ANNO XIV n.10 Ottobre 2012
IN EDICOLA OGNI MESE DAL 1994
EURO
LA PIAZZA Mensile indipendente
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di giudizio. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito.
TROPEA
Il Tropeablues festival raggiunge
l’ottava edizione
PARGHELIA
La Proloco diventa Iat
FITILI
Festeggiato San Girolamo
Pag. 2 -Settembre 2012
- Porto di Tropea
La
IL SINDACO VALLONE SPIEGA LE SUE RAGIONI SULLA VICENDA
DEL PORTO DI TROPEA
Di Saverio Ciccarelli
Il Sindaco di Tropea Gaetano Vallone,con a fianco il vice
Sindaco Massimo L’Andolina, il presidente del Consiglio
comunale Massimo Pugliese, ed alcuni Consiglieri di
maggioranza ed assessori, per chiarire ai cittadini e dagli utenti
del porto la situazione in cui esso si trova da punto di vista
amministrativo e tecnico, ha tenuto un comizio nella storica
Piazza Ercole.Nei vari passaggi, il primo cittadino, dopo aver
tracciato una cronistoria risalente all’epoca del suo primo
insediamento come Sindaco , ricordando lo sblocco dei
finanziamenti e dei lavori e ricordando gli incontri al Ministero
e dalla regione Calabria, è passato subito ai giorni nostri
ricordando la formazione della Società Porto Spa avvenuta nel
2001 e ricordando l’apprezzamento positivo che Adolfo
Repice diede da primo cittadino, alla gestione del porto pochi
mesi fa; meravigliandosi del repentino cambio di opinione
dello stesso in merito alla gestione ed agli utili che il Comune di
Tropea ha (o non ha ) percepito e della scelta di far gestire,
seppure in via transitoria, il porto da parte degli Uffici
comunali.
Nei numeri scorsi ci siamo più volte interessati della vicenda
del Porto, prima esaltandolo come uno dei migliori d’Italia,
parlandone come un’opera che era il fiore all’occhiello della
città, oggi, per motivi burocratici, in parte abbandonata. Il
Sindaco Vallone, nel suo intervento ha ancora una volta difeso
le sue ragioni, dicendo che, con la bozza di accordo
recentemente stipulata con la Porto Tropea spa, avrebbe
garantito degli utili alla città ed avrebbe consentito che il porto
“ritornasse ai tropeani” come l’attuale opposizione ha sempre
rivendicato. Ma, ricordiamo che la Regione Calabria
(Dipartimento n.8 Urbanistica e governo del territorio) già a
metà agosto, a seguito dell’intervento dell’attuale opposizione,
capeggiata da Adolfo Repice, ha contestato e si è dissociata
dalla determinazione del 13 luglio scorso con cui il Comune di
Tropea aveva affidato per due mesi la concessione demaniale
del porto alla Spa di Tropea per ragioni di urgenza,
evidenziando, fra l’altro che la società Mercatore srl, cui la
concessione era scaduta il 30 aprile scorso, avrebbe dovuto
agire in regime di “prorogatio” e che quindi non vi fosse,
secondo la Regione Calabria, alcuna urgenza che giustificasse
l’attribuzione alla Porto Tropea spa. La Regione Calabria ha
invece sostenuto la necessità di procedere ad un bando europeo
per affidare la gestione del Porto di Tropea ad una ditta che lo
gestisse. Ma Vallone, con una serie di calcoli (al Comune di
Tropea spetterebbe il 70% di un 15% per cento del 30 % che
andrebbe alla Regione Calabria del canone annuo), ha
dimostrato che questa operazione sarebbe dannosa per il
Comune e per le casse comunali. Ora, considerato che il porto di
Tropea è , in parte, abbandonato a se stesso e senza gestione
effettiva, in quanto la Società Porto ha dovuto lasciare la
gestione , dopo l’ordinanza del 15 settembre scorso, a seguito
degli interventi regionali e del Gruppo Passione Tropea, il
Sindaco ha detto di aver adottato provvedimenti urgenti per
La
- Attualità -
Pag. 15 Ottobre 2012
FARE CASTELLI DI SABBIA
L’Accademia della sabbia ci spiega come realizzare castelli di
sabbia sia una vera e propria arte
Chi siamo e i nostri propositi
Nasciamo come un'associazione di persone con la passione per le
sculture ed i castelli di sabbia.
consentire almeno l’erogazione della corrente elettrica e
dell’acqua. Vallone ha comunque rivendicato con forza la sua
posizione e la sua scelta di aver tentato una transazione con la Porto
di Tropea spa in quanto scelta più conveniente per la città. La
situazione è ancora tutta da definire anche perché si attende l’esito
dei ricorsi presentati.
A margine va notato che vi erano poche persone ad assistere al
comizio, che esso è sembrato ai più un “palleggiamento di
responsabilità” e che alcuni dei diportisti presenti sono
seriamente preoccupati per lo stato in cui si trova il Porto di
Tropea senza alcun riferimento gestionale. L’ex Sindaco
Adolfo Repice,al termine del comizio ha distribuito un
volantino in cui spiega le sue ragioni smentendo quanto riferito
da Vallone nel corso dell’ultima conferenza stampa sul porto;
di questo vi daremo notizia in un prossimo numero.
Nessun riferimento vi è stato poi nel corso del comizio alla
condizione di disagio che vivono gli undici lavoratori della Porto di
Tropea spa a nome dei quali qualcuno ha affisso un manifesto listato a
lutto in cui le responsabilità vengono attribuite a tutti. Né d’altra parte
l’attuale Sindaco avrebbe potuto garantire alcuna forma di tutela del
loro posto di lavoro.
Ad oggi, la Società Porto di Tropea ha inviato una lettera ai diportisti
con la quale, a seguito dell’ordinanza del 15 settembre, declina ogni
responsabilità per la mancanza dei servizi portuali ad essa affidati e
con un cartello affisso all’ingresso dei pontili, li invita a rimuovere le
loro imbarcazioni.
Alcuni di noi sono dei veri e propri professionisti del settore.
Attraverso l'Accademia della Sabbia ci proponiamo di promuovere
questa forma di arte in tutti i suoi aspetti.
Ci proponiamo inoltre di favorire l'incontro e la circolazione di
informazioni tra gli scultori d'Italia e del mondo.
In secondo luogo ci proponiamo di promuovere tutti gli usi non
industriali della sabbia che abbiano a che fare con qualche forma d'arte,
artigianato, espressione, comunicazione o gioco.
Anche in questi campi vogliamo favorire l'incontro tra le persone, lo
scambio di informazioni la sperimentazione di nuove tecniche.
Infine promuoviamo eventi di carattere interattivo come corsi di scultura
della sabbia, teambuilding, gare di castelli, gare di biglie da spiaggia, ed
altro ancora.
Contatti
e-mail: [email protected]
Tel. +39 06 4390398
Cel. +39 334 6578836
(Tratto da:www.accademiadellasabbia.it)
1
U s a t e
s o l o
s a b b i a
e
a c q u a ?
Si! Le sculture ed i castelli di sabbia sono strutture autoportanti composte
e s c l u s i v a m e n t e d a s a b b i a e a c q u a .
2 Usate qualche tipo di colla o cemento?
Per le sculture in esterno, allo scopo di prolungare la durata della scultura
stessa, spesso si usa spruzzare del vinavil diluito allo scopo di creare una
pellicola trasparente che rivesta la scultura proteggendola dagli agenti
atmosferici come la pioggia forte, il vento ed il sole.
3 Cosa succede alla scultura quando piove?
Dipende dall’intensità della pioggia: le piogge violente come i temporali
estivi possono danneggiare seriamente la scultura, mentre al contrario la
scultura può addirittura trarre giovamento dalle pioviggini e le piogge
leggere che possono contribuire a reintegrare l’umidità persa dalla
s t r u t t u r a d u r a n t e i g i o r n i d i s o l e .
