Trimestrale di informazione | anno V numero 4 agosto 2013 - € 5,80 informa MERCATI Questione di rating ——————————— CASH AND CARRY Cash and Carry Migro. Facili da raggiungere difficili da dimenticare ——————————— DIRITTO E FISCO Pronto il pacchetto delle semplificazioni fiscali FUORI DAGLI SCHEMI SOMMARIO Finestra sui Mercati 6 A cosa pensano gli italiani 8 Questione di rating Migro Informa agosto 2013 informa Diritto e Fisco 6 20 P ronto il pacchetto delle semplificazioni fiscali 22 R istrutturazioni edilizie: detrazione del 50% per l’acquisto di mobili 9 Conciliazione e collaborazione tra stato e cittadini 23 Multe: sconto del 30% se paghi subito 10 Stop al mais OGM 11 Bandiere del gusto Life Style Marketing e fornitori 24 Computer e software: le novità in arrivo in autunno 19 12 La qualità prima del prezzo 25 Google lancia la sfida a webtv e smartphone 15 La parola ai clienti 26 Le ricette di “Zona Franca” 27 La dieta arcobaleno per il buonumore Cash and Carry 16 Cash and Carry Migro. Facili da raggiungere difficili da dimenticare Lavoro e Carriere Punti di Vista 20 28 Quale futuro per la Fiera del Levante? 18 Imprese più fiduciose, produzione industriale torna a salire 29 La sesius tax 19 Tra paure e carte vincenti al colloquio di lavoro Rubriche 30 Libri 31 Lettere 3 EDITORIALE Migro Informa agosto 2013 L’economia è in ripresa Benedetta Maffia C “La recessione è agli sgoccioli, l’Italia ne uscirà entro quest’anno. I segnali già si intravedono in questo terzo trimestre, il quarto dovrebbe vedere il primo segno positivo, e il 2014 sarà interamente con segno più” ari lettori, eccoci nuovamente insieme per riprendere il viaggio nel mondo dell’economia. Cosa è cambiato dallo scorso anno? Rispetto all’autunno 2012, lo scenario economico internazionale è migliorato. Le banche centrali hanno favorito il recupero dei mercati finanziari, e questo si sta gradualmente traducendo in un rafforzamento della domanda globale. L’intensità della ripresa è direttamente proporzionale all’entità dello sforzo profuso dalle politiche monetarie. Affidiamoci allora alle previsioni per il 2013-2014 del Ref.ricerche e cerchiamo di intravedere lo scenario futuro che si prospetterà ai nostri occhi. “Il ciclo si rafforzerà soprattutto in America, negli Stati Uniti e in Giappone. La Fed, essendo riuscita nell’intento di prevenire una nuova fase di recessione, inizia adesso a porsi il problema dell’exit strategy: il cambiamento di regime richiederà gradualità e tempi lunghi; almeno un paio d’anni prima di iniziare ad alzare i tassi d’interesse, tre per portarsi verso una situazione di neutralità. Nell’area euro invece la recessione non è stata evitata. La situazione nei paesi della periferia e’ grave per l’economia reale, devastante dal punto di vista sociale, in recupero sotto il profilo finanziario.” In Italia l’economia tornerà quindi a crescere dal 2014, gravata da un ampio stock di disoccupati, concentrati nei paesi della periferia. Il futuro che ci attende non sarà rosa e fiori ma già sapere di poter ripartire ci fa sperare al meglio. La sfida sta nell’innescare una ripresa con ritmi sufficienti per consentire di riassorbire l’ampio stock di disoccupati e inattivi formatosi con la recessione. Notizie positive giungono da Confesercenti: l’emorragia di negozi ha rallentato. Tra maggio e giugno, per la prima volta dal 2012, è tornato il saldo positivo tra chiusure e aperture (+1.422), grazie soprattutto alla vitalità del Nord Italia. Sono i dati dell’Osservatorio Confesercenti che nel terzo bimestre 2013 ha rilevato un‘piccolo boom’ di aperture: 7.546 nuove imprese, +88% rispetto a marzo-aprile (4.014). “La recessione è agli sgoccioli, l’Italia ne uscirà entro quest’anno. I segnali già si intravedono in questo terzo trimestre, il quarto dovrebbe vedere il primo segno positivo, e il 2014 sarà interamente con segno più”. Lo dice il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in un’intervista al Messaggero in cui annuncia colloqui con la Svizzera, a settembre, per tassare i capitali in fuga. L’Italia è quindi in prima fila fra i paesi che devono recuperare terreno ma come sempre siamo certi che ce la farà. Adesso non mi resta che inviare a tutti Voi, cari lettori, un saluto affettuoso da parte mia e di tutto lo staff di redazione. Buona lettura. 5 6 FINESTRA SUI MERCATI Migro Informa agosto 2013 A cosa pensano gli italiani Massimiliano Sassoli I taliani consapevoli ma fiduciosi. Questo emerge dalla fotografia realizzata dalla Nielsen, l’azienda internazionale leader nelle misurazioni e informazioni di marketing relative a consumer, retail, advertising. Secondo i dati raccolti nell’ultima “Global Survey sull’indice di fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa” realizzata da Nielsen, emerge che l’indice di fiducia in Italia si attesta a quota 41, in linea, seppure al di sotto del 1° trimestre 2013, con il dato registrato nel medesimo periodo dell’anno precedente. L’indice si mantiene in linea con i valori 2012, ma risulta ampiamente al di sotto dell’indice medio europeo (71) e global (94). In Europa la Global Survey di Nielsen posiziona l’Italia in terz’ultima posizione, dopo la Croazia (45 punti) e prima del Portogallo (33). Sul tema recessione emerge che la totalità degli italiani si dimostra ben consapevole della gravità della congiuntura, a differenza di quanto si rileva in Europa, dove un quarto degli intervistati (26%) dichiara che il proprio Paese non è investito dalla crisi economica. Il 57% degli italiani non prevede, nei prossimi 12 mesi, un miglioramento della situazione economica (media Europa 64%). Nel trimestre precedente il dato era del 54%, nello stesso periodo 2012 del 53%. In linea con la media europea, e pari all’11%, è, invece, la percentuale di quanti intravedono margini di superamento della crisi (nel 1° trimestre 2013 erano il 13%, nel 2° trimestre 2012 il 15%). Oltre un terzo (32%) risponde di essere incerto (media europea 26%) sull’evolversi dello scenario. Le prospettive di lavoro per il prossimo anno sono considerate negative/ pessime dalla quasi totalità del campione (93%), assolutamente al di sopra del valore europeo (72%). Solo il 5% le considera buone (23% Europa), a fronte dell’8% e del 7% rispettivamente registrati nel 1° trimestre 2013 e nel 2° 2012. Il sentiment degli italiani risulta condizionato da diverse preoccupazioni, proiettate da qui a sei mesi. La sicurezza del posto di lavoro si colloca in testa alle altre per il 26% degli intervistati, quasi il doppio di quanto rilevato in Europa (17%). Il dato, tuttavia, risulta in calo rispetto al trime- stre precedente (30%). La situazione economica è la principale preoccupazione del 13% dei rispondenti (analogamente in Europa), i debiti del 9%, l’educazione dei figli dell’8% (Europa 6%). Il 7% del campione italiano posiziona come prima preoccupazione la stabilità politica, un valore sensibilmente superiore a quello medio europeo (2%). Questa voce nel trimestre precedente faceva registrare il 10%, ma nello stesso periodo dello scorso anno il 2%. Evidentemente, lo strascico delle turbolenze politiche dei primi mesi del 2013 non è ancora stato metabolizzato e costituisce fattore di incertezza nelle prospettive e nelle scelte degli italiani. L’indagine globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori e sull’intenzione di spesa è stata condotta tra il 13 e il 31 maggio 2013 su più di 29.000 consumatori online, in 58 Paesi in Asia Pacifico, Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa e Nord America FINESTRA SUI MERCATI Migro Informa agosto 2013 La propensione al consumo. L’89% del campione non considera quello presente il momento giusto per fare acquisti, dato elevato anche se in calo rispetto al 2° trimestre 2012 (92%). L’Italia è, tuttavia, ancora distante dal valore medio europeo (70%). La quota che ritiene di potere sostenere spese nel momento attuale è pari al 10%, di un terzo al di sotto del valore europeo (27%). E’ del 37% la percentuale degli intervistati (vs. 33% stesso periodo anno precedente) che dichiara di impiegare il denaro avanzato dopo le spese essenziali in forme di risparmio. Nello stesso tempo, tuttavia, quanti non riescono a risparmiare nulla sono pari a un terzo del campione (27%), in crescita sia rispetto al trimestre precedente (24%) che allo stesso periodo dello scorso anno (25%). In Europa questo fenomeno risulta decisamente meno accentuato (21%). Il trend rilevato in Italia segnala, dunque, una fase di difficoltà nella capacità di risparmio dei consumatori, dovuta, soprattutto, a un innalzamento dei prezzi a fronte di una media relativamente bassa degli stipendi. Per ciò che concerne gli altri beni di consumo, il 25% dei rispondenti dichiara di destinare importi, dopo le spese essenziali, per l’abbigliamento in decremento rispetto all’impennata osservata nel trimestre precedente (30%) e al di sotto della media europea (30%). In sensibile discesa anche coloro che intendono spendere in vacanze (23% vs 28% del 1° trimestre 2013), dato inferiore anche a quello dello stesso periodo 2012 (25%). In aumento, invece, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (16%), la percentuale di chi dichiara di riservare risorse all’intrattenimento fuori casa (21%), di poco al di sotto della media europea. Tenendo come base il 2° trimestre 2012, risulta superiore anche la quota di chi investe in tecnologia (13% vs 10%). Il 9% dichiara di volere stanziare somme di denaro alla manutenzione della casa, la metà della media europea (20%), e meno di quanto registrato nello stesso periodo del 2012 (12%). L’effetto IMU può spiegare ancora un atteggiamento di reazione nei confronti delle spese per il mattone. Un dato estremamente positivo è quello che fa riferimento all’indebitamento in mutui/prestiti. Se la media europea, infatti, registra più di un quarto (26%) dei consumatori che devono fare fronte a impegni finanziari contratti, quella italiana risulta la metà (14%). L’81% degli italiani, in calo rispetto al 2° trim 2012 (84%) ma al di sopra della media europea (62%), dichiara di avere cambiato il comportamento di spesa da un anno a questa parte, con l’obiettivo di risparmiare denaro per l’abitazione. In merito alle principali forme di risparmio adottate dai consumatori, in Italia, rispetto al trimestre precedente, si è risparmiato soprattutto nei pasti fuori casa (68% vs 62%), nell’abbigliamento (68% vs 65%), nell’intrattenimento fuori casa (60% vs 54%). Fra gli italiani, infine, che hanno adottato almeno una forma di risparmio di quelle suindicate, si rileva un deciso orientamento a proseguire nelle azioni intraprese, se non a incrementarle. Paragonando i dati del secondo trimestre 2013 con quelli del precedente, il 30% dichiara che proseguirà a ridurre le spese nei pasti fuori casa (vs il 22%), il 25% utilizzerà in modo più avveduto l’auto (vs il 22%); il 25% proseguirà a risparmiare sui marchi degli alimentari (vs il 22%); il 23% taglierà sull’intrattenimento fuori casa (vs il 17%); il 23% risparmierà nell’abbiglia- mento (vs il 18%). Se si analizza l’indice di fiducia assumendo come parametro l’età degli intervistati, si possono definire “pessimisti” gli appartenenti soprattutto alla fascia 35/44 anni, che fanno rilevare un valore al di sotto dell’indice medio (-0,5), e alla fascia 55/64 (-2,76). Tra i 25/34 anni l’indice rilevato è, invece, sopra media (+1). FMI: “Italia acceleri le riforme sul lavoro e la concorrenza” Il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde Migliorare il funzionamento del mercato del lavoro” e “accelerare la concorrenza nel mercato dei prodotti”. Sono queste le due riforme che il Fondo monetario internazionale indica come prioritarie per l’Italia nel Rapporto stilato al termine della missione ex articolo 4 nell’Eurozona. In particolare, i tecnici di Washington “raccomandano” al nostro Paese di “chiarire le condizioni per il reintegro via processo giudiziario”, di “introdurre contratti flessibili a tempo indeterminato”, di “promuovere la contrattazione aziendale”, di “considerare le differenze regionali nelle retribuzioni pubbliche” e di “sostenere la flessibilità salariale nel settore privato”. Sul fronte della maggiore concorrenza, il Fondo sottolinea “la necessità di ulteriori passi avanti nelle privatizzazioni, in particolare dei servizi pubblici locali”. 