La FISMIC si conferma come l’Organizzazione che ha avuto la maggiore crescita nelle elezioni RSA in FIAT e conquista il primo posto a Termoli. Il primo dato che va sottolineato è la straordinaria partecipazione dei lavoratori al voto (83,59% sui circa 27mila lavoratori chiamati al voto); questo dato dimostra inequivocabilmente l’adesione della stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici al modello partecipativo nato con l’accordo di Pomigliano che ha prodotto come risultato maggiore occupazione e salvaguardia dei diritti, nonostante l’opposizione e le chiacchiere false della FIOM. Risalta in questo quadro positivo l’ottimo risultato della FISMIC che passa dal 20 al 25,1% dei consensi elettorali rispetto alla tornata elettorale di tre anni orsono, registrando la crescita maggiore in termini di voti e percentuali rispetto a tutte le altre Organizzazioni Sindacali. precedente risultato individuale di candidati. Questi risultati lusinghieri si sommano inoltre a quelli sicuramente buoni dell’AQCF, organizzazione con cui la FISMIC ha una solida alleanza. Viene quindi premiato particolarmente il Sindacato che per primo e con maggiore vigore ha creduto che la rinascita della FIAT in Italia passava per accordi sindacali innovativi che hanno permesso la salvaguardia dei diritti e l’introduzione di nuovi sistemi di lavorazione con decine di miliardi di Euro di investimenti sia nei prodotti, che nei processi produttivi che sulle risorse umane. La FCA e la CNHI sono realtà completamente diverse dal precedente mondo FIAT, che era tutto ancorato sul mercato nazionale; oggi si producono vetture prestigiose e di grande qualità che vanno sul mercato mondiale (basti pensare a Jeep, Maserati, a Ferrari e tra poco all’Alfa). La FISMIC inoltre vince le elezioni nello stabilimento FCA di Termoli e nella Sirio e risulta seconda in FMA, in SATA e MM di Melfi, in CNHI di Modena, alla Costruzione Stampi di TO e registra un importantissimo risultato a Pomigliano e a Lecce, dove cresce sia in termini di delegati che in voti. Più in generale la FISMIC registra una crescita di 13 RSA rispetto alla tornata precedente (57 ed erano 44): vogliamo sottolineare che la FISMIC ha eletto finora tra le sue fila due donne in FMA (Ida Bianco e Alfonsina Ciccarelli) e che Cantone di Pomigliano e Ditolve di SATA hanno superato le 200 preferenze personali, superando di gran lunga ogni Il risultato elettorale lusinghiero ottenuto dalla FISMIC premia l’impegno dei candidati che ci hanno messo la faccia, ma è anche la naturale conseguenza della nostra coerenza di linea dell’ultimo decennio. Ringrazio quindi, conclude il Segretario Generale Roberto Di Maulo, tutti i candidati e le candidate alle elezioni, ma soprattutto i lavoratori che hanno espresso finora in oltre 5.000 voti di lista la loro preferenza alla nostra Organizzazione Sindacale. Siamo anche convinti che nelle prossime settimane tale tendenza si consoliderà, ripagando i sacrifici che in questi anni abbiamo fatto per mantenere in Italia il settore automobilistico. In questo numero Editoriale Elezioni RSA Fiscale Sicurezza Donne Economia Libri, film e ricetta Il lavoro rivela il carattere delle persone: alcuni si tirano le maniche, altri girano al largo e altri ancora non si fanno proprio vedere. Sam Ewing DIRETTORE RESPONSABILE VINCENZO BACARANI PROGETTO GRAFICO E REDAZIONE MARTINA ROMANO FEDERICA CICCARELLI SARA RINAUDO CONTATTI [email protected] Viene quindi premiato particolarmente il Sindacato che per primo e con maggiore vigore ha creduto che la rinascita della FIAT in Italia passava per accordi sindacali innovativi che hanno permesso la salvaguardia dei diritti e l’introduzione di nuovi sistemi di lavorazione con decine di miliardi di Euro di investimenti sia nei prodotti, che nei processi produttivi che sulle risorse umane. La FISMIC, ricordiamo, ha sostenuto con impegno gli importanti accordi che stanno consolidando e riconoscendo i lavoratori della Ferrari, non solo attraverso il CCSL ma principalmente con l’accordo