INTERPRETAZIONE DELLE INDAGINI DI
IMMUNOREATTIVITÀ NELLA PRATICA CLINICA
Rosario Peluso e Raffaele Scarpa
Reumatologia
Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia
Università degli Studi di Napoli Federico II
Napoli
LE MALATTIE AUTOIMMUNI RAPPRESENTANO UN
ESEMPIO DI PATOLOGIE CHE INTERESSANO
DIFFERENTI DISCIPLINE DELLA MEDICINA
LA LORO DIAGNOSI RICHIEDE SIA LA VALUTAZIONE
DEI SEGNI CLINICI CHE L’ESECUZIONE DI TEST DI
LABORATORIO SPECIFICI.
IN ALCUNI CASI LA POSITIVITA’ PER DETERMINATI
TEST DI LABORATORIO COSTITUISCE ELEMENTO
INDISPENSABILE PER LA DIAGNOSI.
SPETTRO DELLE MALATTIE AUTOIMMUNI
Organo
Specifiche Tiroidite di Hashimoto
Mixedema primitivo
Tireotossicosi
Anemia perniciosa
Gastrite atrofica
Malattia di Addison
Menopausa precoce
Diabete giovanile
s. Di Goodpasture
Miastenia
Infertilità maschile
Pemfigo vulgaris
Pemfigoide
Uveite
Sclerosi multipla
Anemia emolitica autoimmune
Porpora trombotica trombocitopenica
Leucopenia idiopatica
Cirrosi biliare primitiva
Epatite cronica attiva
Cirrosi criptogenetica
Colite ulcerosa
Sindrome di Sjögren
Artrite Reumatoide
Dermatomiosite
Sclerodermia
Non Organo Lupus discoide
Secifiche Lupus Eritematoso Sistemico
MALATTIE AUTOIMMUNI ORGANO SPECIFICHE
MALATTIE AUTOIMMUNI NON-ORGANO SPECIFICHE
LA MAGGIOR PARTE DELLE MALATTIE
AUTOIMMUNI, SIA ORGANO- CHE NON
ORGANO-SPECIFICHE, INCLUDE NEI CRITERI
CLASSIFICATIVI
LA
POSITIVITA’
PER
DETERMINATI AUTOANTICORPI
CRITERI CLASSIFICATIVI
CRITERI CLASSIFICATIVI
CRITERI CLASSIFICATIVI
LA PRESENZA DI AUTOANTICORPI SENZA SIGNIFICATO
CLINICO, A BASSO TITOLO, IN SOGGETTI SANI O CON
PATOLOGIE DIVERSE DALLE MALATTIE REUMATICHE E’ UNA
EVENIENZA
RELATIVAMENTE
FREQUENTE
NELLA
POPOLAZIONE, CON POSSIBILITA’ CHE MEDIAMENTE 1
INDIVIDUO SU 4 MOSTRI POSITIVITA’ ALLA RICERCA DI
AUTOANTICORPI CON I COMUNI TEST DI LABORATORIO E
CHE TALE REPERTO NON INDICHI L’ESISTENZA DI UNA
MALATTIA AUTOIMMUNE SISTEMICA.
LA MAGGIOR PARTE DEI PAZIENTI PRESENTA INIZIALMENTE
SEGNI CLINICI MODESTI E NON SPECIFICI, IN GENERE CON
ANDAMENTO SUBDOLO E GRADUALE: TRA QUESTI E’ DA
ANNOVERARE L’EVENIENZA DI UN RISCONTRO CASUALE DI
ALTERAZIONI DEGLI ESAMI DI LABORATORIO IN SOGGETTI
ASINTOMATICI
E’ OPPORTUNO QUINDI CHE TEST PER LA
RILEVAZIONE DI AUTOANTICORPI SIANO
RICHIESTI ED ESEGUITI SOLO IN PRESENZA DI
UN CONSISTENTE SOSPETTO CLINICO DI
MALATTIA AUTOIMMUNE.
LA RICERCA DI AUTOANTICORPI NON DOVREBBE
ESSERE IMPIEGATA PER LO SCREENING DI
SOGGETTI SENZA SEGNI CLINICI.
