24 MARTEDÌ 27 OTTOBRE 2009 savona L’AGENTE STRONCATO DA ANEURISMA DELL’AORTA LA GUERRA DEL CARBONE IN PORTO Alti fondali, l’intesa rallenta sulla scelta del presidente Dubbi di “Estate” sul nome di Riccardo Genta. I timori dei sindacati SAVONA. L’accordo sulle quote societariechemetteràfinealla“guerra del carbone” per il controllo del Ter minal Alti Fondali c’è, ma è sulla com posizione del consiglio d’amministra zione e sulla figura del presidente (il nome più gettonato è quello di Ric cardo Genta), che le parti stentano a trovareunasoluzione.Èquestopoten ziale nuovo intoppo, questa incertezza che ha spinto Cgil, Cisl e Uil, ieri, ad esprimere preoccupazione per quanto sta accadendo intorno al porto di Sa vona e per i rischi che comporterebbe il prolungarsi di questa situazione. «L’intervento dell’autorità giudizia ria – dicono CgilCisl e Uil nel comuni cato congiunto – con la decisione di congelare il 60 per cento delle quote del Terminal Alti Fondali Savona – il protrarsi di una infruttuosa contrap posizione tra gli imprenditori interes sati all’acquisizione delle quote e, per finire, le dimissioni del presidente dell’Autorità Portuale Rino Canavese dalla presidenza di Funivie Spa, sono tutti eventi che non si limitano solo a gettare un’ombra sul futuro di un’azienda ma mettono in discussione un progetto che coinvolge tutta la pro vincia attraverso una delle sue filiere più importanti». Due settimane fa è stata elaborata un’ipotesi di accordo che prevede la cessione del 51% di Terminal Alti Fon dali a una new company formata dai soci di Estate ( composta all’80% da BBI e al 20% da Italiana Coke) che ha il controllo del 100% di Rinfuse Italia –Tri al porto di Vado. Il resto delle quote andrebbe per il 40% a Portlog di Franco Gattorno , il 3% a Saif , il 3% a Unicoal e il 3% a Energy Coal. La crea zione della new company comporte rebbeunasoluzione“amichevole”trai terminalisti della controversia giudi ziaria per il controllo del Terminal Alti Fondali. Infatti attualmente le quote degli Alti Fondali sono al 60% in mano a Società Funiviaria Alto Tirreno, con >> IL TERMINAL NEL 2010 ULTIMATO IL NUOVO TUNNEL ••• IL TERMINAL Alti Fondali diventerà lo scalo savonese del carbone (ad eccezione di quello destinato alla centrale Tirreno Power che sarà sbar cato a Vado) una volta dimessa la stazione di Miramare. Entro la primavera del 2010 verrà terminato il collaudo del nuovo tunnel sotterraneo – sot tomarino di Funivie che tra sporterà il carbone dal Terminal Alti Fondali direttamente alla nuova stazione di San Rocco (Valloria) e da lì, tramite la funi via, verrà trasportato al depo sito di Cairo, dove è prevista la costruzione di un nuovo parco carbone. Nel 2008 sbarcate 3,5 milioni di tonnellate di carbone. Gli impianti delle Funivie ‘ FUTURO A RISCHIO Gli ultimi eventi mettono a rischio il progetto e gettano un’ombra sul futuro dell’azienda CGIL, CISL E UIL comunicato congiunto trollataal100%daCampostanoGroup e da imprese alleate del gruppo, e al 40% alla Portlog; il 60% delle quote in mano a Campostano Group è stato se questrato dall’autorità giudiziaria su istanza di Estate lo scorso settembre. Ma all’accordo sulle quote, che stando ad indiscrezioni dovrebbe es serefirmatoabreve, noncorrisponde rebbe un’intesa sulla composizione del cda e in particolare sull’individua zione del presidente con il ruolo di ga rante. Il nome più accreditato è quello di Riccardo Genta, ex amministratore delegato di Ferrania Imaging Techo nologies, figura vicina all’imprendi tore Aldo Dellepiane, che è stato indi cato nei giorni scorsi come il poten ziale consigliere nominato da Italiana Coke. Un nome che troverebbe l’oppo sizione di Estate, socio di maggioranza della new company. Il caso di Termi nal Alti Fondali è