di Premio (in un periodo non certamente facile) che riconosce ai lavoratori il loro impegno per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Venerdì 27 Febbraio assemblee con i lavoratori Nella giornata del 25 Febbraio l’azienda incontra i sindacati firmatari dell’accordo 2010 (Fismic, Uilm, Fim e Ugl) per affrontare gli aspetti relativi alle produzioni della Jeep Renegade e della Fiat 500X a Melfi. Venerdì 27, inoltre, si svolgeranno nello stabilimento assemblee per rendere partecipi i lavoratori della trattativa, informarli della prima fase e raccoglierne le indicazioni e valutazioni. Aumentano le convenzioni tra Giubileo, impresa di onoranze funebri leader in Italia, e organizzazioni sindacali o Cral aziendali. Ultime in ordine di tempo quelle con Siulp (Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia) e Uil (Unione Italiana del Lavoro), che si aggiungono a quelle stipulate col sindacato metalmeccanici Fismic e col Cral del Gruppo Trasporti Torinesi. “Le convenzioni nascono dall’intento di offrire condizioni agevolate al maggior numero possibile di famiglie – spiegano da Giubileo – Ciò si concretizza in due aspetti: sconti sui servizi funebri e collaborazione nel disbrigo delle pratiche burocratiche che purtroppo inevitabilmente seguono dopo la conclusione del servizio funebre”. Giubileo, a questo proposito, ha da tempo allestito un “gruppo di lavoro” del quale fanno parte un patronato e alcuni professionisti. Per quel che riguarda l’assistenza in ambito pensionistico, il gruppo ora si allarga accogliendo il patronato della FismicConfsal. “Peculiarità di quest’ ultima c o ll ab o ra zi o n e è c he , all’occorrenza, il servizio può ora anche svolgersi a domicilio di anziani e di chi, più in generale, ha difficoltà nel raggiungere la sede di Giubileo – specificano dalla sede di corso Bramante – In generale, è strutturato in modo da risolvere le pratiche in modo efficace e nel minor tempo possibile”. Quando ha raccolto tutta la documentazione (in base a un elenco che riceve dalla segre- teria di Giubileo), l’interessato fissa un appuntamento con l’addetto del Patronato. Spetta a lui verificare che ci siano tutti i documenti necessari, e poi compilare il modulo da inviare all’Inps o ad altro ente. La documentazione parte con sollecitudine, per via telematica, ed è seguita dal plico con l’incartamento, che viene consegnato all’Ente a cura del Patronato. A quel punto la pratica viene presa in carico dall’Ente Previdenziale I Patronati si occupano della liquidazione della pensione di reversibilità, oppure dell’accredito dei ratei di pensione non riscossi (recupero delle rate pregresse) nel caso ci siano degli eredi. Grazie a Giubileo è inoltre possibile il contatto con un Caf (Centro di assistenza fiscale) che si occupa delle dichiarazioni 730 e Unico, cessazione di rapporti contrattuali (per es. Telepass, finanziamenti, ecc.), cessazione di rapporti con badanti e colf. Giubileo è inoltre in contatto con una agenzia di pratiche auto, che può intervenire in caso di variazione d’intestazione, vendita, voltura del veicolo. “Tocchiamo ogni giorno con mano quanto questi servizi siano graditi – dicono da Giubileo - Evitano ai famigliari del defunto la peregrinazione tra uffici e uffici, senza avere la certezza di aver assolto a tutti gli obblighi burocratici”. Giubileo, inoltre, da tempo collabora con un gruppo di Professionisti in grado di “inquadrare” i problemi di tipo legale che conseguono a un decesso: “Il primo incontro è gratuito, e non vincolante – sottolineano dall’impresa di corso Bramante – Se emergerà la necessità del ricorso a un professionista, il cliente potrà decidere se proseguire con gli specialisti che ha già conosciuto grazie a noi, oppure rivolgersi ad altri”. In particolare si possono conoscere esperti in materia di successione, oppure chi è in grado di rispondere a quesiti legali a più ampio raggio: per esempio chiusura di attività, oppure cessazione di conti bancari, trasferimento di mutui o, ancora, verifica di