4 Quanto tempo può durare una scultura?
Dipende da una serie di fattori di cui i principali sono: il tipo di sabbia
usata e il fatto che la scultura si trovi in esterni o in interni. Con una sabbia
piuttosto fine in un ambiente chiuso e a clima controllato una scultura
può durare addirittura degli anni; al contrario in esterni, se il clima è
soleggiato ed asciutto, la stessa scultura si può sensibilmente deteriorare
nel corso di una giornata; se poi la sabbia è anche piuttosto grossolana il
processo può diventare rapidissimo ed in poche ore la nostra scultura si
trasformerà in un mucchio di sabbia asciutta.
5 Non ti dispiace quando la scultura si disfa?
No. Per gli scultori della sabbia è molto importante il processo di
realizzazione dell’opera e la straordinaria sensazione che questa attività
r
e
g
a
l
a
.
Dalla parte del pubblico il repentino disfacimento delle sculture le rende
in qualche modo più affascinanti e stimolano lo spettatore a cogliere il
b e l l o e l ’ e m o z i o n e d e l m o m e n t o .
Chi si deve davvero dispiacere è chi non riesce ad emozionarsi.
6 Come fa la scultura a non crollare?
Le sculture di sabbia sono tenute insieme dall’acqua. La tensione
superficiale dell’acqua, che è una forza di per se molto debole, agisce su
ogni singolo granello e moltiplicata per milioni di volte quanti sono i
granelli produce una forza sufficiente per tenere insieme tutta la
s
t
r
u
t
t
u
r
a
.
Il manifesto listato a lutto affisso per le strade a nome degli undici
lavoratori della Porto di Tropea spa
7 c h e s t r u m e n t i u s a t e p e r s c o l p i r e ?
Per la scelta degli attrezzi ogni scultore ha le sue preferenze ed un suo
modo personale di usarli a seconda di cosa vuole realizzare. Gli
strumenti basilari sono comunque pochi ed uguali per tutti.
Con pochi euro in tutti i ferramenta si possono comprare spatole e
cazzuole de varie dimensioni, mentre per le lavorazioni più minute
si possono usare le mirette che si adoperano per modellere l’argilla.
8 q u a l i s o n o l e s a b b i e m i g l i o r i ?
Le sabbie migliori sono quelle più fini e dai granelli più spigolosi. Le
sculture di sabbia propriamente dette sono per tradizione realizzate
con la sabbia delle spiagge, ma sempre più diffuso è l’uso della
sabbia di fiume, che in virtù di una certa percentuale di limo e argilla
ha delle caratteristiche di coesione molto migliori della sabbia della
spiaggia che è tenuta insieme dalla sola forza dell’acqua.
9 le sculture di sabbia possono essere spostate?
No, con l’eccezione di alcune piccole strutture di massimo qualche
chilo qualora siano composte da sabbia molto performante.
10 esiste una scuola per imparare a fare le sculture di sabbia?
In giro per il mondo esistono vari maestri di scultura che tengono
corsi per allievi di tutte le età, alcuni hanno addirittura scritto dei
m a n u a l i d i s c u l t u r a d e l l a s a b b i a .
In Italia l’unica organizzazione che tiene dei corsi organici di
scultura di sabbia composti da teoria e pratica con tanto di
laboratorio attrezzato è l’Accademia della sabbia.
Pag. 14 - Ottobre 2012
La
- Calabria positiva-
CALABRIA POSITIVA
Di Saverio Ciccarelli
IL TARTUFO NERO DI CALABRIA
I
Non solo nelle Langhe in Piemonte o nei
boschi dell'Umbria. Ma anche sui monti
del Pollino e della Sila, e sulle pianure di
Sibari. Per i più è una novità, ma il
tartufo in Calabria è da tempo una realtà,
con decine e decine di chili raccolti nelle
stagioni migliori. "In Calabria il tartufo
-racconta a Labitalia Franco Tomaino,
cercatore di tartufo di San Bernardo di
Decollatura, in provincia di Catanzaro- c'è sempre stato, solo
che è stato poco conosciuto e valorizzato. Ci sono addirittura
otto varietà di tartufo. Io mi sto battendo da anni in tal senso aggiunge- e devo dire che ho trovato l'appoggio di ristoranti
come la 'La Rosa nel bicchiere' di Soveria Mannelli che hanno
deciso di puntare su questo prodotto".
Prodotto che, vista la composizione del terreno calabrese,
'spunta' in determinate zone. "In Calabria il terreno -spiega- è a
prevalenza acida con piccole macchie calcaree. Ed è qui che
crescono i tartufi. In particolare sul Pollino, in Aspromonte,
sulle Serre, in provincia di Catanzaro, in Sila, in alcune zone
pianeggianti a Sibari e Pizzo e anche in provincia di Crotone".
Con raccolti che possono raggiungere risultati importanti.
"Nelle annate buone -spiega Tomaino- un cercatore di tartufi
professionista può arrivare a raccogliere anche dieci chili di
tartufo a settimana; in alcune, come quella di quest'anno, se si
riesce a portare a casa un chilo e mezzo ci si può ritenere
fortunati, visto che in montagna ha piovuto pochissimo".
Anche se dipende dalle diverse qualità. "Il tartufo -racconta- si
raccoglie tutto l'anno, specie nel periodo invernale e
primaverile, ma buone quantità si trovano anche d'estate e
d'autunno. Dipende dalle diverse specie. Per alcune varietà,
come il nero estivo e il bianchetto, si può arrivare a raccoglierne
grandi quantità, per altre come il bianco, che è raro dovunque, si
parla invece di quantità molto piccole".
Ma quanti sono i 'cercatori' del prezioso tubero in Calabria? "I
cercatori professionisti, e cioè coloro -spiega- che raccogliendo
il terreno capiscono subito se vi può crescere il tartufo, sono
pochi. Ma la passione si sta diffondendo sempre di più".
E non sono pochi i ristoranti calabresi che servono questo
prelibato prodotto della terra sulle loro tavole. "Ci sono tanti
ristoranti di alto livello in Calabria che acquistano i miei tartufi spiega Tomaino- come appunto la 'Rosa nel bicchiere' di Soveria
Mannelli, 'Dattilo' di Strongoli, 'L'oasi' di Gizzeria. La passione
per il tartufo si sta diffondendo. E anche i turisti, che magari,
all'inizio, sono diffidenti sul prodotto, poi si ricredono e ne
riconoscono l'alta qualità".
Quindi il prezioso tubero 'parla' anche calabrese, come spiega a
Labitalia Orazio Lupìa, chef della 'Rosa nel bicchiere' della
famiglia Rubbettino. "Io in passato -spiega- utilizzavo tartufo di
Norcia e di Alba, da questo anno invece utilizzo per i miei piatti
solo prodotti calabresi. Non faccio i tradizionali tagliolini al
tartufo -continua- ma lo utilizzo bensì come supporto a nostri
piatti tipici locali, rivisti naturalmente in ottica moderna".
"Ad esempio, da poco -aggiunge- ho ideato la caloppa di suino
nero glassata alle noci con medaglioni di tartufo nero e cicorietta
di campo. Quindi prodotti del nostro territorio con il valore
aggiunto del tartufo, che è anch'esso un prodotto della nostra
terra. Ormai utilizzo il tartufo in tutti i piatti, e a breve anche nel
dessert". Una pietanza 'nuova' per la Calabria, e anche per i
turisti che arrivano nella regione. "All'inizio sono un po' sorpresi
-racconta Lupìa- perchè non si aspettano di trovare in Calabria il
tartufo, ma va semplicemente stimolata la loro curiosità, e gli va
spiegato che anche questo è un prodotto della nostra terra".
