ANNO XIV n.10 Ottobre 2012 IN EDICOLA OGNI MESE DAL 1994 EURO LA PIAZZA Mensile indipendente Registrazione Tribunale di V. Valentia n. 82 del 25.02.1994 Editore Radio Lattemiele Soc. Coop. A r.l. Direttore responsabile: Saverio Ciccarelli Capo redattore: Pino Carone Amministratore Unico: Pasquale Mazzeo Redazione: via Pontorieri, 89861 Tropea (VV) Tel/Fax 0963666081 Rep. Pubblicità & Marketing Tel. 096345733 E-mail: [email protected] La foto grande di copertina è di Anna Sambiase Stampa: Grafiche PAPRINT via Orazio Falduti Tel. 0963263703 - Ionadi (VV) Chiuso in redazione il 1 ottobre 2012 La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere lunghi al massimo una cartella. La redazione si riserva la facoltà di selezionare gli articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare, entro i limiti del diritto di critica e di cronaca, la libertà di giudizio. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito. TROPEA Il Tropeablues festival raggiunge l’ottava edizione PARGHELIA La Proloco diventa Iat FITILI Festeggiato San Girolamo Pag. 2 -Settembre 2012 - Porto di Tropea La IL SINDACO VALLONE SPIEGA LE SUE RAGIONI SULLA VICENDA DEL PORTO DI TROPEA Di Saverio Ciccarelli Il Sindaco di Tropea Gaetano Vallone,con a fianco il vice Sindaco Massimo L’Andolina, il presidente del Consiglio comunale Massimo Pugliese, ed alcuni Consiglieri di maggioranza ed assessori, per chiarire ai cittadini e dagli utenti del porto la situazione in cui esso si trova da punto di vista amministrativo e tecnico, ha tenuto un comizio nella storica Piazza Ercole.Nei vari passaggi, il primo cittadino, dopo aver tracciato una cronistoria risalente all’epoca del suo primo insediamento come Sindaco , ricordando lo sblocco dei finanziamenti e dei lavori e ricordando gli incontri al Ministero e dalla regione Calabria, è passato subito ai giorni nostri ricordando la formazione della Società Porto Spa avvenuta nel 2001 e ricordando l’apprezzamento positivo che Adolfo Repice diede da primo cittadino, alla gestione del porto pochi mesi fa; meravigliandosi del repentino cambio di opinione dello stesso in merito alla gestione ed agli utili che il Comune di Tropea ha (o non ha ) percepito e della scelta di far gestire, seppure in via transitoria, il porto da parte degli Uffici comunali. Nei numeri scorsi ci siamo più volte interessati della vicenda del Porto, prima esaltandolo come uno dei migliori d’Italia, parlandone come un’opera che era il fiore all’occhiello della città, oggi, per motivi burocratici, in parte abbandonata. Il Sindaco Vallone, nel suo intervento ha ancora una volta difeso le sue ragioni, dicendo che, con la bozza di accordo recentemente stipulata con la Porto Tropea spa, avrebbe garantito degli utili alla città ed avrebbe consentito che il porto “ritornasse ai tropeani” come l’attuale opposizione ha sempre rivendicato. Ma, ricordiamo che la Regione Calabria (Dipartimento n.8 Urbanistica e governo del territorio) già a metà agosto, a seguito dell’intervento dell’attuale opposizione, capeggiata da Adolfo Repice, ha contestato e si è dissociata dalla determinazione del 13 luglio scorso con cui il Comune di Tropea aveva affidato per due mesi la concessione demaniale del porto alla Spa di Tropea per ragioni di urgenza, evidenziando, fra l’altro che la società Mercatore srl, cui la concessione era scaduta il 30 aprile scorso, avrebbe dovuto agire in regime di “prorogatio” e che quindi non vi fosse, secondo la Regione Calabria, alcuna urgenza che giustificasse l’attribuzione alla Porto Tropea spa. La Regione Calabria ha invece sostenuto la necessità di procedere ad un bando europeo per affidare la gestione del Porto di Tropea ad una ditta che lo gestisse. Ma Vallone, con una serie di calcoli (al Comune di Tropea spetterebbe il 70% di un 15% per cento del 30 % che andrebbe alla Regione Calabria del canone annuo), ha dimostrato che questa operazione sarebbe dannosa per il Comune e per le casse comunali. Ora, considerato che il porto di Tropea è , in parte, abbandonato a se stesso e senza gestione effettiva, in quanto la Società Porto ha dovuto lasciare la gestione , dopo l’ordinanza del 15 settembre scorso, a seguito degli interventi regionali e del Gruppo Passione Tropea, il Sindaco ha detto di aver adottato provvedimenti urgenti per La - Attualità - Pag. 15 Ottobre 2012 FARE CASTELLI DI SABBIA L’Accademia della sabbia ci spiega come realizzare castelli di sabbia sia una vera e propria arte Chi siamo e i nostri propositi Nasciamo come un'associazione di persone con la passione per le sculture ed i castelli di sabbia. consentire almeno l’erogazione della corrente elettrica e dell’acqua. Vallone ha comunque rivendicato con forza la sua posizione e la sua scelta di aver tentato una transazione con la Porto di Tropea spa in quanto scelta più conveniente per la città. La situazione è ancora tutta da definire anche perché si attende l’esito dei ricorsi presentati. A margine va notato che vi erano poche persone ad assistere al comizio, che esso è sembrato ai più un “palleggiamento di responsabilità” e che alcuni dei diportisti presenti sono seriamente preoccupati per lo stato in cui si trova il Porto di Tropea senza alcun riferimento gestionale. L’ex Sindaco Adolfo Repice,al termine del comizio ha distribuito un volantino in cui spiega le sue ragioni smentendo quanto riferito da Vallone nel corso dell’ultima conferenza stampa sul porto; di questo vi daremo notizia in un prossimo numero. Nessun riferimento vi è stato poi nel corso del comizio alla condizione di disagio che vivono gli undici lavoratori della Porto di Tropea spa a nome dei quali qualcuno ha affisso un manifesto listato a lutto in cui le responsabilità vengono attribuite a tutti. Né d’altra parte l’attuale Sindaco avrebbe potuto garantire alcuna forma di tutela del loro posto di lavoro. Ad oggi, la Società Porto di Tropea ha inviato una lettera ai diportisti con la quale, a seguito dell’ordinanza del 15 settembre, declina ogni responsabilità per la mancanza dei servizi portuali ad essa affidati e con un cartello affisso all’ingresso dei pontili, li invita a rimuovere le loro imbarcazioni. Alcuni di noi sono dei veri e propri professionisti del settore. Attraverso l'Accademia della Sabbia ci proponiamo di promuovere questa forma di arte in tutti i suoi aspetti. Ci proponiamo inoltre di favorire l'incontro e la circolazione di informazioni tra gli scultori d'Italia e del mondo. In secondo luogo ci proponiamo di promuovere tutti gli usi non industriali della sabbia che abbiano a che fare con qualche forma d'arte, artigianato, espressione, comunicazione o gioco. Anche in questi campi vogliamo favorire l'incontro tra le persone, lo scambio di informazioni la sperimentazione di nuove tecniche. Infine promuoviamo eventi di carattere interattivo come corsi di scultura della sabbia, teambuilding, gare di castelli, gare di biglie da spiaggia, ed altro ancora. Contatti e-mail: [email protected] Tel. +39 06 4390398 Cel. +39 334 6578836 (Tratto da:www.accademiadellasabbia.it) 1 U s a t e s o l o s a b b i a e a c q u a ? Si! Le sculture ed i castelli di sabbia sono strutture autoportanti composte e s c l u s i v a m e n t e d a s a b b i a e a c q u a . 