La FISMIC si conferma come
l’Organizzazione che ha avuto la maggiore crescita nelle elezioni RSA in
FIAT e conquista il primo posto a Termoli. Il primo dato che va sottolineato è
la straordinaria partecipazione dei lavoratori al voto (83,59% sui circa 27mila
lavoratori chiamati al voto); questo dato
dimostra inequivocabilmente l’adesione
della stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici al modello partecipativo nato con l’accordo di Pomigliano che ha prodotto come risultato
maggiore occupazione e salvaguardia
dei diritti, nonostante l’opposizione e le
chiacchiere false della FIOM. Risalta in
questo quadro positivo l’ottimo risultato
della FISMIC che passa dal 20 al 25,1%
dei consensi elettorali rispetto alla tornata elettorale di tre anni orsono, registrando la crescita maggiore in termini
di voti e percentuali rispetto a tutte le
altre Organizzazioni Sindacali.
precedente risultato individuale di candidati. Questi risultati lusinghieri si
sommano inoltre a quelli sicuramente
buoni dell’AQCF, organizzazione con
cui la FISMIC ha una solida alleanza.
Viene quindi premiato particolarmente
il Sindacato che per primo e con maggiore vigore ha creduto che la rinascita
della FIAT in Italia passava per accordi
sindacali innovativi che hanno permesso la salvaguardia dei diritti e
l’introduzione di nuovi sistemi di lavorazione con decine di miliardi di Euro
di investimenti sia nei prodotti, che nei
processi produttivi che sulle risorse
umane. La FCA e la CNHI sono realtà
completamente diverse dal precedente
mondo FIAT, che era tutto ancorato sul
mercato nazionale; oggi si producono
vetture prestigiose e di grande qualità
che vanno sul mercato mondiale (basti
pensare a Jeep, Maserati, a Ferrari e tra
poco all’Alfa).
La FISMIC inoltre vince le elezioni nello stabilimento FCA di Termoli
e nella Sirio e risulta seconda in FMA,
in SATA e MM di Melfi, in CNHI di
Modena, alla Costruzione Stampi di TO
e registra un importantissimo risultato a
Pomigliano e a Lecce, dove cresce sia
in termini di delegati che in voti. Più in
generale la FISMIC registra una crescita di 13 RSA rispetto alla tornata precedente (57 ed erano 44): vogliamo sottolineare che la FISMIC ha eletto finora
tra le sue fila due donne in FMA (Ida
Bianco e Alfonsina Ciccarelli) e che
Cantone di Pomigliano e Ditolve di
SATA hanno superato le 200 preferenze
personali, superando di gran lunga ogni
Il risultato elettorale lusinghiero ottenuto dalla FISMIC premia l’impegno dei
candidati che ci hanno messo la faccia,
ma è anche la naturale conseguenza
della nostra coerenza di linea
dell’ultimo decennio. Ringrazio quindi,
conclude il Segretario Generale Roberto
Di Maulo, tutti i candidati e le candidate
alle elezioni, ma soprattutto i lavoratori
che hanno espresso finora in oltre 5.000
voti di lista la loro preferenza alla nostra Organizzazione Sindacale. Siamo
anche convinti che nelle prossime settimane tale tendenza si consoliderà, ripagando i sacrifici che in questi anni abbiamo fatto per mantenere in Italia il
settore automobilistico.
In questo numero
Editoriale
Elezioni RSA
Fiscale
Sicurezza
Donne
Economia
Libri, film e ricetta
Il lavoro rivela il carattere
delle persone: alcuni si
tirano le maniche, altri
girano al largo e altri ancora non si fanno proprio
vedere.
Sam Ewing
DIRETTORE RESPONSABILE
VINCENZO BACARANI
PROGETTO GRAFICO
E REDAZIONE
MARTINA ROMANO
FEDERICA CICCARELLI
SARA RINAUDO
CONTATTI
[email protected]
Viene quindi premiato particolarmente il Sindacato che per primo e con maggiore vigore ha
creduto che la rinascita della FIAT in Italia passava per accordi sindacali innovativi che hanno
permesso la salvaguardia dei diritti e
l’introduzione di nuovi sistemi di lavorazione
con decine di miliardi di Euro di investimenti sia
nei prodotti, che nei processi produttivi che sulle risorse umane.