E la qualità del tartufo 'made in Calabria' ha varcato anche i
confini regionali, come racconta Tomaino. "L'anno scorso a
Natale aziende umbre hanno preferito acquistare il mio tartufo
nero, varietà uncinatum, a 300 euro al chilo -conclude- piuttosto
che quello piemontese, che andava a 250 euro al chilo, perchè i
clienti preferivano appunto quello calabrese". (Tratto da
:http://www.adnkronos.com/IGN)
Tra i monti e gli
altipiani della Sila
(dal lago Cecita all’Ampollino,
dalla Fossiata al Villaggio
Mancuso, da Camigliatello a
Palumbo Sila, da Bocchigliero a
Petronà) è un susseguirsi di boschi
ricchi di abeti e pini, laghi e pascoli,
boschi fittissimi.
Il clima temperato delle stagioni estive ed autunnali e la presenza
dei laghi creano la giusta umidità, favorendo così la crescita di più
di 3000 specie di funghi senza tenere conto di quelle
microscopiche. Questa risorsa naturale riveste una grande
importanza sia per la soddisfazione dei tanti ricercatori, che per il
valore economico, integrante per l’economia di molte
popolazioni montane. Territori molto ricchi di funghi sono la sila,
le serre, ma in generale tutta la Calabria, sia nelle zone più alte che
in quelle a poche centinaia di metri dal livello del mare, regalano
delle belle emozioni, ai ricercatori di funghi. Grazie alla
abbondante presenza, i funghi in Calabria sono molto utilizzati
nella cucina, molti sono i piatti a base di funghi assaporati nella
ristorazione calabrese, ed allo stesso tempo la lavorazione del
fungo come prodotto tipico ha una grossa importanza.
Parecchie sono le aziende che lavorano e commercializzano i
funghi calabresi in tutto il mondo. Ultimamente sono nate molte
aziende di trasformazione, in genere a conduzione familiare, che
commercializzano i porcini secchi e sott'olio e altre specie
fungine come i rositi (Lactarius deliziosus). La domanda di
funghi silani è, comunque, così alta che alcune aziende sono
costrette ad importare funghi porcini da altri paesi del mondo
come Sud Africa, Tunisia e Slovenia.
Tra i più famosi usati nelle pietanze citiamo il Lactarius delicius,
detto "Rossitto o rosito", poiché possiede un colore rosato, che
viene cotto arrostito sulla brace con aglio e pancetta. Altri funghi
poco comuni quali: Mazza di Tamburo, Macrolepiota procera,
cresce a fine estate-inizio autunno, ai margini e nelle radure dei
boschi di latifoglie ed aghifoglie, ed è specie comune e
abbondante. Il cappello con forma a ombrello, presenta
decorazioni squamose da biancastre a marrone-grigiastre, larghe,
regolari e persitenti. Le lamelle sono fitte, larghe, ventricose,
facilmente separabili dal cappello, da bianche a bianco-crema, a
sfumature rosaceo-brune quando è in maturità. La carne è bianca e
immutabile, con odore lieve di nocciola e sapore grato. I "Vavusi",
crescono in pianura, sotto le conifere. Indubbiamente meno
pregiati del porcino, ma sono comunque ottimi funghi da
consumare in vari modi. I Porcini, si raccolgono da settembre a
novembre, ma soprattutto in agosto. Il porcino silano ha un
inconfondibile profumo che svanisce poche ore dopo la raccolta.
La Calabria, viene considerata come la prima regione italiana
nella esportazione dei porcini.
L'attività che senza dubbio caratterizza le escursioni nei boschi,
in alcuni periodi dell'anno, è la raccolta dei funghi. Vere e proprie
spedizioni di macchine, intere famiglie si dirigono nei boschi alla
ricerca di questo frutto così prezioso che la terra ci fornisce. Nella
questa grande massa di persone si distinguono i ricercatori
o c c a s i o n a l i e i p r o f e s s i o n i s t i .
I ricercatori occasionali sono quelle persone che partono alla
ricerca dei funghi solo per il gusto di una sana passeggiata, con la
speranza di passare in un bosco pieno di porcini o magari se è la
giornata fortunata di capitare in un prato e trovare i rarissimi
ovoli. C'è da dire che talvolta, queste persone, deturpano il terreno
distruggendo il sottobosco, armati di rastrelli e attrezzi vari,
impedendo così la ricrescita dei funghi;
I professionisti, chiamati in dialetto "Fungiari",sono persone che
conoscono molto bene le zone della Sila e le molteplici specie di
funghi esistenti. Un buon "fungiaru" conosce tutte le regole per la
salvaguardia di sottobosco e le rispetta. Per raccogliere i funghi è
capace di alzarsi alle prime luci dell'alba per raggiungere, senza il
rischio di essere seguito da altri "cacciatori", i suoi posti segreti,
quelli dove l'umidità, la terra, le radici favoriscono la nascita dei
funghi e dove lui torna di volta in volta sicuro di non essere deluso.
(Tratto da:http://www.portalecalabria.comhi/funghi.asp )
FUNGHI DI CALABRIA
La
- Porto di Tropea
Pag. 3 -Ottobre2012
ANCORA SUL PORTO DI TROPEA Dal gruppo Passione Tropea riceviamo il seguente comunicato che
pubblichiamo per stralci:
Dal Gruppo “Passione Tropea”, riceviamo e “La Giunta Comunale con delibera n. 163 del 28.9.2012 ha revocato,
pubblichiamo:
uniformandosi alle tesi sostenute dal Gruppo Passione Tropea, la
precedente illegittima delibera di giunta comunale n. 119 del 2012,
“Il Sindaco di Tropea continua a fuggire dal confronto con la con la quale si erano predisposti i termini per l'accordo di transazione
minoranza sul tema della gestione del Porto di Tropea, da con la SPA Porto di Tropea e il Comune di Tropea, affinché la citata spa
ultimo nel consiglio comunale del 14.9.2012, facendo potesse rientrare in possesso della concessione demaniale e
approvare una questione pregiudiziale assolutamente conseguentemente della gestione del porto per cinquanta anni...Se
effettivamente avesse ritenuto che la transazione fosse legittima,
pretestuosa, per il timore che la sua maggioranza non lo allora avrebbe dovuto portarla a termine. Se non lo ha fatto e se oggi la
seguisse lungo la strada che ha portato a rendere Giunta comunale ha revocato la delibera 119/2012 è perché la
ingovernabile il Porto di Tropea.
transazione non si poteva fare. Questa l'unica ragione della plateale
Il giorno successivo è stato costretto a fare marcia indietro marcia indietro del Sindaco e della sua Giunta, non prima di cercare di
sull'illegittimo affidamento rilasciato alla spa Porto di addossare agli altri le proprie gravi responsabilità in un pubblico
Tropea: con Ordinanza n. 21 del 15.9.2012 ha dimostrato la comizio.
completa assenza di un progetto politico e la saccenteria A questo punto è chiaro a tutti che l'attuale situazione del porto di
inconcludente grazie alla quale ha polverizzato il Porto di Tropea è stata causata dall'amministrazione Vallone che....non ha
Tropea, abbandonandolo a se stesso. A decorrere da tale data bandito la gara d'appalto europea nel pervicace tentativo di arrivare ad
una transazione che restituisse il porto di Tropea alla società Porto di
non saranno garantiti i servizi portuali (!); ciò perché a quasi Tropea Spa. Vi è di più. Il Sindaco Vallone, che si è sempre dichiarato
un anno di distanza dalla pubblicazione della sentenza del Tar pubblicamente contrario all'internalizzazione della gestione del
Calabria l'Amministrazione comunale non ha inteso (ed porto, ritenendo che il Comune non avesse i mezzi per gestire in
evidentemente non intende ancora) bandire
una gara proprio la struttura, si contraddice ancora una volta e con la delibera n.
d'appalto per la concessione demaniale, per come avviene in 163/2012 demanda al responsabile dell'area l'espletamento della
procedura per “l'autoattribuzione all'Ente della concessione
ogni parte d'Italia.