L’INTERPRETAZIONE DI QUALSIASI TIPO DI
INDAGINE DIAGNOSTICA NON PUÒ PRESCINDERE
DAL QUESITO CHE SI È POSTO IL MEDICO NEL
MOMENTO IN CUI NE HA EFFETTUATO LA
RICHIESTA.
VA
QUINDI
SEMPRE
PRELIMINARMENTE
CONSIDERATO IL QUADRO CLINICO DEL PAZIENTE
NEL CUI CONTESTO VANNO POI VALUTATE LE
INDAGINI DIAGNOSTICHE EFFETTUATE.
IN UN’EPOCA IN CUI LA STRUMENTAZIONE DEI
LABORATORI PERMETTE DI TARARE I RANGE
NUMERICI DEGLI ESAMI IN MODO MIRATO È
POSSIBILE VALUTARE UN SINGOLO PAZIENTE
COME RIFERIMENTO DI SE STESSO CREANDO UNA
QUASI TRACCIABILITÀ CLINICA.
LA COMPETENZA DEL MEDICO RISULTA QUINDI
ESSERE UN REQUISITO INDISPENSABILE
E’ PERCIÒ NECESSARIO DISPORRE DI UNA STORIA
CLINICA DEL PAZIENTE E PER OGNI INDAGINE,
DELLA VALUTAZIONE SULLA BASE DEGLI ESAMI
PRECEDENTI,
ANALIZZANDO
EVENTUALI
VARIAZIONI SOPRAVVENUTE NEL TEMPO.
ANTICORPI ANTI-NUCLEO (ANA)
LA DETERMINAZIONE DEGLI
ANA (TITOLO ELEVATO) E’
UTILE PER LA DIAGNOSI DI LES
IN ACCORDO CON I CRITERI
CLASSIFICATIVI DELL’ACR.
ANTICORPI ANTI-NUCLEO (ANA)
GLI ANA SONO STATI DESCRITTI ANCHE IN ALTRE MALATTIE
AUTOIMMUNI
(SCLEROSI
SISTEMICA,
POLIMIOSITE
/
DERMATOMIOSITE, ARTRITE REUMATOIDE, SINDROME DI SJOGREN,
CONNETTIVITE MISTA) ED IN PATOLOGIE NON AUTOIMMUNI
(NEOPLASIE, INFEZIONI VIRALI, ETC); POSSONO ESSERE PRESENTI IN
SOGGETTI SANI (DONNE SOPRA I 40 ANNI E DONNE GRAVIDE) E
NEGLI ANZIANI.
ANTICORPI ANTI-NUCLEO (ANA)
LA RICERCA DI ANA HA SIGNIFICATO PERCHÉ, SE EFFETTUATA CON LA TECNICA ANALITICA
ADEGUATA, QUALE L’IMMUNOFLUORESCENZA INDIRETTA, CONSENTE, IN BASE AL TITOLO E
AL QUADRO FLUOROSCOPICO INDIVIDUATO, L’INDIRIZZO VERSO UNA DETERMINATA
PATOLOGIA REUMATICA.
POSITIVITÀ NUCLEOLARE
POSITIVITÀ PUNTEGGIATA
POSITIVITÀ OMOGENEA
POSITIVITÀ A GRANULI DIFFUSA
E’ IMPORTANTE DEFINIRE IL TITOLO DEGLI ANA?
LA PRESENZA DEGLI ANA NON SEMPRE E’ INDICE DI MALATTIA IN QUANTO:
- A BASSO TITOLO SONO PRESENTI IN CIRCA IL 20-30% DELLA POPOLAZIONE
SANA.
- AD ALTO TITOLO SONO PRESENTI NEL 5% DELLA POPOLAZIONE SANA,
(ANCHE SE IL 20% CIRCA DEI SOGGETTI CON MALATTIA AUTOIMMUNE,
SOPRATTUTTO IN FASE INIZIALE, PUO’ AVERE ANA AD UN TITOLO INFERIORE
A 1:160).
E’ IMPORTANTE DEFINIRE IL TITOLO DEGLI ANA?
TITOLI 1:40 E 1:160 VANNO CONSIDERATI COME LIVELLI
DECISIONALI CHE IMPONGONO DIFFERENTI COMPORTAMENTI
OPERATIVI:
- TITOLI UGUALI O SUPERIORI A 1:160 SONO DA CONSIDERARE
POSITIVI E I PAZIENTI VANNO SOTTOPOSTI AD
APPROFONDIMENTO DIAGNOSTICO MEDIANTE L’ESECUZIONE
DI ESAMI DI SECONDO LIVELLO.