intrecciato a quello di Funvie Spa e alla nomina del presi dentedopoledimissionidiRinoCana vese, presidente dell’Autorità Por tuale, che detiene il 4% della società controllata al 47% da Campostano, al 47% da Italiana Coke e al 2% dalla compagnia portuale Pietro Chiesa. Se condo le organizzazioni sindacali è fondamentale che il ruolo di garanzia si assunto da una figura espressa dall’Autorità Portuale. «Deve essere confermato – dichiarano Cgil, Cisl e Uil nel documento – il ruolo di garante fino ad oggi ricoperto dall’Autorità Portuale anche a garanzia del corretto utilizzo del contributo statale». ELENA ROMANATO Polizia municipale in lutto per la morte di Luciano Recagno SAVONA. I vigili urbani sono in lutto. Ieri mattina poco dopo le 9, all’ospedale San Paolo è infatti de ceduto Luciano Recagno, 58 anni, uno degli agenti più anziani in ser vizio a Savona. A stroncarlo è stato quasi certamente un aneurisma dell’aorta che non gli ha lasciato scampo. Per stabilire con certezza le cause della sua morte, i respon sabili dell’Asl hanno però deciso di effettuare un esame autoptico che verrà effettuato, molto probabil mente già quest’oggi, al Santa Co rona. Luciano Recagno, che lascia la moglie Adele e le figlie Silvia e Laura, avrebbe dovuto andare in pensione ai primi di gennaio, anche se aveva chiesto di poter re stare in servizio sino ad aprile 2010 per poter maturare il massimo dei versamenti possibili. Domenica Luciano Recagno aveva effettuato in compagnia della mo glie una gita a San Giacomo di Ro burent. Nel tardo pomeriggio, rientrando verso Savona, aveva accusato i primi sintomi del males sere e temendo un attacco cardi aco si era recato al pronto soc TRIBUNALE/1 Luciano Recagno, deceduto ieri corso dell’ospedale di Mondovì. Tutti gli esami effettuati avevano però dato esito negativo, tanto che verso le 22 era stato dimesso. Nella notte, però, aveva nuova mente accusato un dolore retro sternale e si era recato al pronto soccorso del San Paolo, dove anche in questo caso tutti gli esami effettuati avevano dato esito ne gativo. È morto poco dopo le 9 di ieri mattina, mentre era in attesa di effettuare una ecografia cardiaca. TRIBUNALE/2 Lesioni colpose chiropratico processato Omissione atti d’ufficio assolto ex sindaco di Urbe HA PRESO il via ieri mattina in tri bunale, ma è stato subito rinviato al marzo del 2010, il processo nei confronti del titolare di un centro fitness di Savona, E. M., di 44 anni, finito a giudizio per esercizio abu sivo della professione di chiropra tico e per lesioni colpose nei con fronti di una paziente. Una vicenda che risale al marzo del 2007, quando una signora savonese, S. A., si iscrisse a un corso di panca per fitness nella palestra dell’im putato. Secondo le accuse, sempre respinte dal titolare del centro fit ness, l’uomo avrebbe effettuato la professione di chiropratico, senza essere in possesso dell’abilita zione prevista dalla legge. E a se guito di queste manipolazioni la donna avrebbe riportato danni, chiedendo i danni per lesioni. ERA FINITO a giudizio con l’accusa di omissione di atti d’ufficio per non aver risposto alla richiesta di un cittadino che chiedeva di sa pere chi aveva presentato un esposto contro di lui per riaprire una strada vicinale. Ma ieri mattina Franco Dimani, 69 anni, ex sindaco di Urbe, difeso dall’avvocato Fran cesco Ruffino, è stato assolto con formula piena dai giudici del colle gio del tribunale di Savona, per chè il fatto non costituisce reato. Una vicenda che risale agli anni 2003 e 2005 e che ha visto Franco Dimani imputato prima nella sua veste ci primo cittadino di Urbe e poi come vicesindaco con delega all’urbanistica. Per entrambi i casi la difesa ha dimostrato che l’am ministratore non aveva alcuna re sponsabilità penale.