Con l'Ordinanza n. 21 del 15.09.2012 il Sindaco di Tropea è demaniale”. In buona sostanza, se la transazione per restituire il porto
stato costretto a smentire se stesso; ha implicitamente alla società Porto di Tropea Spa non si può fare, allora meglio
l'internalizzazione, onde evitare che sia qualcun altro ad avere la
ammesso l'illegittimità dell'azione
concessione demaniale e gestire il porto....
posta in essere dai sottoscrittori L’ingresso del Porto di Tropea senza le sbarre
E allora Vallone, invece, di inveire contro il
della Determinazione n. 7 del
capogruppo di minoranza intimandogli di
Registro concessioni anno 2012
andarsene dal paese, deve spiegare:
(prot. 11083 del 13/7/2012) e della
perché ha assegnato la concessione demaniale per
Delibera di Giunta n. n. 119 del
i mesi dell'estate 2012 alla SPA Porto di Tropea in
mancanza dei presupposti di legge; perché non ha
2.7.2012, con la quale è stata
inteso portare a termine la transazione con la SPA
affidata dal 14.7.2012 al 14.9.2012
Porto di Tropea se è sempre stato convinto della
la gestione ed i guadagni del Porto
liceità
di tale atto;iprovevdimenti che intende
alla S.pa. Porto di Tropea. I succitati
assumere
verso chi ha espresso parere favorevole
atti amministrativi hanno
e se comprende la totale infondatezza di quanto ha
consentito alla spa Porto di Tropea
dichiarato dalla sua nomina a Sindaco da parte del Consiglio di Stato
di godere di un ingiustificato ed ingiustificabile vantaggio ad oggi in merito alla vicenda Porto di Tropea, per come da lui stesso
patrimoniale, in virtù di un atto amministrativo assolutamente certificato con la deliberazione di Giunta n. 163/12, che stabilisce
dubbio quanto alla sua legittimità; tant'è che la Regione quanto ripetutamente affermato dal Gruppo Passione Tropea.
Calabria ha investito la Procura della Repubblica di Vibo Il Sindaco a questo punto dovrebbe prendere atto delle sue
Valentia affinché adotti gli atti necessari e consequenziali. responsabilità, rassegnando le dimissioni, ma la condotta fino ad oggi
L'Ordinanza sindacale, con la quale si fa un passo indietro tenuta, anche con riferimento alla questione tributi, dimostra che egli
rispetto alle scelte compiute in passato, conferma il superiore è capace solo di autocelebrarsi e di predicare bene, ma non di agire
nell'interesse del paese.
assunto.
“Si
confida quindi nella Autorità Gudiziaria alla quale il Gruppo
Il Sindaco implicitamente è costretto a confermare quanto
Passione intende per l'ennesima volta rappresentare la vicenda del
ripetutamente sostenuto dal Gruppo Passione Tropea e cioè:
Porto di Tropea.”
Il Gruppo Passione Tropea
a)
non è possibile la definizione della vertenza con la
Spa Porto di Tropea (peraltro quest'ultima soccombente nel
giudizio amministrativo) mediante concessione
cinquantennale;
b)
é necessario predisporre un bando di gara, per come
peraltro già statuito dalla sentenza TAR Calabria - Catanzaro
1422/2011, la quale impone l'obbligo cogente per l'Ente (ad
oggi disatteso) di procedere all'affidamento della
concessione di aree demaniali con una procedura competitiva
ad evidenza pubblica in cui siano compiutamente applicati i
principi di massima trasparenza e pubblicità, nel rispetto dei
principi comunitari e previa pubblicazione del bando sulla
G.U. della U.E......”
Il Gruppo Passione Tropea ha segnalato immediatamente il
(presunto) danno erariale patito alla Corte dei Conti per le
necessarie determinazioni nei confronti dei componenti la
Giunta Comunale e continuerà la sua battaglia nel solo
interesse di garantire trasparenza nell'azione amministrativa.
I Consiglieri del Gruppo Passione Tropea
Il gruppo Passione Tropea esprime solidarietà ai
lavoratori della Porto Tropea spa
Comprendiamo, con sincera partecipazione, l'angoscia di chi perde la
propria fonte di sostentamento e siamo ben
consapevoli della importanza estrema del lavoro
quale fonte per una vita dignitosa. Il lavoro è un
diritto fondamentale della persona che deve essere
garantito al fine di promuovere il benessere e
rafforzare la coesione sociale. Tuttavia il principio
di legalità è, al pari e più del diritto al lavoro, uno dei
cardini fondamentali della società civile. La
legalità deve essere il sentimento ispiratore
dell'agire degli amministratori e anche dei cittadini.
Per questo il manifesto affisso sui muri di Tropea dai dipendenti della
società Porto di Tropea Spa ci sorprende tristemente, ci rammarica e ci
preoccupa.
In merito alla questione “porto” il gruppo di minoranza “Passione
Tropea” ha condotto e conduce una vera e propria battaglia di legalità
nell'interesse della collettività, senza avere alcun interesse di natura
personale.
Pag. 4 -Ottobre 2012
- Attualità -
La
AL TEATRO LA PACE FINALISSIMA NAZIONALE DI
FANTASTICA 2012
Veramente fantastica la finale
nazionale di Fantastica 2012 che si è
tenuta al Teatro La pace in questi
giorni di fine estate.Un concorso
nazionalealla scoperta del talento
televisivo per ragazze e coppie dai 13
a i
2 5
a n n i
che sappiano ballare, cantare, sfilare,
recitare, imitare, presentare, posare
come fotomodelle e suonare
strumenti.La selezione, cui hanno
partecipato circa 50 ragazze si è
svolta nei giorni 5/6 e 7 settembre ed ha visto la premiazione di Fantastica Teen,
Valeria Sangrigoli, Fantastica Web Gaia Consalvo e Fantastica 2012 Valentina
Giampaolo (nella foto). Ma,oltre a loro sono stati premiati artisti provenienti da
ogni parte d’Italia: Fantastica Simpatia Luana Bucchieri, Fantastica personaggio
Fabiola D’Errico,Teatro Chiara Iannacone,Danza Jazz Ilenia Milana, Danza
acrobatica Giogio Calzelli, Danza classica Amandonico Fontana, Coppia Danze
latine Luca e Rosario Sorvillo, Fantastica International Daiana Petrucci,Musical
Pag. 12- Ottobre 2012
-Attualità- Parghelia -
La
IN LIBRERIA IL TERZO VOLUME DEI DIARI PARROCCHIALI DI DON CARMINE CORTESE
Dopo il “Diario di guerra” del 1998 edito da Rubbettino ed il “Diario di prigionia” del 2004, edito da Romano, nel mese di luglio scorso, è uscita
la terza opera dedicata al prete cappellano, don Carmine Cortese: i “Diari parrocchiali” edita da Meligrana editore.Un libro che raccoglie il
diario e le impressioni del sacerdote dall’anno 1933 al 1952. L’opera si avvale della presentazione di don Pasquale Russo ed è a cura di Antonio
quindicennio del Novecento. Era il periodo cosiddetto della “belle
I DIARI PARROCCHIALI di
époque” o dell'Italia giolittiana, delle forti tensioni politiche tra
Don Carmine CORTESE
cattolici e socialisti, della nascita delle riviste e del rinnovamento
1-Di Don Carmine Cortese
della cultura. Nasceva La Critica di Benedetto Croce, alla quale
(Tropea 1887-Spilinga 1952)
collaborava anche Giovanni Gentile: vennero sottoposti a revisione
conosciamo già i diari di guerra
critica aspetti del pensiero filosofico e morale, estetico, storico ed
e di prigionia, pubblicati
economico; nascevano a Firenze Il Leonardo di Papini e Prezzolini,
rispettivamente dall'editore
oltre a Il Regno di E. Corradini, che davano voce al movimento
Rubbettino di Soveria Mannelli
nazionalista e quindi alla politica antigiolittiana. E poi altre riviste,
nel 1998 e dall'editore Romano
come La Voce di Giuseppe Prezzolini, Lacerba di Papini. Si
di Tropea nel 2004. Ancora
discutevano le problematiche religiose sollevate dall'enciclica Rerum
inediti, invece, sono quelli
Novarum e dal modernismo cattolico, ma anche questioni letterarie.