- TITOLI INFERORI A 1:40 VANNO CONSIDERATI NEGATIVI.
- TITOLI SUPERIORI A 1:40 ED INFERIORI A 1:80 VANNO
CONSIDERATI BASSI POSITIVI. I PAZIENTI NON DEVONO ESSERE
SOTTOPOSTI AD APPROFONDIMENTO DIAGNOSTICO, MA A
MONITORAGGIO NEL TEMPO PERCHE’ E’ POSSIBILE CHE
POSSA
SVILUPPARE
UNA
MALATTIA
REUMATICA
AUTOIMMUNE
QUANDO E’ UTILE RICHIEDERE LA RIPETIZIONE DI UN TEST ANA?
IL TITOLO DEGLI ANA NON CORRELA, IN GENERE, CON
L’ANDAMENTO CLINICO E NON È PERCIÒ UN PARAMETRO
PARTICOLARMENTE UTILE PER SEGUIRE IL DECORSO DELLA
MALATTIA. TUTTAVIA VARIAZIONI CONSISTENTI DEL TITOLO
POSSONO ACCOMPAGNARE FASI DI EVOLUZIONE O DI REMISSIONE
DELLA MALATTIA.
LA RIPETUTA DETERMINAZIONE DEGLI ANA È UTILE NELLA FASE
DIAGNOSTICA (INIZIALE NEGATIVITÀ O POSITIVITÀ A BASSO
TITOLO, IN PAZIENTI CON SEGNI CLINICI).
NEL PAZIENTE CON MALATTIA AUTOIMMUNE SISTEMICA
CLINICAMENTE DEFINITA È SUFFICIENTE IL CONTROLLO DEL TITOLO
ANA UNA VOLTA ALL’ANNO, A MENO CHE NON VI SIA UNA
MODIFICA DEL QUADRO CLINICO TALE DA FAR SOSPETTARE UNA
EVOLUZIONE DELLA MALATTIA DI BASE O LA COMPARSA DI
UN’ALTRA MALATTIA REUMATICA ASSOCIATA.
MONITORAGGIO
DIAGNOSI
ANTICORPI ANTI-NUCLEO (ANA)
ANTICORPI ANTI-NUCLEO (ANA)
LA DETERMINAZIONE DEGLI ANA E’ TRA TUTTI I TEST
AUTOANTICORPALI QUELLO DI MINOR COSTO E DI MAGGIORE
SENSIBILITA’. POICHE’ L’ESAME HA TUTTAVIA UNA BASSA
SPECIFICTA’ (INTORNO AL 70% ALLA DILUIZUIONE DI 1:40), LA
ACCURATA SELEZIONE DEI SOGGETTI DA SOTTOPORRE AL TEST
E’ FONDAMENTALE.
SE VICEVERSA VIENE UTILIZZATO IN MODO INDISCRIMINATO, IL
TEST PRESENTA DEI LIMITI NOTEVOLISSIMI PER L’ELEVATO
NUMERO DI FALSI POSITIVI, CON UN VALORE PREDITTIVO
POSITIVO NON SUPERIORE AL 16%. QUESTI DATI INDICANO CHE
IL TEST ANA PRESENTA TUTTE LE CARATTERISTICHE PER ESSERE
UTILIZZATO COME TEST DI PRIMO LIVELLO NELLA DIAGNOSI
DELLE MALATTIE REUMATICHE AUTOIMMUNI E CHE GLI ALTRI
TEST HANNO MAGGIOR SIGNIFICATO ED EFFICACIA SE IMPIEGATI
COME TEST DI SECONDO LIVELLO.
EXTRACTABLE NUCLEAR ANTIGENS (ENA)
LA DETERMINAZIONE DEGLI ENA E’ INDICATA QUANDO LA POSITIVITA’ DEGLI
ANA IN FLUORESCENZA E’ ALMENO UGUALE O SUPERIORE AL TITOLO 1:160.
NON HA SENSO ESEGUIRE SISTEMATICAMENTE LA LORO DETERMINAZIONE
AL DI SOTTO DI TALE TITOLO, MA ESSA E’ CONSIGLIABILE QUANDO, IN
ASSENZA DI POSITIVITA’ DEGLI ANA, CI SIANO SINTOMI CLINICI DI UNA
MALATTIA AUTOIMMUNE.
