Appunti relativi all’incontro del 07/03/2013 Progettare per competenze, valutare e certificare competenze. Relatore: Prof. Piero Cattaneo Università Cattolica “S. Cuore” Milano Ad uso esclusivo dei docenti dell’ IC XVI Valpantena PUNTI ESSENZIALI DELL’INCONTRO 1. Perché progettare per competenze? 2. Definizioni, sulla base di differenti modelli di riferimento, dei termini essenziali: competenza, conoscenza, abilità. 3. Chi è la “persona competente” (riferimenti al Profilo dello Studente, che precisa le competenze che debbono possedere gli alunni in uscita dal percorso di istruzione obbligatoria). 4. Didattica per competenze: i compiti autentici o di realtà ed i modelli valutativi (criteri, strumenti per la valutazione e la certificazione, rubriche valutative). 1. PERCHÉ PROGETTARE PER COMPETENZE? a) Le Raccomandazioni del Parlamento Europeo del 2006 vincolano le nazioni dell’Unione Europea ad una definizione per competenze dei profili di uscita dal proprio sistema di istruzione. b) A livello europeo non esiste il concetto di valore legale del titolo di studio; per poter usufruire senza problemi della mobilità a livello lavorativo è quindi necessario disporre di una certificazione di competenze che sia omogenea rispetto agli altri paesi europei. 2. SIGNIFICATO DEL TERMINE COMPETENZA Per definire cosa si intende per competenza ci si può riferire a differenti modelli. In particolare vengono proposte durante l’incontro tre differenti accezioni: a) Definizione del Parlamento Europeo, contenuta nelle Raccomandazioni del 2006; b) Definizione basata sulla procedura che sta alla base della creazione di una competenza. Il modello è di origine francese; c) Definizione formulata dal Pellerey, pedagogista e psicologo che si è occupato della tematica per conto della Provincia di Trento. 2A. Raccomandazione del Parlamento europeo del 23.04.2008. “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare knowhow per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. 2A. Commento Dalla lettura della Raccomandazione del Parlamento europeo si ricava che: Le CONOSCENZE, sono le informazioni disciplinari specifiche oppure trasversali. Possono essere teoriche o pratiche (es. Istruzioni per l’uso di un oggetto) Le ABILITA’ consistono nel trasferire le conoscenze in contesto operativo. Possono essere cognitive (es. Il metodo deduttivo, induttivo, il formulare ipotesi sono operazioni mentali) o pratiche (es. Strutturare una sintesi in Power Point, accendere il PC) Le COMPETENZE consistono sì nel saper usare conoscenze e abilità, ma anche in capacità personali (possedere una competenza significa mettere in gioco elementi della personalità: motivazione allo studio, impegno ecc.), sociali (es. spirito di collaborazione), metodologiche con AUTONOMIA e RESPONSABILITA’. 2B. MODELLO DI LE BOTERF Le Boterf definisce la competenza secondo situazioni che evolvono in funzione di un ‘cursore’ che si muove tra due poli : il polo delle situazioni caratterizzate dalla ripetizione, dalla semplicità, dall’esecuzione delle consegne, dalla prescrizione stretta; il polo delle situazioni caratterizzate dagli imprevisti, dall’innovazione, dalla complessità, dalla presa d’iniziativa. Nel primo la competenza si limita al ‘saper fare’ ; Nel secondo si definisce piuttosto nel ‘saper agire e reagire’, ‘che cosa fare e quando’, gestendo le proprie risorse e utilizzandole in situazioni diverse. Le Boterf 2000 2B Prescrizione stretta Esecuzione di operazioni prescritte Prescrizione aperta Iniziativa cursori in movimento Esigenze pluridimensionali Esigenze unidimensionali Innovazione Semplicità Complessità Ripetizione Qualità SAPER FARE (eseguire una operazione prescritta) SAPER AGIRE (gestire situazioni complesse ed impreviste; reagire alle cose insolite) 2B Commento ATTENZIONE Il modello di Le Boterf è APERTO a tre diverse tipologie di apprendimento, quelle che vengono definite dal recente D. Lgs. 16/01/2013, pubblicato in G.U del 15/02/2013 come base per l’acquisizione di competenze certificabili: a) Apprendimenti formali: sono quelli derivanti dall’apprendimento in contesto ufficiale, scolastico a) Apprendimenti non formali: acquisiti in contesti diversi, extra-scolastici, ad es. dalla frequentazione di associazioni di volontariato o dalla pratica sportiva organizzata (come in una squadra di calcio o pallavolo) b) Apprendimenti informali: derivanti dalle esperienze di vita quotidiana, ad es. l’uso o meno della lingua italiana in contesto familiare influenza, modifica gli apprendimenti in positivo e/o negativo. 