7 8 FINESTRA SUI MERCATI Migro Informa agosto 2013 Questione di rating Eugenio Benetazzo H o avuto modo di parlarne in più occasioni anche all’interno di contenitori mediatici indipendenti in televisione, tuttavia per quanto e per come è stato affrontato l’argomento e il suo possibile impatto finanziario con ovvie conseguenze spiacevoli sembra più di tanto non preoccupare. Stiamo parlando del recente downgrade italiano da parte di Standard & Poor’s che ha ricevuto tutto sommato modesta visibilità da parte dei media italiani. Per chi non conosce la metodologia e la ratio con cui vengono assegnati i rating da parte delle tre sorelle, Moody’s, Fitch Ratings e Standard & Poor’s, consiglio vivamente di ritagliarsi qualche ora per studiarsi il tutto in rete o in qualche manuale di portfolio management in quanto la prossima revisone del rating italiano dovrebbe impattare profondamente (in termini negativi) sulla stabilità e solidità dei vostri risparmi, sul vostro fondo pensione, sulla vostra index linked, sulla vostra banca ed anche sulla ricchezza finanziaria del paese nel suo complesso. Andiamo per gradi. Il debito italiano è stato dowgradato a BBB dal precedente BBB+ (qualcuno potrebbe dire: tutta questa preoccupazione per un più in meno mi sembra esagerato). In vero questo + in meno rappresenta l’innesco della miccia in una bomba che è pronta ad esplodere: l’unica incertezza è il quando. Il debito in senso lato, sia di un’azienda che di un paese sovrano, si divide in due categorie: investiment grade e non-investiment grade (conosciuto anche come speculative). Sostanzialmente i sogetti che emettono obbligazioni o titoli di stato per finanziare il loro debito vengono suddivisi in due insiemi: quelli che sono considerati solvibili (con diversi gradi di sicurezza) e quelli che vengono considerati a rischio (con diversi gradi di pericolo). Questi due insiemi vengono definiti dalle lettere del rating finanziario che assegnano rispettivamente le agenzie finanziarie che valutano la qualità del debito dei vari soggetti. Le lettere le conosciamo ormai abbastanza bene, si parla della AAA, AA, A e BBB per quanto riguarda la categoria dell’investment grade, mentre si utilizzano la BB, B, C e D per individuare i soggetti a rischio quindi non investiment grade o speculative grade. Spesso si parla giornalisticamente e semplicisticamente di junk bond ovvero di titoli finanziari considerati letteralmente spazzatura quando si fa riferimento alla BB, alla B o alla C. La D viene utilizzata per convenzione quando si deve esprimere una situazione oggettiva di default sia parziale che totale ovvero la certezza che il debitore non è in grado di onorare i propri impegni (quindi rimborsare i creditori). Ogni livello di rating può essere rafforzato o indebolito per enfatizzare la singola situazione attraverso l’aggiunta dei simboli matematici (+/-) per sottolineare come il rating attuale possa essere oggetto di un futuro upgrade o dowgrade. Recentemente abbiamo avuto alcuni dowgrade eccellenti, la perdita della AAA da parte di USA, Francia e Inghilterra, segno questo di un corale indebolimento delle economie avanzate in Occidente. Il rating, per quanto sia stato messo in discussione l’operato e l’indipendenza delle varie agenzie chiamate in causa, rappresenta una valutazione tecnica determinante per chi amministra i risparmi degli altri in quanto tutti gli OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio) si devono attenere al mandato di gestione che gli è stato conferito con precise istruzioni in termini di investIment policy. Sul piano pratico significa che il portfolio manager di un fondo obbligazionario, in cui il mandato di gestione lo vincola ad investire in strumenti investment grade con un minimo del 20% in AAA e un massimo del 20% in BBB, è obbligato a liberarsi di un titolo di stato o di un corporate bond qualora questi ultimi siano downgradati al punto da non essere più all’interno della categoria investment grade. Attualmente questo è il rischio oggettivo che caratterizza l’outlook del nostro paese ovvero il possibile (e sempre più probabile) sell-off massivo sui governativi italiani nei prossimi mesi in caso di ulteriore dowgrade, quindi diventare un paese a rischio nel rimborso del proprio debito (classe di rating BB). La scena politica italiana ha stigmatizzato la revisione al ribasso del rating, sottolinenando come invece l’Italia stia lavorando alla fase di risanamento dei conti pubblici. Potrebbe essere possibile a tal punto una rivisitazione dell’IMU (nel senso che non verrebbe abolita o rimodulata) o peggio ancora un massiccio programma di cessione di beni di proprietà pubblica al fine di abbattere il peso del debito rapportato al PIL. Per molti analisti indipendenti, tuttavia, viene messo in discussione l’eccessivo ottimismo che si ripone sia sulle autorità sovranazionali, penso allo scudo anti-spread di Mario Draghi (che entrerebbe tosto in azione in caso di ulteriore declassamento) ed alla capacità del paese di utilizzare risorse non convenzionali (come riserve auree e prelievi forzosi) per contenere una fase di marcata instabilità ed aggressione finanziaria. Per prudenza e buon senso, vista l’incognita sulla tenuta del Governo Letta, sarebbe opportuno alleggerire la propria esposizione nei confronti sia del governativo italiano che del comparto obbligazionario bancario. FINESTRA SUI MERCATI Migro Informa agosto 2013 Conciliazione e collaborazione tra stato e cittadini Canio Trione D a tempo si sventola la prossima fine della recessione. Proclamato da chi non immaginava che potesse arrivare e che ha fatto di tutto per produrla non sembra credibile. Ma anche se fosse, sarà una ripresa “statistica”, cioè la crescita delle vendite (probabilmente all’estero) di qualche settore (come la Ferrari, il parmigiano, il Brunello,…) compenseranno la stasi del resto dell’economia; quindi sembrerà –appunto statisticamente- che la caduta dell’economia si sia bloccata. In realtà interi settori saranno morti mentre taluni vocati all’export ancora sopravviveranno; e i disoccupati? e il gettito? i consumi? il debito? la domanda interna? il futuro dei giovani? Nessuna risposta. Se vuoi un lavoro te lo devi inventare e devi produrre una cosa che non produce nessuno; devi essere una specie di Leonardo da Vinci. Questo è quello che propongono i bocconiani al governo e questo non è il futuro per nessuno; anzi è la morte della nostra economia. Per fare il futuro e per ricreare fiducia in se e nel sistema Italia è neces- sario che si fermi la lotta tra politica e gente comune. È certo che non c’è futuro senza conciliazione. Sulla fase conciliativa si può edificare la fiducia nel futuro e quindi il futuro stesso. Conciliazione e collaborazione tra stato e gente comune, tra burocrazia e piccole imprese, centro e periferia che era la sostanza del messaggio democristiano del secondo dopoguerra, è oggi il veicolo che può riportare l’economia italiana alla crescita. La fine della contrapposizione e l’inizio della collaborazione tra stato, burocrazia, uffici pubblici centrali e periferici da un lato e imprese, famiglie e gente comune dall’altro è imprescindibile se si vuole riavviare lo sviluppo. La crescita non cade come la manna; la si costruisce con la collaborazione di ogni componente dell’economia e della politica. Il terrore della furia antievasori ha prodotto arresto dell’economia, fuga dall’Italia, recessione. Deve immediatamente finire questa fase veramente demenziale per aprirne un’altra improntata sulla conciliazione. La parola conciliazione non si deve applicare al rap- porto tra parti politiche ma tra italiani; conciliare opposti parti politiche significa creare un grande super partito privo di oppositori e quindi maggiormente capace di imporre alla gente le nefandezze o le incapacità che la politica deciderà; impedendo alle proposte nuove di emergere; esattamente come è accaduto nel periodo montiano. Peraltro la democrazia si sostanzia propria nel confronto delle idee e degli interessi. Senza il sale delle differenze non si va da nessuna parte. Solo alla dittatura. La stessa “governabilità” avulsa dalla proposta politica condivisa, ma radicata nei premi di maggioranza, cosa è se non una negazione evidente della democrazia? La parola d’ordine deve essere conciliazione nazionale perché si ricrei da subito una vera unità di intenti e di idee tra rappresentati e rappresentanti. Mai più deve accadere che essi siano contrapposti e che i rappresentanti, per garantire i propri stipendi sguinzaglino il meglio dei propri investigatori contro chi crea ricchezza. Creando solo povertà. 9 10 FINESTRA SUI MERCATI Migro Informa agosto 2013 Stop al mais OGM I ministri del Governo Letta mettono Ko gli Ogm. È infatti stato firmato dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, dal ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin e dal ministro all’’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, Andrea Orlando il decreto interministeriale che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato appartenente alla varietà MON810 sul territorio italiano. Il divieto è così in vigore fino all’adozione delle misure previste dal regolamento comunitario 178/2002 e comunque per un periodo di massimo diciotto mesi. Il provvedimento sarà immediatamente notificato alla Commissione europea e agli altri 27 Stati membri dell’Unione europea. Il divieto di coltivazione del Mais MON810 è motivato dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell’Istituto Supe- riore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l’impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici, peraltro già evidenziati da un parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare reso nel dicembre 2011. Il decreto giunge a conclusione della procedura di emergenza attivata dal nostro Governo nell’aprile 2013, ed è giuridicamente sostenuto anche dal precedente provvedimento di divieto di coltivazione di Organismi geneticamente modificati, fondato su analoghe motivazioni, adottato il 16 marzo 2012 dal Governo francese e tuttora in vigore. Le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea, cui l’Italia si conforma, ribadiscono la legitti- mità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle Regioni conformemente alla sentenza n. 116 del 2006 della Corte costituzionale, nel quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull’intero territorio nazionale. “Con i Ministri Lorenzin e Orlando – ha spiegato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo - avevamo preso un impegno preciso sugli Ogm, considerate anche le posizioni unitarie del Parlamento e delle Regioni. Con il decreto che abbiamo firmato oggi vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di Giustizia europea. È un provvedimento che tutela la nostra specificità, che salvaguardia l’Italia dall’omologazione. La nostra agricoltura si basa sulla biodiversità, sulla qualità e su queste dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative, con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese”. FINESTRA SUI MERCATI Migro Informa