LA DETERMINAZIONE DEGLI ENA E’ UTILE PER LA DIAGNOSI DI LES, DI LUPUS
NEONATALE, DI SINDROME DI SJOGREN, DI CONNETTIVITE MISTA, DI
POLIMIOSITE / DERMATOMIOSITE E DI SCLEROSI SISTEMICA, CON
CARATTERISTICHE DI SENSIBILITA’ E SPECIFICITA’ VARIABILI.
IN FASE DI APPROFONDIMENTO DIAGNOSTICO E’ OPPORTUNO LIMITARE LA
RICERCA AI 7 AUTOANTICORPI PER I QUALI E’ STATA ASSEGNATA
IMPORTANZA NELLA DIAGNOSI CLINICA, COME CRITERI DI CLASSIFICAZIONE:
-
Ro/SS-A
Sm/RNP
TOPOISOMERASI I (Scl-70)
RIBONUCLEOPROTEINE RIBOSOMIALI (r RNP)
-
La/SS-B
CENTROMERO (CENP)
ISTIDIL-t RNA SINTETASI (Jo-1)
Ro/SS-A
GLI ANTI-Ro/SS-A (52 kDa) SI RITROVANO NELLA SINDROME DI SJOGREN E
NEL BLOCCO ATRIO-VENTRICOLARE CONGENITO
GLI ANTI-Ro/SS-A (60 kDa) SI RITROVANO SOLO NEL LES
ANTI-Ro/SS-A SI TROVANO NEL 30-50% DI PAZIENTI CON LES E NEL 95% CON
SINDROME DI SJOGREN. POSSONO ESSERE TRASMESSI ATTRAVERSO LA
PLACENTA E CAUSARE UNA SEMPLICE REAZIONE INFIAMMATORIA O CAUSARE
UN BLOCCO CARDIACO CONGENITO NEL NEONATO.
La/SS-B
GLI ANTI-La/SS-B SI RITROVANO IN PAZIENTI AFFETTI DA SINDROME DI
SJOGREN (87%) O DA LES (15%).
NELLA SINDROME DI SJOGREN GLI ANTICORIPI ANTI-La/SS-B E ANTI-Ro/SS-A
SI RITROVANO QUASI SEMPRE CONTEMPORANEAMENTE.
GLI ANTI-La/SS-B SEMBRANO ESSERE ASSOCIATI AD UN COINVOLGIMENTO
RENALE DEL LES (NEFRITE LUPICA).
PERTANTO IN FASE DIAGNOSTICA, SI CONSIGLIA IL DOSAGGIO DI QUESTI
ANTICORPI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLA PATOLOGIA
Scl-70
GLI ANTI-Scl-70 SONO PRESENTI IN CIRCA IL 30-40% DEI PAZIENTI AFFETTI DA
SCLEROSI SISTEMICA PROGRESSIVA, DI CUI SONO MARKER SPECIFICO.
NON C’E’ CORRELAZIONE TRA LA LORO CONCENTRAZIONE E L’ANDAMENTO
DELLA MALATTIA.
IN FASE DIAGNOSTICA SI CONSIGLIA LA LORO DETERMINAZIONE PER
L’INDIVIDUAZIONE DELLA PATOLOGIA. IN FASE DI MONITORAGGIO NON E’ DI
ALCUNA UTILITA’ RIFARE IL TEST NEL TEMPO, PERCHE’ NON ESISTE
VARIAZIONE PER QUESTO TIPO DI AUTOANTICORPI.
CENTROMERO
GLI ANTI-CENTROMERO SONO PRESENTI NEL 50-80% DEI PAZIENTI AFFETTI
DA SCLERODERMIA CIRCOSCRITTA (SINDROME CREST), DI CUI SONO MARKER
SPECIFICO. POSSONO ESSERE PRESENTI ANCHE NELL’ARTRITE REUMATOIDE,
NEL LES, NELLA SINDROME DI SJOGREN E NELLA CIRROSI BILIARE PRIMITIVA
(INSIEME AGLI ANTI-MITOCONDRIO M2)
IN FASE DIAGNOSTICA SI CONSIGLIA LA LORO DETERMINAZIONE PER
L’INDIVIDUAZIONE DELLA PATOLOGIA, MA IN FASE DI MONITORAGGIO NON
SONO DI ALCUNA UTILITA’.
