VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA
DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI
RICERCATORE UNIVERSITARIO PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE
PER IL SETTORE SCIENTIFICO-DISCIPLINARE L-ANT/04
I RIUNIONE
Il giorno 05/11/2010 alle ore 9,30 presso i locali del Dipartimento di Scienze dell’Antichità si è
riunita in prima riunione la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione
comparativa a n. 1 posto di Ricercatore Universitario presso la Facoltà di Scienze Umanistiche
per il Settore s/d L-ANT/04 - Numismatica
Risultano presenti i seguenti professori:
1) Prof. Federica Cordano Presidente
2) Prof. Marina Taliercio membro
3) Prof. Andrea Saccocci segretario
La Commissione, accertato che i criteri generali fissati nella precedente riunione sono stati resi
pubblici per più di sette giorni, senza che l’Università abbia comunicato la ricezione di osservazioni
ai criteri ed al calendario proposti, prende atto dell’avvenuta consegna delle domande e delle
correlate documentazioni presentate dai candidati alla presente valutazione comparativa.
Dichiarazione sui rapporti di parentela o affinità sino al IV grado incluso.
Ciascun membro della Commissione, presa visione dell’elenco dei candidati, dichiara di non aver
relazioni di parentela o affinità, entro il 4° grado incluso, con i candidati (art.5 comma 2
D.lgs1172/48) compresi nel suddetto elenco.
La Commissione inoltre dopo aver preso visione anche delle eventuali esclusioni operate
dall’Ufficio competente (0) e delle rinunce (2: Rosa Maria Nicolai e Samuele Ranucci) sino ad ora
pervenute, decide che i candidati da valutare ai fini della procedura valutativa sono n. 5 e
precisamente:
- Andrea Gariboldi
- Carmen Martinelli
- Maria Cristina Molinari
- Annalisa Polosa
- Emanuela Spagnoli
Applicazione dei criteri per individuare l’apporto del candidato nei lavori in collaborazione tra
Commissari e candidati
Si considerano lavori in collaborazione fra candidati e commissari, e fra candidati, soltanto quelli
non chiaramente distinguibili ed a firma congiunta. Non si considerano altresì valutabili ai fini della
presente valutazione comparativa i lavori a firma congiunta in cui i singoli apporti non siano
formalmente distinguibili.
I commissari prendono atto delle pubblicazioni inviate dai candidati e rilevano che non vi sono
lavori in collaborazione fra commissari e candidati e fra candidati.
Valutazione dei curricula e della produzione scientifica
La Commissione pertanto procede all’esame della documentazione e dei titoli allegati dai candidati
alle singole domande
Si passa quindi all’esame delle domande e della documentazione allegata allo scopo di redigere un
breve profilo curriculare di ciascun candidato.
Quindi si provvede ad aprire i plichi trasmessi e a prendere visione solo delle pubblicazioni
corrispondenti all’elenco allegato alla domanda di partecipazione alla valutazione comparativa
secondo i criteri generali stabiliti nella riunione preliminare.
Profili curriculari
Candidati:
1) Andrea Gariboldi
Andrea Gariboldi ha conseguito il Diploma di Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica presso
l’Università degli Studi di Milano, con una tesi sulla monete sasanidi del Civico Gabinetto Numismatico di
Milano, ed il Dottorato di Ricerca in Società, regalità, sacerdozio, nella metodologia storica, filologica ed
antropologica (V-XVI secolo), presso l’Università degli Studi di Bologna, con una tesi sulle riforme economiche
ed i fermenti sociali nell’Iran sasanide del VI secolo d.C. Dal 2008/9 è assegnista di ricerca, con contratto
biennale, presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di
Bologna, sede di Ravenna. Ha maturato una certa esperienza didattica in ambito accademico, ma per settori
diversi da quello qui messo a concorso, essendo dal 2005 docente a contratto presso l’Università di Bologna,
sede di Ravenna, di ‘Storia religiosa del mondo iranico’ e ‘Linguistica, filologia e storia dell’Iran’. Vanta una
collaborazione con la casa d’aste IN.ASTA, ed ha ricevuto tre borse di studio per ricerche in campo
numismatico da parte dell’Accademia delle Scienze di Vienna, dell’Istituto di Studi Storico-politici Sanmarinese
e dell’Università di Bologna (biennale). Ha completato la sua preparazione partecipando a campagne di scavo
in Italia ed a missioni linguistiche in Tajikistan ed infine ha partecipato come relatore a numerosi convegni
nazionali ed internazionali.
2) Carmen Martinelli
Carmen Martinelli ha conseguito il Diploma di Scuola di Specializzazione in Archeologia presso l’Università di
Roma ‘La Sapienza’ ed il Dottorato di Ricerca in Filologia greca e latina e Storia antica presso la stessa
Università con una tesi sulle Politiche economiche e le relazioni commerciali di Olinto e della Lega Calcidica.
Ha svolto un modulo di insegnamento presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene nell’ambito dell’corso di
Numismatica. Vanta una collaborazione scientifica biennale presso l’Università Libera di Bruxelles (2001 –
2003) ed ha partecipato ad un convegno come relatore.
3) Maria Cristina Molinari
Maria Cristina Molinari ha conseguito il Diploma di Scuola Nazionale in Archeologia presso l’Università di
Roma ‘La Sapienza’, con una tesi sull’emissione aurea a nome di Cesare e di A. Irzio, ed il Dottorato di Ricerca
in Antichità Classiche e loro fortuna presso l’Università di Roma ‘Tor Vergata’, con una tesi sui medaglioni, i
contorniati etc. della collezione Reginense-Odescalchi illustrati in un manoscritto della Biblioteca Vaticana. In
ambito accademico, la candidata ha maturato un’ampia esperienza didattica nel settore numismatico presso il
Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (dal 2001 al 2010) e, soprattutto, presso l’Università di Roma Tre, che
dal 2001 ad oggi le ha affidato annualmente, con contratto, l’ insegnamento di Numismatica Antica. Ha svolto e
svolge attività di ricerca, di schedatura, di catalogazione per conto di vari Enti, tra i quali le Soprintendenze
Archeologiche di Roma, dell’Etruria Meridionale e dell’Abruzzo, nonché vari Comuni (Roma, Anzio, Terracina).
Ha ottenuto borse di studio per attività di schedatura e di ricerca da parte del Comune di Roma, Ministero degli
Affari Esteri ed Accademia dei Lincei, Fondazione Pautasso di Aosta. Ha partecipato come relatore vari
convegni nazionali ed internazionali ed ha completato la sua formazione partecipando anche a varie campagne
di scavo. Dal 2000 è impiegata come Istruttore Tecnico Beni Culturali presso la Soprintendenza del Comune di
Roma.
