La Warner Cinema Salvemini, in collaborazione con la III B è orgogliosa di presentare … La Respirazione La respirazione Gli animali, come gli esseri umani hanno bisogno di assumere ossigeno e di espellere l’anidride carbonica. Questo processo chiamato appunto respirazione avviene per mezzo di membrane umide, poiché i gas devono essere disciolti in acqua per poter diffondere sia all’esterno che all’ interno di una cellula. Gli animali dunque hanno sviluppato diversi sistemi di respirazione. Osserviamo nel dettaglio quattro esempi. Diffusione attraverso tutto il corpo Nel lombrico ad esempio non si sono sviluppati organi specifici per la respirazione, ma i gas diffondono attraverso una fitta rete di capillari posti sotto tutta la superfice esterna . Grazie alla sua forma,il lombrico, mantiene elevato il rapporto tra superfice respiratoria e volume del corpo. Diffusione attraverso le branchie Negli animali marini si sono evolute le branchie. Sono ripiegamenti esterni della superficie corporea attraverso i quali i gas diffondono nei capillari. Nei pesci in particolare troviamo una serie di branchie su i due lati del capo. Diffusione attraverso le trachee Negli insetti è presente un vasto sistema di tubi interni chiamati trachee. Queste trachee si diramano per tutto il corpo scambiando i gas con le cellule; comunicano con l’esterno attraverso strette aperture. Diffusione attraverso i polmoni Nella maggior parte dei vertebrati terrestri la respirazione avviane per mezzo di organi chiamati polmoni. Sono sacche interne estremamente ripiegate, in modo da formare un ampia superficie respiratoria. I polmoni sono rivestiti da uno strato epiteliale umido. I gas sono trasportati dai polmoni, attraverso le altre cellule dell’organismo per mezzo del sistema circolatorio. Visione d’insieme sui sistemi di respirazione Respirazione Attraverso la superficie corporea Attraverso le branchie Attraverso le trachee Attraverso i polmoni Lombrico Animali acquatici Insetti Vertebrati terrestri Esaminiamo ora con più attenzione la respirazione polmonare Il sistema respiratorio umano La respirazione avviene in tre fasi L’animale espone all’aria una superficie umida specializzata; in questo modo l’O2 disciolto arriva ai polmoni e attraverso questi diffonde nei vasi sanguigni. Il gas, legato all’emoglobina nel sangue viene trasportato in tutti i tessuti Le cellule ricevono l’O2 e liberano CO2 che compie il percorso inverso dell’ossigeno. L’aria può essere inalata attraverso il naso o la bocca, da qui passa alla faringe da dove passa anche il cibo (e infatti impossibile inspirare durante la deglutizione). Giunge poi nella laringe dove, per mezzo delle corde vocali vengono prodotti i suoni. Arriva poi nella trachea mantenuta aperta da una serie di anelli cartilaginei. La trachea si divide poi in due bronchi ciascuno dei quali si immette in uno dei polmoni. I bronchi si diramano poi in tanti bronchioli al termine dei quali ci sono poi minuscole sacche chiamate alveoli. Questi ultimi sono costituiti da tessuto epiteliale umido attraverso il quale diffonde l’ossigeno presente nell’aria inspirata. Da questi poi l’O entra in circolo nei vasi sanguigni circostanti. I polmoni sono divisi da dei solchi in lobi (il sinistro in due il destro in tre) e sono rivestiti da una membrana chiamata pleura polmonare che è la continuazione della pleura parietale che riveste la cavità toracica. Contribuiscono a mantenere pulito il sistema respiratorio le ciglia e il muco che lo rivestono 2 Inspirazione ed espirazione Esaminiamo ora con attenzione i due processi fondamentali alla base della respirazione: L’inspirazione L’espirazione L’inspirazione Durante l’inspirazione Le costole si spostano verso l’alto e la gabbia toracica si dilata a causa della contrazione del diaframma. Aumentando il volume dei polmoni la pressione interna diventa più bassa di quella atmosferica dunque l’aria può passare dalle narici e arrivare ai bronchi i bronchioli e gli alveoli. L’espirazione Durante l’espirazione avviene il processo inverso. Il diaframma si rilassa e diminuisce il volume della cassa toracica dunque aumenta la pressione nei polmoni e l’aria tende ad uscire Il controllo della respirazione la respirazione è solamente in parte controllabile dall’uomo. Per la maggior parte del tempo infatti i movimenti respiratori sono controllati dai centri di controllo involontario situati in due zone dell’encefalo dette rispettivamente ponte e midollo allungato. Dai centri di controllo del midollo allungato i nervi inviano al diaframma e ai muscoli intercostali i segnali che ne inducono le contrazioni che provocano l’inspirazione. I centri di controllo del ponte ne rendono regolare il ritmo. Ma in che modo i centri di controllo regolano la velocità della respirazione? Essi sono in grado di monitorare la concentrazione di CO2 nel sangue; il principale segnale del suo aumento è rappresentato da cambiamenti del pH del liquido cerebrospinale. Aumentando la concentrazione di CO2 il pH diminuisce. I nostri centri di controllo sono attivati dunque direttamente dalla concentrazione di anidride carbonica e non da quella di ossigeno che risulta controllata indirettamente. Controllo secondario della respirazione Nell’aorta e nella carotide sono presenti altri sensori che controllano i livelli di CO2 e di O2 . Questi sensori per mezzo dei nervi inviano segnali ai centri di controllo per aumentare la frequenza e la velocità della respirazione in caso di calo drastico del livello di ossigeno. Il trasporto dell’ossigeno l’ossigeno una volta entrato negli alveoli viene pompato dal cuore in tutto il corpo, dove