Sm/RNP
GLI ANTI-Sm SONO PRESENTI NEL 20-40% DEI PAZIENTI AFFETTI DA LES
(HANNO UNA ALTA SPECIFICITA’, MA BASSA SENSIBILITA’)
UN ALTO TITOLO DI ANTI-U1RNP E’ CARATTERISTICO DELLA CONNETTIVITE
MISTA NEL 90-100% DEI CASI. LA POSITIVITA’ DI QUESTO ANTIGENE SI RILEVA
ANCHE NEI PAZIENTI AFFETTI DA ARTRITE REUMATOIDE, MIOCARDITE, LES
(30-40%) DOVE, NONOSTANTE LA BASSA SPECIFICITA’, HANNO UN RUOLO
PREDITTIVO ESSENDO PRESENTI NEL SIERO FINO A 7 ANNI PRIMA DELLA
COMPARSA DELLA MALATTIA, SINDROME DI SJOGREN (30%).
IN FASE DIAGNOSTICA SI CONSIGLIA LA LORO DETERMINAZIONE PER
L’INDIVIDUAZIONE DELLA PATOLOGIA (CONNETTIVITE MISTA) ED IN FASE DI
MONITORAGGIO SONO UTILI’ PERCHE’ CORRELANO CON L’ANDAMENTO
CLINICO DELLA MALATTIA.
rRNP
GLI ANTI-r RNP SONO PRESENTI NEL 10-20% DEI PAZIENTI AFFETTI DA LES.
AD ALTO TITOLO SI RISCONTRANO NEL 40-80% DEI PAZIENTI AFFETTI DA LES
CON MANIFESTAZIONI PSICOTICHE ACUTE.
Jo-1
GLI ANTI-Jo-1 SONO PRESENTI IN CIRCA IL 50% DEI PAZIENTI AFFETTI DA
POLIMIOSITE/DERMATOMIOSITE, DI CUI SONO MARKER SPECIFICO.
SONO INOLTRE ASSOCIATI ALLA FIBROSI POLMONARE ED AL FENOMENO DI
RAYNAUD
IN FASE DIAGNOSTICA SONO PER L’INDIVIDUAZIONE DELLA PATOLOGIA. IN
FASE DI MONITORAGGIO NON SONO UTILI, PERCHE’ NON ESISTE
CORRELAZIONE CON L’ATTIVITA’ DI MALATTIA.
SIGNIFICATO PROGNOSTICO DEGLI ANTI-ENA
OLTRE CHE AI FINI DIAGNOSTICI, PARTICOLARI ANTI-ENA HANNO ANCHE UN
ELEVATO SIGNIFICATO PROGNOSTICO:
- NEI SOGGETTI CON SINDROME DI SJOGREN SIA GLI ANTI-RO/SSA CHE GLI
ANTI-LA/SSB SI ASSOCIANO CON MAGGIORE FREQUENZA A
INFILTRAZIONE LINFOCITARIA GHIANDOLARE E A MANIFESTAZIONI
EXTRAGHIANDOLARI
(PORPORA,
VASCULITE,
MALATTIE
LINFOPROLIFERATIVE).
- NELLE DONNE CON LES IN GRAVIDANZA, ANTICORPI ANTI-SSA/RO52
POSSONO ESSERE CAUSA DI BLOCCO CARDIACO CONGENITO FETALE
(LUPUS NEONATALE);
- VICEVERSA, LA PRESENZA DI ANTICORPI ANTI-LA/SSB CONFERISCE
PROTEZIONE PER LO SVILUPPO DI NEFROPATIA.
- ANTICORPI ANTI-JO-1 NELLA POLIMIOSITE E ANTICORPI ANTI-SCL70
NELLA SCLEROSI SISTEMICA, SI ASSOCIANO AD INTERESSAMENTO
POLMONARE E SONO INDICATIVI DI UNA PROGNOSI PEGGIORE.
QUANDO E’ UTILE RICHIEDERE LA RIPETIZIONE DEGLI ANTI-ENA?