La FISMIC, ricordiamo, ha sostenuto con
impegno gli importanti accordi che stanno
consolidando e riconoscendo i lavoratori
della Ferrari, non solo attraverso il CCSL
ma principalmente con l’accordo di Premio
(in un periodo non certamente facile) che
riconosce ai lavoratori il loro impegno per il
raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Venerdì 27 Febbraio assemblee con i lavoratori
Nella giornata del 25 Febbraio l’azienda incontra i sindacati firmatari dell’accordo 2010 (Fismic, Uilm, Fim e Ugl) per affrontare gli aspetti relativi alle produzioni della Jeep Renegade e della
Fiat 500X a Melfi. Venerdì 27, inoltre, si svolgeranno nello stabilimento assemblee per rendere partecipi i lavoratori della trattativa, informarli della prima fase e raccoglierne le indicazioni e
valutazioni.
Aumentano le convenzioni tra
Giubileo, impresa di onoranze
funebri leader in Italia, e organizzazioni sindacali o Cral
aziendali. Ultime in ordine di
tempo quelle con Siulp
(Sindacato Italiano Unitario
dei Lavoratori della Polizia) e
Uil (Unione Italiana del Lavoro), che si aggiungono a quelle stipulate col sindacato metalmeccanici Fismic e col Cral
del Gruppo Trasporti Torinesi.
“Le convenzioni nascono
dall’intento di offrire condizioni agevolate al maggior
numero possibile di famiglie
– spiegano da Giubileo – Ciò
si concretizza in due aspetti:
sconti sui servizi funebri e
collaborazione nel disbrigo
delle pratiche burocratiche
che purtroppo inevitabilmente
seguono dopo la conclusione
del servizio funebre”.
Giubileo, a questo proposito,
ha da tempo allestito un
“gruppo di lavoro” del quale
fanno parte un patronato e
alcuni professionisti. Per quel
che riguarda l’assistenza in
ambito pensionistico, il gruppo ora si allarga accogliendo
il patronato della FismicConfsal.
“Peculiarità di quest’ ultima
c o ll ab o ra zi o n e è c he ,
all’occorrenza, il servizio può
ora anche svolgersi a domicilio di anziani e di chi, più in
generale, ha difficoltà nel
raggiungere la sede di Giubileo – specificano dalla sede di
corso Bramante – In generale,
è strutturato in modo da risolvere le pratiche in modo efficace e nel minor tempo possibile”.
Quando ha raccolto tutta la
documentazione (in base a un
elenco che riceve dalla segre-
teria di
Giubileo),
l’interessato fissa un appuntamento con l’addetto del Patronato. Spetta a lui verificare
che ci siano tutti i documenti
necessari, e poi compilare il
modulo da inviare all’Inps o
ad altro ente. La documentazione parte con sollecitudine,
per via telematica, ed è seguita
dal
plico
con
l’incartamento, che viene consegnato all’Ente a cura del
Patronato. A quel punto la
pratica viene presa in carico
dall’Ente Previdenziale
I Patronati si occupano della
liquidazione della pensione di
reversibilità, oppure
dell’accredito dei ratei di pensione non riscossi (recupero
delle rate pregresse) nel caso
ci siano degli eredi.
Grazie a Giubileo è inoltre
possibile il contatto con un
Caf (Centro di assistenza fiscale) che si occupa delle dichiarazioni 730 e Unico, cessazione di rapporti contrattuali
(per es. Telepass, finanziamenti, ecc.), cessazione di
rapporti con badanti e colf.
Giubileo è inoltre in contatto
con una agenzia di pratiche
auto, che può intervenire in
caso
di
variazione
d’intestazione, vendita, voltura del veicolo.
“Tocchiamo ogni giorno con
mano quanto questi servizi
siano graditi – dicono da Giubileo - Evitano ai famigliari
del defunto la peregrinazione
tra uffici e uffici, senza avere
la certezza di aver assolto a
tutti gli obblighi burocratici”.
Giubileo, inoltre, da tempo
collabora con un gruppo di
Professionisti in grado di
“inquadrare” i problemi di
tipo legale che conseguono a
un decesso: “Il primo incontro
è gratuito, e non vincolante –
sottolineano dall’impresa di
corso Bramante – Se emergerà
la necessità del ricorso a un
professionista, il cliente potrà
decidere se proseguire con gli
specialisti che ha già conosciuto
grazie a noi, oppure rivolgersi
ad altri”. In particolare si possono conoscere esperti in materia
di successione, oppure chi è in
grado di rispondere a quesiti
legali a più ampio raggio: per
esempio chiusura di attività,
oppure cessazione di conti bancari, trasferimento di mutui o,
ancora, verifica di eventuali
coperture assicurative. “Inoltre,
dove occorresse, siamo convenzionati con un Notaio”.