4) Annalisa Polosa
Annalisa Polosa ha conseguito il Diploma di Scuola Nazionale in Archeologia presso l’Università di Roma ‘La
Sapienza’, con una tesi sulla produzione epigrafica lapidea in Italia in età repubblicana, ed il Dottorato di
Ricerca in Archeologia Classica presso la stessa Università con una tesi sulla romanizzazione della Sardegna
sulla base dei rinvenimenti monetali. Dal 2008 è assegnista di ricerca, con contratto biennale, presso il
Dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche ed Antropologiche dell’Antichità dell’Università di Roma ‘La
Sapienza’. La candidata ha maturato inoltre un’ampia esperienza didattica in campo numismatico, sia curando
seminari per la Scuola di Specializzazione de ‘La Sapienza’ di Roma, per ‘La Sorbona’ di Parigi e per
l’Università di Siena (complessivamente dal 1998 ad oggi), sia tenendo corsi come docente a contratto per ‘La
Sapienza’ di Roma e per la Scuola d Specializzazione della stessa università, per l’ Università di Siena e per la
Scuola di Alta formazione in Architettura ed Archeologia della città classica dell’ Università di Reggio Calabria
(complessivamente dal 2002 ad oggi). Vanta numerose collaborazioni per ricerche, schedature e catalogazioni
con numerosi enti, tra i quali Le Soprintendenze Archeologiche di Roma, dell’Abruzzo, di Sassari e della
Calabria, l’Università di Roma ‘La Sapienza’, la Scuola Archeologica di Atene, l’Eforia di Lemno per le Antichità
Preistoriche e Classiche. Ha ottenuto una borsa di studio del Cabinet des Médailles di Parigi per il riordino di
materiale romano-repubblicano. Ha partecipato come relatore a numerosi convegni nazionali ed internazionali
ed ha completato la sua formazione partecipando a varie campagne di scavo.
5) Emanuela Spagnoli
Emanuela Spagnoli ha conseguito il Diploma della Scuola Nazionale in Archeologia presso l’Università di
Roma ‘La Sapienza’ con una tesi sul ripostiglio di Sambiase ed il Dottorato di Ricerca in Storia presso
l’Università Federico II di Napoli con una tesi sulla monetazione di Sibari. In ambito accademico, la candidata
ha maturato una certa esperienza di didattica nel settore numismatico curando un seminario presso il Corso di
Beni Culturali dell’Università della Calabria (2003) e come docente a contratto presso la Facoltà di Beni
Culturali dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli (dal 2006 ad oggi). Dal 1983 ad oggi ha collaborato
alle attività di ricerca del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli e dal 1996 a progetti CNR e PRIN
all’interno di unità di ricerca dell’Università Federico II di Napoli. Ha inoltre svolto attività di ricerca, schedatura
e catalogazione per le Soprintendenze archeologiche di Roma, di Ostia, del Lazio e del Comune di Roma,
nonché per l’Istituto Archeologico Germanico e per le Università di Muenster e di Berna. Ha ottenuto borse di
studio per attività di schedatura e di ricerca da parte del Comune di Roma e del Ministero degli Affari Esteri.
Ha partecipato come relatore a vari convegni nazionali ed internazionali ed ha completato la sua formazione
prendendo parte a varie campagne di scavo. Dall’89 è docente di ruolo di Storia dell’Arte presso gli istituti di
istruzione secondaria di II grado.
La Commissione viene sciolta alle ore
e si riconvoca per il giorno
discussione dei titoli e delle pubblicazioni da parte dei candidati.
Roma,lì
Letto, approvato e sottoscritto seduta stante
La Commissione:
1) Presidente Prof
2) membro Prof.
3) segretario Prof.
per la illustrazione e la
VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA
DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI
RICERCATORE UNIVERSITARIO PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE
PER IL SETTORE SCIENTIFICO-DISCIPLINARE L-ANT/04
II RIUNIONE
Il giorno 05.10.2010 alle ore 9,30 presso i locali del Dipartimento di Scienze dell’Antichità
si è riunita la Commissione giudicatrice per lo svolgimento della illustrazione e discussione dei
titoli e delle pubblicazioni, cui saranno sottoposti i candidati della procedura di valutazione
comparativa a n. 1 posto di Ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze Umanistiche per
il Settore s/d L-ANT/04
Risultano presenti i seguenti Professori
1) Prof. Federica Cordano Presidente
2) Prof. Marina Taliercio membro
3) Prof. Andrea Saccocci segretario
Si procede all’appello nominale. Non risultano assenti. Risultano presenti i Dottori:
- Andrea Gariboldi
- Carmen Martinelli
- Maria Cristina Molinari
- Annalisa Polosa
- Emanuela Spagnoli
Che previo accertamento della loro identità personale (Allegato A) vengono invitati a prendere
posto in aula.
Come dai criteri a suo tempo prefissati, la discussione verterà sull’Illustrazione e discussione dei
titoli e delle pubblicazioni presentati da ciascun candidato allegati alla domanda di partecipazione
alla valutazione comparativa.
I candidati vengono chiamati ad illustrare e discutere i propri titoli e le proprie pubblicazioni. Si
procede in ordine alfabetico.
Al termine dell’illustrazione dei titoli e delle pubblicazioni da parte dei candidati, la Commissione
procede alla relativa valutazione e formula i giudizi individuali e collegiali, che vengono allegati al
presente verbale quale parte integrante dello stesso.
Sulla base dei giudizi collegiali, la Commissione dopo una ponderata valutazione comparativa, con
propria deliberazione assunta all’unanimità dei componenti indica quale vincitore della presente
valutazione comparativa il Dott. Annalisa Polosa.
Il Presidente, invita la Commissione. quale suo atto conclusivo, a redigere collegialmente la
relazione finale. La suddetta relazione viene stesa, insieme ai verbali, in triplice copia – approvati e
sottoscritti da tutti i Commissari – verranno depositati presso la Ripartizione II – Ufficio concorsi
per i conseguenti adempimenti.
Roma, lì 05.10.1010
Letto, approvato e sottoscritto seduta stante
La Commissione:
1) Presidente Prof. Federica Cordano
2) Membro Prof. Marina Taliercio
3) Segretario Prof. Andrea Saccocci
RELAZIONE FINALE
Al Magnifico Rettore
dell’Università di Roma “LA SAPIENZA”
La Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa a n. 1 posto di Ricercatore
Universitario presso la Facoltà di Scienze Umanistiche per il settore s/d bandito dall’Università di
Roma “LA SAPIENZA “ e composta dai Professori Federica Cordano, Marina Taliercio, Andrea
Saccocci (Decreto rettorale del 09.06.2010, pubblicato sulla G.U. n. 49 del 22.06.2010) si è riunita
in più sedute per adempiere alle funzioni conferite e precisamente nei seguenti giorni:
Seduta preliminare: 20.09.10
I’ Riunione: 04.11.2010
II’Riunione: 05.11.2010
SEDUTA PRELIMINARE: Designazione del Presidente (Prof. Federica Cordano) e del Segretario
(Prof. Andrea Saccocci); presa d’atto della normativa concorsuale (L.210/98, D.P.R. 117/2000,
D.L. 10.11.2008 n. 180 convertito in Legge 9.1.2009 n. 1); dichiarazione di legge sulla inesistenza
di parentela ed affinità entro il 4° grado incluso tra i Commissari; fissazione dei criteri di giudizio
(All. 1 al presente verbale) ed il calendario dei lavori.