eventuali coperture assicurative. “Inoltre, dove occorresse, siamo convenzionati con un Notaio”. Non pensate che ciò che Giubileo offre sia un “di più”, rispet- to ai suoi compiti istituzionali? Perché andare oltre? “Rientra in quello che definiamo ‘lo stile Giubileo’: non dimentichiamo mai di avere di fronte delle persone, che attraversano un momento particolarmente difficile della loro esistenza. Cerchiamo allora di alleggerire il più possibile il loro peso: nei giorni delle esequie, ma anche per affrontare il domani con qualche preoccupazione in meno”. Si annunciano tempi duri per i colossi industriali che inquinano. E l’avviso ai naviganti vale anche per chi entrerà nella complessa partita della gestione dell’Ilva. C’è, infatti, una nuova consapevolezza in Europa sulla necessità di salvaguardare la salute dei lavoratori. Non solo e non tanto per nobili ragioni, ma perché «prevenire i rischi e promuovere condizioni di lavoro più sicure e sane comporta vantaggi non solo per la forza lavoro, ma anche per l’economia perché migliora la produttività e la competitività delle imprese, specie in tempi di crisi». Questo recita almeno il documento adottato il 6 giugno scorso dalla Commissione europea che presto si tradurrà in direttiva e che è stato discusso nei giorni scorsi dal Comitato delle Regioni. Prevenire, ha scoperto l’Ue, è meglio che curare e «una più solida regolamentazione in materia contribuisce a migliorare la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale (compreso quello sanitario) e a rimediare agli effetti dell’invecchiamento». Secondo un rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, infatti, ogni anno muoiono di incidenti sul lavoro più di 4mila lavoratori (e oltre tre milioni sono coinvolti in incidenti gravi sul lavoro) che comportano un’assenza dal lavoro di oltre tre giorni. I costi delle assenze per malattia e quelli previdenziali «sono diventati intollerabilmente elevati», si legge nel rapporto. La Germania, che ha fatto i conti, ha calcolato «460 milioni di giorni di assenza per malattia all’anno che si traducono in una perdita di produttività stimata pari al 3,1 per cento del Pil» recita il rapporto. Così ora le politiche della Ue in materia vanno adeguandosi su tre parametri: tolleranza zero per i colossi industriali; sostegno economico delle micro e piccole imprese affinché mettano in atto misure di prevenzione, superando il gap dei costi elevati e la gravosità delle procedure che spesso induce a eludere queste direttive. Terzo: affrontare i rischi nuovi ed emergenti delle malattie da lavoro. Necessario anche far fronte al cambiamento demografico. Sul piatto della bilancia della Commissione oggi pesa di più la salute che la sicurezza sul lavoro, che ha ormai un sistema di regole codificate, anche se spesso ancora inapplicate. «La nuova strategia della Commissione — spiega Mauro D’Attis, appena eletto vicepresidente della delegazione Ppe al Comitato delle Regioni e relatore del parere in materia, offerto alla Commissione qualche giorno fa — sposta l’interesse dall’antinfortunistica classica alla classificazione dei rischi emergenti e delle nuove malattie. Errori come sono stati fatti per l’Ilva difficilmente si ripeteranno in futuro. C’è una forte spinta, che sarà leggibile già nella prossima direttiva, che punta a inasprire il controllo in fabbrica su tutte le patologie croniche, sulle malattie cancerogene e sulle nuove malattie da nanomateriali. Le direttive d’ora in avanti si annunciano molto più restrittive che in passato per le industrie che creano questo tipo di danno». L’Italia, intanto, fa già le prime prove tecniche. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, proprio ieri ha dichiarato che «non c’è salvataggio dell’Ilva, se non c’è anche la realizzazione del piano ambientale. Questo lo sanno tutti e lo sa anche chi vuole investire nell’Ilva. Le due cose stanno insieme. Nessuno può pensare di fare un’azienda lì se non c’è una completa salvaguardia dell’ambiente». E, quin- di, della salute. «Noi abbiamo una scadenza, che è il 30 agosto del 2016, da questa non si scappa — ha detto ancora — entro quella data dobbiamo realizzare un Piano ambientale che è molto ambizioso. Per portarlo a compimento ci vogliono risorse e le stiamo reperendo». Il tesoretto sta «nel sequestro di 1,2 miliardi dei Riva da parte del tribunale di Milano che sta andando in porto e quei soldi andranno alla realizzazione del piano», ha chiuso il ministro. Sempre ieri è stato presentato un emendamento in commissione Industria, al Senato, per il quale è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro per la realizzazione del polo di onco-ematologia pediatrica, in particolare per le leucemie. Secondo l’emendamento, la Regione Puglia è autorizzata alla spesa di 500mila euro per il 2015 e di 4,5 milioni per il 2016. Lo stanziamento era stato annunciato dal premier Renzi alla vigilia di Natale, quando venne varato il decreto salva-Ilva, ma era poi scomparso dal decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale. Ora un emendamento lo ripristina. La copertura si ricaverà da una parte residua dei fondi destinati al Mef per l’anno 2015. Sorella. Madre. Moglie: Amante. Amica. Compagna di classe. Collega. Vicina. Cugina. Estranea. DONNA. Ma soprattutto, in questo articolo, lavoratrice. Ogni donna per ogni persona, per ognuno di noi assume uno di questi ruoli. Ma il ruolo che la donna ha dovuto combattere per ottenere è quello di: LAVORATRICE e in quanto tale ha dei diritti e dei doveri. Il lavoro femminile rappresenta un aspetto importante dello sviluppo occupazionale ed è un fattore in continua evoluzione. Le donne considerano il lavoro un'attività fondamentale da preservare lungo l'arco della vita perché importante per l'identità personale, in quanto garanzia di indipendenza e di riconoscimento sociale. Un riconoscimento sociale che fino agli anni ’60 non aveva riscontro nella modo di pensare delle famiglie Italiane. Le donne sono, in alcuni ambiti, sempre più presenti in ambito lavorativo e raggiungono tra l’altro posizioni di rilievo. Nonostante il continuo sviluppo del lavoro femminile ci sono ancora forti squilibri rappresentati dalla tuttora scarsa presenza delle donne nei livelli alti d'inquadramento e dalla loro quasi assenza nei livelli al vertice. Per questo che la legge è intervenuta, più volte, al fine di garantire le pari di opportunità e di trattamento fra gli uomini e le donne in ambito lavorativo e sociale . Il primo punto di riferimento a garanzia della parità dei sessi è proprio la Costituzione Italiana. Ed è proprio nei primi articoli che si parla delle pari opportunità: Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art. 37. La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e essere degradanti, hanno l'effetto di violare la dignità di una lavoratrice e di creare un clima intimidatorio, ostile, umiliante e in oltre offensivo (art. 4, comma 2-bis, Legge n. 125/1991). In ambito lavorativo, purtroppo, le molestie più frequenti sono quello a sfondo sessuale e sono considerate tali espresse in forma fisica, verbale o non verbale. È un fenomeno più diffuso di quanto si pensi, basta pensare che secondo l’Istat sono un milione e 224mila le donne tra i 15 e i 65 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nell’arco della loro vita lavorativa. Un dato pari all’8,5 per cento delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne in cerca di occupazione. Le molestie rappresentano il 31,2 per cento, i ricatti e le richieste di disponibilità il restante 68,8 per cento. Un altro problema non indifferente è la diversità di stipendio, l’importo della busta paga tra tra colleghi con mansioni e incarichi equivalenti risulta differente in base al sesso. Le cause di questo fenomeno sono complesse e correlate. In media un uomo guadagna il 16% in più di una donna. Uno dei principali fondamenti del nostro Paese è la famiglia e, in uno scenario contemporaneo in cui la crisi economica e sociale è sempre più accentuata, la donna in quanto fulcro