2 Usate qualche tipo di colla o cemento? Per le sculture in esterno, allo scopo di prolungare la durata della scultura stessa, spesso si usa spruzzare del vinavil diluito allo scopo di creare una pellicola trasparente che rivesta la scultura proteggendola dagli agenti atmosferici come la pioggia forte, il vento ed il sole. 3 Cosa succede alla scultura quando piove? Dipende dall’intensità della pioggia: le piogge violente come i temporali estivi possono danneggiare seriamente la scultura, mentre al contrario la scultura può addirittura trarre giovamento dalle pioviggini e le piogge leggere che possono contribuire a reintegrare l’umidità persa dalla s t r u t t u r a d u r a n t e i g i o r n i d i s o l e . 4 Quanto tempo può durare una scultura? Dipende da una serie di fattori di cui i principali sono: il tipo di sabbia usata e il fatto che la scultura si trovi in esterni o in interni. Con una sabbia piuttosto fine in un ambiente chiuso e a clima controllato una scultura può durare addirittura degli anni; al contrario in esterni, se il clima è soleggiato ed asciutto, la stessa scultura si può sensibilmente deteriorare nel corso di una giornata; se poi la sabbia è anche piuttosto grossolana il processo può diventare rapidissimo ed in poche ore la nostra scultura si trasformerà in un mucchio di sabbia asciutta. 5 Non ti dispiace quando la scultura si disfa? No. Per gli scultori della sabbia è molto importante il processo di realizzazione dell’opera e la straordinaria sensazione che questa attività r e g a l a . Dalla parte del pubblico il repentino disfacimento delle sculture le rende in qualche modo più affascinanti e stimolano lo spettatore a cogliere il b e l l o e l ’ e m o z i o n e d e l m o m e n t o . Chi si deve davvero dispiacere è chi non riesce ad emozionarsi. 6 Come fa la scultura a non crollare? Le sculture di sabbia sono tenute insieme dall’acqua. La tensione superficiale dell’acqua, che è una forza di per se molto debole, agisce su ogni singolo granello e moltiplicata per milioni di volte quanti sono i granelli produce una forza sufficiente per tenere insieme tutta la s t r u t t u r a . Il manifesto listato a lutto affisso per le strade a nome degli undici lavoratori della Porto di Tropea spa 7 c h e s t r u m e n t i u s a t e p e r s c o l p i r e ? Per la scelta degli attrezzi ogni scultore ha le sue preferenze ed un suo modo personale di usarli a seconda di cosa vuole realizzare. Gli strumenti basilari sono comunque pochi ed uguali per tutti. Con pochi euro in tutti i ferramenta si possono comprare spatole e cazzuole de varie dimensioni, mentre per le lavorazioni più minute si possono usare le mirette che si adoperano per modellere l’argilla. 8 q u a l i s o n o l e s a b b i e m i g l i o r i ? Le sabbie migliori sono quelle più fini e dai granelli più spigolosi. Le sculture di sabbia propriamente dette sono per tradizione realizzate con la sabbia delle spiagge, ma sempre più diffuso è l’uso della sabbia di fiume, che in virtù di una certa percentuale di limo e argilla ha delle caratteristiche di coesione molto migliori della sabbia della spiaggia che è tenuta insieme dalla sola forza dell’acqua. 9 le sculture di sabbia possono essere spostate? No, con l’eccezione di alcune piccole strutture di massimo qualche chilo qualora siano composte da sabbia molto performante. 10 esiste una scuola per imparare a fare le sculture di sabbia? In giro per il mondo esistono vari maestri di scultura che tengono corsi per allievi di tutte le età, alcuni hanno addirittura scritto dei m a n u a l i d i s c u l t u r a d e l l a s a b b i a . In Italia l’unica organizzazione che tiene dei corsi organici di scultura di sabbia composti da teoria e pratica con tanto di laboratorio attrezzato è l’Accademia della sabbia. Pag. 14 - Ottobre 2012 La - Calabria positiva- CALABRIA POSITIVA Di Saverio Ciccarelli IL TARTUFO NERO DI CALABRIA I Non solo nelle Langhe in Piemonte o nei boschi dell'Umbria. Ma anche sui monti del Pollino e della Sila, e sulle pianure di Sibari. Per i più è una novità, ma il tartufo in Calabria è da tempo una realtà, con decine e decine di chili raccolti nelle stagioni migliori. "In Calabria il tartufo -racconta a Labitalia Franco Tomaino, cercatore di tartufo di San Bernardo di Decollatura, in provincia di Catanzaro- c'è sempre stato, solo che è stato poco conosciuto e valorizzato. Ci sono addirittura otto varietà di tartufo. Io mi sto battendo da anni in tal senso aggiunge- e devo dire che ho trovato l'appoggio di ristoranti come la 'La Rosa nel bicchiere' di Soveria Mannelli che hanno deciso di puntare su questo prodotto". Prodotto che, vista la composizione del terreno calabrese, 'spunta' in determinate zone. "In Calabria il terreno -spiega- è a prevalenza acida con piccole macchie calcaree. Ed è qui che crescono i tartufi. In particolare sul Pollino, in Aspromonte, sulle Serre, in provincia di Catanzaro, in Sila, in alcune zone pianeggianti a Sibari e Pizzo e anche in provincia di Crotone". Con raccolti che possono raggiungere risultati importanti. "Nelle annate buone -spiega Tomaino- un cercatore di tartufi professionista può arrivare a raccogliere anche dieci chili di tartufo a settimana; in alcune, come quella di quest'anno, se si riesce a portare a casa un chilo e mezzo ci si può ritenere fortunati, visto che in montagna ha piovuto pochissimo". Anche se dipende dalle diverse qualità. "Il tartufo -racconta- si raccoglie tutto l'anno, specie nel periodo invernale e primaverile, ma buone quantità si trovano anche d'estate e d'autunno. Dipende dalle diverse specie. Per alcune varietà, come il nero estivo e il bianchetto, si può arrivare a raccoglierne grandi quantità, per altre come il bianco, che è raro dovunque, si parla invece di quantità molto piccole". Ma quanti sono i 'cercatori' del prezioso tubero in Calabria? "I cercatori professionisti, e cioè coloro -spiega- che raccogliendo il terreno capiscono subito se vi può crescere il tartufo, sono pochi. Ma la passione si sta diffondendo sempre di più". E non sono pochi i ristoranti calabresi che servono questo prelibato prodotto della terra sulle loro tavole. "Ci sono tanti ristoranti di alto livello in Calabria che acquistano i miei tartufi spiega Tomaino- come appunto la 'Rosa nel bicchiere' di Soveria Mannelli, 'Dattilo' di Strongoli, 'L'oasi' di Gizzeria. La passione per il tartufo si sta diffondendo. E anche i turisti, che magari, all'inizio, sono diffidenti sul prodotto, poi si ricredono e ne riconoscono l'alta qualità". Quindi il prezioso tubero 'parla' anche calabrese, come spiega a Labitalia Orazio Lupìa, chef della 'Rosa nel bicchiere' della famiglia Rubbettino. "Io in passato -spiega- utilizzavo tartufo di Norcia e di Alba, da questo anno invece utilizzo per i miei piatti solo prodotti calabresi. Non faccio i tradizionali tagliolini al tartufo -continua- ma lo utilizzo bensì come supporto a nostri piatti tipici locali, rivisti naturalmente in ottica moderna". "Ad esempio, da poco -aggiunge- ho ideato la caloppa di suino nero glassata alle noci con