parrocchiali, scritti a Spilinga,
L'enciclica di Leone XIII affrontava la questione operaia con forte
dove fu arciprete della
spirito polemico verso il socialismo e una profonda sollecitudine nei
parrocchia di S. Giovanni
confronti delle drammatiche condizioni dei lavoratori, con la richiesta
Battista dal 4 gennaio 1933 sino
di un intervento dello Stato nella questione sociale. Il modernismo era
alla morte, ivi avvenuta il 7
un movimento cattolico che richiedeva il rinnovamento spirituale
febbraio 1952. Don Cortese
della Chiesa. Nato in Francia e in Inghilterra, in Italia era promosso
apparteneva a una famiglia di
dai sacerdoti Ernesto Buonaiuti e Romolo Murri, ma anche da altri
commercianti ed era il settimo
intellettuali, tra cui lo scrittore Antonio Fogazzaro. Si chiedeva alla
di quattordici figli. Studiò
Chiesa di voler conciliare il cattolicesimo con la cultura e la società
dapprima nel seminario
moderna,
anche alla luce dei risultati della critica storica applicata agli
vescovile di Tropea e poi in
studi biblici. Tale rinnovamento prese forme diverse che andavano da
quello arcivescovile di Reggio
un generico riformismo all'aggiornamento degli studi biblici e
Calabria, ma dopo il terremoto del 1908, Pio X accolse i seminaristi
teologici, fino alle richieste estreme di fondare su basi nuove il
delle zone terremotate a Roma nel Collegio Apostolico Leoniano di via
cattolicesimo, con il rifiuto dei dogmi e la convinzione della
Pompeo Magno, dove, terminati gli studi liceali ed adempiuti gli
soggettività
dell'esperienza di fede. Il movimento modernista fu
obblighi di leva nella guerra di Libia del 1911-1912, conseguì la laurea
drasticamente condannato dalla Chiesa, e per diversi anni all'interno
in teologia. Rientrato a Tropea, il 20 dicembre del 1913 venne ordinato
di essa si creò un clima di chiusura culturale e di sospetto per ogni
sacerdote dal vescovo della Diocesi Nicotera e Tropea mons. Giuseppe
posizione innovatrice. Don Cortese, comunque, rimase fedele alla
Leo, e sino agli inizi dell'anno 1915 fece l'insegnante di Lettere nel
Chiesa. Attorno a La Voce, ad esempio, si raccoglievano i
Seminario di Tropea, quando, accolta la sua domanda per la nomina a
giovanissimi intellettuali del tempo, da Papini a Soffici, da Scipio
cappellano militare, ed assegnato al 19° Reggimento di Fanteria, partì
Slataper (autore de Il mio Carso) a Giani Stuparich (autore di Guerra
per il fronte il 18 maggio 1915 da Vibo Valentia (allora Monteleone).
del '15), ed altri. Nasceva il gusto della memoria, del diario come
Per ben 18 mesi rimase in prima linea con gli stessi soldati, fu anche
documento autobiografico e civile, come esigenza dell'anima
ferito sul S. Michele e, sino al gennaio del 1917, fu testimone delle
moderna di confrontarsi con la dimensione della storia e di
immani carneficine dei nostri fanti contadini. Senza alcun preavviso, il
interpretarne il corso da un angolo di osservazione personale e intimo.
25 gennaio dello stesso anno veniva trasferito dal Reggimento di
Vi fu pertanto un memorialismo dell'età vociana, un diarismo di
fanteria a quello degli Alpini e assegnato al Battaglione Val Natisone, al
guerra e alcune memorie dei rondisti. Don Cortese fu senz'altro un
seguito del quale rimase sino al 19 agosto, riportando ferite al naso ed a
diarista di guerra, ma poi soprattutto un diarista-notista: nei Diari
un orecchio per lo scoppio di una granata, e dal 20 agosto al 17
parrocchiali, giorno dopo giorno, annota scrupolosamente tutto ciò
settembre 1917 fu ricoverato nell'ospedale militare di Cremona: per
che riguardava la vita parrocchiale, ma anche la vita del paese, le
non subire l'onta di essere definito un imboscato, rinunciò ai benefici di
ricerche storico-letterarie su Tropea, le vicende belliche della
legge che gli consentivano l'assegnazione ai servizi religiosi e sanitari
seconda
guerra mondiale.
nelle retrovie. Di salute cagionevole, fu ritenuto inadatto alle alte quote
del Trentino, e il 18 settembre 1918 venne assegnato all'11°
2- Bisogna premettere però che, alla vigilia dell'entrata in guerra
Reggimento Bersaglieri, nel quale rimase sino alla disfatta di
dell'Italia, il problema dei cappellani militari non sembrava di facile
Caporetto. Fatto prigioniero, fu internato nel campo di concentramento
soluzione. I cappellani, infatti, tra il 1865 e il 1878, erano stati
di Josephstadt (Boemia) da novembre 1917 a dicembre 1918. Dopo
gradualmente esentati dal servizio, con la motivazione della necessità
l'armistizio, rientrato in Italia, continuò a prestare servizio di
di economie di bilancio, prima nelle varie armi di terra, poi nei presidi
Cappellano nell'ospedale militare di Fiesole (1 gennaio-31 agosto
territoriali, infine in marina. Un servizio religioso venne mantenuto
1919), quindi nell'ospedale di Villa Bondi di Firenze (1° settembre-31
solo in alcune ospedali territoriali, mentre nelle disposizioni relative
ottobre), ed infine, sempre a Firenze, nell'ospedale militare in cui erano
alla mobilitazione si prevedeva un diffuso impiego dei ministri di
ricoverati centinaia di reduci orrendamente mutilati, come ricorda in un
culto cattolici come ecclesiastici nelle sezioni di sanità e negli
memoriale del dopoguerra, il Vicario della Diocesi mons. Francesco
ospedali da campo, nonché negli ospedali militari in genere. il
Pugliese, imboscato come cappellano militare in quell'ospedale: “[…]
servizio religioso fra le truppe combattenti non era previsto. Il clero
Erano giovani, miserandi avanzi di umanità. La loro vita non era
secolare e quello religioso, in tempo di pace, doveva adempiere agli
stroncata, ma ridotta e divenuta oggetto di commiserazione. A chi
obblighi militari come era prescritto per ogni cittadino, senza
mancava un braccio, a chi un piede, a chi una gamba o tutt' e due le
distinzioni di trattamento e di ruoli. Don Cortese, infatti, prima di
gambe, chi invece di braccia aveva solo i moncherini. Chi si trascinava
essere nominato cappellano, aveva già adempiuto agli ordini di leva
con le grucce, e chi era trascinato dalle braccia, perché cieco. Tutti
partecipando, in qualità di soldato semplice, alla guerra di Libia nel
facevano pietà. E come se ciò non bastasse, erano così esasperati che
1912, e dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1913. L'assegnazione
non si riusciva mai a contentarli a pieno. Non vi meravigliate-mi disse
dei cappellani ad ogni reggimento era stata stabilita con una circolare
una volta qualcuno di essi- se ci vedete così esasperati. Siamo dei poveri
del 12 aprile 1915 dal generale Cadorna. Tale circolare tendeva a
tronconi, dei poveri cenci umani, e così andremo alle nostre case”. A
suscitare uno spontaneo consenso nell'opinione pubblica cattolica,
questi poveri mutilati prestò assistenza religiosa e conforto il reduce
che desiderava da tempo un'efficiente e capillare organizzazione del
cappellano don Cortese, prima di rientrare a Tropea. Per il suo nuovo
servizio religioso nell'esercito. Il Comando supremo con la suddetta
metodo pastorale, in contrasto con quello del clero locale, ed anche per
circolare tendeva a privilegiare e a favorire l'attività dei cappellani
il suo atteggiamento critico nei confronti del potere politico allora
cattolici in quanto fattore di coesione morale sulla comune base
trionfante, fu guardato con diffidenza sia dai sacerdoti che dai politici
religiosa, e di spirito di disciplina fra le truppe.