Non pensate che ciò che Giubileo offre sia un “di più”, rispet-
to ai suoi compiti istituzionali?
Perché andare oltre? “Rientra in
quello che definiamo ‘lo stile
Giubileo’: non dimentichiamo
mai di avere di fronte delle persone, che attraversano un momento particolarmente difficile
della loro esistenza. Cerchiamo
allora di alleggerire il più possibile il loro peso: nei giorni delle
esequie, ma anche per affrontare il domani con qualche preoccupazione in meno”.
Si annunciano tempi duri per i colossi
industriali che inquinano. E l’avviso ai
naviganti vale anche per chi entrerà
nella complessa partita della gestione
dell’Ilva. C’è, infatti, una nuova consapevolezza in Europa sulla necessità
di salvaguardare la salute dei lavoratori. Non solo e non tanto per nobili
ragioni, ma perché «prevenire i rischi
e promuovere condizioni di lavoro più
sicure e sane comporta vantaggi non
solo per la forza lavoro, ma anche per
l’economia perché migliora la produttività e la competitività delle imprese,
specie in tempi di crisi». Questo recita
almeno il documento adottato il 6 giugno scorso dalla Commissione europea che presto si tradurrà in direttiva
e che è stato discusso nei giorni scorsi dal Comitato delle Regioni. Prevenire, ha scoperto l’Ue, è meglio che
curare e «una più solida regolamentazione in materia contribuisce a migliorare la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale (compreso quello sanitario) e a rimediare agli effetti
dell’invecchiamento».
Secondo un rapporto dell’Agenzia
europea per la sicurezza e la salute
sul lavoro, infatti, ogni anno muoiono
di incidenti sul lavoro più di 4mila lavoratori (e oltre tre milioni sono coinvolti in incidenti gravi sul lavoro) che
comportano un’assenza dal lavoro di
oltre tre giorni. I costi delle assenze
per malattia e quelli previdenziali
«sono diventati intollerabilmente elevati», si legge nel rapporto. La Germania, che ha fatto i conti, ha calcolato «460 milioni di giorni di assenza
per malattia all’anno che si traducono
in una perdita di produttività stimata
pari al 3,1 per cento del Pil» recita il
rapporto.
Così ora le politiche della Ue in materia vanno adeguandosi su tre parametri: tolleranza zero per i colossi
industriali; sostegno economico delle
micro e piccole imprese affinché mettano in atto misure di prevenzione,
superando il gap dei costi elevati e la
gravosità delle procedure che spesso
induce a eludere queste direttive. Terzo: affrontare i rischi nuovi ed emergenti delle malattie da lavoro. Necessario anche far fronte al cambiamento
demografico. Sul piatto della bilancia
della Commissione oggi pesa di più la
salute che la sicurezza sul lavoro, che
ha ormai un sistema di regole codificate, anche se spesso ancora inapplicate. «La nuova strategia della Commissione — spiega Mauro D’Attis,
appena eletto vicepresidente della
delegazione Ppe al Comitato delle
Regioni e relatore del parere in materia, offerto alla Commissione qualche
giorno fa — sposta l’interesse
dall’antinfortunistica classica alla classificazione dei rischi emergenti e delle
nuove malattie. Errori come sono stati
fatti per l’Ilva difficilmente si ripeteranno in futuro. C’è una forte spinta, che
sarà leggibile già nella prossima direttiva, che punta a inasprire il controllo
in fabbrica su tutte le patologie croniche, sulle malattie cancerogene e
sulle nuove malattie da nanomateriali. Le direttive d’ora in avanti si
annunciano molto più restrittive che in
passato per le industrie che creano
questo tipo di danno».