del nucleo familiare dovrebbe essere più tutelata. All'interno delle aziende, queste discriminazioni basate sul genere sono scaturite da molti fattori, ma il principale è la maternità e al luogo comune che le donne debbano occuparsi interamente ed esclusivamente alla cura della famiglia; le donne infatti, si trovano ad affrontare una molteplicità di compiti sia lavorativi che nella cura del nucleo familiare. Questo meccanismo complica particolarmente l’accesso o lo sviluppo delle opportunità lavorative, rispetto ai “colleghi” uomini impiegati alla loro stessa mansione. Già le lavoratrici non godono di tutte le tutele previste per legge, poi quando la lavoratrice decide di “mettere su famiglia” i rischi per la propria occupazione e il pro- Per ricevere l’assegno si deve tenere conto del reddito del nucleo familiare di appartenenza del genitore che richiedente. Per effettuare questo c a l c o l o dell’ISEE, non deve essere superiore a 25mila euro annui (secondo quanto stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri 159/2013). Se il valore dell'ISEE dovesse essere inferiore a 7mila euro annui l’intero importo è raddoppiato. I beneficiari di tale agevolazione saranno: i cittadini italiani o di uno stato membro dell'Unione europea o cittadini di stati extracomunitari, muniti di un regolare permesso di soggiorno. Un altro bonus, che interessa le mamme lavoratrici è il bonus asili e babysitter. Come recita l’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92, le lavoratrici NeoMamme avranno la possibilità di chiedere un contributo economico che può essere utilizzato per pagare la babysitter oppure l’asilo nido, pubblico o privato convenzionato. Il contributo sarà riconosciuto nei limiti delle risorse erogate dal ministero del lavoro attraverso l’ordine di presentazione delle domante. Ne usufruiranno le lavoratrici dipendenti di amministrazioni pubbliche o private comprese le libere professioniste. Qualcosa sta cambiando e questi Bonus ne sono la prova, ora sta a noi continuare in questa direzione. Perché un paese senza forza lavoro femminile e senza natalità infantile è un Paese destinato a scomparire. Articolo a cura di : Romano Martina Di Sara Rinaudo l 20 febbraio si è dimostrata una giornata importante per il Paese, sono stati varati finalmente i decreti attuativi previsti dalla riforma del Jobs Act, che in molti attendevano da tempo. Rimane solo da aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti nella loro interezza, anche se il contenuto di ognuno è già ben conosciuto. Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti senza variazioni di rilievo, via libera, dunque al contratto a tutele crescenti, alle liberalizzazioni, alla semplificazione dell’uscita dai contratti, alla nuovo assegno di disoccupazione (Naspi), alle nuove agevolazioni per la maternità e all’introduzione dei nuovi ammortizzatori sociali. Non c’è dubbio che per il nostro Paese il via libera ai decreti attuativi del Jobs Act, soprattutto quelli sul nuovo contratto a tutele crescenti e quelli degli ammortizzatori sociali, sia una tappa importante di questo 2015, che porteranno ad una svolta concreta e positiva, non solo nell’ambito del mercato del lavoro ma anche nella ripresa della crescita economica generale. Come dichiara il Segretario Generale Fismic Roberto Di Maulo: “la Fismic ha auspicato con fermezza l’introduzione del decreto legislativo del Jobs Act; è un passo importante nella storia del nostro Paese che farà sì che la ruota economica torni a girare, promuovendo produzione ed innovazione”. Il Jobs Act è una spinta forte per le aziende che, come previsto, da Gennaio di quest’anno già tornano ad assumere: basti pensare alle 1500 nuove assunzioni a Melfi e allo stop unito alla richiesta di straordinari nello stabilimento di Pomigliano da parte del gruppo FCA. Insieme a numerose altre misure previste dalla Legge di Stabilità, il Jobs Act crea finalmente un’inversione a favore del lavoro, rimarcando lo sforzo positivo e l’attenzione al lavoro che il