locali. Fu per quattro anni Assistente Diocesano dell'Azione Cattolica
(1920-1924), poi parroco di Santa Caterina (1924-1932) e infine
Arciprete di Spilinga (1933-1952).
Continua nel prossimo numero. Il due ottobre presso il
2-Per capire la sua formazione sacerdotale e la sua attività pastorale
Museo diocesano si è tenuta la presentazione del libro di cui
bisogna risalire al clima politico, culturale ed ecclesiastico del primo
vi daremo conto nel prossimo numero.
La
- Attualità -
Pag.5 Ottobre 2012
SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE
PARTE ATTIVA INCONTRA
AMMINISTRATORI E DIRIGENTE
SCOLASTICO
LE SCUOLE DI TROPEA: IN SINTESI
Su iniziativa di Parte attiva, presidente Caterina Forelli vi è stato
un incontro alla presenza della stampa fra amministratori,
dirigente scolastico ed esponenti del mondo civile. Il problema è
vecchio di oltre venti anni. Ma, nei tempi più recenti, i locali che
ospitano le Scuole medie ed elementari furono chiuse e dichiarate
inagibili a seguito di perizie tecniche redatte sotto la sindacatura
di Antonio Euticchio, di cui prese atto l’allora Commissario
prefettizio Cirillo. Ciò avvenne oltre quattro anni fa. Da allora le
“scuole” di pensiero (come nella migliore tradizione) sono state
due: la prima, secondo la quale le scuole vanno quasi tutte
demolite (conclusione alla quale giunse allora una perizia
dell’Ing. Modafferi per quanto riguarda la scuola media);
l’altra sostiene che i locali della Scuola media, con interventi
di rinforzo, potranno essere di nuovo agibili. L’ex Sindaco
Adolfo Repice si pose il problema della demolizione delle
scuole elementari e medie e della costruzione di un unico
complesso, con l’aiuto di finanziamenti privati e pubblici, per
il quale furono bandite due gare che andarono deserte”perché
i sei milioni di euro messi a disposizione erano troppo pochi e
sarebbe costato 4/500 mila euro all’anno per capitale ed
interessi“, secondo quanto ha dichiarato il Sindaco Gaetano
Vallone. Quest’ultimo, nel corso della conferenza stampa, ha
dichiarato di aver messo da parte in bilancio 11mila euro per
effettuare delle ulteriori verifiche statiche sugli edifici e
stabilire se per le Scuole medie, il problema potrà risolversi
con dei semplici interventi strutturali, senza dover demolire e
ricostruire il tutto. “Le fondazioni sono a prova di bomba-ha
detto Vallone-perché il consolidamento è stato fatto durante
il mio precedente mandato, per cui, prima di demolire, sarà il
caso di fare ulteriori prove, per le quali ci stiamo già
attivando; se dovessero bastare opere di ammodernamento e
risanamento, con 535mila euro che abbiamo a disposizione,
potremmo risolvere il problema”.In questo modo il Sindaco
ha risposto alle diverse domande che gli sono state poste dai
giornalisti e dalla presidente di Parte attiva sul perchè prima
le scuole non erano agibili e sono state sgomberate ed oggi
invece si pensa che lo siano, sul perché ,secondo Vallone, la
perizia all’originedello sgombero, non viene da lui condivisa,
sul perchè non si chiedono finanziamenti per costruire nuove
scuole, a tal proposito il Sindaco ha dichiarato che si
attendono i bandi da parte della Regione Calabria. Ilvice
Sindaco Massimo L’Andolina, in sintesi ha detto:”Dopo i
nuovi sondaggi statici che faremo, se sarà da demolire,
demoliremo, sennò non demoliamo, anche perché poi non
avremmo i soldi per ricostruire”. Per quanto riguarda poi i
lavori della scuola Annunziata, considerato che non vi sono
altri locali dove spostare gli studenti se dovessero iniziare i
lavori, questi inizieranno dopo la chiusura dell’anno
scolastico e finiranno per il 15 settembre 2013,prima della
riapertura del prossimo anno scolastico. In conclusione,
anche il neo dirigente scolastico Antonello Scalamandrè,
nella sua veste di ingegnere ,ha consigliato di effettuare nuovi
sondaggi per verificare con certezza la staticità dell’edificio e
far certificare da un istituto idoneo il tipo di calcestruzzo
utilizzato.
Scuola Annunziata: considerato che non vi sono altri
locali dove spostare gli studenti se dovessero iniziare i
lavori, questi inizieranno dopo la chiusura dell’anno
scolastico e finiranno per il 15 settembre 2013,prima
della riapertura del prossimo anno scolastico.
Scuola elementare: al momento si attende il bando
regionale
Scuola media: con undici mila euro saranno effettuati
nuovi sondaggi sulla staticità. Se non si debbono
demolire gli edifici, si cercherà di riparare con 535 mila
euro, più eventuali finanziamenti da bandi regionali.
Palestra: Dovrebbero iniziare i lavori per
ristrutturazione e copertura edificio.
Complesso scolastico con: palestra, mensa, laboratori.
In una parola, per una scuola moderna. Si attende
l’eventuale bando regionale.
Finanziamenti della Comunità europea per progetti:
vi sono i finanziamenti, ma non ci sono i laboratori e le
strutture dove far lavorare gli studenti.
OMAGGIO A CHARLIE CHAPLIN
A Palazzo Collareto Galli, organizzata sempre dall’Associazione
La camera verde di Roma e dal Comune di Tropea, Assessorato
alla cultura, si è tenuto un Omaggio a Charlie Chaplin ed al
Cinematografo. Una mostra di alcune fra le più belle fotografie
che raffigurano momenti di vita e momenti di arte del grande
Maestro del Cinema muto.
La
- Attualità -
Il nuovo Dirigente scolastico saluta gli
studenti ed i docenti
A g l i s t u d e n t i
Ai Docenti
A voi studenti voglio
rivolgere il mio più caro
saluto, augurandovi che
questo anno scolastico
possa essere un prezioso
contributo per costruire
l’irripetibile edificio
della vostra vita.
A ciascuno di voi è
consegnata infatti una
sola esistenza, l’unica
nella quale cercherete di
trovare la piena
realizzazione delle vostre aspirazioni. Possa la scuola
aiutarvi a chiarire le vostre inclinazioni e indicarvi la
giusta direzione per realizzarle.
Perciò desidero raccomandarvi: non sprecate tempo!
“usate” bene la scuola, “usate” bene questo anno
scolastico, servitevene per la vostra crescita, per
comprendere meglio la realtà che vi circonda e il suo
significato.
Pensate allo studio come a un dono che per voi è un
privilegio e che per molti, nel mondo, è ancora una
conquista.