medaglioni di tartufo nero e cicorietta di campo. Quindi prodotti del nostro territorio con il valore aggiunto del tartufo, che è anch'esso un prodotto della nostra terra. Ormai utilizzo il tartufo in tutti i piatti, e a breve anche nel dessert". Una pietanza 'nuova' per la Calabria, e anche per i turisti che arrivano nella regione. "All'inizio sono un po' sorpresi -racconta Lupìa- perchè non si aspettano di trovare in Calabria il tartufo, ma va semplicemente stimolata la loro curiosità, e gli va spiegato che anche questo è un prodotto della nostra terra". E la qualità del tartufo 'made in Calabria' ha varcato anche i confini regionali, come racconta Tomaino. "L'anno scorso a Natale aziende umbre hanno preferito acquistare il mio tartufo nero, varietà uncinatum, a 300 euro al chilo -conclude- piuttosto che quello piemontese, che andava a 250 euro al chilo, perchè i clienti preferivano appunto quello calabrese". (Tratto da :http://www.adnkronos.com/IGN) Tra i monti e gli altipiani della Sila (dal lago Cecita all’Ampollino, dalla Fossiata al Villaggio Mancuso, da Camigliatello a Palumbo Sila, da Bocchigliero a Petronà) è un susseguirsi di boschi ricchi di abeti e pini, laghi e pascoli, boschi fittissimi. Il clima temperato delle stagioni estive ed autunnali e la presenza dei laghi creano la giusta umidità, favorendo così la crescita di più di 3000 specie di funghi senza tenere conto di quelle microscopiche. Questa risorsa naturale riveste una grande importanza sia per la soddisfazione dei tanti ricercatori, che per il valore economico, integrante per l’economia di molte popolazioni montane. Territori molto ricchi di funghi sono la sila, le serre, ma in generale tutta la Calabria, sia nelle zone più alte che in quelle a poche centinaia di metri dal livello del mare, regalano delle belle emozioni, ai ricercatori di funghi. Grazie alla abbondante presenza, i funghi in Calabria sono molto utilizzati nella cucina, molti sono i piatti a base di funghi assaporati nella ristorazione calabrese, ed allo stesso tempo la lavorazione del fungo come prodotto tipico ha una grossa importanza. Parecchie sono le aziende che lavorano e commercializzano i funghi calabresi in tutto il mondo. Ultimamente sono nate molte aziende di trasformazione, in genere a conduzione familiare, che commercializzano i porcini secchi e sott'olio e altre specie fungine come i rositi (Lactarius deliziosus). La domanda di funghi silani è, comunque, così alta che alcune aziende sono costrette ad importare funghi porcini da altri paesi del mondo come Sud Africa, Tunisia e Slovenia. Tra i più famosi usati nelle pietanze citiamo il Lactarius delicius, detto "Rossitto o rosito", poiché possiede un colore rosato, che viene cotto arrostito sulla brace con aglio e pancetta. Altri funghi poco comuni quali: Mazza di Tamburo, Macrolepiota procera, cresce a fine estate-inizio autunno, ai margini e nelle radure dei boschi di latifoglie ed aghifoglie, ed è specie comune e abbondante. Il cappello con forma a ombrello, presenta decorazioni squamose da biancastre a marrone-grigiastre, larghe, regolari e persitenti. Le lamelle sono fitte, larghe, ventricose, facilmente separabili dal cappello, da bianche a bianco-crema, a sfumature rosaceo-brune quando è in maturità. La carne è bianca e immutabile, con odore lieve di nocciola e sapore grato. I "Vavusi", crescono in pianura, sotto le conifere. Indubbiamente meno pregiati del porcino, ma sono comunque ottimi funghi da consumare in vari modi. I Porcini, si raccolgono da settembre a novembre, ma soprattutto in agosto. Il porcino silano ha un inconfondibile profumo che svanisce poche ore dopo la raccolta. La Calabria, viene considerata come la prima regione italiana nella esportazione dei porcini. L'attività che senza dubbio caratterizza le escursioni nei boschi, in alcuni periodi dell'anno, è la raccolta dei funghi. Vere e proprie spedizioni di macchine, intere famiglie si dirigono nei boschi alla ricerca di questo frutto così prezioso che la terra ci fornisce. Nella questa grande massa di persone si distinguono i ricercatori o c c a s i o n a l i e i p r o f e s s i o n i s t i . I ricercatori occasionali sono quelle persone che partono alla ricerca dei funghi solo per il gusto di una sana passeggiata, con la speranza di passare in un bosco pieno di porcini o magari se è la giornata fortunata di capitare in un prato e trovare i rarissimi ovoli. C'è da dire che talvolta, queste persone, deturpano il terreno distruggendo il sottobosco, armati di rastrelli e attrezzi vari, impedendo così la ricrescita dei funghi; I professionisti, chiamati in dialetto "Fungiari",sono persone che conoscono molto bene le zone della Sila e le molteplici specie di funghi esistenti. Un buon "fungiaru" conosce tutte le regole per la salvaguardia di sottobosco e le rispetta. Per raccogliere i funghi è capace di alzarsi alle prime luci dell'alba per raggiungere, senza il rischio di essere seguito da altri "cacciatori", i suoi posti segreti, quelli dove l'umidità, la terra, le radici favoriscono la nascita dei funghi e dove lui torna di volta in volta sicuro di non essere deluso. (Tratto da:http://www.portalecalabria.comhi/funghi.asp ) FUNGHI DI CALABRIA La - Porto di Tropea Pag. 3 -Ottobre2012 ANCORA SUL PORTO DI TROPEA Dal gruppo Passione Tropea riceviamo il seguente comunicato che pubblichiamo per stralci: Dal Gruppo “Passione Tropea”, riceviamo e “La Giunta Comunale con delibera n. 163 del 28.9.2012 ha revocato, pubblichiamo: uniformandosi alle tesi sostenute dal Gruppo Passione Tropea, la precedente illegittima delibera di giunta comunale n. 119 del 2012, “Il Sindaco di Tropea continua a fuggire dal confronto con la con la quale si erano predisposti i termini per l'accordo di transazione minoranza sul tema della gestione del Porto di Tropea, da con la SPA Porto di Tropea e il Comune di Tropea, affinché la citata spa ultimo nel consiglio comunale del 14.9.2012, facendo potesse rientrare in possesso della concessione demaniale e approvare una questione pregiudiziale assolutamente conseguentemente della gestione del porto per cinquanta anni...Se effettivamente avesse ritenuto che la transazione fosse legittima, pretestuosa, per il timore che la sua maggioranza non lo allora avrebbe dovuto portarla a termine. Se non lo ha fatto e se oggi la seguisse lungo la strada che ha portato a rendere Giunta comunale ha revocato la delibera 119/2012 è perché la ingovernabile il Porto di Tropea. transazione non si poteva fare. Questa l'unica ragione della plateale Il giorno successivo è stato costretto a fare marcia indietro marcia indietro del Sindaco e della sua Giunta, non prima di cercare di sull'illegittimo affidamento rilasciato alla spa Porto di addossare agli altri le proprie gravi responsabilità in un pubblico Tropea: con Ordinanza n. 21 del 15.9.2012 ha dimostrato la comizio. completa assenza di un progetto politico e la saccenteria A questo punto è chiaro a tutti che l'attuale situazione del porto di inconcludente grazie alla quale ha polverizzato il Porto di Tropea è stata causata dall'amministrazione Vallone che....non ha Tropea, abbandonandolo a se