SPETTACOLO
5 GIUGNO 2015
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IX
Al Festival internazionale del fumetto vince il pubblico attratto dal japan center e dal fascino delle “nuvole di carta”
Etna Comics, un tripudio di cosplay
Ospiti d'eccezione la “mamma” di Lady Oscar, Riyoko Ikeda, e Rutger Hauer indimenticato protagonista di Blade Runner
C
scorrere una o più giornate fianco a fianco con
ragazzi con cui si condivide la stessa passione
in un tripudio di cosplay fantasiosi e colorati
che hanno fatto di questo evento una vera festa.
Un plauso agli organizzatori che hanno creduto sin dall'inizio al progetto. Il crescente successo di Etnacomics in sole cinque edizioni
lo ha reso, infatti, un appuntamento imperdibile per cultori, appassionati e case editrici al
pari degli eventi fumettistici più longevi e blasonati quali le fiere di Lucca e Roma.
Sergio Perez
atania - Si è tenuta anche quest'anno presso il Centro Fieristico Le Ciminiere di Catania la
quinta edizione di Etna Comics,
il Festival internazionale del
Fumetto e della cultura Pop. Il clamoroso successo di pubblico degli anni passati ha richiamato anche quest'anno tutte le principali
case editrici italiane e gli organizzatori sono
riusciti a portare, all'ombra del vulcano,
ospiti nazionali ed internazionali di altissimo
livello.
Basti citare i nomi di Riyoko Ikeda, l'ideatrice della serie animata Lady Oscar, i bonelliani Angelo Stano e Claudio Castellini,
l'astro nascente Simone Bianchi, Massimo
Asaro, Enrico Faccini, i fratelli Raul e Gianluca Cestaro, Luigi Siniscalchi, solo per fare
qualche nome del panorama fumettistico italiano. Star d'eccezione presente sin dall'esordio, l'attore Rutger Hauer, indimenticato protagonista di Balde Runner, film cult degli anni
80.
Se l'area Comics costituisce il cuore della
Alcuni scatti fatti della quinta edizione di Etna Comics Festival internazionale del Fumetto e della cultura Pop; In alto sinistra Riyoko Ikeda la “madre” di Lady Oscar
manifestazione con i tantissimi eventi live (gli
incontri, scuole del fumetto e mostre) Etnacomics riesce a soddisfare anche tutti gli appassionati di quelle attività che orbitano intorno alle nuvole di carta: occupa un intero piano l'area gioco, dove c'è la possibilità di sfidarsi non solo con giochi di ruolo o di carte,
ma anche con passatempi da tavolo più
datati, quali il risiko o addirittura gli scacchi.
Ampio spazio viene dato ai videogiochi, anche in questo caso con una sezione vintage,
al collezionismo di carte, al mondo dell'estremo oriente nel cosiddetto Japan Center,
dove era anche possibile cimentarsi con delle
lezioni dimostrative di judo.
Ma quello che colpisce di più in assoluto
di Etnacomics è il pubblico. Una folla di partecipanti più o meno giovani ha riempito i padiglioni delle ciminiere, chi alla ricerca dell'albo o della serie mancante, chi a caccia di
un autografo, chi semplicemente per tra-
Felice Cunsolo, giornalista e scrittore
(Catania 20 luglio 1917 - Milano 25 luglio1979) viene ricordato per la sua vita e
anche per le sue opere in un libro di Lucia
Paternò dal titolo “Un giornalista girovago”.
Il dattiloscritto di Felice Cunsolo, scritto con
grande fervore, è rimasto per circa 30
anni nel cassetto dei ricordi del fratello più
piccolo, Angelino Cunsolo il quale, impegnato in affari familiari, culturali ed editoriali, non aveva mai avuto il tempo di dare
luce a questo piccolo tesoro che aveva nel
cassetto. “È stato un impegno forte e una
grande forza di volontà - dice il prof Cunsolo che dell'opera del fratello ha curato la
prefazione e la revisione l’opera del fratello
- e adesso è ora pronta per la presentazione
al pubblico”.
Numerose sono state le sue pubblicazio-
Claudio Castellini al firma autografi (Le foto Andrea Bilardo)
Rutger Hauer, Blade Runner
Luoghi ameni e misteriosi nei dipinti realizzati su forex e carta. L’esposizione, allestita ad Acireale, rimarrà aperta fino al 4 luglio
Poesia e visione nelle parvenze di Antonio Recca
Non ci sono enfasi e retorica, e
non ci sono essere umani, nei luoghi
ameni e nei misteriosi territori che
Antonio Recca (Catania, 1957) ha
rappresentato nei dipinti in mostra
per “Elusive Parvenze”. Che siano
o meno luoghi della sua Sicilia, Recca, arricchito dalla lezione dell’informale segnico che oggi rivede attraverso nuove sperimentazioni, dà
vita a paesaggi astratti, dell’anima,
che mantengono un debole riferimento con il reale che viene sublimato, trasformato e innalzato a pensiero, a elaborazione, come è proprio
della magia dell’arte.