governo Renzi sta portando avanti. Il Jobs Act può essere riassunto in 5 punti fondamentali, ma guardiamo punto per punto cosa sta cambiando realmente nel mondo del lavoro. Il primo e principale cambiamento è previsto nell’ambito della stipulazione dei ©Immagine da lavoroediritti.com contratti: il contratto a tempo indeterminato, diventa il contratto privilegiato per assumere anche per controbilanciare la liberalizzazione dei contratti a termine del decreto Poletti. Per le aziende sarà appetibile assumere con contratti a tempo indeterminato grazie a sgravi fiscali previsti per i primi 36 mesi della durata del contratto. in cui le tutele andranno poi a crescere in base all'anzianità del lavoratore superando così l’ormai vecchio art.18. Sarà inoltre più semplice far passare il lavoratore da una mansione all'altra, compreso il cosiddetto demansionamento, in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale. Un ulteriore intervento di semplificazione riguarda la smaterializzazione del DURC, superando l’attuale sistema che impone ripetuti adempimenti burocratici alle imprese. Per dare un’idea della rilevanza del provvedimento, si ricorda che nel 2013 i DURC presentati sono stati circa 5 milioni Gli ammortizzatori sociali. La delega è finalizzata a garantire la fruizione dei servizi essenziali in materia di politica attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale, nonché ad assicurare l’esercizio unitario delle relative funzioni amministrative. Gli ammortizzatori saranno estesi a tutti i lavoratori indipendentemente dall'azienda e del rapporto di lavoro, dove non sarà più prevista la cassa integrazione per la cessazione di attività. Ne segue l’introduzione della nuova assicurazione per l’impiego, Naspi. La durata del nuovo ammortizzatore è, infatti, rapportata alla storia contributiva del lavoratore e potrà arrivare ad un massimo di 24 mesi per chi abbia lavorato negli ultimi quattro anni, per scendere a18 mesi a far data dall’1 Gennaio 2017. Saranno rafforzato le politiche attive per favorire il venirsi incontro di domanda e offerta con la costituzione di un'agenzia nazionale per il lavoro Nuove tutele in campo di maternità. Sarà estesa anche alle lavoratrici prive di contratto a tempo indeterminato, sarà fatto attraverso contratti di solidarietà "attivi" che dovrebbero permettere a tutti di conciliare meglio i tempi di lavoro e di vita al di fuori del lavoro. Questo e molte altre sono le disposizioni che il governo ha messo in atto e che daranno una spinta concreta al Il gip di Roma ha convalidato l'arresto dei 6 tifosi olandesi del Feyenoord fermati giovedì 19 nella zona di piazza di Spagna disponendo per tutti il divieto di dimora in Italia. La decisione è arrivata al termine degli interrogatori di garanzia svolti nel carcere di Regina Coeli. Gli hooligans nelle prossime ore saranno quindi rimpatriati. Nei loro confronti resta l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. "Un'amichevole Olanda-Italia da giocare a Rotterdam, un grande appuntamento di sport e amicizia il cui ricavato servirà a riparare i danni di piazza di Spagna". E' la proposta lanciata dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dall'assessore allo Sport Paolo Masini. "In questi giorni - spiegano - abbiamo ricevuto migliaia di messaggi di solidarietà e rammarico da tifosi olandesi ed europei. La maggior parte degli appassionati sa che il calcio è prima di tutto rispetto e condivisione. Proponiamo alla FIGC di fare propria questa idea, confidando che venga accolta positivamente anche dalle autorità olandesi. Al brutto spettacolo cui abbiamo assistito in occasione di Roma-Feyenoord - concludono Marino e Masini - dobbiamo rispondere con i valori più sani e costruttivi dello sport". Arrivano direttamente dall'Olanda le scuse al governo italiano per la devastazione dei tifosi del Feyenoord, che per due giorni hanno "invaso" il cuore di Roma danneggiando monumenti e luoghi-simbolo della Capitale. Il premier Mark Rutte ha telefonato oggi pomeriggio a Matteo