agosto 2013 Bandiere del gusto S algono al numero record di 4698 le tipicità a tavola assegnate all’Italia nel 2013 sulla base delle specialità alimentari presenti sul territorio nazionale che sono ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. La speciale classifica del patrimonio enogastronomico, tracciata da Coldiretti vede salire sul podio la Toscana (463), la Campania (387) e il Lazio (384) seguiti dal Veneto (371). Anche grazie a questi risultati l’Italia è leader mondiale nel turismo enogastronomico a livello mondiale con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali ed esteri nel belpaese per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che è destinata alla tavola ben un terzo (33 per cento) della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia. Il mangiare e bere è il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy e tra tutti gli elementi della vacanza, dall’alloggio ai trasporti, dai servizi di intrattenimento a quelli culturali, la qualità del cibo in Italia - precisa la Coldiretti - è quella che ottiene il più alto indice di gradimento trai i turisti stranieri e italiani. Un successo sostenuto dal fatto che nel 2013 secondo la speciale classifica elaborata dalla Coldiretti sono stati riconosciuti ben 4698 i prodotti alimentari tipici presenti sul territorio nazionale che sono ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tem- po per almeno 25 anni. Quasi il 10 per cento dei prodotti riconosciuti sul territorio nazionale si trova – sottolinea la Coldiretti - in Toscana dove se ne contano ben 463 ma sul podio sale anche la Campania con 387 specialità e il Lazio con 384. A seguire – precisa la Coldiretti – si posizionano il Veneto (371), il Piemonte con 341 prodotti seguito dall’Emilia Romagna con 307 specialità e dalla Liguria che può contare su 295 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Lombardia con 246, la Sicilia con 234, la Puglia con 232, la Sardegna con 181, il Molise con 159, il Friuli-Venezia Giulia con 153, le Marche con 150, l’Abruzzo con 147, la provincia autonoma di Trento con 109, quella di Bolzano con 92, la Basilicata con 77, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32. A prevalere tra le specialità regionali, spesso salvate grazie all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni, sono – riferisce la Coldiretti - i 1438 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1304 verdure fresche e lavorate, 764 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 174 piatti composto o prodotti della gastronomia, 159 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 155 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Nell’elenco 2013, oltre ad una consistente revisione delle specialità piemontesi, troviamo numerose new entry. Tra queste, in Campania la salsiccia rossa di Castelpoto (nell’impasto di questo insaccato del Beneventano sono presenti, oltre alla carne di maiale “sopranno”, cioè oltre i dodici mesi di età, il peperone sia dolce, sia piccante che conferisce il caratteristico colore rosso), in Emilia-Romagna la bomba di Canossa, un energetico dolce fatto con savoiardi reggiani e farcito con zabaione, in Friuli-Venezia Giulia il miele di Amorfa, derivato da una pianta, l’Amorpha fruticosa, che si trova per lo più nei greti di fiumi e torrenti, in Lombardia la Grappa Riserva Personale, un distillato lungamente invecchiato ottenuto dalla distillazione di pregiate vinacce provenienti da uve di Nebbiolo e Dolcetto e il luccio in bianco (ma c’è anche la versione in salsa) alla rivaltese, la cui caratteristica è che al pesce del Mincio si aggiunge il grana padano Dop grattugiato al momento, in Piemonte il fidighin (o fideghina), una mortadella di fegato cruda, in Puglia il cece nero, in Sardegna il fagiolo tianese (Tiana, nel nuorese, paese di centenari, viene considerata la capitale sarda dei fagioli bianchi pregiati), in Toscana il pecorino delle cantine di Roccalbegna (Grosseto) e nel Veneto la patata di Bolca, un tubero vulcanico dei Monti della Lessinia ottimo per la preparazione degli gnocchi. Una offerta che cresce e che – conclude la Coldiretti – conferma i primati dell’agricoltura italiana che ha scelto di non coltivare ogm, ha il primato europeo nel numero di aziende biologiche e vanta inoltre la leadership nei prodotti riconosciuti a livello comunitario con ben 252 denominazioni di origine sono 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 59 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt). 11 12 MARKETING E FORNITORI Migro Informa agosto 2013 La qualità prima del prezzo Massimiliano Sassoli L’ Italia il Paese europeo più propenso agli acquisti ecofriendly, nonostante il prezzo più alto. Per il 65% degli italiani nel momento dell’acquisto la qualità è la preoccupazione più importante, mentre sono il 53% coloro che indicano nel prezzo il fattore determinante (Europa 65%). Inoltre, ben il 76% (Europa 43%) si dichiara particolarmente interessato all’acquisto di prodotti promozionati sul punto vendita. Nello stesso tempo oltre un terzo (34%) è disponibile ad acquistare prodotti ecofriendly indipendentemente dal prezzo e il 63% (Europa 49%) a modificare il proprio stile di vita al fine di risparmiare energia. I dati emergono dalla Global Survey of Consumer Shopping Behavior sui consumatori, eseguita nel 2012. L’indagine mette a tema la dinamica di acquisto di 29.000 intervistati online, in 58 paesi. Abitudini di acquisto Nonostante la crisi, il 23% degli Italiani ammette di acquistare impulsivamente (Europa 27%); il 60% dichiara di visitare più negozi per potere scegliere il prodotto più conveniente nel rapporto qualità/prezzo (Europa 60%); il 66% di fare sempre il raffronto tra i prezzi dei singoli prodotti (Europa 57%); il 63% di preparare molto frequentemente la lista della spesa (55% Europa); il 43% di leggere sempre i volantini con le offerte (Europa 33%), il 29% di usare i coupons (Europa 19%). Tuttavia, il 35% si lascia tentare dagli extra displays, le isole promozionali. Quest’ultimo è un indicatore dell’importanza dell’esperienza d’acquisto che il consumatore “vive” nel punto vendita. Dalla Global Survey emerge anche che il 59% degli intervistati del campione italiano dichiara di tenersi costantemente aggiornato su sconti e promozioni (Europa 54%); il 59% raccoglie informazioni e opinioni sul prodotto (Europa 51%); il 55% preferisce sempre provare un campione e poi decidere se fare l’acquisto (Europa 51%); il 53% preferisce acquistare prodotti pubblicizzati nella lingua d’origine (italiano, Europa 58%). Per il 49% dei rispondenti sono affidabili i prodotti raccomandati da professionisti (Europa 45%); per il 40% i prodotti venduti con omaggi risultano più attrattivi (Europa 52%). Al 36% interessa spendere di più per oggetti di design che per articoli dotati delle stesse funzioni (Europa 24%) mentre il 29% preferisce prodotti di brand famosi (Europa 41%). Criteri di acquisto In genere, gli italiani si fanno guidare più dalla qualità rispetto al prezzo. Il contenimento della spesa, attraverso una maggiore attenzione MARKETING E FORNITORI Migro Informa agosto 2013 alle promozioni, non si traduce in un impoverimento del value for money / valore del carrello. I criteri di acquisto subiscono delle variazioni in relazione alla categoria di prodotto: nel food & beverage, il 39% del campione dichiara che l’elemento determinante è quello degli ingredienti/qualità (Europa 32%), il 38% il gusto (Europa 55%), il 30% il prezzo (Eu 41%). Per i prodotti destinati alla cura della persona il prezzo risulta discriminante per il 31% dei rispondenti (Europa 39%), la qualità per il 31% (Europa 32%), il gusto per il 24% (Europa 26%). Per ciò che riguarda le auto, il 39% del campione italiano utilizza come criterio quello del prezzo (Europa 40%), il 25% il brand (Europa 27%), il design il 21% (Europa 19%), mentre il 16% dichiara di non avere intenzione di acquistarne (Europa 22%). Per l’abbigliamento, in Italia il 42% definisce il prezzo come fattore chiave (Europa 48%), il 37% il design (Europa idem), il 18% la qualità (Europa 22%). Anche per l’elettronica il prezzo costituisce l’elemento base (41% Italia, 44% Europa), per il 23% la funzionalità (Europa 25%), per il 20% il brand (Europa 23%). Nell’acquisto di cellulari, infine, il prezzo conta per il 40% dei rispondenti (Europa 42%). Il brand in questo caso risulta incidente per il 25% del campione (Europa 26%), la funzionalità per il 23% (Europa 26%). Le fonti di informazioni negli acquisti dei singoli prodotti In Italia l’esperienza nel punto vendita è la principale fonte di informazione per i prodotti FMCGs (Fast Moving Consumer Goods, cioè bevan- de/alimentari/cura casa/cura persona) e di abbigliamento, mentre internet è soprattutto utilizzato all’interno del mondo dell’elettronica, telefonia e automobilistico. La TV ricopre un ruolo chiave per i prodotti per la cura della persona e della casa. In particolare: per alimentari/bibite il punto di vendita è la fonte informativa per il 30% (Europa 37%), per il 25% la tv (Europa 22%), per il 24% mail e volantini (Europa 19%); per la cura della persona il 24% trae informazioni dalla tv (stessa media Europa), il 22% presso il negozio (Europa 26%) e il 20% da internet (Europa 22%). Per l’acquisto di auto internet è diventata la fonte di informazioni più utilizzata (31% campione italiano, Europa 38%), seguito dalla tv (28%, Europa 25%) e dai magazine (19%, Europa 13%). Per avere informazioni sull’abbigliamento il consumatore italiano prevalentemente si rivolge al negozio (27%, Europa 37%), ma una buona parte (22%) indica internet (Europa 28%), seguito dai magazine (Italia 21%, Europa 15%). Per l’elettronica internet costituisce la prima sorgente informativa (39%, Europa 46%), la tv incide in ragione del 24% (Europa 24%) e il punto vendita del 17% (Europa 20%). Infine, per i cellulari si ricorre alla rete in misura del 37% (Europa 46%), alla tv del 22% (Europa 22%), al negozio del 21% (Europa 20%). Fedeltà al marchio In Italia in media il 66% degli intervistati afferma di avere un paniere di marche preferite per ciascuna categoria di prodotti (media europea 64%). Per quanto riguarda la fedeltà al marchio, la ricerca suddivide i prodotti per la persona dagli alimentari. Per i primi, si rilevano i seguenti valori: 50% si dichiara fedele al marchio dei deodoranti (Europa 45%), 49% degli shampoo, (Europa 50%), 33% dei prodotti sanitari(Europa 31%), 20% dei saponi per il viso (Europa 19%), 17% dei cosmetici (Europa 25%), 15% delle lenti a contatto monouso (Europa 8%). Per gli alimentari, le percentuali sono le seguenti: 54% per il caffè (Europa 50%), 32% per il latte (Europa 34%), 31% per le bevande (Europa 36%), 30% per lo yogurt (Europa idem), 23% per i surgelati (Europa 16%), 17% per i chewing gum (Europa 18%), 15% per i cereali (Europa 16%), 12% per condimenti (Europa 17%), 10% per gli snacks (Europa 8%), 6% per le zuppe (Europa 9%), 2% per paste pronte (Europa 8%). Pubblicità In merito al rapporto advertising/ consumi, il 53% del campione è convinto che l’esposizione alla pubblicità favorisca le decisioni di acquisto (media Europa 48%), il 47% comprerebbe un prodotto perché gli è piaciuto lo spot (34%), il 40% sostiene che l’adv incrementa la preferenza per il brand (Europa 38%), il 36% è dell’opinione che l’immagine di prodotto creata dalla pubblicità influisca sulle scelte di spesa (39%), il 33% si sente rassicurato nell’acquisto di un prodotto pubblicizzato (31%). “Nei mercati in crescita, – ha detto Roberto Pedretti amministratore delegato di Nielsen Italia – come risulta dalla Global Survey, gli intervistati consumano spesso in misura maggiore rispetto alla media globale. Al contrario, nei Paesi sviluppati, spesso i consumatori sono scettici, guidati soprattutto dal prezzo e molto attenti a non farsi influenzare dagli altri. L’Italia, all’interno di tale contesto, costituisce, per alcuni aspetti, un’eccezione. Il fattore qualità viene, infatti, ancora ritenuto preponderante rispetto al prezzo. Ciò può essere in parte spiegato con il radicamento della nostra tradizione artigianale e il valore del marchio “made in Italy”. E’ interessante osservare – ha concluso Pedretti - come questi elementi nel nostro Paese risultano sempre più coniugati con l’evoluzione digitale del mercato: la Rete viene affermandosi come fonte primaria di informazioni per i consumatori, allineandosi e, talvolta, superando i media tradizionali, come tv o display sul punto vendita”. 