L’Italia, intanto, fa già le prime prove
tecniche. Il ministro dell’Ambiente,
Gian Luca Galletti, proprio ieri ha dichiarato che «non c’è salvataggio
dell’Ilva, se non c’è anche la realizzazione del piano ambientale. Questo lo
sanno tutti e lo sa anche chi vuole
investire nell’Ilva. Le due cose stanno
insieme. Nessuno può pensare di fare
un’azienda lì se non c’è una completa
salvaguardia dell’ambiente». E, quin-
di, della salute. «Noi abbiamo una
scadenza, che è il 30 agosto del
2016, da questa non si scappa — ha
detto ancora — entro quella data dobbiamo realizzare un Piano ambientale
che è molto ambizioso. Per portarlo a
compimento ci vogliono risorse e le
stiamo reperendo». Il tesoretto sta
«nel sequestro di 1,2 miliardi dei Riva
da parte del tribunale di Milano che
sta andando in porto e quei soldi andranno alla realizzazione del piano»,
ha chiuso il ministro. Sempre ieri è
stato presentato un emendamento in
commissione Industria, al Senato, per
il quale è previsto lo stanziamento di
5 milioni di euro per la realizzazione
del polo di onco-ematologia pediatrica, in particolare per le leucemie. Secondo l’emendamento, la Regione
Puglia è autorizzata alla spesa di
500mila euro per il 2015 e di 4,5 milioni per il 2016. Lo stanziamento era
stato annunciato dal premier Renzi
alla vigilia di Natale, quando venne
varato il decreto salva-Ilva, ma era
poi scomparso dal decreto pubblicato
in Gazzetta ufficiale. Ora un emendamento lo ripristina. La copertura si
ricaverà da una parte residua dei fondi destinati al Mef per l’anno 2015.
Sorella. Madre. Moglie: Amante. Amica.
Compagna di classe. Collega. Vicina.
Cugina. Estranea. DONNA. Ma soprattutto, in questo articolo, lavoratrice.
Ogni donna per ogni persona, per ognuno di noi assume uno di questi ruoli. Ma
il ruolo che la donna ha dovuto combattere per ottenere è quello di: LAVORATRICE e in quanto tale ha dei diritti e dei
doveri. Il lavoro femminile rappresenta
un aspetto importante dello sviluppo
occupazionale ed è un fattore in continua
evoluzione. Le donne considerano il lavoro un'attività fondamentale da preservare lungo l'arco della vita perché importante per l'identità personale, in quanto
garanzia di indipendenza e di riconoscimento sociale. Un riconoscimento sociale che fino agli anni ’60 non aveva riscontro nella modo di pensare delle famiglie Italiane. Le donne sono, in alcuni
ambiti, sempre più presenti in ambito
lavorativo e raggiungono tra l’altro posizioni di rilievo. Nonostante il continuo
sviluppo del lavoro femminile ci sono
ancora forti squilibri rappresentati dalla
tuttora scarsa presenza delle donne nei
livelli alti d'inquadramento e dalla loro
quasi assenza nei livelli al vertice. Per
questo che la legge è intervenuta,
più volte, al fine di garantire le pari di
opportunità e di trattamento fra gli
uomini e le donne in ambito lavorativo e sociale .
Il primo punto di
riferimento
a
garanzia della
parità dei sessi
è proprio la Costituzione Italiana. Ed è proprio
nei primi articoli
che si parla delle pari opportunità:
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali
e
sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.
Art. 37. La donna lavoratrice ha gli stessi
diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le
condizioni di lavoro devono consentire
l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e
essere degradanti, hanno l'effetto di violare la dignità di
una lavoratrice
e di creare un
clima intimidatorio,
ostile,
umiliante e in
oltre offensivo
(art. 4, comma
2-bis, Legge n.
125/1991). In
ambito lavorativo, purtroppo,
le molestie più
frequenti sono
quello a sfondo sessuale e
sono considerate tali espresse in forma fisica, verbale o
non verbale. È un fenomeno più diffuso di
quanto si pensi, basta pensare che secondo l’Istat sono un milione e 224mila le
donne tra i 15 e i 65 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nell’arco della
loro vita lavorativa. Un dato pari all’8,5 per
cento delle lavoratrici attuali o passate,
incluse le donne in cerca di occupazione.