Per questo abbiate passione per lo studio, aspirate a
“volare alto” e a realizzare nella vita qualcosa che vi renda
soddisfatti di voi e utili agli altri.
Abbiate l’orgoglio di voler vincere le fatiche, le prove, le
difficoltà; è questo un esercizio che a poco a poco rende
facile anche il camminare su percorsi aspri.
Non c’è contenuto che, sebbene complesso e magari
anche difficile, non possa essere affrontato e capito se
sono presenti impegno e volontà. Sappiate che nessuno
può sostituirsi a voi nel cammino di scoperta delle
conoscenze e nella volontà di migliorare voi stessi.
Partecipate attivamente alla vita della scuola servendovi,
democraticamente, degli strumenti della rappresentanza.
Al tempo stesso è importante avere sempre rispetto delle
regole e dei doveri, che non sono sterili imposizioni ma
fondamento e principio basilare su cui si fonda il vivere
civile.
In questo vostro percorso di crescita la scuola è il luogo
dove imparare a convivere, a discutere, a confrontarsi
magari perfino a litigare ma sempre nel rispetto di se e
degli altri. Essa vi aiuta a diventare adulti. Passerete, poco
alla volta, da una condizione di tutela a sperimentare
forme di attività autonome. Passerete dall’ascolto delle
parole degli insegnanti alla capacità di prendere la parola
e farvi ascoltare. Vi auguro che, alla fine, raggiungerete la
piena disponibilità a confrontare le vostre idee con quelle
degli altri e la vertigine del “pensiero libero”.
La scuola è una “terra di mezzo” tra la famiglia e la
società, tra il vostro piccolo ambiente di appartenenza e i
diritti e i doveri di un mondo più grande. Essa è fucina di
uomini liberi e cittadini consapevoli.
Ai più adulti, nei loro ruoli di insegnanti e genitori,
sebbene auguri di non dimenticare mai di essere stati
giovani, ricordo che è doveroso guidare con serietà e
saggezza le nuove generazioni.
Spero, per questo, che gli insegnanti sappiano
individuare con passione, entusiasmo e competenza
percorsi educativi mirati per la piena valorizzazione dei
talenti individuali, aiutando voi giovani a raggiungere un
arricchimento culturale di largo respiro e una buona
educazione ai valori della vita, al rispetto reciproco e alla
solidarietà.
I l
D i r i g e n t e
S c o l a s t i c o
Ing.
Antonello Scalamandrè
Pag. 7 - Ottobre 2012
La Malattia di Alzheimer e la
“Nicastrina”.La Calabria protagonista
Una rete di servizi per il paziente con
demenza in una regione difficile:
attori e strumenti tecnologici
Amalia C. Bruni - Centro Regionale di
Neurogenetica Lamezia Terme – ASP
Catanzaro
La definizione di “regione difficile” per la
Calabria non è legata solo alla cronica
inadeguatezza del sistema sanitario, ma piuttosto ad una sua
peculiarità oro - geografica che l’ha resa nei secoli un vero e proprio
isolato genetico.
Nel 2009 è stato costituito nell’ASP di Catanzaro un gruppo
operativo permanente e pluridisciplinare (GOIP) per le demenze con
l’obiettivo di “delineare uno specifico modello assistenziale da
declinare in tutto il territorio dell’Azienda Sanitaria per migliorare
la qualità di vita del paziente affetto da demenza e garantire una
uniformità di trattamento in tutto il territorio.”
E’ stato unanimemente condiviso dal GOIP che Ricerca e
Formazione, Nuove Tecnologie e Partecipazione del Volontariato
sono condizioni irrinunciabili per la realizzazione di un efficace
percorso di assistenza nonché strumenti che permettono di adeguare
e personalizzare gli interventi di cura, esercitando il continuo
confronto tra il generale e il particolare, tra il progresso scientifico,
la condizione del singolo paziente e l’esperienza del curante. Al fine
di perseguire le finalità progettuali sono stati individuati gli attori
principali intorno ai quali costruire quella rete assistenziale che può
dare risposte adeguate all’utenza ed è stato creato un portale
informatico in grado di far superare le difficoltà di comunicazione.
Amalia Cecilia Bruni - è medico, specialista neurologo. Sposata,
tre figli. Direttore del Centro Regionale di Neurogenetica in
L a m e z i a
T e r m e
d a l
1 9 9 6 .
Si è interessata di demenza sia in termini assistenziali che di ricerca
sin dall’inizio della sua attività. I risultati più importanti hanno
riguardato la Malattia di Alzheimer ereditaria ad esordio precoce: lo
studio condotto sulle grandi famiglie calabresi ricostruite fino al
1600 ha permesso, con una collaborazione internazionale, sia
l’identificazione del gene responsabile (la presenilina 1) che
l’isolamento di una nuova proteina delle membrane neuronali
chiamata “Nicastrina” in onore al luogo di origine delle famiglie
studiate, che hanno rivestito ruolo essenziale nella ricerca
scientifica mondiale. Ha recentemente tracciato tutte le famiglie nel
mondo che presentano la stessa mutazione delle famiglie Alzheimer
calabresi, ricostruendone i legami genetico-genealogici con il ceppo
di origine e definendo che questa mutazione ha realmente avuto
o r i g i n e
i n
C a l a b r i a .
La ricerca sulle demenze frontotemporali ha prodotto
l’identificazione della mutazione genetica che causa questa
demenza nell’area del Medio Ionio calabrese. Nella stessa area, ha
realizzato il primo studio al mondo “porta a porta” sulle demenze
frontotemporali. Si è interessata anche ad altre patologie
neurodegenerative e ha descritto la prima famiglia italiana con una
nuova forma di malattia designata come atassia spinocerebellare 17
e che insolitamente inizia anch’essa con demenza.
Ha coordinato molteplici progetti di ricerca finanziati dal CNR,
Telethon, Ministero della Salute, industrie, enti stranieri. E’ stata
membro della Commissione Nazionale sulla Malattia di Alzheimer
(Ministero della Salute, 2002), ed è membro di numerose società
scientifiche, nazionali e internazionali. Docente a latere per la
Genetica delle malattie neurodegenerative nel dottorato di
Biopatologia molecolare e nel Master per le Biotecnologie –
U N I C A L
C o s e n z a .
Coordina il Gruppo Operativo Interdipartimentale per le demenze
istituito dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Presidente Regionale eletto dell’Associazione Italiana di
Psicogeriatria e Membro Eletto del Comitato Direttivo della Sindem. Collabora attivamente con le più prestigiose Istituzioni di
ricerca italiane e straniere. Referee per numerose riviste
scientifiche. Ha pubblicato oltre 200 lavori (tra abstracts pubblicati
e lavori in extenso) come autore o coautore su riviste nazionali e
internazionali. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti per la sua
attività scientifica. (Tratto da : http://www.alzheimer.it/bruni)
Pag. 8 -Ottobre 2012
-Attualità -
WATT FILM TROPEAESTATE 2012 EVENTO
CULTURALE per il mese di
settembre
Si è tenuta in settembre la “WATT
FILM TROPEA” con due mostre:
“Omaggio a Charles Chaplin” e “
Omaggio al Cinematografo” .Undici
artisti hanno poi esposto presso la
Biblioteca comunale Abino Lorenzo
dando vita alla manifestazione
“Undici
artisti per Tropea”:.
Giovanni Andrea Semerano e Marco
Perri del Centro Culturale La Camera
Verde di Roma con il patrocinio dell’
Assessorato al Turismo e della cultura
del Comune di Tropea hanno curato la
Rassegna che è durata fino alla fine di
settembre, prendendo il nome da due opere di Samuel
Beckett: “Watt” (un romanzo del 1945) e “Film” (del
1965). Mostre, proiezioni, concerti ed anche presentazioni
di libri presso il Lido Tropical, hanno completato la
R
a
s
s
e
g
n
a
.