I’ RIUNIONE: presa d’atto della avvenuta pubblicità dei criteri di giudizio (D.M. 28.7.2009 n. 89)
dell’elenco ufficiale dei candidati;dichiarazione di legge sul’inesistenza di parentela ed affinità
entro il 4° grado incluso tra i Commissari con i candidati; presa d’atto delle esclusioni e delle
rinunce (Rosa Maria Nicolai, Samuele Ranucci); identificazione dell’apporto del candidato nei
lavori di collaborazione giudizio dei singoli commissari su ciascun candidato; elenco dei candidati
da valutare ai fini della procedura:
1) Andrea Gariboldi
2) Carmen Martinelli
3) Maria Cristina Molinari
4) Annalisa Polosa
5) Emanuela Spagnoli
Stesura dei “medaglioni curriculari”, esame dei titoli e delle pubblicazioni inviate dai candidati
secondo i criteri generali stabiliti nelle riunione preliminare.
II’ RIUNIONE: (illustrazione e discussione dei titoli): dopo l’appello nominale si è proceduto
all’illustrazione e alla discussione dei titoli e delle pubblicazioni da parte dei candidati.
Ogni commissario ha quindi espresso, candidato per candidato, il proprio giudizio sui titoli e sulle
pubblicazioni.
La Commissione, dopo aver effettuato la comparazione dei giudizi dei singoli commissari, ha
formulato i giudizi collegiali.
Sulla base dei giudizi collegiali, la Commissione dopo una ponderata valutazione comparativa, con
propria deliberazione assunta all’unanimità dei componenti, procede all’indicazione del vincitore.
Sulla base della comparazione effettuata la Commissione con deliberazione assunta all’ unanimità
dei componenti, indica quale vincitore della presente valutazione comparativa il Dott. Annalisa
Polosa
Roma, lì 05.10.2010
Letto, approvato e sottoscritto seduta stante
La Commissione:
1) Presidente Prof. Federica Cordano
2) Membro Prof. Marina Taliercio
3) Segretario Prof. Andrea Saccocci
Allegato n. 1 al verbale della II riunione (05.11.2010) - giudizi su
ANDREA GARIBOLDI
Federica Cordano:
dopo brevi esperienze locali, espresse nei bei cataloghi dei ripostigli di Mortara (n.1) e Montecalvo
(n.2), il candidato è diventato un bravo studioso di storia sasanide, alla quale è stato introdotto dalla
sua tesi di specializzazione sulle monete sasanidi di Milano (n.3): un lavoro ben organizzato, già
completo in tutti i risvolti della specificità sasanide, che il Gariboldi ha poi sviluppato nella
monografia (n.4) Il regno di Xusraw dall’anima immortale. Riforme economiche e rivolte sociali
nell’Iran sasanide del VI secolo, un lavoro indubbiamente interessante nell’indagare le lotte tra
Zoroastriani e Mazdakiti in un periodo di profonde convulsioni sociali che sfociano in una riforma
fiscale che mostra caratteri affini a quella precedente di Diocleziano. Tutto lo studio viene
inquadrato dentro la storiografia precedente, a cominciare dal concetto marxiano di Modo di
Produzione Asiatico, su cui l’autore mostra una buona competenza. La parte numismatica e
l’eredità romana vengono analizzate con notevole attenzione. La tesi centrale è che l’oro, sia
monetato che a peso, svolse un ruolo rilevante nelle transazioni economiche. Per l’autore la moneta
di oro (dēnārs) non fu solo una manifestazione del prestigio dinastico, ma un importante strumento
economico. L’ipotesi è originale e diversa da quelle degli altri studiosi, ma ha bisogno di essere
ulteriormente confermata.
Alcuni altri lavori sono strettamente collegati con questo tema principale delle sue ricerche, per
esempio il n.9, dedicato al ruolo dell’oro e dell’argento nell’economia sasanide, ma anche il
catalogo del ‘medagliere’ iranico preislamico di Bologna (n. 6), con interessanti note sulla
monetazione partica, alla quale si riferiscono pure gli articoli sul Theopator (n.7) e sulla simbologia
astrale (n.8).
La recensione al II volume della monetazione provinciale romana di Burnett et alii (n.12) ben
rappresenta l’interesse del candidato per le aree periferiche dell’Impero; ad esso appartenevano già
l’interessante ed originale articolo su Filone di Biblo (n.5), quello su Antioco I di Commagene
(n.10), importante per il rapporto con l’Armenia, anche se rimane aperto il problema cronologico, e
ancora, sebbene di carattere più divulgativo, “Elagabalo e il culto della pietra di Emesa” (n. 11).
Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con
il settore disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Nella discussione dei titoli, dopo un’esposizione limpida della ricerca principale, risponde
puntualmente alle domande.
Per quanto detto, il candidato risulta degno di considerazione ai fini della presente procedura di
valutazione comparativa.
Marina Taliercio:
Il campo d’interesse prevalente del candidato è la storia dell’Iran nelle sue articolazioni monetali,
politiche, economiche, religiose, a cui sono dedicati 6 dei 12 titoli scelti per la valutazione, alcuni
di collocazione editoriale di carattere internazionale. Tra questi si segnala per attenta riflessione sui
contesti storico-letterari esaminati e per completezza dell’apparato bibliografico la monografia “Il
regno di Xusraw dall’anima immortale” (4), che sviluppa il tema della tesi di dottorato e mira a
focalizzare alcuni aspetti della storia economica dell’Impero Sasanide nel VI secolo d.C. con una
valorizzazione della funzione dell’oro.
Nei contributi sulla tipologia monetale di età ellenistica(7,10 ) e sui culti orientali nell’età di
Elagabalo (5,11), si affrontano tematiche di natura culturale e ideologica.
Si aggiungono oltre ad una recensione (12), le rassegne sulla monetazione sasanide (3,6,8) e
l’edizione di 2 ripostigli di monete romano-imperiali (1,2), limitata, però, alla schedatura dei pezzi.
Espone in modo limpido le problematiche affrontate, risponde in modo preciso alle domande.
Il candidato è uno studioso impegnato e aggiornato, maggiormente attento agli aspetti storicoreligiosi piuttosto che a quelli numismatici e con specifica competenza in ambito sasanide,
meritevole di attenzione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.