2 B Commento IN SINTESI, LE BOTERF CONCLUDE CHE UNA PERSONA SA AGIRE CON COMPETENZA QUANDO: sa combinare e mobilitare un insieme di risorse personali: conoscenze, abilità, qualità, risorse emotive e psicologiche, cultura, valori, … ambientali: reti documentarie, dati, campi scientifici, informazioni e saperi accettati, … ; è in grado di realizzare, in un contesto particolare alcune attività mirate; sa produrre risultati validi e soddisfacenti (che determinano un ‘valore aggiunto’ e valutabile). 2 C MODELLO DI PELLEREY Componenti di una competenza Conoscenze concettuali o dichiarative Abilità o conoscenze procedurali Sia le conoscenze dichiarative (sapere che: fatti, concetti e teorie), sia le conoscenze procedurali (saper come, essere abile), sia le disposizioni stabili (atteggiamenti, significati, valori) vanno acquisiti in maniera significativa, stabile e fruibile Disposizioni interne stabili Michele Pellerey – 2006 2C. Commento Dalla lettura modello di Pellerey si ricava che: Le CONOSCENZE, sono concettuali o dichiarative. Consistono in ciò che si sa. Le ABILITA’ non solo nel sapere come si fa una cosa, ma vi rientarno anche le conoscenze procedurali (che la Raccomandazione del Parlamento Europeo collocava invece tra le conoscenze. Le COMPETENZE consistono nell’unione di conoscenze, abilità e disposizione interne stabili, acquisite però in modo significativo, stabile e fruibile IL CURRICOLO D’ISTITUTO Il progettare per competenze ha come finalità la realizzazione del Curricolo d’Istituto. Ma cos’è un curricolo d’istituto? È l’insieme delle esperienze formative offerte dal Collegio dei Docenti agli allievi frequentanti l’istituto e coerenti con le scelte (curriculari, formative, organizzative e operative) adottate dal Collegio dei Docenti stesso e presentate nel POF della scuola ed ai genitori per l’iscrizione. Precisa in pratica cosa si fa in riferimento alle diverse discipline, sulla base di traguardi prescrittivi (obbligatori) fissati dalle Indicazioni Nazionali . Per traguardi prescrittivi si intendono le tappe, che vengono seguite all’interno del singolo Istituto scolastico per formare una persona che, alla fine del percorso di otto anni (primaria + secondaria di I grado) si possa definire e certificare come persona competente. Per formulare un Curricolo d’istituto è necessario lavorare per dipartimento, con insegnanti di diversi ordini di scuole che fissano non le competenze finali (previste dalle Indicazioni Nazionali) ma i traguardi, le tappe intermedie (es. quali conoscenze ed abilità un alunno della scuola possiederà alla fine della primaria?) UN PARADIGMA PER FORMULARE COMPETENZE Per dar omogeneità alla formulazione delle competenze occorre avvalersi di un paradigma, cioè di un sistema di riferimento. Un esempio, proposto anche attraverso esempi pratici desunti dalla lettura dei Piani di studio provinciali per il primo ciclo di istruzione della Provincia di Trento e basato sul modello di Pellerey è questo: a) Le conoscenze sono indicate con sostantivi, eventualmente completati da aggettivi; b) Le abilità sono espresse dai verbi, prevalentemente ai modi indefiniti; c) Le disposizioni interne sono enunciata attraverso avverbi di modo, complementi di modo oltre al richiamo a contesti reali (espresso con frasi come “anche nella realtà quotidiana”). ATTENZIONE: un vantaggio dell’uso di questo paradigma consiste nel fatto che le Indicazioni Nazionali, che contengono abilità, conoscenze e disposizioni interne non distinte ma integrate negli Obiettivi di apprendimento, sono strutturate con un paradigma affine a questo. 