Le molestie rappresentano il 31,2
per cento, i ricatti e le richieste di disponibilità il restante 68,8 per cento. Un altro
problema non indifferente è la diversità di
stipendio, l’importo della busta paga tra tra
colleghi con mansioni e incarichi equivalenti risulta differente
in base al sesso. Le
cause di questo
fenomeno
sono
complesse e correlate. In media un
uomo guadagna il
16% in più di una
donna. Uno dei principali fondamenti del
nostro Paese è la
famiglia e, in uno
scenario contemporaneo in cui la crisi
economica e sociale
è sempre più accentuata, la donna in
quanto fulcro del nucleo familiare dovrebbe essere più tutelata. All'interno delle
aziende, queste discriminazioni basate sul
genere sono scaturite da molti fattori, ma il
principale è la maternità e al luogo comune che le donne debbano occuparsi interamente ed esclusivamente alla cura della
famiglia; le donne infatti, si trovano ad
affrontare una molteplicità di compiti sia
lavorativi che nella cura del nucleo familiare. Questo meccanismo complica particolarmente l’accesso o lo sviluppo delle opportunità lavorative, rispetto ai “colleghi”
uomini impiegati alla loro stessa mansione. Già le lavoratrici non godono di tutte le
tutele previste per legge, poi quando la
lavoratrice decide di “mettere su famiglia” i
rischi per la propria occupazione e il pro-
Per ricevere l’assegno si deve tenere conto del reddito
del nucleo familiare di appartenenza del genitore che richiedente. Per effettuare
questo
c a l c o l o
dell’ISEE, non
deve
essere
superiore
a
25mila
euro
annui (secondo
quanto stabilito
dal decreto del
presidente del
Consiglio
dei
ministri 159/2013). Se il valore dell'ISEE
dovesse essere inferiore a 7mila euro
annui l’intero importo è raddoppiato. I beneficiari di tale agevolazione saranno: i
cittadini italiani o di uno stato membro
dell'Unione europea o cittadini di stati extracomunitari, muniti di un regolare permesso di soggiorno. Un altro bonus, che
interessa le mamme lavoratrici è il bonus
asili e babysitter. Come recita l’articolo 4,
comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n. 92, le lavoratrici NeoMamme avranno la possibilità di chiedere
un contributo economico che può essere
utilizzato per pagare la babysitter oppure
l’asilo nido, pubblico o privato convenzionato. Il contributo sarà riconosciuto nei
limiti delle risorse erogate dal ministero
del lavoro attraverso l’ordine di presentazione delle domante. Ne usufruiranno le
lavoratrici dipendenti di amministrazioni
pubbliche o private comprese le libere
professioniste.
Qualcosa sta cambiando e questi Bonus
ne sono la prova, ora sta a noi continuare
in questa direzione. Perché un paese senza forza lavoro femminile e senza natalità
infantile è un Paese destinato a scomparire.
Articolo a cura di :
Romano Martina
Di Sara Rinaudo
l 20 febbraio si è dimostrata una
giornata importante per il Paese,
sono stati varati finalmente i decreti
attuativi previsti dalla riforma del Jobs
Act, che in molti attendevano da tempo. Rimane solo da aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei
decreti nella loro interezza, anche se il
contenuto di ognuno è già ben conosciuto. Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti senza variazioni di
rilievo, via libera, dunque al contratto a
tutele crescenti, alle liberalizzazioni,
alla semplificazione dell’uscita dai contratti, alla nuovo assegno di disoccupazione (Naspi), alle nuove agevolazioni
per la maternità e all’introduzione dei
nuovi ammortizzatori sociali. Non c’è
dubbio che per il nostro Paese il via
libera ai decreti attuativi del Jobs Act,
soprattutto quelli sul nuovo contratto a
tutele crescenti e quelli degli ammortizzatori sociali, sia una tappa importante
di questo 2015, che porteranno ad una
svolta concreta e positiva, non solo
nell’ambito del mercato del lavoro ma
anche nella ripresa della crescita economica generale. Come dichiara il Segretario Generale Fismic Roberto Di
Maulo: “la Fismic ha auspicato con
fermezza l’introduzione del decreto
legislativo del Jobs Act; è un passo
importante nella storia del nostro
Paese che farà sì che la ruota economica torni a girare, promuovendo
produzione ed innovazione”. Il Jobs
Act è una spinta forte per le aziende
che, come previsto, da Gennaio di
quest’anno già tornano ad assumere:
basti pensare alle 1500 nuove assunzioni a Melfi e allo stop unito alla richiesta di straordinari nello stabilimento di Pomigliano da parte del gruppo
FCA. Insieme a numerose altre misure
previste dalla Legge di Stabilità, il Jobs
Act crea finalmente un’inversione a
favore del lavoro, rimarcando lo sforzo
positivo e l’attenzione al lavoro che il
governo Renzi sta portando avanti.