Andrea Saccocci:
Le 12 pubblicazioni presentate sono tutte congrue rispetto al settore disciplinare della presente
valutazione comparativa, anche se una di esse, in forma di monografia, appare orientata verso
tematiche storiche più generali: oltre un terzo di essa, comunque, risulta dedicato ad argomenti di
fatto numismatici (n. 4). Le altre pubblicazioni comprendono una monografia di natura catalogica
(n. 3) e 10 contributi in gran parte dedicati alla monetazione medio-orientale non bizantina
dall’epoca romana all’invasione islamica (nn. 3-12). Solo due contributi riguardano la monetazione
romana occidentale di III secolo (nn. 1-2). In tutti i contributi di soggetto orientale, soprattutto
quelli riferibili alla monetazione sasanide, il Gariboldi si dimostra studioso maturo, in grado di
sopperire alle notevoli lacune della documentazione con rigore di metodo e con notevole apertura ai
confronti con le altre esperienze monetarie dell’antichità. In particolar appare encomiabile lo sforzo
di analisi delle poche fonti scritte per sciogliere le complesse questioni metrologiche ed economiche
riguardanti tali emissioni, fino a distinguere fra pure unità di conto teoriche e monete effettive.
Assai più scolastici, di converso, appaiono gli interventi relativi alla monetazione occidentale di
Roma antica. Illustra con efficacia e chiarezza le sue ricerche, affrontando anche tematiche generali;
risponde compiutamente alle domande.
Nel complesso, Gariboldi ci sembra degno di legittima considerazione ai fini della presente
procedura di valutazione comparativa.
Giudizio collegiale
Il candidato mostra una solida preparazione accademica ed una discreta ed articolata attività di
insegnamento universitario, anche se non specificatamente in campo numismatico. Il campo
d’interesse prevalente delle sue ricerche è la storia dell’Iran nell’era volgare fino alla conquista
islamica, nelle sue articolazioni economico-monetarie, settore d’indagine ben esemplificato dalla
monografia Il regno di Xusraw dall’anima immortale. Riforme economiche e rivolte sociali
nell’Iran sasanide del VI secolo. Questa indaga un periodo di profonde convulsioni sociali che
sfociano in una riforma fiscale che mostra caratteri affini a quella precedente di Diocleziano. La
parte economico-monetaria e l’eredità romana vengono analizzate con notevole attenzione: per
l’autore la moneta di oro (dēnārs) non fu solo una manifestazione del prestigio dinastico, ma un
importante strumento economico. L’ipotesi è originale e diversa da quelle degli altri studiosi.
Nel’insieme di questi lavori appare encomiabile lo sforzo di analisi delle poche fonti scritte per
sciogliere le complesse questioni metrologiche ed economiche riguardanti tali emissioni, fino a
tentare di distinguere fra pure unità di conto teoriche e monete effettive. In altri contributi sulla
tipologia monetale di età ellenistica e sui culti orientali nell’età di Elagabalo si affrontano
tematiche di natura culturale e ideologica. Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati dalla
necessaria documentazione, sono congruenti con il settore disciplinare di riferimento e pubblicati in
sedi appropriate. Espone in modo limpido le sue ricerche e risponde in modo puntuale alle
domande.
Il candidato risulta uno studioso impegnato e aggiornato, attento agli aspetti storico-religiosi oltre a
quelli numismatici e con specifica competenza in ambito sasanide, meritevole di considerazione ai
fini della presente procedura di valutazione comparativa.
Allegato n. 2 al verbale della II riunione (05.11.2010) - giudizi su
CARMEN MARTINELLI
Federica Cordano:
la candidata ha una solida preparazione storica , come dimostra nella tesi di dottorato, dedicata a
“Politiche economiche e relazioni commerciali di Olinto e della Lega Calcidica (479 a.C.- 348
a.C.), particolarmente opportuno per la storia dei rapporti economici fra la Macedonia e i Calcidesi
in età classica, la prima poco propensa ai commerci, i secondi attivi in una loro rete commerciale.
Le fonti letterarie ed epigrafiche sono ben utilizzate nell’affrontare il problema del chalkidikòn
génos, nella revisione della cronologia della lega calcidica e della sua distinzione dal sinecismo.
Nella suddetta tesi, la Martinelli mette bene a confronto varie teorie economiche, dimostrandone
una approfondita conoscenza ; ma soprattutto ella analizza le monete rinvenute in quella zona, in
particolare nella città di Olinto, e scandisce la periodizzazione della storia della penisola calcidica
con le molteplici riforme monetarie dei Greci interessati a quell’area geografica (da segnalare i
rapporti con Taso) e dei sovrani Macedoni, in particolare Archelao e Filippo II. La zecca macedone
offre l’opportunità, che la candidata ha efficacemente raccolto, di entrare nel tema della precoce
coniazione del bronzo.
In un recente articolo, Il peso con iscrizione pelekys da Olinto, la candidata è felicemente tornata
sulla monetazione di quella città, con interesssanti considerazioni su quella unità ponderale. E dei
problemi metrologici e di circolazione la Martinelli si è occupata in due lavori dedicati al tesoro del
Partenone, del 1997 e del 1999; infine il bell’articolo sul sidareos di Bisanzio e quello sulla
monetazione del Ponto Eusino mostrano la buona preparazione della candidata.
Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con
il settore disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Nella discussione dei titoli, dopo una esposizione modesta ma precisa su problemi singoli, risopnde
parzialmente alle questioni.
Per quanto detto, la candidata risulta degna di considerazione ai fini della presente procedura di
valutazione comparativa.
Marina Taliercio:
la candidata presenta 5 articoli, oltre alla tesi di dottorato. Il campo delle sue ricerche appare
focalizzato su Olinto, con qualche apertura verso particolari argomenti - forme di tesaurizzazione di
oggetti non monetali ad Atene (4-5), un bel contributo sul sidareos di Bisanzio (2); la nota sulla
moneta di alcune colonie milesie del Ponto Eusino (3).
Nello studio su Olinto in epoca classica, sviluppato nella tesi di dottorato, a cui si affianca un
interessante contributo di dettaglio di argomento ponderale (1), sulla base dell’esame delle fonti
letterarie e della documentazione numismatica e alla luce di un accurato apparato bibliografico si
ricostruisce il ruolo- cardine assunto dalla città nella storia politico-economica della penisola
Calcidica nella prima metà del IV sec. a.C. e i rapporti con il regno di Macedonia.
Espone in modo puntuale le problematiche storiche e risponde in modo sufficiente alle domande.I
titoli presentati dalla candidata, sebbene limitati nel numero, sono congrui ai fini del presente
concorso, dimostrano buona capacità di indagine e acuto spirito critico.