Renzi per esprimergli vicinanza e disponibilità e ribadire i legami di amicizia tra i due Paesi. Nel frattempo in Italia non accenna a placarsi la polemica tra il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ed il questore Nicolò D'Angelo. Questa mattina il primo cittadino ha incontrato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, al quale ha espresso la sua insoddisfazione per le affermazioni di ieri del questore. "Non può essere considerato un successo il fatto che non ci siano stati morti", ha tagliato corto Marino. Questa volta la replica è arrivata direttamente dal capo della Polizia, Alessandro Pansa, che si è detto "orgoglioso di tutti i poliziotti che hanno svolto il loro lavoro a Roma durante gli episodi di violenza di cui si sono resi protagonisti i tifosi olandesi". Da parte sua, Alfano ha ribadito che "Roma è una priorità nazionale sul tema della sicurezza", confermando l'invio di 500 militari nella Capitale e l'intenzione di proporre un daspo europeo contro la violenza nel calcio. Intanto la scorsa notte altri sei olandesi sono stati arrestati per danneggiamenti in diverse zone della città, prima contro segnali stradali e poi contro auto in sosta. Processati per direttissima sono stati tutti condannati con pene di alcuni mesi convertite in multe da 45mila euro. Nell'incontro di questa mattina al Viminale, Marino ed Alfano hanno discusso degli episodi di violenza degli ultimi due giorni ad opera dei tifosi olandesi. "Non abbiamo fatto analisi delle colpe o delle responsabilità - ha detto il sindaco - ma parlato delle soluzioni che devono arrivare immediatamente".Tra queste l'arrivo in città di 500 militari e la convocazione, entro le prossime 72 ore, di un comitato per l'ordine e la sicurezza con la presenza dello stesso ministro dell'Interno. "Non militarizzeremo la città - ha tenuto a precisare Marino -, ma libereremo da compiti di sorveglianza gli agenti delle forze dell'ordine". Da parte sua, Alfano ha assicurato che la sicurezza della Capitale sarà ulteriormente potenziata attraverso una legge che riguardi specificamente il tema del "contrasto al degrado urbano e il diritto alla vita sicura nelle città italiane". Immancabile, anche oggi, la bufera politica, con Maurizio Gasparri che accusa Alfano di "chiacchierare al vento". Accuse che il ministro Maurizio Lupi definisce "ridicole", così come le richieste di dimissioni del titolare del Viminale. "E' come tornare agli slogan del '68 - dice -, che tutto riconducevano al governo". Anche il capogruppo Ncd-Udc al Senato, Renato Schifani, difende l'operato di Alfano che "risponde con misure efficaci e concrete alle ingiuste e ingenerose accuse mosse in questi giorni". Non mancano accuse anche al sindaco Marino, definito da Fabrizio Cicchitto (Ncd) un "demagogo incapace". Nel frattempo, proprio nel giorno in cui vengono rimosse le transenne dalla fontana della Barcaccia - danneggiata durante l'"invasione" olandese a piazza di Spagna - in Campidoglio si comincia a pensare a nuove misure per tutelare le numerose opere d'arte in città, come un potenziamento delle già esistenti telecamere di vigilanza e una "maggiore collaborazione con le forze dell'ordine", come spiegato dall'assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli. Proseguono poi le indagini parallele della procura di Roma, che procede per devastazione, e della polizia olandese. Mentre a piazzale Clodio si analizzano foto, video ed informative di polizia e carabinieri, da Rotterdam fanno sapere che "molto, molto presto" saranno in grado di fornire i nomi dei tifosi violenti. E dal suo profilo Twitter l'olimpionica italiana di nuoto, Federica Pellegrini, commenta le foto delle devastazioni con un laconico "Ma a casa loro no, eh?". Amy e Nick si incontrano a una festa in una gelida sera di gennaio. Uno scambio di sguardi ed è subito amore. Lui la conquista con il sorriso sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario. Lei è la ragazza perfetta, bella, spigliata, battuta pronta, il tipo che non si preoccupa se bevi una birra di troppo con gli amici. Sono felici, innamorati, pieni di futuro. Qualche anno dopo però tutto è cambiato. Da Brooklyn a North Carthage, Missouri. Da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva. Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono stati costretti a reinventarsi: lui proprietario del bar di quartiere accanto alla sorella Margo, lei casalinga in una città di provincia anonima e sperduta. Fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare. È in quel momento, con le tracce di sangue e i segni di colluttazione a sfregiare la simmetria del salotto, che la vera storia del matrimonio di Amy e Nick ha inizio. Che fine ha fatto Amy? Quale segreto nasconde il diario che teneva con tanta cura? Chi è davvero Nick Dunne? Un marito devoto schiacciato dall'angoscia, o un cinico mentitore e violento, forse addirittura un assassino? Raccontato dalle voci alternate di Nick e Amy, "L'amore bugiardo" è una incursione nel lato oscuro del matrimonio. Un thriller costruito su una serie di rovesciamenti e colpi di scena che costringerà il lettore a chiedersi se davvero sia possibile conoscere la persona che gli dorme accanto. Fusilli: 400 gr. Broccoli: 400 gr. Basilico: 12 foglie Pecorino romano: 40 gr. Mandorle tostate (o pinoli): 50 gr. Olio d’oliva: 50 ml. circa Sale Pepe Pulite i broccoli tagliando le cime e lavatele. Sbollentale le cime di broccolo in acqua salata e quando saranno “al dente”, scolatele e mettetele in acqua fredda per bloccarne la cottura. Scolate ben bene i broccoli e teneteli da parte. Prendete il mixer e nel boccale mettete i broccoli lessi, le foglie di basilico, le mandorle tostate tagliate al coltello (o pinoli), il pecorino romano grattugiato, sale, pepe e olio d’oliva. Frullate il tutto, assaggiate ed aggiustate a vostro piacimento. Cucinate la pasta ed intanto prendete una padella, versateci il pesto di broccoli e diluitelo con alcuni cucchiai di acqua di cottura della pasta. Scolate la pasta al dente e trasferitela nella padella con il pesto di broccoli. Mantecate ed aggiungete acqua di cottura della pasta per diluire. Servite la pasta al pesto di broccoli con delle scagli di pecorino romano e delle mandorle tostate a lamelle. Nella primavera del 1965 un gruppo di manifestanti, guidati dal reverendo Martin Luther King, scelsero la cittadina di Selma, in Alabama, nel profondo sud degli Stati Uniti, per manifestare pacificamente contro gli impedimenti opposti ai cittadini afroamericani nell'esercitare il proprio diritto di voto. L'afroamericana 42enne Ava DuVernay, miglior regista al Sundance Film Festival del 2012 per Middle of Nowhere, sceglie a sua volta quell'episodio storico come cartina di tornasole della battaglia per i diritti civili in America e offre un ritratto complesso e sfaccettato di una delle personalità più influenti e meno cinematograficamente documentate del passato americano. DuVernay realizza una serie di piccoli miracoli: primo fra tutti togliere MLK dall'agiografia per restituirci la sua umanità, comprensiva di dubbi, sconfitte e cedimenti, senza per questo (o anzi, proprio per questo) sminuire la sua statura etica e politica e la sua importanza nell'evoluzione di una coscienza civile collettiva. L'interpretazione di David Oyelowo (già protagonista di Middle of Nowhere), incomprensibilmente privata di una candidatura all'Oscar, è da brividi, soprattutto in lingua originale, durante la riproposizione dei discorsi pubblici del Dottor King che iniziano in tono sommesso e si gonfiano di travolgente potenza retorica, culminando nei toni trascinanti della predica che ricordano al pubblico la formazione religiosa del pastore protestante e la convinzione che ha sostenuto la sua capacità di resistere pacificamente a umiliazioni e violenze, spingendolo verso un traguardo alto e collettivo - una lezione quanto mai adatta ai nostri tempi su come un credo dovrebbe essere strumento di elevazione spirituale e di rifiuto della barbarie, non di aggressione e oppressione.