NORMALMENTE, GLI ANTICORPI ANTI-ENA SONO PRESENTI GIÀ
AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI E NON SI POSITIVIZZANO IN
SEGUITO, PER CUI NON È UTILE RIPETERE LA RICERCA IN PIÙ
OCCASIONI.
TUTTAVIA, IN CASI SELEZIONATI E CIOÈ QUANDO SI MODIFICHI
IL QUADRO CLINICO, PUÒ ESSERE INDICATO RIPETERE L’ESAME
PER LA POSSIBILE ASSOCIAZIONE DI PIÙ MALATTIE
AUTOIMMUNI E PERCHÈ ESISTONO SINDROMI DA
SOVRAPPOSIZIONE.
INOLTRE, IN UNA PICCOLA PARTE DI SOGGETTI AFFETTI DA
SCLERODERMIA, LA SCOMPARSA DEGLI ANTICORPI ANTI-SCL70
SI ASSOCIA AD UN DECORSO CLINICO PIÙ FAVOREVOLE
ANTI-DNA o ds DNA
GLI ANTI-dsDNA SONO PRESENTI NEL 40-80% DEI PAZIENTI CON LES.
RAPPRESENTANO UN UTILE STRUMENTO DIAGNOSTICO NELLA DIAGNOSI
DIFFERENZIALE TRA LES E LES INDOTTO DA FARMACI
SONO RILEVABILI ANCHE IN PAZIENTI AFFETTI DA MONONUCLEOSI, EPATITE
E VARIE FORME DI LEUCEMIA.
LA PRESENZA DI ANTI-dsDNA IN UN PAZIENTE ASINTOMATICO E’
SUGGESTIVA DI UN LES SUBCLINICO (ESSENDO NEGATIVA NEL LES INDOTTO
DA FARMACI E ESSENDO POSITIVA IN MENO DEL 2% DEI CASI DI ALTRE
MALATTIE AUTOIMMUNITARIE.)
LA RICERCA DI ANTI-dsDNA E’ CONSIGLIATA SOLO IN CASO DI POSITIVITA’
DEGLI ANA E IN CASO DI SOSPETTO CLINICO DI LES (ANCHE IN ASSENZA
DEGLI ANA).
IL TITOLO DI QUESTI ANTICORPI CORRELA CON L’ATTIVITA’ DI MALATTIA E
CON IL RISCHIO DI SVILUPPARE NEFRITE, PERTANTO LA LORO
DETERMINAZIONE E’ UTILE, NON SOLO PER LA DIAGNOSI, MA ANCHE PER IL
MONITORAGGIO DELLA MALATTIA.
CON QUALE FREQUENZA VA EFFETTUATA LA RIECERCA DEGLI
ANTICORPI ANTI-dsDNA NEI PAZIENTI CON LES?
LA FREQUENZA DEI CONTROLLI DIPENDE DALL’ATTIVITÀ DELLA
MALATTIA E DAL QUADRO CLINICO.
IN GENERE, VARIA DALLE 4 ALLE 6 SETTIMANE NELLE FORME
ATTIVE E DAI 6 AI 12 MESI IN QUELLE NON ATTIVE.
POICHÉ PERÒ UN AUMENTO DELLE CONCENTRAZIONI
ANTICORPALI PUÒ PRECEDERE ANCHE DI QUALCHE MESE UN
EPISODIO DI ESACERBAZIONE CLINICA IN SOGGETTI CON
NEFRITE LUPICA, E POICHÉ IN QUESTI CASI IL TRATTAMENTO
PRECOCE È IN GRADO DI IMPEDIRE LA RIACUTIZZAZIONE O DI
LIMITARNE LA GRAVITÀ, NEI SOGGETTI CON LES CON
INTERESSAMENTO RENALE IL CONTROLLO ANTICORPALE
DOVREBBE
ESSERE
FATTO
OGNI
6
SETTIMANE,
INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE LA MALATTIA SI TROVI
IN FASE ATTIVA O MENO.
ANTI-CROMATINA (NUCLEOSOMA)
GLI ANTI-CROMATINA SONO PRESENTI IN DIVERSE PATOLOGIE
AUTOIMMUNITARIE, ANCHE SE PREVALENTI NEL LES (CIRCA 100%)
IN PARTICOLARE DURANTE LA FASE DI ATTIVITA’ DELLA MALATTIA.