Andrea Saccocci:
Le 6 pubblicazioni presentate sono tutte congrue rispetto al settore disciplinare della presente
valutazione comparativa, anche se una di esse, la monografia non a stampa costituita dalla sua tesi
di dottorato, appare orientata verso tematiche storico-economiche più generali: poco meno di un
terzo di essa, comunque, risulta dedicato ad argomenti puramente numismatici (n. 6). Gli altri
contributi riguardano essenzialmente problematiche di natura pondometrica, relative al mondo
greco, arcaico e classico (nn. 1-5). Nella sua produzione scientifica la candidata denota una
notevole capacità di integrazione fra metodologie filologiche e numismatiche, che le consentono di
raggiungere conclusioni importanti, con buoni spunti di originalità. Nella discussione dei titoli
illustra puntualmente le sue ricerche e risponde con competenza alle domande, ma senza uscire
dall’ambito dei suoi scritti. Pur sulla base di un bibliografia limitata, nel complesso appare
ricercatrice molto preparata e dotata di notevole spirito critico.
Giudizio collegiale
La candidata mostra una solida preparazione accademica. Il campo delle sue ricerche appare
essenzialmente focalizzato sulla città di Olinto, alla quale è dedicata la tesi di dottorato su
“Politiche economiche e relazioni commerciali di Olinto e della Lega Calcidica (479 a.C.- 348
a.C.), rivolta alla storia dei rapporti economici fra la Macedonia e i Calcidesi in età classica. Sono
apprezzabili da un lato la revisione della cronologia della lega calcidica e della sua distinzione dal
sinecismo, dall’altro la periodizzazione della storia di Olinto con le molteplici riforme monetarie dei
Greci interessati a quell’area geografica. A margine della tesi la candidata ha presentato anche un
contribuito su un unità ponderale della città. Altri 4 contributi appaiono focalizzati su particolari
argomenti - forme di tesaurizzazione di oggetti non monetali ad Atene, un bel contributo sul
sidareos di Bisanzio; una nota sulla moneta di alcune colonie milesie del Ponto Eusino. Tutti i titoli
presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con il settore
disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Espone in modo puntuale le tematiche affrontate.
Pur sulla base di un produzione scientifica ancora limitata, la candidata risulta degna di
considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.
A legato n. 3 al verbale della II riunione (05.11.2010) - giudizi su
MARIA CRISTINA MOLINARI
Federica Cordano:
la candidata ha una buona preparazione metodologica per lo studio del mondo antico in generale, e
l’ha applicata sia alle esperienze di scavo che allo studio delle altre fonti, innanzi tutto
numismatiche. Voglio però subito segnalare le importanti premesse metodologiche che la Molinari
ha scritto, per esempio ai titoli n.2 e 4, e nelle voci enciclopediche (nn.6 e 9) perchè dimostrano
anche la riflessione della candidata sui modelli interpretativi.
L’esperienza archeologica le è stata utile per elaborare al meglio i dati ricavabili dalle monete
rinvenute in scavo, come si può leggere nei titoli nn. 2, 5 e 11; accanto a questa si rileva la buona
conoscenza della storia antica, percorsa con lo strumento monetario, ma non da solo, per es. nei
titoli nn.1,4,10 e 12.
Il n. 10, articolo dedicato all’oro di Giulio Cesare e Aulo Irzio, è di speciale interesse per gli
importanti risvolti cronologici. Questo è accompagnato da un accurato catalogo, come tutti i lavori
che lo richiedevano.
Il volume coordinato dalla candidata, Il Forum di Numismatica antica a Roma Tre, n.12, richiede
un citazione particolare, essendo il risultato di un ampio lavoro didattico, oltre che redazionale.
Un altro interessantissimo settore di ricerca della Molinari è quello sull’ambiente antiquario della
Roma del XVII secolo. In due importanti contributi (nn.7 e 8) la Molinari ricostruisce
brillantemente la frenetica attività dei collezionisti e studiosi, i quali gravitando tra il Vaticano e la
regina Cristina di Svezia, crearono importanti medaglieri. Gli articoli sono intitolati a Camillo
Massimo ed al Bellori, ma il personaggio al quale giustamente la candidata dà il maggior rilievo è il
Gottifredi, che non solo è il curatore del medagliere di Cristina, ma un attento studioso delle
monete, forse il primo a studiarne la provenienza, a schedarle con metodo autoptico e a valutarne la
legenda in connessione con le fonti letterarie.
Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con
il settore disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Nella discussione dei titoli, dopo un’esposizione articolata, risponde con precisione ed abbondanza
di particolari.
Per quanto detto, la candidata risulta meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di
valutazione comparativa.
Marina Taliercio:
l’attività di ricerca della candidata, che si è svolta con continuità, si è dispiegata nel settore della
numismatica di epoca romana, sino al tardo-antico e si è estesa nel campo del collezionismo.
L’area di indagine privilegiata è quella centrale di Roma antica, da cui provengono sia alcuni
rinvenimenti monetali dall’area della Meta Sudans (5), sia i materiali del Foro Romano utilizzati
per esemplificare il rapporto tra fonti numismatiche e contesto archeologico affrontato dalla recente
bibliografia (2), e quelli dagli strati tardo-antichi di un edificio di via del Foro (11), calati in una
prospettiva che rivolge maggiormente l’attenzione alla rassegna bibliografica sulle varie emissioni,
piuttosto che alla disamina del contesto (mancano anche le foto dei pezzi rari e datanti).
L’aspetto tecnico- alto numero dei coni e conseguente ipotesi di incudini parallele, oltre che l’
operatività di un’unica zecca- è il risultato dello studio della serie aurea a nome di Cesare ed Irzio
(10), del 46 a.C., nel quadro istituzionale delle coniazioni del periodo, ampiamente discusso nella
bibliografia specifica.
Di carattere antiquario tre contributi sul collezionismo a Roma nel XVII secolo(3, 7, 8) con
attenzione precipua alla formazione delle collezioni e agli aspetti bibliografici.
Si aggiungono una curatela (12), un contributo di dettaglio sull’ elettro di Agatocle (1), una
recensione (4) e due voci ben aggiornate per l’enciclopedia Treccani, sulla moneta romana e di
nuovo sul rapporto tra reperti numismatici e contesti archeologici (6,9).
Nella discussione dei titoli, espone in modo preciso le problematiche affrontate e risponde con
qualche incertezza alle domande.
E’ una studiosa aggiornata, dagli interessi ben focalizzati e di ottima preparazione nell’ambito
prescelto, meritevole di considerazione.
Andrea Saccocci:
Le 12 pubblicazioni presentate appaiono tutte congrue rispetto al settore disciplinare della presente
valutazione comparativa, e riguardano tre filoni principali: ritrovamenti monetali dall’antichità
all’età contemporanea, in cui la candidata dimostra una notevole attenzione per gli aspetti
metodologici, soprattutto per quanto riguarda le presenze monetali in contesti di scavo (nn. 2-5, 11);
la storia del collezionismo, dove la stessa dimostra di sapersi muovere a suo agio nella lettura e
nell’interpretazione della documentazione archivistica (nn. 7-8, 12); la struttura delle emissioni (nn.