La
UNDICI ARTISTI PER TROPEA
Alla Biblioteca comunale
Alfredo Anzellini, Ilaria Canobbio, Giovanni Cozzani, Mario
Cusimano, Luigi Francini, Matias Guerra, Claudio Laureti, Gabriele
Morrione, Andrea Pacioni, Zeno Tentella e Francesca Vitale hanno
esposto le loro opere fotografiche e pittoriche presso la Biblioteca
comunale ed a Palazzo Collareto Galli
LA BANDA DI::::::::: ALLA FESTA
DELLA MADONNA DI ROMANIA
La
-Attualità -
TROPEA BLUES FESTIVAL 2012
Anche quest’anno
l’ottava edizione del
Tropea blues festival è
stata un successo di
pubblico. Nella prima
serata si sono esibiti
Joe Chiariello ed
i“Lato B”,oltre alla
proiezione di film di
matrice blues.Nella
seconda serata si è
esibita Mary Mc
Bride, i “Just Bagons
Blues Band”, i “Joe
Pedros Blues Band” e
poi vi è stata
l”Esibizione” della
splendida Ape
Calessino, concessa
dal Comune di Tropea
all’Associazione per
trasformarsi in un
m e r c a t i n o
mobile.Ilsuccesso è continuato per le altre tre sere. “È un orgoglio per noi –
ha affermato Fabio La Torre – membro dell’associazione Tropeablues –
riuscire a riconfermare il grande successo del festival e a dimostrare come
sia divenuto un evento irrinunciabile per Tropea e per la musica. Tutto
questo avviene grazie a chi lavora con noi rendendo possibile, anno dopo
anno, la riuscita del Tropea Blues Festival. In particolare – aggiunge – è
doveroso porgere un sentito grazie a “MatAudio” che da otto anni segue il
nostro lavoro con capacità e competenza, fornendo ai nostri artisti un
servizio eccezionale”.
Presentato anche a Tropea il libro “Crisi” di Alessandro
De Salvo a cura dell’Antropos
Foto di Daniela Ciccarelli
A TROPEA IL VASCELLO “CARAVAN TALL SHIP THEATRE”
“Fantasia di musica, colori ed evoluzioni acrobatiche” sono state realizzate per due sere al Porto
di Tropea a bordo del veliero-teatro Amara Zee. Un’iniziativa creata nel 1970 da Paul Kirby e
Adriana Kelder in Canada, come teatro su ruote e spettacolo di burattini itinerante.Oggi la
Compagnia è una realtà di venticinque persone fra attori, musicisti, artisti e tecnici, che ha
attraversato molte province del Canada e poi degli Stati Uniti, dallo Stato di Washington
all’Oregon, dalla California alla Florida. Amara Zee è la più bella ed eclettica barba-teatro al
mondo equipaggiata con un sistema complesso di illuminazione, acustico e di generatori,
viaggia sia a vela che a
motore, dispone di
confortevoli alloggi e
strutture per
l’equipaggio.Lo
spettacolo che si è tenuto
per due serate
c o n s e c u t i v e
raccogliendo un discreto
numero di pubblico, con
offerta libera, era
composto da produzioni
originali che integrano
recitazione, canto, danza
acrobatica, maschere e
turbinio di luci e di effetti
speciali ricchi di grande
magia.
Pag. 9 - Ottobre 2012
In collaborazione con il Comune di
Tropea, Assessorato alla cultura e
l’Ordine dei dottori commercialisti ed
esperti contabili di Vibo Valentia,
l’associazione culturale Antropos di
cui è presidente Ottavio Scrugli, nella
sala principale del Museo Diocesano,
Alessandro De Salvo ha presentato il
suo libro “Crisi-Le reali cause e come
uscirne fuori” edito da Monteleone.
Dopo la presentazione del presidente Antropos, l’assessore Lucio
Ruffa ha portato i saluti dell’amministrazione comunale ed ha preso
poi la parola Francesco Romano presidente dell’Ordine dei
commercialisti di Vibo Valentia che si è soffermato ampiamente
sulle cause della crisi e sul “bluff” dell’operazione messa in atto da
Monti che sta tartassando la parte più povera del Paese,oltre a non
aver ancora
fatto vedere
a l c u n a
occasione di
crescita.
“Finora
abbiamo
visto il
bastone, ma
solo la punta
d e l l a
carota”, ha
detto il
relatore.
RICORDI
Riceviamo e pubblichiamo
VARI SEGRETARI CHE SI SONO
SUCCEDUTI AL COMUNE DI TROPEA
Si succedono al Comune di Tropea diversi Segretari
da Ciccio Gentile ad Alfonso Albino,da Totò
Marataro a Carlo Cognetto ed altri fino a quando,con
l'Amministrazione alla guida del Sindaco Peppino
R o m a n o , g i u n g e a T r o p e a
un “Siciliano DOC” originario di Lampedusa e non
potete immaginare come
rivoluzionò gli
uffici.Intanto posso affermare che era un uomo
o n e s t o , g e n e ro s o , e s p e r t o , p o s s i a m o d i re
un”fenomeno”, sapeva di tutto e le telefonate si
susseguivano da diversi comuni ed ogni richiesta,ogni
chiarimento venivano da lui esauditi.
Ci chiama a rapporto ed a me,Gaetano Molina e
Mimmo Laganà ci porta nell'archivio storico che si
presentava un ammasso di cartacce sporche e piene di
polvere e dopo averci dotato di
tute,disinfettanti,cartelle con legacci
e scaffalature metalliche mi dice:”archivista
dimostra il tuo valore-voglio vedere l'archivio come
un salotto e per questo sono a tua disposizione Molina
e Laganà e vi auguro buon lavoro”.Subito ci mettiamo
di buon lena in opera e ci prodighiamo al massimo con
soddisfazione sua del Sindaco e di tutta
l'Amministrazione.Facendo grandi sacrifici
riusciamo a far diventare i locali accessibili ed a
s i s t e m a r l i
a l l a
m e g l i o .
Il dr. Pilmeri era una vera macchina di lavoro e
quando nel pomeriggio ci vedeva stanchi ci chiamava
e diceva: “atturranti tutti al campo sportivo a giocare
al pallone”.Diventava un ragazzino dinamico ed
anche bravo con il pallone e ad Alfonso Macrì che
chiamava”barbetta”gli gridava”muoviti mi sembri
una lumaca”La sua simpatia era unica e raccontando
delle sue origini diceva,”giovani io vengo da una
famiglia di pescatori da Lampedusa che non ha nulla
da invidiare alla vostra bellissima Tropea”. A
mezzogiorno si arranciava con un panino e qualche
volta me lo portavo a casa con Gaetano Molina e
Mimmo Laganà e mia moglie Franca ci preparava di
tutto.Credetemi era una buona forchetta e si
complimentava specie quando Franca preparava riso
e ceci accompagnati da nduia di Spilinga e pezzetti di
c
a
r
n
e
di maiale e da un buon bicchiere di vino di
“Ciaramiti”. Dopo, tutti al Comune per lavorare e per
s o d d i s f a r e
i
f a b b i s o g n i
giornalieri di tutti specie della povera gente.Vince il
concorso al Ministero degli Interni risultando uno dei
concorrenti più bravi per cui diventa Segretario
Generale e ci lascia con grande dispiacere di tutti ed
approda in quel di Ravenna dove attualmente vive con
moglie,figli e sette nipoti.
Auguri Totò Palmeri da me,Gaetano Molina e Mimmo
Laganà e da tutti quelli che ti hanno conosciuto ed
apprezzato compreso Ciccio Schariti che ti è stato
tanto amico.” (Tonino Accorinti)
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ANNO XIV n.10 Ottobre 2012 PARGHELIA La Proloco diventa Iat