazione di massa (il livello più alto, il sociale) Sembra tra i due processi non ci siano molte differenza; sotto c’è un messaggio che viene inviato da un ricevente ad un destinatario per mezzo di un canale. Nella comunicazione interpersonale può esserci un apparato tecnico che veicola il messaggio, es: il telefono, ma può anche non esserci come nel caso della comunicazione in presenza, faccia a faccia. Nella comunicazione di massa questo apparato esiste sempre, e questa è una delle sue caratteristiche. Esiste anche una struttura organizzativa che tiene conto di problematiche sociali , economiche e politiche. Distinzioni (Thompson, Sorice, Mascilli Migliorini, etc) • La difficoltà di dare una definizione e una differenziazione tra comunicazione interpersonale e di massa, è che il termine “massa” è di per se stesso fuorviante perché da l’impressione di un pubblico indifferenziato (talvolta è così, ma in generale la massa, o meglio, il pubblico, è assai differenziato). • Conviene parlare non di comunicazione di massa bensì di trasmissione e diffusione di messaggi mediali. Infatti tutto ciò che è legato ad Internet difficilmente si può classificare chiaramente in uno dei due tipi di comunicazione. • “La comunicazione di massa è la produzione istituzionalizzata e la diffusione generalizzata di merci simboliche attraverso la fissazione e la trasmissione di informazioni e contenuti simbolici”. Una merce simbolica è dotata di significato ed è il rappresentante di qualcosa d’altro al quale si associa un valore economico (Thompson). Distinzioni (Thompson, Sorice, Mascilli Migliorini, etc.) Comunicazione interpersonale Comunicazione di massa Feedback Diretto e/o improprio. Si evidenzia nel momento stesso della comunicazione e può modificare il carattere del messaggio. Deduttivo. Si riscontra a posteriori. Raramente da l’impressione di essere diretto ma solitamente è sotto controllo di una struttura. Rapporto Emittente Destinatario Generalmente simmetrico. La comunicazione può essere discontinua e modificare e scambiare il ruolo tra E e D. Generalmente asimmetrico. L’emittente invia il messaggio e non ha immediato riscontro dell’effetto sul destinatario. L’asimmetria si può ridurre se esiste una forma di feedback in tempo reale. Localizzazione del pubblico/massa Vicino all’emittente. Può anche essere molto distante. In questo caso il mezzo tecnico consente di annullare le distanze. Si ha una condivisione di spazio e tempo. Lontano dall’emittente. Questo non è importante ai sensi della comunicazione. E’ comunque invisibile la sua ubicazione e ciò che importa è solo la sua capacità di raggiungere il pubblico. Distinzioni (Thompson, Sorice, Mascilli Migliorini, etc) Comunicazione interpersonale Comunicazione di massa Qualità di pubblico/massa Definito e limitato, generalmente noto nella sua costituzione all’emittente. Non conoscibile a priori ma stimabile attraverso ricerche sul campo. Quantità del pubblico/massa Ridotta. Dalla comunicazione uno-uno, a quella uno-molti, dove il termine molti deve essere visto in un contesto spazio temporale. Tendenzialmente elevata ma non conoscibile. Molte variabili intervengono nella presenza di pubblico in un dato momento. Più che la quantità si tratta di potenzialità di soggetti raggiungibili dal messaggio. Natura dell’emittente Generalmente individuale anche se proposta da un’organizzazione. Struttura organizzata in grado di poter supportare gli oneri economici e distributivi. Messaggio Unico e definito nel tempo e nello spazio e di solito non riproducibile. Prodotti simbolici, diffusione di testi preparati, simultaneità della diffusione, riproducibilità massima. Caratteristiche della comunicazione di massa Peculiarità delle tecniche e tecnologie usate per produrre e diffondere i prodotti mediali. • Tecnologie di trasmissione: esse consentono di non considerare le distanze spaziali o di considerarle come un puro aspetto tecnico. Un messaggio via etere o via cavo è ricevuto da un vasto pubblico se esiste una rete abbastanza estesa di trasmettitori e di ricevitori. • Tecnologie di rappresentazione: sono quelle che forniscono al pubblico una specie di realtà, ovvero una rappresentazione del reale: cinema, televisione, radio, etc. Queste producono tutta una nuova serie di figure professionali (giornalisti radiotelevisivi, addetti alle riprese, attori, etc), di competenze e di artefatti (macchine) che lavorano in questo campo. • Tecnologie di riproduzione: permettono la riproduzione in serie di prodotti culturali in modo che il prodotto stesso possa essere diffuso insieme al suo supporto fisico, si veda il CD musicale, la fotografia, le cassette video e DVD. Nasce il problema del rapporto tra originale e copia, sia dal punto di vista della qualità ma soprattutto per gli aspetti legali e etici. Caratteristiche della comunicazione di massa Mercificazione delle forme simboliche. • Si tratta di