1, 10) . Nel complesso dei suoi lavori la candidata si dimostra una studiosa di ottimo livello, in
grado di utilizzare criticamente metodologie avanzate in vari settori della disciplina. Alcuni
contributi, come quello sugli aurei di Giulio Cesare ed Aulo Irzio (n. 11) e sul significato dei
rinvenimenti monetali nei siti pluristratificati sono divenuti punto di riferimento per molti interventi
successivi. La mancanza di un‘ opera di ampio respiro, in grado di farci comprendere appieno fin
dove possano spingersi le sue capacità scientifiche e le sue conoscenze, attenua in parte un giudizio
che è comunque da considerarsi positivo. Nella discussione dei titoli, illustra le sue ricerche in
modo articolato; risponde alle domande dimostrando di conoscere anche problematiche non
affrontate direttamente.
Nel complesso, quindi si ritiene la candidatura della Molinari degna di grande attenzione, ai fini
della scelta del possibile vincitore.
Giudizio collegiale
La candidata mostra una solida preparazione accademica ed una lunga ed intensa attività di
insegnamento universitario in campo numismatico. Il campo delle sue ricerche coinvolge tre filoni
principali: ritrovamenti monetali dall’età romana all’età contemporanea, in cui la candidata
dimostra una notevole attenzione per gli aspetti metodologici, soprattutto per quanto il rapporto fra
fonti numismatiche e contesto di scavo; la storia del collezionismo, dove la stessa dimostra di
sapersi muovere a suo agio nella lettura e nell’interpretazione della documentazione archivistica; la
struttura delle emissioni. In quest’ultimo settore si colloca lo studio della serie aurea a nome di
Cesare ed Irzio, del 46 a.C., che porta la candidata a conclusioni riguardanti l’aspetto tecnico - alto
numero dei coni e conseguente ipotesi di incudini parallele, operatività di un’unica zecca – che sono
state ampiamente discusse nella bibliografia specifica. Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati
dalla necessaria documentazione, sono congruenti con il settore disciplinare di riferimento e
pubblicati in sedi appropriate. Espone in modo articolato le sue ricerche e risponde compiutamente
alle domande.
La candidata risulta quindi una studiosa aggiornata e molto preparata, indubbiamente degna di
considerazione ai fini della presente procedura di valutazione comparativa.
Allegato n. 4 al verbale della II riunione (05.11.2010) - giudizi su
ANNALISA POLOSA
Federica Cordano:
La completa formazione scientifica della candidata si palesa in tre principali settori di ricerca,
quello occidentale, che trova espressione nei contributi sull’Italia meridionale e la Sardegna, quello
relativo agli scavi ad Elaiussa Sebaste dell’Università La Sapienza e quello della Grecia insulare
(Creta e Lemno) della Scuola Italiana di Archeologia ad Atene; in tutti si può subito notare
l’espressione di opinioni e conclusioni personali.
I due lavori su Castiglione di Paludi (nn.1 e 2) competono alla pubblicazione di circa 15 anni di
campagne di scavo in quel sito e offrono buone considerazioni storiche generali, soprattutto il
secondo, con la constatazione della diminuzione di esemplari repubblicani e l’interessante confronto
con Morgantina. Nella ‘rassegna’ sulle ipotesi riguardanti i Serdaioi (n.3), malgrado il titolo, la
candidata prende posizione sulla questione insistendo giustamente sugli argomenti chiave per
attribuire le monete all’Italia meridionale, cioè la cronologia delle monete, i dati di rinvenimento e
quelli metrologici. Non a caso, l’articolo sulla circolazione monetaria in Sardegna (n.8) si rivolge ai
contatti tra il mondo indigeno, quello cartaginese e quello romano, espressi nei ripostigli di bronzo
e in alcuni tesoretti di oro e argento; interessante la distinzione fra le emissioni puniche di zecca
sarda, metropolitana e siciliana e le riconiazioni romane su serie puniche.
Nel volume sul Medagliere della Sibaritide (n.12) la candidata dà conto della circolazione monetale
in uso dal VI sec.a.C. fin quasi ai nostri giorni, nel territorio dell’attuale provincia di Cosenza; città
e centri minori, frequentati da popolazioni diverse, nel corso di tanti secoli, raggiungono una
riconoscibilità attraverso i dati di rinvenimento; alcuni complessi erano già pubblicati, ma non per
questo hanno minore importanza per l’obiettivo del volume.
Un ponte fra gli interessi occidentali della candidata e quelli propriamente greci è proposto dal
lavoro sugli aspetti numismatici della grande alleanza ateniese (n. 9): la candidata esprime giudizi
personali sulle molte questioni sollevate dalle zecche coinvolte, per esempio sull’interruzione delle
coniazioni di Egina e Taso, sugli alleati che non battono moneta, sull’aspetto ponderale prima che
monetario del famoso decreto sui pesi e misure, sul ruolo dell’elettro e sulle frazioni d’argento
ateniesi. Sul tema dell’imperialismo ateniese la candidata torna a proposito di Lemno (n. 11), con
opportune osservazioni su apoikiai e cleruchie sia occidentali che orientali, e poi in particolare sulla
dipendenza di Lemno dalla moneta ateniese in età tardo-arcaica e classica e sulla conseguente
mancanza di un’economia monetaria di Hephaestia e Myrina fino alla metà del IV sec.a.C.; ai dati
già noti sulla circolazione delle monete lemnie ella aggiunge ora quelli degli scavi recenti.
Sulla cronologia delle prime emissioni cretesi esiste un’importante e controversa bibliografia,
discussa con competenza e originalità dalla Polosa a proposito del lavoro di Stefanakis (n.6) e poi
ampliata nell’intervento sulla grande iscrizione di Gortyna (n.7), che, com’è noto, comporta una
serie di penali espresse in stateri, dracme e oboli contati, salva un’eccezione, su base dieci, cioè con
un computo che ne ha sostituito uno precedente; la candidata è contraria all’ipotesi che la moneta
eginetica abbia preceduto quella locale e giustifica il contenuto delle iscrizioni più antiche
attribuendole ad una fase intermedia fra l’impiego di utensili, come mezzi di valutazione, e la
moneta.
Lo studio delle monete reperite negli scavi di Elaiussa Sebasté, condotti dall’Università la
Sapienza, è frutto della attiva e continuativa partecipazione della candidata alle campagne di scavo
in quella importante città della Cilicia: iniziano con lo studio di un ripostiglio di frazioni di bronzo
(n.4), proseguono con le campagne di scavo dei primi anni duemila (n.5) e con lo studio di una
moneta di Iotape di Commagene (n.10) che comporta interessanti considerazioni sulle monete
destinate ai defunti.
Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con
il settore disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Nella discussione dei titoli, dopo un’esposizione articolata, risponde a tono e con precisione. Per
quanto detto, la candidata risulta meritevole della massima considerazione ai fini della presente
procedura di valutazione comparativa.
Andrea Saccocci:
Le 12 pubblicazioni presentate appaiono tutte congrue rispetto al settore disciplinare della presente
valutazione comparativa e comprendono una monografia sul medagliere del Museo Nazionale di
Sibari costituito totalmente da materiale da scavo o da rinvenimento locale (n. 12), ed 11 contributi
dedicati in gran parte alla monetazione greca autonoma (nn. 1-3, 5-7, 9, 11), ed in misura minore
alla monetazione romana repubblicana (n. 8) , a quella tardo-romana e bizantina (n. 4 ), a quella
provinciale romana (n. 10). Più che nella monografia, il cui intento essenzialmente catalogico limita
necessariamente le possibilità di dispiegare totalmente le proprie capacità di interpretazione, è nei
contributi cosiddetti minori che la candidata dimostra grande spessore scientifico, soprattutto
nell’affrontare temi di ordine generale (come ad esempio il ruolo della monetazione ateniese del V
secolo ed il problema delle monete dei Serdaioi), che hanno già avuto ampia discussione nella
letteratura precedente. Questi infatti, nonostante la complessità, vengono trattati con grande
sicurezza, rigore metodologico e capacità di sintesi, partendo da punti di vista originali che
consentono di giungere a valide conclusioni innovative. Notevole anche la grande attenzione per gli
aspetti economici e giuridici della monetazione, aspetti spesso ingiustamente trascurati da molti
studiosi del settore. Nella discussione dei titoli, illustra le sue ricerche con buona
contestualizzazione storica: risponde con decisione alle domande, con buona efficacia, anche se
ineguale. Per questo si ritiene la candidatura della Polosa degna della massima attenzione, ai fini
della scelta del possibile vincitore.
Marina Taliercio:
L’attività di ricerca della candidata, che si è svolta con continuità, si è dispiegata in due ambiti:
presentazione di alcuni temi numismatici e pubblicazione di rinvenimenti monetali.
Per il primo settore la candidata dimostra una buona capacità di esporre con chiarezza aspetti e nodi
problematici delle tematiche inerenti i Serdaioi (3), la grande legge di Gortyna (7), la moneta di
Atene (9), le monete di Hephaestia (11) e la fase iniziale della moneta cretese, in forma di
recensione (6).
Nel campo della pubblicazione di materiali, si pone lo studio sulla circolazione monetale in
Sardegna sino all’età augustea (8), frutto della tesi di dottorato; si affronta un tema noto da
contributi di dettaglio, che si distingue per l’ampiezza della documentazione edita ed inedita e mira
a focalizzare i processi di affermazione delle monete puniche e poi romane; tuttavia la
ricostruzione rimane su un livello generico.
Le pubblicazioni dei rinvenimenti di Helaiussa Sebaste (4,5,10) elencano le presenze monetarie di
lungo periodo – II-III sec.d.C. sino al tardo antico- e di ampia circolazione, come emerge in modo
indifferenziato dai ripostigli a corredo del catalogo.
Il volume sul Medagliere del Museo della Sibaritide (12) raccoglie i rinvenimenti effettuati
nell’area, inediti o editi come nel caso di quelli di Castiglione di Paludi, già catalogati in altra sede
dalla candidata (1,2); risulta di agile consultazione con preminente carattere catalogico.
Nella discussione dei titoli, espone in modo chiaro le problematiche, risponde con qualche
incertezza alle domande.
E’una studiosa seria, abbastanza aggiornata con ampia preparazione in campo archeologico,
meritevole di attenzione.
Giudizio collegiale
La candidata mostra una solida preparazione ed una notevole attività di insegnamento universitario
in campo numismatico. La completa formazione scientifica della candidata si palesa in tre principali
settori di ricerca, quello occidentale, che trova espressione nei contributi sull’Italia meridionale e la
Sardegna, quello relativo agli scavi ad Elaiussa Sebaste dell’Università La Sapienza e quello della
Grecia insulare (Creta e Lemno) della Scuola Italiana di Archeologia ad Atene; in tutti si può subito
notare l’espressione di opinioni e conclusioni personali. Nei contributi più approfonditi temi
generali vengono trattati con grande sicurezza, rigore metodologico e capacità di sintesi, partendo
da punti di vista originali che consentono di giungere a valide conclusioni innovative. Notevole
anche la grande attenzione per gli aspetti economici e giuridici della monetazione. Tutti i titoli
presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con il settore
disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate. La candidata esprime in modo chiaro le
problematiche affrontate e risponde alle domande con buona efficacia, anche se ineguale. Per
quanto detto, risulta quindi meritevole della massima considerazione ai fini della presente procedura
di valutazione comparativa.
Allegato n. 5 al verbale della II riunione (05.11.2010) - giudizi su
EMANUELA SPAGNOLI
Federica Cordano:
le ricerche della candidata si muovono in un ampio raggio cronologico, dall’età greca classica a
quella tardo-romana e medioevale, oltre ad un buon trattamento dei dati tecnici e soprattutto una
spiccata sensibilità per i dati di rinvenimento del materiale rispetto al territorio e nel riconoscere
l’organizzazione del medesimo, agevolata in questo dalla sua diretta esperienza di scavo.
A quelli di Roma, Ostia e Porto, si riferiscono i titoli ai nn. 1,3,6,7,9; il n.10 è il catalogo delle
monete della necropoli longobarda di Castel Trosino.
Al territorio di Ostia antica è dedicato l’impegnativo lavoro presentato al convegno napoletano del
2003 (n.9), che abbraccia un’ampia periodizzazione, dal momento che riguarda i rinvenimenti
ostiensi fino all’età flavia compresa; il catalogo in ordine cronologico tiene conto della dispersione
degli antichi rinvenimenti, delle provenienze molto varie e remote, e del confronto con altre aree.
Alla circolazione monetaria ad Ostia e Porto la candidata aveva già dedicato un lavoro esemplare
(n.3) , edito nel 1992, per l’analisi dei rinvenimenti monetali raffrontata con i reperti ceramici e con
gli elementi stratigrafici.
Il contributo sulla monetazione corinzia (n.2) è una approfondita premessa al catalogo, interessante
per la distribuzione occidentale delle zecche di Corinto, Ambracia e altre minori, e per i modelli di
tesaurizzazione.