diffonde per gradiente di pressione nelle cellule. Nel frattempo da queste viene espulso CO2 che viene pompato, fino ai polmoni dove viene poi liberato all’esterno. Lo scambio di gas come già detto avviene per diffusione e nello specifico per gradiente di pressione. Maggiore e la concentrazione di un gas, maggiore è il numero di molecole presenti e maggiore è la temperatura. Le cellule consumando ossigeno durante la respirazione cellulare mantengono basso il suo gradiente di concentrazione all’interno. Dunque l’O2 è spinto a diffondere all’interno. La figura rappresenta il percorso del sangue ricco e povero di ossigeno. L’emoglobina L’emoglobina è costituita da quattro catene poliptediche di due tipi diversi. Ad ogni catena corrisponde un gruppo chimico detto eme al centro del quale vi è un’atomo di ferro. Ogni atomo di ferro può legarsi ad una molecola di ossigeno. Dunque l’emoglobina contribuisce al trasporto dell’ossigeno. Problemi del sistema respiratorio Le infezioni acute delle vie respiratorie sono patologie molto frequenti e rappresentano il 55% di tutte le malattie acute. Si tratta di malattie virali o batteriche ad andamento stagionale. Le più gravi e diffuse sono: La polmonite; la bronchite cronica; L’ asma. Il fumo Fin'ora si è sempre detto e pensato che il fumo di sigaretta fosse un vizio. E cosa affermano molti fumatori sul fumo ? E' un vizio che in qualsiasi momento posso abbandonare. Niente di più falso. Il fumo di sigaretta non è un vizio, non è un'abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza. Il tabagismo è una malattia ( lo afferma anche l'OMS nella decima revisione della classificazione internazionale delle malattie: ICD X International Classification Disease: include la dipendenza da tabacco nella lista dei disturbi legati all'uso di sostanze farmacologiche) e come tale deve essere trattata. Cosa contiene una sigaretta Il fumo di tabacco è un aerosol micidiale di sostanze nocive. Sul pacchetto delle sigarette sembra da quello che si può leggere che le sigarette contengono nicotina ,condensato e niente altro... Il fumo di tabacco contiene oltre 4000 sostanze: idrocarburi aromatici policiclici, nitrosamine, benzopirene, benzoantracene Queste sostanze alterano la mucosa bronchiale dando una maggiore produzione di catarro ed in genere infiammazione della mucosa bronchiale. Ancora, il monossido di carbonio che si lega all'emoglobina (formando la carbossiemoglobina) sostanza che normalmente trasporta l'ossigeno e fa sì che venga trasportato meno ossigeno in tutto l'organismo. Ed infine la nicotina, sostanza che fra tutte quelle che abbiamo elencato è forse la meno dannosa ma sicuramente è quella che dà dipendenza. Il monossido di carbonio è tossico perché legandosi saldamente agli atomi di ferro nell'emoglobina del sangue forma un complesso molto più stabile dell'ossiemoglobina; inoltre l'affinità dell'emoglobina verso il CO è 200 volte quella verso l'ossigeno. La formazione di questo complesso fa sì che l'emoglobina sia satura di CO e che sia quindi incapace di distribuire l'ossigeno al corpo, questo causa una deficienza di ossigeno che porta ad uno stato di incoscienza e quindi alla morte. Anche basse esposizioni al monossido di carbonio possono ridurre la concentrazione di ossigeno nel cervello al punto che la vittima diventa incosciente e muore di asfissia. Anche in piccolissime quantità il Monossido di carbonio si lega all'emoglobina e vi rimane fino alla morte del globulo rosso (120 giorni ca.). La dipendenza da nicotina La nicotina è la sostanza che fa sì che il fumatore cerchi sempre un'altra sigaretta e non riesca a farne a meno. La nicotina è una sostanza che, attraverso il fumo di tabacco, in pochi secondi arriva al cervello. Pensate che la medicina ufficiale solo nel 1988 ha affermato che la nicotina dava dipendenza come altre droghe quali l'eroina e la cocaina (General Surgeon USA (1988) : "la nicotina è la sostanza contenuta nel tabacco che porta alla dipendenza... l'uso del tabacco risponde ai criteri correntemente utilizzati per definire l'assuefazione"), mentre le industrie del tabacco conoscevano le qualità farmacologiche della nicotina dal 1963 ma in pubblico continuavano ad affermare che la nicotina non dava dipendenza ma era un componente molto importante per il gusto. " La nicotina dà dipendenza . Quindi, noi abbiamo a che fare con il business di un agente farmacologico psicotropo , efficace anche nel calmare lo stress".Questa è una dichiarazione, riservata del 1963, di Addison Yeaman , consulente generale della Brown & Williamson Tobacco (B&W) , resa sulla base di studi condotti in quegli anni sulla nicotina presso i laboratori di Ginevra del Battelle Memorial Institute e finanziati dalla British American Tobacco (BAT). A livello cerebrale attiva i recettori acetilcolinergici nicotinici nAChRs sui corpi cellulari dopaminici dell'Area Ventro-tegmentale e terminali dopaminici del Nucleo Accumbens e stimola la produzione di dopamina a livello della corteccia frontale. In questo modo provoca una sensazione di benessere e di piacere. Tutto ciò spinge il fumatore a ripetere l'esperienza (rinforzo dello stimolo), e cioè ad accendere la sigaretta. Ecco perché per molti fumatori è difficile smettere di fumare. Effetti della astinenza da nicotina insonnia, desiderio irresistibile di accendere una sigaretta, frustrazione, rabbia, irrequietezza, impazienza, depressione, deficit di concentrazione, difficoltà a svolgere le attività quotidiane, irritabilità, aumento dell'appetito, incremento ponderale, Grazie dell’attenzione!! Angelo Lorusso Fabio Merlanti Ivan Cannito Davide Delmedico