COMPAIONO PRIMA DELLA MANIFESTAZIONE DEI SINTOMI TIPICI DI
LES.
SONO MARKER SPECIFICO DI NEFRITE LUPICA.
LA LORO CONCENTRAZIONE E’ SENSIBILE AL TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO PER IL LES
LA REATTIVITA’ PER GLI ANTI-CROMATINA PUO’ ESSERE RILEVATA
NEL 40% DEI PAZIENTI CON LES CHE SONO NEGATIVI PER GLI ANTIdsDNA.
GLI ANTI-CROMATINA SONO PERTANTO MARKER PIU’ PRECOCI
DEGLI ANTI-dsDNA E PERMETTONO IL MONITORAGGIO DEL
PAZIENTE IN TERAPIA, QUINDI
SONO DA AFFIANCARE AL
DOSAGGIO DEGLI ANTI-dsDNA.
TABELLA RIASSUNTIVA
E’ UTILE RIPETERE I TEST AUTOIMMUNITARI NEL
MONITORAGGIO DEI PAZIENTI CON MALATTIA AUTOIMMUNE?
IL TITOLO DEGLI ANA IN IFI NON CORRELA, IN GENERE, CON
L’ANDAMENTO CLINICO E NON È PERCIÒ UN PARAMETRO
PARTICOLARMENTE UTILE PER SEGUIRE IL DECORSO DELLA
MALATTIA.
TUTTAVIA VARIAZIONI CONSISTENTI DEL TITOLO POSSONO
ACCOMPAGNARE FASI DI EVOLUZIONE O DI REMISSIONE DELLA
MALATTIA.
GLI ANTI-ENA, UNA VOLTA PRESENTI, TENDONO A RIMANERE
PER SEMPRE E NON SCOMPAIONO NELLE FASI DI REMISSIONE
DELLA MALATTIA.
IL LIVELLO DEGLI ANTICORPI ANTI-DSDNA CORRELA CON
L’ANDAMENTO CLINICO E LA LORO DETERMINAZIONE È
OBBLIGATORIA NEL MONITORAGGIO DEI PAZIENTI CON LES.
FATTORE REUMATOIDE
IL FATTORE REUMATOIDE SI RISCONTRA NEL 85% DEGLI ADULTI
AFFETTI DA ARTRITE REUMATOIDE, MA SOLO NEL 10% DEI
BAMBINI CON ARTRITE IDIOPATICA GIOVANILE (FORMA
POLIARTICOLARE FR POSITIVA).
IL FATTORE REUMATOIDE NON PUO’ ESSERE UTILIZZATO COME
TEST DI SCREENING PER L’AIG.
LA PRESENZA DEL FR HA UN SIGNIFICATO PROGNOSTICO
IMPORTANTE IN QUANTO SI ASSOCIA AD UNA MALATTIA PIU’
AGGRESSIVA A LIVELLO DELLE ARTICOLAZIONI.
I BAMBINI CON AIG A FR NEGATIVO, RARAMENTE PRESENTANO
UNA CONVERSIONE NEL CORSO DEGLI ANNI; PERTANTO, NON
HA SENSO RIPETERE IL TEST PIÙ VOLTE.
FATTORE REUMATOIDE
GENERALMENTE VIENE DOSATO IL FR DI CLASSE IgM, STUDI HANNO
RIPORTATO CHE IN ASSENZA DI FR IgM E’ COINVOLTA LA CLASSE IgA CHE
POTREBBE RISULTARE MAGGIORMENTE SPECIFICA E PREDITTIVA PER L’AR.