Un grande impegno la candidata ha dedicato alla città di Sibari, in un convegno tarantino (n.4) e
nella tesi di dottorato (n.12), alla quale soprattutto si fa qui riferimento: le parti di maggior interesse
sono la comparazione con le zecche coeve, la cronologia relativa delle emissioni con l’uso delle
coppie di conii, le riconiazioni, il sistema ponderale ‘acheo’ e la sua affinità con quello corinzio, e,
nell’ultima fase, la tesaurizzazione. La candidata ha esposto correttamente un argomento
complicato da una bibliografia litigiosa, cioè quello delle zecche appartenenti al cosiddetto
‘impero’ sibarita. Ancora da sottolineare la continuità, ben rilevata, durante le varie fasi, fra la
legenda nika, la corona e la figura di Nike con corona, perché è di grande rilievo per la coerenza
politica mantenuta dai Sibariti anche in assenza della città fisica; il tutto è posto all’interno di una
consolidata cronologia assoluta. Di grande interesse anche i tre ripostigli della Piana Lametina
affidati allo studio della Spagnoli (n.8).
Tutti i titoli presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con
il settore disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Nella discussione dei titoli, espone limpidamente la ricerca personale e risponde con ricchezza di
particolari.
Per quanto detto, la candidata risulta meritevole di considerazione ai fini della presente procedura di
valutazione comparativa.
Marina Taliercio:
l’attività di ricerca della candidata si è indirizzata verso tematiche di storia economico-monetaria
estese su un vasto arco temporale, dall’età greca arcaica e classica all’epoca romana sino alla fase
tardo-antica, affrontando prospettive interpretative che attengono sia l’assetto strutturale che i
processi di circolazione delle monete.
Per l’età greca l’indagine si è focalizzata sulla Magna Grecia con lo studio monografico sulla
monetazione di Sibari analizzata per sequenza dei coni, oggetto della tesi di dottorato in Storia
Antica, rilevante per originalità dei contenuti : la definizione dell’assetto strutturale e della
scansione cronologica della moneta determinata con correttezza metodologica ha prodotto
importanti risultati per la definizione del profilo finanziario, del piano politico e relazionale, del
risvolto culturale con le ripercussioni sul piano storico più generale.
Studi specifici di contesti chiusi sono la pubblicazione oltre che dei pegasi corinzi rinvenuti in
Italia meridionale (2), dei ripostigli di età arcaica e classica della piana lametina (5), con riflessioni,
oltre che sui segmenti produttivi delle zecche arcaiche, sulla funzione della moneta nel quadro
dinamico dei rapporti Greci/Indigeni.
Per l’età romana l’indagine, che si è focalizzata sull’area di Ostia per la fase repubblicana, altoimperiale (9) e per il tardo-antico (3, 6), è indirizzata alla valutazione della stratigrafia interna e dei
confronti funzionali con contesti coevi, con osservazioni sull’andamento dei processi economicomonetari, sull’influenza degli eventi storici e militari, sui rapporti con la politica monetaria di
Roma.
Di dettaglio, la pubblicazione di un corredo alto-medievale dalla necropoli marchigiana di Castel
Trosino (10) con spunti sotto il profilo ideologico dei corredi e sul piano economico e sociale di
riferimento; il contributo sui bolli in piombo per il marmo (7), con considerazioni sul piano
dell’attività economica e sotto il profilo istituzionale; l’edizione di un esemplare rilavorato da Ponte
Galeria (11), con riflessioni sulla importanza degli small finds archeologici e quella di un denaro
anonimo veronese (5), che fornisce un contributo ulteriore alla circolazione del Foro romano in età
medioevale
Nel campo del collezionismo si inserisce il contributo sul tesoro di v. Alessandrina a Roma (1) con
attenzione agli aspetti monetali.
Espone in modo limpido le problematiche; risponde in modo approfondito e ben documentato alle
domande.
E’ una studiosa meritevole di grande attenzione per l’ampiezza degli interessi, il rigore filologico
delle analisi, la sensibilità per la lettura storica del documento, gli spunti originali delle conclusioni.
Andrea Saccocci:
le 12 pubblicazioni presentate appaiono tutte congrue rispetto al settore disciplinare della presente
valutazione comparativa e comprendono una monografia non a stampa, costituita dalla sua tesi di
dottorato sulla monetazione di Sibari n. 12), un contributo in una monografia a doppio nome
dedicato ad alcuni ripostigli greci dalla piana di Lamezia (n. 8) e 10 contributi principalmente
dedicati ai rinvenimenti monetali in Magna Grecia (nn. 2, 4, 8) o in area centro-italica dall’ età
romana all’ alto medioevo (nn. 3, 5-7, 9-11). In questo lavori la candidata presenta un’ottima
conoscenza della materia e della bibliografia, nonché un’acutissima capacita di analisi e di
organizzazione del materiale, come dimostra soprattutto lo studio dei coni nella monografia su
Sibari. Buona anche la capacità di interpretazione, non di rado arricchita da spunti di originalità
(cfr., per citare un argomento a noi ben noto, il contributo su Castel Trosino, n. 10), ma in alcuni
casi tale capacità non sembra ancora al livello del grandissimo lavoro analitico condotto in
precedenza. Nella discussione dei titoli illustra le sue riccerche con grande competenza e precisione;
risponde compiutamente alle domande, anche se talvolta in modo un po’ sfuggente.
Nel complesso si ritiene la candidatura della Spagnoli degna di grande attenzione, ai fini della
determinazione del possibile vincitore.
Giudizio collegiale
La candidata mostra una solida preparazione ed una notevole attività di insegnamento universitario
in campo numismatico. L’attività di ricerca della candidata si è indirizzata verso tematiche di
storia economico-monetaria dall’età greca arcaica e classica all’epoca romana sino alla fase tardoantica, affrontando prospettive interpretative che attengono sia l’assetto strutturale che i processi di
circolazione delle monete. Per l’età greca l’indagine si è focalizzata sulla Magna Grecia, in
particolare con lo studio monografico sulla monetazione di Sibari analizzata per sequenza dei coni,
oggetto della tesi di dottorato in Storia Antica, rilevante per originalità dei contenuti: la definizione
dell’assetto strutturale e della scansione cronologica della moneta determinata con correttezza
metodologica ha prodotto importanti risultati con ripercussioni sul piano storico più generale. Tra
gli altri contributi, per l’età romana appare significativo quello sulle evidenze numismatiche dal
territorio di Ostia antica, che abbraccia un’ampia periodizzazione, dall’età repubblicana al periodo
flavio. Il lavoro tiene conto delle destinazioni dei siti di rinvenimento, della dispersione degli
antichi rinvenimenti, delle provenienze molto varie e remote e del confronto con altre aree. Tutti i
titoli presentati, sempre accompagnati dalla necessaria documentazione, sono congruenti con il
settore disciplinare di riferimento e pubblicati in sedi appropriate.
Nella discussione dei titoli, espone limpidamente la ricerca personale e risponde con ricchezza di
particolari. Per quanto detto, la candidata risulta meritevole di grande considerazione ai fini della
presente procedura di valutazione comparativa.
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Relazione finale