3. LA PERSONA COMPETENTE Per definire la persona competente il nostro riferimento è il Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, inserito nelle Indicazioni nazionali 2012. La persona competente possiede quattro tipologie di competenze: Competenze disciplinari, intese non come competenze riferite alla singola materia (es. la matematica è un insieme di più materie: algebra, geometria); Competenze personali, derivanti da apprendimenti non solo formali, ma anche informali o non formali; Competenze derivanti dall’apprendimento permanente; Competenze di cittadinanza, formalizzate nel documento chiave per la definizione della disciplina Cittadinanza e Costituzione del 04/04/2009, ma anche dall’Unione Europea: sono trasversali e si riferiscono all’ essere cittadino in modo attivo e positivo. PER UN RIPASSO: LE 8 COMPETENZE –CHIAVE DI CITTADINANZA + Imparare ad imparare: + Progettare: + Comunicare + Collaborare e partecipare + Agire in modo autonomo e responsabile + Risolvere problemi + Individuare collegamenti e relazioni + Acquisire ed interpretare l’informazione PER UN RIPASSO: LE 8 COMPETENZE EUROPEE DI CITTADINANZA + Comunicazione nella madre lingua; + Comunicazione nelle lingue straniere; + Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; + Competenza digitale; + Imparare a imparare; + Competenze sociali e civiche; + Spirito di iniziativa e imprenditorialità; + Consapevolezza ed espressione culturale. ATTENZIONE: queste competenze costituiscono il riferimento per la formulazione della Certificazione delle competenze 4. LA DIDATTICA PER COMPETENZE Le caratteristiche essenziali di una didattica per competenze, sono : a) Situazioni di apprendimento attive in cui gli alunni sono persone da coinvolgere (sempre con la supervisione ed il controllo dell’adulto), nel processo di apprendimento ed abituati a controllarne l’evoluzione; b) Valorizzazione ed uso di situazioni reali per cui si parte da situazioni reali per sviluppare l’apprendimento (ad es. rilevando la presenta di un problema ed elaborandone le possibili soluzioni); c) Utilizzo del lavoro di gruppo, accanto a quello individuale poiché indispensabile per lo sviluppo di Competenze personali e di Cittadinanza; d) Utilizzo di compiti autentici o di realtà, che favoriscano l’effettiva acquisizione di competenze, realmente applicabili “in contesti reali”; e) Impiego di rubriche valutative idonee, che permettano, al docente ma anche all’alunno di percepire il livello del possesso di una determinata competenza (iniziale, intermedio, avanzato), con la precisazione degli elementi che concorrono a determinarlo. CARATTERISTICHE DEL COMPITO AUTENTICO Un compito autentico o compito di realtà deve avere queste caratteristiche. a) VALIDITÀ: dev’essere significativo in rapporto alle competenze da valutare; b) ATTENDIBILITÀ: deve essere corredato da un’idonea rubrica valutativa; c) FATTIBILITÀ: non deve avere una durata superiore alle quattro ore; d) UTILITÀ: deve consentire la valutazione individuale del singolo studente, tenendo conto delle sue condizioni particolari; Esempio di un possibile compito di realtà per il colloquio orale dell’Esame di stato, conclusivo della Scuola Secondaria di I Stato. Devi affrontare il colloquio orale del tuo Esame, dimostrando di possedere la capacità di strutturare percorsi pluridisciplinari in modo sicuro ed autonomo. Leggi dunque con attenzione l’articolo di giornale che ti viene ora proposto e, dopo averne analizzato i contenuti, formula a partire da esso una mappa pluridisciplinare, collegando in modo logico ed efficace conoscenze che si riferiscono a diverse discipline. Esponi quindi la mappa pluridisciplinare che hai realizzato agli insegnanti in modo chiaro e completo. Ai ragazzi ai quali venga proposto questo compito per l’orale verrà chiesto di arrivare a scuola un’ora prima della data del proprio orale; il testo dell’articolo da cui partire verrà dunque consegnato un’ora prima della prova, in modo che dispongano di un tempo congruo per elaborare il lavoro loro richiesto. LA RUBRICA VALUTATIVA Costituisce una sorta di lista di controllo dei risultati ottenuti da un compito autentico o da qualsiasi verifica proposta in una didattica per competenze. Deve rispondere a queste domande: Sono state esplorate le dimensioni più significative della competenza da valutare? La descrizione dei livelli di competenza raggiunta (iniziale, intermedio, avanzato) è centrata sul saper agire? I livelli previsti sono adeguati all’età ed alle potenzialità degli allievi? L’articolazione dei livelli fornisce punti di riferimento che consentano valutazioni omogenee tra docenti della stessa disciplina? I livelli di valutazione proposti evidenziano progressi e punti di avanzamento e non solo carenze? FINE