SENSIBILITA’ DIAGNOSTICA 75-80%, (INFLUENZATA DA PARAMETRI QUALI
DURATA E MOMENTO CLINICO DELLA MALATTIA)
SPECIFICITA’ BASSA (POSITIVO ANCHE IN ALTRE CONNETTIVITI OLTRE A
MALATTIE INFETTIVE E IN UN 15% DI SOGGETTI SANI OLTRE I 60 ANNI)
VALORE PREDITTIVO POSITIVO (SOLO SE E’ PRESENTE AD ALTO
TITOLO O IN PIU’ DOSAGGI CONSECUTIVI)
PAZIENTI SIEROPOSITIVI HANNO FORME CLINICHE PIU’ SEVERE RISPETTO AI
SIERONEGATIVI
TITOLI PIU’ ELEVATI SI ASSOCIANO CON PROGNOSI PEGGIORE A LUNGO
TERMINE
IL FATTORE REUMATOIDE IgA E’ ASSOCIATO CON FORME PIU’ SEVERE E
RAPIDAMENTE PROGRESSIVE DELL’AR
VALORE PROGNOSTICO
POSITIVITA’ DEL FATTORE REUMATOIDE IN SITUAZIONI EXTRAREUMATOIDI
1. Connettiviti
2. Malattie infettive croniche
(TBC, lebbra, endocardite batterica, sifilide, brucellosi,
HIV)
3. Silicosi e sarcoidosi
4. Malattie parassitarie
(Kalaazar,
malaria,
filariosi,
tripanosomiasi,
schistosomiasi)
5. Epatopatie acute e croniche
6. Bronchite cronica, fibrosi polmonare interstiziale
7. Neoplasie
8. Soggetti politrasfusi e trattati con gammaglobuline
9. Soggetti anziani
10. Familiari di pazienti affetti da artrite reumatoide
CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE DEI TEST UTILIZZATI NELLA
DIAGNOSTICA PER L’ARTRITE REUMATOIDE
ANTICORPI ANTIPEPTIDI CITRULLINATI (ANTI-CCP)
GLI ANTI-CCP PRESENTANO UNA ELEVATA SPECIFICITA’ (89-90%) ED UNA
BUONA SENSIBILITA’ (41-88%) PER L’ARTRITE REUMATOIDE DELL’ADULTO.
SONO PRODOTTI LOCALMENTE NELLE ARTICOLAZIONI INFIAMMATE.
SONO PRESENTI PRIMA DELLO SVILUPPO DI SINTOMI E PERCIO’ UTILI NEGLI
ESORDI DI PATOLOGIA DOVE LA DIAGNOSI PUO’ ANCORA ESSERE INCERTA.
A DIFFERENZA DEL FATTORE REUMATOIDE NON SONO ASSOCIATI AD
INFEZIONI DA HCV.
LE DETERMINAZIONE COMBINATA IN ASSOCIAZIONE CON IL FATTORE
REUMATOIDE
AUMENTA
SIGNIFICATIVAMENTE
LA
SENSIBILITA’
DIAGNOSTICA .
LA PRESENZA DI ANTI-CCP FORNISCE INFORMAZIONI RIGUARDO QUALI
PAZIENTI AVRANNO LA POSSIBILITA’ DI SVILUPPARE FORME PERSISTENTI E
FORME EROSIVE
TABELLA RIASSUNTIVA
CONCLUSIONI
IN CONCLUSIONE, POSSIAMO AFFERMARE CHE
LA
DIAGNOSTICA
DELLE
MALATTIE
AUTOIMMUNI, COME LA CLINICA DI QUESTE
MALATTIE, È MOLTO COMPLESSA E ARTICOLATA
E CHE LA DIAGNOSI È SEMPRE FRUTTO DELLA
SINERGIA TRA CLINICA E LABORATORIO.
CONCLUSIONI
LA RICERCA DI AUTOANTICORPI DOVREBBE ESSERE EFFETTUATA
IN FORMA SELETTIVA E SOLO QUANDO VI SIA UN CONSISTENTE
SOSPETTO DI MALATTIA REUMATICA SISTEMICA.
SE IL SOSPETTO CLINICO È BASSO, LA GRAN PARTE DEI RISULTATI POSITIVI, A
BASSO TITOLO, È PROBABILMENTE UN FALSO POSITIVO E PUÒ PORTARE
ALLA RICHIESTA DI INUTILI TEST ADDIZIONALI E AD UN TRATTAMENTO
INAPPROPRIATO.
POICHÈ ESISTONO NUMEROSE SITUAZIONI DI SOVRAPPOSIZIONE
SINTOMATOLOGICA E SIEROIMMUNOLOGICA CHE RENDONO DIFFICILE
L’INTERPRETAZIONE DEI DATI, LE RICHIESTE DI ESAMI DI LABORATORIO
DOVREBBERO SEMPRE INCLUDERE IL SOSPETTO DIAGNOSTICO E LE NOTIZIE
CLINICHE, PER AUMENTARE LA SPECIFICITÀ DEI RISULTATI
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