assegnare a prodotti simbolici (come una notizia, un film, un’intera trasmissione TV, etc.) un valore economico affinché possa essere immesso nel mercato e produrre profitto per la struttura che l’ha prodotto o distribuito. • Altri esempi di beni simbolici sono il libro e la sua vendibilità, lo spazio pubblicitario assegnato alla radio e alla televisione in determinati momenti temporali, i telegiornali, un film per la TV, etc. • Il valore economico dei prodotti simbolici è il risultato di una contrattazione tra la struttura che acquista per distribuire e i soggetti che si occupano della loro realizzazione. E’ difficile stabilire il vero valore di un prodotto simbolico (qual è il prezzo della prestazione di un presentatore del Festival di Sanremo?). Caratteristiche della comunicazione di massa Separazione strutturale tra produzione di forme simboliche e la loro ricezione (Thompson). • Nella fase di produzione si pensa alla creazione e progettazione del prodotto e alla seguente pianificazione degli effetti che questo prodotto avrà sul mercato e sui consumi che ne possono derivare (giornale e spazio pubblicitario). Si noti che questo vale sia per i prodotti oggetto di consumo diretto, sia per prodotti il cui il valore come merce è stabilito da un accordo tra le parti (uno scoop giornalistico o un film in DVD). • La fase di diffusione può essere sia immediatamente successiva alla fase di produzione (es: quotidiano, telegiornale) oppure differita nel tempo fino a che le condizioni sono adatte. Spesso prima di diffondere un prodotto si prepara una campagna pubblicitaria im modo da creare un’attesa che aumenta il valore del prodotto. • La fase di consumo è funzione del tipo di società di riferimento. Nella nostra è il mercato che stabilisce le regole e quindi il successo che alcuni prodotti hanno rispetto ad altri. Il processo di encoding/decoding La fase di encoding corrisponde alla messa in “codice” (la confezione) di un testo che si concretizza in un prodotto da presentarsi al pubblico secondo le intenzioni dell’emittente. La fase di decoding è relativa al modo in cui l’attore sociale o il pubblico interpreta il prodotto mediale, cioè è la risposta (intesa anche come scelta) del pubblico. Pubblico: attore sociale reale (individuale o collettivo) che è caratterizzato dal suo profilo. • Età • Sesso • Istruzione • Localizzazione geografica • Reddito • Stili di vita • Predisposizione al consumo • ... Il processo di encoding/decoding Nel processo di encoding/decoding una fase cruciale è il processo interpretativo operato dall’attore sociale o lettore: “il processo interpretativo è il risultato dell’incontro tra un testo e i suoi lettori”(Livolsi). In questo incontro avviene una contrattazione che produce ad una tipologia di fruizioni che va dalla ricezione distratta e continua al coinvolgimento completo. Encoding Emittente Messaggio Medium Pubblico Effetti Decoding Gli effetti sono ciò che resta nel pubblico dopo aver interpretato il prodotto mediale. Nel processo di decodifica si considera anche la credibilità e l’affidabilità dell’emittente. Il processo interpretativo (Livolsi) L’incontro tra prodotto e pubblico (testo e lettore) avviene prevalentemente in due situazioni: Consumo: fruizione passiva, poco motivata e guidata dal testo. Non sono possibili letture approfondite o alternative. Il lavoro di decodifica è a livello denotativo (quello che afferma esplicitamente il testo) e la comprensione si limita a seguire solo ciò che il testo vuole effettivamente dire. Ricerca e costruzione di significato: fruizione attiva, il testo è usato come stimolo per un lavoro interpretativo di tipo connotativo (il testo suggerisce vari e più generali significati). Il testo si lega alle conoscenze già acquisite dal lettore e interagisce con esse. Il testo fornisce stimoli che consentono una lettura più ricca e coinvolgente. La costruzione di significato vuol dire aggiungere qualcosa di proprio al testo, arricchirlo con le proprie esperienze e avere come risultato qualcosa di diverso da inserire nel proprio bagaglio di conoscenze. Il processo interpretativo (Livolsi) Consumo (solo comprensione) Costruzione di significato (interpretazione) Testo semplice. Decodifica uniforme da parte dei lettori (quasi la totalità) Testo complesso. Contenuti dai molti significati. Decodifiche alternative da parte di lettori diversi. Utilizzo di schemi cognitivi semplici. Adeguamento al senso comune. Utilizzo di schemi cognitivi complessi. Livello denotativo prevalente (contenuto letterale del testo). Livello connotativo prevalente (il testo suggerisce e assume più significati) Lettore comune. Lettore competente. Processo di encoding/decoding lineare. Quello che dice il testo è facilmente compreso. Processo di encoding/deconding libero. Il lettore può andare oltre le intenzioni dell’autore. Prevalenza dei vincoli testuali. Prevalenza di conoscenze già acquisite.