13 Migro Informa agosto 2013 La parola ai clienti Pasquale Travaglini Da quando ha aperto il Cash and Carry Migro di Pescara vengo a fare rifornimento tutte le mattine. Ho una pizzeria a pochi chilometri ed i prezzi qui sono inferiori rispetto a quelli della concorrenza, seguo con attenzione le offerte sul volantino e ho un buon rapporto con il personale. Apro l’attività anche la mattina perché trovandomi nei pressi di una scuola riesco a essere un punto di riferimento per offrire un servizio utile. Chiaramente l’attività principale è quella serale. L’estate si lavora di più e pizza da asporto e al taglio si vendono bene soprattutto nel fine settimana. Filippo de Santis Sono cliente del Cash and Carry Migro di Frosinone da molti anni, ho un minimarket a gestione familiare da più di trent’anni e faccio la rifornimento una volta a settimana. I prezzi sono davvero buoni e c’è la possibilità di scegliere tra tanti prodotti, anche se alle volte mi è capitato di non riuscire a trovare ciò che cercavo. Il personale del magazzino è sempre gentile. Nel mio paese non c’è concorrenza con gli ipermercati, ma comunque la crisi si è fatta sentire, soprattutto negli ultimi due o tre anni, spero davvero che migliori la situazione economica generale. Claudio Bertolani Posso dire di essere stato uno dei primi clienti del Cash and Carry di Livorno. Eppure vengo da Massarosa in provincia di Lucca e tra andata e ritorno mi tocca fare 150km. Ma una volta a settimana sono qui a rifornire il mio negozio di alimentari a libero servizio perchè trovo il mio risparmio. I prezzi sono concorrenziali, e nella maggioranza buoni. Onestamente non seguo molto il volantino promozionale tranne nei periodi festivi. Se si riprenderà l’economia? Non lo so, ma bisogna creare concorrenza in tutti i settori è quella la chiave. Oggi la gente compra meno le cose che non sono necessarie, ma come fa a rinunciare alla pasta, al pane... Sono commerciante da una vita, i miei genitori hanno avviato l’attività da 70 anni, ne ho viste di cose. La concorrenza degli altri supermercati si cerca di batterla con prezzi simili, così come io faccio spesa a Migro e prendo un po’ di tutto quando trovo un prezzo concorrenziale. MARKETING E FORNITORI 15 16 CASH AND CARRY Migro Informa agosto 2013 Cash and Carry Migro. Facili da raggiungere difficili da dimenticare D al Salento alla riviera del Conero, dalla Versilia a Catania in tutte le località turistiche più ricercate della Penisola ci sono ristoranti, alberghi, supermercati, bar che si riforniscono dai Cash and Carry Migro. Con la stagione estiva, infatti, si rafforza l’impegno della Migro che non va in ferie e rinnova il suo assortimento per non far mancare merce a tutti i clienti che cercano maggiori quantità di prodotti per soddisfare le esigenti richieste dei turisti. Tutti i Cash and Carry in Italia si trovano in zone strategiche e non lontane dalle località turistiche del bel Paese. Disponibilità e convenienza sono le chiavi del successo. Partiamo dall’ultimo magazzino aperto a marzo del 2013: Ancona. Sono passati solo pochi mesi, ma il passaparola corre in fretta nel commercio indipendente lungo la riviera del Conero. Uscita Ancona sud dell’autostrada, e come dicono i clienti è facile da raggiungere difficile da dimenticare per la qualità dei prodotti, l’ampio assortimento e il livello dei prezzi. Centocinquanta chilometri più a sud, dalle Marche scendiamo in Abruzzo, c’è Pescara, il Cash and Carry Migro che ha avviato le sue attività di vendita alla fine dell’agosto 2010. Anche qui è bastato poco ed i clienti hanno capito che possono rifornirsi al Cash Migro a prezzi imbattibili e senza incontrare tra i corridoi i loro clienti finali. E soprattutto senza alcun vincolo di insegna. Dall’altro lato dell’appennino, allontanandosi dagli orizzonti del mare attraversando il confine del Lazio e entrando nella magnifica zona della ciociaria c’è un altro presidio Migro a Frosinone. Arrivano anche da Latina e perfino dai comuni costieri perchè in zona non esistono strutture che possano competere con la convenienza della Migro. Una struttura che ha dimostrato, anche nei periodi gelidi dell’inverno e con le strade bloccate dalla neve, di non fermare le sue attività pur di soddisfare la domande dei clienti. Risalendo prima di entrare nella slendida Versilia si passa per Livorno. Importante centro industriale e por- CASH AND CARRY Migro Informa agosto 2013 tuale dove, esattamente a Collesalvetti, sorge un grande Cash and Carry Migro che si estende su una superficie di 12.500 metri quadrati e serve clienti fino all’isola d’Elba. L’avamposto più a nord dell’azienda è Tortona, in provincia di Alessandria. Qui scorrendo l’elenco dei clienti non c’è solo Rapallo, Monza, Torino ma si sconfina facilmente verso la Svizzera, la Francia e la Germania. In una struttura di 9.500 mq con oltre 40.000 ref- erenze le porte della convenienza si aprono ai possessori di partita iva e ai tir che attraversano il traforo del Frejus che trovano convenienti i prezzi e i servizi offerti. A una settantina di chilometri da Tortona c’è Quarto dei Mille, città certo nota per l’impresa garibaldina la cui rotta seguiamo per sbarcare in Sicilia, non sulle coste del tirreno, ma su quelle ioniche di Catania.Sull’isola per beneficiare dei vantaggi offerti dalla Migro occorre iscriversi on line al servizio CediCash un modo sicuro sicuro e affidabile per ordinare oltre 30.000 prodotti ai prezzi migliori sul mercato e riceverli direttamente e comodamente nel proprio punto vendita entro 48 ore, non solo sull’isola ma in tutta Italia, grazie alle altre piattaforme distributive presenti a Corigliano d’Otranto in Puglia. E proprio la Puglia è la culla dell’azienda con il maggior numero di punti vendita. A Corigliano d’Otranto nel cuore del grande Salento, al centro della rete di 97 comuni, c’è anche un attivissimo Cash and Carry che serve le attività commerciali che dai paesi in estate si sposta nelle marine invase di turisti. In provincia di Taranto c’è poi Massafra. Tutti i commercianti che senza sottostare a vincoli sanno che possono trovare la richiestissima Birra Raffo ma anche la Franziskaner, birra bavarese ricercata dai tedeschi che amano i litorali sabbiosi dello Ionio. Sempre in Puglia ma in provincia di Bari i due punti di riferimento sono i Cash di Terlizzi e Modugno. Uno che guarda al litorale nord di Bisceglie e Trani, l’altro a sud da Torre a Mare alle frequentatissime spiagge di Polignano e Capitolo. Inoltre il Cash di Terlizzi non si rivolge solo alla zona ma guarda anche ai Balcani, ai tanti acquirenti che appoggiandosi al porto di Bari utilizzano il percorso viario che l’Unione europea chiama “corridoio otto”. E, infine, Molfetta. L’apertura a gennaio 2011 ha segnato una tappa importante per l’azienda, a distanza di venticinque anni dal primo punto vendita di Terlizzi, e soprattutto la prima di tre strutture commerciali che si spingono a servire anche i dettaglianti. 17 18 LAVORO E CARRIERE Imprese più fiduciose, produzione industriale torna a salire L e imprese italiane sono più fiduciose nel futuro e la produzione industriale mostra un ulteriore recupero in luglio. Secondo l’Istat il ‘clima’ di fiducia delle aziende sale a luglio da 76,4 a 79,6. Il miglioramento è stato rilevato in tutti i settori: dalle imprese manifatturiere e quelle di costruzione, nel commercio al dettaglio e nei servizi di mercato. Notizie positive arrivano anche dal fronte delle retribuzioni contrattuali, aumentate a giugno - afferma sempre l’Istituto di statistica - dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,5% nei confronti di giugno 2012. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2013, la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Più nel dettaglio migliorano i giudizi delle imprese sugli ordini e le attese di produzione (da -39 a -37 e da -2 a 0, i rispettivi saldi). L’analisi per rag- gruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un aumento diffuso della fiducia: nei beni di consumo da 91,3 a 92,8, nei beni intermedi da 89,8 a 90,8 e nei beni strumentali da 91,1 a 92,5. L’indice delle imprese di costruzione sale da 71,1 di giugno a 76,5. Migliorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull’occupazione (i saldi aumentano da -56 a -52 e da -27 a -20, rispettivamente). Il dato delle imprese dei servizi di mercato sale da 70,7 di giugno a 75,6. Crescono i saldi dei giudizi e delle attese sugli ordini (da -29 a -27 e da -17 a -11, rispettivamente) e migliorano le attese sull’andamento generale dell’economia italiana. Nel commercio al dettaglio, l’indice passa da 80,9 di giugno a 82,1, mentre diminuisce nella grande distribuzione (da 80,0 a 73,0) e aumenta nella distribuzi- Migro Informa agosto 2013 one tradizionale (da 84,7 a 90,8). Per quanto riguarda le retribuzioni contrattuali a giugno, prosegue l’Istat, si è registrato un incremento tendenziale del 2,1% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (4,4%); agricoltura (3,1%); pubblici esercizi e alberghi (2,9%). Alla fine di giugno la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 52,1% nel totale dell’economia e del 38,1% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 25,2 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 12,3 mesi per quelli del settore privato. Buone notizie anche sul fronte dell’industria che recupera terreno a luglio. Per il Centro Studi Confindustria si registra un incremento dello 0,2% su giugno. Lo scorso mese è stato stimato un aumento dello 0,4% su maggio. In luglio la distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008) si attesta a -24,5%. La produzione, calcolata al netto del diverso numero di giornate lavorative, è diminuita in luglio dello 0,9% rispetto a luglio 2012; in giugno si era avuto un calo dell’1,9% sullo stesso mese dello scorso anno. Gli ordini in volume hanno registrato in luglio un aumento dello 0,3% su giugno e un arretramento dello 0,7% su luglio 2012. In giugno erano rimasti invariati su maggio ed erano diminuiti dell’1,8% su giugno 2012. Nel secondo trimestre 2013 il Ccs stima una flessione della produzione industriale dell’1,0% sul primo. La variazione congiunturale acquisita per il terzo trimestre è invece di +0,5%. LAVORO E CARRIERE Migro Informa agosto 2013 Tra paure e carte vincenti al colloquio di lavoro I l colloquio è la fase cruciale della selezione per un posto di lavoro. A pensarla così è il 52,8% degli italiani, che lo definisce infatti come il momento in cui ci si gioca il tutto per tutto. Dare il meglio di sé davanti ai potenziali capi è, quindi, fondamentale e per questo il 62% afferma di dedicare tempo alla preparazione del colloquio. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da InfoJobs.it, la principale realtà italiana ed europea nel settore del recruiting online per numero di offerte di lavoro, traffico Internet e numero di cv in database, che ha voluto indagare su quali siano gli atteggiamenti più diffusi tra gli aspiranti lavoratori. Si scopre così che il 46,7% legge tutto ciò che trova sull’azienda, il 12,8% cerca informazioni non ufficiali in rete o tra i conoscenti, mentre un esiguo 2,7% ammette di prepararsi anticipatamente un discorso per non farsi cogliere dal panico. C’è comunque chi decide di ricorrere all’arte dell’improvvisazione, il 37,9% si affida infatti al proprio istinto. Per fare buona impressione, però, essere preparati non basta: si dimostra fondamentale anche l’abbigliamento. Il 56,3% degli utenti di InfoJobs.it, infatti, durante il colloquio preferisce lo stile molto formale, contro un 39,5% che sceglie invece di vestire i soliti panni per rispecchiare la propria indole. Infine, non mancano gli scaramantici che svelano di indossare sempre un capo o un accessorio portafortuna (4,3%). Superata la preparazione e l’impatto della prima impressione, le preoccupazioni degli italiani si spostano sul contenuto vero e proprio del colloquio. Le domande che spaventano di più e che gli intervistati non vorrebbero mai sentirsi porgere sono quelle relative alla propria situazione sentimentale (32,8%) e quelle relative ai motivi per i quali bisognerebbe essere assunti (38,4%). La tensione può giocare brutti scherzi e davanti a una domanda inaspettata è facile trovarsi in evidente difficoltà: come reagiscono gli aspi- ranti lavoratori in queste situazioni? Per il 40% del campione intervistato, la soluzione migliore consiste nel chiedere all’esaminatore di riformulare la domanda per tentare di capire meglio la richiesta e prendere tempo, mentre solo il 3% sostiene che ammettere il proprio nervosismo e scusarsi sia la cosa migliore da fare in queste situazioni. Il 25%, invece, preferisce rispondere subito in ogni caso, per non correre il rischio di sembrare insicuro. Davanti ad alcune domande, tuttavia, la prontezza di spirito potrebbe non bastare: quando gli esaminatori decidono di voler testare la capacità di reazione degli intervistati, è possibile trovarsi a dover far fronte a quesiti alquanto inconsueti che spiazzano il malcapitato. Tra le richieste più strane e degne di nota riportate dai candidati, se ne trovano di ogni tipo, da quelle ‘logico-scientifiche’, come ‘quanta acqua c’è nel lago di Como?’ o, ancora, ‘quanto pesa un carro armato?’, a quelle che tendono invece a indagare sulla vita del colloquiante e sulle sue abitudini in ufficio, ad esempio: ‘quante volte si alza in media per andare in bagno o per bere il caffè?’. Sembra, quindi, che chi si presenta a un colloquio di lavoro debba essere preparato ad ogni evenienza, anche a richieste curiose e insolite. L’immagine che emerge dal sondaggio è quella di un candidato pronto che cerca di dare il massimo contando principalmente sulla propria preparazione. Quest’ultima impressione è confermata dal fatto che ben l’82% degli intervistati non porta le lettere di referenze dei propri ex datori di lavoro. Il 20,6% degli scettici è convinto che le referenze non contino nel processo di selezione, mentre il 61,4% non le porta perché non le ha mai richieste. 19 20 DIRITTO E FISCO Migro Informa agosto 2013 Pronto il pacchetto delle semplificazioni fiscali D alle dichiarazioni ai modelli, passando per le comunicazioni e i servizi online. Meno adempimenti e procedure più snelle a vantaggio di cittadini e imprese. Salta, quindi, l’obbligo di presentare il modello per i dati degli studi di settore da parte delle aziende in fallimento. Diventa più snello e facile da compilare il quadro RU del modello Unico che “ospita” i crediti d’imposta. Semplificazioni in arrivo anche per lo Lavoro autonomo occasionale, stop alla ritenuta se il rimborso equivale alle spese R itenuta alla fonte non più obbligatoria nell’ipotesi di prestazioni di lavoro autonomo occasionale per il cui svolgimento è previsto il solo rimborso delle spese strettamente necessarie per l’esecuzione della prestazione stessa o l’anticipo delle “Spesometro” e per le comunicazioni sui contratti di leasing e noleggio, che viaggeranno in un unico modello, così come le operazioni black list. L’onda lunga delle semplificazioni investe anche il versante dei servizi online, con il Cassetto fiscale ancora più utile e ricco di dati, il canale Civis che apre le porte al 36 ter e l’F24 che allarga il suo bacino di tributi. Questi interventi, tutti di “taglio” amministrativo, si aggiungono alle misure contenute nel Dise- stesse da parte del committente. Si tratta di un nuovo passo avanti nella semplificazione degli adempimenti fiscali illustrato nella risoluzione n. 49/E delle Entrate di oggi. Il documento di prassi, infatti, chiarisce che in questi casi la prestazione occasionale genera un reddito diverso pari a zero e quindi, non è più necessario applicare la ritenuta e lo stesso lavoratore non è tenuto a riportare i rimborsi ricevuti e le corrispondenti spese nella dichiarazione dei redditi. Quando va applicata la ritenuta – L’applicazione della ritenuta alla fonte non si può omettere nel caso in cui il compenso superi (anche nella forma di spese rimborsate o anticipate dal committente) le spese strettamente necessarie allo svolgimento dell’attività. In questo caso viene gno di legge semplificazioni come, ad esempio, i nuovi importi aggiornati (75mila euro di attivo per i parenti in linea retta) per presentare la dichiarazione di successione o l’eliminazione del “riaddebito” in fattura delle spese di vitto e alloggio dei professionisti. Ma vediamoli in dettaglio. Studi di settore, semplificare si può A partire dal periodo d’imposta meno il carattere sostanzialmente gratuito dell’attività occasionale e quindi all’intera cifra elargita dal committente dovrà essere applicata la ritenuta (articolo 25 del DPR n. 600 del 1973). DIRITTO E FISCO Migro Informa agosto 2013 2012 non devono presentare il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore le imprese in liquidazione coatta amministrativa o fallimento. Inoltre, a partire dall’annualità 2012, l’invito rivolto al contribuente a presentare il modello di comunicazione dei dati rilevanti viene inserito direttamente nella ricevuta telematica che attesta la trasmissione di Unico 2013. Per l’annualità 2012 viene meno l’obbligo di presentare il modello per la comunicazione dei dati rilevanti anche per i contribuenti con residenza o sede operativa in una delle zone colpite dal sisma del maggio 2012 (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia) che dichiarano la presenza delle seguenti cause di esclusione: cessazione dell’attività, liquidazione volontaria o periodo di non normale svolgimento dell’attività. Modelli in soffitta, il dato va in dichiarazione Stop agli “appositi allegati” per le imprese che variano i criteri di valutazione dei propri beni iscritti in bilancio. La comunicazione viaggerà direttamente in dichiarazione a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 (modello Unico 2014). Allo stesso modo, sempre a partire da Unico 2014, confluiscono nella dichiarazione dei redditi le minusvalenze sopra i 50mila euro: non vanno, quindi, più inviate comunicazioni alla Direzione Regionale competente. Guadagna in leggerezza anche il quadro RU, storicamente dedicato ai crediti d’imposta derivanti da agevolazioni alle imprese: a partire da Unico 2013 è stato completamente ristrutturato e semplificato con un’unica sezione “multimodulo” che raggruppa tutti i crediti agevolativi (a eccezione di tre crediti che, per via delle specifiche informazioni richieste, sono gestiti in apposite sezioni). In precedenza, il quadro RU era composto di 22 sezioni per i crediti, con ulteriori sezioni per la gestione dei crediti d’imposta ricevuti e trasferiti e per i limiti di utilizzo. Comunicazioni più leggere, si parte dallo “Spesometro” Anche lo “Spesometro”, che prevede l’obbligo per gli operatori economici di comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti a fini Iva, è interessato da alcune misure di semplificazione, che troveranno applicazione a partire dalle comunicazioni relative all’anno 2012. L’intervento riguarda le operazioni interessate, i dati da comunicare, le modalità e la tempistica di invio. Un Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate specificherà, con riferimento alle operazioni per cui è previsto l’obbligo di fattura, che è possibile comunicare, per ciascun cliente e fornitore, in alternativa: le singole operazioni effettuate, indipendentemente dall’importo; l’ammontare complessivo dell’imponibile e dell’imposta relativa all’anno di riferimento. Facilitazioni in arrivo anche per il settore del leasing e del noleggio: a partire dalle comunicazioni relative all’anno 2012, gli operatori che svolgono attività di leasing finanziario e operativo e di locazione e/o noleggio di autovetture, caravan, altri veicoli, unità da diporto e aeromobili, potranno comunicare all’Anagrafe Tributaria i dati relativi ai propri clienti, utilizzando, in alternativa alla vecchia comunicazione, il modello in uso per lo “Spesometro”. I servizi online diventano ancora più utili e easy - Civis, il canale telematico dedicato all’assistenza ai contribuenti, apre le porte anche ai 36 ter. I contribuenti o i loro intermediari potranno quindi utilizzarlo per l’invio della documentazione richiesta ai fini del controllo formale, usufruendo così di un’ulteriore modalità di assistenza fiscale. Si estendono, poi, le modalità di versamento tramite F24: l’uso della delega di pagamento si estende fra gli altri, anche ai pagamenti per l’imposta sulle successioni e donazioni, dell’Invim, dell’imposta sostitutiva Invim, dell’imposta di registro, dell’imposta ipotecaria, dell’imposta catastale, delle tasse ipotecarie, dell’imposta di bollo e dei tributi speciali. Sempre nell’ottica di semplificare le procedure, entro il 30 settembre 2013 sarà possibile richiedere l’abilitazione al servizio Entratel via Pec. Una nuova modalità che si affianca a quella tradizionale che prevede la presentazione di una domanda presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Spese di vitto e alloggio dei professionisti non più riaddebitate in fattura Le prestazioni alberghiere e di somministrazioni di alimenti e bevande acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per i professionisti che ne usufruiscono. I professionisti, pertanto, non devono “riaddebitare” in fattura tali spese al committente e non possono considerare il relativo ammontare quale componente di costo deducibile dal proprio reddito di lavoro autonomo. Dichiarazione di successione Si allarga la platea di contribuenti esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione di successione e si alleggerisce la documentazione per chi deve consegnarla al Fisco. Aumenta a 75mila euro, infatti, il valore “soglia” dell’attivo ereditario devoluto al coniuge o ai parenti in linea retta (prima fissato a 50 milioni di vecchie lire) per poter essere esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione di successione. Inoltre, per chi la presenta diventa più facile allegare la documentazione: non occorre più accompagnare necessariamente la denuncia con gli originali o le copie autenticate dei documenti, ma sono sufficienti le copie non autenticate, insieme alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Limite elevato a 50 euro per dedurre gli omaggi ai fini Iva - Il limite per la piena deducibilità delle spese per gli omaggi sale a 50 euro anche per l’Iva e non solo per le imposte dirette. Per evitare complicazioni alle imprese, la soglia ai fini Iva si allinea così a quella delle imposte dirette. 