stesso. A decorrere da tale data bandito la gara d'appalto europea nel pervicace tentativo di arrivare ad una transazione che restituisse il porto di Tropea alla società Porto di non saranno garantiti i servizi portuali (!); ciò perché a quasi Tropea Spa. Vi è di più. Il Sindaco Vallone, che si è sempre dichiarato un anno di distanza dalla pubblicazione della sentenza del Tar pubblicamente contrario all'internalizzazione della gestione del Calabria l'Amministrazione comunale non ha inteso (ed porto, ritenendo che il Comune non avesse i mezzi per gestire in evidentemente non intende ancora) bandire una gara proprio la struttura, si contraddice ancora una volta e con la delibera n. d'appalto per la concessione demaniale, per come avviene in 163/2012 demanda al responsabile dell'area l'espletamento della procedura per “l'autoattribuzione all'Ente della concessione ogni parte d'Italia. Con l'Ordinanza n. 21 del 15.09.2012 il Sindaco di Tropea è demaniale”. In buona sostanza, se la transazione per restituire il porto stato costretto a smentire se stesso; ha implicitamente alla società Porto di Tropea Spa non si può fare, allora meglio l'internalizzazione, onde evitare che sia qualcun altro ad avere la ammesso l'illegittimità dell'azione concessione demaniale e gestire il porto.... posta in essere dai sottoscrittori L’ingresso del Porto di Tropea senza le sbarre E allora Vallone, invece, di inveire contro il della Determinazione n. 7 del capogruppo di minoranza intimandogli di Registro concessioni anno 2012 andarsene dal paese, deve spiegare: (prot. 11083 del 13/7/2012) e della perché ha assegnato la concessione demaniale per Delibera di Giunta n. n. 119 del i mesi dell'estate 2012 alla SPA Porto di Tropea in mancanza dei presupposti di legge; perché non ha 2.7.2012, con la quale è stata inteso portare a termine la transazione con la SPA affidata dal 14.7.2012 al 14.9.2012 Porto di Tropea se è sempre stato convinto della la gestione ed i guadagni del Porto liceità di tale atto;iprovevdimenti che intende alla S.pa. Porto di Tropea. I succitati assumere verso chi ha espresso parere favorevole atti amministrativi hanno e se comprende la totale infondatezza di quanto ha consentito alla spa Porto di Tropea dichiarato dalla sua nomina a Sindaco da parte del Consiglio di Stato di godere di un ingiustificato ed ingiustificabile vantaggio ad oggi in merito alla vicenda Porto di Tropea, per come da lui stesso patrimoniale, in virtù di un atto amministrativo assolutamente certificato con la deliberazione di Giunta n. 163/12, che stabilisce dubbio quanto alla sua legittimità; tant'è che la Regione quanto ripetutamente affermato dal Gruppo Passione Tropea. Calabria ha investito la Procura della Repubblica di Vibo Il Sindaco a questo punto dovrebbe prendere atto delle sue Valentia affinché adotti gli atti necessari e consequenziali. responsabilità, rassegnando le dimissioni, ma la condotta fino ad oggi L'Ordinanza sindacale, con la quale si fa un passo indietro tenuta, anche con riferimento alla questione tributi, dimostra che egli rispetto alle scelte compiute in passato, conferma il superiore è capace solo di autocelebrarsi e di predicare bene, ma non di agire nell'interesse del paese. assunto. “Si confida quindi nella Autorità Gudiziaria alla quale il Gruppo Il Sindaco implicitamente è costretto a confermare quanto Passione intende per l'ennesima volta rappresentare la vicenda del ripetutamente sostenuto dal Gruppo Passione Tropea e cioè: Porto di Tropea.” Il Gruppo Passione Tropea a) non è possibile la definizione della vertenza con la Spa Porto di Tropea (peraltro quest'ultima soccombente nel giudizio amministrativo) mediante concessione cinquantennale; b) é necessario predisporre un bando di gara, per come peraltro già statuito dalla sentenza TAR Calabria - Catanzaro 1422/2011, la quale impone l'obbligo cogente per l'Ente (ad oggi disatteso) di procedere all'affidamento della concessione di aree demaniali con una procedura competitiva ad evidenza pubblica in cui siano compiutamente applicati i principi di massima trasparenza e pubblicità, nel rispetto dei principi comunitari e previa pubblicazione del bando sulla G.U. della U.E......” Il Gruppo Passione Tropea ha segnalato immediatamente il (presunto) danno erariale patito alla Corte dei Conti per le necessarie determinazioni nei confronti dei componenti la Giunta Comunale e continuerà la sua battaglia nel solo interesse di garantire trasparenza nell'azione amministrativa. I Consiglieri del Gruppo Passione Tropea Il gruppo Passione Tropea esprime solidarietà ai lavoratori della Porto Tropea spa Comprendiamo, con sincera partecipazione, l'angoscia di chi perde la propria fonte di sostentamento e siamo ben consapevoli della importanza estrema del lavoro quale fonte per una vita dignitosa. Il lavoro è un diritto fondamentale della persona che deve essere garantito al fine di promuovere il benessere e rafforzare la coesione sociale. Tuttavia il principio di legalità è, al pari e più del diritto al lavoro, uno dei cardini fondamentali della società civile. La legalità deve essere il sentimento ispiratore dell'agire degli amministratori e anche dei cittadini. Per questo il manifesto affisso sui muri di Tropea dai dipendenti della società Porto di Tropea Spa ci sorprende tristemente, ci rammarica e ci preoccupa. In merito alla questione “porto” il gruppo di minoranza “Passione Tropea” ha condotto e conduce una vera e propria battaglia di legalità nell'interesse della collettività, senza avere alcun interesse di natura personale. Pag. 4 -Ottobre 2012 - Attualità - La AL TEATRO LA PACE FINALISSIMA NAZIONALE DI FANTASTICA 2012 Veramente fantastica la finale nazionale di Fantastica 2012 che si è tenuta al Teatro La pace in questi giorni di fine estate.Un concorso nazionalealla scoperta del talento televisivo per ragazze e coppie dai 13 a i 2 5 a n n i che sappiano ballare, cantare, sfilare, recitare, imitare, presentare, posare come fotomodelle e suonare strumenti.La selezione, cui hanno partecipato circa 50 ragazze si è svolta nei giorni 5/6 e 7 settembre ed ha visto la premiazione di Fantastica Teen, Valeria Sangrigoli, Fantastica Web Gaia Consalvo e Fantastica 2012 Valentina Giampaolo (nella foto). Ma,oltre a loro sono stati premiati artisti provenienti da ogni parte d’Italia: Fantastica Simpatia Luana Bucchieri, Fantastica personaggio Fabiola D’Errico,Teatro Chiara Iannacone,Danza Jazz Ilenia Milana, Danza acrobatica Giogio Calzelli, Danza classica Amandonico Fontana, Coppia Danze latine Luca e Rosario Sorvillo, Fantastica International Daiana Petrucci,Musical Pag. 12- Ottobre 2012 -Attualità- Parghelia - La IN LIBRERIA IL TERZO VOLUME DEI DIARI PARROCCHIALI DI DON CARMINE CORTESE Dopo il “Diario di guerra” del 1998 edito da Rubbettino ed il “Diario di prigionia” del 2004, edito da Romano, nel mese di luglio scorso, è uscita la terza opera dedicata al prete cappellano, don Carmine Cortese: i “Diari parrocchiali” edita da Meligrana editore.Un libro che raccoglie il diario e le impressioni del sacerdote dall’anno 1933 al 1952. L’opera si avvale della presentazione di don Pasquale