Il Jobs Act può essere riassunto in 5
punti fondamentali, ma guardiamo
punto per punto cosa sta cambiando
realmente nel mondo del lavoro. Il
primo e principale cambiamento è previsto nell’ambito della stipulazione dei
©Immagine da lavoroediritti.com
contratti: il contratto a tempo indeterminato, diventa il contratto privilegiato per assumere anche per controbilanciare la liberalizzazione dei contratti a termine del decreto Poletti. Per
le aziende sarà appetibile assumere
con contratti a tempo indeterminato
grazie a sgravi fiscali previsti per i
primi 36 mesi della durata del contratto. in cui le tutele andranno poi a crescere in base all'anzianità del lavoratore superando così l’ormai vecchio
art.18. Sarà inoltre più semplice far
passare il lavoratore da una mansione
all'altra, compreso il cosiddetto demansionamento, in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale.
Un ulteriore intervento di semplificazione riguarda la smaterializzazione
del DURC, superando l’attuale sistema che impone ripetuti adempimenti
burocratici alle imprese. Per dare
un’idea della rilevanza del provvedimento, si ricorda che nel 2013 i
DURC presentati sono stati circa 5
milioni
Gli ammortizzatori sociali. La delega è finalizzata a garantire la fruizione
dei servizi essenziali in materia di politica attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale, nonché ad assicurare
l’esercizio unitario delle relative funzioni amministrative. Gli ammortizzatori saranno estesi a tutti i lavoratori
indipendentemente dall'azienda e del
rapporto di lavoro, dove non sarà più
prevista la cassa integrazione per la
cessazione di attività. Ne segue
l’introduzione della nuova assicurazione per l’impiego, Naspi. La durata del
nuovo ammortizzatore è, infatti, rapportata alla storia contributiva del lavoratore e potrà arrivare ad un massimo di 24 mesi per chi abbia lavorato
negli ultimi quattro anni, per scendere
a18 mesi a far data dall’1 Gennaio
2017. Saranno rafforzato le politiche
attive per favorire il venirsi incontro di
domanda e offerta con la costituzione
di un'agenzia nazionale per il lavoro
Nuove tutele in campo di maternità.
Sarà estesa anche alle lavoratrici prive di contratto a tempo indeterminato,
sarà fatto attraverso contratti di solidarietà "attivi" che dovrebbero permettere a tutti di conciliare meglio i
tempi di lavoro e di vita al di fuori del
lavoro.
Questo e molte altre sono le disposizioni che il governo ha messo in atto
e che daranno una spinta concreta al
Il gip di Roma ha convalidato l'arresto dei 6 tifosi olandesi del Feyenoord fermati giovedì 19 nella zona di
piazza di Spagna disponendo per
tutti il divieto di dimora in Italia. La
decisione è arrivata al termine degli
interrogatori di garanzia svolti nel
carcere di Regina Coeli. Gli hooligans nelle prossime ore saranno
quindi rimpatriati. Nei loro confronti
resta l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
"Un'amichevole Olanda-Italia da
giocare a Rotterdam, un grande appuntamento di sport e amicizia il cui
ricavato servirà a riparare i danni di
piazza di Spagna". E' la proposta
lanciata dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dall'assessore allo
Sport Paolo Masini. "In questi giorni
- spiegano - abbiamo ricevuto migliaia di messaggi di solidarietà e
rammarico da tifosi olandesi ed europei. La maggior parte degli appassionati sa che il calcio è prima di
tutto rispetto e condivisione. Proponiamo alla FIGC di fare propria questa idea, confidando che venga accolta positivamente anche dalle autorità olandesi. Al brutto spettacolo
cui abbiamo assistito in occasione di
Roma-Feyenoord - concludono Marino e Masini - dobbiamo rispondere
con i valori più sani e costruttivi dello
sport".
Arrivano direttamente dall'Olanda le
scuse al governo italiano per la devastazione dei tifosi del Feyenoord,
che per due giorni hanno "invaso" il
cuore di Roma danneggiando monumenti e luoghi-simbolo della Capitale. Il premier Mark Rutte ha telefonato oggi pomeriggio a Matteo Renzi
per esprimergli vicinanza e disponibilità e ribadire i legami di amicizia
tra i due Paesi.