21 22 DIRITTO E FISCO Migro Informa agosto 2013 Slitta la comunicazione degli acquisti tramite Pos Ristrutturazioni edilizie: detrazione del 50% per l’acquisto di mobili I contribuenti che eseguono lavori di ristrutturazione di immobili residenziali hanno diritto a una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili destinati all’arredo degli immobili su cui sono effettuati i lavori, con un tetto massimo di spesa di 10mila euro. In attesa di conoscere l’esatto contenuto dell’articolo 16 del recente Dl n. 63 del 2013 come risultante dalla conversione in legge del decreto, attualmente all’esame del Parlamento, è opportuno dare prime indicazioni sulle modalità di esecuzione dei pagamenti. Come avere diritto alla detrazione I contribuenti devono eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, con le medesime modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati. Nei bonifici, pertanto, dovranno essere indicati: • la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati; • il codice fiscale del beneficiario della detrazione; • il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. Leasing e noleggio, scadenza al 12 novembre per le comunicazioni al Fisco tiene conto delle attività di semplificazione attualmente in corso, è prevista dal Provvedimento dall’Agenzia delle Entrate. Slitta dal 30 giugno al 12 novembre 2013 il termine per comunicare all’Anagrafe Tributaria i dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing e dagli operatori commerciali che svolgono attività di locazione e/o noleggio nel 2012 (art. 7, comma 12, del DPR n. 605 del 1973). La proroga, che I soggetti interessati alla comunicazione Banche, intermediari finanziari che esercitano attività di leasing fi- Scade il 12 novembre 2013 il termine ultimo per la comunica zione da parte degli operatori finanziari dei dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva, di importo non inferiore a 3.600 euro, relative al periodo 6 luglio - 31 dicembre 2011, in cui l’acquirente è un consumatore finale che ha pagato con carta di credito, di debito o prepagata. Lo prevede il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, diffuso il 3 luglio. Lo slittamento nasce dall’esigenza di mettere a punto gli accorgimenti tecnici necessari, in sintonia con le principali associazioni di categoria rappresentative dei soggetti obbligati alla comunicazione. Allo stesso tempo, l’ulteriore allungamento dei tempi inizialmente previsti è stato disposto per consentire l’allineamento del termine d’invio con quello di altre comunicazioni anch’esse rientranti nell’ambito dell’attività volta alla semplificazione degli adempimenti. nanziario e/o operativo nonché gli operatori commerciali che svolgono attività di locazione e/o noleggio. Sono questi i soggetti obbligati alla comunicazione dei contratti di leasing all’Anagrafe Tributaria. Cosa comunicare Oggetto della comunicazione sono, in ordine, i contratti di leasing finanziario e operativo, di locazione e quelli di noleggio, stipulati sia con le persone fisiche che giuridiche. Tra i contratti interessati ci sono quindi quelli relativi a autovetture, autocaravan a altri veicoli, unità di diporto commerciali, aeromobili, immobili e beni mobili. DIRITTO E FISCO Migro Informa agosto 2013 Multe: sconto del 30% se paghi subito? M ulte stradali scontate del 30% se pagate entro 5 giorni dalla notifica o contestazione ovvero se l’automobilista non ha subito riduzioni di punti sulla patente. E’ questa la principale novità nelle proposte alle modifiche del Codice della strada da inserire nel decreto “del fare”, D.L. n. 69 del 2013. Sconto multe stradali nel decreto “del fare” Nel decreto in questione si prevedono delle novità per ciò che riguarda le multe stradali. L’importo di queste infatti sarà ridotto del 30% in due casi: se il pagamento della stessa sarà effettuato entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione, oppure se il trasgressore non ha subito, negli ultimi due anni, tagli di punti sulla patente di guida. Nel caso di sanzioni accessorie della confisca del veicolo o della sospensione della patente lo sconto del 30% sulla multa stradale, non si applicherà invece alle violazioni delle norme del Codice della strada. Novità sull’applicazione dell’imposta di bollo Chiarimenti dell’Agenzia delle entrate sulla nuova imposta di bollo che si applica agli estratti di conto corrente, ai rendiconti dei libretti di risparmio e alle comunicazioni relative ai prodotti finanziari. Differenza tra conti deposito L’imposta di bollo deve essere applicata nella misura fissa prevista dall’articolo 13, comma 2-bis, per i depositi che costituiscono la provvista di un rapporto di conto corrente. Invece, nel caso di contratti giuridicamente distinti dal conto corrente ovvero di depositi in conto corrente la cui funzione principale non sia quella di fornire una provvista al conto, l’imposta deve essere invece applicata nel- la misura proporzionale (articolo 13, comma 2-ter). Nel caso in cui l’intestatario di un conto corrente o di un libretto di risparmio sia un imprenditore individuale l’imposta di bollo applicata su base annua ammonta a 34,20 euro, la stessa misura applicata alle persone fisiche, e non a 100 euro previsti su base annua per i soggetti diversi da queste ultime. Come già chiarito dalla circolare n. 48/2012, per individuare la misura dell’imposta applicabile occorre prendere in considerazione l’intestazione del conto corrente o del libretto di risparmio. Pagamento multa con bancomat e carte di credito Ma non solo sconti del 30%. L’altra novità importante riguarda il pagamento della multa stradale con strumenti di pagamento elettronico, quindi carte di credito, bancomat, ecc, direttamente all’atto della contestazione della violazione al Codice della strada. Ecco quello che si legge nella modifica al decreto “del fare” riguardante lo sconto alla multa stradale del 30%: “Qualora l’agente accertatore sia munito di idonea apparecchiatura il conducente è ammesso a effettuare immediatamente, nelle mani dell’agente accertatore medesimo, il pagamento mediante strumenti di pagamento elettronico”. In questo caso l’agente trasmetterà il verbale al proprio comando o ufficio e rilascerà al trasgressore una ricevuta della somma riscossa facendone pure menzione nel verbale. Da ultimo si prevede anche che la notifica della multa potrà avvenire anche via Pec. Prodotti assicurativi soggetti a imposta sulle assicurazioni Per le polizze di assicurazione e i contratti di capitalizzazione stipulati o rinnovati entro il 31 dicembre 2000, che scontano già l’imposta sui premi assicurativi nella misura del 2,5%, l’imposta di bollo non trova applicazione. La trova, invece, per gli atti e i documenti relativi ai predetti contratti assicurativi esentati dall’imposta sulle assicurazioni. Acconto per le società fiduciarie Le società fiduciarie che possono esercitare l’attività di gestione dei patrimoni mediante operazioni aventi ad oggetto valori mobiliari (art. 17 della Legge n. 1/1991) sono tenute al versamento dell’acconto dell’imposta di bollo entro il 16 aprile. L’acconto dell’imposta di bollo non deve, invece, essere versato dalle società fiduciarie cosiddette ‘statiche’, in quanto queste società non sono ricomprese tra quelle di intermediazione mobiliare di cui alla Legge n. 1/1991. 23 24 LIFE STYLE Migro Informa agosto 2013 Computer e software: le novità in arrivo in autunno I nfornata di novità in casa ASUS. La società taiwanese che, come tante altre aziende, al Computex gioca abitualmente in casa, ha confermato il lancio del tablet Zenbook Infity con display da 13,3 pollici. Il design del dispositivo è tutto incentrato sull’utilizzo di alluminio e vetro; lo schermo è basato sulla tecnologia Gorilla Glass di Corning; il processore è un Intel “Haswell” dual-core con un valore di TDP pari a 28 Watt. Il TDP (Thermal Design Power) rappresenta un’indicazione del calore (energia) dissipato da un processore che deve essere smaltito dal sistema di raffreddamento in modo da mantenere la CPU al di sotto del massimo valore di temperatura consentito. Nuovi tablet E’ pronto anche a essere lanciato sul mercato l’ASUS Transformer Pad Infinity. Il nuovo tablet Android dispone di uno schermo IPS da 2.560x1.600 pixel e 10 pollici di diagonale, una CPU Tegra 4, 2 GB di RAM. Una dotazione hardware che secondo i portavoce di ASUS sarà sufficiente per trasferire flussi video 4K attraverso la porta HDMI-out. Completano la dotazione del Tran- sformer Pad Infinity una porta USB 3.0, lo slotd microSD, una fotocamera posteriore da 5 Megapixel, una frontale da 1,2 Megapixel e 32 GB di memoria storage. Il tablet può utilizzare una tastiera “fisica” QWERTY che consta di una serie di porte di comunicazione aggiuntive e di una batteria accessoria capace di estendere l’autonomia del dispositivo mobile. Il prodotto “nudo e crudo” dovrebbe costare 399 dollari mentre la versione con tastiera 499 dollari. Microsoft presenta la nuova versione della sua soluzione Dynamics 2013 di Customer Relationship Management disponibile sia online come Dynamics CRM Online Fall ’13 sia on-premise come Dynamics CRM 2013. La nuova release consentirà di accedere ai dati su un’ampia gamma di dispositivi mobili con maggiori informazioni contestuali, aiutando il personale aziendale ad avere una conoscenza più approfondita dei clienti e delle loro esigenze. Microsoft Dynamics CRM inclu- de inoltre funzionalità di social collaboration, per entrare in contatto le persone e le risorse più appropriate. L’ integrazione con MarketingPilot, la soluzione Microsoft per l’automazione del marketing, con la quale le aziende possono gestire prodotti, budget e risorse e monitorare l’andamento delle campagne di marketing, assicura al cliente un’esperienza coerente sui canali social e digital. L’implementazione di una nuova interfaccia utente incentrata sui risultati e basata sulle più importanti best practice di settore ottimizza i tempi di chiusura delle vendite. L’introduzione di nuove applicazioni client per iPad e tablet Windows 8 offre agli utenti l’accesso in mobilità a capacità analitiche. A breve, dopo il rilascio della nuova versione del CRM, Microsoft intende offrire nuove esperienze mobili, ottimizzate per la modalità touch, per telefoni Windows 8, iPhone e Android, che consentiranno agli utenti di accedere ai dati CRM dai loro dispositivi preferiti. Il personale addetto ai contatti con la clientela può collaborare e di condividere informazioni relative ai clienti attraverso Yammer integrato nella soluzione di CRM. LIFE STYLE Migro Informa agosto 2013 Arriva Android, Jelly Bean 4.3 Google lancia la sfida a webtv e smartphone G oogle prepara la video rivoluzione. Chromecast segna un paio di passi avanti rispetto a YouTube e lancia la possibilità di trasmette sulla tv di casa i contenuti normalmente fruibili sui device mobili. Ciliegina sulla torta, in combutta con Asus, la casa di Mountain View ha messo a punto il tablet Nexus 7, lo strumento perfetto da accoppiare a Chromecast. Mario Queiroz, capo di Google TV, ha assicurato che Chromecast, grande qunato un pollice, non rovinerà il design dei televisori, ma semplicemente ‘sparirà’ sul retro collegandosi a una porta Usb. Sarà in vendita a 35 dollari sul market Google Play, oltre che su Amazon. In sostanza i video marcati “Cast” potranno essere trasmessi sul televisore di casa da smartphones, tablets o laptop. “Sarà semplice come usare YouTube sul cellulare” ha detto Queiroz, “qualunque device di casa può diventare un telecomando per la tv”. Non solo immagini: il servizio di radio streaming on-line Pandora ha già messo a punto un’applicazione per utilizzare Chromecast, ma Google ha avviato collaborazioni con altri fornitori di contenuti multimediali per moltiplicare l’offerta. Da parte sua il Nexus 7 dà nuovo impulso alla sfida di Google all’iPad con un tablet più