Russo ed è a cura di Antonio quindicennio del Novecento. Era il periodo cosiddetto della “belle I DIARI PARROCCHIALI di époque” o dell'Italia giolittiana, delle forti tensioni politiche tra Don Carmine CORTESE cattolici e socialisti, della nascita delle riviste e del rinnovamento 1-Di Don Carmine Cortese della cultura. Nasceva La Critica di Benedetto Croce, alla quale (Tropea 1887-Spilinga 1952) collaborava anche Giovanni Gentile: vennero sottoposti a revisione conosciamo già i diari di guerra critica aspetti del pensiero filosofico e morale, estetico, storico ed e di prigionia, pubblicati economico; nascevano a Firenze Il Leonardo di Papini e Prezzolini, rispettivamente dall'editore oltre a Il Regno di E. Corradini, che davano voce al movimento Rubbettino di Soveria Mannelli nazionalista e quindi alla politica antigiolittiana. E poi altre riviste, nel 1998 e dall'editore Romano come La Voce di Giuseppe Prezzolini, Lacerba di Papini. Si di Tropea nel 2004. Ancora discutevano le problematiche religiose sollevate dall'enciclica Rerum inediti, invece, sono quelli Novarum e dal modernismo cattolico, ma anche questioni letterarie. parrocchiali, scritti a Spilinga, L'enciclica di Leone XIII affrontava la questione operaia con forte dove fu arciprete della spirito polemico verso il socialismo e una profonda sollecitudine nei parrocchia di S. Giovanni confronti delle drammatiche condizioni dei lavoratori, con la richiesta Battista dal 4 gennaio 1933 sino di un intervento dello Stato nella questione sociale. Il modernismo era alla morte, ivi avvenuta il 7 un movimento cattolico che richiedeva il rinnovamento spirituale febbraio 1952. Don Cortese della Chiesa. Nato in Francia e in Inghilterra, in Italia era promosso apparteneva a una famiglia di dai sacerdoti Ernesto Buonaiuti e Romolo Murri, ma anche da altri commercianti ed era il settimo intellettuali, tra cui lo scrittore Antonio Fogazzaro. Si chiedeva alla di quattordici figli. Studiò Chiesa di voler conciliare il cattolicesimo con la cultura e la società dapprima nel seminario moderna, anche alla luce dei risultati della critica storica applicata agli vescovile di Tropea e poi in studi biblici. Tale rinnovamento prese forme diverse che andavano da quello arcivescovile di Reggio un generico riformismo all'aggiornamento degli studi biblici e Calabria, ma dopo il terremoto del 1908, Pio X accolse i seminaristi teologici, fino alle richieste estreme di fondare su basi nuove il delle zone terremotate a Roma nel Collegio Apostolico Leoniano di via cattolicesimo, con il rifiuto dei dogmi e la convinzione della Pompeo Magno, dove, terminati gli studi liceali ed adempiuti gli soggettività dell'esperienza di fede. Il movimento modernista fu obblighi di leva nella guerra di Libia del 1911-1912, conseguì la laurea drasticamente condannato dalla Chiesa, e per diversi anni all'interno in teologia. Rientrato a Tropea, il 20 dicembre del 1913 venne ordinato di essa si creò un clima di chiusura culturale e di sospetto per ogni sacerdote dal vescovo della Diocesi Nicotera e Tropea mons. Giuseppe posizione innovatrice. Don Cortese, comunque, rimase fedele alla Leo, e sino agli inizi dell'anno 1915 fece l'insegnante di Lettere nel Chiesa. Attorno a La Voce, ad esempio, si raccoglievano i Seminario di Tropea, quando, accolta la sua domanda per la nomina a giovanissimi intellettuali del tempo, da Papini a Soffici, da Scipio cappellano militare, ed assegnato al 19° Reggimento di Fanteria, partì Slataper (autore de Il mio Carso) a Giani Stuparich (autore di Guerra per il fronte il 18 maggio 1915 da Vibo Valentia (allora Monteleone). del '15), ed altri. Nasceva il gusto della memoria, del diario come Per ben 18 mesi rimase in prima linea con gli stessi soldati, fu anche documento autobiografico e civile, come esigenza dell'anima ferito sul S. Michele e, sino al gennaio del 1917, fu testimone delle moderna di confrontarsi con la dimensione della storia e di immani carneficine dei nostri fanti contadini. Senza alcun preavviso, il interpretarne il corso da un angolo di osservazione personale e intimo. 25 gennaio dello stesso anno veniva trasferito dal Reggimento di Vi fu pertanto un memorialismo dell'età vociana, un diarismo di fanteria a quello degli Alpini e assegnato al Battaglione Val Natisone, al guerra e alcune memorie dei rondisti. Don Cortese fu senz'altro un seguito del quale rimase sino al 19 agosto, riportando ferite al naso ed a diarista di guerra, ma poi soprattutto un diarista-notista: nei Diari un orecchio per lo scoppio di una granata, e dal 20 agosto al 17 parrocchiali, giorno dopo giorno, annota scrupolosamente tutto ciò settembre 1917 fu ricoverato nell'ospedale militare di Cremona: per che riguardava la vita parrocchiale, ma anche la vita del paese, le non subire l'onta di essere definito un imboscato, rinunciò ai benefici di ricerche storico-letterarie su Tropea, le vicende belliche della legge che gli consentivano l'assegnazione ai servizi religiosi e sanitari seconda guerra mondiale. nelle retrovie. Di salute cagionevole, fu ritenuto inadatto alle alte quote del Trentino, e il 18 settembre 1918 venne assegnato all'11° 2- Bisogna premettere però che, alla vigilia dell'entrata in guerra Reggimento Bersaglieri, nel quale rimase sino alla disfatta di dell'Italia, il problema dei cappellani militari non sembrava di facile Caporetto. Fatto prigioniero, fu internato nel campo di concentramento soluzione. I cappellani, infatti, tra il 1865 e il 1878, erano stati di Josephstadt (Boemia) da novembre 1917 a dicembre 1918. Dopo gradualmente esentati dal servizio, con la motivazione della necessità l'armistizio, rientrato in Italia, continuò a prestare servizio di di economie di bilancio, prima nelle varie armi di terra, poi nei presidi Cappellano nell'ospedale militare di Fiesole (1 gennaio-31 agosto territoriali, infine in marina. Un servizio religioso venne mantenuto 1919), quindi nell'ospedale di Villa Bondi di Firenze (1° settembre-31 solo in alcune ospedali territoriali, mentre nelle disposizioni relative ottobre), ed infine, sempre a Firenze, nell'ospedale militare in cui erano alla mobilitazione si prevedeva un diffuso impiego dei ministri di ricoverati centinaia di reduci orrendamente mutilati, come ricorda in un culto cattolici come ecclesiastici nelle sezioni di sanità e negli memoriale del dopoguerra, il Vicario della Diocesi mons. Francesco ospedali da campo, nonché negli ospedali militari in genere. il Pugliese, imboscato come cappellano militare in quell'ospedale: “[…] servizio religioso fra le truppe combattenti non era previsto. Il clero Erano giovani, miserandi avanzi di umanità. La loro vita non era secolare e quello religioso, in tempo di pace, doveva adempiere agli stroncata, ma ridotta e divenuta oggetto di commiserazione. A chi obblighi militari come era prescritto per ogni cittadino, senza mancava un braccio, a chi un piede, a chi una gamba o tutt' e due le distinzioni di trattamento e di ruoli. Don Cortese, infatti, prima di gambe, chi invece di braccia aveva solo i moncherini. Chi si trascinava essere nominato cappellano, aveva già adempiuto agli ordini