Nel frattempo in Italia non accenna a
placarsi la polemica tra il sindaco di
Roma, Ignazio Marino, ed il questore
Nicolò D'Angelo. Questa mattina il
primo cittadino ha incontrato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, al
quale ha espresso la sua insoddisfazione per le affermazioni di ieri del
questore.
"Non può essere considerato un successo il fatto che non ci siano stati
morti", ha tagliato corto Marino. Questa volta la replica è arrivata direttamente dal capo della Polizia, Alessandro Pansa, che si è detto
"orgoglioso di tutti i poliziotti che hanno svolto il loro lavoro a Roma durante gli episodi di violenza di cui si
sono resi protagonisti i tifosi olandesi". Da parte sua, Alfano ha ribadito
che "Roma è una priorità nazionale
sul tema della sicurezza", confermando l'invio di 500 militari nella Capitale e l'intenzione di proporre un
daspo europeo contro la violenza nel
calcio. Intanto la scorsa notte altri sei
olandesi sono stati arrestati per danneggiamenti in diverse zone della
città, prima contro segnali stradali e
poi contro auto in sosta. Processati
per direttissima sono stati tutti condannati con pene di alcuni mesi convertite in multe da 45mila euro.
Nell'incontro di questa mattina al Viminale, Marino ed Alfano hanno discusso degli episodi di violenza degli
ultimi due giorni ad opera dei tifosi
olandesi. "Non abbiamo fatto analisi
delle colpe o delle responsabilità - ha
detto il sindaco - ma parlato delle
soluzioni che devono arrivare immediatamente".Tra queste l'arrivo in
città di 500 militari e la convocazione, entro le prossime 72 ore, di un
comitato per l'ordine e la sicurezza
con la presenza dello stesso ministro
dell'Interno. "Non militarizzeremo la
città - ha tenuto a precisare Marino -,
ma libereremo da compiti di sorveglianza gli agenti delle forze dell'ordine". Da parte sua, Alfano ha assicurato che la sicurezza della Capitale
sarà ulteriormente potenziata attraverso una legge che riguardi specificamente il tema del "contrasto al
degrado urbano e il diritto alla vita
sicura nelle città italiane". Immancabile, anche oggi, la bufera politica,
con Maurizio Gasparri che accusa
Alfano di "chiacchierare al vento".
Accuse che il ministro Maurizio Lupi
definisce "ridicole", così come le richieste di dimissioni del titolare del
Viminale. "E' come tornare agli slogan
del '68 - dice -, che tutto riconducevano al governo". Anche il capogruppo
Ncd-Udc al Senato, Renato Schifani,
difende l'operato di Alfano che
"risponde con misure efficaci e concrete alle ingiuste e ingenerose accuse mosse in questi giorni".
Non mancano accuse anche al sindaco Marino, definito da Fabrizio Cicchitto (Ncd) un "demagogo incapace".
Nel frattempo, proprio nel giorno in
cui vengono rimosse le transenne
dalla fontana della Barcaccia - danneggiata durante l'"invasione" olandese a piazza di Spagna - in Campidoglio si comincia a pensare a nuove
misure per tutelare le numerose opere d'arte in città, come un potenziamento delle già esistenti telecamere
di vigilanza e una "maggiore collaborazione con le forze dell'ordine", come
spiegato dall'assessore alla Cultura,
Giovanna Marinelli. Proseguono poi le
indagini parallele della procura di Roma, che procede per devastazione, e
della polizia olandese. Mentre a piazzale Clodio si analizzano foto, video
ed informative di polizia e carabinieri,
da Rotterdam fanno sapere che
"molto, molto presto" saranno in grado di fornire i nomi dei tifosi violenti. E
dal suo profilo Twitter l'olimpionica
italiana di nuoto, Federica Pellegrini,
commenta le foto delle devastazioni
con un laconico "Ma a casa loro no,
eh?".
Amy e Nick si incontrano a una festa in una gelida sera di gennaio. Uno
scambio di sguardi ed è subito amore. Lui la conquista con il sorriso
sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario. Lei è la ragazza
perfetta, bella, spigliata, battuta pronta, il tipo che non si preoccupa se bevi
una birra di troppo con gli amici. Sono felici, innamorati, pieni di futuro.