sottile e facilmente trasportabile che dà accesso più rapido a una quantità dui contenuti e servizi on-line. Ha uno schermo ad lata definizione e altoparlanti che ottimizzano la fruizione di film, giochi e musica. Sarà disponibile in te modelli, tutti da sette pollici. Ue avranno la connessione solo wi-fi e il terzo userà una connessione cellulare ad alta velocità. Competitivo anche il prezzo: negli Usa il prezzo di vendita sara’ compreso tra i 229 e i 349 dollari. Sarà in vendita dal 30 luglio negl Usa e in Francia, Australia, Gran Bretagna, Corea del Sud. Sarà il primo tablet equipaggiato con Da Sammobile, noto sito web dedicato al mondo Samsung ed Android, arrivano indiscrezioni importanti riguardanti i prossimi aggiornamenti e le release di Android. A quanto pare, fra poche settimane sarà lanciato l’attesissimo aggiornamento di Jelly Bean, il 4.3. Sul sito sono usciti già alcuni screenshot che mostrano quali potrebbero essere le novità dell’update e l’aspetto grafico della pagina principale. I primi a ricevere l’aggiornamento saranno i device della linea Nexus, seguiti dai Galaxy S3 ed S4. Fra le novità che dovrebbero essere presenti, una tecnologia Bluetooth a basso consumo energetico e la compatibilità con alcune librerie, fra cui OpenGL ES 3.0. Android “Jelly Bean” 4.3. Mancano solo l’annuncio uffciale, infine, per il nuovo Moto X, lo smartphone di Google. Nelle ultime ore in rete sono emerse un numero importante di immagini che non mostrano in modo evidente lo smartphone, ma confermano le caratteristiche tecniche complete e mostrano una serie di benchmark sintetici del dispositivo con Android 4.2.2. Il processore è un dual-core Qualcomm S4 Pro MSM8960DT 1.7GHz CPU, Adreno 320 Gpu, la RAM è da 2GB, il display è 720×1184 da 4.7’ e la fotocamera anteriore da 2.1MP mentre quella posteriore è da 10.5MP con flash. La memoria interna è da 16GB, 12GB con tecnologia NFC. La batteria da 2.200 mAh garantiecs una lunga operatività. Sebbene ancora non sia certa la data di commercializzazione sembra molto probabile che il debutto sia ad agosto negli Usa. 25 26 LIFE STYLE Migro Informa agosto 2013 Le ricette di “Zona Franca” Caponata di polpo La caponata è un noto piatto siciliano, molto usato nelle feste. L’origine del nome caponata, è incerta, una delle ricette prevedeva tra gli ingredienti dei pesci, tra i quali il “pesce capone” e molluschi come il polpo. Ingredienti Un polpo da 500 g. 4 etti di pomodoro fresco mezza cipolla uno spicchio di aglio una manciata di olive verdi ed una di olive nere un mazzetto di prezzemolo sedano q.b. un cucchiaino da te di curry un cucchiaio di capperi sotto aceto olio di oliva una melanzana grande basilico Preparazione Lessare il polpo in acqua salata a cui si è unito precedentemente mezzo bicchiere scarso di aceto bianco. Tenere da parte una tazza del brodo di cottura del polpo. Lavare la melanzana e tagliare a dadini, unire un po’ di sale e lasciare riposare circa dieci minuti. Scolare la melanzana del succo scuro rilasciato e friggere in olio di oliva. A parte preparare il sugo con i pomodori freschi facendo in soffritto con aglio e cipolla e sedano. Unire il pomodoro tagliato a dadini. Dopo qualche minuto unire capperi olive. Salare ed unire prezzemolo e qualche fogliolina di basilico. A questo punto unite le melanzane ed il polpo tagliato a dadini ed il curry. Se necessario unire un po’ del brodo di cottura del polpo e fare insaporire per 5 minuti circa. La preparazione non deve essere ne asciutta ne troppo brodosa. Insalata di gamberetti esotica Piatto fresco e gustoso Ingredienti 1 bel mango 300gr di gamberetti 3 rametti di limoncello 1/2 bouquet di coriandolo 150gr di valerianella o un 1 mazzetto di crescione Salsa: 1cc di rafano in polvere 1cc di ketchup 4cc d’olio d’arachidi 1cc d’aceto di cherry sale e pepe Preparazione Sbucciare i gamberetti e marinarli 10 minuti in un luogo fresco dentro una salsa preparata con ketchup, aceto di cherry, sale e pepe. Nel frattempo, pulire, lavare, e tagliare l’insalata. Mettere l’insalata dentro un’insalatiera e peparla leggermente. Sminuzzare le due erbette e unirle all’insalata, lasciandone un cucchiaio da parte. Pelare il mango e tagliarlo a fettine. Una parte è da aggiungere alla preparazione e un’altra ridurla in succo. Unire i gamberetti all’insalata. Per terminare il condimento, versare nella salsa utilizzata come marinata il rafano, il succo di mango, sale e pepe. Mescolando con una frusta, aggiungere il resto dell’olio e dell’aceto. Versare il tutto nell’insalatiera e cospargere con le erbette triturate rimaste. Servire subito. LIFE STYLE Migro Informa agosto 2013 La dieta arcobaleno per il buonumore I n estate largo ai cibi colorati, in special modo i frutti, che danno energia e aiutano a superare stanchezza, stress e tensione... Tutti conosciamo la cioccolata e i suoi benefici sull’umore, ma… non esiste solo il piacere di addentare la dolce tavoletta. In realtà, la regola fondamentale per stare bene è una dieta equilibrata nel suo complesso, che fornisca al cervello tutte quelle sostanze (vitamine, minerali e zuccheri) capaci di mantenere efficienti le cellule nervose. In estate il segreto della salute è la “tavola arcobaleno”. Se ogni giorno mettiamo nel piatto alimenti di tutti i colori ci assicuriamo una dieta equilibrata e salutare. Studi clinici hanno evidenziato che i pazienti nutriti per un certo periodo solo di cibi bianchi (cereali raffinati, latticini, albume di uova sode, zucchero, sale, ecc.) contraevano disturbi gastrointestinali nonostante un apporto di nutrienti apparentemente corretto. Furono sufficienti tre giorni di alimentazione “colorata” senza uso di farmaci per riequilibrare la condizione ed eliminare lo stato d’ansia e nervosismo che si era creato. Colazione, pranzo o cena: scegli il momento giusto Per approfittare pienamente del potere benefico dei cibi colorati, è molto utile ripartirne la somministrazione in diversi momenti della giornata. • Al mattino, per partire con un pieno di energia, è bene ricorrere a cibi e bevande di colore rosso, arancione e giallo: spremute di agrumi, lamponi, mele, meloni, albicocche, pesche. • A pranzo, sono indicate le insalate e le verdure di colore verde, con ampie pennellate di giallo. Perfetto anche un minestrone dai vivaci colori. • I colori riposanti, cioè blu, violetto e indaco, sono riservati alla sera e consigliabili soprattutto agli ipertesi e a chi fa fatica a prendere le distanze dai ritmi della giornata. Ceniamo dunque con radicchio, cavolo rosso-violaceo, susine, uva “nera”, melanzane, barbabietole, fichi, datteri e frutta di bosco. Cibi rossi: largo a fragole, ciliegie e anguria gli antiossidanti energetici I vegetali di colore rosso brillante hanno effetto stimolante. Con i cibi di questo colore (pomodori, fragole, ciliegie, anguria) facciamo il pieno di giovinezza: contengono sostanze antiossidanti e licopene, un carotene che aiuta a prevenire i tumori gastrointestinali. La tonalità rossoviolaceo in frutti e bacche è dovuta al tormentale e migliora le difese immunitarie. L’effetto sull’umore - Ricchi di “fuoco”, gli alimenti rossi sono una carica di energia potente per tutto l’organismo. Assumetene in abbondanza se vi sentite stanchi, affaticati, apatici e privi di forze. Ottimi stimolanti, riattivano il metabolismo e così aiutano a perdere qualche chilo in vista della partenza per le vacanze estive. Unica avvertenza: non abusatene se siete ipertesi o collerici. Cibi gialli: con pesche e carote via lo stress Gli alimenti giallo-arancio (limoni, pompelmi, arance, peperoni, carote, albicocche, pesche) rafforzano le difese immunitarie. Il betacarotene, poi, protegge le cellule dall’invecchiamento. Da tempo si sa che gli ortaggi di colore giallo arancio hanno un effetto tonificante sull’umore. In più, sono ricchi di betacarotene, che svolge un’azione protettiva contro i radicali liberi. L’effetto sull’umore - I cibi gialloarancioni hanno un valido effetto antistress. Consumateli spesso nei periodi di forte tensione e di super lavoro. Cibi blu: i frutti di bosco gran rilassanti Il blu della mirtillina, presente soprattutto nei frutti di bosco, migliora la trasmissione degli impulsi nervosi. Il viola di rutina e quercetina, presente in numerosi frutti e ortaggi, ha effetto vitalizzante, favorisce l’ossigenazione dei tessuti e svolge un’azione protettiva nei confronti dei capillari. L’effetto sull’umore - Il blu è rilassante e aiuta a ripristinare l’equilibrio psicofisico ottimale. Scegliete cibi di questa tonalità se avete bisogno di ritrovare la calma o se soffrite di insonnia. Cibi verdi: lattuga, porri e insalate danno scacco all’ansia Il colore degli ortaggi verdi è dato dalla clorofilla, che è ricca di magnesio e aiuta a regolarizzare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri. Gli alimenti più chiari tendenti al bianco (aglio, porri, cipolle) sono ricchi di solfuro di allile, una sostanza che abbassa la pressione e il colesterolo. L’effetto sull’umore - Il verde è un colore equilibrante, e per questa sua caratteristica non dovrebbe mancare in nessun pasto. è consigliato in particolare alle persone ansiose, quando lo stress dà origine a mal di testa o gastrite. 27 28 PUNTI DI VISTA Migro Informa agosto 2013 Quale futuro per la Fiera del Levante? Canio Trione Q uando la Fiera del Levante era florida si potevano ammirare i padiglioni di Iri, Fiat, Enel, Regioni varie, Acquedotto pugliese,… che occupavano interi edifici per non vendere nulla, ma solo per immagine. Il popolino -sempre prono verso i potenti- ammirava tali esibizioni di potenza e visitava tali padiglioni rimanendone ammirato. Anche i politici di oggi rimpiangono quel lontano passato. Mi chiedevo: “ma cosa vengono a fare costoro in una Fiera (per giunta Campionaria) dove si espongono merci e prodotti da vendere subito o in altro momento?” al male non c’è mai fine e così anche la risposta a questa domanda è peggio di ogni pessimistica immaginazione: serviva a dare un po’ di danari alla Fiera. Il partito tale spingeva il tale potentato economico a contribuire al bilancio della Fiera assegnandogli uno spazio. La Fiera sopravviveva pur non essendo utile se non pochissimo, il partito sponsor faceva bella figura, la gente era ammirata da tanto sfoggio di potenza e sembrava che si facesse qualcosa per il Sud (anche se ad essere presenti in Fiera erano per lo più settentrionali). E così si tirava a campare per non tirare le cuoia. Però nel contempo si credeva all’interno della Fiera che per sempre ci sarebbe stato qualcuno pronto ad “aiutare” la baracca; né ci si sforzava di immaginare una gestione effettivamente orientata a dare spazio alle imprese che producevano beni e servizi veri. D’altronde i meridionali pensano che alla fine non cambia mai nulla e che i potenti di ieri rimarranno tali per sempre… Il Sud e la Puglia hanno cercato nel frattempo di vendere in ogni parte del mondo divani e scarpe, vini e magliette, olio e pasta, frutta e verdura,… senza nessuna vetrina fieristica che li valorizzasse. Ci sono riusciti con al- terne fortune e con estremo sacrificio La Fiera stava lì per pagare gli stipendi al presidente e agli impiegati e per far vendere qualcosa ai pochi presenti (per la gran parte non meridionali) che con la loro partecipazione davano parvenza di Fiera alla Fiera del Levante. Poi è venuta l’Europa Unita e la mon- dializzazione. L’Iri è stato ingloriosamente soppresso e così tutti gli altri grandi imprenditori hanno cominciato a fare i conti con la crisi sempre più profonda. La Fiera di Bari ha perso quella sorgente di danari e si è scoperto che è ed è sempre stata priva di ogni ruolo attivo a favore di chi crea ricchezza (appunto le piccole e medie