di leva con le grucce, e chi era trascinato dalle braccia, perché cieco. Tutti partecipando, in qualità di soldato semplice, alla guerra di Libia nel facevano pietà. E come se ciò non bastasse, erano così esasperati che 1912, e dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1913. L'assegnazione non si riusciva mai a contentarli a pieno. Non vi meravigliate-mi disse dei cappellani ad ogni reggimento era stata stabilita con una circolare una volta qualcuno di essi- se ci vedete così esasperati. Siamo dei poveri del 12 aprile 1915 dal generale Cadorna. Tale circolare tendeva a tronconi, dei poveri cenci umani, e così andremo alle nostre case”. A suscitare uno spontaneo consenso nell'opinione pubblica cattolica, questi poveri mutilati prestò assistenza religiosa e conforto il reduce che desiderava da tempo un'efficiente e capillare organizzazione del cappellano don Cortese, prima di rientrare a Tropea. Per il suo nuovo servizio religioso nell'esercito. Il Comando supremo con la suddetta metodo pastorale, in contrasto con quello del clero locale, ed anche per circolare tendeva a privilegiare e a favorire l'attività dei cappellani il suo atteggiamento critico nei confronti del potere politico allora cattolici in quanto fattore di coesione morale sulla comune base trionfante, fu guardato con diffidenza sia dai sacerdoti che dai politici religiosa, e di spirito di disciplina fra le truppe. locali. Fu per quattro anni Assistente Diocesano dell'Azione Cattolica (1920-1924), poi parroco di Santa Caterina (1924-1932) e infine Arciprete di Spilinga (1933-1952). Continua nel prossimo numero. Il due ottobre presso il 2-Per capire la sua formazione sacerdotale e la sua attività pastorale Museo diocesano si è tenuta la presentazione del libro di cui bisogna risalire al clima politico, culturale ed ecclesiastico del primo vi daremo conto nel prossimo numero. La - Attualità - Pag.5 Ottobre 2012 SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE PARTE ATTIVA INCONTRA AMMINISTRATORI E DIRIGENTE SCOLASTICO LE SCUOLE DI TROPEA: IN SINTESI Su iniziativa di Parte attiva, presidente Caterina Forelli vi è stato un incontro alla presenza della stampa fra amministratori, dirigente scolastico ed esponenti del mondo civile. Il problema è vecchio di oltre venti anni. Ma, nei tempi più recenti, i locali che ospitano le Scuole medie ed elementari furono chiuse e dichiarate inagibili a seguito di perizie tecniche redatte sotto la sindacatura di Antonio Euticchio, di cui prese atto l’allora Commissario prefettizio Cirillo. Ciò avvenne oltre quattro anni fa. Da allora le “scuole” di pensiero (come nella migliore tradizione) sono state due: la prima, secondo la quale le scuole vanno quasi tutte demolite (conclusione alla quale giunse allora una perizia dell’Ing. Modafferi per quanto riguarda la scuola media); l’altra sostiene che i locali della Scuola media, con interventi di rinforzo, potranno essere di nuovo agibili. L’ex Sindaco Adolfo Repice si pose il problema della demolizione delle scuole elementari e medie e della costruzione di un unico complesso, con l’aiuto di finanziamenti privati e pubblici, per il quale furono bandite due gare che andarono deserte”perché i sei milioni di euro messi a disposizione erano troppo pochi e sarebbe costato 4/500 mila euro all’anno per capitale ed interessi“, secondo quanto ha dichiarato il Sindaco Gaetano Vallone. Quest’ultimo, nel corso della conferenza stampa, ha dichiarato di aver messo da parte in bilancio 11mila euro per effettuare delle ulteriori verifiche statiche sugli edifici e stabilire se per le Scuole medie, il problema potrà risolversi con dei semplici interventi strutturali, senza dover demolire e ricostruire il tutto. “Le fondazioni sono a prova di bomba-ha detto Vallone-perché il consolidamento è stato fatto durante il mio precedente mandato, per cui, prima di demolire, sarà il caso di fare ulteriori prove, per le quali ci stiamo già attivando; se dovessero bastare opere di ammodernamento e risanamento, con 535mila euro che abbiamo a disposizione, potremmo risolvere il problema”.In questo modo il Sindaco ha risposto alle diverse domande che gli sono state poste dai giornalisti e dalla presidente di Parte attiva sul perchè prima le scuole non erano agibili e sono state sgomberate ed oggi invece si pensa che lo siano, sul perché ,secondo Vallone, la perizia all’originedello sgombero, non viene da lui condivisa, sul perchè non si chiedono finanziamenti per costruire nuove scuole, a tal proposito il Sindaco ha dichiarato che si attendono i bandi da parte della Regione Calabria. Ilvice Sindaco Massimo L’Andolina, in sintesi ha detto:”Dopo i nuovi sondaggi statici che faremo, se sarà da demolire, demoliremo, sennò non demoliamo, anche perché poi non avremmo i soldi per ricostruire”. Per quanto riguarda poi i lavori della scuola Annunziata, considerato che non vi sono altri locali dove spostare gli studenti se dovessero iniziare i lavori, questi inizieranno dopo la chiusura dell’anno scolastico e finiranno per il 15 settembre 2013,prima della riapertura del prossimo anno scolastico. In conclusione, anche il neo dirigente scolastico Antonello Scalamandrè, nella sua veste di ingegnere ,ha consigliato di effettuare nuovi sondaggi per verificare con certezza la staticità dell’edificio e far certificare da un istituto idoneo il tipo di calcestruzzo utilizzato. Scuola Annunziata: considerato che non vi sono altri locali dove spostare gli studenti se dovessero iniziare i lavori, questi inizieranno dopo la chiusura dell’anno scolastico e finiranno per il 15 settembre 2013,prima della riapertura del prossimo anno scolastico. Scuola elementare: al momento si attende il bando regionale Scuola media: con undici mila euro saranno effettuati nuovi sondaggi sulla staticità. Se non si debbono demolire gli edifici, si cercherà di riparare con 535 mila euro, più eventuali finanziamenti da bandi regionali. Palestra: Dovrebbero iniziare i lavori per ristrutturazione e copertura edificio. Complesso scolastico con: palestra, mensa, laboratori. In una parola, per una scuola moderna. Si attende l’eventuale bando regionale. Finanziamenti della Comunità europea per progetti: vi sono i finanziamenti, ma non ci sono i laboratori e le strutture dove far lavorare gli studenti. OMAGGIO A CHARLIE CHAPLIN A Palazzo Collareto Galli, organizzata sempre dall’Associazione La camera verde di Roma e dal Comune di Tropea, Assessorato alla cultura, si è tenuto un Omaggio a Charlie Chaplin ed al Cinematografo. Una mostra di alcune fra le più belle fotografie che raffigurano momenti di vita e momenti di arte del grande Maestro del Cinema muto. La - Attualità - Il nuovo Dirigente scolastico saluta gli studenti ed i docenti A g l i s t u d e n t i Ai Docenti A voi studenti voglio rivolgere il mio più caro saluto, augurandovi che questo anno scolastico possa essere un prezioso contributo per costruire l’irripetibile edificio della vostra vita. A ciascuno di voi è consegnata infatti una sola esistenza, l’unica nella quale cercherete di trovare la piena realizzazione delle vostre aspirazioni. Possa la scuola aiutarvi a chiarire