Si tratta di opere recenti, su forex
e su carta, che nella trasfigurazione
artistica ci mostrano come un ambiente
naturale e non antropizzato possa
diventare un paesaggio esemplare
che trova il suo completamento nel
valore estetico, come in “Ciane e saline”, “San Calogero”, “Novaluce”,
“Outskirts” e nelle serie dei “Landscape” e dei “Paysage”.
Paysage, 2012 (tecnica-mista-su-forex-cm. 82x140)
Con queste dipinti di grande e di
piccolo formato, l’artista attira il fruitore in un trappola emozionale e onirica in cui i colori sono attenuati dai
neri profondi che hanno lo scopo di
amplificare gli stati emozionali.
«Sono, quelli di Antonio Recca,
paesaggi che richiamano territori fi-
Rispolverato, rivisto e pronto per le librerie un dattiloscritto inedito dello scrittore e giornalista paternese
Il segreto della ricchezza di Felice Cunsolo
ni di grande rilievo; si ricorda “Il mondo in
sei pagine”, “Il potere della pubblicità”, “Gli
italiani a tavola”, “Vini nel mondo”, “La gastronomia nei proverbi”, “Dizionario del
gourmet”, “Quando e come si legge in Italia”, e tanto altro.
Felice Cunsolo stato corrispondente di
prestigiose testate giornalistici come “Il Corriere della sera”, “L’Ambrosiano”, “La
Sicilia”, e “il Corriere”. La sua biografia ricca di avvenimenti culturali, è stata oggetto
anche di ben due tesi di lauree all’Università
di Catania di due ragazze paternesi.
Il segreto della ricchezza, opera datata
1974, affronta un tema più che mai attuale:
vivere con serenità dei propri guadagni. Il
testo, articolato in cinque capitoli, si arricchisce di chiara esposizione di proverbi,
aneddoti, personaggi di governo, paragoni
di bilanci tra guadagni e spese, economia,
valore della conservazione dei beni, nascondigli in opere murarie e di tesori che rimangono sepolti in eterno.
Nel primo capitolo l’autore del libro, Felice Cunsolo, spiega le origine del denaro
partendo da alcune consuetudini emerse dalle testimonianze della preistorica. Egli
mette in evidenza in questo capitolo come
ad inventare il denaro siano stati i cinesi,
nel 2800 a. C. epoca in cui circolavano monete di bronzo, rame e oro e, poi, la cartamoneta, sulla quale veniva riportata una
massima: “Produci quanto puoi e spendi
con economia”.
A Roma il denaro venne introdotto da
Servio Tullio che governò fino al 535 a.C.
Il consumo differito, per esempio, si sviluppa progressivamente al momento che l’uomo diviene pastore e agricoltore.
L’Avaro è un vizio ignobile, spiega, la
peggiore delle schiavitù, perché all’avaro
manca tutto: quello che possiede non lo
sici e interiori - scrive Ornella Fazzina nel testo in catalogo - che ricreano luoghi di riflessione e di espressione di un processo di sintesi comgode e quello che non ha lo brama.
“Il Dissipatore” Cunsolo è schietto e
chiaro, mette in guardia dal dilapidare i propri averi: ti serviranno quando ne avrai bisogno. Un uomo senza denaro - afferma
come un ammonimento - è come un fiammifero senza capocchia. Allo stesso modo
nel capitolo successivo, Cunsolo condanna
“L’ingordo”, quell’insaziabile cacciatore
che non è mai pago, il re di Frigia, Mida,
è un esempio, non ha idea di cosa significhi
accontentarsi e godere di quello che si ha
e fa riferimento a un vecchio detto: ”perde
la sua roba chi vuol prenderne l’altrui. La
figura del “risparmiatore” è quella che conclude il volumetto insieme a una domanda:
chi è ricco? La risposta è solo una, solo colui che risparmia.
Carmelo Santangelo
posto da pochi elementi visivi,
dosati e calibrati nella loro portata
sensibile.
Ma sembra quasi che si attivi un
ragionamento sulla negazione della
ricezione di un dipinto, nel senso che
l’artista dà più importanza a ciò che
non si riesce a mettere bene a fuoco,
piuttosto che a quello che si riesce
a definire. Vi è un continuo vedere
e dover riguardare poiché tutto è
messo in discussione da una sorta di
opacità della visione che rende le
cose indistinte, immerse in una nebulosa di frammenti del reale, rendendo più suggestivo il momento in
cui ci si accosta all’opera per scoprirne le corrispondenze nascoste».
“Elusive parvenze” conclude un
progetto espositivo, composto da
due mostre curate da Calusca e
ospitate dalla Galleria Art’è, che ha
avuto inizio nel mese di aprile 2014
con “Carte al quadrato” di Alfio Pappalardo.
Quest’esperienza è stata raccolta
in un libro che sarà presentato durante la mostra, edito da Newl’ink,
in cui le opere di Recca sono introdotte da un testo di Ornella Fazzina
e quelle di Pappalardo da un testo di
Rocco Giudice.
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