imprese); quindi non serve più. Qualche bocconiano ci dirà che bisogna ripianare i conti dopo di che tutto torna come prima ma, come sempre, sbaglia: la realtà è che i conti non tornano perché così come è e come è stata nei passati decenni, la Fiera non ha svolto bastevolmente il ruolo di sostegno della economia locale e quindi era un carrozzone assistito. Il deficit e i debiti sono il metro del fallimento della gestione; se la Fiera riuscisse a stimolare le vendite dei prodotti locali i danari affluirebbero copiosi senza bisogno di far pagare i biglietti di ingresso pure agli espositori!! Quindi è finita. Adesso il sistema economico locale la scarica. È si scopre che la Fiera non è mai servita a quello che doveva servire se non in piccola parte. Se la si vuole salvare si deve riuscire a farle fare quello che l’economia attende da essa; e, se il management è bravo, anche qualcosa in più. E senza soldi pubblici. PUNTI DI VISTA Migro Informa agosto 2013 La sesius tax Eugenio Benetazzo T utto ebbe inizio nel 1958 quando Angelina Merlin, ostile maestra padovana e senatrice socialista intollerante dell’ipocrisia cristiana che consentiva ai maschi dell’epoca la frequentazione delle case chiuse, forte della sua idilliaca vocazione nel difendere i soggetti più deboli (leggasi allora le donne), si fece portavoce ed autrice della infelice Legge Merlin per l’abolizione della prostituzione. Sono passati più di cinquant’anni e sono nel frattempo cambiati anche molti costumi e punti di riferimento per il nostro tessuto sociale, a distanza di così tanto tempo una riflessione è pertanto dovuta. Se l’obiettivo della legge e della senatrice era quello di scoraggiare il meretricio e i suoi potenziali clienti, allora possiamo dire che il fallimento legislativo è plateale. Sino a prima dell’arrivo della Merlin, in Italia, intesa come denominazione geografica, la prostituzione è sempre stata regolamentata e consentita, andando dall’Antica Roma sino al Regno delle Due Sicilie, quest’ultimo che con grande lungimiranza aveva addirittura previsto il rilascio di una patente o concessione reale per l’esercizio della professione, se così possiamo chiamarla. Il fenomeno della prostituzione in Italia è ormai privo di qualsiasi controllo grazie ad una legge tanto obsoleta quanto ridicola per l’epoca in cui stiamo vivendo. Tanto per dare alcuni numeri in Italia si stimano essere operative oltre 70 mila prostitute, la maggior parte delle quali esercita in strada o in luoghi pubblici (65%). Circa 20 mila sono straniere, soprattutto di etnia africana e slava. Il parco clienti è stimato in nove milioni di maschi, il che significa che ai fini statistici quasi un maschio su due è un potenziale cliente, considerando una popolazione maschile tra i 15 ed i 65 anni di quasi 20 milioni. Il dato che pochi invece soppesano adeguatamente è la percentuale di donne vittima del racket della prostituzione, vale a dire il 10%, questo significa che la quasi totalità (il restante 90%) sceglie liberamente di prostituirsi per i più vari motivi. Uno di questi probabilmente è rappresentato dalle aspettative di reddito, che può andare dai 3.000 agli oltre 10.000 euro mensili. Tax free naturalmente. In Italia, infatti, non è considerato reato la vendita del proprio corpo, mentre lo è lo sfruttamento del corpo altrui anche se in ambiente organizzato. Questa assurdo quadro legislativo ha permesso proprio la mercificazione corporale nelle strade oltre che nelle case, tuttavia in piena clandestinità. Eppure la prostituzione non è illegale in gran parte dell’Europa, ogni singolo stato cerca invece di punire le varie forme di sfruttamento, favoreggiamento ed induzione, nella speranza che questo renda più difficile il prostituirsi. L’era dei social network con tutte le loro potenzialità, unita alle risorse tecnologiche degli smart phone, ha letteralmente creato un effetto over boost all’intero settore del sesso a pagamento. Oggi infatti non vengono considerati e nemmeno normati severamente fenomeni di nuova generazione come il sexting (l’invio di immagini sessuali esplicite, principalmente tramite dispositivi di telefonia mobile, ma anche tramite altri mezzi informatici) che rappresentano nuove forme di microprostituzione. Le foto ed i video servono per pure finalità di marketing nell’intento di adescare nuovi potenziali clienti a cui erogare successivamente prestazioni sessuali complete. Deve fare rabbrividire per chi è un giovane padre sapere che l’ambiente in cui si svolgono tali incontri è nella stragrande maggioranza dei casi la scuola pubblica. Personalmente ho in più occasioni esplicitato la necessità di istituzionalizzare e tassare la prostituzione, stimando un gettito fiscale compreso tra i 10 e i 15 miliardi annui. La mia personale proposta è la S.E.S.I.U.S. Tax intesa come acronomo di Soggetti Erogatori di Servizi di Intrattenimento e di Utilità Sociale, riferendosi tanto a chi si prostituisce (maschi e femmine) in modalità convenzionale quanto a chi si rivolge a un pubblico dedicato o di nicchia pensiamo ad esempio alle escort di lusso. La Sesius Tax è concepita come una licenza amministrativa che prevede, a pagamento, un rinnovo annuo in base alla tipologia di attività di intrattenimento sessuale che si desidera esercitare: in questo modo eventuali fenomeni di repressione o l’attività sanzionatoria diventano di facile ed intuibile implementazione. I vantaggi e benefici per la collettività si possono identificare su tre diversi steps: monitoraggio sanitario (ogni intestatario di licenza deve effettuare periodicamente accurati controlli medici), sicurezza pubblica (chi decide di esercitare sulla strada può stazionare solo in prossimità di un parchimetro come è già stato introdotto ad esempio nella città di Bonn) ed infine un aumento del gettito fiscale grazie agli introiti provenienti dai rinnovi annui. Il vantaggio della licenza al posto dell’obbligo di rilascio di una ricevuta fiscale per ogni prestazione ha lo scopo di evitare fenomeni di evasione fiscale più che altro dovuti a motivazioni di privacy della clientela. 29 30 LIBRI Migro Informa agosto 2013 E l’eco rispose La risposta è nelle stelle Hosseini Khaled Sparks Nicholas Editore Piemme Editore Frassinelli Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c’è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all’isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l’una per l’altra. Una strada coperta di neve, un’auto che perde il controllo e va a sbattere. Alla guida il vecchio Ira, che ora è incastrato, ferito, intirizzito dal gelo, e così solo. Il dolore lo immobilizza e rimanere cosciente è uno sforzo indicibile, almeno fino a quando davanti ai suoi occhi prende forma una figura, prima indistinta, poi dolcemente nitida: è l’immagine dell’amatissima moglie Ruth. Che lo incalza, gli impone di resistere, lo tiene vivo raccontandogli le storie che li hanno uniti per più di cinquant’anni: i momenti belli e quelli tristi, le passioni e i rimpianti, e sempre l’amore infinito. Lui sa che Ruth non può essere lì, ma si aggrappa ai ricordi, alle emozioni, alle parole di loro due insieme. Poco distante da quella strada, la vita di Sophia sta per cambiare per sempre. L’università, l’ex fidanzato traditore e violento, le feste e le amiche scompaiono nella notte di stelle in cui incontra Luke. Innamorarsi di lui è inevitabile, immaginare un futuro diverso diventa un sogno possibile. Un sogno che solo Luke può rendere reale. Purché il segreto che nasconde non lo distrugga. Ira e Ruth. Sophia e Luke. Due coppie che apparentemente non hanno nulla in comune, divise dagli anni e dalle esperienze, ma che il destino farà incontrare, nel più inaspettato ed emozionante dei modi. Ricordandoci che anche le decisioni più difficili possono essere l’inizio di un viaggio straordinario, perché i sentimenti e i segreti degli uomini percorrono strade impossibili. La verità sul caso Harry Quebert Dicker Joël Editore Bompiani Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Ouebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell’oceano. Convinto dell’innocenza di Harry Ouebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trentanni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo. LETTERE Migro Informa agosto 2013 Gentile redazione, questa estate è stata incoraggiante. Vi siete più volte occupati della situazione degli acquisti, che autunno sarà? Ci aspettiamo una ripresa. Ho letto, ma ho anche avuto modo di vedere nel Cash di Pescara che le proposte per acquisti di ogni genere non mancano. Ma finora mi sono trattenuto dal fare molta spesa. Francesco Marcucci Dovremmo dirle di non temere un calo dei consumi. Ma non lo facciamo per mero interesse. Abbiamo registrato anche in questo numero di Migro informa i segnali di ripresa che autorevoli istituiti di ricerca hanno pubblicato. La nostra rassicurazione è però più ampia. I nostri Cash and Carry in tutta Italia sono i vostri migliori magazzini. Diversamente da quanto sono costretti a fare gli associati, da noi siete liberi di scegliere. Le nostre offerte e l’apprezzamento che i nostri clienti ci hanno accordato negli anni sono le nostre migliori rassicurazioni. informa la Città s.r.l. via Boccardi, 1/C - 70056 Molfetta (Ba) Direttore responsabile Benedetta Maffia Grafica e impaginazione Forme Comunicazione Visiva di Michelangelo Manente Collaboratori Eugenio Benetazzo Mariano Leone Giovanni Puggione Massimiliano Sassoli Canio Trione Angelo Valenzano Stampa Incentive Promomedia s.r.l. - Bari Gentile redazione Ho saputo da un mio collega della nuova apertura e mi sono recato presso il vostro cash di Ancona. Ho avuto modo di constatare i vantaggi sia di prezzo che di qualità, anche dei prodotti a marchio Migro. La posizione è strategica e penso che in periodi come questo sia importante una struttura simile, soprattutto per le possibilità di lavoro che dà alla nostra regione e al capoluogo. Antonio Capomagi REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TRANI N° 8/08 DEL 29/07/08 ISCRIZIONE AL R.O.C. 11645 © TUTTI I DIRITTI RISERVATI Tutti i diritti di riproduzione, adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo, nonché i diritti di traduzione sono riservati per tutti i paesi. Ogni riproduzione, totale o parziale, sotto qualsiasi forma, anche a uso interno o didattico, se non espressamente autorizzata dall’editore, è vietata a norma di legge. L’editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo dei marchi o slogan usati dagli inserzionisti e per eventuali errori presenti nella pubblicazione; testi e foto sono puramente indicativi. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: La Città srl, Via Boccardi, 1/C - 70056 Molfetta (Ba). Sig. Capomagi la ringrazio per l’attenzione che ha nei nostri confronti. In ogni Cash & Carry Migro si trovano, oltre alle marche industriali più note e meno note, un ampio assortimento di prodotti Migro caratterizzati da un buon rapporto qualità/prezzo. Infatti i fornitori vengono valutati e scelti sulla base di precisi standard qualitativi. E’ nostra premura di rifornire gli scaffali di tutte le referenze per offrire i migliori vantaggi ai nostri clienti. Invitiamo tutti i gentili lettori di Migro Informa a scriverci: C.P. 151 - 70056 Molfetta (Ba) Tel. 080 33 50 888 - Fax 080 33 50 555 E-mail: [email protected] www.migro.it Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderano collaborare gratuitamente nel rispetto dell’articolo 21 della costituzione che cosi recita:“tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma. A presto Massimiliano Sassoli newsletter Per comunicare con Migro Informa scrivi a: [email protected] oppure redazione Migro Informa casella postale 151 70056 Molfetta (BA) 31