Qualche anno dopo però tutto è cambiato. Da Brooklyn a North Carthage,
Missouri. Da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva. Amy e
Nick hanno perso il lavoro e sono stati costretti a
reinventarsi: lui proprietario del bar di quartiere
accanto alla sorella Margo, lei casalinga in una
città di provincia anonima e sperduta. Fino a che,
la mattina del loro quinto anniversario, Amy
scompare. È in quel momento, con le tracce di
sangue e i segni di colluttazione a sfregiare la
simmetria del salotto, che la vera storia del
matrimonio di Amy e Nick ha inizio. Che fine ha
fatto Amy? Quale segreto nasconde il diario che
teneva con tanta cura? Chi è davvero Nick
Dunne? Un marito devoto schiacciato
dall'angoscia, o un cinico mentitore e violento,
forse addirittura un assassino? Raccontato dalle
voci alternate di Nick e Amy, "L'amore bugiardo" è
una incursione nel lato oscuro del matrimonio. Un thriller costruito su una
serie di rovesciamenti e colpi di scena che costringerà il lettore a chiedersi
se davvero sia possibile conoscere la persona che gli dorme accanto.
Fusilli: 400 gr.
Broccoli: 400 gr.
Basilico: 12 foglie
Pecorino romano: 40 gr.
Mandorle tostate (o pinoli): 50 gr.
Olio d’oliva: 50 ml. circa
Sale
Pepe
Pulite i broccoli tagliando le cime e lavatele. Sbollentale le cime di broccolo in acqua
salata e quando saranno “al dente”, scolatele e mettetele in acqua fredda per
bloccarne la cottura. Scolate ben bene i broccoli e teneteli da parte.
Prendete il mixer e nel boccale mettete i broccoli lessi, le foglie di basilico,
le mandorle tostate tagliate al coltello (o pinoli), il pecorino romano grattugiato,
sale, pepe e olio d’oliva. Frullate il tutto, assaggiate ed aggiustate a vostro
piacimento.
Cucinate la pasta ed intanto prendete una padella, versateci il pesto di broccoli e
diluitelo con alcuni cucchiai di acqua di cottura della pasta.
Scolate la pasta al dente e trasferitela nella padella con il pesto di broccoli.
Mantecate ed aggiungete acqua di cottura della pasta per diluire.
Servite la pasta al pesto di broccoli con delle scagli di pecorino romano e delle mandorle tostate a lamelle.
Nella primavera del 1965 un gruppo di
manifestanti, guidati dal reverendo Martin
Luther King, scelsero la cittadina di
Selma, in Alabama, nel profondo sud
degli Stati Uniti, per manifestare
pacificamente contro gli impedimenti
opposti ai cittadini afroamericani
nell'esercitare il proprio diritto di voto.
L'afroamericana 42enne Ava DuVernay,
miglior regista al Sundance Film Festival
del 2012 per Middle of Nowhere, sceglie
a sua volta quell'episodio storico come
cartina di tornasole della battaglia per i
diritti civili in America e offre un ritratto
complesso e sfaccettato di una delle
personalità più influenti e meno
cinematograficamente documentate del
passato americano. DuVernay realizza
una serie di piccoli miracoli: primo fra tutti
togliere MLK dall'agiografia per restituirci
la sua umanità, comprensiva di dubbi,
sconfitte e cedimenti, senza per questo (o
anzi, proprio per questo) sminuire la sua
statura etica e politica e la sua
importanza nell'evoluzione di una
coscienza civile collettiva.
L'interpretazione di David Oyelowo (già
protagonista di Middle of Nowhere),
incomprensibilmente privata di una
candidatura all'Oscar, è da brividi,
soprattutto in lingua originale, durante la
riproposizione dei discorsi pubblici del
Dottor King che iniziano in tono
sommesso e si gonfiano di travolgente
potenza retorica, culminando nei toni
trascinanti della predica che ricordano al
pubblico la formazione religiosa del
pastore protestante e la convinzione che
ha sostenuto la sua capacità di resistere
pacificamente a umiliazioni e violenze,
spingendolo verso un traguardo alto e
collettivo - una lezione quanto mai adatta
ai nostri tempi su come un credo
dovrebbe essere strumento di elevazione
spirituale e di rifiuto della barbarie, non di
aggressione e oppressione.
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giore crescita nelle elezioni RSA in FIAT e conquista il prim