le vostre inclinazioni e indicarvi la giusta direzione per realizzarle. Perciò desidero raccomandarvi: non sprecate tempo! “usate” bene la scuola, “usate” bene questo anno scolastico, servitevene per la vostra crescita, per comprendere meglio la realtà che vi circonda e il suo significato. Pensate allo studio come a un dono che per voi è un privilegio e che per molti, nel mondo, è ancora una conquista. Per questo abbiate passione per lo studio, aspirate a “volare alto” e a realizzare nella vita qualcosa che vi renda soddisfatti di voi e utili agli altri. Abbiate l’orgoglio di voler vincere le fatiche, le prove, le difficoltà; è questo un esercizio che a poco a poco rende facile anche il camminare su percorsi aspri. Non c’è contenuto che, sebbene complesso e magari anche difficile, non possa essere affrontato e capito se sono presenti impegno e volontà. Sappiate che nessuno può sostituirsi a voi nel cammino di scoperta delle conoscenze e nella volontà di migliorare voi stessi. Partecipate attivamente alla vita della scuola servendovi, democraticamente, degli strumenti della rappresentanza. Al tempo stesso è importante avere sempre rispetto delle regole e dei doveri, che non sono sterili imposizioni ma fondamento e principio basilare su cui si fonda il vivere civile. In questo vostro percorso di crescita la scuola è il luogo dove imparare a convivere, a discutere, a confrontarsi magari perfino a litigare ma sempre nel rispetto di se e degli altri. Essa vi aiuta a diventare adulti. Passerete, poco alla volta, da una condizione di tutela a sperimentare forme di attività autonome. Passerete dall’ascolto delle parole degli insegnanti alla capacità di prendere la parola e farvi ascoltare. Vi auguro che, alla fine, raggiungerete la piena disponibilità a confrontare le vostre idee con quelle degli altri e la vertigine del “pensiero libero”. La scuola è una “terra di mezzo” tra la famiglia e la società, tra il vostro piccolo ambiente di appartenenza e i diritti e i doveri di un mondo più grande. Essa è fucina di uomini liberi e cittadini consapevoli. Ai più adulti, nei loro ruoli di insegnanti e genitori, sebbene auguri di non dimenticare mai di essere stati giovani, ricordo che è doveroso guidare con serietà e saggezza le nuove generazioni. Spero, per questo, che gli insegnanti sappiano individuare con passione, entusiasmo e competenza percorsi educativi mirati per la piena valorizzazione dei talenti individuali, aiutando voi giovani a raggiungere un arricchimento culturale di largo respiro e una buona educazione ai valori della vita, al rispetto reciproco e alla solidarietà. I l D i r i g e n t e S c o l a s t i c o Ing. Antonello Scalamandrè Pag. 7 - Ottobre 2012 La Malattia di Alzheimer e la “Nicastrina”.La Calabria protagonista Una rete di servizi per il paziente con demenza in una regione difficile: attori e strumenti tecnologici Amalia C. Bruni - Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme – ASP Catanzaro La definizione di “regione difficile” per la Calabria non è legata solo alla cronica inadeguatezza del sistema sanitario, ma piuttosto ad una sua peculiarità oro - geografica che l’ha resa nei secoli un vero e proprio isolato genetico. Nel 2009 è stato costituito nell’ASP di Catanzaro un gruppo operativo permanente e pluridisciplinare (GOIP) per le demenze con l’obiettivo di “delineare uno specifico modello assistenziale da declinare in tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria per migliorare la qualità di vita del paziente affetto da demenza e garantire una uniformità di trattamento in tutto il territorio.” E’ stato unanimemente condiviso dal GOIP che Ricerca e Formazione, Nuove Tecnologie e Partecipazione del Volontariato sono condizioni irrinunciabili per la realizzazione di un efficace percorso di assistenza nonché strumenti che permettono di adeguare e personalizzare gli interventi di cura, esercitando il continuo confronto tra il generale e il particolare, tra il progresso scientifico, la condizione del singolo paziente e l’esperienza del curante. Al fine di perseguire le finalità progettuali sono stati individuati gli attori principali intorno ai quali costruire quella rete assistenziale che può dare risposte adeguate all’utenza ed è stato creato un portale informatico in grado di far superare le difficoltà di comunicazione. Amalia Cecilia Bruni - è medico, specialista neurologo. Sposata, tre figli. Direttore del Centro Regionale di Neurogenetica in L a m e z i a T e r m e d a l 1 9 9 6 . Si è interessata di demenza sia in termini assistenziali che di ricerca sin dall’inizio della sua attività. I risultati più importanti hanno riguardato la Malattia di Alzheimer ereditaria ad esordio precoce: lo studio condotto sulle grandi famiglie calabresi ricostruite fino al 1600 ha permesso, con una collaborazione internazionale, sia l’identificazione del gene responsabile (la presenilina 1) che l’isolamento di una nuova proteina delle membrane neuronali chiamata “Nicastrina” in onore al luogo di origine delle famiglie studiate, che hanno rivestito ruolo essenziale nella ricerca scientifica mondiale. Ha recentemente tracciato tutte le famiglie nel mondo che presentano la stessa mutazione delle famiglie Alzheimer calabresi, ricostruendone i legami genetico-genealogici con il ceppo di origine e definendo che questa mutazione ha realmente avuto o r i g i n e i n C a l a b r i a . La ricerca sulle demenze frontotemporali ha prodotto l’identificazione della mutazione genetica che causa questa demenza nell’area del Medio Ionio calabrese. Nella stessa area, ha realizzato il primo studio al mondo “porta a porta” sulle demenze frontotemporali. Si è interessata anche ad altre patologie neurodegenerative e ha descritto la prima famiglia italiana con una nuova forma di malattia designata come atassia spinocerebellare 17 e che insolitamente inizia anch’essa con demenza. Ha coordinato molteplici progetti di ricerca finanziati dal CNR, Telethon, Ministero della Salute, industrie, enti stranieri. E’ stata membro della Commissione Nazionale sulla Malattia di Alzheimer (Ministero della Salute, 2002), ed è membro di numerose società scientifiche, nazionali e internazionali. Docente a latere per la Genetica delle malattie neurodegenerative nel dottorato di Biopatologia molecolare e nel Master per le Biotecnologie – U N I C A L C o s e n z a . Coordina il Gruppo Operativo Interdipartimentale per le demenze istituito dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Presidente Regionale eletto dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria e Membro Eletto del Comitato Direttivo della Sindem. Collabora attivamente con le più prestigiose Istituzioni di ricerca italiane e straniere. Referee per numerose riviste scientifiche. Ha pubblicato oltre 200 lavori (tra abstracts pubblicati e lavori in extenso) come autore o coautore su riviste nazionali e internazionali. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti per la sua attività scientifica. (Tratto da : http://www.alzheimer.it/bruni) Pag. 8 -Ottobre 2012 -Attualità - WATT FILM TROPEAESTATE 2012 EVENTO CULTURALE per il mese di settembre Si è tenuta in settembre la “WATT FILM TROPEA” con due mostre: “Omaggio a Charles Chaplin” e “ Omaggio al Cinematografo” .Undici artisti hanno poi esposto presso la Biblioteca comunale Abino Lorenzo dando vita alla manifestazione “Undici artisti per Tropea”:. Giovanni Andrea Semerano e Marco Perri del Centro Culturale La Camera Verde di Roma con il patrocinio dell’ Assessorato al Turismo e della cultura del Comune di Tropea hanno curato la Rassegna che è durata fino alla fine di settembre, prendendo il nome da due opere di Samuel Beckett: “Watt” (un romanzo del 1945) e “Film” (del 1965). Mostre, proiezioni, concerti ed anche presentazioni di libri presso il Lido Tropical, hanno completato la R a s s e g n a . La UNDICI ARTISTI PER TROPEA Alla Biblioteca comunale Alfredo Anzellini, Ilaria Canobbio, Giovanni Cozzani, Mario Cusimano, Luigi Francini, Matias Guerra, Claudio Laureti, Gabriele Morrione, Andrea Pacioni, Zeno Tentella e Francesca Vitale hanno esposto le loro opere fotografiche e pittoriche presso la Biblioteca comunale ed a Palazzo Collareto Galli LA BANDA DI::::::::: ALLA FESTA DELLA MADONNA DI ROMANIA La -Attualità - TROPEA BLUES FESTIVAL 2012 Anche quest’anno l’ottava edizione del Tropea blues festival è stata un successo di pubblico. Nella prima serata si sono esibiti Joe Chiariello ed i“Lato B”,oltre alla proiezione di film di matrice blues.Nella seconda serata si è esibita Mary Mc Bride, i “Just Bagons Blues Band”, i “Joe Pedros Blues Band” e poi vi è stata l”Esibizione” della splendida Ape Calessino, concessa dal Comune di Tropea all’Associazione per trasformarsi in un m e r c a t i n o mobile.Ilsuccesso è continuato per le altre tre sere. “È un orgoglio per noi – ha affermato Fabio La Torre – membro dell’associazione Tropeablues – riuscire a riconfermare il grande successo del festival e a dimostrare come sia divenuto un evento irrinunciabile per Tropea e per la musica. Tutto questo avviene grazie a chi lavora con noi rendendo possibile, anno dopo anno, la riuscita del Tropea Blues Festival. In particolare – aggiunge – è doveroso porgere un sentito grazie a “MatAudio” che da otto anni segue il nostro lavoro con capacità e competenza, fornendo ai nostri artisti un servizio eccezionale”. Presentato anche a Tropea il libro “Crisi” di Alessandro De Salvo a cura dell’Antropos Foto di Daniela Ciccarelli A TROPEA IL VASCELLO “CARAVAN TALL SHIP THEATRE” “Fantasia di musica, colori ed evoluzioni acrobatiche” sono state realizzate per due sere al Porto di Tropea a bordo del veliero-teatro Amara Zee. Un’iniziativa creata nel 1970 da Paul Kirby e Adriana Kelder in Canada, come teatro su ruote e spettacolo di burattini itinerante.Oggi la Compagnia è una realtà di venticinque persone fra attori, musicisti, artisti e tecnici, che ha attraversato molte province del Canada e poi degli Stati Uniti, dallo Stato di Washington all’Oregon, dalla California alla Florida. Amara Zee è la più bella ed eclettica barba-teatro al mondo equipaggiata con un sistema complesso di illuminazione, acustico e di generatori, viaggia sia a vela che a motore, dispone di confortevoli alloggi e strutture per l’equipaggio.Lo spettacolo che si è tenuto per due serate c o n s e c u t i v e raccogliendo un discreto numero di pubblico, con offerta libera, era composto da produzioni originali che integrano recitazione, canto, danza acrobatica, maschere e turbinio di luci e di effetti speciali ricchi di grande magia. Pag. 9 - Ottobre 2012 In collaborazione con il Comune di Tropea, Assessorato alla cultura e l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Vibo Valentia, l’associazione culturale Antropos di cui è presidente Ottavio Scrugli, nella sala principale del Museo Diocesano, Alessandro De Salvo ha presentato il suo libro “Crisi-Le reali cause e come uscirne fuori” edito da Monteleone. Dopo la presentazione del presidente Antropos, l’assessore Lucio Ruffa ha portato i saluti dell’amministrazione comunale ed ha preso poi la parola Francesco Romano presidente dell’Ordine dei commercialisti di Vibo Valentia che si è soffermato ampiamente sulle cause della crisi e sul “bluff” dell’operazione messa in atto da Monti che sta tartassando la parte più povera del Paese,oltre a non aver ancora fatto vedere a l c u n a occasione di crescita. “Finora abbiamo visto il bastone, ma solo la punta d e l l a carota”, ha detto il relatore. RICORDI Riceviamo e pubblichiamo VARI SEGRETARI CHE SI SONO SUCCEDUTI AL COMUNE DI TROPEA Si succedono al Comune di Tropea diversi Segretari da Ciccio Gentile ad Alfonso Albino,da Totò Marataro a Carlo Cognetto ed altri fino a quando,con l'Amministrazione alla guida del Sindaco Peppino R o m a n o , g i u n g e a T r o p e a un “Siciliano DOC” originario di Lampedusa e non potete immaginare come rivoluzionò gli uffici.Intanto posso affermare che era un uomo o n e s t o , g e n e ro s o , e s p e r t o , p o s s i a m o d i re un”fenomeno”, sapeva di tutto e le telefonate si susseguivano da diversi comuni ed ogni richiesta,ogni chiarimento venivano da lui esauditi. Ci chiama a rapporto ed a me,Gaetano Molina e Mimmo Laganà ci porta nell'archivio storico che si presentava un ammasso di cartacce sporche e piene di polvere e dopo averci dotato di tute,disinfettanti,cartelle con legacci e scaffalature metalliche mi dice:”archivista dimostra il tuo valore-voglio vedere l'archivio come un salotto e per questo sono a tua disposizione Molina e Laganà e vi auguro buon lavoro”.Subito ci mettiamo di buon lena in opera e ci prodighiamo al massimo con soddisfazione sua del Sindaco e di tutta l'Amministrazione.Facendo grandi sacrifici riusciamo a far diventare i locali accessibili ed a s i s t e m a r l i a l l a m e g l i o . Il dr. Pilmeri era una vera macchina di lavoro e quando nel pomeriggio ci vedeva stanchi ci chiamava e diceva: “atturranti tutti al campo sportivo a giocare al pallone”.Diventava un ragazzino dinamico ed anche bravo con il pallone e ad Alfonso Macrì che chiamava”barbetta”gli gridava”muoviti mi sembri una lumaca”La sua simpatia era unica e raccontando delle sue origini diceva,”giovani io vengo da una famiglia di pescatori da Lampedusa che non ha nulla da invidiare alla vostra bellissima Tropea”. A mezzogiorno si arranciava con un panino e qualche volta me lo portavo a casa con Gaetano Molina e Mimmo Laganà e mia moglie Franca ci preparava di tutto.Credetemi era una buona forchetta e si complimentava specie quando Franca preparava riso e ceci accompagnati da nduia di Spilinga e pezzetti di c a r n e di maiale e da un buon bicchiere di vino di “Ciaramiti”. Dopo, tutti al Comune per lavorare e per s o d d i s f a r e i f a b b i s o g n i giornalieri di tutti specie della povera gente.Vince il concorso al Ministero degli Interni risultando uno dei concorrenti più bravi per cui diventa Segretario Generale e ci lascia con grande dispiacere di tutti ed approda in quel di Ravenna dove attualmente vive con moglie,figli e sette nipoti. Auguri Totò Palmeri da me,Gaetano Molina e Mimmo Laganà e da tutti quelli che ti hanno conosciuto ed apprezzato compreso Ciccio Schariti che ti è stato tanto amico.” (Tonino Accorinti)